NewSImpresa Magazine Nr.1 - Marzo 2012

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INFORMAZIONE E APPROFONDIMENTI DEI MERCATI: ICT, AUTOMAZIONE, ELETTRONICA, ENERGIA

SImpresa

MAGAZINE

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Anno 2 - Marzo 2012 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita - N. 1/2012

SolidWorks is a registered trademark of Dassault Systèmes. ©2010 Dassault Systèmes. All rights reserved.

Modellazione delle superfici Modellazione delle superfici e altri strumenti: e altri strumenti: 30% in meno nei tempi di progettazione. manici di chitarra 30% in meno nei Anche tempiper dii progettazione. piùdicomplessi Anche per i manici chitarra più complessi

Maggiore efficienza

Maggiore grazie ai efficienza percorsi utensile di precisione per lautensile produzione grazie ai percorsi automatizzata di precisione per la produzione automatizzata

Condivisione più facile dei dati tra i reparti di Ricerca&Sviluppo e Produzione

Condivisione più facile dei dati tra i reparti di Ricerca&Sviluppo e Produzione

Design smarter ® with soliDworks

Prendiamo l’esemPio del musical instruments team di Fender.

Design smarter ® with soliDworks Prendiamo l’esemPio del musical instruments team di Fender. 1 Gruppi di Continuità - CAD CAE per le macchine speciali - HMI SCADA 2.0 - Automazione nelle public utilities


Se l’azienda è unica... perché non dotarla di una piattaforma unica?! RuleDesigner è una soluzione moderna e completa che contribuisce a ridurre la complessità e a migliorare la produttività organizzativa. Un ampio ventaglio di funzionalità per la gestione e l’automazione dei processi aziendali lungo il ciclo di vita del prodotto. Un ambiente distribuito, integrato e collaborativo accessibile agli utenti ovunque e su qualsiasi dispositivo.

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SOMMARIO

Anno 2 - Marzo 2012 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita - N. 1/2012

EDITORE Pentaconsulting Srl Piazza Caiazzo, 2 20124 Milano Tel. 02 92958990 - fax 02 700595960

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EdiTToriale

REDAZIONE Direttore Responsabile Massimo Fucci massimo.fucci@pentaconsulting.it

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ICT-PLM CAD CAE per le macchine speciali

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SIEMENS INDUSTRY SOFTWARE NX 8: next step, next value per lo sviluppo dei prodotti

Direttore Tecnico Valerio Alessandroni valerio@alessandroni.net Segreteria di redazione Arianna Bertotto arianna.bertotto@pentaconsulting.it

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Ha ancora senso parlare di progettazione CAD CAE oggi?

Art Director Ivan Roman ivanroman@ivanroman.it

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Speciale SolidWorks World 2012

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AUTOMAZIONE HMI Scada 2.0 (Parte 1)

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ELETTRONICA Gruppi di continuità (Parte 1)

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AUTOMAZIONE Lʼautomazione nelle reti di pubblica utilità

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INTERVISTE Omron Technology Day 2012

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STORIE DI SUCCESSO Gastronomia dʼeccellenza con il PLM

Stampa C&M print s.a.s. Via Sardegna, 13 - 20060 Vignate (MI) Autorizzazione del Tribunale di Milano n.493 del 7/10/2009

INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO Advantech Europe BV Autodesk Srl Beckhoff Automation Srl Comsol Srl Dassault Systèmes SolidWorks Corporation Hms Industrial Networks Srl Messe Frankfurt Italia Srl Omron Electronics SpA Pentaconsulting Srl Progea Srl PTC- Parametric Technology Italia Srl Riello UPS SpA Ruledesigner - Engineering PLM Solution Srl Siemens Industry Software Srl Vipa Italia Srl

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Edi

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internet of things... che fare per non rimanere al palo?

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e si viaggia via Internet uno degli argomenti tecnologici di rilievo è il cosiddetto Internet of things o IoT, una rivoluzione silenziosa, iniziata da qualche anno che, ancora una volta, rischia di diventare un’occasione mancata per il nostro sistema industriale. Un sistema ancorato a modelli di costruzione dei prodotti e non alla proposizione di prodotti che verranno acquistati dal mercato. Ma cosa si intende per IoT, una definizione interessante viene fornita dall’istituto di informatica del CNR nel 2009 (si proprio nel 2009): “ L’espressione ‘Internet delle cose’ (o ‘Internet degli oggetti’) indica il superamento dei classici limiti della rete che, fuoriuscendo dal mondo virtuale, si collega al mondo reale, al mondo degli oggetti. Tag e sensori infatti, associati ad un oggetto, possono identificarlo univocamente e raccogliere informazioni in tempo reale su parametri del suo ambiente come: temperatura, localizzazione, pressione, rumore, luce, umidità. Questo nuovo scenario tecnologico unito ai progressi delle tecnologie wireless e satellitari, offre l’opportunità di sviluppare una serie di applicazioni innovative basate sul contesto che si prevede negli anni futuri, e pervaderanno la nostra società nei più svariati campi applicativi. In quest’ottica una serie di produttori ha puntato sulla lifexperience (definita anche in altri modi, ma di questo si tratta) una piattaforma che permette lo sviluppo di un prototipo virtuale - del tutto simile all’oggetto reale - che può essere fatto testare da un potenziale campione target di acquisto in maniera tale da mandare in produzione il modello a più alta potenzialità di vendita, Da Noi, in questo mondo meccatronico, secondo in Europa, solo alla Germania, quanti si stanno comportando in questo modo. Quanti progettano, a monte ed in modalità integrata il prodotto ed il suo modello di business? Quanti hanno compreso che il vecchio adagio: per competere bisogna essere due mosse più avanti, rimane sempre valido? Certo, come al solito, alcune punte di eccellenza

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si sono già mosse in questa direzione, altre si stanno muovendo. Ma la stragrande maggioranza sembra non accorgersene, quasi come se non fossero, anch’essi parte dell’universo interessato dai cambiamenti. Il rischio vero è dato dal fatto che poi si debba passare dalla bicicletta all’hovercraft in tempi brevissimi, un’operazione certo non facile che però rappresenta la via del non ritorno. Non rimane che sperare nella nuova generazione di imprenditori, magari in affiancamento a quelli più datati, ai quali non mancano di certo le basi culturali per affrontare in maniera diversa il mercato con modelli di business innovativi. Un altro ruolo importante dovrebbe essere giocato dalle associazioni industriali di ogni ordine e grado, le quali debbono uscire da ambiti di nepotismo e devozione e, finalmente, addentrarsi in azioni strutturare atte ad incrementare la capacità di competere sia dei singoli soci, sia dell’intero sistema. Tutto negativo, non proprio, qualcosa si muove anche nella vecchia Europa che, finalmente, cerca di non rimanere al palo e materializza un’alleanza per l’internet delle cose - di cui uno degli elementi è il CATTID dell’Università Sapienza di Roma - siglando un accordo con l’Ubiquitous Networking Laboratory dell’Università di Tokyo per rendere presto disponibile in Europa una nuova generazione di tecnologie destinate ad abilitare l’Internet of Things. Il movimento nel mondo accademico, pur essendo importante, non è sufficiente a fornire linfa al cambiamento della mentalità di un ecosistema industriale che, spesso, non ha compreso che non sono cambiate le regole del gioco, ma è cambiato il gioco stesso. Ancora una volta non siamo alla presenza di una questione tecnologica ma culturale legata al management! La strada è tracciata, gli altri paesi si stanno muovendo molto velocemente, a NOI la scelta di guardare alla capacità di competere con un occhio e una focalizzazione diversi, la posta in gioco non è più lo share ma la permanenza sul mercato. Massimo Fucci


SPS/IPC/DRIVES/ITALIA Tecnologie dell’Automazione Elettrica Sistemi e Componenti Fiera e Congresso

22-24 MAGGIO 2012

Parma, Quartiere Fieristico

LE RISPOSTE PER L’AUTOMAZIONE Le ultime novità tecnologiche presentate in fiera dalle principali aziende del settore (consulta sul sito l'elenco aggiornato degli espositori)

PRODOTTI E SOLUZIONI

CONVEGNI SCIENTIFICI

- Azionamenti: sistemi e componenti - Componenti elettromeccanici e dispositivi periferici - Tecnologia sensoristica e sensori - Tecnologia di controllo - Pc industriali - IPC - Software industriale - Dispositivi elettromeccanici e digitali - Dispositivi di commutazione in bassa tensione - Dispositivi di interfaccia uomo-macchina - Comunicazione industriale - Formazione e consulenza

LE TEMATICHE 22 Maggio Automazione nella sicurezza Safety & Security 23 Maggio L'efficienza in azienda Dalla progettazione alla business intelligence 24 Maggio Network communication La rete come strumento d’interfaccia e controllo nell'industria

Registrati online per velocizzare l'accesso gratuito in Fiera su www.sps-italia.net


ICT - PLM Di Massimo Fucci

Soluzioni CAD-CAE per le aziende che operano nel mercato delle macchine speciali In un mercato competitivo caratterizzato da dinamiche evolutive molto veloci, anche uno dei settori fiore all’occhiello dell’imprenditoria italiana deve trovare il modo di continuare a competere con successo. Per essere competitivi in nuovi mercati è necessario un focus specifico sull’intero processo di sviluppo prodotto, sia in termini di tecnologie ma anche, e soprattutto, nella messa a regime di ambienti collaborativi.

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l settore delle macchine speciali, definito anche Machinery o Industrial Equipment, comprende diversi micro settori tra i quali: costruttori di dosatrici, di imbottigliatrici, di macchine per il packaging, per l’automazione di linea e di fine linea, ma anche macchine per il sollevamento e per la costruzione di infissi. Un universo di circa 10.000 operatori, che compete grazie alla presenza di imprenditori dotati di visione ed intuito, che individuata un’esigenza, sono stati in grado di progettare e realizzare macchine dalle funzionalità all’avanguardia per rispondere alle più disparate esigenze.

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Ma le cose caMbiano, e le cose sono caMbiate! Alcune evoluzioni sono avvenute per cause esterne alle singole aziende come, ad esempio, lo spostamento delle aree produttive, la forte crescita dei paesi emergenti, una maggiore richiesta di personalizzazione a budget limitati. Altri fattori sono interni alle singole aziende, quali la struttura rimasta fondamentalmente piccola, la discontinuità nello sviluppo di nuove idee in prodotti di successo (anche i fondatori invecchiano) e soprattutto il mancato investimento continuo in cultura d’azienda innovativa su prodotti, tecnologie, modelli di business.


CAD CAE per le macchine speciali

sia alle tecnologie di lavorazione, senza influire negativamente sull’usabilità del prodotto. Tutti i fornitori hanno proceduto a una revisione del proprio portafoglio che risulta essere ampio, anche grazie ad una lunga stagione di acquisizioni e fusioni tra aziende del settore. L’offerta tecnologica attuale di strumenti a supporto del ciclo di sviluppo prodotto rappresenta una vera e propria opportunità a cinque stelle per i costruttori di macchine, che possono sviluppare politiche di cattura e distribuzione controllata della conoscenza aziendale, applicando la strategia del riuso, in maniera da capitalizzare sempre più quanto già realizzato, con il grande vantaggio di poter governare un processo d’innovazione sistematica che poggia su di una cultura tecnica che pochi altri paesi possono vantare. Tutto ciò implica la costruzione di un ambiente informatico integrato (PDM-PLM) tra i diversi processi aziendali, non basta più produrre dati di progetto, bisogna anche gestirli in modo adeguato. L’offerta e le strategie dei principali operatori sono diversificate, alle aziende la facoltà di scegliere bene.

Digital PrototyPing, il valore aggiunto Di autoDesk Per chi realizza Macchine sPeciali

Le aziende hanno sì investito in tecnologia e infrastruttura, ma quasi sempre a macchia di leopardo, senza un disegno integrato. Un esempio su tutti la formazione per una buona introduzione degli strumenti CAD e soprattutto CAE: quante sono le aziende che oltre ad applicare una politica di riduzione dei costi da parte dell’ufficio acquisti hanno pianificato anche un adeguato piano di formazione nel tempo? Decisamente poche. Le motivazioni indicano che è un costo che non s’intende sostenere, in realtà è un problema di cultura aziendale, perché se un costo si ammortizza in breve tempo e porta benefici che travalicano l’esborso economico, allora va messo nell’elenco degli investimenti. Sono passati molti anni da quando nell’ufficio tecnico si parlava di tecnigrafo elettronico, ora le aziende operano su modelli digitali tridimensionali del tutto ‘identici’ a quelli reali. Modelli sui quali è possibile oramai eseguire una miriade di simulazioni che interessano tutte le discipline. Esiste la possibilità concreta di testare funzionalità, configurabilità, manutenibilità di un prodotto, ancora prima che questo venga realizzato. Ma non solo, nella fase di progettazione e simulazione è anche possibile decidere tipologia e quantità dei materiali da utilizzare in maniera tale da ridurre l’impatto ambientale dovuto sia ai materiali stessi

Forte della sua storia, Autodesk (www.autodesk.it) continua nella sua strategia rivolta a rafforzare la fruibilità della sua piattaforma Inventor, uno strumento che utilizzato insieme ad altri prodotti a portafoglio, consente non solo di simulare la macchina da realizzare, ma anche di verificarne il funzionamento ed il suo inserimento nel suo spazio operativo reale. La costruzione di modelli digitali completi consente una serie di operazioni a beneficio di diversi settori: per le vendite (si fanno vedere i prodotti prima di realizzarli fisicamente), per la progettazione (revisione e test di quanto progettato in tempo reale) e anche per gli acquisti (interazione con i fornitori mediante modelli 3D). “In quest’ambito Autodesk con la sua soluzione per il Digital Prototyping (Autodesk Inventor, Autodesk Alias e Autodesk Simulation) consente agli ingegneri di progettare virtualmente un prodotto completo e simularne il funzionamento nel mondo reale, prima della sua realizzazione fisica- afferma con enfasi Sandro Zagatti, vertical sales manager

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ICT - PLM

CAD CAE per le macchine speciali

Autodesk Italia - questo rappresenta un miglior supporto della competitività aziendale, oltre che a una notevole riduzione di costi e tempi per l’introduzione del prodotto sul mercato”. La capacità di rispondere in maniera esaustiva alle diverse esigenze è supportata dai continui sforzi rivolti all’interoperabilità tra le diverse applicazioni, in tutta la gamma di suite Autodesk è possibile gestire con la stessa interfaccia e lo stesso database tutte le diverse applicazioni, con un impatto positivo sui costi di formazione dei clienti e sull’usabilità immediata delle diverse applicazioni. “Le piccole e medie imprese - conclude Zagatti - anche quelle operative nel mercato del Machinery, hanno spesso considerato l’implementazione di soluzioni PLM troppo onerosa per le proprie risorse. Oggi noi offriamo una soluzione per il PLM denominata Autodesk 360, interamente basata su cloud ed a supporto dei nostri strumenti di progettazione già installati, consentendo una migliore collaborazione e una più accessibile gestione delle informazioni”.

