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ISSN 1825-5515
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bene et commode vivens
80 Trimestrale N°80 - Anno XXIII - Giugno 2022 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
Nell’antichità, il fenomeno dell’inflazione venne registrato prevalentemente nei periodi di guerra durante i quali, per fronteggiare alle crisi economiche, gli stati incrementavano il volume delle emissioni monetarie. A quell’epoca, la possibilità di emettere denaro (monete d’oro, d’argento o di bronzo) da parte di uno Stato dipendeva dalla quantità di metalli disponibili - e non da titoli di credito o dalle Banche (come oggi). Le monete venivano quindi ridotte di peso oppure il loro contenuto metallico veniva diminuito tramite uno svilimento della lega determinandone la conseguente svalutazione e l’aumento generalizzato dei prezzi. A questo punto – disponendo di un maggior numero di monete - era possibile per gli Stati, aumentare la tassazione e far fronte alle maggiori spese. Un esempio fu l’inflazione causata all’epoca di Ottaviano Augusto quando a seguito di anni di guerra che videro coinvolte tutte le frontiere dell’Impero - dall’oceano settentrionale fino alle rive del Ponto, dalle montagne della Cantabria fino al deserto dell’Etiopia - si cercò di far ripartire l’economia romana proprio con l’aumento di produzione monetaria.
Foto di copertina: Saturnia Tellus, dettaglio dell’Ara Pacis, Roma © WJarek
= letteralmente, buona vita.
80 Procedure per la misurazione e l’analisi
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del rumore intrusivo. Specifica tecnica UNI/TS11844:2022 Prescrizioni legislative italiane sull’efficacia
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dei sistemi schermanti: un commento critico a supporto del progettista Analisi del comportamento energetico degli
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edifici residenziali nella Provincia di Milano Nuovi obblighi sulle fonti rinnovabili in edilizia
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Strumenti per i Soci ANIT
Fondatore Sergio Mammi
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si può. Stampato su carta prodotta con cellulose senza cloro-gas nel rispetto delle normative ecologiche vigenti.
Vignetta di Sergio Mammi, Fondatore ANIT.
Hanno collaborato: Andrea Cerniglia, ACCON Italia Srl. Gaia Piovan, Ingegnere edile. Carlotta Bersani. Daniela Petrone, Vice Presidente ANIT. Valeria Erba, Presidente ANIT.
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Trimestrale N°79 - Anno XXIII - Marzo 2022 - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano
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EDITORIALE
Cambiamenti climatici e edifici efficienti
edifici in modo da garantire almeno il mantenimento di 20°C di temperatura interna e, allo stesso modo, va garantita d’estate la condizione di 26°C.
Nella situazione attuale in cui le temperature si continuano ad alzare e, soprattutto, è difficile prevedere l’andamento del clima anche in un periodo molto breve, la progettazione di edifici energeticamente efficienti è veramente complessa. Focalizzarsi sulle caratteristiche delle singole strutture non è corretto, ma è necessario progettare per il comfort analizzando nel tempo tutti i possibili contributi che influiscono sull’aspetto termico e termoigrometrico. Negli attuali dati climatici medi mensili presenti nella UNI 10349, utilizzati per la valutazione energetica in regime semi-stazionario, si riscontrano, inoltre, delle criticità non indifferenti soprattutto nel periodo estivo. Come è noto per effettuare il bilancio energetico, come richiesto per legge, dobbiamo valutare tutti i contributi necessari a mantenere la temperatura di progetto, che in inverno è imposta a 20°C e in estate a 26°C. Questo significa che durante la stagione fredda bisogna progettare gli
Dai valori previsti nella norma, si riscontra subito che mentre d’inverno i dati, soprattutto nei mesi più freddi, sono quasi sempre inferiori ai 20°C di progetto, d’estate, anche nei mesi più caldi, ci sono diverse città che sembra non raggiungano mai temperature superiori a 26°C. Si vede ad esempio per il mese di luglio: Milano Bolzano Genova Napoli
Tm,m Tm,m Tm,m Tm,m
= = = =
24,5 22,6 24,5 25,4
°C, °C, °C, °C.
Per cui in queste località sembrerebbe non necessaria una progettazione estiva in quanto le condizioni esterne sarebbero già ottimali. Tale condizione, non è realistica della situazione attuale del clima.
colonna sonora “Loved You a Little” – The Maine feat. Taking Back Sunday & Charlotte Sands • “Farfalle” - sangiovanni “Blacklight Shine” – The Mars Volta • “Feel Something” – Magnolia Park “TUTTO” (con te) - ARIETE • “Killer” – FKA twigs “As It Was” – Harry Styles • “Funeral Gray” - Waterparks “Never Wanted That” – Greg Puciato • “Running Up That Hill (A Deal With God)” – Kate Bush
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Quindi, sicuramente gli attuali valori dei dati climatici vanno rivisti: non è più possibile progettare gli edifici del futuro con dati climatici di un passato molto diverso e lontano. Altra criticità importante, è la variabilità dei dati climatici in periodi più o meno brevi. Soprattutto nelle zone climatiche E ed F si riscontrano, nel periodo invernale, temperature esterne mediamente sotto i 20°C, questo implica un flusso di calore quasi sempre monodirezionale che passa dall’interno all’esterno. Nel periodo estivo invece, le temperature esterne variano tra sotto e sopra i 26°C, questo significa che durante le 24 ore potrei avere una variazione del verso del flusso di calore: esterno/interno di giorno, interno/esterno di notte. Questa situazione non può essere trascurata in una corretta analisi energetica, e quindi risulta sempre più importate valutare il bilancio energetico con dati orari e in regime dinamico.
La valutazione del comfort con il metodo adattativo, a nostro parere, risulta oggi la soluzione migliore per una progettazione sostenibile. La norma di riferimento oggi è la UNI EN 16798/2019 parte 1 (che sostituisce la precedente UNI EN 15251). La semplificazione del metodo semi stazionario mal si combina con i cambiamenti climatici e quindi dovremo imparare a ragionare anche analiticamente in regime dinamico e con passo ridotto se vogliamo veramente progettare e costruire edifici sostenibili ed efficienti. Ing. Valeria Erba, Presidente ANIT.
La UNI EN 52016 oggi permette di effettuare tale verifica, e quindi tenere conto dell’effetto dei fenomeni nel tempo con un passo molto ridotto come quello orario. Perché questo aspetto è importante anche nella progettazione dell’involucro? Per due motivi: 1. Nella valutazione delle dispersioni, il flusso non terrà conto solo dell’effetto delle resistenze termiche dei singoli strati componenti la struttura, ma anche dell’eventuale effetto di accumulo che i materiali possono fornire in funzione della loro natura; 2. Tale analisi si basa sul bilancio tra i nodi (caratteristiche dell’involucro dell’edificio) e l’ambiente interno (profilo ventilazione, carichi interni, apporti solari attraverso le finestre), fornendo così una progettazione energeticamente sostenibile e legata anche al comfort interno tramite la valutazione della temperatura operante. L’involucro opaco è importante ma deve essere progettato tenendo conto anche degli altri aspetti.
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PROCEDURE PER LA MISURAZIONE E L’ANALISI DEL RUMORE INTRUSIVO. SPECIFICA TECNICA UNI/TS11844:2022 Articolo presentato al 48° Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di Acustica, Matera 25-27 maggio 2022. di * Andrea Cerniglia
deriva dal latino mensura e significa determinare la misura di una grandezza, sia essa una lunghezza, una superficie, una temperatura, una pressione o altro ancora. Ma per misurare qualche cosa è prima di tutto necessario accordarsi su quali siano i parametri che permettono di assegnare un numero alla grandezza. In linea generale il rilievo acustico è un’operazione particolarmente complessa; a riprova di quanto sopra, è facile verificare come gli strumenti normalmente impiegati per rilevare il rumore, siano in grado di fornire una impressionante quantità di parametri tutti riferibili allo stesso fenomeno sonoro. Nel caso particolare della misurazione del rumore intrusivo, la ‘quantità di rumore’ percepita da un individuo in un luogo risulta essere ancora più delicata da valutare. I termini ‘percepito’, ‘individuo’ e ‘luogo’ sono stati messi in evidenza, per indicare come, oltre agli aspetti meramente fisici, nella misura del rumore intrusivo sia necessario analizzare a fondo anche altri aspetti peculiari. Proseguendo nell’analisi semantica, vale quindi la pena approfondire il significato di questi termini. Per ‘percepire’ si intende l’acquisizione della coscienza di una realtà esterna o interna, attraverso l’elaborazione organica e psichica di stimoli sensoriali; per ‘individuo’ si intende l’uomo considerato nella sua singolarità, e infine per ‘luogo’ si intende una parte delimitata di spazio, nella accezione specifica rispetto all’individuo stesso. Allo stato attuale le valutazioni del rumore intrusivo vengono effettuate con criteri variabili a seconda dei luoghi geografici, delle
SOMMARIO La misurazione e l’analisi del rumore intrusivo è materia complessa, oggetto di discussione e di confronto da anni. La recente Specifica Tecnica UNI/TS11844:2022 sulla misurazione e l’analisi del rumore intrusivo, ha come obiettivo l’indicazione di una metodologia organica, capace di spaziare dall’approccio al problema fino alla indicazione dell’indice di intrusività D’L, passando per le modalità di esecuzione dei rilievi acustici e le elaborazioni dei dati. 1. La misurazione del rumore intrusivo La misurazione e l’analisi del rumore intrusivo sono un argomento complesso che richiede competenza, perizia e sensibilità. Analizzando in dettaglio questi termini, è possibile definire la ‘competenza’ come la specifica capacità derivante dalla cultura su una materia, nel caso specifico sull’acustica; allo stesso modo è possibile definire la ‘perizia’ come la qualità di chi, per naturale disposizione, abilità e pratica, conosce ed esercita una professione con assoluta padronanza dei mezzi tecnici ad essa connessi -sempre nel caso specifico- dal fonometro a tutte le altre tecniche di indagine di recente implementazione; la ‘sensibilità’ è invece definibile come la capacità di una persona di ricevere impressioni attraverso tutti i sensi, e quindi non soltanto l’orecchio. Tuttavia, competenza, perizia e sensibilità -benché certamente essenziali- da sole non sono sufficienti per eseguire una misura ed una analisi di un fenomeno così complesso come il rumore intrusivo. Misurare
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ragioni per cui viene eseguita la misura, della persona o dell’autorità che le commissiona. È quindi evidente, data l’estrema complessità della materia, l’imprescindibile necessità di stabilire criteri che consentano di standardizzare sia le metodologie di misura sia i parametri di riferimento da utilizzarsi. Inoltre, auspicabilmente, la standardizzazione della metodologia per la valutazione dell’intrusività di una sorgente, potrebbe (e dovrebbe) portare alla buona abitudine di una valutazione preventiva del possibile problema legato al rumore intrusivo, e non al suo ricorso solo in fase di lamenztela o di composizione di una controversia. Da quanto sopra è nato l’impegno che ha portato alla definizione della Specifica Tecnica UNI/TS11844:2022 dal titolo ‘Procedure per la misurazione e l’analisi del rumore intrusivo.
