reporternews34 by giuseppe lentini

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La voce del Mare di Roma Anno II - Numero 17 / 30 settembre 2009

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«Quanto agli scansafatiche, continueranno a non fare un cazzo. I controlli? Prendiamo i cartellini, le timbrature, è roba vecchia. L’unico sistema vero sarebbe quello di stanarli, i fannulloni, puntando sulle spie, i delatori che si annidano in tutti gli uffici d’Italia. Assoldare le carogne, insomma...» (Ragionier Ugo Fantozzi)

«Noi anziani, umiliati dalla caccia feroce ai falsi invalidi»

«L'ispezione non è solo un'umiliazione per noi - spiega la signora Maria, 73 anni di Ostia, costretta in stampelle a sopportare la sua invalidità - ma rappresenta anche una continua perdita di tempo e di denaro. Così al ministro Brunetta, che vuole stanare le persone indegne che rubano a chi ne ha bisogno, dico: Lo sa che anche tra i suoi dirigenti c'è chi sta sprecando su controlli che fanno ridere gli stessi controllori pagati per farli?» Scagnetti a pag. 17

Fiumicino, l’handling nelle mani degli ex Alitalia Ecco i dossier

Domenico Cempella, è ora nel consiglio di amministrazione della Globeground Italia, società che si prepara a rilevare i servizi a terra di Lufthansa e di Air France. Zavatta alle pag. 8, 9 e 11

Un litorale da codice rosso Rilevati dai Carabinieri in mare alghe e pesticidi

Alghe e pesticidi nel Mare di Roma. I controlli sono stati attivati da diversi enti, dal Noe dei Carabinieri e dall’Arpa Lazio, in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale della regione Lazio. Per il risanamento previsti 360 milioni di euro. Bianciardi a pag. 7

Primo Piano

30 settembre 2009

Cosa cambia nelle norme Rivoluzione

Sono tre, nel dettaglio, i cambiamenti registrati nelle norme stilate dal Ministro Brunetta contro l’assenteismo sul lavoro. Tre passaggi chiave che in questi giorni sono stati al centro delle polemiche tra Ministero della Pubblica Amministrazione e i sindacati di categoria. La reperibilità, con orari allineati a quelli dei privati (10-12 e 17-19), ma anche i certificati medici e le assenze dal servizio. Prima delle nuove modifiche apportate da Brunetta, per malattie oltre i 10 giorni e dopo la seconda malattia nel corso dell’anno, era necessario un certificato medico rilasciato da una struttura sanitaria pubblica, mentre adesso basta che a rilasciarlo sia un medico convenzionato con il servizio sanitario nazionale. Novità importanti anche per quanto riguarda le assenze sul servizio: fino a poche settimane fa infatti, chi si assentava perché donatore di sangue o di midollo osseo, o semplicemente perché affetto da handicap, perdeva i soldi del contratto integrativo. Da oggi non sarà più così: nessuna penalizzazione per questi motivi, come anche per i congedi per maternità o citazione come testimone o giuria popolare nei processi. Ma, secondo Brunetta, sono accorgimenti che non andranno ad intaccare in alcun modo quella che è la sua «battaglia contro i fannulloni», così come l’ha sempre definita dal momento dei suo insediamento. «Nessuna marcia indietro – assicura il portavoce del Ministro – l’intenzione è quella di continuare con la stessa determinazione per una pubblica amministrazione finalmente efficiente, trasparente e gentile».

di Cosimo Bove

«N

(cosimo.bove@reporternews.it)

on chiederti cosa il Paese può fare per te. Chiediti invece cosa puoi fare tu per il tuo Paese». Va avanti al grido di questo slogan di J.F.Kennedy, la battaglia contro i fannulloni di casa nostra. E gli italiani vengono trasformati in agenti segreti, vere e proprie spie pronte a segnalare i malcostumi frequenti nelle pubbliche amministrazioni. Così la battaglia avviata dal ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Brunetta viene portata avanti su più fronti. L’ultima provocazione, ma neanche troppo, è stata lanciata dal sito internet www.superfannulloni.it. Sulla homepage cinque categorie di lavoratori, con accanto un invito ben preciso: «Segnala il fan-

nullone». Si può scegliere tra “Trasporti pubblici”, “Sanità”, “Istruzione e sport”, “Uffici pubblici” e “Forze dell’ordine”. Una volta scelta la categoria, la schermata successiva invita le spie di turno ad inserire la provincia, il comune, il nome della struttura incriminata, e la segnalazione anonima. Senza fare nomi e cognomi degli interessati. L’invito è chiaro: fate la spia. O se preferite:

trasformatevi in investigatori privati per conto dello Stato. Il senso non cambia. Il tutto mentre la battaglia del Ministro Brunetta va avanti, senza interruzioni di sorta. E’ di questi giorni la polemica con un noto quotidiano nazionale: oggetto del contendere, le modifiche alla manovra triennale del 2008 introdotte dal decreto anticrisi di luglio. Modifiche che avevano lasciato pensare ad un abbassa-

mento della guardia. La scelta di limitare le ore di reperibilità dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni alla vecchia fascia compresa tra le 10 e le 12 e le 17 e le 19, altro non è che una scelta fatta per allineare pubblico e privato. «L’intervento - spiegano da Palazzo Vidoni - è stato deciso a seguito dei confortanti risultati del monitoraggio sulle assenze per malattia che il dipartimento della Funzione pubblica svolge mensilmente in collaborazione con l’Istat e che ha evidenziato una riduzione media annua delle assenze superiore al 35%». Un dato che è servito a convincere il Ministero della Pubblica amministrazione ad eliminare la disparità con i dipendenti del settore privato, soggetti a due intervalli di reperibilità entrambi di due ore. La guardia verso i fannulloni però, è tutt’altro che abbassata.

Primo Piano

30 settembre 2009

Carabinieri e Guardia di Finanza in lotta contro l'assenteismo sul posto di lavoro

Fannullone avvisato mezzo salvato

Capi compiacenti e cartellini timbrati dai colleghi i trucchi più usati

Meritato relax

di Mario Scagnetti

(mario.scagnetti@reporternews.it)

ul posto di lavoro si riposeranno pure, ma sono pieni di nemici. Non solo il ministro Renato Brunetta, i fannulloni devono difendere il sistema che sono riusciti a mettere in piedi anche da altri attacchi. Attacchi che arrivano da chi indossa una divisa ed è pronto a combattere l'assenteismo sul posto di lavoro. Carabinieri e Guardia di Finanza su tutti. «Gli enti pubblici sono quelli soggetti ad un controllo maggiore – spiega il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Anzio, il maggiore Emanuele Gaeta, che ha giurisdizione pure sulle città di Ardea e Nettuno – anche se monitoriamo il fenomeno sotto ogni sua possibile forma di applicazione. Nei prossimi mesi infatti effettueremo alcuni servizi mirati». Le indagini possono partire sia da un'iniziativa propria dei rappresentanti dell'Arma che da input esterni, magari una segnalazione che in un certo ufficio qualcuno fa il furbo; a quel punto i Carabinieri effettuano dei blitz in prima persona, arrivando nelle sedi scelte e controllando che tutti stiano svolgendo le mansioni per cui sono pagati

Il pisolino di Brunetta

e anche il rispetto degli orari di lavoro. «I trucchi più utilizzati per saltare una giornata in ufficio – continua il maggiore Emanuele Gaeta – variano in base all'organizzazione interna che si è data l'azienda. Farsi timbrare il cartellino da un collega, farsi coprire con dei permessi, sfruttare un possibile rapporto di compiacenza con il proprio capo e organizzare un giro di tre – quattro dipendenti per nascondere a vicenda e a turno le assenze degli altri, comunque, sono i sistemi maggiormente utilizzati». Anche le città del Mare di Roma,

dunque, sono costrette a fare i conti con i fannulloni, il fenomeno messo al bando dal ministro Brunetta esiste eccome. Magari sarà la tentazione di una giornata in spiaggia quando fuori c'è ancora il sole oppure la voglia di staccare la spina, fatto sta che anche lungo il litorale a sud di Roma c'è chi di tanto in tanto marina il lavoro: «Il fenomeno esiste qui come esiste in altre parti d'Italia – chiosa il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Anzio – quest'anno comunque ci concentremo su questo settore perché abbiamo messo a punto varie strategie». Strategie che per ovvi motivi devono restare top secret. A lottare contro l'assenteismo sul posto di lavoro, però, non ci sono soltanto i Carabinieri, anche la Guardia

di Finanza infatti recita un ruolo importante nella guerra lanciata da Renato Brunetta. Giuseppe D'Aniello ha preso il comando della Compagnia delle Fiamme Gialle di Nettuno da poco tempo, ma ha già le idee chiare. «Stiamo monitorando il fenomeno e sotto la lente d'ingrandimento c'è in particolar modo la pubblica amministrazione, anche perché controllare le altre categorie di lavoratori è più complicato. Molto comunque dipende da come è organizzato il lavoro all'interno di una determinata azienda. Fino a questo momento non abbiamo effettuato nessun intervento, ma se avremo la percezione che qualcosa non va seguiremo l'evolversi dei fatti con molta attenzione».

Tor Caldara sporca

L'informazione prima di tutto

Un panorama mozzafiato

Classifica d'estate

Vince Pistoia

Il precedente

di Gianluca Contiero La città di Anzio conta già tre denunce per assenteismo sul posto di lavoro. Nell'ottobre dello scorso anno, infatti, i Carabinieri neroniani, guidati dal maggiore Emanuele Gaeta, hanno effettuato un blitz all'interno della riserva naturale di Tor Caldara. In quell'occasione i militari sono riusciti a scoprire che tre persone, assunte per assolvere compiti di manutenzione

e pulizia della stessa riserva, dopo aver timbrato il cartellino all'ingresso si erano allontanati dal posto di lavoro per interessi personali, trascurando così le proprie mansioni. Gli uomini di Gaeta erano riusciti a scoprire anche che uno dei tre, a rotazione, si assumeva il compito di timbrare il cartellino per gli altri due colleghi, mentre questi non si presentavano neppure a lavoro, risultando però regolarmente presenti. A quel punto i Carabinieri hanno prima conte-

stato gli addebbiti ai tre dipendenti della Regione Lazio e poi li hanno denunciati a piede libero

per truffa agravata e continuata ai dani della pubblica amministrazione

Il poco invidiabile primato di assenze sul posto di lavoro va al Comune di Pistoia. Nel luglio di quest'anno infatti le assenze per malattia tra i dipendenti dell'amministrazione pubblica della città toscana sono state pari al 91,8%. Sul podio, ma non staccati di molti punti percentuali, sono saliti anche i dipendenti del Comune di Sondrio e i loro colleghi di Belluno, rispettivamente con il 90,4% e l'88,1%.

Primo Piano

30 settembre 2009

Un carabiniere in servizio racconta le disposizioni operative ricevute Non ha neanche trent’anni ma tra i Carabinieri dell’aeroporto di Fiumicino gode già di una certa considerazione. Chiede, però, di restare anonimo perché quello che ci dice potrebbe creargli problemi: «Nessuno ci ha chiesto di andare a scovare i fannulloni. Abbiamo cose più importanti da fare. E si che in aeroporto ne vediamo di assenteisti, sappiamo nomi cognomi e ruolo ricoperto. La maggior

Ostia e Fiumicino, pochi agenti per i controlli voluti da Brunetta

Fannulloni ricercati speciali La priorità viene data a usura e traffico di stupefacenti

sura, traffico di stupefacenti, prostituzione. Ma anche abusivismo, microcriminalità, nomadismo e pirati della strada. Sono solo alcuni dei problemi che le forze dell’ordine di Ostia e Fiumicino si trovano a fronteggiare ogni giorno, in condizioni fortemente disagiate, con organici ridotti all’osso e con in dotazione mezzi non propriamente all’altezza dei nemici da combattere. Ottenendo comunque ottimi risultati, visibili agli occhi di tutti. Ma con ancora, inevitabilmente, sforzi da fare. E traguardi da raggiungere. Fatto sta, che di tempo per combattere i fannulloni citati da Brunetta ne rimane davvero poco. Anche se nemici da contrastare ce ne sarebbero, come ad esempio i bidelli di certe scuole elementari facilmente incontrabili nei supermercati di Ostia puntualmente ogni mattina alla stessa ora, o gli pubblici uffici perennemente in carenza di or-

ganico perché alle prese con decine di pratiche Inps o Inail. Ma non ci sono abbastanza uomini per essere ovunque. Solo pochi mesi fa i presidenti di Ascom e

Confcommercio di Ostia spiegarono che il problema delle continue rapine diurne e notturne ai negozi del litorale romano non si poteva combattere se non con la

sola arma dell’aumento del personale di polizia e carabinieri. Militari, questi ultimi, che si sono resi protagonisti proprio pochi giorni fa dell’ennesimo sgombero di una favelas abitata da nomadi romeni nella pineta delle Acque rosse. Si lavora moltissimo, dunque, a ritmi frenetici e con mezzi scarsi. Si seguono molte tracce, si costruiscono indagini su argomenti delicati, come le connivenze tra mala locale e camorra nella gestione dell’usura. E i fannulloni passano inevitabilmente in secondo, se non addirittura in terzo piano. Anche a Fiumicino, dove polizia e carabinieri aeroportuali si fanno in quattro per combattere le decine e decine di borseggiatori e truffatori che si aggirano quotidianamente per i terminal in cerca di turisti affrettati da gabbare. Gli assenteisti dunque, possono dormire sonni tranquilli. Almeno a Ostia e Fiumicino. Almeno per ora.

parte stanno in Alitalia e Adr, gente che sta qui da una vita e che non ha neanche un ruolo ben preciso, ha da lavorare due ore effettive su otto di turno e le altre le passa al bar, in uffici di altre ditte, a fare shopping nei duty free, fuori aeroporto se serve di andare a prendere un figlio a scuola. Ma i dirigenti aziendali sanno tutto e a loro va bene così». (M.C.)

