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Paura di volare Anno I - Numero 6 / 20 giugno 2008

La voce del Mare di Roma

€ 0,50 COPIA OMAGGIO

www.reporternews.eu

37 aerei fermi in pista a Fiumicino.

Migliaia di turisti sono costretti a volare con le compagnie concorrenti, mentre Alitalia rischia il fallimento.

Seimila i lavoratori in esubero secondo il piano industriale.

E al Leonardo da Vinci comincia la lunga estate calda tra ritardi e caos bagagli

Ostia e Fregene le preferite dai pendolari del mare Dossier

Turisti in aumento negli stabilimenti di Ostia e Fregene ma nelle altre cittadine balneari tira aria di recessione. La ricerca sondaggio effettuata dalla “Litorale spa”, in collaborazione con Trademark Italia, sulle “Previsioni per l’estate 2008 nel Lazio” evidenzia gli elementi della crisi. Isole felici Gaeta, Sperlonga, San Felice Circeo e Ventotene. Mentre si riducono le presenze lungo la costa viterbese. Secondo i dati raccolti la crisi è prodotta da una diminuzione evidente di prenotazioni individuali per i mesi di giugno e luglio. Attese negative nel breve periodo. alle pag. 10 e 11

Anzio avrà un porto con 1.300 posti barca Progetti

La società Capo d'Anzio Spa ha consegnato al sindaco Luciano Bruschini il progetto definitivo del nuovo porto. Prevista la realizzazione di 1.256 posti barca, 34 ormeggi per i pescherecci, 3 attracchi per i traghetti. Oltre ad un pontile riservato agli aliscafi, aree commerciali, centro espositivo e un museo. a pag. 15

Il medico, il vigile e i bambini nel cuore Personaggi

Un medico di Nettuno in prima linea per donare un sorriso ai bambini del Congo. Numerosi i successi personali ottenuti nel corso del tempo dal “missionario” in camice bianco. Mentre a Ostia un vigile urbano sta combattendo per riavere la figlioletta di 15 mesi, affidata ad una casa-famiglia dall’Ufficio servizi sociali di Anzio dopo che la madre della piccola, compagna dell’agente della Municipale, l’aveva lasciata per due giorni. E la bimba era finita in ospedale perché non mangiava più. alle pag. 16 e 17

Gli ex comunisti sulla spiaggia amata dal Duce Tendenze

I turisti in arrivo dai paesi ex comunisti vanno pazzi per la spiaggia del Duce.

Russi, polacchi, ungheresi stanno invadendo la costa di Latina, città-simbolo del Regime fascista. I visitatori provenienti dall’Est Europa sono aumentati del 30 per cento in un anno. Nel 2007 sono stati 554.956 i visitatori, italiani e stranieri sul litorale pontino e 2.999.730 le presenze negli alberghi e campeggi. a pag. 20

Massimiliano Ossini, il “bello” della diretta L’intervista

Massimiliano Ossini, 29 anni, conduttore del programma televisivo “Linea Verde” svela i segreti del successo della trasmissione e racconta i sogni nel cassetto. L’incontenibile ascesa del presentatore da Disney Channel e Sky alla Rai. “Vivo in una tenuta vinicola ma amo anche il mare”, sottolinea. “Il futuro? Lo vedo roseo. La trasmissione continuerà con la versione “Linea verde estate” e in autunno riprenderà, a condurla però sarò solo, non ci sarà Veronica Maya”. a pag. 23

Primo Piano

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20 giugno 2008

A Fiumicino fermi in pista 37 aerei Alitalia senza soldi Velivoli della compagnia guidata da Jean Cyril Spinetta

Operazioni di handling

di Alessandra Zavatta

«S

ono “nascosti” a Fiumicino 37 aerei che Alitalia ha lasciato a terra per far contenta Air France. Ma ora che le trattative con la compagnia transalpina sono saltate nessuno ha il coraggio di rimettere in servizio quei jet e così Alitalia perderà migliaia di passeggeri quest’estate perché, con meno velivoli, non potrà soddisfare le richieste di turisti e tour operator”. La denuncia è di Francesco Staccioli, membro del coordinameno nazionale dell’SdL-Trasporto aereo.

“Gli aerei - spiega il sindacalista sono stati posti fuori servizio durante la lunga trattativa con Air France, che si proponeva di acquisire la nostra compagnia di bandiera dimettendo fin da subito 37 dei 170 aerei della flotta. Il nuovo piano industriale messo a punto dal managment guidato dall’amministratore delegato Maurizio Prato, di fatto, si è adeguato alle richieste di Air France.

Tagliando rotte, aerei, ridistribuendo il network tra Fiumicino e Malpensa e inserendo 2.120 posti di lavoro in esubero in AZ Fly, la società che gestisce il “core business” dell’azienda e 3.300 in AZ Service e Atitech, le società che si occupano dell’handling e della manutenzione che non sarebbero entrate a far parte del Gruppo Air France/Klm”.

E così dieci MD 80, tre Boeing 776, alcuni Embraer e diversi velivoli cargo sono stati parcheggiati nell’Area tecnica dell’aeroporto Leonardo da Vinci. E lì sono rimasti in attesa che la trattativa fosse conclusa. Ma l’accordo non

è stato raggiunto i jet “arrostiscono” sotto il sole. L’ad della compagnia francese, Jean Cyril Spinetta, il 2 aprile scorso ha abbandonato il tavolo delle trattative aperto presso la sede Alitalia alla Magliana. Mentre l’attuale Premier Silvio Berlusconi, all’epoca leader dell’opposizione in Parlamento, lanciava la proposta di una “cordata italiana” per rilevare la compagnia di bandiera, chiedendo al Governo Prodi un “prestito” di 300 milioni di euro per dare respiro all’azienda nell’attesa dei nuovi compratori. Gli acquirenti non si sono ancora visti. Il prestito, però, è arrivato

Profitti&Perdite

37

Gli aerei posti fuori servizio

5.420

I posti di lavoro a rischio in AZ Fly, AZ Service e Atitech

300

Milioni di euro in prestito

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I bilanci della compagnia in passivo negli ultimi 20 anni

13

I voli intercontinentali trasferiti da Malpensa a Fiumicino con il nuovo network operativo

1.601

Le nuove frequenze settimanali dei voli Alitalia al Leonardo da Vinci

subito (dal Ministero del Tesoro), tra le proteste delle compagnie di navigazione del Vecchio Continente che hanno interpellato l’Unione europea per verificare se l’operazione possa qualificarsi come “aiuto di Stato”. “Aiuto” che penalizzerebbe la libera concorrenza nel trasporto aereo, favorendo Alitalia. L’irlandese Ryanair, ha annunciato ricorso formale contro un provvedimento ritenuto “una beffa alla normativa sugli aiuti di Stato”. British Airways ha fatto sapere che “seguirà la situazione per assicurarsi che le norme Ue siano rispettate”.

Pure la scandinava Sas vuole vederci chiaro. Gli aiuti di Stato non sono vietati; il problema è che Alitalia, dopo i 2.750 miliardi di lire ricevuti nel 2001, non può più averne fino al 2011. Per aggirare l’impasse è stata trovata una soluzione “all’italiana”: il finanziamento erogato non è un “aiuto” ma un vero e proprio “prestito” che Alitalia dovrà rimborsare.

Già, ma con quali soldi?

La compagnia ha appena approvato il diciannovesimo bilancio in passivo degli ultimi vent’anni e il cda ha dato mandato ai manager per “una revisione del budget 2008”. Nei primi 5 mesi dell’anno le perdite di Alitalia hanno raggiunto i 100 milioni al mese. Soltanto tra gennaio e marzo i costi operativi sono aumentati di 44 milioni, mentre i ricavi sono diminuiti di 43 milioni rispetto al primo trimestre del 2007.

“La situazione è difficile - conferma Stacciali - I soldi sono pochi ma l’operatività aziendale non è mai stata messa in discussione. Il fallimento di Alitalia farebbe comodo a molti, ma siamo

ben lontani dal fallimento e faremo di tutto per evitarlo perché 18mila lavoratori resterebbero a casa e l’intero comparto aero-industriale italiano ne verrebbe gravemente danneggiato”.

La compagnia italiana ha “parcheggiato” dieci MD 80 e altri velivoli nell’Area tecnica del Leonardo da Vinci

“Nonostante questo - sottolinea l’esponente dell’SdL - gli italiani continuano ad avere fiducia in Alitalia. Le prenotazioni per questa estate sono buone ma forse non tutti sanno che ogni giorno la

Primo Piano

20 giugno 2008

SdL Trasporti: «La decisione per accontentare Air France, che però ha rotto la trattativa».

Persi migliaia di passeggeri

Equipaggio pronto al decollo

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Viaggiatori in attesa della partenza

Il piano industriale premia lo scalo romano ma taglia molte rotte

Voli “rubati” Malpensa, voli cancellati e voli nuovi. Ecco cosa prevede il piano industriale di Alitalia, che punta a fare dell’aeroporto Leonardo da Vinci l’unico “hub” in Italia.

Con l’entrata in vigore dell’orario estivo è scattata la riorganizzazione del network, che ha riportato a Fiumicino tredici voli intercontinentali. Voli “ricchi” come quelli per Boston, Miami, Chicago, Toronto e Osaka. Rotte strategiche come quelle per Caracas, Buenos Aires e San Paolo del Brasile.

E collegamenti che ritornano al Leonardo da Vinci dopo il trasloco milanese operato qualche anno fa: è il caso del Roma-Damasco, Roma-Dubai, Roma-Teheran, Roma-Accra e RomaLagos.

Alle rotte riconquistate dallo

scalo della Capitale, si è aggiunto dal primo giugno scorso il nuovo volo diretto Roma-Los Angeles.

“Le frequenze settimanali da Fiumicino passeranno da 1.406 a 1.601 - spiega Alitalia - I voli diretti da o per Malpensa solo utilizzati soltanto nel 38 per cento dei casi da viaggiatori di Milano e, per la gran parte, sono a servizio dai mercati esteri”. Fiumicino, secondo Alitalia, “è hub di riferimento, centrale rispetto al mercato Italiano e bacino naturale di traffico, per sfruttare al massimo le caratteristiche di Roma quale grande mercato di destinazione e punto di interconnessione naturale”. Visto che “in Italia Roma è il maggior bacino della domanda di trasporto aereo da e per l’Italia”. “Nell’attuale contesto - scrive la compagnia di bandiera nella relazione allegata

al piano industriale - è impossibile gestire in modo efficiente un sistema a doppio hub per il continuo accumularsi di perdite di esercizio, per la maggior parte concentrate sullo scalo di Malpensa”.

E ancora: “Le destinazioni dove la compagnia operava in perdita sono state sospese. Si tratta delle rotte che coinvolgono gli aeroporti di Rimini, Olbia e Perugia in Italia; Zagabria, Sarajevo, Skopje; Minsk, Lione, Copenaghen e Stoccolma per il mercato internazionale; Dakar, Shanghai, Mumbai e Delhi nel mercato dei voli intercontinentali”. Il piano, però, precisa che “tali destinazioni saranno riprese non appena si verificheranno le condizioni”.

A Fiumicino il trasloco delle rotte porterà per quest’anno un milione di passeggeri in più.

Rinnovarsi per tenere alta la bandiera

compagnia di bandiera regala centinaia e centinaia di viaggiatori alle società concorrenti per via degli aerei lasciati a terra e delle rotte tagliate in virtù di un piano industriale fatto a misura

del futuro acquirente (Air France), che però non c’è più. Quanto tempo ci vorrà perché qualcuno lo capisca? E quanti milioni di euro dovrà ancora perdere Alitalia?”.

La crisi che sta attraversando Alitalia non una novità per l’Europa. Altre compagnie di bandiera hanno dovuto in passato affrontare una dolorosa ristrutturazione, che ha però permesso loro di rinnovarsi e di ritornare in attivo. E’ il caso della Belga Sabena, fallita e poi riaperta sotto nuova veste; dell’elvetica Swiss Airlines, divenuta Swiss; dell’irlandese Air Lingus che s’è ritrovata in casa la numero uno delle low cost Ryanair e, per sopravvivere, ha dovuto riorganizzare la struttura offrendo voli a costi più bassi e competitivi. Tutte, per poter continuare ad operare, hanno dovuto licenziare hostess, piloti e impiegati. Ma i “tagli” drastici hanno frenano le perdite.

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Primo Piano

20 giugno 2008

Con il biglietto integrato di Oneworld tour planetario in 16 tappe con una sola prenotazione

Il giro del mondo in 80 giorni

Il giro del mondo con un solo biglietto. Da oggi è possibile con Oneworld, l’alleanza che riunisce Oneworld riunisce le 10 più importanti compagnie aeree del mondo, tra cui American Airlines, British Airways e Iberia.

Collegandosi a oneworld.com sarà possibile acquistare il biglietto per itinerari Round-theWorld. Si potranno scegliere

700 destinazioni in 150 paesi.

Ma non si potranno fare più di 16 tappe.

Molte meno di quelle di Phileas Fogg, il personaggio letterario che per fare il giro del mondo (in mongolfiera, però) ci mese 80 giorni con innumerevoli e imprevisti scali.

Ora tutto potrà essere programmato alla partenza, con il ticket integrato.

Il finanziamento per il Leonardo da Vinci erogato dalla Banca europea

Molo C con soldi in prestito F

Alla concessionaria Adr 80 milioni di euro per le opere

iumicino costruirà il Molo C dell’aeroporto con soldi in prestito dall’Europa. Ottanta dei 195 milioni di euro necessari a realizzare l’infrastruttura verrà finanziato dalla Banca Europea per gli Investimenti. Il prestito, garantito da Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo del Gruppo Intesa Sanpaolo), è stato erogato nei giorni scorsi ad Aeroporti di Roma per sostenere l’attuazione del piano industriale 2008-2017.

Il finanziamento avrà una durata decennale, e si integra nel contesto contrattuale del debito preesistente. “L’operazione - fa sapere Adr - si inquadra nell’ambito del processo di rinegoziazione dell’indebitamento dell’azienda”.

Chi si attendeva il Molo C, l’avveniristica aerostazione con 16 pontili d’imbarco telescopici grande 78mila metri quadrati, fosse interamente finanziata da Adr (visti gli utili di bilancio), pro-

babilmente resterà deluso. L’intervento delle banca europea, comunque, garantirà tempi certi nella realizzazione delle opere, già iniziata. In costruzione è l’avancorpo del nuovo molo, di fatto un ampliamento dell’attuale terminal C, a ridosso dell’aerostazione internazionale. Una volta completato l’avancorpo,

che sarà lungo 200 metri e sarà dotato di un impianto di smistamento bagagli autonomo, verrà edificato il molo hi-tech: 280 metri di sale d’aspetto, bar, ristoranti, negozi per accogliere 5 milioni di passeggeri l’anno.

