TURISMO
In vacanza nel Paese più bello del mondo
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Tra storia e antichi sapori
In vacanza nel Paese più bello del mondo Sarà il bisogno di una dimensione più “piccola”, quasi familiare, a cui ci ha spinto questa pandemia. Sarà la necessità di una maggiore tranquillità dopo anni di ritmi frenetici. Sarà il bisogno di un benessere che non ci è dato altrove, perché questi sono luoghi dove trionfano arte, cultura, cibi genuini, natura e atmosfere autentiche. Certo è che la ricerca di “borghi felici” dove andare a vivere o perlomeno passare qualche giorno di vacanza è sempre maggiore. Grazie al Touring Club Italiano abbiamo un elenco da cui scegliere e comprende ben 262 destinazioni: sono i Comuni Bandiera Arancione, il marchio di qualità turisticoambientale che il Touring Club Italiano conferisce ai piccoli Comuni dell’entroterra dopo un’approfondita e attenta selezione e che viene confermato o meno ogni tre anni: basti dire che su oltre 3.200 candidature analizzate in 23 anni, solo l’8% ha ottenuto il riconoscimento. Viene assegnata alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno anche offrire al turista un’accoglienza di qualità. Qui non possiamo analizzarvele tutte: per l’elenco vi rimandiamo al sito www.bandierearancioni.it. Per ora, vi proponiamo alcune delle new entry di questo triennio che da ora possono fregiarsi del titolo di Bandiera Arancione d’Italia.
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Alla scoperta dei nuovi borghi arancioni Il Piemonte la fa da padrone Con ben 6 nuove entrate, il Piemonte diventa la regione più “arancione” d’Italia con ben 40 bandiere. Immergiamoci subito nella storia visitando il borgo di Susa (TO), chiamata Porta d’Italia perché in posizione strategica tra i passi del Moncenisio e del Monginevro: conserva, infatti, numerose testimonianze dei transiti romani, della famiglia Savoia e dei pellegrini che percorrevano la Via Francigena. Al periodo romano risalgono i monumenti più importanti del parco archeologico: l’Arco di Augusto, tra i meglio conservati in Italia, Porta Savoia, uno degli ingressi della città con le sue belle e imponenti torri, e l’Acquedotto, di cui rimangono due grandi arcate. Poi il Castello, che ancora oggi domina dalla collina della città e ospita il Museo civico, con testimonianze che partono dall’Età del ferro al Medioevo. Quindi le tante chiese: dalla cattedrale di San Giusto, fondata nel 1027 e con il campanile romanico alto 51 metri, alla chiesa di San Francesco, con all’interno splendidi affreschi e due bellissimi chiostri, fino alla chiesa della Madonna del Ponte che ospita il Museo diocesano di Arte religiosa alpina. I buongustai non si lascino scappare la straordinaria focaccia dolce di Susa che conquistò anche gli antichi Romani. Abbarbicato in parte sulla collina ai piedi del Monte Bracco e sullo sfondo il profilo del Monviso, Revello (CN) merita una visita in particolare per il suo monumento
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simbolo: l’Abbazia di Santa Maria di Staffarda, uno dei grandi monumenti medioevali del Piemonte. I monaci cistercensi la fondarono nel XII secolo e visitandola vi sembrerà di tornare indietro nel tempo, addentrandovi in un angolo di medioevo preservato dalla modernità. Ma anche il centro storico di Revello offre diversi spunti per una passeggiata: dalla Collegiata del XV secolo, sulla cui facciata spicca un prezioso portale rinascimentale e al cui interno sono presenti importanti e preziose pale d’altare, alla Cappella Marchionale, interamente affrescata, un ambiente tardo gotico situato in una torre cilindrica nell’attuale municipio. Molto interessante, e ideale per grandi e piccini, è il Museo Naturalistico del Fiume Po che offre un affascinante allestimento composto da diorami che raccontano in un’unica sala tutto il Parco del Monviso. Si raccomanda di non lasciare il borgo senza aver assaggiato gli originali mustaccioli, dolci di forma romboidale, di colore violetto pallido e sapore di vino e di spezie. In ottobre, all’indomani della vendemmia, può essere l’ideale visitare Canelli, nel sud della provincia di Asti, immersa nei vigneti, parte di quel “Paesaggio vitivinicolo del Piemonte: LangheRoero e Monferrato” che è stato riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Non per nulla è considerata la “città del vino” e può vantare prodotti unici come il DOCG Moscato d’Asti e Asti Spumante e il DOC Alta Langa. E la sua caratteristica più significativa sono proprio le cosiddette “cattedrali sotterranee”, cioè le sue cantine che si snodano
sotto tutta la città nelle viscere delle colline tufacee, creando ambienti suggestivi, capolavori di ingegneria e architettura. Alcune sono visitabili su prenotazione. Canelli propone anche alcuni monumenti interessanti, a cominciare dal Castello di casa Gancia, distrutto e ricostruito come un elegante villa, e diverse chiese barocche: le parrocchiali di San Tommaso e San Leonardo con la qualità dei loro arredi, e le confraternite di San Rocco e dell’Annunziata che sono piccoli gioielli architettonici. E gli innamorati di tutta Italia non possono perdersi una passeggiata sul romantico sentiero ispirato ai fidanzatini di Raymond Peynet che si sviluppa lungo la storica via acciottolata della Sternia (sentiero in dialetto). Per i buongustai ricordiamo l’appuntamento con la Fiera Regionale del Tartufo, il 15 novembre, con bancarelle nel centro storico e tante occasioni per gustare il tartufo bianco in uno degli appuntamenti enogastronomici più importanti della zona. Non è da meno la vicina Castagnole delle Lanze, sempre in provincia di Asti e anch’essa nel cuore del sito Unesco. La proposta è quella di fare una passeggiata che ha come obiettivo la torre panoramica edificata nella seconda metà del XIX secolo dal conte Paolo Ballada di Saint Robert, che se ne serviva come osservatorio astronomico, e il Parco della Rimembranza che la circonda. Vi si arriva attraversando il caratteristico centro storico e passando sotto i portici di via Ener Bettica, formati da tredici arcate piantate su solide colonne di sostegno, dipinti dall’artista Vincenzo Piccato che
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Badalucco
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Castagnole delle Lanze (AT)
