SLAMDUNK - N°3

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L’EDITORIALE DI

Diciamocelo onestamente: vincere a Milano per la Giorgio Tesi Group sarebbe stata un’impresa clamorosa, quasi al di fuori di ogni logica del campionato di Serie A. Troppo più grossa e più pesante la squadra di Repesa per la truppa biancorossa, rotazioni più profonde, grandi tiratori da tre punti ed un campo che è sempre stato minato per il di Saverio Melegari Pistoia Basket. Ma nonostante questo, almeno per un’altra settimana, la Giorgio Tesi Group è ancora capolista della Serie A Beko, anche se in compagnia: e che compagnia con Milano, Reggio Emilia e Venezia. Un traguardo raggiunto grazie alle quattro vittorie consecutive ma che ovviamente non deve dare alla testa: qui c’è da lavorare a testa bassa e pedalare per arrivare alla fatidica quota 20 punti per essere più tranquilli e poter dire di essere in Serie A anche il prossimo anno. Per arrivare al 50% dell’opera da compiere, e forse anche qualcosa in più, ecco che il calendario sembra strizzare l’occhio con questi due turni casalinghi consecutivi contro Acqua Vitasnella Cantù e Pasta Reggia Caserta. Classifica alla mano veri e propri scontri salvezza, nonostante Cantù in questa stagione sia impegnata anche nella Fiba Europe Cup, la vecchia EuroChallenge. Finora i canturini hanno raccolto soltanto un successo, contro Torino, e sono reduci dal ko interno dopo overtime contro Brindisi per 100-103. Ma questa, come oramai da tradizione, non è una partita come le altre perché Cantù vuol dire gemellaggio con Montecatini, vuol dire rivalità e vuol dire tutto esaurito al PalaCarrara. Un avversario, quello di questo turno, sì giovane ma ugualmente tosto e la Giorgio Tesi Group dovrà essere brava a mettere le cose in chiaro fin da subito per far capire chi comanda in via Fermi. Perché questi due match interni nel giro di 7 giorni sono davvero troppo importanti per mettere un mattone enorme sulla casa “salvezza”. Sarà il ritorno, dopo la sua prima stagione europea, “a casa” per Langston Hall, il play della vecchia Tesi Group, ma soprattutto sarà la prima volta che si gioca a questo orario insolito, le 12. Invece del pranzo, in questa domenica, c’è solo basket per esigenze tv (match in diretta su Sky Sport). Bio-ritmi che cambiano, alimentazione da rivedere ma non la sostanza: provare a prendersi questi 2 punti per salire uno scalino ulteriore nel percorso di maturazione che coach Esposito si aspetta dai suoi ragazzi. Per il resto, pronti alla battaglia come sempre!

