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C’era una volta la spiaggia

Anno I - Numero 4 / 23 maggio 2008

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La voce del Mare di Roma www.reporternews.eu

A Ostia il mare è avanzato di 40 metri.

Il Sib: «La Regione Lazio ha sbagliato il metodo di ripascimento».

Mentre Fiumicino, Focene e Anzio lottano per riconquistare l’arenile scomparso tra le onde e l’Europa lancia l’allarme: 20mila chilometri di coste sono a rischio erosione

Le nuove giunte di Canapini, Chiavetta e Bruschini Al governo

Anzio, Nettuno e Fiumicino hanno nuove giunte che coadiuveranno i sindaci Luciano Bruschini, Alessio Chiavetta e Mario Canapini nell’azione di governo. Sicurezza e sviluppo sono i temi principali dei programmi annunciati al debutto dei nuovi consigli comunali. A Ostia, invece, fatica a nascere la giunta del XIII Municipio. Il presidente Giacomo Vizzani sta ancora trattando con i partiti della coalizione. I nomi dei quattro assessori verranno rivelati soltanto alla prima riunione del parlamentino del Lido, fissata per il 24 maggio prossimo. Riunione che si terrà al centro anziani di Dragona. alle pag. 6,7,8 e 9

Il Lazio rischia di trovarsi sommerso dai rifiuti L’inchiesta

Emergenza rifiuti nel Lazio.

L'Unione Europea ha “richiamato” la Regione Lazio per la mancata adozione del piano di gestione dei rifiuti solidi urbani.

Anche in Campania il caos legato all’immondizia è iniziato con una lettera della Ue. Il passo successivo sarà un provvedimento vero e proprio. alle pag. 10 e 11

A Nettuno turisti pazzi per il Cacchione Tendenze

A Nettuno i turisti riscoprono la strada del vino. E le cantine locali puntano sul Cacchione, quello servito nelle fraschette di una volta, dal 2003 insignito del marchio Doc, denominazione di origine controllata.

Quello di trasformare le strade del vino in itinerari guidati è un successo mutuato dall’Europa. In Portogallo il tour delle cantine nella valle del Douro, dove si produce il famoso Porto, è un business. E così anche Maccarese vuole la strada del vino per attrarre i viaggiatori buongustai. a pag.19

Il pro nipote del Duce Maestro di seduzione L’intervista

Davide Fabbri, pro nipote di Benito Mussolini, ha fondato una Scuola di seduzione, dove insegna ai ragazzi i segreti del corteggiamento all’italiana. I mille trucchi per conquistare l’amata al ristorante, ad un concerto, in spiaggia, ad un party e perfino in ufficio, terreno di caccia preferito dagli italiani. Eleganza, stile, perfetta cura del proprio corpo sono un obbligo per gli aspiranti seduttori. a pag. 22

Alda D’Eusanio, le donne, i sogni e l’amor perduto Esclusivo

Alda D’Eusanio, conduttrice del programma televisivo “Ricomincio da qui” parla del mondo femminile filtrato attraverso le storie raccolte per il piccolo schermo. Storie dure, drammatiche ma anche storie di rinascita, di amore, di libertà. Mamme, nonne e figlie le protagoniste “in rosa” di un’Italia che cambia e fa difficoltà ad accettare i nuovi ruoli conquistati dall’altra metà del cielo.

I sogni e le aspirazioni delle donne raccontate da un’interlocutrice d’eccezione. a pag. 23

Primo Piano

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23 maggio 2008

Al Lido il mare è avanzato di 40 metri.

Il ripascimento con il Bms non ha funzionato.

Allarme erosione a Fiumicino

Il Lido di Roma prima e dopo il ripascimento

Ostia a rischio

La spiaggia di Roma scompare tra le onde di Alessandra Zavatta

A

Ostia la Regione Lazio ha speso un milione 800mila euro per ricostruire la spiaggia che non c’è. I due chilometri di arenile che il nuovo sistema di ripascimento avrebbe dovuto salvaguardare dall’erosione sono stati “rosicchiati” dal mare più velocemente che se non ci fosse stata alcuna protezione.

E adesso il Lido vuole riprendersi la sabbia di Anzio, già utilizzata tre anni fa, con successo, per ricostruire la spiaggia di Roma. Ma Anzio non vuole: l’erosione ha colpito duro anche qui. E’ guerra aperta sui metodi applicati per la ricostruzione degli arenili: barriere soffolte e ripascimento morbido a Ostia, scogliere frangiflutti a Fiumicino e “pennelli” rompi-onde a Focene.

Tutti metodi che hanno dimostrato evidenti limiti, perché l’avanzata del mare è proseguita senza sosta. Per

questo a Ostia lo scorso inverno la Regione Lazio ha deciso di ricostruire i due chilometri antistanti il Lido di Castelfusano con un sistema altamente innovativo, il Bms (Beach Managmenti System). Che, per evitare che le onde si riportino in mare la sabbia, prevede l’interramento a un paio di metri sotto la sabbia, vicino alla battigia, tubazioni che, sfruttando il principio di percolazione dell’acqua del mare, permettono il deposito dei sedimenti lungo la spiaggia e il riflusso tramite una pompa. In Romagna ha funzionato, a Ostia è stato un disastro. “La spiaggia di Ostia è arretrata di quaranta metri e adesso non c’è più l’arenile né i soldi per ricostruirlo”, denuncia il presidente del XIII Municipio Giacomo Vizzani. “Il Beach Management System è un innovativo sistema “salva spiagge” già applicato con successo negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Scozia, Giappone, Spagna, Svezia, Malesia, Francia ma a Ostia non ha

Un mondo di numeri Ripascimento 7.468 km. di coste in Italia; 1.083 km. ricostruiti artificialmente

Metodi Scogliere, barriere soffolte e pennelli agganciati alla spiaggia Lazio 7.400.000 mc. di sabbia posata

Impianti balneari 350 sul litorale romano

Giro d’affari Il 64,6% delle entrate degli stabilimenti deriva dai servizi di spiaggia.

A Ostia il fatturato annuo è di 292 milioni di euro

Fatturato Indotto A Ostia 1.199 milioni di euro

Valore/mq.

1 mq. spiaggia produce 25,2 euro

funzionato perché non sono state valutate prima le conseguenze in relazione alle particolarissime condizioni della costa e delle correnti marine”.

“Il Bms si basa sul drenaggio del sedimento - spiega Ruggero Barbadoro, titolare dello stabilimento “Venezia” - Il sistema funziona se applicato in maniera congiunta al ripascimento morbido che ricostruisce la spiaggia ogni due-tre anni”. “Ma dato che l’arenile non è stato ricostruito prelevando al largo la sabbia e riportandola a riva, il drenaggio non ha funzionato e i tubi sono fuoriusciti dalla sabbia che si è ridotta di volume”, sottolinea Fabrizio Fumagalli, presidente del Sib Lazio, il sindacato degli imprenditori balneari. “Si è voluto risparmiare sul ripascimento, che non può essere limitato ai tratti visibilmente erosi ma deve riguardare l’intera costa”.

“Ci siamo limitati a dare corso ad un progetto che era già stato approvato dalla precedente giunta Storace”, ribatte l’assessore all’Ambiente Filippo Zaratti. Ma i 63 gestori degli stabilimenti di Ostia sono inviperiti: la stagione balneare è a rischio. E arrabbiatissimi sono pure gli imprenditori balneari di Fiumicino e Focene: “E’ urgente ricostruire la spiaggia, il mare è arrivato a lambire gli impianti”. A Ostia, tra il 1989 e il 2005 l’arenile è stato ricostruito diverse volte. Prima attraverso la realiz- zazione di barriere sommerse, ad un metro e mezzo sotto il livello del mare, e la realizzazione di una nuova spiaggia con sabbia di cava. Poi il ripascimento morbido e la ricostruzione dell’arenile mediante sabbia marina prelevata al largo di Anzio e infine il Bms. La costa di Fiumicino è in

erosione a partire dagli Anni Sessanta, ma gli unici interventi di ripascimento, vecchi di oltre 15 anni, hanno riguardato la realizzazione di pennelli trasversali alla costa per frenare le correnti marine, a Focene, e dal sistema “pocket-beach”,

con pennelli di contenimento a forma di “T” e scogliere, a Fiumicino. Dei 7.468 chilometri di coste italiane, ben 2.349 sono state danneggiate dall’erosione, secondo i dati raccolti dall’Unione Europea.

Ma soltanto lungo 1.083 chilometri

Primo Piano

23 maggio 2008

Il Sib: «Occorre intervenire sull’intera costa e non soltanto su brevi tratti».

In Italia il 20% del litorale è colpito

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Le scogliere lungo il molo nord e l’arenile

Anzio e Nettuno senza sabbia In Regione fermi 3,4 milioni di euro di Cosimo Bove (cosimo.bove@reporternews.eu) Danni per decine di migliaia di euro, stagione balneare a rischio e progetti per la creazione di dighe soffolte e ripascimento della costa insabbiati in Regione da anni. Può riassumersi in questi tre temi l'estate calda degli operatori balneari di Anzio e Nettuno, ciclicamente alle prese con l'erosione delle spiagge di Cretarossa (nella città del tridente) e della costa di Anzio colonia e Lavinio (nella città neroniana).

E pensare che da mesi in Regione giacciono finanziamenti per un totale di 3,4 milioni di euro destinati a risolvere definitivamente il problema dell'erosione sulla costa di Anzio e Nettuno. «Ad Anzio – spiega Daniela Di Renzoni, presidente dell'Associazione balneari di zona – esiste un finanziamento di 2,4 milioni di euro per la creazione di dighe soffolte, mentre a Nettuno verrebbe destinato un milione di euro per risolvere la situazione nel quartiere di Cretarossa.

Peccato che questi progetti siano ormai fermi da mesi e che con l'estate alle porte, la stagione di molti stabilimenti della zona possa considerarsi a rischio». Un problema, quello dell'erosione, che parte da lontano, e che sembra destinato a creare danni economici agli operatori balneari di Anzio e Nettuno anche nei prossimi anni, a meno che non venga effettuato un intervento risolutivo.

Una volta per tutte. «Gli studi sono già pronti – continua Di Renzoni – ma ancora non si è fatto nulla. Eppure si tratta di un problema serio. Tra Anzio e Nettuno sono 70 gli stabilimenti balneari, e tutti con un problema diverso. Al Tirrena ad esempio, c'è troppa sabbia, e le spese per la Tarsu si aggirano attorno ai 90 mila euro l'anno. Completamente diversa la situazione del T-Village, dove la spiaggia non esiste quasi più ed una mareggiata potrebbe mettere a rischio la stagione. E' un cane che si morde la coda. Senza considerare il fatto che ad Anzio abbiamo un porto dove non riescono ad entrare più neanche i pattini. Basterebbe procedere all'escavo e riutilizzare la sabbia sulle spiagge. Con un costo ridicolo rispetto al rientro economico che avrebbe il paese. Oppure si potrebbe prenderne un po' dal Tirrena e portarla negli stabilimenti che ne hanno più bisogno».

La speranza degli operatori bal-

neari è che, anche grazie ad un intervento dei due nuovi sindaci, la situazione riesca a sbloccarsi per garantire una stagione tranquilla a chi di questo mestiere ha fatto la propria vita.

In pillole Gli stabilimenti Sono 70 gli operatori balneari impegnati su Anzio e Nettuno I costi Circa 14mila euro la spesa per portare la sabbia dal porto a Cretarossa

I danni Spiagge scomparse e stagione balneare a rischio Le richieste Creare un sistema di dighe soffolte ed escavare la sabbia dal bacino portuale

«Per ogni mareggiata si spendono 14mila euro»

sono state messe in atto opere di ripascimento. Tra il 1999 e il 2005 sono stati scaricati sulle spiagge del litorale romano 7milioni 400mila metri cubi di sabbia nel tentativo di arginare l’erosione e la fuga dei bagnanti. Il 64,6 per cento delle en-

trate degli impianti balneari, come registrato dall’Osservatorio sull’erosione costiera, è rappresentato dai servizi di spiaggia (noleggio di ombrelloni, lettini, cabine) e il 35,4 per cento dalla ristorazione e e da altre attività.

Ogni nuova mareggiata toglie metri di spiaggia e soldi dal conto corrente di chi gestisce gli stabilimenti balneari di Cretarossa. «Quest'anno abbiamo speso 7mila e 500 euro solo per sistemare la condotta delle acque piovane che attraversa la spiaggia, mentre l'anno scorso abbiamo sborsato 14mila per trasportare sul nostro arenile la sabbia tolta dai fondali del porto di Nettuno – spiega Savino, proprietario di 7 Fiori Blu – queste sono spese che dovrebbe affrontare il Comune mentre noi ci siamo dovuti rivolgere a una ditta privata». I proprietari degli stabilimenti infatti già pagano delle salate concessioni demaniali, che in media si aggirano tra gli 8mila e i 10mila euro a stagione.

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Primo Piano

23 maggio 2008

In Emilia Romagna sondaggio per capire il metodo migliore per difendere la costa

Ai bagnini piace così

Ai turisti piace morbido, ai bagnini duro. Che cosa? Il ripascimento, naturalmente.

Abbronzarsi su una spiaggia tutta nuova lo vorrebbe l’87 per cento dei bagnanti: il 26 per cento preferisce il ripascimento morbido con la posa periodica di sabbia e barriere soffolte, il 20 per cento non disdegna gli antiestetici “pennelli” e il 34% è disposto a

pagare per le opere.

Per capire quale sia il metodo migliore per ricostruire le spiagge e sedurre i turisti la Regione Emilia Romagna ha realizzato un insolito sondaggio “on the beach”.

Da cui risulta che il 73% degli imprenditori balneari è favorevole al ripascimento e che i bagnini prediligono le solide e dure dighe sommerse.

Il Rapporto Eurosion lancia l’allarme contro il rischio erosione

Niente spiaggia, stesso mare Ventimila chilometri di litorale in pericolo in Europa

I

di Angela Valenti

primi a combattere l’erosione sono stati i francesi, con i tavoloni in legno “appesi” lungo coste della Bretagna alla fine Ottocento. Da allora le tecniche per il ripascimento hanno fatto molta strada. Dai primitivi ma inefficaci “pennelli” bretoni, si è passati alla realizzazione di scogliere e barriere sommerse fino ad arrivare al ripascimento morbido e al Bms con tubi drenanti.

