L’INTERVISTA DOPPIA
Personaggi a confronto alle pagine 4 e 5
IL PROGRAMMA
L’agenda giorno dopo giorno... a pagina 7
I PROTAGONISTI
Aranceri pronti alla battaglia alle pagine 17, 18, 19, 20, 21 e 22
LA TRADIZIONE
Alice Boni, la Mugnaia 2014
Tra fagiolate e specialità a pagina 23 .
2
Speciale Carnevale Sabato 1 marzo 2014
Speciale Carnevale
3
Sabato 1 marzo 2014
L’eroina del Carnevale
La folla acclama la sua «Violetta»
E’ Alice Boni in Idone, 30 anni, eporediese doc, ex studentessa del liceo Botta IVREA (ses) Rappresenta l’eroina del carnevale. Di una tradizione secolare che affonda le sue radici in un passato non descritto nei testi di storia, ma impresso forse nella memoria collettiva dell’essere umano. Secondo la leggenda è la giovane sposa, figlia di un mugnaio, che, trovandosi di fronte al tiranno della città per il medievale «ius primae noctis», non si piegò al sopruso. Si ribellò e con il suo estremo atto di coraggio ridiede anche la vita al popolo, ribellatosi a sua volta dall’oppressione. E’ Violetta, la Vezzosa Mugnaia. Quest’anno ad indossare il suo abito, simbolo di antichi valori, è Alice Boni in Idone, 30 anni, eporediese doc. Pratica tanti sport, danza, sci e altri all’aria aperta che condivide insieme al marito. Molto legata alla sua famiglia, predilige stare insieme ai suoi cari e trascorrere con loro i momenti più intimi. Il suo ultimo libro letto è «Menzogne e sortilegio» di Elsa Morante. L’ultimo film visto «Insidius». Il suo colore preferito è il blu, il suo piatto prediletto invece la pastasciutta. E la sua citazione preferita non poteva che essere quella del carnevale: «Arvédze a giòbia ‘n bot».
TESTI A CURA DI Elisabetta Signetto e Piero Abrate
ALICE BONI IN IDONE, 30 ANNI, EPOREDIESE DOC (Foto: Archivio della Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea)
Speciale Carnevale
4
Sabato 1 marzo 2014
STORICO CARNEVALE DI IVREA, EDIZIONE DELLA KERMESSE 2014, INTERVISTA DOPPIA ALLA
«Un’esplosione di mille emozioni difficili da ordinare» IVREA (ses) Si presenti... «Alice Boni in Idone, nata a Ivrea, 30 anni fa, cresciuta a Ivrea, eporediese doc, responsabile in un azienda alla gestione IT e alle risorse umane». Quando Le è stato proposto di indossare i panni della Mugnaia? «L’organizzazione mi ha contattata ed è stata la realizzazione di un sogno lungo 30 anni...». Quando nasce il suo legame con la kermesse? «Fin dall’infanzia quando mio nonno mi ha «iniziata» alla manifestazione dandomi la possibilità di scoprirne anche i lati più intimi. E poi i miei genitori si sono conosciuti durante una cena dell’Ordine della Mugnaia...». Come si è evoluto nel tempo? «E’ proseguita nell’adolescenza quando frequentando le superiori, il liceo Carlo Botta, ho continuato a seguire la manifestazione: sono un arancere dei Tuchini ed ho sempre partecipato alla sfilata del sabato sera, al giovedì Grasso, alle alzate degli Abbà. Nei giorni di carnevale
nè studiavo nè facevo altro, se non vivere il carnevale». Provi a definire lo Storico Carnevale di Ivrea in una frase: «Lo Storico Carnevale di Ivrea è un mondo meraviglioso, dove si riscopre la vera identità di Ivrea e dell’essere eporediese». E con un'aforisma? «E’ la manifestazione di sempre che ha sempre qualcosa di nuovo... E’ eterna». Che emozione ha provato quando Le hanno proposto di essere la Mugnaia? «Tante emozioni... E’ stata un’esplosione di mille emozioni difficili da ordinare». Come vive l’attesa della presentazione? «E’ un forte senso di attesa, ancora più forte nelle lunghe tre settimane che hanno preceduto i giorni ricchissimi di eventi magici». Secondo Lei quali valori incarna la figura della Mugnaia e come possono declinarsi oggi? «Incarna il coraggio, della libertà e dell’orgoglio, è l’eroina che ha spezzato le catene di un gioco che durava da troppo tempo: un reali-
L’ANEDDOTO: «I miei genitori si sono conosciuti durante una cena dell’Ordine della Mugnaia...». smo e idealismo verso la giustizia, attuale più che mai oggi e per me è un onore rappresentarla». Sabato sera con la presentazione sarà al fianco del Generale: come lo descrive? «Sono felice sia Morris Stracuzzi, del gruppo dei Pifferi, colonna sonora del carnevale attraverso le loro melodie antiche, quasi ancestrali; per me è un onore sia lui il Generale». Auguri, a modo suo, Buon Carnevale a tutti gli appassionati... «L’augurio a tutti è di divertirsi, abbandonando per qualche giorno la realtà quotidiana, spero mi siano vicini e vivano con e per me ogni minuto: cercherò di avvicinarmi per quanto potrò ad ognuno di loro».
VIOLETTA 2014 Alice Boni in Idone, nata a Ivrea, 30 anni fa, cresciuta in città, eporediese doc, responsabile in un azienda alla gestione IT e alle risorse umane
Speciale Carnevale
5
Sabato 1 marzo 2014
A VEZZOSA MUGNAIA ALICE BONI IN IDONE E AL CITTADINO GENERALE MORRIS STRACUZZI
«La gente mi ha regalato sostegno e calore impagabili» L’ANEDDOTO: «Fin dalla mia nascita mio papà Pierangelo mi portava a "vese al barba Rino che suonava n' ti Pifer”...»
IL CITTADINO GENERALE 2014 Morris Stracuzzi, 46 anni, sposato con Monica, papà di Margherita, 10 anni, nato e cresciuto a Ivrea, da sempre appassionato del Carnevale
IVREA (ses) Si presenti: «Morris Stracuzzi, 46 anni appena compiuti, sposato con Monica e papà di Margherita, 10 anni. Vivo ad Ivrea, città dove sono nato e dalla quale ho ricevuto in dono la passione per il Carnevale». Come è nata l'idea di indossare la divisa del Generale? «Mah, non è un idea che nasce, ma un sogno che si realizza, in quanto immagino ci siano parecchie persone a cui piacerebbe rivestire questo ruolo, ed io sono stato fortunato che me ne sia stata data la possibilità». Come nasce il suo legame con il Carnevale? «Io nasco il 2 di Febbraio, periodo di Carnevale: già pochi giorni dopo la mia na-
scita, mio papà Pierangelo mi portava a "vese al barba Rino che suonava n' ti Pifer", perché mio prozio, il fratello di mia nonna era un tamburino del gruppo dei Pifferi e Tamburi, dal 1934. Anche mio papà, tiratore d'arance nell'Asso di Picche e in seguito arancere sui carri da getto, entra a far parte del Gruppo nel 1974». Come si è evoluto nel tempo? «Dopo aver tirato le arance nei Tuchini del Borghetto per un anno, negli Scacchi per dieci, ed aver fondato gli Amis del Purtigal con altri tre amici, entro nei Pifferi e Tamburi nel 2002. Rispondendo ad entrambe le domande dunque: il mio legame con il Carnevale, nasce con me è si evolve man mano che cresce la mia età». Provi a descrivere lo Storico Carnevale di Ivrea in una frase «Il Carnevale ad Ivrea è una magia che si ripete ogni anno». E con un aforisma? «Carleve' a l'e' na roba Seria!». Che emozione ha provato quando il giorno del-
l'Epifania, ha ricevuto Sciabola e Feluca? «Un emozione indescrivibile, una piazza gremita che ti acclama! Mai provata prima!». E la successiva uscita con l'inizio degli appuntamenti in vista del clou della Kemesse? «La prima volta in divisa è un'altra emozione intensa! L'impatto con la Città è stato splendido e la gente mi ha regalato un sostegno ed un calore impagabili». Secondo Lei quali valori incarna la figura del Generale e come possono declinarsi oggi? «Il Generale è il Capo della Festa, e come tale deve far si che tutto si svolga in allegra armonia. Ancora oggi il Cittadino Generale è chiamato ad adempiere questa funzione». Sabato sera sarà presentata la Signora Mugnaia: come descrive l'attesa? «Palpitante, per me è per la mia amata Città». Auguri, a modo suo, Buon Carnevale a tutti gli appassionati... «Rispettando la tradizione... "Bun Carleve'!"».