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Realisti sì, appagati mai di Elisa Pacini Cosa ha in comune la Giorgio Tesi Group con l’Emporio Armani Milano, la Reyer Venezia e la Grissin Bon Reggio Emilia, oltre al fatto di condividere dopo cinque giornate di serie A il primato in classifica? Il filo che unisce Pistoia a tre delle squadre deputate ai piani alti già dall’estate è quello di essere imbattuta in casa con due successi su due davanti al proprio pubblico come la corrazzata di Jasmin Repesa (che ha ribadito la sua imbattibilità casalinga anche con Pistoia) e gli orogranata di Charlie Recalcati. Reggio invece è l’unica tra le prime della classe ad aver giocato tre gare al PalaBigi. Con due gare consecutive in via Fermi, ad iniziare da quella contro Cantù all’inusuale ora di pranzo per poi passare a quella batticuore per Vincenzo Esposito contro Caserta, Pistoia cercherà di migliorare la sua striscia positiva interna. Due gare chiave, quelle contro Acqua Vitasnella e Pasta Reggia, che possono davvero indirizzare su un binario inaspettatamente ambizioso il “treno” dei desideri biancorosso. Quel treno, la cui immagine è stata evocata sia da Michele Antonutti che da coach Esposito prima della trasferta del Forum, ad evidenziare l’importanza di saper cogliere al volo le occasioni. E se alla fermata di Assago, la Tesi Group ha raccolto il primo ko stagionale, la sconfitta di Milano deve essere “sfruttata” al meglio per far riprendere velocità al freccia bianco-rossa. «Questa sconfitta ci deve far crescere - le parole di Esposito dopo lo stop sul campo della milionaria EA7 a cui coach Repesa ha dato solidità e quadratura - per essere pronti a giocare gare a livello più alto rispetto al nostro. Dobbiamo crescere soprattutto nella lettura di gioco contro alcuni tipi di squadre. Dobbiamo imparare velocemente a leggere queste situazioni. Non tutte le domeniche si incontrano squadre come Milano ma lo dobbiamo fare per non trovarsi in difficoltà in altre gare sulla carta più abbordabili». Dalla trasferta di Milano alla gara interna contro Cantù, la Tesi Group passa da una società che ha fatto la storia del basket italiano all’altra. Per questo, far tesoro degli errori del Forum può essere un bene prezioso per salire un altro gradino e accompagnare all’atteggiamento grintoso visto anche a Milano, una sempre migliore organizzazione di gioco. «Sono sicuro che impareremo da questa partita - chiude Esposito - e ci faremo trovare più pronti a giocare questo tipo di gare». Perché la consapevolezza di dover rimanere con i piedi per terra, senza farsi prendere dalle vertigini che può dare la classifica, in via Fermi non vuol dire accontentarsi. Sarebbe come tradire lo spirito di Vincenzo Esposito, che sta plasmando con la sua grinta infinita («dobbiamo rispettare tutti e non aver paura di nessuno») e la sua sfacciata umanità («guardando i tifosi di Pistoia in questo periodo, vedi proprio la felicità e questo ti dà gioia») questa squadra.

Una festosa invasione di Saverio Melegari Non sarà terreno di conquiste, i numeri del campo dicono questo, ma almeno a livello di tifo e folckloristico le trasferte della Giorgio Tesi Group al Forum di Assago contro l’EA7 Milano hanno sempre qualcosa di magico. C’era stata l’invasione per gara5 dei quarti di finale playoff, a maggio 2014, e addirittura di martedì con quasi 1.000 pistoiesi sugli spalti dell’impianto meneghino. Stavolta la sfida contro le “scarpette rosse” non metteva in palio la semifinale-scudetto ma il primato, in solitario o in coabitazione, in Serie A dopo cinque giornate. E, razionalmente parlando, quando può ricapitare alla “piccola” Pistoia di andare in uno dei templi del basket italiano e cantare a squarciagola “Salutate la capolista” contro la “grande” Milano? Questa era quella volta, quindi perché mancare? In 500 stavolta pronti a sobbarcarsi tre ore e mezzo di viaggio, 5 pullman e tanta voglia di divertirsi al fianco della squadra. La vittoria non è arrivata ma in campo la Giorgio Tesi Group si è fatta rispettare contro i “giganti” milanesi e la stessa cosa è successa sugli spalti. Come succederà questa domenica con l’arrivo di Cantù, altra partita speciale dove in molti torneranno a casa senza voce!


PALLACANESTRO CANTÙ 21 – Langston Hall (playmaker, 191 cm , 82 kg, Usa, 1991) Dopo la positiva stagione d’esordio fra i professionisti, peraltro proprio a Pistoia, è giunto in estate alla corte di coach Corbani con il duplice obiettivo di confermarsi come ottimo assistman e magari prendersi più responsabilità in fase realizzativa. Giocatore dallo spiccato altruismo, è un prodotto di Mercer University, che nel proprio anno da senior ha guidato alla miglior stagione della sua storia. In questa stagione viaggia a una media di 8.8 punti a partita in oltre 33 minuti di utilizzo.

7 – Brad Heslip (guardia, 188 cm, 82 kg, Can, 1990) Cresciuto nell’università battista di Baylor, a Waco, in Texas, ha iniziato la sua carriera fra i “pro” lo scorso anno in D-League, vestendo la maglia dei Reno Bighorns. Nel gennaio 2015 sbarca in Europa, firmando un contratto con la squadra bosniaca dell’Igokea, con cui vince campionato e coppa nazionale. Classica point guard, nella sua stagione d’esordio in Italia viaggia finora a una media di oltre 17 punti a partita.