Ma il mare continua ad erodere le coste d’Europa. Secondo il Rapporto Eurosion, realizzato dalla Commissione Europea, 20mila chilometri di costa, pari al 20 per cento delle spiagge del Vecchio Continente, sono già scomparse per effetto dell’azione delle correnti marine. E 2.900 chilometri continuano ad arretrare nonostante la presenza di opere a difesa della costa, come a

Playa Gross, in Spagna, e a Chatelaillon, in Francia. “In particolare, tra il 1999 e il 2002 - si legge nel dossier - 300 case sono state abbandonate a causa del rischio di una imminente erosione costiera e altre 3.000 hanno subito una svalutazione di circa il 10 per

cento del loro valore. Rispetto a cinquant’anni fa, la popolazione che vive in riva al mare è più che raddoppiata, raggiungendo i 70 milioni di abitanti, mentre il valore totale delle risorse economiche (il capitale investito) entro i 500 metri della linea di costa si è

moltiplicato fino a 500-1000 miliardi di euro”.

Studi effettuati dalla Commissione Intergovernativa sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite sostengono che il numero annuale delle vittime, legate all’erosione costiera e alle alluvioni, raggiungerà il numero di 158.000 nel 2020 e che metà delle zone umide costiere europee si prevede possa scomparire a causa dell’innalzamento del livello del mare.

La francese Aquitania, la spagnola Catalogna, l’inglese Essex e l’Olanda sono le regioni dove l’erosione ha colpito duro. Nell’isola di Sylt, in Germania, ai vecchi pennelli in calcestruzzo sono state sostituite con successo barriere morbide. Nel golfo di Riga, in Lettonia, per proteggere la spiaggia si stanno ricostruendo le dune costiere, perché le barriere rigide avevano fatto aumentare l’erosione.

A Chatelaillon (Francia) le scogliere non riescono a fermare l'avanzata dell'acqua

I pennelli in calcestruzzo della città tedesca di Sylt sono stati sostituiti con successo da nuove barriere morbide

Primo Piano

23 maggio 2008

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Il dragaggio partirà a metà settembre. La Marina Militare setaccia i fondali

Anzio: porto insabbiato, pescatori in rivolta e traghetti a rischio

dragaggio. «La fase di rilevazione – dice il comandante della Capitaneria di Porto Rodolfo Maria De Felice – si concluderà intorno alla metà di luglio. Poi se la Regione stanzierà subito degli altri fondi si procederà con l'escavo,

altrimenti bisognerà attendere il 15 settembre, periodo tra l'altro ottimale per dragare il canale d'accesso visto che non ci sono molte operazioni di entrata e uscita dal porto».

Nel frattempo la navigazione

resta a rischio, ma la chiusura del porto sembra essere scongiurata.

Il canale d'accesso ha un pescaggio di 3,92 ma sia i traghetti che gli aliscafi non dovrebbero incontrare eccessivi problemi. Oltre ai mezzi della Caremar e della Vetor, da quest'anno poi attraccherà ad Anzio anche la nave veloce dell'Alilauro che farà scalo nel mare neroniano sulla linea Fiumicino – Ponza – Forio d'Ischia. L'imbarcazione ha un pescaggio di 1,40 metri e quindi è nelle condizioni di entrare e uscire dal porto. Sui tempi del dragaggio, inoltre, ci sono due posizioni differenti, da una parte la Federcoopesca e dall'altra la Compagnia Maestranze Portuali.

La prima associazione ritiene più opportuno far slittare i tempi dell'escavo a settembre, mentre la seconda preferisce avere la certezza che l'intervento venga effettuato, anche se in piena estate, magari

stero degli Interni, infatti, la competenza del demanio portuale passa dagli uomini degli Uffici Circondariali Marittimi a quelli delle Pubbliche Amministrazioni.

Nel caso specifico di Anzio ancora non è chiaro se la gestione del demanio verrà assunta dal Comune oppure

dalla Regione Lazio. «Si tratta di un passaggio di competenze storico – spiega Rodolfo Maria De Felice, comandante della Capitaneria di Porto neroniana – che ci lascia comunque un potere di controllo relativo all'espressione di pareri e consulenze vincolanti». In questo modo la Capitaneria diventa

una vera e propria forza di polizia, più che un ente amministrativo.

La gestione del demanio, così, diventa unitaria e non più divisa tra Uffici Circondariali Marittimi, chiamati a gestire gli aspetti portuali, e pubbliche amministrazioni, impegnate nella parte turistica.

di Mario Scagnetti

N

(mario.scagnetti@reporternews.eu)

ei fondali del porto di Anzio è partita la caccia alle bombe. Si tratta di un intervento propedeutico al dragaggio del canale d'acceso, che è stato finanziato dalla Regione Lazio con 470mila euro. La bonifica del canale era già cominciata lo scorso anno, ma poi il lavoro della draga Reinard è stato interrotto dal ritrovamento di tre residuati bellici: due risalenti alla seconda guerra mondiale, e uno retaggio delle esercitazioni che si svolgono all'interno del Poligono militare di Nettuno. I sub dello Sdai (Nucleo Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina Militare sono impegnati nei fondali neroniani per individuare i tre ordigni, a quel punto si deciderà se farli brillare o meno.

Conclusa questa fase si passerà al

Il Ministero “abbandona” il Demanio La novità

Storico passaggio di consegne tra la Capitaneria di Porto e gli enti amministrativi.

In base una circolare del Mini-

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Le migliaia di euro stanziate dalla Regione per la bonifica del fondale

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Il giorno di settembre in cui inizierà il dragaggio

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I residuati bellici in mare

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Il milione di euro necessario per difendere l'antico porto neroniano con la draga al lavoro di notte. La paura è quella che la Regione Lazio possa sparire di nuovo, come successo lo scorso anno dopo il ritrovamento dei tre ordigni bellici. In tema di dragaggio, infine, resta sempre aperta la questione dell'antico porto neroniano. Qui è intervenuta anche la Soprintendenza ai Beni Archeologici per sollecitare la Pisana ma fino a questo momento non si è mosso nessuno, nonostante ci sia oltre 1 milione di euro stanziato dal 2004 per il progetto “Intervento a difesa del litorale e del bacino dell'antico porto neroniano”.

Politica

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23 maggio 2008

Telecamere catturano immagini dei quartieri a rischio per controllare meglio le periferie A Lavinio Mare nuovo presidio dei vigili urbani.

Task force per il controllo dei rifiuti

Occhi elettronici puntati sul centro La città diventa sorvegliata speciale di Mario Scagnetti

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(mario.scagnetti@reporternews.eu)

a nuova Giunta del comune di Anzio si è immediatamente messa a lavoro. Dopo le presentazioni ufficiali avvenute durante il primo consiglio comunale targato Luciano Bruschini, la macchina amministrativa è già in moto. I primi provvedimenti del Sindaco e dei neo Assessori sono all'insegna della sicurezza.

Tra questi l'istituzione di un nuovo posto di Polizia Municipale a Lavinio Mare, che controllerà i quartieri periferici di Falasche, Villa Claudia, Lavino Mare e Stazione, Lido dei Pini, Sacida e Cavallo Morto e che sarà coordinato dal tenente colonnello Lorenzo Giusti. Inoltre è stata formata anche una centrale mobile che monitorerà il territorio con particolare attenzione al decoro urbano ed alla pessima abitudine di abbandonare rifiuti di ogni genere lungo le strade. Sempre in tema di sicurezza c'è anche l'installazione di alcune telecamere nel centro sto-

rico di Anzio; telecamere che sono puntate su piazza Pia e piazza Garibaldi, su parte del porto, sulle maggiori vie centrali e che sono collegate 24 ore su 24 con la centrale operativa dei Vigili Urbani. «L'installazione delle telecamere, l'apertura del distaccamento di Lavinio e la forma-

zione dell'unità mobile della Polizia Municipale sono le prime risposte concrete alla richiesta di sicurezza da parte dei cittadini» spiega Luciano Bruschini. Sindaco che durante la prima assise (8 maggio) della sua amministrazione ha indossato la fascia tricolore per il giuramento di rito:

«Giuro di osservare lealmente la costituzione italiana». Nel corso dello stesso consiglio comunale è stato anche nominato il Presidente dell'assemblea pubblica neroniana: la carica istituzionale è andata a Sergio Borrelli dell'Udc. Il presidente uscente con 16 voti ha avuto la meglio degli altri due candidati. Paride Tulli del Partito Democratico si è fermato a 9 e Danilo Fontana della Dc per le Autonomie a 6. «Spero di lavorare nel migliore dei modi con i capigruppo e il consiglio per fornire un'ulteriore spinta al rilancio della città» sono le prime parole di Borrelli. Preso possesso del proprio ufficio, sono operativi anche i nuovi Assessori, che dovranno riprendere le fila del discorso interrotto dai loro predecessori. Tra i primi interventi c'è il completamento dei progetti del Palazzo dello Sport e di Villa Sarsina, la rivisitazione del piano regolatore che rischia di trasformare Anzio in una distesa di ville senza servizi di qualità e l'affidamento del servizio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Provincia di Roma

Lo Fazio nella Giunta

Aurelio Lo Fazio è stato nominato Assessore Provinciale all'Agricoltura, alla Caccia e alla Pesca. E pensare che non si è neppure candidato alle ultime elezioni. Dopo cinque anni trascorsi tra i banchi del consiglio di Palazzo Valentini, infatti, Lo Fazio aveva deciso di compiere un passo indietro e di non ripresentarsi come consigliere provinciale. Alla fine, però, il nuovo presidente Nicola Zingaretti ha deciso di premiarlo per il gran lavoro svolto nella legislatura di Gasbarra. Aurelio Lo Fazio, infatti, da consigliere provinciale ha lavorato con impegno e costanza sia per Anzio che per Nettuno. Soprattutto per quest'ultima città: durante il commissariamento del Comune si è adoperato per portare a termine diversi progetti finanziati dalla Provincia. Su tutti resta la rotonda di Piscina Cardillo, servita per mettere in sicurezza un pericoloso incrocio sulla Nettuno – Velletri. Lo Fazio, infine, è stato scelto da Zingaretti anche come rappresentante per il litorale a sud di Roma.

Politica

23 maggio 2008

Il neo Sindaco di Nettuno nomina in Giunta tre politici e due addetti ai lavori: Andolfi (Pd), Conte (Pd), Cianfriglia (Pd),Biondi e Baldetti.

Governo tecnico per Chiavetta di Cosimo Bove

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(cosimo.bove@reporternews.eu)

lessio Chiavetta ha nominato la sua Giunta. Dopo un passaggio a vuoto nel consiglio comunale di giovedì 15 maggio, dove la squadra di governo non era stata scelta a causa delle precarie condizioni di salute del primo cittadino, la svolta c'è stata lunedì 19 maggio: Chiavetta sceglie come suoi assessori Alberto Andolfi (Pd), Carlo Conte (Pd), Domenico Cianfriglia (Pd), Flavio Biondi e Catia Baldetti. Tre politici e due tecnici, che si andranno ad occupare rispettivamente di Urbanistica (Andolfi, che ricoprirà anche il ruolo di vicesindaco), Affari generali, Tra-

sparenza e Personale (Conte), Servizi sociali e Polizia municipale (Cianfriglia), Ambiente, Agricoltura e Sanità (Biondi), e Lavori Pubblici (Baldetti). Diverse le deleghe rimaste senza Assessori, come quella fondamentale al Bilancio, che rimarrà ad interim nelle mani del Sindaco, o come quelle allo Sport, Turismo, Spettacolo, Cultura e Pubblica Istruzione, per le quali si vedrà più avanti. «Per ora la situazione è questa – spiega il sindaco Chiavetta – mentre più avanti vedremo come ridistribuire le deleghe rimaste fuori, ma non tra gli assessori nominati oggi». Una squadra di governo limitata dunque, che lascia già intendere quelle che sono le intenzioni del primo cittadino:

creare una Giunta composta da politici di comprovata esperienza, e tecnici in grado di fornire il loro contributo all'amministrazione comunale. Andolfi, Conte e Cianfriglia, hanno alle loro spalle anni di attività politica locale. Se

Da Palazzo Valentini una mano tesa per lo sviluppo economico e turistico

Le reazioni

Nuove possibilità di sviluppo economico e turistico dopo circa due anni e mezzo di commissariamento. La rinascita di Nettuno passa anche attraverso la Provincia di Roma, così come confermano le parola del neo Presidente provinciale Nicola Zingaretti a poche ore dalla nomina della Giunta da parte del sindaco Chiavetta. «Le questioni su cui ci confronteremo sono molte - spiega Zingaretti a partire dalla tutela e promozione del territorio e delle sue bellezze. Sono sicuro che ci sarà un dialogo costante, grazie anche alle competenze e al legame con il territorio che gli as-

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sessori scelti dal sindaco Chiavetta possiedono. Auguro buon lavoro alla Giunta comunale di Nettuno dopo il lungo commis-

sariamento del Comune per infiltrazioni mafiose i cittadini possono tornare a confrontarsi con un'amministrazione capace di dare risposte concrete alle loro esigenze». Dello stesso avviso Aurelio Lo Fazio, consigliere comunale di Anzio recentemente nominato assessore ad Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia di Roma.

«Nettuno – spiega Lo Fazio – è una delle città più importanti del territorio laziale in termini economici, culturali e turistici ed ha assoluto bisogno di essere guidata da un’Amministrazione vicina alle esigenze della comunità».

Al primo cittadino resta ad interim la delega al Bilancio.

Burrini Presidente del Consiglio comunale

Andolfi alla tornata elettorale era stato scelto come candidato sindaco del Centrosinistra, Conte il ruolo di primo cittadino lo aveva già ricoperto prima dell'era Marzoli, mentre Cianfriglia da sempre ricopre un ruolo di primo piano nell'area della Margherita.