Politica

30 settembre 2009

Definita dal consiglio comunale di Ardea la riqualificazione della zona alla periferia della città. Il sindaco Eufemi: «È un atto importante» Il prossimo obiettivo dell’amministrazione sarà quello di individuare apposite aree per l’edilizia convenzionata

Parte dalla Banditella il piano per il rilancio dei quartieri storici

a Banditella, quartiere storico alla periferia di Ardea, finalmente potrà contare su un piano concreto di sviluppo. E’ stato infatti approvato nei giorni scorsi dal consiglio comunale della città rutula, il Piano particolareggiato della Banditella. «Con l’approvazione da parte del consiglio comunale - spiega il sindaco Carlo Eufemi - diamo una risposta concreta per consentire lo sviluppo di un quartiere che, nel corso degli anni, è cresciuto in maniera abu-

siva e al quale vanno assicurati gli standard urbanistici e tutti quei servizi necessari alla cittadinanza. Si tratta di un risultato di grande rilevanza per il territorio che nasce dall’esigenza di una pianificazione di un’area particolarmente legata alla città di Ardea. Una pianificazione rimasta nel cassetto per oltre vent’anni e che finalmente è ora divenuta realtà. Un atto con il quale il consiglio comunale ha fatto giustizia nei confronti dei cittadini». Il modo

migliore, quello scelto dall’amministrazione guidata dal sindaco Eufemi, di affrontare una volta per tutte i problemi legati al degrado di alcune zone della città ed all’abusivismo. Così come sottolineato anche da Nazareno Sperandio, consigliere comunale. «E’ il piano di tutti i cittadini spiega - un atto fondamentale che rappresenta il primo passo per regolamentare tutto il territorio. Se ogni piano presentato in assise negli ultimi vent’anni fosse stato

votato prima, forse la città di Ardea avrebbe già risolto gran parte dei problemi che riguardano degrado e abusivismo». Sulla stessa lunghezza d’onda Gino Marcoccia, anche lui consigliere comunale. «Un atto dovuto per la cittadinanza che l’amministrazione Eufemi ha responsabilmente affrontato nonostante le polemiche, con la consapevolezza dei grandi vantaggi che questo piano porterà al quartiere e alla città». L’intenzione adesso, è quella di proseguire su questa strada. «I passi successivi da portare all’attenzione del consiglio comunale – conclude Eufemi sono i sette piani di recupero che riguardano sette quartieri della città: si tratta di documenti fondamentali per restituire dignità e servizi ad alcune zone del nostro territorio. Tra gli obiettivi, c’è anche l’individuazione di apposite aree per l’edilizia convenzionata, di cui il nostro territorio è privo, e la definizione del recupero degli standard urbanistici che sono allo studio dei nostri uffici». Ardea dunque, è pronta per il grande salto.

La scuola resta sempre una priorità

Rinnovata dal Comune di Ardea, la convenzione con le scuole per l’infanzia paritarie Ave Maria, Cardinal Pizzardo e Silvestro Maria Occhipinti. Tre scuole che comprendono 18 sezioni per un totale di 450 bambini. «Con questa convenzione - spiega l’assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione, Domenico Ferone diamo certezze ai cittadini e confermiamo l’impegno in favore delle famiglie e in favore dei bambini che frequenteranno gli istituti scolastici». Soddisfazione anche da parte del Sindaco Carlo Eufemi che si è congratulato con l’assessore Ferone «per aver portato avanti e concluso in maniera positiva una trattativa che consente alle famiglie di Ardea di poter scegliere tra l’insegnamento religioso e quello statale».

Politica

30 settembre 2009

Nel Lazio torneranno balneabili 30 chilometri di costa grazie agli interventi di Regione e Arpa. Laghi più puliti

Acqua azzurra, acqua chiara M

di Enzo Bianciardi

are pulito grazie a fiumi più puliti. Un sillogismo che ha visto la Regione Lazio impegnata in prima fila e che nel quadriennio 2006-2009 ha varato un piano straordinario di risanamento delle risorse fluviali, lacuali e marine per una spesa globale di 360 milioni di euro con 305 interventi finanziati. Un flusso di denaro al quale si sono aggiunti ulteriori 70 milioni di euro durante la manovra di assestamento di bilancio, che saranno utilizzati nell’opera di risanamento delle risorse idriche. L’assessore regionale all’Ambiente Filiberto Zaratti ha sottolineato come l’impegno nella tutela delle acque e delle risorse idriche «ha consentito di ottenere ottimi risultati anche nell’ambito della qualità delle acque di balneazione che rappresenta l’obiettivo di tutte le attività di risanamento». Il controllo delle acque di balneazione, infatti, è finalizzato alla tutela della salute dei bagnanti e tende a monitorare quegli indicatori di contaminazione che potrebbero rappresentare un rischio sanitario per i bagnanti, in aggiunta ad altri

parametri indicatori di una buona qualità delle acque. La classificazione delle zone idonee alla balneazione viene effettuata annualmente sulla base dei risultati analitici dei controlli effettuati da Arpa Lazio in relazione ai campioni prelevati l’anno precedente. Sulla base di questi criteri sono state definite le zone idonee e le zone temporaneamente o permanentemente vietate a causa dell’inquinamento. «Negli ultimi anni - spiega Zaratti - sono stati ottenuti degli ottimi risultati per quanto concerne la balneazione, soprattutto considerando la forte criticità del 2006 dovuta all’ano-

malo sviluppo di alghe che si è verificato in diverse località della costa e che ha determinato il superamento dei limiti di legge, principalmente dei parametri ossigeno disciolto e della colorazione. Un fenomeno che ha portato all’estensione del divieto di balneazione lungo dieci chilometri di costa balneabile nel 2007, oltre ad una forte moria di pesci verificatesi nel golfo di Gaeta e la presenza (sempre nel golfo di Gaeta) di rifiuti in mare». I controlli sono stati attivati dai diversi enti, dal Noe dei carabinieri e dall’Arpa Lazio, in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico

I lavori di disinquinamento hanno richiesto 360 milioni di euro e per essere portati a termine ci sono voluti tre anni di tempo

sperimentale delle regioni Lazio e Toscana per studiare e monitorare le acque marine costiere e controllare eventuali situazioni anomale. L’Arpa ha effettuato monitoraggi in 400 punti di controllo e, nel corso del 2009, ha già effettuato più di 125 interventi per episodi legati a inquinamento e presenza di fioritura algale. «Oggi abbiamo il 95 per cento di coste idonee alla balneazione - prosegue Zaratti - Inoltre la percentuale di corsi d’acqua con indice Seca (Stato ecologico dei corsi d’acqua) compreso tra sufficiente ed elevato (livelli richiesti da normativa) è aumentata di 10 punti dal 2005 a oggi. Negli ultimi anni sono stati riaperti alla balneazione trenta chilometri di litorale e tutti i laghi del Lazio». Da registrare infine l'apertura di una inchiesta da parte del procuratore Gianfranco Amendola dopo il susseguirsi di episodi allarmanti che si sono verificati quest’estate: sospette morie di pesci nei fiumi e maleodoranti chiazze avvistate in mare al largo di Fiumicino. L’obiettivo dell’inchiesta l’accertamento delle responsabilità di chi getta pesticidi nella rete dei canali agricoli.

Agrituristi nei casali dei contadini di Cinzia Pagliaroli I casali dei contadini a Maccarese potranno finire agriturismo. La giunta comunale di Fiumicino ha modificato le norme tecniche di attuazione per la sottozona B1a che regolamenta le “zone di mantenimento e conservazione del patrimonio edilizio esistente appartenente a nuclei isolati di impianto storico”. Una proposta di variante all’articolo 54.1 del piano regolatore che ora dovrà essere approvata definitivamente dal consiglio comunale. La norma, prima della proposta, prevedeva la possibilità di riconvertire tali strutture in alberghi, residence e motel ma ne vietava l’utilizzo per attività agrituristiche. «Era di difficile attuazione - spiegato l’assessore comunale all’Urbanistica Mario Russo - Così l’abbiamo modificata per semplificare le procedure, per consentire un recupero edilizio delle abitazioni rurali, dei capannoni agricoli e dei silos che fanno parte del patrimonio storico e architettonico del litorale romano. Non consentiremo nessun aumento di volume, ma permetteremo una migliore ridistribuzione della superficie pavimentata lorda all’interno dell’edificio stesso. Le attività agrituristiche sono molto più appropriate nel contesto in cui si trova la maggioranza dei casali, come ad esempio Maccarese, Tragliata e Testa di Lepre».

Esclusivo

30 settembre 2009

Ecco i documenti della società di handling che sbarcherà sulle piste di Fiumicino

I “segreti” della Globeground

Nel cda anche l’ex Ad della compagnia di bandiera Domenico Cempella

Il manager che fa volare i “conti”

di Alessandra Zavatta

sciti dalla porta, con liquidazioni miliardarie, rientrano dalla finestra. Chi? Gli ex manager Alitalia. In particolare Domenico Cempella, amministratore delegato della compagnia di bandiera alla fine degli Anni Novanta. C’è lui dietro lo sbarco di Globeground Italia a Fiumicino. Il 14 aprile scorso il settantaduenne Cempella è entrato a far parte della società di handling che si prepara a rilevare il servizio di assistenza a terra di Lufthansa. La compagnia tedesca, pare, non sia contenta del servizio effettuato da Alitalia Airport e così si prepara a cambiare fornitore. E probabilmente si prepara a cambiarlo pure Air France, sempre servita da AZ Airport, il cui destino è però indissolubilmente legato alla compagnia italiana, di cui detiene il 25 per cento del capitale.

La richiesta all’Enac Nonostante l’attuale amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli, abbia dichiarato il 23 settembre scorso di voler «cedere i servizi di handling ai gestori aeroportuali in tutti gli scali d’Italia tranne che a Fiumicino», “Reporter” è andato ad indagare e ha scoperto che ciò potrebbe avvenire anche al Leonardo da Vinci seppur non in tempi brevi. Tutto inizia il 14 aprile scorso quando viene rinnovato il cda della Globeground Italia. Presidente diventa il piacentino Roberto Sartori, amministratore

delegato l’italo-tedesco Roberto Carlo D’Andrea e consigliere ordinario il viterbese Domenico Cempella. Resteranno in carica, secondo gli atti depositati alla Camera di Commercio di Roma, fino al 31 dicembre 2011. Per fare che cosa? «Qualsiasi genere di servizio collegato al trasporto aereo civile e militare, incluso l’handling per voli passeggeri e merci», recita lo statuto della Globeground Italia, che lo scorso agosto ha presentato domanda all’Enac per ottenere l’autorizzazione ad operare al Leonardo da Vinci. Tutto regolare, ovviamente! Quello che colpisce è però il mistero che circonda lo sbarco della società a Fiumicino. In molti hanno timore a parlare, sindacalisti compresi. L’inizio a Linate Scorrendo i documenti della Camera di commercio si può leggere che la società è stata costituita il 5 novembre 1993 ed era iscritta nel registro delle imprese a Milano.

La sede, dall’aprile dell’anno successivo, è all’aeroporto di Linate. Comincia a fare assistenza a terra ai velivoli diLlufthansa. L’attività va alla grande e il 20 novembre 2006 viene aperta una nuova sede a Ferno, in provincia di Varese, per lavorare all’aeroporto di Malpensa dove effettua «i servizi di accettazione e imbarco passeggeri, assistenza ai voli in arrivo e in transito e coordinamento operazioni di scalo». In particolare per Lufthansa. L’acquisto di Servisair Nel 2007 la Globeground Italia ha 146 dipendenti e nel 2008 apre un ufficio anche a Piacenza. Ora gli operai sono più di 200 e il fatturato supera i dieci milioni di euro l’anno. Tra un mese comincerà ad operare sulle piste di Fiumicino, a caricare valigie, pulire aerei e scaricare merci. Un’azienda in crescita. Positivo per un’Italia in recessione. Dalla costituzione ad oggi sono

avvenuti numerosi cambiamenti all’interno della società. La Globeground Italia spa “compare” soltanto il 27 novembre 2007, quando rileva la Team Milano Globeground srl che, un anno e mezzo prima, aveva incorporato la Servisair Italia spa. La casamadre, la Servisair, è il gigante dell’handling che effettua l’assistenza a terra per Air France in molti aeroporti del mondo. La sede legale viene quindi trasferita a Fiumicino. E il capitale, di un milione e 391mila euro, viene sottoscritto da Armaturen Technik Magdeburg, una società tedesca nata nel 1850 nella Sassonia Anhalt per fornire valvole industriali e strumenti di misurazione per le fabbriche, e Campisusa Europe srl. Armaturen Technik è successivamente stata acquisita nel 2002 da Campisusa «per sviluppare un moderno centro di assistenza per la lavorazione, l'assemblaggio e il collaudo di parti meccaniche». Risultato? Un piccolo handler, cresciuto nelle capacità, si è affidato ad una vecchia volpe del trasporto aereo (Cempella, appunto) per espandersi a Fiumicino e servire (subito) Lufthansa e (in futuro) Air France grazie alle vecchie conoscenze di Servisair e probabilmente pure Alitalia, controllata di fatto dalla compagnia transalpina. Il Leonardo da Vinci potrebbe averne vantaggi, a partire dal servizio di movimentazione bagagli. Ma c’è chi, come l’Ugl, sostiene che «il costo del servizio verrà ulteriormente abbassato e, di conseguenza, a rimetterci saranno come sempre i lavoratori».

Domenico Cempella, 72 anni, originario di Montefiascone, un paesino in provincia di Viterbo, è uno dei competenti manager del trasporto aereo in Italia.Il suo nome è indissolubilmente legato a quello di Alitalia, azienda dove inizia a lavorare non ancora maggiorenne come impiegato presso l’aeroporto di Ciampino. Nel 1973 è capo delle operazioni a terra e nel 1981 assume la carica di direttore del traffico. Due anni più tardi ricopre l’incarico di direttore generale di Aeroporti di Roma, società che all’epoca faceva parte della galassia Iri, insieme ad Alitalia. In Adr ottiene buoni risultati e nel 1990 rientra in Alitalia per assumere la responsabilità della divisione passeggeri, la parte più importante del business aziendale. Ma resta soltanto due anni, si dimette perché non condivide le linee di sviluppo della compagnia disegnate dall’amministratore delegato Giovanni Bisignani (attuale direttore generale della Iata, l’associazione internazionale del trasporto aereo).Per un breve periodo Cempella collabora con Raul Gardini, che lo chiama a Ravenna per affidargli la guida della Alm, società di gestione dello scalo di Forlì. L'anno seguente l'Iri gli affida la guida della società Autostrade, che sotto la sua guida ha un grosso sviluppo. Nel 1996 torna in Alitalia come amministratore delegato per sostituire Roberto Schisano.Cempella riporta in attivo i conti della compagnia di bandiera e promuove la fusione con l’olandese Klm. La mancata privatizzazione e ritardo nelle infrastrutture a supporto dell'aeroporto di Malpensa e il mancato abbandono di Linate causano la fine della partnership nel 2000. Qualche mese dopo Cempella si demette. Quattro anni dopo, invece, Klm sceglierà Air France come alleato.

