Priscilla Occhipinti - Aziende al Top

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Priscilla Occhipinti, la bella favola della “signora delle grappe” Ha raccolto l’eredità di uno dei più grandi distillatori della storia e ora guida un’azienda, che può considerarsi un vanto per la Maremma tutta. Parliamo di Priscilla Occhipinti e della sua bella storia che l’ha portata a dirigere, un po’ per passione, un po’ per destino, sulle orme del grande Gioacchino, la distilleria artigianale Nannoni con sede in località Aratrice a Paganico di Nicola alocci

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’arte e la tecnica della distillazione hanno radici antichissime, e si sono intrecciate sin dalla notte dei tempi con i segreti dell’alchimia, in tutte le culture tra fascino e mistero. La grappa è il distillato tipico per eccellenza della tradizione italiana, un prodotto, famoso nel mondo, che ha subìto significative evoluzioni, nel tempo e nei luoghi di produzione. Aratrice, Paganico, Toscana, Italia. Aratrice è una minuscola frazione agricola nella campagna maremmana, qui prospera la distilleria artigianale “Nannoni”, storica e pluripremiata, con una meritata fama nel settore, e che ha svolto un ruolo significativo nella tradizione dei maestri grappaioli. Priscilla Occhipinti è il maestro distillatore, l’artigiano della distilleria che gestisce insieme alle due socie Rossana

Gioacchino Nannoni

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e Morena, l’azienda fondata da Gioacchino Nannoni, definito da Luigi Veronelli e riconosciuto dai suoi colleghi “il distillatore principe”, che, oltre ad essere l’inventore della grappa toscana, ha dato vita a grappe uniche nel panorama italiano. Priscilla frequentava ancora il liceo classico, quando cominció a seguire il suo maestro e ad imparare da lui metodi e segreti di cui va fiera, ed ancor prima di laurearsi in Enologia e Viticultura aveva giá la responsabilitá della distillazione. È sempre il distillatore che fa la differenza, e la sensibilità deve essere tramandata tramite: esperienza, magia del tempo, volontà, passione, estro, istinto e ottime vinacce. Tutti elementi questi che animano da sempre le grappe dell’azienda Nannoni. Priscilla ci aspetta; arriviamo in una mattinata umida e piovosa, con un freddo che spazza il viso, la campagna è irrigidita e rallentata dall’inverno. Ma dentro la distilleria, in passato casa padronale di un’antica fattoria, batte un cuore caldo, fatto di alambicchi e strani macchinari, e soprattutto batte quello di Priscilla che novella Paracelso, mescola terra, aria e fuoco. Questa mattina c’è una classe dell’Istituto Agrario di Grosseto in visita all’azienda. Le visite da parte di scuole e università sono frequenti, e Priscilla oltre a dare lezioni tecniche, grazie al supporto di un medico ha dato vita ad una campagna di sensibilizzazione invitando i giovani a bere con intelligenza. “La grappa in rosa”, “una maga tra gli alambicchi”, “il vero distillatore donna”, “la signora delle grappe”, sono queste alcune delle tante definizioni attribuite a Priscilla. Incontriamola.

La grappa è un simbolo del made in Italy, con secoli di cultura alle spalle, solo negli ultimi decenni, grazie al lavoro di alcuni produttori, ha saputo evolversi nel gusto e nella comunicazione, fino a diventare un prodotto nobile, pari ai grandi distillati. Sei d’accordo con tutto questo? Soprattutto si è evoluto il modo di proporla e il modo di distillarla. Il potenziale aromatico dei vitigni italiani è il migliore che si può avere, e la varietà di uve è straordinaria. Negli ultimi 20 anni è nato un rispetto per queste materie prime. Vale a dire, laddove prima la grappa era fatta con vinacce buttate nell’aia e raccolte da terra con calma, oggi da parte di distillerie come la mia si valorizza la materia prima al massimo, proponendo non un semplice alcol, ma un distillato pieno di aromi, sapori e fascino da essere indirizzato e consumato da un mercato medio alto. Un ricordo degli inizi. Quando ho iniziato a girellare per la distilleria vedevo il mio maestro (Gioacchino Nannoni) che stava seduto al calduccio davanti agli impianti e guardava la campana di distillazione e mi diceva: “Vedi Priscilla, ogni gocciolina che esce da quella campana è un soldino”. Naturalmente aveva omesso di sottolineare tutta la fatica che c’è dietro. Io ho sempre desiderato fare il distillatore ed ho trascorso molto del mio tempo tra gli impianti e le vinacce. Faccio la grappa con amore e la vendo per necessità. Anche se oggi, sempre più spesso, ci si ritrova a gestire e spesso subire una marea di leggi, qualche volta incomprensibili, che prima non esistevano. Ogni distillatore esprime la sua capacità di interpretare questo affasci-


