Giornale dei Distillatori 01.12.2014

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novembre 2014

GIORNALE DEI DISTILLATORI – PAG. 3

EMISSION TRADING LA COMMISSIONE UE DETERMINA UN GRIDO DI DOLORE IL RISCHIO CARBON LEAKAGE Non è questo l’unico che arriva alla nostra redaCon decisione del 27 ottobre (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 29 ottobre), la Commissione Europea determina, a norma della direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (e ai fini dell’allocazione gratuita delle quote), l’elenco dei settori e dei sottosettori ritenuti esposti a un rischio elevato di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio per il periodo dal 2015 al 2019, in applicazione dal 1° gennaio 2015, e abroga a decorrere dalla stessa data la Decisione 2010/2/UE. Nell’Allegatoal testodella Decisioneè incluso anche il settore distillatorio, con l’attività “Distillazione, rettifica e miscelatura di alcolici” codice NACE 1101, per la quale è prevista l’allocazione gratuita delle quote.

ETICHETTATURA: MIPAAF APRE CONSULTAZIONE PUBBLICA ONLINE

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l Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende ha aperto dal 7 novembre, sul sito www.politicheagricole.it , la consultazione pubblica dei cittadini sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari. I consumatori, i produttori e gli operatori potranno esprimersi su quali informazioni vorrebbero trovare sulle etichette dei prodotti, rispondendo ad un questionario con 11 domande sull’importanza dell’origine e della tracciabilità dei cibi. I risultati saranno utilizzati come supporto e rafforzamento delle scelte nazionali che l’Italia farà sul tema dell’etichettatura, che verranno presentate a Bruxelles, in attuazione del nuovo Regolamento sull’etichetta-

tura che entrerà in vigore il 13 dicembre. “Diamo voce ai cittadini su un tema fondamentale come l’etichettatura e la trasparenza delle informazioni sul cibo – ha commentato il ministro Maurizio Martina – Con la consultazione pubblica che avviamo oggi gli italiani potranno esprimere per la prima volta la loro opinione sulla tracciabilità e sull’origine dei prodotti agroalimentari. Non si tratta di un questionario puro e semplice, ma di uno strumento di condivisione con i consumatori degli indirizzi politici su una materia che incide sulla vita di ogni giorno. Il nostro obiettivo è accelerare sulla legge sull’etichettatura, in linea con le nuove disposizioni dell’Unione Europea.

zione, di grida di dolore. Scegliamo di pubblicare questo perché Priscilla Occhipinti sa esprimere meglio di altri, con la sua eloquente passionalità, il sentimento di tanti.

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inalmente ho pianto: e ho potuto farlo prima che questo Stato ingordo e nemico degli imprenditori mi togliesse anche gli occhi per piangere. Gestisco da quindici anni la mia distilleria, da allora sono aumentate di pari passo le soddisfazioni, con tante medaglie d’oro vinte dalle mie grappe, ma sono aumentate anche le difficoltà dovute ad una crescente burocrazia che ha ferocemente inciso su spese ed impegno. Lavoro quasi esclusivamente per conto terzi; mi onoro di servire le più prestigiose aziende vitivinicole italiane, e, per la qualità dei miei prodotti e la correttezza del mio agire, godo del rispetto e della benevolenza delle Istituzioni. Tristemente, però, onori, prestigio, benevolenza e medaglie d’oro non bastano a sostenere i crescenti balzelli cui la mia azienda è sottoposta. Distillo vinacce fresche per cui la produzione è limitata a solo due mesi all’anno, ma le tasse su strutture e mezzi, ed i costi di gestione, devo sostenerli per i dodici mesi. Il tutto “confortato” da continui controlli, ispezioni ed imposizioni dai vari numerosi organi (di Stato, Regioni, Provincie e Comuni) che hanno creato

in questi anni un buon numero di posti di lavoro nella burocrazia. Questi loro impiegati avranno sempre più tempo da dedicare ad ogni singola azienda dato che, grazie a chiusure forzate o fallimenti, in ogni settore produttivo le realtà economiche da controllare sono e saranno sempre meno. Non è necessario cercare molto per vedere quante sono le attività chiuse. Ed è poi offensivo il continuo creare iniziative di dubbia utilità a sostegno delle imprese, quali tavole rotonde, incontri, convegni, studi, seminari, corsi, ecc., il cui prevalente scopo è di finanziare gli stessi organizzatori ed una innumerevole quantità di carrozzoni. Ma questi soldi, non sarebbe meglio lasciarli alle aziende per continuare a sopravvivere? Non ho mai subito il fascino delle sirene che mi proponevano di vendere ad altri Paesi la mia conoscenza, che non considero mia ma della tradizione italiana e, per questo, non lo farò mai; però è sempre più faticoso continuare a dare alla mia Terra l’eccellenza del mio lavoro. Ottimista per natura, mi sono lasciata prendere dallo sconforto anche per il preannunciato aumento dell’accisa che dal primo

gennaio prossimo salirà da € 9,14 a €10,35, il tutto naturalmente gravato da IVA al momento “solo” al 22%, per una doppia tassazione tutta italiana! Questa volta sono io a sperare in un Loro ravvedimento… operoso! Ogni volta che è aumentata l’accisa (e i presunti maggiori proventi sono già spesi dallo Stato ancor prima dell’incasso), il gettito fiscale è diminuito, si sono persi migliaia di posti di lavoro ed il debito pubblico è aumentato. Sembra che ci sia la volontà di distruggere tutto ciò che contraddistingueva l’eccellenza italiana. Tanti clienti si rivolgono a me, dispiaciuti di non poter pagare, sono persone perbene che hanno meravigliose aziende, ma non hanno liquidità, mancano quei soldi che vengono “succhiati” dallo Stato. Zecche e pulci hanno più rispetto per chi le nutre, quando vedono che chi li alimenta soffre succhiano meno sangue. Per quello che mi riguarda continuerò a lottare e stringere i denti; lavorerò giorno e notte perché il mio lavoro è la mia vita, anche se mi è difficile capire come noi imprenditori possiamo essere così testardi da voler continuare a profondere anima, cuore, soldi ed impegno nelle nostre aziende quando sarebbe molto più comodo chiudere tutto e vivere anche noi sulle spalle dello Stato, prodigo in sperperi che il solo enumerarli sarebbe mortificante e scandaloso. Con un applauso ai politici italiani perché distruggendo le imprese italiane danno un grande incremento ai disperati di tutto il mondo: qui non ci sono Italiani disperati, c’è una popolazione che soffre di una miseria dignitosa e c’è chi, prima di essere disperato, ricorre al suicidio. E un grazie ai miei genitori per quei soldi che a me servono per lavorare senza finire strangolata dalle banche, perché, pur essendo questa una sana e bella azienda in pieno sviluppo, conosciuta in tutto il mondo, avrebbe difficoltà a tirare avanti senza il loro aiuto. Priscilla Occhipinti


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