Dotato di 8 gate per l’imbarco remoto nell’avancorpo e di altre 16 uscite servite da pontili telesco-

pici, l’aerostazione sarà predisposta per il collegamento con gli altri terminal attraverso il people mover, il treno senza conducente che già oggi collega il Satellite Ovest di Fiumicino alla sala partenze internazionali del Leonardo da Vinci. Le opere in progetto sono destinate ad un miglioramento generale della funzionalità dello scalo romano, con l’innalzamento della soglia della capacità in modo da permettere una gestione migliore sia dei livelli di traffico attuali, sia dei 50 milioni di passeggeri ogni dodici mesi che si prevede transiteranno su Fiumicino nell’arco di pochi anni. La realizzazione completa del Molo C si articolerà in due fasi. Quella attuale, per l’entrata in funzione del molo per i voli diretti nei paesi dell’Unione europea, e una successiva per il traffico extra Ue. La conclusione della prima fase è prevista per la fine del 2011.

La sede di Adr

Aereo agganciato al pontile

Turisti al check in

Primo Piano

20 giugno 2008

La Iata mette in guardia contro il rincaro dei prezzi del carburante “Jet A1”

Cherosene a rischio negli aeroporti

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La produzione mondiale è minore della domanda da parte delle compagnie Vola il petrolio

Depositi per il jet fuel

Rifornimento in pista

A

ll’aeroporto di Fiumicino il cherosene arriva con il contagocce. “I depositi di “Jet A1”, il carburante aeronautico - rivela una fonte interna che vuole mantenere l’anonimato - per alcuni giorni sono stati riempiti con l’ausilio di autobotti, perché dagli oleodotti che collegano gli impianti alla Raffineria di Roma e allo stabilimento Agip di Civitavecchia non sarebbe stato pompato cherosene a sufficienza per gli 800 voli al giorno che decollano dallo scalo romano e, nello stesso tempo, rifornire le scorte”.

E c’è già chi mette in guardia e ricorda quanto accaduto il 12 ottobre 1999, quando jet fuel di pessima qualità venne scaricato nell’oleodotto agganciato alle piattaforme petrolifere di Civitavecchia e non poté essere utilizzato.

Così che Fiumicino entrò in crisi.

Il Leonardo da Vinci “consuma” 3,5 milioni di litri di carburante al giorno e il pompaggio di Jet A1

deve essere costante. La capacità massima dei depositi è di 33 milioni di litri e quando il livello scende sotto i 12 milioni di litri scatta l’allarme. Allarme che non c’è ancora, nonostante la difficile situazione dei rifornimenti aeronautici in Europa. Le navi non mancano di rifornire quotidianamente la Raffineria di Roma e lo stabilimento dell’Agip, ma le richieste di prodotti derivati dal petrolio e il mancato aumento della produzione da parte dei paesi fornitori sta determinando carenza di cherosene. Oltre che l’impennata dei prezzi dei derivati stessi.

Insomma, il trasporto aereo chiede più cherosene. Il trasporto urbano chiede più benzina. Le industrie chiedono più gasolio.

Complice lo sviluppo di trasporti e fabbriche in Asia. Ma il petrolio tirato su dai pozzi, a livello mondiale, è più o meno lo stesso di un anno fa. E, visto che le industrie, i bus e le macchine non si possono

fermare, nel mercato viene immesso da qualche un po’ mese meno cherosene di quel che servirebbe. E gli aeroporti fanno fatica a riempire i depositi. Nessun rischio immediato di esaurimento, per carità! Ma la Iata, l’associazione che riunisce 230 compagnie aeree al mondo, si interroga. “Il prezzo del petrolio e del cherosene hanno raggiunto nuovi record nel primo trimestre del 2008 - scrive la Iata nel rapporto diffuso lo scorso aprile - I limiti finanziari per le compagnie non statunitensi e il deprezzamento del dollaro possono porre temporaneamente rimedio all’aumento dei costi, ma la pressione dei prezzi in ascesa è f uori controllo delle compagnie aeree. Il rallentamento delle forniture aggiunge competizione e i prezzi sono destinati a risvegliarsi nei prossimi dodici mesi”. Il 13 giugno scorso il prezzo del jet fuel era di 166,8 dollari al barile, cioè il 455,9 per cento in più rispetto al

2000. Per tenere aggiornate le società di navigazione, la Iata pubblica sul proprio sito Internet ogni variazione nel prezzo del Jet A1.

Per aggirare il caro-petrolio il 26 febbraio scorso la Virgin Atlantic per la prima volta ha fatto viaggiare, da Londra ad Amsterdam, un jumbo alimentato da un carburante derivato da noci di cocco e mescolato con il cherosene. La Continental sta sperimentando nuovi propellenti prodotti dalle biomasse. I biocarburanti costano meno e riducono pure le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Secondo le previsioni entro il 2010 il biocarburante sarà introdotto stabilmente nei voli di linea. Intanto, per consumare meno jet fuel, le compagnie aeree aderenti all’alleanza Oneworld hanno investito 130 miliardi di dollari per modernizzare le proprie flotte con l’integrazione di 1.200 aeromobili a basso impatto ambientale.

Le raffinerie

I costruttori

E Boeing fa gli ecojet

Boeing, la più grande fabbrica aeronautica al mondo, punta entro il 2012 a tagliare del 25 per cento l’uso di energia e la produzione di emissioni di gas serra, costruendo velivoli a basso impatto ambientale.

Da molti anni Boeing punta sull’innovazione tecnologica.

Negli ultimi 40 anni le emissioni di CO2 e l’impatto acustico degli aerei si sono ridotti rispettivamente del 70 e del 90 per cento.

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Politica

20 giugno 2008

Anzio, l'assise comunale ha approvato all'unanimità un documento per aiutare il mondo della pesca a uscire dalla crisi

Doppio incarico per l'unica donna: a Roberta Cafà le Politiche della Scuola, l'Edilizia Scolastica e i Servizi Sociali

Consiglio contro il caro gasolio Nominate le commissioni

di Mario Scagnetti

L

(mario.scagnetti@reporternews.eu)

a classe politica si è schierata in maniera compatta contro il caro gasolio. Nel secondo consiglio comunale dell'era Bruschini, infatti, l'assise di Anzio ha votato un ordine del giorno per esprimere la propria solidarietà

nei confronti dei pescatori e per chiedere l'intervento del Governo e dell'Unione Europea.

La proposta di inserire la discussione all'ordine del giorno è arrivata da Sebastiano Attoni e Roberto Giacoponi, consiglieri comunali de La Destra, ed è stata immediatamente recepita dagli altri colleghi. «Auspichiamo un intervento del Governo – è scritto

nel documento votato all'unanimità – per redigere un piano di ristrutturazione del comparto, che preveda misure agevolate come il fermo biologico obbligatorio e retribuito, la possibilità per gli stati membri dell'Unione Europea di garantire degli aiuti e l'iva agevolata al 4%, come già avviene per l'agricoltura». Sulla crisi della pesca è intervenuta

anche la Provincia di Roma. Il consigliere del Pdl Romeo De Angelis ha riunito la Commissione Attività Produttive e Lavoro di Palazzo Valentini, per discutere della situazione: «Il problema va affrontato alla presenza delle parti in causa, con particolare riferimento ai sindacati e ai consorzi di cui ritengo importanti proposte come la salvaguardia e la valorizzazione del nostro pescato». Nel corso del consiglio comunale, inoltre, sono stati nominati i componenti delle nuove commissioni, all'interno delle quali hanno trovato ampio spazio i rappresentanti dell'opposizione. A Sebastiano Attoni, candidato Sindaco per la De Destra, sono andate le Politiche del Territorio e quelle Culturali, Turistiche e Sportive, mentre Paride Tulli, aspirante primo cittadino del Pd, è stato inserito nella commissione alle Politiche Ambientali e Sanitarie.

Vito Presicce, ex Assessore ai Lavori Pubblici del Popolo della Libertà nella Giunta De Angelis, e oggi soltanto consigliere comunale, si è consolato con le commissioni alle Attività Produttive e alle Politiche Culturali, Sportive e Turistiche. L'unica donna inserita nelle commissioni consiliari, infine, è stata Roberta Cafà del Pdl. Alla prima esperienza in politica ha riscosso grande fiducia dai cittadina durante le scorse elezioni amministrative; fiducia che gli ha accordato anche il Sindaco Luciano Bruschini affidandole incarichi alle Politiche della Scuola, all'Edilizia Scolastica e ai servizi Servizi Sociali.

Lotta all'evasione

Recuperati 750mila euro

Nelle casse comunali di Anzio ci sono 750mila euro in più. Si tratta della somma relativa all'Ici sulle aree demaniali, che è stata recuperata dall'Ufficio Tributi e dalla Guardia di Finanza. Quest'ultima si è occupata di effettuare le dovute verifiche che rientrano nelle proprie competenze, mentre l'ufficio municipale neroniano ha pensato alla riscossione della tassa evasa. «L'azione congiunta – spiega l'Assessore al Bilancio e ai Tributi Giuseppe Mercuri – ci ha permesso di recuperare 150mila euro di imposta corrente e 600mila euro per quanto riguarda gli anni precedenti. La Finanza ha trasmesso ai nostri uffici i propri verbali di accertamento e, a quel punto, abbiamo potuto attivare una procedura di accatastamento degli immobili, con il successivo accertamento dell'imposta evasa».

Politica

20 giugno 2008

Nettuno, il sindaco Chiavetta punta sul nuovo strumento urbanistico per il rilancio della città

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Obiettivo Piano regolatore di Cosimo Bove

A

(cosimo.bove@reporternews.eu)

ncora in alto mare la definizione dei componenti delle Commissioni consiliari del comune di Nettuno. A poco più di un paio di mesi dall'elezione, il sindaco Alessio Chiavetta si trova di fronte ai primi dubbi: accontentare l'opposizione, che ha espressamente richiesto la presidenza delle Commissioni Urbanistica, Bilancio e Trasparenza, oppure proseguire per la sua strada, concedendo al Centrodestra, com'è ormai di routine, solo la presidenza della Commissione Trasparenza. Intanto in consiglio comunale è già stato deciso l'allargamento delle Commissioni Urbanistica e Bilancio, dai canonici 6 consiglieri a 12, con 8 poltrone alla maggioranza e 4 all'opposizione. Invariato invece, il numero di posti assegnati all'interno delle altre commissioni, che saranno composte da 6 membri, 4 alla maggioranza e 2 all'opposizione.

Nomi che usciranno fuori nei prossimi giorni, quando il primo cittadino avrà avuto modo di risolvere altre “grane” come l'erosione delle spiagge della riviera di Levante (che dovranno essere rinforzate con la sabbia dragata dal porto Marina di Nettuno) e la sicurezza delle strade di accesso in città: la Nettunense e la Pontina.

Strade per le quali proprio in questi giorni sono stati stanziati complessivamente 6,5 milioni di euro

dalla Regione Lazio. Nel frattempo, il sindaco Chiavetta ha presentato alla città il suo programma amministrativo, soffermandosi su trasparenza, riqualificazione cittadina, e tutela ed assistenza delle fasce deboli.

«Abbiamo bene in mente gli obiettivi di trasparenza e democrazia che dovranno caratterizzare l'amministrazione di Nettuno – chiarisce il primo cittadino – e per questo abbiamo già approvato, e metteremo subito in pratica, lo strumento del bilancio partecipato, attraverso il quale i cittadini potranno contribuire in maniera diretta alle decisioni che riguardano la loro città». Attenzione anche alla riqualificazione della città. «Il nostro piano prevede l'intero ambito urbanistico: il Piano regolatore generale, l'edilizia residenziale pubblica, ed il progetto ambientale della “Città del verde”. Tre elementi che andranno portati avanti in maniera parallela per garantire lo sviluppo e la vivibilità di Nettuno».

Se il primo cittadino ha iniziato a tracciare le linee guida del suo mandato, l'opposizione ha iniziato il suo percorso di ricostruzione dopo la batosta elettorale dello scorso 14 aprile. Nei giorni scorsi, Francesco Lollobrigida, presidente della Federazione dei circoli di Alleanza nazionale della provincia di Roma, ha nominato i componenti del nuovo coordina-

mento comunale di Nettuno e del direttorio che lo coordinerà. «Ritengo necessario - spiega Lollobrigida - che anche a Nettuno si lavori per predisporre un percorso finalizzato a moltiplicare le iniziative di confronto con gli altri partiti che costituiranno il Popolo della Libertà, e si riescano a superare la problematiche che hanno pesato sul risultato elettorale delle ultime elezioni amministrative. E’ importante ribadire la nostra presenza, come riferimento nel nuovo soggetto politico, non solo in termini di valori e contenuti ma anche per progetti e orientamenti del nuovo partito». Faranno parte del coordinamento comunale, i consiglieri

comunali di An, Enrica Vaccari, Giuliano Valente, Fabio Capolei, i presidenti di circolo Andrea Bottone, Mario Esposito e Simone Amati, il dirigente provinciale Gianni Molinari, il responsabile sicurezza della federazione Marco Roda, ed il consigliere provinciale Romeo De Angelis, che il prossimo 21 giugno inaugurerà in piazza Garibaldi, a Nettuno, lo Sportello sociale. «Si occuperà – spiega lo stesso De Angelis – di temi importantissimi come i disservizi di Acqualatina, scuole, illuminazione e dissesto stradale, supporto sulle domande per le case popolari, imprenditoria giovanile e ricorsi contro le cartelle pazze».

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Politica

20 giugno 2008

Abolita l’imposta comunale sui ricoveri per gli animali. Campagne in festa

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Fiumicino dalle stalle alle stelle Niente più Ici per gli allevatori

iumicino cancella l’Ici sulle stalle. Contadini e allevatori festeggiano ma Benetton continuerà a pagare l’imposta. Perché per essere esentatioccorre che la stalla in questione non produca reddito e che sia inserita nel complesso edilizio della prima casa.

Il Comune di Fiumicino, applicando il decreto legge 93/2008 che ha abolito l’imposta sugli immobili, ha tolto dell’elenco dei beni tassabili stalle, scuderie, garage e cantine. A patto che siano inserite tra le “pertinenze” della prima casa, il bene immobile che il Governo Berlusconi ha deciso di detassare. Una vera e propria rivoluzione per un municipio agricolo come Fiumicino dove operano ben 113 aziende ma soltanto 15 svolgono attività di produttori di carne bovina, secondo le statistiche redatte al 31 gennaio 2008 dall’Anagrafe nazionale zootecnica. I piccoli allevatori

con al massimo un paio di vacche, e cioè la maggioranza, sono felici di scrollarsi di dosso l’Ici. Visto che sul litorale a nord di

Roma le stalle fanno spesso parte del complesso edilizio in cui si trova la casa del colono. Ma qui hanno sede anche i grandi alle-

vamenti che riforniscono di latte e carne la Capitale. Quelli dei conti Carandini, della famiglia Benetton, proprietaria attraverso Edizione Holding della “Maccarese spa”, la più grande azienda agricola italiana con 3.300 capi di bestiame e 32mila litri di latte prodotti al giorno.

