Dutch Food and Cuisine - Zeeland

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DUTCH FOOD AND CUISINE


Table of content Introduction

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Press trip Zeeland

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Publications Italy Publications France Publications Germany

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INTRODUCTION The Dutch cuisine is exceptional, but unfortunately the country is not known for its culinary delights. Our fresh products, excellent restaurants, and worldrenowned chefs are extremely appealing to international visitors. Only, research has shown that our culinary image abroad leaves much to be desired. The storyline Dutch Food and Cuisine hopes to change that images. International press visits will give culinary journalists and bloggers the opportunity to taste our products and dishes. The articles within this publication show how appealing the Dutch cuisine can be for international visitors. In this publication you will find articles that were published as a result of these press trips. In addition NBTC Holland Marketing has also published several press releases on this subject. Articles written regarding to these press releases are published as well within this publication.


Press Trip Zeeland

4-6 June 2016


About The first international press trip of this storyline took place on the 5th and 6th of June 2016. This culinary press trip was organized in collaboration with several partners from Zeeland. The trip was attended by a eight culinary journalists from all over Europe. There were journalists present from Belgium, Germany, France, Italy and Spain. The journalists stayed at the Strandhotel. This hotel is located in Cadzand-Bad, the most southern seaside resort of the Netherlands. Here you will find Pure C, after a concept of top chef Sergio Herman. The journalists experienced a culinary adventure. Next to this the journalists visited the Asparagus farm Spitsbroek and Biosfeer Groede. Biosfeer Groede crops and processes medicinal plants and herbs using sustainable production. They had a walking dinner at the De Drie Koningen and Biosfeer Groede.


PUBLICATIONS

Italy


29/6/2016

CIBO

A cena dal 2 stelle Michelin De Kromme Watergang in Olanda

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Vacanze. A cena dal 2 stelle Michelin De Kromme Watergang in Olanda di Camilla Rocca - In Ristoranti - mercoledì, 29 giugno 2016 | ore 14:30 Mi piace

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Sono stata in Olanda al ristorante 2 stelle Michelin De Kromme Watergang e posso dire che a tavola il mondo si divide in due: chi ama che tutte le portate vengano servite insieme e chi, al contrario, ama assaggiare separatamente ogni piatto, una portata dietro l’altra. Nella regione dello Zeeland in Olanda, tutto è condivisione, anche a 2 stelle Michelin. La regione è caldamente consigliata a chiunque abbia uno spasmodico amore per il pesce. D’altronde nella terra dello “zee”, mare in olandese, tra bagnasciuga che diventano parchi naturali e dune strappate alle acque salmastre, se non amate il pesce, è meglio che viriate verso l’interno.

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A cena dal 2 stelle Michelin De Kromme Watergang in Olanda

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Al De Kromme Watergang siamo stati accolti direttamente dallo chef Edwin Vinke.

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A cena dal 2 stelle Michelin De Kromme Watergang in Olanda

Kitchen rebel dal volto sorridente, per prima cosa, ci ha portati nel grande giardino con le erbe che utilizza nel suo ristorante. Sono oltre 260 varietà di erbe, una cifra spropositata “ma – racconta lo chef – questo è un floating garden, un giardino galleggiante. Se si scava per 10 metri si trova l’acqua salmastra. Ma la cosa interessante è che in questo particolare mix di terra, sabbia, mare e cielo azzurrissimo, cresce qualsiasi cosa, ecco perché ho piantato anche piante provenienti da dei miei viaggi in Perù e in Giappone”. Delle piante raccolte si usa tutto, dai semi, ai fiori, alle radici, al gambo e alle foglie, contro ogni spreco e secondo stagionalità.

Edwin Vinke propone 2 menu: uno da 5 portate, tutti suoi piatti firma (halibut e granchio con alghe, kimchi e yogurt; merluzzo con foglie, verbena e limone) a 98 € e abbinamento dei vini a 9 € al calice.