L’anaLisi muLtifisica di comsoL per una simuLazione di quaLità Le esigenze di simulazione oramai travalicano, in termini d’importanza la pura e mera esigenza di progettazione. Infatti, la progettazione, per quanto essenziale, va assolutamente traguardata da verifiche importanti che consentono di realizzare da subito un prodotto dalle caratteristiche funzionali ‘di valore’, che consentano una buona fruibilità nell’utilizzo, una buona manutenibilità e il minor impatto ambientale possibile. “In quest’ambito, la nuova versione di COMSOL Multiphysics

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(www.comsol.it), si presenta come un ambiente operativo unico nel suo genere - afferma Valerio Marra, marketing manager di Comsol - infatti è l’ambiente di modellazione e simulazione degli elementi finiti che permette all’interno dello stesso applicativo la creazione della geometria e della griglia di calcolo, l’impostazione del modello, la sua soluzione e il post-processing dei risultati”. La capacità di modellare e simulare fenomeni multifisici nell’ambito di diverse discipline, di definire il proprio problema fisico direttamente tramite interfaccia grafica senza la necessità di ricorrere a strumenti di programmazione esterni e di interfacciarsi in modo semplice con altri prodotti o sorgenti di dati, sono alla


Raffreddamento della palettatura statorica di una turbina: distribuzione di temperatura e degli stress di von Mises nelle zone di saldatura laterali.

Capture the Concept. Simuli fedelmente le prestazioni dei suoi prodotti con COMSOL Multiphysics®, il software dall’usabilità eccezionale capace di includere tutti i fenomeni fisici presenti nel mondo reale. L’approccio COMSOL alla multifisica porta a risultati importanti e tangibili come la riduzione dei tempi di sviluppo e il supporto all’innovazione continua di prodotto e di processo.

Per saperne di più: www.comsol.it/showcase

© 2012 COMSOL. COMSOL E COMSOL MULTIPHYSICS SONO MARCHI REGISTRATI DI COMSOL AB. CAPTURE THE CONCEPT È UN MARCHIO DI COMSOL AB. GLI ALTRI PRODOTTI O MARCHI SONO MARCHI DI FABBRICA O MARCHI REGISTRATI DEI RISPETTIVI PROPRIETARI.


ICT - PLM

CAD CAE per le macchine speciali

base dei benefici rivolti agli utilizzatori. COMSOL mette a disposizione degli utenti una piattaforma d’analisi integrata in grado di trattare, in modo completo, un elevato numero di analisi fisiche, che possono essere accoppiate tra di loro secondo la sequenza desiderata dall’utente, ad esempio: analisi termo-elettro-strutturali, termo-fluidodinamiche e d’interazione fluido-struttura. Il tutto operando sullo stesso database e con la stessa interfaccia. “L’architettura modulare di COMSOL Multiphysics - aggiunge Marra - permette di operare in ambienti multicad con estrema facilità. Infatti, mediante l’aggiunta di moduli per la comunicazione bidirezionale si può operare avendo in linea dati generati dagli applicativi dei più diffusi sistemi CAD”. Inoltre, la presenza di specifiche applicazioni, strumenti di modellazione ausiliari (librerie di materiali, ottimizzazione e analisi di sensitività), interfacce a diverse tipologie di solutori, fanno si che settori specifici, come quello del machinery ne possano trarre notevoli benefici nella simulazione, e quindi nella realizzazione di prodotti che rispettano i dati di targa predefiniti.

Foto gentilmente concesse da FPZ S.p.A.

IntegrazIone, collaborazIone e cloud, la rIcetta vIncente dI dassault systèmes Per sopravvivere in un mondo dove il consolidamento mediante fusioni e acquisizioni sembra la strategia di crescita preferita, è essenziale realizzare una piattaforma per la gestione di un’innovazione sostenibile. L’adozione e l’implementazione di un approccio strategico basato sul PLM è una strada per ottenere benefici in termini di redditività e profitti anche per le aziende che operano nel mercato delle macchine speciali. Foto gentilmente concesse da FPZ S.p.A.

“I costruttori di macchine e impianti industriali - afferma Gianluca Gonella Amministratore Delegato Dassault Systèmes Italia - devono trovare nuove soluzioni per conquistare e mantenere margini di competitività ed adottare strategie di produzione che cambiano in funzione della complessità del prodotto e delle modalità di lancio e commercializzazione delle linee di prodotti”. La piattaforma Dassault Systèmes (www.3ds.com/ it) mette a disposizione processi ‘pronti all’uso’ che aumentano l’agilità operativa, proteggono gli investimenti e velocizzano i processi decisionali. Grazie all’accesso online centralizzato e unificato a tutto il loro patrimonio di informazioni in 3D, i costruttori di macchine e impianti industriali possono ridurre drasticamente i tempi, valorizzare e riutilizzare al meglio la proprietà intellettuale e favorire la collaborazione fra i team di tutte le discipline, coinvolgendo ingegneri e progettisti con le specializzazioni più svariate, e anche utenti non tecnici. “L’ultima generazione delle soluzioni di Dassault Systèmes - conclude Gonella - è stata concepita e sviluppata all’insegna della collaborazione e della ‘migrazione’ verso il cloud. Infatti, con la piattaforma V6 basata su un’architettura orientata ai servizi (SOA) abbiamo concretizzato il concetto del PLM 2.0, rendendo disponibile il PLM online per tutti”.

Ptc, Per comPetere focus sul sIstema dI svIluPPo Prodotto (Pds) Il sistema di sviluppo prodotto (PDS) di PTC (www.ptc.com/go/ pds) ha il merito storico di aver definito una nuova frontiera per lo sviluppo di soluzioni integrali. Si presenta come un insieme

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NX8: NeXT sTeP, NeXT vaLue Per Lo svILuPPo deI ProdoTTI Siemens PLM Software (www.plm.automation.siemens.com/it_it/), business unit di Siemens Industry Automation Division, mette a disposizione del mercato manifatturiero la suite NX8. Una soluzione integrata per la progettazione, analisi e produzione (CAD/CAE/CAM), nell’ambito delle soluzioni per la gestione del ciclo di vita dei prodotti (PLM). Questa versione poggia su di una foundation consolidata a cui sono state aggiunte diverse le migliorie, con funzionalità nuove o potenziate per la progettazione di macchinari e attrezzature, e altre migliorie che uniscono l’automazione della progettazione di attrezzature con gli strumenti di valutazione e simulazione CAE in diversi ambiti.

In particolare, gli utenti troveranno in NX 8: una nuova tecnologia dei ‘moduli di parti’ che semplifica la modellazione e la modifica di progetti complessi; l’ampliamento degli strumenti di convalida dei progetti e HD3D che migliora l’interazione, arricchisce la reportistica e la presentazione grafica dei dati PLM da diverse fonti; la presenza della tecnologia Syn-

chronous Technology ulteriormente potenziata al fine di semplificare l’interoparabilità in ambienti multicad; la modellazione delle feature dotata di maggiore flessibilità e controllo nella creazione di campiture. La sezione CAE ora comprende nuove funzioni per l’ottimizzazione e l’analisi multi fisica e nuovi metodi per l’analisi di assiemi complessi. Le migliorie a NX Nastran riguardano l’analisi non-lineare e dinamica e un aumento delle prestazioni di calcolo associate a una maggiore facilità della modellazione, mentre le migliorie alla simulazione a livello di sistema semplificano la gestione degli assiemi a elementi finiti e potenziano la capacità di calcolo per l’analisi fluidodinamica computazionale (CFD). Le funzionalità High Definition 3D (HD3D) offrono evoluzioni come le ‘misure dei risultati’ della simulazione, che consentono di collegare direttamente i risultati ai requisiti in modo da supportare le decisioni dei team di lavoro. Le migliorie apportate a NX CAM per macchinari e attrezzature potenziano le funzionalità esistenti in ambito dell’automazione della programmazione e simulazione integrata di macchine utensili, aggiungendo nuove funzioni automatizzate che semplificano la generazione di percorsi utensile intelligenti. Migliorata anche l’integrazione con Teamcenter per la gestione e la condivisione dei dati di prodotto, in modalità sicura, anche da iPAD.

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ICT - PLM

CAD CAE per le macchine speciali

di prodotti aventi un unico linguaggio, un unico database e un’unica interfaccia a garanzia di interoperabilità e facilità di apprendimento. Il PDS consente dunque alle aziende manifatturiere di beneficiare di un vantaggio competitivo continuo e in tempi rapidi. “Per essere ancora più efficaci, nel prossimo futuro - sottolinea l’ingegner Fabrizio Ferro, Director, Technical Sales & Business Development PTC in Italia - prevediamo una riorganizzazione aziendale in segmenti allineati alle diverse linee di prodotto sviluppate da PTC e focalizzati sulla trasformazione delle reali esigenze del mercato in soluzioni predefinite - che già contengono un modello operativo di provata efficacia - da proporre ai nostri clienti”. L’obiettivo è di abbassare la soglia d’ingresso economica e, nel contempo, ridurre i tempi di messa a regime operativa. “Nel Machinery - aggiunge Ferro - abbiamo esempi di applicazioni legate allo studio dei movimenti ed all’ottimizzazione geometrica e strutturale che beneficiano della completa integrazione con le applicazioni di modellazione, che consentono agli operatori di lavorare nella stessa interfaccia senza la necessità di trasferimenti di geometrie, spesso onerosi e causa di errori”. Inoltre, la piattaforma Creo consente l’interoperabilità tra modellazione parametrica e modellazione diretta, garantendo la possibilità di passare da un paradigma all’altro più volte e il mantenimento e riconoscimento dei dati e delle funzioni nel passaggio da una modalità all’altra. “L’integrazione con la soluzione per la gestione del ciclo di vita del prodotto (PLM) Windchill - conclude Ferro - consente

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alle aziende del Machinery di perseguire in modo efficiente le strategie di modularizzazione dei prodotti, di gestione dei gruppi a formato, di configurabilità e di controllo della configurazione del prodotto. Tutto ciò, grazie all’unione delle funzionalità CAD (Creo) con quelle di visualizzazione (Creo View) e con quelle di configurazione della distinta (Windchill), che consente la validazione senza errori delle possibili varianti ed opzioni che possono essere applicate ad una macchina”.

RuleDesigneR un sistema apeRto a suppoRto Dell’integRazione Dei pRocessi CAD e CAE producono contenuti, questi vanno proceduralizzati ed integrati con gli altri processi aziendali. L’ufficio tecnico deve colloquiare perfettamente con il marketing, le vendite, l’assistenza, l’ufficio acquisti. Un obiettivo raggiunto dall’italianissimo Ruledesigner (www.ruledesigner.com). “La nostra soluzione - commenta l’Ing. Gianfranco Biguzzi, Ceo RuleDesigner - eredita i venticinque anni di esperienza che la nostra azienda ha maturato nei comparti del settore manifatturiero tra i quali il machinery. Anche se mi preme evidenziare che, da tempo, abbiamo superato il limite di uno specifico settore di applicazione grazie al raggiungimento di una perfetta gestione e integrazione dei processi PLM con i processi relazionali, il mondo documentale e l’automazione di processo”. In particolare, RuleDesigner offre soluzioni che vanno dalla classificazione e archiviazione dei dati tecnici (PDM) alla configurazione di prodotto e distinta, fino alla generazione


Stai al paSSo. Guarda come l’ultima gamma autodesk® per la progettazione e la produzione di prodotti può aiutarti a creare e distribuire un lavoro assolutamente innovativo. Visita il sito www.autodesk.it

immagine riprodotta per gentile concessione di Dynamic Structures ltd.

Autodesk is registered trademarks or trademarks of Autodesk, Inc., and/or its subsidiaries and/or affiliates in the USA and/or other countries. All other brand names, product names, or trademarks belong to their respective holders. Autodesk reserves the right to alter product and services offerings, and specifications and pricing at anytime without notice, and is not responsible for typographical or graphical errors that may appear in this document. © 2011 Autodesk, Inc. All rights reserved.


ICT - PLM

Speciale PDM

Gli Intervistati del servizio Soluzioni CAD CAE per il Machinery

Fabrizio Ferro Director Technical Sales & Business Development di PTC Italia

Gianluca Gonella Amministratore Delegato Dassault Systèmes Italia

Sandro Zagatti, vertical sales manager Autodesk Italia

Gian Luca Sacco Direttore Marketing Sud Europa di Siemens Industry Software

Luca Rossettini, VP Sales EEMEA di Dassault Systèmes SolidWorks Corporation

Valerio Marra, marketing manager di Comsol

Gianfranco Biguzzi, Ceo RuleDesigner

automatica delle offerte, dei disegni tecnici e della documentazione di commessa. Nella gestione dell’outsourcing e della comunicazione con clienti, fornitori e co-designer, RuleDesigner sovraintende lo scambio di informazioni tramite la pubblicazione automatica -ma profilata via web- delle informazioni tecniche, l’unica procedura che consente di garantire l’accesso solo a chi ne ha diritto e ci si accerta che proprio l’ultima revisione venga ricevuta o consultata. “In un’ottica globale - conclude Biguzzi - RuleDesigner permette di gestire il flusso informativo, i processi relazionali e le attività in modo organizzato, coordinato e integrato lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. Tra gli strumenti trasversali RuleDesigner offre gestione progetti, gestione documentale, gestione prodotto, CRM comprensivo di strumenti per le vendite e di service, gestione delle parti a ricambio e condivisione di documenti. Infine, “E’ una soluzione web, che sposa i paradigmi wiki, accessibile da qualunque dispositivo mobile (Tablet, ipad,smartphone.. )”.

Meccatronica e PLM, gLi asset vincenti secondo sieMens industry software Per sviluppare macchine dotate di elevata funzionalità e flessibilità, il progetto fin dalla sua fase iniziale, deve tener conto delle diverse componenti (meccanica ed elettronica) e soprattutto della loro interoperabilità diretta in maniera tale da consentire una gestione integrata e sicura delle configurazioni di prodotto. “Molti imprenditori concordano che la capacità di innovare è fondamentale per sopravvivere e saper rispondere alle aspettative dei propri clienti è la chiave per prosperare nell’odierno mercato globale - afferma Gian Luca Sacco, Marketing Director South Europe di Siemens Industry Software - le nostre soluzioni permettono alle aziende di soddisfare questi requisiti nel modo

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più efficiente possibile, ottimizzando le risorse aziendali attraverso la definizione, il monitoraggio e la validazione digitale di prodotti e processi”. Siemens PLM Software (www.plm.automation.siemens.com/it_it) fornisce soluzioni di Product Lifecycle Management (PLM) che permettono di migliorare processi cruciali per le aziende produttrici di macchinari industriali “In particolare Mechatronics Concept Designer - continua Sacco - migliora l’efficacia del processo di progettazione di macchine e impianti, consentendo di progettare in modo rapido. Una soluzione end-to-end che rende possibile una collaborazione multidisciplinare, che consente di ridurre il time-to-market e di riutilizzare le conoscenze pregresse, per un migliore processo decisionale grazie alla valutazione delle idee”. Utilizzando i principi della progettazione di sistemi, è possibile controllare i requisiti e gli obiettivi nel corso di tutto il processo, fino al completamento del progetto. “Mechatronics Concept Designer - conclude Sacco - rende


CAD CAE per le macchine speciali

quindi possibile la collaborazione fra diverse discipline (meccanica, elettronica e automazione), permettendo di ridurre i tempi e i problemi di integrazione nelle fasi successive del processo di progettazione”.

