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Anno I - Numero 5 / 6 giugno 2008

€ 0,50 COPIA OMAGGIO

The end

La voce del Mare di Roma www.reporternews.eu

Il caro gasolio manda in crisi il settore ittico. In un anno aumenti del 200%.

Da Fiumicino a Nettuno i pescatori scendono sul piede di guerra, con scioperi e manifestazioni davanti ai porti. «Non siamo più in grado di sostenere i costi di gestione delle nostre imprese»

Vizzani sceglie la sua squadra In Giunta tre consiglieri Pdl Ostia

Il Presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani, sceglie la sua squadra di Governo. In Giunta tre consiglieri eletti nel PdL: Renzo Pallotta (Urbanistica), Amerigo Olive (Lavori, pubblici, Mobilità e Polizia municipale) e Giancarlo Innocenzi (Ambiente, Sport e Turismo) assieme all’ex senatore Lodovico Pace (Servizi sociali). Al momento Vizzani ha trattenuto per sé deleghe importanti, quali quella al Personale, al Bilancio (come aveva già anticipato), alle Attività produttive, Sicurezza, Cultura e Litorale. «Sto pensando di assegnare alcune di queste deleghe – afferma Vizzani – ad altre persone, senza compenso né potere di firma». a pag 9

Sulle spiagge voglia di mare Con l'estate inizia la movida Tendenze

Con la stagione balneare ormai ufficialmente al via, cresce l'offerta degli stabilimenti. Da Fiumicino a Nettuno spazio per vere e proprie beauty farm sulla spiaggia, sport, cocktail, musica e tanto divertimento. Se di giorno l'ultima tendenza sembra essere quella di sperimentare il fitness a pochi passi dal mare, è la sera che lungo tutta la costa che esplode la movida. alle pag. 10 e 11

Caos bagagli tra i passeggeri Il 2% resta senza valigie Fiumicino aeroporto

L'incubo bagagli smarriti disturba le ferie di due passeggeri su 100 imbarcati. Soltanto lo scorso anno, nel mondo, sono state circa 42 milioni le valigie perdute nei meandri degli scali aerei internazionali. Tra le prime cause del disagio, infrastrutture sovraffollate o carenti e la distrazione dei passeggeri. Alitalia intanto, si piazza al terzo posto tra le compagnie più a rischio smarrimento bagagli. E c'è chi, del ritrovamento e della riconsegna delle valigie, ha fatto la sua professione. alle pag. 16 e 17

I maestri d'ascia. Fascino di un lavoro senza epoche Arti&Mestieri

Federico Gallinari a 81 anni è il capostipite di un'antica tradizione, quella del Maestro d'ascia, una vera e propria arte che permette di realizzare imbarcazioni in legno e di rifinirle nel modo migliore. Un mestiere che al giorno d'oggi, complici le moderne tecnologie, sembra essere in via d'estinzione.

«Richiede grandi sacrifici – racconta Gallinari – ed evidentemente non tutti sono disposti a farli» a pag. 19

Enrica Bonaccorti, il nuovo libro e il senso della vita L'intervista

Enrica Bonaccorti, attrice e presentatrice tv, ora si trasforma in scrittrice, pubblicando “La Pecora rossa”, la storia di una Cenerentola moderna che riesce a sconfiggere le avversità della vita. E dalla storia della protagonista del suo libro, arriva a parlarci di se stessa, degli eventi più significativi della sua vita, dell'amore maturato per gli animali. E svela a Reporter qual è la sua spiaggia preferita. «Quella che più amo è davanti alle dune di Ostia, lontano dagli stabilimenti, nella più assoluta tranquillità». a pag. 23

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Primo Piano

Greggio aumentato del 200% in poco più di un anno e mezzo.

Da Fiumicino a Nettuno il settore della pesca si ferma per giorni in attesa di nuovi sviluppi

6 giugno 2008

Canapini e Bruschini, solidali con la categoria, promettono interventi.

Dal Ministero intanto annunciano un pacchetto di misure per alleviare la crisi

Gasolio alle stelle Le paranze restano in banchina

I

di Cosimo Bove

(cosimo.bove@reporternews.eu)

l rischio reale è quello di trovarsi a mangiare solo carne. I pescatori europei in sciopero contro il caro gasolio: italiani, francesi, spagnoli, portoghesi e croati fermi da giorni. Una serrata improvvisa per sensibilizzare l'opinione pubblica sui costi affrontati dalle associazioni di categoria per portare ogni giorno il pesce sulle tavole dei consumatori. Fino alla decisione finale, sofferta ma non troppo: pescherecci in porto almeno per quattro giorni, poi si vedrà.

Non fanno eccezioni i comuni della costa romana, da Fiumicino a Nettuno l'allarme è alto, le proteste anche. I pescatori inducono riunioni aperte al pubblico, cercano l'appoggio dei media, delle autorità politiche locali. Federcoopesca si schiera senza indugi dalla parte della categoria. «Comprendiamo perfettamente - spiega il presidente della Federcoopesca-Confcooperative, Massimo Coccia - il malessere che si è diffuso nelle marinerie e siamo vicini ai nostri pescatori. Il momento è particolarmente critico. Riteniamo giusta quindi, la protesta, che, per quanto ci riguarda, durerà almeno fino a quando non incontreremo il Ministro Zaia».

Al centro della protesta, i costi di gestione divenuti ormai insostenibili, ed il prezzo del greggio che continua ad aumentare senza controllo, circa il 200% in un anno e mezzo. Tanto che nessuno dei pescatori italiani ed europei si è fermato a guardare. Se in Francia si è arrivati addirittura a degli scontri armati con la Polizia, in Liguria i pescatori hanno bloccato in strada i camion che portavano pro-

dotto ittico estero sui banchi del locale mercato. Più soft, ma non per questo meno determinate, le proteste dei pescatori di Fiumicino, che nei giorni dello sciopero hanno esposto una serie di striscioni sulle loro imbarcazioni ferme in porto.

Tra questi, «Il gasolio ci affama», seguito dal classico «Costretti a fermarci», quasi volessero chiedere scusa loro agli utenti per il disservizio reso. Fino ad arrivare al più duro «Ci avete ridotti alla fame. Vergogna». Sulla vicenda relativa allo sciopero per il caro-gasolio sono intervenuti in questi giorni anche i Sindaci di Fiumicino ed Anzio, Mario Canapini e Luciano Bruschini, solidali con la categoria. «E' un problema che va risolto. - spiega Canapini - La protesta è da condividere, e tutte le istituzioni si devono attivare per sensibilizzare il governo.

Per il gasolio ci vuole un prezzo fisso che non insegua le oscillazioni di mercato, altrimenti tante aziende saranno costrette a chiudere». Per questo l'amministrazione comunale di Fiumicino ha deciso di muoversi compatta in aiuto dei pescatori della

zona: mentre lo stesso sindaco Canapini ed il Presidente del Consiglio comunale Mauro Gonnelli hanno

La fine del pesce “made in Italy”

Un intero fine settimana senza il pesce “made in Italy”. Questi i risultati più immediati dello sciopero indetto in questi giorni dai pescatori italiani per protesta contro il caro-gasolio, passato da 40 ad 82 centesimi di euro al litro in poco più di un anno e mezzo. Secondo quelli che sono i dati di Federcoopesca-Confcooperative (che contrariamente alle altre organizzazioni di categoria ha deciso di sostenere la protesta) in poco meno di quattro giorni, si è potuto assistere ad un calo pari a circa il 20% del prodotto ittico nei mercati italiani, con un inevitabile aumento dei prezzi per quanti hanno comunque deciso di acquistare il pesce sui banchi. Circa 13 mila addetti comunque, sono rimasti in porto per protesta contro i rincari nel prezzo del carburante.

proposto di inserire nel prossimo consiglio comunale un mozione speciale circa l'aiuto da porgere alla ca-

tegoria, l'assessore alle Attività produttive Claudio Cardarelli ha scritto nei giorni scorsi una lettera al Ministro alle Politiche agricole ed alimentari Luca Zaia chiedendo un incontro per confrontarsi sulle difficoltà incontrate nel corso degli anni dai pescatori di Fiumicino, cuore pulsante dell'economia cittadina.

Solidarietà anche da parte di Bruschini. «Sono vicino a tutto il comparto ittico della città ed alle associazioni di categoria. – spiega il primo cittadino - La pesca, nella nostra economia, ricopre un ruolo fondamentale ed il pescato di Anzio è tra i più apprezzati d’Italia. Come Amministrazione quindi siamo pronti a fare la nostra parte per sostenere le istanze che provengono dal comparto ittico locale».

Intanto qualche buona notizia sembra essere destinata ad arrivare. «Sta per essere definito un pacchetto di misure a sostegno dei pescatori per alleviare l'impatto del caro gasolio – spiega il Ministro alle Politiche agricole ed alimentari Luca Zaia - e le misure andranno in due direzioni: si procederà a varare interventi urgenti per alleviare la crisi economica degli operatori, e insieme a porre le premesse per un piano di modernizzazione e rilancio della pesca italiana».

Che equivale a dire che il Governo si impegnerà prima di tutto a far superare alla categoria la crisi dovuta al caro gasolio con delle misure immediate, e successivamente si provvederà alla rinascita del settore con interventi a lungo termine.

Primo Piano

6 giugno 2008

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I pescatori tirano i remi in barca «Carburante troppo caro» di Mario Scagnetti (mario.scagnetti@reporternews.eu)

Resta da capire quale sarà la reazione delle associazioni di categoria, per troppe volte illuse ed arrivate dopo anni di stenti ad una reazione

forte, determinata, in alcuni casi violenta. Il primo segnale è stato dato.

La speranza è che tutto possa risolversi in tempi brevi.

Un fondo europeo per aiutare il settore

La decisione al termine di un incontro avvenuto a Barcellona lo scorso 30 maggio: Spagna, Francia, Italia e Portogallo proporranno a Bruxelles la creazione di un fondo per aiutare i settori delle flotte di pesca «più colpiti – ha spiegato il segretario generale del Mare del Ministero dell'Agricoltura e Pesca spagnolo, Juan Carlos Martin Fragueiro - dall'aumento del combustibile». Una proposta che sarà messa a punto e formalizzata proprio in questi giorni.

Pescatori coalizzati contro il male comune del caro gasolio. Da Nettuno a Fiumicino tutte le marinerie del litorale sono sul piede di guerra per l’aumento del carburante, che è passato da 40 centesimi a 80 centesimi al litro e che rischia di mettere in ginocchio un intero settore.

«In questo momento – spiega Claudio Brinati, rappresentante di Anzio della Federcoopesca – abbiamo bisogno di una boccata di ossigeno per le nostre aziende, ma adesso bisogna anche studiare delle misure a lungo termine. Le soluzioni più immediate possono essere l’iva agevolata per le imprese, il fermo pesca che prevede dei fondi sia per l’equipaggio che per l’armatore, ma in questo caso il Governo deve prima redigere dei piani di gestione, e l’applicazione del “de minimis”». Il “de minimis” è stato introdotto per semplificare la regolamentazione degli aiuti statali, e prevede che in casi particolari

82

I centesimi necessari per acquistare un litro di gasolio, a fronte dei 40 di un anno e mezzo fa

questi possano essere erogati alle imprese senza passare per la Comunità Europa. Dalla città di Anzio, inoltre i pescatori chiedono anche un incontro urgente con il Ministro alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Luca Zaia.

«Lo Stato deve prendersi le proprie responsabilità – continua Claudio Brinati – perché con simili costi noi non siamo più in grado di gestire le nostre imprese». Sulla stessa lunghezza d’onda anche i pescatori di Fiumicino, dove sono ferme 60 imprese, compresa la piccola pesca:

1500

Le persone che quotidianamente svolgono il loro lavoro in mare nel Lazio

561

«Abbiamo consegnato un documento nelle mani del Commissario europeo per la pesca Joe Borg – spiega Gennaro Del Prete, consigliere nazionale delle Marinerie d’Italia e d’Europa – nel quale chiediamo lo stop del caro gasolio e il fermo biologico obbligatorio per 45 giorni l’anno. In questo modo possiamo rilanciare il settore.

Noi abbiamo bisogno di pagare il gasolio 40 centesimi alla pompa per almeno due anni, altrimenti non ci potremo più permettere di uscire in mare».

Le imbarcazioni dislocate nei porti dei compartimenti di Roma, Civitavecchia e Gaeta

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I giorni di sciopero annunciati e portati a termine dai pescatori nell'ultimo weekend

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Primo Piano

6 giugno 2008

E' scontro totale

Fino ad oggi nessun aiuto da Bruxelles

Dalla Francia l'inizio della protesta

Sempre più rare le imbarcazioni in mare

Da Barcellona la solidarietà spagnola

Nessuna notizia sulla fine dello sciopero

Oltralpe l'inizio delle proteste, dilagate poi in tutto il Continente

P

In Europa porti bloccati

orti bloccati, depositi di gasolio occupati dai manifestanti in barba alla polizia. E' iniziata così, circa un paio di settimane fa, la protesta dei pescatori in Francia, nazione capofila nella lotta al rincaro del carburante.

Dopo gli scontri tra polizia e manifestanti con cui si è conclusa l'occupazione dei depositi di gasolio marsigliesi, il passaggio successivo è stato l'occupazione del porto di Le Havre. il secondo del paese dopo quello di Marsiglia, per protestare contro l'aumento del prezzo del carburante. A nulla sono valsi gli appelli lanciati dalla Capitaneria a liberare gli accessi del porto. Non solo, perché le azioni di protesta dei pescatori sono proseguite sulle coste dell'Atlantico e del Mediterraneo. Nei giorni scorsi una sessantina di pescatori e armatori

riuniti a Merignac, vicino a Bordeaux, hanno deciso di proseguire la protesta. Protesta che si è allargata a macchia d'olio in pochi giorni in tutta Europa. «I

portoghesi sono con noi, gli spagnoli pure», spiegavano con un pizzico di spavalderia. E così è stato. In Portogallo, il governo ha rifiutato di sbloccare aiuti per i

pescatori e oggi lo sciopero è totale, ad eccezione delle isole dove il carburante costa sempre di meno. Anche lì comunque, i pescatori sono decisi a portare avanti il movimento fino ad ottenere gli aiuti. In Catalogna, Spagna Nord-orientale, i pescatori hanno indetto lo sciopero con quattro giorni d'anticipo sulla manifestazione nazionale prevista a Madrid. Seguita da un'azione dei lavoratori europei del settore a Bruxelles. «Dobbiamo mobilitarci seguendo l’esempio dei francesi e se bisogna bloccare porti, li bloccheremo». Parole ferme, decise, che lasciano intendere quale sia lo spirito degli addetti alla pesca. Il caro-gasolio crea troppi disagi: o si riduce il costo del greggio, o sulle tavole europee non si mangerà più il pesce.

Uno stato d'agitazione senza precedenti, che a più riprese ha fatto registrare momenti di tensione tra i manifestanti e le forze dell'ordine. I pescatori lamentano la difficoltà di continuare il proprio lavoro, con il prezzo del carburante per le loro barche quasi raddoppiato in sei mesi.

