MAS - Montagna Amica della Salute

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CLUB ALPINO ITALIANO REGIONE LOMBARDIA

MAS - Montagna Amica della Salute Diario ed esperienze in Montagna dei Seniores


Prodotto Editoriale del Club Alpino Italiano Regione Lombardia, CAI Commissione Seniores Lombardia, Commissione Escursionismo CAI Regione Lombardia TESTI e FOTO CAI Commissione Seniores Lombardia Sezioni del Club Alpino Italiano Regione Lombardia di: Bergamo sottosezione di Vaprio D'Adda Desio - Moltrainsem Gallarate GEO Lecco Milano Sesto Calende - I TIRA DRIZZ Varese Vimercate COORDINAMENTO EDITORIALE E CORREZIONE TESTI: Angelo Bassetti Progetto Grafico: Naturtecnica Stampa: Grafica BIEMME s.r.l. Si ringraziano i medici e lo psicologo che hanno accompagnato in montagna i seniores nelle varie escursioni: Dott. Davide Becchetti, Dott. Guido Ortelli, Dott. Carlo Plaino.

Questa pubblicazione rientra tra le Azioni del progetto strategico di cooperazione transfrontaliera VETTA - Valorizzazione delle Esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri nelle medie e Alte quote - coofianziato all'interno del Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia - Svizzera 2007 - 2013 Responsabile di Progetto: Renata Viviani - Coordinatori di Progetto Renato Aggio, Monica Brenga - Segreteria: Giovanni Pozzi – Presidente OTTO Escursionismo Vincenzo Palomba – Presidente Commissione Seniores Marcello Sellari - Consiglio Direttivo: Enrico Radice, Germana Mottadelli, Rinaldo Marcandalli, Claudio Proserpio, Laura Colombo, Carlo Cetti, Giuseppina Ietto, Franco Capitanio, Anna Gerevini, Roberto Guerci NOTA BENE: Gli itinerari descritti nel presente volume, pur essendo frutto di diligente e reiterata verifica da parte di frequentatori consapevoli e di provata competenza, si svolgono in ambiente montano e, conseguentemente, sono soggetti a tutte le incognite e trasformazioni proprie della mutevolezza dei luoghi e della incidenza di fattori metereologici . Per questo motivo la percorrenza di tali itinerari era e resta affidata all’esclusiva responsabilità di quanti intenderanno affrontarli, ai quali soli competono la diligente verifica dell’attualità delle informazioni qui riportate e la prudente valutazione delle proprie capacità e condizioni psico-fisiche. Le informazioni contenute in questa opera, quindi, costituiscono delle indicazioni finalizzate a consentire a ciascuno di disporre di una visione d’insieme dell’itinerario perché ne risulti agevolata la valutazione e la decisione autoresponsabile di percorrere l’itinerario sia consapevole.


MAS - Montagna Amica della Salute Diario ed esperienze in Montagna dei Seniores




Progetto Vetta Le attività e i progetti che si sviluppano nel Club Alpino Italiano hanno, nell’articolo 1 dello Statuto riguardante le finalità dell’associazione, il principale punto di riferimento:“… l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne e la difesa del loro ambiente naturale”. Nel corso degli oramai 150 di vita del CAI, si è compiuta una profonda evoluzione culturale nella percezione del mondo della montagna contemplando, all’interno degli scopi, anche l’attenzione alla relazione tra l’Uomo e la Montagna. Questa introduzione mi serve per spiegare la scelta fatta dal CAI Lombardia di individuare i due segmenti anagraficamente estremi bambini/ragazzi e soci seniores - dei frequentatori della montagna quali beneficiari/soggetti del progetto strategico Interreg V.E.T.T.A. "Valorizzazione delle esperienze e dei prodotti Turistici Transfrontalieri delle medie e Alte quote” che coinvolge partner di tutto l’arco alpino. Il progetto del CAI Lombardia si inserisce in questo ampio contesto e muove dalla convinzione che frequentare la montagna è ben più di un esercizio ginnico - sportivo, di una prestazione fisica e può rappresentare un’importante opportunità ludica, formativa e relazionale, opportunità

che possono essere felicemente colte dalle fasce anagrafiche individuate. Come riuscire ad avvicinarle alla montagna? Come fare per essere propositivi ed attrattivi, direi anche competitivi con le numerosissime e più comodamente fruibili proposte che la società del consumo avanza? Come riuscire a disseminare i valori positivi che la montagna suscita in noi appassionati, rivolgendosi anche a persone che hanno l’opportunità, essendo pensionate, di frequentarla anche in periodi destagionalizzati e quindi di goder ancor meglio delle peculiari bellezze paesaggistiche? L’aiuto necessario ad affrontare questa sfida ci viene dall’articolato mondo del CAI che, quando si tratta di promuovere la montagna, non si sottrae all’impegno. Renata Viviani Presidente CAI Lombardia


Il progetto seniores Il progetto rivolto agli escursionisti più anziani, che nel CAI sono denominati seniores, muove dall’analisi dei nuovi tesseramenti al sodalizio: in Lombardia essi annoverano elevati picchi di prime iscrizioni successive al pensionamento e di soci storici più anziani che sono contraddistinti da maggior disponibilità di tempo, messa sovente e generosamente a disposizione delle sezioni in svariate attività istituzionali, e da un’assidua attività escursionistica nei giorni feriali. I gruppi seniores lombardi sono molto organizzati ed efficienti, hanno una storia anche ventennale e sono collegati in rete tra di loro attraverso il sito internet www.caiseniores.lombardia.it che funge da veicolo di comunicazione e scambio. Vederli così operativi e dinamici porta a pensare che, a priori, andare in montagna anche in età più avanzata, sia un toccasana. Si rileva però che l’aumento dell’età può essere portatore di patologie correlate e quindi è utile approfondire il tema per potersi esprimere nel merito a proposito. La letteratura di medicina di montagna sull’argomento è piuttosto limitata e quindi si è valutato di sviluppare, all’interno del progetto V.E.T.T.A., una ricerca specifica, finalizzata ad approfondire la relazione tra la frequenza della montagna ed

l’età più avanzata. Il progetto complessivo ha coinvolto centinaia di soci seniores è denominato MAS, Montagna Amica della Salute e si è sviluppato grazie ad un accordo di collaborazione con il Dipartimento di Medicina dell’Università dell’Insubria di Varese con alcuni professionisti medici, psicologo e biologo che sono, per la maggior parte, volontari CAI. I risultati delle ricerche e gli approfondimenti seguenti hanno fornito strumenti di analisi utili alla valutazione del beneficio e delle criticità riguardanti la frequenza della montagna in età avanzata, consentendo di partecipare al dibattito scientifico sul tema, affinché si possa sostenere che la montagna è davvero amica della salute fisica, psichica e relazionale, favorendo quindi alla promozione della sua frequenza anche quando non si è più giovani ma la si può apprezzare, forse maggiormente, nella sua condizione di minor affollamento. Renata Viviani Presidente CAI Lombardia


Camminare per incontrarsi Camminare per sentirsi bene. Camminare per il gusto della scoperta e della conoscenza dell’ambiente e dei luoghi. I soci CAI che hanno dato vita al Progetto Montagna Amica della Salute per diffondere proposte di itinerari più o meno noti dei nostri monti lombardi, che non mancheranno di sorprendere, affascinare, appagare chi avrà la voglia di percorrerli, non potevano avere motivazioni migliori. Sentirsi bene è percepire di essere parte viva del bellissimo mondo che ci circonda, fatto di monti, laghi, panorami straordinari, boschi e antiche strade, sentieri e malghe. E senza andare troppo lontano dalle nostre città, con il piacere di trascorrere una giornata nella più bella “clinica della salute “ che si possa immaginare. Il valore del lavoro di descrizione, illustrazione e supporto tecnico che gli amici dei gruppi seniores hanno svolto con certosina pazienza e passione, è notevolissimo , e si fonda sulla semplicità e chiarezza della lettura e della presentazione degli itinerari, che si possono tranquillamente effettuare in “bassa stagione” . Anzi, sono proprio le sorprese dei paesaggi autunnali o primaverili, o dei miti inverni delle nostre province lacustri, uno degli obiettivi per la frequentazione veramente “globale “

della montagna. I riferimenti cartografici sono precisi e puntuali, come le informazioni sui dislivelli, i profili altimetrici e lo sviluppo delle escursioni. Ognuno potrà trovare, ne siamo certi, uno spunto e un motivo di interesse per le proprie gite, in famiglia o con un bel gruppo , per meglio rallegrarsi insieme della bellezza dell’ ”arte del percorrere”. Percorsi mai troppo impegnativi, adeguati alla filosofia del camminare come obiettivo per una vita in salute. Dalle cascate dell’Acqua Fraggia, ai panorami del “Sentiero del Viandante”di Varenna, dalle suggestioni dell’Abbazia di San Benedetto e dell’Alpe Motta , alla riservata bellezza della Val Codera. Perché la salute è ( senza dubbio alcuno ) generata dall’armonia tra il benessere fisico e mentale, e siamo grati agli amici dei gruppi seniores per averci offerto uno strumento per valorizzare e riscoprire questa portentosa combinazione per mezzo dei nostri passi e dei nostri occhi. Buon cammino a tutti… A.N.E. Vincenzo Palomba Presidente O.T.T.O. Escursionismo CAI Lombardia


I gruppi seniores in Lombardia Le sezioni del CAI della Lombardia che hanno Gruppi Seniores sono circa 40. I “Seniores” sono soci del CAI che essendo oramai in pensione (quasi tutti) possono organizzare meglio il loro tempo libero e quindi effettuano escursioni durante la settimana, snobbando (quasi sempre) i week-end e le giornate festive. Questi “seniores” avendo oramai sentito più volte in conferenze mediche che gli anziani non solo “possono”, ma “devono” andare in montagna, ovviamente con le opportune cautele, sono composti, in parti quasi uguali, da chi prosegue un’attività che non ha mai abbandonato o che riprende dopo averla trascurata per motivi di lavoro e da chi si avvicina alla montagna per la prima volta. I Gruppi hanno lo scopo di diffondere tra le persone della terza età la conoscenza della montagna e dell’ ambiente montano e delle iniziative culturali ad essa connesse; di svolgere un’azione promozionale tendente a proporre sia i valori di una corretta attività fisica all’ aperto che quelli dei rapporti interpersonali. Una delle caratteristiche infatti che differenzia i “seniores” da altri gruppi del CAI è l’accento che viene dato all’ aspetto “socialità”. Per molti “seniores”, che per circostanze di vita si trovano

oramai ad essere soli, il partecipare alle escursioni allevia la solitudine degli altri giorni. Dal punto di vista storico possiamo parlare di preistoria per il primo gruppo senior nato nel CAI di Bergamo nel 1973 per opera di Beniamino Sugliani, mentre è giusto indicare il 1987 come l’anno di partenza per la diffusione della costituzione dei gruppi. diffusione sono stati Emilio Romanini del CAI Milano e successivamente Anna Clozza del CAI Lecco che riuscì ad ottenere che i gruppi “seniores” avessero pari dignità con gli altri gruppi all’interno del CAI. Artefici e promotori di questa diffusione sono stati Emilio Romanini del CAI Milano e successivamente Anna Clozza del CAI Lecco che riuscì ad ottenere che i gruppi “seniores” avessero pari dignità con gli altri gruppi all’interno del CAI. Marcello Sellari Presidente Commissione Seniores CAI Lombardia