3D e Simulazione per Funzionalità e SoStenibilità Il mercato delle macchine speciali (machinery, industrial equipment etc.), da sempre ha richiesto strumenti rivolti ad aumentare la propria capacità di competere. Soluzioni, prodotti e tecnologie in grado di capitalizzare l’ingegno e intuizioni che, necessariamente, contraddistinguono le aziende che operano in questo settore. DS Solidworks Corp. (www.solidworks.it) ha da tempo sviluppato un proprio portafoglio d’offerta che contempla sia la parte di progettazione CAD 3D, sia quella di simulazione CAE per la validazione di quanto progettato, e soluzioni di gestione della documentazione di prodotto. Il tutto in un ambiente unico e altamente integrato “Fin dalla nascita della nostra azienda – evidenzia Luca Rossettini, VP Sales EEMEA di Dassault Systèmes SolidWorks Corporation – ci siamo impegnati per portare sulla scrivania dei progettisti un prodotto con funzionalità atte a facilitare l’operato quotidiano e, nel contempo, a ridurre i tempi di sviluppo prodotto. La nostra offerta è cresciuta, di anno in anno, sia in termini di funzionalità, sia in termini architetturali rivolti a consentire la messa a regime di ambienti collaborativi all’interno e all’esterno dell’azienda. In questa direzione vanno sottolineati i risultati ottenuti, ad oggi, nell’integrazione di Solidworks, nell’ambito dell’intera piattaforma Dassault Systèmes e mi riferisco ad Enovia, a 3DVia e, non

ultimo agli sviluppi di funzionalità di progettazione assistita a supporto dello sviluppo di prodotti a basso impatto ambientale”. Le Aziende che operano nel settore delle macchine speciali a tal proposito, oltre ad un set completo di funzionalità atte a progettare in 3D e simulare secondo diversi aspetti strutturali, funzionali e di utilizzo, potranno selezionare, all’interno della loro sessione di lavoro, uno specifico cruscotto e una serie di indicatori dalla grafica accattivante ed esplicita che forniranno al progettista, in tempo reale, la quantità di sostanze presenti ed il loro impatto ambientale secondo una scala di riferimento conosciuta. “Inoltre viste le caratteristiche peculiari di questo settore aggiunge Rossettini - nel prossimo futuro vedremo l’impatto sull’operatività dei nostri sviluppi in ambiente cloud, che, a mio avviso, sistemati i temi di connettività a larga banda, rappresenta una grossa opportunità”.

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iCt - pLM

Speciale pdM

Di Umberto Cugini

Ha ancora senso parlare di progettazione Cad Cae oggi?

Dopo circa 40 anni che si occupa di strumenti a supporto del ciclo di sviluppo dei prodotti, l’ingegner Cugini (Politecnico di Milano – Gruppo Kaemart) mette su carta la sua vision su quello che è successo e sulle tendenze prossime venture. Ci aspettano iVP e KANSEI Engineering.

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Soluzioni CAD CAE

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l settore meccanico e dell’automazione è un settore importante e sempre trainante dell’economia italiana con punte e nicchie di assoluta eccellenza globale sia in termini tecnici sia di leadership di mercato. Ma essendo il settore industriale e dell’ingegneria più antico è rimasto anche quello più conservativo o meglio più affetto da inerzie mentali nell’affrontare i nuovi problemi che nascono sempre più numerosi e più rapidamente. All’inizio quando tutto era meccanico (la struttura, il movimento, l’attuazione, il controllo) e si progettavano ‘macchine’, la progettazione partiva dalla scelta di una architettura della macchina (basata su esperienza, similitudini, archetipi, intuizioni) che veniva via via verificata relativamente agli aspetti ritenuti critici ed in base alle teorie e ai metodi noti (tipicamente relativi a forme elementari e problemi semplici) corretti da coefficienti e/o indici sperimentali ed empirici. L’obiettivo del progetto era definire una macchina che funzionasse, ovvero facesse le cose per cui era stata pensata senza rompersi. La validazione dell’idea progettuale passava

attraverso la costruzione e sperimentazione di vari prototipi fisici intermedi e finali. Visto che la macchina funzionava, gli utenti imparavano ad usarla al meglio delle loro capacità. La disponibilità di computer, a partire dalla fine degli anni ’60, ha permesso di “aiutare” varie fasi del processo di progettazione in modo molto specifico e puntuale. I primi sistemi CAD (2D) ‘aiutavano’ per la definizione e documentazione degli aspetti geometrici, i primi sistemi CAE ‘aiutavano’ per le varie iterazioni di calcolo rendendo usabili approcci già noti di discretizzazione e semplificazione locale di problemi complessi e ricomposizione dei risultati locali caratterizzati da una grande quantità di calcoli impensabili senza l’ausilio dei computer. L’evoluzione è stata incrementale nei due mondi: quello della modellazione geometrica (CAD) e quello della modellazione e simulazione per quanto concerne l’analisi (CAE) ma il processo ed il ruolo degli attori non è cambiato di molto. Passando dalla progettazione di macchine a quella di sistemi,

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ICT - PLM

Soluzioni CAD CAE per il Machinery

tipicamente integranti funzioni e tecnologie diverse, è nata l’esigenza di definire nuove fasi nel processo, nuove competenze necessarie e relative alle varie tecnologie usate nei vari sottosistemi ed ovviamente nuovi strumenti di supporto specifici e globali, il tutto in un contesto caratterizzato da un sempre più elevato livello di complessità. L’approccio più semplicistico di tipo incrementale e additivo basato sull’idea di “far parlare tra loro” sistemi CAD e CAE singolarmente dedicati alla meccanica, elettronica, pneumatica, ecc ed i loro utilizzatori specialisti, non ha portato, come del resto prevedibile, a grandi successi. Lo sviluppo e la disponibilità di approcci e sistemi software cosiddetti multiphysics-based non aiutano a risolvere il problema se il processo, i ruoli e l’approccio delle persone restano quelli di prima. Bisogna cambiare paradigma. Non ha senso avere metodi e strumenti sofisticati ed efficienti di ottimizzazione ed applicarli a scelte che sono fatte a priori dal progettista sulla base di esperienze pregresse. Il livello di innovatività permesso da questo approccio è limitato ed al massimo incrementale. Un esempio tipico del come lo sviluppo di metodi e strumenti sia ben più avanti della capacità/disponibilità ad utilizzarli dovuta alla inerzia degli utenti e quello dei sistemi di ottimizzazione topologica disponibili da tempo ed utilizzati solo in nicchie specialistiche del settore automotive ed aerospace. Secondo questo approccio non si va ad ottimizzare dal punto di vista dimensionale la scelta del progettista, ma lavorando su obiettivi e vincoli si possono generare proposte morfologiche ottimizzate che verificano i requisiti, permettendo al progettista di applicare la sua esperienza a nuove possibili soluzioni, di solito caratterizzate da forte innovazione della proposta che permet-

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tono di comprendere come lavora il materiale per l’obiettivo fissato. Dal punto di vista del progettista la pressione maggiore si sposta, quindi, sempre più sulla innovatività della proposta progettuale che ci si aspetta da lui, piuttosto che sulla mera ottimizzazione ed aumento incrementale delle prestazioni. Questo cambia in modo considerevole i suoi obiettivi e quindi i metodi e gli strumenti da adottare. Questo sposta l’attenzione più sull’approfondimento della domanda a cui rispondere che non sull’elaborazione della risposta; è quindi necessario sviluppare e/o adottare strategie prima di problem setting e poi avere strumenti efficaci di problem solving. Tematiche tipiche della Systematic Innovation in tutte le sue varie articolazioni fortemente originate e legate a metodi tipo TRIZ. In quest’ambito si tende a sistematizzare il contesto in cui nasce il problema, la tipologia del problema stesso, le opportunità aperte dalla presenza del problema da risolvere e partendo da un approfondimento di questo quadro, l’individuazione delle possibili soluzioni derivate da problemi simili già risolti o adottare strategie di approccio già dimostratesi vincenti in settori diversi. Se poi si va a considerare il settore dei prodotti consumer in cui c’è una rilevante omogeneità dei prodotti concorrenti (vedi elettrodomestici, auto, pc, telefoni, ecc ) l’obiettivo principale dei progettisti è quello di proporre un prodotto che piaccia e soddisfi l’utilizzatore e potenziale acquirente più dei prodotti concorrenti. Questo significa progettare al meglio l’esperienza di uso ed interazione con il prodotto più che le sue prestazioni funzionali che diventano una commodity. Progettare e validare questi tipi di prodotti significa disporre di efficienti metodi e strumenti che permettano di sperimentare l’uso del futuro prodotto al livello più virtuale possibile quando le scelte tecniche sono ancora aperte e non delimitano in modo sostanziale lo spazio delle possibili soluzioni. Questo è quello che può fornire l’approccio del cosiddetto iVP (interactive Virtual Prototyping ) che permette un percorso inverso rispetto a quello tradizionale: si progetta e si verifica interattivamente l’uso del futuro prodotto in modo da ottimizzare l’esperienza d’uso ed una volta ben definite le prestazioni finali percepite dall’utente come ottimali, ottenere da queste le specifiche tecniche per il ciclo di progettazione di dettaglio che dovrà portare alla realizzazione di quanto già sperimentato e validato dai potenziali acquirenti. Tutto questo si basa sempre sulle tecnologie più sofisticate ed efficienti di simulazione physics-based multidominio e sui tradizionali sistemi di modellazione che però finisce nel backstage dell’ambiente di progettazione. Si progetta l’uso, si valida estensivamente in termini di varianti ed alternative e si fa partire una progettazione tecnica il più automatizzata possibile del prodotto già sperimentato dai futuri potenziali utenti/acquirenti. Questo cambia drasticamente modalità di progetto, ruoli ed in parte strumenti realizzando l’approccio del ”user centered design” ipotizzato ed in parte implementato da tempo, specie sul mercato Giapponese con il metodo KANSEI Engineering. Ma è anche un’enorme opportunità!


Speciale SolidWorks World 2012 Di Massimo Fucci

SolidWorks World 2012: San Diego, la Carica dei 5650

Non è un film, ma realtà vissuta: una folla oceanica dotata di entusiasmo stellare ha celebrato nella splendida cornice di San Diego, ancora una volta, il valore della community. Un entusiasmo capace di sovvertire le previsioni del tempo, allontana le nuvole di pioggia e richiama il sole. Una kermesse d’impatto che la sera è in grado di ‘noleggiare’ un intero quartiere per festeggiare dei convenuti. Un plauso a DS SolidWorks per i risultati ottenuti e a Dassault Systèmes che è riuscita ad integrare il prodotto nella propria soluzione con un impatto positivo sul business totale dell’azienda.

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an Diego, California, ore 7 del mattino del 13 febbraio, un pallido raggio di sole illumina la baia e si riflette sui moderni edifici del capiente Convention Center. Colori rosei e tinte pastello, che rendono ancora più importanti il passaggio dei salutisti del jogging e gli amanti della passeggiata con il cane. Uniche testimonianze viventi di quest’oasi di pace. La quiete dura poco, ore 7,30, un insieme di sagome di razze, culture e idiomi diversi, tutte dotate di zainetto nero convergono verso il Convention Center, in un continuo che dura circa un ora, durante il quale da nord, da est e da ovest un immenso brulicare di persone contente si incolonna per entrare alla general session di SOLIDWORKS WORLD 2012. Ore 8,30 apertura della general session, ed ecco la carica dei 5650, tante sono le persone che di corsa si incuneano nel salone e si piazzano nella posizione a loro più consona, la corsa sfrenata

accomuna tutti dall’attempato progettista (caspita se corrono) al giovane laureato, tutti spinti dall’entusiasmo di esserci. Un miracolo che si riconferma di anno in anno, i ‘Solidworks people’ sono fieri di appartenere alla Community e per nulla al mondo sono disposti a rinunciare alla presenza al loro evento dell’anno. A conferma della carica di energia positiva che li alimenta, va sottolineato che la stragrande maggioranza dei partecipanti paga di tasca propria l’adesione alla manifestazione, oltre che alle spese vive di viaggio e di permanenza. Un fatto più unico che raro per un’azienda che produce software! Alcuni numeri possono essere esplicativi della grandezza della manifestazione: 3 sessioni plenarie, 220 sessioni parallele suddivise per tematiche nelle tre giornate di manifestazione e oltre 250 partner con tanto di stand nell’annessa area espositiva a cui vanno doverosamente aggiunti circa 1 ettolitro di caffè e quasi centomila bottigliette di acqua minerale. Non ultimo: 1.700.000 utenti Solidworks a livello mondiale.

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Speciale SolidWorks World 2012

Il messaggIo e le strategIe L’apertura della Kermesse, come tradizione è lasciata al CEO di DS Solidworks, quest’anno tocca a Bertrand Sicot, laureato in ingegneria presso l’Ecole Nationale Supérieure des Arts et Métiers, un personaggio con oltre 20 anni di esperienza come dirigente delle attività di vendita in aziende del settore tecnico progettuale nazionali e internazionali. Bertrand conferma il successo di DS Solidworks, una delle poche realtà operative nel mercato delle soluzioni rivolte al ciclo di sviluppo dei prodotti, che sin dalla sua nascita, anno su anno, hanno continuato a crescere facendo registrare un segno positivo sia sui ricavi sia sui margini generati. Un elemento di valore, quest’ultimo, sottolineato anche da Bernard Charles , CEO di Dassault Systemes, che sotto un dilagare di applausi ha elogiato Bertrand sia per le sue doti personali, sia perché rappresenta abbondantemente il 20% della nave da lui capitanata. Sia Bertrand che Bernard hanno fatto leva sui driver che rendono vincente la strategia di Dassault Systèmes rivolta al continuo miglioramento di strumenti e soluzioni a supporto del cicli di realizzazione dei prodotti, mediante lo sviluppo di una piattaforma che consente di vivere un esperienza 3D su di un prototipo virtuale, prima che questo venga realizzato fisicamente. Un concetto che in casa Dassault sublima in Lifelike Experience. Un termine che sta a indicare la possibilità di provare un’esperienza che simula la vita reale, ossia poter vedere, valutare e interagire con un oggetto virtuale tridimensionale, che, all’occorrenza, si può anche smontare in diversi pezzi, esattamente come se interagisse con il suo corrispondente reale. “Con la Lifelike Experience - ha sottolineato Bernard - possiamo quindi immaginare il futuro e sviluppare il giusto prodotto al primo tentativo e condividere nuove idee di prodotto sia con altri progettisti ma anche con gli utilizzatori finali, grazie all’incredibile potenza ed efficacia comunicativa del 3D e della simulazione. Se si

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guarda ciò che abbiamo fatto negli ultimi anni, non è eccessivo parlare di magia in 3D. Una magia che consente di comunicare e condividere idee nel mondo virtuale”. La rivoluzione introdotta della piattaforma V6 sta nella possibilità concreta e reale di creare un ambiente nel quale riversare tutti i risultati della propria immaginazione, della propria fantasia, della propria creatività, prima di cominciare a sviluppare e produrre fisicamente qualsiasi bene oggetto, in modo da poter prevedere e capire quale valore si possa offrire alla società. “Perché in fondo è questo il compito degli innovatori - ha terminato Charlès - non si tratta di fare sempre le stesse cose con una quantità o qualità maggiore, ma di trovare una strada diversa, una prospettiva completamente nuova.”

