SLAM DUNK N. 4

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Foto Marta Colombo - Pistoia Basket 2000


L’EDITORIALE DI

Tanti complimenti, il cuore oltre l’ostacolo, lo spirito di sacrificio di tutti quanti dallo staff ai giocatori, ma alla fine tutto questo non porta punti in classifica alla The Flexx Pistoia. di Saverio Melegari E così le due sconfitte consecutive contro Sassari e Venezia tornano a regalare una graduatoria non ancora preoccupante, visto che siamo solo a metà del girone d’andata, ma che però va guardata con attenzione. E’ chiaro che ci sono parecchie attenuanti a questo momento: la squadra, sostanzialmente, non è mai scesa in campo finora al completo. Contro Sassari le assenze di Boothe ed un Antonutti buttato nella mischia per onor di firma, a Venezia ancora Boothe ed anche Hawkins a riposo. Chiaro che con squadre del calibro di Dinamo e Reyer “regalare” giocatori alla lunga ti porta a perdere tutte le energie che hai, come dimostrato in Laguna, oltre a lasciare per strada punti che potevano essere alla portata. Intendiamoci: chi è sceso in campo ha dato davvero tutto, alla squadra non si può rimproverare niente perché l’impegno, la sagacia e l’abnegazione non è mai mancata. Adesso però manca la quantità: essere in numero necessario in settimana per allenarsi e poi avere 8-9 giocatori da ruotare la domenica in partita. Intanto, però, il primo segnale è arrivato con l’ingaggio di Chris Roberts che debutterà proprio nel match contro Trento dopo essere giunto a Pistoia ad inizio settimana in luogo di Corey Hawkins che chiude così la sua avventura con la The Flexx dopo aver disputato solo 6 partite. In bocca al lupo per il futuro! La speranza, concreta, è di rivedere in campo anche Nathan Boothe dopo il ko alla sua caviglia: sarebbe un elemento in più importante per coach Esposito per potersela giocare ad armi pari con le altre squadre di Serie A alla luce anche dell’importante conferma fino al termine della stagione di Andrea Crosariol che, con la maglia biancorossa, sta provando a vivere una seconda giovinezza a 31 anni. Il match contro la Dolomiti Energia Trentino è di quelli importanti perché la squadra di Buscaglia al momento ha 6 punti in classifica ed è reduce dalla sconfitta interna contro la Fiat Torino. Dopo una stagione a mille, quella passata, con tanto di partecipazione all’Eurocup arrivando in semifinale, quest’anno Trento si dedica esclusivamente al campionato ma non sta rendendo come molti si potevano immaginare. La squadra bianconera ha valori importanti, dall’esperienza di Forray e la gioventù di Flaccadori in cabina di regia fino all’esplosività di Jefferson sotto canestro e la concretezza da fuori di Hogue e Lighty, ma per ora i risultati si vedono a tratti e la partenza, in direzione Milano, di “Dada” Pascolo si fa sentire sia a livello numerico che caratteriale. La The Flexx deve sfruttare questa sfida casalinga aiutata dal calore consueto di un PalaCarrara pronto all’ennesima battaglia perché poi, alle porte, c’è la trasferta proibitiva in casa dei Campioni d’Italia dell’EA7 Milano che vogliono provare a fare percorso netto in campionato oltre che essere competitivi al massimo in Eurolega.

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La The Flexx ingaggia Chris Roberts di Saverio Melegari