Speciale Carnevale
6
Sabato 1 marzo 2014
WWW.TROLLBEADS.IT
www.gattogioielli.it
IVREA Corso Cavour 64 0125.641772
PONT SAINT MARTIN Piazza I Maggio 14 0125.809064
RIVAROLO C .SE Via Ivrea 25 0124.25162
Speciale Carnevale
7
Sabato 1 marzo 2014
Il Programma Da domenica appuntamenti clou con la Battaglia delle arance
Lo Storico Carnevale giorno per giorno Il sipario calerà il mercoledì delle Ceneri con la distribuzione di polenta e merluzzo IVREA (ses) Il programma della storica kermesse da sabato fino al mercoledì delle ceneri: Sabato 1 marzo 21.00 Presentazione della Vezzosa Mugnaia dalla loggia esterna del Palazzo Municipale 21.30 Marcia del Corteo Storico, con la tradizionale presenza dei goliardi, tra le squadre degli aranceri schierate in Lungo Dora in onore della Vezzosa Mugnaia 22.30 Fuochi artificiali sul Lungo Dora in onore della Vezzosa Mugnaia Domenica 2 marzo 9.00 Distribuzione dei fagioli grassi presso le Fagiolate del Castellazzo, San Lorenzo, via Dora Baltea e San Bernardo 9.30 Giuramento di Fedeltà del Magnifico Podestà in piazza Castello 10.00 Visita della Mugnaia e del Generale alla Fagiolata Benefica del Castellazzo in piazza Maretta 10.30 Cerimonia della Preda in Dora sul Ponte Vecchio 11.00 Presentazione dei gruppi ed ospiti in piazza di Città 13.00 Inquadramento dei 32 Carri da getto in corso M. d’Azeglio, verifiche veterinarie dei cavalli e norme corrispondenti al regolamento 14.00 Marcia del Corteo Storico e Battaglia delle arance
17.30 Generala in piazza di Città Per tutta la giornata annullo filatelico, Villaggio Arancio in piazza Freguglia dalle ore 10.00 alle 16.00. Lunedì 3 marzo 9.30 Zappate degli Scarli delle Parrocchie di San Maurizio, Sant’Ulderico, San Lorenzo, San Salvatore e San Grato 12.30 L’albero della Libertà in piazza di Città 13.00
Trofeo Pich e Pala in piazza di Città Inquadramento dei 48 Carri da getto in corso M. d’Azeglio, verifiche veterinarie dei cavalli e norme corrispondenti al regolamento 14.15 Marcia del Corteo Storico a piedi e Battaglia delle arance 17.30 Generala in piazza di Città 21.00 Pifferi e tamburi: passi e suoni nella notte pifferate dal mondo nel centro storico
Inquadramento dei 32 Carri da getto in corso M. d’Azeglio, verifiche veterinarie dei cavalli e norme corrispondenti al regolamento 14.00 Marcia del Corteo Storico e Battaglia delle arance 17.30 Premiazione delle Squadre degli aranceri e dei carri da getto in piazza di Città 20.00 Abbruciamento degli Scarli delle Parrocchie San Maurizio, Sant’Ulderico e San Lorenzo 21.30 Abbruciamento dello Scarlo della
Martedì 4 marzo 2014 13.00
Parrocchia di San Salvatore alla presenza della Vezzosa Mugnaia in piazza di Città 22.15 Abbruciamento dello Scarlo della Parrocchia di San Grato e Marcia funebre Arvédze a giòbia ‘n bot in piazza Ottinetti 23.00 Verbale di chiusura in piazza di Città Mercoledì 5 marzo 11.00 Tradizionale distribuzione di polenta e merluzzo in piazza Lamarmora.
Il manifesto dell’edizione 2014 arriva da Rivarolo RIVAROLO (ces) E' un giovane grafico di Rivarolo Canavese l'autore del manifesto dello Storico Carnevale di Ivrea, edizione 2014, presentato nella Sala Dorata del Municipio assieme alla nuova linea di merchandising che accompagnerà l'evento. Matteo Pont, 26 anni, co-fondatore del collettivo grafico Boumaka.it e arancere dei Tuchini del Borghetto, è riuscito a prevalere nei 37 progetti esecutivi realizzati da professionisti e studenti di scuole di grafica e design, pervenuti al concorso di idee che la Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea ha indetto in collaborazione
Staz. di servizio TOTALERG via Torino n. 58 - IVREA (To) Tel e Fax 0125.49 640 - Cell. 377.53 31 329
con lo Studio Creative Apps. Il visual, concepito in modo manuale e analogico, mostra, ispirandosi ad una celebre strofa della Canzone del Carnevale, uno stilizzato «castello che in c'è più», in negativo, la cui sagoma bianca è evidenziata dal serto di macchie arancioni tutt'intorno, che rimandano al getto di arance. «Essendo un aranciere», ha spiegato Matteo, «volevo trasmettere la foga e la passione con cui ogni tiratore si getta in battaglia, combattendo il tiranno come Davide contro Golia ma reso più forte dal senso di appartenenza alla propria squadra». .