30 settembre 2009

Dal 26 ottobre l’azienda di navigazione italiana avrà un’aerostazione riservata

Il Terminal A sarà dedicato ad Alitalia

Viaggi domestici, europei e intercontinentali concentrati nella stessa area per ridurre ritardi e disservizi. Lo scalo romano al passo con Parigi e Madrid

litalia avrà un’aerostazione riservata a Fiumicino. Un terminal dove accogliere i passeggeri dei voli domestici, europei e internazionali. Un terminal che dividerà, al momento, con Air France (che ha numerosi collegamenti in codeshare con la compagnia italiana) e, in futuro, con le società di navigazione alleate in SkyTeam. Una rivoluzione che mette il Leonardo da Vinci al passo con i più importanti scali mondiali e che permetterà di cancellare il caos bagagli, almeno per Alitalia. Concentrando le attività nell’attuale terminal A e riorganizzando i flussi dei viaggiatori, ora suddivisi tra tre differenti aerostazioni (A, B e C), la società guidata da Roberto Colannino dovrebbe ridurre i disservizi. La “rivoluzione Alitalia” partirà molto probabilmente il prossimo

Guadagni ridotti per Sas

La Sas ha reso noto di aver registrato nei primi tre mesi dell’anno proventi per 1,071 miliardi di euro. Meno 88 milioni rispetto al 2008.

26 ottobre con l’entrata in vigore dell’orario invernale. La riorganizzazione semplificherà le operazioni di imbarco per i passeggeri Alitalia, ridurrà i tempi di attesa al check-in e ai controlli di sicurezza, faciliterà i passeggeri in transito e, soprattutto, eviterà disservizi nella riconsegna delle valigie. Perché piazzole di sosta e cancelli di imbarco assegnati ai jet della compagnia italiana si troveranno tutti nella stessa area. Più brevi saranno i percorsi per gli addetti ai lavori e più tempo si risparmierà. Quest’estate metà dei trecento voli quotidiani di Alitalia sono risultati quasi sempre in ritardo. L’aerostazione riservata era stata chiesta il 18 marzo scorso dall’amministratore delegato di Alitalia Rocco Sabelli. Adr ha raccolto la sfida. Anche perché, come ha più volte ripetuto il pre-

Perdita per Jat Airways

La serba Jat Airways ha registrato nel primo semestre 2009 14,85 milioni di euro di perdite a causa dei voli ridotti e degli alti costi.

Cronaca

Alla cloche Punti chiave

Alitalia opera 300 voli a Fiumicino La compagnia ha 99 aerei in servizio Il Leonardo da Vinci è l’hub per l’Italia

sidente Fabrizio Palenzona «i destini di Alitalia e Aeroporti di Roma sono legati». Alitalia ha scelto lo scalo romano come hub. E in Europa, come anche negli Stati Uniti, la compagnia di riferimento dell’aeroporto-hub (Air France per Parigi, Iberia per Madrid, Delta per Atlanta) ha un terminal “dedicato” proprio in virtù della mole di collegamenti aerei gestiti e di passeggeri trasportati. Il terminal A è però riservato ai collegamenti nazionali. E così, con la riorganizzazione di Alitalia, le altre compagnie aeree italiane dovranno traslocare nell’attiguo terminal B. Nel terminal C resteranno i voli internazionali delle 120 società di navigazione straniere operanti al Leonardo da Vinci, tranne Air France, appunto. (A.Z.)

Air Europa anti-crisi

Per battere la crisi economica la spagnola Air Europa lancia maxisconti sui voli per New York, L’Avana, Santo Domingo, Buenos Aires e Caracas.

Cronaca

30 settembre 2009

Il ministro Scajola attacca il Leonardo da Vinci, che ha pronto un piano di rilancio

Fiumicino, fine dello «scandalo»

«Non c’è confronto con gli altri paesi. Oggi lo scalo di Roma dà un’accoglienza scadente». La replica di Adr. «Il 14 ottobre presenteremo al Governo dei progetti che riporteranno all’Italia la leadership nel dare il benvenuto ai turisti »

L’

aeroporto di Fiumicino necessita di un piano di investimento e rafforzamento in grado di rilanciarne la crescita. Tanto che al vaglio del Governo sarà presentato, il prossimo 14 ottobre, un piano di rilancio da 3,6 miliardi di euro in 10 anni. Il futuro del Leonardo da Vinci, che vuole tornare ai massimi vertici europei, sarà disegnato assieme a Changi Airports Consultans, il partner strategico di Aeroporti di Roma, e braccio del colosso che guida l’aeroporto di Singapore. Un intervento sullo scalo romano è ormai divenuto necessario, tanto che proprio in questi giorni, anche il Ministro allo Sviluppo Economico Claudio Scajola, a margine della firma di due contratti di programma per il rilancio del sud, ha espresso un giudizio piuttosto forte sull’aeroporto romano. «Fiu-

micino è uno scandalo italiano ha ammesso senza mezzi termini il Ministro - Quando si arriva all'aeroporto di Roma si perdono le valigie, o si parte già inquieti. Non c’è confronto con gli altri paesi. Oggi l'aeroporto di Roma dà un'accoglienza scadente». Parole che in ogni caso sembrano aver sortito l’effetto sperato, tanto che la risposta di Aeroporti di Roma è stata diffusa poche ore dopo attraverso una nota stampa. «Nel corso di un colloquio telefonico si legge - il Ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, e il Presidente di Aeroporti di Roma, Fabrizio Palenzona, hanno condiviso considerazioni sulla centralità del sistema del trasporto aereo come asset fondamentale per lo sviluppo del Sistema - Paese, dell'Industria del turismo e per la competitività del-

Sicurezza su via Lago di Traiano La strada presa in “adozione”

Adr “adotta” via Lago di Traiano. Comincia proprio da questa strada assai trafficata lungo il perimetro aeroportuale, il sistema di “adozione” delle arterie del territorio di Fiumicino, proposta da sindaco.

Enac-Assaeroporti, c’è l’accordo Contratti di programma

Enac e Assaeroporti firmano un protocollo d’intesa per definire i contratti di programma. Che altro non sono se non lo strumento negoziale che regola la realizzazione di infrastrutture, e la tariffazione dei servizi aeroportuali.

l'Italia. In questo senso, Palenzona ha anticipato al ministro che il 14 ottobre Adr e Sea presenteranno al governo i rispettivi piani di sviluppo e di investimenti infrastrutturali che contribuiranno ad aumentare capacità e qualità dei due principali aeroporti del Paese». Non solo. Palenzona sembra avere le idee chiare sullo sviluppo aeroportuale. «Il 4 agosto è stata approvata la norma sulla competitività del Sistema - Paese, il cosiddetto decreto anticrisi - ha commentato Palenzona, che è

anche presidente di Assaeroporti e siamo già in grado di illustrare i progetti che, grazie a una norma contenuta nel provvedimento, riporteranno all'Italia la leadership nell'accoglienza aeroportuale». Tra gli interventi immediati che verranno presentati il prossimo 14 ottobre al Governo, dovrebbero figurare il completamento del molo C e un sistema Bhs per il trasporto bagagli in partenza nuovo di zecca. Successivamente si dovrebbe riuscire a far partire un sistema innovativo per lo smi-

stamento delle valigie in transito ed a completare una volta per tutte il terminal dedicato ad Alitalia, nei modi richiesti dalla Compagnia. Uno piano di crescita proporzionato dunque a quelli che sono gli obiettivi della società che gestisce lo scalo romano: passare nei prossimi 10 anni, dagli attuali 35 milioni di passeggeri, a circa 60 milioni. E per farlo si dovrà uscire dalle ultime empasse ed iniziare a pianificare il futuro una volta per tutte. (C.B.)

Tariffe aumentate per accorciare le distanze con le altre nazioni europee

Per consentire all’aeroporto Leonardo da Vinci di accorciare le distanze rispetto agli altri scali europei, bisognerà ritoccare le tariffe o, come sostiene il Ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli, «adeguarle, più che aumentarle», a quelli che sono gli standard internazionali. «Al Paese - ha spiegato il Ministro durante il convegno “trasporto aereo, strumenti per uscire dalla crisi” - serve una offerta infrastrutturale moderna, che non pesi sui conti dello Stato, e per questo i privati devono dare un contributo fondamentale, che va incoraggiato dando un quadro trasparente. Le attuali tariffe sono più basse del 40% e se non le aumentiamo non potremmo avere aeroporti migliori, attirare passeggeri, creare ricchezza». Aumenti che dovrebbero essere compresi tra 1 e 3 euro a passeggero, con tutta probabilità legati al volume di traffico degli aeroporti italiani. «Bisogna assumersi le responsabilità – ha quindi concluso Matteoli - altrimenti ci sarà sudditanza dei nostri scali nei confronti di quelli esteri. Per questo abbiamo cambiato approccio e daremo certezze sul fronte delle tariffe, aumentandole».

Cronaca

30 settembre 2009

Alcool, fumo e obesità sono i principali nemici del gentil sesso in Italia

Con la salute non si scherza

Il Libro Bianco lancia l'allarme. La nuova generazione rischia di essere la prima ad avere un'aspettativa di vita inferiore a quella delle proprie madri. Troppi anche i parti con il cesareo, 40% dei casi

di Gianluca Contiero

a salute delle donne italiane è in grave pericolo. Il gentil sesso è sempre più in sovrappeso e soffre anche di diabete; come se non bastasse poi alcool e fumo, due vizi fino a pochi anni fa tipicamente maschili, stanno assumendo tinte rosa sempre più forti. A lanciare l'allarme è l'Osservatorio Nazionale sulla Salute delle Donne che ha pubblicato la seconda edizione del Libro Bianco, scritto da Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene dell'università Cattolica di Roma. Rispetto a dieci anni fa le rappresentanti del gentil sesso bevono sempre di più, la prevalenza di fumatrici sopra i 15 anni ha raggiunto il 16,63% e il consumo di

psicofarmaci è mediamente superiore a quello degli uomini. Di questo passo le donne rischiano di vedersi abbassare per la prima volta nella storia la loro longevità. Alla base di tutto ci sono stili di vita completamente sballati e da questo punto di vista il contributo maggiore arriva proprio dalle più giovani. Le ragazze di oggi sono le più deboli, quelle che cedono per prime, di fronte a sigarette e bevande alcoliche, un binomio che troppo spesso cammina a braccetto; se non si troverà rimedio e non si riuscirà a innescare una pronta retromarcia rispetto a certi vizi la nuova generazione in rosa sarà la prima, considerando gli ultimi 20 anni, che avrà un'aspettativa di vita inferiore rispetto a quella delle proprie madri. A preoccupare sono in particolar modo

Sempre più fragili e sole Le pazienti

La donna italiana del Libro Bianco è diversa rispetto a 10 anni fa. Oggi è più fragile e sempre più in balia di un sistema sanitario che ha pochi mezzi per starle vicino nei momenti decisivi della propria vita.

Troppe le responsabilità Lo stress

Lo stress è uno dei principali fattori che mette a rischio la salute delle donne. Una mamma e una moglie fungono da ammortizzatore rispetto all'equilibrio familiare e in casa si fanno carico di responsabilità oltre il limite della sopportazione.

Abuso di psicofarmaci I disturbi

I disturbi dell'alimentazione rappresentano da parecchi anni uno dei punti deboli della salute delle donne. Adesso, poi, si aggiungono anche quelli psichiatrici: ogni anno in Italia ci sono 3 milioni di ricoveri e la maggior parte sono donne.

il numero dei ricoveri per malattie psichiatriche e il tasso di obesità. La prima patologia coinvolge 50 donne ogni 10mila, mentre soltanto due anni fa il rapporto era di 47 ogni 10mila; l'obesità, invece, sta dilagando soprattutto nelle regioni del Sud Italia, in Campania ormai il tasso ha toccato quota 35%. A mettere sempre più a rischio la salute delle donne italiane, inoltre, c'è anche il costante ricorso al parto cesareo, al quale ormai è costretta ad affidarsi quasi

una mamma su due (40% dei casi), mentre in Francia riccorrono al cesareo il 20% delle donne e in Gran Bretagna soltanto il 15%. Qui, però, gli investimenti effettuati sul settore sanitario sono di gran lunga superiori rispetto a quelli italiani. Non tutto, comunque, è perduto perché dal Libro Bianco arrivano anche due fattori positivi: l'aspettativa di vita sta crescendo, tanto che dal 2001 la mortalità femminile è passata dall'1,35 all'1,16 per 10mila donne, anche

se è scesa meno velocemente di quella che riguarda gli uomini; tumori come quelli al seno sono si in aumento ma sempre più spesso vengono diagnosticati in tempo, grazie soprattutto alle campagne di informazione e prevenzione. E proprio queste ultime due possono essere le carte vincenti per ribaltare la situazione e invertire una tendenza che si stafacendo sempre più preoccupante. La salute del gentil sesso italiano nel complesso è buona, ma non troppo.

Informazione e prevenzione i rimedi Cresce il divario tra Nord e Sud

Più campagne attive di sensibilizzazione e maggiore ricorso ai sistemi di sorveglianza sociale. Questi i due rimedi principali per rimettere in forma le donne italiane. Quelle del Nord, per esempio, sono costantemente bombardate da programmi di prevenzione cardiovascolare e così imparano ciò che è giusto mangiare e i piatti che invece vanno evitati per non avere disturbi. Al Sud l'alimentazione è troppo spesso sbagliata, lontana dalla dieta mediterranea, e si fa poca attività fisica. Per invertire la tendenza, quindi, è necessario anche l'intervento dello Stato, che deve profondere maggiore impegno nella realizzazione delle campagne attive di sensibilizzazione e prevenzione. (G.C.)

Medicina di genere e più manager in rosa per invertire la tendenza

Soltanto una donna su dieci riesce a raggiungere un'importante posizione dirigenziale all'interno di una struttura sanitaria. Il livello delle quote rosa nei posti che contano di ospedali e cliniche è troppo basso e in questo modo affrontare il tema della salute al femminile è sempre più difficile. Fino a quando i vertici delle strutture saranno occupati quasi esclusivamente da uomini, infatti, raggiungere una piena consapevolezza dei problemi di salute del gentil sesso è complicato. Altro sistema per invertire la tendenza può essere quello di puntare su una medicina di genere, che distingua in maniera netta e decisa gli uomini dalla donne. La specializzazione sarebbe senza dubbio maggiore. (G.C.)

Cronaca

30 settembre 2009

L'idea

Ladies Special Il treno contro le molestie

di Gianluca Contiero

di Arturo Benetti

evrosi, psicosi, disturbi della personalità e dell’alimentazione. Parole che rimandano a tanti disagi e che sembrano far somigliare questo Paese al “peggiore dei mondi possibili” paventato da Pangloss, il pessimista compagno di viaggi nel Candido di Voltaire. Un fenomeno assai preoccupante riguarda i disturbi del comportamento alimentare, di cui soffre il 5 per cento della popolazione italiana. Come dire che tre milioni di persone sono malate di bulimia, obesità e anoressia e per la maggior parte si tratta di donne, anche se a dire il vero sempre più spesso le statistiche parlano di un preoccupante aumento pure tra gli uomini. Anche il consumo di fumo e di alcol sono in crescita presso la popolazione femminile, come se l’altra metà del cielo avesse negli ultimi anni deciso di raggiungere questo triste primato, in passato attribuito agli uomini. Ma con quali costi? «I costi sono tremendi, sia sul piano individuale che sociale», spiega la dottoressa Angela Boccardi, psicologa di comunità e psicoterapeuta, da anni alle prese con il difficile compito di diffondere la prevenzione primaria nelle scuole e nelle famiglie.