“Loro continueranno a pagare”, assicura il sindaco di Fiumicino Mario Canapini. “Ben diversa rispetto alle aziende di allevamento è la posizione nei confronti del Fisco di chi si ritrova ad essere proprietario di una stalla perché magari l’ha ricevuta in eredità insieme alla casa e la usa come autorimessa. Il provvedimento approvato dal Governo coincide con il nostro pensiero perchè condividiamo il principio secondo il quale un bene che non produce redditi non deve essere tassato”.

L’abolizione dell’Ici ha subito fatto il giro delle “fazendas” e i contadini-allevatori di Maccarese, Tragliata, Testa di Lepre, Torrimpietra si sono ritrovati con il metro in mano a misurare la distanza tra casa e stalla. L’imposta può, infatti, essere annullata non soltanto per i ricoveri per animali inseriti nell’edificio dove il colono ha la residenza ma pure per le stalle che si trovano entro un raggio di centro metri dalla casa. Risultato? Via l’Ici per tre quarti dei contadini fiumicinesi.

Cinque piani contro l’abusivismo

Dopo anni di inspiegabile attesa pubblicati i piani particolareggiati di Isola Sacra, Aranova, Le Vignole, Le Palme e Fraccaroli. I progetti, una volta attuati, permetteranno il risanamento urbanistico di vaste zone dei quartieri. Pubblicati anche l’accordo di programma per la Fiera di Roma e la variante ex piano di zona 57.

A partire dal 21 giugno chiunque sia interessato potrà prenderne visione presso il Comune di Fiumicino per presentare eventuali osservazioni, da depositare entro trenta giorni. Le osservazioni verranno poi visionate dall’ente locale.

“A seguito dell’approvazione definitiva dei Piani Particolareggiati - dichiara l’assessore all’Urbanistica Mario Russo numerosi cittadini potranno costruirsi la propria abitazione. Con questi provvedimenti diamo il via all’edificazione nelle zone interessate dai piani particolareggiati approvati, sottraendo il territorio all’abusivismo”.

Politica

20 giugno 2008

Ostia e Acilia in lizza per ospitare l’edificio. Vizzani incontra Pacifici

Sinagoga di fronte alla moschea?

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Il tempio ebraico potrebbe trovare posto nella colonia “Vittorio Emanuele”

arà Ostia oppure Acilia ad ospitare la seconda sinagoga di Roma? Il rabbino capo della comunità ebraica della Capitale, Riccardo Pacifici, ha incontrato nei giorni scorsi il presidente del XIII Municipio Giacomo Vizzani per discutere la localizzazione di un centro di culto per i discendenti di Davide. E subito è scoppiata la polemica.

Perché c’è chi vorrebbe che la sinagoga sorga di fronte alla moschea del Lido come simbolo per l’integrazione e la tolleranza religiosa. E c’è, invece, chi ritiene opportuno che mussulmani ed ebrei preghino “distanti”, per evitare possibili “scintille” tra i fedeli. “E’ un nostro grande sogno poter avere una sinagoga a Ostia”, spiega il rabbino pacifici. Il primo tempio degli Israeliti in Italia venne costruito a Ostia Antica nel I secolo dopo Cristo. Era affacciato sull’antica spiaggia (che si trovava tre chilometri arretrata rispetto all’attuale linea di costa) ed era orientato verso Gerusalemme.

Per questo la confraternita I cavalieri di Anco Marzio vorrebbe che la sinagoga venisse ospitata nella ex colonia Vittorio Emanuele III, sul lungomare Paolo Toscanelli.

Qui l’ex

sindaco di Roma Walter Veltroni ha assegnato due anni fa ad una fondazione islamica alcuni locali, poi trasformati in moschea tra mille proteste. Per evitare che i fedeli dell’Islam vengano visti come privilegiato, ecco il progetto: rea-

lizzare accanto alla moschea, la sinagoga e riaprire la chiesa cattolica al pianterreno della ex colonia. “Così da trasformare la “Vittorio Emanuele III” in un polo interreligioso dove cristiani, ebrei e mussulmani possano dialogare”, sottolinea Pier Paolo Zaccai, portavoce della confraternita. “Il dialogo porta la pace - sottolinea Zaccai - mentre lasciare l’edificio ad uso esclusivo del-

l’Islam può alimentare il razzismo e la criminalità”.

Mettere, quindi, accanto alla moschea, il tempio ebraico e il tabernacolo cristiano potrà scongiurare l’infiltrazione di cellule di Al Qaeda e di organizzazioni terroristiche estremistiche nella ex colonia. Che, divenendo il primo polo interreligioso d’Europa, sarà sotto gli occhi di tutti, divenendo inospitale a chi professa l’illegalità. Il presidente del XIII Municipio Vizzani punta su Acilia e i quartieri dell’hinterland come sede della sinagoga: “A Ostia c’è sicuramente spazio per il tempio ebraico ma la sede migliore, a mio avviso, non è la “Vittorio Emanuele III”, che dovrà accogliere alcune facoltà universitarie”.

L’unica cosa certa, al momento, è che la comunità ebraica avrà un tempio sul litorale. “Credo che sia giusto dotare la comunità ebraica di Ostia, una delle più popolose d’Italia, di una sinagoga - ha più volte ripetuto il sindaco di Roma Gianni Alemanno Questo impegno si affiancherà al completamento del Museo della Shoah, alla riqualificazione del Ghetto della Capitale e alla ricerca di uno spazio per il nuovo cimitero”.

Nel nome di Dio

Papa Woijtyla e il Rabbino Toaff

Il presidente del Municipio Vizzani

Fedeli a Gerusalemme

Firmato l’accordo

Più vigili al Lido

La poltrona della discordia Politi…ganti

A Ostia è bagarre sulla presidenza delle commissioni consiliari del XIII Municipio. Un accordo di massima era stato già raggiunto la scorsa settimana, ma Augusto Bonvicini (Pdl), al quale era andata la presidenza della commissione Affari sociali, ha chiesto una verifica di maggioranza, rinviando tutto di sette giorni. “Avevo chiesto la presidenza della commissione Sport e turismo - spiega - un settore che rappresenta il futuro del nostro territorio. Mi avevano assegnato la commissione Servizi so-

ciali, un ruolo già svolto, volevo cambiare, non sono l’ultimo arrivato”.

Ogni consigliere di maggioranza avrà una presidenza e potrà partecipare a due commissioni. Due commissioni andranno all’opposizione: Trasparenza e Decentramento amministrativo. Intanto circolano le prime indiscrezioni sui futuri presidenti: all’Ambiente potrebbe andare Cristiano Rasi; alle Attività produttive, Stefano Salvemme; al Bilancio, Angelo Paletta; l’Urbanistica sarà affidata a

Sergio Pannacci; la Cultura a Monia Picca. La commissione Lavori pubblici e viabilità toccherà a Francesco Marchesi, i Servizi so-

ciali a Mario Bellavista, Sport e turismo ad Augusto Bonvicini, il Patrimonio a Carmine Stornaiuolo e la Sicurezza a Luigi Zaccaria.

Firmato il protocollo d’intesa tra il XIII Municipio e il XIII gruppo della Polizia Municipale. “E’ previsto - spiega l’assessore alla Mobilità Amerigo Olive - l’aumento degli agenti, più soldi per lo straordinario, un piano interforze con polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia provinciale contro parcheggiatori e ambulanti abusivi e per controllare discoteche e campi nomadi.

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Cronaca

Sondaggio della Litorale spa sulle previsioni per l’estate. Presenze stabili negli impianti balneari. In calo le prenotazioni negli alberghi e residence

20 giugno 2008

Soltanto a Ostia e Fregene bagnanti in aumento.

Tagliate le spese per sdraio, cabine e ombrelloni.

Stimata una perdita di 95 milioni di euro

L’ultima spiaggia Il Lazio alla ricerca dei turisti perduti di Enzo Bianciardi

A

Ostia e Fregene estate boom con gli stabilimenti balneari.

Ma nelle altre località turistiche tira aria di recessione. A restare tendenzialmente in crescita saranno le presenze all’interno degli stabilimenti, gli unici a registrare un trend in crescita, soprattutto al Lido di Roma e nella Perla del Tirreno, che restano le località più gettonate e apprezzate dal turismo pendolare. Secondo la ricerca sondaggio effettuata dalla “Litorale spa”, in collaborazione con Trademark Italia, sulle “Previsioni per l’estate 2008 per il litorale del Lazio”, dopo un 2006 all’insegna dell’ottimismo per le coste laziali (+2,4 per cento di arrivi e+0,5 per cento di presenze nell’estate) e un 2007 caratterizzato da una buona performance complessiva del nostro litorale (+0,9 per cento di presenze), con alcuni incrementi effettivi delle presenze in molte località (Gaeta, Sperlonga, San Felice Circeo e l’isola di Ventotene), oggi la percezione degli operatori e in generale dell'offerta di ospitalità (alberghi, appartamenti, ristoranti e stabilimenti balneari) è di stabilità sul litorale di Roma, di leggera diminuzione sul litorale Pontino, e di flessione più marcata nell’area del viterbese. Questa percezione, emblematica dopo un decennio di performance positive, è causata da una diminuzione evidente di prenotazioni individuali e indipendenti per i mesi di giugno e luglio. Le indicazioni della maggioranza degli operatori del settore ricettivo interpellati sono state, infatti negative nel breve pe-

riodo (giugno e prima parte di luglio), pur rimanendo fiduciose per le prenotazioni attese per l’alta stagione. Gli stessi operatori, inoltre, sono ottimisti per le attività di collaborazione che hanno intrapreso con i tour operator e in 3 casi su 10 contano sull’arrivo dei turisti stranieri, soprattutto dall’Europa. Inglesi, francesi, russi, ungheresi, polacchi, austriaci consentiranno di bilanciare in parte la contrazione della domanda italiana. “In prospettiva, partendo da questi primi rilevamenti, sarà tendenzialmente un’estate tra il difficile e il molto difficile”, riporto il Dossier Litorale. “In particolare si prevede un risultato per il mese di giugno “sofferente” nelle prime due settimane e migliore nella seconda parte, un mese di luglio per il quale l’andamento delle prenotazioni lascia qualche margine di preoccupazione ed infine una dinamica positiva per il mese di agosto e buone prospettive per settembre”. La tendenza conferma l’andamento difficile che il prodotto Mare Italia ha conosciuto anche lo scorso anno, ca-

ratterizzato da un calo della domanda interna, dall’aumento del “pendolarismo” sulle coste, dalla tenuta sostanziale degli arrivi dall’estero. La domanda nazionale

Per telefono il prezzo si abbassa

Il successo o l’insuccesso di una città turistica è strettamente collegato alle capacità commerciali di albergatori, gestori degli stabilimenti e ristoratori. Secondo la ricerca della “Litorale spa” il panorama dei prezzi praticati sul litorale del Lazio conferma rigidità, ma i test effettuati indicano che le offerte di prezzo telefoniche o via email sono meno care di quelle ufficiali riportate sui listini. Tra i “difetti” del Mare di Roma la mancanza di differenziazione dei prezzi in base ai servizi e ai tempi di prenotazione. Al contrario, le differenze di prezzo dipendono unicamente da date di alta e bassa stagione, incomprensibili ai visitatori stranieri e non si offre l’all inclusive, una formula di packaging turistico che sta invece crescendo nelle riviere del medio e alto Adriatico.

verso le coste laziali, influenzata dalle attuali problematiche economiche, subirà una riduzione non tanto degli arrivi turistici, quanto dei giorni di vacanza e della spesa

complessiva: assisteremo quindi a vacanze più brevi e “parsimoniose”. Al mare i vacanzieri andranno lo stesso ma, invece di noleggiare cabina, ombrellone e lettino, potranno limitarsi ad affittare la sedia a sdraio. E magari rinunceranno al pranzo al ristorante, sostituendolo con un veloce snack al bar oppure con il tradizionale panino portato da casa. Si prevede dunque che il movimento turistico tendenziale sul litorale del Lazio registrerà nel corso dell’estate 2008 un leggero incremento degli arrivi e una evidente contrazione delle presenze rispetto al 2007. Con gli italiani in calo del 4,5 per cento non compensato dalla crescita delle presenze di stranieri, ferma al 3,5 per cento. Il fatturato “diretto” del comparto balneare del Lazio (680 milioni di euro nel 2007) sarà direttamente influenzato dalla contrazione delle presenze, dalla riduzione della disponibilità di spesa e dalla crescente attenzione ai consumi da parte degli italiani e degli europei. Questo produrrà una perdita nel giro d’affari turistico di 95 milioni di euro. Inoltre, in base ai dati relativi alla presenze registrate nel mese di maggio, si può prevedere che nell’estate 2008, sul litorale laziale si evidenzieranno ancor di più tendenze già emerse in passato: l’aumento degli arrivi pendolari e il sovraccarico delle strutture ricettive, in particolare durante i fine settimana; un’ulteriore accorciamento

Cronaca

20 giugno 2008

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Anzio e Nettuno meglio del lago di Garda e della “cara” Versilia

delle vacanze e dei soggiorni alberghieri; la contrazione della durata dei soggiorni; un nuovo aumento dei prezzi. Ma la metà dei turisti, fortunatamente, resterà

Bocciato chi non usa Internet

fedele al proprio lido, che sia Ostia, Fiumicino, Anzio oppure Torvajanica. E niente lo convincerà a cambiare mare, spiaggia e abitudini.

Il bilancio di primavera è negativo. Da Civitavecchia a Latina, gli operatori turistici hanno dichiarato risultati inferiori a quelli della primavera del 2007.

Per il 21,4 per cento degli interpellati il movimento è stato invece superiore.

Chi ha riqualificato e ristrutturato ha ottenuto risultati migliori. E’ andato male chi non ha saputo sfruttare Internet, negoziare con i tour operators e proporre “pacchetti” all inclusive.

Il Lazio è al terzo posto tra le regioni preferite dagli italiani per andare in vacanza. Roma gioca un ruolo fondamentale ma anche le località balneari attraggono migliaia di visitatori. Prima nella classifica delle mete preferite resta però la Liguria, per la vicinanza con le città industriali di Lombardia e Piemonte, bacino inesauribile di turisti. Al secondo posto figurano invece le spiagge adriatiche dell’Emilia Romagna e del Veneto. E poi ecco il Lazio, il “suo” mare, sbocco naturale dei romani e dei turisti in visita nella Capitale.