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Nota introduttiva alle schede delle escursioni Nelle pagine seguenti di questa pubblicazione troverete le schede delle escursioni inserite nell’ambito del progetto Interregg Vetta, riguardanti il settore seniores del C.A.I. (Club Alpino Italiano). Nello specifico il progetto M.A.S. (Montagna amica della salute 2010,2011) Con escursioni organizzate dai singoli gruppi sezionali senior con l’assistenza di un medico incaricato dall’organizzazione che eseguiva durante le escursioni inserite nel progetto dei normali controlli sanitari e dava ai partecipanti indicazioni sanitarie sul corretto modo di avvicinarsi all’escursionismo in età avanzata . I senior partecipanti alle escursioni dovevano compilare un questionario socio sanitario ove i risultati sono verranno sviluppati in una apposita pubblicazione . Il progetto Montagna terapia è uno studio più completo su alcuni soggetti anziani camminatori provenienti da diversi gruppi sezionali e non camminatori che dopo un controllo sanitario completo i camminatori dovevano effettuare sei escursioni coordinate dalla commissione senior Lombardia eseguendo controlli medici prima e dopo l’escursione da parte del medico al seguito dell’escursione. Al di la dei risultati scientifici che saranno trattati in pubblicazione

specifica, come coordinatore dell’attività escursionistica del progetto montagna terapia posso solo affermare che i forti dubbi avanzati in sede di programmazione sulla convivenza di soci provenienti da realtà escursionistiche diverse sono in realtà smentite dall’esperienza sul terreno. Dopo qualche timore iniziale il gruppo si è compattato creando nuove amicizie che ora sono ancora vive. Le relazioni che troverete in questa pubblicazione sono il risultato di questi due progetti e le righe seguenti ne illustreranno come leggere il contenuto. Tenendo ben presente che trattandosi di escursioni riguardanti l’attività escursionistica senior, seguono le indicazioni tecniche culturali del quaderno C.A.I. numero 12 edito dal gruppo di lavoro senior presso la commissione centrale escursionismo del C.A.I. La sicurezza delle escursioni è stata sempre garantita dalla presenza di un titolato regionale escursionismo AE. Del C.A.I. Odi un qualificato escursionismo del C.A.I. AE. Del C.A.I. Odi un qualificato escursionismo del C.A.I. La base di partenza delle relazioni è stata il data base dell’archivio escursioni della commissione senior Lombardia adattato alle esigenze editoriali di questa pubblicazione. Le relazioni delle escursioni sono


state redatte dai responsabili escursione ognuno col suo stile interpretativo di esposizione . All’inizio vi sono i dati identificativi dell’escursione, vi è indicata la data,la meta dell’escursione in progetto nella quale era inserita La sezione o le sezioni organizzatrici (Ove non vi è indicata la sezione l’escursione è stata organizzata dalla commissione senior). Vi sono indicate le caratteristiche tecniche delle escursioni come l’altezza massima, il dislivello in salita e in discesa, i tempi parziali di salita e discesa effettivamente impiegata dal gruppo la difficoltà escursionistica. Dell’ escursione :(T = Turistico Itinerario su stradine, mulattiere o larghi sentieri. I percorsi generalmente non sono lunghi, non presentano alcun problema di orientamento e non richiedono un allenamento specifico se non quello tipico delle escursioni o passeggiate in montagna. Difficoltà. Ed Escursionisti - Itinerari su sentieri o evidenti tracce in terreno di vario genere (pascoli, detriti, pietraie.... Sono generalmente segnalati con vernice od ometti . Possono svolgersi anche in ambienti innevati ma solo lievemente inclinati. Richiedono l'attrezzatura descritta nella parte dedicata all'escursionismo e una sufficiente capacità di orientamento, allenamento alla camminata anche per tempi lunghi.) Le difficoltà escursionistiche superiori a T E. Non sono state prese in considerazione per la natura di questo progetto. È indicato il grado di fatica dell’escursione (Tabella ricavata dal quaderno nazionale

seniores edito dal gruppo di lavoro nazionale seniores presso la CCE.) Indica l’impegno fisico e la fatica che un escursionista senior impiega per compiere un’escursione. I Valori sono espressi da 1 minor fatica a 5 massimo impegno fisico e affaticamento). Seguono la descrizione delle caratteristiche culturali, ambientali, morfologiche dell’escursione e della descrizione tecnica, descrittiva del percorso. Nella parte finale sono segnalate la cartografia usata per l’escursione, lo stato della segnaletica, lo stato del percorso . Bisogna avere ben chiaro che le tabelle e le relazioni evidenziano e descrivono situazioni tecniche culturali ambientali rilevate durante il periodo nel quale è stata compiuta l’escursione (Vedi data apposta). In ambiente montano le situazioni dello stato dei sentieri, della segnaletica e della sicurezza dei percorsi possono variare rapidamente pertanto chi dopo un certo tempo decide di effettuare in sicurezza le escursioni descritte deve informarsi attraverso i canali preposti (Apposita letteratura,Internet e informazioni in loco sezioni C.A.I.),dello stato attuale del percorso. Infine troverete il tracciato e il profilo altimetrico dell’escursione. AE Angelo Bassetti CAI Lombardia



Indice percorsi

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01 - TRAVERSATA BASSA DELLA GRIGNETTA

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02 - MONTE MINISFREDDO

24

03 - VALMADRERA - SAN PIETRO AL MONTE

28

04 - DA NOVATE MEZZOLA A SAN GIORGIO E CODERA

Sez. CAI Sesto Calende, Gallarate

Sez. CAI Bergamo, sottosezione Vaprio D’Adda Sez. CAI Varese Sez. CAI Milano

32

05 - MONTE MARTICA

36

06 - MONTE MEGNA - TRIANGOLO LARIANO

40

Sez. CAI Gallarate, I TIRA DRIZZ Sesto Calende Sez. CAI Gallarate

07 - SENTIERO ROTARY DELL’INNOMINATO

Sez. CAI GEO Lecco

44

08 - MONTI ORSA E PRAVELLO

48

09 - VAL BIANDINO

52

Sez. CAI Bergamo, sottosezione Vaprio D’Adda Sez. CAI Vimercate

10 - ALPE DEL VICERÈ - CAPANNA MARA Sez. CAI GEO Lecco


56

11 - TRAVERSATA WALSER SALECCHIO ANTILLONE FORMAZZA

60

12 - PREMANA - ALPE PREMANIGA

Sez. CAI Varese

Sez. CAI Maltrainsem Desio

64

13 - ALPE PERPINASCA

68

14 - MONTE NUDO

Sez. CAI Milano Sez. CAI I TIRA DRIZZ Sesto Calende

72

15 - VILLA DI CHIAVENNA - BORGONOVO DI PIURO

76

16 - SENTIERO DEL VIANDANTE - DA DERVIO A COLICO

80

Sez. CAI Vimercate Sez. CAI Vimercate

17 - MONTE BOLLETTONE

Comissione Seniores Lombardia

84

18 - DA LIERNA A VARENNA

88

19 - ABBAZIA DI SAN BENEDETTO IN VAL PERLANA

Sez. CAI Bergamo, sottosezione Vaprio D’Adda Comissione Seniores Lombardia

92

20 - CASCATE DELL’ACQUAFRAGGIA

96

21 - ALPE MOTTA

Sez CAI Sesto Calende Sez CAI Vimercate


TRAVERSATA BASSA DELLA GRIGNETTA


TRAVERSATA BASSA DELLA GRIGNETTA PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2010 DATA: 6 settembre 2010 ESCURSIONE: Traversata bassa della Grignetta SEZIONE ORGANIZZATRICE: Sesto Calende, Gallarate PARTENZA: Pian de’ Resinelli - Ballabio (LC) ARRIVO: Rif. Maria Antognetta ex Pialeral

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1493m DISLIVELLO IN SALITA: 680m DISLIVELLO IN DISCESA: 680m TEMPO IN SALITA: 3,5h TEMPO IN DISCESA: 3,5h

TEMPO TOTALE: 7h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali Si definisce “Traversata Bassa” il sentiero che unisce i Piani de’ Resinelli con il Pialeral. L’intero percorso, che collega il versante orientale della Grigna Meridionale a quello della Grigna Settentrionale, prosegue invece fino al Rifugio Riva. Il percorso qui descritto, che si snoda

su una quota piuttosto bassa, non presenta particolari difficoltà ed è interessante per il variare continuo degli ambienti naturali che si attraversano. Primavera e autunno, con i loro colori, sono le stagioni migliori per godere appieno della natura di questi luoghi.

Descrizione percorso Dal piazzale dei Pian de’ Resinelli si segue la strada asfaltata che conduce al Rifugio Soldanella (ex rifugio SEM). Si prosegue poi in leggera discesa su un‘ampia sterrata che si snoda tra betulle e larici. A sinistra è visibile il Canalone Porta.

Poco dopo, in prossimità di una radura, la strada devia a destra e conduce all’Alpe Cassino. Si continua sempre in leggera salita sulla carrareccia per raggiungere la Selletta di Cassino e la Selletta di Muscera, situata sotto l’omonima Alpe.