MATTEO PONT giovane grafico e arancere
Speciale Carnevale
8 Sabato 1 marzo 2014 Le origini All’inizio dell’800 le autorità civili e militari istituirono una sorta
Lo Stato Maggiore: gli Ufficiali e le Viva
Prima della dominazione napoleonica il carnevale eporediese era celebrato in aut
Noi abbiamo la ricetta giusta
Da 30 anni
Clicca con il tuo SmarthPhone per un piccolo assaggio
(iNK)
professionisti nelle cucine e nel MADE IN ITALY Mercenasco (TO) Via Nazionale, 86 - Tel. 0125 565126 APERTI dal LUNEDÌ al SABATO 9/12 - 15/19 formitaliasnc@libero.it www.for mitaliar r edamenti.com
Speciale Carnevale
9 a di servizio d’ordine delle manifestazioni: così nasce il gruppo in uniforme Sabato 1 marzo 2014
andiere a fianco del Cittadino Generale
tonomia dai Rioni provocando spesso disordini per questioni di rivalità tra borghi
IVREA (ses) Prima della dominazione napoleonica il carnevale eporediese era celebrato in autonomia dai Rioni generando spesso disordini per questioni di rivalità tra borghi. All’inizio dell’800 le autorità civili e militari istituirono allora una sorta di servizio d’ordine delle manifestazioni. Così nasce la figura del Cittadino Generale e degli Ufficiali dello Stato Maggiore. Ad indossare le bellissime uniformi quest’anno sono le Vivandiere Federica Sali, Francesca Garello, Elisa Caserio e Valeria Tapparo. E ancora: Pier Luigi Monteriso, Dino Ocleppo e Davide Urso, tutti e tre ufficiali di prima nomina; Adriano Perucca, Marco Actis Perino, Marco Campanella, Riccardo Paglia, Moreno Faletto, Antonino Bagnato e Riccardo Zannini, ufficiali d'onore; Enzo Ferrero, ufficiale d'onore addetto alla scorta della Mugnaia, Luca Boerio ufficiale d'onore addetto alle bandiere, Claudio Pitetti, ufficiale d'onore addetto alle zappate, Franco Vallino ufficiale d'onore Alfiere, Marco Scalvini, ufficiale d'onore addetto agli Abbà, Piero Borea ufficiale d'onore addetto al Podestà, Danilo Pillone ufficiale d'onore addetto al Sostituto del Gran Canceliere, Vincenzo Ceratti ufficiale d'onore addetto al Generale, Dario Vallino ufficiale d'onore addetto alla Mugnaia e Vito Mastrofrancesco ufficiale d'onore furiere. Davide Sabolo è aiutante di campo del Generale, addetto allo Stato Maggiore, Paolo Diane aiutante di campo del Generale addetto al Generale e Giacomo Garello è aiutante di campo del Generale addetto alla Mugnaia.
LA STORIA «A capo di questo gruppo di controllo nel 1808 venne nominato un uomo che, godendo di prestigio, ben rappresentava la cultura e l’orgoglio, soprattutto quando i carnevali rionali divennero un’unica festa»
10
Speciale Carnevale Sabato 1 marzo 2014
Speciale Carnevale
11
Sabato 1 marzo 2014
I personaggi Il Sostituto Gran Cancelliere e il Podestà del Carnevale
Quest’anno tra conferme e novità Sono Massimo Actis Perino di Caluso e Paolo Cafasso di Montalto
LA PRESENTAZIONE DI SOSTITUTO GRAN CANCELLIERE E PODESTÀ Da sinistra: Paolo Cafasso, Morris Stracuzzi e Massimo Actis Perino e
LA FORMULA LATINA: «Non permittam meo posse edifficium aliquod construi in loco et terreno in quo erat castrum sancti Mauricii et turres quondam Marchionis», è la promessa che mai più un nuovo castello sorgerà in quel luogo, ossia dove un tempo c’era il Castellazzo, dimora del Marchese IVA TRASPORTO MONTAGGIO COMPRESI
PREDA IN DORA Il rituale che vede protagonista il Podestà si svolge la domenica mattina
IVREA (ses) Un’altra figura importante del carnevale è il il Sostituto Gran Cancelliere. E’ sempre presente al fianco del Generale e dello Stato Maggiore per verbalizzare ogni passaggio sull’apposito libro. Altrettanto importante è quella del Podestà in passato nominato dai Credendari, ossia i consiglieri comunali dell’epoca, con il compito dell’amministrazione e della giustizia. Il Podestà inoltre è protagonista dell’antico rituale detto Preda in Dora: preleva una pietra dai ruderi del Castellazzo pronunciando una frase di rito. E poi il sasso viene gettato in Dora. Quest’anno nel ruolo di Sostituto Gran Cancelliere è stato riconfermato Massimo Actis Perino, 48 anni, di Arè di Caluso, veterano del carnevale, a suggello del suo ciclo biennale di presenza. «Auguro anche ai nuovi venuti la bella esperienza che ho vissuto io», dichiara Perino. «Nonostante il momento critico, lo stare insieme permette di radicare le tradizioni, uniti in allegria per affrontare la realtà quotidiana». L'olivettiano Paolo Cafasso, 49 anni, di Montalto Dora, anche lui con un curriculum carnevalesco di tutto rispetto, sarà il nuovo Podestà. «La realizzazione di un sogno - commenta - per uno come il sottoscritto che per 35 anni ha vissuto il carnevale per le strade e le vie, spero di offrire il meglio di me stesso e di fare bene la mia parte».
H.OVER ARREDAMENTI ...dal 1963... le cucine tedesche che durano nel tempo
RIPARTONO LE PROMOZIONI
GARANZIA 25 ANNI
tutto al 50%
TAGLIA I PREZZI MA NON LA QUALITA’"
PRONTA CONSEGNA - COMPRI OGGI, PAGHI NEL 2015 - Rilievo misure, studio e progettazione gratuita prima del vostro acquisto CUCINA MODERNA € 2.588,00 Vari colori con elettrodomestici GRAN MARCA € 1.290,00 CUCINA LEGNO MASSELLO € 3.586,00 Con elettrodomestici GRAN MARCA € 1.793,00 CAMERA MATRIMONIALE € 1.188,00 Completa di: armadio 6 ante, letto matrimoniale € 594,00 comò, specchiera, 2 comodini CAMERA MATRIMONIALE “arte povera” € 2.200,00 Completa di: armadio 6 ante, letto matrimoniale € 980,00 comò, specchiera, 2 comodini CAMERA MATRIMONIALE MODERNA € 1.990,00 Completa di: armadio 6 ante, letto con BOX € 995,00 CONTENITORE, comò, specchiera, 2 comodini
ARMADIO 6 ANTE STAGIONALE Vari colori
€ 778,00 € 389,00
CAMERETTA RAGAZZI 3 LETTI Completa di reti - vari colori
€ 1.380,00 € 690,00
DIVANO LETTO MATRIMONIALE
€ 1.180,00 € 590,00
sfoderabile
con rete elettrosaldata, materasso a molla con porta guanciali tessuto o ecopelle LETTO MATRIMONIALE ECOPELLE o MICROFIBRA con base contenitore - vari colori
€ 910,00 € 455,00
(iNK)
ESPERIENZA - QUALITA’ - SERVIZIO sempre al MIGLIOR PREZZO
VIA TORINO 33 FRAZ. PALAZZO GROSSO VAUDA C.SE Tel. 0119251798 E-mail: h.overarredamenti@libero.it RIVAROLO → FAVRIA → FRONT → PALAZZO GROSSO ← SAN FRANCESCO ← SAN MAURIZIO ← CASELLE
Speciale Carnevale
12
Sabato 1 marzo 2014
Le Alzate Le due domeniche precedenti l’attesa Battaglia delle Arance
Bagno di folla per i piccoli Abbà
Quest’anno i rappresentanti delle parrocchie sono dieci bellissime bambine PARROCCHIA DI SAN GRATO
PARROCCHIA DI SAN MAURIZIO
PARROCCHIA DI SANT’ULDERICO
ABBÀ Marzia Vittonatti
ABBÀ Cecilia Franza
ABBÀ Beatrice Musto
ABBÀ Eleonora Galasso
ABBÀ Aurora De Vincenzi
ABBÀ Emma Actis Perino
Speciale Carnevale
13
Sabato 1 marzo 2014
La storia Nel 1700 l’Abbà era a capo di un’associazione
Una tradizione lunga 3 secoli Oggi stringono uno spadino con un’arancia sulla punta PARROCCHIA DI SAN LORENZO
PARROCCHIA DI SAN SALVATORE
ALLE ALZATE DOMENICA Folla per assistere all’evento
ABBÀ Chiara Ares
ABBÀ Alice Braghin
ABBÀ Anita Rigotti
ABBÀ Giorgia Drandi
IVREA (ses) I rappresentanti delle parrocchie cittadine quest’anno sono per San Grato Eleonora Galasso e Marzia Vittonatti; per San Maurizio Aurora De Vincenzi e Cecilia Franza; per Sant’Ulderico Emma Actis Perino e Beatrice Musto; per San Lorenzo Anita Rigotti e Chiara Ares; per San Salvatore Giorgia Drandi e Alice Braghin. I dieci piccoli Abbà - nell’edizione 2014 sono tutte bambine - sono stati «alzati» (presentati) dai balconi rionali e acclamati dalla festante folla nel corso delle precedenti domeniche, 16 e 23 febbraio, in attesa della prossima, 2 marzo, quando inizierà la battaglia delle arance. E da sabato sera, dopo la presentazione della Vezzosa Mugnaia, sfileranno indossando i ricchi costumi rinascimentali. La loro figura ha radici secolari: nel 1700 l’Abbà o Abà era a capo della Badia, un’associazione di giovani che, a quei tempi, nel «mondo alla rovescia» tipico delle feste carnascialesche, assumevano scherzosamente la carica di comandante della milizia del Libero Comune. Oggi il loro ruolo è interpretato dai bambini scelti in rappresentanza dei vari rioni cittadini. E mentre all’epoca portavano come insegna un pane conficcato su di una picca, oggi stringono tra le mani uno spadino con un’arancia sulla punta, a simboleggiare la testa del tiranno mozzata, secondo la leggenda, da Violetta. I dieci piccoli Abbà hanno anche un compito di rilievo: sono loro infatti la sera del martedì grasso ad appiccare il fuoco allo scarlo issato nella piazza del proprio rione.