Ostia, Fregene e Anzio, secondo il sondaggio effettuato da Litorale spa, sono più gettonate del lago di Garda e della Versilia (che hanno prezzi troppo alti), meglio pure delle spiagge della Campania, di Capri e Ischia, penalizzate dall’emergenza rifiuti a Napoli. Pomezia e Zoomarine, poi, sono meglio di altri noti parchi di divertimento, come Gardaland sul lago di Garda, Mirabilandia a Ravenna, Italia

680 ml.

Fatturato diretto del turismo nel Lazio

in Miniatura a Rimini, Oltremare a Riccione. Ma restano in crescita le vacanze degli italiani e dei romani all’estero. Il 19 per cento dei vacanzieri preferisce visitare un paese straniero. Chi sceglie l’Europa approfittato della moltiplicazione delle compagnie low cost, dei pacchetti tutto compreso, delle occasioni last minute. Destinazioni top: Londra, Parigi, Barcellona, Praga, Berlino e Dublino. La disponibilità di posti sui voli low

+2,4% Aumento previsto per l’estate

-4,5% Italiani in calo a primavera

cost è determinante per lo sviluppo dei flussi turistici italiani “outgoing”, ma potrebbe diventare un punto di riferimento anche per il turismo “incoming”.

Analizzando all’inizio della stagione estiva le aree turistiche di maggior successo, la leadership delle richieste spetta alle destinazioni balneari, seguite dalle città d’arte e dai poli del benessere.

Meno marcate che in passato le prenotazioni negli agriturismo e nei bed & breakfast.

19%

Romani che vanno in vacanza all’estero

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Cronaca

20 giugno 2008

Attrezzatura da 10 e lode

Le torrette

Sulle torri l'equipaggiamento è di prima qualità. I bagnini in servizio possono contare su un pattino, sul Torbedo (tubo di salvataggio), sul defibrillatore e in alcuni casi anche sulla tavola di salvataggio.

I volontari del salvataggio Lifeguard Rescue

Al lavoro sugli arenili ci sono 18 bagnini della Pomezia Servizi Spa. Oltre a questi anche più di 50 assistenti dell'associazione Lifeguard Rescue Team, guidata dal responsabile Fabio Baroni e in servizio tutta la settimana.

Servizio recupero bambini Sos bagnanti

Non solo assistenza ai bagnanti, ma anche ricerca dei bambini smarriti. I bagnini di Torvaianica sono in costante contatto con la Capitaneria di Porto per ritrovare chi si allontana dal proprio ombrellone.

A Torvaianica i marinai di salvataggio tengono sotto controllo gli arenili liberi

Baywatch a guardia della spiaggia Sulla costa attività operativa 7 giorni su 7. Soccorso con il “Torpedo”

di Giovanni Salsano

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(giovanni.salsano@reporternews.eu)

piagge libere, spiagge sicure a Torvaianica. Per la sesta estate consecutiva, i tratti di costa libera sono sorvegliati da 9 postazioni di baywatch, dislocate lungo i 10 chilometri della spiaggia pometina. Non solo: ai 18 assistenti bagnanti delle 9 torrette, gestite dalla Pomezia Servizi Spa e coordinate da Roberta Giuliani, si aggiungono anche i bagnini della associazione Lifeguard Rescue Team – in tutto una cinquantina – che prestano servizio presso chioschi e stabilimenti di Torvaianica, collegati via radio tra di loro. «In pratica – dice Fabio Baroni, responsabile della Lifeguard Rescue Team – tutta la costa è sotto controllo. La nostra opera non si limita al controllo e al salvataggio in acqua, ma è principalmente di prevenzione: se i nostri assistenti bagnanti notano qualcuno che si allontana troppo dalla riva lo richiamano subito. Senza contare, gli interventi di primo soccorso e le operazioni di ricerca dei bam-

bini che si allontanano dalla custodia dei genitori: come è accaduto il primo giugno, al primo giorno di servizio». Anche quest’anno, residenti e villeggianti potranno godersi il mare di Torvaianica con qualche preoccupazione di meno, sorvegliati dai baywatch 7 giorni su 7, dalle 9 alle 19. Il servizio andrà avanti fino alla metà di settembre. Nella scorsa estate, durante le ore di servizio sono stati effettuati oltre 350 interventi, tra salvataggi in mare, medicazioni e primo soccorso, o medicazioni per punture di tracine e insetti, ricerche di bambini allontanatisi dalla spiaggia. «Nel 2007 – continua Fabio Baroni – i salvataggi in mare sono diminuiti. Questo dimostra sia che i bagnanti sono diventati più disciplinati e, per quello che ci preme di più, che il lavoro di prevenzione dei nostri Lifeguard sta dando buoni frutti. In diminuzione, ma sempre alto, anche il numero di bambini smarriti. La scorsa estate ne abbiamo registrati 20, ma fortunatamente sono sempre stati ritrovati grazie alla collaborazione tra assistenti bagnanti e Capitaneria di Porto

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di Torvaianica. Appena arriva una segnalazione di qualche genitore ci mettiamo in contatto via radio e, coprendo tutto l’arenile, è facile che lo individuiamo ancora sulla spiaggia». Dall’anno scorso, inoltre, nelle torrette è presente – oltre al classico equipaggiamento che prevede un pattino, un “Torpedo” (o tubo di

salvataggio, Rescue Tube) e, in alcuni casi una tavola da salvataggio (Rescue Surf) – anche un defibrillatore, per l’utilizzo del quale tutti gli assistenti bagnanti hanno ricevuto un’autorizzazione in seguito ad un corso specifico, donato dalla Provincia di Roma e dalla Federazione Italiana Nuoto.

I chilometri della spiaggia pometina

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Le torrette dislocate lungo la costa

350 Gli interventi portati

a termine durante la scorsa estate

Cronaca

20 giugno 2008

A vigilare sui bagnanti, Terranova, Labrador e Golden retriever

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Bagnini a quattrozampe

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di Giovanni Salsano

(giovanni.salsano@reporternews.eu)

orza fisica, resistenza, agilità, intelligenza. Caratteristiche indispensabili per vigilare sull’incolumità di centinaia di bagnanti sulle affollate coste del litorale laziale, prese di mira ogni anno da migliaia di turisti e villeggianti, oltre che dai residenti, desiderosi di “staccare” un po’ dalla routine di ogni giorno. Caratteristiche che cani Terranova, Labrador, Golden Retriever, Flat Coat Retriever posseggono, e che rendono questi animali preziosi collaboratori degli assistenti bagnanti impegnati ogni giorno sulle nostre spiagge. Ad Ostia, nel tratto di arenile libero della zona “dei cancelli”, opera con le unità cinofile l’associazione Lifeguard Soccorso Nautico Costiero - Unità Cinofile e Centro Formazione Personale Specializzato: un’associazione di volontariato senza scopi di lucro, impegnata anche nell’estate 2008 nel soccorso in mare. «In particolare i Terranova – spiega Stefano Marsili, presidente dell’associazione – proprio per la loro struttura fisica sono i più adatti a questo tipo di attività: nella nostra

associazione abbiamo 4 cani che hanno conseguito il brevetto di salvamento, ovviamente insieme ai loro padroni, e 6 che stanno completando l’iter. Con loro in spiaggia la gente si sente più sicura, nonostante all’inizio abbiamo notato un po’ di diffidenza: adesso, invece, quasi tutti hanno capito l’importanza dell’impiego dei cani bagnini». L’attività estiva sulle spiagge, in realtà, è solo il culmine di un lungo percorso di addestramento che impegna la coppia a due e quattro zampe durante tutto l’anno: «In inverno – continua Marsili – l’addestramento è continuo, principalmente in mare, nonostante la bassa temperatura dell’acqua e le condizioni del mare non sempre idonee. Per ottenere il brevetto, i cani vengono innanzitutto addestrati a terra con le classiche procedure di risposta a determinati comandi, che poi vengono riportate in acqua. Un addestramento continuo, fatto insieme al loro padrone. Va detto, infatti, che difficilmente i cani vengono mandati da soli ad effettuare il salvataggio,

I migliori amici dell'uomo si trasformano in medici

Pet therapy

Da 10 anni, insieme ai loro cani, i volontari dell’Anucss (Associazione Nazionale Utilizzo del Cani a Scopo Sociale) di Dragona sono al fianco di anziani, bambini e portatori di handicap. Nata nel '98, l’associazione opera nel campo della Pet-Therapy, una terapia che attraverso l’interazione tra operatori, animali e pazienti, si propone di assicurare benessere e miglioramento della qualità della vita di questi ultimi. «La Pet therapy – spiega Claudio De Cato, addestratore ci-

nofilo ENCI e responsabile tecnico Anuccs – è una co-terapia, con cui si stabilisce un rapporto di comunicazione tra operatore e paziente, attraverso gli animali: nel nostro caso, cani. Spesso l’animale ha una funzione motivante nelle persone: far accudire o giocare con un cane un anziano o un bambino, ci consente di far eseguire loro movimenti terapeutici, e in più ne aumenta l’autostima». Insieme all’equipe – composta da 14 tra etologi, psicologi, veterinari, istruttori e

ma sono sempre accompagnati dal loro padrone che aiuta la persona da soccorrere a mantenere la calma e ad aggrapparsi al cane che, poi, trascina tutti e due in salvo. I Terranova possono trainare un gommone con 6 persone a bordo. Comunque, nel caso si trovasse da solo ad effettuare

l’operazione, il cane è addestrato a porgere attraverso un piegamento le maniglie dell’imbracatura che indossa, alla persona da salvare, che potrà aggrapparsi ed essere trascinato a riva». Nell’estate 2008 i baywatch a 4 zampe della Lifeguard Soccorso Nautico saranno impegnati sulla operatori cinofili – lavorano oltre dieci cani: Labrador, Terranova, Cocker e Golden retriver. Tanti i progetti in centri anziani, scuole e ospedali: tra quelli in corso, "Medici a quattro zampe”, al reparto di Pediatria dell’ospedale Grassi di Ostia, finanziato dalla fondazione Stavros S.Niarchos Foundation.

L’Anucss è a Dragona in via Francesco Donati, 86 e online all’indirizzo www.anucss.org.

(G.S.)

costa di Ostia, principalmente nel fine settimana: «La nostra – aggiunge Marsili, che è maestro di arti marinaresche della Sns di Genova – rimane comunque un’attività di volontariato, che organizziamo ogni settimana in base alla disponibilità dei nostri operatori: di solito effettuiamo la nostra azione di pattugliamento nel fine settimana, quando effettivamente c’è maggiore bisogno di controllo.

Anche se, va detto, statisticamente sulle nostre coste è in diminuzione il dato della mortalità per annegamento per mancanza di sorveglianza: se un bagnante muore in acqua è perché ha accusato un malore». L’impegno dei volontari sarà diviso tra il progetto Abi (Antincendio boschivo) a Castel Fusano e, appunto, il pattugliamento della costa che rientra nel progetto della Regione “Al mare sereni” presentato dal presidente Piero Marrazzo lo scorso 13 giugno. Il piano vede impegnati l’Ares 118, la Protezione civile regionale, la Capitaneria di porto e i Vigili del fuoco.

Cronaca

20 giugno 2008

La Capo d’Anzio ha consegnato il progetto definitivo della struttura al sindaco Luciano Bruschini

Anzio a un passo dal nuovo porto di Mario Scagnetti

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(mario.scagnetti@reporternews.eu)

un passo dalla storia: la Capo d'Anzio Spa ha consegnato al sindaco Luciano Bruschini il progetto definitivo del nuovo porto di Anzio. L'opera magna in grado di rilanciare il turismo e l'economia anziate, la struttura capace di trasformare completamente la città e quella sulla quale ha sempre puntato l'ex primo cittadino, e oggi Senatore della Repubblica Italiana, Candido De Angelis. Il progetto è passato dalla mani di Gianluca Ievolella, ingegnere della società incaricata, a quelle di Bruschini nel pieno rispetto dell'antico cerimoniale, con la tradizione che fino al 1953 vedeva il parroco della chiesa Ss Pio e Antonio Presidente del porto su

nomina del Papa.

Padre Giuseppe Bigolaro ha officiato la benedizione dello stesso progetto alla presenza del Sindaco di Anzio, di Ievolella, e di Paolo Gallinari, Presidente del Consorzio Nautico neroniano.

«E' un grande onore – sottolinea proprio Gianluca Ievolella – consegnare il progetto definitivo del porto come cittadino di Anzio, dopo aver realizzato altre importanti strutture in tutta Italia. Dopo gli interventi voluti da Nerone, da Papa Innocenzo XII e da Papa

Pio IX l'opera rappresenta la crescita di Anzio all'inizio del terzo millennio». L'investimento è di quelli da capogiro, con il Comune chiamato a sborsare 130 milioni di euro che usciranno tutti dalla casse del palazzo di piazza Cesare Battisti. Il plastico della nuova struttura portuale prevede 1256 posti barca turistici (860 nella darsena nord e 396 in quella sud), 34 ormeggi per i pescherecci, 3 attracchi per i traghetti, 1 pontile esclusivamente riservato ai mezzi

Un sogno diventato realtà dopo 9 anni La città arriva ad un punto di svolta

L'editoriale

di Cosimo Bove (cosimo.bove@reporternews.eu)

Un momento storico per la città. Dopo nove anni di attese, ricerche, progetti, discussioni più o meno accese in consiglio comunale, Anzio avrà il suo porto.

Un'opera faraonica, da poco più di 130 milioni di euro, ideata e progettata per dare alla città neroniana quello slancio necessario a far ripartire l'economia cittadina. Già, perché attorno al nuovo porto turistico e commerciale, gravitano migliaia di nuovi posti di lavoro, spazi per la cantieristica innovativi, attracchi per le navi da crociera, un'area museale, ed una zona interamente dedicata al commer-

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cio, per aiutare chi ha fatto del porto la sua ragione di vita. Difficile, di fronte al progetto definitivo, non pensare al neo Senatore Candido De Angelis ed ai nove anni trascorsi alla guida della città. Il suo primo impegno, dal momento del suo ingresso in

comune, era stato il nuovo porto. Oggi forse, nonostante la gioia per il raggiungimento del traguardo, quest'opera si trasformerà nel suo più grande cruccio: non essere riuscito a posare la prima pietra per la realizzazione del nuovo bacino con la fascia tricolore indosso. L'attuale Sindaco, Luciano Bruschini, lo ha già ringraziato pubblicamente, assieme all'intero consiglio comunale, per il lavoro svolto nella realizzazione dell'iter burocratico. Il compito di accompagnare la città nel futuro spetta a lui, nella speranza che da questo progetto, e dalla realizzazione di un sogno atteso nove anni, Anzio possa ripartire davvero, tornando così ad essere una delle perle del Tirreno.