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Una traccia di sentiero, segnalato con una palina, si stacca a sinistra sopra l’Alpe Muscera ed entra nel bosco di faggi; più avanti, attraversa la valle dei Chignoli tra pascoli e tratti di bosco. Il sentiero si fa ora più roccioso e, dopo aver superato alcuni canalini, attraversa una larga zona detritica denominata “Il Gerone” . Il sentiero risale il lato opposto fino alla località Sasso dell’Acqua. Si continua prevalentemente in discesa fino alla Cascina Vecchia fino a giungere in prossimità del torrente Pioverna (m 1050), il punto più basso di tutta la traversata. Si guada il torrente e si risale il bosco

lungo la sponda sinistra idrografica. Ora il percorso è prevalentemente in salita e in alcuni tratti un po’ ripido. Ad un bivio si prende a sinistra in ripida salita per la Costa Reor fino alla fine del bosco. Il sentiero gira a destra e risale fino all’Alpe Cova (m 1301) caratteristica per la presenza di un piccolo laghetto. Si volta ora decisamente a sinistra in ripida salita su strada cementata e, dopo qualche minuto, si perviene alla meta dell’escursione: il Rifugio Antonietta, ex Plaleral. Per tornare al punto di partenza non resta che percorrere a ritroso l’itinerario descritto.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompass foglio 105 1:50000 STATO SEGNALETICA: buona la segnaletica con segni bianchi e rossi e paline STATO DEL SENTIERO: in buono stato con tratti a volte ripidi di sali e scendi ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: solo al Rifugio Maria Antonietta al Pialeral ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: Rif. Maria Antonietta al Pialeral

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Rif. Maria Antonietta al Pialeral

Torrente Pioverna Alpe Cova

Grigna Meridionale Alpe Muscera

Alpe Cassino

RIf .M ari aA nto nie tta al P iale ral

Alp eC ova

Tor ren te P iov ern a

Alp eM usc era

Alp eC ass ino

Pia nd e’ R esi nel li

Pian de’ Resinelli

1400 1300 1200 0

1

2

3

4

5

6

7

7,5km

escursione realizzata dalla sezione CAI Sesto Calende, Gallarate il 6/9/2010


MONTE MINISFREDDO


MONTE MINISFREDDO PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2010 DATA: 27 ottobre 2010 ESCURSIONE: Monte Minisfreddo SEZIONE ORGANIZZATRICE: Bergamo sottosezione Vaprio D’Adda PARTENZA: Induno Olona (VA) ARRIVO: M.te Minisfreddo

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1050m DISLIVELLO IN SALITA: 750m DISLIVELLO IN DISCESA: 750m TEMPO IN SALITA: 2h TEMPO IN DISCESA: 2h

TEMPO TOTALE: 4h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali La dorsale Minisfreddo-Poncione di Ganna divide la Valganna dalla valle di Quasso.

È un percorso poco conosciuto ma ricco di spunti culturali e paesaggistici

Descrizione percorso Dalla stazione ferroviaria di Induno Olona (397 m) si imbocca via Quadronna e, tramite una ripida salita, si raggiunge la località di Frascarolo (Villa Medici). Da qui si prende a destra il sentiero che risale un valletto, si costeggia un laghetto artificiale e poi, percorrendo un tratto di sentiero a gradoni, si sbocca sul piazzale della Baita Montallegro(592 m). Si prosegue lungo una comoda mulattiera sterrata fino ad una biforcazione dove si svolta a destra e si comincia a

salire, tornante dopo tornate, verso la cima del Monte Monarco. Ben visibili, poco sotto la vetta, i ruderi del piccolo alberghetto "La Vedetta". Prendendo la direzione nord-est, il fsentiero attraversa le pendici settentrionali del Monte Monarco fino ad una selletta. Qui si lascia a destra la mulattiera proveniente da Arcisate e, svoltanto a sinistra, si prosegue per una piccola conca fino a sbucare in discesa al Passo

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del Vescovo. Dal crocicchio di sentieri in corrispondenza della seconda cappella, si percorre la mulattiera (disco indicatore e segnavia bianco/rosso) per Poncione, Minisfreddo, Sasso del Corno e San Bernardo che sale con pendenza costante. Giunti al bivio di quota 730 m circa si prosegue a sinistra e, costeggiando un piccolo solco vallivo, si perviene al bivio dove si trova la terza cappella (Madonna di Robi), nei cui pressi ci si può fermare per una sosta nell’apposita area attrezzata. Si prosegue poi risalendo a destra un

ripido sentiero poco batturo fino alla sella di quota 930 m c. a nord del Monte Rho di Arcisate. Da qui si piega a sinistra e ci si inerpica lungo la cresta erbosa fino a raggiungere la cima del Monte San Bernardo. Qui si viene accolti dalla statua in bronzo che gli escursionisti di Bisuschio nel 1933 dedicarono a San Bernardo da Mentone . Proseguendo si raggiunge una successiva selletta lungo un sentierino roccioso e si risale la costola sud-est del Monte Minisfreddo fino a raggiungerne la sommità (1.042 m).

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: 3V Varesine 1:35000 STATO SEGNALETICA: buona 3V Varesine STATO DEL SENTIERO: buono con alcuni tratti da percorrere con attenzione ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: no ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: nessuno

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M.te Minisfreddo Sasso del Corno M.te Rho d’Arcisate

Passo del Vescovo

AL

GA

M.te Chiusarella

NNA

M.te San Bernardo

V

M.te Monarco

Arcisate

0

Pas so d el V esc ovo

M.t eM ona rco

Ind un oO lon a

1050 900 750 600

1

2

3

4

M.t eS an M.t Berna eM r inis do fre ddo

Induno Olona

5

6

7

7,5km


VALMADRERA - SAN PIETRO AL MONTE


VALMADREA - SAN PIETRO AL MONTE PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2010 DATA: 30 settembre 2010 ESCURSIONE: Valmadrera - San Pietro al Monte SEZIONE ORGANIZZATRICE: Varese PARTENZA: Valmadrera (LC) ARRIVO: San Pietro al Monte

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 662m DISLIVELLO IN SALITA: 374m DISLIVELLO IN DISCESA: 374m TEMPO IN SALITA: 2,5h TEMPO IN DISCESA: 2,5h

TEMPO TOTALE: 5h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali Il sentiero “Luisin” conduce al complesso romanico della Basilica di S. Pietro al Monte partendo da Valmadrera. Mai troppo faticosa, sebbene sia da

percorrere con attenzione, l’escursione qui descritta offre numerosi punti panoramici sulla pianura lombarda, i laghi brianzoli e le prealpi lecchesi.

Descrizione percorso Dopo aver lasciato l'auto al parcheggio del cimitero di Valmadrera, si parte e in breve si raggiunge il santuario di San Martino, dal quale s’incomincia a salire per il sentiero “Luisin”. Sorpassata sulla sinistra la deviazione per il “Sentiero Lucio Vassena” e percorsi alcuni tratti un po' ripidi, la visuale si apre ed è possibile godere di viste spettacolari.

Arrivati al bivio che indica a sinistra la possibilità di seguire per il sentiero “Dario e William”, si prosegue in direzione del “Taja Sass”, per poi prendere a sinistra il sentiero "Luisin". I panorami spaziano dai laghi della Brianza, sul Resegone, sul Barro, sulla Grignetta. Si intravedono anche l’imperioso Moregallo e il Corno Birone.

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Giunti alla crestina del Cornello, sotto la cuspide terminale della cresta del Cornello, si incontra un bivio: dritti si prosegue per il Corno Birone mentre prendendo a sinistra il meraviglioso sentiero in costa ci si dirige verso San Pietro. Il sentiero che taglia a mezzacosta tutto il versante alterna tratti molto semplici ad altri dove bisogna prestare un po’ più di attenzione soprattutto in un passaggio leggermente esposto comunque attrezzato con una catena. Dopo una serie di punti panoramici sulla Brianza, si risale brevemente verso il

ben visibile Ceppo della Forcola il cui nome deriva dalla forma a forca delle tre punte rocciose che si ergono in cima. Da qui è possibile vedere il Cornizzolo, dalla riconoscibilissima silhouette e il Monte Rai. Percorsi ancora pochi metri di sentiero, si giunge ad un valletto oltre al quale appare lo splendido complesso della Basilica di San Pietro al Monte, meta dell’escursione. Una volta giunti qui, d’obbligo sono la visita alla Basilica e una sosta panoramica sui prati verdi che circondano il complesso romanico.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompass foglio 105 1:50000 e Carta Corni di Canzo 1:15000 STATO SEGNALETICA: buona, fare attenzione ai bivi e alla numerazione dei sentieri STATO DEL SENTIERO: buono ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: np ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: nessuno

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Valmadrera M.te Rai

Corno Birone

Ceppo della Focola Tri Casote San Pietro al Monte

San Pie tro al M ont e

Val ma dre ra

Cep po del la F orc ola

Civate

800 600 400 0

1

2

3

4 4,2km


DA NOVATE MEZZOLA A SAN GIORGIO E CODERA


DA NOVATE MEZZOLA A SAN GIORGIO E CODERA PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2010 DATA: 29 settembre 2010 ESCURSIONE: da Novate Mezzola a San Giorgio e Codera SEZIONE ORGANIZZATRICE: Milano PARTENZA: Novate Mezzola (SO) ARRIVO: Codera

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1018m DISLIVELLO IN SALITA: 800m DISLIVELLO IN DISCESA: 800m TEMPO IN SALITA: 4h TEMPO IN DISCESA: 2h

TEMPO TOTALE: 6h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali La Val Codera è una piccola valle laterale della Val Chiavenna. La particolarità di questa Valle è di non avere alcuna strada carrozzabile che conduca al suo interno, quindi i paesi

sono raggiungibili solo a piedi o a dorso di mulo . Ciò che ne deriva è una escursione in un mondo antico e molto panoramica.

Descrizione percorso La partenza è da Novate Mezzola (212 m). Dopo aver attraversato il torrente ci si inoltra nel bosco; l'antica mulattiera che porta a S.Giorgio, in gran parte gradinata con lastroni di granito, risale con numerosi tornanti il dossone sul versante sinistro orografico della forra del Codera. Il percorso è abbastanza faticoso ma molto panoramico: più si sale e meglio si gode del panorama offerto dalla valle sottostante e dal Monte Legnone.

Si perviene infine a S.Giorgio (748 m), meta della gita breve. Di antichissime origini, il picolo villaggio è un miracolo di armonia e semplicità architettonica. (Chi ha percorso la gita breve ritorna per l’itinerario di salita). Proseguendo si scende fino ad attraversare il vallone di Revelaso con un ardito ma sicuro sentiero (Prima parte del Tracciolino) per poi risalire fino a raggiungere Cola (1018 m); l'abitato è

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interamente costruito in pietra con le case tutte allineate su una stessa fila. Usciti dal paese ci si abbassa fino alle baite di Ci (815 m) e si traversa il roccioso sbocco della Val Ladrogno su un antico ponte in pietra. Poco oltre un altro incredibile e ardito ponte permette di attraversare la forra del torrente Codera e di risalire in breve a Codera (825 m): questo villaggio è ancora abitato tutto l'anno pur non

essendo collegato con il fondovalle tramite strade o funivie. Dopo il paese si inizia la discesa lungo la meravigliosa mulattiera gradinata, testimonianza della grande fatica degli abitanti, che percorre il versante idrografico destro della Val Codera e che, con un vertiginoso e suggestivo percorso, riporta all'imbocco della valle a Novate Mezzola.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: CNS 1:50000 Roveredo Kompass 1:50000 Chiavenna Val Bregaglia STATO SEGNALETICA: buona STATO DEL SENTIERO: Buono ben sicuro anche nei punti aerei; solo un poco scivoloso nel bosco prima di Codera ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: a San Giorgio e a Codera ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: Rifugio, agriturismo e locande nell’abitato di Codera

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Codera

Avedee

Cola

San Giorgio

No vat eM ezz ola

Ave dee

Cod era

San Gio rgi o

Novate Mezzola

1000 800 600 400 0

1

2

3

4

5

6

7

8

9 9,5km

escursione realizzata dalla sezione CAI Milano il 29/9/2010


MONTE MARTICA


MONTE MARTICA PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2010 DATA: 10 novembre 2010 ESCURSIONE: Monte Martica SEZIONE ORGANIZZATRICE: Gallarate, I TIRA DRIZZ Sesto Calende PARTENZA: Rasa di Varese (VA) ARRIVO: M.te Martica

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1032m DISLIVELLO IN SALITA: 500m DISLIVELLO IN DISCESA: TEMPO IN SALITA: TEMPO IN DISCESA: -

TEMPO TOTALE: 5h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali L’escursione qui descritta si snoda lungo la strada militare della Frontiera Nord (meglio conosciuta con il nome di Liena Cadorna) che dall’abitato di Bregazzana arriva, dopo circa 6km, alla

vetta del Monte Martica. Parte della strada militare può essere tagliata prendendo il sentiero che sale dalla Rasa di Varese verso il M.te Chiusarella.