5 – Awudu Awudu Abass (k) (ala, 200 cm, 100 kg, Ita, 1993) Nato a Como da padre ghanese e madre togolese, è entrato a 13 anni nel vivaio della società canturina. Con i lombardi ha esordito in serie A nel febbraio 2011, nel corso della vittoriosa trasferta di Teramo: a oggi, ha collezionato 82 presenze nel massimo campionato, tutte con la prestigiosa casacca biancoblu. Giocatore dalle grandi doti atletiche, quest’anno, nell’ottica della politica di ringiovanimento del sodalizio canturino ha assunto un ruolo ancor più di primo piano rispetto al recente passato, in cui aveva, comunque, trovato spazi assai significativi.

10 – LaQuinton Ross (ala, 203 cm, 100 kg, Usa, 1991) Reduce da un’ottima stagione a Pesaro, è un giocatore dalle grandi doti offensive. Cresciuto cestisticamente nella Ohio State University (con cui ha raggiunto l’Elite Eight nella sua stagione da senior), ha esordito fra i professionisti proprio in Italia, nello scorso campionato, guidando Pesaro a una difficilissima salvezza.

4 – Jared Berggren (centro, 208 cm, 107 kg, Usa, 1990) Cresciuto nella University of Wisconsin-Madison, con cui raggiunge per due volte la Sweet Sixteen, è un giocatore dall’importante impatto fisico e dotato di grande presenza sotto i tabelloni. Ha esordito fra i professionisti nel 2013, a Ostenda, nel massimo campionato belga: in due stagioni con la casacca oro-nera ha vinto due campionati, due coppe nazionali e una Supercoppa, disputando anche due Eurocup. Alla sua prima stagione in Italia, viaggia a una media di 7.4 punti, 5.8 rimbalzi e 2.8 stoppate a partita.

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12 – Ruben Zugno (playmaker, 186 cm, 80 kg, Ita, 1996) L’infortunio di Laganà consentirà probabilmente a questo giovane playmaker siciliano (ma a Cantù ormai da quattro anni) di trovare spazi non preventivabili. Lui nel frattempo si gode la soddisfazione dell’esordio in serie A, avvenuto nella vittoriosa sfida con Torino lo scorso 24 ottobre.

41 – Kenny Hasbrouck (guardia, 191 cm, 88 kg, Usa, 1986) Cresciuto a Siena Saints, dove è stato compagno per tre stagioni di Ron Moore, ha esordito fra i professionisti nel 2010 in D-League, indossando la casacca dei Rio Grande Valley Vipers. Termina la stagione 2009/10 alla corte dei Miami Heat, senza tuttavia mai scendere in campo. Nel dicembre 2010 si accasa in Spagna, ad Alicante. Nel 2011/12 lo troviamo in Germania, sponda Oldenburg, poi, nell’estate 2012 firma con la Virtus Bologna. La sua prima stagione in Italia sarà piuttosto travagliata e così, nel dicembre 2013 (dopo alcuni mesi di inattività), approda in Turchia, al Mersin. Nel 2014/15 lo ritroviamo in Italia, stavolta a Ferrara, con cui chiude il campionato di A2 Silver da dominatore, con 20.4 punti e 3.2 assist di media a partita.

20 – Luca Cesana (guardia, 194 cm, 84 kg, Ita, 1997) Prodotto del settore giovanile biancoblu, ha esordito in serie A nell’aprile 2014, nella vittoriosa trasferta di Montegranaro. Nazionale azzurro di categoria, per lui finora 4 presenze nella corrente stagione, con un high di 7 minuti sul parquet contro Torino.