Il Maestro distillatore Priscilla Occhipinti in posa con alcune delle sue grappe

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Nella foto il controllo della grappa che riposa per lunghi anni in barriques

•••• “La cosa di cui vado maggiormente fiera – dice Priscilla parlando di Gioacchino Nannoni – è l’orgoglio che leggevo negli occhi al mio maestro, certo del fatto che ormai mi aveva messo nelle condizioni di portare avanti il suo progetto, la sua creatura; ed il mio orgoglio di perpetuare il suo nome. E vorrei ricordare le sue ultime parole: - Ti lascio in un grande impegno, Priscilla io ti ho messo nei guai”.

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nante mondo. In che modi conquisti le prestigiose maison dell’enologia italiana per le quali produci grappe? Al 95% lavoriamo per conto terzi. Se si presentasse un cliente che volesse una determinata tipologia di grappa, sarebbe da me indirizzato alle distillerie industriali, perché io voglio solo dare il meglio di quello che mi propongono quelle vinacce, e spesso ottengo distillati di vero pregio; mentre correttivi, trucchi o aggiunte che sono usuali nell’industria per ottenere quella determinata tipologia di grappa, non sono patrimonio del mio lavoro. Qualche numero? Lavoro per circa 150 aziende, alternandole negli anni, in quanto la mia capacità lavorativa non supera gli ottanta giorni in cui le vinacce arrivano fresche in distilleria. Per far fronte a ciò, visto che in Toscana l’andamento della lavorazione delle vinacce è concentrato sempre nello stesso periodo, sono riuscita a distillare anche in altri momenti, occupandomi di partite molto scelte di vinacce provenienti da vendemmie precoci o tardive, registrando così un discreto aumento di vitigni caratteristici di altre regioni, per

esempio Puglia, Campania e Sicilia. Le nostre grappe sono presenti in tutto il mondo, e non abbiamo mai comprato un litro di grappa, la facciamo tutta noi. E le grappe a vostro marchio? Con la volontà di non fare concorrenza ai nostri clienti produciamo due distillati molto diversi e di grande successo. La riserva “Oro dei Carati”, che è una grappa di Brunello invecchiata in botti di rovere di limousine. E poi dello stesso vitigno, vale a dire il sangiovese grosso, la “Grappa da Sigaro”, invecchiata in botti di doghe di legni diversi tostati in vario modo con il fine di ottenere un distillato molto più balsamico e speziato, proprio per accompagnarlo al sigaro toscano. Questo successo é il coronamento di una nostra intuizione del trattamento delle barriques, che mi ha portato a Santo Domingo ospite di una importante distilleria dove ho potuto seguire le fasi di lavorazione dei legni adatti in quel caso per il rum. Come è cambiata l’immagine della grappa negli ultimi anni? Sicuramente il consumatore ha rivolto la sua attenzione alle grappe invecchiate, c’è una ricerca del distillato da medi-