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Canelli (AT), una delle suggestive “cattedrali sotteranee” dei suoi vini
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Susa, i resti dell’acquedotto romano
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Ponti sul Mincio, il Castello Scaligero
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Vallebona
ha voluto riportare sull’architettura i colori della natura, delle stagioni, della vite e del vino, e toccando piazza Marconi, dove si trova la parrocchiale di San Pietro, e piazza Balbo che ospitava l’antico gioco alla “pantalera”, una specie di pallapugno praticata da queste parti. Se siete appassionati di vino, sappiate che qui potete addirittura “adottare un filare”: si tratta di una singolare iniziativa dell’Amministrazione locale che consente di adottare alcuni metri di filari di vitigno Barbera d’Asti, ricevendo in cambio alcune bottiglie di vino “Lanze” con etichetta personalizzata. Restiamo tra le colline patrimonio dell’Unesco ricche di vigneti, ma ci spostiamo in provincia di Alessandria a Rosignano Monferrato. Si consiglia di passare da queste parti in uno dei prossimi weekend perché i Volontari dell’Accoglienza Turistica che prestano servizio presso l’Info Point accompagnano (sabato e domenica fino alla fine di ottobre) i visitatori lungo un tratto del percorso panoramico del centro storico, con visita agli Infernot pubblici (piccole camere sotterranee scavate a mano nella Pietra da Cantoni, non visitabili in autonomia), alla Vetrina dell’artigianato e alla Vetrina dei vini rosignanesi. Merita, comunque, anche il percorso dedicato al celebre pittore divisionista Angelo Morbelli lungo le strade della frazione Colma e del capoluogo: qui sono collocati dei pannelli che riproducono alcune delle sue opere. Da non perdere anche il Museo Contadino diffuso, composto da circa 40 postazioni in cui sono stati collocati esempi di piccole o grandi attrezzature agricole del passato, e la prima Panchina Gigante del Monferrato, inaugurata nel 2017, la Big Bench n. 41 “Rosso Grignolino”, collocata nei pressi del Santuario Madonna delle Grazie addentrandosi per un breve tratto tra i vigneti, da cui si può godere di una vista mozzafiato sulle colline circostanti, fino alle Alpi e agli Appennini. Infine, per chi vuole provare l’esperienza della “cerca al tartufo”, l’Associazione Tartufai della Valle Ghenza mette a disposizione la guida di “trifulau” esperti con i loro fedeli “tabui”. Più a sud, non lontano dall’Appennino ligure, è l’antico borgo medievale di Trisobbio su cui campeggia il duecentesco
castello di proprietà comunale e attualmente sede di un suggestivo ristorante e di un albergo di charme, circondato da un bellissimo parco: la torre del castello e il parco sono visitabili gratuitamente. Si consiglia, innanzitutto, una suggestiva passeggiata lungo le stradine e viuzze con antichi palazzi ben conservati e restaurati del centro storico che ha una caratteristica struttura a tre cerchi concentrici, visitando la chiesa parrocchiale e il settecentesco Palazzo De Rossi-Dogliotti, sede municipale, che propone particolari e pregiati pavimenti in legno intarsiato e straordinarie cantine dove sono ancora presenti e visibili un antico torchio del 1840, un antico pozzo, una ghiacciaia e un infernot. Da sfruttare, lungo l’incontaminato fondovalle del rio Stanavasso, è il percorso verde, con attrezzi ginnici per mantenersi in forma, giochi per bambini e un’area pic-nic, che si snoda all’interno della tartufaia di Trisobbio, dove i sapienti trifolai preservano l’ambiente dove nasce il pregiato e rinomato tartufo bianco.
Le altre nuove bandiere arancioni Ci spostiamo in Liguria per visitare i due borghi appena premiati dal Touring Club Italiano, entrambi in provincia di Imperia. Il primo è Badalucco, un borgo medievale immerso tra colline terrazzate, coltivate a ulivi, orti e castagni, a una decina di chilometri dal mare di Arma di Taggia. Vi consigliamo di attraversare i due caratteristici ponti del tardo Medioevo, costruiti con forma a schiena d’asino, situati all’entrata e all’uscita del borgo, così come non mancate di passeggiare tra stretti vicoli, caruggi e piazzette per ammirare le tipiche case in pietra a vista, impreziosite da murales e da
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opere di importanti ceramisti della scuola Ligure, Umbra e Toscana, e le belle chiese, come la parrocchiale di Santa Maria Assunta e San Giorgio e quella dedicata a Nostra Signora della Misericordia, entrambe barocche, fino alla chiesetta quattrocentesca di San Nicolò, in cima alla collina con vista panoramica del paese. Chi ama la ceramica può ammirare la Badalucco Art Gallery, museo/laboratorio ubicato nei caratteristici locali del palazzo municipale. Si raccomanda di assaggiare la focaccia dolce di Badalucco e lo Stoccafissu a Baucogna (alla Badalucchese), un piatto a base di merluzzo essiccato, cucinato secondo un’antica ricetta locale. Un po’ più a sud, sulle colline dietro Bordighera, ecco il borgo medievale di Vallebona circondato da terrazzamenti ricchi di coltivazioni di ginestre, di mimose, di ulivi e vigne. Pure qui la passeggiata lungo il centro storico è d’obbligo, anche perché le sue piazze e i suoi caruggi sono accessibili solo a piedi. A proposito, è davvero singolare piazza XX Settembre con l’Oratorio della Natività di Maria e il campanile e i simboli dei 4 elementi naturali. E se finora ci siamo occupati di prodotti tipici di carattere enograstronomico, a Vallebona si consiglia di acquistare l’originale acqua di
fiori di arancio amaro (presidio Slow Food), tipico del borgo, che è stata riproposta negli ultimi anni da un giovane produttore locale che ha deciso di recuperare l’antica tradizione. Anche la Lombardia può fregiarsi di una nuova bandiera arancione: è quella di Ponti sul Mincio (MN) posto tra le colline moreniche a sud del Lago di Garda. Emblema della città è il Castello Scaligero