32 – Amedeo Tessitori (ala, 208 cm, 97 kg, Ita, 1994) Prodotto del settore giovanile della Virtus Siena, ha esordito fra i professionisti nel 2012/13 in prestito a Forlì, in LegaDue, dopo essere stato ingaggiato da Sassari. Disputa il primo campionato di serie A nel 2013/14, vincendo la Coppa Italia con i sardi, poi, nel dicembre 2014 si accasa a Caserta: alla corte di coach Esposito disputerà 20 partite, chiudendo a 6.5 minuti e 3 punti di media a gara.

18 – Jakub Wojciechowski (centro, 213 cm, 112 kg, Pol/Ita, 1990) Polacco di nascita, ma italiano per formazione (è cresciuto nelle giovanili della Benetton Treviso), nonostante i soli 25 anni, in carriera ha cambiato già diverse casacche, giocando, oltre che con Treviso, anche per Casalpusterlengo, Brescia, Brindisi, Torino, Veroli e Mantova. Giocatore di grande stazza, sa farsi ovviamente valere sotto i tabelloni, ma, nonostante la mole, non disdegna di provarci anche da oltre l’arco (6/11 da tre finora in stagione).


Intervista a coach Fabio Corbani

Coach Corbani: il suo esordio su una panchina di serie A arriva in una piazza prestigiosa come Cantù. Com’è stato l’impatto con la massima serie e con la realtà canturina? L’impatto è stato ottimo. Cantù è una città piena di entusiasmo per la pallacanestro e questo per gli addetti ai lavori, ossia per chi allena e per chi gioca, è un aspetto essenziale. Si vive di emozioni e questa piazza ne trasmette tantissime. Lei è un allenatore che ha sempre lavorato tanto e bene con i giovani: quali sono i “segreti” per riuscire a mettere in piedi un progetto serio e possibilmente vincente partendo proprio dai giovani? Relativamente a questo, cosa pensa del progetto Pistoia Basket Academy che lo scorso anno ha portato il vivaio pistoiese ai massimi livelli italiani? La chiave per lavorare con i giovani e dare loro uno spazio concreto in cui non solo possono giocare, ma anche sbagliare. Non bisogna mettere troppi giocatori intorno ai ragazzi che si vogliono sviluppare perché questo non crea competitività positiva, ma molto spesso insicurezza. Poi bisogna avere la pazienza di aspettare che i giovani con il tempo fioriscano, chiudendo qualche volta un occhio o anche entrambi. Le brutte prestazioni possono succedere perché fanno parte del processo di crescita dei ragazzi. Pistoia è indubbiamente la maggior sorpresa di questo inizio di stagione: cosa pensa della squadra di coach Esposito e quali sono i giocatori che l’hanno maggiormente impressionata fra i biancorossi in questo inizio di stagione? Auguro a Pistoia di disputare un campionato importante e clamoroso fino alla fine però obiettivamente cinque giornate sono troppo poche per decidere chi sono le squadre rivelazione o quelle in difficoltà. Attendiamo che la stagione vada avanti per fare delle considerazioni più precise. Ripeto: auguro a Pistoia che giochi il miglior campionato possibile perché ha un pubblico caldo in una città veramente appassionata di pallacanestro. La sua Cantù ha cambiato pressoché tutto rispetto alla scorsa stagione: qual è secondo lei l’obiettivo che la società deve darsi nel breve e medio termine e a che punto è, sul piano tecnico e tattico, il processo di chimica di squadra? Come abbiamo detto sin dall’inizio il nostro obiettivo stagionale è rimanere in Serie A. Dal punto di vista tecnico- tattico siamo soddisfatti perché la squadra gioca, si passa la palla ed esegue in partita quello che stiamo provando in allenamento. Non siamo soddisfatti dei punti in classifica perché per quanto abbiamo prodotto sul campo probabilmente abbiamo raccolto troppo poco. Nessuno ha rubato nulla, ma avremmo potuto avere una se non due vittorie in più.