Intervista al Presidente Roberto Maltinti

«È nelle difficoltà che bisogna restare uniti» di Elisa Pacini Appena suonata la sirena del Taliercio si è infilato nel tunnel che porta agli spogliatoi del palazzetto mestrino, affiancando bonariamente Vincenzo Esposito e gli stoici “reduci” che per 33’ hanno fatto tremare Venezia e arrabbiare non poco il presidente-sindaco della Reyer, Brugnaro. “Sono andato a ringraziarli - dice il presidente Roberto Maltinti - perché obiettivamente con una squadra con due americani contro una con sette stranieri, di più non si poteva fare”. Certo è che nemmeno la consapevolezza di convivere da settimane con l’emergenza formazione, aiuta a digerire bene una sconfitta. Soprattutto per un gruppo combattivo come quello di “El Diablo” e per un ambiente, quello di Pistoia, dove l’ambizione e la voglia di vincere non si misura certo con gli euro di un budget notoriamente tra i più bassi del campionato. Se poi, per gran parte del match hai tenuto in scacco una squadra più lunga e ricca come la Reyer, l’appetito viene eccome. “Diciamo che se avessimo avuto almeno due punti in più in classifica ce li saremmo meritati - dice Maltinti - penso alla gara di Avellino e a quella in casa contro Sassari. Ma questo è il basket, pensiamo che in passato a volte abbiamo anche preso punti così e ora li abbiamo persi. Dopo una sconfitta non si è mai contenti ma a chi è andato in campo, cosa possiamo chiedere di più? Penso piuttosto che questo sia il momento in cui si vede davvero il ruolo della società e della città: è facile star vicino a chi è sano, è nelle difficoltà che bisogna star uniti. Lo dico a noi come società e ai tifosi. Siamo chiamati a fare tutto il possibile per difendere questa serie A”. L’arrivo di Crosariol, rigenerato da Esposito e quindi confermato fino al termine della stagione, e quello di Chris Roberts vanno letti proprio in questa direzione. Come segni della società trovatasi, come lo staff tecnico, davanti ad una stagione partita in salita fin da subito. “Si può essere anche sbagliato qualcosa - dice Maltinti con la risaputa sincerità - ma abbiamo avuto una serie di infortuni e problemi che non possono essere dimenticati. E che in passato, grazie a Dio, spesso non abbiamo avuto. Che questa fosse una stagione non fortunata lo abbiamo capito quando a 3’ dall’inizio del campionato si è infortunato di nuovo Thornton. Ora è facile dire che non andava tenuto, ma l’anno scorso quando gli abbiamo consentito di curarsi facendogli il contratto per questa stagione, siamo stati ricoperti di complimenti per la nostra serietà. Poi il venerdì prima di una gara per noi fondamentale, la terza gara in casa dopo due vittorie, si infortuna Boothe”. Poi ci sarebbe anche l’amore prematuramente finito (e forse mai cominciato) con Corey Hawkins ma per le riflessioni sulle scelte non azzeccate, ci sarà tempo. Adesso è il momento di concentrarsi su Trento. Una gara, la quarta al PalaCarrara, importantissima per la The Flexx. Servizio “Inutile negare che potrebbe essere la nostra chiave di volta della stagione - chiude il presidente biancorosso - ci servono punti per rimanere nel gruppone di centro classifica e sono sicuro che la squadra darà tutto come sempre. A noi dirigenti e alla città spetta dargli serenità ed incoraggiamento, dimostrando che il Pistoia Basket è davvero la squadra di tutti”.

Per sopperire alle assenze delle ultime settimane, e per dare un nuovo assetto al roster a disposizione di coach Vincenzo Esposito, il Pistoia Basket 2000 si è mosso sul mercato mettendo sotto contratto la guardia americana Chris Roberts. 28 anni, nato a Fort Worth il 24 marzo 1988, dopo aver giocato in diverse squadre di D-League in America, Roberts sbarca in Italia nella stagione 2013/14 alla Juvecaserta guidata da Lele Molin che contenderà il posto playoff fino all’ultima giornata alla Giorgio Tesi Group che poi andrà a sfidare Milano. Successivamente va in Francia al Bourg-enBresse e nel 2015/16 torna in Italia per approdare in LegaDue alla Mens Sana Siena che lo ingaggia come faro offensivo della truppa di coach Alessandro Ramagli producendo oltre 16 punti e 4.4 rimbalzi di media. Quest’anno ha iniziato la stagione con la Fortitudo Bologna, sempre in LegaDue, ma dopo tre partite è stato liberato. «Come si sapeva – spiega coach Vincenzo Esposito – eravamo vigili sul mercato, soprattutto per quanto riguarda il reparto degli esterni, a maggior ragione dopo i problemi fisici di Hawkins. Roberts è un giocatore che, oltre a non costarci in termini di visto, può giocare sia in posizione due che tre e conosce già bene l’Italia, per di più allenato e pronto all’uso». Per un americano che arriva, quindi, ce n’è uno che viene liberato e si tratta proprio di Corey Hawkins che chiude la sua avventura con la The Flexx, nelle sei partite giocate, con 12 punti di media segnati in 28’ di utilizzo e 10.8 di valutazione.