Il Presidente Nicolas Sarkozy, nel corso di un suo intervento radiofonico, ha lanciato la proposta di mettere un tetto all'Iva sui carburanti per fare fronte all'impennata del prezzo del greggio. L'idea di alleggerire la fiscalità però, non è piaciuta a Bruxelles. La Commissione europea ha già fatto sapere che sarebbe come inviare un messaggio sbagliato ai Paesi produttori. Nulla di fatto quindi. Nel frattempo si prospetta una nuova grana all'orizzonte per i pescatori europei. La Commissione di Bruxelles infatti, pensa di ridurre le quote assegnate a ciascun paese per preservare le riserve di pesce, ma rischiando di penalizzare così una professione già colpita dal rialzo del prezzo dei carburanti.

L'ennesima tegola che rischia di far scattare ancora l'allarme tra i pescatori di tutta Europa.

Primo Piano

6 giugno 2008

Il progetto attrae capitali Imprenditori

Al taglio del nastro ha preso parte anche il presidente della Lazio.

Claudio Lotito è arrivato a Fiumicino in veste di imprenditore, segno che evidente il nuovo progetto comincia ad attrarre capitali fin da subito.

Obiettivo centrato sulle isole Crociere

L'obiettivo è quello di trasformare il porto in un punto di riferimento per il mondo delle crociere. La possibilità di effettuare collegamenti con le isole pontine, toscane e campane esiste, ma bisogna confrontarsi con lo scalo di Civitavecchia.

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Task force per i soccorsi

Aeroporto

Fiumicino è una città sospesa tra cielo e mare. Una direttiva europea prevede che se le rotte di arrivo e decollo degli arei puntano verso uno specchio d'acqua ci debba essere una task force di pronto intervento in caso di disastro marittimo

Inaugurata la Porta del Tirreno. L'intento è rilanciare un settore in difficoltà

Lo sviluppo punta dritto sul mare F

Per la nuova struttura di Fiumicino sono stati investiti 953.976,42 euro

iumicino si apre verso il mare.

Conquistato l'entroterra adesso la città guidata dal sindaco Mario Canapini si espande verso il proprio specchio d'acqua, attraverso l'inaugurazione della Porta del Tirreno. La nuova stazione marittima ha richiesto un esborso di 953.976,42 euro, si trova nel piazzale Mediterraneo e il taglio del nastro è stato effettuato il 30 maggio, nel pieno della protesta dei pescatori contro il caro gasolio.

Come a voler lanciare un messaggio di speranza nelle possibilità di crescita offerte dal mare, nel bel mezzo di un crisi dalle dimensioni enormi. La sistemazione della stessa zona di Fiumicino, poi, si è resa necessaria anche per riordinare gli ambiti portuali e i parcheggi presenti nell'area, oltre che per garantire zone di fruizione all'aperto con relativi arredi e illuminazioni pubbliche. «La stazione – spiega il primo cittadino Canapini – è soltanto l'inizio di un percorso che prevede anche la realizzazione di altre importanti opere; è la testimonianza che l'Autorità Portuale ha a cuore lo sviluppo di Fiumicino. Durante l'estate la nuova struttura sarà la

porta d'ingresso sui collegamenti con le isole vicine, mentre nella stagione invernale sarà un punto di aggregazione per la comunità cittadina. Fiumicino adesso è un cantiere aperto – continua il Sindaco – ma tra 4 anni tutti i lavori saranno terminati, e allora la città sarà a misura d'uomo e verrà apprezzata sia in tutta Italia che nel resto d'Europa». La Porta del Tirreno vanta una superficie totale di 620 metri quadrati: 280 di questi sono adibiti agli uffici dell'Autorità Portuale con la relativa area parcheggi; altri 260 metri quadri ospitano la biglietteria per gli imbarchi, che può contare su 3 diverse postazioni; gli ultimi 80 metri quadrati, invece sono quelli del bar e della tavola calda. Sull'intera area è stato installato un sistema di videosorveglianza. «Per 200 anni il Mediterraneo è stato considerato un mare di serie B – conclude Fabio Ciani, Presidente dell'Autorità Portuale – e l'America era la metà più ambita. Oggi si aprono nuovi mercati, Fiumicino è al centro dell'Italia e del Lazio e deve far valere questa sua posizione. Il nostro porto deve diventare un punto di riferimento per il turismo cro-

La costruzione in numeri

620

I metri quadrati dell'edificio

3 cieristico, con collegamenti per le isole pontine, toscane e campane».

In questo momento, comunque, è importante è anche il supporto al

I pescatori

Taglio del nastro con protesta

Il taglio del nastro della Porta del Tirreno è arrivato proprio nel pieno della crisi del mondo della pesca. Una coincidenza, sicuramente. Il primo appuntamento era programmato da tempo, mentre il caro gasolio è una grana esplosa all'improvviso.

I pescatori di Fiumicino, comunque, non si sono lasciati sfuggire l'occasione per protestare e hanno approfittato della presenza di politici e giornalisti per esporre le proprie ragioni. Lo hanno fatto in maniera civile e ordinata: un centinaio di addetti ai lavori ha incrociato le braccia nel piazzale Mediterraneo. I pescatori hanno esposto i propri striscioni di protesta e hanno avuto l'occasione per par-

lare con il sindaco Mario Canapini. Il primo cittadino di Fiumicino, infatti, appena arrivato nel porto della città si è subito diretto verso i lavoratori che stavano protestando e, dopo qualche scambio di battuta a livello informale, ha espresso la sua solidarietà ai pescatori anche prima del tanto atteso taglio del nastro.

mondo della pesca che sta attraversando una grave crisi a livello economico, che rischia di mettere in ginocchio un intero settore.

Le postazioni della biglietteria

953.976

I fondi in magliaia di euro stanziati per la costruzione

Il porto

Piano regolatore ancora fermo

L'ultimo ostacolo verso lo sviluppo è il Piano Regolatore Portuale. Sono 5 anni che Fiumicino aspetta che questo strumento urbanistico venga sbloccato dagli enti competenti.

«L'ambiente va assolutamente rispettato – spiega il Presidente dell'Autorità Portuale Fabio Ciani – ma non questo non può rappresentare un freno allo sviluppo. Noi chiediamo soltanto un interlocutore chiaro con il

quale confrontarci». Dopo le ultime verifiche del Ministero dell'Ambiente, comunque, sembra che stia per arrivare il via libera definitivo, anche perché contestualmente all'inaugurazione della Porta del Tirreno sono state firmate diverse concessioni e autorizzazioni. In ballo, infine, c'è anche l'escavo del canale d'accesso al porto di Fiumicino, con l'intervento che dovrebbe essere effettuato entro un anno.

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Politica

6 giugno 2008

Anzio, nuova Giunta al lavoro per la crescita della città. Riapre il centro Usa e Getta

Meno tasse e più progetti Adesso Bruschini fa sul serio

L

di Mario Scagnetti

(mario.scagnetti@reporternews.eu)

'avvertimento inviato dall'Unione Europa comincia a dare i suoi frutti. Nella questione rifiuti qualcosa si muove, almeno nella città di Anzio. L'Amministrazione guidata dal sindaco Luciano Bruschini, infatti, ha deciso di intervenire con dei lavori di adeguamento all'interno del centro per la raccolta dei rifiuti ingombranti Usa e Getta. Quello che per anni è stato il fiore all'occhiello della raccolta differenziata neroniana era stato chiuso dalla Procura della Repubblica di Velletri, in seguito a un'indagine della Magistratura partita dallo smaltimento illecito del liquido delle lavacassonetti e dalla mancanza di permessi da parte della Volsca, società che gestisce la struttura. Tra circa 2 settimane, però, Usa e Getta potrà riaprire i propri can-

celli: «Il cantiere per l'avvio dei lavori è stato consegnato e quindi la struttura tornerà a essere a norma di legge» spiega Patrizio Placidi, Assessore all'Ambiente di Anzio.

Nello specifico l'intervento prevede l'innalzamento a 2 metri di altezza del muro perimetrale, l'installazione di un impianto di trat-

tamento delle acque di prima pioggia, il rifacimento dell'impianto elettrico e idraulico, l'apertura di un secondo cancello per l'uscita dei mezzi dal centro, la ristrutturazione dell'ufficio di sorveglianza. E poi ancora: la realizzazione di una copertura per i rifiuti di apparecchiature elettro-

niche ed elettriche e il rifacimento del tappetino d'asfalto del piazzale. «Appena terminati i lavori – aggiunge il sindaco Luciano Bruschini – sarà potenziata l'illuminazione e saranno installate le 3 videocamere per la sorveglianza dell'area». Sempre in tema di rifiuti c'è anche la scadenza dell'ultima proroga concessa alla Volsca, fissata per il 30 giugno, con la società che sta già preparando le valigie per fare posto alla nuova ditta che si aggiudicherà la gara d'appalto del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Gara che dopo mesi trascorsi in alto mare, con la commissione a litigare sul capitolato, sembra essere prossima alla conclusione. Il pacchetto Bruschini prevede anche l'apertura di un secondo centro nella zona di Padiglione, in via delle Cinque Miglia, su proposta avanzata dall'assessore Patrizio Placidi. E tutto senza poter più fare affidamento su un'entrata di 4 milioni di euro, alla quale il Comune dovrà rinunciare per l'abolizione dell'Ici (Imposta sugli Immobili Comunali) voluta dal governo Berlusconi: «Questa scelta non graverà sui Comuni ma sarà a completo carico dello Stato – sottolinea l'Assessore al Bilancio Giuseppe Mercuri – e rappresenta un atto concreto in favore delle famiglie italiane, che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese». Un

4

I milioni di euro ai quali dovrà rinunciare il Comune per l'abolizione dell'Ici

140

La cifra in migliaia di euro stanziata per i canoni di locazione

30

Il giorno del mese di giugno in cui scadrà l'ultima proroga Volsca

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Le settimane di lavoro all'interno del punto di raccolta degli ingombranti altro atto concreto per le famiglie disagiate è arrivato dal palazzo municipale di Anzio, con la Giunta di Luciano Bruschini che ha stanziato 140mila euro in favore di chi ha problemi nel pagamento dell'affitto. Per partecipare al bando il proprio reddito annuo non deve superare gli 11.521,12 euro e quello annuo imponibile, invece, non deve sforare i 13.298 euro. Nel primo caso il contributo massimo al quale si ha diritto è di 3.098,74 euro, mentre nel secondo è di 2.324,06 euro.

6 giugno 2008

Politica

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Chiesto l'aiuto del Premier per la messa in sicurezza della strada statale Pontina

Chiavetta scrive a Berlusconi

Intanto entra in servizio la Ecopolis 2000: si occuperà della raccolta rifiuti

E

' ad una fase di stallo la vita amministrativa del comune di Nettuno. Dopo l'elezione di Alessio Chiavetta e la nomina di Carlo Conte, Alberto Andolfi, Domenico Cianfriglia, Catia Baldetti e Flavio Biondi come assessori, la politica nettunese sembra essere ferma al palo. Soltanto tra qualche giorno, superato il secondo consiglio comunale della legislatura, sarà tempo di creare le dodici Commissioni consiliari che dovranno coadiuvare il lavoro svolto dagli assessorati: dodici Commissioni che saranno composte da cinque consiglieri l'una, tre alla maggioranza di Centrosinistra, e due alla minoranza di Centrodestra. Il tempo farà poi capire se il Sindaco Chiavetta terrà per sé le deleghe al Bilancio, Pubblica istruzione, Sport, Turismo e Spettacolo, oppure sta soltanto vagliando una rosa di nomi tra i quali individuare i futuri assessori della sua Giunta.

Da rilevare, la svolta nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, affidato dallo scorso 1 giugno alla società Ecopolis 2000 srl, del gruppo Intini.

Un cambiamento che avverrà in modo piuttosto graduale: durante il mese di giugno si provvederà alla sostituzione dei contenitori di rifiuti e, nel contempo, l’ammini-

strazione comunale e la società Ecopolis 2000 srl provvederanno ad informare la cittadinanza locale sulle modalità del conferimento dei rifiuti. Il Comune di Nettuno suddividerà la città in tre grandi aree: Borgo Medievale, centro e periferie. Per ciascuna di queste zone verrà applicata una metodologia di raccolta più specificata-

mente adatta alle necessità del territorio: per il Borgo Medievale, ad esempio, si adotterà la pratica della raccolta porta a porta.

Ai cittadini spetterà il compito di suddividere i propri rifiuti domestici per tipologia, al fine di provvedere al conferimento nel relativo contenitore, di colore diverso a seconda del materiale gettato. La speranza dell'Amministrazione guidata dal sindaco Chiavetta, è quella di riuscire così a tirare su la percentuale di raccolta differenziata della città del tridente, da troppo tempo ferma a percentuali ridicole.

Risolto il problema rifiuti con l'affidamento dell'appalto alla Ecopolis, il sindaco Chiavetta si è messo al lavoro per la sicurezza stradale, inviando assieme ai

suoi colleghi di Anzio,. Ardea, Aprilia e Pomezia, una lettera al Premier Silvio Berlusconi per la messa in sicurezza della strada statale 148 Pontina. La richiesta è chiara: una vera e propria «ordinanza urgente di protezione civile» emanata dalla Presidenza del Consiglio per risolvere i problemi «urgenti e indifferibili» della via Pontina. Una richiesta inviata per conoscenza anche all'attenzione dei presidenti della Regione Lazio e della Provincia di Roma, Piero Marrazzo e Nicola Zingaretti.

Questi gli interventi invocati dai primi cittadini: la limitazione del traffico commerciale dei mezzi di maggior portata dalle 10 alle 16 e dalle 22 alle 6, l'installazione di portali con telecamere a intervalli di due chilometri per monitorare la velocità e il comportamento degli automobilisti, la creazione di piazzole di sosta per le forze dell'ordine a intervalli di cinque o sei chilometri, per consentire in piena sicurezza la vigilanza della circolazione e l'assistenza con mezzi di soccorso e ambulanze.

«Si tratta di interventi – spiegano i sindaci – che non presentano impedimenti né di carattere ambientale né approvativi di qualche natura, ed il costo degli stessi assomma ad importi assolutamente contenuti rispetto alla gravità della situazione, e non condizionano le eventuali e successive scelte progettuali».

Il bilancio il nodo cruciale Prime difficoltà

Tutti pazzi per il bilancio. A movimentare la vita politica nettunese, giunta ad una fase di stallo, la composizione delle dodici commissioni che andranno ad affiancare gli assessorati competenti nella creazione degli atti amministrativi. Dalle prime riunione svolte in Comune per stilare la lista dei nomi, sono però sorte le prime difficoltà: nessun problema per le commissioni più “semplici”, ma qualche diatriba è nata sulla composizione della commissione Bilancio. A dispetto della situazione economica del-

l'Ente infatti, sono attualmente diversi gli esponenti dei vari partiti a voler entrare a far parte della struttura che dovrà farsi carico di tenere sotto controllo i conti del Comune e risanarne le casse. Pochi i soldi da gestire, infinito il lavoro per riportare la situazione a livelli accettabili.

Eppure ad oggi la concorrenza per un posto sembra essere troppa, tant'è vero che il sindaco Chiavetta, nella formazione della sua squadra di governo, ha deciso di trattenere per sé la delega al Bilancio, in modo tale da avere il polso della situazione

economica dell'Ente ed al tempo stesso non scontentare nessuna

delle correnti interne al Partito democratico.