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Precedenti

Il ritorno di Hall in un match che sa tanto di derby di Saverio Melegari Lunedì 30 marzo 2015, una giornata che rimarrà fra le puntate speciali nella storia della Giorgio Tesi Group in Serie A. Al PalaCarrara, sugli schermi Rai, si sfidano Pistoia e Cantù. Non una partita come le altre perché, dopo la scomparsa sportiva di Siena, la sfida con i canturini è diventata l’unica occasione durante l’anno per assaporare un po’ di aria di derby. Tutto merito, o colpa fate voi, del gemellaggio ultra ventennale fra gli Eagles, lo storico gruppo di tifosi lombardi, e la parte più calda della curva di Montecatini. Così, oramai da due stagioni, i match al Pianella di Cucciago ed in via Fermi fanno tornare indietro con la memoria nel tempo. E così fu anche quel lunedì sera, data comunque storica perché rappresentava il debutto in Serie A di un simbolo del basket Nba come Metta World Peace, al secolo Ron Artest, sbarcato in Italia per provare a portare, e poi c’è riuscito, Cantù ai playoff. Tutti gli occhi erano puntati su di lui, su chi lo avrebbe marcato e su chi lo avrebbe potuto provocare conoscendo il suo spirito focoso. Invece, poi, il duello si estese ad entrambe le squadre con un match incredibile chiuso 78-78 al 40’ con Pistoia che poi vinse all’overtime per 88-87 una partita che, a 20” dalla fine, sostanzialmente era già persa. E quell’ultima azione, con il tiro forzato di CJ Williams ed il tapin vincente di Tony Easley che si era ritrovato clamorosamente solo in mezzo all’area lombarda. Un supplementare che faceva il paio con quello della stagione precedente, a cavallo dell’Epifania, deciso da JaJuan Johnson e Brad Wanamaker. Dal ritorno in Serie A di Pistoia, con l’effige Giorgio Tesi Group, tre partite su quattro fra Pistoia e Cantù si sono chiuse all’overtime e chissà che la tradizione non si possa ripetere.

Ma questa sfida sarà l’occasione per rivedere al PalaCarrara uno degli americani che, lo scorso anno, ha condotto Pistoia ad una tranquilla salvezza con i playoff a portata di mano fino all’ultima giornata: Langston Hall. Il play di scuola Mercer University, infatti, è stato il primo tassello Usa scelto in estate dalla dirigenza canturina per dare regia e metodo al ruolo di playmaker. Per ora non sta sfornando numeri entusiasmanti come nell’annata biancorossa (5.1 assist a Pistoia contro i 2 attuali) però sicuramente la chiamata di Cantù gli consente di proseguire nel percorso di crescita. Vedremo se sentirà, oppure no, l’emozione del ritorno.

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Rubrica “Volto Nuovo”

Alex Kirk

Appena arrivato a Pistoia, forse per via della mole e quell’aria un po’ così, da ragazzone di campagna, qualcuno gli chiese se si considerasse un centro vecchio stampo. Sotto la barba rossa che tradisce chiare origini irlandesi, Alex Kirk sorrise rispondendo: “I centri vecchio stampo non esistono più. Sono un giocatore moderno, con buoni movimenti sia spalle che fronte a canestro, una mano tutto sommato piuttosto educata e se c’è da tirare da 3 lo faccio”. Chiaro, lapalissiano. Prima partita di campionato, si gioca Pistoia-Brindisi e quel ragazzone con l’aria un po’ così ne mette 20, con 4 su 5 dai 6.75: no, in effetti se c’è da bombardare, lui non si tira indietro. Ma non lo fa nemmeno se si tratta di catturare rimbalzi (saranno 10 in quel match d’esordio) e nemmeno di spazzolare i tabelloni (5 le stoppate rifilate in faccia alla squadra pugliese). Non è proprio il tipo che si tira indietro, sul parquet, Alex Kirk. Eppure fuori dal campo è un ragazzo bonario, sorridente, che dimostra molto più dei suoi 23 anni, ma che a volte stupisce per genuinità e naturalezza. Prima esperienza lontano dagli Stati Uniti: si sente un po’ solo ed è anche comprensibile. Non cerca compagnia chissà dove: si prende un cane, un labrador, bellissimo. Nala, una femmina. E la cuccia, ovviamente smontata, se la fa portare direttamente al palazzetto dopo un allenamento. Con quelle mani enormi non sarà forse troppo a suo agio con rondelle e cacciaviti, ma per uno che viene dal New Mexico, stato di fattorie, allevamenti e fieno, tirar su una cuccia non dev’essere impresa troppo complessa. Due settimane dopo quel brillante esordio, Pistoia batte anche Trento e si issa al comando della classifica: Kirk, uno dei maggiori artefici dell’impresa, ovviamente festeggia. Dove? Allo zoo, nella giornata di lunedì, che ovviamente coach Esposito concede di riposo. Proprio in quel momento lo chiamano al telefono dalla Gazzetta dello Sport: è il personaggio del momento. Durante l’intervista chiede scusa: “Il leone si sta avvicinando proprio a me; abbia pazienza per l’intervista ma adesso scatto due foto”. E’ così Alex: del resto è nato e cresciuto a Los Alamos, 12000 anime a oltre 2200 metri di altitudine. I ritmi frenetici di Milano non li conosce e forse non fanno per lui. La Gazzetta, con buona pace, aspetterà che abbia scattato qualche foto, giusto un paio però: non è il tipo di mancare di rispetto a nessuno…