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Più precisamente la stima dell’intrusività dell’immissione sonora della sorgente specifica si basa sulla “detection theory”, ossia su un approccio che stima la capacità di un osservatore, o meglio di un ascoltatore, a distinguere il fenomeno disturbante rispetto al rumore già presente nell’ambiente. La teoria non si limita a confrontare i livelli complessivi, ma prende in considerazione ogni singolo terzo di ottava, sia per il rumore intrusivo sia per il rumore residuo, e il parametro che viene calcolato prende il nome di D’L, acronimo di Detectability Level. La definizione della Specifica ha previsto una prima fase nella quale sono stati simulati sia per il rumore intrusivo, sia per quello in sua assenza, spettri con diverse caratteristiche; più precisamente sono stati simulati spettri con prevalenza di basse frequenze (-3dB/ottava), spettri omogenei e spettri con prevalenza di alte frequenze (+3dB/ottava).
2. UNI/TS11844:2022 La Specifica Tecnica UNI/TS11844:2022 definisce le procedure di misura e i parametri da considerare per la valutazione delle immissioni sonore generate da una o più sorgenti specifiche, causa di lamentele da parte delle persone esposte, delle caratteristiche del rumore intrusivo e del contesto acustico in assenza di tale rumore. La Specifica descrive inoltre metodi e criteri di misura, nonché indicazioni operative per la valutazione e la presentazione dei risultati. A titolo indicativo e non esaustivo, la Specifica Tecnica è applicabile a impianti e apparecchiature domestiche, infrastrutture di trasporto, insediamenti produttivi industriali / artigianali / commerciali / agricoli, attività in genere, rumore di origine antropica, rumore dovuto ad attività domestiche e comportamentali. Sono invece escluse dalla Specifica Tecnica valutazioni di idoneità alla destinazione d’uso di ambienti di vita o di lavoro. Sono altresì escluse le situazioni nelle quali l’entità del livello di pressione sonora sia inferiore allo specifico limite di applicabilità di 20 dBA.
La Figura 1 riporta le tipologie di spettri simulati.
La Specifica Tecnica introduce, rispetto al passato, alcune interessanti novità. In particolare prevede: • L’intervista ai soggetti coinvolti • La raccolta di documenti utili alla valutazione
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I requisiti minimi del report di misura La possibilità di esecuzione di monitoraggi prolungati nel tempo non presidiati La possibilità di esecuzione di registrazioni audio e video La possibilità di impiego di tecniche avanzate quali ad esempio l’intensità sonora oppure le telecamere acustiche Il calcolo di uno specifico indice che, per sua natura, tiene conto delle caratteristiche di variabilità, tonalità e impulsività sia del rumore della sorgente specifica in esame, sia del rumore in assenza di questa.
Figura 1: Tipologia di spettri simulati
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Questa serie di spettri ha quindi dato luogo a 9 possibili combinazioni tra rumore ambientale e rumore residuo, che hanno permesso di valutare -per ognuna di esse- il campo di variabilità dell’indice D’L in funzione della differenza aritmetica dei livelli tra le due condizioni, ossia in presenza di intrusivo ed in sua assenza. Chiaramente tali combinazioni sono solo una approssimazione delle infinite possibili combinazioni di forme spettrali riscontrabili nella realtà, ma sono tuttavia rappresentative ai fini della valutazione della variabilità dell’indice D’L in funzione di tali andamenti.
Sulla base dell’analisi della variabilità di tale indice sono state quindi definite sei classi di intrusività, da ‘Intrusività trascurabile’ fino a ‘Intrusività molto Alta. L’appendice A della Specifica riporta in dettaglio l’analisi effettuata che ha portato alla definizione di tali classi. Un altro aspetto da sottolineare, previsto dalla UNI/TS11844:2022, è relativo all’indicazione nel report di misura, della incertezza associata ai rilievi acustici effettuati; tale incertezza è calcolabile con la UNI/ TR11326:2009 e la UNI/TS11326-2:2015. Una fase successiva della definizione della Specifica ha previsto la valutazione dell’indice D’L per alcune casistiche frequenti, basata su situazioni reali raccolte nel tempo, combinazione di fenomeni stazionari, variabili, impulsivi, eccetera, per entrambe le condizioni di ambientale e residuo. Tali casi studio sono dettagliati nella appendice B della Specifica Tecnica. In aggiunta a quanto sopra, la Specifica fornisce nella appendice C, diversi dettagli relativamente alle procedure per il riconoscimento delle componenti tonali, e nella appendice D la procedura per l’identificazione degli eventi impulsivi. La Specifica Tecnica, ovviamente, non fornisce limiti né sarebbe suo compito farlo. La UNI/ TS11844:2022 consente quindi di valutare l’entità della intrusività della specifica situazione in esame con un alto grado di standardizzazione, e di corredare l’analisi con le informazioni necessarie al fine di comprendere e di fare comprendere in dettaglio il contesto acustico analizzato.
La Figura 2 mostra il campo di variabilità di D’L in funzione della differenza tra ambientale e residuo per le nove combinazioni indicate.
* Andrea Cerniglia, ACCON Italia Srl, San Genesio ed Uniti, andrea.cerniglia@accon.it
Figura 2: Tipologia di spettri simulati
Figura 3: Casi studio riportati nell’appendice della Specifica
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PRESCRIZIONI LEGISLATIVE ITALIANE SULL’EFFICACIA DEI SISTEMI SCHERMANTI: UN COMMENTO CRITICO A SUPPORTO DEL PROGETTISTA di * Gaia Piovan
Il crescente interesse emerso, soprattutto negli ultimi anni, in tema di sviluppo sostenibile ed efficienza energetica ha portato a una serie di leggi e direttive, sia a livello europeo che nazionale, che vedono anche il mondo delle costruzioni tra i principali attori coinvolti in materia. In particolare, è sempre più richiesto il rispetto dei fabbisogni energetici e delle strategie per ridurre i fabbisogni di raffrescamento degli edifici e quindi migliorare le condizioni di comfort termico interno. È in questo contesto che assumono una certa importanza le soluzioni passive che consentono una riduzione degli apporti solari durante il periodo estivo. Tra queste, le schermature solari a protezione delle superfici trasparenti. A livello legislativo è infatti espressamente richiesto che venga “valutata puntualmente e documentata l’efficacia dei sistemi schermanti delle superfici vetrate, esterni o interni, tali da ridurre l’apporto di calore per irraggiamento solare”. Risulta quindi fondamentale definire le prestazioni energetiche di tali dispositivi, ma non risulta chiaro come il progettista debba approcciarsi a tale prescrizione poiché non viene data una definizione precisa di cosa si intenda per schermatura efficace. Data l’assenza di una procedura standardizzata per indagare gli effetti delle schermature solari, il documento si propone di definire le possibili linee guida da cui partire, nella speranza di più precisi chiarimenti futuri per i progettisti. Il presente articolo è una sintesi delle considerazioni espresse nella Tesi di Laurea Magistrale in Building and Architectural Engineering “How to deal with the Italian legislative prescriptions about the effecti-
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veness of shading systems. A critical review to support the designer”, discussa l’aprile scorso presso il Politecnico di Milano. La tesi è stata redatta da Gaia Piovan con relatore il Prof. Andrea Giovanni Mainini e correlatore l’Ing. Giorgio Galbusera. Il panorama legislativo È innanzitutto importante fare chiarezza sul tema andando ad analizzare l’excursus che ha portato a tale richiesta legislativa. Come rappresentato nello schema che segue (Fig.1), il processo logico che mostra il panorama legislativo parte dal generale – quindi l’Europa e le sue direttive energetiche – passando attraverso le trasposizioni presenti nel nostro Paese, quali leggi e decreti. In particolare, con il Decreto Ministeriale del 26 giugno 2015 e nello specifico con i cosiddetti “Requisiti Minimi”, è possibile porre l’enfasi su quelle prescrizioni riguardanti le performance estive e il controllo dei guadagni solari e delle schermature. È qui che viene, per esempio, richiesta per gli edifici la verifica dell’area solare equivalente A sol,est e del valore di trasmissione solare totale della componente finestrata g gl+sh (dove “sh” indica che la schermatura solare è utilizzata), nonché appunto l’efficacia dei sistemi schermanti. Nei primi due casi è esplicitamente richiesto che tali parametri risultino inferiori a specifici valori1, mentre per le schermature solari è rimandata al progettista la valutazione della loro efficacia. Un esempio di valutazione possibile è riportato nelle figure seguenti, dove è raffigurato il bilancio energetico sintetico di un edificio residenziale per il periodo
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Figura 1: Flusso logico per l’analisi delle prescrizioni in termini di efficienza energetica degli edifici ed efficacia dei sistemi schermanti di raffrescamento in caso non ci sia alcun dispositivo schermante applicato sulle superfici trasparenti (Fig.2), o viceversa in caso siano presenti (Fig.3). È possibile osservare una riduzione dei guadagni solari – colonne in giallo – passando dal caso “senza” al caso “con” schermature e conseguentemente una riduzione del fabbisogno energetico di raffrescamento – linea nera.