RISTORANTE PIZZERIA
si TRASFERISCE dal 156 al 121 SEMPRE IN VIA TORINO a Ivrea (To)
La Migliore Pizza del Canavese!
INAUGURAZIONE L’8 MARZO Tisane personalizzate - Prodotti erboristici Cosmesi naturale - Alimenti bio Miscele di fiori di Bach - Olii essenziali Detergenti per la casa - Profumi alla spina Novità: test per intolleranze alimentari
(iNK)
Prossimamente: consulenze su fiori di Bach e colloquio con lo psicologo
via Torino 121 Ivrea (To) 0125-230093 erborista-ivrea@libero.it su facebook L’erborista Lara Scotti
ANTIPASTI: polipo con patate, astice alla catalana, cozze impepate, carpacci, scampi all’aceto balsamico, gamberetti in salsa, cappesante gratinate PRIMO: tagliatelle cozze e vongole SECONDI: gamberoni alla brace e fritto misto di pesce DOLCE
(iNK)
Il Nostro Menù di Pesce
€ 30 BEVA N ESCL DE USE
SAN GIORGIO CANAVESE (TO) - VIA IAVELLI 21 Tel: 0124.450214 - www.ristorante-littleitaly.com - E-mail: info@ristorante-littleitaly.com
Ristorante Pizzeria LITTLE ITALY - san giorgio canavese
14
by Sae arredo bagno via Martorelli 47/c - Torino telefono/fax 011 24 24 108 cellulare 345 2901931 www.arredibagno.it info@arredibagno.it
Speciale Carnevale Sabato 1 marzo 2014
Speciale Carnevale
15
Sabato 1 marzo 2014
Come sempre saranno tra i protagonisti
L’impegnodelgruppoAlfieri equellodiPifferieTamburini IVREA (ape) Ad allietare le giornate del Carnevale eporediese ci penserà anche il gruppo dei Pifferi e Tamburi della Città di Ivrea che trae le sue origini dalle bande militari che accompagnavano anticamente gli eserciti lungo le campagne d’Europa. La data di costituzione risale al 1808, anche se la tradizione musicale del piffero e del tamburo ad Ivrea è di fatto accertata fin dal XVI secolo. Il compito del gruppo è quello di conservare, divulgare e tramandare il repertorio musicale tradizionalmente legato allo Storico Carnevale di Ivrea che ne costituisce di fatto la colonna sonora. Il piffero (piccolo flauto traverso in legno di bosso), il tamburo e la grancassa sono gli unici strumenti impiegati e vengono realizzati dagli stessi componenti del gruppo. Alcune sonate traggono ispirazione dalle marce dell’esercito piemontese di Emanuele Filiberto, restauratore dello Stato Sabaudo nel XVI secolo. A queste, successivamente si sono aggiunte le monferrine,
alcune marce tipiche del periodo napoleonico e altre musiche di origine risorgimentale. In tutto 13 marce, 1 passo di carica, 5 diane, 11 monferrine e 3 brani di vario genere. L’esecuzione delle melodie è legata a particolari momenti del rituale dello Storico Carnevale, a determinati luoghi o territori, come le antiche parrocchie cittadine, ed a specifici personaggi che in questo modo vengono omaggiati. Tra l’altro, quest’anno in onore di quella che è sicuramente una delle componenti più significative della manifestazione è stata allestita la mostra «Pifferi e tamburi un racconto senza fine. Passi e suoni del nostro Carnevale». L’inaugurazione è avvenuta lo scorso sabato 15 febbraio in Sala Santa Marta. Attraverso foto, divise, strumenti e documentazioni di vario tipo, sono stati ricostruiti la storia del gruppo e delle musiche che scandiscono i passi della manifestazione. Gli orari per visitare la mostra sono dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Nell’ambito della rassegna è presente anche una
esposizione dei manifesti della Festa dei Bambini dedicata al gruppo e alla loro musica, oltre a una esposizione degli elaborati realizzati dai bambini delle scuole dell’infanzia e primarie in occasione del Concorso per la realizzazione del manifesto della Festa dei Bambini del Giovedì Grasso. Gli Alfieri L’altro gruppo impegnato nel Carnevale è quello degli Alfieri che apre la Marcia portando le bandiere storiche delle Parrocchie o Rioni cittadini, compito che in passato veniva affidato a persone ingaggiate e raggruppate casualmente dal Comune. Dal 1996 un gruppo di amici, su invito dell’allora Generale Paolo Bravo, si è reso disponibile a ricoprire questo ruolo, riorganizzando la gestione del servizio di portabandiera e rivalutandone l’immagine. Nel 1998 il gruppo ha costituito l’Associazione Alfieri, intraprendendo una serie di iniziative volte a riaffermare l’importanza delle Bandiere ed
riqualificare il ruolo degli Alfieri, a partire dall’introduzione delle nuove divise che recano i colori della Città. Nel 1998 hanno rifatto l’antica bandiera del rione di San Pietro e Donato, che era andata perduta e mancava da tempo nella Marcia, mentre otto anno dopo hanno completato il lavoro di digitalizzazione delle bandiere allo scopo di garantire l’archiviazione e la conservazione perenne della loro configurazione originale. L'abbigliamento dell'Alfiere è composto da casacca bianca con le maniche bianche e rosse, con sotto una maglia dol-
cevita bianca, di cui si vede solo il colletto; sopra alla casacca viene messo il gilet rosso con i bottoni dorati e sulla sinistra lo stemma a croce rossa, su sfondo bianco, bordato d'oro. In testa il berretto rosso con la spilla «pala e pic», appuntata sulla destra e nelle mani i guanti bianchi. Completano la divisa i pantaloni bianchi, le scarpe nere e ghette nere fino al ginocchio. Per gli Alfieri è vietato sfilare con gli occhiali da sole o appuntare sulla divisa spille fuori ordinanza, mentre nel taschino interno al gilet è sempre obbligatorio portare la libretta.