la chiesa di Sant’Antonio Abate, dove ammirare la settecentesca scultura lignea della Madonna con Bambino che indossa un abito elegantemente ricamato e la tela dei fratelli fiamminghi Meves raffigurante San Sebastiano, San Francesco e le anime purganti. Lì vicino, in via Roma, c’è un interessante lavatoio pubblico, di antiche origini ma recentemente restaurato e ancora oggi utilizzato dalle donne del paese che continuano a lavare il loro bucato. Uno sguardo anche al Monumento ai caduti, progettato dall’ingegnere Giancarlo Maroni, e al Forte Ardietti eretto negli anni 1856/1861 per ordine del maresciallo Radetzky a seguito dell’assedio di Peschiera del Garda del 1848 e compreso nel sistema di difesa territoriale del Quadrilatero Austriaco. Anche qui i buongustai non resteranno delusi, sia che assaggino un piatto locale a base di strangolini (impasto
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che domina il centro storico: edificato fra il 1260 e il 1276, ha una forma poligonale e allungata ed è racchiuso entro cinque torri, due delle quali vere e proprie costruzioni chiuse da mura, e le altre tre costituenti rientranze del camminamento di ronda. Da visitare, nel centro storico,
Eventi da non perdere
Domenica 24 ottobre, sul Garda Trentino per “Frantoi Aperti” Una domenica per scoprire la tradizione dell’olivicoltura nel Garda Trentino con visite guidate e percorsi sensoriali in sei frantoi del territorio. E’ quella che propone il nuovo evento “Frantoi Aperti”: un’occasione da non perdere quella che viene proposta il prossimo 24 ottobre in quell’area dove si coltivano, grazie a un microclima favorevole, oltre 100.000 olivi su 500 ettari di terreno. In quella giornata i vari frantoi proporranno visite guidate, attività e degustazioni a titolo gratuito aperte a tutti gli interessati, mentre in quel fine settimana verranno organizzati menu tematici in alcuni ristoranti del territorio. Le attività si svolgeranno dalle 10 alle 18. L’ingresso è libero e gratuito. Per poter accedere agli spazi interni è necessario esibire il Green Pass. Per info e prenotazioni: www.gardatrentino.it Alla scoperta di Ala, città di velluto E quando vi capiterà di nuovo di andare alla scoperta di una città con le guide in abiti d’epoca? Approfittatene, perché l’ultima possibilità di visitare il centro storico di Ala, elegante borgo trentino, Bandiera Arancione del
di pane raffermo grattugiato, uova, burro e formaggio), sia che gustino il fogassin, dolce di tradizione contadina. Per trovare gli ultimi due borghi arancioni dobbiamo scendere al Centro Italia. Prima a Nocera Umbra (PG), nota come “città delle acque”, che si presenta come una città
Touring Club, con la guida dei figuranti in costume del Settecento dell’Associazione Culturale “Vellutai Città di Ala” è fissata per domenica 17 ottobre con partenza alle ore 10 in piazza San Giovanni. Vi verrà proposto un suggestivo percorso animato per le vie tranquille del borgo dove si respira un’atmosfera particolare, dal sapore antico; ne parlano i palazzi signorili, le piazze, i cortili. Nel silenzio delle sue stradine dall’aria misteriosa si coglie il fascino di un passato ricco e prestigioso. La prenotazione è obbligatoria entro le ore 12 del venerdì precedente la visita online, via mail a info@visitrovereto.it o telefonando allo 0464 430363. Per info: www.visitrovereto.it
A piedi o in bici alla MandriaLonga della Reggia di Venaria La MandriaLonga è una camminata conviviale. Così la definiscono gli organizzatori che quest’anno la propongono domenica 10 ottobre, con partenza tra le 8 e le 9 (in ci si parte tra le 9 e le 10). Si cammina nel territorio del più grande parco naturale cintato d’Europa, La Mandria appunto, e la camminata è lunga 25 chilometri: dalla Reggia di Venaria (TO) a Lanzo Torinese con il punto più alto sulla Panoramica (522 m slm) a poche centinaia di metri dall’arrivo al Ponte del diavolo. Di fatto si sale mediamente di 10 metri per ciascun chilometro, una pendenza quasi irrilevante.
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medioevale chiusa nelle sue possenti mura castellane. In cima è il Campanaccio, torre simbolo della cittadina e unico resto della robusta rocca risalente all’XI secolo: semidistrutta dal sisma del 1997, che ha pesantemente colpito la città, è stata ricostruita. Lì vicino svetta il Duomo dedicato all’Assunta che ha subito nei secoli diverse ristrutturazioni: delle origini resta solo il portale del X secolo. Da non perdere è l’ex chiesa di San Francesco che sorge in piazza Caprera, eretta in stile romanico-gotico nel XIV secolo: conserva affreschi di Matteo da Gualdo ed è sede della Pinacoteca comunale, con opere dell’Alunno, del Maestro di San Francesco e della scuola del Cimabue. Bella anche la chiesa di San Filippo, costruita in stile neogotico, con facciata decorata da un grande rosone. E non andatevene senza aver assaggiato il biscio, una torta salata di origine Longobarda. Concludiamo il nostro viaggio a Subiaco, in provincia di Roma, per immergerci in una dimensione spirituale che è più evidente che altrove. Qui, infatti, San Benedetto decise di costruire un Monastero dove si ritirò in preghiera quando era ancora adolescente e dettò la regola dell’ordine “Ora et Labora”. Il monastero è una costruzione impressionante che si erge nella curvatura
di una immensa parete di roccia del Monte Taleo ed è sorretto da nove alte arcate, in parte ogivali. Straordinario anche l’interno, un labirinto di ambienti, chiesette, cappelle ricoperti da affreschi di varie epoche. Poi ci sono il Monastero di Santa Scolastica, fondato nel 520 d.C. da san Benedetto, il più vecchio d’Italia, che si sviluppa attorno a tre chioschi e custodisce una splendida biblioteca dove è stato stampato il primo libro a caratteri mobili in Italia; e il Convento di San Francesco, ricco di affreschi e con opere del Sodoma e di Antoniazzo Romano. Si salga fino alla Rocca Abbaziale (o dei Borgia), costruita per scopi difensivi con fortificazioni, carceri, una torre di avvistamento e una chiesa, da cui si gode un panorama unico, e si passeggi nel Borgo medievale degli Opifici (Borgo dei Cartai), con i suoi vicoli e i suoi piccoli slarghi, dove una volta avevano sede le antiche botteghe artigiane del paese e oggi sono organizzati laboratori creativi e corsi di formazioni sull’arte e i mestieri della carta, della stampa della tipografia e della legatoria. Siamo alla fine del viaggio e quindi, gastronomicamente parlando, stiamo “leggeri” concludendo con i subiachini, biscotti tipici a base di mandorle, albumi, miele e zucchero.