A livello regionale è pertanto possibile trovare delle specifiche a riguardo. Un esempio, è il caso della Lombardia. È infatti presente una nota interpretativa del punto 5.4 del DGR XIII/8745 pubblicata dal CENED, dove viene precisato che i sistemi schermanti “devono essere tali da ridurre del 70% l’irradiazione solare massima sulle superfici trasparenti durante il periodo estivo e tali da consentire il completo utilizzo della massima irradiazione solare incidente durante il periodo invernale”.
Figura 2: Bilancio energetico sintetico relativo al periodo di raffrescamento per un appartamento senza schermature solari
1
Per riferimenti più precisi, si rimanda alla Guida ANIT di approfondimento tecnico “Efficienza e Certificazione Energetica degli Edifici – Regole nazionali” oppure direttamente al suddetto DM 26/06/15.
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Figura 3: Bilancio energetico sintetico relativo al periodo di raffrescamento per un appartamento con schermature solari Per quanto sia un ulteriore e valido strumento, tale disposizione presenta però dei punti deboli: basti pensare all’impossibilità di raggiungere il completo utilizzo della massima irradiazione solare in inverno, in presenza di soli aggetti fissi oppure ostruzioni esterne.
definizione più completa possibile, non solo conoscere le “regole da rispettare” ma anche i riferimenti normativi utili per i calcoli. I parametri caratterizzanti i sistemi schermanti dipendono sia da aspetti termici che da aspetti visivi (Fig.4).
I riferimenti normativi Essendo l’efficacia la capacità di produrre e ottenere appieno l’effetto desiderato, è necessario, per una
Precisazioni in merito a questi ultimi vengono lasciati ad altri approfondimenti. Per quanto riguarda i primi, ovvero gli aspetti termici,
Figura 4: Possibili principali parametri coinvolti per la definizione dell’efficacia dei sistemi schermanti in accordo con le normative di riferimento
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invece, un’importante caratteristica da menzionare è innanzitutto la capacità di ombreggiamento, espressa da specifici fattori di riduzione. In accordo con la noma UNI/TS 11300-1:2014 Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale, tale capacità può essere dovuta sia da sistemi fissi quali ostruzioni esterne o aggetti orizzontali e verticali Fsh,ob, sia da elementi mobili Fsh,gl, dal momento che alcuni dispositivi sono caratterizzati da un tempo di utilizzo, e quindi da una specifica frazione di tempo.
energia solare attraverso le superfici trasparenti. In accordo con la norma UNI EN ISO 100771:2018 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure oscuranti – Calcolo della trasmittanza termica – Parte 1: Generalità, è necessario menzionare anche la trasmittanza termica che, grazie a una resistenza addizionale, risulta ridotta quando le schermature solari sono presenti. Di seguito, alcuni dei risultati ricavati da simulazioni con il software di calcolo della Suite ANIT, APOLLO (Tab.2). Considerando tutti questi aspetti, grazie alla norma UNI EN 14501:2021 Tende e chiusure oscuranti – Benessere termico e visivo – Caratteristiche prestazionali e classificazione, è possibile classificarli con una scala di valutazione che va da 0 a 4. Questa classificazione, però: • permette un confronto tra prodotti e non specificazioni riguardo la loro efficacia; • non precisa e non richiede considerazioni sulle valutazioni visive, nonostante la loro influenza; • non riporta un parametro specifico per la valutazione dell’efficacia.
Un’altra importante quantità coinvolta è la trasmissione dell’energia solare, che può essere relativa alla vetrazione singola – e quindi essere espressa dai parametri g o ggl se perpendicolare oppure no rispetto alla superficie – o riferirsi al sistema finestra-schermatura ggl+sh. Nella tabella che segue (Tab.1) sono riportati i risultati ottenuti a seguito di una serie di simulazioni effettuate sullo stesso caso studio dei dati riportati in precedenza: il contributo dei sistemi schermanti può essere percepito anche in questo caso, in cui la loro presenza porta ad una riduzione del fattore solare e quindi a una riduzione della quantità di
Tabella 1: Risultati di simulazioni tra differenti schermature solari mobili applicate a un sistema con doppio vetro
Tabella 2: Risultati di simulazioni tra differenti chiusure oscuranti applicate a un sistema con vetro singolo. Legenda: Uw = trasmittanza termica del serramento senza schermatura solare; ∆R = resistenza termica addizionale; Uw+sh = trasmittanza termica del serramento con la schermatura solare; Uw,corr = trasmittanza termica ridotta del componente trasparente e del dispositivo schermante
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Le tipologie di schermatura Tutti i parametri menzionati sono considerevolmente influenzati dalla posizione, dall’orientamento e dalla tipologia del sistema. Al giorno d’oggi, infatti, esistono innumerevoli soluzioni. Una macro-classificazione può essere fatta in accordo con la posizione delle schermature rispetto al vetro del serramento oggetto d’analisi; possono quindi essere: esterne, fisse oppure mobili; interne, generalmente mobili; integrate. Nello schema che segue sono riassunte le varie categorie a cui poter fare riferimento (Fig.5).
La zona termica è di dimensioni 4x3.3x4 m, con una superficie utile di 13.2 m2 e un volume lordo di 52.8 m3. Inoltre, è stata ipotizzata la presenza di una finestra di dimensioni 1.40x1.50, sempre con orientamento sud-ovest, doppio vetro e valore di trasmittanza termica 5.882 W/m2K. Sono stati considerati i seguenti scenari: 1 baseline, con assenza di schermature; 2 presenza di aggetto orizzontale fisso di lunghezza 0.5 m e distante dalla finestra 0.3 m; 3 presenza di due aggetti verticali fissi di lunghezza 0.3 m e distanti 0.5 m rispettivamente rispetto al lato destro e sinistro della finestra; 4 presenza di aggetti orizzontali e verticali fissi (caso 2 e 3); 5 presenza di tapparella esterna avvolgibile in plastica con media permeabilità all’aria; 6 presenza di una persiana in legno esterna con bassa permeabilità all’aria; 7 presenza di una tenda veneziana bianca esterna con trasmissione media; 8 presenza di una tenda bianca interna con bassa trasmissione; 9 presenza di un’ostruzione esterna di 7 m di altezza e distante 5 m dalla finestra; 10 ipotesi reale (caso 2, 5, 8 e 9 – Fig.6).
Per comprendere il contributo delle varie tipologie sui guadagni solari, sono state effettuate una serie di simulazioni, sviluppate con un altro software sempre della Suite ANIT, ICARO. In particolare, è stata considerata una zona termica con geometria semplificata (un cubo) rappresentativa di una stanza in un edificio situato a Milano con facciata esterna orientata a sud-ovest. È stato inoltre ipotizzato che tale facciata, così come la superficie di copertura, fossero caratterizzate da adeguate caratteristiche termiche e soprattutto valori di trasmittanza in accordo con i requisiti legislativi; vice versa, le altre pareti e il solaio orizzontale sono stati considerati come partizioni interne.
Figura 5: Macro-tipologie di possibili sistemi schermanti per superfici trasparenti
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Figura 6: Schematizzazione dell’ipotesi di scenario reale - Caso 10 I risultati dinamici orari ottenuti sono in accordo con la norma UNI EN ISO 52016-1:2018 Prestazione energetica degli edifici – Fabbisogni energetici per riscaldamento e raffrescamento, temperature interne e carichi termici sensibili e latenti – Parte 1: Procedure di calcolo e relativi al periodo estivo compreso tra i mesi di maggio e settembre. Per meglio comprendere le considerazioni a riguardo, si riporta di seguito un grafico comparativo (Fig.7) che tiene conto dei massimi valori di guadagni solari registrati durante il periodo estivo per ciascun scenario. Nella tabella (Tab.3) invece è pos-
sibile osservare le differenze dei risultati rispetto al caso base di partenza e apprezzare la riduzione in termini di carichi solari quando i diversi sistemi di schermatura sono applicati. I risultati ottenuti invece per lo scenario di ipotesi reale che considera la presenza combinata di alcuni dei casi precedenti (non i migliori in termini di riduzione degli apporti solari), sono rappresentati nel grafico seguente (Fig.8), in modo da mostrare come l’effetto schermante può essere considerato efficace se ottenuto anche dalla combinazione di soluzioni diverse.