16
Speciale Carnevale Sabato 1 marzo 2014
Speciale Carnevale
17
Sabato 1 marzo 2014
ARANCERI A PIEDI Come sempre le squadre sono decise a vendere cara la pelle
Tre giorni di battaglie accenderanno la città
Asso di Picche e Aranceri della Morte pronti alla grande tenzone IVREA (ape) Nei tre giorni di Carnevale, lungo le vie cittadine, si svolge la tradizionale sfilata alla quale partecipano carri, gruppi folcloristici e bande musicali provenienti, su invito, anche da altre regioni italiane o da altri paesi europei. L’atmosfera gioiosa che accompagna la
sfilata del corteo storico non sarebbe tale senza le musiche della rassegna a cura della banda municipale. Inno ufficiale della festa è «La Canzone del Carnevale», che, nelle sue parole, celebra la rivolta popolare contro il tiranno. Le origini della battaglia delle arance sono incerte, ma ri-
salgono verosimilmente ad anni intorno alla metà dell’Ottocento quando presero ad essere praticate scherzose schermaglie tra le carrozze e la gente sui balconi. L’iniziativa sorta «anarchicamente» al di fuori dell’ufficialità delle celebrazioni carnevalesche, fu subito ripor-
tata al contesto storico-leggendario del Carnevale, stabilendo che i carri dovessero rappresentare gli sgherri armati agli ordini del tiranno e che le squadre a piedi dovessero essere intese come bande popolane in rivolta. La battaglia diventò così anch’essa simbolo delle lotte del popolo contro la nobiltà. E
a proposito delle squadre a piedi, pronte ad affrontare i carri, come vuole la tradizione saranno nove. E, precisamente: Asso di Picche, Aranceri della Morte (La Morte), Scacchi (Gli Scacchi), I Tuchini del Borghetto (I Tuchini), Scorpioni di Arduino (Gli Arduini), Pantera Nera (La Pantera), I Diavoli, I Mercenari, I Credendari Aranceri (I Credendari). Vediamole ad una ad una, anche nelle due pagine che seguono. Asso di Picche Di tutte le squadre è una delle più longeve. Nasce infatti nel 1947 da un gruppo di giovani giocatori dell’Ivrea calcio. Da sempre sfoggia una divisa rossa e blu, con l’asso di picche come distintivo e foulard nero. Ha come luogo di tiro Piazza di Città. Negli ultimi anni la squadra rossoblu è stata grande protagonista nella classifica del tiro delle arance. Al secondo posto ottenuto nel 2006 e al terzo del 2007, è seguita una splendida vittoria, raggiunta nel 2008 in concomitanza con la duecentesima edizione dello Storico Carnevale. Nel 2009 è stato assegnato alla squadra il Premio Combattività. Aranceri della Morte La squadra è stata costituita nel 1954 su iniziativa di un gruppo di amici del quartiere di San Grato. Con la squadra Asso di Picche, gli Aranceri
della Morte dividono piazza di Città. Ovviamente, raccontare in poche righe ciò che la squadra della Morte ha fatto in più di mezzo secolo di storia, non è cosa facile. Di certo, i momenti più importanti hanno inizio negli Anni Settanta con la conquista dell'ambito drappo di prima
Il 2008 ha visto riconosciuti gli sforzi del gruppo attraverso il primo Premio Combattività, mentre l’anno successivo gli Aranceri della Morte hanno conquistato il posto d’onore nella classifica generale del Carnevale. «Il 2013 - spiegano dall’associazione - è stato un anno fon-
squadra classificata nel getto delle arance. La casacca originale era costituita da una tuta la lavoro blu, mentre nel corso degli anni è stata più d’una volta modificata sino ad arrivare a quella attule che composta da una casacca nera con lo stemma bianco raffigurante un teschio e pantaloni rossi.
damentale per noi in quanto la nostra gloriosa squadra ha festeggiato i 60 anni di battaglie ed occhi neri in Piazza di Città. I tre giorni di "tiro" sono stati come sempre vissuti con grinta e lealtà, coniugando momenti "furiosi" di getto delle arance, festosi inni d'incitamento e sane bevute di vin brulè».
Speciale Carnevale
18
Sabato 1 marzo 2014
ARANCERI A PIEDI Ecco altre 4 squadre
Trapassatoepresente:Scacchi Tuchini,ArduiniePantere
IVREA (ape) Ecco nel dettaglio altre quattro squadre di aranceri a piedi. Scacchi Il loro nome è dettato dal numero dei primi tiratori, sedici per l’appunto, quante sono i pezzi che uno scacchista ha a disposizione nel tentativo di dare il «matto» all’avversario. Dall’anno di fondazione (il 1964) sino ad oggi, il numero degli iscritti è ovviamente cresciuto, tanto da diventare una delle compagini più numerose. La casacca è rimasta sempre a stessa: bianca e nera a quadri, su cui si staglia una torre arancione, simbolo del castello. Il foulard è arancione. La squadra ha come luogo di tiro piazza Ottinetti. Tuchini del Borghetto I Tuchini come vengono chiamati quelli del Borghetto, una
delle più vecchie ed affascinanti parti della città, indossano una divisa di colore verde e rosso con il foulard rosso. Lo stemma è rappresentato da un corvo che prende spunto dal simbolo della Croazia. Anticamente, infatti, vi era una rilevante presenza di croati a Ivrea e questo ha ispirato la squadra che ha fatto la sua prima apparizione nel 1964, con la divisa che ancora oggi indossa. I Tuchini si presentano cantando «Siam Tuchini del Borghetto siam cresciuti con le arance sotto il letto. Come casa il ponte vecchio ti suoniamo il carnevale tutto a orecchi». Scorpioni di Arduino «La nostra storia è fatta di grande spontaneità che genera entusiasmo e passione da cui scaturiscono organizzazione e partecipazione». Con queste parole si presentano Gli Arduini che dividono con Gli
Scacchi piazza Ottinelli. Nascono nel 1966 ed ereditano il loro nome da una delle vie più suggestive del centro storico di Ivrea, per l’appunto via Arduino. Gli appartenenti alla squadra indossano calzoni verde chiaro, un foulard che ogni anno viene rinnovato e una casacca gialla con la riproduzione di uno scorpione nella parte posteriore. Una nota curiosa: nel 2005 in occasione del quarantennale della squadra è stato realizzato un prestigioso libro che racconta in forma romanzata la storia degli Arduini. E chissà cosa avranno in serbo Gli Arduini per il prossimo anno quando festeggeranno il mezzo secolo di storia?! Al momento non è dato sapere, ma è probabile che si tratti di una lieta sorpresa. Pantera nera E’ l’ultima squadra a dividersi, insieme a Mercenari e Diavoli, l’immensa piazza del Rondolino. Le Pantere, nate nel 1966, hanno combattuto per una decina d’anni in piazza di Città dove praticamente sono nati, per poi spostarsi in piazza Ottinetti sino ad arrivare all’attuale luogo di tiro. Nel 2005 la squadra si è aggiudicata il titolo assoluto di combattività. «Da noi - spiegano i responsabili - chi non vuole partecipare direttamente alla battaglia, trova ugualmente un ambiente sereno e coinvol-
Dall’alto: il gruppo dei Tuchini, quello degli Arduini e della Pantera nera. In alto, a sinistra, Gli Scacchi gente. Idee, progetti, iniziative sono le benvenute e si può anche dare una mano all’organizzazione della squadra partecipando all’imbandieramento della città o in quei mille lavori che favoriscono la cre-
scita della Pantera nera». Le Pantere indossano un completo nero, listato di giallo come il foulard. Lo stemma è rappresentato, come dice il nome, da una pantera ruggente.