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Non solo Serie A: primato anche per i baby biancorossi di Elisa Pacini Non c’è solo la Tesi Group a portare il Pistoia Basket in testa alla classifica: dalla A1 ai campionati giovanili infatti brilla il biancorosso con le formazioni dell’Academy in testa ai propri gironi nell’Under 18, Under 16 e Under 15 eccellenza. Stesso primato, diverso significato: nessuna presunzione ma la dimostrazione del valore di formazioni costruite per arrivare oltre le gare regionali e allungare la stagione alla fase nazionale. Obiettivo questo che hanno nella stagione in corso l’Officina Fattori Under 18, la Dife Under 16 e l’Air Collection Under 15 Eccellenza. Per questo nessuno in via Fermi stacca i piedi da terra dopo le vittorie (anche roboanti) della prima fase, consapevoli che le vere “prove” per le squadre biancorosse arriveranno più avanti. Certo è che per arrivare all’interzona o alla fase nazionale, bisogna qualificarsi e non cadere nella

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trappola di gare in cui si parte da favoriti. Un rischio che finora le squadre biancorosse non hanno corso, grazie anche al duro lavoro fisico e mentale che porta avanti lo staff tecnico dell’Academy incentrato sull’esperienza di Cristiano Biagini e Luca Angella. OFFICINA FATTORI. La larga vittoria sulla Juve Pontedera (9242) è la sesta su sei gare per i ragazzi di coach Biagini che finora hanno interpretato al meglio il campionato, anche alla luce dei doppi impegni che molti dei ragazzi in rosa hanno con gli allenamenti della Tesi Group e il campionato di Serie B con la Valentina’s Bottegone. La gara contro la Virtus Siena, ultima d’andata per l’Officina Fattori, rappresenta un test importante per valutare la crescita del gruppo. Il girone di ritorno inizierà mercoledì 11 novembre con la gara casalinga contro Castelfiorentino (ore 20). DIFE. La squadra di Luca Angella cala la cinquina vincente sul campo di Pontedera dove la Dife vince una gara spigolosa per 64-58. La Juve allenata dal coach pistoiese doc Filippo Toccafondi crea più di un problema ai biancorossi che riescono comunque a trovare il modo per superare la buona difesa di Pontedera, portando a casa una vittoria pesante. Sabato 7 novembre alle 18, i biancorossi affrontano al PalaCarrara il Prato Basket Giovane. AIR COLLECTION. Il gruppo Under 15 ha dimostrato finora il valore di una squadra su cui la società non ha nascosto di puntare molto anche in ottica futura. L’ultima affermazione dell’Air contro il Centro Minibasket Lucca (107-55) è la quinta su cinque gare dopo il successo in trasferta sul Don Bosco Livorno, quello su Sba Arezzo, Terranuova ed Etrusca San Miniato. Nella sesta giornata di gare Pistoia riposa, per tornare in campo mercoledì 18 novembre contro la Mens Sana.