Figura 7: Grafico comparativo sui valori massimi di guadagni solari su una superficie trasparente ottenuti da simulazioni dinamiche orarie nel periodo estivo tra maggio e settembre
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Tabella 3: Risultati e differenze. Legenda: Qsol,w = carichi solari su parti trasparenti; ∆Qsol,w = differenza rispetto alla soluzione iniziale senza schermature
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Figura 8: Apporti solari su superficie trasparente con aggetto orizzontale esterno, tapparella avvolgibile in plastica, tende bianche interne e ostruzione esterna I metodi di calcolo Ciascuna tipologia di schermatura presenta vantaggi e svantaggi poiché strettamente legata all’influenza di tutte le altre variabili. È quindi importante tenere in considerazione anche il grado di complessità che caratterizza gli edifici oggigiorno, ovvero orientamento, posizione, destinazione d’uso, inclinazione, utenza, etc. Per fare questo esistono una serie di
È bene precisare, però, che il decreto richiede che la verifica sia puntuale, senza specificare se con esso si intenda che solo il singolo sistema debba essere efficace. Non è quindi precisato se il risultato può essere ottenuto dalla combinazione di più soluzioni, e inoltre, non vengono menzionate soluzioni di ombreggiamento come le ostruzioni esterne, il cui contributo influenza considerevolmente i risultati.
Figura 9: Schematizzazione dei possibili metodi di approccio per il calcolo dei parametri relativi ai sistemi schermanti
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possibili metodi di calcolo (Fig.9), che possono essere di tipo: • analitico, quando il progettista ottiene risultati e calcoli numerici grazie all’impiego di specifiche normative (come la norma UNI EN 13363-1/2:2008 Dispositivi di protezione solare in combinazione con vetrate – Calcolo della trasmittanza totale e luminosa – Parte 1: Metodo di calcolo semplificato/Parte 2: Metodo di calcolo dettagliato) oppure note interpretative; • qualitativo, usando mappe o maschere solari per definire quale parte dell’involucro è soggetta alla radiazione solare diretta e quale no, conoscendo la precisa posizione del sole nel cielo; • quantitativo, grazie a specifici software di modellazione, con cui è possibile definire posizione, orientamento e contesto dell’edificio, ma la valutazione dei parametri è generalmente rimandata a tools appositi.
plici ed è raro trovare ampie librerie a cui poter fare riferimento. Infine, i software di modellazione 3D necessitano di user inputs dettagliati, supporto di altri applicativi e generalmente restituiscono risultati a livello di bilancio energetico. Tali aspetti sono riassunti nello schema che segue (Tab.4), dove per ciascun metodo di calcolo sono indicate in verde le caratteristiche presenti, in giallo quelle parzialmente presenti o che dipendono dalla specifica tipologia, mentre le caselle vuote sottolineano l’assenza di informazione. Essendo i software di modellazione e di calcolo il modo migliore per definire i sistemi schermanti, ed essendo gli altri metodi strumenti fondamentali al loro supporto, il progettista può seguire il seguente diagramma (Fig.10), che riassume il flusso per considerare la migliore scelta possibile a disposizione. Conclusioni In conclusione, da questa analisi critica è emerso che le variabili da cui dipende la definizione di schermatura solare efficace sono molte, ma non esiste una procedura standardizzata per esaminarne il loro effetto. Quindi non esistono protocolli stabiliti per eseguire l’analisi e c’è una mancanza di uniformità anche tra i riferimenti di letteratura scientifica: i risultati non sono confrontabili, e quindi potrebbe risultare interessante raccogliere dati comparabili su edifici esistenti con diversi dispositivi di ombreggiamento e provenienti da diverse aree climatiche. Questi dispositivi sono anche soggetti a detrazio-
È bene precisare, però, che i metodi analitici risultano poco applicabili caso per caso, e considerano un numero limitato di tipologie e parametri. Le carte solari invece, considerano solo la radiazione solare e poche variabili tipologiche di schermatura, restituiscono informazioni limitate e il loro uso non è regolato da normative. Gli strumenti di simulazione sono in generale eccellenti metodi interpretativi, ma non sempre permettono considerazioni valutative complete; tipologie e materiali sono piuttosto sem-
Tabella 4: Confronto tra differenti approcci per il metodo di calcolo dei sistemi schermanti
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Figura 10: Diagramma di flusso per l’efficacia dei sistemi schermanti considerando gli strumenti valutativi a disposizione e il grado di complessità
quindi la soddisfazione degli utenti, ma parametri soggettivi non possono rappresentare la base per una valutazione sull’efficacia. Occorre dunque una prescrizione legale più precisa: i requisiti minimi sono attualmente in fase di riesame e la revisione probabilmente influirà anche – e soprattutto – sui metodi di controllo delle prestazioni estive degli edifici, ma al momento non si conoscono né i tempi né l’entità di tali modifiche.
ni fiscali, per cui è necessaria maggiore attenzione nell’adempimento della prescrizione. La scelta va fatta nelle prime fasi del processo di progettazione, considerando il grado di complessità e di dettaglio da raggiungere. Particolare attenzione deve essere data alle valutazioni visive: riducendo i guadagni solari, potrebbe esserci anche una riduzione della luce naturale disponibile, portando così l’utente a utilizzare più luce artificiale, aumentando di conseguenza i carichi interni e quindi non riducendo i consumi in termini di bilancio energetico; inoltre, una riduzione dell’irraggiamento solare in ingresso riduce il fabbisogno di raffrescamento, migliorando il comfort interno e
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* Gaia Piovan, Ingegnere Edile, lavora per TEP srl e si occupa di analisi energetica degli edifici finalizzata all’accesso al Bonus 110%.
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ANALISI DEL COMPORTAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI RESIDENZIALI NELLA PROVINCIA DI MILANO di * Carlotta Bersani
Introduzione Il settore dell’edilizia ha un forte impatto sull’ambiente: è responsabile di circa il 40% del consumo di energia e del 36% delle emissioni di gas serra. Per affrontare il problema, l’Unione Europea, tramite direttive e piani finanziari, promuove misure di efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente. In Italia, da luglio 2020, la detrazione fiscale del Superbonus 110% ha significativamente investito il settore, dando al tema dell’efficientamento energetico importanza primaria. Il requisito principale per accedere alla detrazione, è il miglioramento del comportamento energetico dell’edificio di almeno due classi energetiche, conseguito grazie agli interventi agevolati. Il tema del doppio salto di classe come requisito fondamentale per l’accesso alle detrazioni, si ricollega alla recente proposta di revisione della EPBD, che prevede una classe energetica minima da raggiungere in caso di vendita, locazione o ristrutturazione: per gli edifici residenziali classe F a partire dall’anno 2030 e classe E dall’anno 2033. Il presente articolo è la sintesi dei risultati ottenuti nell’ambito dell’elaborazione della Tesi di Laurea Magistrale in Building Engineering “Analysis on energy performance of residential buildings in Milano Metropolitan Area”, discussa il 28 aprile 2022 presso il Politecnico di Milano. La tesi è stata redatta dalla studentessa Carlotta Bersani con relatore prof. Andrea Giovanni Mainini. L’analisi ha come oggetto gli edifici residenzia-
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li nella provincia di Milano e vuole essere un supporto ai professionisti nella valutazione degli interventi necessari al miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio, valutato tramite il salto di almeno due classi energetiche; l’analisi indaga il requisito degli standard energetici minimi: il significato, gli interventi che potrebbero consentire tale miglioramento, le difficoltà e le criticità che si presentano durante il processo di rinnovamento. Lo studio di analisi iniziale presenta un’indicazione numerica dello sforzo necessario per rispettare il requisito. La successiva presentazione di casi studio reali convalida i valori trovati nella parte precedente. Il confronto con edifici reali permette di confermare i risultati dell’analisi, e introduce anche le varie criticità che si incontrano durante il processo di efficientamento energetico. Oltre alle previsioni numeriche, il lavoro professionale vero e proprio incontra molte difficoltà; questo si svolge in numerosi passaggi - studi preliminari, scelte dei materiali, verifica dei requisiti di legge, procedure burocratiche, gestione dei tempi e delle risorse, calcoli economici, lavori di ristrutturazione veri e propri -, coinvolge molte figure diverse - architetti, ingegneri, tecnici, imprenditori - e deve seguire regole rigide. Il fine ultimo del lavoro di Tesi è quello di presentare una previsione della riduzione del fabbisogno energetico richiesto, le misure che vengono considerate per raggiungere il requisito, le criticità che potrebbero minare il rispetto dei
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certificati con dati improbabili, come ad esempio anno di compilazione maggiore di 2021, o EPgl,nren pari a 0 kWh/m2a con classe energetica C). Al fronte dei filtri applicati il campione finale per le analisi è composto da 12’048 certificati. I dati scaricati e filtrati sono stati successivamente analizzati. I risultati delle analisi sono organizzati e riportati considerando un modello specifico, ossia la matrice di TABULA (Typology Approach for Building Stock Energy Assesment); TABULA è uno strumento sviluppato dal Dipartimento di Energia del Politecnico di Torino, che ha l’obiettivo di valutare il consumo energetico del patrimonio edilizio nazionale, e di prevedere di conseguenza l’impatto delle misure di efficienza energetica. Alla base dell’analisi di TABULA c’è il concetto di “tipologia edilizia” specifica per ogni Paese: la struttura della tipologia è stata integrata con le seguenti informazioni: - Dati dimensionali e tipologici. - Parametri termo-fisici dell’involucro edilizio. - Prestazioni dei sistemi edilizi. - Distribuzione nel contesto urbano. - Possibili interventi di ristrutturazione di diversa qualità “standard” o “avanzata”.