«Ogni giorno assistiamo a episodi di violenza verso le donne, ma dobbiamo considerare anche gli attacchi al “femminile” che provengono dall’interno della persona e non dall’esterno e questo accade malgrado i successi della medicina riducano la mortalità di malattie che tradizionalmente affliggono il corpo della donna». Infatti diminuisce l’incidenza dei tumori con effetti letali al seno e all’utero, ma aumentano i disturbi psichici e il consumo di psicofarmaci. Come mai? «Non dimentichiamo quanto sono cambiati gli stili di vita delle donne, specie nelle grandi città. I cambiamenti sono rapidi, non parliamo più di passaggi tra una generazione e l’altra, ma di scon-

volgimenti, nel lavoro, nella vita in famiglia, i divorzi, così veloci e a volte drammatici che, se non si è opportunamente attrezzati, si può cadere e declinare verso un cammino che può portare da un lato a patologie di natura psicologica e dall’altro all’abuso di alcool e farmaci. Non a caso i disturbi legati al fumo e al cibo appartengono allo stesso filone sanitario: anche se in forme diverse, si tratta comunque di dipendenza e come tale va trattata in termini terapeutici». E poi è cambiata l’immagine stessa della donna: troppo magra, troppo grassa: sembra non esserci mai un equilibrio soddisfacente. «In effetti oggi è difficile parlare

di equilibrio, è come se le donne di tutte le età avessero difficoltà a trovare il proprio baricentro». Cosa si può fare per prevenire queste forme di disagio? «Non credo che le donne, soprattutto le adolescenti, siano inconsapevoli rispetto al loro star male o alla possibilità di ‘apprendere’ abitudini che danneggiano la loro salute e magari la qualità della vita di familiari e amici. Oggi le donne chiedono aiuto e quindi è assolutamente necessario che trovino nelle istituzioni strutture e personale in grado di rispondere con efficacia e in tempi rapidi a queste richieste. Mi riferisco alla presa in carico psicologica di donne che manifestano dipendenza eccessiva verso alcool e fumo o che riportano sintomi riferibili ai disturbi dell’alimentazione. Occorre cercare di coinvolgere queste persone con interventi coordinati tra le varie figure del sistema sanitario (medici di base, psichiatri, psicologi, assistenti sociali), anche al fine di scongiurare rischi di “deriva autolesionistica”, di possibili attacchi verso sé e gli altri, purtroppo frequenti in queste patologie. Non bisogna mai arrendersi né rassegnarsi. Chi chiede aiuto va accolto e difeso. Questa è una condizione necessaria e improrogabile».

«Ladies Special è in partenza sul binario uno». Sembra quasi di sentirli gli altoparlanti delle stazioni ferroviarie indiane annunciare il convoglio riservato esclusivamente alle donne, tanto è grande la rivoluzione voluta dal ministro Mamata Banerjee. Una donna corsa in soccorso di milioni di altre donne, che ogni giorno lasciano il proprio paesino di periferia per andare a lavorare nei grandi centri urbani e che fino ad oggi sono state molestate, palpeggiate e schernite sui classici treni misti. Con Ladies Special la rivoluzione è servita: sono sette i nuovi convogli metropolitani riservati esclusivamente al gentil sesso, collegano le periferie ai centri cittadini di Nuova Delhi, Calcutta, Mumbai e Chennai. E sono rigorosamente vietati agli uomini: se qualcuno proverà a intrufolarsi sul convoglio il controllore, ovviamente donna, è autorizzato a prenderlo per il bavero della giacca e farlo immediatamente scendere. Per ora il progetto è stato lanciato in fase sperimentale, ma presto i treni in rosa potrebbero coprire tutte le tratte del Subcontinente. Già nel 1992 a Mumbai, dove ogni giorno sei milioni di persone scelgono i mezzi su rotaie per i propri spostamenti, c'era stato il primo esperimento di treno riservato esclusivamente al gentil sesso, ma poi non se n'era fatto più nulla. In India, in realtà, sui treni locali due vagoni già spettano per legge alle sole passeggere, ma con il sovraffollamento dei convogli e con i controllori che scarseggiano nessuno ha mai rispettato la segregazione on the road. Adesso, però, le denunce di molestie sono aumentate e le pendolari hanno protestato in maniera sempre più insistente, al punto che il ministro Mamata Banerjee ha deciso di puntare sugli Special Ladies.

Cronaca

30 settembre 2009

Sempre di più ad Ostia i romeni a caccia di rifiuti riutilizzabili nei cassonetti

I Rom e l’antica arte del riciclare

Tanti gli oggetti recuperati e riconfezionati per essere venduti nei mercatini

In azione

di Marco Ciapetti

ino a qualche anno fa era un gesto che inteneriva. Vedere una persona rovistare tra i rifiuti rappresentava qualcosa da far stringere il cuore. Il simbolo di una misera fin troppo evidente da sembrare vera, l’icona di una fame così forte da far perdere lucidità dignità e orgoglio. Ma da qualche tempo il modo di vedere chi si ferma a cercare qualcosa nei cassonetti dell’immondizia è cambiato, soprattutto a Ostia. Dove i componenti di una piccola comunità nomade, tutti di etnia Romena, si stanno rendendo protagonisti di una situazione abbastanza particolare, facendo storcere il naso ai residenti del XIII municipio. Si perché “ i secchionari”, come vengono chiamati, ormai li conoscono proprio tutti. Si incontrano in ogni strada, a ogni ora. Intenti a compiere ogni volta lo stesso identico gesto, con la solita glaciale indifferenza. Tra gli sguardi stizziti, un tempo sgomenti, dei passanti. Il cassonetto che si apre, un bastone per bloccarne il coperchio e la spesa ha inizio. Si scelgono i pezzi uno a uno, si scarta quello che non serve e si sceglie quello che può tornare utile. Un ventilatore rotto, un maglione bucato, un paio di scarpe sfondate. Ma soprattutto passeggini e carrozzine. Il mezzo perfetto per passeggiare in città caricando materiale da un cassonetto all’altro. Oggetti utili per un doppio utilizzo. Se non servono per la vita quotidiana, per essere indossati, per costruire gli alloggi di fortuna nascosti nel verde allora vengono riconfezionati alla buona per poi essere rivenduti in improvvisati mercatini dell’usato. Incredibilmente affollati. La comunità è originaria

della città di Drobeta, capoluogo del distretto di Mehedinti, regione della Romania slava, e città con una grandissima presenza di rom, abitata da non più di centomila persone. Arrivati in Italia con il solito viaggio in pullman si sono insediati più di un anno e mezzo fa nella pineta di Castelfusano, per poi spostarsi verso quella delle Acque Rosse, tra Cineland e via delle Canarie. Dopo uno sgombero avvenuto alla vigilia della scorsa estate avevano trovato rifugio temporaneo nel verde di via dell’Idroscalo, luogo dal quale sono stati costretti a fuggire dopo poche settimane. Ufficialmente scomparsi, sono riapparsi per le strade di Ostia

pochi mesi fa. Passeggini da spingere, buste da aprire, rifiuti scartati lasciati a terra davanti ai cassonetti. E la solita immancabile presenza di un qualsiasi componente della comunità nella strada che porta al cinema multisala presente nella ex fabbrica Breda. La strada che cento metri prima ospita il loro accampamento. Sgombrato di nuovo la scorsa settimana da un imponente intervento dei Carabinieri, ma formatosi nuovamente pochi giorni dopo. Altre facce, altri carrelli, altre buste. Altre facce storte dei cittadini di Ostia: «Siamo increduli - racconta Barbara – è una situazione che sta diventando insopportabile. Non è più

questione di sopravvivenza o miseria, qui si è sfociati nell’accattonaggio e nel degrado. Ci sono delle volte che vado a gettare l’immondizia e devo aspettare che uno di loro finisca di rovistare. A dir la verità ho anche paura ad avvicinarmi, perché hanno delle facce poco raccomandabili». E c’è stato anche chi in un cassonetto ha finito i suoi giorni, come l’uomo romeno di 45 anni trovato privo di vita proprio piegato all’imbocco del cassone verde di via Tancredi Chiaraluce la mattina del 21 agosto. Non era un barbone, come tutti hanno detto. Ma un rom. Che viveva proprio nella pineta delle Acque Rosse.

dendo protagonisti di questi fatti sono persone che non sanno né leggere né scrivere, e

non vanno confusi con i romeni onesti e istruiti. Ciò che avviene con noi - prosegue in uno splendido italiano Cristi – è diverso. Spesso veniamo sfruttati da principali senza scrupoli che si approfittano della nostra disperazione. E sanno che tante alternative non le abbiamo proprio». La chiusura del discorso è a sorpresa: «Credo che la colpa sia anche della legge italiana. Troppo permissiva. In Romania certe cose non sarebbero tollerate». (M.C.)

«Io lavoro 10 ore al giorno» La storia

Cristi Tocila è un ragazzo di 23 anni, in Italia da sette. L’immagine perfetta del romeno onesto. «Vivo qui dal 2002 spiega - e ho sempre lavorato. Prima come manovale, poi come bagnino di terra in una spiaggia libera attrezzata di Ostia. In seguito ho trovato un lavoro in aeroporto che ho lasciato per fare il camionista. Ora sono di nuovo in aeroporto

e lavoro dieci ore al giorno. Non ho mai commesso reati, come tanti miei connazionali che fanno due lavori per mandare soldi a casa». Sulla diffidenza che si ha con i romeni ha le idee chiare: «Il razzismo in Italia c’è. Ma mica solo con i romeni. E credo che con noi sia accentuato dai tanti reati commessi dagli zingari romeni. Questi rom che si stanno ren-

Nascono in Argentina

I Cartoneros

In Argentina li chiamano i Cartoneros, e sono i rappresentanti di uno dei mestieri più antichi del paese. Con dei carrelli, più simili a carriole, girano per le città cercando materiali di scarto nei cassonetti. Ferro, alluminio, rame, plastica. Tutto viene portato nelle favelas che li ospitano, diviso, compattato e rivenduto. Così le famiglie dei Cartoneros vivono da secoli. E così hanno creato vere e proprie città del rifiuto, quartieri di baracche che poggiano sugli scarti. La crisi del 2001 non ha fatto altro che aumentare il numero dei Cartoneros, destando forte preoccupazione presso le associazioni umanitarie. Si è calcolato infatti che sono 57mila i minori tra i cinque e i diciassette anni impiegati in questo mestiere di strada. (M.C.)

Il passamano del contrassegno

30 settembre 2009

Amici e famigliari fanno girare il tesserino in caso di necessità

Per ottenere il permesso di poter parcheggiare nei posti riservati ai

disabili occorre il documento di invalidità civile al 100%. La trafila

Cronaca

In auto a spasso col morto

inizia così, poi è necessario presentarsi alla Asl e se tutto è in regola il tesserino diventa realtà. «Il contrassegno viene rilasciato a quelle persone che hanno delle difficoltà a camminare – spiega il dottor Enrico Andolfi della Asl di Nettuno – se poi questa difficoltà è permanente, come nei casi di chi deve portarsi sempre dietro l'ossigeno, dei non vedenti totali e delle persone costrette alla dialisi, il documento ha una validità di cinque anni ed è rinnovabile, anche andando semplicemente dal medico di base. Se invece la difficoltà è provvisoria, come può essere quella di una persona che si è frat-

turata il femore, allora il permesso viene rilasciato per un periodo di tempo limitato. Inoltre in attesa di ottenere il documento di invalidità civile, per completare la pratica ci vogliono circa sette mesi, il paziente può chiedere un contrassegno della durata di un anno». Dal punto di vista della trafila medica, quindi, è tutto in regola; il problema infatti non sta tanto nel rilascio del permesso quanto nell'uso che poi se ne fa, con persone che espongono il tesserino anche quando non sono in macchina con l'invalido e con amici e parenti che si passano il contrassegno in caso di necessità.

Il permesso per parcheggiare nei posti auto riservati ai disabili è diventato un bene da lasciare in eredità ai parenti. Sono parecchi, infatti, i casi in cui l'intestatario del contrassegno muore nel corso dei cinque anni di validità del documento, ma questo non viene riconsegnato alle autorità competenti e continua a essere usato senza più nessun diritto. In questi casi è il Comune che deve comunicare l'elenco dei deceduti ai Vigili, che a loro volta si devono attivare per ritirare il permesso. A Nettuno la Polizia Locale si affida a un sistema informatizzato.

parente che non può muoversi dal letto oppure per uno che è ricoverato in una casa di riposo. In questi casi è chiaro che il permesso non sarà utilizzato per il richiedente. Inoltre ci sono tante persone che arrivano da noi con certificati di specialisti, quando è necessario il documento di invalidità civile al 100%. All'interno del nostro ufficio, comunque, noi chiediamo sempre la presenza della persona per la quale si richiede il permesso».

permessi per invalidi possano esserci delle vere e proprie organizzazioni criminali dedite alla riproduzione e alla vendita illecita dei tagliandi. Almeno nelle grandi metropoli. Chiaro che il discorso cambia nelle città del litorale, anche se l’attenzione delle forze di polizia rimane sempre alta. Come nel caso di Nettuno, dove nel centro urbano sono condensati circa 160 parcheggi riservati agli invalidi, 20 dei quali riservati ad una determinata targa. Le stranezze cominciano sul numero di autorizzazioni rilasciate: circa 850. Anche se gli agenti della Polizia Municipale nettunese, agli ordini del coman-

dante Giorgio Tomassetti, stanno tenendo alta la guardia su un argomento caldo e sentito dalla popolazione. «Abbiamo iniziato questo genere di controlli già qualche anno fa – spiegano dal Comando di via della Vittoria – tanto da essere considerati in tal senso, il Comando pilota della procura di Velletri per questo genere di interventi. Oggi la situazione sembra essere migliorata, ma è chiaro che dobbiamo sempre tenere alta l’attenzione». E il grado di vigilanza delle forze dell’ordine sarà garantito grazie all’informatizzazione del sistema. «Sono tanti coloro che girano su auto provvista di contrassegno scaduto o non restituito dopo la morte del titolare – continuano dal Comando di via della Vittoria – ma grazie ad un sistema di informatizzazione abbiamo in tempo reale le targhe delle macchine da tenere sotto controllo, anche se poi coglierle in flagrante non è così semplice». Tantissimi anche coloro che approfittano della situazione fotocopiando i permessi, salvo poi, una volta “pizzicati”, ammettere candidamente di non sapere di non poter utilizzare le fotocopie. Nonostante sul foglio allegato al rilascio del contrassegno sia esplicitamente scritto che «la fotocopia non ha alcun diritto». Ma le “furbate” degli automobilisti a caccia di permessi iniziano già in fila alla Asl per la richiesta di rilascio e all'interno dell'ufficio di Medicina Legale di Nettuno se ne vedono davvero delle belle. «Ogni giorno riceviamo almeno cinque richieste di rilascio del contrassegno per invalidi – racconta il dottor Enrico Andolfi – e tra queste ci sono anche persone che vogliono il permesso per un