Alberto Andolfi, neo vicesindaco ed assessore all'Urbanistica, dovrà occuparsi della pianificazione dei progetti per la rinascita di Nettuno

Catia Baldetti, assessore ai Lavori pubblici. L'unica donna in Giunta dovrà prima di tutto affrontare l'emergenza strade

Flavio Biondi, assessore all'Ambiente. Suo il merito di aver dato una svolta al servizio di raccolta differenziata sia in centro che in periferia

Al Forte Sangallo

Voglia di legalità Alla fine dei due anni di commissariamento per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata, la legalità trova ancora spazio tra le strade di Nettuno. Tante le iniziative volte a spogliare la città del tridente dall'etichetta mafiosa affibbiatagli negli ultimi anni. Venerdì 6 giugno, presso la sala dei Sigilli del Forte Sangallo, si è tenuta la “Festa della legalità”, organizzata dall'associazione cultura “I grilli scardusi” e dal Coordinamento antimafia di Anzio e Nettuno.

Presenti in sala, per dare maggior forza all'iniziativa, il sindaco Chiavetta, il sostituto procuratore antimafia Luigi De Ficchy, e Luisa Laurelli, presidente della Commissione sicurezza, integrazione sociale e lotta alla criminalità della Regione Lazio.

Politica

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6 giugno 2008

A Fiumicino l'Amministrazione comunale è già al lavoro per portare avanti i progetti di crescita economica della città Equamente rappresentato l'intero consiglio.

Record di presenze per Scarabello, Merlini, Sabelli e Giuffrida

A

Un Comune in fermento Canapini nomina le commissioni

l lavoro per la seconda legislatura guidata da Mario Canapini. La rivoluzione portata a termine dal primo cittadino di Fiumicino, che ha cambiato quasi completamente la sua squadra di Governo, va avanti. In questi giorni sono stati nominati i settanta componenti delle dieci commissioni consiliari che si andranno ad occupare di Attività Produttive, Lavori Pubblici, Sociale, Scuola, Bilancio, Ambiente, Urbanistica, Edilizia, Trasparenza e Personale. Al massimo sette componenti per commissione, per evitare di affollarle e renderle così improduttive, con tutti i partiti facenti parte del consiglio comunale che sono stati equamente rappresentanti. Tra i personaggi politici che più di altri hanno avuto

ruoli all'interno delle commissioni consiliari, Germano Scarabello (Udc), impiegato sia nella Commissione Attività Produttive che Lavori Pubblici, Roberto Merlini (Gruppo Indipendente), che farà parte della Commissione Attività Produttive, Bilancio e Ambiente, Roberto Sabelli (Pdl), impiegato nella Commis-

sione Attività Produttive, Lavori Pubblici ed Ambiente, Giuseppe Giuffrida (Pdl), anche lui all'interno della Commissione Lavori Pubblici, ma anche in quelle dedicate all'Edilizia ed alla Trasparenza. Buono spazio anche per il candidato Sindaco sconfitto, Giancarlo Bozzetto, che sarà impegnato nelle Commis-

sioni per le Attività Produttive, Bilancio ed Edilizia. Triplice veste anche per Giovanna Onorati (Rosa Bianca), che sarà presente nella Commissione Lavori Pubblici, Scuola ed Urbanistica, per Michela Califano (Pd), impegnata in Lavori Pubblici, Scuola ed Edilizia, per Mario Pascone (Rosa Bianca), presente nelle Commissioni dedicate al Sociale, Trasparenza e Personale, William De Vecchis (Pdl), impiegato nelle Commissioni Sociale, Bilancio e Scuola, e Silvano Zorzi (Pd), che sarà nelle Commissioni Sociale, Ambiente e Trasparenza. Tanti ad ogni modo, i nomi che si dovranno districare tra le maglie delle varie Commissioni consiliari, cercando comunque di realizzare il meglio per il Comune.

Bilancio, Urbanistica e Ambiente i temi caldi

Mauro Gonnelli (Pdl), Presidente del Consiglio comunale, per giorni coordinatore di tutte le Commissioni consiliari, si è detto soddisfatto per l'equilibrio tenuto tra le parti

I Presidenti

Scelti nel corso dell'ultimo consiglio comunale tenutosi a Fiumicino, i Presidenti delle dieci commissioni consiliari create per risolvere i problemi legati alle Attività Produttive, Lavori Pubblici, Sociale, Scuola, Bilancio, Ambiente, Urbanistica, Edilizia, Trasparenza, e Personale.

Salvatore Miele (Pdl) sarà alla Presidenza della Commissione Attività Produttive, Germano Scarabello (Udc) coordinerà i componenti della Commissione Lavori Pubblici, Mario Pascone (Rosa Bianca) sarà al vertice

della Commissione Sociale, così come Anacleto Buggini (Pdl) di quella alla Scuola, Ferdinando Romani (Pdl) di quella al Bilancio, Roberto Merlini (Gruppo indipendente) di quella all'Ambiente, Claudio Paolini (Pdl) all'Urbanistica, Giuseppe Dionisi (Udc) all'Edilizia, Silvano Zorzi (Pd) alla Trasparenza, e Mauro Cicatiello (Pdl) della Commissione al Personale. Da segnalare il nome di Silvano Zorzi, l'unico consigliere d'opposizione a ricevere la presidenza di una Commissione, quella alla Traspa-

Vincenzo D'Intino (Pdl), assessore alla Sanità ed alle Politiche sociali, impiegato, sarà a capo di uno degli assessorati più difficili

renza, di diritto assegnata alla coalizione sconfitta alle elezioni per garantire un miglior controllo dell'attività amministrativa

dell'Ente. Lavoro duro per i presidenti di Bilancio, Urbanistica ed Ambiente, temi caldi della città.

Luigi Boccaccini (Pdl), impiegato di banca in pensione, gestirà l'assessorato all'Edilizia, Mobilità e Trasporti. Uno dei volti nuovi della squadra di Governo del sindaco Canapini

Politica

6 giugno 2008

Il Presidente del XIII Municipio nomina i suoi delegati: l'Urbanistica andrà a Renzo Pallotta, mentre Amerigo Olive si occuperà di Lavori Pubblici e Polizia Municipale

Tutti gli uomini di Vizzani

G

iacomo Vizzani ha presentato la sua squadra di Governo. Non ci sono grandi novità su quanto anticipato in precedenza su queste pagine, ma la conferma di voler cambiare registro, creare un’amministrazione attenta alle richieste della gente e più vicina ai cittadini. Vizzani ha scelto quattro uomini esperti di politica locale, profondi conoscitori del territorio, garanzia d’esperienza e capacità amministrativa. La nuova squadra è dunque composta da tre consiglieri eletti nel PdL (Renzo Pallotta, Amerigo Olive e Giancarlo Innocenzi) assieme all’ex senatore Lodovico Pace. Tutti, com’è noto, hanno una grande esperienza da amministratori municipali: lo stesso Pace prima di essere senatore era stato consigliere di Ostia per cinque anni.

Renzo Pallotta, sarà anche vicepresidente e si occuperà di Urbanistica. «In questi ultimi due anni – afferma Pallotta, subito dopo il suo insediamento – il Campidoglio ha approvato una serie di progetti urbanistici riguardanti il nostro territorio. Si tratta di nuove edificazioni che dobbiamo studiare a fondo. Sono in ballo milioni di metri cubi, soprattutto

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nell’hinterland. Prima di costruire devono essere realizzati i servizi ed assicurata la viabilità, non possiamo accettare nuove edificazioni “selvagge” del nostro territorio. Stiamo iniziando a studiare i progetti e le eventuali priorità, siamo preoccupati, non c’è dubbio». Ad Amerigo Olive sono state assegnate le competenze su Lavori pubblici, Mobilità e Polizia municipale. Per Olive, già presidente della Commissione lavori pubblici con la presidenza di Davide Bordoni, si tratta di ri-

prendere un discorso interrotto due anni fa. «Sono andato in Ufficio Tecnico – ricorda Olive per aggiornarmi sullo stato degli atti riguardo al rondò di Ostia Antica, al ponte della Scafa e all’unificazione dei sensi di marcia sulla via del Mare. La viabilità è il nodo più importante di questo territorio». Ambiente, Sport e Turismo sono, invece, le nuove competenze di Giancarlo Innocenzi. «Il primo punto – afferma Innocenzi – sarà quello di riqualificare le aree verdi. Si è perso

Cultura, Sport e Turismo nelle mani di Giancarlo Innocenzi.

All'ex senatore Lodovico Pace spetteranno i Servizi Sociali, Casa e Scuola

troppo tempo. Inoltre ho iniziato ad affrontare la questione dei punti verde qualità e delle nuove assegnazioni. Per il turismo ho in mente un progetto di rilancio che presenterò entro la fine dell’estate, per ora ho delle idee concrete di cui devo verificare la fattibilità». A Lodovico Pace, infine, è andata la gestione di Servizi sociali, Casa e Scuola. «Mi sono messo a disposizione – sottolinea Pace – per assicurare, assieme agli altri e con la mia esperienza, il funzionamento della macchina organizzativa. Il nostro obiettivo, nel settore dei servizi sociali, sarà quello di assistere il maggior numero di persone, serviranno più fondi. Ma se non ci riusciremo, l’importante sarà mettere a punto un sistema che assicuri il massimo della trasparenza». Il presidente Giacomo Vizzani ha trattenuto per sé deleghe importanti, quali: il Personale, il Bilancio (come aveva già anticipato), Attività produttive, Sicurezza, Cultura e Litorale. «Sto pensando di assegnare alcune di queste deleghe – afferma Vizzani – a dei delegati, senza compenso né potere di firma. Tra questi penso ad Alessio Nardini, rimasto escluso dalla

Chi sono i delegati Renzo Pallotta Vicepresidente del Municipio, si occuperà dell'Urbanistica. «Prima di costruire devono essere realizzati i servizi ed assicurata la viabilità».

Amerigo Olive Tra le sue mansioni, Lavori pubblici, Mobilità e Polizia municipale. «La viabilità è il nodo più importante di questo territorio».

Giancarlo Innocenzi Si occuperà di Ambiente, Sport e Turismo. «Il primo punto sarà quello di riqualificare le aree verdi».

Lodovico Pace L'ex senatore, sarà delegato ai Servizi sociali. «Il nostro obiettivo sarà quello di assistere il maggior numero di persone».

giunta. Di certo manterrò le competenze su bilancio, attività produttive e litorale».

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Cronaca

6 giugno 2008

Cresce l'offerta degli stabilimenti balneari. Pochi gli aumenti, rialzo massimo del 10%

Voglia di mare Occhio ai rincari V

oglia di mare. Voglia di sole e di spiaggia. La stagione estiva è ormai ufficialmente iniziata e come ogni anno tutti gli stabilimenti balneari del litorale hanno riaperto i propri battenti, presentando iniziative sempre nuove e in grado di sedurre il maggior numero di persone possibili. Per loro, infatti, la voglia è quella di clientela. Da Nettuno a Fiumicino in questo periodo la costa si presenta come un'infinita distesa di ombrelloni aperti almeno 12 ore al giorno, quando chiudono cominciano la musica e il divertimento notturno. L'offerta è variegata e ce n'è per tutti i gusti, come è diversificato il listino prezzi. Partendo da Nettuno alla Pro Loco un pacchetto con lettino, ombrellone e sdraio costa 7 euro al giorno, 230 euro al mese e 560 euro per l'intera stagione estiva. I prezzi, che rispetto al 2007 hanno subito un incremento del 5%, comunque variano in base alla fila. Al Vittoria, invece, il rincaro dei prezzi

allo scorso anno è stato del 10%, ma è anche vero che lo stabilimento nettunese non ritoccava il proprio listino da ben 3 anni. Qui per il classico pacchetto ombrellone, sdraio e lettino il costo varia dai 690 euro della prima fila ai 650 della quarta; per i clienti c'è un mese di animazione, dal 15 luglio al 15 agosto, e un torneo di calcetto che è diventato una tradizione in città. All'interno dello stabilimento Rivaz-

giorno. Euro che diventano 260 per l'abbonamento mensile e 730 per quello stagionale.

I clienti pos-

zurra, una delle spiagge più in voga di Anzio, invece un lettino costa 5 euro al giorno; mentre ombrellone, sdraio e lettino durante il periodo di bassa stagione, maggio e giugno, costano 13 euro al

sono usufruire anche del miniclub, del baby parking e del classico appuntamento con “Giochi senza fontiere”, iniziativa in programma per l'ultimo fine settimana di luglio, che riprende la famosa trasmissione della Rai. Offerta ampia anche per La Lucciola, stabilimento di Lavinio, che a fronte di un piccolo ritocco dei prezzi offre animazione, tornei di ping pong e beach

Spiagge in stile centri benessere. La cura del corpo si sposta sul bagnasciuga Le ultime tendenze

Le spiagge si stanno trasformando sempre più in veri e propri centri wellness. Non solo ombrelloni, lettini e sdraio, infatti, ma attrezzature specifiche per la cura del proprio corpo, con la possibilità di fare sport direttamente in riva al mare. A Ostia questa opportunità è offerta dal centro Le Dune Village, che propone ai propri clienti attività di fitness direttamente in spiaggia. Il

centro è aperto tutto l'anno e ed è possibile scegliere tra lezioni di spinning e la piscina. Ad Anzio, invece, un discorso del genere è legato alla spiaggia privata del Grand Hotel Dei Cesari, dove si può passare dal centro fitness, a quello estetico, alla piscina e al solarium. Per chi, invece, vuole solo concedersi una giornata di mare e non è interessato agli optional c'è l'arenile pubblico di Ca-

stelporziano, Ostia. Si tratta della spiaggia libera più grande d'Europa, sulla quale con l'arrivo del-

l'estate è stata intensificata la presenza degli addetti alla sicurezza e alla pulizia.

volley, tornei di burraco e giochi per i clienti più piccoli. Il mare di Roma, poi, presenta anche promozioni particolari per i propri bagnanti, come quella del T – Village che deciso di far pagare soltanto 3 euro i primi 100 lettini venduti giornalmente dal martedì al giovedì nei due mesi di giugno e luglio. Tra Anzio e Nettuno, comunque, i bagnanti hanno a disposizione numerose opzioni, potendo scegliere anche tra stabilimenti balneari come la Dea Fortuna, il Pilone 2, la Fanciulla d'Anzio, il Grillo Moro e il Lido Bellavista. Ad attrarre i turisti, poi, c'è anche il litorale di Ostia, con il suo lungomare alle porte di Roma. Particolare il caso del Faber Beach, una spiaggia libera ma attrezzata come un classico stabilimento balneare, dove è possibile anche portarsi il proprio ombrellone da casa. Qui non ci sono abbonamenti stagionali oppure mensili, ma soltanto giornalieri: un ombrellone costa 6 euro e un lettino 5 euro. Alla Vecchia Pineta, invece, i prezzi non aumentano da 3 anni e oltre al classico pacchetto (lettino, sdraio e ombrellone costano 13,50 euro al giorno e 380 euro al mese) è possibile anche aggiungere ai tre pezzi una cabina da 4 posti, e acquistare il tutto a 1700 per i 5 mesi che vanno dal 1 maggio al 30 settembre. Una delle offerte più complete, infine, è quella del Tibidado che mette a disposizione dei propri clienti la zona relax, il miniclub, la piscina per bambini, il centro fitness, un campo da beach volley e uno da calcetto.