Descrizione percorso Dalla chiesa della Rasa di Varese percorriamo le strette stradine del piccolo ma caratteristico paese seguendo le indicazioni per i M.ti Chiusarella e Martica. Appena usciti dal paese, si prende un ripido sentiero che sale sui prati (unico tratto ripido dell'escursione). Questo sentiero ci porta in breve a

raggiungere la strada militare risalente alla Prima Guerra Mondiale che parte da Mesenzana e conduce alle postazioni di tiro in vetta al M.te Martica. La salita è agevole grazie alla graduale e dolce pendenza tipica delle strade militari e ai numerosi tornanti. Giunti ad un bivio si consiglia di prendere il sentiero a sinistra e fare una

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breve deviazione fino alla cima del M.te Chiusarella (965m) da cui si gode una splendida vista sul massiccio del Campo dei Fiori e su Santa Maria del Monte. Tornati sulla strada militare, si prosegue sulla stessa fino a raggiungere la boscosa vetta della Martica 1032 m. La struttura in cemento armato ospita-

va pezzi da tiro che servivano a coprire la zona della Val Ganna in caso di attacco tedesco dalla Svizzera Al ritorno si segue il sentiero n°14 che scende nel fitto bosco di faggi fino a incrociare la sterrata che porta all'abitato di Brinzio ove avrà termine l'escursione.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Carta 3V Varesine 1/35000 STATO SEGNALETICA: buona, fare solo attenzione all’interno dell’abitato di Rasa STATO DEL SENTIERO: buono ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: no ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: nessuno

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Brinzio

M.te Martica

M.te Legnone M.te Chiusarella

Pian Waldes

Rasa di Varese

Bri nzi o

M.t eM art ica

Pia nW ald es

Ra sa d i Va res e

Santa Maria del Monte

1200 900 700 0

1

2

3

4

5

6

7

8 8,3km


MONTE MEGNA TRIANGOLO LARIANO


MONTE MEGNA TRIAGOLO LARIANO

PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2011 DATA: 7 aprile 2011 ESCURSIONE: Monte Megna Triangolo Lariano SEZIONE ORGANIZZATRICE: Gallarate PARTENZA: Pagnano (CO) ARRIVO: M.te Megna

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1033m DISLIVELLO IN SALITA: 513m DISLIVELLO IN DISCESA: 513m TEMPO IN SALITA: TEMPO IN DISCESA: -

TEMPO TOTALE: 4h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali L’escursione qui descritta porta alla vetta del M.te Megna, una delle cime meno conosciute del Triangolo Lariano

ma non per questo meno affascinante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico.

Descrizione percorso Da Assso Fraz.Pagnano (520 m) si sale verso via Burlona da dove ha inizio una bella e ampia mulattiera selciata che prosegue verso Nord ovest. Dopo una decina di minuti, si raggiunge un bivio dove si svolta a destra ed in breve si raggiunge il vecchio e interessante borgo dell’Alpe Megna (659 m). Passando tra le sue vecchie e caratteristiche case ci si dirige in direzione Nord. Appena fuori dall’abitato, ha inizio un

sentiero che sale in direzione del fianco meridionale del Monte Megna. Dopo alcuni brevi e ripidi tornanti, il sentiero spiana leggermente e prosegue a mezzacosta sul fianco della montagna. Dopo un ultimo tratto caratterizzato da uno strappo più ripido, si raggiunge la dorsale Nord est del Monte Megna. Seguendola, si arriva facilmente alla grande croce di vetta (1033m ). Dalla vetta del M.te Megna si può

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godere di un panorama mozzafiato sulle cime del Triangolo Lariano e sulle prealpi lecchesi e comasche.

Per tornare al punto di partenza, si percorre a ritroso il percorso descritto.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompas foglio 105 1:50000 Charta itinerum n12 1:50000 STATO SEGNALETICA: buono STATO DEL SENTIERO: buono ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: abita di Megna ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: nessuno

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Lasnigo

M.te Megna

Alpe Megna

Visino

Dosso Deo Fraz. Pagnano

M.t eM egn a

Alp eM egn a

Ass o-

Fra z. P agn ano

Asso

1100 900 700 0

1

2

3

3,2km


SENTIERO ROTARY DELL’INNOMINATO


SENTIERO ROTARY DELL’INNOMINATO PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2010 DATA: 10 novembre 2010 ESCURSIONE: Sentiero Rotary Bonacina Vercurago SEZIONE ORGANIZZATRICE: GEO Lecco PARTENZA: Rione Bonacina - Lecco ARRIVO: Somasca

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 600m DISLIVELLO IN SALITA: 400m DISLIVELLO IN DISCESA: 400m TEMPO IN SALITA: TEMPO IN DISCESA: -

TEMPO TOTALE: 4h DIFFICOLTA’: E FATICA: 1 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali Sul sentiero che dal rione Bonacina di Lecco arriva a Somasca, è possibile imbattersi in molti degli storici luoghi chi ispirarono l’autore de promessi sposi

Alessandro Manzoni. Voluto e Realizzato dal Rotary, si tratta di un’appendice verde dalla casa di Lucia al Castello dell’Innominato.

Descrizione percorso Dal rione di Bonacina di Lecco, si prosegue lungo la via principale che costeggia il torrente Caldone fino a giungere a un ponte dove inizia via Movedo. Dopo averlo attraversato, si svolta a sinistra su una strada ancora asfaltata da cui si stacca, subito dopo sulla destra, una mulattiera acciottolata contrassegnata dal segnavia “2” e dalla caratteristica ruota giallo-azzurra, simbolo del Sentiero; tutto attorno ai bei prati. La mulattiera s’inerpica nel bosco e,

dopo aver affiancato per un breve tratto la nuova superstrada della Valsassina, e riprende la salita che conduce, dopo aver toccato una santella votiva, alla bella chiesetta e all’abitato di Versasio, ai piedi del Pizzo d’Erna. Qui si percorre la strada carrozzabile per Ballabio, si supera la chiesina di Versasio fino a raggiungere il bar «Il Caminetto». Oltre il bar si piega a sinistra su una strada privata, si supera la sbarra che

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impedisce il transito alle auto e si oltrepassa la deviazione per il Sentiero dei Carbonai verso Morterone. Si segue poi la strada e quindi la mulattiera che alterna tratti in piano a tratti in discesa. Nei pressi di una recinzione, seguendo la segnaletica si svolta a sinistra in un’altra mulattiera che porta a superare Ca’ Berna. L’acciottolato che s’imbocca sulla destra diventa ben presto un sentiero stretto tra muretti a secco prima e quindi incorniciato tra ampi e panoramici prati per inoltrarsi infine nel bosco lungo il tracciato che sale verso il Ponte della Tenaglia. Si oltrepassa una valletta fino ad arrivare all’impetuoso torrente Bione che si supera attraverso lo stesso ponte della Tenaglia. Eccoci all’agriturismo Ponte Tenaglia, si segue ora il sentiero che s’inoltra nel bosco con andamento pianeggiante per collegarsi alla mulattiera che sale da Germanedo. La si percorre in discesa, superando alcune casette fino a incontrare la popolare fontana della Marietta, dopo di che, si scende un breve tratto lungo una valletta per piegare a sinistra, risalire verso un paio di edifici e oltrepassarli: siamo ormai prossimi alla stupenda località Neguccio, dove solo

dopo forti piogge si forma un piccolo lago che si fonde con panoramici prati , raggiungere ancora una volta Germanedo, la carrareccia si immette attraverso un ponte su un’altra sterrata che serve alcune cave di calcare. Al bivio seguente si piega a sinistra e, sempre in leggera discesa, si costeggia l’alveo di un piccolo torrente Proseguendo, in prossimità del nastro trasportatore che sovrasta la strada, s’incontra un’altra biforcazione che, sulla destra, porta a Carbonera, mentre lungo il percorso principale, che noi seguiremo in discesa, conduce al sentiero lungo il quale, ci si allontana dal torrente e si risale nel bosco. Superata una cascina, eccoci all’ombra di un bel castagneto; oltre il torrentello si sale a un pianoro erboso, dove si piega a sinistra Si continua dapprima in piano, poi in leggera salita in un rado bosco che consente di arrivare alle cascine di Piazzo, punto panoramico su Lecco, sul monte Barro e sui Corni di Canzo. Si prosegue lasciando a sinistra il segnavia 29, lungo la traccia e al bivio con il sentiero che scende da Campo Secco, prendiamo a destra in discesa, fino a raggiungere un ristorante in un’ampia radura che ospita un punto di ristoro.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompass 105 1:50000 STATO SEGNALETICA: segnavia del Rotary STATO DEL SENTIERO: buono stradine, sentiero e tratti di asfalto ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: nei borghi che si attraversano ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: nessuno

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Pizzo d’Erna

Costa

Lecco

M.te Magnodeno

Maggianico Corno di Grao

Piazzo

M.te GAvazzo

Vercurago

600 500 300 0

1

2

3

4

5

6

7

8

9km


M.TI ORSA E PRAVELLO


M.TI ORSA E PRAVELLO PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2011 DATA: 27 aprile 2011 ESCURSIONE: M.ti Orsa e Pravello SEZIONE ORGANIZZATRICE: Bergamo sottosezione Vaprio D’Adda PARTENZA: Viggiù (VA) ARRIVO: Besano (VA)

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1015m DISLIVELLO IN SALITA: 530m DISLIVELLO IN DISCESA: 665m TEMPO IN SALITA: 2,5h TEMPO IN DISCESA: 2,5h

TEMPO TOTALE: 5h DIFFICOLTA’: E FATICA: 5 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali Una semplice escursione tra le trincee della Frontiera Nord (meglio conosciuta come Linea Cadorna) e mai utilizzate in battaglia. Proprio grazie alla mancata operatività della linea lo stato di conservazione delle trincee è eccezionale e permette di

vivere una giornata completamente immersi nella vita del fronte. L'escursione passerà attraverso tunnel, postazioni per obici e mitragliere scavate nella roccia viva, attraverso fittissimi boschi di faggi e creste dall'impareggiabile vista sul Ceresio e le Alpi svizzere