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A cena dal 2 stelle Michelin De Kromme Watergang in Olanda

Il menu sperimentale (12 portare a 158 € a persona, 225 € con abbinamento vino) è per veri amanti del pesce. Tra le portate ci sono le tipiche ostriche olandesi con diverse salse e marinature, il granchio reale del mare del nord con salsa di mele, avocado e erbe del suo giardino e il caviale Oscietra Royal Belgian.

Edwin ha iniziato la sua carriera nelle cucine del padre Sergio Herman, chef televisivo del ristorante bistellato Jane di Anversa. A 24 anni si è messo in proprio, iniziando insieme alla moglie l’avventura di De Kromme. Il ristorante è sempre pieno e si trova a una trentina di minuti dalla ricca e modaiola cittadina di Knokke, ma immerso tra i prati e il paesino senza tempo, dove ancora le vecchie signore si stupiscono dell’arrivo degli stranieri. Tra una portata e l’altra si è invitati al riposo e all’ozio, approfittando del grande giardino interno carico di influenze zen, con cascata e stagno per enormi pesci rossi, che nuotano placidi (forse sapendo di non essere il contenuto della prossima portata). Per accontentare tutti e ampliare i coperti del ristorante, Edwin organizza anche tavolate in riva al mare, a 5 minuti dal ristorante: un’esperienza che nelle giornate di sole lascia davvero senza fiato. Nessun sale aggiunto nella sua cucina, solo quello naturale della salicornia o delle alghe che raccoglie spontanee e solo lo iodio che viene dalle vicine onde come contorno e sottofondo. Edwin Vinke che cucina nel barbeque in giardino e porta piatti che la tavola condivide è l’esempio lampante di ciò http://www.scattidigusto.it/2016/06/29/ristoranti­2­stelle­michelin­de­kromme­watergang­olanda/

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A cena dal 2 stelle Michelin De Kromme Watergang in Olanda

che il direttore della Guida Michelin Italia Sergio Lovrinovich ha raccontato in esclusiva a Scatti di Gusto: “la stella è esclusivamente nel piatto“. Curiosi di scoprire la cucina di Edwin Vinke? De Kromme Watergang. Slijkplaat, 6. 4513 KK Hoofdplaat (Olanda). Tel. +31 117 348 696 Mi piace

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SUMMER FEST A CADZAND, NELLO ZEELAND OLANDESE

SUMMER FEST A CADZAND, NELLO ZEELAND OLANDESE Creato: 24 Giugno 2016 Testo di Gualtiero Spotti Foto di Louis Drent La mente dietro questo nuovissimo food festival chiamato Summer Fest, e che promette di far parlare di sé anche nei prossimi anni, è Syrco Bakker, giovane cuoco dello stellato Pure C a Cadzand, nello Zeeland (è la striscia di terra olandese confinante con il Belgio) e braccio destro di Sergio Herman, che pur essendosi spostato ad Anversa per aprire The Jane non dimentica le sue origini e ci mette sempre anima e corpo per promuovere le eccellenze della sua terra di origine.

Per questa ragione lo scorso 5 giugno amici, cuochi e addetti ai lavori sono stati chiamati a raccolta per promuovere i prodotti locali e “lanciare” il nuovo evento. Prima con un pranzo sontuoso tenutosi proprio al Pure C, durante il quale si sono esibiti ai fornelli nomi del calibro di Andreas Caminada, Sven Elverfeld, Soenil Bahadoer (il cuoco originario del Suriname, titolare di due stelle Michelin al ristorante De Lindehof, a Nuenen) e lo stesso Sergio Herman, e poi attraverso un percorso conoscitivo per i presenti che ha condotto sulle rive del Mare del Nord alla scoperta di crostacei, pesci, alghe ed erbe. Sono proprio queste le http://www.vandenbergedizioni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=240:summer­fest­a­cadzand­nello­zeeland­olandese&catid=63&Itemid=… 1/3


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SUMMER FEST A CADZAND, NELLO ZEELAND OLANDESE

eccellenze che caratterizzano la vegetazione locale, in un ambiente da riserva naturale incontaminata di ultima generazione, all’interno della quale si trovano prodotti d’impronta biologica, come asparagi, cipolle e patate di antiche varietà. Tutte terre strappate al mare, con le dune a fungere da barriera protettiva e a creare un microclima nuovo, e un terreno fertile dove si sente molto forte l’influenza salina del mare.