Speciale Carnevale
19
Sabato 1 marzo 2014
ARANCERI A PIEDI Ecco le ultime tre squadre impegnate nella grande tenzone
Diavoli, Mercenari e Credendari scatenati
Un messaggio comune: «Il Carnevale rappresenta una grossa occasione di festa popolare» del Rondolino, i Mercenari vestono una casacca color vinaccia, pantaloni gialli, che hanno sostituito gli originali blue jeans, oltre ad un foulard fantasia. La squadra ha scelto come stemma una coppia di scimitarre, inserite in una stella gialla a cinque punte.
Da sinistra, la squadra dei Diavoli e quella dei Mercanari. Sotto, il gruppo dei Credendari Aranceri IVREA (ape) Ecco le ultime tre squadre che fanno parte dei tiratori a piedi. I Diavoli E’ tra le compagini più blasonate del Carnevale d’Ivrea, grazie ad una crescita costante che il sodalizio sin dal 1973, anno della sua prima apparizione, grazie a numerose iniziative e allo spirito di festa, amicizia e aggregazione che pervade chi veste questa casacca rossa che prevede pantaloni con banda gialla e un foulard giallo. Il primo successo nel tiro è datato 1979, cui fanno seguito altre quattro vittorie negli Anni Ottanta ed altrettante negli Anni Novanta. Ai giovani approdati in squadra va il merito delle ultime vittorie ot-
tenute: combattività nel 2004 e 2006 e primo premio nella battaglia delle arance nel 2007. «E’ stato il decimo primo premio assoluto nella nostra storia - ci tengono a ribadire dalla sede - e anche i più scettici si sono dovuti ricredere sulle capacità dei nostri giovani. La squadra è in continua crescita come la quantità di arance acquistate e i riconoscimenti per l’ardore e la correttezza durante la battaglia non hanno tardato ad arrivare». Lo stemma della squadra è un diavolo con la forca. I Mercenari La nascita della squadra è avvenuta nel 1974 un po’ per scherzo, un po’ per rompere gli schemi consolidati tra le
squadre di allora e un po’ proprio per la voglia di creare qualcosa di nuovo, come sottolineano i responsabili, aggiungendo: «Dopo circa dieci anni di partecipazione al Carnevale, e con gli iscritti che erano passati da 33 a 120, il direttivo di allora constatò che non si era più un semplice gruppo di amici, ma che la squadra era diventata un insieme di gruppi di amici; tutte queste energie che ruotavano attorno alla squadra, dovevano essere riconosciute e consolidate. Così nel 1986 è nata l’associazione, ribadendo nello Statuto i principi che sempre ci hanno ispirato negli anni. Per noi il Carnevale d’Ivrea rappresenta innanzitutto una grossa occasione di festa popolare, che vive di
tradizione pur rinnovandosi e arricchendosi di anno in anno». Impegnati a lanciare in piazza
I Credendari Aranceri La squadra è fra le ultime nate (nel 1985, ma riconosciuta soltanto nel 1989) e tira in piazza Freguglia. La casacca dei Credendari è gialla e blu con un foulard giallo. Lo stemma è rappresentato dal Palazzo della Credenza sotto il quale sono riportate, incrociate, la mazza (simbolo del Comune), e la scure d’arme (simbolo del Podestà) e, sotto ancora, il nome della squadra..
20
Speciale Carnevale Sabato 1 marzo 2014
Speciale Carnevale
21
Sabato 1 marzo 2014
Il regolamento punta a tutelare l’incolumità di tutti, cavalli compresi
Leguardiedeltiranno«colpiranno»dall’alto Cavalli finemente addobbati e acconciati, carri sovente decorati da artisti locali IVREA (ape) Saranno complessivamente 48 i carri da getto ammessi alla battaglia 2014 dello storico carnevale eporediese: 31 pariglie e 17 tiri da quattro. Sono state necessarie tre intense serate, due per le pariglie e una per i tiri a quattro, per accogliere tutte le iscrizioni: un lavoro minuzioso svolto con cura ed attenzione dalla Fondazione per controllare tutti i documenti necessari per l’ammissione all’evento. Nella simbologia del Carnevale, gli aranceri su carro rappresentano le guardie del tiranno che combattono contro i popolani, rappresentati dagli aranceri a terra. Per questo motivo la divisa degli aranceri sui carri consta di una maschera di cuoio (con grate o plexiglass davanti agli occhi) e di una imbottitura sul busto, (mentre gli aranceri a terra, i popolani, indossano solo una casacca e i calzoni con i colori della loro squadra di appartenenza. Ogni carro da getto, indipendentemente dal fatto che sia una pariglia o una quadriglia, prevede la presenza di un Cavallante (di solito il proprietario o l’affittuario del carro e dei cavalli) e del Capo-carro, cioè colui che cura l’organizzazione e la gestione del carro e degli aranceri. Ovviamente il contributo dei carri al Carnevale di Ivrea si fa sentire anche dal lato estetico, grazie all’eleganza dei cavalli, finemente addobbati e acconciati, ma anche attraverso i car-
ri stessi, sovente decorati da artisti locali. Per approntare i carri occorrono giorni e giorni di lavoro e l’ accettazione della loro pre-iscrizione prevede la presentazione di una nutrita documentazione. «Vengono richiesti tanti documenti - ci tengono a precisare alcuni conducenti -, forse un po’ troppi e da espletare troppo in fretta. Il Carnevale è una grande festa dove però ultimamente prevalgono un po’ troppe regole, e a questo proposito ci piacerebbe che il regolamento fosse redatto e consegnato in settembre.
In campo ci saranno ben trentuno pariglie e diciassette tiri da quattro IVREA (ape) L’elenco dei carri da getto che prenderanno parte all’edizione 2014 dello Storico Carnevale d’Ivrea prevede 31 pariglie e 17 tiri da quattro. Queste nel dettaglio le pariglie ammesse a prendere parte alla grande tenzone eporediese delle arance: Gli Alfieri della Vecchia Ivrea, I Paladini di via Palma, I conti di San Ulderico, I Seguaci di Re Arduino, i Boia del Tiranno, I Grifoni, Gli Acieri del Re, I Difensori di San Lorenzo, I Baroni di Borgata, I Cavalieri del Castellazzo,I Paladini di San Ulderico, I Templari, Il Consiglio della Credenza, La Compagnia di Ventura, Gli Imperatori, I Difensori del Borghetto, I Cavalieri di San Ulderico, I Cavalieri del Borghetto, I Guerrieri, Gli Azzurri dei Biandrate, I Falconieri, I Difensori della Corona, Gli Arcieri di via Palestro, I Cavalieri delle Rosse Torri, Il Corpo di Guardia del Vecchio Borgo, La Vecchia Eporedia, Gli Scorpioni del Tiranno, I Cavalieri del Re, I Falchi del Castello, I Giustizieri. Sono questi invece i tiri da quattro impegnati nelle strade di Ivrea nella battaglia delle arance: I Falchi di Re Arduino, La Vecchia Torre, I Difensori del Castellazzo, I Difensori del Castello, Il Contado del Canavese, Gli Scudieri del Re, I Baroni del Castello, I Balestrieri d’Albeto, L’Ariete del Sacro Cuore, I Cavalieri del Tricolore, I Cavalieri del Lago, I Traditori del Tiranno, Gli Scudieri del Castello, L’Armata del Tricolore, La Contea di Monte Navale, Le Guardie del Tiranno, Le Vecchie Mugnaie.