Diverso il caso dei due neo assessori Biondi e Baldetti: il primo consulente aziendale oggi alla prova con l'Assessorato all'Ambiente, Agricoltura e Sanità, e la seconda architetto e tecnico presso l'Assessorato regionale alla Pianificazione e Sviluppo economico, oggi alle prese con i Lavori Pubblici. Nel corso della prossimo riunione dell'assise, la nomina ufficiale della Giunta. Un ruolo di primo piano, nel corso del primo consiglio comunale dell'era Chiavetta, è stato poi dato a Nicola Burrini, il primo degli eletti del Partito democratico ed il più giovane consigliere in carica, nominato Presidente del consiglio comunale. Vicepresidenti, Enrica Vaccari, del Popolo della Libertà, e Roberto Alicandri, della lista civica Chiavetta Sindaco. Da segnalare infine, la scelta di Ugo Minchella, candidato sindaco del Popolo della Libertà, che al termine della campagna elettorale ha scelto di dissociarsi dal partito dichiarandosi indipendente dopo appena cinque minuti di consiglio comunale. «Volevo annunciare la mia uscita dal Pdl – ha spiegato Minchella ai circa 200 cittadini presenti nella sala consiliare – e per questo mi dichiaro indipendente». Una scelta che in un certo senso sposta ancor più nella direzione della maggioranza gli equilibri tra Centrodestra e Centrosinistra in consiglio comunale.

Zoom

Chi sono gli assessori Alberto Andolfi, 57 anni, geologo: assessore all’Urbanistica.

Domenico Cianfriglia, 60 anni, ex funzionario Asl: assessore ai Servizi Sociali, Polizia Municipale.

Carlo Conte, 59 anni, insegnante: assessore agli Affari Generali, Personale e Trasparenza.

Flavio Biondi, 45 anni, consulente aziendale: assessore all’Ambiente, Sanità e Agricoltura.

Catia Baldetti, 42 anni, architetto e tecnico: assessore ai Lavori Pubblici.

Le sorprese Nicola Burrini Il consigliere più giovane (e più votato) è stato eletto Presidente del consiglio comunale Ugo Minchella L'ex candidato sindaco del Popolo della Libertà è uscito dal partito dichiarandosi indipendente

Roberto Alicandri Dalla lista civica Chiavetta sindaco alla vicepresidenza del consiglio comunale

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Politica

23 maggio 2008

Il sindaco Mario Canapini ha assegnato le deleghe ai componenti del governo

Fiumicino: in giunta il contadino, il bancario e l’ingegnere hi-tech

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di Alessandra Zavatta

unta sulla tutela della sicurezza la nuova giunta di Fiumicino. Dieci assessori, che nei prossimi cinque anni coadiuveranno il sindaco Mario Canapini nell’azione di Governo. Al debutto in giunta sono in molti. C’è Gino Percoco, “uomo di fiducia” del Duca Ascanio Sforza Cesarini, il nobile proprietario di vasti appezzamenti di terreno sul litorale romano. Percoco ha lavorato una vita nelle tenute del Duca, è appassionato di storia e ricerca delle origini del territorio: adesso è assessore alla Cultura per il Popolo delle libertà. Sei sono, infatti, gli assessorati assegnati al Pdl, due all’Udc, uno alla Rosa bianca e uno ai Ribelli del Partito democratico. Prima volta in giunta pure per Luigi Boccaccini (Pdl), impiegato di banca in pensione,

che ora gestirà Edilizia, Mobilità e Trasporti; Vincenzo D’Intino (Pdl), impiegato, delegato alla Sanità e Politiche Sociali. Tra i voli nuovi Claudio Caldarelli (Pdl), che si occuperà di Attività Pro-

duttive, e Massimiliano Terzigni, imprenditore vicinissimo al fondatore della Rosa Bianca Mario Baccini e adesso assessore al Bilancio e Patrimonio. L’assessorato più ambito in un comune dove tre

quarti degli abitanti vive in case abusive condonate, quello all’Urbanistica, è stato delegato al leader dei Ribelli del Partito democratico, Mario Russo, che abbandonando il Centrosinistra alla vigilia delle elezioni amministrative, ha contribuito a determinare la vittoria della coalizione di Centrodestra a Fiumicino. Insieme ai colleghi Valerio Addentato e Roberto Merlini, che hanno costituito in seno al consiglio comunale il Gruppo Intesa di Centro, di cui fa parte anche Danilo Rocca. Il primo dei non eletti nel Pd, subentrato a Russo (dimessosi per fare l’assessore) e come Russo passato dal Centrosinistra al Centrodestra. Piero Luca Macaluso (Pdl), avvocato, si è dimesso dopo neppure tre giorni dalla nomina ad assessore al Personale e Affari Generali; è stato sostituito da Emilio Scalfarotto, 42 anni, romano.

Il più anziano in giunta è Antonio Prete (Udc), 67 anni, neo assessore ai Lavori pubblici, il più giovane è Pasquale Proietti (Pdl), trentenne ingegnere dell’Ater, riconfermato nel ruolo di assessore all’Ambiente e Litorale. Della Polizia Municipale, Sicurezza e Protezione civile si occuperà, invece, Giancarlo Petrarca, ex dirigente aeroportuale. Presidente del consiglio comunale è stato eletto Mauro Gonnelli (Pdl). Sarà coadiuvato da due vicepresidenti: Va-

63.200

Il numero dei residenti.

Erano 42mila nel 1992

22.220

kmq L’estensione territoriale

32

I chilometri di costa tra Isola Sacra e Passoscuro

12

Le località del Comune

32 milioni

I turisti giunti in aeroporto

lerio Addentato (Intesa di Centro) e Raffaello Biselli (Pd). La prima emergenza per la nuova giunta?

La sicurezza. “Chiederemo al Ministro dell’Interno Roberto Maroni di dare più uomini e mezzi per polizia e carabinieri in servizio sul litorale - ha annunciato il sindaco Canapini – Dovranno inoltre essere sbloccate le assunzioni per i vigili urbani”.

Fiumicino, con 63mila abitanti, dovrebbe avere 150 agenti. Ne ha appena 85.

Politica

23 maggio 2008

9

Il Presidente del XIII Municipio rivelerà i nomi alla prima riunione del consiglio

Ostia, assessori “a sorpresa”

Top secret su chi farà parte della squadra di governo guidata da Vizzani

T

utto è pronto per la presentazione della nuova giunta del XIII Municipio, mancano solo le conferme per i quattro assessori che con Giacomo Vizzani daranno vita al governo del litorale romano.

Attorno alla giunta, all’entusiasmo per la splendida vittoria si è sostituita la tensione di un lungo braccio di ferro che è partito all’indomani dell’elezione dello stesso Vizzani. La ragion politica in queste ultime ore avrebbe bruciato, pare irreparabilmente, le aspirazioni di Alessio Cardini, ex consigliere provinciale di An trasloca ne La Destra, a far parte della squadra di Vizzani. Al suo posto è spuntata, infatti, la candidatura di Lodovico Pace, ex-senatore di Alleanza nazionale e profondo conoscitore del territorio, dove ha svolto funzioni di consigliere circoscrizionale per oltre quindici anni. Il ritorno di Pace sarebbe stato voluto dal presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini, di cui Pace è stato un fido sostenitore.

Fini avrebbe fatto pressioni sul sindaco di Roma Gianni Alemanno, prima, e sul presidente del XIII Municipio Giacomo Vizzani, poi, per rinunciare all’apporto di Nardini. L’operazione è avvolta sinora dal più completo riserbo, anche se i tempi lunghi delle trattative hanno rallentato l’azione di governo e suscitato qualche polemica, soprattutto dall’opposizione per l’inazione e l’immobilità di questi primi quindici

giorni.

“Stiamo andando avanti con l’ordinaria amministrazione - afferma Vizzani -Non abbiamo perso tempo, i ritardi sono i tempi tecnici conseguenti alla lentezza delle operazioni di controllo dello spoglio elettorale. Abbiamo agito nei termini di legge”.

Primo consiglio presso il Centro anziani di Dragona. “Non si tratta di scimmiottare il governo maggiore ha spiegato Vizzani - E’ stata una scelta voluta da tutti i consiglieri. Per governare

dobbiamo andare prima tra la gente, per recepirne le richieste.

Poi si decide. L’aula consiliare è un luogo come un altro, questo lo dimostreremo”.

L’appuntamento è per il 24 maggio a Dragona, giorno prescelto per la riunione del consiglio municipale e la presentazione della squadra di governo, saranno rese note anche le commissioni ed i relativi membri e presidenti.

Intanto, gli unici sicuri di essere nella squadra di Vizzani sono: Amerigo Olive (An) e Renzo Pallotta (Forza Italia) che otterrebbero la vicepresidenza da una parte e l’assessorato all’urbanistica dall’altra. Per il secondo assessore “azzurro” la scelta ricadrebbe su Giancarlo Innocenzi, decano dei consiglieri, già capogruppo del partito di Silvio Berlusconi nel parlamentino di Ostia nella passata legislatura. “Sulla carta sarebbe così - si fa scappare lo stesso Innocenzi - C’era un accordo di massima, ma

in politica tutto può cambiare fino all’ultimo minuto. Una cosa è certa, non andrò a fare il presidente del consiglio municipale, se viene l’assessorato bene, in caso farò il semplice consigliere”.

Tra le alternative ad Innocenzi c’è l’ipotesi Pierpaolo Zaccai (An), molto labile e difficile da percorrere, mentre sulla questione ci sarebbe anche un candidato “portato” dalla neodeputata azzurra Beatrice Lorenzin, che avrebbe fatto la voce grossa chiedendo spazio. A sinistra invece tutto nella norma. L’ex-presidente Paolo Orneli è stato nominato capogruppo del Partito democratico, mentre Antonio Ricci, accogliendo l’invito del partito, ha fondato il gruppo misto dei Verdi, staccandosi ufficialmente dalla Sinistra Arcobaleno. A far scattare l’ennesima divisione sarebbe stata la scelta degli assessorati in Provincia, dove, appunto, i Verdi sono stati esclusi.

Amici&Nemici

Amerigo Olive (An)

Beatrice Lorenzin

Paolo Orneli, capogruppo Pd

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Cronaca

La Pisana è finita nel mirino dell'Unione Europea: ancora lontana l'adozione del piano per la gestione della spazzatura

23 maggio 2008

A Malagrotta stracolma la discarica della Capitale.

Ad Anzio ancora chiuso il centro Usa e Getta per la raccolta degli ingombranti

Allarme rifiuti Lazio sulla scia della Campania di Mario Scagnetti

È

(mario.scagnetti@reporternews.eu)

emergenza rifiuti nel Lazio.

Le cattive notizie arrivano direttamente dall'Unione Europea che ha spedito una lettera di avvertimento alla Pisana per la mancata adozione del piano di gestione dell'immondizia. Anche il caso Campania è cominciato dalla missiva europea, e il passo successivo sarà un provvedimento vero e proprio. Nel frattempo l'Italia è stata deferita alla Corte di Giustizia Europea proprio per la gestione dei rifiuti in Campania. A pagare è sempre l'intera nazione, che rischia sanzioni milionarie, qualunque sia l'ente pubblico inadempiente. Tutto è cominciato nel giugno dello scorso anno, quando la stessa Corte di Giustizia ha condannato la nazione italiana per l'assenza totale dei piani di gestione dei rifiuti in alcune regioni e province.

Tutti si sono adeguati, ma non il Lazio. Eppure di tentativi ne sono stati effettuati: fino a questo momento sono stati adottati diversi provvedimenti per l'adozione del piano richiesto dall'Unione Europea, ma senza nessun risultato.

L'apposita commissione di Bruxelles, quindi, è pronta ad avviare la procedura di infrazione. All'interno della Regione Lazio, comunque, il tentativo è quello di smorzare sul nascere qualsiasi tipo di allarmismo: è necessario attuare il piano regionale per i rifiuti ed è possibile farlo in tempi brevi; è necessario avviare tutte le procedure necessarie per la realizzazione degli impianti intermedi e per il trattamento

dell'umido; va lanciata in maniera concreta la raccolta differenziata.

Questa la posizioni ufficiale scelta per scongiurare un nuovo caso Campania. La direttiva europea sui rifiuti, entrata in vigore il 17 maggio del 2006, è piuttosto rigida e persegue diversi obiettivi.

Tra questi ci sono la prevenzione o la riduzione della produzione e della nocività dei rifiuti; il recupero degli stessi attraverso il riciclo, il reimpiego oppure qualsiasi altra azione tesa a ottenere materie prime secondarie. È possibile anche l'uso dell'immondizia come fonte di energia. Gli stati membri hanno il compito di creare una rete integrata di impianti di smaltimento e di elaborare un piano di gestione. È proprio qui che il Lazio ha fallito, meritandosi la lettera di richiamo dell'Unione Europea. A fare la differenza nella questione rifiuti sono gli aspetti che riguardano lo smaltimento e la raccolta differenziata: anche in questo caso il Lazio è indietro rispetto ai parametri Ue. Eclatanti i casi della discarica di Malagrotta e del centro per lo

smistamento degli ingombranti Usa e Getta. La discarica che si trova alle porte di Roma è la più grande d'Europa, con 240 ettari stracolmi di immondizia che ar-

Non basta la cura De Gennaro

I cumuli di rifiuti abbandonati per le strade e i roghi accesi dagli abitanti hanno rappresentato una grave minaccia per la salute e l'ambiente. Il caso Campania rischia di contagiare anche il resto d'Italia, ma restando nella stessa regione sono dure le parole di Stavros Dimas, Commissario per l'Ambiente dell'Unione Europea. «Le montagne d'immondizia non raccolta rappresentano le minacce che possono arrivare da una gestione inadeguata dei rifiuti. Occorre che l'Italia dia priorità all'elaborazione di efficienti piani di gestione sia in Campania che nel Lazio, nonché alla realizzazione delle infrastrutture di raccolta e di trattamento necessarie per attuarli correttamente». Il lavoro svolto dal commissario Gianni De Gennaro ha ridotto l'emergenza, ma secondo l'Ue le misure non sono adatta per risolvere il problema nel lungo periodo.

riva da Roma, ma anche da Fiumicino, Ciampino e dalla Città del Vaticano; secondo il Rapporto Italia, pubblicato dall'Eurispes (Istituto di Studi Politici

Economi e Sociali), la discarica si è conquistata la poco ambita maglia nera del Belpaese. La struttura ormai è satura e i lavori per la costruzione del gassificatore non convincono tutti.