Il secondo giorno, lunedì 6 giugno, è stato in buona parte dedicato alla visita del Summer Fest, un vero e proprio campo allestito nella periferia di Cadzand che ha raccolto l’attenzione di migliaia di appassionati giunti da ogni angolo dell’Olanda e del Belgio. Un mix vertiginoso di musica, arte, buon cibo (c’erano dai food trucks alle sofisticate preparazioni di Gert de Mangeleer di Hertog Jan), nuovi designer e positive vibrations, oltre a microseminari open air e bartender impegnati a preparare invitanti cocktails. Una festa quasi dai toni hippie, molto divertente e che si è protratta sino a tarda sera, intorno a fumanti barbecue.

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SUMMER FEST A CADZAND, NELLO ZEELAND OLANDESE

Ci sono poi altri indirizzi imprescindibili se si capita da queste parti? Certo, non si può mancare la collezione di birre Markensteijn da degustare nella birreria De Drie Koningen a Groede (nella piazza centrale del mercato), e sempre a Groede c’è la cucina di Mariella Jongman nel ristorante Etablissement 1880 (con alcune camere per soggiornare) e il magnifico De Kromme Watergang, dove Edwin Vinke accoglie i suoi ospiti tra musica rock, opere d’arte (anche della cracking art di provenienza italiana) , grandi plateau di pesce del Mare del Nord e solide affumicature da vertigine, da assaporare nel bel giardino interno al ristorante. E sono queste le uniche vertigini che proverete in un territorio dove i campanili delle chiese sono le cime più alte all’orizzonte. Come ricordava bene Jacques Brel nella sua celebre canzone Le Plat Pays.

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18/8/2016

DE KROMME WATERGANG

DE KROMME WATERGANG Testo di Gualtiero Spotti Foto di Pieter D'Hoop

De Kromme Watergang in lingua olandese significa la curva del corso d’acqua. Ed è una scelta, quella del nome del ristorante, perfettamente in linea con lo spirito del luogo, a due passi dall’estuario della Schelda, immerso nella pianura dello Zeeland e circondato da coltivazioni protette da ampie dighe. Un luogo sospeso

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DE KROMME WATERGANG

tra mare e terra, dove il vento soffia forte e dove Edwin Vinke è nato e ha creato il suo luogo perfetto, più di venti anni fa, sulle ceneri di una vecchia scuola situata nel microscopico borgo di Slijkplaat.

La cucina di Edwin in qualche modo parte dalla sua infanzia, dalle suggestioni legate ai prodotti locali e al piacere del ricordo di tutto ciò che qui passa quasi sempre attraverso il salato del mare, il dolce (non solo delle patate che qui abbondano) e l’amaro delle tante erbe che crescono intorno al ristorante. Edwin ha il suo orto privato, certo, dove spicca tra l’altro una gigantesca chiocciola che simboleggia l’amore per le cose genuine, ma anche la passione per l’arte, trattandosi di una delle italianissime e celebri opere della Cracking Art.

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Poi c’è il mare che offre gamberetti, sgombri, anguille affumicate, granchi, ostriche, scampi, che diventano il punto di partenza di incroci sempre suggestivi. Come nel caso delle chiocciole con insalata e avocado, delle vongole con i cetrioli, o delle ostriche, regolarmente proposte al whisky, ai fagioli di soia o al peperoncino. E non manca neanche la carne, con l’agnello presentato con il Porto e le radici o il fegato di anatra con bacon e noci.