Lungo il percorso si incontrano quattro punti ristoro: acqua, frutta, snack, integratori, quanto serve per proseguire agevolmente, riprendere energie senza appesantirsi. E in conclusione gli alpini prepareranno la polenta con salsiccia e un bicchiere di vino. Per info e iscrizioni: www.mandrialooonga.it Al Castello Sforzesco, Tiepolo, Canaletto e i maestri del Settecento veneziano Fino al 19 dicembre, il Castello Sforzesco di Milano, nelle Sale dell’antico Ospedale Spagnolo, propone una rassegna di 48 opere, tra disegni e stampe, di cinque grandi maestri veneziani del XVIII secolo: Giovanni Battista e Giandomenico Tiepolo, Giovanni Battista Piazzetta, Antonio Canal detto il Canaletto e Bernardo Bellotto. Si tratta della prima di un ciclo di esposizioni dedicate alle collezioni grafiche del Gabinetto dei disegni e della civica Raccolta delle stampe “Achille Bertarelli”. I disegni e le stampe esposte provengono da alcune celebri collezioni private milanesi come quelle di due grandi storici dell’arte, il senatore Giovanni Morelli e il suo allievo Gustavo Frizzoni, ma anche dalle raccolte dell’aristocrazia milanese come la collezione Trivulzio e quella di Antonio Guasconi. Donate alla città a partire dall’Ottocento, queste costituiscono oggi un importante patrimonio grafico che documenta, tra l’altro, i diversi aspetti dell’espressione artistica del Settecento a Venezia. La visita è gratuita. Per info: www.milanocastello.it
TURISMO
Piemonte, Torino si tinge… d’autunno
Foliage in città
In vacanza nel Paese più bello del mondo Lo chiamano “Urban foliage” e ci pensa la natura a definirlo. Perché si avvera quando i parchi e i viali delle nostre città si tingono di giallo, rosso, arancione e marrone. Certo ci sono località del nostro Paese dove il fenomeno crea spettacoli unici e irripetibili. Ne abbiamo parlato anche su queste pagine. A volte, però, basta passeggiare anche nelle nostre città per toccare con mano il foliage. E scattare qualche foto che finiranno prontamente sui nostri social...
Dal Parco Sempione a Milano alla Reggia di Monza fino al torinese Parco del Valentino In alto, il Parco Sempione a Milano. Sotto, a sinistra, il Parco Valentino a Torino. A destra, Firenze, il Giardino di Boboli
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i parchi e viali alberati sono ricche, chi più chi meno, tutte le città. Vediamo dove si possono trovare i migliori esempi di foliage nei principali centri abitati delle regioni raggiunte dai nostri giornali.
Lombardia, ad ogni città un tocco di colore Nella maggior parte dei capoluoghi lombardi ci sono aree colorate dalle tonalità autunnali. Ma uno dei luoghi simbolo di questo fenomeno è sicuramente il Parco della Villa Reale di Monza. Tra querce, carpini, ippocastani, platani, tigli… e tante altre specie arboree, le tonalità di gialli, rossi e arancioni si sprecano, al punto che la Reggia di Monza ha predisposto una mappa interattiva selezionando i punti più suggestivi dove poter apprezzare il foliage: dietro la Villa Reale si trovano i gialli del
ginko biloba o gli aranci delle querce gemelle, a Cascina san Fedele i gialli dei gelsi, nel viale dei liquidambar prevalgono i rossi, mentre nel viale che porta a Villa Mirabello è il trionfo dei gialli dei carpini. La trovate sul sito www.reggiadimonza.it. Non sono da meno le tante aree verdi di Milano. Come i Giardini pubblici Indro Montanelli con i suoi magnifici ginkgo biloba, sparsi qua e là anche nel vicino giardino della magnifica Villa Reale, e poi il coloratissimo gruppo di Taxodium distichum lungo le sponde del laghetto. Spettacolari sono i faggi selvatici del Giardino della Guastalla, e i diversi filari lungo alcune vie, come i tigli di viale Lazio/viale Cirene, o i liquidambar di via Borsieri e via Alberto da Giussano. Poi c’è lo spettacolo del Monte Stella, del Parco delle Cave o dell’Idroscalo. Ma il punto più
Eventi da non perdere
Dal 30 ottobre al 21 novembre Imola (Bo): Baccanale Torna il Baccanale, una rassegna dedicata alla cultura del cibo che da oltre trent’anni è l’evento autunnale tra i più attesi, non solo per la città di Imola, ma per tutto il circondario imolese. Quest’anno il tema sarà “Amaro”. Amaro è il sapore a cui non si pensa quando sono in ballo il gusto, il piacere, la gastronomia. Eppure, se andiamo a elencare i prodotti che in un modo o nell’altro lo richiamano, ci accorgiamo che la sua presenza è molto più cospicua di quanto non possa sembrare. Tutto sapientemente condito da animazioni, spettacoli, eventi che per tre settimane, dal 30 ottobre al 21 novembre, trasformano Imola e dintorni in un grande palcoscenico sul quale si avvicendano storici, chef, gastronomi, artisti, produttori, tutti accomunati dal desiderio di trattare cibo e tavola in modo non banale e ripetitivo. Per informazioni: www.baccanaleimola.it
Dormi in città, in regalo c’è Ferrara Fino al 26 dicembre 2021, i visitatori che soggiornano nella città estense con Visit Ferrara (www.visitferrara. eu) ricevono in omaggio una coinvolgente visita guidata nel cuore della storia e dell’arte ferrarese. Le visite guidate “Raccontare Ferrara” si svolgono ogni sabato alle ore 15 e ogni domenica alle ore 10.30. Un viaggio straordinario nel cuore del centro storico a partire dallo splendido Castello Estense, simbolo della città, per continuare lungo l’Addizione rinascimentale, e poi nella piazza medievale con la Cattedrale romanico-gotica, il Palazzo Municipale, le antiche vie di San Romano e Delle Volte e le sinagoghe. Le visite guidate sono aperte a tutti, anche a coloro che dormono in
strutture non convenzionate, al costo a persona di 8 euro. Per informazioni e prenotazioni: Consorzio Visit Ferrara - Tel. 0532 783944, 340 7423984 E - mail: assistenza@visitferrara.eu Sasso Marconi (Bo): Tartufesta Sasso Marconi Torna l’inconfondibile profumo del tartufo nell’Appennino bolognese. E puntuale, come ogni anno, si rinnova l’appuntamento con la Tartufesta di Sasso Marconi, la più attesa e partecipata nella valle del Reno, nelle date di 23-24-30-31 ottobre e 1 novembre. Cuore della festa, la centrale Piazza dei Martiri che, per l’occasione, diventa la “Piazza del gusto”. Quello del tartufo bianco, eccellenza del territorio, che si potrà ammirare e acquistare nelle “bancarelle” espositive degli operatori e gustare nello stand ristorante a cura dell’Associazione “I Tartufai“ che (nel vicino Parco Guglielmo Marconi) proporrà menù a base di tartufo abbinati a proposte della tradizione locale. Per informazioni: tel. 051 6758409