Avremmo così la possibilità di valutare con calma se partecipare o meno al Carnevale». In effetti, l’ammissione dei carri allo Storico Carnevale è vincolato al fatto che il conducente alla guida sia sempre dotato dell’attrezzatura individuale composta dalle opportune protezioni obbligatorie compresa quella del volto. L’abbigliamento deve essere coerente ed omogeneo per espressione e colori con la divisa della squadra degli aranceri a bordo. Il primo, secondo terzo conducente devono essere in pos-
sesso del brevetto Fise o patenti equiparabili delle quali sia attestata la validità all’atto della presentazione della domanda di partecipazione; inoltre, essere iscritti all’Albo dei Carri da Getto. Il primo conducente, in qualità di responsabile della conduzione del carro risponde di tutti gli aspetti legati alla guida, alla sicurezza ed alla conformità del mezzo ed al comportamento degli animali. Pertanto deve essere presente la domenica della presentazione e per tutti i giorni di battaglia. In caso di allontanamento per cause di forza
maggiore, deve essere comunque sempre reperibile in tempi brevissimi. Il primo conducente deve essere sempre alla guida del carro all’atto dell’inquadramento iniziale, al momento dei controlli veterinari nonché almeno alla prima piazza di ogni giorno di tiro. Il controllo spetta al giudice responsabile di piazza. Limitazioni anche per gli aranceri che devono avere almeno 16 anni e per i cavalli la cui età minima deve essere di 4 anni. Gli animali devono essere in buono stato di salute, ed essere muniti della necessaria documentazione sanitaria in corso di validità. Le stato di salute dell’animale deve essere attestato da una dichiarazione veterinaria. In quanto ai Carri, essi devono essere in linea con il ruolo cui spetta loro per tradizione all’interno dello Storico Carnevale per ciò che attiene la denominazione, l’allestimento complessivo, la grafica e la decorazione delle fiancate e delle divise. In quanto all’allestimento, occorre attenersi alle dimensioni fornite: l’altezza deve essere compresa tra un minimo di 215 ed un massimo di 240 centimetri. I carri devono avere il fondo chiuso in modo che durante la marcia non avvenga la caduta sul fondo stradale di arance o quant’altro tipo di materiale. Infine, i carri devono essere rivestiti con materiale che non presenti alcun tipo di asperità pericolosa per gli aranceri a piedi.
Speciale Carnevale
22
Sabato 1 marzo 2014
I RICONOSCIMENTI DELLA FONDAZIONE A FINE MANIFESTAZIONE
Premi per stile e combattività verranno assegnati a pariglie e tiri da quattro IL SIGNIFICATO DEL BERRETTO FRIGIO
IVREA (ape) Gli Aranceri dei Carri da Getto sono, insieme a quelli delle squadre a terra, i protagonisti indiscussi della Battaglia delle Arance. I «tiratori» sui Carri si dividono quest’anno in 48 squadre, mentre il numero varia di anno in anno e, ad esempio, l’anno passato i carri presenti furono addirittura 54. Questi ultimi sono a loro volta divisi in pariglie (38 quest’anno) e quadriglie (diciassette). Ogni Carro da getto, indipendentemente dal fatto che sia una pariglia o una quadriglia, prevede la presenza di un Cavallante (il proprietario o l’affittuario del carro e dei cavalli) e dal Capo-carro, colui che cura l’organizzazione e la gestione del carro e degli aranceri. Come abbiamo già ribadito, il contributo dei carri al Carnevale di Ivrea si fa sentire
Inaugurata anche la mostra permanente sullo Storico Carnevale dalle origini ai giorni nostri anche dal lato estetico, grazie all’eleganza dei cavalli, finemente addobbati e acconciati, e anche attraverso i carri stessi, spesso decorati da artisti locali. Al termine dei tre giorni di battaglia saranno stilate due classifiche distinte. La prima relativa a cavalli, finimenti, guida, allestimento e immagine. Verranno premiate le prime tre pariglie ed i primi tre tiri a quattro che meglio si
sono distinti al 50 per cento con cavalli finimenti e guida e l’altro 50 per cento con allestimento ed immagine. La seconda sarà invece una classifica relativa alla combattività con un premio alla pariglia e uno al tiro a quattro. Intanto, tra i progetti messi a punto dalla Fondazione dello Storico Carnevale di Ivrea è stata inaugurata lo scorso 8 febbraio la mostra permanente «Lo storico Carnevale di Ivrea dalle origini ai giorni nostri», ideata dalla Fondazione stessa sulla base del progetto Ivrea Carnevale 365, con il sostegno della Fondazione Guelpa e in accordo con l’Amministrazione comunale. La mostra, che diventa così arredo permanente dei portici di piazza Ottinetti, narra per suggestioni e immagini la storia della manifestazione.
COME COMPORTARSI DURANTE IL CARNEVALE
Quattroregoled’oroperarrivaresaniafinetenzone IVREA (ape) Sono quattro le regole da seguire se si vuole arrivare sani e salvi a Polenta e merluzzo al termine della battaglia delle arance. Regola numero 1. Non andate mai in giro senza il Berretto Frigio: a parte la brutta figura, potreste pentirvene. Non portate il Berretto Frigio adagiato sulla spalla: è come non averlo e in più potreste perde. Indossate abbigliamento sportivo, stivali di gomma o scarpe facilmente lavabili e che non scivolino Regola numero 2. Non dimenticatevi mai di guardarvi attorno e di proteggervi il volto con un braccio alzato: meglio stare con gli occhi aperti che con gli occhi blu. Non state con il viso attaccato alle reti di protezione: sono molli e si piegano. Non andate a tirare le arance da lontano in mezzo alle piazze degli aranceri: la regola è tirare a quelli sopra il carro, non a quelli sotto. Non prendere le arance dalle cassette degli aranceri: prima chiedete. Non tirate arance ai cavalli: è una crudeltà. Non tirate arance ai cavallanti: è una crudeltà per voi, se scendono
da cassetta. Non tirate mai arance ai tiratori senza maschera, soprattutto se impegnati nei testa a testa, ne va della vostra. Regola numero 3. Non attraversate il Corteo Storico: è veramente un gesto maleducato.. Inoltre, non avvicinatevi troppo al carro della Mugnaia in movimento: le ruote sono pesanti, la Scorta... di più! Non chiedete caramelle e mimose quando il carro della Mugnaia è fermo: il lancio avviene solo in movimento. Non spingete e non urtate i Pifferi: sono molto suscettibili... e il legno di bosso è duro! Non buttate roba nei tromboni della Banda: è una nota stonata. Non parlate a voce alta durante la Marcia Funebre: è pur sempre un funerale! Regola numero 4. Non accarezzate i cavalli: non è detto che andiate loro a genio. Non mettetevi davanti ai cavalli: potrebbero decidere di partire senza dirvelo. Non sostate vicino ai cavalli: hanno i paraocchi e non vi vedono. Non fate passare i bambini o i passeggini tra voi e i cavalli.