ComunICazIone e CollaborazIone: Il termostato IntellIgente ed Il robot danzante Il format della manifestazione prevede in ogni general session almeno un ospite di rilievo con cui condividere quali siano stati gli ingredienti del successo. Quest’anno il leitmotiv sono state le capacità di collaborazione e comunicazione a supporto dell’innovazione. Ed ecco sul Palco Tony Fadell, il fortunato ‘genitore’ dell’ iPod. Tony oltre all’inevitabile riferimento al suo trascorso Apple ed in particolare al rapporto con Steve Jobs e con la capacità di rendere fruibili le innovazioni ad un vastissimo numero di utenti, ha illustrato la sua nuova avventura, la start-up company Nest con il preciso obiettivo di lanciare sul mercato il primo ‘learning thermostat’ dedicato a chi intende mantenere il giusto benessere ambientale in funzione delle proprie esigenze e nel rispetto dell’utilizzo dell’energia. Il prodotto innovativo, pensato e sviluppato da Tony insieme al suo team, altro non è che un termostato che include un’applicazione software (sembra che abbia un iPod incorporato) in grado di apprendere come ciascuno di noi intende vivere in comfort nella propria casa e di conseguenza


autoprogrammare gli impianti di condizionamento e riscaldamento oltre che il controllo di altri apparecchi e dispositivi inseriti nella domotica, in ogni vano della casa. Ma non solo, vista l’esigenza importante in merito al risparmio energetico, NEST opera variando le condizioni di funzionamento in funzione della presenza o meno della persona in quella zona della casa e reagisce alle variazioni da noi richieste, in tempo reale. Un’operazione possibile perché Next può essere tranquillamente connesso alla rete WiFi domestica, quindi può essere comodamente riprogrammato dal proprio iPhone o qualsiasi altro dispositivo esterno in grado di collegarsi alla rete domestica di riferimento. Un prodotto progettato e simulato, in tempi molto stretti, con l’ausilio del software Solidworks®. Le operazioni sono state effettuate da un team distribuito geograficamente che ha potuto utilizzare appieno sia le specifiche funzionalità 3D e di simulazione della suite applicativa, sia la possibilità di mettere a regime un efficace ambiente collaborativo. Il risultato: Next messo in vendita su Internet in poche ore era già un esempio di successo nelle vendite on line. Tutt’altro mondo quello introdotto da Marie Planchard, responsabile mondiale del settore Education in Solidworks, con una confessata passione per l’Italia, che ha invitato sul palco Bruno Maisonnier, fondatore di Aldebaran Robotics ed inventore di un prodotto particolarmente intrigante che - oltretutto - è stato utilizzato durante buona parte delle Kermesse, non fosse altro perché ne rappresentava la mascotte: il Robot NAO, cha dal vivo ha ballato ed attirato l’attenzione del pubblico, riscuotendo un notevole successo. “NAO - ha affermato Bruno - è stato sviluppato con l’utilizzo del software di Solidworks e oltre che per scopi ludici (il riferimento era alle performance sul palco) viene utilizzato, con successo, anche per scopi terapeutici”. Infatti Aldebaran sta lavorando con un gruppo in cui viene utilizzato il Robot in aiuto ai bimbi autistici In alcune situazioni risulta più semplice, per loro, interagire con i robot rispetto alle persone. “Ciò è dovuto principalmente - ha evidenziato Bruno - alle reazioni molto più prevedibili, ad un apparenza accattivante e, non ultimo alla ripetitività dei comportamenti, tipici di un Robot e particolarmente ben evidenti in NAO”. La palma del terzo “ospite” di rilievo va assegnata, con pieno diritto, alla prossima versione della Suite di Software Solidworks®. Un elemento da sempre presente nella sessione plenaria della terza giornata. Un momento particolarmente atteso dalla Community presente in sala, poiché tutti si aspettano che l’azienda inserisca nella versione a venire la maggior parte delle richieste inserite e votate nella lista dei desideri on line, mantenuta direttamente dagli utenti. Bene anche quest’anno Solidworks ha superato le aspettative che puntavano alla realizzazione del 90% della top ten. Quest’anno tutti i primi 10 desideri sono stati inseriti nella versione in progress. Le diverse funzionalità sono state mostrate in sequenza, mediante una una breve flash demo proiettata sull’intero videowall della sala. Inutile sottolineare che l’entusiasmo ha raggiunto il picco massimo ed ha messo

a dura prova le caratteristiche antisismiche del convention center, viste le frequenze raggiunte dal battito dei piedi sul pavimento e dallo scrosciare degli applausi ad ogni annuncio.

La magica serata neL gas Lamp... La Community va coccolata, un concetto ben chiaro ai responsabili di SolidWorks World 2012, che ogni anno, in funzione del luogo in cui ci si trova, organizzano una serata speciale rivolta a tutti i partecipanti in cui è possibile degustare cibi e bevande, nonché socializzare in un ambito libero in cui il brand dell’azienda non è per nulla invadente. A questo scopo San Diego ben si presta. Nelle vicinanze del Convention Center, raggiungibile comodamente a piedi in pochi minuti, si trova il quartiere denominato Gas Lamp, per via della presenza di nuovi lampioni in stile liberty che ricordano quelli installati in origine dotati di alimentazione a gas. Il quartiere è pieno di locali in cui poter mangiare ed ascoltare musica, anche dal vivo. Bene! il Gas Lamp viene delimitato da una serie di transenne che inibiscono l’ingresso alle automobili, e, per l’intera serata, l’accesso è consentito ai soli possessori di Badge della convention, i quali possono degustare diversi ‘cibi di strada e non’ fruibili sia presso i punti buffet organizzati lungo il percorso, sia all’interno dei singoli locali. Una sorta di grande festa privata in cui scorrono alcuni ettolitri di birra (per socializzare, ovviamente) e, oltre che mangiare, si possono ascoltare diversi generi musicali. Un evento gradevole, in cui ciascuno si sente coinvolto nella community.

LifeLike, coLLaborazione, integrazione, passione ed entusiasmo per battere La crisi In estrema sintesi, ogni azienda è in grado di battere la crisi se interiorizza che non può continuare a operare nello stesso modo in cui ha operato negli ultimi anni. Le aziende devono convincersi che il ‘valore’ fa e farà sempre la differenza. Prima di realizzare un prodotto, bisogna guardare attentamente al proprio cliente o – meglio - al cliente del proprio cliente, le cui esigenze, se soddisfatte decretano il successo delle aziende produttrici. Dassault Systèmes intende offrire le soluzioni con le quali le aziende possono individuare i propri valori, trasferirli nei propri prodotti attraverso la tecnologia 3D e trasformarli in realtà. In tutto questo l’offerta del brand Solidworks gioca un ruolo fondamentale. Mette a disposizione dei progettisti uno strumento 3D in grado di supportare tutte le fasi di progettazione e di simulazione dei prodotti. Una soluzione software oramai totalmente integrata nell’architettura e nell’intero portafoglio di offerta a marchio Dassault Systèmes, in grado di interoperare con le diverse applicazioni per la fruizione della realtà virtuale, di facilitare la collaborazione tra diverse menti implicate in un medesimo progetto, anche su discipline differenti, ma anche con gruppi di utenti che possono ‘testare’ in anteprima ciò che andranno ad acquisire. In estrema sintesi la via che porta al successo impone a tutti di innovare, integrare, collaborare … arrivederci a SolidWorld 2013, Orlando, Florida, dal 20 al 23 Gennaio!

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Speciale SolidWorks World 2012 Di Massimo Fucci

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SOLIDWORKS... SPEAKS ITALIAN

lla fine, il talento viene fuori in maniera talmente dirompente che al vertice della ricerca e sviluppo di un prodotto così importante come Solidworks, viene chiamato un italiano : Gian Paolo Bassi, modenese, caparbio, geniale, opera nel settore dello sviluppo CAD da circa un ventennio, la sua esperienza nasce in Italia direttamente sui modellatori solidi 3D e si sviluppa, nel tempo, con collaborazioni con diverse aziende leader. Un percorso in cui Gian Paolo deposita ben cinque brevetti in ambito software CAD e collabora, gomito a gomito, con una delle menti più fini, a livello mondiale, nello sviluppo di software: Attilio Rimoldi. Solidworld 2012, a San Diego, è la prima grande manifestazione del brand, in cui Gian Paolo incontra i giornalisti di tutto il mondo. A valle della sua seguitissima conferenza stampa sono riuscito ad ottenere una sessione diretta, in virtù di un lontano trascorso che ci ha visto sulla stessa barca, in cui oltre che rispondere alle domande si sono condivise alcune considerazioni. Qual’è la sensazione e la responsabilità di essere a capo della R&D di uno dei prodotti leader di mercato? La sensazione è quella di una “once in a lifetime opportunity” per contribuire allo sviluppo di un settore che come sai mi ha completamente assorbito e appassionato da quando ho scoperto il CAD all’Università di Bologna. Lo stato attuale degli strumenti CAD è ancora piuttosto distante da quello che immaginavo sarebbe stato quasi 30 anni fa, nel senso che secondo me non abbiamo progredito a sufficienza specialmente se paragoniamo questo settore ad altri dell’information technology. La stragrande maggioranza della documentazione tecnica non è progredita per nulla dai tempi di Leonardo. Se si pensa all’ubiquità ed all’istantaneità delle informazioni, che hanno completamente trasformato la nostra vita in una miriade di aspetti, dal modo in cui studiamo e facciamo ricerca o ci intratteniamo, al modo in cui scegliamo I nostri leader politici (ndr – da questa affermazione si comprende come Gian Paolo da anni viva in America), da come facciamo business globale a come comunichiamo le nostre idee ed esperienze. Francamente non vedo la stessa profonda rivoluzione nel modo in cui concepiamo e progettiamo gli oggetti che ci circondano spaziando dalle macchine alle città.

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Scusa, ma l’avvento di Internet non ha rappresentato come dite negli USA, un paradigm shift? L’Internet Of Things sta arrivando, siamo pronti alla competizione con le nostre tecnologie CAD? Io credo ci sia ancora molto da fare, mi sembra manchi un salto d’immaginazione, infatti – ma non vuole essere un gioco di parole- mi sembra manchino strumenti al servizio dell’immaginazione umana. Quello che facciamo è ancora un’esplicita modellazione matematica di alta precisione, quando invece il processo immaginativo è altamente impreciso e iterativo che procede per archetipi, ovvero per concetti ad alto livello con bassa specializzazione. Per esempio se si vuole sviluppare una nuova macchina per il trasporto personale non c’è nessun software al mondo che ci possa aiutare, il foglio e la matita sono ancora lo strumento principale per sviluppare l’idea, il CAD entra in scena praticamente solo quando si è pronti per la produzione! Secondo me si può e si deve fare meglio. Ma qual è la Vision ed il percorso di Dassault Systemes ? Se guardiamo alla vision ci sono due elementi fondamentali che ci guidano in tutti gli sviluppi: Il primo riguarda la nostra profonda convinzione che il software deve fornire ciò che noi definiamo come “life-like experience” non semplicemente documentazione tecnica. Il secondo riguarda la piattaforma V6, che è un enorme passo in avanti e rappresenta uno dei maggiori “enabler” di questa vision. Null’altro da aggiungere? Tutto quello che facciamo, deve supportare quello che chiamo “extreme collaboration”, ovvero un modo di lavorare strutturato/ non strutturato a seconda delle circostanze, e deve supportare modelli di organizzazione non semplicemente aziendali ma facilmente estensibili al knowledge network e traguardato da modelli di business predefiniti ed in fase di definizione lungo il percorso. Questi, in definitiva, sono gli elementi - per completare la mia risposta alla domanda iniziale - che mi hanno convinto ad accettare la posizione in ambito Solidworks, dopo dieci anni di proficua collaborazione esterna con Dassault Systemes, in varie forme. Ho compreso che abbiamo lo stesso sogno, che possiamo perseguire, grazie alla presenza di una straordinaria piattaforma di cervelli e di software. Mi sembra una “perfect storm”, una sfida da accettare e vincere. Gian Paolo ha certamente tutti i requisiti e la passione per centrare l’obiettivo. A noi peninsulari non rimane che dichiarare con orgoglio: SolidWorks speaks italian!


Di Massimo Fucci

Il mercato ItalIano presenta ancora deI margInI dI crescIta per la nostra soluzIone Il portafoglio dell’offerta Dassault Systèmes è integrato in un unicum che consente un’elevata interoperabilità tra le diverse applicazioni e soluzioni. Un contesto che ha fornito un ulteriore vantaggio competitivo alla suite SolidWorks, che al tradizionale buon livello di funzionalità per la progettazione e simulazione 3D, ora aggiunge la condivisione di dati multimediali e la possibilità di operare in architetture Cloud.

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na delle aziende protagoniste nel mercato italiano delle soluzioni per il ciclo di sviluppo dei prodotti è senza dubbio DS SolidWorks (www.3ds.com/solidworks), il cui portafoglio di offerta supporta l’azienda nella sua corsa di crescita continua in termini di volumi di fatturato e di licenze. L’intuizione di partenza dei fondatori dell’azienda, secondo cui il progettista avrebbe dovuto, da subito, ragionare in 3D perché ciò sarebbe stato foriero di un cambio di marcia nelle attività propedeutiche alla realizzazione di nuovi prodotti, e nel modo in cui si possono supportare i modelli di business, si è rivelata fondata sia in termini di prospettive sia in termini di risultati ottenuti. Per fare il punto della situazione in merito a posizionamento e strategie di SolidWorks sul mercato italiano, abbiamo incontrato Il Dott. Luca Rossettini e di seguito si riporta in sintesi quanto è emerso. Da qualche anno Lei è responsabile del risultato di SolidWorks in un Area geografica che comprende anche il territorio italiano, ci traccia un minimo di posizionamento attuale e dell’ andamento nel tempo del business nei differenti paesi di sua competenza? La mia area di competenza definita EEMEA, comprende: Italia, Europa dell’est, Paesi ex unione sovietica, Medio Oriente, Balcani, Turchia, Nord e Sud Africa, ogni paese ha reagito e sta reagendo in maniera diversa. In particolare la Turchia è il territorio in cui siamo cresciuti di più e dove vediamo che la spinta a crescere non perde di intensità. L’Italia rimane un paese ad alto potenziale che è cresciuto moltissimo negli anni, ha sofferto un po’ l’avvento della crisi, ma si sta riorganizzando per tornare a competere con successo a livello internazionale. Per gli altri, degno di nota è il mercato Russo, laddove l’ economia è in crescita, un paese nel quale stiamo investendo, altra menzione va al Sud Africa che è un paese in continuo sviluppo. In particolare in Italia in che situazione ci troviamo, come intendete spingere la crescita? Come già accennavo nella risposta alla domanda precedente, l’Italia rimane un paese ad alto potenziale per le nostre attività di vendita. In alcuni settori siamo già ben posizionati, in altri stia-

mo comunque operando per diventare un riferimento. Perché ciò si traduca in una crescita win win, nostra e delle aziende nostre clienti, occorre, da un lato, che le imprese comprendano che non possono più continuare nello stesso modo in cui hanno operato negli ultimi anni. Il mercato è cambiato, le aziende devono cambiare e, soprattutto, devono essere reattive a tempo zero per riuscire a cogliere le opportunità che comunque ogni mercato offre. Dall’altro lato noi e le forze in campo dobbiamo operare con passione al fine di trasmettere il giusto entusiasmo affinché innovazione e cambiamento in funzione delle nuove esigenze diventino un elemento culturale diffuso. In tal caso siamo certi di avere un portafoglio di offerta particolarmente efficace a supporto di ogni modello di business. Da parte nostra organizzeremo eventi per favorire il dialogo e la cultura in merito all’importanza di fare qualcosa di nuovo in termini di approccio al mercato. Come spiega la posizione dell’offerta SolidWorks all’interno dell’intero portafoglio di offerta di Dassault Systèmes? Dassault Systèmes per noi rappresenta un’opportunità unica, un’azienda dalla grande solidità finanziaria in grado di investire un grosso ammontare di risorse economiche in ricerca e sviluppo, e, questo, di per sé, è già un vantaggio competitivo. Ma, non solo, quando si viaggia con un fatturato dell’ordine di Miliardi di dollari (ndr ultimo consolidato ufficiale 2,2B$) si è in grado di mettere in cantiere progetti che si possono seguire solo da parte di chi è a questo livello, che si può impegnare in termini di risorse economiche e umane, altrimenti non mettibili in campo. Ciò premesso, la suite SolidWorks continua a crescere in funzionalità rivolte alla progettazione ed alla simulazione 3D dei prodotti, tanto da rimanere un punto di riferimento per oltre 1.700.000 progettisti a livello mondiale, ma oggi, è in grado di fornire ulteriori benefici, poiché può condividere architetture ed applicazioni del portafoglio Dassault, quali: la gestione dei dati di prodotto, la produzione di contenuti multimediali, gli strumenti per la life experience, nonché l’architettura Cloud per la collaborazione e l’interscambio di informazioni sicure, in funzione dei singoli permessi, da ogni luogo e dispositivo in grado di connettersi alla rete. Una perfetta integrazione che mette a disposizione del nostro parco clienti il meglio del portafoglio globale di Dassault Systèmes.