Inoltre è possibile cimentarsi con lo sci nautico, la canoa, il windsurf e addirittura prenotare delle gite in motoscafo.

Cronaca

6 giugno 2008

Da Ostia a Nettuno locali notturni e discoteche aprono le danze

Inizia l'estate, è tempo di movida

V

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Buona musica e cocktail sudamericani i segreti del successo

oglia di movida notturna sul litorale romano. Puntuale come ogni estate, accanto alle offerte di lettini ed ombrelloni, gli stabilimenti si preparano a rispondere alle richieste di divertimento notturno dei gruppi di giovani in vacanza sulla costa che va da Ostia a Nettuno. E le occasioni non mancano, considerato il gran numero di locali notturni presenti, non solo per ballare, ma anche per bere bevande e cocktail, spesso con temi tropicali ed esotici. Dedicati a tutti coloro che amano ballare in riva al mare o semplicemente gustare un drink sulla spiaggia, magari fino all'alba.

La regina della movida, così come accade da diversi anni a questa parte, resta Ostia, vero e proprio punto di riferimento per i giovani in fuga dalle discoteche della capitale e dall'hinterland romano. Tra i locali più trendy, il Barkabar (l'ex Kursaal), sul Lungomare Lutazio Catulo all'altezza della rotonda che porta alla Cristoforo Colombo. Uno tra i più famosi locali di Ostia, con serate particolari, a tema, come il Martini Fruit Party, dove gustare cocktail a base di Martini e suc-

chi. Decisamente particolare anche l'estate al Tantrapop, sul Lungomare Vespucci: un locale con decise impronte etniche sia nell'arredamento che nello stile delle serate organizzate dai proprietari. Tra queste, speciali sono quelle all'insegna del bodypainting, dove i corpi dei clienti diventano tele sulle quali artisti dipingono quadri. Molto ben frequentata anche La spiaggetta, sul Lungomare Caio Duilio, stabilimento balneare per gruppi di amici e famiglie di giorno, e ritrovo di giovani scatenati la sera, con musica e cocktail fino a tardi. Tra i locali più cool dell'estate non può naturalmente mancare il Faber beach, sul lungomare Paolo Toscanelli, vera icona del divertimento in spiaggia per i giovani della zona e della capitale. Tra gli eventi già in programma, il tributo ai Queen, il 6 giugno, ma di

certo non mancheranno anche tante altre serate di buona musica per tutta l'estate, accompagnate da una radio sul web e dalla professionalità di chi da anni anima le notti del litorale romano. C'è da scommettere che anche questa estate i gestori dello stabilimento faranno tutto il possibile per attirare sul lungomare di Ostia orde di giovani in cerca di un

po' di svago in riva al mare. Impossibile dimenticare, tra gli altri, l'Open bar, sul lungomare Luttazzio Catullo.

Un locale aperto già da 14 anni, ma recentemente sottoposto ad un accurato restyling tale da renderlo più vicino alle richieste dei giovani, con ambienti ben separati e comunque accattivanti al punto giusto. Inaugurata la stagione estiva un paio di settimane fa, il sabato fa il pieno con due sale house e commerciale e due revival. Spostandosi qualche chilometro più in giù, la voglia di movida resta immutata anche sulle spiagge di Anzio e Nettuno, frequentatissime per tutta la stagione estiva sia di giorno che di sera. Tra i locali più gettonati dell'estate, il Rivazzurra, a pochi passi dalle storiche Grotte di Nerone, che agli eventi diurni alterna con sapienza serate di musica in spiaggia, o il Blue Bay, stabilimento sulla via Ardeatina che come ogni anno attirerà l'attenzione di migliaia di giovani sulla costa del lido di Lavinio con serate a tema, concerti, poker sportivo e tanto altro ancora. Senza dimenticare il T-Village, in un'atmosfera rilassata con cocktail serviti a pochi passi dal mare.

Spazio al divertimento, anche sulla sabbia di Sole e Luna, sulla via Ardeatina, ad Anzio, o alla Pro Loco di Nettuno, da sempre in prima linea nell'organizzazione di eventi in riva al mare.

Di giorno buona musica e animazione, di sera tutto l'occorrente per far divertire i propri clienti. L'estate insomma, è tutta da godere.

Ibiza il punto di riferimento

La discoteca in riva al mare al primo posto tra le occasioni di svago cercate dai giovani del litorale romano.

Drink a base di frutta e vitamine sulla spiaggia, per festeggiare l'arrivo dell'estate in compagnia degli amici

Buona musica e tanto movimento la ricetta per divertirsi a due passi dalle onde. Di giorno o di notte, non fa alcuna differenza

Lo sfogo dei residenti

«Fate silenzio»

All’estero

Benvenuti nella patria del divertimento. Se c'è una cosa che a Ibiza non può mancare, è la movida notturna. Sono milioni ogni estate i giovani che da ogni parte del mondo partono in direzione dell'isola di Eivissa, nelle Baleari.

Infiniti i locali che ogni notte mettono in cartellone serate eccentriche di ogni genere, come se si vivesse in un carnevale perenne. Tra questi, il più famoso è senza ombra di dubbio il Pacha, aperto dagli anni '60 ed ancora oggi alla moda, con il suo biz-

zarro interno organizzato su più livelli. Altra discoteca storica di Ibiza è l’Amnesia, a San Rafael, (soprannominata Troya Assassina, in nome di uno spettacolo in cui i protagonisti sono gay e travestiti), in cui sarà facile incontrare truccatissime Drag Queen, tuffarsi nelle nuvole di schiuma e ballare al suono di famosissimi deejay internazionali. Tra i club più alla moda c'è poi El Divino, discoteca sul porto dove è facile trovare supermodelle e fotomodelli che ad occhi chiusi ballano

una trascinante musica house.

Ogni angolo è comunque un'oc-

casione di festa. La capitale della movida non si ferma mai.

C'è chi non si fermerebbe mai, chi preferirebbe alzare il volume per tutta la notte, chi invece della movida notturna nei locali a ridosso della spiaggia proprio non vuol sentir parlare. E' l'altra faccia dell'estate sul litorale romano, con residenti spesso infuriati per il volume della musica messa dalle discoteche e per il viavai di giovani strombazzanti in auto proprio sotto la finestra della propria camera da letto. Anche quest'anno, la parola d'ordine sarà: pazienza.

Cronaca

6 giugno 2008

Mentre Roma saluta la sosta a pagamento, a Torvaianica tornano di moda i ticket per il parcheggio

Un mondo di numeri

93 mila

Strisce blu, tra addii e nuovi amori di Giovanni Salsano

M

(giovanni.salsano@reporternews.eu)

entre Roma dice addio alle strisce blu, su indicazione del neo sindaco Gianni Alemanno, nell'hinterland la situazione rimane invariata. Almeno per il momento comunque, avvio soft e con poche polemiche per la sosta a pagamento delle automobili sul lungomare di Torvaianica.

Sosta col ticket ripristinata per il secondo anno consecutivo dal Comune di Pomezia con una decisione che aveva colto si sorpresa un po’ tutti: automobilisti, residenti e commercianti. Avvio soft anche perché i controlli, da parte degli agenti della Polizia municipale, evidentemente non considerati una priorità, non sono stati serrati ed indiscriminati, almeno in questo primo mese trascorso dall’avvio del servizio. La musica,

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però, potrebbe presto cambiare, facendo suonare note dolenti per gli automobilisti: dall’inizio di giugno, infatti, 10 nuovi vigili urbani sono andati a rinforzare il presidio di Torvaianica – attesa da un’estate di fuoco con l’arrivo di

migliaia di turisti e villeggianti – rimpinguando così un organico spesso carente. «I controlli – precisa l’assessore con delega alla Mobilità e alla Polizia municipale del Comune di Pomezia, Francesco Palazzo – ci sono stati comun-

que. Certo, con l’arrivo dei nuovi agenti a disposizione della delegazione dei vigili urbani a Torvaianica, saranno potenziati». Il servizio, inoltre, è stato accolto con favore dai commercianti del litorale, per il maggiore “movimento” sul lungomare: «Gli esercenti del lungomare – prosegue l’assessore Palazzo – sono contenti di questo servizio, che favorisce l’incremento delle loro attività».

«Gli automobilisti – spiega Marco Arceri, che nel suo negozio di abbigliamento MiniMais vende i ticket per il parcheggio – hanno accolto tutto sommato bene questo servizio, che anche per noi commercianti porta vantaggi. Infatti, adesso molte persone si fermano a fare acquisti perché trovano libero il posto che, altre volte, era occupato da macchine parcheggiate per intere giornate.

Comunque, ci sarebbe bisogno di alcuni miglioramenti: ad esempio

Le strisce blu cancellate di colpo dal sindaco di Roma Gianni Alemanno in seguito alla decisione del Tar del Lazio di annullare la delibera con la quale nel 2004 l'amministrazione della capitale aveva istituito nuove zone di parcheggi a pagamento nel quartiere Ostiense.

27 milioni

I soldi incassati annualmente dall'Atac per la sosta nelle strisce blu. Di questi 5 milioni vengono poi girati al Campidoglio.

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I mesi durante i quali la sosta a pagamento, a differenza della capitale, sarà attiva sul litorale di Torvaianica. Per tutta l'estate quindi, residenti e turisti dovranno fare i conti con il ticket

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i nuovi agenti della Polizia municipale che sono entrati in servizio a partire dal 1 giugno.

Tra i loro compiti, appunto, quello di vigilare sull'effettivo pagamento del parcheggio tra le strisce blu l’istituzione dei parcometri, ancora assenti, o di ticket giornalieri». Critici, invece, i residenti che non hanno parcheggi riservati: «Molti residenti – dice Silvana Capitani, titolare della tabaccheria su viale Spagna – si lamentano per l’introduzione delle strisce blu, perché sono costretti a lasciare l’automobile parcheggiata lontano dalla propria abitazione e non ci sono posti macchina loro assegnati».

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Cronaca

6 giugno 2008

Secondo Italia Nostra però, la struttura costituirebbe una ferita al paesaggio della foce del Tevere

Ponte della Scafa Progetto milionario

L

’atteso raddoppio del ponte su via della Scafa preoccupa “Italia Nostra”. L’associazione ambientalista, infatti, chiamata in causa dai cittadini e dai Comitati di quartiere interessati al progetto, ha effettuato una dettagliata analisi del progetto, denunciando i prevedibili danni all’ambiente del litorale romano che potrebbe provocare la sua realizzazione, oltre alla spesa eccessiva e destinata a crescere in alto che presuppone la realizzazione del progetto. Il nuovo ponte della Scafa progettato dal Comune di Roma se realizzato, come denuncia l’associazione ambientalista, costituirà una ferita irreversibile e gravissima al paesaggio della foce del Tevere con danni gravi all'area protetta della Riserva del Litorale e ai beni archeologici.

Com’è noto, si è passati da un primo progetto che prevedeva l'allargamento dell'attuale ponte, alto 7 metri, per una spesa di

I numeri 5 milioni

La spesa del primo progetto redatto dal comune di Roma per il raddoppio del ponte su via della Scafa, con tempi di realizzazione di circa un anno.

40 milioni

circa cinque milioni di euro (e tempi di realizzazione intorno ad un anno), ad un viadotto in cemento acciaio spostato di 300 metri a valle, alto circa 20 metri e dal costo di oltre 40 milioni.

Un’opera spropositata per la quale è stata chiamato il progettista del Ponte dello Stretto di Messina.

«Questo incredibile cambiamento di progetto - scrive Italia Nostra - sarebbe stato determinato, secondo i progettisti da una richiesta pervenuta dalla Soprintendenza Archeologica di Ostia che ha giudicato non compatibile il vecchio progetto col sedime archeologico. In sostanza, superato il ponte in direzione

Ostia, la strada si sarebbe allargata di 4-5 metri ed avrebbe interessato in superficie un lembo dell'area archeologica per circa 100 metri. Una motivazione che appare non sufficiente e non convincente sia perché attualmente esiste una strada asfaltata che conduce al Tevere, proprio dove si dovrebbe realizzare l'allargamento, ma soprattutto perché il nuovo progetto con i suoi nuovi svincoli andrebbe ad interessare una maggiore quantità di aree di interesse archeologico, come è ben evidente dall'osservazione delle carte».

A questo andrebbe ad aggiungersi l'enorme impatto visivo del-

l'opera che andrebbe ad obliterare completamente la vista degli scavi e della torre Boacciana, romano medievale, oltre la distruzione di decine di ettari di aree agricole interne alla Riserva Statale Naturale del Litorale Romano. «Siamo assolutamente d'accordo – continua Italia Nostra - che si realizzi un'opera in grado di risolvere il problema del traffico determinato attualmente dalle limitate dimensioni del ponte che provocano un effetto "imbuto". Siamo però contrari allo spreco ed alle opere inutili, preferendo opere utili ed a basso impatto economico ed ambientale».

Il costo del nuovo progetto per un viadotto in cemento acciaio spostato di 300 metri a valle. Viadotto contestato da Italia Nostra perché faraonico e di grande impatto ambientale

100 metri

La superficie minima dell'area archeologica interessata dai lavori per il raddoppio del ponte. Una cifra destinata ad aumentare con il secondo progetto presentato dal Campidoglio

20 metri

L'altezza del nuovo viadotto, che con la sua imponenza andrà a coprire quasi completamente la vista degli scavi e della torre Boacciana

Cronaca

6 giugno 2008

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Per affittare un “buco” di 15mq vicino l'università in molti casi si spende quanto per un appartamento

Una camera singola a 500 euro al mese

Problema che riguarda tutta Italia quello degli alloggi universitari e della battaglia ai rincari che interessano il settore immobiliare degli affitti, che però diventa quasi tragico a Roma. Le zone più gettonate dai ragazzi fuori sede che cercano casa sono naturalmente quelle vicine agli atenei: ecco quindi che una stanza in un appartamento vicino alla Sapienza viene affittata a peso d’oro e

una in zona Ostiense diventa un “lusso” per pochi. Facciamo qualche esempio: una camera singola di circa 15 mq in zona San Lorenzo si aggira tra i 450 e i 550 euro mensili ai quali vanno naturalmente aggiunte le spese extra quali internet, telefono, luce, gas e condominio.

Un posto letto nella stessa zona si aggira intorno ai 300 euro e, nella maggior parte dei casi, non si ha un

contratto e si deve lasciare una caparra di almeno 2 mesi. Trasferiamoci ora in un’altra area che si sta

espandendo velocemente: Garbatella, Basilica di S.Paolo e Marconi sono tutte le zone attigue all’univer-

La dura vita dei “bamboccioni”

Altro che cocchi di mamma: uscire di casa costa circa 15.000 euro l’anno

“B

di Chiara Laterza

amboccioni” o studenti fuori sede che devono fare sacrifici per arrivare a fine mese?

Scelta o necessità? Un quesito al quale pochi sono riusciti a rispondere dopo le dichiarazioni dell'ex Ministro dell'Economia

Tommaso Padoa Schioppa. L'età presa di mira dall'ex Ministro (quella tra i 20 e i 30 anni), coincide infatti per molti con quella della formazione universitaria e con l'avvio della carriera da precari del lavoro. Solo alcuni quindi, decidono di abbandonare le comodità della famiglia, crescendo sotto lo stesso tetto con mamma e papà in attesa di un posto di lavoro ben remunerato.