A Nettuno 850 autorizzazioni per il parcheggio. Vigili al lavoro contro i furbi

Il permesso c'è. L'invalido no

Andolfi, medico della Asl: «Alcuni ci provano per parenti costretti a letto oppure ricoverati in una casa di riposo» Dottori fai da te sul web

Le novità

La legge 495 (del dicembre 1992) che regola il rilascio del contrassegno per gli invalidi quello arancione per intenderci è chiara, dettagliata e semplice. Contiene tutti i casi e le eccezioni, ma le Asl non forniscono molto materiale ai loro dottori. Per questo all'interno dell'ufficio di Medicina Legale di Nettuno hanno deciso di attrezzarsi in maniera autonoma, scaricando i documenti di cui hanno bisogno direttamente da Internet. Fatto ciò sono gli stessi medici a trasformarsi in informatori e a divulgare le principali novità tra i loro pazienti. Novità che riguardano anche il codice della strada, al quale è legato il rilascio del permesso per la circolazione in zone a traffico limitato e per parcheggiare negli spazi appositi riservati ai disabili.

di Mario Scagnetti

(mario.scagnetti@reporternews.it)

n principio era una questione legata all’educazione, ma il passo verso l’illegalità vera e propria è stato breve. Sono sempre di più, dalla capitale al litorale romano, i permessi per disabili falsi, fotocopiati, o utilizzati senza criterio dagli automobilisti. Tanto che solo pochi mesi fa, da un’operazione della Polizia Municipale romana, era emerso che più del 30% dei contrassegni per invalidi utilizzati per il parcheggio non erano in regola. E non è da escludere che dietro all’utilizzo dei

Per gli eroi di guerra niente visita Le eccezioni

Ci sono casi particolari in cui i medici rilasciano il permesso anche a chi in teoria non ne avrebbe diritto. La richiesta di una persona affetta dal morbo di Parkinson dovrebbe essere respinta, ma se questa poi ha difficoltà a camminare allora ottenere il tesserino diventa un suo diritto. «Noi – spiega il dottor Enrico Andolfi – rilasciamo il contrassegno anche a chi si sottopone a dei cicli di chemioterapia, anche se questo non rientra nei casi standard. Gli atti che firmiamo, comunque, sono tutti archiviati a disponibili per qualsiasi tipo di controllo». Altro caso particolare è quello dei cosiddetti grandi invalidi di guerra, persone che hanno subito danni fisici permanenti in battaglia e che possono richiedere il contrassegno direttamente al Comune di residenza, senza dover passare attraverso la Asl.

Cronaca

30 settembre 2009

A rivelarlo è una ricerca presentata proprio in questi giorni alla Regione Lazio

Coca, alcool e marijuana i “vizietti” dei ventenni

lcool e droga, il mix prediletto dai giovani del Lazio. E il Mare di Roma non fa eccezione, soprattutto in considerazione dei numerosi sequestri messi a segno dalle forze dell’ordine. A rendere noti i dati relativi al consumo di stupefacenti, uno studio condotto dal Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche. E sorprende soprattutto un fatto: la cocaina non è più la droga prediletta solo da manager e titolari d’agenda. Oggi, a farne uso per primi, sono disoccupati (5 %), artigiani (3,9 %) commercianti (3,2 %), operai (3 %), imprenditori e dirigenti (2,8%), studenti (2,6%), impiegati (1,5%), e le prevalenze più alte si registrano tra i giovani (dai 15 ai 35 anni la percentuale è passata dall´1,7% al 3,3 %). Ad allarmare i ricercatori poi, sono i numeri di chi si avvicina per la prima volta alla polvere bianca: se otto anni fa gli italiani che avevano sniffato almeno una volta nel corso dell´anno erano poco più di 400

Lo studio

Social network e droga, mix da sballo

Giovani, droga, alcool e social network. Una stretta relazione, almeno da quanto sostengono gli psicologi

mila si stima che nel 2008 siano stati circa un milione. E il Lazio, nella speciale classifica stilata dal

Cnr, si piazza al secondo posto tra le regioni italiane per numero di consumatori (il 3,2 %), preceduto

ed i ricercatori che hanno preso parte allo studio “La Casa di Circe”, realizzato da “La Maieutica Ricerca e Formazione” per conto della Regione Lazio. «Più che di gruppi di persone – spiega Antonio De Filippo, direttore scientifico della ricerca - si deve parlare di personalità a rischio». E lo studio porta

alla luce anche un collegamento evidente tra il consumo di droghe, soprattutto ecstasy e cocaina, e il numero di contatti su Facebook. «È stata riscontrata una correlazione tra i giovani consumatori di droghe e i frequentatori compulsivi di social-network. Se si confrontano i gruppi dei consumatori e quelli dei

solo dalla Lombardia (al 3,4 %). E con modalità di assunzione che variano a seconda dei casi: la più diffusa è quella tradizionale dell’inalazione, ma i due terzi di coloro che inalano cocaina la fumano anche nelle sigarette, magari abbinandola all’uso di altre sostanze, come cannabis (85 %) ed eroina (15 %). Con pericoli evidenti, se è vero che il 99 % degli intervistati ha ammesso di aver guidato dopo aver consumato coca, e il 34 % ha dichiarato di farlo abitualmente, soprattutto nei luoghi pubblici. Se i maschi prediligono strade e parchi (50%), le donne scelgono bar e discoteche (40%). Ma è il comportamento dei giovani a mettere maggiormente in allarme ricercatori ed amministratori. Due ragazzi laziali su dieci dichiarano di consumare abitualmente cocaina, 9 su 10 marijuana, 8 su 10 hashish, 8 su 10 sono grandi bevitori. Ad entrare nelle abitudini di 1200 ragazzi tra i 15 ed i 22 anni, è stata

non consumatori emerge che del primo fanno parte molti più ragazzi con un numero elevato di contatti su Facebook» spiega De Filippo, e questo giustificherebbe il vuoto esistenziale «dei ragazzi – conclude lo psicanalista - che viene colmato da droghe, alcool e dalla ricerca di amicizie virtuali».

1.000.000

I consumatori di cocaina stimati dal Cnr per il 2009

99%

I ragazzi che hanno ammesso di aver guidato dopo aver sniffato

34%

Coloro che abitualmente si mettono al volante drogati

1.200

I ragazzi intervistati per dare vita alla ricerca

80%

Tanti i ragazzi tra in 15 e i 22 anni consumatori di alcool una ricerca realizzata da “La Maieutica Ricerca e Formazione’ nei cinque capoluoghi di provincia laziali, e presentata proprio in questi giorni presso la sala Tevere della Regione Lazio. Con risultati a dir poco inquietanti, specie in considerazione del fatto che ciascuno dei ragazzi intervistati ha candidamente confessato di avere almeno 15 conoscenti che fanno uso delle stesse sostanze. Un motivo in più per tenere sempre alta la guardia.

30 settembre 2009

Speciale

30 settembre 2009

Speciale

30 settembre 2009

Eroina nascosta negli slip

Giovanni Passante ha perso la vita a 14 anni

Pillole di Nera

Investito dal treno

Ostia

Il ragazzo è stato travolto da un convoglio in transito mentre cercava di attraversare i binari della stazione di Parco Leonardo

Padre condannato a 15 anni Lavinio

di Mario Scagnetti

(mario.scagnetti@reporternews.it)

I Carabinieri della Compagnia di Ostia hanno arrestato due pusher romani di 32 e 46 anni. Il blitz messo a segno nelle zone di Acilia e casal Palocco ha portato anche alla segnalazione all'ufficio territoriale del Governo di due ragazzi, 20 e 21 anni, trovati in possesso di alcune dosi di hashish e marijuana per uso personale. I due spacciatori, invece, sono stati notati dai militari in borghese a bordo di un'auto in una zona appartata di Acilia.al momento della perquisizioni i Carabinieri hanno trovato 60 grammi di eroina che i due avevano nascosto negli slip. Immediate le manette per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

uscito di casa, via Mario Ingrellini all'Isola Sacra, insieme a un suo amico per raggiungere Parco Leonardo ma non è più tornato. Giovanni Passante, soltanto 14 anni, è stato investito dal treno Leonardo Express in transito sui binari della linea ferroviaria Fm1, a pochi metri dal centro commerciale di Fiumicino. La tragedia è accaduta pochi minuti prima delle 16 di venerdì 25 settembre. Giovanni Passante e il suo amico erano appena arrivati a destinazione, quando hanno deciso di attraversare i binari invece di passare per il calvacavia e uscire dalla stazione. Scesi dal treno che li ha portati a Parco Leonardo si sono incamminati verso la coda dello stesso convoglio e sono scesi sulla massicciata, ma proprio in quel momento stava passando il Leonardo Express che in quella stazione non effettua fermate e viaggiava oltre i 100 chilometri all'ora. Il macchinista, iscritto comunque al registro degli indagati, non ha potuto fare

Maxisequestro di marijuana Le Ferriere

I Carabinieri di Anzio hanno sequestrato ben 10 chilogrammi di marijuana, già essiccata e pronta per essere venduta, e arrestato un 35enne. L'uomo aveva nascosto la droga nel suo deposito agricolo, sotto dei teli di plasitca, a Le Ferriere.

Atti osceni in luogo pubblico Anzio

Si è abbassato i pantaloni e ha cominciato a masturbarsi davanti a una giovane donna e ai suoi due bambini, poi ha aggredito due poliziotti. Un uomo di 46 anni è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e denunciato per atti osceni in luogo pubblico.

Forza un posto di blocco Ardea

I Carabinieri di Anzio hanno sorpreso un bosniaco di 25 ubriaco al volante di una Ford Focus. L'uomo ha forzato il posto di blocco di Tor San Lorenzo, aggredito i militari, per uno di loro prognosi di sette giorni e infine è stato tratto in arresto.

nulla e quando ha visto qualcosa sui binari ha avuto solo il tempo di tirare i freni, ma ormai era troppo tardi: il convoglio si è fermato circa 150 metri dopo aver travolto Giovanni Passante, che a quanto pare sarebbe stato il primo tra i due ragazzi ad attraversare i binari. Dai rilievi effettuati dalla Polfer, comunque, non ci sono elementi che

fanno pensare ad una velocità troppo elevata per il transito in stazione, mentre la Pm Alessandra D'Amore, della Procura della Repubblica di Civitavecchia, ha sequestrato il treno e disposto l'autopsia sul corpo del 14enne. Intanto i genitori del ragazzo chiedono maggiori controlli e maggiore sicurezza all'interno dellastazione ferroviaria.

Vijay Kumar è stato condannato a 15 anni di carcere dal giudice per l'udienza preliminare di Velletri Alessandra Ilari. L'uomo di 49 anni la notte tra il 9 e il 10 aprile di quest'anno ha ucciso con un coltello il figlio di 21 anni, al termine di una violenta discussione; l'omicidio si è consumato all'interno della casa di famiglia di Lavinio, Anzio. Da tempo l'uomo aveva chiesto a Vipan di tornare a casa prima la sera e l'ultima uscita al cinema con il fratello gli è stata fatale. L'accusa aveva chiesto 30 anni di carcere per omicidio volontario aggravato dal legame di parentela, ma il giudice ha accolto la tesi della difesa: omicidio colposo preteritenzionale. Prossima udienza alla Corte di Assise.

Sequestrati 30 chili di cocaina Venti milioni il valore di mercato

Maxioperazione della Guardia di Finanza contro il mercato internazionale della droga. Le Fiamme Gialle, infatti, hanno sequestrato 30 chili di cocaina purissima all'aeroporto di Fiumicino. In un bagaglio sono state trovate confezioni di shampoo, vari oggetti di artiginato e souvenir in terracotta e mettalo tutti imbottiti di cocaina; da uno zaino, invece, sono saltati fuori otto panetti da un chilo ciascuno. Finanzieri e Dogana hanno arrestato 10 trafficanti. Immessa sul mercato la droga avrebbe fruttato circa 20 milioni di euro.

Perseguita l'amata con crisantemi e necrologi. Arrestato per stalking

Prima le minacce di morte e poi addirittura crisantemi e necrologi stampati su carta da giornale, come fossero veri. La Polizia ha arrestato uno stalker di 35 anni che si era follemente innamorato di una giovane collega d'ufficio e che pur di averla era disposta a fare qualsiasi cosa. Finiti i tempi dei mazzi di rose spediti a casa oppure sulla scrivania l'uomo ha deciso di far credere a tutti che la ragazza fosse morte, rendendole la vita impossibile. Ossessionato da immaginari rivali in amore insultava la donna ogni volta che in collega le rivolgeva la parola. Alla fine però sono arrivate le manette e l'incubo è finito.

Turismo

30 settembre 2009

Easyjet e Ryanair aprono dieci nuove rotte e si contendono la leadership nella Capitale

Low cost in guerra per Roma

oma piace così tanto che Easyjet e Ryanair, le più grande compagnie low cost d’Europa, si litigano gli aeroporti della Capitale. L’ “irlandese terribile” tende ad espandersi sempre più a Ciampino. Mentre l’inglese Esyjet sta traslocando voli e passeggeri a Fiumicino. Tra il 25 ottobre e il 17 novembre apriranno ben dieci nuove rotte. Inglesi, tedeschi e scandinavi hanno una voglia pazza di visitare il Colosseo e San Pietro e di scaldarsi al sole del Mediterraneo. «Roma piace e per questo stiamo costruendo il secondo polo turistico che includerà anche Ostia e il mare», spiega il sindaco Gianno Alemanno, che ha un sogno (non tanto) segreto: battere Parigi, la città più amata dai turisti europei. «Roma ce la può fare - sottolinea il battagliero sindaco - In quanto a patrimonio storico-archeologico batte di diverse lunghezze la Ville Lumière. Testimonianza del rinnovato interesse per la Capitale

d’Italia sono proprio le continue richieste da parte delle compagnie aeree di poter atterrare a Roma». Dai sei mesi i due colossi europei del trasporto aereo a basso costo (105 milioni di viaggiatori trasportati complessivamente nel 2008) meditavano di ampliare il rispettivo network. L’occasione arriverà con l’entrata in vigore nell’orario invernale, ad ottobre.