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autoMazIone Di Valerio Alessandroni

HMI Scada 2.0

SupervISIone, controllo, acquISIzIone datI: lo Stato dell’arte Versatili e flessibili, gli Scada di ultima generazione utilizzano un computer come motore e possono integrarsi nel sistema informativo aziendale.

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n sistema Scada (Supervisory Control And Data Acquisition - Supervisione, Controllo e Acquisizione Dati) utilizza tecnologie informatiche e di comunicazione per gestire automaticamente, da una postazione centralizzata, il monitoraggio e il controllo di processi industriali, di impianti di pubblica utilità, di edifici, ecc. Nel tempo, l’evoluzione degli Scada è stata notevole. Basti pensare che i primi Scada fornivano soltanto rapporti periodici raccogliendo segnali che rappresentavano misure e/o condizioni

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di stato in particolari punti dell’impianto controllato. Le capacità di monitoraggio e controllo erano molto limitate, senza alcuna funzione di elaborazione o visualizzazione grafica. L’immagine del processo si basava su pannelli pieni di indicatori, scale e spie luminose, che spesso occupavano l’intera parete di una grande sala controllo (quadri sinottici). Successivamente, i computer hanno assunto un ruolo fondamentale negli Scada, presentando le informazioni raccolte in modo grafico, dinamico e interattivo. Un altro aspetto importante nell’evoluzione degli Scada ha riguardato la loro progressiva apertura. I primi sistemi Scada


HMI SCADA 2.0 (parte 1) computerizzati erano, infatti, fortemente customizzati, con programmi specifici all’applicazione. Oggi, al contrario, gli Scada sono in grado di rispondere alle esigenze di molti settori, con moduli software specifici. Gli attuali sistemi Scada, inoltre, possono integrarsi nella struttura del sistema informativo aziendale. La caratteristica più immediata di uno Scada è l’interfaccia operatore o HMI (Human Machine Interface), che visualizza lo stato di funzionamento dell’impianto controllato e consente l’introduzione dei parametri operativi. Tale interfaccia dev’essere semplice e immediata. Essa è in genere costituita da pagine grafiche, le quali permettono all’operatore di inviare comandi all’impianto e di monitorare i valori dei dati di processo o lo stato dei sottosistemi attraverso diagrammi e simboli grafici intuitivi. L’architettura di uno Scada si basa oggi su standard aperti e documentati ed è sufficientemente customizzabile e flessibile per integrare altri sistemi industriali. Inoltre, proprio perché devono controllare impianti distribuiti, gli Scada sono spesso installati e funzionanti in architetture nelle quali esistono connessioni dirette o dedicate tra server Scada e nodi client/remoti. Lo Scada si basa su di un’architettura multitasking che provvede all’acquisizione dati dal campo a intervalli di campionamento selezionabili e li memorizza in archivi permanenti. Modulo centrale dell’architettura è il Real Time Database, una base dati aggiornata in tempo reale dei nodi monitorati dell’impianto, in grado di rispondere alle richieste di lettura e scrittura, da parte di più programmi contemporaneamente. Sfruttando tale modulo i differenti programmi operano indipendentemente e si scambiano le informazioni. I processi basilari che regolano il funzionamento dello Scada sono quindi: i meccanismi di comunicazione, l’allarmistica, l’interfaccia HMI, la gestione dati realtime e storica (e relative interazioni nel controllo di produzione,

asset, magazzino, manutenzione). Secondo una recente analisi di Frost & Sullivan, il mercato europeo degli Scada dovrebbe raggiungere nel 2016 un valore di 1.902,1 milioni di dollari. La ragione di tale crescita è da ricercarsi nel fatto che lo Scada è considerato una soluzione ideale per ottenere un’elevata efficacia operativa a fronte di un investimento di capitale tutto sommato economico. A parte i tradizionali settori da sempre caratterizzati da una forte presenza di Scada (come oil and gas, energia e trattamento acque), gli Scada sono in notevole crescita in ambiti come il food and beverage e l’industria farmaceutica. Per una panoramica su posizionamento, strategie ed elementi differenzianti, abbiamo dato voce alle singole aziende, a cui abbiamo rivolto la domanda: Quali sono le caratteristiche peculiari/differenzianti della Vostra produzione e quali le Vostre strategie e sviluppi?

Per Progea risPonde Marco ceriani - resPonsabile coMMerciale italia (www.Progea.coM) Il nostro software Scada Movicon 11 è giunto alla versione 11.3, offrendo una piattaforma tecnologica ancora più ricca, potente e facile da usare. Il nuovo prodotto Movicon.NExT, disponibile da fine anno, farà un salto generazionale nell’interfaccia utente. Basandosi su tecnologia XML, Movicon 11 offre apertura verso gli standard di programmazione e di gestione dati verso i database. Oltre a ciò, il software è caratterizzato da un’elevata flessibilità d’impiego, essendo scalabile su differenti piattaforme. Ciò ne permette l’inserimento in ambiti applicativi che spaziano dalla conduzione della singola macchina, alla supervisione di impianto e al calcolo degli indici di performance. Infine,

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AUTOMAZIONE Movicon 11 implementa tecnologia web nativa, aprendosi al mondo della portabilità su palmari e smartphone. E’ intuitivo nella programmazione per ridurre considerevolmente i tempi di progettazione e di messa in servizio. Fra le funzionalità introdotte nella nuova versione 11, si possono segnalare un nuovo gestore di report integrato, il supporto multi datalogger per gli oggetti Trend e Data Analisys, il Data Recovery automatico in caso di interruzione e ripristino della connessione Odbc e il supporto del formato Mpeg-4 per l’oggetto telecamera IP. La tecnologia di Movicon è in grado di competere con i prodotti di riferimento nel mercato italiano ed europeo. Tuttavia, la ricerca di soluzioni proiettate verso il futuro ha portato alla creazione di una piattaforma Scada/HMI di nuova generazione, basata su tecnologie OPC-UA, con un nuovo framework industriale. Il nuovo prodotto, denominato Movicon.NexT utilizzerà completamente le nuove tecnologie WPF e Xaml. Anche le tecnologie Web Client saranno rivoluzionate grazie a SilverLight, avendo a disposizione sul browser una grafica avanzata e performance elevate. In alternativa, si potranno utilizzare piattaforme iPhone, iPad, Android con tecnologia standard Html5. Le librerie grafiche di nuova concezione offriranno interfacce utente finora impensabili in uno Scada, inclusi i modelli 3D. L’apertura e la flessibilità saranno ancora gli elementi distintivi dei software Scada/HMI del futuro.

Per VIPA rIsPonde LuIgI BernArdeLLI - Ceo dI VIPA ItALIA (www.VIPAItALIA.It) VIPA Italia propone pannelli operatori touch che vanno dai 5,7” fino a 12”, con una soluzione hardware molto robusta e di elevata qualità che si basa su di un telaio in alluminio presso fuso ed un retro in accia-

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HMI SCADA 2.0 (parte 1) io inossidabile. I pannelli VIPA Italia sono forniti con sistema operativo Windows CE ed il runtime Movicon CE di Progea. La varietà di porte di comunicazione fornite include sempre MPI, seriali, Ethernet per il collegamento in rete. In particolare, VIPA Italia offre i pannelli operatore Touch da 12,1” con un hardware rinnovato basato su un processore più potente da 800 MHz, con memoria RAM di 128 Mb e una Flash da 1 Gb. Tali caratteristiche vengono implementate anche sulle dimensioni inferiori da 8,4” e 10,4”, consentendo maggiori velocità di esecuzione e una maggiore capacità di salvataggio applicazioni e dati. I pannelli operatore Touch di VIPA Italia vengono forniti con chiave runtime di Movicon di Progea o zenon di Copadata per la programmazione dell’applicativo: nella nuova versione hardware 01 trovano entrambi posto nel pannello ma con licenza di uno solo a scelta. Altre caratteristiche sono la fornitura inclusa di Windows CE 5.0 Professional, porta RS422/485 switchabile, porta MPI o Profibus DP slave (con file GSD di Movicon), nuovo VNC server con accesso protetto da password. A partire da aprile 2012 saranno introdotti nuovi EcoPanel nelle taglie da 4,3” e 7” con telaio in plastica e programmazione in Movicon Basic. I Touch EcoPanel 604LC e 607 LC uniscono le potenzialità di Movicon HMI e l’interfaccia semplificata e user-friendly di Movicon Basic a un’elevata convenienza economica. La memoria di 128 MB consente l’utilizzo degli EcoPanel in applicazioni in cui la CPU può essere della serie di PLC S100/200, una Speed7 di VIPA o un altro PLC di mercato. Altre caratteristiche sono: OPC client, gestione eventi a tempo, logica AWL integrata (Step5/Step7), editor con grafica vettoriale completo di librerie oggetti, funzioni avanzate di animazione grafica completa, gestione allarmi ed eventi, gestione di import/ export delle ricette, networking TCP-IP integrato, gestione integrata dei trend con funzioni avanzate di data analysis, gestione completa di utenti e password.


Potente Scada o semplice HMI ?

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Il software Scada/HMI diventa ancora più semplice e flessibile Cercate un potente Scada o un semplice HMI? Entrambi sono elementi fondamentali nei sistemi software di automazione, per questo Movicon™ ve li offre insieme in un’unica piattaforma, aperta e indipendente dall’hardware. Movicon™ è la tecnologia software frutto della grande esperienza Progea, utilizzata dalle aziende leaders dell’automazione mondiale. Con la sua tecnologia affidabile e robusta, innovativa, potente, flessibile, a cui si unisce un servizio di assistenza eccellente, avrete garantita la riduzione dei costi e l’incremento delle soddisfazioni.

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Movicon™ 11 si rinnova con una nuova release che introduce numerose novità e nuovi strumenti per incrementare le potenzialità e ridurre i tempi di sviluppo. Oltre alle già note funzionalità quali Grafica vettoriale evoluta, Gestione Allarmi, Data Logging, Trends, Reports, Analisi Statistiche, Web Client, il nuovo Movicon™ 11.3 aggiunge un nuovo Gestore Report integrato, potenzia le funzioni di Trends e Data Analisys, aggiunge analisi dati Multi-Data Logger, introduce il supporto gestualità multi touch, e aggiunge molte altre migliorie sulla gestione del progetto. Richiedeteci la demo pienamente operativa!

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AUTOMAZIONE PER SCHNEIDER ELECTRIC RISPONDE OSCAR MILANESE - MARKETING MANAGER AUTOMATION PRODUCTS AND SOLUTIONS - (WWW.SCHNEIDER-ELECTRIC.COM) I Magelis STU da 3,5” e 5,7” di Schneider Electric sono terminali di dialogo IP65 modulari con un sistema di montaggio che ne semplifica l’installazione sul fronte quadro: grazie alla stessa tecnologia utilizzata per i pulsanti, è sufficiente un foro Ø 22mm per montare e assemblare il terminale. L’attuale soluzione, che ad oggi offre la possibilità di scegliere tra due basi con i relativi schermi di taglie differenti, evolverà a breve nella possibilità di ordinare separatamente sia l’unità di base che il singolo display. Le due parti del terminale si agganciano a entrambi i lati del supporto. Oltre al link seriale RJ45, i nuovi dispositivi dispongono di una connessione Ethernet integrata per una più rapida e versatile comunicazione attraverso una vasta gamma di protocolli. Lo schermo del Magelis STU è facilmente rimovibile ed intercambiabile, le applicazioni possono essere controllate da remoto utilizzando la funzione Web Gate.

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HMI SCADA 2.0 (parte 1) DIAMO ORA UNA BREVE PANORAMICA DELLE ALTRE SOLUZIONI SCADA PRESENTI SUL MERCATO. L’offerta di Automa (www.automa.it) è focalizzata su SuperFlash, che si distingue per la possibilità di sviluppare applicazioni Scada/HMI esenti da royalty di runtime. E’ disponibile anche una versione di Super-Flash con licenza runtime da acquistare per ogni applicazione. La disponibilità di 11 taglie (distinte per numero di allarmi e di variabili) di Super-Flash consente di ottimizzare l’acquisto della licenza in funzione delle proprie specifiche esigenze. Super-Flash viene proposto come soluzione indipendente dai PLC. I suoi punti di forza sono: l’affidabilità delle applicazioni, la tecnologia da sempre basata su un motore runtime, la compattezza degli applicativi, tipicamente di pochi Mbyte, i progetti Super-Flash non richiedono installazione, l’indipendenza dal sistema operativo, l’economicità, la flessibilità e la potenza. Il pacchetto Scada di PcVue (www.pcvuesolutions.com) si colloca nella fascia medio/alta. I suoi punti di forza sono la compatibilità e la salvaguardia degli investimenti: un vecchio progetto PcVue per Windows 3.1 può essere facilmente migrato sull’ultima versione disponibile. Con l’uscita della versione 10,


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il software PcVue si arricchisce di un potente strumento per la configurazione dinamica di applicazioni di supervisione. La funzione Application Architect consente di definire oggetti ‘template’ a cui collegare variabili, simboli, eventi ecc. Gli oggetti verranno poi istanziati a seconda delle necessità anche con logiche gerarchiche padre/figlio. Traggono particolare vantaggio da questo approccio le applicazioni con elementi di configurazione ripetitivi (motori, pompe, serbatoi, macchine e così via), ma il valore aggiunto si estende ai System Integrator che possono far crescere la loro libreria di oggetti ‘intelligenti’. Siemens (www.siemens.it) ha sviluppato il framework di ingegneria Totally Integrated Automation Portal, che integra in un unico ambiente i tool per la progettazione di PLC, dispositivi HMI/ Scada, Drive, ecc. TIA Portal utilizza tecnologie informatiche innovative per rendere la progettazione semplice, intuitiva e ‘future proof’. Per quanto riguarda il software HMI/Scada, sono previste le classiche versioni di WinCC e WinCC Flexible alle quali si affianca il nuovo TIA Portal. In TIA Portal, la parte di supervisione è coperta da un unico prodotto, WinCC V11, in diverse taglie, per la progettazione dal pannello allo Scada. La novità è la possibilità di riutilizzare quasi tutto di un progetto per un pannello in un progetto di tipo Scada, basato su PC. Resta la possibilità di migrare

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HMI SCADA 2.0 (parte 1)

in TIA Portal i progetti realizzati con WinCC e WinCC Flexible. L’offerta dei prodotti software si completa con l’introduzione di WinCC Open Architecture, sistema multipiattaforma modificabile in tutte le sue parti, compreso l’ambiente di sviluppo.