ricercato dai milanesi è senza dubbio il “cannocchiale” di Parco Sempione che collega la piazza del Cannone all’Arco della Pace e che in autunno diventa una tavolozza di colori per il susseguirsi di platani, faggi penduli, querce rosse, tassi, tigli, aceri, faggi, ginkgo e liquidambar. Il foliage, però, trionfa anche in altri capoluoghi lombardi. È il caso, ad esempio, di Bergamo dove sono diverse le aree a verde che prendono i colori tipici dell’autunno, come Parco Caprotti con il suo fiabesco laghetto, il Parco della Trucca o i cortili delle sedi universitarie. È soprattutto Città Alta a colpire, con il Sentierone e il viale delle mura: non perdetevi la vista dai chiostri del convento di San Francesco, da cui si ammira uno straordinario paesaggio dalle tinte ocra. In questo periodo è spettacolare anche la salita al Sacro Monte di Varese: oltre che fermarsi ad ammirare le splendide opere d’arte che decorano le 14 cappelle, come la straordinaria “Fuga in Egitto” di Renato Guttuso, lo sguardo si perde sui colori delle piante che le circondano. Ai piedi del Sacro Monte è molto bello anche il foliage che si può godere nel parco di Villa Toepliz, dove prosperano castagni, betulle e frassini, uno splendido faggio della varietà a foglie di felce “Asplenifolia” e filari di tigli. E che dire di Mantova che in ottobre vede i riflessi dei suoi laghi colorarsi dei colori autunnali? Un giro in battello potrebbe essere la scelta migliore per apprezzare il foliage della città di Virgilio. Così come il lungofiume di Pavia: le sponde del Ticino sono colorate di gialli, rossi e arancioni. Consigliamo anche un salto al Castello Visconteo, i cui giardini sono davvero gradevoli in questa stagione.
Per chi ama il foliage, il capoluogo piemontese merita davvero una visita, perché la città e i suoi dintorni sono ricchi di parchi. Il più colorato è certamente il Parco del Valentino e per poterlo girare si consiglia di affittare una bicicletta: ha un patrimonio arboreo notevole, circa 1.800 alberi ad alto fusto, pioppi, salici, faggi, carpini, aceri, tigli, ginkgo biloba, platani, olmi e querce che in questo periodo fanno a gara per essere più gialli, rossi o arancioni. Suggestivi scorci si possono ammirare anche al Parco della Pellerina tra laghetti e viali alberati. Oppure si può salire sulla collina di Superga con la ultracentenaria tranvia a dentiera che parte da Sassi: venti minuti per percorrere i 3.100 metri di un percorso che si sviluppa su un dislivello totale di 425 metri attraversando il bosco abbarbicato sulla collina tutta colorata. Suggestivamente “dipinti” sono poi i tanti parchi che circondano il capoluogo piemontese. Si pensi, ad esempio, alla Reggia di Venaria, con i suoi esemplari di liriodendron tulipifera, le cui foglie, dalla caratteristica forma quadrata, in questo periodo assumono un colore oro brillante, e con tre varietà di acero che si trasformano in macchie di color rosso.
Toscana, a Firenze e Lucca che spettacolo! Con le sue foreste e i suoi boschi, la Toscana è una delle mete più ambite dagli amanti del foliage con località famose come Camaldoli o il Monte Amiata. Ma di gialli, rossi e arancioni si tingono anche le piante che popolano i numerosi spazi verdi delle sue città. Un punto irrinunciabile a Firenze è il Giardino di Boboli, perché oltre a farvi “perdere” nei colori autunnali, vi consente di “visitare” un vero e proprio museo all’aperto, popolato di statue antiche e rinascimentali. In questo periodo poi, è davvero suggestivo passeggiare sotto le fronde degli alberi delle mura cinquecentesche di Lucca, visitando i piccoli musei ospitati nelle casermette e godendosi il panorama della città da un punto di vista privilegiato visto che la strada corre a 12 metri di altezza. Poi ci sono le altre città capoluogo. E se a Siena il Parco di via Aretina permette un’immersione nel foliage, Pisa offre angoli suggestivi al Giardino Scotto e all’Orto Botanico, mentre a Pistoia si potrebbe visitare il parco di Villa Puccini di Scornio coi suoi bellissimi platani che si specchiano nel lago. Gli empolesi, infine, hanno a due passi dalla città la bellissima area naturale protetta di Arnovecchio dove le piante colorate si specchiano nelle acque tranquille del lago offrendo un effetto a dir poco straordinario.
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TURISMO
Mesi al Parco del Valentino sono state girate, inoltre, diverse scene della seconda stagione di “A Discovery Witches” che racconta le vicende di una giovane ricercatrice e strega, che va alla ricerca della verità circa un manoscritto rinvenuto nella biblioteca di Oxford.
Genova, Venezia e Firenze, che belle nei film!
In vacanza nel Paese più bello del mondo
Turismo per cinefili (e non solo). Tra Milano, Torino, Genova, Venezia e Firenze, alla scoperta delle location dove sono state ambientate le scene più famose
In viaggio sui set di film e fiction (1 parte) a
1. Milano, la Galleria Vittorio Emanuele dove sono ambientate molte scene di “House of Gucci” che verrà distribuito entro fine anno 2. Una scena di “Totò, Peppino e la... malafemmina” in piazza Duomo a Milano: 3. Torino, piazza Cln, dove sono state registrate alcune scene di “Profondo Rosso” 4. “The Tourist”, con Johnny Depp e Angelina Jolie, sul Canal Grande a Venezia
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uante volte guardando un film o una fiction televisiva ci siamo detti: «Guarda che bel posto!» E magari abbiamo immaginato di poterlo un giorno visitare… Ecco perché abbiamo deciso, che siate cinefili o meno, di darvi qualche dritta, elencandovi una serie di luoghi dove sono state girate scene di celebri film. Così magari la destinazione del vostro prossimo viaggio vi renderà un po’… attori. In questa prima parte accenneremo ad alcune delle location utilizzate nei capoluoghi regionali raggiunti dai nostri giornali.