Descrizione percorso L' escursione, con modesto dislivello in salita ma molto panoramica, permette di visitare le postazioni militare della Frontiera Nord (meglio conosciuta come Linea Cadorna) situate sotto la sommità del Monte Orsa (998m) e del Monte Pravello(1015m) e godere di uno spettacolare vista sul Lago di Lugano. Dal centro di Viggiù si seguono le

indicazioni per il M.te Orsa e, dopo aver attraversato un ponte, si prosegue sulla carrozzabile. Alla fine di una recinzione di una villa, in prossimità di un cartello di divieto di transito, si stacca una mulattiera sulla destra e prosegue poi nel bosco fino a raggiungere la sommità del Monte Orsa. Da qui è possibile visitare le postazioni

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militari poste lungo la cresta in direzione del Monte Pravello (munirsi di torcia per gallerie e cunicoli) e dopo aver attraversato alcune gallerie si giunge alla vetta del Monte Pravello dove si trovano la croce e la garrita. Dalla croce di vetta parte un sentiero che all’inizio scende rapidamente nel

bosco, fino a raggiungere una caratteristica strada militare. La si segue facendo attenzione alle deviazioni fino all’abitato di Besano percorrendo un ultimo tratto su asfalto. A Besano è allestito un importante Museo Civico dei Fossili rinvenuti in Val Ceresio conosciuto in tutto il mondo.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: N°90 Lago Maggiore – Lago di Varese 1:50000 Carta 3V Varesine 1:35000 STATO SEGNALETICA: buone STATO DEL SENTIERO: In ottime condizioni,molto panoramico in zona delle trincee ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: no ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: essuno solo un posto di ristoro gestito da volontari non sempre aperto posto dopo l’inizio delle gallerie del monte Pravello lungo la strada militare.

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Besano

M.te Pravello

M.te Orsa

M.te Sant’Elia

Bes ano

M.t eP rav ello

Vig giù

M.t eO rsa

Viggiù

1000 800 600 400 0

1

2

3

4

5

6

7

8

9 9,4km


VAL BIANDINO


VAL BIANDINO PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2011 DATA: 15 giugno 2011 ESCURSIONE: Val Biandino SEZIONE ORGANIZZATRICE: Vimercate PARTENZA: Introbio (LC) ARRIVO: Rif. Madonna della Neve

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1595m DISLIVELLO IN SALITA: 975m DISLIVELLO IN DISCESA: 975m TEMPO IN SALITA: 3,5h TEMPO IN DISCESA: 3h

TEMPO TOTALE: 6,5h DIFFICOLTA’: E FATICA: 4 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali La Val Biandino è una lunga e bella valle che dalla Valsassina si addentra verso il pizzo dei Tre Signori fino a raggiungere lo spartiacque di confine con la Valtellina.

L’escursione si sviluppa per la maggior parte su un sentiero che si snoda, spesso con moderata pendenza, sul versante idrografico destro del torrente Troggia.

Descrizione percorso Arrivati a Introbio (Mt. 588), in prossimità della “farmacia vecchia" s’imbocca la carrareccia che porterà fino a Biandino. Ci si avvia lungo la stradina in leggera salita nel bosco e, dopo un primo tratto sterrato, si continua sul fondo in cemento. Più avanti, sulla sinistra, accanto ad

una casa grigia, un sentiero sale a sinistra (m. 680). I segnavia indicano in quella direzione il Belvedere della Cascata a m. 400 e il Rifugio Tavecchia. Percorriamo un tratto con un guardrail sulla destra e, poco prima di una curva a destra, superiamo un torrente che passa sotto la strada (m. 700).

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Chi è arrivato fin qui in fuoristrada ora deve parcheggiarlo; da questo punto, infatti, il percorso è consentito solo ai mezzi autorizzati. S’incontra a sinistra la fonte "San Carlo", circa 1100 Mt. Proseguendo, in circa un'ora e quaranta di camminoo si arriva alla Baita degli Alpini "Magni" (ANA). Passati accanto ad un crocefisso, si continua per un lungo tratto, dapprima su fondo in cemento e poi sterrato, fino a un ponte oltre il quale dalla sinistra

scende un sentiero. Seguendo la strada, bastano pochi passi per arrivare al Rifugio Tavecchia. Il percorso si divide in due: a destra, oltre il ponte, ci sono il Rifugio Bocca di Biandino e il sentiero che conduce al Rifugio Grassi in ore 1.15; mentre diritto la sterrata continua verso la già visibile chiesetta della Madonna della Neve. Il ritono ad Introbio avviene percorrendo in discesa il percorso intrapreso in salita.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompass 105 Lecco-Val Brembana STATO SEGNALETICA: buono STATO DEL SENTIERO: carrareccia in buone condizioni ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: varie fonti lungo il percorso ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: Rifugio Madonna della Neve

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Bocca di Biandino Cima delle Miniera

Baite della Scala

Zuc di Valbona

Zuc di Cam

Cima d’Agrella

La Forcella Zucco di Cornisella

Baite Piazzolo

Boc ca d i Bi and ino

Int rob io

Bai te P iaz zolo

Bai te d ella Sca la

Introbio

1500 1300 1100 900 700 0

1

2

3

4

5

6

6,9km


ALPE DEL VICERE CAPANNA MARA


ALPE DEL VICERE - CAPANNA MARA PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2011 DATA: 1 giugno 2011 ESCURSIONE: Alpe del Vicerè - Capanna Mara SEZIONE ORGANIZZATRICE: GEO Lecco PARTENZA: Albavilla - Loc. Alpe del Vicerè (CO) ARRIVO: Rif. Capanna Mara

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1105m DISLIVELLO IN SALITA: 225m DISLIVELLO IN DISCESA: 225m TEMPO IN SALITA: 1h TEMPO IN DISCESA: 1h

TEMPO TOTALE: 2h DIFFICOLTA’: T FATICA: 1 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali Il Rifugio Capanna Mara è situato tra i M.ti Bolettone e Palanzone e precisamente poco sotto il valico che mette in comunicazione la Val Bova e la Val di Gaggia.

Nonostante una scritta situata sulla porta d’ingresso al Rifugio reciti: "Beata solitudo, sola beatitudo"la Capanna Mara è uno dei rifugi più frequentati del Triangolo Lariano.

Descrizione percorso Dall’Alpe del Vicerè si seguono le indicazioni per Rifugio Capanna Mara. Dopo un breve tratto in asfaltato, la strada diventa sterrata e procede alternando tratti in leggera pendenza con brevi strappi in cemento. Al termine della salita un cartello informa che ci si t rova al "Doss del

Fràsan" (m. 955). Si prosegue e dopo una curva, si ignora un altro sentiero che s’inerpica a sinistra (m. 965) verso il M.te il Bolettone. La stradina torna a essere sterrata e procede dapprima quasi in piano e poi in leggera salita. In alto a destra, si incomincia a vedere tra gli alberi il

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il bianco edificio della Capanna Mara. Siamo in località "La Lista" come indicato da un cartello posto su una betulla (m. 1065). Si prosegue dapprima in leggera salita che diventa sempre più ripida fino a giungere in località "Praa Bosc" (m. 1105).

Dopo un ultimo tratto in salita con fondo ad ampi gradoni, si giunge finalemnte alla Capanna Mara che domina, da posizione felicissima, la Pianura Padana e da cui si può godere, nelle giornate più limpide, un incredibile panorama.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompass 105 1:50000 Carta Itenerum n12 1:50000 STATO SEGNALETICA: buono STATO DEL SENTIERO: buono ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: no ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: RIf. Capanna Mara

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Capanna Mara

M.te Bollettone

Orrido del Caino

Alp ed el V icer è

Cap ann aM ara

Alpe del Vicerè

1200 1100 1000 900 0

1

2 escursione realizzata dalla sezione CAI GEO Lecco il 01/06/2011

2,7km


TRAVERSATA WALSER SALECCHIO ANTILLONE FORMAZZA


WALSER SALECCHIO ANTILLONE FORMAZZA PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2011 DATA: 8 settembre 2011 ESCURSIONE: Traversata Walser Salecchio Antillone Formazza SEZIONE ORGANIZZATRICE: Varese PARTENZA: Formazza - Loc. Passo (VCO) ARRIVO: Formazza - Loc. Fondovalle (VCO)

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1155m DISLIVELLO IN SALITA: 770m DISLIVELLO IN DISCESA: 310m TEMPO IN SALITA: 3h TEMPO IN DISCESA: 2h

TEMPO TOTALE: 5h DIFFICOLTA’: E FATICA: 1 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali Escursione ad anello che consente di visitare i piccoli villaggi Walser di Salecchio Inferiore, Salecchio Superiore, Alpe Vova, Cà Francoli ed Antillone Salecchio ("Saley" in lingua Walser) in Valle Antigorio, alle porte della Val Formazza. Sicuramente è uno dei luoghi più

interessanti e belli dell'Ossola. E propone al visitatore l’enigma di come, su questa balconata al sole, una piccola comunità Walser sia riuscita a vivere quasi interamente isolata dal mondo per sette secoli.

Descrizione percorso Dalla località il Passo (787m) si percorre una ripida mulattiera asfaltata fino a raggiungere una galleria per percorrere la quale si consiglia di munirsi di torcia. All’uscita della galleria inizia il Sentiero Walser che, nel tratto iniziale, taglia i tornanti della carrozzabile. Il primo insediamento che s’incontra è Salecchio Inferiore (1332 m.), abitato fino

al 1965, con una bella chiesa attorniata dalle storiche case Walser. Poco più avanti si passa accanto all’edificio della vecchia scuola. Il percorso continua sul fianco della montagna lungo una mulattiera ben lastricata e passa accanto a una piccola cappella da dove si può godere una splendida vista sulla val Antigorio.

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Poco più avanti si giunge al secondo insediamento: Salecchio Superiore (1510 m). Lasciato alle spalle Salecchio Superiore, il sentiero attraversa dei ripidi pascoli e in pochi minuti conduce al terzo insediamento Casa Francoli (1555m.), punto più alto dell’escursione. Seguendo ancora il sentiero che ora lambisce il bosco, si raggiungono gli insediamenti di Cangei e, dopo aver attraversato un ponticello, San Giuseppe.

Queste due piccoli villaggi appartengono all’insediamento Ossolano dell’Alpe Vova. Lasciata l’AlpeVova, si percorre per qualche decina di metri la carrareccia fino a prendere, sulla sinistra, un bellissimo sentiero ombreggiato che scende a mezzacosta alla piana di Antillone (1249 m.). Dopo essere passati sulle sponde dell’omonimo laghetto, si proesegue lungo la mulatiera che in breve conduce alla località di Fondovalle (1220 m).