requisiti e la fattibilità dell’intervento. Non tutti gli edifici presentano la possibilità di essere ristrutturati rispettando lo standard energetico minimo imposto. Un approccio critico a tale obbligo è necessario, così come la riduzione del fabbisogno energetico di un settore tanto energivoro. Analisi Selezione e organizzazione dei dati Per effettuare un’analisi di tipo statistico, è stato necessario raccogliere in partenza dati significativi: la fonte considerata è il catasto energetico regionale CENED 2+, che mette a disposizione un portale Open Source da cui poter scaricare tutti gli attestati di prestazione energetica caricati dai certificatori. L’APE è il primo strumento impiegato nella tesi, in quanto contiene le informazioni di classe energetica e il relativo EPgl,nren ossia il valore di energia primaria non rinnovabile espresso in [kWh/m 2a]. Questi due parametri sono di interesse in quanto tutta l’analisi si basa sulla classe e sul valore di EPgl,nren. I certificati sono stati scaricati e filtrati per una selezione più precisa: per area geografica (provincia di Milano), destinazione d’uso (residenziale), oggetto del certificato, generale validità delle informazioni riportate (sono stati esclusi i
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I risultati sono visualizzati nella matrice riportata di seguito.
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Per studiare gli edifici oggetto di analisi, la matrice è stata riadattata come segue: Classe di grandezza dell’edificio: 1. Casa unifamiliare, rapporto S/V > 0,6 2. Case a schiera, rapporto S/V < 0,6 3. Case multifamiliari, 2-10 appartamenti 4. Condomini, ≥ 11 appartamenti
Classe di età dell’edificio: 1. Fino al 1945 2. 1946-1960 3. 1961-1975 4. 1976-2005 5. Dopo il 2005
Analisi degli edifici esistenti Prima di iniziare con le analisi dei dati, è stato rappresentato con il seguente grafico il comportamento degli edifici tramite l’informazione di classe energe-
tica: è riportato il numero di edifici (asse verticale) per età di costruzione (asse orizzontale). Sotto l’istogramma sono riportati i numeri reali.
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come detto, le lettere della classificazione sono utili per capire l’entità dei consumi rispetto alla condizione di energia zero, specifica per ogni edificio, e sono utili anche per le agevolazioni fiscali in esame. Il parco edifici di interesse per le agevolazioni fiscali del Superbonus deve essere riqualificato. L’analisi ora svolta considera ogni tipologia di edificio, identificata per dimensione ed età di costruzione. A questo punto, per ogni classe di edifici è stato analizzato il fattore EPgl,nren: sull’asse orizzontale si trovano le classi di frequenza (considerando un passo di 25 [kWh/m2a]), sugli assi verticali il numero di edifici e la percentuale sul totale che ogni gruppo rappresenta; le colonne rappresentano il numero di edifici che ricadono nello specifico range di frequenza del fattore di EPgl,nren in cui ricadono più frequentemente gli edifici.
Da questo grafico è possibile notare e constatare che: - La maggior parte degli edifici è stata costruita tra il 1961 e il 1975. - Il secondo periodo più prolifico è quello tra il 1946 e il 1960. - La ragione dei numeri di questi tre decenni è legata al miracolo economico italiano. - Gli edifici costruiti tra il 1961 e il 1975 appartengono principalmente alle classi “G” e “F”. - La “G” è la classe più popolosa. - Dopo il 2005 le prestazioni energetiche degli edifici sono migliori rispetto alle epoche di costruzione precedenti. In generale, questo grafico mostra bene la situazione del patrimonio edilizio esistente, e questa informazione è il punto di partenza per ulteriori analisi:
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Prendendo il sottogruppo riportato come esempio e dimostrazione del calcolo effettuato, e la tabella riassuntiva della prima analisi, si sottolinea che: l’andamento della campana è frutto della divisione in range stabilita ogni 25 kWh/m2a, il range di frequenza più popoloso non comunica il generale comportamento del campione selezionato, e per comprendere appieno il sottogruppo selezionato è necessario guardare i risultati nel complesso. Tuttavia, è stato selezionato il valore più frequente come indicatore medio di riferimento; è così possibile stabilire che: con l’avanzare del periodo di costruzione, così come con l’aumentare delle dimensioni dell’edificio e del numero delle unità considerate, diminuisce il fabbisogno di energia primaria non rinnovabile globale; questo è posto in relazione alle tecnologie adottate, all’attenzione posta sul tema efficienza energetica nel corso degli ultimi decenni, e alla geometria che influisce sulle dispersioni.
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Stima della riduzione di energia necessaria per il doppio salto di classe Tramite il valore EP(Y) (ossia il valore di EPgl,nren,rif di separazione tra la classe B e A, presente nel certificato) è stato possibile ricostruire per ogni certificato la griglia di classificazione moltiplicando tale valore per i coefficienti moltiplicativi che stabiliscono i limiti di classi inferiori e superiori. Partendo dalla classe dei certificati – considerata come ante operam – è stato possibile stabilire la classe “post operam” (ad esempio per un edificio in classe D è stata scelta la classe B). Con il valore di EP(Y) è stata ricostruita la griglia di classificazione, a questo punto avendo la classe di arrivo, il valore di EPgl,nren post operam è stato posizionato cautelativamente a 1/3 del range della classe post operam. Partendo dal valore di EPgl,nren è stato possibile stabilire la differenza in percentuale tra la si-
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mente, ha un limite superiore ma non uno inferiore e questo porta ad avere valori anche molto distanti dal primo salto di classe G – F.
tuazione ante operam e la situazione post operam. Il grafico sottostante rappresenta un sottogruppo riportato come esempio, in cui: in blu sono rappresentati gli edifici nella condizione ante operam (stesso dato dell’analisi precedente), e in arancione il valore di EPgl,nren calcolato come appena descritto. Il risultato riportato nella tabella finale è la differenza in percentuale tra questi due valori.
Stima della riduzione di energia conseguibile attraverso interventi migliorativi Un’altra informazione presente sui certificati APE, è il suggerimento, da parte del certificatore, di alcuni interventi migliorativi e il relativo risultato ottenibile. Sono stati considerati gli interventi riguardo: l’involucro opaco, l’involucro trasparente, la sostituzione del generatore di calore per il servizio di riscaldamento, essendo gli interventi compresi nel Superbonus. Non tutti i certificati presentano tale dato, quindi sono stati accorpati per anno di costruzione mantenendo 4 sottogruppi anziché 20. I dati sono stati rappresentati secondo le logiche dei grafici precedenti.
È possibile constatare che: la percentuale di riduzione del valore di EPgl,nren necessaria per ottenere il doppio salto di classe è simile per tutti i sottogruppi considerati, con qualche differenza coerente con quanto evinto dall’analisi precedente. I sottogruppi che risultavano più energivori richiedono una riduzione maggiore: questo perché la classe G, la più popolosa secondo il grafico riportato precedente-
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Dalla tabella riassuntiva si evince che: l’intervento sull’involucro opaco consente una riduzione di circa il 30%, valore che varia in base alla superficie di intervento, alla situazione ante operam, alle specifiche dell’intervento; l’intervento sull’involucro trasparente consente di ottenere una riduzione di circa il 5-10%; l’intervento sull’impianto comporta una
riduzione molto ristretta – questo dato varia molto in base al sistema scelto, perché incide direttamente sulla parte non rinnovabile o rinnovabile di energia primaria.
Confronto con edifici reali A seguito dell’analisi statistica sul campione selezionato, è stata fatta un’analisi di edifici reali studiati appositamente per l’accesso alle detrazioni del 110%. Gli edifici selezionati sono tutti condomìni, essendo la tipologia più studiata, e di seguito si riportano le tabelle che riassumono gli interventi (sull’involucro
opaco, trasparente e la sostituzione dell’impianto di generazione) con i valori di EPgl,nren che consentono di ottenere, e la percentuale di riduzione sempre sul valore di EPgl,nren. I valori riportati considerano l’effetto del singolo intervento. Le percentuali riportate confermano quanto analizzato precedentemente.