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alcuni barboni che volano via da piazza Duomo con le scope rubate ai netturbini verso un regno immaginario. E altrettanto cult è la scena della memorabile partita di basket che Aldo, Giovanni e Giacomo giocano di notte con tre “ghisa” nel film “Chiedimi se sono felice” in piazza Mercanti proprio a due passi dal Duomo. Molti film dei tre comici sono ambientati a Milano. In “Tu la conosci Claudia?”, che vede come protagonista anche Paola
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Milano e Torino, comici ma anche horror Tra le città italiane dove si è registrato il maggior numero di film si distinguono Milano e Torino: oltre 350 nel capoluogo lombardo e quasi 180 in quello piemontese. Alcune scene sono rimaste nella storia della cinematografia, come quella di Totò e Peppino de Filippo che interpellano un vigile in piazza Duomo a Milano per chiedere informazioni in “Totò, Peppino e la... malafemmina”. O come il finale di “Miracolo a Milano”, film del 1951 diretto da Vittorio De Sica, con il protagonista e
Cortellesi, si riconoscono diverse zone del capoluogo lombardo: come il grattacielo della Torre Breda, alta 116,25 metri per 31 piani, costruito tra il 1950 e il ’55 su progetto dell’architetto Luigi Mattioni e allora l’edificio più alto del nostro Paese, e la zona dei Navigli, tra l’Alzaia Naviglio Grande e Ripa di Porta
Eventi da non perdere A Merano torna il WineFestival Torna in presenza il Merano WineFestival, giunto ormai alla 30a edizione. L’appuntamento è in programma dal 5 al 9 novembre e si svolge in particolare presso il Kurhaus, edificio storico di Merano che si affaccia sulla famosa Passeggiata Lungo Passirio Meranese. È molto di più di un evento di vino e culinaria, è un vero e proprio “think tank”, un forum di scambio di opinioni tra produttori, opinion leader, professionisti del settore e consumatori: un incontro
Ticinese, uno dei quartieri della movida milanese. Se, poi, pensiamo alle fiction tv più recenti, si deve citare “La Compagnia del Cigno”, andata in onda su Rai 1, e visitare il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano dove si svolge la vicenda. Fino ad “House of Gucci”, film diretto da Ridley Scott, con Lady Gaga e Adam Driver, che verrà distribuito entro fine anno, che ha nella Galleria Vittorio Emanuele uno dei suoi ambienti primari in cui si svolge la storia.
dell’eccellenza enogastronomica. Ogni sezione dell’evento si svolge in una prestigiosa location e in tutta la città di Merano e il Corso della Libertà si anima con Merano WineCitylife, un percorso ‘fuori salone’ creato ad hoc per visitatori e pubblico esterno. Per ulteriori informazioni: www.meranowinefestival.com Gli acquerelli sugli spaghetti a Forlimpopoli Forlimpopoli (Forlì-Cesena) è anche quest’anno al centro del progetto pluriennale Lingua e Cucina italiane incentrato su cibo e cultura e in particolare sull’immagine del cibo italiano. Negli spazi di Casa Artusi, Chiesa dei Servi, fino al 22 novembre 2021 si potrà visitare la mostra dedicata alla “Storia illustrata degli spaghetti al pomodoro” con gli acquerelli di Luciano Ragozzino nati da un libro, “Il mito delle origini. Breve storia degli spaghetti al pomodoro”, un brillante saggio di Massimo Montanari. Molte tavole una volta viste non si dimenticano più, come gli spaghetti che avvolgono l’Italia fondendosi con la sua geografia o come Pulcinella che con una mano porta alla bocca gli spaghetti e con l’altra li arrotola nella forchetta,
sintesi visiva del duplice modo di mangiarli. L’ingresso è libero, ma si consiglia la prenotazione: info@casartusi.it Tel. 349.8401818 www.casartusi.it Per gli amanti del cioccolato, tutti a Modena Maestri cioccolatieri e pasticceri di tutta Italia ci faranno apprezzare e conoscere il cioccolato in tutte le sue dolcissime sfumature. Dal 29 ottobre al 1° novembre, piazza Grande, via Emilia Centro e corso Duomo saranno protagoniste della terza edizione di Sciocola’ - Festival del Cioccolato. Un ricco palinsesto di eventi gratuiti animerà il capoluogo estense: disfide, showcooking, degustazioni, incontri di carattere gastronomico-culturale, laboratori per bambini e spettacoli itineranti per l’evento più dolce dell’anno. Per consultare il programma completo www.sciocola.it
E poi Torino, la città che nel suo luogo simbolo, la Mole Antonelliana, ospita il Museo Nazionale del Cinema. In piazza Cln, con le due fontane che raffigurano allegoricamente due dei fiumi che bagnano la città, il Po e la Dora, sono state registrate alcune scene di uno dei film più conosciuti del regista Dario Argento, “Profondo Rosso”. Così come la scena iniziale, sulla conferenza che tratta i fenomeni telepatici, Dario Argento l’ha girata al celebre Teatro Carignano. Il lungo Po Armando Diaz, ma anche Palazzo Reale e la non lontana Reggia di Venaria sono, invece, protagonisti di alcune scene d’azione del più recente “The King’s Man” di Matthew Vaughn, che vede tra le sue star Ralph Fiennes. Al Teatro Regio, che nel 1896 vide la prima assoluta de “La bohème” di Giacomo Puccini con la direzione di un giovane Arturo Toscanini, furono registrate alcune scene di “Hannah e le sue sorelle” di Woody Allen che poi si aggiudicò tre premi Oscar nel corso della cerimonia del 1987. Non deve mancare un salto al Borgo Medievale del Parco del Valentino dove si svolge la storia de “La solitudine dei numeri primi”, romanzo del torinese Paolo Giordano trasformato in pellicola da Saverio Costanzo nel 2010. Tra il Borgo Medievale e la Fontana dei dodici