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: i IGC n 11 Val formazza Carta Svizzera 1/50000 nufenpass STATO SEGNALETICA: buono STATO DEL SENTIERO: Buono, attenzione al tratto Vova - Antillone in caso di pioggia ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: sì presso i vari insediamenti ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: Rifugio Zum Gora

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Loc. Fondovalle

Antillone Alpe Vova

Casa Francoli

Salecchio Superiore Loc. Passo

0

1

2

3

4

5

An till on Loc e . Fo nd ova lle

Alp eV ova

1600 1400 1200 1000

Sal ecc hio Sup eri ore Cas aF ran col i

Loc . Pa sso

Sal ecc hio Inf eri ore

Salecchio Inferiore

6

7

8

9

9,7km


PREMANA - ALPE PREMANIGA foto da cambiare


PREMANA - ALPE PREMANIGA PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2011 DATA: 14 ottobre 2011 ESCURSIONE: Premana - Alpe Premaniga SEZIONE ORGANIZZATRICE: Maltrainsem Desio PARTENZA: Premana (LC) ARRIVO: Premana (LC)

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1650m DISLIVELLO IN SALITA: 600m DISLIVELLO IN DISCESA: 600m TEMPO IN SALITA: 2,15h TEMPO IN DISCESA: 1,45h

TEMPO TOTALE: 4h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali Bella escursione ad anello in Val Varrone che attraversa i caratteristici ‘’looch’’ di Premana alle pendici del Monte Legnone e del Monte Rotondo.

Stupendi panorami sulla Val Fraina e la Val dei Forni incorniciati dal Pizzo Tre Signori

Descrizione percorso Il percorso di questa tranquilla e piacevole escursione inizia a Premana in Via Repubblica da dove parte in direzione Piancalade il sentiero n 16. I pendii della montagna all'inizio sono piuttosto ripidi ma il sentiero è gradevole, seppure in costante salita fino all'alpeggio Piancalade (1480 m); qui si prende a destra e si prosegue verso

l'Alpe Solino: questa è una splendida terrazza soleggiata dall'alba al tramonto; le piccole baite sono curiosamente allineate in un unica fila che guarda verso mezzogiorno. Si prosegue poi in leggera discesa in una bella e fitta vegetazione fatta di betulle, larici, ginestre e rododendri. Il periodo ideale per questa passeg-

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giata è intorno a maggio/giugno quando le fioriture colorano i pendii con vivaci macchie di giallo e di rosa. Arrivati al grazioso alpeggio di Premaniga si può sostare al Rifugio Pizzo Alto. In questa zona gli alpeggi sono ancora dei luoghi vissuti intensamente dagli abitanti, anche se sono pochi quelli

che ancora hanno del bestiame. Periodicamente si tengono delle riunioni, a cui partecipano gli abitanti del villaggio, er discutere e affrontare i diversi problemi locali e organizzare iniziative per le varie ricorrenze. Per il ritorno a Premana percorriamo il sentiero n°5, più diretto e veloce.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompass N° 105 1:50000 STATO SEGNALETICA: buono, andata sentiero N° 16 - ritorno sentiero N° 5 STATO DEL SENTIERO: mulattiera e comodo sentiero in terra battuta ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: sì ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: Rifugio Pizzo Alto

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Sasso Alto Alpe Premaniga

Piancalade Alpe Solino

0

1

2

3

4

Pre ma na

Alp eP rem ani ga

1700 1500 1300 1100

Alp eS olin o

Pre ma na

Pia nca lad e

Premana

5

6 6,2km


ALPE PERPINASCA


ALPE PERPINASCA PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2011 DATA: 12 ottobre 2011 ESCURSIONE: Alpe Perpinasca SEZIONE ORGANIZZATRICE: Milano PARTENZA: Trontato (VCO) ARRIVO: Alpe Perpinasca

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1210m DISLIVELLO IN SALITA: 750m DISLIVELLO IN DISCESA: 750m TEMPO IN SALITA: TEMPO IN DISCESA: -

TEMPO TOTALE: 5h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali L’ Alpe Parpinasca si trova nella fascia di pre-parco del Parco Nazionale della Val Grande, l'area selvaggia più vasta d'Italia ma anche museo all'aperto della passata civiltà alpina. L'abbandono degli alpeggi e della pratica del disboscamento ha significato il ritorno alla “wilderness”: la natura diventa padrona. Posizionata su ameni pascoli a 1.200 metri di quota, al cospetto del Pizzo

Tignolino, è un balcone naturale di spettacolare bellezza sulla porzione settentrionale della Val d’Ossola. La vista spazia dal Passo del Monscera in Val Bognanco al Pizzo Ruggia e alle Schegge di Moino in Valle Vigezzo, passando per le Valli Divedro, Antigorio e Isorno con una serie di vette di tremila metri come Rebbio, Mottiscia, Helsenhorn, Diei, Cistella, Rossa, Crampiolo e Arbola.

Descrizione percorso Questa escursione è stata divisa in due parti: un percorso arriva fino all’Alpe Facevo mentre il percorso più lungo fino all’Alpe Perpinasca. Dalla stazione delle Ferrovie Vigezzine

(Domodossola-Locarno) di Trontano (m 520), si imbocca la via Tignolino e, in prossimità della cappella all’incrocio con via Martinella si svolta a sinistra fino a raggiungere una casa affrescata

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Si percorre poi il “Sentiero Natura” Trontano-Faievo immerso in verdeggianti faggete con tratti ripidi fino all'Alpe Facevo ove arriva la carrareccia (In alternativa al sentiero si può percorrere la carrareccia, più lunga ma meno ripida). Qui può terminare il percorso breve. Si prosegue sul sentiero che in alcuni punti incrocia la strada consortile di servizio agli alpeggi di Faievo e Parpinasca, si passa accanto ad alcuni castagni

da frutto, fino ad imboccare a sinistra un comodo sentiero che attraversa alcuni pascoli inselvatichiti. In breve porta alle prime baite ed infine all’Alpe Parpinasca (1210m) e in seguito all’omonimo rifugio da dove si può ammirare la Val Vigezzo, la Val d’Ossola e l’inizio della Val Grande . Ritorno per lo stesso Itinerario eventualmente percorrendo la strada di servizio agricolo pastorale.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Cartina Zanetti 54 Val Grande 1:30000 STATO SEGNALETICA: buono STATO DEL SENTIERO: buono ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: sì all’Alpe Facevo e a Perpinasca ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: Rifugio alpe Perpinasca aperto solo nei fine settimana

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Trontano

Alpe Facevo

Tro nta no

Alp e Fa cev o

Alp eP erp ina sca

Alpe Perpinasca

1200 1000 800 600 0

1

2

3km


M.TE NUDO


MONTE NUDO PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2011 DATA: 7 ottobre 2011 ESCURSIONE: Monte Nudo SEZIONE ORGANIZZATRICE: Tira Drizz Sesto Calende PARTENZA: Vararo di Cittiglio (VA) ARRIVO: Varano di Cittiglio (VA)

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1235m DISLIVELLO IN SALITA: 518m DISLIVELLO IN DISCESA: 518m TEMPO IN SALITA: 3,5h TEMPO IN DISCESA: 2,5h

TEMPO TOTALE: 6h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali L’escurisone descritta ricalca il percorso di cresta sullo spartiacque che divide la Valcuvia dalla Val Travaglia e il Lago Maggiore. Molti sono i punti panoramici sui vari

laghi della provincia di Varese e sulle montagne della Val Grande. L’escursione è abbastanza lunga ma non faticosa: prestare attenzione in alcuni passaggi un difficoltosi.

Descrizione percorso Dal parcheggio di Vararo di Cittiglio (747m) si raggiunge su asfalto la frazione di Casere (Gigliola) e si continua fino alla fine dell’abitato ove troviamo un sentiero in salita nel bosco. In breve tempo si raggiunge il passo Barbè . Ora il sentiero segue il filo di costa dei Pizzoni di Laveno che diventa sempre più stretto fino a raggiungere la cima del

primo Pizzone 1035m. Da qui si gode una vista spettacolare a picco sul Lago Maggiore. Il sentiero prosegue sulla dorsale con vari sali e scendi passando dal secondo al terzo Pizzone. La discesa conduce al Passo del Cuvignone. Ora si percorre la carrareccia della

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linea taglia fuoco della forestale, fino al Passo della Crocetta (1060m.) Dal passo lasciamo la strada tagliafuoco e ci dirigiamo ad est su un ampio sentiero in direzione del Monte Nudo. Il prossimità di un evidente ripetitore, ci si immette nel sentiero più stretto che in breve nel bosco ci porta a raggiungere lo spiazzo della vetta del Monte Nudo. La discesa avviene sempre sulla dorsale percorrendo una pineta in direzione Est: il sentiero a volte è ripido ma in vista di Pozz Pian la pendenza diminuisce. Giunti nella radura di Pozz Pian, svoltando a destra nella pineta, si

raggiunge la strada tagliafuoco che taglia il fianco sud del M.te Nudo e la si segue fino a tornare al Passo del Cuvignone. Qui si prende il sentiero che, prima nel bosco poi su prati, scende ripido in direzione di Vararo. Nei pressi di una madonnina posta su un masso il sentiero devia a destra e porta nel bosco. Dopo aver valicato un umido vallone nelle prime case di Vararo di Cittiglio, si attraversa l’abitato e si torna al punto di partenza.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: 3V Varesine 1:35000 STATO SEGNALETICA: buono a volte con segnali di posti da enti diversi STATO DEL SENTIERO: buono fare solo attenzione al tratto di cresta sui Pizzoni ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: no ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: nessuno

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Pizzo di Cuvignone

Pizzoni di Laveno

M.te Nudo

Crocetta

Vararo

Pozz Pian

Cas ere

M.t eN ud Poz o zP ian

Cas ere

1200

Pia zzo ni d i

Lav eno

Casere

1000 800 0

2

4

6

8

10

11km


VILLA DI CHIAVENNA BORGONOVO DI PIURO


VILLA DI CHIAVENNA - BORGONOVO DI PIURO PROGETTO: Montagna Amica della Salute 2011 DATA: 19 ottobre 2011 ESCURSIONE: Villa di Chiavenna - Borgonovo di Piuro SEZIONE ORGANIZZATRICE: Vimercate PARTENZA: Villa di Chiavenna (SO) ARRIVO: Borgonovo di Piuro (SO)

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1032m DISLIVELLO IN SALITA: 402m DISLIVELLO IN DISCESA: 600m TEMPO IN SALITA: TEMPO IN DISCESA: -

TEMPO TOTALE: 5h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali Borgonovo di Piuro è una caratteristica contrada di montagna posta su un terrazzo naturale dal quale si domina la Val Bregaglia italiana e da cui si gode un incomparabile panorama sulle cime

circostanti. Offre inoltre la possibilità di tornare seguendo il sentiero panoramico dell' Acqua Fraggia, una delle più spettacolari cascate della zona.