La Giorgio Tesi Group si prende il palcoscenico del basket italiano di Saverio Melegari Un inizio di campionato così, per la Giorgio Tesi Group, non se lo aspettava nessuno a Pistoia, figuriamoci gli addetti ai lavori. Già dopo il primo successo contro Brindisi qualcuno aveva allungato gli occhi sul roster di coach Esposito, le due vittorie consecutive in trasferta a Pesaro e Trento hanno fatto il resto portando al PalaCarrara tutte le principali testate giornalistiche. Figurarsi, poi, col successo contro Avellino e la conquista in solitario del primato. In questo approfondimento, abbiamo selezionato due pagine sicuramente da collezione della Gazzetta dello Sport con il racconto di domenica 25 ottobre, quando la Giorgio Tesi Group si è ritrovata da sola in testa, e successivamente una cronistoria di quel che è il basket a Pistoia. Il tutto senza dimenticare anche la copertura sempre puntuale dei quotidiani locali.

Una grande vetrina per tutti quanti, il coronamento di un percorso iniziato cinque anni fa fra Pistoia Basket e Giorgio Tesi Group quando questo poteva essere una illusione. Una strada partita dalla LegaDue e arrivata al primo posto in Serie A e che si porta con se tanti protagonisti: società, soci, sponsor, allenatori e giocatori che si sono succeduti, dirigenti e pubblico. Il tutto condito dal clima familiare che si respira quando la squadra si ritrova dal main sponsor, con i giocatori che spesso e volentieri pranzano assieme ai dipendenti che poi la domenica sono a cantare al palazzetto. Anche questo è “fare gruppo” e poi te lo ritrovi, come fattore a tuo favore, in campo quando devi sconfiggere avversari più forti di te.


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Con te per la nostra città Da molti anni al fianco del Pistoia Basket per valorizzare il territorio Entrare al Palazzetto di Pistoia, teatro delle imprese dei ragazzi in maglia biancorossa che rappresentano la nostra città nel massimo campionato di pallacanestro, è sempre un’emozione, anche quando e’ vuoto. Guardarsi intorno significa vedere tante scritte e macchie di colore che dicono molto sulla vicinanza del nostro tessuto economico all’importante realta’ sportiva di nome Giorgio Tesi Group, una vicinanza che non è solo ricerca di visibilita’ attraverso le sponsorizzazioni, ma anche partecipazione sentita. Fra i marchi che fanno da variopinto contorno alle vittorie della squadra c’e’ quello di VIBanca, che appare in vari punti dell’impianto con il suo ormai familiare logo di colore blu e giallo, ad accogliere il pubblico di Pistoia che per competenza, ma anche per correttezza, calore e capacita’ d’infondere una carica incredibile e’ ormai famosissimo a livello nazionale. VIBanca e’ da alcuni anni il più importante partner bancario della societa’ Pistoia Basket ed il rapporto, fattosi ormai tradizionale, si sviluppa

in direzione della Citta’ di Pistoia ad attestare una vicinanza agli eventi ed alle persone che resta patrimonio peculiare dell’essere una Banca di Credito Cooperativo, quindi locale e prossima a tutte le realta’ che vivono che operano nel nostro territorio. E’ per VIBanca grande motivo d’orgoglio essere presente e contribuire col proprio sostegno alla fattibilita’ e fruibilità di eventi in cui una cittadinanza di tutte le età e condizione si ritrova coesa nello sport ma anche in una situazione in cui l’economia sana si mette in mostra, ovvero a disposizione del tessuto sociale. VIBanca è l’unica realtà bancaria completamente e solamente pistoiese, che, anche attraverso il canale di una magnifica partecipazione ai successi del Team di basket, si propone di contribuire allo sviluppo ed al benessere delle nostre zone attraverso un’attenzione, sensibilita’ e competenza collaudate in oltre 100 anni di attivita’ e servizio dedicati a Pistoia ed alla sua gente. Ognuna nel proprio ambito ma insieme per la citta’, VIBanca e Giorgio Tesi Group, due team vincenti!


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