Ryanair, che gestisce 900 rotte in 26 paesi e collega 147 città, a partire dal 3 novembre prossimo farà decollare i collegamenti per Oslo, Bratislava, Breslavia e Billund, raggiungendo a Ciampino quota 28 rotte e aumenterà le frequenze sui voli per Cagliari e Karlsruhe. «Soltanto con volo Roma-Oslo prevediamo di trasportare 40mila passeggeri nel primo anno di attività», annuncia Giulia Gambac-

ciani, Sales&Marketing Executive di Ryanair per l’Italia. «Altri 40mila viaggeranno sulla rotta per Billund, in Danimarca». L’aggiunta di nuovi voli è stata resa possibile, in barba alla limitazione dell’Enac a cento decolli giornalieri, perché proprio a fine ottobre la rivale EasyJet trasferirà al Leonardo da Vinci le rotte per Madrid e Ginevra. Liberando slot nel secondo scalo capitolino.

La low cost britannica sta puntando, infatti, a crescere a Fiumicino. Un anno fa ha iniziato il trasloco di voli e viaggiatori dal “Giovan Battista Pastine” al Leonardo da Vinci e per tutti i nuovi collegamenti aperti ha preferito quest’ultimo. E’ accaduto così per le rotte dirette a Bari, Palermo, Venezia e Milano. E adesso toccherà ai collegamenti per Amsterdam, Atene, Lisbona e Lametia Terme. Facendo salire a undici le rotte gestite al Leonardo da Vinci. A Ciampino ne resteranno sei. «Vogliamo che Roma diventi sempre più determinante nei collegamenti aerei di Easyjet per il Centro e Sud Italia così come Malpensa lo è per i nostri voli al Nord», spiega François Bacchetta, Regional General Manager della compagnia. «Ciampino rimarrà uno scalo importante, tuttavia pensiamo che il Leonardo da Vinci sia uno snodo di fondamentale». (A.Z.)

Turismo

30 settembre 2009

Vista dal Ponte Il Municipio di Malmö

Il ponte sul Mar Baltico

Il centro storico di Copenaghen

Malmö e Copenaghen si scambiano pendolari e turisti. Riunite dopo quattro secoli

Le città gemelle sull’Oresund

di Alessandra Zavatta

almö e Copenaghen città gemelle. Per loro lo stretto dell’Oresund, che separa la Svezia dalla Danimarca, non è un ostacolo. Anzi. E’ l’innovativa “liason” che da nove anni unisce regioni sorelle per usi, costumi e tradizioni seppur divise dal Mar Baltico. Quindici chilometri e novecento metri di acqua corrono tra Malmö e Copenaghen ma ormai è come fossero una sola metropoli con tre milioni e mezzo d’abitanti. C’è chi vive nella più economica cittadina svedese e va a lavorare a Copenaghen, dove gli stipendi sono tra i più alti d’Europa. E chi, invece, preferisce abitare nella capitale danese per poi studiare e lavorare all’Università di Malmö, dove le biotecnologie e la ricerca nel campo medico la fanno da padroni. E così sul ponte che corre sullo stretto dell’Oresund (da Malmö all’isola artificiale di Peberholm) e il tunnel che vi corre sotto (dall’isola artificiale di Peberholm a Copenaghen) pendolari e turisti affollano i vagoni del trenino e l’autostrada che proprio sopra alla ferrovia è stata costruita. Le città gemelle dell’Oresund hanno le stesse radici.

Entrambe sono nate come porti e fortificate da preti. L’ arcivescovo di Lund per Malmö. E il vescovo Absalon per Copenaghen. Il primo, nel 1275, eresse possenti mura attorno al molo dove approdavano chiatte e velieri e da cui si sarebbe poi sviluppato il centro storico. Il secondo, nel 1167, fortificò il villaggio vichingo sorto a ridosso del porticciolo.

Fino al XVII secolo le due città facevano parte del regno di Danimarca. Le guerre e i successivi trattati di pace le separarono e assegnarono Malmö alla corona svedese. Dal primo giugno 2000 sono nuovamente unite in un’Europa sempre più integrata. Tanto che il 28 per cento degli abitanti di Malmö arriva dall’estero: dalle vicine Danimarca e Polonia ma

anche da Grecia, Turchia, Estonia. Sul municipio sventola ancora la bandiera di Eric di Pomerania, quella con il grifone rosso simbolo dei popoli del Nord. Ma in città sono presenti ben 170 differenti etnie. Internazionale è pure Copenaghen. Lungo i moli di Nyhavn si ritrovano visitatori da tutto il mondo a veder salpare le barche a vela e i traghetti che

fanno il tour delle isole di Zelanda e Amager. Una curiosità: il ponte sull’Oresund in origine avrebbe dovuto unire la danese Helsingor (patria letteraria di Amleto) e la svedese Helsingborg perché lo stretto è “largo” soltanto quattro chilometri. Ma i concittadini di Amleto si opposero: troppo traffico. E così città gemelle sono divenute Copenaghen e Malmö.

Cultura

30 settembre 2009

L'attore dell'ultimo film di Placido è l'erede della tradizione napoletana

di Lorella Di Carlo

otremmo definirlo un folletto dai capelli ricci. Un viso simpatico che mette di buon umore e una piacevole inflessione napoletana ereditata da grandi come De Filippo e Totò. Nicola Acunzo fa parte del cast de “Il grande sogno”, l’ultimo film di Michele Placido presentato alla 66esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Reporter lo ha incontrato in un caldo pomeriggio di settembre.

Il tuo è un personaggio nuovo nel mondo del cinema, possiamo definirti il nuovo caratterista del grande schermo? E’ un onore e anche un oner, perché i cabarettisti una volta si chiamavano Peppino De Filippo, Totò e non faccio altri nomi altrimenti non mi viene più voglia di definirmi così. E’ vero che ho avuto la fortuna di lavorare con grandi personaggi come Mario Monicelli, che mi scelse per un ruolo nel film “Le rose del deserto”, ma per meritarmi questa de-

finizione ho bisogno che sia il pubblico a dirmelo. Però nel mio piccolo cercherò di rispettare la tradizione.

Quanto ti assomiglia il personaggio che interpreti ne “Il Grande Sogno”, ti riconosci? Abbastanza ma ne sono altrettanto lontano sia per provenienza, io sono campano di Battipaglia, e il personaggio è calabrese, e soprattutto perché io ero stranamente tra i primi della classe, ma per amore verso la cultura e non per semplice nozionismo.

Il film è ambientato negli anni della contestazione quali sono secondo te le differenze tra i giovani come te e i sessantottini nella lotta agli ideali? Il personaggio è uno studente fuori corso e fuori sede, contestatore in prima linea che per amore e per passione impiega le proprie energie affinché gli ideali di una generazione, quella del ‘68, diventino certezze, ed

scena con la richiesta di prolungare i tempi di avvicinamento come si faceva una volta.

è grazie a queste persone che hanno combattuto con la stessa verve di Rocco (il calabrese che si scontra con Riccardo Scamarcio), se oggi sono cambiate alcune cose. Interpretando questo personaggio ho capito quanto la mia generazione lotti poco per gli ideali per i quali crede, o forse non crede più. Qualche retroscena de “Il grande sogno”? Bisognava girare la scena in cui baciavo una ragazza. Ho avuto un approccio un po’ affrettato e mi sono fiondato sulle sue labbra. Michele Placido ha voluto girare di nuovo la

Cosa ti ha lasciato lavorare con Michele Placido? Avevo avuto modo di lavorare con lui precedentemente. Una volta mi disse «Vieni dalla tradizione napoletana ma riesci a distaccartene egregiamente». Con lui ho potuto mettere in pratica il mio passato da attore teatrale perché anche lui è un uomo di teatro. Lui sa bene che lasciare spazio alla fantasia degli attori significa mischiare l’estro e l’energia. Hai lavorato con attori noti sia nel mondo del cinema che del teatro, qual è l’insegnamento che hai avuto e da chi? Ne ho avuti diversi: Da Mario Monicelli l’essere semplici, da Vincenzo Salemme la pazienza e l’indulgenza, da Placido l’estemporaneità, Da Neri Marcorè il sottorecitato, da Giovanni Veronesi la poesia anche

nella commedia.

Da giovanissimo qual è un consiglio che senti di dare a chi sogna di entrare nel mondo dello spettacolo? Andate avanti se dopo aver girato una scena rimane l’adrenalina per due giorni successivi. Progetti futuri? Sto scrivendo una sceneggiatura con protagonista un Sindaco scomparso. Ovviamente sarà interpretato da me. Altrimenti gli sceneggiatori italiani non daranno mai il ruolo da protagonista ad un caratterista. Reporter, viene distribuito sul litorale romano, Ostia, Fregene, Anzio, Fiumicino, conosci queste zone? Anzio è stata una delle tappe che abbiamo toccato andando in giro con la tournèe teatrale di Vincenzo Salemme. Un grande successo, data sold out.

Cultura

30 settembre 2009

Dai fotoromanzi al teatro. Ama il pubblico e il mare, anche solo per un pranzo

Sul palco con Barbara Chiappini

«Somigliare a Sophia Loren è stata una carta vincente per la mia carriera» cambiamento d’immagine. Precedentemente in tv emergeva la parte più sexy di me mentre in teatro sono un’attrice a tutti gli effetti e poi mi da molta soddisfazione vedere i volti sorridenti del pubblico in sala.

di Lorella Di Carlo

on capita tutti i giorni di essere scambiati con Sophia Loren. E invece lei è diventata famosa grazie alla somiglianza con la grande attrice italiana. Da qualche anno si è allontanata dalla tv perché ha scoperto la passione per il teatro ma a breve tornerà con un programma mattutino. Barbara Chiappini, parla di sé a Reporter e nonostante la sua fisicità, per la quale viene ricordata, racconta di essere una persona molto timida. Ha cominciato come modella, poi attrice di fotoromanzi, teatro e cinema, qual è stata l’esperienza più formativa? Ho iniziato molto giovane con i fotoromanzi, avevo 16 anni. Da piccola non pensavo assolutamente a un ruolo nel mondo dello spettacolo a causa della mia timidezza. Considero formative tutte le esperienze. Ho fatto la gavetta, passaggio fondamentale che oggi viene ignorato.

C’è stato un momento di crisi nella sua vita? Si, certo di recente! Credo che soltanto gli sciocchi non lo ammettano. Credere molto in me stessa non mi ha reso immune. In quei momenti è bene che ci si fermi a riflettere. Bisogna avere il coraggio di mettersi in discussione e di cambiare. Ha anche fatto parte del cast di un film di Dino Risi, com’è stato lavorare con uno dei più grandi registi italiani? E’ stato bellissimo lavorare nel ci-

Un periodo felice questo? Si, tra l’altro ci sarà anche un impegno televisivo su Raidue a partire dalla prima settimana di dicembre con un programma mattutino Prima Colazione. Per tre puntate a settimana, insieme a Roberto Onori andremo a scoprire come fanno colazione gli italiani e quali sono le abitudini culinarie del primo pasto per gli stranieri.

nema ma la conduzione rimane la mia grande passione. E’ stata una delle prime concorrenti del reality show L’Isola dei Famosi, cosa l’ha delusa e cosa le ha lasciato quell’esperienza? Mi è dispiaciuto rimanere sull’isola poche settimane, sarei voluta arrivare alle fasi finali. E’ stata un’esperienza molto forte e sono contenta di aver partecipato alla prima edizione perché si trattava di una sorpresa sia per i concorrenti, visto che non sapevamo cosa ci aspettasse, che per il pubblico. E’ innegabile la somiglianza con la Sophia nazionale, Le

piace essere ricordata per questo? Assolutamente si, essere avvicinata ad un’attrice che è diventata il simbolo dell’italianità e della bellezza mi gratifica moltissimo e mi ha aiutato per la mia carriera. E’ stata una carta vincente. L’ha mai incontrata? Durante una finale di Miss Italia io ero in giuria e lei presidente, avrei voluto parlarle ma la mia timidezza mi ha frenato.

A novembre partirà con una tournèe teatrale, può darci qualche anticipazione? Si tratta di una commedia brillante ma non posso dire altro. Negli ultimi anni mi sono concentrata su un

Mille volti da artista

Presentatrice

Come si rilassa nel tempo libero? Una delle mie più grandi passioni è la fotografia perchè attraverso lo scatto si riesce a cogliere la magia di un momento. E’ anche innamorata? Ahimè, questa è una nota dolente della mia vita. Sto avendo più soddisfazioni in campo lavorativo che in quello sentimentale. Sono una sognatrice, spero presto di incontrare il principe azzurro ma sinceramente in questo momento non lo sto cercando.

Reporter viene distribuito sul litorale romano, conosce queste zone? Le ho conosciute da quando mi sono trasferita a Roma per lavoro, cioè 12 anni fa. Essendo piacentina non ero affezionata al mare ma ora è diventato fondamentale sia d’estate che d’inverno anche per un pranzo.

Opinionista

Ragazza immagine

Cultura

30 settembre 2009

Ostia Antica regina dell'evento. A Fiumicino visite al Porto di Traiano

Anzio ha puntato su Nerone, Ardea e Pomezia su Castrum Inui ed Enea

Il 26 e 27 settembre sono stati dedicati al patrimonio d'Italia e d'Europa

Due giorni di cultura a spasso tra le bellezze del Mare di Roma

di Gianluca Contiero

ue giornate all'insegna della cultura, a spasso per le bellezze d'Italia e d'Europa. Il 26 e il 27 settembre si è svolta la manifestazione «Giornate Europee del Patrimonio. Italia tesoro d'Europa», organizzata dal Ministero per i Beni Culturali, dalla Soprintendenza Archeologica del Lazio, dalla Regione e dalla Provincia di Roma. In un contesto del genere le città del Mare di Roma hanno recitato un ruolo di primo piano e hanno contribuito in pieno al raggiungimento degli obiettivi del progetto: favorire il dialogo e lo scambio culturale tra i paesi europei. Protagonisti della due giorni di Anzio sono stati il Museo Civico Archeologico – dove si sta svolgendo la mostra dedicata al tesoro di Nerone, con reperti arrivati dal British Museum di Londra e dai Musei Capitolini – e la Villa Imperiale, all'interno dei quali sono state organizzate numerose visite guidate proprio per l'occasione. Il Comune di Ardea, invece, ha portato turisti e curiosi all'interno del sito archeologico Castrum Inui, con delle visite guidate tra i resti

degli edifici annessi al porto rutulo e alle strutture della “statio maritima” di età imperiale, databili tra il VI secol a.C. e il IV secolo d.C.. Per quanto riguarda Fiumicino la bellezza da visitare era senza dubbio il Porto di Traiano, con i suoi magazzini, moli, edifici termali, darsena e canali di collegamento; nell'epoca traianea

infatti il bacino esagonale ha rappresentato il fulcro dell'attività portuale del Mediterraneo. Molto formativa, invece, è stata la giornata didattica che si è svolta a Ostia Antica, dove 20 ragazzi delle scuole del territorio hanno avuto l'occasione di svolgere attività di ricognizione, scavo e di analisi all'interno di

La struttura di Villa Adele scommette sui giovani

un'area attrezzata a cantiere archeologico. E poi ancora ci sono stati il viaggio a ritroso nell'universo femminile etrusco, greco e romano, tra schiavitù ed emanicpazione, la visita agli affreschi dello scalone del Castello di Giulio II, il laboratorio per avvicinare i giovani ai sapori dell'antica cucina romana attraverso l'uso

della ceramica e l'inaugurazione del tesoro nascosto di Ostia Antica, bronzi e ossi lavorati che resteranno esposti presso gli Scavi fino al prossimo 7 gennaio. Il 26 e 27 settembre, infine, sono state due ottime giornate anche per puntare di nuovo sul mito di Enea, così come ha deciso di fare l'amministrazione comunale di Pomezia, con la visita guidata al Museo Archeologico dell'Antica Lavinium, dedicato al Santuario di Minerva e all'Heroon di Enea. Qui tra reperti e ricostruzioni virtuali i partecipanti hanno compiuto davvero un bel salto indietro nel tempo.

per far uscire la struttura dalle sue mura fisiche e avvicinarsi il più possibile ai giovani. Agli alunni sarà consegnato un questionario che rappresenta il punto di partenza per la futura creazione di un museo per gli adolescenti, con gli adolescenti e degli adolescenti. «L'idea – conclude ancora Giusi Canzoneri – è quella di realizzare la strutturain base alla

domanda e alle esigenze delle nuove generazioni. Per fare questo sarà necessario instaurare un dialogo contruttivo con gli adolescenti». Anzio e il suo Museo Civico Archeologico, quindi, messe da parte le due giornate dedicate al patrimonio italiano ed europee sono già proiettati verso il futuro. Un futuro a base di arte, storia e cultura.