Descrizione percorso Lasciato il parcheggio di Villa di Chiavenna (località Ponteggia), si percorre una strada asfaltata in salita seguendo l’indicazione “Crotti di Motta”. Dopo il breve tratto asfaltato, il sentiero entra nel bosco. Spettacolari sono i massi imponenti caduti dalla montagna in epoche preistoriche. A sinistra la valle si apre ed offre belle

vedute sui monti a sud, dal Pizzo di Prata al M.te Beleniga, alla Cima di Codera che sovrasta sull’altro versante l’omonima valle. La comoda mulattiera ora diventa un percorso ripido che si addentra nel bosco fino ad un bivio con una freccia dalla scritta “Savogno”. Un traverso relativamente in piano

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porta ad un tornante della nuova strada. Ora il percorso è evidente e si continua per lo sterrato. Ad uno slargo lo sterrato termina ma è facile trovare sulla sinistra la traccia del sentiero che continua tra massi e betulle per poi abbassarsi un poco con gradini scolpiti nella pietra e continuare in piano. Un percorso gradinato con una ringhiera di cavi d’acciaio porta a quota 992 m da dove poi ci abbassiamo fino a Savogno entrando in paese in prossimità di due fontane con vasca. Attraversato l’abitato si arriva ad una splendida e ben conservata segheria ad acqua.

Attraversato il ponte si prosegue a mezza costa fino a raggiungere le case di Dasile. Da qui si prende in discesa la mulattiera che sale da Piuro e la si segue fino al cartello sulla destra che indica un snetiero per S.Abbondio. Lo si prende e lo si segue fino ad una baita diroccata sove, sulla sinistra, parte un sentiero che conduce ad una passerella. Questo è il sentiero che, fiancheggiando le cascate dell’Acquafraggia, protetto da corrimano e scale artificiali scende a Piuro.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompas 105 1:50000 Charta itenerum n4 1:50000 STATO SEGNALETICA: buono STATO DEL SENTIERO: buono fare solo attenzione alla discesa lungo la cascata ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: sì ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna IFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: Rifugio Savogno

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Torrente Acquafraggia Corbia

Dasile Savogno S. Abbondio

Villa di Chiavenna

Da sile

Sav ogn o

Vill ad i Ch iav enn a

Cas cat eA cqu afr agg ia Bo rgo nu ovo di P iur o

Borgonuovo

Piuro

1400 1300 1200 0

1

2

3

4

5

6 6,2km


SENTIERO DEL VIANDANTE DA DERVIO A COLICO


SENTIERO DEL VIANDANTE - DA DERVIO A COLICO PROGETTO: MontagnaTerapia 2011 DATA: 30 marzo 2011 ESCURSIONE: Sentiero del Viandante- Da dervio a Colico SEZIONE ORGANIZZATRICE: Vimercate PARTENZA: Dervio (LC) ARRIVO: Colico (LC)

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 604m DISLIVELLO IN SALITA: 400m DISLIVELLO IN DISCESA: 400m TEMPO IN SALITA: 3h TEMPO IN DISCESA: 3h

TEMPO TOTALE: 6h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali Il Sentiero del Viandante, noto un tempo come “Via Ducale ”o “Via Regia”, è un'antica via di comunicazione fra la pianura padana e la Valtellina. Si sviluppa lungo la sponda orientale del Lago di Como da Abbadia Lariana a Colico su una distanza di circa 35 Km. Si può percorrerlo a tratte poiché i vari

segmenti sono collegati dalla linea ferroviaria Lecco - Colico. Il percorso è alla portata di tutti; i dislivelli sono contenuti ma occorre un minimo di allenamento nei tratti in salita. Notevoli sono i panorami che si aprono sul Lago di Como e sulle Prealpi.

Descrizione percorso L’escursione qui descritta ha inizio a Dervio (217 m) dove merita una vista la seicentesca chiesa di San Quirico, soprattutto per il campanile in pietra dell’anno 1080 ben conservato. Nell'abitato, dominato in alto dal

Castello risalente ai primi anni dopo il Mille, sono interessanti alcune case patrizie e vicoletti con frequenti sottopassi ad arco e numerose edicolette religiose. Lasciato Dervio, il Sentiero del

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Viandante porta poi ad attraversare l’abitato di Corenno Plinio caratteristico per le case in pietra addossate l'una all'altra e per alcune notevoli eminenze architettoniche: fra queste, il Castello, uno dei meglio conservati di Lombardia, la chiesa di San Tommaso di Canterbury con preziosi affreschi dal Trecento al Cinquecento raffiguranti gli Apostoli, San Cristoforo e i Magi e le tre arche funerarie in marmo degli Andriani, la famiglia che tenne lungamente il governo del paese. Percorso un breve tratto di strada asfaltata, si inizia a salire dolcemente sino alle case di Mandonico, grazioso nucleo semi abbandonato composto da casette rustiche in pietra avvolte nel silenzio. La vista spazia su paesini distribuiti sulla riva del lago con la catena dei monti

che fanno loro da corona; si può vedere la caratteristica insenatura di Piona con la celebre Abbazia e verso nord il maestoso pizzo Badile. Si continua a salire e, dopo avere toccato Dorio, piccolo borgo sparso sulle pendici del monte Legnoncino, percorrendo una splendida mulattiera si giunge alla Cappella di San Rocco (487 m). Ripresa la marcia si sale ancora attraversando maestosi castagneti fino ad un gruppo di casette abitate ed una radura con la chiesetta della Madonna dei Monti (600 m). Da qui inizia la discesa su strada fino a Posallo dove troviamo la ricompensa in un buon piatto caldo. Da Posallo facendo attenzione a seguire fedelmente le indicazioni si scende in seguito alla stazione di Colico.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompas 105 1:50000 Charta itenerum n4 1:50000 STATO SEGNALETICA: buono fare solo attenzione all’ingresso dell’abitato di Colico STATO DEL SENTIERO: buono ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: sì ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: nessuno

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LA

O G

I D

O M CO Colico

Olgiasca

Dorio

M.te Bedole M.te Sommafiume

Corenno Plinio

Sueglio

M.te Legnoncino

Col ico

Pu nto pan ora mi co

Cor enn oP lini o

Pu nto pan ora mi co

700

Der vio

Dervio

500 300 0

2

4

6

8

10

12

14

15,3km


M.TE BOLLETTONE


M.TE BOLLETTONE PROGETTO: MontagnaTerapia 2011 DATA: 20 aprile 2011 ESCURSIONE: M.te Bollettone SEZIONE ORGANIZZATRICE: Commissione Seniores Lombarda PARTENZA: Albavilla - Loc. Alpe del Vicerè (CO) ARRIVO: Albavilla - Loc. Alpe del Vicerè (CO)

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1315m DISLIVELLO IN SALITA: 400m DISLIVELLO IN DISCESA: 400m TEMPO IN SALITA: 2,5h TEMPO IN DISCESA: 2,5h

TEMPO TOTALE: 5h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali Il M.te Bollettone è una delle cime più a sud del Triangolo Lariano ed è al centro della dorsale che partendo da Brunate termina al M.te S. Primo. Il suo profilo è facilmente riconoscibile

anche da Milano nelle giornate più limpide per il caratteristico filare di abeti che dalla cima scende verso valle. Dalle sue pendici sorge il torrente Cosia che scende fino al Lago di Como.

Descrizione percorso Qualche metro prima dell’ingresso del parcheggio dell’Alpe del Vicerè, ha inizio un sentiero che conduce sia alla Baita Patrizi sia al M.te Bolettone. Dopo qualche centinaio di metri, si ignora la deviazione che porta alla baita Patrizi e si sale a destra nel bosco di robinie dove il sentiero è ampio e

ricoperto di sassi cementati. Salendo, la vegetazione lentamente cambia: prima le betuelle e poi gli abeti prendono il posto della robinia. Giunti in prossimità di un tornante, si prende sulla sinistra un sentiero che in breve condue fuori dal bosco. Dopo un tratto in piano, il sentiero gira

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a destra per attraversare a mezzacosta i prati dello scosceso versante del M.te Bollettone. Giunti in prossimità di una filare di abeti, si gira a destra e si comincia a salire in direzione della vetta che si raggiunge dopo un ultimo breve ma intenso sforzo. Dopo aver goduto di un meritato

riposo e di una splendida vista sulla Pianura Padana e sulle Prealpi, si scende seguendo le indicazioni per la Bocchetta di Lemmo. Da qui un passaggio al Rif. Capanna Mara da cui parte la carrareccia sterrata che riporta all’Alpe del Vicerè, punto di partenza dell’escursione.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompas n°91 1:50000 Charta itenerum n°12 1:50000 STATO SEGNALETICA: buono STATO DEL SENTIERO: buono ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: no ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: Rif. Capanna Mara

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Bocchetta di Lemmo Capanna Mara

M.te Bollettone

Orrido del Caino

Alp ed el V icer è

Alp ed el V icer è

M.t eB olle tto ne

Bo cch Cap etta d ann i Le a M mm ara o

Alpe del Vicerè

1300 1100 0

1

2

3

4

5

6

7 7,2km


DA LIERNA A VARENNA


DA LIERNA A VARENNA PROGETTO: MontagnaTerapia 2011 DATA: 13 aprile 2011 ESCURSIONE: da Lierna a Varenna SEZIONE ORGANIZZATRICE: Bergamo Sottosezione Vaprio D’Adda PARTENZA: Lierna (LC) ARRIVO: Varenna (LC)

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 950m DISLIVELLO IN SALITA: 750m DISLIVELLO IN DISCESA: 750m TEMPO IN SALITA: 2,5h TEMPO IN DISCESA: 2,5h

TEMPO TOTALE: 5h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali L’escursione è un bellissimo itinerario e forse il tratto più interessante e panoramico di tutto il Sentiero del Viandante che da Abbadia Lariana porta a Colico. Quella qui descritta è una variante alta, circa 150m più alta rispetto al percorso basso, ma con vista mozzafiato

sul Lago di Como. Un percorso d’impegno medio lungo un agevole sentiero con alcuni ripidi tratti che in circa tre ore porta al pianoro del punto panoramico della romanica chiesetta di San Pietro.

Descrizione percorso Dalla piazzetta dell’imbarcadero di Lierna si sale verso l’antico Borgo di Genico (sentiero 71). Superatolo, ci si addentra nel bosco in ripida salita fino a un punto panoramico, (Croce di Brentalone m. 650) oltre il quale la pendenza si fa più dolce e il sentiero conduce all’Alpe Mezzedo (m. 868), dove

si può scorgere un’antica ghiacciaia. Salendo poi verso il Piano di San Pietro (m. 950) si giunge al culmine della salita da dove si può godere uno dei panorami più belli e suggestivi del Lago di Como. Da qui si prosegue verso Ortanella rimanendo in quota fino ad aggirare il Monte Fopp .