Diverso il caso del centro per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ingombranti Usa e Getta, che si trova ad Anzio. Questo per anni è stato il fiore all'occhiello della città e ha permesso al territorio neroniano di raggiungere livelli record per quanto riguarda la raccolta differenziata. Poi sono arrivati i sigilli della Procura della Repubblica di Velletri, al termine di un'indagine della Magistratura partita dallo smaltimento illecito del liquido delle lavacassonetti e dalla mancanza di permessi della Volsca, società che gestisce il sito.

A quel punto è cominciata una battaglia a colpi di fascicoli e adesso l'Amministrazione conta di riaprire i cancelli nel più breve tempo possibile. Nel frattempo, però, i livelli della differenziata di Anzio sono calati drasticamente e a poco sono servite le ordinanze emesse dal Comune per tenere pulita la città.

All'angolo tra via della Campana e via dell'Armellino, punto in cui si trova il centro Usa e Getta per la raccolta degli ingombranti, si è venuta a creare una discarica a cielo aperto: il neo sindaco Luciano Bruschini ha tenuto la strada chiusa per 3 giorni per permettere la bonifica della zona, ma anche questo non è servito.

Cronaca

23 maggio 2008

11

Rave party sui liquidi tossici Blitz della Finanza alla Sacida di Cosimo Bove (cosimo.bove@reporternews.eu)

Adesso la nuova Giunta ha deciso di puntare delle telecamere a circuito chiuso sulla struttura, collegate 24 ore su 24 con la centrale operativa dei Vigili Urbani, per

La crisi fa il giro del mondo

smascherare chi smaltisce rifiuti ingombranti in maniera illecita.

Tra i progetti futuri, infine, c'è anche quello di aprire un secondo centro Usa e Getta.

Montagne di spazzatura che crescono a ritmi vertiginosi e migliaia di presenze turistiche a forte rischio. Il resto del mondo si preoccupa per la crisi rifiuti che ha colpito il Lazio, dopo aver investito la Campania. Il tedesco Die Welt scrive «La Commissione Europea vuole costringere l'Italia alla lotta contro i rifiuti», mentre El Pais rilancia «La Commissione Europea ha deciso di inviare un richiamo al governo italiano per non aver applicato la sentenza che obbliga la Regione Lazio a dotarsi di un nuovo piano di gestione dei rifiuti».

Non bastavano i rifiuti abbandonati in strada ed i cassonetti della spazzatura stracolmi. A far lievitare l'emergenza rifiuti, l'ultima scoperta della Compagnia della Guardia di Finanza di Nettuno, che nei giorni scorsi ha scovato, nel quartiere Sacida ad Anzio, decine di fusti di sostanze tossiche incustoditi all'interno di una ex fabbrica di medicinali abbandonata. All'interno di due capannoni in completo stato di degrado, venivano stoccati rifiuti tossici e maleodoranti, tra i quali dalle prime analisi effettuate spiccano l'esano (della famiglia degli idrocarburi, pericoloso per l'ambiente e per l'uomo), ed il glicole monoetilenico, irritante per gli occhi, la cute e le vie respiratorie. «Secondo la legislazione vigente – spiegano dalla Guardia di Finanza – lo smaltimento di tali prodotti deve avvenire solo ed esclusivamente tramite rici-

240 Gli ettari

della discarica di Malagrotta.

La più grande d'Europa

claggio o mediante apposite aziende appositamente autorizzate al trattamento di rifiuti industriali. Nel frattempo sono comunque in corso gli accertamenti per stabilire la natura di altre sostanze non ancora identificate». Resta da capire se i fusti, rinvenuti in un'area di circa 45mila metri quadri usata di frequente per i rave party organizzati nella zona di Anzio e Nettuno, siano il risultato di anni di incuria della proprietaria della fabbrica (una signora svizzera re-

2006

l'Unione Europea emana direttiva sul recupero e riutilizzo dei rifiuti

3.275.000 Le tonnellate

di rifiuti prodotte ogni anno dal Lazio

sidente a Campione d'Italia), o di un vero e proprio smaltimento illegale di sostanze tossiche sul litorale romano. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri dovranno accertare anche questo, disponendo una volta per tutte la bonifica del sito. I fatti parlano chiaro: nel Lazio rischia di verificarsi un nuovo caso Campania, e di certo scoperte come queste a pochi passi da un cinema e da un centro commerciale non aiutano a pensare il contrario...

10,4

La percentuale di raccolta differenziata regionale

617

I chili di spazzatura pro capite prodotti dai romani

Cronaca

23 maggio 2008

Fiumicino sarà il primo scalo che dovrà firmare l’accordo con l’ente nazionale dell’aviazione civile contro i disservizi

13

Intanto quest’estate ispettori controlleranno il buon funzionamento del sistema di smistamento bagagli e la sicurezza

Multe agli aeroporti fannulloni con i nuovi contratti dell’Enac

M

di Alessandra Zavatta

ulte agli aeroporti che non rispetteranno gli standard di qualità. Contravvenzionare gli scali che procureranno disservizi ai passeggeri sarà possibile con i nuovi contratti di gestione che l’Enac, l’Ente nazionale dell’aviazione civile, si prepara a firmare con le società di gestione degli aeroporti. L’ente è in attesa del decreto congiunto dei Mini-

steri dei Trasporti e dell’Economia (rinviato a causa delle elezioni politiche) per avviare le istruttorie dei nuovi contratti di programma. Si partirà proprio dal Leonardo da Vinci e il primo concessionario a firmare sarà Aeroporti di Roma. Poi toccherà alla Sea, che gestisce gli scali milanesi di Malpensa e Linate, e quindi alla Save, che si occupa dell’aeroporto Marco Polo di Venezia. Poi toccherà a tutti gli altri scali aperti al traffico civile. “Una

volta stipulati i nuovi contratti spiega Silvano Manera, direttore generale dell’Enac - potremo intervenire, per la prima volta, sulle concessionarie anche con sanzioni economiche nel caso in cui non vengano rispettati gli impegni assunti, al fine di tutelare la qualità dei servizi resi agli utenti”. Intanto, per evitare la congestione del traffico, l’Enac ha avviato una serie di interventi per snellire le procedure, sempre garantendo lo svolgimento delle operazioni in sicurezza. A Fiumicino ispettori dell’Enac sorveglieranno per tutta l’estate le operazioni di carico e scarico dei bagagli, i check-in, le procedure di security. “La scorsa estate, quando l’aeroporto Leonardo da Vinci ha raggiunto i 110mila passeggeri al giorno, il sistema di smistamento delle valigie è an-

dato in tilt - afferma Vito Riggio, presidente dell’Ente nazionale dell’aviazione civile - Ora, con l’apertura del terminal T5, riservato alle compagnie aree statunitensi e all’israeliana El Al, dotato di un proprio apparato per la movimentazione dei bagaglio, ciò non dovrebbe più accadere.

Perché il Bhs (Baggage handling system) del terminal C verrà di fatto alleggerito di parte del “lavoro”. Il 4 maggio scorso al Leonardo da Vinci sono passati 133.928 viaggiatori e il sistema ha retto bene”. “Il secondo Bhs presente nel T5 - interviene Franco Giudice, direttore Operazioni Sviluppo e Infrastrutture di Aeroporti di Roma - smisterà le valigie di un milione di passeggeri l’anno. Un terzo Bhs verrà posizionato nel Molo C, attualmente in costruzione”.

Leonardo da Vinci peggio del rivale Malpensa

Nel mirino

I turisti sono bloccati in sala d'attesa a causa della congestione del traffico aereo

Il caso

Fiumicino peggiore di Malpensa.

All’aeroporto di Milano i voli sono più puntuali che al Leonardo da Vinci e i passeggeri ricevono prima valigie e zaini una volta atterrati.

A Malpensa i jet con ritardi superiori ai 15 minuti sono il 21,1 per cento. A Fiumicino e Ciampino sono il 30,1 per cento. I dati sono stati raccolti dall’Aea (Association of european airlines).

Scorrendo le statistiche relative al 2007 e pubblicare sul sito Internet dell’associzione che riunisce le principali compagnie aeree europee, si può scoprire che nella nebbiosa Milano i ritardi per

condizioni meteorologiche avverse sono soltanto l’0,7 per cento come a Londra, Oslo e Amsterdam.

Mentre nella soleggiata Roma al cattivo tempo è attribuito l’1,1 per cento dei ritardi. Fiumicino è

peggio di Malpensa pure sul carico/scarico dei bagagli, che provoca il 5,7 per cento dei ritardi contro il 3,9 per cento dello scalo meneghino. Anche se occorre dire che ad occuparsi del settore ci sono ben quattro imprese di

handling. La congestione del traffico aereo a Milano produce il 5,7 per cento dei ritardi; a Roma il doppio.

Fiumicino e Ciampino, quanto a caos nei cieli, vengono superati solo da Dublino (10,3 per cento) e Istanbul (12,5 per cento). Ma quanto dura l’attesa per i turisti ai cancelli d’imbarco? Quarantadue minuti in media al Leonardo da Vinci; 37,7 a Malpensa. Nella classifica, che analizza 27 aeroporti in Europa, peggio di Roma c’è soltanto Londra, con gli scali di Heathrow e Gatwick spesso travolti dai disservizi.

Le nuove procedure di sicurezza non risparmiano nessuno. Neppure i religiosi

Il Terminale T5 è riservato alle compagnie americane e all'israeliana El Al e servirà per alleggerire il lavoro degli altri imbarchi.

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Cronaca

23 maggio 2008

La statua dello scultore abruzzese Marino Di Prospero accoglie i turisti vicino al belvedere

Piazza Ungheria rinasce con la Genesi

Rappresenta la Genesi, ed è stata realizzata dallo scultore abruzzese Marino Di Prospero, la statua in marmo collocata nella centralissima piazza Ungheria di Torvaianica, a pochi passi dalla terrazza del belvedere. L’opera accoglie i visitatori sulla rotatoria appena dall’amministraterminata zione comunale pometina – che ridisegna la viabilità della

zona - ed abbellisce la piazza centrale della cittadina balneare: in fondo, non ci vuole poi tanto per rendere più gradevole l’aspetto delle nostre città.

Interventi del genere servirebbero non solo in centro, ma anche all’ingresso dei centri abitati, e soprattutto, nelle periferie.

(G.S.)

Viaggio nelle aree verdi di Torvajanica all’inizio della stagione turistica

Parchi “ostaggio” del degrado Ubriachi, vandali e teppisti sulle giostre per i bambini di Giovanni Salsano (giovanni.salsano@reporternews.eu)

V

iaggio in 5 “giardinetti” di Torvaianica: aree verdi in cui residenti e (con l’estate alle porte) villeggianti dovrebbero poter trascorrere qualche momento di relax o qualche serata dopo essere stati in spiaggia o al termine di una giornata di lavoro. Difficile che sia così. Lasciate troppo spesso all’abbandono, queste aree sono inospitali, coperte da erbacce, poco illuminate, rovinate da vandali e graffitari. Dal centro alla periferia, la situazione cambia di poco. A partire dai centralissimi giardini di piazza Italia, passando per via Gran Bretagna, via Svezia, via Romania e via Signa. Situazioni simili, delle quali non ci si può accontentare se si ragiona in termini di sviluppo delle attrazioni turistiche e del miglioramento della qualità della vita di chi vive a Torvaianica o la sceglie per le proprie vacanze. Per

quanto riguarda i giardinetti di Piazza Italia, spesso i residenti del centro cittadino hanno lamentato (e continuano a lamentare) il degrado dell’area, dal tardo pomeriggio meta di ubriachi e senzatetto, che si fermano sulle panchine a pochi passi dalle giostre frequentate da tanti bambini. A poche centinaia di metri di distanza, i giardini di via Gran Bretagna (a volte lasciati aperti di notte ben oltre l’orario di chiusura) non offrono migliore spettacolo.

Anche qui molti ragazzini si ritrovano per giocare (i giardini sono pro-

prio di fronte la scuola media Pestalozzi), improvvisando campi da calcio nella pista di pattinaggio, o sostando sulle panchine: attorno a loro, però, c’è poco o nulla. Qualche panchina, i vialetti ricoperti dall’erba, le giostre piene di scritte. A via Svezia la situazione peggiore: l’erba alta invade gran parte del giardino, non ci sono né fontanelle, né spazi all’ombra, né impianti di illuminazione.

«Qui – lamentano alcune mamme che portano i figli a giocare – è sempre stato così, da quando il parco

pubblico è stato realizzato. Almeno, non si riempie di ubriachi e senzatetto, come invece accade in quello del centro di Torvaianica». Poco o nulla si trova anche nell’area verde di via Romania: qualche panchina, qualche alberello e qualche spazio libero in cui si accontentano di giocare a pallone i ragazzi. Stessa situazione anche a via Signa, nel quartiere di Martin Pescatore. In definitiva, un brutto biglietto da visita per Torvaianica. Eppure basterebbe una maggiore cura nel decoro e nella manutenzione di queste aree per rendere un servizio in più ai residenti e a quanti scelgono il litorale di Torvaianica per trascorrere qualche weekend al mare o qualche mese di ferie.

La riqualificazione del lungomare e il rilancio turistico di Torvaianica possono partire anche con piccole attenzioni al quotidiano dei cittadini, che sappiano rendere la cittadina balneare un luogo bello dove vivere e cercare momenti di relax.