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DE KROMME WATERGANG

Edwin Vinke ha uno spiccato senso dell’ospitalità, quello di chi ama la propria terra e di chi cerca in ogni modo di raccontarla all’ospite di passaggio. Magari proponendo una degustazione sulle rive del fiume che sfocia nel mare proprio a pochi metri dal borgo, oppure mettendosi in prima persona nel giardino interno del ristorante ad affumicare e cuocere in pochi minuti, e “open air”, carne e pesce, senza distinzioni o preferenze. E magari nel frattempo ci si rilassa nel piccolo e moderno bar creato a fianco della sala http://www.vandenbergedizioni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=246%3Ade­kromme­watergang&catid=63&Itemid=368&lang=it

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DE KROMME WATERGANG

principale, dove spicca un impianto stereo con dischi per tutti i gusti (c’è perfino Paolo Conte…) a disposizione dei clienti.

Edwin Vinke ha un’anima rock moderna e libera, ma una sapienza d’altri tempi come si evince sfogliando il suo libro (pubblicato anche in inglese) “Briny Clay”, uscito qualche anno fa ma ancora oggi attualissimo. È uno splendido compendio di persone, ricette, impressioni e prodotti che riescono a raccontare della vita in Zeeland, con tatto e ironia, avvalendosi delle fotografie strepitose di Willy Lippens. Un angolo di Olanda che forse i più conoscono per le vicissitudini gastronomiche di Sergio Herman ai tempi di Oud Sluis, ma che nasconde gioielli preziosi. Anche se forse sono più a portata dei belgi, visto che Anversa e Brugge sono a un tiro di schioppo, mentre per arrivare da Amsterdam bisogna mettere in preventivo un paio di ore di macchina. Ma ne vale la pena e si può sempre dormire in una delle suite del ristorante.

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29/8/2016

Quel mare d'Olanda diventato improvvisamente gourmet ­ Food24

Quel mare d'Olanda diventato improvvisamente gourmet ­ Food24 28 August 2016

In quella regione in cui l’aria sa di mare e non solo per il nome, lo Zeeland, al confine tra Olanda e Belgio, deputata da anni a seconda casa dei ricchi belgi e olandesi e meta estiva modaiola, c’è un vero e proprio boom delle attività ristorative (+6%) e il fatto che i prezzi stiano aumentando sembra non essere un problema. In generale nel 2015 il fatturato generato dal settore alberghi e ristoranti nei Paesi Bassi è cresciuto più rapidamente rispetto alla media di tutta l’Ue secondo lo Statistics Netherlands (CBS) sulla base delle proprie ricerche e dei dati Eurostat.

http://food24.ilsole24ore.com/2016/08/quel­mare­dolanda­diventato­improvvisamente­gourmet/

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Quel mare d'Olanda diventato improvvisamente gourmet ­ Food24

Concentrazione di stelle Al momento ci sono oltre cento stelle Michelin in Olanda e ventisette nell’arco di quelle poche centinaia di chilometri dello Zeeland: i cosiddetti “kitchen rebels” sono mediamente bistellati, hanno un’età media sotto i 35 anni, un profondo rispetto per la stagionalità degli ingredienti, un’attenzione verso i coltivatori e i prodotti locali e le loro parole d’ordine sono: creatività, innovazione e un pizzico di Rock’ n’ Roll. Importanti esperienze franco­anglofone, dove hanno imparato le basi e le tecniche de la “Grand Cuisine” e un profondo attaccamento al territorio, che li rende i primi promotori all’estero delle materie prime e dei prodotti locali completa il tutto. Bruges, a pochi chilometri dallo Zeeland e capitale fiamminga, detiene il record per il maggior numero di stelle per metro quadrato. Il successo della ristorazione traina quello delle materie prime locali e quindi dell’agricoltura (che genera un giro d’affari di 1,7 miliardi di euro, di cui 800 milioni di valore aggiunto e il 15% dell’occupazione). Il governo sostiene e stimola l’attività agricola soprattutto gli imprenditori under 40, utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione dall’Unione europea.