La conferma in un'indagine di Federconsumatori: in un quadro generale in cui i costi per le famiglie sono sempre più elevati, le spese universitarie sono pratica-

mente impossibili da sostenere per i giovani di casa nostra. Il fattore di spesa maggiore, è dato dai prezzi degli affitti per gli studenti fuori sede che, per una stanza singola o condivisa con altri studenti, arrivano a pagare, nelle città più care, fino a 500 euro mensili. Meno cari i singoli posti

letto, con prezzi oscillanti tra i 150 ed i 350 euro mensili. Roma ad oggi si conferma la città più cara. Nel budget vanno quindi inserite le tasse universitarie, in media 1.100 euro l'anno, l'acquisto dei libri (circa 200 euro a semestre), un carrello della spesa con i beni di prima necessità

(circa 285 euro al mese), tempo libero (circa 150 euro al mese) ed il trasporto pubblico (pari a quasi 150 euro per un abbonamento annuale). Una spesa mensile quindi, che si aggira sui 1.200 euro. Altro che “bamboccioni”, pochi rischiano l'impresa, se non coperti comunque dai genitori.

sità di Roma Tre e, anche in questo caso come San Lorenzo, sono ricche di vita notturna con i quartieri di Testaccio e Trastevere a poca distanza che offrono diversi locali e intrattenimenti per gli studenti. In questa zona una camera singola in un appartamento da condividere con altri 3 o 4 ragazzi viene a costare circa 500 euro e un posto letto 300-350 euro. Aggiungiamoci l’abbonamento ai mezzi, libri e dispense, spese alimentari, tasse universitarie e una pizza a settimana con gli amici. Fuori sede, fuori budget massimo.

(C.L.)

«Fortunato ad avere un contratto» La testimonianza di Saverio: traslochi e stanze grandi come un letto

Saverio è residente ad Anzio ma già da 2 anni vive a Roma dove frequenta i corsi di economia all’università La Sapienza. La sua è una storia fatta di traslochi, di stanze grandi quanto un letto, di aumenti d’affitto improvvisi.

Come mai hai deciso di trasferirti a Roma?

Non ce la facevo più, ero stressato dalle ore passate sul treno e dai continui ritardi, non riuscivo a concentrarmi sullo studio perché tornavo a casa distrutto.

Come hai trovato casa e quanto paghi ogni mese?

All’inizio ero disperato, poi una mia amica mi ha portato in questa casa e, nonostante la mia stanza sia veramente piccola, la vicinanza con la metro è tale che non ho potuto dire di no. Per un posto letto in una stanza doppia pago 300 euro più le spese ma sono fortunato perché ho un contratto regolare.

Com’è il rapporto con i tuoi coinquilini?

Siamo in sette, la casa è molto grande e ci divertiamo moltissimo quando organizziamo feste o cene. Certo, non sempre andiamo d’accordo ma tentiamo di essere molto organizzati per quanto riguarda la pulizia della casa: a turno si pulisce la cucina, il bagno, le aree comuni e ci imponiamo delle regole per il rispetto di tutti. (C.L.)

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Cronaca

6 giugno 2008

La fotografia del disagio

File davanti al desk delle compagnie in cerca della valigia, passeggeri stravolti sulle sedie dell'aeroporto, volti depressi di fronte ad un tapis roulant. Il caos bagagli riassunto così

Bagagli smarriti, è caos

Le valigie rimaste a terra

A caccia del bagaglio sul tapis roulant

Troppi i disagi per gli utenti

Vacanze rovinate per 2 utenti su 100. British Airways la compagnia più “sbadata” Fiumicino al terzo posto tra gli scali “ritardatari”, dopo Heatrow e Gatwick.

E l'estate si preannuncia calda

Caos partenze E le valigie restano a terra

n tapis roulant vuoto: da un lato volti felici, dall'altro le facce tristi di chi già si immagina una vacanza rovinata prima ancora di cominciare. L'incubo bagagli smarriti disturba le ferie di due passeggeri su 100 imbarcati. A quel punto le soluzioni sono due: fare il diavolo a quattro al desk della compagnia aerea responsabile dello

sfortuna nella sfortuna, il proprio bagaglio non sia finito tra quelli irrimediabilmente persi. Più di un milione soltanto lo scorso anno. E purtroppo si tratta di un fenomeno in costante crescita, se consideriamo che dal 2004 al 2007, il numero delle valigie perse è salito in modo esponenziale, dalle 13,7 per mille passeggeri (2004) alle 16,6 per mille passeggeri (2007). Cifre che sembrano destinate a crescere anche nei prossimi anni. I bagagli non arrivati a destinazione in modo

smarrimento, oppure incrociare le dita, nella speranza di recuperare il bagaglio in tempi piuttosto rapidi.

Spesso è così, almeno per il 97% delle valigie perse, che dopo un'attenta ricerca vengono recuperate e restituite ai legittimi proprietari al massimo in tre giorni. Sempre che,

corretto, secondo una recente indagine della Sita, società leader mondiale dei servizi tecnologici aeroportuali, sono stati soltanto lo scorso anno 42,4 milioni, a fronte del circa 30 milioni del 2006. Numeri impressionanti, che confermano il disagio per i clienti delle

compagnie aeree, in particolar modo nel periodo estivo. Tanto che su mille passeggeri imbarcati, almeno 19 hanno avuto problemi

dove sono stati spostati gran parte dei voli di Milano Malpensa, e dove ogni giorno in media rimangono a terra quasi mille bagagli, in partenza il giorno dopo per le varie destinazioni nazionali. Fondamentale anche il ruolo dei passeggeri dei voli in partenza, che

arrivando in ritardo all'imbarco (magari per una pausa caffè) costringono il personale a scaricare nuovamente il bagaglio in cerca della valigia del ritardatario. Un mix di cause ed effetti che fotografa fedelmente la situazione degli aeroporti italiani.

di Cosimo Bove

U

(cosimo.bove@reporternews.eu)

Voli raddoppiati e passeggeri distratti tra le prime cause del problema

Molteplici ogni giorno le cause del caos bagagli, a Fiumicino come in ogni altro aeroporto d'Italia. Tra queste, il maggiore carico delle infrastrutture, in alcuni casi ancora non perfettamente adeguate alla mole di lavoro richiesta. Lampante l'esempio di Fiumicino,

con le valigie. La classifica europea delle compagnie aeree più a rischio smarrimento bagagli, è stata stilata dall'Aea, l'Association of European

Airlines. Su una media europea di 15,7 bagagli persi ogni mille passeggeri imbarcati, spicca la British airways, con 23 valigie perse ogni

Cronaca

6 giugno 2008

42,4 milioni

I bagagli che nel mondo non sono arrivati a destinazione nel 2007, a fronte dei circa 30 milioni rimasti negli aeroporti nel 2006.

1.167euro

Il rimborso massimo concesso dalle compagnie aeree per lo smarrimento definitivo della valigia

mille passeggeri, seguita da Tap Air Portugal, con 21 bagagli smarriti, la Lufthansa, con 18,1, Air France con 16,6, Alitalia con 16,5, KLM e Luxair con 16,4, Iberia con 15,5, Lot Polish airlines con 14,8, Finnair con 14,2 e Sas scandinavian con 13,3. Da contraltare fanno invece i risultati raggiunti da Air Malta, con 4,4 valigie perse ogni mille passeggeri imbarcati, la Turkish airlines ferma a 4,7, Air One con 8,1 e la Tarom Romanian airlines con 8,3.

72 ore

Il tempo necessario in media per riottenere il bagaglio smarrito durante il viaggio. Dopo 24 ore sono previsti anche piccoli rimborsi.

ritardo. Le cause principali sono il cattivo tempo e il grande traffico presenti nello scalo. A seguire un altro aeroporto londinese, quello di Gatwick, mentre al terzo posto spicca lo scalo di Roma Fiumicino, seguito da quello di Dublino e dal francese Charles de Gaulle. L'aeroporto più "virtuoso", secondo gli studi dell'Auc, risulta quello di Bruxelles, che registra solo il 17 per cento dei voli in ritardo, seguito dallo scalo tedesco di Dusseldorf e

900

Le valigie che mediamente restano a terra all'aeroporto di Fiumicino ogni giorno a causa del disservizio

il caso di smarrimento definitivo della valigia, per il quale le compagnie arrivano a risarcire il viaggiatore con un massimo di 1.167 euro.

Per la richiesta di risarcimento la procedura è standard: la prima cosa da fare è quella di andare all'Ufficio oggetti smarriti (lost&found), presentare il proprio biglietto, il tagliando del bagaglio, e compilare un modulo di reclamo, il cosiddetto Pir (Property irregularity report) allo scalo d'arrivo. L'ufficio

«Trovare bagagli è il mio mestiere». Una vita a rincorrere i viaggiatori di Mario Scagnetti (mario.scagnetti@reporternews.eu)

Statistiche che in alcuni casi viaggiano di pari passo con quelle degli aeroporti di riferimento delle compagnie. Il primato negativo della British airways ad esempio, è in gran parte condizionato dalla situazione dello scalo londinese di Heatrow, il più trafficato d'Europa.

L'Air Transport Users Council (Auc), organismo britannico incaricato di esaminare le denunce dei passeggeri, ha inoltre elaborato uno studio sugli scali internazionali dove si verificano più spesso i ritardi degli aerei: al primo posto, neanche a dirlo, c'è Heathrow, dove ogni anno partono e atterrano circa 480 mila voli e circa il 35% di questi sono in

dagli aeroporti di Vienna, Oslo e Milano Linate. Qualche problema infine, nasce nel tentativo di recuperare i bagagli, come per i finti numeri verdi, dove si paga la telefonata senza saperlo, o i centralini all'estero. Per chi perde la valigia comunque, le compagnie mettono solitamente a disposizione (istantaneamente) un kit di sopravvivenza con spazzolino da denti, dentifricio, rasoio e pigiama. Nel caso in cui il ritardo nella riconsegna del bagaglio superi le 24 ore in genere, viene anche stabilito un piccolo rimborso, purché il passeggero conservi gli scontrini delle spese effettuate a causa del disservizio. Diverso infine,

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lost&found a quel punto rilascerà una copia della denuncia di smarrimento con un codice identificativo della pratica, che servirà per avviare le procedure per la ricerca del bagaglio smarrito. Il viaggiatore che vuole essere risarcito per il bagaglio perso o danneggiato deve poi presentare anche una denuncia alla compagnia aerea entro 21 giorni in caso di ritardo ed entro 7 giorni in caso di danneggiamento o manomissione.

Un'operazione fondamentale che spesso non viene portata a termine perché convinti del ritrovamento dei bagagli dagli addetti dell'ufficio oggetti smarriti. Fatta la denuncia,

Nei meandri più sperduti dell'aeroporto, nei magazzini e negli hangar. Il cercatore di valigie non ha orari e non e ha limiti, va dove lo porta il bagaglio. Il suo compito è trovare e riconsegnare ai viaggiatori quello che lo compagnie aeree smarriscono. Al Leonardo da Vinci di Fiumicino sono 4 le compagnie che si occupano di questa attività: la Bds 69, la Bas, l'Overnight e l'Agila. A spiegare tutti i segreti del cercatore di valigie è Toni Bianchi, il titolare della Bds 69, società che può vantare 16 dipendenti, 8 autisti, 16 mezzi e 50 compagnie clienti, tra le quale Air France, Air Canada, Continental e Lufthansa. «Quando ho cominciato nel 1989 io ero l'autista, il contabile e mi occupavo anche di tutto il resto, mentre adesso siamo una società che copre l'intero territorio nazionale, arriviamo anche nei paesini più sperduti. Lì la gente è ospitale e ti offre sempre vino e formaggio. Ogni giorno recuperiamo 150 bagagli e la nostra giornata lavorativa è divisa in cinque momenti di controllo delle valigie: alle 8, alle 10,30, alle 13, alle 18 e alle 22. Noi, comunque, siamo sempre disponibili, 24 ore su 24 per tutto l'anno.

La Lufthansa, per esempio, ha un volo che arriva a Fiumicino alle 23,30 e se c'è un bagaglio urgente da riconsegnare bisogna tornare a lavoro». Non tutte le

se entro 21 giorni dall'arrivo in aeroporto, la valigia non è stata ritrovata e riconsegnata, viene considerata ufficialmente persa. A quel punto si dovrà inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno alla compagnia, con la descrizione dei danni subiti e le prove di quanto si dice: oggetti contenuti in valigia, copia del biglietto aereo, scontrino

compagnie, comunque, perdono le valigie dei propri clienti, anzi c'è chi, come la Continental e l'Emirates offre un servizio maniacale. «L'Emirates spiega Toni Bianchi – lavora con clienti che possono permettersi di spendere 10mila euro per un diretto Dubai – Roma ed è una delle poche compagnie che autorizza l'invio dei bagagli con corriere espresso, attraverso una macchina. Anche la Continental mette a disposizione questo genere di servizio».

Nella lista nera delle compagnie non potevano che finire quelle low cost: l'obiettivo è abbattere il costo del biglietto e quindi il servizio ne risente.

A fare il cercatore di valigie, comunque, se ne vedono di tutti i colori: «Mi è capitato di riconsegnare croci giganti, tavole da surf e sombreri. Una volta da dentro un bagaglio aperto dalla Dogana è uscita fuori una tartaruga gigante viva; un mese fa invece abbiamo consegnato tutti gli strumenti musicali a un gruppo che si doveva esibire e aveva perso le valigie». Tutti possono perdere la valigia: «E' così – conclude il titolare della Bds69 – e noi abbiamo effettuato delle consegne anche a Ornella Muti, Giulio Andreotti e Manuela Arcuri».

Oggi il lavoro della Bds 69, infine, non riguarda più soltanto le valigie, ma anche materiali pericolosi, come plasma infetto con epatite B, C e Hiv che viene usato per studi scientifici e parti di ricambi per gli aeroplani.

del bagaglio mancante, e copia del reclamo all'ufficio lost&found. Il consiglio per provare il più possibile ad evitare disagi comunque è sempre lo stesso: mettete due etichette, una dentro ed una fuori dalla valigia (in molti casi i bagagli vengono persi perché quest'ultima si stacca), e prima di imbarcarvi incrociate le dita.

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Cronaca

6 giugno 2008

Lasciata Roma, il viaggio è proseguito verso Deruta, Pieve Santo Stefano e il monte Fumaiolo

Tutte le tappe della “risalita”

Una tappa dietro l'altra, fino al monte Fumaiolo. Lasciata Roma, i 30 cicloturisti di Tevere in bici sono stati ospiti dell'incantevole riserva naturalistica di Nazzano “Tevere – Farfa”. Da lì, via per il caratteristico centro di Ponzano Romano, l'antichissima Abbazia di S. Andrea in Flumine, Magliano Sabina, borghetto caratteristico da cui siamo saliti a visitare Orte e alcuni siti archeologici. Du-

rante la terza tappa, gli infaticabili cicloturisti hanno attraversato Attigliano, la riserva Wwf dell'oasi del lago di Alviano, e le Gole di Corbara, prima di arrivare a Deruta, famosa nel mondo per le sue ceramiche. Dopo una tappa pianeggiante, via verso Pieve Santo Stefano, Verghereto, e su per le salite del monte Fumaiolo, le stesse percorse negli allenamenti dal mitico Pantani.