Il Museo Civico entra nelle scuole

Gli adolescenti saranno i protagonisti assoluti del progetto fin dalla fase di ideazione

Il Museo Civico Archeologico di Anzio è già proiettato verso il futuro. Il calendario delle attività culturali, che si svolgeranno all'interno della struttura di Villa Adele, infatti prevede numerosi appuntamenti sia per l'autuno di quest'anno che per l'eatate del prossimo. Si parte con “Musei&Musei”, iniziativa che porterà i responsabili dei musei della Provincia di Roma a incontrarsi per dare libero sfogo alla propria creatività e per censire i musei archeologici. Il progetto punta a diventare itinerante e a toccare ogni anno una città diversa, come già succede per “Musei in Piazza”, lanciato nel 2008

dagli addetti ai lavori neroniani e in programma quest'anno a Pomezia, nel 2010 a Frascati e nel 2011 a Nettuno. «Uno dei nostri obiettivi – spiega Giusi Canzoneri, responsabile del Museo Civico Archeologico anziate – è quello di garantire una formazione permanente sia per chi già lavora all'interno della struttura museale che per gli altri collaboratori. Inoltre vogliamo entrare nelle scuole del territorio e andare incontro agli adoloscenti, una fascia di età che non hai mai visitato il Museo di Anzio». Per questo scopo è stato lanciato un progetto ad hoc: “Museo a Scuola” prevede una serie di lezione

Cultura

30 settembre 2009

Sul litorale capitolino abbandonati al degrado 235mila metri quadrati di reperti storici

Che Cesare non veda… La Soprintendenza alle Antichità: «Non abbiamo soldi sufficienti a curare le aree archeologiche». Il Municipio: «Allora facciamo adottare gli Scavi»

di Enzo Bianciardi

l patrimonio archeologico del litorale romano è in pericolo. L’analisi arriva dagli studiosi dell’associazione culturale Severiana che hanno denunciato il grave stato di abbandono e degrado in cui versano i siti archeologici di Ostia e Fiumicino, in tutto 235mila metri quadrati di terme, necropoli, strade, resti di abitazioni e taverne: 175mila metri quadrati a Ostia e 60mila a Fiumicino che rischiano di scomparire o, comunque, di riportare gravi e irreversibili danni. Dopo una serie di sopralluoghi sui siti, l’associazione Severiana ha presentato un esposto

alla procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, chiedendo di verificare eventuali responsabilità sullo stato di abbandono delle aree archeologiche. La commissione Cultura del XIII Municipio ha chiesto una maggiore tutela degli scavi della villa di Plinio all’interno della pineta di Castelfusano. Entro la fine di settembre è in programma una riunione della commissione con all’ordine del giorno la situazione degli scavi archeologici. «Nell’entroterra di Ostia - scrive Andrea Schiavone, presidente dell’associazione culturale - le aree archeologiche sono in uno stato pietoso. A partire da quella in piazza Giovanni Omiccioli, a Ma-

lafede, oppure dei ritrovamenti lungo via di Acilia, e all’interno al Camping Fabulous, dove è stato ritrovato un mosaico raffigurante il dio Nettuno, molto simile agli altri due mosaici delle Terme che si trovano a Ostia Antica». «Inoltre, nella pineta antistante via di Malafede sono stati cancellati parte dei resti archeologici presenti», sottolinea Schiavone. «Abbiamo fatto un sopralluogo nell’area con la Soprintendenza alle Antichità di Ostia, rinvenendo materiali pertinenti a una villa romana ancora non scavata. La zona è ricchissima. Addirittura carte del XVI secolo riportano proprio qui le rovine di una torre medievale chiamata Tra-

fusa, che poi ha finito per dare il nome alle tenute storiche della zona. Anche il XIII Municipio ha responsabilità precise, si tratta di reperti che ricadendo in aree comunali, dovrebbero essere valorizzati. A piazza Omiccioli la villa romana è diventata una latrina e non c’è alcuna vigilanza, tanto che scompaiono, giorno dopo giorno, tessere dei mosaici». «Non abbiamo fondi a sufficienza - afferma Angelo Pellegrino della Soprintendenza archeologica - Nel territorio di Ostia abbiamo 18 siti scavati e recintati ma è impossibile tenerli sotto con-

trollo. La maggior parte dei ritrovamenti vengono catalogati e poi ricoperti. In piazza Gregoriopoli, a Ostia Antica, il “colombaio” dell’età imperiale venuto alla luce nel corso dei lavori di rifacimento della pavimentazione è stato ricoperto. Abbiamo tecnici e archeologici ma senza fondi non si può avviare nessuno studio concreto». «Il commissariamento dovrebbe consentire di accedere a nuovi finanziamenti per quest’area archeologica, ma per ora, la situazione è rimasta la stessa”, afferma Pellegrino. «L’unico intervento previsto sarà messo in atto per le ville romane a Dragoncello, i cui mosaici sono stati in esposizione a Berlino per dieci anni e ora

sono tornati a Ostia Antica. Con i fondi previsti per gli articoli 11 sarà possibile sistemare il sito e allestire un piccolo museo da affidare alla Terza Università di Roma». «Il Municipio vuole prendere in mano la situazione - annuncia Monica Picca, presidente della commissione Cultura - Per assicurare una maggiore tutela dei monumenti pensiamo di lanciare una sorta di volontariato-sociale, lasciando che siano associazioni e scuole ad “adottare” in maniera concreta le aree archeologiche, assicurandone almeno la cura e la pulizia».

La città di Anco Marzio

L’antica Ostium venne fondata, secondo la leggenda, da re Anco Marzio nel VII secolo avanti Cristo. Ma l’insediamento rimasto, in base alle ricerche effettuate da sorici e archeologici, inizia ad essere costruito tre secoli più tardi, con funzione di colonia militare per il controllo della costa. Fin dall’origine, però, è anche un porto fluviale, dal quale dipende l’approvvigionamento granario di Roma. Dalla metà circa del I secolo avanti Cristo, divenuta “colonia romana” a pieno titolo e pertanto dotata di magistrati propri, Ostia conobbe un notevole sviluppo economico e demografico. Dopo la fondazione della cinta muraria, progettata da Cicerone, la città venne ridisegnata anche con i suggerimenti degli stessi imperatori. La decadenza città iniziò nel III secolo e divenne inequivocabile con la caduta dell’Impero romano e lo spostamento della popolazione verso il borgo dell’attigua Gregoriopoli.

Redazionale

30 settembre 2009

Il chewing gum biodegradabile permette di risparmiare miliardi di euro

L'euro di spesa per rimuovere ogni gomma da masticare dalle strade

iene gettato e attaccato ovunque, ha un gusto effimero e soprattutto provoca danni ingenti. Il chewing gum, che la maggior parte dei masticatori incalliti è solito gettare a terra, rovina le suole delle scarpe dei passanti che lo calpestano, le ruote delle bicilcette, quelle delle macchine, le mani dei bambini che ci cadono sopra e la pavimentazione dei più belli centri storici d'Italia, composta principalmente da sampietrini, pietre e marmi che non riescono a difendersi dalla deturpazione e dall'erosione delle gomme da masticare. Per non parlare poi di quelle appiccicate volontariamente sotto i tavoli di qualche ufficio, sotto le panche delle chiese e tra i banchi di scuola, addirittura di quelli universitari. Il problema principale sta nella difficoltà che

gli operatori ecologici delle varie città d'Italia incontrano nei tentativi di pulizia delle strade: le gomme da masticare sono diventate resistenti alle ramazze e ai classici mezzi impiegati dalla ditte. Il chewing gum non è altro che un impasto che si ottiene dal caucciù mescolato a zucchero e aromatizzanti, eppure è in grado di creare enormi e impensabili danni e per essere smaltito nell'ambiente ci vogliono addirittura cinque anni. L'associazione dei conusmatori Aduc ha analizzato delle statistiche arrivate dalla Germania e ha calcolato che la rimozione di una sinogla gomma da masticare richiede la spesa di un euro, ipotizzando un esborso finanziario totale di 23 miliardi di euro per le casse comunale di tutta Italia. Il costo sociale quindi è altissimo, basti pensare che per

ricostruire L'Aquila dopo il terremoto lo Stato ha stanziato 8 miliardi di euro. E poi a pagare il conto salato delle cicche sono

anche quei cittadini che non hanno l'abitudine di masticare. Tante le soluzioni ipotizzate per risolvere il problema, come quella estrema scelta nel 1992 dalla città di Singapore che ha messo al bando le gomme da masticare. Adesso, però, non servirà più arrivare a tanto grazie alla messa in commercio delle Chicza, la nuovissima gomma da masticare completamente naturale e biodegradabile che arriva dal Messico. La sua particolare composizione le permette di sgretoalrsi nella polvere dopo appena sei settiamane, dissolvendosi nell'acqua oppure nel terreno. La rivoluzione Chicza consentirà ai Comuni di tutta Italia di avere un problema in meno e d'impiegare in modo più proficuo le risorse economiche fino a oggi destinate alla lotta contro il chewing gum.

I miliardi di euro stanziati ogni anno dai Comuni italiani per combattere il chewing gum

1992

L'anno in cui la città di Singapore ha messo al bando le cicche

Gli anni che una gomma da masticare impiega per essere smaltita a contatto con l'ambiente

Le settimane di tempo che impiega Chicza, la nuova gomma biodegradabile, per sgretolarsi a contatto con l'acqua e il terreno

30 settembre 2009

Il Personaggio

Dopo il reality Campioni l'attaccante capitolino approda all'Anziolavinio

Fuori onda con Giuffrida

«Ho scherzato in campo con Nesta ma ora ho voglia di calcio»

l sogno ormai è svanito ma la passione per il calcio è più forte che mai. Il reality show Campioni, le sfuriate di Ciccio Graziani, il Cervia e il calcio professionistico rappresentano soltanto il punto di partenza della carriera di Christian Giuffrida, attacante romano classe 1985, che a soli 24 anni sta cercando di rinascere nella fila dell'Anziolavinio. «Dopo il Cervia sono andato al Bellinzola (serie B svizzera ndr) e ho messo insieme due presenze. L'esperienza è stata positiva per la mia crescita personale e professionale, ma ero troppo giovane. Prima di firmare sono stato anche vicino alla Roma, sarei dovuto andare in ritiro con Totti e compagni, ma poi è tutto sfumato

e personalmente non ne ho neanche mai capito bene il perché». Oggi Giuffrida ha firmato per l'Anziolavinio e ha solo voglia di calcio. «Conoscevo già la società e il mister, per questo ho subito accettato. Voglio fare un buon campionato e aiutare la squadra. Un altro obiettivo è quello di affrancarmi definitivamente da Campioni, perché calcio e piccolo schermo non vanno assolutamente d'accordo. Nella mia carriera ho incontrato diverse difficoltà soltanto perché tante persone mi vedevano ancora come un personaggio televisivo». Della sua avventura con il Cervia, però, Christian Giuffrida si porta dietro anche tanti ricordi positivi: «Ab-

Progetto all'insegna dei valori sportivi

Graziani, Panatta, Lucchetta e Chechi sfidano gli studenti

“Un Campione per Amico” è sbarcato ad Anzio. Adriano Panatta, Juri Chechi, Andrea Lucchetta e Francesco Graziani martedì 29 settembre sono scesi in campo con gli studenti di Anzio per dare vita a una giornata dedicata alla festa dello sport. Studenti e stelle degli sport professionistici, infatti, si sono sfidati su campi da tennis, volley, calcetto e all'interno del percorso ginnico, che sono stati allestiti in via Fanciulla d'Anzio, davanti la Villa Imperiali di Nerone. “Un Campione per Amico” è un progetto itinerante, che gira per il Lazio

coinvolgendo gli alunni delle scuole elementari e medie e che solo nelle prime tappe, che si sono svolte nei mesi di aprile e maggio, ha visto la partecipazione di 10mila ragazzi. «Si tratta di una giornata all'insegna dei valori sani dello sport – conclude Marc Del Villano, Assessore di Anzio alle Politiche della scuola – gli allunni delle elementari e delle medie del nostro territorio, inoltre, avranno l'opportunità di vivere un'esperienza unica: una giornata intera accanto a quattro campioni del calibro di Panatta, Chechi, Graziani e Lucchetta».

biamo giocato amichevoli contro grandi squadre di serie A, come il Milan – racconta Giuffrida – e abbiamo riempito stadi importanti come quello di Palermo, giocando davanti a quasi 50mila persone. Per un ragazzino di 18 anni come me, preso dalla strada e che fino a quel momento avevano giocato solo in campi di periferia, era davvero il massimo. Quello che mi ha stupito di più è stato l'approccio che giocatori professionisti del calibro di Rui Costa hanno avuto con noi. Ricordo che nell'amichevole contro i rossoneri ho scherzato con Nesta e Costacurta mentre mi marcavano a palla lontana; inoltre sento ancora qualche ex compagno del Cervia». Alla

storia dei reality show italiani sono passate anche le sfuriate di mister Graziani: «Sono cose che succedono all'interno di ogni spogliatoio – dice ancora il centravanti capitolino – solo che viste in televisione facevano davvero ridere. Con il mister ho sempre avuto un rapporto puramente professionale, che iniziava e finiva sul campo, forse perché era molto giovane». Campioni, comunque, è un capitolo chiuso perché ora la punta romana è concentrata sul calcio giocato e non pensa più al mondo dorato dei professionisti; niente più veline e locali. «Il mio binomio preferito è sempre stato pallone e stretching». (M.S.)