Energia e Pubblica Illuminazione


DOLOMITI ENERGIA TRENTINO 4 – Aaron Craft (playmaker, 188 cm, 85 kg, Usa, 1991) Prodotto della Ohio State University, con cui ha raggiunto le Final Four del campionato NCAA nel 2012, ha esordito fra i professionisti disputando la D-League con la maglia dei Santa Cruz Warriors nella stagione 2014/15, vincendo peraltro il titolo. Dopo una fugace esperienza in Ungheria, con la maglia dei campioni in carica del Szolnoki Olaj, all’inizio del 2016 rientra negli Stati Uniti, per disputare la seconda parte del campionato di D-League, ancora con la maglia dei Warriors.

12 – Diego Flaccadori (guardia, 193 cm, 80 kg, Ita, 1996) Ormai da un paio d’anni uno dei migliori prospetti del basket azzurro, è alla terza stagione con la maglia bianconera. Proveniente dal settore giovanile di Treviglio (società con cui ha esordito a 17 anni in A2 Silver), è un giocatore di grande temperamento e un buon realizzatore dall’arco.

10 – Toto Forray (playmaker, 187 cm, 83 kg, Arg/Ita, 1986) (K) Ha esordito in serie A con Messina nella stagione 2003/04, poi, dopo il fallimento dei siciliani, inizia un lungo percorso nelle minors, che lo porta a toccare Padova, Jesolo e Forlì. Nel febbraio 2011 passa a Trento e con i bianconeri compie il doppio salto dalla DNA alla massima serie, divenendo uno dei leader carismatici del gruppo, anche per via del carattere indomito.

9 – Riccardo Moraschini (guardia/ala, 191 cm, 80 kg, Ita, 1991) Cresciuto nel settore giovanile della Virtus Bologna, ha già disputato 120 presenze nel massimo campionato. In carriera ha giocato, oltre che con le V Nere, anche con Biella, Sant’Antimo, Roma Mantova, vestendo anche la casacca azzurra della Nazionale.

23 – David Lighty (ala, 195 cm, 100 kg, Usa, 1988) Anche lui, come Craft, è un prodotto della Ohio State University, ma la sua esperienza in Italia è iniziata addirittura nel 2011, quando Cantù lo ingaggia, facendolo esordire fra i “pro” a 23 anni. Nel gennaio 2012 rescinde con i brianzoli e firma con Cremona, con cui, in 23 presenze, mette a referto oltre 10 punti di media a partita. Per le quattro stagioni successive lo troviamo nel campionato francese, a Nanterre prima e LyonVilleurbanne poi. Da quest’estate è di nuovo in Italia: nelle sue prime sette presenze in maglia bianconera mette, viaggia a oltre 12 punti di media a gara.

12 – Joao Gomes (ala, 201 cm, 100 kg, Cpv/Por, 1985) Cresciuto cestisticamente in Portogallo (al Barreirense), nel 2007 approda al Cantabria Santander, in seconda divisione spagnola. Poi Breogan per due stagioni, nel 2011 torna in Patria, firmando per il Benfica, con cui, in tre anni, vince due campionati e due coppe nazionali. Nel 2014 firma nel massimo campionato spagnolo con il B.C. Andorra, con cui conquista (per due volte) una comoda salvezza.

6 – Johndre Jefferson (centro, 207 cm, 92 kg, Usa, 1988) Dopo tre anni al College (uno al Northwest Florida State e due alla University of South Carolina), approda in Europa nel 2011, disputando il massimo campionato slovacco con l’Iskra Svit. Nel 2012/13 è in seconda divisione israeliana, al Maccabi Kiryat Gat prima e all’Elitzur Ramla poi. Nell’estate 2013 firma in Italia, a Mantova: con la maglia dei lombardi centra subito la promozione in A2 Gold, guadagnandosi la conferma anche per la stagione 2014/15. Approdato nel 2015 a Varese, rescinde dopo appena 12 presenze, per accasarsi, nel massimo campionato turco, al Torku Konyaspor, con cui non riesce però a ottenere la salvezza. Giocatore di grandi doti atletiche, ma dal carattere particolare, finora, nella sua esperienza trentina viaggia a una media di oltre 15 punti e 10 rimbalzi a gara.