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Genova, Venezia e Firenze sono città straordinarie, ma i film ne hanno esaltato ancora di più la loro bellezza. E’ il caso, ad esempio, del capoluogo ligure, uno dei protagonisti della crime story “Petra”, recentemente proposta da Sky Cinema. Gli scorci inconfondibili di Genova fanno da sfondo alle intricate vicende che l’ispettrice Petra Delicato (Paola Cortellesi) deve risolvere. Si vedono il porto, l’Acquario di Genova, i portici di via XX Settembre, uno dei luoghi dello “struscio” dei genovesi, e il Teatro Carlo Felice. E ci sono piazza De Ferrari, la principale piazza genovese dove si svolgono tutti gli eventi più importanti, ma anche i “caruggi“, le strette vie di Genova larghe tanto da far passare un “carro”, e le “crêuze“, le scalinate che, dalle alture collinari, permettono di scendere a valle. A proposito, come non citare la funicolare Zecca-Righi, che Petra prende per recarsi da casa alla Questura, un mezzo di trasporto a un solo binario costruito alla fine dell’800: per chi visita Genova per turismo è una bella esperienza da fare. La bellezza di Venezia è immortalata in tanti film, anche molto famosi. Si pensi a “The Tourist”, del 2010, con Johnny Depp e Angelina Jolie, dove si distinguono la stazione di Santa Lucia, l’Hotel Danieli, la Peggy Guggenheim Collection, l’Arsenale e il Fondaco dei Turchi, o a “Morte a Venezia”, uno dei film più premiati di Luchino Visconti. Piazza San Marco, il Ponte di Rialto, calli e canali sono protagonisti anche del “Casanova” di Lasse Hallström con Sienna Miller ed Heat Ledger de “Il mercante di Venezia” con Al Pacino. Ma Venezia è al centro anche di nuove produzioni, con la facciata di Palazzo Ducale che sembra esplodere in “Lybra”, settimo episodio di “Mission Impossible”, che vede Tom Cruise cimentarsi anche nel salto da una gondola all’altra, mentre tra Rialto e piazza San Marco si sono girate le ultime scene di “Across the River and Into the Trees”, tratto da un romanzo di Ernest Hemingway, della regista Paula Ortiz con Liev Schreiber. Il centro storico di Firenze è, invece, al centro della terza stagione della produzione spagnola “La Casa di Carta”, una delle serie di maggior successo degli ultimi anni. Alvaro Morte e Pedro Alonso hanno registrato a Firenze alcune scene davanti alla Cattedrale di Santa Maria del Fiore, in Piazza della Signoria, dove svetta imperante Palazzo Vecchio, e a Piazzale Michelangelo, da dove si ammira uno splendido panorama sulla città. Concludiamo ricordandovi che a Firenze è stato girato uno dei film più conosciuti e amati di tutta la storia della commedia italiana, “Amici miei”, del 1975, che ha consacrato Mario Monicelli nell’olimpo del cinema italiano. E il viaggio continua prossimamente alla scoperta delle location cinematografiche di provincia. Per la gioia dei turisti cinefili (e non solo).
In viaggio sui set di film e fiction (2 parte)
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di Lavedo sul Lago di Como. Nelle sue sale e giardini sono state girate varie pellicole internazionali, tra cui “Un mese al lago” di John Irvin (1995), “Star Wars: Episodio II - L’attacco dei cloni” di George Lucas (2002) e “Casino Royale” di Martin Campbell (2006), dove James Bond (Daniel Craig) trascorre un periodo di convalescenza.
In vacanza nel Paese più bello del mondo
Piemonte, dalle risaie ai castelli medievali
Turismo per cinefili (e non solo). Location da sogno, in particolare tra Lombardia e Piemonte, dove sono state ambientate scene famose
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ontinuiamo il nostro percorso alla scoperta di luoghi dove sono state girate scene di celebri film e che magari hanno acquisito notorietà proprio per quello. Nella prima parte ci siamo soffermati nei capoluoghi regionali raggiunti dai nostri giornali, ora ci spostiamo in provincia.
1. Lago di Braies, location di “Un passo dal cielo” 2. Como, Villa Olmo dove furono ambientate alcune scene di “Innamorato pazzo” 3. Le risaie vercellesi in una scena di “Riso Amaro” 4. Villa Balbianello dove sono state registrate scene di “Star Wars II” e “Casino Royale” 5. Il Castello di Agliè scenario della serie televisiva di Canale 5 “Elisa di Rivombrosa”
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I più famosi Ci sono luoghi che prima di essere lo sfondo di un film o di una serie televisiva non erano così noti al grande pubblico. Due esempi su tutti: il Lago di Braies, piccola perla delle Dolomiti, e il Castello di Agliè, nei pressi di Torino. Il Lago di Braies, un incredibile set cinematografico nel Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, deve il suo successo alla fiction della Rai “Un Passo dal Cielo”, con Terence Hill e Daniele Liotti. Qui il paesaggio è davvero fiabesco, quasi magico, e si può ammirare tutto l’anno, anche in inverno, quando il lago è ricoperto da uno spesso strato di ghiaccio; d’estate, invece, è possibile noleggiare una barca a remi e spingersi in mezzo al lago. La palafitta di legno da dove si può noleggiare la barca a remi è la casa di Pietro nella fiction.
Eventi da non perdere La Rovereto di Fortunato Depero e la mostra al Mart Il prossimo 6 novembre, a Rovereto (TN), si può passeggiare sulle orme di Fortunato Depero dalla casa museo fino a piazza Rosmini. La visita guidata introduce alla figura istrionica dell’artista poliedrico, roveretano d’adozione, partendo dagli spazi espositivi della Casa d’Arte Futurista Depero, espressione delle numerose discipline artistiche nelle quali si è cimentato. La visita prosegue verso via Rialto con un focus sulle prime esperienze artistiche deperiane. Conclusione del percorso in piazza Rosmini, dove Depero, giovanissimo, espose le sue prime opere. Il tutto, per chi vuole, può proseguire al Mart di Rovereto dov’è in corso, fino al 13 febbraio 2022, la mostra “Depero new Depero”, un viaggio intenso nella creatività di questo artista poliedrico, annoverato tra i
più importanti esponenti dell’arte futurista. Per prenotare la visita guidata, info@visitrovereto.it; per la mostra al Mart, numero verde 800397760, info@mart.tn.it
A Savigno-Valsamoggia (BO) torna Tartófla Ritorna, Tartófla, il Festival internazionale del tartufo bianco di Savigno giunto alla 38esima edizione. Un evento imperdibile per gli amanti del profumo e dell’aroma di questa pregiata tipologia di tartufo che nasce nei boschi di questa fortunata porzione dell’Appennino bolognese. Il centro storico del paese si trasforma in un incantevole scenario dove sarà possibile visitare la mostra mercato del tartufo con gli espositori locali e nazionali, con la possibilità, per gli amanti del trekking, di
Ancora meno noto era il Castello di Agliè. Finché, a fine 2003, sugli schermi non comparve la serie televisiva di Canale 5 “Elisa di Rivombrosa” con Vittoria Puccini e Alessandro Preziosi, il più grande successo televisivo degli anni 2000, arrivata a toccare il 41% di share con oltre 12 milioni di telespettatori, ambientato principalmente nella dimora torinese. Da allora è diventata meta abituale dei cinefili e non solo.