Priscilla Occhipinti

tazione, quindi grappe con una complessità aromatica. Se esistesse un ipotetico “Tribunale della Grappa” cosa chiederebbe, riguardo agli aspetti normativi, per richiamare l’attenzione istituzionale, al fine di perfezionare maggiormente gli aspetti sia produttivi che commerciali, e dare maggiori garanzie? Intanto, gradirei essere a capo di questo tribunale. Devo dire che già grandi cose sono state fatte. Nel recepire le direttive comunitarie, l’Italia è stata molto restrittiva nei suoi canoni. Anche se ancora si trovano dei prodotti nei supermercati al costo di 3 euro a bottiglia, che sono tutto fuorché grappa ma che si fregiano illecitamente di tale nome. Da un punto di vista legislativo sono state poste le basi per un controllo maggiore, il problema sarà l’attuazione e il rispetto di queste leggi. L’unica operazione fondamentale è quella di educare il consumatore a verificare ció che acquista. Qualche frecciatina? Oggi, spesso ci si ritrova a gestire una marea di leggi che prima non esistevano. Continuo a distillare con amore e con immutato entusiasmo, e ormai, ogni mat-

tina vado a lavoro non sapendo quale difficoltà avrò, ma sono facile profeta nel sapere che quasi sicuramente qualche imprevisto si presenterà. Spesso il crescendo di leggi che nasce per moralizzare e regolarizzare il settore finisce col danneggiare chi ha sempre agito con correttezza ed onestà e operato in maniera responsabile e leale. Veniamo ai riconoscimenti e alle soddisfazioni? Con un Brandy realizzato per un’azienda del Chianti ho vinto la medaglia d’Oro a Bordeaux, dove a nord di questa città fanno il cognac e a sud l’armagnac. Una delle grappe che produciamo per una piccola azienda di Montalcino viene offerta agli ospiti della Casa Reale in Inghilterra. Una grappa imbottigliata l’anno passato è stata il premio gadget a Miss Macao nel Mondo, e sono molte le grappe che produciamo a nome di altri che si iscrivono a concorsi ricevendo premi e riconoscimenti; Grappe comunque che si trovano da Capo Nord all’Argentina, dalle Hawai alla Cina. Raccontaci l’aspetto artigianale, che tanto porti avanti e custodisci. Non c’è una fase nella mia azienda

che io non sia in grado di seguire. Dal guidare un camion, saldare le tubature, allo scrivere testi, seguire le leggi del settore, ecc. Questa mia ecletticità è dovuta solo alla necessità di interventi anche se piccoli, sempre urgenti. E quando distillo tutta la mia vita si trasferisce in distilleria, compreso l’ufficio e il letto. Questo perché ci sono dei passaggi che assolutamente non si possono delegare. L’impianto deve essere in armonia, e questa armonia la posso raggiungere solamente io. Il mio maestro diceva sempre che esistevano solo due persone al mondo che erano in grado di guidare questo impianto di distillazione, purtroppo adesso ci sono solo io, e devo essere costantemente presente per avere un prodotto all’altezza della Distilleria Nannoni. Quindi sei l’unica vera distillatrice artigianale donna in Italia? Ci sono altre donne proprietarie di distillerie, ma nessuna segue le vinacce direttamente e per tutta la durata del processo. Il motivo per cui sono stata invitata ed accolta a pieni voti nel Direttivo Nazionale dell’Associazione dei Distillatori è perché se importanti personaggi

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Priscilla Occhipinti con il suo maestro Gioacchino Nannoni

Le due grappe a marchio Nannoni

di prestigiose distillerie sono meravigliosi industriali, il mio apporto è quello dell’artigiano che ha due vanti, quello giá detto di gestire direttamente tutte le fasi aziendali e l’altro di non aver mai voluto ed avuto per la mia azienda un solo centesimo di contributi da parte dello Stato; posizione di forza che mi ha permesso quando si é reso necessario, di manifestare le mie idee ottenendo spesso significativi risultati per tutta la categoria. Voglio sottolineare l’appoggio, la benevolenza, il profondo affetto che mi è dato a larghe mani dalle mie due socie, Rossana e Morena. Oggi i processi produttivi si sono

affinati, quali grappe consigli di bere per poterle apprezzare al meglio, quelle che presentano elementi di morbidezza, i monovitigni, o quelle rudi della tradizione? A seconda delle circostanze e degli abbinamenti. Quindi per esempio, consiglierei di accostare alla cioccolata e al il sigaro una grappa molto strutturata e balsamica, così come potrebbe risultare divertente a fine pasto sentire le variazioni tra una grappa giovane e una invecchiata della stessa azienda, degustandole in bicchieri grandi e con calma, e cercando di percepire cosa c’è oltre la bottiglia. Devo ammettere che ho una passione per quelle aromatiche.