I bambini sono costretti a giocare tra le erbacce e l'incuria, con i giardini che restano aperti anche fino a notte inoltrata

Piazza Italia è oggetto delle lamentele dei cittadini, perché il parco è la metà preferita di vagabondi e piccoli teppisti

23 maggio 2008

Da ottant’anni l’area è terra di nessuno tra illegalità e abusivismo

Il rebus delle Salzare

Il sindaco Eufemi lancia l’allarme: «Serve una bonifica» di Giovanni Salsano

P

(giovanni.salsano@reporternews.eu)

iù di 500 abitazioni abusive (numero che aumenta costantemente), esercizi commerciali a rischio chiusura, strade dissestate, insediamenti di nomadi. Non è una bella cartolina quella che arriva dalle “Salzare” a Tor San Lorenzo: oltre 700 ettari di territorio, senza una proprietà definita, in virtù di una lunga storia di contenziosi tra ex proprietari e Stato, che si trascina da 80 anni, e che ha reso questa fetta del comune di Ardea una vera e propria terra di nessuno, lasciata praticamente a se stessa, con situazioni di degrado ed illegalità sotto gli occhi di tutti. Qui si sono concentrate gran parte delle demolizioni decise dall’amministrazione, qui è stato messo a rischio più volte l’ordine pubblico, per proteste e manifestazioni. Sanare la situazione non è semplice e il Comune di Ardea, da solo non ce la può fare. Per questo, il sindaco Carlo Eufemi ha proposto di riunire attorno ad un tavolo Comune, Regione, Agenzia del demanio, Avvocatura dello Stato e Prefettura per avviare una concertazione che serva «a definire – sostiene il primo cittadino - la natura giuridica del territorio, la titolarità del diritto di proprietà e le regole della pianificazione.

Come Sindaco ho l’ambizione di risolvere un problema che va avanti da 80 anni e che nessuna amministrazione precedente è mai riuscita a risolvere». Ed è proprio Eufemi, nella lettera alle istituzioni da coinvolgere nel tavolo, a spiegare “Le Salzare”: «La zona – scrive Carlo Eufemi fa parte di un’originaria proprietà feudale Sforza Cesarini- Torlonia ed è gravata per intero da uso civico in favore della popolazione di Ardea. Per effetto di diversi contenziosi, il primo iniziato nel 1927 tra gli originari proprietari e il Comune di Ardea (instaurato innanzi la giurisdizione speciale

Cronaca

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In breve Legambiente

Pulizia delle spiagge

Sabato 24 e domenica 25 maggio, al via la 19ª edizione di “Spiagge e fondali puliti”, a cura del circolo Enea di Legambiente: due giorni di pulizia dell’arenile e dei fondali tra Tor San Lorenzo e Torvaianica (info 330743248 o 334 3544719).).

Tor San Lorenzo

Nuovo ufficio per la Pro Loco

Aprirà dal 1 giugno un nuovo ufficio informazioni turistiche gestito dalla Proloco di Tor San Lorenzo, in un locale messo a disposizione da privati cittadini in Lungomare Tor San Lorenzo, 172.

Ardea

Summer tour Soloradio 2008

del Commissariato Usi civici), il comprensorio è a tutt’oggi privo di certezze riguardo la natura giuridica, ma ancor più del tutto privo dell’esercizio dei poteri e diritti del proprietario, con conseguente illegalità». L’altro giudizio pendente, davanti la giurisdizione civile, riguarda l’accertamento

della titolarità del diritto di proprietà tra l’Agenzia del demanio per lo Stato e la società La Fossa (che vanta una scrittura privata di compravendita sottoscritta con l’originaria proprietà). «Tutti i soggetti coinvolti nei contenziosi – prosegue Eufemi – non esercitano i diritti e gli obblighi di pro-

prietari, mentre il Comune è impossibilitato a proporre alcuna azione risolutiva. Occorre collaborare per fare chiarezza sul comprensorio e istituire la legalità». Non solo: nel corso dei decenni, alcuni degli originari assegnatari dei lotti di terreno, hanno venduto le loro quote ad altri privati (spesso con scritture private illegali) e questi ad altri ancora, ma sempre senza che prima ne sia stata definita la proprietà, col risultato che ogni casa e ogni costruzione delle Salzare è risultata essere abusiva. Dal canto loro, gli attuali abitanti del comprensorio, che comunque conoscono la loro più che precaria situazione, chiedono una soluzione definitiva che possa sanare l’intero quartiere e le loro abitazioni.

Torna a luglio il “Summer Tour Soloradio 2008”, la kermesse estiva che animerà il litorale di Ardea e Tor San Lorenzo, con tornei sportivi, serate di cabaret e il concorso di bellezza “Lady beach”.

Ambiente

Torna la macchia mediterranea

È stato ripiantumato con piante tipiche della macchia mediterranea il tratto di spiaggia all’altezza del passo a mare 9, a Marina di Ardea, occupato fino a poche settimane fa da una casa abusiva, demolita dall’amministrazione comunale.

Cronaca

23 maggio 2008

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Cento Cento Anni Anni Al mare negli Anni Cinquanta

Scariolanti giunti da Ravenna

Il vecchio Idroscalo

Convegno della Crt per celebrare la nascita del quartiere marino di Roma

Ostia, Orlando e i pionieri del mare

O

stia compie cento 100 anni. E ripercorre la propria giovane storia ascoltando le testimonianze dei figli dei pionieri arrivati dalla Romagna a bonificare le paludi del litorale romano.

E così, accanto alla vecchia Ostium dei Cesari, sorse il moderno Lido di Ostia. Per festeggiare la nascita del quartiere marino di Roma, come lo battezzò il pioniere e propugnatore Paolo Orlando, la Cooperativa Ricerca sul Territorio ha organizzato per il 22 maggio, presso la biblioteca comunale “Elsa Morante”, il convegno “Ostia Centenaria”. I sociologi Franco Ferrarotti e Maria Immacolata Macioti ripercorreranno le tappe principali della storia del Lido con immagini fotografiche e filmati dell’Istituto Luce. Forse non tutti sanno che Ostia nacque con una legge dell’allora Regno d’Italia. Una legge che prevedeva, oltre a una serie di provvedimenti a favore di Roma Capitale, la nascita di un sobborgo marittimo sul litorale compreso fra il Tevere e il Canale dei Pescatori. Ci vorranno due anni per effettuare il passaggio di quel territorio dal Demanio marittimo al Comune di Roma, ma nel frattempo erano già sorti in prossi-

mità della spiaggia lo chalet di Paolo Orlando, i ristoranti di Annibali e Bazzini, frequentati da cacciatori e dai primi avventurosi turisti. Sarebbe

nata a breve Ostia moderna, oggi il maggior insediamento del litorale romano, con 280mila residenti.

Anche se, per essere dichiarata ufficialmente quartiere di Roma, Ostia dovette attendere trent’anni e un provvedimento ad hoc del Governo Mussolini. A rievocare i primi passi del Lido contribuiranno figli e nipoti delle prime famiglie residenti a Ostia. Le loro testimonianze verranno filmate durante il convegno

ed entreranno a far parte dell’Archivio delle Genti che servirà a raccogliere e conservare i documenti della storia del quartiere marino di Roma.

Nell’archivio, aperto presso l’Ecomuseo del Litorale Romano, anche le immagini dei primi impianti balneari, del lungomare sterrato, della grandiosa cupola del Roma affacciata sul Mediterraneo e fatta esplodere nel 1944 dall’esercito del Terzo Reich, in fuga dopo lo sbarco delle Forze alleate ad Anzio.

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Cronaca

23 maggio 2008

Dagli Stati Uniti le nuove tecniche di cura dei mammiferi ospitati nei parchi marini

Sam Ridgway, Frances Gulland e i migliori veterinari premiati a Torvajanica

Per la prima volta in Italia l’International Association for Aquatic Animal Medicine

Delfini a lezione di scienza con professori di fama mondiale

onorati di ospitare un simile evento, di importanza mondiale nel campo della medicina veterinaria, confermando così il ruolo di primaria importanza che la ricerca e la scienza hanno nella filosofia di Zoomarine».

A margine dei lavori infine, una curiosità: l'aspetto scientifico e tecnico della manifestazione si è mescolato per un momento con il sociale, tant'è vero che durante il banchetto tenutosi a Zoomarine,

di Giovanni Salsano

M

(giovanni.salsano@reporternews.eu)

edicina e mondo animale acquatico insieme per cinque giorni allo Zoomarine di Torvaianica. Per la prima volta nella storia, l’Italia ha infatti avuto l'onore di ospitare la conferenza annuale dello Iaaam (International Association for Aquatic Animal Medicine), giunta alla sua trentanovesima edizione. Al convegno di studi, che si è svolto dal 10 al 14 maggio tra il parco acquatico e l’hotel Selene di Pomezia, hanno partecipato oltre 250 medici veterinari provenienti da più di 50 differenti parchi, giardini zoologici e acquari di ogni angolo del mondo.

Tra questi, spiccano i nomi di Sam Ridgway, veterinario di fama mondiale impegnato da sempre nella salvaguardia e nella ricerca su mammiferi marini, Frances Gulland che da anni si occupa di leoni marini e cetacei selvatici nel suo centro in California, ed il gruppo di veterinari e ricercatori del parco “Sea World”, sempre negli Stati Uniti.

Un evento del tutto insolito per

l'Italia, che ha visto anche l'assegnazione di una serie di premi ed attestati di merito per quei veterinari che più degli altri si sono contraddistinti nel campo della ricerca e nelle scoperte scientifiche, come nel caso del nuovo ceppo virale degli arcovirus riscontrato in alcuni esemplari di delfino tursiope. «Il dipartimento educativo, la direzione Risorse naturali e l'amministrazione – di-

cono gli organizzatori della conferenza annuale dell'International Association for Aquatic Animal Medicine - sono stati

è stata effettuata un'asta di beneficenza. (si ringrazia per la collaborazione il dottor Daniele Rizzelli)

Cronaca

Nel segno del Cacchione 23 maggio 2008

Le cantine di Nettuno scoprono la passione di turisti e villeggianti per il bianco Doc

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Da Marco Tullio Cicerone a Caligola, la storia della città si affianca a quella del vino

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ulla strada del vino. A distanza di secoli, Nettuno riscopre all'improvviso la sua vocazione agricola, abbinandola con un sapiente mix al turismo ed all'economia cittadina. Quei vini che nel passato deliziavano le mense di Marco Tullio Cicerone nella villa di Torre Astura, e quelle di Nerone e Caligola nell'Antium romana, vengono riscoperti oggi dalle cantine vinicole locali ed abbinate a piatti tipici della cucina nettunese e neroniana all'interno di percorsi enogastronomici studiati ad arte per i turisti in vacanza sul li-

torale a sud di Roma.

Tra i vini che negli ultimi anni stanno riscrivendo le pagine di storia di Nettuno, il Cacchione, quello servito nelle fraschette ormai scomparse in zona, che nel 2003 è stato insignito del marchio Doc, denominazione di origine con-

trollata, approvato dal Comitato nazionale di tutela dei vini, e dall'Igt (indicazione geografica tipica). Citato da Plinio il Vecchio come «uva tutta sugo e mosto», il Cacchione, dal caratteristico chicco allungato, produce un vino giallo oro dal sap o r e secco e deciso, con un profumo forte che lo distingue da tutti gli altri vini da tavola laziali.

A mantenere la produzione di Cacchione nella città del tridente, le tre cantine principali: la cantina Bacco, cooperativa di

agricoltori fondata nel 1970, che in seguito alla crescente attenzione dei consumatori per il marchio Doc del vitigno, ha iniziato a programmare miglioramenti nei vigneti e la costruzione di un nuovo enopolio con tecniche d'avanguardia per la vinificazione. Sulla stessa linea, le Cantine Della Millia, da 100 anni al servizio dei nettunesi nella fornitura del buon vino locale, che con la certificazione della denominazione di origine controllata del Cacchione, ha aumentato la propria mole di lavoro per rispondere alle richieste di residenti, turisti e ristoratori. Buon successo anche per la Cantina Divina Provvidenza, di Adelaide e Piera Cosmi, che nel 2005, ha ottenuto il diploma di merito per il bianco realizzato con le uve di Cacchione nella categoria Bianchi tranquilli nella “Selezione dei Vini del Lazio 2005” indetta dall'Arsial (Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione dell'agricoltura del Lazio).

Visite guidate nei magazzini zeppi di botti

Porto, il dolce nettare rosso preferito dal Re d’Inghilterra

Del vino di Porto il Portogallo ha fatto un’attrazione turistica di primo livello. Con itinerari guidati lungo la Valle del Douro, dove trentamila viticoltori creano il prezioso nettare reso famoso dagli inglesi.

In seguito alle guerre commerciali tra Francia, nel XVII secolo,

i mercanti di Londra, non potendo più rifornirsi di vino a Parigi, si rivolsero al Portogallo. I vini “neri” nati lungo il corso del Douro conquistarono il gusto british. Dato che venivano messi ad invecchiare nei magazzini di Vila Nova de Gaia, la città gemella di Porto, alla foce del fiume, presero il nome di Porto. Il tour delle cantine affacciate sul molo dove attraccano le

“barcos rabelos”, le caratteristiche imbarcazioni a vela cariche di botti, è d’obbligo per visitatori e appassionati di enologia.

Sono più di 80 le varietà di Porto, che può raggiungere un contenuto di alcool di 19-20 gradi. Ma soltanto cinque sono quelle considerate “di qualità”: Touriga Nacional, Tinta Barroca, Touriga Francesa, Tinta Roriz e Tinta Cao. Nel Douro i vigneti sono classificati in sei categorie dalla A alla F. La classificazione ottenuta determina sia il prezzo dell’uva che la quantità che si può produrre. Canoni severi per garantire la denominazione di origine controllata del prodotto.

Il profumo del mosto selvaggio

Anche Maccarese vuole creare itinerari turistici per far scoprire il proprio vino. Nel paesotto di campagna alle porte di Roma si coltivano viti tra le migliori del Lazio e anche gli olii non sono niente male. Così il Comune di Fiumicino, di cui Maccarese fa parte, sta studiando la possibilità di creare un tour enogastronomico.

Un tour che permetta ai visitatori di assaggiare il Maccarese Bianco, intenso e fruttato; il Maccarese Rosso, affinato in barriques di Allier, e il Torre Primavera, un pregevole bianco doc. E poi c’è la grappa dall’aroma e sapore inconfondibili. L’Azienda Maccarese, proprietaria dei terreni nella zona, sta progettando di mettere a dimora 20-25 ettari con vitigni a bacca bianca. E si prevede la realizzazione della nuova cantina. La Maccarese ha inoltre presentato la "carta degli olii". “Lazio”, figlio della tradizione, è ottenuto da olive raccolte a mano e spremute con macine in pietra.

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Turismo

23 maggio 2008

Flybaboo cambia look, apre quattro nuove rotte e acquista velivoli ad alta tecnologia.