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Sono di seguito riportate le tre tabelle riassuntive dei valori calcolati:
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Tematiche da approfondire Una volta stimato l’ordine di grandezza dei valori da ottenere, è necessario passare dai calcoli puramente numerici a considerazioni di natura pratica e incentrate sulla realizzabilità degli interventi proposti. Sono stati individuati diversi punti che meritano di essere approfonditi:
delle verifiche di legge, non è possibile effettuare interventi di efficientamento energetico. - Impedimenti fisici: l’isolamento termico occupa un determinato spessore, in caso di mancato spazio può essere difficile, se non impossibile, l’applicazione di materiali isolanti. - Impedimenti legislativi: in determinate zone non è possibile intervenire sulle superfici esterne dell’edificio per via di restrizioni poste, ad esempio, da commissioni paesaggistiche. L’isolamento termico è necessario per diminuire le dispersioni attraverso l’involucro e di conseguenza i consumi relativi al servizio di climatizzazione invernale. - Difficoltà nel reperire materiali, che nel corso dell’ultimo anno ha rappresentato una problematica importante. - Specificità del singolo intervento: ogni
Requisiti di legge: facendo riferimento al DM “Requisiti minimi” 26/06/2015, in base alla tipologia di intervento e alla tipologia di edificio, è necessario compiere verifiche specifiche relative all’intervento in questione. Ad esempio, per quanto riguarda l’involucro opaco, è necessario verificare parametri quali H’T e Umedia, e tale verifica può essere di facile o difficile riuscita in base alla percentuale di superficie di intervento e correzione dei ponti termici. In caso di mancato rispetto
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possibilità o si scontra con vari ostacoli. Inoltre, se l’indice che viene considerato per la valutazione finale è EPgl,nren, ossia l’energia primaria globale non rinnovabile, significa che l’uso di energia rinnovabile sarà avvantaggiato. Si puntualizza tuttavia che l’obiettivo non è cambiare il vettore e il sistema energetico, ma ridurre il consumo energetico, lavorando preferibilmente sull’involucro dell’edificio e sulle strategie passive. La sostenibilità dei lavori di ristrutturazione per l’efficienza energetica non è pienamente affrontata in questa configurazione.
elemento richiede studi e accorgimenti specifici dal materiale nuovo sul mercato e dunque la necessità di verificarne l’affidabilità tramite le certificazioni, all’impianto nuovo che richiede uno spazio diverso rispetto al precedente. - Interessi dei vari stakeholders: non solo i diversi professionisti che ruotano attorno alla fase di studio, progettazione ed esecuzione hanno interessi specifici e pongono determinati limiti, ma anche l’utenza finale; trattando l’edilizia residenziale, è doveroso considerare l’abitante dell’edificio oggetto di intervento: la diffidenza nei confronti di tecnici e cambiamenti di spazi che sono considerati privati e personali, così come il timore di quello che una ristrutturazione può comportare possono essere un ostacolo alla buona riuscita dello studio dell’immobile.
* Carlotta Bersani,
Questo elenco non esaustivo può risultare provocatorio, ma sono tematiche che rimangono aperte e come tali sono state rappresentate. L’efficientamento energetico è sì una questione di parametri e valori da rispettare, ma dopo la fase di studio segue la fase di realizzazione e, di conseguenza, il confronto con tante variabili non considerate in sede legislativa. Conclusione Le conclusioni prendono in considerazione: - il risultato dell’analisi del patrimonio edilizio attuale, ovvero l’evidente necessità di ridurre il fabbisogno energetico e di conseguenza i consumi energetici; - i risultati dell’analisi dei dati, ovvero la riduzione media dell’indice di energia globale non rinnovabile per ottenere l’obiettivo di miglioramento di due classi energetiche; - il confronto tra l’analisi dei dati, le conseguenti considerazioni e l’analisi dei casi di studio reali; - le criticità che si incontrano lungo il processo, che hanno origini legislative e/o tecniche; - i requisiti ancora più severi previsti nei prossimi decenni. Questo lavoro di Tesi conclude dunque che è difficile rispettare l’obbligo di valutare l’efficienza energetica in base al valore EPgl,nren; l’obbligo, considerato singolarmente, è spesso applicabile, ma per un numero significativo di edifici rappresenta un’im-
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NUOVI OBBLIGHI SULLE FONTI RINNOVABILI IN EDILIZIA di * Daniela Petrone
Premessa Dal 13 giugno 2022 l’obbligo di copertura da fonti rinnovabili negli edifici passa dal 50% al 60% per gli edifici privati, mentre per gli edifici pubblici la quota da soddisfare è pari 65%. Nell’articolo si riportano le principali novità introdotte dal Decreto Legislativo n.199 dell’8 novembre 2021, che attua la Direttiva UE 11/12/2018, n.2001 (detta RED II).
• una quota di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia nei trasporti del 22% – obiettivo più alto del target UE (14%). Si consideri che tale obiettivo consiste in un obbligo che gli Stati membri devono imporre in capo ai fornitori di carburante per assicurare che entro il 2030 la quota di energia da FER fornita sia almeno il 14 % del consumo finale di energia nel settore dei trasporti (articolo 25, par.1).
La Direttiva RED II Come si evince dal sito ufficiale della Camera dei deputati, la Direttiva (UE) 2018/2001 dispone che gli Stati membri provvedano collettivamente a far sì che, nel 2030, la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo di energia dell’Unione sia almeno pari al 32% (articolo 1 e articolo 3, par.1) e la quota di energia da fonti rinnovabili nei trasporti sia almeno pari al 14% del consumo finale in tale settore (articolo 25, par. 1).
Gli Stati membri sono stati obbligati a recepire nel diritto nazionale la direttiva entro il 30 giugno 2021. La direttiva è entrata in vigore a partire dal 1º luglio 2021 (articolo 36). A decorrere da tale data è stata abrogata la precedente Direttiva in materia di promozione dell’uso di fonti rinnovabili (Direttiva 2009/28/UE, come modificata dalla Direttiva 2013/18/UE e dalla Direttiva (UE) 2015/1513) (articolo 37 e Allegato X). Da una analisi approfondita della Direttiva, rintracciabile nel dossier di documentazione e ricerche “Le fonti rinnovabili”, di giugno 2021 pubblicato sul sito della Camera, emerge che:
Ciascuno degli Stati membri deve fissare i contributi nazionali per conseguire, collettivamente, l’obiettivo vincolante UE 2030 nell’ambito dei loro Piani nazionali integrati per l’energia e il clima-PNIEC (articolo 3, par.1).
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All’interno del Piano sono quindi contenuti – tra gli altri – gli obiettivi 2030 per l’Italia in materia di consumo di energie rinnovabili. Nel dettaglio, il PNIEC si prefigge: • una percentuale di energia da FER nei Consumi Finali Lordi di energia pari al 30%;
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per il settore elettrico il PNIEC prevede al 2030 una quota FER del 55%, il cui contributo principale è atteso dallo sviluppo del fotovoltaico (52 GW al 2030, + 32 GW dagli attuali 20 GW) e dell’eolico (circa 19 GW al 2030, +9 GW rispetto agli attuali 10 GW). Per raggiungere tali obiettivi, il Piano considera un ampio portafoglio di misure,
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sia per grandi che per piccoli impianti, come nuove procedure competitive per l’assegnazione di incentivi nell’ambito dei PPA - Power Purchase Agreement (accordi di compravendita di energia elettrica da fonti rinnovabili a lungo termine), promozione delle comunità energetiche e dell’autoconsumo, semplificazione delle procedure autorizzative, ottimizzazione delle principali produzioni esistenti, ecc.; •
I nuovi obblighi in edilizia All’art.26 del D.Lgs. 199/2021 è trattato l’ obbligo di utilizzo dell’energia rinnovabile per il miglioramento della prestazione energetica degli edifici, nello specifico, per gli edifici di nuova costruzione e per gli edifici esistenti soggetti a ristrutturazioni rilevanti, per i quali la richiesta di titolo edilizio sia stata presentata a partire dal 13 giugno 2022 (decorsi centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto) è previsto “l’utilizzo di fonti rinnovabili per la copertura dei consumi di calore, di elettricità e per il raffrescamento secondo i principi minimi di integrazione di cui all’Allegato III del presente decreto.”
nel settore termico l’obiettivo atteso è del 33,9%, con una notevole diffusione delle pompe di calore e con un miglioramento del le prestazioni energetiche e ambientali degli apparecchi a biomassa, puntando al contem po a un deciso efficientamento dei consumi termici grazie alle politiche già attuate in materia di efficienza energetica.
Inoltre, con riferimento all’uso di energia da FER nel riscaldamento e raffrescamento e nei trasporti ai sensi dell’articolo 23 della Direttiva, ciascuno Stato deve aumentare la quota di energia rinnovabile nel settore del riscaldamento e del raffrescamento di indicativamente 1,3 punti percentuali come media annuale calcolata per i periodi dal 2021 al 2025 e dal 2026 al 2030, partendo dalla quota di energia rinnovabile destinata al riscaldamento e al raffrescamento nel 2020, espresso in termini di quota nazionale dei consumi finali di energia e calcolato secondo la metodologia indicata dalla stessa Direttiva (articolo 7 e articolo 23, par. 2). Gli Stati membri attribuiscono la priorità alle migliori tecnologie disponibili.