Concludiamo con un doveroso ricordo di Gioacchino Nannoni. L’orgoglio che gli leggevo negli occhi, soprattutto negli ultimi tempi, riferito al fatto che io potevo portare avanti questo progetto. E vorrei ricordare le sue ultime parole: “Ti lascio in un grande impegno, Priscilla io ti ho messo nei guai”. Non vorremmo aggiungere altro, solamente che la grappa per sua natura è una sapiente selezione degli aromi e dei composti naturali dell’uva, e Priscilla ne è una grande interprete. La corona che si è messa in testa è quella di una grande distillatrice, per passione e per destino, ma con tenacia ed umiltà.

Un’iniziativa per imparare a… bere

Dalla distilleria il messaggio: non bere! Degusta. Assapora. Goditi gli aromi, le emozioni. Vivi le sensazioni che ti ispira la grappa e fai tue, con orgoglio, le tradizioni della tua terra”. Questo è l’invito che Priscilla Occhipinti, Maestro distillatore della Distilleria Nannoni, ha rivolto recentemente al nutrito gruppo degli studenti dell’Istituto Professionale Alberghiero, “M. Buonarroti” di Arezzo in visita presso la sua azienda in loc. Aratrice a Paganico. Le visite e le lezioni tenute dalla dr. Priscilla nella sua distilleria sono sempre state frequenti, e spesso ospita scuole, università, associazioni ed enti; ma ha deciso che da ora in poi il suo messaggio sarà in ogni circostanza un forte invito a bere poco e con intelligenza. Approfittando della cordiale disponibilità ed amicizia col dr. Diego Mercurio, medico attento ed appassionato studioso sui rapporti dei giovani con l’alcol, in una

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collaborazione veramente a tutto tondo, ha tenuto una lezione indubbiamente diversa. Esperta nella sua ultra decennale attività di distillatore, ha visto, però, con quanto interesse gli studenti hanno seguito la efficace illustrazione del fenomeno “bere”, da parte del dr. Mercurio, il quale, non ha parlato solo da esperto del settore, ma da amico, confidente, facendo del suo intervento una “chiacchierata” amichevole, intercalata da qualche aneddoto ed altrettante belle battute di spirito tale da essere riuscito a rendere l’argomento veramente interessante e condivisibile, riscuotendo il consenso e l’applauso dei giovani; giovani tra l’altro ancor più motivati a quella serie di notizie, nozioni e suggerimenti dalla loro scelta professionale. Una volta conquistato l’interesse dell’auditorio, il dottor Mercurio ha spiegato con dovizia di particolari sia l’aspetto pret-

tamente medico-fisico che quello medicolegale, dando ampia soddisfazione a quanti hanno rivolto domande, manifestando quella curiosità caratteristica dei giovani quando gli stessi sono ben guidati. Dal canto suo, invece il distillatore Priscilla (come ama definirsi) ha tenuto la sua ormai collaudata visita guidata agli oltre quaranta ospiti, sicura però che data l’efficacia dell’iniziativa, da ora in poi le visite saranno da lei organizzate allo stesso modo, magari potenziando l’interesse con interventi altrettanto efficaci e mirati. È stata un’innovazione vincente che le permetterà in tal modo di continuare a fare la sua personale lotta all’abuso dell’alcol, idea che essendo Priscilla nel direttivo nazionale dell’Assodistil (associazione di categoria) proporrà alle altre distillerie in modo da fare azione congiunta ed efficace con le scuole e con il Ministero della Pubblica Istruzione in particolare.


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