IVREA (ape) Il Berretto Frigio è un simbolo di libertà che ha una tradizione radicata in tempi remoti: nell’arte greca del periodo ellenistico appare come indumento tipico degli orientali. Fu uno degli attributi del dio Mitra, poi adottato dai soldati dell’esercito persiano e più tardi, nell’Antica Roma, divenne il copricapo che veniva donato dal padrone agli schiavi liberati, i liberti; fu quindi, molto probabilmente in epoca romana, che il Berretto Frigio (chiamato pileus) assunse il suo valore simbolico di libertà. In Canavese già si ritrova alla fine del 1300 nella rivolta popolare del Tuchinaggio e nelle antiche stampe che raffigurano gli abitanti dei dintorni di Ivrea, i contadini sono rappresentati con in capo il Berretto Frigio rosso. Entra nell’ufficialità del Carnevale nel periodo della dominazione napoleo-
nica e si carica di ulteriori significati libertari. Si può dire che a Carnevale il Berretto Frigio rappresenti un vero e proprio marchio di eporediesità. Lo si deve indossare a partire dalle 14.30 di Giovedì Grasso non soltanto per evitare, nei tre giorni della battaglia delle arance, di essere fatti oggetto di lancio - proprio come vogliono la tradizione e l’Ordinanza del Generale ma anche e soprattutto come espressione di partecipazione attiva alla manifestazione. Una curiosità: i Pifferi e Tamburi e gli Alfieri indossano un Berretto Frigio corto, come quello tipico della tradizione francese, mentre Mugnaia e popolo portano una calza in lana rossa più lunga che scende a sacco sulla spalla. Tradizione vuole che lo si indossi insieme ad una spilla in argento con i simboli di pich e pala.
Speciale Carnevale
23
Sabato 1 marzo 2014
DOMENICA 2, SIN DAL MATTINO
Fagiolate,unatradizione che risale al Medioevo IVREA (ape) I fagioli grassi sono il piatto che meglio rappresenta la lunga tradizione gastronomica legata al Carnevale: un piatto semplice, di chiara origine contadina, ricco di ingredienti prelibati. Quintali di fagioli bollono dal sabato sera, accompagnati da salamelle e cotiche di maiale, in grandi calderoni, per essere distribuiti alla gente sino dalle prima mattinata di
domenica. La tradizione delle fagiolate benefiche risale al Medioevo, quando razioni di fagioli, bene prezioso nell’alimentazione dei popolani, erano distribuite dalle Confraternite eporediesi ai poveri. Si narra inoltre che, una volta all’anno, i Signori di Ivrea usassero distribuire alle famiglie più povere legumi e fagioli secchi, consentendo l’utilizzo gratuito dei forni per la cottura: uniche concessioni tra infinite tasse che riducevano il popolo alla fame. E gli affamati, ma fierissimi abitanti di Ivrea,
Epilogo del Carnevale: polenta e merluzzo IVREA (ape) L’evento gastronomico che chiude lo Storico Carnevale, in concomitanza con il primo giorno di Quaresima, è la polenta e merluzzo, organizzato dal Comitato della Croazia Polenta e Merluzzo. Si tratta di un piatto povero, tradizionale del Venerdì e della Quaresima, nella cui composizione forse un tempo si utilizzavano altri pesci salati di costo inferiore. Il merluzzo, dopo l’ammollo per la dissalatura, viene asciugato, tagliato a pezzi e fritto. Successivamente si unisce alla cipolle, affettate
finemente e cucinate a parte. Il tutto è accompagnato da una morbida polenta di granoturco. Una volta lo distribuiva ogni rione, come si fa con i fagioli grassi, ma da tempo immemorabile è rimasta una tradizione del Borghetto dove il Comitato della Croazia, con i contributi di cittadini ed enti, lo prepara nei caratteristici locali di un antico forno e ne distribuisce alcune migliaia di razioni a mezzogiorno del mercoledì delle Ceneri. Quest’anno, l’appuntamento è per mercoledì 5 in piazza Lamarmora.
preferendo il digiuno all’accettazione di questa elemosina, li gettavano sul selciato per le strade della città: così i fagioli, in ricordo dell’antico tiranno, sono entrati nelle vicende dello Storico Carnevale di Ivrea. Con l’evolversi del tempo le fagiolate si sono trasformate assumendo un’impronta festaiola che risponde alla logica carnevalesca, ma è rimasto immutato il loro intento popolare. La Fagiolata del Castellazzo in piazza Maretta è la più antica e l’unica che si fregia del titolo di benefico. Essa racchiude il senso originario delle Confraternite le cui radici risalgono al Medioevo. Questa fagiolata ricopre per la città tutto il senso di generosità, opera di benevolenza, cooperazione e allegria che trasmette la domenica mattina il Carnevale. Questi i
versi dedicati sin dagli inizi del secolo scorso per la Benefica fagiolata del Castellazzo: «A te eporediese, noi non chiediamo in realtà, come vedi, molte cose. Se sentirai bussare alla tua porta, sii generoso e se ci vuoi ringraziare per quanto abbiamo fatto, non ti rimane che partecipare alla manifestazione. Anche per te, lettore ci sarà una tazza di fumanti e gustosi fagioli che saremo bel lieti di porre fra le tue mani». In occasione dell’edizione 2014 la distribuzione dei fagioli grassi avverrà a partire dalle ore 9 di domenica 2 marzo. Oltre alla fagiolata di piazza Maretta, altre ne saranno organizzate: quella di San Lorenzo (ex polveriera in via Lago San Michele), quella di via Dora Baltea e quella di San Bernardo (piazza della Chiesa).
La figura del Credendario IVREA (ape) Al Carnevale di Ivrea la parola Credendari viene ripetuta sovente. Ma chi viene da fuori porta sovente non sa di chi si stia parlando. E’ il caso, ad esempio delle maschere presenti, ma anche della squadra di aranceri a piedi che portano questo nome. Ebbene, sin dal XIV secolo, ai Credendari spettava loro nominare il Podestà, ma anche l’amministrazione della giustizia veniva loro demandata in ambito comunale. Il Podestà, quando entrava in carica, andava a spezzare con un martello conservato in municipio, un sasso tra i ruderi del Castellazzo e lo gettava in Dora come spregio al Marchese del Monferrato. La cerimonia si ripete ogni anno al mattino della domenica di Carnevale. I Credendari appartenevano ai vari rioni in cui era divisa la città. Erano in numero massimo di 70 e formavano una specie di senato. Fra questi veniva eletto il Consiglio dei Sapienti, tre Procuratori e un Tesoriere.
Speciale Carnevale
24
-40%
N
OU
NG
E
ZZO* E R P O NOSTR
0 8 8 . 8 €
M TA T RO
E
ON
I AZ
CO
0L
CERCHI
N
A E U L
IN LEGA
B
USB A T R PO
E M D
Le fotografie sono puramente indicative
€ 1 4 . NO 580
50
IONE QUOTAZ UOTE OR QUATTR
€ 9.500
* + voltura + spese rottamazione, aziendali 2012
LISTI
co2associati.com
Sabato 1 marzo 2014
VASTO ASSORTIMENTO VEICOLI AZIENDALI E KM ZERO SEDI DI VENDITA
RIVAROLO C.SE C.so Torino 186 - Tel. 0124 672000 CIRIÈ Via Torino 124 - Tel. 011 9216666 SEDI DI ASSISTENZA
RIVAROLO C.SE C.so Torino 186 - Tel. 0124 672038 CIRIÈ Via Torino 124 - Tel. 011 9682054 www.facebook.com/progetto.spa.torino SERVICE
SERVICE
INFO@PROGETTO.NET WWW.PROGETTO.NET