bacino del capoluogo comasco ci sono ville che sono state protagoniste di lungometraggi. Prima fra tutte Villa Olmo, splendido edificio neoclassico, opera dell’architetto Simone Cantoni voluta dalla famiglia dei marchesi Odescalchi a fine Settecento, dove furono ambientate alcune scene di uno dei film più noti di Adriano Celentano e Ornella Muti, “Innamorato pazzo”, ma anche de “I ragazzi di via Panisperna” di Gianni Amelio. Poco dopo a Cernobbio, si
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Che scenario il Lago di Como! Quanti film ha ispirato il Lago di Como, quante scene sono rimaste nella memoria degli spettatori! Uno dei modi per poterne ricordare i più importanti è quello di imbarcarsi su un battello e percorrerlo. Già nel
affrontare straordinari itinerari. Per informazioni: tel. 051,6702711 Fino al 14 novembre a Gualtieri (RE), la mostra “Ligabue, la figura ritrovata” Ancora pochi giorni per visitare “Ligabue, la figura ritrovata”. La mostra, in corso nel bellissimo Palazzo Bentivoglio di Gualtieri (RE), si chiuderà il 14 novembre. Si tratta di una rassegna particolare che propone un inedito dialogo tra il segno di Antonio Ligabue e quello di undici artisti contemporanei che operano, prevalentemente, in ambito figurativo: Evita Andùjar, Mirko Baricchi, Elisa Bertaglia, Marco Grassi, Fabio Lombardi, Juan Eugenio Ochoa, Michele Parisi, Ettore Pinelli, Maurizio Pometti, Giorgio Tentolini e Marika Vicari. La mostra comprende sedici dipinti di Antonio Ligabue, molti dei quali non esposti negli ultimi anni, e una trentina di opere realizzate dagli artisti invitati, la maggior parte delle quali inedite. Per informazioni: tel. 0522221853 / 3492348333 - info@museo-ligabue. it – www.museo-ligabue.it
incontrano due luoghi d’eccezione per il cinema: Villa Erba, costruita a fine Ottocento e oggi centro espositivo internazionale, è stata lo scenario di film come “La partita - La difesa di Lužin” di Marleen Gorrisbe “Murder Mystery” con Jennifer Aniston e Adam Sandler; e Villa d’Este, uno degli hotel di lusso più famosi al mondo, location del primo lungometraggio, nel 1925, di Alfred Hitchcock, “Il labirinto della passione”, ma pure di altri film come “L’ombra del sospetto” con Antonio Banderas, e persino di alcune puntate della fiction americana “Beautiful”. Sull’altra sponda del lago c’è la splendida Villa Pliniana di Torno, le cui origini risalgono al 1573, che ospitò numerosi personaggi tra monarchi, scienziati, musicisti, poeti e scrittori, da Napoleone a Francesco I e la regina Margherita di Savoia, da Alessandro Volta a Franz Liszt, fino a Stendhal e George Gordon Byron. Un luogo misterioso, circondato da diverse leggende: forse anche per questo Mario Soldati lo scelse per ambientarvi “Malombra”, tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro.Ma l’apice del nostro viaggio si tocca a Lenno, nella straordinaria Villa Balbianello, oggi proprietà del Fondo Ambiente Italiano, che si affaccia dal promotorio
Se la città di Torino è al centro di centinaia di pellicole, anche il resto del Piemonte ha lasciato il segno in tanti film. Chi non ricorda, ad esempio, “Riso amaro”, film di Giuseppe De Santis del 1949, con Vittorio Gassman, Raf Vallone e una splendida Silvana Mangano, che per la prima volta fece conoscere agli italiani il duro lavoro delle mondine nelle risaie? La pellicola è girata alla Cascina Veneria, a Lignana, e alla Cascina Selve di Salasco nel Vercellese. Per trovare qualcosa di simile si può andare alla tenuta La Colombara nella vicina Livorno Ferraris, sede del Conservatorio del Riso, un museo sui generis dove sono stati fedelmente ricostruiti gli ambienti del tempo, dal dormitorio delle mondine alla piccola scuola destinata alla comunità contadina. Ci spostiamo a Ivrea dove quello che oggi è un sito Patrimonio dell’Unesco nel 2013 fu la location della miniserie televisiva di Rai 1 “Adriano Olivetti: la forza di un sogno” con Luca Zingaretti e Stefania Rocca. La storia di questo grande industriale e dell’azienda a cui diede vita fu girata, infatti, in quella che oggi l’Unesco ha definito ‘Città industriale del XX secolo’ che si estende per oltre 71 ettari ed è costituita da un insieme urbano e architettonico caratterizzato da 27 beni tra edifici e complessi architettonici, progettati dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento. Facciamo un salto nel tempo per recarci al Forte di Exilles a Val di Susa (TO), uno dei più importanti sistemi difensivi del Piemonte. È qui che sono state girate parecchie riprese del film “Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno” del 1984 di Mario Monicelli. Non fatevi mancare una suggestiva visita del maniero dove, tra il 1681 e il 1687, venne rinchiuso un misterioso personaggio che, secondo la tradizione, potrebbe identificarsi con la Maschera di Ferro. Ci spostiamo nelle Langhe, tra colline colme di vigneti, sulle orme de “Il partigiano Johnny”, film di Guido Chiesa del 2000 tratto dall’omonimo libro di Beppe Fenoglio. Questo è sicuramente uno dei periodi migliori dell’anno per visitare la città di Alba e il territorio, in particolare per assaggiare il tartufo, prodotto d’eccellenza di quest’area. Non sono lontani, infine, il carcere di Saluzzo e il Museo ferroviario di Savigliano che compaiono nella miniserie televisiva “La leggenda del bandito e del campione” del 2010 che racconta la storia e l’amicizia tra il campione di ciclismo Costante Girardengo e il bandito Sante Pollastri, interpretato da Beppe Fiorello.
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