Investimento da capogiro: stanziati 130 milioni di euro.

Prima dell’inizio dei lavori ci sarà la Conferenza dei Servizi

veloci come gli aliscafi, 2 aree commerciali e anche 1 area espositiva e museale. «Entro la fine del mese – spiega il sindaco Luciano Bruschini – convocherò la Conferenza dei Servizi per l'approvazione del progetto definitivo. Nei prossimi giorni, invece, lo stesso sarà esaminato dall'Ufficio Tecnico Comunale, per poi essere presentato alle altre istituzioni, ai cittadini e agli operatori portuali; sarà mia cura assumere i contatti necessari con il Ministero delle Infrastrutture, con la Regione Lazio, con la Provincia di Roma e con i comuni di Ardea, Pomezia, Aprilia e Nettuno per la stipula di un accordo di programma – quadro che definisca il piano delle infrastrutture logistiche e di trasporto, con i relativi flussi finanziari. Da un primo giro di consultazioni, comunque, gli Enti interpellati hanno già fornito un riscontro positivo sulla viabilità e sul trasporto su ferro».

Alla posa della prima pietra manca soltanto il passaggio in Conferenza dei Servizi, prevista per il mese di novembre e durante la quale potrebbero essere sollevate delle obiezioni al progetto della Capo d'Anzio. In particolar modo dalla Regione Lazio di Marrazzo, che fino a questo momento ha sempre ribattuto colpo su colpo all'iter burocratico seguito dagli amministratori neroniani per arrivare alla costruzione del nuovo porto. Infine una chiosa da parte del sindaco Bruschini per l'uomo che ha voluto il porto più di ogni altro: «Sento di condividere un momento storico, come quello della presentazione del progetto definitivo del porto, con il senatore Candido De Angelis che con grande determinazione ha portato avanti l'intero percorso».

I numeri

130

I milioni di euro investiti dal Comune

1256

I posti riservati alle imbarcazioni turistiche

34

Gli ormeggi per le paranze

2350

I posti auto nelle nuove aree adibite a parcheggio

5

I cantieri navali per la costruzione, il rimessaggio e la manutenzione delle barche

3

Gli attracchi riservati ai traghetti e alle navi da crociera

I personaggi Candido De Angelis

Il Senatore ed ex primo cittadino anziate è l'uomo che ha dato il via al progetto di costruzione della struttura

Gianluca Iovolella

L'ingegnere ha redatto il documento definitivo del nuovo approdo

Luciano Bruschini

L'attuale Sindaco avrà l'onore di posare la prima pietra per l'inizio dei lavori

Piero Marrazzo

Il Presidente della Regione Lazio in passato ha mosso diverse obiezioni all'iter seguito dagli amministratori neroniani

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Cronaca

20 giugno 2008

Alessandro Lauri è volato nel Continente nero con i volontari della Smile Mission

In Congo per portare un sorriso «In Africa ti senti libero dalla schiavitù della mentalità occidentale»

di Mario Scagnetti

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(mario.scagnetti@reporternews.eu)

uindici giorni in Congo ti cambiano la vita. È successo ad Alessandro Lauri, 26enne odontotecnico di Nettuno, che è partito in missione per l'Africa dove ha conosciuto una realtà fatta di fame e miseria, ma anche di fratellanza e aiuto reciproco.

Alessandro Lauri è partito il 19 aprile con altri volontari dell'associazione Smile Mission, un gruppo di odontotecnici e odontoiatri impegnati in numerose missioni in Africa, con lo scopo di istruire dottori e tecnici del Continente nero, ed è tornato a Nettuno il 4 maggio. «Quando torni dall'Africa hai la sensazione di aver ricevuto più di quanto sei riuscito a dare.

Personalmente ho deciso di partire per il Congo per seguire mio fratello Piero, che da anni è costantemente impegnato in diverse missioni. Il viaggio è stato massacrante: siamo decollati da Roma per Addis Abeba e poi da lì siamo ripartiti per l'Uganda; poi per arrivare fino in Congo, dove non c'è l'aeroporto, abbiamo impiegato un giorno e mezzo di cammino a bordo di una jeep.

Quando s o n o giunto a destinazione, però, ho trovato 600 bambini in festa per la nostra presenza, questo ha subito ripagato tutti i sacrifici e la stanchezza è immediatamente scomparsa». In Congo la Smile Mission è impegnata nell'istruire

Per Alessandro Lauri i bambini del Congo hanno rappresentato l'aspetto più bello del viaggio. «Senza di loro l'Africa sarebbe un vero inferno». Le risate dei più piccoli ogni sera animano la vita del villaggio

medici e tecnici locali per quanto riguarda l'ambito dentistico del loro lavoro, in maniera tale che una volta conclusa la missione questi siano in grado di mandare avanti autonomamente le nuove strutture africane.

Attualmente ci sono tre progetti che riguar-

dano altrettanti villaggi congolesi: Kimbulu, Lukanga e Muhanga.

Alessandro Lauri è stato impegnato in tutti e tre i lavori: «A Kimbulu ho preso parte alla fase di costruzione dell'edificio che ospiterà il laboratorio odontotecnico e lo studio dentistico, a Muhanga invece le strutture già esistono e sono funzionanti, quindi, in questo villaggio, mi sono occupato principalmente di istruire il personale. A Lukunga, infine, è operativo il primo progetto della Smile Mission e il personale africano è già in grado di lavorare in maniera autonoma, per questo ho fornito loro soltanto la mia assistenza». Una delle figure chiave di tutte le missioni congolesi è padre Giovanni Piumatti, un parroco che oggi ha 70 anni e da 40 vive stabilmente in Africa, dove accoglie i volontari. «Appena sono arrivato mi ha spiegato – spiega Alessandro Lauri – che la vera missione consiste nel raccontare la quotidianità del Continente nero una volta tornati a casa, e non partire con la convinzione di voler cambiare l'Africa, che va vissuta con gli abitanti del posto». I ricordi più belli del viaggio per il giovane odontotecnico sono legati ai bambini: «Senza la loro presenza l'Africa sarebbe un inferno. Ogni sera venivano sotto gli alloggi dei volontari per intonare i loro canti della buonanotte: ogni sera avevo le lacrime agli occhi. Inoltre prima di addormentarmi restavo sempre ad ascoltare i più piccoli abitanti del villaggio che parlavano tra di loro. Il penultimo giorno abbiamo orga-

Il compito dei militari delle Nazioni Unite è quello di vigilare sulla popolazione, dilaniata dal conflitto intrapreso dai guerriglieri May May contro l'esercito della Repubblica congolese

nizzato un pranzo riservato a loro e con 150 dollari siamo riusciti a far mangiare 700 bambini. Abbiamo preparato per loro piatti a base di carne, un alimento che possono mangiare soltanto due volte l'anno, dato che si tratta di un lusso che non possono permettersi». Non solo ricordi belli, però, per Alessandro Lauri che nel corso del suo viaggio si è anche trovato nel mezzo di una guerra civile, a strettissimo contatto con i May May, un gruppo di guerriglieri che combattono contro l'esercito della repubblica congolese per non cedere una parte del proprio territorio al Ruanda. «E' capitato che dei May May entrassero nel villaggio per fare razzia di cibo, armati di kalashnikov. Fortunatamente non mi sono trovato coinvolto in nessun conflitto a fuoco, però è veramente terribile vedere della povera gente che viene derubata di quel poco che ha». Alessandro Lauri, comunque, è pronto a tornare in Congo nel mese di dicembre «perché in Africa ti senti libero. Non possiedi nulla ma non sei schiavo delle belle macchine, dell'alta moda e del tuo look».

Cronaca

20 giugno 2008

Vigile urbano da otto mesi si batte per riavere la piccola: «Non mi fermerò di fronte a nulla»

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La neonata in una casa famiglia perché la compagna dell’uomo se ne era andata per due giorni

La battaglia di Mario Litta per “riconquistare” la bambina data in affidamento

U

Padre e figlia separati da timbri, burocrazia e incomprensione

na storia incredibile, per certi versi, ma anche terribilmente reale, che aspetta una risposta dalle istituzioni.“Ridatemi mia figlia, non c’è nessuna ragione perché continui a stare lì”. E’ la richiesta disperata del vigile urbano Mario Litta, 56 anni, protagonista di una storia incredibile: reclama la restituzione della sua bambina di 15 mesi dall’istituto “Casa Madre Amabilis” di Lido dei Pini dove la piccola è stata mandata sei mesi fa dall’ufficio servizi sociali del Comune di Anzio. Mario Litta, in forza al XIII Gruppo della polizia municipale di Roma, racconta in lacrime la sua storia: “Tutto è iniziato otto mesi fa, quando la mia compagna, una rumena con la quale convivo da quattro anni, madre della bambina, per ragioni economiche, ha deciso di andare a lavorare, lasciandomi solo per qualche giorno con la piccola,

che all’epoca aveva soltanto 7 mesi. La bambina, però, con me non mangiava. Gli davo il latte, i biscotti, ma faceva tanti capricci.

Premetto che era la prima volta che la bambina era rimasta senza la mamma. Preoccupato decido di portarla all’ospedale Giovan

Battista Grassi di Ostia, dove i medici e le infermiere riescono a distrarla e finalmente ho rivisto la bambina mangiare”. “Ero felice continua - Mia moglie la sentivo tutti i giorni per telefono e così gli ho chiesto di tornare a casa. In quei due giorni la bambina è stata

vista anche da un assistente sociale che lavorava in ospedale il quale mi ha consigliato di rivolgermi ai servizi sociali di Anzio, città dove risiedo da due anni”.

Due giorni dopo gli assistenti sociali convocano il vigile urbano.

L’uomo si presenta con la bambina, che non lascia mai, spiega la situazione. Spiega che non mangiava che l’aveva portata in ospedale per paura. “Ho chiesto un aiuto - ricorda Litta - e loro mi hanno proposto di portare la bambina alla “Casa madre.

Avevo chiesto un posto in un asilo, anche nel vicino Comune di Nettuno, ma non è stato possibile. Alla fine ho accettato, ma solo fino al ritorno della mamma (rientrata dopo due giorni). Ho pensato al bene della bimba. Da

quel momento, però, mia figlia la possiamo visitare solo in determinati giorni e orari e non posso riportarla a casa”.

Mario Litta è vigile urbano da quasi trent’anni, ha uno stipendio fisso e anche una casa, non ha precedenti, se non attestati di lodevole servizio. Nel frattempo, il legale dell’agente della Municipale, Carlo Moranti, ha presentato quattro istanze al Tribunale dei minori per la restituzione della bambina alla famiglia. “Nel gennaio scorso - spiega l’avvocato - il giudice ha deliberato che entro due mesi la bimba doveva essere restituita ai genitori, sembrava tutto chiarito, eravamo soddisfatti, invece siamo arrivati a giugno e il decreto ancora non è stato fatto”. La situazione è tesa.

Il padre della bimba chiede giustizia, è pronto a suon di denunce a far valere i propri diritti. “La bambina è stanca - afferma Ogni volta che andiamo a trovarla non si stacca dal collo della mamma. Sta cambiando carattere, prima era sempre allegra, ora è silenziosa, sembra impaurita. Un paio di volte l’ho trovata con escoriazioni provocate da cadute mentre giocava. Non vogliamo niente, solo l’opportunità di riavere la nostra bambina. Andremo avanti con istanze legali se occorre, ma non molleremo mai”.

(E.B.)

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Cronaca

20 giugno 2008

Medici a confronto

Esperti a confronto

Scoprire i fondali

Soccorsi pronti

In prima linea

All'Aquarius international la rassegna per la prevenzione di incidenti subacquei

Nel blu dipinto di blu

N

di Francesca Imbiscuso

ella splendida cornice delInternational, l’Aquarius “Luci nel Blu”, la rassegna culturale interamente dedicata al mare, ha raccolto esperti ed operatori del settore per parlare di incidenti subacquei. Nei primi due giorni della rassegna si sono alternati i pareri ed i consigli di dottori, docenti universitari e ricercatori, mentre l’ultima giornata è stata dedicata al concorso di cucina al quale hanno partecipato tutti i medici, alla mostra fotografica, la visita agli allevamenti ittici con imbarcazioni da 16 metri, e la proiezione di filmati. Presenti il vice Sindaco e l’Assessore allo Sport, Turismo e Spettacolo di Anzio, Ruggero Garzia e Umberto Succi e il sindaco di Nettuno, Alessio Chiavetta, che «ha auspicato ad

una futura collaborazione per lo sviluppo della città», spiega Salvo Cacciola, Presidente dell’Aq, documentarista subacqueo Rai, istruttore subacqueo Cmas e ideatore della manifestazione. Nella prima mattinata, Rosario Mario Infascelli, Presidente del Simsi, Società Italiana di Medicina Subacquea ed Iperbarica ha moderato gli interventi sulla sessione apnea. A parlare

Massimo Malpieri, Dirigente medico Ausl Rm H, Marco Alessandrini, professore aggregato della Clinica Orl presso l’Università di Tor Vergata, Bianca Napolitano, otorinolaringoiatra del Policlinico di Tor Vergata, Giuseppe Rociola, docente di psicologia dello sport presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Tor Vergata, Maria Silvia Amaddii medico nazionale di apnea della

Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva), Giorgio Volpe di “Apnea Magazine”, Maurizio Bellodi, direttore tecnico nazionale di apnea Fipsas e Ferruccio Chiesa, docente master di medicina subacquea ed iperbarica presso la scuola superiore Sant’Anna di Pisa. La splendida esposizione permanente di foto scattate nei fondali marini, alla ricerca di colori e forme curiose, ha chiuso la terza edizione di “Luci nel Blu”, organizzata con la partecipazione di associazioni internazionali, come Cmas (Federazione Italiana Sport Acquatici), Fenalc, Edan Europe, Mare Vivo e Pelagos, Fipsas, Mares, l’associazione Turistika, Mondo Sommerso, Credem e Life Cure. «Un ringraziamento – concludono gli organizzatori – va ai nostri sponsor: la carrozzeria Lo Bello, la Abbott di Aprilia e la Moca».

La subacquea “sorvegliata speciale”

Nel corso della rassegna, gli esperti si sono soffermati ad analizzare le problematiche che investono il subacqueo, da quando è in mare a quando si trova sulla terra ferma.

In modo particolare, il presidente dell’Aquarius International ha posto l’attenzione sulla responsabilità legale dell’istruttore subacqueo negli incidenti da immersione.