Fiumicino nodo strategico per la crescita della compagnia

La storia dell’azienda

15 destinazioni

Firenze, Kiev, Lugano, Napoli, Nizza, Roma, San Pietroburgo, Sofia, Valencia, Venezia, Vienna, Biarritz, Ibiza, Saint Tropez e Tangeri.

140 dipendenti

Triplicato il numero di collaboratori dal 2003 a marzo 2008

Affidabilità svizzera di Cosimo Bove

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(cosimo.bove@reporternews.eu)

inevra non è mai stata così vicina. Flybaboo, compagnia aerea svizzera fondata nel 2003 da Julian Cook, si rinnova, sia nel nome (che diventa Baboo) che nei mezzi, con l'acquisto di tre nuovissimi Embraer 190. Il progetto di crescita della società elvetica, che vedrà nello scalo romano di Fiumicino uno dei suoi punti di forza nell'immediato futuro, punta sulla qualità del servizio offerto alla clientela a prezzi di mercato, tentando così, grazie ad un consistente investimento, di triplicare in fretta il numero dei passeggeri sui propri voli. Baboo porterà avanti questa opera di espansione attraverso l’inserimento di nuove destinazioni verso San Pietroburgo, Kiev, Sofia e Vienna, al quale si aggiungerà un aumento della fre-

quenza dei voli già esistenti: la linea Ginevra-Nizza ad esempio, passerà a tre voli quotidiani a partire dalla fine di maggio. Senza tralasciare il rafforzamento delle rotte già esistenti da Ginevra verso Venezia, Napoli, e Firenze, ma anche Nizza, Valencia e la vicina Lugano. «In questo scenario di grande innovazione - spiega Jaques Banquir, Chief executive officer della Compagnia - noi puntiamo ad una crescita rapida e all’esplorazione di nuove opportunità di partnership, nel raggiungimento della soglia di redditività».

Soglia di redditività che passa necessariamente anche attraverso il lancio di una gamma di prodotti “Tariffe Flexi” che propone tre diversi tipi di tariffe: “Baboo saver class” per tariffe economiche simili alle compagnie low cost, “Baboo semi flexible”, un sistema analogo a quello attualmente in vigore, e “Baboo flexible”, per offrire ulte-

30 milioni Il fatturato societario in franchi svizzeri 500 mila

Il numero di clienti trasportati dal 2003 ad oggi

350 mila

Il numero di clienti previsti per il solo 2008

riori vantaggi ai propri clienti in fatto di comfort. Nei prossimi giorni intanto, sulla rotta Ginevra – Roma, entrerà in azione uno dei tre Embraer 190 appena acquistati (gli atri due saranno in volo non prima del 2009). Questo nuovo aeromobile, con una capacità di 100 posti, offre un comfort ineguagliabile nel trasporto a livello regionale. Con file da quattro posti, un ampio compartimento bagagli in cabina e nel bagagliaio, un’assoluta novità nella categoria degli aerei regionali, l’Embraer 190 è ri-

«Entro due anni saremo al top»

La promessa

«Guardiamo con sempre maggiore interesse al mercato italiano, e senza dubbio approfitteremo di ogni occasione che ci si presenterà davanti». Pensieri e parole di Jaques Banquir, Chief executive officer di Flybaboo, l'amministratore delegato della compagnia, che durante la conferenza stampa organizzata a Ginevra la scorsa settimana, ha illustrato gli obiettivi della società elvetica tracciando il profilo del cliente tipo di Baboo. «E' affezionato al nostro marchio, e rende felice il nostro personale. D'altra parte è molto esigente (in particolar modo sulla rotta GinevraNizza), e per questo cerchiamo di offrirgli la più vasta scelta possi-

bile. Non si tratta del cliente tipo delle compagnie low cost, ma neanche di quelle di lusso. Il nostro è il cliente che sceglie la formula intermedia, abbinando al comfort del viaggio, dei costi tutto sommato accessibili». A conferma

dell'interesse della compagnia elvetica per il mercato italiano, la scelta di utilizzare il nuovissimo Embraer 190 sulla rotta GinevraRoma, almeno durante i voli serali. «Siamo a Roma soltanto dal 27 ottobre del 2007 - continua Banquir - ma nel corso di questo 2008 le nostre previsioni sono quelle di riuscire a trasportare circa 45 mila passeggeri, nonostante un'agguerrita concorrenza di Alitalia ed Easy Jet. Al momento siamo assolutamente soddisfatti di quanto siamo riusciti a fare, ma la speranza è quella di riuscire a migliorare ancora».

L'obiettivo di Flybaboo è quello di arrivare, entro due anni, ai massimi livelli.

servato alle destinazioni più lontane dell’Europa dell’Est e ad una parte dei voli Ginevra-Nizza e Ginevra-Roma. «Sono fiero - spiega François Bouteiller, Chief operating officer della Flybaboo - di annoverare nella nostra flotta l’E-Jet, che sono certo sarà molto apprezzato dalla nostra clientela, grazie alle sue qualità che ne evidenziano l’elevata prestazione, il rispetto per l’ambiente e il comfort. Personalmente ho avuto l’opportunità di far parte della scorta che ha condotto l’aereo dal Brasile ed è stata

per me un’esperienza molto emozionante». Nei giorni scorsi, nel corso di una conferenza stampa in volo sulle Alpi a bordo dell'Embraer 190, la presentazione del nuovo marchio della compagnia svizzera: alcuni elementi tipicamente elvetici, come la bandiera svizzera, gli animali e la stella alpina, fanno parte anche della nuova immagine raffigurativa, «anche perché – spiegano dalla compagnia – secondo molti passeggeri vengono associati all'affidabilità svizzera». Baboo si presenta dunque ai suoi nuovi clienti con lo spirito elvetico che da sempre la contraddistingue, ed un mix di freschezza, giovinezza ed innovazione che fanno parte della sua nuova identità. Non resta che scoprire se le previsioni societarie, che mirano in poco meno di un anno a triplicare il numero dei clienti, saranno realizzate nei tempi previsti.

Clienti in aumento

Fondata da Cook

L'Italia come nodo della crescita futura della compagnia elvetica.

A dimostrazione dell'interesse di Flybaboo per il mercato italiano, le cifre snocciolate da Banquir e Bouteiller durante la conferenza stampa di Ginevra dello scorso 13 maggio. Circa 100 mila i clienti trasportati verso destinazioni italiane nel solo 2007: di questi, 24 mila hanno viaggiato in direzione di Venezia (la rotta più antica di Flybaboo, del 2004), 21 mila per Napoli e 21 mila per Firenze, ai quali, da settembre 2007, si sono aggiunti i passeggeri sulla rotta per Roma Fiumicino.

Fondata nel 2003 a Ginevra da Julian Cook a seguito della cessazione da parte di Swissair della tratta Ginevra-Lugano, Flybaboo diventa Baboo a maggio del 2008. La compagnia aerea serve 15 destinazioni (charter esclusi) in partenza da Ginevra con circa 500.000 passeggeri trasportati tra novembre 2003 e dicembre 2007. La flotta è composta da due Dash 8Q400 e da tre Embrarer 190, uno dei quali già in azione sui voi serali da Roma a Ginevra.

La compagnia impiega 140 persone, suddivise sulla rete Baboo.

L'Italia nel mirino

Cinque anni di successi

Turismo

23 maggio 2008

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Con il programma dell’Unione Europea Interreg III arrivano i percorsi integrati

Sardegna e Corsica isole sorelle

Nuoro e Bastia puntano insieme su turismo, archeologia ed enogastronomia

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di Alessandra Zavatta

ardegna e Corsica isole “sorelle” con il progetto Interreg III. Il programma di collaborazione nel settore del turismo messo in piedi dalle province di Nuoro e Bastia. Un progetto che intende rinverdire l’antico legame tra Sardegna e Corsica.

Greci, Romani, Arabi, Spagnoli, Liguri, Pisani sono approdati lungo le rocciose coste di questi “gioielli” del Mediterraneo. Signori e signorotti “stranieri” hanno condotto armate alla conquista di villaggi e città. Hanno imposto tributi, hanno governato e si sono dileguati. Sardi e corsi non si sono mescolati agli invasori, sono rimasti fieri delle proprie tradizioni, della propria Storia, divenute ora fondamenta del crescente successo turistico. Nel 2007 sono stati 194.529 gli arrivi e un milione 177mila le presenze registrati nella provincia di Nuoro, mentre 2 milioni sono stati i viaggiatori approdati a Bastia con i traghetti e 800mila quelli giunti in aereo.

Il numero dei villeggianti è cresciuto del 9 per cento.

L’obiettivo del programma, spiega Roberto Cadeddu, assessore al Turismo della Provincia di Nuoro, è quello di “incrementare ulteriormente la collaborazione tra le due isole per prolungare la stagione turistica e ampliare il target di riferimento, sia per quanto concerne la provenienza che per la tipologia di utenza”. Puntando sulle risorse

ambientali, archeologiche ed artistiche che uniscono Corsica e Sardegna, che nel 2007 hanno accolto 4,5 milioni di visitatori. A rafforzare il legame, il nuovo collegamento marittimo Golfo Aranci-Bastia inaugurato da Corsica Ferries.

Dodici chilometri separano le isole-sorelle nello Stretto di Bonifacio, dove i turisti vanno ad ammirare il mare che ribolle di creste bianche. Da una parte la Barbagia, la Civitates Barbarie dei Romani, le calette di sabbia bianca, le dolomie, i mostri aspri e selvaggi che abbracciano l’antica Nugolo. Di là dallo stretto la Corsica, la vecchia bastiglia fatta costruire nel 1378 dal governatore genovese Leo-

Di qua la Barbagia, il “cuore della Sardegna”, come lo definì la scrittrice premio Nobel Grazia Deledda, figlia di questa terra dura e vera; i riti orgiastici del carnevale dei Mamuthones, la cultura nuragica e le magiche spirali della Stele di Boeli.

Di là dal mare, voglia d’Italia.

“Da Capo Corso a Bonifacio aria di Roma e mare del Lazio”, re-

Con il cuore in gola

Le Bocche di Bonifacio

Cavalieri in Barbagia

nello Lomellini (la “bastia” che dà il nome alla città), le chiese barocche, i laghi costieri con vista sulla spiaggia, i torrenti che sbucano dalle valle verdissime tra monti che sanno di Alpi e di neve.

cita un antico proverbio corso.

Anche Napoleone Bonaparte sarebbe stato italiano se fosse nato un anno prima. Nel 1769, quando l’Empereur vide la luce in quel di Ajaccio, l’isola era da poco stata ceduta alla Francia.

fanno un’isola italiana”.

Il rapporto con l’Italia è adesso recuperato attraverso il programma di collaborazione dell’Unione europea che vede promuove l’interscambio turistico tra Corsica e Sardegna.

Una curiosità: entrambe le isole hanno la “testa di moro” quale simbolo della bandiera regionale.

infatti, Jean-Baptiste Bernadotte che, con l’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte, divenne

Maresciallo dell’Impero e, nel 1810, salì sul trono svedese.

Lo scelse il Parlamento di Stoccolma, perché il monarca in carica, Carlo XIII, morì senza eredi.

Bernadotte divenne così re con il nome di Carlo Giovanni, mentre Maria continuò a passare sul ponte del Cardo sognando l’amore perduto.

La fanciulla innamorata e il bel Maresciallo che divenne Re di Svezia

Love story

C’era una volta una ragazza. Si chiamava Maria. Viveva nel villaggio del Cardo, alle porte di Bastia, in Corsica. Ogni giorno, andando a prendere l’acqua alla fontana, incontrava Jean-Batipste, giovane e avvenente ufficiale dell’esercito del Direttorio spedito dalla Francia rivoluzionaria a costruire un ponte proprio di fronte al villaggio.

“Di queste due terre gemelle, la Sardegna e la Corsica, la più italiana per la sua posizione geografica e per le tradizioni storiche è precisamente la Corsica, che oggi appartiene alla Francia scrisse nel 1876 Elisée Reclus nella “Geografia universale” Una sensibile occhiata alla carta mostra che la Corsica dipende naturalmente dalla penisola italiana. Ha lo stesso clima, gli stessi prodotti naturali dell’Italia ed anche i suoi antichi annali e la lingua dei suoi abitanti n e

La ragazza fulminò con sguardo il tenente, che si decise ad andare dal padre della ragazza per chiedere la mano della bella donzella che avrebbe voluto come moglie. La richiesta di matrimonio venne respinta. Quella piccola ragazza corsa, Maria Benedetti, non si sposò più: sarebbe potuta diventare Regina di Svezia. L’ufficiale innamorato era,

Trekking sul Monte Cinto

Riti&miti

Il fuoco di Antonio

“Sant’Antoni ‘e su focu” è la festa più importante della Barbagia. Apre le porte alla primavera. La notte del 16 gennaio brilla dei falò di Sant’Antonio. Il Santo cristiano che, novello Prometeo, discese negli Inferi per dare la luce agli uomini. Ed ecco a Momoiada le maschere animalesche dei Mamuthones danzare intorno ai fuochi. Per poi rifocillarsi con fave e pane benedetto, dolci di sapa e miele.

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Cultura

23 maggio 2008

Davide Fabbri, Maestro di fascino, rivela i segreti per conquistare l’amata

Seduttori si nasce o si diventa? di Mafalda Bruno

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i mestiere fa il Maestro di seduzione. A Cervia ha aperto una scuola in materia. E come Giacomo Casanova ama ripetere: “Nella vita si può dire di conoscere una cosa solo se se ne ha una personale esperienza”. Davide Fabbri, quarant’anni trascorsi con passione, è sicuro: “La seduzione è un’arte che si apprende solo operando sul campo”. Lui, che è il pronipote di Benito Mussolini (“Donna Rachele era la sorella della mamma di mio nonno”, spiega), la seduzione la intende ad un modo solo: all’italiana.

Come le è venuta l’idea (e la voglia) di creare un corso di seduzione? “È inutile che a parlare di seduzione siano gli psicologi nei libri.

Da piccolo mio nonno, Augusto Moschi, di Predappio, mi regalò un libricino di Ovidio: “Ars amandi” (L’arte di amare, ndr).