8 – Filippo Baldi Rossi (ala/centro, 207 cm, 97 kg, Ita, 1991) Anche lui, come Moraschini, prodotto del settore giovanile della Virtus, ha esordito in serie A proprio con i felsinei nel campionato 2008/09. Giocatore in possesso di un buon tiro dall’arco, viaggia finora a oltre 8 punti e 5 rimbalzi di media a partita.

22 – Dustin Hogue (centro, 198 cm, 100 kg, Usa, 1992 Dopo l’esperienza universitaria spesa fra Indian Hills e Iowa State, ha esordito fra i professionisti nella scorsa stagione, vestendo la maglia del Neas Kifisias, con cui raggiunge i playoff nel massimo campionato ellenico, distinguendosi come miglior rimbalzista del torneo.

25 – Luca Lechtaler (centro, 206 cm, 102 kg, Ita, 1986) Nella sua lunga carriera ha vestito la maglia di Siena (con cui ha vinto 5 scudetti,3 Coppe Italia e 2 Supercoppe), Sassari, Ferrara, Montegranaro, Venezia e Avellino, disputando complessivamente oltre 200 presenze nel massimo campionato. Giocatore solido, sta trovando un impiego tuttavia molto modesto.

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Intervista a Coach Maurizio Buscaglia Partiamo, coach, da un aspetto squisitamente personale: la sua nomina a CT della Nazionale Under20. Che valore ha questa chiamata da parte della Federazione per lei, un allenatore cresciuto in palestra, passato dai settori giovanili, alle minors e arrivato fino alla serie A e alle Coppe Europee? Verrebbe da dire che, alla lunga, il lavoro paga sempre... Credo che innanzitutto questa nomina sia l’espressione del lavoro di tutta una organizzazione, non solo del mio. Il mio percorso personale, partendo dalle minors per arrivare fino alla Serie A e alle Coppe Europee, è strettamente correlato alla crescita di Aquila Basket, al percorso fatto dal club nel corso di questi anni. E’ insieme che abbiamo scalato le categorie stagione dopo stagione, è insieme che ci siamo consolidati in serie A, è insieme che abbiamo affrontato la prima avventura europea. Poter fare parte di un progetto tecnico di altissimo profilo, rappresentando l’Italia in un momento molto importante per il futuro del nostro movimento, è fonte di grande gioia ed entusiasmo. Ci tengo molto a ringraziare la Federazione e il Presidente, il commissario tecnico Ettore Messina per la fiducia accordatami e coach Pino Sacripanti, con cui sarà bello e stimolante collaborare. Settima stagione consecutiva a Trento: un record, soprattutto in un’epoca in cui l’isteria rischia di attanagliare, dopo il calcio, anche la pallacanestro. Con quali stimoli, ogni anno, si riparte in una piazza che è riuscita a portare dalla terza serie all’Europa? La nostra filosofia è sempre rimasta la stessa nel corso degli anni. Crediamo nel duro lavoro, crediamo nell’investimento nel nostro futuro, e ci affidiamo a queste certezze per trovare ogni giorno lo stimolo a fare meglio. Il nostro obiettivo è fare bene il nostro lavoro, ogni singolo giorno, per poi provare sul campo a raccogliere soddisfazioni, un passo alla volta. Trento è una piazza che si sta seguendo nel nostro cammino, con passione e pazienza, trasmettendoci l’entusiasmo di cui abbiamo bisogno per non perdere mai gli stimoli necessari. Pistoia e Trento sono due squadre con un’anima fortemente italiana: cosa pensa di questo aspetto e qual è, a suo avviso, lo stato di salute non tanto del basket italiano, ma dei giocatori italiani in questo momento? Ci sono tanti giocatori italiani giovani che si stanno guadagnando spazio in serie A, non credo che la situazione del nostro basket sia così brutta come tanti la dipingono. Basti pensare, senza andare troppo lontano, ai vari Lombardi e Cournooh, o a un esempio come Tonut a Venezia. In casa nostra Baldi Rossi, Moraschini e Flaccadori, pur se con età un po’ diverse tra loro, stanno facendo altrettanto. Si gioca al PalaCarrara, un campo che ormai conosce bene, visto il percorso di crescita comune che Pistoia e Trento hanno fatto negli ultimi cinque anni: che partita si aspetta e quanto Pistoia potrà trasformarsi di fronte al proprio pubblico? Sarà una partita difficile, complicata, da giocare su uno dei campi più caldi di tutta la Lega. Per quanto ci riguarda l’intensità della nostra difesa, e la nostra capacità di giocare sopra l’errore nel corso di una gara in cui sarà importante restare sul pezzo anche nei momenti difficili, faranno la differenza.