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Quel mare d'Olanda diventato improvvisamente gourmet ­ Food24

La regione dello Zeeland

Agricoltura 2.0 Tra le realtà più significative dello Zeeland troviamo nella piccola Eede la patria dell’asparago nella fattoria Spitsbroek, dove giovani imprenditori estraggono a mano i gambi delle piante ma utilizzano una tecnologia innovativa per pelarli, misurarli e dividerli a seconda delle dimensioni e del possibile utilizzo. Nell’azienda Biosfeer, nata dall’idea di Nick Sinke, una carriera di 20 anni in posizioni dirigenziali in aziende come HMI, Heineken, Accor e Servex, e cinque anni come consulente di gestione indipendente, si è realizzato il modello della Marleen Herbs che dalla Tasmania, prima nel mondo, coltiva e lavora le erbe officinali con metodi sostenibili e che esporta la produzione in tutto il mondo. Infine la cooperativa Food Delta Zeeland raggruppa una moltitudine di piccoli produttori locali, da chi ha ristrutturato un vecchio mulino e produce il pane alle alghe, proprio in riva al mare, a chi ha una piccola azienda di ostriche prelibate, a uno dei pochi produttori di vino dello Zeeland: il prossimo appuntamento per conoscerli è la Dutch Agrifood Week dal 12 al 25 ottobre.

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18/8/2016

Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

World top

Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove s de Le diverse vite professionali di Sergio Herman, dal tristellato Oud Sluis chiuso all’apice del successo, ai due nuovi ristoranti Pure C e The Jane. Fino all’ultimo progetto dei Frites Atelier Amsterdam, le friggitorie di qualità in giro per l’Olanda. 16/08/2016

Di: Gualtiero Spotti

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

Non è cosa semplice

entrare in contatto con la cucina di Sergio Herman. Soprattutto ora che i suoi impegni lo portano a distribuire le forze su più fronti, tra i due ristoranti stellati che hanno rimpiazzato lo storico Oud Sluis, i nuovissimi “frituur”, le friggitorie che lo vedono muoversi in prima persona nel riquali care uno dei riconosciuti vanti della gastronomia locale, e i progetti di un nuovo ristorante nel porto di Cadzand, nello Zeeland. Senza dimenticare quelli che sono, ad oggi, i suoi indirizzi principali, il Pure C, sempre a Cadzand, che vede in prima linea il talentuoso cuoco Syrco Bakker, e The Jane ad Anversa, estensione metropolitana e cosmopolita del vecchio Oud Sluis.

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

Un quarto di secolo trascorso nel ristorante di in un piccolo borgo dello Zeeland. E forse avendo a che fare più con i belgi che con gli olandesi, visto che il con ne qui è davvero a un tiro di schioppo e la http://reportergourmet.com/47594/sergio­herman­come­chiudere­un­3­stelle­michelin­allapice­del­successo­per­ripartire­verso­nuove­sfide.html

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

clientela quali cata è sempre stata quella più ricca delle vicine Knokke e Brugge. Nulla di strano, In n dei conti, visto che la capitale olandese dista da queste lande circa due ore di macchina. Da queste parti si è svolta buona parte della vita professionale di Sergio Herman, almeno no al 21 dicembre del 2013, quando Oud Sluis ha chiuso i battenti, non prima però di fare la storia della cucina olandese (e non solo) raccogliendo tre stelle Michelin e 20/20 della Gault-Millau.