Mi colpì perché, oltre ad essere un’opera d’arte, conteneva degli esempi pratici di comportamento.

E’ così che ho iniziato a vincere la

mia timidezza nell’approccio con le donne”.

E poi?

“Poi c’è stata scelta del campo di azione: ho scelto la Romagna, solare e piena di turiste, ho conosciuto personaggi famosi e frequentando loro ho avuto l’idea di istituire dei veri e propri corsi di seduzione perché ai giovani manca l’esperienza sul campo, come corteggiare una donna. Manca un Maestro insomma”.

Allora Maestro, ci spieghi le regole di base per conquistare con successo.

“Prima c’è l’analisi del territorio.

E’ una tecnica estiva. Di solito si arriva in spiaggia, ci si spoglia con il desiderio di rilassarsi, si chiama il bagnino per l’ombrellone, si fa

il bagno, si va al bar, e dopo si pensa: “Chissà se ho fortuna e conquisto qualcuno/a”. Sbagliato! Sbagliatissimo! La tecnica giusta è: arrivare in spiaggia, andare sul bagnasciuga, guardarsi bene a sinistra e a destra, e solo dopo, si chiede il lettino o l’ombrellone al bagnino facendolo posizionare dove è più strategica la zona di azione!

Poi si comincia con lo scambio di sguardi. Da questo si capisce,

come si dice a Roma, se c’è “trippa pe’ gatti”. E aggiungo: mai arrendersi, un “no” ricevuto non è necessariamente un “no” perentorio, può semplicemente venire da una donna che magari è timida. Honorè de Balzac diceva: “Spesso le donne brutte sono così astute da far dimenticare la loro bruttezza”.

Nella seduzione quanto conta l’aspetto fisico e quanto l’intelligenza e l’ironia?

“Io parto sempre dal principio che l’occhio vuole la sua parte.

Quello che attira è la vitalità, la forma di energia che, se incanalata con femminilità, fa la differenza: una donna bella ma volgare non avrà successo, mentre una donna poco attraente che

supio. Posso sdebitarmi offrendole qualcosa da bere?” Se lei accetta, l’inizio della seduzione è partito alla grande!” Regole basilari restano, comunque, gentilezza, ele-

ganza, romanticismo e capacità di sorprendere. E per vedere il Maestro di seduzione all’opera basta ciccare su Internetle parole chiave: Youtube-seduzione-vikingo.

Se il marsupio fa la differenza Sulla spiaggia

Può un marsupio fare la differenza? Davide Fabbri, Maestro di seduzione, in arte “Il Vikingo”, rivela i trucchi per “rimorchiare” la donna dei propri sogni sulla spiaggia.

“La tecnica del marsupio è semplice - spiega Fabbri - i si avvicina alla persona che ha catturato la nostra attenzione. “Mi scusi, vorrei fare un tuffo, le spiace badare un attimo al mio marsupio?”, si chiede gentilmente. Dopo il tuffo si ripassa da lei, si ringrazia con un sorriso, ci si riprende il marsupio e

si va via, ignorandola totalmente per almeno un quarto d’ora”.

“Vietato guardarla anche solo di sfuggita - sottolinea - Garantito che in quel lasso di tempo lei si chiederà “Ma voleva solo che badassi al suo marsupio o voleva conquistarmi? Forse non sono abbastanza carina, magari se invece di questo costume mettevo quell’altro, chissà, sarebbe andata diversamente”. Dopo quel quarto d’ora scatta la seconda parte del piano.

Si torna da lei: “La ringrazio ancora per avermi custodito il mar-

ha femminilità e simpatia, è una donna che raccoglierà consensi perché ha saputo incanalare il proprio fascino. Questo sempre con rispetto alla bellezza che certamente rimane il biglietto da visita numero uno”.

Le donne del passato seducevano incastrate in bustini e corpetti. Oggi accade l’esatto contrario.

“La seduzione è senza tempo, e poi anche oggi ci sono tanti trucchi. Confesso una cosa: io adoro il reggiseno perchè rende il seno di una donna bellissimo; quando faccio l’amore non slaccio mai il suo reggiseno perché per me il seno è perfetto così, vedo quello che mi fa piacere vedere e temo che slacciandolo si possa perdere l’incantesimo”.

Come conciliare fascino e seduzione con lo stress quotidiano?

“Se una donna vuole tenersi stretto l’uomo che ama, al riparo da altre possibili predatrici, ha infinite potenzialità per mantenere vivo il rapporto anche in mezzo a tante difficoltà. Il segreto è concedersi, ritagliarsi dei momenti, brevi o lunghi non importa, solo per la coppia, alla larga dalla routine. Se si vuole, ci si riesce”.

Cultura

23 maggio 2008

Intervista ad Alda D’Eusanio, conduttrice del programma tv “Ricomincio da qui”

Quello che le donne non dicono

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Sogni, desideri, aspirazioni e problematiche dell’universo femminile

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di Mafalda Bruno

osa pensano, cosa vogliono, a cosa aspirano le donne? Ne abbiamo parlato con Alda D’Eusanio, giornalista e conduttrice televisiva di tanti programmi di successo.

Signora D’Eusanio, alla luce della sua esperienza nel programma “Ricomincio da qui”, in onda su RaiDue, che idea si è fatta delle reali necessità delle donne?

“In occasione dell’8 marzo abbiamo trasmesso una puntata interamente dedicata alle donne. Si raccontava la storia di cinque ragazze, cinque vittime di violenza.

Due di loro furono uccise dal proprio fidanzato (in trasmissione erano presenti le madri), due erano state violentate dal proprio medico mentre erano narcotizzate, l’ultima era stata vittima per anni di violenze da parte dell’ex marito (Adele Sanfilippo sequestrata e apparsa durante il sequestro alle telecamere di Raidue, perché il suo rapitore, e marito, ha chiesto di essere intervistato ndr).

Dopo aver trasmesso queste storie ed averne affrontate molte altre nel corso della mia carriera, la domanda che mi pongo è: ma quando si festeggia l’8 marzo, perché c’è in giro un alone di allegria e leggerezza?

C’è davvero da festeggiare? Io credo che la risposta sia no.

Poco da festeggiare e ancora molto da conquistare. Nel mondo, le statistiche lo confermano, ogni giorno due donne perdono la vita a causa delle violenze subite.

Purtroppo la donna è ancora una vittima”.

Non trova paradossale che le donne a volte, pur forti in mille campi di azione, poi

soggiacciono anni e anni senza reagire a situazioni di vita familiare e sociale psicologicamente mortificanti?

“Trovo paradossale che molte donne denuncino gli abusi che subiscono, e queste denuncie calino nell’indifferenza.

La non legge sempre tutela le donne. Le violenze, nell’80 per cento dei casi, avviene tra le mura domestiche e questo sì che è un vero paradosso.

Quando una donna è vittima di stupro viene subito guardata con sospetto, quasi se fosse lei stessa il carnefice e non la vittima. La prima volta che venni a conoscenza della storia del medico di Rieti, che ha stuprato e fotografato l’atto di violenza su alcune pazienti mentre erano anestetizzate, mi sono resa conto che le donne non sono tutelate: di sette vittime solo due hanno trovato il coraggio di portare avanti la battaglia legale, mentre questo medico non è neanche stato sospeso dall’attività.

Io personalmente sono andata in tribunale durante il processo e dopo aver assistito all’interrogatorio dell’avvocato della difesa, mi sono resa conto che queste ragazze sono state stuprate due volte”.

C’è una storia che non dimenticherà facilmente tra quelle raccontate nel programma “Ricomincio da qui”?

“Sicuramente la storia del medico di Rieti di cui parlavo prima. Ma anche quella di un settantenne che è venuto per cercare sua madre. “Voglio poter dire mamma anche solo ad una tomba - mi disse - ho bisogno di sapere”.

Ascoltai quelle parole commoventi e mi resi conto di quanto sono importanti le origini e la famiglia. E’ stata una puntata molto toccante e con un bellissimo lieto fine. Infatti, grazie all’intervento del pubblico a casa, siamo stati in grado di rintracciare la madre”.

Se venisse istituito un Ministero per la Donna e lei avesse voce in capitolo, cosa metterebbe all’ordine del giorno come priorità?

“Il fatto che io non riesca a dare una risposta immediata fa capire che le priorità sono moltissime.

Credo che la prima cosa riguardi i diritti. Poiché le donne devono ancora lottare, hanno fatto molto ma non abbastanza, siamo ancora discriminate”.

Quanto conta per lei la terra d’origine?

“Sono nata a Tollo, in Abruzzo e mi sento totalmente abruzzese: orgogliosa di esserlo.

Credo che Dio abbia proprio scelto la Regione giusta dove farmi nascere!”

Un consiglio alle lettrici di Re p o r-

Rosa&Nero

Felici in famiglia

Agguerrite sul lavoro

Vittime di violenze

ter su come giostrarsi al meglio nella battaglia quotidiana nella cura della famiglia, della casa e nell’efficienza sul lavoro, rimanendo “Donne” nel senso più completo del termine?

“Di non fermarsi mai e di lottare per affermarsi nel mondo del lavoro e nella vita sociale. Dobbiamo essere consapevoli di una cosa fondamentale: siamo forti, abbiamo una marcia in più, abbiamo grinta, siamo donne!”

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Cultura

23 maggio 2008

Il Teatro del Lido: da magazzino delle suore a polo della cultura d’avanguardia

Tre metri sopra il palco Amleto e i giullari di Ostia

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di Angela Valenti

a magazzino delle suore a teatro d’avanguardia e sperimentazione. Di strada ne ha fatta molta il Teatro del Lido, dove si fa musica, danza, poesia, letteratura. Con le opere di Plauto, Shakespeare, Pasolini e Gogol.

Interpretate da Paola Pitagora, Elena Bonelli, gli Avion Travel, i Tenores di Bitti e Angela Finocchiaro.

Lo stabile di via delle Sirene, luogo dove creare, immaginare, costruire, rappresentare è possibile, ha una storia assai particolare.

Tutto inizio con un gruppo di giovani artisti in cerca di sede individuarono in un ex teatro delle suore inserito nell’ex Colonia Vittorio Emanuele III e utilizzato come magazzino, il luogo in cui Ostia potesse esprimere quel fermento culturale che all’epoca era senza sbocco. Era esattamente il

Mare, moto e sicurezza On the road

Sabato prossimo i motociclisti del litorale sfileranno per le strade del Lido nel nome della sicurezza.

Per il secondo anno consecutivo,

6 gennaio del 1996. Per due anni il teatro venne autogestito dal movimento dei giovani occupanti, aiutati e sostenuti da artisti di fama internazionale colpiti dall’iniziativa. Ma come in tutte le favole che si rispettino arrivò il lieto fine e il Comune di Roma finanziò la ristrutturazione dello spazio che nel 2003 aprì i battenti ufficialmente come primo “teatro di cintura” di Roma.

“All’epoca Ostia era una periferia dormitorio - racconta Filippo Lange protagonista dell’autogestione e oggi operatore di rete dell’Azienda Speciale Palaexpo, società del Comune di Roma che si occupa della gestione amministrativa del teatro - L’ex colonia Vittorio Emanuele III era fortemente degradata. Eravamo animati da una volontà di ferro: volevamo fortemente uno spazio in cui esprimere la nostra creatività e, allo stesso tempo, intendevamo offrire ai ragazzi un’alternativa alla strada”.

La gestione del Teatro del Lido è innovativa. “Per quanto ne sappia io è l’unico teatro in Italia in cui non c’è il direttore artistico - sottolinea Lange - ma una commissione artistica composta dai membri dei tre organismi”. Il teatro non è guidato da un direttore

artistico, ma prevede il dialogo di tre differenti soggetti. La “commissione artistica” è composta da un rappresentante del Comune di Roma, da un rappresentante del Municipio XIII e da un membro dell’Associazione Le Sirene, realtà locale che riunisce svariate as-

l'Associazione Motociclistica Maremoto13, fondata da Cesare Colangelo, vuole sensibilizzare gli utenti delle due ruote e le amministrazioni locali, per prevenire ed evitare situazioni di pericolo sulle strade.

Un’iniziativa nata per riunire i centauri del territorio lidense e te-

nere viva l’attenzione sulla sicurezza stradale, a cominciare dalle scuole, come già avvenuto nel 2007 con il progetto ‘SicuraMente... la Moto Scuola’. La moto e il suo meraviglioso mondo resta il motivo trainante dell’evento con l’obiettivo di tutelare i centauri. Nell’estate 2007, la sua

prima edizione della manifestazione, ha avuto una straordinaria partecipazione di centauri ed un’ottima critica da parte di istituzioni e media. MareMoto13 sostiene l'AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie): chiunque potrà devolvere un contributo a favore della Onlus.

sociazioni rappresentative del territorio di riferimento, favorendo la progettualità delle strutture operanti sul piano sociale.

Attualmente il complesso dell’ex colonia, progettato nei primi anni del Novecento dall’architetto Marcello Piacentini, ospita la mensa della Caritas, la Biblioteca Comunale Elsa Morante, la libreria Almayer, istituita con i fondi del Comune di Roma per la riqualificazione delle periferie, oltre ovviamente al teatro.

In una memoria di Giunta Comunale del 2002, poco prima, quindi, che il teatro fosse inaugurato, leggiamo: “Il modello di gestione proposto è quello di teatro pubblico in cui le Istituzioni, il Comune, il Municipio, e le realtà sociali e culturali del territorio concorrono sinergicamente per la realizzazione di un teatro territoriale, dinamico e aperto alle istanze sociali e a quelle del mondo della scuola e che, utilizzando le potenzialità comunicative del teatro, riesca a far convergere politiche culturali e sociali, favorendo la partecipazione di tutti i cittadini”.

E’ appena finita la V edizione della rassegna teatrale “Così fan tutti”, in cui le scuole in particolare, ma anche i centri anziani, le cooperative sociali che si occupano di diverse abilità hanno messo in scena le opere preparate nei rispettivi laboratori teatrali.

Riflettori su “Miseria e nobiltà”

23 maggio 2008

Tornano le grandi rappresentazioni al centro anziani di Torvaianica

Intanto gli organizzatori sognano la costruzione di un anfiteatro.