«Alcune leggi – spiega Salvo Cacciola, Documentarista Rai e istruttore Cmas – sono poco chiare o differenti per regione: causa di molte difficoltà non solo per i sub, ma anche per le Capitanerie di Porto. Lo scopo di questa rassegna è proprio quello di mettere ordine nel profilo medico, scientifico e legislativo del subacqueo». A questo proposito, “Luci nel Blu” si è rivolta ad operatori del settore ed ha registrato una rappresentanza forte delle forze militari del territorio, tra le quali il Comando Generale del Gruppo Navale dei Carabinieri. Una parte del convegno è stata dedicata alle patologie da decompressione, o Pdd, derivanti da una riduzione della pressione ambientale: un rischio continuo per i subacquei e gli aviatori.

(F.I.)

Un turismo tutto da gustare

20 giugno 2008

Coldiretti e Mare di Roma uniti per la promozione dei prodotti tipici locali

Vini, salumi e formaggi del litorale romano per rilanciare l'economia delle cittadine balneari di Giovanni Salsano

U

(giovanni.salsano@reporternews.eu)

n primo approccio positivo, al quale, tuttavia, devono far seguito nuove iniziative per concretizzare l’ambizioso progetto di creare una stretta sinergia tra imprenditori e produttori enogastronomici, operatori del turismo, amministrazioni locali, con l’obiettivo di valorizzare il litorale sud di Roma, attraverso la promozione dei prodotti tipici. Se ne è parlato nel “salotto” allestito alla “Pineta dei Liberti” di Tor San Lorenzo dalla Coldiretti e dal Consorzio di promozione turistica “Mare di Roma”, per la prima edizione del convegno “Col…Diretti al Mare di Roma”.

«Questo territorio – afferma Massimo Gargano, presidente di Coldiretti Lazio – ha bisogno di momenti di incontro tra le varie realtà imprenditoriali, per puntare ad un deciso rilancio, mantenendo però i suoi valori e la sua identità». «L’idea - aggiunge Da-

niele Occhiodoro, presidente del Consorzio Mare di Roma – è stata quella di fornire al tessuto imprenditoriale locale un’occasione di rilancio e di sviluppo della propria immagine, legandola all’eccellenza qualitativa dei prodotti dell’entroterra». Prodotti della terra, vini, salumi, formaggi, già oggi vanto della nostra Regione, da “spingere” ancora

verso mercati più ampi e rinomati, puntando sulla qualità: «La mia idea – dice l’assessore provinciale alle Politiche agricole, Aurelio Lo Fazio – che presto attueremo con i vini provinciali, è quella di lavorare sulla tracciabi-

lità del prodotto, per renderne riconoscibili le caratteristiche e la provenienza». Per il sindaco di Ardea, Carlo Eufemi: «Ci vogliono iniziative di coraggio per puntare sulla qualità dei prodotti, al di là delle appartenenze, per “fare sistema” nel settore del turismo enogastronomico». Insomma, tutti, o quasi, d’accordo: ma è solo un primo passo. Per andare avanti, oltre a proposte concrete, ci vuole la volontà di risolvere i tanti pro-

blemi del territorio. Si è parlato molto del problema viabilità – sulla via Pontina e la Nettunense, in particolare, citate dall’assessore ai Lavori pubblici della Regione, Bruno Astorre e dal Senatore Candido De Angelis ma non è il solo. Fuori dalla discussione, ad esempio, sono rimasti il problema dell’impatto che avrà sull’ambiente la centrale Turbogas di Aprilia, o le politiche per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti. La valorizzazione di prodotti tipici passa anche dalla cura per l’ambiente.

Cronaca

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Arriva il fungo doc

Nocciole, castagne e funghi diventano “doc” con il Progetto Tuscia. L’iniziativa, promossa dalla Comunità Montana dei Cimini, in provincia di Viterbo, debutterà il 20 giugno prossimo con l’apertura di un Centro riservato ai prodotti doc nella sede dell’Arsial, a Caprarola, lungo l’antica Via Francigena che conduceva i pellegrini a Roma.

Il progetto punta alla salvaguardia dei prodotti del territorio e alla promozione turistica attraverso l’enogastronomia.

Fino al 22 giugno al Centro Tuscia sarà possibile assaggiare nocciole, castagne, olio, funghi, pesce di lago e, naturalmente, vino. L’iniziativa si popone inoltre di “sviluppare il settore agroalimentare e allargare le opportunità di mercato dei produttori agricoli”. A Caprarola si lavorerà al coordinamento del turismo enogastronomico e alla costituzione dello “sportello filiera corta” per potenziare il rapporto diretto tra chi produce e chi consuma, allargare le opportunità di mercato per le produzioni locali creando nuove sinergie tra agricoltori, ristoratori, commercianti e consumatori organizzati.

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Turismo

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Record di turisti dall’Est Europa a Latina, Sabaudia, Sperlonga e Gaeta.

Ungheresi e russi i più “spendaccioni”

La spiaggia del Duce conquista gli ex comunisti di Alessandra Zavatta

A

gli ex comunisti piace la spiaggia del Duce. Russi, polacchi, ungheresi, slovacchi stanno invadendo la costa di Latina, città-simbolo del Regime fascista.

Il turismo proveniente dai paesi ex comunisti è aumentato del 30 per cento in un anno. Un vero record.

“Nel 2007 sono stati 554.956 i visitatori che hanno scelto il nostro litorale per soggiornare e 2.999.730 sono state le presenze registrate da alberghi, bed&breakfast e campeggi. Quasi la metà sono stranieri”, spiega Luigi Torelli, assessore al Turismo della Provincia di Latina. I villeggianti giunti dall’Est Europa sono aumentati così tanto che in meno di un anno, tra il Circeo e Formia, hanno aperto i battenti cinque nuovi alberghi e numerose aziende stanno riconvertendo le strutture per adeguarsi alle richieste dei nuovi vacanzieri. E così i camping diventano villaggi turistici e centinaia di case in affitto si tramutano in bed&breakfast. Perché gli ex comunisti viaggiano in famiglia e cercano alloggi poco costosi ma dotati di ogni comfort.

Sabaudia, Sperlonga, Gaeta e le cittadine balneari cresciute sulla spiaggia di Littoria, la città voluta da Benito Mussolini per celebrare il trionfo della bonifica sulle paludi, la malaria e la povertà padrone un tempo di questo spicchio di campagna, hanno saputo cogliere al volo le nuove opportunità piovute dai paesi satellite dell’ex Unione Sovietica.

Per promuovere la Riviera di Ulisse è stato persino istituito un Wo r k s h o p turistico, il

VisitLatina. Una sorta di Borsa del turismo in miniatura che macina, però, numeri di tutto rispetto. Sono 28 i tour operator esteri sbarcati quest’anno alla IV edizione della manifestazione alla ricerca di hotel, villaggi turisti, musei, ristoranti, percorsi guidati e tutto ciò che può essere incluso in un “pacchetto di viaggio”. Sono arrivati da Ungheria, Polonia, Bulgaria, Lettonia, Re-

pubblica Ceca.

Ma anche da Inghilterra, Svezia, Norvegia e Ger-

mania.

L’apertura di nuovi voli low cost tra l’aeroporto di Ciampino e le capitali dell’Est Europa ha fatto lievitare le presenze di turisti. La via Appia, che collega velocemente lo scalo Giovan Battista Pastine al litorale pontino e altrettanto velocemente riporta i vacanzieri a Ro m a , è una d e l l e chiavi del successo.

“Puntiamo molto sul turismo balneare, sull’enogastronomia e l’ambiente - dichiara Giuseppe Fiacco, presidente della Confesercenti della provincia di Latina Aprirsi verso il turismo estero servirà a proiettare il litorale pontino

E Bolsena seduce i tedeschi con il profumo delle ortensie Ditelo con i fiori

E Bolsena seduce i turisti con i fiori.

Dal 20 al 22 giugno prossimo la cittadina a due passi da Viterbo si vestirà d’azzurro con la VI edizione della Festa delle Ortensie.

La rassegna florovivaistica, organizzata dal Comune di Bolsena e dalla “Associazione Amici delle Ortensie”, è un appuntamento irrinunciabile per esperti, collezionisti e appassionati di questo affascinante fiore e richiama coltivatori e turisti anche dall’estero. Da Germania, Belgio e Olanda, soprat-

tutto. La tradizione di questa pianta nell’arredamento urbano della città è molto antica, tanto che oggi il lungolago e altri caratteristici luoghi sono letteralmente invasi da gigantesche ortensie ornamentali, originarie della Cina e del Giappone, che proprio al debutto dell’estate raggiungono la massima fioritura con colori che vanno dal bianco, al rosa, all’azzurro. E di fronte al lago verrà costruito il nuovo orto botanico, per raccogliere le mille specie di ortensie esi-

stenti al mondo.

In programma pure la mostra “Antiquariato fra i fiori” allestita presso il Palazzo Cardinale Teodorico,

dove verranno esposti arredamenti antichi e mobili da giardino d’epoca. E nel parco comunale collezione di ortensie americane.

verso traguardi più importanti e significativi”.

Analizzando i soggiorni dei villeggianti provenienti dall’Est Europa, gli albergatori hanno scoperto che si fermano in media 5 giorni, tre giorni per stare in spiaggia e due per visitare i castelli di Sermoneta, Priverno e i borghi medioevali oppure spingersi fino a Roma.

Il soggiorno medio degli italiani si è, invece, ridotto a soli tre giorni. Gli stranieri, inoltre, spendono molto di più in divertimenti e questo piace a operatori turistici, ristoratori e commercianti. “Siamo riusciti a conquistare in massa gli stranieri creando un “unicum” irripetibile, un marchio che contraddistingue la nostra costa, la Riviera di Ulisse, appunto - afferma Domitilla Verga, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Latina - Un sistema coeso fra aziende, servizi pubblici e privati di eccellenza è destinato a valorizzare il territorio”.

“Il turismo - sottolinea Fabrizio Autieri, commissario straordinario della Camera di Commercio di Latina - porta ricchezza; dobbiamo fare in modo che quanto viene prodotto rimanga sul territorio coinvolgendo gli imprenditori”.

Turismo

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Svizzera Svizzera dabere bere Città in festa

In battello sul Lemano

Il treno del vino

Alla scoperta del cantone Vaud attraverso itinerari enogastronomici e culturali

Ginevra, vigna con vista sul lago

E

di Giovanni Scorpati

dopo la partita della squadra del cuore, tutti a tavola. La Svizzera dei Campionati europei non pensa soltanto al calcio, ma punta sugli itinerari gastronomici per sedurre i turisti patiti del pallone.

L’Olimpo enogastronomico elvetico si trova nel Cantone del Vaud, sul rive del lago di Ginevra, all’estremo ovest della Svizzera.

Escursioni enogastronomiche, feste tradizionali a base di gruyere, la vendemmia, il raccolto. La regione, attraversata dal fiume Broye che scorre tra foreste e vigneti terrazzati, offre la possibilità per escursioni a piedi, in bicicletta, crociere su laghi e fiumi.

Lungo la strada si può assaggiare lo spumeggiante vino bianco del Mont Vully. La Regione del Lemano vanta ben 28 vini di denominazione d’origine controllata suddivisi in quattro differenti regioni: La Côte, tra Nyon e Losanna; il Lavaux, patrimonio mondiale dell’Unesco, noto per i suoi vigneti a terrazzi che sovrastano il lago Lemano tra Lutry e Montreux; lo Chablais, con le sue vigne aggrappate ai severi pen-

dii; le Côtes-de-l’Orbe, il Bonvillars e il Vully, ai bordi del lago di Morat.

Il Cantone di Vaud ha pure un Ufficio dei Vini, che fornisce ampie informazioni sui produttori della regione, le cantine e le possibilità di degustazione. E, dopo il vino, il Papet vaudois, portabandiera della cucina tradizionale con porri e patate; la salsiccia ai cavoli, il Taillé aux greubons, la pasta sfoglia guarnita di pezzettini

di pancetta; la Tomme, il caratteristico formaggio molle. Per gli appassionati non mancano il treno del grano, che unisce Losanna a Bercher percorrendo campi coltivati con vista sul lago con fermate a mulini e antiche fornaci, e il treno del vino, che si snoda tra i vigneti di Vevey, Puidoux

Bianco&rosso

La città del “nobile” Pinot

La buona cucina si accompagna spesso al vino. E Ginevra va fiera della storia millenaria dei suoi vigneti. I 1.500 ettari nei dintorni della città producono ogni anno 13,5 milioni di litri di vino. Qui si trova il più grande comune vitivinicolo svizzero: Satigny.

Le vigne della regione producono il 50 per cento del vino bianco e di quello rosso.

La varietà dei vitigni è sorprendente: dal Gewürztraminer e Viognier al Cabernet Sauvignon fino a una mistura particolare, il Gamaret. Tra i bianchi è lo Chasselas che eccede, con le sue uve bruno-dorate e brillanti. Nei rossi spicca il leggero e dolcemente fruttato Gamay. Mentre tra

le varietà più rare e pregiate figurano Chardonnay, Pinot grigio, Pinot bianco, Riesling, Aligoté e l’aristocratico Pinot nero, che morbido e inebriante ci seduce convincendoci a ritornare un’altra volta a Ginevra, porto sicuro per gourmet.

G.Sco.

e Chexbres.

Per approdare ad Avenches, la romana Aventicum, capitale dell’Elvezia dei Cesari, fondata dall’imperatore Augusto.

Con l’anfiteatro che accoglie ogni anno il Festival dell’Opera quello del rock e il borgo medioevale, dove ristoranti, pasticcerie e caffé hanno preso il posto delle vecchie botteghe.

Statistiche di primavera

Grigioni e Vallese i preferiti

Tutti pazzi per la Svizzera. Sono stati 5.962.000 i pernottamenti dagli hotel tra marzo e aprile, un aumento dell’1,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2007.

I dati sono stati diffusi da Svizzera Turismo, in base alle statistiche raccolte dalla rete alberghiera. In crescita il turismo nelle grandi città. Ginevra ha registrato 41mila pernottamenti in più rispetto ad aprile dello scorso anno e ha visto così salire del 20 per cento i visitatori. A Zurigo crescita

del 3,8 per cento e nel Mittelland aumento del 7,6 per cento. Sono lievitate sia le visite dei turisti stranieri (tedeschi, inglesi e italiani in testa) che degli svizzeri. I Grigioni restano la regione turistica più visitata con 3,4 milioni di p er n o tta m en ti (+6,6 per cento), seguiti dal Vallese (2,5 milioni, +5,1 per cento), dal cantone di Zurigo (2,1 milioni, +4,5 per cento) e dall’Oberland bernese (1,6 milioni, +8,5 per cento).

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Cultura

20 giugno 2008

In viaggio con il Santo nei segreti di Roma.