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Lasciato alle spalle l'abitato di Ortanella, al primo bivio nel bosco si prende a sinistra l’ampia sterrata in falsopiano. In pochi minuti si giunge all'incrocio col sentiero che con una ripida discesa conduce verso Varenna. Qui comincia la parte più panoramica dell'escursione, con scorci mozzafiato dove dominca il contrasto tra il blue delle acque del lago e le montagne circostanti.

Giunti al Castello di Vezio la variante alta si ricongiunge con la variante bassa. Si attraversa così sull’antico percorso del Viandante il paese di Vezio con le sue caratteristiche case e, proseguendo in discesa su una larga mulattiera nel bosco, in poco tempo ci porta a raggiungere la provinciale. Con pochi passi si raggiunge la stazione ferroviaria di Varenna poco sopra la strada.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompas 105 1:50000 STATO SEGNALETICA: buono con i segnavia del sentiero del Viandante STATO DEL SENTIERO: buono ffare attenzione al tratto in discesa Tra Ortanella e Vezio ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: no ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna IFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: nessuno

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2

3

4

Pu nto pan ora Pu m nto pan ico ora mi co Var enn a

OMO DI C

1

Pu nt Ort o pan ane ora lla mic o

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0

Pu nto pan ora Pu m nto pan ico ora mi co

LA

Lie rna

Varenna Vezio

Esino Lario

M.te Fopp Ortanella

M.te Parolo

Lierna

1000 800 600 400

5

6

7

8 8,4km


ABBAZIA DI SAN BENEDETTO IN VAL PERLANA


ABBAZIA DI SAN BENEDETTO IN VAL PERLANA PROGETTO: MontagnaTerapia 2011 DATA: 18 maggio 2011 ESCURSIONE: Abbazia di San Benedetto in Val Perlana SEZIONE ORGANIZZATRICE: Commissione Seniores Lombardia PARTENZA: Ossuccio (CO) ARRIVO: Lenno (CO)

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 815m DISLIVELLO IN SALITA: 600m DISLIVELLO IN DISCESA: 600m TEMPO IN SALITA: 3h TEMPO IN DISCESA: 3h

TEMPO TOTALE: 6h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali La Val Perlana è un solco stretto, boscoso, selvaggio, che scende dal M.te Galbiga fino al Lago di Como tra Argegno e Menaggio; un angolo forse poco noto (almeno agli escursionisti) delle montagne del Lario Occidentale, un piccolo scrigno che conserva al suo interno una perla preziosa: San Benedetto. Si tratta di una chiesa abbaziale del primo romanico che faceva parte un

tempo di un complesso architettonico più ampio del quale rimane ancora qualche traccia QUella qui proposta è un’escursione di forte interesse storico e artistico che in poche ore di cammino ci porta lontano dagli abitati dal rumore delle strade: un salto nel tempo di mille anni fa. Un luogo di pace che ci riporta alla vita di meditazione dei antichi monasteri.

Descrizione percorso Dall’abitato di Ossuccio, posto sulla riva occidentale del lago di Como, si prende ripida acciotolata via Crucis per il santuario della Madonna del Soccorso.

Dal santuario situato su un panoramico balcone a picco sul torrente Perlana ,si prosegue su una ripida e acciottolata strada che termina dopo alcune case.

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Qui inizia il sentiero che si inoltra nel bosco all’interno della Val Perlana sul suo fianco orografico destro, fino a raggiungere il bivio che a sinistra ci porta al Rifugio Boffalora. Proseguendo sulla destra si sale su un agevole sentiero che vede comode salite alternarsi a brevi sali scendi in un fitto bosco di faggi e castagni che ha volte si dirada in piccole radure erbose punteggiate da baite e casali contadini. Proseguendo si raggiunge la romanica abbazia Benedettina del secolo XI collo-

cata in suggestiva e solitaria posizione. Il percorso di ritorno si sviluppa lungo un piacevole e soleggiato sentiero sul fianco opposto della valle con bellissimi panorami sul monastero, sul lago di Como e sul sovrastante gruppo delle Grigne e del Legnone. Passati nei pressi del Santuario dell’Acquafredda si scende successivamente sulla strada asfaltata e la si percorre fino a Lenno ove termina la nostra escursione.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompass foglio 91 1:50000 Charta hitenerum n° 2 1:50000 STATO SEGNALETICA: buono STATO DEL SENTIERO: buono ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: sì, solo ad inizio escursione ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: nessuno

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San Benedetto

Lenno

Len no

Oss ucc io

900 700

S. B ene det to

Ossuccio

500 300 0

1

2

3

4

5

6

7

8 8,3km


CASCATE DELL’ACQUAFRAGGIA


CASCATE DELL’ACQUAFRAGGIA PROGETTO: MontagnaTerapia 2011 DATA: 15 giugno 2011 ESCURSIONE: Cascate dell’Acquafraggia SEZIONE ORGANIZZATRICE: Sesto Calende PARTENZA: Piuro - Loc. Borgonuovo (SO) ARRIVO: Piuro - Loc. Borgonuovo (SO)

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 932m DISLIVELLO IN SALITA: 500m DISLIVELLO IN DISCESA: 500m TEMPO IN SALITA: 3h TEMPO IN DISCESA: 2h

TEMPO TOTALE: 5h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali L’escursione qui descritta conduce alla scoperta delle Cascate dell’Acquafraggia tra le più note della Lombardia per la spettacolarità dei tre salti d’acqua. Per raggiungere le cascate, si attraversano meravigliosi boschi di castagno, prati e pascoli.

Molto caratteristico è l’abitato di Savogno che si incontra lungo il cammino: un borgo ancora in parte abitato ove si arriva solo a piedi, caratteristico per le case ben conservate e per il panorama che si gode dal piazzale della chiesa.

Descrizione percorso Il sentiero ha inizio a Piuro in Loc. Borgonuovo e porta in direzione della frazione di Sarlone. Aggirata la recinzione di una casa, si gira a sinistra e si raggiunge uno slargo, dove è presente una bacheca con una

cartina della zona. Si scavalca un piccolo dosso e, salendo alcuni gradini di pietra e scendendo dall'altro lato con un sentiero che subito gira a destra, si entra in un bel castagneto. Ben presto il sentiero diventa ripido e

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e in alcuni tratti, attrezzati con una protetezione laterale e un corrimano, leggermente esposto. Pochi minuti e si raggiunge un punto panoramico dal quale è ben visibile la parte bassa delle cascate. Dopo alcuni gradini di cemento e scale di ferro munite di corrimano, si riprende a salire, seppur in maniera più leggera, fino ad un ponte sospeso sopra il corso d'acqua che alimenta le sottostanti cascate. Ancora pochi passi in salita e si arriva

ad un bivio dove ci si immette sul sentiero che proviene da S. Abbondio di Piuro. Si continua sul fianco del torrente fino a raggiungere la mulattiera che sale da Sarlone e che porta in poco tempo l’abitato di Savogno da dove si può godere una meraviglosa vista sulla Val Chiavenna. Per ritornate al punto di partenza, si percorre l’antica mulattiera che unisce Savogno a Borgonuovo di Piuro, caratteristica per i circa tremila gradini in pietra.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompas n°92 1:50000 Charta itenerum n°4 1:50000 STATO SEGNALETICA: buono STATO DEL SENTIERO: buono ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: si ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: Rif. Savogno

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Dasile

Savogno

Torrente Acquafraggia

Bo rgo nu ovo di P iur o

Sav ogn o

Bo rgo nu ovo di P iur o

Borgonuovo di Piuro

1000 800 600 0

1

2 escursione realizzata dalla sezione CAI ? il 19/10/2011

3

3,2km


ALPE MOTTA


ALPE MOTTA PROGETTO: MontagnaTerapia 2011 DATA: 29 maggio 2011 ESCURSIONE: Alpe Motta SEZIONE ORGANIZZATRICE: Vimercate PARTENZA: Campodolcino (SO) ARRIVO: Campodolcino (SO)

Caratteristiche tecniche ALTEZZA MASSIMA: 1750m DISLIVELLO IN SALITA: 630m DISLIVELLO IN DISCESA: 630m TEMPO IN SALITA: 2,5h TEMPO IN DISCESA: 3h

TEMPO TOTALE: 5,5h DIFFICOLTA’: E FATICA: 2 DURATA: 1gg TIPO GITA: Esc

Caratteristiche culturali e ambientali L’escursione qui descritta porta da Campodolcino all’Alpe Motta di Madesimo lungo sentieri poco conosciuti e trafficati. È un percorso molto suggestivo che attraversa incantevoli boschi di abeti e fa

tappa, prima di giungere all’Alpe Motta, nel silenzioso e suggestivo abitato dell’Alpe Fontana, posto su un piccolo e panoramico altipiano all’interno di un pascolo ora dimenticato.

Descrizione percorso Dal piazzale dell’ex funivia di Campodolcino si raggiunge la Frazione Acero di Campodolcino passando accanto al ponte Napoleonico . Sulla sinistra parte il sentiero che porta in breve sopra l’abitato di Campodolcino regalando scorci davvero suggestivi. Si sale nel bosco fino a raggiungere in

breve una panoramica e ripida scalinatache costeggia la Cascata di Motta. Si attraversa il torrente e si prosegue nel bosco di abeti con pendenza costante in direzione dei prati dell’Alpe Fontana. Lasciato l’alpeggio sulla destra, si prende la mulattiera per Motta Bassa, punto più alto e meta dell’escursione.

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Qui si consiglia una visita alla bellissima chiesetta. Per tornare al punto di partenza si ripercorre a ritroso per un breve tratto il sentiero fatto in salita fino ad incrociare nel bosco un sentiero sulla nostra sinistra con indicazioni Franciscio. Il sentiero attraversa a mezza costa un bel bosco finché, sopra l’abitato di

Francisco, s’incomincia a scendere rapidamente. Arrivati a Francisco, dal piazzale della chiesa si segue per un breve tratto la strada che scende a Campodolcino. In prossimità di un tornante a sinistra parte un sentiero che in breve tempo ci riporta nei pressi del ponte Napoleonico, punto di inizio dell’escursione.

Note tecniche CARTOGRAFIA USATA: Kompas n°92 1:50000 Charta itenerum n°4 1:50000 STATO SEGNALETICA: scarso STATO DEL SENTIERO: scarso ACQUA POTABILE LUNGO IL PERCOSO: si ATTREZZATURA CONSIGLIATA: scarpe trekking, bastoncini, abbigliamento bassa montagna RIFUGIO O PUNTO DI APPOGGIO: nessuno

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Motta di Sotto

Alpe Fontana

Monte

Cam pod olc ino

Fra nci sco

Mo tta di S ott o

Francisco

Alp e Fo nta na

Cam pod olc ino

Campodolcino

1800 1600 1400 1200 0

1

2

3

4

5 5,4km






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