30 cicloturisti hanno ripercorso il fiume fino alle sorgenti in Emilia

Alla scoperta del Tevere

A

In bici per 400 km tra borghi, riserve naturali e musei

lla scoperta del Tevere, in canoa, in barca ed in bici.

Dopo la discesa del fiume in canoa, ora è la volta dei ciclisti di “risalire” il corso del Tevere. Sono partiti in trenta dalla foce per affrontare oltre 400 chilometri di storia, su strade e sentieri che corrono vicino alle ampie anse del Tevere. Il via ufficiale alla manifestazione-evento dal Centro Habitat Mediterraneo LIPU di Ostia da dove ha preso il via la seconda edizione del “Tevere in bici 2008”, 400 km di storia, cultura, sapori e natura dalla foce alle sorgenti del monte Fumaiolo. Con il Patrocinio della provincia di Forlì Cesena e dei comuni di Verghereto, Deruta, Sansepolcro e Giove la manifestazione cicloturistica ha risalito il percorso per ben 400 km fino a raggiungere le sorgenti, riscoprendo piccoli borghi, visitando musei e pinacoteche, siti archeologici e castelli, riserve naturali e cantine. Hanno partecipato alla manifestazione 30 ciclo-

turisti, tra cui un giornalista della rivista Pleinair che preparerà un servizio sull'evento .Il percorso è stato diviso in 5 tappe, tappe dense di storia, arte, sapori e natura. Cinque giorni di vacanza lungo la meravigliosa e a volte di-

menticata Valle del Tevere L'ultima sera, alle sorgenti del Tevere a 1407 metri, presso il rifugio Biancaneve sul Monte Fumaiolo, il Sindaco di Verghereto, Fedele Camillini, e l'Assessore al Turismo di Forlì Cesena, Luciana

Garbuglia, consegneranno gli attestati di partecipazione durante i festeggiamenti che segneranno la conclusione del “Tevereinbici 2008”.

«Per la nostra partenza – racconta uno dei protagonisti - siamo stati ospiti del Centro Habitat Mediterraneo della Lipu di Ostia, splendida area naturalistica strappata al degrado presso la foce del Tevere. Al centro di Roma, prima sosta all'Ara Pacis, l'Auditorium di Roma e ritornati sulla ciclabile, abbiamo incrociato canoisti e canottieri, podisti e altri ciclisti in un forte e simbolico gemellaggio all'insegna dello sport e del benessere».

In canoa sulle acque del Tevere. Sport ed aria pulita sono ancora il connubio vincente per gli amanti della natura incontaminata fuori dalle grandi città

Prima tappa del viaggio alla scoperta del fiume, alla riserva naturale di Nazzano “Tevere – Farfa”. Ricaricate le batterie, i cicloturisti sono ripartiti alla volta dell'Emilia Romagna.

6 giugno 2008

Federico Gallinari a 81 anni è il capostipite di un’antica tradizione

Maestri d’ascia in via d’estinzione In costruzione una manaide destinata al museo dell’Ibis

E

di Francesca Imbiscuso

siste una professione nella cantieristica navale che, con il tempo, sta scomparendo: quella del maestro d’ascia. Ad Anzio, uno dei pochi rimasti è Federico Gallinari. Nato nel 1927, Federico inizia a lavorare nei cantieri navali giovanissimo, già prima della Seconda Guerra Mondiale. Viene da una famiglia leader nel settore ed impara subito l’arte del mestiere.

Durante il conflitto è costretto a fuggire in Calabria con i suoi zii Guido e Paolo e suo cugino Peppino «altrimenti ci facevano barba e capelli», ricorda Federico. Qui insieme realizzano 2 imbarcazioni, una da 10 e l’altra da 15 metri, per sopravvivere. Non appena tornato ad Anzio, nel 1945, all’età di 18 anni, Federico inizia a lavorare seriamente imparando ad usare l’ascia, che permette di sgrossare velocemente anche i legni più duri e di rifinirli. In carpenteria navale, questo strumento, che ha la forma di una zappa, veniva utilizzato sia su parti curve come le ossature, i madieri, le ruote di prua e poppa, sia su parti rettilinee come gli alberi delle navi, per renderne la sezione da rotonda a ovale.

«Lavoravamo con la sega dal motore a scoppio e con la sega a telaio», continua a raccontare il maestro. La qualità delle imbarcazioni non veniva solo dalla lavorazione artigianale, ma anche dal legno, che «andavamo a raccogliere nei boschi e nelle campagne con il carretto trainato dai cavalli».

Il lavoro dei maestri d’ascia ini-

ziava la mattina presto e terminava a tarda sera: ad attendere il ritorno di Federico a casa c’era la moglie Concetta e i suoi due figli, Stefano e Teobaldo. «Non ho voluto che loro imparassero il mio mestiere – dice il maestro accennando un sorriso – richiede molto sacrificio, anche se Stefano voleva farlo e Teobaldo era molto portato». Intorno al 1968, Federico inizia a realizzare motoscafi a lamelle incrociate, per poi smettere definitivamente di lavorare nel 1997, all’età di 70 anni. L’innovazione tecnologica e le moderne imbarcazioni, che richiedono tipi di lavorazioni differenti da quelle tradizionali hanno costretto il maestro a lasciare la professione definitivamente, dopo tanto la-

voro. Oggi, a 81 anni, si dedica a trasferire il proprio sapere ai giovani che vogliono imparare l’arte dell’ascia e al restauro di una manaide, tradizionale imbarcazione neroniana, il cui nome viene dalla rete che si usa per pescare le alici.

Quando sarà terminata, la manaide entrerà a far parte del museo galleggiante che l’associazione Ibis Onlus vuole realizzare ad Anzio.

Mentre il mercato cammina di pari passo con la tecnologia, i maestri d’ascia mettono in soffitta lo strumento principale ed insostituibile del loro lavoro: non c’è spazio per la tradizione nella moderna economia e gli utensili elettrici hanno sostituito l’uso dell’ascia, lasciando scomparire con essa, anche la professione.

1927

Nasce Federico Gallinari

Cronaca

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Nella vita di un maestro d’ascia sembra non ci sia molto tempo per il divertimento. Alla domanda «Le è capitato mai qualche episodio divertente da raccontare?», Federico Gallinari risponde: «Ho lavorato tanto»

La manaide è un'imbarcazione che appartiene alla tradizione di Anzio. Quella che sta restaurando Gallinari diventerà patrimonio del museo galleggiante dell'Ibis

1945

Il maestro inizia ad apprendere l'arte dell'ascia

1968

L'anno in cui realizza i suoi primi motoscafi a lamelle incrociate

1997

Dopo aver lavorato fin da piccolo Gallinari va in pensione

I maestri d’ascia non erano solo esperti nell’usare questo strumento per realizzare imbarcazioni, spesso di media entità, ma sapevano anche riconoscere il legno migliore e lo andavano a scegliere personalmente nei boschi.

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Turismo

6 giugno 2008

Le nuove frontiere

La lavorazione del vetro a Murano

L'aeroporto di Brasilia

Il Colosseo, meta culturale più ambita

L’emblema dei voli low cost

Turisti attratti da strutture di lusso e crociere nel Mediterraneo

Vacanze a cinque stelle

T

di Roberta Sciamanna

utti sognano una vacanza in Italia. E in molti riescono anche a realizzare questo desiderio. La conferma arriva dall'ultimo studio dell'Enit – l'Agenzia Nazionale del Turismo – che ha analizzato l'andamento del mercato turistico internazionale, incrociando i dati del 2007 con le tendenze dell'anno in corso.

A crescere, comunque, è tutto il turismo internazionale: nel 2007 gli arrivi hanno sfiorato i 900 milioni con una crescita del 6,2% rispetto all'anno passato. In questo contesto generale la penisola italiana, secondo i dati dell'Istat, ha avuto un incremento del 3,8% sia sul fronte degli arrivi che su quello delle presenze di cittadini stranieri. Se il 2007 è stato l'anno d'oro del turismo anche il 2008 è cominciato bene,

così come sono ottimistiche le previsioni di crescita a lungo termine. Nonostante l'ultima Pasqua sia arrivata troppo vicino alle vacanza invernali e troppo lontana dalla possibilità di viaggi in città balneari, infatti la risposta del mercato è stata positiva.

Le ultime tendenze del turismo incoming italiano sono i city trip

(viaggi di pochi giorni, con un prezzo già stabilito e generalmente tutto incluso, che offrono la possibilità di visitare una città secondo un giro stabilito dagli organizzatori) e gli itinerari culturali, con Roma che risulta essere la metà più ambita. Nel settore sono in voga anche la tendenza a combinare più tipologie di

viaggio in un unico soggiorno; la richiesta di tour organizzati basati sull'esperienza diretta delle realtà locali oppure delle attività tradizionali dei luoghi visitati, come la possibilità di soffiare il vetro nelle botteghe artigiane di Venezia; l'incremento della richiesta di soggiorni in strutture di lusso; la crescente domanda di crociere nel mar Mediterraneo; il ricorso sempre più massiccio a internet e all'utilizzo dei voli low cost.

Tra i fattori di incertezza, invece, ci sono l'andamento dell'economia negli Stati Uniti e l'elevato prezzo del petrolio, con il turismo in uscita dall'America verso l'Europa che è stato frenato dalla forte svalutazione del dollaro nei confronti dell'Euro e dai segnali della recessione economica.

In calo anche le partenze dal Regno Unito, che pagano il rafforzamento del tasso di cambio della moneta europea nei confronti della Sterlina.

Australia e Brasile da record

India e Brasile sono le due nuove frontiere del turismo. Secondo l'Abav (Associazione Brasiliana delle Agenzie di Viaggio) all'inizio del 2008 il mercato ha fatto registrare un'impennata del 25% rispetto allo scorso anno, con il tutto esaurito sui voli in partenza. I maggiori operatori che vendono la destinazione Italia hanno avuto un incremento del 40% nel 2007, con la percentuale che è destinata a crescere ancora di più nell'anno in corso. Lo Stivale va di moda anche in India e dalle indagini sostenute dai tour operators locali emerge una crescita del 25%: nel segmento Fit, quello che riguarda il turismo individuale, saranno sempre più numerosi i viaggi di nozze, mentre i gruppi si dedicheranno maggiormente ai viaggi d'affari e a quelli culturali. Positivo è anche l'andamento delle prenotazioni in arrivo dall'Australia, con gli operatori neozelandesi che nel 2007 hanno registrato livelli d'incremento record, che oscillavano tra il 30% e il 40%. L'ultima tendenza in questo segmento specifico è quella che riguarda i baby boomers australiani, ricchi pensionati con un'elevata capacità di spesa e attratti sempre di più dalle crociere sul mar Mediterraneo.

(R.S.)

Turismo

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Viaggi Viaggi &Arte &Arte Il mare la prima risorsa

Una vista dell'arcipelago

Mostre d'arte in centro

Tra spiagge incontaminate e paesaggi da sogno, è ancora l'arte a farla da padrona

Malta e il mito di Caravaggio

I

n viaggio verso Malta, sulle orme di Caravaggio. Tra spiagge incontaminate e paesaggi da sogno si respira aria di cultura a La Valletta, la capitale dell'isola nel cuore del Mediterraneo. A poco più di 400 anni dall'arrivo nell'arcipelago di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, poco sembra essere cambiato. Il grande pittore, che soggiornò nella capitale tra il 1607 ed il 1608, ha infatti lasciato tante tracce del suo passaggio a La Valletta, e non soltanto legate alle sue opere, seppur importantissime. Caravaggio approdò a Malta in fuga da Roma, dove era stato condannato alla decapitazione per aver ucciso un uomo.

Personaggio dal carattere ribelle e controverso, entrò nelle grazie del Gran Maestro dell'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, Alof de Wignacourt, che il 14 luglio 1608 lo investì della carica di Cavaliere di grazia, di rango inferiore rispetto ai Cavalieri di giustizia di origine aristocratica.

Anche a Malta, però, Caravaggio fu arrestato: per un litigio con un cavaliere di rango superiore e perché si venne presto a sapere che su di lui pendeva una condanna a morte. Recluso nel car-

cere di Sant'Angelo, riuscì a evadere in maniera rocambolesca e a rifugiarsi a Siracusa. La fuga di Caravaggio da Malta, della quale si sa ancora poco, è circondata dal mito. A metà strada tra leggenda e realtà. Oggi, con le sue

fortificazioni, piazzette e palazzi, La Valletta ospita bellissimi esempi di arte barocca. Ed ogni anno il mito di Caravaggio, viene commemorato attraverso una serie di mostre d'arte, come quella in programma dal 4 al 14

La storia

Porto strategico del Mediterraneo

Un riparo sicuro dai problemi del mondo. Malta, in origine Malet (appunto, “riparo”), nel corso dei secoli divenne il paese di nuovi gruppi di popolazioni, tra cui i Fenici, grazie alla posizione centrale dell'isola, di grande aiuto per i loro commerci. Durante le Guerre Puniche, cadde nelle mani dei Cartaginesi e dei Romani. Alla caduta dell’Impero Romano, fu conquistata dagli Arabi, che la dominarono per più di 200 anni. Poi furono i Normanni a prendere il controllo, con il Feudalesimo fino all’arrivo dei Cavalieri di St John, che, cacciati da Rodi, furono trasferiti a Malta. Si facevano chiamare i “Cavalieri di Malta”. Poco più tardi i Turchi cercarono di invadere l’isola, tant'è vero che questo pe-

riodo è conosciuto come “Il Grande Assedio”, durante il quale furono costruite le città fortificate per proteggere Malta dalle invasioni. Nel 1798 Napoleone arrivò sull’isola ed i cavalieri si arresero, gli abitanti si ribellarono chiedendo l’aiuto degli inglesi, che dopo aver liberato l’isola, la trasformarono in una base Navale. Solo nel 1964, l’indipendenza.

giugno: “Arten”, con la partecipazione di sette pittori, due scultori ed un ceramista, che delizieranno i presenti con circa 70 opere esposte al Palazzo de la Salle di La Valletta. Malta però è anche spiagge, paesaggi marini,

escursioni subacquee.

Senza dimenticare l'isola di Gozo, la seconda più grande dell'arcipelago maltese: in primavera pare la tavolozza di un pittore, dove il verde tenue del grano e dell’orzo compete con il porpora dei campi d’erba medica, senza dimenticare il blu cobalto del mare.

La fotografia sottomarina è uno delle attività più entusiasmanti nelle acque maltesi, soprattutto per l’eccellente visibilità che permette di ammirare in tutto il loro splendore i colori naturali, come i rossi e gli arancioni, che risaltano particolarmente bene a una profondità compresa fra i 10 e 12 metri.

L'isola

Dieci buoni motivi per visitarla

Il clima: 30 gradi in estate e raramente meno di 15 gradi in inverno. La storia: le isole maltesi sono state influenzate da molte antiche culture.

