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IMOLA e Monza fi no al 2025

E il domani? Si punta sulla mobilità urbana elettrica

Tutti siamo a conoscenza che il biennio 2020-2021 sia stato molto complicato per il settore dell’automotive. Esistono però delle realtà in controtendenza, ed è il caso di Parisi Dakar: l’autosalone monzese continua a migliorarsi di anno in anno, incrementando il proprio fatturato anche in questi ultimi ultimi periodi piuttosto complicati. «Continuiamo a tener botta, riusciamo a mantenere un buon trend, ma intorno a noi il mondo sta cambiando e soprattutto il settore auto si sta rivoluzionando - ha affermato Mirko Parisi - oggi le grandi case automobilistiche hanno bisogno di incrementare le vendite di vetture elettriche, non a caso ora servono parecchi mesi di attesa per comprare le tradizionali auto a motore termico. Per ovviare a questo problema Parisi Dakar si difende con un usato

recente e veri cato, di alto livello». E non è tutto, perché il giovane imprenditore ha già pronta la prossima mossa, andando a dare un taglio green e spiccatamente all’avanguardia alla sua concessionaria: «Siamo in procinto di puntare forte su alcuni importanti marchi di mobilità urbana elettrica, sia per quanto riguarda le automobili che i veicoli commerciali. Parliamo dei cinquantini, da guidare prima dei 18 anni, così come piccoli furgoncini e auto originali e simpatiche, dedicate ai clienti che intendono utilizzare l’elettrico. Attenzione però: non sono mezzi studiati per coprire tratte più lunghe come Monza-Milano, ma pensati appositamente per muoversi in città». Questo è il futuro e Parisi Dakar c’è, non Versione originale si farà cogliere impreparata.

Versione negativo colore

L’orgoglio di Mirko: le aste e la voglia di dimostrare il proprio valore

Versione negativo Una vita spesa a tutta velocità, come le supercar che spesso si possono trovare in salone: il rapporto di MIRKO PARISI con le auto sboccia praticamente da neonato e prosegue no ad oggi. Dopo il diploma c’è l’università, giurisprudenza in Cattolica, ma in breve il ragazzo capisce che non fa per lui chiedere soldi ai genitori per mantenersi: sceglie dunque di iniziare a lavorare. L’attività del padre è a portata di mano, ma «ho sempre ri utato l’idea di entrare in azienda solo perché sono il glio, se lo devo fare è perché c’è qualcosa in cui posso dare il mio contributo. Ho iniziato ad interessarmi delle aste e ho pensato che potevano essere uno strumento per andare oltre i classici canali di approvvigionamento che utilizzava la concessionaria di mio padre. Mi si è aperto un mondo: in breve ho iniziato a portare circa 30 pezzi al mese con ottime marginalità e sono andato avanti così per sette-otto anni, con 3.500 aste all’attivo. Col tempo ho iniziato anche a trattare di tutto, ossia supercar, Ferrari, Rolls-Royce d’epoca, ma anche piattaforme aeree, carri funebri e tanto altro». È di Versione rosso questi anni un aneddoto particolarmente esplicativo della personalità di Mirko: «Per dimostrare il mio valore a chi mi sta vicino, e forse soprattutto a me stesso, ho cercato di portare risultati per conto mio, percorrendo altre strade. Per un anno ho studiato i commercianti di movimento terra e il loro mercato di nicchia, lanciandomi poi nell’acquisto di escavatori, ecc. Ad un certo punto ho rilevato all’asta un’azienda di Verbania fallita, con tutti i suoi macchinari e attrezzature, stipati in un capannone di 1.500 metri quadrati e in un piazzale pieno zeppo di qualsiasi cosa. Un’operazione importante, conclusasi al meglio: tant’è che nel giro di due settimane ho venduto tutto, avevo già allertato i miei contatti interessati all’acquisto e tutto si è risolto in tempi brevissimi, generando un bel guadagno». L’avvento del digitale ha rivoluzionato il settore delle aste: «Con le sessioni a distanza è aumentato il bacino di utenti e il mercato è cambiato, nel 2018 hanno cominciato a scemare e mi sono dovuto reinventare girando per l’Europa - ha proseguito Mirko - ho sviluppato i miei contatti con l’estero e oggi lavoro con diversi paesi nel vecchio continente, importando vetture direttamente dalle concessionarie uf ciali delle case automobilistiche. I nostri sono prodotti originali, usciti dalla casa madre, sintomo di af dabilità e di prodotti certi cati». Oggi Mirko, oltre che guidare la Parisi Dakar, continua ad occuparsi della parte commerciale delle tre sedi della concessionaria del padre. Nel frattempo si è iscritto nuovamente all’università, questa volta in Economia e Management, intraprendendo un percorso che sta per concludersi con la laurea.

In Calabria, e per l’esattezza a Ricadi, in provincia di Vibo Valentia, si è inventato di tutto: erano altri tempi ma Salvatore Parisi si è impegnato con pro tto come parcheggiatore, barista, benzinaio, imbianchino, addirittura dj e tanto altro. Dopo tutte queste esperienze ha trovato l’amore: parliamo delle automobili, incontrate in un’of cina meccanica. Il 1979 è l’anno della partenza per Milano, a soli 18 anni, in cerca di fortuna e con poche lire in tasca, ma con le idee chiare sulla professione da esercitare: inizia come dipendente, quindi nel 1983 riesce a mettersi in proprio con la prima of cina. Il futuro padre di Mirko inizia a costruire il suo percorso: mette da parte i primi guadagni per investire in attrezzature per l’of cina, conquista la ducia delle persone e nel 1986 coinvolge il fratello Franco implementando l’attività. Da piazza Costa a via Sordello, per un’of cina con 4mila metri quadra-

ti di super cie: la scalata di Salvatore Parisi è iniziata, aggiungendo un capannone alla volta e poi prendendosi tutta la via. Passo dopo passo si arriva all’attuale sede a ridosso del centro commerciale: la Parisi 2000 è realtà e si occupa della vendita multimarca di auto nuove, usate e km zero, offre un importante servizio di assistenza per tutte le vetture e ogni tipo di esigenza. Sempre presente, sin dagli albori è Cristina, responsabile della parte amministrativa e moglie di Salvatore, quest’ultimo impegnato nell’area commerciale. Franco Parisi si occupa della supervisione dei servizi di of cina e di Dove tutto è cominciato: assistenza, mentre nel 2007 fa il suo ingresso in azienda Luca, glio di Salvatore e Cristina, capace di la scalata di sviluppare il Salvatore e la Parisi 2000 nuovo settore dei servizi assicurativi. Nel 2013 tocca a Mirko, il quale, come già visto, si concentra sull’acquisto di vetture d’importazione, diversi cando così i canali di approvvigionamento.

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