“L’Oud Sluis tornando indietro di parecchi decenni, era l’edi cio” dice oggi Herman “dove mio nonno aveva il suo salone da parrucchiere con annesso un ca è e un negozio. Poi i miei genitori lo hanno trasformato in uno dei migliori ristoranti di cozze del Benelux. Ed è proprio qui che ho iniziato verso la ne degli anni Ottanta, dando una mano a mio padre. C’era già però in me la volontà di cambiare qualcosa, di introdurre nel menù nuovi piatti, più elaborati e moderni. Dopo un po’ di tempo il ristorante di sole cozze, patatine e senape è praticamente scomparso, ma al tempo stesso sono scomparsi anche i clienti abituali! Abbiamo tenuto duro e il tempo ci ha dato ragione, ma all’inizio non è stato certo facile vedere la sala vuota e il parcheggio per le macchine deserto”.

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

Marrocan cocktail with ras el hangout and pomme granite

La perseveranza e il talento di Sergio Herman però giocano a suo favore e i clienti arrivano ben presto a scoprire le mirabolanti pietanze http://reportergourmet.com/47594/sergio­herman­come­chiudere­un­3­stelle­michelin­allapice­del­successo­per­ripartire­verso­nuove­sfide.html

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

che escono dalla cucina. I piatti raccontano qua e là il territorio, ma con giudizio e meno di quanto forse faccia Sergio Herman di questi tempi al Pure C. Oud Sluis diventa la meta magica di esplorazioni gastronomiche dove si passa con agilità e senza cali di qualità dalle esplorazioni dei sapori d’Africa (ricordiamo un magistrale Marrakech memory che ci trasportava nel cuore della Medina) no al katsoubushi o ai germogli di luppolo, tanto per ritornare verso l’Olanda…

Pertuis Asparagus, young cheese, tarragon

I piatti di Sergio Herman hanno sempre avuto il pregio, nel percorso a tavola, di muoversi con equilibrio tra acidità e dolcezze, tra spigolosità controllate e una punta di amaro. Giocando però sulla freschezza e senza mai risultare minimamente stucchevoli. L’avventura di Oud Sluis arriva al capolinea, come detto, a ne 2013. Per diverse ragioni. Sergio Herman decide di continuare nella professione cercando di controllare il suo perfezionismo maniacale, rallentando i ritmi e dedicandosi di più alla propria famiglia. E gettandosi su nuovi progetti stimolanti dove il suo impegno c’è sempre ma non è totale.

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

Nasce così The Jane, il ristorante cosmopolita di Anversa, aperto nella suggestiva cappella di un antico ospedale militare (il sito internet nella presentazione recita in modo vagamente iconoclasta “Il cibo è la nostra religione, ecco perché la cucina si trova sull’altare”). E a dargli http://reportergourmet.com/47594/sergio­herman­come­chiudere­un­3­stelle­michelin­allapice­del­successo­per­ripartire­verso­nuove­sfide.html

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una mano c’è Nick Bril, già braccio destro a Oud Sluis. Qui il menù è meno impegnativo che nel precedente ristorante tristellato, ma non meno sensazionale.

The Jane in realtà è diviso in due parti. Il ristorante principale dove si consuma il pasto seguendo due percorsi degustazioni e poi l’Upper http://reportergourmet.com/47594/sergio­herman­come­chiudere­un­3­stelle­michelin­allapice­del­successo­per­ripartire­verso­nuove­sfide.html

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

Room Bar, che occupa l’area dove una volta si trovava l’organo della cappella. Qui in maniera più agile, si sceglie alla carta. Quali sono i piatti che potreste incontrare?

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

Anche qui il mondo è il limite, se si pensa che nel cuore del Belgio ci si trova davanti a una shakshuka tunisina (con hummus e atbread), a un piatto di paprika, avocado e mais, oppure ai cannelloni con spinaci e olive; ai calamari con chorizo e fagioli; al vitello con sarde oppure al Bak Kut Teh (una preparazione di carne del sud-est asiatico, letteralmente si traduce “meat bone tea”, anche se il te non è presente nel piatto), direttamente da Singapore.