La sicurezza: il tasso di criminalità è uno dei più bassi di Europa. Il centro del Mediterraneo: grazie alla sua posizione geografica, visitare Malta può essere anche una tappa di un viaggio più ampio. Le comunicazioni: la maggior parte degli abitanti parla l’inglese come lingua madre. Souvenir: moltis-

simi i prodotti locali per ricordarsi della propria vacanza, dai pizzi al miele, dalla ceramica al vetro.

La cucina: speciali il fenkata (stufato di coniglio) e il Bragoli (stufato di carne in salsa di pomodoro). Le dimensioni: 196 chilometri quadrati, nonostante le sue dimensioni è incantevole ed intima. La vita sull’isola: lo stile è mediterraneo e vi sentirete attratti da un’atmosfera seducente ed incantevole. Le persone: volti espressivi e stile di vita rilassato.

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Cultura

6 giugno 2008

Antonello Aglioti, pittore e regista, svela i suoi trucchi

L’arte del raccontare di Mafalda Bruno

A

colloquio con Antonello Aglioti, regista e conduttore del programma “Magazine sul 2”, una nuova serie di intervisteritratto a personaggi famosi del mondo dello spettacolo, della politica e del costume italiano Dottor Aglioti, i personaggi da lei intervistati si raccontano mostrandosi nel loro vissuto quotidiano: sembrano quasi estrapolati da un reality. E’ questo il suo segreto per far raccontare episodi e ricordi insoliti della loro vita?

«Si, perché in questo modo loro si confrontano con un regista e non con un giornalista, e quindi si rilassano, senza sentirsi sottoposti ad interrogatori, aprono le loro case e dialogano senza patemi o ansie. E’ questo che mi piace fare: raccontare i personaggi come vivono, vedere e far vedere gli oggetti che hanno in casa, ecc. I miei incontri con i personaggi non sono insomma botta e risposta; quindi posso dire che più che interviste quelle di Magazine sul 2 sono in realtà dei mini- documentari. E comunque mi piacerebbe fare una sorte di Grande Fratello di ogni intervista: per realizzare una puntata noi giriamo anche due o tre giorni, e credo che una giornata intera, ad esempio, con Mario

Monicelli non sarebbe male, le pare?»

Lei ha creato una galleria virtuale di personalità in un’atmosfera particolare per cui i personaggi non si sentono sottoposti alla classica intervista, ma di far parte di una vera e propria rappresentazione quasi da film di loro stessi. Quanto tempo occorre per preparare una puntata?

«Come dicevo prima a volte servono anche giorni per realizzare una puntata, comunque è chiaro che l’impegno maggiore o minore lo determina anche la disponibilità del personaggio, la sua simpatia, l’entrare o meno in sintonia con lui».

Come concilia l’attività di regista e quella di conduttore di uno stesso programma?

«Sicuramente questo doppio im-

pegno ha i suoi vantaggi, perché riesco a stare al di qua della macchina da presa quando sto con i personaggi e al di là per il montaggio per rivedere tutto, selezionare, assemblare ecc… un lavoro faticoso ma molto stimolante».

Che commenti ha registrato su questo nuovo modo di intervistare fisico-narrativo?

«Piace moltissimo.

Tutti trovano che è una maniera nuova di fare TV. Per me è una cosa che viene spontanea a naturale» Hanno detto di lei che durante il programma alcune scene sembrano quadri. Si può dire che “Magazine sul 2” fa scuola e tendenza nell’arte di raccontare e sapersi raccontare?

«Forse sì: per il fatto dei quadri forse dipende dal fatto che io sono stato anche pittore e scenografo, quindi ho una certa dimestichezza in queste cose, e mi piace, quando posso, dedicarmici intensamente. A livello di montaggio, poi, curo le luci, le musiche, ogni singola inquadratura».

Un aneddoto da uno degli intervistati che l’ha divertita di più?

«Devo prima premettere che ogni personaggio riceve l’invito da me, diciamo che mi faccio precedere da un comunicato in cui chiedo di fare visita a tale personaggio. E dopo una prima naturale reazione di diffidenza, poi accettano quasi sempre. La gior-

nata con Gianna Nannini è stata simpatica perché lei era alle prese con il suo parrucchiere in bagno.

Ed è stato lì che si è realizzata gran parte del servizio. Senza distoglierla da quello che stava facendo ma entrando noi in quel suo attimo di vita. Lei è molto solare, ironica, scanzonata. Ma anche Lucio Dalla si è concesso molto, passeggiando e raccontando di Bologna, la sua città. Poi c’è stato Enrico Ruggeri che è stato talmente a suo agio da mettersi a cantare con moglie e i figli».

C’è stato un personaggio di cui avrebbe voluto sapere di più ma non le è riuscito?

«Sicuramente avrei allungato molto l’incontro con Rita Levi Montalcini. Purtroppo per lei era troppo stancante proseguire a lungo ma su di lei si poteva fare e mostrare molto di più. Comunque anche se breve è stato un incontro molto bello».

Cultura

6 giugno 2008

Intervista ad Enrica Bonaccorti, attrice, presentatrice, ed ora scrittrice

Le strane traiettorie della vita

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Nel suo libro, “La Pecora rossa”, il riscatto di una Cenerentola moderna

A

di Angela Valenti

ttrice di teatro, cinema, presentatrice televisiva, conduttrice radiofonica, autrice di canzoni. Enrica Bonaccorti ha scritto il suo primo libro “La pecora rossa”. Da sempre la scrittura è la sua grande passione: ha firmato due canzoni importanti come La lontananza e Amara terra mia, e la sceneggiatura di un film, Cagliostro. .

Alla fine un libro. Di cosa parla? «È la storia di una ragazzina che nasce nella famiglia sbagliata e che sembra condannata a espiare il suo essere “diversa” mettendosi al servizio di tutti. Bollata come diversa, “Pecora” diceva sempre di sì. Nessuno le aveva mai spiegato che avrebbe anche potuto dire “no”. Ma la vita regala incontri e occasioni e, trovarsi nella situazione più difficile per una ragazzina di sedici anni, come quella di aspettare un figlio, può diventare il volano per cambiare traiettoria alla vita. È qui che comincia l’avventura di “Pecora”, una vicenda forte, iperreale e fiabesca a un tempo. E’ anche la storia di un riscatto realizzato con testarda determinazione».

La diversità è l’argomento principe del libro. Quanto c’è di autobiografico? Reminiscenze di un’infanzia girovaga (Enrica Bonaccorti è figlia di un ufficiale di carriera, ndr) in cui ogni volta bisognava ricominciare da capo?

«Questo romanzo non è la mia storia, ma ci sono tante mie storie dentro. Devo assolutamente sottolineare però che io dalla mia famiglia ho ricevuto solo amore e protezione. Pecora, invece, è nata in una culla sbagliata ed è rifiutata fino dalla nascita: è troppo diversa, e non solo per quei capelli così ricci e così rossi. Ma ognuno di noi è diverso. Cos’è la normalità?»

In un articolo sul libro ha ci-

tato la sua esperienza di maternità difficile. Immagino che si riferisca a quella annunciata durante la famosa trasmissione “Pronto chi gioca”. L’episodio destò scalpore e la sua maternità interrotta colpì molto l’opinione pubblica. Ritiene che oggi un caso analogo susciterebbe la stessa intensità di emozioni?

«La maternità che vive la mia Pecora non si riferisce affatto a quella annunciata in buona fede e con tanta semplicità 20 anni fa durante il programma “Pronto chi gioca”, nel mezzogiorno di RaiUno, e per cui fui tanto condannata. Se penso a quello che si comunica oggi!

Ma quella gravidanza non arrivò mai a termine. Invece il parto di Pecora è proprio il resoconto quasi didascalico delle sedici ore che ci ha m e s s o mia figlia per venire al mondo.

E il bamb i n o che ha

la ragazzina protagonista del mio libro sarà l’inizio della sua forza, uno dei tre passi per arrivare ad essere una persona padrona della

sua vita. Gli altri due sono il Caso, che da sempre scrivo con la maiuscola, e la cultura. Pecora alla fine ce la fa e, se ce la fa lei, che parte senza niente e tutti contro, ce la possiamo fare tutti».

Televisione, cinema, radio, testi di canzoni, un libro. Indubbiamente la parola “parlata” ha una grande importanza per lei. Come la mettiamo allora con l’amore per gli animali?

«Non ci avevo mai pensato, ma è una contraddizione possibile.

Forse è il mio grande amore per la comunicazione che da una parte vuole le parole più attente, articolate e sincere, in noi umani che abbiamo la dote del linguaggio, e dall’altra ama e accoglie la non parola degli animali, come veicolo di quella comunicazione non verbale che noi abbiamo quasi completamente perso. L’importante è avere davvero voglia di mettersi in relazione con gli altri. Tutti. E io ce l’ho».

Un’ultima domanda, Signora Bonaccorti: qual è il suo rapporto con il mare?

Ha mai frequentato il litorale laziale? Quale località preferisce?

«Il mio rapporto con il mare è intenso. Sono figlia di due mari, quello di Genova, mio padre e quello di Napoli, mia madre. Da ragazzina ho vissuto in Sardegna e i colori di quel mare mi hanno viziata! Quello del litorale laziale l’ho frequentato meno, troppo lavoro dai 19 anni in poi, ma quello che più amo è davanti alle dune di Ostia, lontano dagli stabilimenti. Mi piacerebbe vedere più valorizzata tutta la costa, sarebbe un meraviglioso sfogo per ogni cittadino che non ha la fortuna di vedere il mare dalle sue finestre».

La storia di Pecora rossa ricorda da vicino quella di Cenerentola: la ragazza, dopo mille vicissitudini riesce a farsi una vita, riscattandosi di quanto subito nel corso degli anni

La maternità interrotta della Bonaccorti, annunciata 20 anni durante la trasmissione “Pronto chi gioca”, destò scalpore nell'opinione pubblica. Per la piccola Pecora invece, il parto è energia

Tranquillità e natura incontaminata. Il tratto di mare di fronte alle dune di Ostia, lontano dagli stabilimenti, è il più amato dalla scrittrice Bonaccorti. «Dovrebbero valorizzarlo»

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Cultura

Miss Fiumicino è un trampolino di lancio per televisione e cinema

Sognando il grande schermo

Partecipanti da tutta Italia per il concorso della Karismax

6 giugno 2008

In breve La Storia

All'inizio era un gioco

Miss Fiumicino è un concorso nato 22 anni fa per gioco. Una sfida tra alcuni stabilimenti balneari che proponevano le loro bagnanti più belle. Dal 2001 Romano Carboni, che ha iniziato come tencio audio e luci, ne è diventato l'organizzatore ufficiale.

Baby Festival

Concorrenti under 12

S

ognando il cinema, la televisione e il mondo dello spettacolo Miss Fiumicino ha fatto registrare il tutto esaurito. La manifestazione, organizzata dall'associazione musicale Karismax di Romano Carboni, è arrivata alla quinta selezione e dalla prossima tappa si comincerà a fare davvero sul serio con le semifinali. Il concorso rappresenta una tradizione di lunga data, visto che si svolge ormai da 22 anni e che è anche un serio trampolino di lancio verso diverse produzioni cinematografiche e televisive. A pescare tra le miss e i mister dell'iniziativa targata Karismax è stata anche, ultima in ordine cronologico, la produzione di “Scusa ma ti chiamo amore”. La quinta selezione si è svolta a Torvajanica, all'interno della sala del ristorante Albatros, e in totale hanno partecipato 29 tra modelle e modelli, 37 tra bambini e bambine per le categorie moda e fotogenia e 11 per quelle di canto e danza. Inoltre spazio anche alla prosa e ai volti nuovi, con altri partecipanti

a sfidarsi per una delle fasce. Nel contesto di Miss Fiumicino si sono svolti pure i concorsi Top Star e Baby Festival 2008, con tutti i concorrenti – inclusi quelli delle sfilate over riservate alle mamme e ai papà – che hanno preso parte al casting indetto dalla Piemonte Film Production.

Il primo posto nella categoria moda è andato a Stefania Pusateri, 18enne di Roma alta 1,65 metri, e a Reddy Sula, anche lui romano di 19 anni, alto 1,87 metri. Sempre rispettando la divisione tra uomini e donne, invece, ai primi posti della categoria Top Star si sono classificati Nicolle Ciaccia, 16 anni, residente a Roma e alta 1,75 metri, e Ivan Mantini, 24enne di Palestrina, alto 1,71 metri. Per la fascia di miss Teen Ager vittoria di Luana Russo, 13 anni; alle semifinali comunque si sono classificati anche altri 7 concorrenti. Nel Baby Festival la vittoria è andata a Simone Pellegrino, 9 anni di Roma, a Sara Aldigretti, 9 anni anche per lei e residente ad Apri-

lia, e a Mirko Marcaccio, uno dei partecipanti più piccoli essendo nato a Roma soltanto tre anni fa.

Questi ultimi due sono riusciti a classificarsi in prima posizione nella categoria Top Star. Con loro si sono conquistati un posto direttamente in finale anche altri 14 tra bambini e bambine. Alla realizzazione dell'iniziativa, che ha come obiettivo quello di lanciare nuovi e promettenti giovani nel mondo dello spettacolo, hanno collaborato anche la Citac (Centro Italiano Turismo e Cultura) di Mauro Gonnelli e il comune di Fiumicino, in particolare l'Assessorato al Tursimo, allo sport e alla Cultura. L'appuntamento del 25 maggio a Torvajanica, comunque, è stato soltanto un assaggio delle emozioni e della tensione che, chi ha passato il turno, sentirà domenica 25 giugno. Quel giorno, infatti, sono in programma le semifinali, che si svolgeranno a Fiumicino. La città capitolina, inoltre, ospiterà anche la finalissima in programma il 3 agosto, con palcoscenico e passe-

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Le edizioni del concorso

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I partecipanti alla tappa di Torvajanica

Baby Festival 2008 è riservato ai partecipanti più giovani, l'età massima per iscriversi è di 12 anni. Chi sogna tv e cinema già da bambino può cominciare con questo concorso a dimostrare il suo talento.

Top Star

3

Gli anni di Mirko Marcaccio, il più giovane vincitore di una fascia

Fiumicino

La città scelta per la finale

rella che saranno montati sulla darsena. Per tutti gli interessati, sia per quanto riguarda eventuali iscrizioni che semplici informazioni, infine ci sono a disposizione il sito internet www.musicaespettacolo.com e l'indirizzo mail karismax@libero.it.

Aspiranti cantanti

Top Star è un concorso multidisciplinare nazionale, che si svolge in collaborazione con la Rescet Edizioni Musicali e Management Artistico. Ai cantanti più bravi un contratto discografico e l'inserimento nel catalogo Rescet.

Miss Italia

Obiettivo Salsomaggiore

Miss Italia è il concorso di bellezza per eccellenza. Nato nel 1946 oggi può contare su 25mila iscrizioni e 1000 selezioni da febbraio ad agosto. Ogni ragazza sogna Salsomaggiore.