Itinerari turistici e manifestazioni a 2000 anni dalla nascita

L’Apostolo delle genti Tarso Città dell’Anatolia dove nacque tra il 7 e il 10 d.C. Damasco Città della conversione

Il cammino di Paolo

Grecia e Cipro Il primo viaggio missionario che lo portò a percorrere oltre 16mila chilometri S. Maria in Via Lata Casa di Paolo a Roma

Abbazia Tre Fontane Località all’Eur dove l’Apostolo venne decapitato nel 62 d.C. San Paolo Basilica dove la tradizione vuole siano le spoglie del Santo

di Angela Valenti

I

n cammino con Paolo, l’apostolo delle genti, per accompagnare i turisti nei segreti di Roma.

Duemila anni fa nasceva San Paolo. Papa Benedetto XVI ha promosso e fortemente voluto la celebrazione dell’anno giubilare tramite un itinerario realizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi in cui sarà possibile ripercorrere alcune tappe del viaggio di San Paolo in quelle terre che lo videro protagonista, dalla Palestina a Roma. Dopo l’illuminazione sulla via di Damasco che lo trasformò da accanito persecutore dei cristiani all’apostolo che si lancia alla conquista del mondo pagano.

L’Anno Paolino si aprirà il 28 giugno prossimo a San Paolo fuori le Mura con la celebrazione,da parte di Benedetto XVI dei primi vespri della solennità dei Santi Pietro e Paolo, mentre l’Opera Romana accompagnerà i pellegrini in tutti quei luoghi dove la tradizione cri-

stiana ha indicato la presenza di San Paolo: in Turchia, dove nacque in quel di Tarso tra il 7 e il 10 dopo Cristo; in Siria, dove visse la conversione; a Malta, dove naufragò mentre si dirigeva a Roma; in Grecia, dove fondò molte comunità cristiane, e a Cipro, dove effettuò il suo primo viaggio missionario, in un percorso di oltre sedicimila chilometri. Un percorso a tappe studiato e realizzato per far conoscere Paolo, l’Apostolo delle genti, non solo attraverso i luoghi più famosi legati al suo passaggio, ma anche e soprattutto in quei siti meno noti dove si è manifestata nei secoli una grande devozione verso la figura di questo Santo. A Roma nove sono le tappe che percorrerà il pellegrino “paolino”. Oltre alle quattro tappe fondamentali della Basilica di San Paolo, dove si conservano le spoglie del santo, l’Abbazia delle Tre Fontane, dove venne decapitato, la Basilica di San

Pietro e la Basilica di San Giovanni in Laterano, accanto alla quale sorge il Patriarchio, prima residenza dei papi, il percorso paolino propone anche altre destinazioni per il pellegrino. Ed ecco, allora, San Paolo alla Regola e Santa Maria in Via Lata, rispettivamente considerate la prima e la seconda dimora di San Paolo a Roma, che per l’occasione sono stati restaurati per consentire l’accesso ai pellegrini, la Basilica e le catacombe di San Sebastiano, dove nacque la

“Memoria Apostolorum”, un centro di devozione, dedicato a Pietro e Paolo, la Chiesa di Santa Prisca all’Aventino, dove si trovava la casa dei Santi Aquila e Priscilla, discepoli di Paolo, ed infine il Carcere Mamertino, alle pendici del Campidoglio, nel quale gli apostoli Pietro e Paolo vissero i loro ultimi giorni prima di essere martirizzati.

“Il messaggio di San Paolo è estremamente moderno - spiega Padre Cesare Tuire , amministratore delegato dell’Opera Romana Pelle-

grinaggi - “È importante sottolineare come Paolo, in quel tempo, sia riuscito a diffondere il messaggio del Vangelo in Europa attraverso l’Asia Minore. La sua figura è emblema di speranza per il dialogo tra le chiese occidentali e orientali, ed è altresì un invito al dialogo tra culture diverse”.

A testimonianza di tanta modernità, l’Opera Romana ha stretto in accordo con Atac Spa, l’Agenzia per la Mobilità del Comune di Roma, partner tecnologico del progetto, per offrire un servizio integrato di biglietti elettronici riservati ai chi sbarca nella Città Eterna per turismo religioso. I ticket, ribattezzati “Card del pellegrino”, verranno distribuiti alle migliaia di fedeli in arrivo per questo grande evento religioso. Darà la possibilità di accedere sia ai mezzi del trasporto pubblico romano, sia sugli open bus delle linee “Roma Cristiana”.

Cultura

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A colloquio con il giovane e amato conduttore del programma tv “Linea Verde”

Il bel Max alla campagna d’Italia

Ossini: «Ogni nostra regione è un gioiello di sapori, cultura e natura» di Mafalda Bruno

«P

er il mare vado pazzo ma amo anche la campagna.

Abito in una tenuta vinicola e faccio il mestiere più bello del mondo: far conoscere i prodotti della mia terra, l’Italia”. Massimiliano Ossini, 29 anni, è sicuro: “Ogni regione d’Italia, dalle Alpi alla Sicilia, è un gioiello”.

Napoletano di nascita, Ossini conduce insieme a Veronica Maya la trasmissione televisiva “Linea Verde” su RaiUno. Ha mosso i primi passi in tv su Disney Channel, il canale satellitare per ragazzi, per poi traslocare su Rai Due a “Disney Club”, esperienze che gli hanno consentito di mostrare la sua spontaneità e la simpatia e di diventare, a pieno titolo, uno dei beniamini più amati dai giovani. A Reporter il “bel” Massimiliano racconta i sogni nel cassetto.

Linea Verde tratta argomenti che, seppur bucolici e suggestivi per tema ed immagini, sono alquanto lontani da un target giovanile come lo siete tu e Veronica.

“Io ho sempre cercato il contatto con la natura, indipendentemente da Linea Verde, difatti vivo all’interno di un’azienda vinicola e a casa ho vari frutteti. Il progetto affidato a me, d’intesa con il direttore di RaiUno Fabrizio Del Noce, aveva lo scopo di ringiovanire il programma e portare i giovani alla scoperta dei prodotti italiani e dei luoghi stupendi in cui si producono. L’Italia è un paese meraviglioso, abbiamo tanto da raccontare e far vedere: ogni regione è un patrimonio di bellezza, cultura e buona cucina”.

E siete riusciti nell’intento? I giovani seguono il programma?

“Si, l’esperimento è riuscito. Abbiamo una media di 4 milioni e mezzo di spettatori, con una punta di share del 32,80 per cento. Il programma è indubbiamente cresciuto e la presenza dei giovani è confermata anche dalle moltissime email che arrivano in redazione. In questo

l’esperienza a Disney Channel mi ha aiutato moltissimo perché a Linea Verde invito in ogni puntata i ragazzi a mandare notizie e immagini dei posti che a loro piacciono di più e che vorrebbero vedere in trasmissione. Ci arrivano persino sms ci chiedono: “perché non venite a vedere il mio paese?”

Quindi un bilancio in attivo quello di Linea Verde…

“Superpositivo direi. Cerchiamo di sensibilizzare il target giovanile anche sulle energie rinnovabili, puntiamo a renderli partecipi sui modi per salvaguardare l’ambiente, su come risparmiare in casa energia, gas, acqua. Siamo arrivati a “sfidare” gli adolescenti nell’avventura del risparmio in modo che, alla fine, sono loro che rimproverano i genitori se sprecano acqua, luce o gas. Così sono loro, i ragazzi, a controllare le

bollette di casa. E’ partito tutto come fosse un gioco ma alla fine è un gioco che è un grande insegnamento di vita”.

Di solito cosa fai prima di una puntata? A parte preparare la valigia, su cosa ti documenti e come?

“C’è tutta una redazione che pre-

para la puntata. A seconda dell’argomento che intendiamo trattare, facciamo riferimento ad una équipe di esperti dei vari settori: nutrizionisti, medici, erboristi, gastrosofi, agronomi, vivaisti, veterinari. Se decidiamo, ad esempio, di andare in Piemonte per parlare delle mele, in quel caso si convocano le persone competenti per quell’argomento ed è così che costruiamo ogni puntata: cercando di dare il meglio perché lo spettatore conosca il prodotto di cui parliamo e il luogo di produzione”.

E dopo Linea Verde?

“Intanto c’è Linea Verde Estate che sarà una sintesi de “Il meglio di Linea Verde” che si è fatto durante l’anno: le novità saranno i pezzi inediti non trasmessi per mancanza di tempo tolto dalla trasmissione che ci precedeva. Poi ci sarà la ripresa autunnale di Linea Verde ma a con-

durlo sarò solo io, senza Veronica”.

E poi? Hai già deciso cosa vuoi fare “da grande”?

“Devo dire che Linea Verde mi piace tantissimo, perché si conoscono posti nuovi, gente nuova e non nego che spero di occuparmene a lungo.

Non mi stupisce che Fazzuoli, il conduttore “storico” del programma, lo abbia presentato per oltre 10 anni!

Per il resto, ho solo 29 anni ma in futuro, lo confesso, ovemai la Rai lo richiedesse, non mi spiacerebbe condurre un programma di quiz, anche perché mi ricorderebbe la felice esperienza a Disney Channel e quella di Disney Club su Rai2”.

“Affari tuoi” al posto di Insinna?

“Magaaaaariiii! Stimo tantissimo Flavio per la sua eccellente preparazione teatrale ed artistica, ma anche per la sua simpatia. E’ una gran bella persona, in tutti i sensi. Condurre il programma che lui ha fatto così bene, per me sarebbe un sogno con la “S” maiuscola”.

Sei sei in campagna e in montagna per lavorare. E il mare?

“Ho un rapporto simbiotico, stupendo con il mare. Da piccolo frequentavo Fregene, Torvajanica, e Ostia, andando avanti e indietro da Roma.

Oggi purttropo non lo faccio più perché mi sono trasferito a San Benedetto del Tronto. Ma quando sono a Roma spesso, specie d’estate, vado ad Ostia con amici, per feste e manifestazioni. Ho lavorato alcuni anni a Milano, città dinamica, efficiente, che ti consente di lavorare bene ma Roma è splendida, ineguagliabile e poi… c’è pure il mare! Cosa si può volere di più?”

Una carriera “a tavola”

Il più amato dalle ragazze

Ossini con Veronica Maya

Max vive in un’azienda vinicola

Lavora con i prodotti della terra

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Cultura

20 giugno 2008

Ajmone Cat, arrivò fino in Antartide a bordo di un veliero

Dal 25 al 27 giugno ci saranno sfilate in costume e visite guidate

“Scafi d'aMare”: primo raduno internazionale per le imbarcazioni degli Anni '60

Yacht d'epoca e antiche tradizioni marinare colorano il golfo di Anzio

I

di Roberta Sciamanna

l mare in festa per rivivere gli anni d’oro di Anzio. Sbarca nella città neroniana, il 25, 26 e 27 giugno, il primo raduno internazionale per motoryacht d’epoca.

“Scafi d’aMare”, primo del suo genere nell’Italia del centro-sud, è promosso dalla Sezione Sportiva dell’Asdec in collaborazione con il Circolo della Vela di Roma, il Porto Turistico Marina di Nettuno e il patrocinio del Comando Generale della Guardia di Finanza, del comune di Anzio, dell’associazione Pro Loco Città di Anzio e dell’Aire (associazione per il recupero delle imbarcazioni d’epoca).

Una parata di motoryacht e motrosailer d’epoca e classici, molti dei quali costruiti ad Anzio tra gli anni ’60 e ’70, faranno bella mostra nel molo Innocenziano, ospiti di una città che vanta una tradizione nautica e storica millenaria, come ha spiegato anche il direttore Asdec Elio Santini durante la presentazione dell’evento. «Questo raduno non è solo una parata di barche d’epoca. Dietro c’è una tradizione nautica che vogliamo far rivivere avendo scelto una città

ricca di storia e archeologia come Anzio, che tra gli anni ’60 e ’70 è stato uno dei poli internazionali della motonautica assieme ad altre

località dell’Italia centrale. Scafi d’aMare vuole essere uno stimolo per ricordare i fasti del passato».

Parlando di memoria storica è intervenuto il responsabile comunicazione del comune di Nettuno, Diego Vaggi, che ha presentato la manifestazione “Sulle rotte del

San Giuseppe 2” dedicata al comandante Aymone Cat che si svolgerà a Nettuno il 27 giugno. E sulla gloriosa tradizione nautica di Anzio ha insistito Bruno Intrecciatagli, Presidente dell’associazione Anzio Città Porto. «Scopo dell’iniziativa è recuperare la vitalità e la

Il rimorchiatore si trova nei cantieri di Fiumicino

“Pietro Micca”, l’ultima mitica nave a vapore

Varato nel 1895 in Inghilterra, ha operato a Genova e Napoli.

Durante la guerra era un dragamine

I cantieri nautici che sorgono lungo il corso del Tevere nascondono un piccolo gioiello della marineria italiana: il “Pietro Micca”, l’ultima nave a vapore italiana.

Pietro Micca si trova nei cantieri della Tecnomar, dove pigramente galleggia alla fonda, ammirato ogni anno da migliaia di curiosi e appassionati di mare. Si tratta della più antica nave commerciale italiana a vapore a triplice espansione ancora funzionante.

E’ lunga 31 metri e larga 6 e mezzo, i motori erogano una potenza di 500 cavalli vapore. Un autentico gioiello della tecnologia

marinara, sapientemente restaurato e risistemato dall’associazione “Amici delle navi a vapore

G.L. Spinelli”. Fino al 1993 ha lavorato come rimorchiatore.

Varato nel 1895 a Southshields,

sapienza che sta dietro ad una barca d’epoca, oggi andata perduta, e testimoniare come piccoli pezzetti di legno possano solcare le onde». L’evento si aprirà alle ore 12.00 del 25 giugno, con l’arrivo e l’ormeggio delle imbarcazioni al porto di Anzio.

In base alla disponibilità degli armatori sarà possibile effettuare visite sugli scafi. Il 26 alle ore 18.00 un convegno – dibattito sulle problematiche della navigazione delle imbarcazioni d’epoca nelle aree marine protette presso il Circolo della Vela di Roma. Alle ore 19.30 la consegna di riconoscimenti ai personaggi che si sono distinti nella motonautica. Il clou venerdì 27 con la parata degli scafi nel golfo di Anzio e Nettuno e l’ormeggio nel porto turistico Marina di Nettuno (gli equipaggi indosseranno abiti d’epoca). Si chiude alle 20.30 con la cena in abbigliamento marinaro presso il Circolo della Vela di Roma e la premiazione dello scafo più antico, dell’equipaggio più fantasioso, dell’imbarcazione arrivata più da lontano. Durante la manifestazione sarà allestita una mostra con pannelli fotografici e immagini di barche d’epoca di Anzio. in Inghilterra, con il nome di Dilwara, “Pietro Micca” è stato concepito per il lavoro portuale. A quei tempi il motore Diesel, inventato nel 1892, era già una realtà e avrebbe in breve tempo soppiantato la macchina a vapore. Nel 1903 il Dilwara e una sua unità gemella vennero portate in Italia, prima a Genova e in seguito, nel 1905, a Napoli, dove il rimorchiatore venne ribattezzato “Pietro Micca”. Durante Prima guerra mondiale è stato adibito a dragamine. Ha fornito alle navi americane di stanza a Napoli il vapore loro necessario a rimanere in esercizio (cucine, servizi, sala macchine) nei lunghi periodi di sosta. Con la caduta del Muro di Berlino, però, la flotta americana ha lasciato il porto di Napoli e il rimorchiatore ha rischiato di essere demolito.