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

Pure C, ovvero Pure Sea, perché il ristorante è in riva al mare, a Cadzand, e qui si respira salinità a pieni polmoni. Nei prodotti che giungono al porto, nelle erbe che punteggiano la costa e nei avours che il trentaduenne cuoco Syrco Bakker riesce a mescolare con giudizio. Aperto nel 2010, il ristorante ha subito ricevuto una stella http://reportergourmet.com/47594/sergio­herman­come­chiudere­un­3­stelle­michelin­allapice­del­successo­per­ripartire­verso­nuove­sfide.html

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

Michelin ed è diventato uno dei luoghi più frequentati della costa, con il suo ambiente informale, la vista sul mare, la luminosità della sala, l’ottima selezione di cocktail.

Flat oyster from zeeland, with bone marrow, apple and algues

Seabass, pumpkin, cumbava http://reportergourmet.com/47594/sergio­herman­come­chiudere­un­3­stelle­michelin­allapice­del­successo­per­ripartire­verso­nuove­sfide.html

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

E ovviamente i piatti, che giocano la carta della semplicità in molti casi (vedi il branzino in crosta di sale) e dall’essenzialità della materia prima che diventa centrale. Pochi elementi per ogni preparazione (tre o al massimo quattro) che cercano di valorizzare il buon prodotto locale mettendolo a confronto con sapori, spezie, erbe e delicatezze non solo locali.

Monk䄀봀sh, bellota, almonds and spinach

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Sergio Herman: come chiudere un 3 stelle Michelin all’apice del successo per ripartire verso nuove sfide ­ Reporter Gourmet

Veal preparations of brain with watercress and lentils, and toast with tong with mustard

L’aragosta che viene dalla Schelda orientale incontra gli asparagi dello Zeeland e la verbena; l’Halibut viene impreziosito dal prezzemolo, dalla mela e, ovviamente, dalle patate che qui sono il prodotto principe.

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Cocktail with Hierbas de las Dunas, green apple, sea buck torn berry and seawater

E se non volete lasciarvi tentare dal mixologist locale, assaggiate senza esitazione la Hierbas de las Dunas, un liquore creato da Syrco http://reportergourmet.com/47594/sergio­herman­come­chiudere­un­3­stelle­michelin­allapice­del­successo­per­ripartire­verso­nuove­sfide.html

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Bakker che, a dispetto del nome spagnoleggiante, mette in la una serie di erbe raccolte tra le dune di Cadzand. Tra queste ci sono l’olivello, la rucola selvaggia e il nocchio marino. Da bere rigorosamente fresco e “on the rocks”.

White chocolate, mango en 䄀봀ve spices

L’ultima avventura di Sergio Herman è in corso d’opera e riguarda l’apertura di una serie di friggitorie nella più classica delle tradizioni olandesi. Frites Atelier Amsterdam, questo è il nome, anche se la prima apertura è avvenuta a L’Aia, qualche mese fa. Il agship store però sarà ad Amsterdam e gli altri locali sono previsti ad Arnhem e a Utrecht, anche se l’idea è quella di esportare il marchio all’estero in un futuro a breve. Sughi freschi, verdure e ovviamente, patatine, in un ambiente da brasserie. Autore: Gualtiero Spotti Tutte le fotogra䄀봀e sono di Erick Leinberg La pagina e i ristoranti di Sergio Herman www.sergioherman.com http://reportergourmet.com/47594/sergio­herman­come­chiudere­un­3­stelle­michelin­allapice­del­successo­per­ripartire­verso­nuove­sfide.html

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Niederländisches Büro für Tourismus & Convention Berliner Kurier am Sonntag 23.10.2016 Wochenzeitung / wöchentlich

Suchbegriff: Holland i.Zshg.m. Tourismus, Kultur Ausgabe: 291 Verbreitete Auflage: Reichweite:

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Niederländisches Büro für Tourismus & Convention Prisma West, Rheinland 25.10.2016

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Ausgabe: 43 (29.10.-04.11.) Verbreitete Auflage:

Supplement / wöchentlich

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These articles were published after several press related activities organized by NBTC Holland Marketing.


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