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Precedenti

Una delle partite più sentite degli ultimi anni di Saverio Melegari Con la sfida di stasera siamo a quota 9. Sono questi gli incroci fra Pistoia Basket 2000 e Aquila Trento nel corso della storia, tutti recentissimi fra l’altro. Perché i duelli fra biancorossi e bianconeri sono davvero recenti ed iniziati nel 2013, anno della promozione in Serie A dell’allora Giorgio Tesi Group e continuano a proseguire oggi nella massima competizione italiana. Il tutto nacque nel mese di marzo del 2013 quando, proprio a Trento, si disputò la Final Four di Coppa Italia di LegaDue: la definivano la “coppetta” all’epoca con Pistoia che vi partecipò assieme ai padroni di casa, a Casale Monferrato e Scafati. E TrentoTesi Group fu proprio la finalissima giocata in un “PalaTrento” tutto esaurito che trascinò i bianconeri alla conquista del trofeo. In campionato, poi, le cose sono andate diversamente visto che il bilancio in LegaDue, nell’anno della promozione di Pistoia in A, fu di 1-1: 96-82 nella partita disputata al PalaCarrara e ko esterno per Pistoia al ritorno per 81-64. Un fattore campo che è stato rispettato in pieno anche nel 2014/15: 86-72 per la Dolomiti in casa, 86-69 al ritorno al PalaCarrara con Daniele Magro al top con 10 rimbalzi conquistati. Nella passata stagione le sfide sono state tre. Nella terza giornata

di andata un clamoroso 54-74 per la Tesi Group che fa volare Pistoia in testa: la Dolomiti fu annientata nel secondo quarto con un parziale di 8-25 e già al 30’ il margine di vantaggio era di 20 punti. 18 punti per Kirk, 13 per Antonutti e 14 per Filloy. Nel marzo 2016, poi, due sfide: prima in campionato con Trento che espugna il PalaCarrara per 64-69 con un Julian Wright incontenibile autore di 23 punti e 12 rimbalzi nonostante la pronta reazione di Kirk (18+14) per una Tesi Group già alle prese con l’infortunio di capitan Filloy. Venti giorni più tardi il duello si ripete nei quarti di finale della Coppa Italia: si gioca alle 12 al Forum di Assago, praticamente deserto, e stavolta manca anche Ron Moore ad acuire l’emergenza. La Tesi Group rimane in carreggiata per 20’ poi Trento allunga ed il 74-81 è persino fin troppo generoso per quanto fatto vedere da Trento nel secondo tempo. In Coppa è sempre andata malissimo, vedremo cosa succederà di nuovo in campionato. Ex di giornata è Vincenzo Esposito che, quando Trento militava in B2, sedette per una intera stagione sulla panchina dei trentini facendo vedere buone cose: dopo di lui, poi, venne Maurizio Buscaglia che ha aperto il ciclo vincente dell’Aquila.


Rubrica “Volto Nuovo”