La percentuale di copertura passa dal 50% (previsto dal D.Lgs. 28/11) al 60% per gli edifici privati che diventa 65% per gli edifici pubblici. All’allegato III del D.Lgs. 199/2021 (Obblighi per i nuovi edifici, per gli edifici esistenti e per gli edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti) viene precisato che gli edifici sopra citati sono progettati e realizzati in modo da garantire, tramite il ricorso a impianti alimentati da fonti rinnovabili, il contemporaneo rispetto della copertura del 60% dei consumi previsti per la produzione di acqua calda sanitaria e del 60% della somma dei consumi previsti per la produzione di acqua calda sanitaria, la climatizzazione invernale e la climatizzazione estiva.
Il D.Lgs. 199/2021 Il decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, pubblicato in Gazzetta ufficiale del 30 novembre 2021 ed entrato in vigore il 15 dicembre 2021, è il decreto di recepimento della direttiva UE 2018/2001 – la cosiddetta Direttiva RED II – e rappresenta un’importante svolta sulle energie rinnovabili voluta dall’Europa. I temi più attuali trattati all’interno di questo decreto riguardano:
L’allegato III del D.Lgs. 199/2021 definisce anche le caratteristiche e specifiche tecniche degli impianti, in particolare per pannelli solari termici o fotovoltaici se disposti su tetti a falda, devono essere aderenti o integrati nei tetti medesimi, con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda. Nel caso di tetti piani, la quota massima, riferita all’asse mediano dei moduli o dei collettori, deve risultare non superiore all’altezza minima della balaustra perimetrale. Qualora non sia presente una balaustra perimetrale, l’altezza massima dei moduli
• gli incentivi alle rinnovabili elettriche; • gli incentivi ai biocarburanti (per il settore trasporti); • la promozione del riscaldamento ottenuto da FER;
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l’impiego dei proventi delle aste della CO2 per coprire gli oneri di bolletta; la normazione dell’autoconsumo; le semplificazioni burocratiche; la disciplina per individuare le aree idonee all’installazione degli impianti; i nuovi obblighi per l’edilizia; le misure per l’incentivazione del teleriscaldamento.
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o dei collettori rispetto al piano non deve superare i 30 cm. Gli impianti fotovoltaici installati a terra non concorrono al rispetto dell’obbligo. L’allegato III del D. Lgs. 199/2021 va ad abrogare l’allegato III del D. Lgs.28/2011. È importante una precisazione che, però, nel testo del decreto non è riportata: il nuovo allegato III oltre ad abrogare, sostituisce il vecchio. Sarebbe stato importante avere scritto nel decreto anche il termine “sostituisce” per evitare di avere problemi con l’incentivo premiante espresso in cubatura collegato a tali obblighi. Infatti, all’art. 12 comma 1 del D. Lgs. 28/2011 è scritto:
all’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 4 agosto 2005, n.192, o provvedimento equivalente di Regione o Provincia autonoma. Una copia della relazione suddetta è trasmessa al GSE ai fini del monitoraggio del conseguimento degli obiettivi in materia di fonti rinnovabili di energia e al fine di alimentare il Portale per l’efficienza energetica degli edifici di cui all’articolo 4-quater del decreto legislativo 19 agosto 2005, n.192”; • Il comma 6, chiarisce la possibilità di accesso agli incentivi e detrazioni statali per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili, realizzati sugli edifici esistenti ai fini dell’assolvimento degli obblighi previsti dal decreto stesso “a eccezione di quelli realizzati a servizio di edifici di nuova costruzione, accedono agli incentivi statali previsti per la promozione delle fonti rinnovabili, ivi inclusi fondi di garanzia e fondi di rotazione per l’erogazione di prestiti a tasso agevolato, fermo restando il rispetto dei criteri e delle condizioni di accesso e cumulabilità stabilite da ciascun meccanismo.“
“1. I progetti di edifici di nuova costruzione e di ristrutturazioni rilevanti su edifici esistenti che assicurino una copertura dei consumi di calore, di elettricità, e per il raffrescamento in misura superiore di almeno il 30 per cento rispetto ai valori minimi obbligatori di cui all’allegato 3, beneficiano, in sede di rilascio del titolo edilizio, di un bonus volumetrico del 5 per cento, fermo restando il rispetto delle norme in materia di distanze minime tra edifici e distanze minime di protezione del nastro stradale, nei casi previsti e disciplinati dagli strumenti urbanistici comunali, e fatte salve le aree individuate come zona A dal decreto del Ministero dei lavori pubblici 2 aprile 1968, n.1444. I progetti medesimi non rientrano fra quelli sottoposti al parere consultivo della commissione edilizia eventualmente istituita dai Comuni ai sensi dell’articolo 4, comma 2, del d.P.R. 6 giugno 2001, n.380.”
* Daniela Petrone, Vice Presidente ANIT.
L’art. 12 del D.Lgs. 28 è ancora in vigore, per cui è ancora possibile beneficiare del bonus volumetrico del 5%, ma il riferimento non attuale per i valori minimi obbligatori è l’allegato III del D. Lgs.199/21. Precisazioni e prescrizioni importanti del nuovo decreto Risultano decisamente interessanti alcune precisazioni riportate ai commi da 4 a 6 dell’art. 26 del D.Lgs.199, nello specifico: • il comma 4, riporta il diniego del rilascio del titolo edilizio nel caso di inosservanza dell’obbligo previsto; • il comma 5, precisa compiti e adempimenti a carico del progettista, infatti “il progettista inserisce i calcoli e le verifiche previste dall’Allegato III nella relazione di cui
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KLIMAHOUSE 2022
Congresso Klimahouse 2022 Aziende ANIT presenti Nell’area ANIT hanno esposto quest’anno le aziende associate: Bampi, Boero, Ecosism, ElleEsse, Fischer, Isosystem, Isotex, Over-All, Poron, Roefix e Ursa. In collaborazione con loro, è stata allestita una mostra tecnologica. Sul nostro canale YouTube, abbiamo pubblicato alcune brevi video-interviste alle aziende presenti mantenendo il focus sull’innovazione, la tecnologia e la sostenibilità. La prossima edizione della Fiera Klimahouse 2023 si terrà dall’8 all’11 marzo.
Dopo due anni di stop, in una versione eccezionalmente primaverile, è tornata in presenta l’edizione 2022 della Fiera Klimahouse, la manifestazione internazionale sul risanamento dell’efficienza energetica in edilizia, tenutasi a Bolzano dal 18 al 21 maggio. Nei suoi quattro giorni, la manifestazione si è popolata di eventi dedicati alla sostenibilità in edilizia e non solo, con un unico grande messaggio condiviso da tutti gli espositori, associazioni, esperti e istituzioni coinvolte: “Costruire bene. Vivere bene”. Tra i 400 espositori e 150 eventi, ANIT era presente con un’area dedicata alle eccellenze della tecnologia per l’isolamento termico e acustico degli edifici e 6 eventi in palinsesto: Progettazione del nodo parete-serramento, Isolamento termico e acustico al 110%, Acustica edilizia: esempi di calcolo, Involucro edilizio e detrazioni fiscali, Analisi energetica di un edificio, e un tour guidato nell’area ANIT riservato agli associati.
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Strumenti ANIT di supporto alla professione.
SOFTWARE ANIT PER I SOCI - I software ANIT permettono di calcolare tutti i parametri energetici, igrotermici e acustici degli edifici. I software sono utilizzabili in base alla tipologia di associazione (Socio Individuale o Socio Individuale Più) per 12 mesi e su 3 computer. I software sono sviluppati per ambiente Windows (da Windows 7 in poi).
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Sviluppato da TEP s.r.l.
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Analisi termica, igrometrica e dinamica dell’involucro opaco. L’uso del presente software e dei relativi risultati sono di esclusiva competenza e responsabilità dell’utente. Tutti i diritti riservati. Qualsiasi riproduzione non autorizzata è vietata.
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Sviluppato da TEP s.r.l.
Analisi del fabbisogno energetico degli edifici secondo UNI/TS 11300 parte 1, 2, 3, 4, 5 e 6
Simulazione dei ponti termici agli elementi finiti secondo UNI EN ISO 10211.
L’uso del presente software e dei relativi risultati sono di esclusiva competenza e responsabilità dell’utente.
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Sviluppato da TEP s.r.l.
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Analisi dell’involucro trasparente e controllo delle schermature.
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Simulazione dinamica oraria degli edifici secondo UNI EN ISO 52016-1:2018
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Strumenti ANIT di supporto alla professione.
Volume 2 - Guida alla nuova Legge 10
Volume 1 - I materiali isolanti ANIT
- I meccanismi di trasmissione del calore - Gli isolanti - La reazione al fuoco 27 schede di materiali isolanti con le relative caratteristiche principali.
I materiali isolanti
Guida all’approccio prestazionale per la scelta dei materiali
VOLUME 1
Nuova edizione in uscita il 18 maggio 2022. Disponibile in preordine.
A 10 anni dall’emanazione del Dlgs 192/05, il mondo dell’efficienza energetica applicata all’edilizia cambia nuovamente le regole del gioco.