Cultura

20 giugno 2008

25

Compleanno a sorpresa per il comune di Ardea organizzato dal sindaco Eufemi

Una festa lunga 38 anni

Non sono mancate tuttavia, prima delle celebrazioni ufficiali, le contestazioni dei secessionisti di Nuova Florida e Castagnola

di Giovanni Salsano

F

(giovanni.salsano@reporternews.eu)

esta di compleanno tra sorrisi e polemiche per i 38 anni del Comune di Ardea, festeggiati dall’amministrazione comunale in piazza del Popolo, sulla Rocca cittadina, alla presenza del prefetto di Roma Carlo Mosca, del vescovo di Albano Marcello Semeraro, del senatore Candido De Angelis, dei sindaci di Pomezia, Anzio, Nettuno e Ariccia, e dei rappresentanti di tutte le forze dell’ordine operanti sul territorio.

Compleanno che è stato ricordato per la prima volta e che,

nelle intenzioni, diventerà un appuntamento fisso. Sono da ritrovare, infatti, (o da costruire ex novo?) un’identità comune, un senso di appartenenza ad un ter-

ritorio che oggi non ci sono. E non sarà un compito facile: troppe le frammentazioni, troppi gli individualismi, a tutti i livelli.

«C’è bisogno di unità - ha detto il

sindaco Carlo Eufemi - per far crescere questo territorio. Abbiamo voluto ricordare tutti gli amministratori pubblici che hanno avuto ruoli istituzionali da 38 anni a questa parte: perché tutti hanno dato il loro contributo alla crescita di questa città».

Pochi, ma significativi gli appuntamenti delle celebrazioni: l’apertura della “Mostra di fondazione” con le immagini di 38 anni di storia cittadina, la Santa Messa officiata dal vescovo di Albano, il ricordo di tutti gli amministratori pubblici di Ardea - nessuno escluso - e l’intitolazione della piazza antistante la Chiesa di San Pietro a don Aldo Zamponi, per 35 anni parroco di Ardea. «Ricordare la nascita di questo Comune - ha detto il prefetto Carlo Mosca - significa fare un’opera di sintesi di una storia che ha impegnato la città da un punto di vista politico, religioso, di impegno civile e, soprattutto, umano: in una realtà che appare degradata, non abbiamo bisogno di maestri, ma di testimoni, come don Aldo, che si impegnino a dare il loro contributo affinché le cose vadano meglio». Non sono mancate, tuttavia, le contestazioni da parte dei comitati secessionisti di Nuova Florida e Castagnola, prima delle celebrazioni ufficiali. Per loro, delusi dalla cronica assenza di servizi e strutture, c’era ben poco da festeggiare.

Una piazza in ricordo di don Aldo Il parroco è stato promotore dell'autonomia cittadina

Ardea ha voluto festeggiare i 38 anni dalla sua autonomia da Pomezia (datata 6 maggio 1970 e giunta a seguito di un referendum popolare), intitolando la piazza antistante la Chiesa di San Pietro apostolo, sulla Rocca, a don Aldo Zamponi. Per 35 anni parroco di Ardea, in cui ha vissuto per 48 anni, don Aldo è stato un punto di riferimento per tanti cittadini ardeatini, unendo l’impegno religioso a quello civile. È stato, infatti, animatore e promotore del comitato per la nascita del Comune autonomo e ha contribuito anche alla fondazione di quattro parrocchie sul territorio: San Lorenzo martire a Tor San Lorenzo, San Gaetano da Thiene a Nuova Florida, Regina Pacis a Pian di Frasso e San Giuseppe a Casalazzara.

(G.S.)

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Economia&Lavoro

Licenziamento per i finti malati Il recesso scatta per violazione dei doveri di correttezza e di buona fede

La Cassazione dà ragione all'azienda nel caso in cui il dipendente venga trovato a lavorare per altri durante la malattia di Emilio Trucco (emilio.trucco@reporternews.eu)

L

a Sezione Lavoro della Suprema Corte di Cassazione, con sentenza n. 10706 del 24.04.2008, ha stabilito che il licenziamento di un lavoratore che, mentre si trova in stato di malattia, venga sorpreso a prestare attività lavorativa presso terzi, è legittimo anche quando la medesima attività, valutata in relazione alla natura della patologia e delle mansioni svolte, possa pregiudicare o ritardare la guarigione e con essa il rientro del lavoratore in servizio. La sentenza in esame riguarda un lavoratore che si assentava per un mese di lavoro, esibendo regolare certificazione medica riportante astenia psico – fisica. La Società datrice di lavoro scopriva che in tale periodo il lavoratore aveva svolto servizio presso una farmacia; per tale motivo intimava il licenziamento al dipendente.

Dopo un lungo processo con esiti altalenanti la Suprema Corte ha stabilito che tale comportamento può giustificare il licenziamento per violazione dei doveri generali

di correttezza e buona fede e degli specifici obblighi contrattuali di diligenza e fedeltà, oltre che nell'ipotesi in cui l'attività esterna sia di per sé sufficiente a far presumere l'inesistenza della

malattia. Va detto, infatti, che per malattia si intende un’alterazione dello stato di salute che abbia come conseguenza un’assoluta o parziale incapacità al lavoro e che comporti la necessità di assi-

stenza medica e la somministrazione di mezzi terapeutici. In linea di principio lo stato di malattia non permette lo svolgimento di alcuna attività lavorativa durante l’assenza. Tuttavia la giurisprudenza è concorde nel ritenere che non esista un divieto assoluto di svolgere altra attività lavorativa, purché questo comportamento non evidenzi la fraudolenta simulazione della malattia o sia di per sé idoneo a pregiudicare o ritardare la guarigione ed il rientro in servizio del lavoratore. Tale ipotesi può giustificare il recesso del datore di lavoro per violazione dei doveri generali di correttezza e di buona fede e degli specifici obblighi contrattuali di diligenza e fe-

20 giugno 2008

Il caso limite

Poliziotto sorpreso a sciare nonostante una distorsione al polso: assolto dal giudice Gli strani percorsi della legge.

Pochi giorni fa, ha fatto scalpore il caso dell'agente di polizia sorpreso mentre, nonostante si trovasse in malattia per un'influenza ed una distorsione al polso, era stato “pizzicato” a sciare in Valle d'Aosta, ed accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato. Fino a quando un giudice aostano non lo ha assolto, «perché – è scritto nella sentenza – al pari di ogni altro dipendente statale assente dal servizio per malattia, non è tenuto a permanere nel proprio domicilio finché tale congedo perdura, salvi gli obblighi di reperibilità per consentire eventuali controlli medici, né è tenuto ad astenersi dalla pratica di attività apparentemente in contrasto con tale stato. Il dipendente in malattia ha interesse ad osservare le prescrizioni che il medico riterrà di impartire per agevolare la completa guarigione, ma non ha certamente l'obbligo di seguirle». Una sentenza che, almeno a prima vista, ha fatto sorgere dei dubbi,

deltà. Il dipendente assente per malattia sorpreso a svolgere attività lavorativa presso terzi avrà, inoltre, l’onere di provare la compatibilità dell’attività svolta con la malattia e, quindi, l’inidoneità a pregiudicare il recupero delle normali energie lavorative.

Curiosità dal mondo

20 giugno 2008

Cavalli e uomini si sfidano

Galles

A vincere, nell'insolita gara su un percorso di 35 chilometri organizzata in Galles, il cavallo 'Dukes Touch of Fun', con un tempo di 2 ore, 18 minuti e 13 secondi. Alle sue spalle, un medico londinese, John McFarlane, che ha battuto anche gli altri 45 cavalli in gara.

Cane obeso visto dal satellite Gran Bretagna

Un mastino di 90 chili è stato individuato dai padroni tramite Google Earth. E' accaduto a Bournemouth, in Gran Bretagna, dove la proprietaria del cane, esplorando on line la zona del suo albergo ha notato una macchia marrone: era il suo cane che prendeva il sole.

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Alcatraz diventa un hotel

Washington

Il progetto del National Park Service, che ha in gestione l'isolotto di Alcatraz, nella baia di San Francisco, è quello di sfruttare la domanda crescente dei turisti. Il vecchio carcere, chiuso nel '63, è frequentato ogni anno da almeno un milione di visitatori.

La tecnica studiata dalla società giapponese Genepax potrebbe rivoluzionare il mercato

Il segreto delle auto ad acqua

Nessuno finora ha ancora avuto il coraggio di credere nel progetto nipponico di Domitilla Savignoni

C

(domitilla.savignoni@reporternews.eu)

on i prezzi dei carburanti alle stelle la notizia di un’auto alimentata ad acqua può assumere una rilevanza mondiale. Ma questo tipo di tecnologia, che si sperimenta da anni, è avvolta ancora nel mistero. Ora una società giapponese, la Genepax, ha depositato la domanda per ottenere il brevetto di un motore elettrico alimentato ad acqua. Qualsiasi tipo di acqua: dolce, salata o piovana. Kiyoshi Hirasawa, amministratore delegato della Genepax, sostiene che il motore elettrico con un solo litro d’acqua è in grado di far viaggiare un’auto per circa un’ora alla velocità di ottanta chilometri orari. Il motore funziona grazie a un generatore che scompone l’acqua e la utilizza per creare energia elettrica. Se un’innovazione del genere diventasse una realtà produttiva e di consumo sarebbe una vera rivoluzione! E allora perché non è già accaduto? Hirasawa ha ammesso che l'applicazione pratica non è

nel futuro immediato, serve ancora una fase di sviluppo e spera che il brevetto possa essere di interesse delle grandi case automobilistiche giapponesi.

Al momento i progetti vanno in direzione opposta: i produttori hanno investito ingenti capitali sui motori a cellule di idrogeno che producono acqua nel processo, e non che la consumano.

Resta un mistero il perché non si sia a buon punto nell’uso delle fonti di energia alternativa. Eppure cinque anni fa è stato firmato un accordo tra Stati Uniti e Unione Europea per investire in un cammino verso l'economia dell'idrogeno che era considerata la futura rivoluzione energetica.

E l’Europa aveva stanziato fondi consistenti alla ricerca, 2,1 miliardi di euro tra il 2003 e il 2006.

Invece ben poco è stato fatto. Eppure l’urgenza di trovare fonti alternative è pressante, come dimostra la speculazione sul petrolio che sta creando un terremoto nelle economie mondiali.

Persino Re Abdallah dell'Arabia Saudita ritiene che i prezzi del greggio siano "elevati in modo anormale" ed è pronto a fare

tutto quello che è in suo potere per ricondurli a "livelli ragionevoli". Ma di idrogeno e motori ad acqua nessuno parla, mentre si delinea sempre più chiaramente il legame che esiste tra i prezzi del

petrolio, la crisi alimentare mondiale e i cambiamenti climatici.

La lobby dei petrolieri ci costringerà ancora per molto a vedere le auto ad acqua o a idrogeno per strada solo come prototipi.

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Cucina

20 giugno 2008

Buona cucina immersi nel verde L'agriturismo La Fenice propone menu per ogni occasione e per tutte le tasche

A disposizione dei clienti, due saloni, campi da calcetto e pallavolo, un parco giochi e sentieri con i pony

R

elax e buona cucina a due passi dal mare e dalle principali attrattive turistiche della zona del litorale a sud di Roma. L'agriturismo La Fenice, a circa 25 chilometri dai Castelli romani ed appena 45 chilometri dalla capitale, è il luogo ideale per gustare le prelibatezze e gli antichi sapori contadini del litorale immersi nel verde della campagna, degustando all'interno delle tre sale allestite nel casale, tutti i prodotti coltivati nella terra di Anzio e Nettuno dai gestori dell'agriturismo. Tra le delizie naturali che più delle altre hanno deliziato gli ospiti della struttura nel corso degli anni, il miele, le verdure, le carni, la pasta all'uovo e le farine dalle quali viene prodotto il pane caldo servito in tavola ogni sera. Tra i piatti tipici che fanno

dell'agriturismo La Fenice, uno dei punti di ristoro più frequentati della zona di Anzio e Nettuno, i cannelloni alla contadina, le varie crepes della casa con carciofi, rucola, vongole e zucchine, o ai quattro formaggi, pappardelle all'anatra, tonnarelli tutto mare, coscio di vitello in bellavista, arrosto di tacchino farcito, grigliata del norcino, faraona e porcellino al forno, grigliata del norcino, rombo al forno con carciofi, orata al cartoccio ai frutti di mare, gran fritto di mare, ma anche prodotti tipici della terra

come broccoli romaneschi in padella, patate novelle, funghi trifolati, mozzarella e formaggi fatti in

casa, fragole con panna e gelato, macedonia, e dolci caratteristici come torte della casa, Saint Ho-

noré, sorbetti e millefoglie. Da restare senza fiato. Il tutto all'interno di una struttura che può disporre di tre ampie sale, costruite con capriate e travi in legno di castagno, adatte ad ogni tipo di eventi, come matrimoni, cerimonie di lavoro, manifestazioni ad alto livello, fiere, convegni, e feste private. A disposizione dei clienti dell'agriturismo inoltre, sette appartamenti composti da una camera da letto matrimoniale, soggiorno pranzo con angolo cottura, bagno con doccia, tutti capaci di ospitare da due a sei persone, più una dependance su due livelli, con la possibilità di ospitare fino ad otto persone.

Grande attenzione infine, per coloro che sceglieranno l'agriturismo La Fenice per il loro giorno più bello. Per gli sposi, incluso nel preventivo preparato su richiesta per almeno 100 persone, saranno inseriti in omaggio composizioni floreali sui tavoli, cartoncini menu sui tavoli, tablou segna posti, aperitivi bordo piscina, ed una stanza per la prima notte. Il tutto in una struttura con campi di calcetto e pallavolo, un parco giochi per bambini dai 3 ai 16 anni, un campo di addestramento per cani, spazi per il tiro con l'arco, e sentieri dove passeggiare sui pony dell'agriturismo nei fine settimana.

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