Nathan Boothe

Arrivato in estate direttamente da un piccolo College con l’ardito obiettivo di non far rimpiangere un certo Alex Kirk, (sbarcato dall’altra parte del mondo per farsi coprire d’oro dai cinesi del Foshan Dragons), va detto che sia la somiglianza fisica che le peculiarità tecniche hanno giocato a vantaggio di Nathan Boothe. Gigante bianco, con l’aria da bravo ragazzo di campagna, dotato di una mano educatissima e di buoni fondamentali tecnici, la tipologia del giocatore ricorda effettivamente molto da vicino quella dell’ottimo predecessore. Nella realtà, andando a scavare un po’ più a fondo, si vede come le differenze non siano poi particolarmente sottili. Intanto per formazione: Boothe è un rookie vero e proprio, uscito in primavera dalla piccola università di Toledo (in Ohio), mentre Kirk, al suo arrivo a Pistoia, poteva vantare già un anno di esperienza in D-League (sponda Canton Charge), oltre a una tanto fugace quanto formativa esperienza ai Cleveland Cavaliers in NBA, a fianco di un certo LeBron James. C’è poi da considerare l’aspetto tattico: due lunghi moderni, è vero, ma con Boothe che si è visto essere più un quattro, o al più un cinque tattico, di quanto, soprattutto a livello difensivo, non fosse Kirk. Guai dunque a fare troppi confronti, anche perché, se il percorso di ambientamento di Kirk fu lo scorso anno piuttosto lineare, Boothe in questa stagione ha dovuto fare i conti con una fastidiosa distorsione alla caviglia che lo ha costretto a saltare due tappe importanti (Sassari e Venezia) di questo inizio di stagione. Il buon Nathan, con quell’espressione un po’ serafica, ha fatto buon viso a cattivo gioco: ha lavorato duro per tornare a disposizione già dalla partita con Trento e non ha mai “abbandonato” i compagni, soffrendo a bordo campo quando è stato costretto a vivere dalla sedia le vicende della squadra. In cuor suo sa che questa prima esperienza da professionista potrebbe rappresentare un trampolino di lancio importante. Del resto, direttamente dal piccolo College di Toledo in passato in Italia ebbe grande fortuna un altro “lungo”: Casey Shaw, che, per oltre un decennio (dal 1999 al 2010), è stato uno dei protagonisti del nostro basket, con le maglie di Cantù, Trieste, Roma, Milano, Reggio Calabria, Pesaro e Teramo. Che Boothe sia pronto a raccoglierne il testimone?


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Settore Giovanile

PISTOIA BASKET

PROJECT

Nasce Pistoia Basket Project Un nuovo protagonista entra nella scena del mondo Pistoia Basket, un attore che guarda al futuro e che si prende cura dei più giovani. E’ ufficialmente nato, infatti, il Pistoia Basket Project, il programma di affiliazione di società di basket giovanile con la “casa madre” del Pistoia Basket Academy. Un progetto condiviso in tutto e per tutto con l’altra novità di quest’anno, la Giorgio Tesi Junior, e che già vede ben 12 società (non solo del territorio pistoiese) che hanno detto il loro sì. Nello specifico si tratta di: PGP Pistoia, Pink Girls Pistoia, Lella Pistoia, Bottegone Sant’Angelo, Sancat Firenze, Dany Quarrata, Teamnova Lastra a Signa, Montale Basket, Labronica Livorno, Tigullio Basket, Cus Firenze, Centro Minibasket Rignano sull’Arno. E’ stato Giacomo Galanda a parlare del progetto: “Sono un po’ sparito in questo inizio stagione - ha spiegato l’ex capitano del Pistoia Basket - perché sto lavorando dietro le quinte proprio al primo lancio di questo progetto. Facciamo un piccolo passo per quello che è il basket nel nostro territorio: dodici sono infatti le società al momento affiliate, ma è un grande passo per il basket nel territorio toscano. Arriviamo a Liguria, Lazio, Umbria e parte dell’Emilia Romagna: l’obiettivo principale - ha affermato Galanda - è quello di accrescere le potenzialità e individuare talenti per il Pistoia Basket, investendo sul territorio. Da tre anni a questa parte, siamo detentori di un titolo di serie A, quindi vogliamo creare opportunità per le società del territorio, condividendo le esperienze, anche a livello formativo, del massimo campionato. Vogliamo creare collaborazioni per far crescere il sistema e, per il sostentamento, abbiamo bisogno della collaborazione di tutti e questa rete siamo sicuri porterà benefici”.