Volume 1 I materiali isolanti
270 pp., Ed. TEP srl, 2015 ISBN: 978-88-905300-9-8 25 euro (IVA incl.) 20 euro (per i soci ANIT)
Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico
Volume 3 - Manuale di acustica edilizia Guida completa all’analisi dei requisiti acustici passivi
Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico
VOLUME 5
153 pp., Ed. TEP s.r.l. 2017 ISBN: 978-8894153613 25 euro (IVA incl.) 20 euro (per i soci ANIT)
La Guida completa all’analisi igrotermica degli edifici. Completamente rinnovato nei contenuti per offrire ai professionisti un valido strumento sull’importanza del controllo delle prestazioni igrotermiche delle strutture. 176 pp. Ed. TEP srl, 2016 ISBN: 978-88-941536-2-0 25 euro (IVA incl.) 20 euro (per i soci ANIT)
Volume 6 - La classificazione acustica delle unità immobiliari
Volume 5 Prestazioni estive degli edifici
Volume 6 Classificazione acustica delle unità immobiliari
Guida pratica per capire e progettare il comfort e il fabbisogno estivo degli edifici
Guida pratica alla norma UNI 11367 - 2010
Prestazioni estive degli edifici
ANIT
Guida pratica per capire e rispettare le regole sull’efficienza energetica degli edifici e degli impianti
Muffa, condensa e ponti termici Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico
Volume 5 - Prestazioni estive degli edifici
- Efficienza estiva: l’inquadramento legislativo - Prestazioni estive delle strutture opache - Prestazioni estive delle strutture trasparenti - Il bilancio energetico della zona termica
Volume 4 Muffa, condensa e ponti termici
VOLUME 4
VOLUME 3
256 pp., Ed. TEP s.r.l., 2018 ISBN: 9788894153644 25 euro (IVA incl.) 20 euro (per i soci ANIT)
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Volume 3 Manuale di acustica edilizia
Manuale di acustica edilizia
ANIT
Il manuale è stato sviluppato con l’intento di fornire informazioni specifiche, in maniera semplice e chiara, ai tecnici che decidono di approfondire il tema dell’acustica edilizia.
Volume 4 - Muffa, condensa e ponti termici
Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico
Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico
Vengono spiegati i contenuti della norma UNI 11367/2010 che definisce per la prima volta in Italia le procedure per classificare acusticamente le unita’ immobiliari sulla base di misurazioni fonometriche eseguite sull’immobile. 176 pp., Ed. TEP s.r.l., 2018 ISBN: 9788894153637 25 euro (IVA incl.) 20 euro (per i soci ANIT)
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Strumenti per i SOCI ANIT
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I Soci possono scaricare tutte le GUIDE dal sito www.anit.it SERVIZIO DI CHIARIMENTO TECNICO SERVIZIO DI CHIARIMENTO TECNICO I SOCI possono contattare lo Staff ANIT, via mail o per telefono, per avere chiarimenti I SOCI possono contattare lo Staff ANIT, via mail o per telefono, per avere chiarimenti SERVIZIO ECNICO sull’applicazione dT normativa di settore. SERVIZIO D DI I C CHIARIMENTO HIARIMENTO Tella ECNICO SERVIZIO DI CHIARIMENTO sull’applicazione d ella normativa di settore. TECNICO I SOCI possono contattare lo Staff ANIT, via mail o per telefono, per avere chiarimenti I SOCI possono contattare lo Staff ANIT, via mail o per telefono, per avere chiarimenti sull’applicazione I SOCI possono contattare lo Staff ANIT, via mail o per telefono, sull’applicazione d della ella n normativa ormativa d di i ssettore. ettore. per avere chiarimenti sull’applicazione della normativa di settore. LA RIVISTA N EO-‐EUBIOS RIVISTA NEO-‐EUBIOS LA NEO-EUBIOS I LA Soci RIVISTA ANIT ricevono 4 numeri della rivista Neo-‐Eubios. I Neo-‐Eubios SSoci oci AANIT NIT ricevono 4 n4umeri ella rivista Ntermico eo-‐Eubios. LA R IVISTA N EO-‐EUBIOS I ricevono numeri della rivista Neo-Eubios. per ld'isolamento e acustico. LA RIVISTA NEO-‐EUBIOS è «La rivista» Neo-‐Eubios è « La r ivista» p er l 'isolamento t ermico e e acustico. I I Neo-Eubios SSroci A NIT r icevono 4 n umeri d ella r ivista N eo-‐Eubios. Si ivolge a i professionisti c on un taglio scientifico e prevede 4 uscite è «La rivista» per l’isolamento termico eapprofondito acustico. oci ANIT ricevono 4 numeri della rivista Neo-‐Eubios. Si r ivolge a i professionisti c on un taglio scientifico e approfondito e prevede 4 uscite Neo-‐Eubios è « La r ivista» p er l 'isolamento t ermico e a custico. ogni a nno. Si rivolge aiè professionisti con un taglio tscientifico e approfondito Neo-‐Eubios «La rivista» per l'isolamento ermico e acustico. ogni anno. Si rrivolge ccon ivolge aai i 4professionisti professionisti on un un taglio taglio scientifico scientifico e e approfondito approfondito e e prevede prevede 4 4 uscite uscite e prevede uscite ogni anno. Si ogni a nno. ogni anno. I SOCI possono accedere a tutti gli strumenti effettuando il LOGIN al sito www.anit.it con le proprie I credenziali. Nella pagina “Il mio account” sono riportate le informazioni per ottenere SOCI possono accedere a tutti gli strumenti effettuando il LOGIN al sito www.anit.it con le proprie software, chiarimenti credenziali. Nella pagina “Il mio account” sono riportate le informazioni per ottenere s oftware, chiarimenti I I I SOCI accedere a il al con SOCI possono accedere tutti glieffettuando strumenti effettuando il LOGIN tecnici epossono Guide ANIT. SOCI possono accedere a tutti tutti gli gli astrumenti strumenti effettuando il LOGIN LOGIN al sito sito www.anit.it www.anit.it con le le proprie proprie tecnici eervizi Guide ANIT. credenziali. Nella pagina “Il mio account” sono riportate le informazioni per ottenere s oftware, chiarimenti Tutti i s s ono a ttivi d urante i 1 2 m esi d i a ssociazione. credenziali. Nella pagina “Il mio account” sono riportate le informazioni per ottenere software, chiarimenti al sito www.anit.it con le proprie credenziali. Tutti i servizi sono attivi durante i 12 mesi di associazione. tecnici tecnici ee G Guide uide A ANIT. NIT. Tutti Tutti ii sservizi ervizi ssono ono aattivi ttivi d durante urante ii 1 12 2 m mesi esi d di i aassociazione. ssociazione.
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Chi è ANIT ANIT è l’Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e Acustico. Fondata nel 1984, essa fornisce i seguenti servizi:
- stabilisce un centro comune di relazione tra gli associati; - promuove e diffonde la normativa legislativa e tecnica; - assicura i collegamenti con le personalità e gli organismi italiani ed esteri interessati alle problematiche di energetica e acustica in edilizia; - effettua e promuove ricerche e studi di carattere tecnico, normativo, economico e di mercato; - fornisce informazioni, consulenze, servizi riguardanti l’isolamento termico ed acustico ed argomenti affini; - organizza gruppi di lavoro all’interno dei quali i soci hanno la possibilità di confrontare le proprie idee sui temi dell’isolamento termico e acustico; - diffonde la corretta informazione sull’isolamento termico e acustico; - realizza e sviluppa strumenti di lavoro per il mondo professionale quali software applicativi e manuali. I SOCI Sono soci ANIT individuali: professionisti, studi di progettazione e tecnici del settore. Ogni Socio può, a titolo gratuito, promuovere localmente la presenza e le attività dell’Associazione. Sono Soci Onorari: Enti pubblici e privati, Università, Ordini professionali, ecc. Sono Soci Azienda: produttori di materiali e sistemi del settore dell’isolamento termico e/o acustico. Tutti i soci ricevono comunicazione delle novità delle normative legislative e tecniche, delle attività dell’Associazione - in tema di risparmio energetico, acustica, e protezione dal fuoco - oltre che gli strumenti e i servizi forniti quali volumi, software, e sconti. LE PUBBLICAZIONI ANIT mette a disposizione volumi di approfondimento e di supporto alla professione, manuali divulgativi, sintesi di chiarimento della legislazione vigente per i requisiti acustici passivi degli edifici e per l’efficienza energetica degli edifici, scaricabili dal sito internet (per i soli Soci) e distribuite gratuitamente in occasione degli incontri e dei convegni ANIT. I CONVEGNI ANIT organizza convegni e incontri tecnici di aggiornamento GRATUITI per gli addetti del settore. Gli incontri vengono organizzati in tutta Italia presso gli Ordini professionali, le Provincie e i Comuni sensibili alle tematiche del risparmio energetico e dell’acustica in edilizia. Ad ogni incontro viene fornita documentazione tecnica e divulgativa fornita dalle Aziende associate ANIT.
www.anit.it
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´ neo-EUBIOS Periodico trimestrale anno XXIII - n. 80 Giugno 2022 Direttore Responsabile Susanna Mammi Redazione TEP s.r.l. via Lanzone 31 20123 Milano tel 02/89415126
Grafica e impaginazione Claudio Grazioli Distribuzione in abbonamento postale Associato A.N.E.S. - Associazione Nazionale Editoriale Periodica Specializzata Stampa INGRAPH srl - via Bologna 104/106 - 20038 Seregno (MB)
Registrazione Tribunale di Milano n. 524 del 24/7/1999 Tutti i diritti sono riservati. Nessuna sezione della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma senza l’autorizzazione dell’Editore.