Gli Intervistati del servizio HMI SCADA 2.0 (parte 1)

MARCO CERIANI RESPONSABILE COMMERCIALE ITALIA DI PROGEA

LUIGI BERNARDELLI - CEO DI VIPA ITALIA


gruppi di continuità (parte 1) Di Valerio Alessandroni

I gruppI dI contInuItà ottImIzzano e gestIscono l’alImentazIone elettrIca Un gruppo di continuità o UPS (Uninterruptable Power Supply) è indispensabile in tutte le situazioni in cui le apparecchiature elettriche non possono assolutamente rimanere senza corrente, come in ospedali, centrali elettriche, Data Centre, ecc. In più, l’UPS filtra e livella i transitori o le oscillazioni della tensione e compensa brevi interruzioni dell’alimentazione, assicurando la massima qualità dell’energia erogata ai carichi.

C

ome è noto, le reti di alimentazione elettrica sono oggetto di perturbazioni che possono dipendere sia dalle caratteristiche dell’applicazione e del suo ambiente, sia dalle condizioni atmosferiche. In particolare, le interruzioni di energia – di breve o lunga durata – sono particolarmente

dannose per la vita delle apparecchiature. Il gruppo di continuità rappresenta la soluzione più diffusa a questi problemi. Per definizione, l’UPS (Uninterruptable Power Supply) è un sistema elettronico in grado di erogare un’alimentazione elettrica continuativa al carico applicato, indipendentemente dalle condizioni a monte (rete elettrica). Ciò avviene grazie alla capacità dell’UPS di erogare energia attraverso una sorgente di backup nel caso di interruzioni o perturbazioni della rete.

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ELETTRONICA In sostanza, quando l’alimentazione elettrica è regolare, l’UPS accumula energia in una o più batterie; quando l’alimentazione si interrompe, l’UPS rilascia l’energia accumulata, assicurando così la continuità di funzionamento per un tempo che dipende dalla dimensione delle batterie e dalla potenza assorbita dai carichi collegati. L’UPS è composto da tre parti principali: un convertitore c.a./c.c. che, attraverso un raddrizzatore e un filtro, converte la tensione alternata della rete elettrica in una tensione continua; vi sono poi una o più batterie di accumulatori in cui viene immagazzinata l’energia fornita dal convertitore c.a./c.c.; infine, un secondo convertitore c.c./c.a. che, prelevando energia dal raddrizzatore o dalle batterie in caso di mancanza di rete elettrica, fornisce corrente alternata ‘pulita’ al carico. I sistemi UPS con alimentazione a batterie - diffusi soprattutto in ambito residenziale e negli uffici - sono chiamati sistemi statici. I sistemi rotanti (gruppi elettrogeni) si basano generalmente su generatori diesel e possono fornire energia di backup per periodi di tempo molto più lunghi. Gli UPS da 10 a 75 kVA sono considerati ‘piccoli’, quelli da 75 a 200 kVA ‘medi’ e quelli superiori a 200 kVA ‘grandi’. Gli UPS statici rappresentano la fetta principale del mercato globale. Le configurazioni di UPS disponibili sul mercato, classificati in funzione delle specifiche esigenze applicative e della qualità di alimentazione richiesta dai diversi tipi di carichi, sono descritte nella norma CEI EN 62040-3, che definisce tre classi di apparecchiature in relazione alle caratteristiche dinamiche di uscita: Alla Classe 1 appartengono i gruppi di continuità con le migliori prestazioni, che sono in grado di mantenere l’alimentazione al carico senza nessuna interruzione nella commutazione di alimentazione dalla rete alla batteria; gli UPS di Classe 2 ammettono durante il transitorio una mancanza di alimentazione di 1 ms e il valore nominale della variazione di tensione è superiore a quello delle apparecchiature di classe 1; negli UPS di Classe 3, infine, la mancanza totale di alimentazione può protrarsi sino a 10 ms. È Molto importante, nella fase di dimensionamento elettrico dell’UPS, che la potenza apparente e quella attiva dell’apparecchiatura siano uguali o superiori a quelle dei carichi alimentati. Il dimensionamento deve inoltre tenere conto dell’energia necessaria per caricare la batteria e delle esigenze future, per le quali occorre considerare un margine adeguato. Se il valore della potenza attiva e del fattore di potenza dei carichi non è precisato, per una corretta scelta dell’UPS è opportuno effettuare una misura della potenza assorbita. E’ necessario verificare che l’UPS sia dimensionato per l’alimentazione dei carichi distorcenti con un fattore di cresta pari o superiore a quello dei carichi nel loro insieme e che la corrispondente distorsione della tensione di uscita risulti compatibile con i carichi da alimentare. Negli UPS, soprattutto in quelli più grandi, il software gioca un ruolo sempre più importante, ad esempio per effettuare l’arresto automatico dei sistemi in caso di interruzione prolungata dell’energia elettrica ed evitare la potenziale corruzione dei dati. E’ anche possibile personalizzare le impostazioni del

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software in base alle proprie esigenze, mentre le informazioni relative ai costi energetici e alle emissioni di CO2 forniscono un quadro più preciso dei consumi energetici degli apparati protetti. In altri casi, il software effettua la gestione dell’UPS e l’arresto sicuro del sistema, con funzionalità di gestione energetica. In caso di interruzione prolungata dell’energia elettrica, l’arresto automatico evita la perdita di dati e riduce il ‘time to recovery’. Report di valutazione del rischio permettono di individuare potenziali minacce per la disponibilità mentre funzionalità di analisi avanzate assistono nell’identificazione delle cause di problemi potenziali relativi all’UPS e all’alimentazione elettrica prima che si verifichino concretamente. Secondo gli ultimi dati disponibili presso Anie – Gruppo UPS, in Italia circa il 46% delle vendite è costituito da UPS con potenza fino a 10 kVA, il 36% da UPS con potenza da 10 a 100 kVA, il restante 18% riguarda potenze superiori ai 100 kVA. Le applicazioni principali sono relative a carichi informatici (dai singoli PC ai grandi data center), PLC, intere linee di produzione industriale, apparecchiature elettromedicali, applicazioni critiche in ambito ospedaliero, illuminazione di emergenza, ecc. Per quanto riguarda la distribuzione delle vendite per canali, si segnala la predominanza dei subfornitori/installatori elettrici (34%) e una ripartizione pressoché equa tra grossisti, distributori di computer e venditori diretti. Nel mercato e applicazioni degli UPS si registra una crescente attenzione verso le apparecchiature capaci di garantire elevato risparmio energetico. Le stesse aziende e le nuove normative sostengono la progettazione di gruppi di continuità sempre meno energivori e ad alta efficienza. Il Total Cost of Ownership è un parametro che oggi il cliente tiene in considerazione. Con l’avvento delle nuove tecnologie applicate agli UPS, come la doppia conversione a IGBT e la modalità di funzionamento line interactive o addirittura off-line, il minor TCO e il risparmio economico proiettato negli anni sono tra i punti principali che ‘convincono’ il cliente ad affidarsi ad UPS di nuova tecnologia. Per una sensazione più diretta circa l’andamento del mercato UPS e le nuove tecnologie che vengono oggi utilizzate, abbiamo rivolto la domanda ‘Quali sono le caratteristiche peculiari/ differenzianti della Vostra produzione e quali le Vostre strategie e sviluppi?’ ad alcune aziende del settore.

Per riello UPS riSPonde Salvatore Moria direttore CoMMerCiale (www.riello-UPS.CoM/it) Riello UPS vanta una grande esperienza nel settore della continuità e della qualità dell’energia elettrica ed è oggi uno dei leader mondiali nella produzione di UPS monofase e trifase, nella gamma di potenza da 400VA a 6400kVA. Con una gamma di oltre 60 modelli, ciascuno dei quali può essere articolato in numerose versioni e i cui standard qualitativi superano i requisiti fissati in sede UE, Riello UPS alimenta e protegge qualunque tipo di apparecchiatura, dal singolo computer al grande data center, dal piccolo tornio del laboratorio artigiano ai grandi sistemi CAD-CAM dei grandi impianti industriali. Abbiamo scelto di investire su impianti e processi di produzione interamente italiani. Questo ci consente di offrire prodotti


Gruppi di continuità (parte 1)

altamente affidabili perché seguiti direttamente da noi in ogni fase. La nostra organizzazione ci permette, grazie al totale controllo sull’intera filiera, di migliorare continuamente e con la massima tempestività i prodotti ogni volta che se ne ravvisi l’opportunità. L’esperienza acquisita con innumerevoli installazioni ci con-

sente di assicurare energia costante e di qualità anche nelle condizioni più critiche. La nostra strategia si articola così su due direttrici parallele: da un lato siamo in grado di offrire soluzioni su misura per le specifiche esigenze del cliente, non solo relativamente a singoli prodotti ma piuttosto in un’ottica di interi ‘sistemi di continuità’ per le più diverse applicazioni; la seconda direttrice riguarda invece il servizio, con il costante affiancamento che assicuriamo ai nostri clienti, dal momento in cui progettano il loro sistema a quello in cui scelgono e poi installano i dispositivi, fino a quello in cui desiderano assistenza tecnica o ne vogliono pianificare la sostituzione”. I punti di forza di Riello UPS sono i valori stessi del brand. Il primo è quello della continua innovazione: Riello UPS ha infatti due Centri Ricerca d’eccellenza, a Legnago (VR) e a Cormano (MI), che puntano costantemente l’attenzione sulle nuove tecnologie. Il secondo valore riguarda le soluzioni sostenibili ed ecocompatibili; Riello UPS ha indirizzato gli investimenti di Ricerca e Sviluppo verso gli aspetti tecnici che hanno un impatto sull’ambiente. Puntiamo a migliorare il sistema di gestione delle batterie per allungarne la vita e ridurre il consumo di componenti. Studiamo tutti gli accorgimenti per ottenere una bassa distor-

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ELETTRONICA

sione armonica dello stadio di ingresso per ridurre l’impatto sui dispositivi a monte ed avere un elevato fattore di potenza di ingresso (0,99); abbiamo messo a punto il sistema ‘Smart Mode’, nel quale l’UPS sceglie la migliore modalità di funzionamento in relazione alle condizioni della rete di alimentazione e alle richieste di protezione del carico”. Infine, un grande lavoro di ricerca è stato fatto anche per proporre una generazione di UPS ‘Smart Grid Ready’.

Per Schneider electric riSPonde MaSSiMo Galbiati - Senior datacenter conSultant & technical director di aPc by Schneider electric (www.aPc. coM/it) La divisione IT di Schneider Electric, con la gamma di soluzioni a brand APC by Schneider Electric, è presente nel settore dei servizi per l’alimentazione e il condizionamento di precisione, offrendo prodotti, software e sistemi per applicazioni domestiche, aziendali, Data Center e ambienti industriali. Operiamo con aziende ed enti di ogni settore, proponendo soluzioni per la protezione dell’alimentazione, il raffreddamento e il monitoraggio e controllo dell’infrastruttura fisica. Un’esigenza fondamentale è quella di ridurre il consumo energetico in generale senza sacrificare il livello di affidabilità delle componenti del sistema e mantenendo o aumentando il livello

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di disponibilità del sistema stesso. A tale scopo è necessario innanzitutto raffreddare efficacemente i dispositivi nel Data Center, monitorare la distribuzione elettrica, gestire gli allarmi ambientali e antintrusione, realizzare un cablaggio razionale e soprattutto gestire preventivamente possibili anomalie con un software adeguato. Con questo obiettivo abbiamo annunciato importanti innovazioni al software di gestione StruxureWare for Data Center. Occorre investire sull’efficientamento del Data Center, un elemento molto critico in tal senso è il sistema di condizionamento, che spesso non viene preso adeguatamente in considerazione quando si verificano cambiamenti nell’infrastruttura. Esso è strategico negli ambienti virtualizzati, in cui le macchine effettivamente al lavoro cambiano continuamente; semplicemente adottando sistemi su file che gestiscono in modo dinamico il raffrescamento - laddove ancora in troppi Data Center sono utilizzati sistemi perimetrali – secondo stime dei nostri laboratori di ricerca si riesce ad aumentare la DciE (data center infrastructure efficiency) del 20%.

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Concludiamo la prima parte del servizio, segnalando la gamma di UPS trifase sviluppata e prodotta da MetaSystem Energy (distribuita da BTicino) composta da soli UPS Modulari.


Gruppi di continuità (parte 1) La gamma comprende soluzioni da 8 kVA fino a 120kVA ma, diversamente dalle soluzioni tradizionali, Metasystem Energy ha introdotto la possibilità di scegliere ‘on-demand’ la configurazione più adatta alle proprie esigenze. Le soluzioni MetaSystem Energy infatti possono essere configurate sia in potenza che in autonomia. L’architettura delle gamme Archimod da 20 a 120 kVA e Trimod da 8 a 60 kVA, basata su moduli compatti (sia di potenza che di batteria), permette, oltre all’espandibilità per

piccoli step, anche di gestire le operazioni di manutenzione in modo semplice ed economico. Nelle soluzioni fino a 30kVA è possibile configurare l’ingresso e l’uscita indifferentemente come monofase o trifase ottenendo così tutte le possibili combinazioni: monofase/monofase, trifase/monofase, trifase/trifase e anche monofase/trifase.

Gli Intervistati del servizio Gruppi di continuità (parte 1)

Salvatore Moria Direttore Commerciale Riello UPS

Massimo Galbiati Senior Datacenter Consultant & Technical Director di APC by Schneider Electric

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automazione Di Valerio Alessandroni

L’automazione neLLe reti di pubbLica utiLità Automazione ed efficienza delle infrastrutture per un progresso sostenibile sono le risposte che le Public Utility possono mettere rapidamente in campo per fare fronte alla complessità della loro gestione. Le tecnologie di telecontrollo e telegestione, derivate dal mondo dell’automazione industriale, sono i mezzi più efficaci per raggiungere tali obiettivi.

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L

e reti di pubblica utilità stanno diventando sempre più complesse, oltre a correlarsi e a integrarsi tra loro. La loro realizzazione e gestione richiedono pertanto un livello d’intelligenza, elaborazione dei dati, tempestività decisionale ed efficienza nel comando che solo le tecnologie sviluppate per le applicazioni di automazione industriale possono garantire.