Molti saranno i benefici anche per le società affiliate: “L’impegno ha dichiarato Galanda - sarà organizzare eventi, con i ragazzi che potranno avere un contatto diretto con i giocatori di serie A; abbiamo previsto poi specifici clinic, dedicati ad allenatori e giocatori, e tornei che porteranno a confrontarsi squadre che faranno parte del progetto, anche magari in ottica internazionale. Un capitolo importante è quello dedicato alla “scuola di tifo”, che dobbiamo strutturare perché è vero che abbiamo uno dei palazzetti più caldi d’Italia, ma è anche uno di quelli riconosciuti tra i più positivi, con i ragazzi della Baraonda Biancorossa che gestiscono un tifo positivo. Una particolare attenzione sarà rivolta anche ai camp - ha proseguito il dirigente biancorosso - che vogliamo implementare con i city camp ed attività cittadine. Una serie di iniziative è stata poi pensata per legarsi direttamente alle partite, come abbonamenti, incontri con i giocatori ed omaggi di targa e magliette”. Si tratta ovviamente di un progetto di medio-lungo periodo: “I veri frutti - ha chiarito Galanda - li vedremo fra due, tre anni perché i progetti legati alle giovanili hanno un senso se visti in ottica futura, cercando di alimentare questo lavoro con passione e condivisione di ideali. Alle società affiliate chiediamo collaborazione e condivisione, partecipazione, scouting ed offerte commerciali. Nell’ultimo anno siamo stati i secondi come settore giovanile in Italia e siamo considerati una delle migliori società per quanto riguarda i giovani: è uno status che ci siamo guadagnati, ma è un punto di partenza. Abbiamo lanciato un sito web che sarà collegato a quello del Pistoia Basket: le idee sono tante, non è detto che si porti a casa tutto, ma si inizia con entusiasmo e cerchiamo di condividerlo il più possibile”.


I primi importanti risultati della Giorgio Tesi Junior di Saverio Melegari Già da fine ottobre hanno preso il via tutte le attività agonistiche dei tre settori giovanili coinvolti nel progetto Giorgio Tesi Junior, ovvero Pistoia Basket Academy, Margine Coperta per il calcio e Blu Volley Quarrata. Questo un primo breve resoconto dell’attività svolta finora. PISTOIA BASKET ACADEMY L’ultimo impegno in ordine cronologico è quello della NATURART Under20 che continua a macinare vittoria e rimane al comando del proprio gruppo regionale anche in apertura del girone di ritorno. Contro Empoli non c’è stata partita, come dimostra l’84-45 finale. “Praticamente ci ritroviamo solo per giocare - dice Cristiano Biagini che insieme a gran parte del gruppo, condivide anche l’avventura senior di Bottegone in Serie B - usiamo le partite per esperimenti e prove varie. L’obiettivo è provare a far rendere i ragazzi il più possibile, scoprendosi ogni volta di più. Un po’ come abbiamo fatto con l’Under 19 di due anni fa”. Stanno andando benissimo anche tutte le altre squadre giovanili coinvolte nel Pistoia Basket Academy BLU VOLLEY QUARRATA I campionati provinciali sono iniziati mol-

to bene per le squadre del sodalizio quarratino. Sia la Prima Divisione, che va in campo con un gruppo misto di qualche “veterana” con l’aggiunta delle ragazze di Under18 e Under16, che soprattutto l’Under14 stanno viaggiando alla grande. Proprio quest’ultima compagine finora si è sempre imposta ogni qualvolta ha disputato una gara: 3-0 contro Upv Pistoiese e stesso punteggio contro Valdinievole Volley Ponte che è stata sconfitta, sempre con lo stesso punteggio, anche dalla compagine Under16. MARGINE COPERTA Risultati molto incoraggianti anche sul fronte calcio in arrivo dai campi del centro sportivo “Renzo Brizzi”. Gli Allievi Regionali sono al quarto posto del proprio campionato ed anche i Giovanissimi, dopo un avvio complicato, stanno lentamente risalendo la china. Chi non si ferma davanti a nessuno è la squadra dei Giovanissimi B provinciali che marcia con percorso netto in testa alla propria classifica di merito essendo, come ogni anno, la favorita numero uno per la vittoria. A livello personale, da segnalare che tre ragazzi della squadra dei Giovanissimi Regionali sono stati convocati per un primo stage della Rappresentativa Toscana di categoria: si tratta di Paco Bertelloni, Nicolas Caltagirone e Gianluca Giuffrida.


VALORI E PASSIONI CI UNISCONO

Giorgio Tesi Junior è un progetto che intende sostenere le realtà giovanili, della provincia di Pistoia, che si distinguono per la promozione dei valori dello sport e per la qualità nell’organizzazione. I valori che il marchio Giorgio Tesi Junior esprime sono: eguaglianza, correttezza, rispetto, solidarietà, partecipazione, diritto allo sport, efficienza ed efficacia che si ritrovano nella Convenzione dell’ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nella Carta dei Diritti del bambino nello sport dell’Unesco.


PROSSIMO TURNO CASALINGO

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Domenica 4 Dicembre ore 18.15 - PalaCarrara - Pistoia - Vi aspettiamo!!!

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