Cultura

6 giugno 2008

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Beneagurante il rogo della Pantasima, per chiedere salute e prosperità per la popolazione

Vince la contrada La Rocca, seguita da Pian di Frasso, Caronti, Banditella e Tor San Lorenzo

Tre giorni di festa con giullari, tiro con l'arco e sfilate d'auto d'epoca

C

di Giovanni Salsano

Una cavalcata nella storia Il Palio incanta Ardea

di sedersi ad un tavolo con le contrade e cercare una location adatta per riprendere la corsa dei cavalli. Comunque, siamo contenti di aver ripreso quest’anno la tradizione del Palio e di aver regalato alla gente e ai nostri “gemelli” europei due giorni intensi e gioiosi». La “grande festa di popolo”, come l’ha definita il sin-

daco Carlo Eufemi, si è conclusa con un altro rito che affonda le radici nei secoli e nella storia di Ardea: il rogo della Pantasima (un pupazzo con le sembianze di una strega), a cura della contrada La Rocca. Un altro rito beneaugurante per chiedere salute e prosperità a tutta la popolazione. Il Palio di Ardea è stato quindi anche l'occasione per celebrare ancora una volta i 100 anni dalla scomparsa di Giacomo Manzù, con lo spettacolo delle scuole del territorio e la visita in città delle delegazioni dei comuni gemellati: tra questi Argos (in Grecia), Rielasingen e Worblingen (in Germania) ed Episcopi (Cipro).

Delegazioni che hanno assistito divertite allo spettacolo offerto dalle contrade ardeatine, godendosi in prima fila lo spettacolo dei giullari e la sfilata di auto d'epoca.

luogo idoneo per svolgere la corsa dei cavalli (come richiesto da molti cittadini), capace di suscitare negli anni passati l’interesse di migliaia di

persone, da abbinare alla corsa dei somari, piacevole rivelazione delle ultime edizioni.

(G.S.)

(giovanni.salsano@reporternews.eu)

elebrare il Palio di Ardea non significa soltanto mettere in competizione le varie contrade cittadine, ma riscoprire la tradizione di un territorio - ormai frammentato in tante identità per rilanciarlo dal punto di vista turistico. Vissuto negli anni passati come evento da tutta la città, il Palio ha vissuto due anni nell’oblio: pochi fondi, poco interesse, nessun impianto adatto ad ospitare la corsa dei cavalli. Nel 2008 l’amministrazione comunale ha ripreso la tradizione e la risposta della gente è stata più che positiva: l’augurio è che sia il primo Palio di una lunga serie negli anni a venire. Ha vinto la contrada “La Rocca”, davanti a Pian di Frasso, Caronti, Banditella e Tor San Lorenzo. Bella e divertente la corsa dei somari, tutt’altro che parente povera della (mancata) corsa dei cavalli, che ha concluso i due giorni della manifestazione. Di contorno, le gare di giochi popolari - corsa dei sacchi, corsa delle brocche, tiro alla fune – e di tiro con l’arco,

preceduta dalla preghiera dell’arciere presso l’effigie di San Sebastiano (protettore degli arcieri stessi): segno dell’antica tradizione, vissuto con molta partecipazione da tutti i presenti.

«L’impegno dell’amministrazione – ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Ardea, Domenico Ferone – sarà quello

Nel comune toscano mix di cultura e sport

L'esempio di Siena: scuola di tradizione

Antico e rispettato il cerimoniale: un evento mondiale che vede coinvolte le scuole e i turisti in visita

Paragonare il Palio di Ardea al celebre Palio di Siena potrebbe risultare ingeneroso e, soprattutto, ingiusto.

Meglio, allora, prendere la città toscana a modello per esaltare e rinvigorire la tradizione del Palio anche nella città rutula. A Siena la tradizione è consolidata da secoli da un’identità e un senso di appartenenza (ad una delle diciassette contrade, prima che alla città) che Ardea ancora non ha (e chissà se potrà avere), essendo un territorio troppo frammentato e diviso, in continua evoluzione demografica e in cui l’appartenenza ad un quartiere sfocia spesso nel desiderio di autonomia e scissione dal Comune. È successo

per Tor San Lorenzo (due volte), succede adesso per Nuova Florida e Castagnola. A Siena il Palio è vissuto tutto l’anno e non si esaurisce semplicemente nelle due corse intorno a piazza del Campo (il 2 luglio e il 16 agosto) e vanta un “cerimoniale” antico e rispettato, che alimenta l’attesa dei grandi eventi. Ardea potrebbe fare lo stesso: preparando e “vivendo” il Palio con molta più partecipazione, coinvolgendo le scuole, insegnando ai ragazzi la storia di questa manifestazione, la nascita della tradizione, il perché del corteo storico e del bando letto alle contrade. Poi dovrebbe difendere questo appuntamento: trovando un

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Economia

Le mani di Air One su Alitalia

A breve la nomina di un amministratore delegato con funzioni di commissario La compagnia di Carlo Toto è l’unico soggetto industriale disponibile. Almeno per ora si allontana il fantasma della liquidazione di Francesco Pastoressa

D

(francesco.pastoressa@reporternews.eu)

a sempre AirOne si è avvalsa della collaborazione di ex manager dell’Alitalia per poter incidere più profondamente nella competizione con la concorrente.

Oggi il 30% del traffico nazionale è gestito dalla compagnia di Toto. Grandi flussi migratori si sono registrati dalla nascita di AirOne. Dirigenti e parte del personale navigante ha cambiato la divisa senza battere ciglio, quasi a presagio di quello che stava per accadere. In realtà secondo molti AirOne non ha fatto altro che diventare un clone di Alitalia, spesso con le stesse inefficienze.

Se negli ultimi anni la seconda compagnia nazionale ha registrato utili di bilancio ciò è stato determinato proprio dalla crisi della sua rivale.. Come a voler legittimare tutto questo nei giorni passati Air one ha presentato il bilancio 2007. Un utile dichiarato di 6,8 milioni di euro e un

fatturato in aumento del 22,6%.

Ha trasportato oltre 7,5 milioni di passeggeri. Lo stesso presidente Carlo Toto ha dichiarato che «il 2007 è stato un anno di grandi sfide, contrassegnato da un grande sviluppo Il 2008 potrebbe essere l’anno del consolidamento». Intanto all’Alitalia si naviga a vista.

Ancora nessuna novità. Bruno

Ermolli ha girato a Palazzo Chigi e al Tesoro la lista degli imprenditori disponibili, ma a conti fatti la partita non potrà che giocarsi attorno ad alcuni soggetti: le banche finanziatrici (in testa Intesa ma c’è chi non esclude Unicre-

dit). La Air One di Carlo Toto è l’unico soggetto industriale disponibile.

Almeno per ora si allontana il fantasma della liquidazione: nella relazione tecnica che accompagna il decreto sul prestito, e che destina a patrimonio i 300 milioni, si legge che Palazzo Chigi conta in questo modo di «salvaguardare la continuità aziendale per i prossimi 12 mesi». Il tempo a disposizione del governo è molto meno, a essere ottimisti un paio di mesi.

Se l’operazione di ristrutturazione riuscirà, in un secondo tempo si potrebbe aprire la strada per il necessario partner internazionale, al momento indisponibile: i due indiziati restano Air France-Klm e Lufthansa.

Nei prossimi giorni lo schema immaginato da Tremonti sarà completato da un altro passaggio: la nomina di un amministratore delegato con poteri pari quasi a quelli di un commissario e il mandato ad imporre ai sindacati un duro piano di ristrutturazione.

E questa volta senza sconti.

6 giugno 2008

Destino incerto

E’ frustrante il mestiere di vivere il proprio posto di lavoro nell’incertezza di un presente difficile e di un futuro migliore che non arriva mai, complicato da una visione della crisi Alitalia come un affare interno ai soli dipendenti.

Aldilà del fatto che da anni ormai il costo del lavoro e la produttività, nonché il rapporto tra numero di dipendenti e passeggeri sono molto più competitivi rispetto agli stessi indicatori delle altre compagnie europee di riferimento, forse è opportuno concentrarsi su un fattore centrale che altrimenti rischia sempre di sfuggire all’attenzione. Vale la pena cercare di far riflettere come alla crisi della maggiore industria del trasporto aereo italiano abbia corrisposto l’inesorabile discesa dell’Italia nella classifica dei paesi più visitati dai turisti, della marginalizzazione del nostro paese quale sede delle grandi aziende e della perdita della proprietà (sempre a vantaggio di altre aziende europee) di molti assetti produttivi italiani, compresi le ultime nostre catene alberghiere.

Francesco Staccioli Coordinatore Nazionale SdL T.A.

Curiosità dal mondo

6 giugno 2008

Guerra alla mano morta Nagoya, Giappone

Il Giappone dichiara guerra alla “mano morta”, incubo delle donne pendolari in autobus e metro. Nella linea più trafficata della metropolitana di Nagoya da oggi c'è in ogni treno una carrozza completamente rosa nelle ore serali.

Aggredito a colpi di istrice Whakatane, Nuova Zelanda

Condannato a 355 euro di multa per aggressione, armato di istrice. E' accaduto in Nuova Zelanda ad un 27enne, che secondo la polizia avrebbe lanciato l'animale verso un ragazzo di 15 anni, ferito ad una gamba. Arrestato e condannato

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Cani poliziotto con i calzini

Parigi, Francia

I cani poliziotto di Parigi porteranno i calzini. Speciali calzette con una particolare suola in gomma non perforabile che permetterà di inviare i migliori amici dell'uomo su tutti i campi d'azione impraticabili, proteggendo loro le zampe.

Scoperta in Amazzonia da un gruppo di studiosi brasiliani la “Tribù degli uomini rossi”

Indios a spasso per la giungla

S

L'Onu intanto lancia l'allarme sui prezzi dei generi alimentari

e il caro gasolio sta creando disordini e scontri tra i pescatori e le autorità politiche di mezza Europa, l'aumento esponenziale dei prezzi dei generi alimentari rischia di compromettere la sicurezza mondiale. Tanto che nel corso del vertice della Fao che si è tenuto a Roma nei giorni scorsi, il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha fatto presente che «ci sono state sommosse per il cibo, e l'aumento dei prezzi dei generi alimentari sta avendo un impatto devastante sui più poveri fra i poveri». Sulla questione, è intervenuto di recente il Pam (Programma alimentare mondiale), che ha chiesto 755 milioni di dollari per porre fine, almeno nell'immediato, all'emergenza alimentare.

Un problema dalle proporzioni gigantesche, sul quale cercherà di fare la propria parte anche l'Italia, padrona di casa del vertice della Fao. Durante la presidenza del G8 della Maddalena nel 2009 l'Italia metterà al centro della agenda i temi della povertà, della crisi alimentare e del clima.

Se da questo lato del mondo si discute di povertà, del clima e della

crisi alimentare, hya fatto scalpore in questi giorni, la scoperta di un gruppo di studiosi brasiliani, che nel cuore della foresta amazzonica ha scoperto una tribù di indios fino ad oggi sconosciuta. La tribù, che non ha mai avuto contatti con l'uomo bianco, è stata avvistata e fotografata ad Envira, quasi al confine con il Perù, nello stato di Accre. Un incontro casuale, tanto che gli “uomini rossi” (molti degli indios fotografati erano seminudi e completamente verniciati di rosso), non abituati a presenze estranee alla giungla, alla vista

dell'elicottero hanno reagito impugnando arco e frecce, nel tentativo di difendersi da un

possibile nemico. Dopodiché sono tornati nella foresta, nascondendosi da occhi indiscreti.

Formate al massimo da un centinaio di persone, solitamente queste tribù vivono in luoghi inesplorati, nelle selve vergini di Sudamerica, Oceania ed Asia, anche se più della metà restano concentrate nel cuore del Brasile e del Perù. Sono le popolazioni più minacciate del pianeta,

troppo spesso decimate a causa di un contatto, anche per pochi secondi, con gli estranei. «Malanni facilmente curabili per noi, per loro sono fatali. - spiega Fiona Watson, di 'Survival international' - Queste popolazioni sono uniche: una volta sparite, lo saranno per sempre».

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Cucina

6 giugno 2008

Delizie assaporate in famiglia

Da Peppino a mare la tradizione continua grazie a Rosella Pizzuti e ai figli Mario e Fabio Bauzullo Tra le specialità della casa, le crêpes con salsa di rucola e pescatora, e le fettuccine con scorfano, radicchio e pachino

L

'arte della cucina sviluppata attorno ad una tradizione familiare lunga decenni. In pochi, nel corso del tempo, sono passati da Ostia senza fare un salto da Peppino a mare, storico ristorante sul lungomare Vespucci. Tra gli ospiti vip che hanno assaporato le specialità culinarie di Peppino prima, e di Mario, Fabio e Rosella poi, figurano nomi celebri della politica, come Sandro Pertini, Giulio Andreotti, Fanfani, e Demichelis, ma anche personaggi illustri del cinema, dello sport e dello spettacolo, come Renato Zero, Francesco Totti, John Elkann, Monica Bellucci, Silvester Stallone, Marcello Mastroianni, Domenico Modugno, Carlo Verdone, Ilaria D'Amico, Giorgio Panariello, e tutta la famiglia Cesaroni, il cult del momento.

«Dobbiamo tutto a mio nonno», racconta senza nascondere un pizzico di emozione Mario Bauzullo, assieme al fratello Fabio e alla mamma Rosella Pizzuti, proprietario di uno dei locali più “in” della costa romana. «Ci ha insegnato a

dare valore alle cose – continua – spingendoci ad essere sempre umili e lasciandoci in eredità questo patrimonio. Vogliamo rimanere così come siamo, un ristorante a carattere familiare, dove chi viene si sente a casa sua, godendosi la tranquillità dell'ambiente e spogliandosi dalle vesti di lavoro». Tra le specialità culinarie che hanno fatto innamorare i vip di Peppino a mare, le “orecchiette alla Peppino”, con seppie, carciofi e vongole sgusciate), le “crepes con salsa di rucola e pescatora”, e le “fettuccine con scorfano, radicchio e pachino”, le “fettuccine con blocchi di ricciola, gamberi e asparagi” (nella foto), anche se il piatto più richiesto della stagione è stato “ravioli, ricotta di caprino, noce di burro, gamberi e castagne”. Gusti ed ingredienti particolari che hanno deliziato il palato di ognuno dei fre-

quentatori del locale.

Il tutto senza seguire rigorosamente il menù, anche se ben fornito. «Preferiamo offrire ai nostri clienti soltanto pesce fresco – chiarisce Mario Pizzuti – e di giorno in giorno è mio fratello Fabio, chef del locale, a pre-

parare piatti nuovi con il prodotto ittico che abbiamo a disposizione.

Compriamo il pesce in ogni parte del mondo, facendolo magari arrivare dalla Francia o dal Portogallo quando qui da noi si presentano inconvenienti come lo sciopero di questi giorni, ma deve essere sempre e rigorosamente fresco. Il tutto senza farlo pesare sulle tasche del cliente».

Importante anche la cantina dei vini, che da Peppino a mare può contare su 120 etichette provenienti

da ogni parte d'Italia. A fare da cornice al ristorante, la spiaggia di Ostia, il mare, e, sui muri, foto in bianco e nero di tutti gli ospiti vip più rappresentativi. Da un lato, la foto di Peppino, nel 1935: a sette anni aveva già salvato dalle onde del mare due bambini che giocavano sulla battigia. Una carriera che nel corso del tempo lo aveva portato a salvare 2000 persone dalla forza del mare.

Un vero e proprio record di altruismo.

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Quindicinale di attualità, cronaca, economia, turismo e cultura

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