I big del pallone

Le stelle del Mare di Roma

Christian Giuffrida è solo l'ultima delle stelle arrivate all'Anziolavinio negli ultimi anni. Calciatori che hanno giocato tra i professionisti, in serie A e in serie B, oppure che quel mondo lo hanno sfiorato, proprio come la punta nata a Roma. Prima di lui il presidente Franco Rizzaro, infatti, aveva portato al Bruschini anche elementi del calibro di Davide Olivares, che tra le altre squadre ha militato anche con Lazio,

Lecce e Bari, e Hugo Enyinnaya, l'attaccante nigeriano che il 18 dicembre del 1999 ha esordito nella massima serie insieme ad Antonio Cassano, segnando uno spettacolare gol da 30 metri contro l'Inter. L'operazione campioni voluta da Rizzaro non ha sempre dato ottimi risultati ma quest'anno il Presidente neroniano ha deciso di riprovarci con Giuffrida. Olivares, Enyinnaya e lo stesso Giuffrida non solo gli unici big che in questi anni hanno deciso di rimettersi in gioco in categorie inferiori. Anche Marco Del Vecchio, dato l'addio alla sua Roma, ha scelto di calcare i campi dove non ci sono telecamere e nel 2008 – 2009 ha giocato tra le fila della Pescatori Ostia.

Redazionale

30 settembre 2009

Cucina Cucina &Mare &Mare Un successo la manifestazione organizzata da AQ International e Antium

Luci nel Blu, i riflessi del turismo

na finestra sul litorale, sulle opportunità turistiche, marinare, enogastronomiche e di sviluppo della costa. “Luci nel Blu”, la manifestazione organizzata da AQ e Antium, ancora una volta ha colpito nel segno. L’evento, giunto quest’anno alla sua quarta edizione, si è confermato come un punto di riferimento importante per il litorale romano, e la sua credibilità è stata confermata ancora una volta dal grande numero di partecipanti. A differenza degli anni scorsi poi, in questa edizione gli organizzatori hanno cercato di coinvolgere i tecnici del settore, ma non solo, attraverso una serie di appuntamenti meno tecnici rispetto al passato. «Luci nel Blu – hanno spiegato gli organizzatori – quest’anno è stato incentrato sul turismo enogastronomico legato al mare e ad un rapporto consapevole delle risorse che questo ci offre». Il tutto arricchito con mostre, proiezioni e dibattiti per lo studio di uno sviluppo turistico sostenibile, per infondere una cultura del cibo consapevole dell’ambiente. L’apertura sabato 26 settembre, con un percorso espositivo tra gli stand delle aziende del litorale, una serie di convegni sulle strategie di sviluppo sostenibile del mare del Lazio, e le testimonianze

dei maestri d’ascia di Anzio, che hanno ripercorso la storia e le tradizioni locali, mentre all’esterno dell’AQ International l’associazione Lifeguard intratteneva i bambini con le esibizioni dei suoi cani terranova da salvataggio. Novità assoluta di questa edizione poi, è stata la gara di cucina

“Penne avvelenate”, con giornalisti impegnati ai fornelli nella creazione di primi piatti a base di pesce, e votati da una giuria tecnica di chef. Una trovata che ha divertito i presenti, e ha ribaltato i ruoli per un giorno. Spazio al mare anche nella giornata di domenica 27, quando, dopo un giro

in barca alla Villa di Nerone, gli ospiti della manifestazione hanno potuto prendere parte ad una serie di convegni dedicati alle emergenze sanitarie in mare, sicurezza e medicina iperbarica, prima di concludere con la presentazione del nuovo “Polo turistico-alberghiero e sportivo di Anzio” da

parte di Salvo Cacciola, presidente di AQ International ed ideatore del progetto, e degli architetti Andrea Pozzi e Fabrizio Properzi dello studio Structura. Certo è, che l’obiettivo di Luci nel Blu, anche quest’anno, è stato raggiunto. E per la prossima edizione c’è da aspettarsi nuove sorprese.

Economia

Fannulloni? No, disoccupati

Indagine dell’Istat: nel Mezzogiorno le maggiori difficoltà per i lavoratori L’Istituto di statistica spiega i motivi della crisi: «Il risultato sintetizza l'accentuarsi del calo dei dipendenti a termine e l’ulteriore riduzione del numero dei collaboratori». di Francesco Pastoressa (francesco.pastoressa@reporternews.it)

isoccupazione ai livelli di guardia. Altro che fannulloni o raccomandati. Nel secondo trimestre del 2009, secondo un’indagine effettuata in questi giorni dall’Istat, la disoccupazione in Italia sarebbe al 7,4 %, contro il 6,7 % dell’analogo periodo del 2008. Il livello più alto degli ultimi tre anni. Al Nord l‘innalzamento del tasso di disoccupazione (dal 3,8 al 5,0 %) riguarda sia gli uomini sia le donne; al Centro la crescita al 6,7 % dal 6,4 % di un anno prima, investe soprattutto gli uomini, mentre nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione risulta pari al 12 %, appena un decimo di punto in più rispetto al secondo trimestre 2008. Per gli stranieri invece il tasso si porta, nel secondo trimestre 2009, all’11 % dall’8,8 % di

un anno prima. Complessivamente comunque, rispetto al secondo trimestre del 2008, sono stati 378mila i posti di lavoro persi dagli italiani, il peggior dato dal secondo trimestre del 1994. «Il risultato - spiega l’Istituto di statistica sintetizza il protrarsi della caduta dell'occupazione autonoma delle

piccole imprese, l'accentuarsi del calo dei dipendenti a termine e la nuova riduzione del numero dei collaboratori». Tanto che pure l’offerta di lavoro registra un calo dell’1% (circa 241mila unità) rispetto allo stesso periodo del 2008. Scende di circa un punto e mezzo in percentuale anche il tasso di occupazione della popolazione tra 15 e 64 anni, che passa dal 59,2 % del secondo trimestre 2008 all’attuale 57,9 %. Il numero delle persone in cerca di occupazione sale invece a 1.841.000 unità (registrando quindi un + 8,1% rispetto al secondo trimestre 2008). Il rapporto dell’Istat analizza infine i fattori che hanno portato nell’ultimo anno ad una crescita dell’inattività,

in particolar modo nel Mezzogiorno: scoraggiamento, mancata ricerca del lavoro di molte donne per motivi familiari, ritardato ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Il lavoro fa male, sostengono in molti, specialmente quando non c’è. E specialmente se si rapportano i dati occupazionali con i cosiddetti fannulloni tanto citati dal ministro Brunetta: coloro che un lavoro ce l’hanno, ma non si comportano in modo consono a quelle che sono le aspettative di pubbliche amministrazioni ed aziende. E le previsioni sulla disoccupazione sono scoraggianti anche per il prossimo futuro, a meno di un’inversione di rotta improvvisa.

30 settembre 2009

Nel 2010 il record negativo

Questa la previsione dell’Ocse: gravi danni per giovani, basse professionalità, immigrati e minoranze Il peggio deve ancora arrivare. Se i dati raccolti dall’Istat per il secondo trimestre del 2009 hanno lanciato l’allarme, le previsioni possono far perdere le speranze anche ai più ottimisti. A fotografare la situazione è l’Ocse, nell’Employment Outlook 2009. Nel 2010 nell'area Ocse ci sarà un numero record di disoccupati: 57 milioni, con un tasso molto vicino al 10%. E in Italia la maggiore crescita della disoccupazione ci sarà proprio nel prossimo anno, quando il tasso tornerà nuovamente a due cifre (10,5%, stima l'organizzazione di Parigi per l'ultimo trimestre del 2010). Più rassicuranti le parole del Governo. «L'Ocse - ha spiegato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi - riconosce all'Italia di aver saputo contenere più di altri Paesi l'impatto della crisi sull'occupazione. E bisogna dire che la capacità di reagire dell'Italia ha fatto sì che già in passato i dati Ocse fossero nella realtà smentiti dai dati Istat». L’Ocse però rincara la dose, entrando nei dettagli. «Le perdite più pesanti di posti di lavoro si registrano all'interno dei gruppi già svantaggiati nel mercato del lavoro: giovani, basse professionalità, immigrati, minoranze, e tra questi soggetti con contratti temporanei o atipici».

Curiosità dal mondo

30 settembre 2009

Disinfettante da sbornia Inghilterra

In una prigione di Portland è stato distribuito ai detenuti un disinfettante a base alcolica per prevenire l'influenza A, ma poi è stato subito ritirato. I carcerati lo hanno bevuto e ubriachi hanno scatenato una rissa.

Bottiglie d'acqua al bando Australia

La città rurale di Bundanoon, Australia, è la prima che ha messo al bando l'acqua imbottigliata commercialmente. Contro la produzione di gas serra in scuole e strade sono stati installati rubinetti ad acqua filtrata di alta tecnologia.

Topo impedisce il decollo India

La presenza di un topo su un aereo dell'Air India, diretto a Londra, ha impedito il decollo dalla capitale del Punjab. I 238 passeggeri erano già a bordo quando uno di loro ha visto il roditore e avvisato l'equipaggio.

La catena londinese Budgens si affida alla tecnologia per combattere l'assenteismo

Impronte digitali al supermercato Va in pensione il cartellino da timbrare. Arriva la scansione della mano

di Gianluca Contiero

fannulloni diventano globali e non vivono più soltanto in Italia. Anzi, visti dall'estero quelli dello Stivale sembrano essere dei veri e propri stakanovisti del lavoro. Il fenomeno si sta diffondendo a macchia d'olio in ogni parte del mondo e la battaglia lanciata dal ministro Renato Brunetta è soltanto la punta dell'iceberg. In Inghilterra la catena di supermercati Budgens, che vanta venti punti vendita soltanto a Londra, ha deciso di ricorrere alle maniera forti e di puntare addirittura sulle tecnologie biometriche che vengono utilizzate negli aeroporti di tutto il mondo per garantire la sicurezza. Quella più conosciuta è la rilevazione delle impronte digitali. Le troppe furbate dei dipendenti, come le false dichiarazioni di presenza e il mancato rispetto degli orari lavorativi, hanno spinto i titolari della catena ad abbandonare il classico rendiconto, troppo spesso soggetto a errori, e a ricorrere alle nuove tecnolgie. E così in tutti i punti vendita è stato installato un macchinario in grado di leggere le impronte digitali

di ogni dipendente, che sono state precedentemente archiviate su un database interno. Chi entra ed esce dalla sede del supermercato dove lavora deve inserire ogni volta il proprio codice sul tastierino numerico, quello riportato anche sulla busta paga, e poggiare la mano sul sensore, che abbinerà i dati rilevati, li incrocerà con il proprio archivio e

saprà con estrema precisione chi sta lasciando il proprio posto di lavoro e in che momento della giornata. Barare sulla propria presenza e sugli orari giornalieri, quindi, è davvero impossibile. Forse la misura impiegata per combattere i fannulloni sarà anche esagerata, ma vanno anche compresi gli interessi economici di imprenditori che rischiano il proprio capitale in prima persona. Altro dato a testimonianza che anche all'estero i fannulloni non scherzano è quello relativo alle ferie consumate nell'arco di un anno, e pure qui gli italiani escono a testa alta: in Francia su 38 giorni disponibili in media ne vengono usati 36, mentre i lavoratori spagnoli si concedono 27 giorni di relax su 30; 25 a fronte dei 27 a cui hanno diritto i riposi che si regalano i tedeschi, 24 su 26 gli inglesi e 24 su 27 gli austriaci. A chiudere questa particolare classifica ci sono i lavoratori italiani, che su un totale di 31 giorni di vacanze pagate ne lasciano mediamente addiritura sei nel piano ferie. I lavoratori dello Stivale, infine, si confermano veri e propri stakanovisti anche per quanto riguarda le ore lavorative, tanto che più di un quarto di loro sfora le 40 ore settimanali.

Cucina

30 settembre 2009

Dopo il successo del ristorante di Anzio, nuovo locale a Nettuno in via dell’Olmata

Sapori di Mare raddoppia il gusto

150 etichette di vini, pesce fresco “a vista” dei clienti, ma anche musica, intrattenimento, e calamari al cartoccio già durante il primo pomeriggio

sapori del mare gustati comodamente in un ambiente accogliente e raffinato al tempo stesso. Dopo il successo del ristorante “Sapori di Mare” sul porto di Anzio, ha aperto da pochi giorni in via dell’Olmata, a pochi passi dal centro storico di Nettuno, “Sapori di Mare2”, ristorantepescheria-ostricheria-friggitoria-vine ria, e promette già di regalare soddisfazioni culinarie ai propri clienti. Pesce fresco arricchito da spezie esotiche, ma non solo. Francesco Salustri, proprietario del locale, ha voluto

fare di più, garantendo la qualità del prodotto offerto e dando la possibilità di scegliere cosa mangiare direttamente dal banco del pesce posizionato all’entrata del ristorante. Il tutto senza obblighi particolari, ma decidendo sul momento se approfittare dell’ambiente riservato del locale, oppure se portare via piatti già pronti da gustare comodamente a casa. L’appuntamento con il gusto però, comincia già prima di cena, con gli aperitivi a base di crudi, ostriche e frutti di mare, serviti in tavola

o al banco accompagnati da una delle 150 etichette di vini presenti

nella cantina del ristorante. Due le zone nelle quali accomodarsi per

gustare i piatti preparati dallo chef Aristodemo Del Gatto, diplomato presso la scuola di cucina Cordon Bleu di Roma, sommelier professionista e docente all’istituto alberghiero di Anzio: la sala ristorante al piano terra, dove scegliere primi e secondi di qualità garantita, o la sala degustazione al primo piano, dove i clienti del locale potranno assaggiare le specialità della casa in un ambiente più informale e senza dover necessariamente scegliere un piatto piuttosto che un altro. Senza dimenticare il dopo cena, con musica ed intrattenimento per chi vuole solo divertirsi, o i fantastici calamari al cartoccio a portar via preparati già nel tardo pomeriggio. «Vogliamo offrire ai nostri clienti – spiega Francesco Salustri – qualità e freschezza nei prodotti, mettendo a loro disposizione il banco del pesce per scegliere con la massima trasparenza. Chiaro che per coloro che vorranno rinunciare ai piaceri del mare, non mancheranno salumi e formaggi accompagnati da vini rossi di prima scelta». Lo staff di “Sapori di Mare2” è già pronto ad accogliere i propri clienti, con simpatia e serietà. E conoscendo la fama di cui gode Francesco Salustri nell’ambiente, non è da escludere, a breve, qualche presenza vip.

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Quindicinale di attualità, cronaca, economia, turismo e cultura

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