Il processo di deregulation ha modificato radicalmente il contesto operativo delle aziende fornitrici di servizi, rendendolo

estremamente competitivo. Nello stesso tempo, la gestione delle Public Utility deve essere basata su saldi principi di economia, ecosostenibilità ed etica, per rispondere alle richieste della comunità, sempre più sensibile a questi temi. Alcune aziende del settore si stanno specializzando in mercati di nicchia; altre stanno ampliando il portafoglio dei servizi offerti. E’ la naturale evoluzione del mercato, che ciascun attore può affrontare da solo o tramite alleanze. L’applicazione dell’automazione e del telecontrollo ai servizi di pubblica utilità rappresenta un’opportunità di trasparenza nell’informazione e nella comunicazione alla cittadinanza. Il telecontrollo sta così diventando uno strumento insostituibile sia per l’automazione e la gestione da remoto degli impianti preposti al servizio pubblico, sia per la raccolta e l’elaborazione dei dati e delle informazioni prelevati dal campo, ma il telecontrollo può rappresentare una soluzione anche per le amministrazioni pubbliche impegnate nel miglioramento dei rapporti con l’utenza. D’altra parte, un sistema di telecontrollo non è un prodotto ma una soluzione: è l’integrazione di prodotti, o meglio, apparati e strumenti diversi sviluppati appositamente per il processo che si vuole telegestire. Per i gestori di impianti di pubblica utilità, un sistema di telecontrollo permette di ottenere una significativa riduzione dei tempi di intervento in caso di guasto, con conseguente miglioramento del servizio e maggiore salvaguardia degli impianti; la gestione ottimale degli impianti finalizzata al miglioramento del servizio; il controllo della funzionalità della strumentazione nei vari impianti; la programmazione della manutenzione in funzione delle durate e delle condizioni di funzionamento effettive dei vari organi; la riduzione dei costi di gestione; la raccolta di dati statistici e il monitoraggio dei parametri di qualità dei processi gestiti. Attraverso la realizzazione di un sistema di automazione basato sull’integrazione tra diverse tecnologie quali Scada, GIS, webbased control e, in generale, di tutte le metodologie disponibili nell’area dell’automazione distribuita, è possibile localizzare e controllare i processi, quantificare i fenomeni, pianificare lo sfruttamento delle risorse e programmare le manutenzioni in maniera più efficace. L’efficacia dell’uso delle tecnologie proposte va valutato anche in relazione ai rilevanti cambiamenti che si stanno realizzando negli ultimi anni in questo settore quali, ad esempio, i nuovi requisiti richiesti dalla ri-regolamentazione del mercato dell’energia, la nascita delle multi-utility e lo sviluppo delle cosiddette distributed utility o virtual utility. In conclusione, l’impiego di un sistema di automazione può consentire di ottenere numerosi vantaggi. In primo luogo, l’ottimizzazione gestionale: miglioramento del servizio, recupero di efficienza, pianificazione aziendale, raccolta, elaborazione ed archiviazione di dati statistici, adattabilità dell’esercizio al mutamento delle condizioni operative. In secondo luogo, affidabilità e sicurezza: telesorveglianza in continuo, tempestività nella segnalazione di emergenze, predisposizione piani di intervento,

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automazione riduzione dei tempi di intervento in caso di guasto, manutenzione preventiva e predittiva. Terzo, qualità del servizio e sua misurabilità: soddisfazione del cliente, miglioramento del livello di trasparenza e di comunicazione nei rapporti con l’utenza. Inoltre, integrazione dei sistemi informativi e di telecontrollo del territorio con le economie di scala: approccio unificato e coordinato della gestione dei sistemi di automazione e telecontrollo assieme ai sistemi che gestiscono le informazioni geografiche del territorio sul quale le reti sono dislocate, contribuendo in tal modo a sviluppare preziose economie di scala e a rafforzare il legame tra coordinamento territoriale, sviluppo sostenibile e salvaguardia ambientale. Infine, economie di scala derivanti dai più recenti paradigmi per l’erogazione dei servizi pubblici, quali Multi-Utility, Distributed Utility e Virtual Utility. In questo contesto, grazie all’utilizzo di nuove tecnologie ICT e metodologie di controllo dell’automazione distribuita, è possibile realizzare una integrazione sempre maggiore tra utility eterogenee (ad es. energia elettrica e gas), diffuse su un territorio non necessariamente sovrapponibile o, comunque, distribuite, anche in modo capillare, su scala geografica estesa. Per capire come alcuni dei maggiori fornitori di automazione presenti sul mercato stanno affrontando il settore delle pubbliche utilità, abbiamo rivolto loro la domanda: Quali sono le caratteristiche peculiari/differenzianti delle Vostre soluzioni per l’automazione delle pubbliche utilità e quali le Vostre strategie e sviluppi?

Per Beckhoff AutomAtion risPonde Pierluigi olivAri, mAnAging director dellA filiAle itAliAnA di Beckhoff AutomAtion (www.Beckhoff.it) Beckhoff Automation realizza sistemi aperti per automazione con tecnologia di controllo PC-based. Il portafoglio prodotti comprende PC industriali, PC embedded, componenti per bus

di campo ed EtherCAT, Motion Control e relativo software di automazione. Nelle public utility, oggi copriamo soprattutto il settore eolico, il fotovoltaico e quello delle infrastrutture di trasporto. Un esempio applicativo emblematico delle prestazioni che la nostra tecnologia permette di raggiungere è rappresentato dagli impianti per la produzione di energia eolica. Utilizzando le nostre tecnologie PC-based ed EtherCAT, forniamo soluzioni di controllo per tutte le parti degli impianti eolici, dalla regolazione del pitch, all’azionamento di torre e navicella, al collegamento in rete. Proprio per lo sviluppo del sistema di controllo, Avantis Europe, azienda che sviluppa, produce e vende grandi impianti di energia eolica, ha utilizzato

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Public utility

tecnologie e prodotti Beckhoff. Il cuore della piattaforma di automazione è un PC integrato Beckhoff CX1020 con software di automazione TwinCAT, che integra il controllo dell’impianto, il monitoraggio e il controllo dei sottosistemi (azionamento, raffreddamento e così via) e la registrazione dei dati di esercizio. Il sistema di comunicazione EtherCAT consente l’interfacciamento con bus di campo subordinati, come CANopen o PROFIBUS, rendendo semplice e veloce l’acquisizione di dati. Un altro esempio significativo in cui sono stati impiegati prodotti Beckhoff sono le infrastrutture di trasporto stradale. Nel 2007, ad esempio, è entrata in funzione la linea principale della tangenziale nord di Basilea. Tutti gli impianti elettromeccanici e quelli di gestione del traffico sono stati collegati ed integrati in un sistema di controllo di ordine superiore. Come PC master sono stati impiegati 35 IPC e Control Panel Beckhoff, appartenenti rispettivamente alle serie C6925 e CP6903. Il livello di controllo di gruppo subordinato a quello di esercizio è composto da CX9011, PC embedded compatti Beckhoff. Tramite Ethernet TCP/IP, essi controllano gli attuatori e sensori collegati ai bus terminal Beckhoff utilizzando Windows CE e il software TwinCAT PLC.

Per Progea risPonde Marco ceriani, resPonsabile Vendite italia (www.Progea.coM) Le nostre soluzioni nel mercato delle infrastrutture sono basate su architetture software aperte e indipendenti dall’hardware.

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automazione

Lo Scada Movicon, in particolare, può soddisfare la realizzazione di progetti di supervisione e telecontrollo in grado di interfacciarsi alle apparecchiature esistenti in campo e di utilizzare protocolli di comunicazione sia standard sia proprietari. Pur producendo una tecnologia software di tipo ‘general purpose’, Progea è specializzata nelle soluzioni Scada orientate al settore idrico e a quello delle energie rinnovabili. Importanti impianti di gestione acqua sono la testimonianza di come il nostro software Movicon sia efficace per tutte le necessità di supervisione e telecontrollo, da piccoli siti locali a grandi centri di telecontrollo. Nel settore energia, sono numerosissime le applicazioni nella produzione e distribuzione energia elettrica da fonti rinnovabili, in special modo dalle biomasse, dal solare, eolico e, in generale, nei sistemi di cogenerazione. I punti di forza del prodotto sono l’apertura all’integrazione di dispositivi diversi, le potenzialità e la tecnologia web client, il potente Report Designer, la semplicità di progettazione e l’economia di gestione. La nostra intenzione è quella di intensificare la diffusione della tecnologia Movicon in questi settori, agendo in modo particolare presso il mondo dei system integrator.

Sono previsti ulteriori sviluppi verso i protocolli di comunicazione specifici per il settore energia, nonché la disponibilità di moduli funzionali verticali per questo settore. Le aziende richiedono sistemi software sempre più sofisticati ma al tempo stesso semplici da utilizzare, affidabili, modulari e flessibili per potersi adattare a qualsiasi necessità di impiego. Questi sono i criteri sui quali si è basato lo sviluppo di Movicon, lo Scada/HMI Progea giunto recentemente alla versione 11.3.

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PER HMS INDUSTRIAL NETWORKS RISPONDE PAOLO SARTORI, RESPONSABILE FILIALE ITALIANA, DIRETTORE COMMERCIALE & MARKETING (WWW.ANYBUS.IT) La soluzione Netbiter sviluppata da HMS e recentemente potenziata dall’aggiunta di una nuova serie di gateway remoti della famiglia EasyConnect, risolve molte necessità applicative tipiche dei vari settori delle public utility, come la distribuzione di energia elettrica, la gestione del ciclo idrico e la distribuzione di gas. Il Cloud Computing rappresenta il cuore della proposta Netbiter per le public utility, una soluzione per la gestione da remoto che racchiude i gateway di comunicazione, server host sicuri e un’interfaccia utente online. Il gateway di comunicazione EasyConnect si può collegare a qualsiasi dispositivo, tramite protocollo Modbus-RTU, e trasmettere i dati via Internet o connessione GSM/GPRS senza la necessità di VPN o indirizzi IP statici. Accedendo al portale internet Netbiter Argos (www.netbiter.net) è possibile monitorare facilmente parametri come temperature, stati e livelli da un qualsiasi web browser. Sempre da remoto, è possibile avviare o spegnere il proprio impianto, dispositivo o stazione. La gamma dei prodotti Netbiter è utilizzata per gestire generatori elettrici, stazioni di pompaggio, silos, impianti di buiding automation / Hvac, stazioni telefoniche e impianti eolici. Ottenendo informazioni sui dispositivi in tempo reale, gli utenti possono gestire al meglio le proprie applicazioni e realizzare notevoli risparmi in materia d’interventi tecnici e manutenzione degli impianti. Netbiter è una soluzione con un angolo di apertura di 360°, applicabile a svariati mercati. Il settore delle public utility è uno di questi, ma non l’unico. Ciò significa che HMS è impegnata a migliorare costantemente le features offerte a tutti i settori applicativi. HMS ha comunque iniziato un programma di sviluppo di soluzioni verticali.

Il controllo remoto sarà ancora più semplice! Nessuna conoscenza IT Nessun problema di firewall Nessuna VPN necessaria Nessun IP statico richiesto Nessuna programmazione Nessuna criticità

Risparmiate tempo, energie e risorse Semplificate i vostri interventi con Netbiter®, la soluzione chiavi in mano per la gestione da remoto. La piattaforma Netbiter fornisce una soluzione modulare e flessibile che include: ► Selezione di moduli gateway cablati o wireless ► Centro dati online per la raccolta e registrazione dati ► Scheda SIM come optional ► GSM/GPRS o Ethernet ► Certificazioni industriali

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automazione Per AdvAntech risPonde FAbrizio bozzArelli, business develoPment mAnAger (euroPe) di AdvAntech euroPe b.v., industriAl communicAtion division (www.AdvAntech.it) Per il settore delle public utility, Advantech è in grado di proporre una gamma di prodotti che spaziano dai dispositivi distribuiti di acquisizione sul campo (gli ADAM) ai controller stand alone, dal networking industriale al software di gestione. Questo settore rappresenta per l’azienda uno dei core business più importanti. Prevediamo di sviluppare soluzioni verticali dedicate ai maggiori settori energetici spesso gestiti dalle public utility con particolare attenzione alle substation di trasformazione dell’energia, alle stazioni di ricarica dei veicoli elettrici e alla green Energy (impianti solari ed eolici), con particolare attenzione anche ai sistemi di videosorveglianza delle strutture. Tra i prodotti più interessanti, la linea per il networking che include switch industriali layer 2 e 3, access point wireless, device server e router. La divisione ‘Industrial Communication’ (ICOM) di Advantech ha sviluppato soluzioni verticali dedicate espressamente, per esempio, ai produttori di energia eolica e solare. I nostri device server sono presenti nei più grandi impianti di energia solare in Europa e in Italia. Negli impianti eolici, invece, si possono trovare i nostri switch managed o unmanaged layer 2 o layer 3. I relativi sistemi di controllo sono gestiti spesso dai controllori programmabili fanless Advantech e, per la gestione remota di questi impianti, è stata introdotta una linea di access point wireless per applicazioni outdoor in grado di lavorare in applicazioni in tecnologia mesh. Inoltre, stiamo sviluppando una serie di switch per le applicazioni Power & Energy nelle ‘substation’ di trasformazione dell’energia elettrica compatibili con protocolli del settore come IEC61850 e IEEE 1613.

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AutomAzIone Diamo ora uno sguarDo aD alcune Delle altre soluzioni presenti sul mercato.

Paradox Engineering progetta e commercializza soluzioni per smart grid e smart city basate su standard IETF aperti e sul protocollo 6LoWPAN. Grazie a questo protocollo, qualsiasi oggetto è in grado di generare dati e informazioni e può essere associato a un indirizzo IP, con vantaggi per le aziende che si trovano oggi a gestire l’enorme mole di dati provenienti sia da fonti tradizionali (come i contatori), sia da sensori e ‘mote’. Combinando Internet e la tecnologia wireless, è possibile localizzare e comunicare con sensori o attuatori tramite reti wireless full-mesh che integrano tecnologie di comunicazione ibride. La soluzione PE.AMI consente l’implementazione di servizi o applicazioni diverse in momenti differenti sulla medesima rete. La soluzione di telecontrollo proposta da Schneider Electric è rivolta soprattutto agli impianti per il trattamento delle acque, settore in cui l’azienda si propone come ‘main provider’, ma può essere estesa anche ad altri settori. Per piccoli siti, l’azienda propone l’utilizzo di RTU indipendenti, in grado di controllare e regolare il funzionamento dell’impianto gestito; storicizzare in locale i dati e gli allarmi acquisiti; associare data e ora a tutti gli eventi verificatisi; trasmettere informazioni a distanza da e verso un sistema di monitoraggio e controllo remoto. Per impianti più complessi, il controllo e la regolazione del sistema sono subordinati all’utilizzo di PLC che si interfacciano in modo trasparente e con protocollo Modbus seriale alla RTU, alla quale è delegata la comunicazione a distanza con la piattaforma Scada o altri dispositivi remoti di monitoraggio.

Gli Intervistati del servizio Automazione nelle reti di pubblica utilità

Pierluigi Olivari, Managing DirectOr Della filiale italiana Di

BeckhOff autOMatiOn

faBriziO BOzzarelli, BuSineSS DevelOPMent Manager (eurOPe) Di aDvantech eurOPe B.v., inDuStrial cOMMunicatiOn DiviSiOn

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MarcO ceriani, reSPOnSaBile venDite italia Di PrOgea

PaOlO SartOri, reSPOnSaBile filiale italiana, DirettOre cOMMerciale & Marketing Di hMS


Guarda avanti! Sysmac, il futuro dell’automazione Motion, controllo PLC, networking, e ispezione ottica integrati: questo è Sysmac (System for Machine Automation Control), la nuova piattaforma di automazione Omron. Potente e affidabile, basata sul nuovo controller NJ, Sysmac rappresenta la piattaforma ideale per applicazioni di automazione impegnative. Grazie al nuovo software Sysmac Studio, risulta estremamente semplice da usare: configurazione, programmazione, simulazione �D e monitoraggio in un’unica interfaccia utente innovativa e user friendly.