«Finalmente qualcosa ha iniziato a muoversi nell'amministrazione comunale»

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di Giovanni Salsano

(giovanni.salsano@reporternews.eu)

orna il teatro all’interno del centro anziani della Nuova Florida, ad Ardea, sempre attivo e presente nella vita del quartiere e della città. All’interno del centro di via Reggio Calabria, andrà in scena la commedia “Miseria e nobiltà” di Edoardo Scarpetta, sabato 31 maggio alle 19 (per i soli iscritti), domenica 1 e lunedì 2 giugno, sempre alle 19. Uno spettacolo totalmente allestito ed interpretato da soci del centro anziani, che si sono preparati per oltre 4 mesi: «Rispetto al primo spettacolo che abbiamo interpretato “Café chantant”– commenta Pasquale Riso, presidente del centro anziani della Nuova Florida – questo è senza dubbio più impegnativo e ha messo a dura prova gli attori, segno che puntiamo sempre a migliorare il nostro impegno». Sul palcoscenico di “Miseria e nobiltà” saranno impegnati 15 attori, mentre l regia è stata affidata a Sergio Man-

cini, che interpreterà anche il ruolo del protagonista Pasquale Sciosciammocca, interpretato dal grande Totò nella riduzione cinematografica della commedia nel 1954. Teresa Fedrizzi sarà Luisella (la compagna di Felice), Palmiro Bedini sarà l’amico Pasquale, mentre Norma Merola interpreterà Gemma, la ballerina interpretata nel film da Sofia Loren. «Il lavoro – afferma Rita serino, esponente del comitato di gestione e tesoriere del centro di via Reggio Calabria - è quello di Edoardo Scarpetta, conosciuto in tutto il mondo: gli iscritti del Centro Anziani ancora una volta hanno voluto provare una nuova avventura, con tutti i rischi che potrebbero sorgere. Siamo certi che ancora di più dimostreranno la loro bravura in quanto sono alla loro seconda uscita in pubblico e piano piano hanno già assimilato la “chiusura della gola”, l’ansia di non essere soli ma davanti ad altri, la certezza che come loro chi li viene a vedere sono persone che gradiranno ed applaudiranno la loro buona volontà ed il

coraggio di averci comunque provato». Intanto il presidente del centro, Pasquale Riso, ribadisce la propria idea di realizzare un anfiteatro nel terreno vicino al centro anziani, tra via Reggio Emilia e via

Lecce, che possa ospitare feste ed eventi culturali: «Qualcosa – afferma Pasquale Riso – si sta muovendo da parte dell’amministrazione comunale, ma bisogna continuare ad insistere nella proposta».

Cultura

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Al Museo in autobus

Nuovo servizio gratuito a disposizione dei residenti di Anzio, Nettuno, Aprilia e Pomezia per festeggiare i cento anni dalla nascita di Giacomo Manzù

In autobus da Manzù. Grazie all’iniziativa dell’Ufficio cultura del Comune di Ardea, turisti, appassionati d’arte, studenti e curiosi potranno raggiungere gratuitamente con un bus navetta da Anzio, Nettuno, Aprilia e Pomezia, la Raccolta Manzù di Ardea.

Il servizio, inserito nelle manifestazioni del centenario dalla nascita di Manzù, è disponibile su prenotazione all’indirizzo uff.culturali@comune.ardea.rm.it, oppure allo 06913800902 o tramite fax 06913800260 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17. Intanto, il calendario dei festeggiamenti prevede, al museo Manzù, il 24 maggio alle 18 il concerto del Maestro Mazzuca, che presenta in anteprima l’opera composta in occasione del Centenario, e il 25 la prima giornata della rassegna internazionale di polifonia corale “Artincanto”.

(G.S.)

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Economia

Telefoniste e segretarie sono soggette a contratto di lavoro subordinato

Le regole del call center

La Cassazione ha esaminato il caso di 27 lavoratrici di Emilio Trucco (emilio.trucco@reporternews.eu)

I

lavoratori dei call center che prestano servizio nella struttura di una società hanno diritto ad un contratto di lavoro subordinato dal momento che utilizzano attrezzature e materiale aziendale e non possono essere considerati, dal datore, come lavoratori autonomi Con una recente sentenza la Sezione lavoro della Suprema Corte di Cassazione è intervenuta sull’attuale problema della qualificazione del rapporto di lavoro degli operatori di call center.

Nel caso di specie, la Suprema Corte ha esaminato il caso di 27 lavoratori, la maggior parte donne, con mansioni di telefonista o segretaria.

E’ stato, quindi, ribadito, che l’elemento decisivo che contraddistingue il rapporto di lavoro subordinato dal lavoro autonomo è l’assoggettamento del lavoratore al potere direttivo, disciplinare e di controllo del datore di lavoro ed il conseguente inserimento del lavoratore, in modo stabile ed esclusivo, nell’organizzazione aziendale. Costituiscono poi indici sintomatici della subordinazione, valutabili dal giudice di merito sia singolarmente che complessivamente, l’assenza del rischio d’impresa, la continuità della prestazione, l’obbligo di osservare un orario di lavoro, la cadenza e la forma della retribuzione, l’utilizzazione di strumenti di lavoro e

lo svolgimento della prestazione in ambienti messi a disposizione del datore di lavoro.

Con tali motivazioni la Suprema corte ha respinto il ricorso di una società del settore pubblicitario, che si era vista condannare in seconde cure al pagamento all'INPS dei contributi evasi, mai versati sul presupposto che le lavoratrici im-

piegate all’interno del call center non fossero lavoratrici subordinate, ma autonome.

In sostanza, quindi, la Corte di Cassazione rilevando che la sentenza della Corte d’Appello era ben motivata ed aveva compiutamente analizzato sia gli elementi decisivi del rapporto di lavoro che gli indici sintomatici, sopra deli-

neati, peraltro, provati anche con escussione di testi, ha ritenuto di dover respingere il ricorso proposto dalla società datrice di lavoro ed ha confermato la natura subordinata del rapporto di lavoro svolto dalle lavoratrici del Call Center con conseguente diritto alla regolarizzazione ai fini contributivi e previdenziali.

23 maggio 2008

La carica dei 250mila Il 50% dei lavoratori impiegati presso compagnie telefoniche, gli altri negli enti pubblici

La carica dei 250 mila. Tanti sono, secondo i dati forniti dalle associazioni d'impresa, i lavoratori italiani impegnati nei call center. Tra questi, vanno distinti quelli impiegati nelle attività cosiddette “in house”, ossia interne alle aziende (come dipendenti diretti delle stesse compagnie), e quelli in “outsorcing”, come dipendenti di attività appaltate all'esterno delle aziende. Lavoratori quindi non contrattualizzati dal committente, ma direttamente dalla ditta appaltatrice. Pur rispondendo a nome del committente, dunque, il loro rapporto di lavoro è istituito con la ditta di servizi che ha preso in gestione l’appalto. Nei call center in “outsorcing”, dove nella maggior parte dei casi sono concentrati la maggior parte dei casi sono concentrati i rapporti precari, lavorano circa 80mila operatori, mentre i restanti 170mila sono contrattualizzati direttamente nei call center “in house”. Circa il 50% dei committenti è costituito da compagnie telefoniche, un buon 20% dei committenti è invece concentrato nelle pubbliche amministrazioni, dai ministeri ai comuni alle province, fino agli enti pubblici e le Asl.

Curiosità dal mondo

23 maggio 2008

All'asta la moglie traditrice

Gran Bretagna

Mette in vendita la moglie su eBay dopo aver sospettato il suo tradimento. A lanciare un'asta on line per la cessione della propria consorte, un 44enne inglese. Le offerte hanno sfiorato i 630mila euro.

Lega la birra con la cintura Australia

Lega una cassetta di birra con la cintura, ma dimentica di assicurare un bimbo di cinque anni seduto sul sedile posteriore della sua auto. L'uomo, fermato dalla Polizia, è stato multato per 400 euro.

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Meloni venduti a 15mila euro

Giappone

Due meloni di stagione venduti alla cifra record di 15mila euro. E' accaduto a Yubari, in Giappone, dove le due primizie, considerate una rarità in zona, sono state vendute all'asta per 2,5 milioni di yen.

Dopo il terremoto del 12 maggio, sono 5 milioni i senzatetto per paura di nuove scosse

La Cina trema, allarme in Sichuan In arrivo gli aiuti umanitari. Le Nazioni Unite stanziano 7 milioni di dollari

di Domitilla Savignoni

N

(domitilla.savignoni@reporternews.eu)

on allevia la disperazione di chi non ha più nulla, ma colpisce al cuore la notizia che la Cina intera è impegnata in un grandioso sforzo di solidarietà. I cinesi sono mobilitati in massa davanti a uno scenario davvero straziante per portare aiuto alla popolazione del Sichuan colpita dal terremoto del 12 maggio.

Con ogni mezzo, a piedi, in bicicletta, cercano di raggiungere le zone più devastate, mentre la radio lancia continui appelli a donare sangue, acqua, medicine e l'esercito arranca su strade squartate e bloccate da slavine. Decine di migliaia di persone sono ancora intrappolate. Il bilancio ufficiale parla di 30mila morti, ma Pechino non nasconde che potrebbe arrivare a 500mila. Nella sola città di Shifang ci sarebbero 30mila dispersi. Se un turista tedesco è stato estratto vivo dalle macerie dopo 5 giorni, è anche vero che molti dei dispersi non verranno mai trovati.

Le emergenze da affrontare si

moltiplicano, dal numero di feriti, 170mila, a quello dei senza tetto, circa 5 milioni evacuati in zone più sicure dal momento che nuove scosse d'assestamento continuano a terrorizzare la popolazione. Per non parlare delle epidemie che già si stanno diffondendo. Insieme a nuovi allarmi, come quello del lago artificiale che si è creato con le frane di questi giorni nel Beichuan: un immenso invaso di acqua che sarebbe sul punto di tracimare e creare ancora vittime e disastri.

Le Nazioni Unite hanno stanziato 7 milioni di dollari e un

team dell'Unione Europea, guidato da un esperto italiano, è partito per la Cina con l'obiettivo di coordinare gli aiuti umanitari.

Strano scherzo del destino…Al festival di Cannes è stato presentato l’ultimo film del cinese Jia Zhangke

“24 CITY”. La provincia di Chengdu, in cui e' ambientato questo potente documentario con attori professionisti e testimonianze reali, sta al centro del sisma che ha sconvolto la Cina.

Impossibile non ricordarsene mentre sullo schermo scorrono le immagini della repentina trasformazione di un mondo e di una

società squassata dall'ansia di globalizzazione . E sarà difficile trovare seri candidati capaci di contrastare l'onda di emozione che ha suscitato. Se dopo il Leone d'oro a sorpresa con “Still Life” si aggiudicasse anche la Palma d'Oro si potrebbe parlare di verdetto scritto dal destino ma non certo di verdetto usurpato.

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Cucina

23 maggio 2008

Una cucina dal sapore imperiale “Al Turcotto” è possibile mangiare affacciati sui resti dell'antica villa romana di Nerone

Inaugurato nel lontano 1816 da Gaetano Garzia, oggi il ristorante è un cult per gli amanti dei piatti a base di pesce

U

no sguardo sulle Grotte di Nerone tra gli odori e i sapori tipici della cucina di Anzio.

A fare da cornice al Turcotto, lo splendido ristorante sulla Riviera Mallozzi, un pezzo di storia della città neroniana, le sue origini, i suoi colori ed i suoi misteri.

Una storia che va ad intrecciarsi irrimediabilmente con quella del ristorante. Nel 1816 Gaetano Garzia proveniente da Toledo, in Spagna, approda ad Anzio dove decide di aprire una piccola trattoria: “Il Turcotto”, dall'appellativo Turco dato a Gaetano per la sua abitudine di portare il fetz rosso. La famiglia Garzia intanto cresce con due nuovi eredi: Oreste e Rodolfo, le esigenze aumentano e si avverte il bisogno di ingrandire l'azienda.

Nei primi anni '30 iniziano i lavori per la costruzione di quello che è

l'attuale ristorante. Intanto i lavori del nuovo locale proseguono in quella zona allora considerata di periferia, ma di grande suggestione storica, considerata la vicinanza ai ruderi della Villa di Nerone. La bellezza di quel luogo viene rivalutata con il trascorrere degli anni dalle generazioni successive, sia per la splendida posizione naturale che per l'importanza storico-culturale del paesaggio circostante. Fino ai giorni nostri, quando il ristorante di Garzia si è trasformato in uno dei luoghi più frequentati dagli

amanti della buona cucina in riva al mare, un vero e proprio cult per gli appassionati del genere.

Dal primo al dolce il viaggio gastronomico tra le prelibatezze neroniane viene percorso senza fatica. Lo show inizia con gli antipastini misti di crudi e cotti, che da sempre rappresen-

tano il fiore all'occhiello del ristorante, il piatto di portata al quale nessuno dei clienti si sognerebbe

mai di rinunciare una volta seduto a tavola con lo sguardo rivolto al mare. Per i primi piatti l’imbarazzo è grande: la scelta è tra dodici varietà differenti di pasta e riso, oltre al classico “piatto del giorno”, che varia continuamente a seconda del pesce acquistato dai pescatori locali, della stagione e della creatività dello chef. Da non perdere, gli “spaghettini dell’isola”, con scampetti, moscardini, gamberi bianchi, vongole e uova di riccio. I secondi piatti invece seducono per la loro semplicità e per la freschezza dei prodotti scelti, e in molti non ne farebbero mai a meno per la loro leggerezza: tra questi pesce bianco, mazzancolle, aragoste, spiedino di calamari e fritture varie. Splendidi infine, i piatti di dolci misti con frutta rigorosamente tagliata a forma fiore: tiramisù alla banana, all’ananas, classici, saccottini di pasta brisè con frutta secca e crema inglese, marmellate ed ingredienti di produzione propria del locale.

La parola d'ordine è la qualità quindi, abbinata ad un ottimo servizio a tavola e ad un pizzico di creatività del capo chef Patrizia Farce, moglie di Enrico Garzia e madre di Ermelinda e Maria, anche loro impegnate nella gestione del locale.

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Quindicinale di attualità, cronaca, economia, turismo e cultura

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