Un controllore così potente ha bisogno di una rete all’altezza della situazione. Ecco perché Omron ha scelto EtherCAT, la rete più veloce sul mercato, che permette una comunicazione rapida e sicura tra controllo PLC, motion, visione, sensori e attuatori.

Per le tue applicazioni più innovative, scegli Sysmac, scegli il futuro. Omron Electronics SpA Viale Certosa, �� ����� Milano, Tel. �� ��� ��, Fax �� ������� info.it@eu.omron.com www.industrial.omron.it


inTerviSTe Di Massimo Fucci

OmrOn TechnOlOgy Day 2012: SySmac la SOluziOne per l’innOvaziOne nell’auTOmaziOne Omron ha presentato nel suo recente Roadshow Sysmac (System for Machine Automation Control), la nuova piattaforma per l’automazione in cui si utilizza un unico controllo per l’intera macchina o cella di produzione, una sola connessione e un unico software per la gestione. Una soluzione semplice da mettere in opera e facile da gestire nel tempo. Una piattaforma che si farà apprezzare per la messa in opera di soluzioni caratterizzate da time to market ridotto e funzionalità elevate.

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l mercato dell’Automazione ci ha oramai abituato all’annuncio di nuove tecnologie e prodotti, in un’ottica di sistema e multifunzionalità. Nel tempo si è assistito a un proliferare di dispositivi hardware accompagnati da un’architettura software in grado di generare e gestire le configurazioni e l’interfacciamento con il mondo esterno. Diverse sono le modalità di presentazione adottate dalle diverse case produttrici, ma quando si ha una nuova soluzione da proporre ad un mercato di tecnici, la via più efficace rimane quella dell’incontro diretto. Un contatto fisico con oggetti, funzionalità, applicabilità e benefici. Un ambito in cui non solo si presentano le nuove tecnologie ma anche i percorsi atti a

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migliorare prodotti, processi e soluzioni, sollecitando una libera discussione in merito a esigenze e modalità pratiche per soddisfarle. Questa è la via che ha scelto Omron (www.omron.it) per presentare la piattaforma Sysmac. Infatti ha organizzato un Roadshow che ha toccato 11 località italiane (Varese, Alessandria, Brescia, Parma, Jesi, Bologna, Treviso, Vicenza, Firenze, Caserta, Pescara) che ha visto la presenza di oltre 450 persone. L’affluenza media è stata quindi di oltre 40 persone, ma si sono raggiunte punte con oltre 70 presenze. Un risultato di tutto rispetto se si considera lo stato attuale delle aziende italiane, in cui far muovere il personale è diventato, oggettivamente, sempre più difficile. Da segnalare che tra le diverse sedi


Omron utilizzate, due sono sedi universitarie, Bologna e Parma, dove i rettori sono stati ben lieti di ospitare un evento capace di portare lo stato dell’arte dell’automazione a contatto con il mondo accademico. La formula della mezza giornata - dalle 14 alle 18 - con sede itinerante, è risultata vincente in quanto permette di tenersi aggiornati con un impegno minimo di tempo. Le diverse sessioni oltre che per la parte teorica si sono caratterizzate per esempi pratici e soprattutto da momenti d’interazione molto interessanti tra i partecipanti e i tecnici Omron. Una buona occasione per condividere, dal vivo, esigenze e modalità di soluzione, nonché percorsi pratici per riuscire a risolvere meglio ed in minor tempo alcune delle problematiche tipiche del mondo dell’automazione. Il Roadshow, in particolare, ha evidenziato alcune delle peculiarità della soluzione Sysmac, che si è configurata come una piattaforma di automazione ad alte prestazioni e affidabilità. Un’architettura basata sul nuovo controller Sysmac NJ che integra motion, controllo PLC, networking, e ispezione ottica. Un vantaggio immediato della nuova architettura è l’integrazione perfetta delle competenze chiave di Omron in un’unica piattaforma di controllo. Il controllo delle macchine (PLC) e il controllo del movimento (motion) sono ora disponibili in un unico controller; i dispositivi sul campo vengono controllati tramite una sola rete macchine e programmati da un unico software. NJ 501 è dotato di un processore Intel collaudato per ambienti industriali difficili, che funziona senza ventola e utilizza il sistema operativo real time. Espandibile, grazie alla scelta di CPU, da 16, 32 e 64 assi, questo processore offre un tempo di risposta inferiore a 1 ms con applicazioni fino a 32 assi. Una prestazione impensabile con un hardware convenzionale. Il software Sysmac Studio, creato per fornire ai costruttori di macchine il pieno controllo sul loro sistema di automazione, integra le funzionalità di configurazione, programmazione, simulazione e monitoraggio in un unico software. Sysmac Studio rappresenta un vero e proprio ambiente di sviluppo integrato (IDE, Integrated Development Environment) che consente di superare l’impiego di software separati, semplificando, in questo modo, la progettazione, lo sviluppo e la verifica dei programmi. Sysmac Studio usa Windows Presentation Foundation (WPF) di Microsoft, che rappresenta una considerevole novità a livello di facilità d’uso e velocità di programmazione. Sysmac Studio offre un ambiente di simulazione 3D all’avan-

guardia per sviluppare e testare off-line i profili di movimento, come ad esempio camme e cinematiche complesse. Una connessione tramite il controller della serie Sysmac NJ consente il controllo e la comunicazione integrati con macchina e fabbrica. I nuovi controller della serie NJ sono stati progettati per la comunicazione aperta via EtherCAT, una rete Ethernet industriale a 100 Mbps conforme con gli standard IEEE 802.3, in grado di gestire fino a 192 slave con tempi di aggiornamento fino a 100 µs e jitter inferiore a 1 µs. La rete EtherCAT è facile da configurare grazie all’assegnazione automatica degli indirizzi; inoltre, l’uso di connettori e cavi Ethernet standard schermati ne semplifica l’installazione iniziale ma anche le successive revisioni. Sysmac è conforme ai principali standard mondiali come le Direttive CE, cULus, Lloyd ed NK ed è un prodotto a ridotto impatto ambientale. In estrema sintesi Sysmac si pone come un nuovo elemento nell’offerta Omron che consente ai progettisti di raggiungere facilmente un livello d’integrazione e prestazioni superiori a quanto ottenibile da tecnologie più tradizionali. Per Omron non è un prodotto di passaggio, ma neppure l’evoluzione di prodotti precedenti. Si tratta di un concetto nuovo, destinato a risolvere applicazioni con un target differente, in cui l’integrazione tra le varie funzioni di controllo è la caratteristica fondamentale. La piattaforma Sysmac è completamente progettata e realizzata da Omron nella sua struttura hardware e software. Omron ha scelto di mantenere questa piattaforma aderente agli standard PLC-Open e IEC 61131 per la programmazione (POU IEC, TASK IEC, linguaggi IEC ecc.) e di utilizzare una struttura hardware con processore Intel Atom 1,6 GHz. Un solo dato significativo: il boot time della CPU è di soli 12 secondi, un vero record! L’esperienza di Omron nella progettazione e realizzazione dei PLC ha lasciato un’impronta fondamentale in questo progetto: a fronte di un’esecuzione del programma di tipo ‘compilato’, che permette di slegare le modalità di programmazione dall’hardware, sono state mantenute funzioni come l’editazione e il monitoraggio On Line. L’esecuzione del programma di tipo ‘compilato’ permette anche di utilizzare nello stesso ring la classica programmazione ladder e parti di programma in testo strutturato. L’avvento della piattaforma Sysmac, assicura Omron, non mette in pensione i prodotti ad oggi presenti sul mercato, continueranno quindi ad essere disponibili, per esempio, i ben noti PLC CJ2, così come altri motion controller.

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Storie di SucceSSo Di Massimo Fucci

Gastronomia d’eccellenza con il PLM Con le soluzioni di Siemens PLM Software, CB e Valko progettano e costruiscono apparecchiature per ristorazione industriale, rosticcerie, gastronomie e grande distribuzione fra le più apprezzate in Italia e nel mondo. Grazie a NX e Teamcenter, l’ufficio tecnico delle due aziende riesce ad approntare un prototipo funzionante in un solo mese una volta ultimato il progetto.

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’Italia è ancora terra di ristoranti, piccole trattorie, tavole calde e rosticcerie in cui si possono trovare cibi appetitosi e sani. A questi esercizi è dedicata la produzione di CB Srl (www.cbitaly.com), azienda con sede a Bottanuco, in provincia di Bergamo, che coniuga innovazione e tradizione culinaria offrendo un’ampia gamma di apparecchiature per ristorazione industriale che spazia dalle griglie a pietra lavica ai girarrosti, dai gyros ai coltelli elettrici. CB condivide la proprietà e importanti sinergie operative e gestionali con una seconda azienda, Valko Srl (www.valko.com), che produce macchine sottovuoto per il confezionamento alimentare e termosigillatrici per vaschette. Nate a quasi trent’anni di distanza (CB nel 1962, Valko nel 19 5 per iniziativa degli stessi soci), le due realtà contano oggi rispettivamente 38 e 12 addetti e generano un giro d’affari nell’ordine dei 10 milioni di Euro. “Il nostro cliente tipo è il rivenditore che rifornisce ristoratori, rosticcerie o arredatori di esercizi alimentari,” dice Giorgio Mauri, Consigliere di Amministrazione di CB, Amministratore Delegato di Valko e Responsabile Sistemi Informativi di entrambe le aziende. “A questi si aggiunge la vendita diretta alla grande distribuzione, dove serviamo tutti i principali gruppi a livello nazionale, come Esselunga, SMA, Auchan, Coop e Conad.” CB e Valko vendono prodotti di serie, con cataloghi che comprendono 300 articoli per la prima e circa 200 per la seconda. Ogni anno vengono introdotti cinque o sei progetti sviluppati “da zero”, nuovi in termini di taglia oppure di concetto di funzionamento o modalità di cottura. Inoltre, tutti i modelli esistenti comportano un costante lavoro di aggiornamento.

Flusso di inFormazioni ordinato Le macchine prodotte da CB e Valko sono relativamente piccole ma piuttosto complesse, con una dotazione che comprende molta elettronica, I/O analogici, PLC, inverter, teleruttori e altri componenti. Questo vale soprattutto nel caso di Valko, che realizza veri e propri piccoli impianti automatizzati per la sigillatura sottovuoto delle vaschette di alimenti. Nell’ufficio tecnico dell’azienda lombarda lavorano tre progettisti a tempo pieno, che si occupano sia di progettazione in senso stretto, sia di ricerca e sviluppo. “La loro attività spazia dalla modellazione alla messa in tavola, dai test sul campo ai prototipi,” spiega Giorgio Mauri. “Ai tre si affianca un addetto incaricato di produrre e gestire tutta

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la documentazione, le distinte base, gli esplosi e gli schemi elettrici.” L’ultimo arrivo nell’ufficio tecnico è una persona che gestirà tutto il flusso di informazioni, i rilasci e la sincronizzazione fra la progettazione da un lato, la produzione e l’ufficio commerciale e acquisti dall’altro. L’inserimento di questa nuova risorsa è coinciso con l’adozione di Teamcenter, la soluzione di Siemens PLM Software per la gestione del ciclo di vita del prodotto, voluta dai responsabili di CB per rispondere sia a precise esigenze organizzative e gestionali dell’azienda, sia a specifiche richieste del mercato e della clientela, come spiega Mauri: “L’introduzione di Teamcenter nel corso del 2010 è arrivata nel momento giusto, per permetterci da un lato di rispondere alla richiesta di informazioni immediate da parte del mercato, dall’altro di creare internamente alla nostra organizzazione un flusso ordinato di informazioni accessibili e reperibili da tutti. Con l’introduzione di questa nuova risorsa dedicata, dalla metà del 2011 potremo sfruttare appieno le potenzialità di Teamcenter”.

tradizione all’avanguardia CB è da sempre una realtà proiettata verso un’informatizzazione spinta, una scelta strategica che spesso ha portato anche all’implementazione di soluzioni apparentemente sovradimensionate. La progettazione CAD 2D è entrata in CB fin dalla metà degli anni Ottanta, con un software poi rimpiazzato nei primi anni Novanta dalla tecnologia 3D di Siemens PLM Software. “La nostra informatizzazione coinvolge tutta l’azienda” racconta Mauri. “Già nel 2000 il software gestionale ERP abbracciava tutta l’attività dalla contabilità alla produzione; abbiamo anche implementato sistemi di rilevazione dei tempi e software CAM per la gestione delle lavorazioni meccaniche su macchine automatiche, sulla base dei dati provenienti da NX.” Per la sola lavorazione della lamiera, che rappresenta un’attività chiave per CB, l’azienda ha investito due milioni di Euro in piena crisi per l’acquisto di un nuovo impianto. I dati di lavorazione giungono con un procedimento semiautomatico dal software di progettazione NX di Siemens PLM Software; i tracciati di lavorazione della lamiera vengono così messi a disposizione dell’operatore, che interviene manualmente per l’ottimizzazione del nesting. In CB sono attive quattro postazioni con NX. “Il passaggio al 3D è stato fondamentale per ridurre i tempi fra il completamento del progetto e la realizzazione del prototipo funzionante” sottolinea Mauri. “In 2D sfuggono molti errori, soprattutto quando si fa molta lavorazione di lamiera, che comporta problemi di pieghe e contropieghe.”


cb e Valko Quando abbiamo valutato una nuova soluzione, NX Sheet Metal ci è sembrato subito il software più adatto. In tutti questi anni siamo restati al passo, abbiamo continuato a implementare la soluzione, e il software ha risposto pienamente alle nostre aspettative.” Oggi, CB riesce ad approntare un prototipo funzionante in un mese, grazie alla modellazione completa della macchina in 3D che mette a disposizione un prototipo virtuale vendibile. Ogni macchina è composta da una trentina di pezzi di lamiera e qualche centinaio di componenti. “Nel progetto sviluppato con NX, tutti i componenti sono modellizzati, grazie alle librerie estremamente complete che abbiamo creato. E, grazie a NX, siamo riusciti a ridurre il numero di lamiere che devono essere assemblate per montare una macchina.” CB fa ampio uso anche delle capacità di rendering di NX, che consentono di presentare al cliente un’immagine fedele e attendibile della macchina che ha richiesto, ma non solo: nel listino 2011 di Valko, ad esempio, un impianto automatico per la sigillatura di vaschette in atmosfera modificata, in progetto da un anno e ancora in fase di test, è stato inserito con un rendering nel quale sono state riprodotte con un’alta qualità visiva anche le superfici di acciaio satinato della macchina.”

Fuori dall’uFFicio tecnico Le quattro postazioni di NX attive in CB sono tutte dotate anche di un’installazione completa di Teamcenter. Inoltre, sono state implementate anche tre postazioni con Teamcenter Viewer per sfruttare l’enorme potenziale di Teamcenter come sistema PDM integrato verso il resto dell’azienda. “Il software ci aiuta molto nella gestione,” osserva Giorgio Mauri. “L’adozione di Teamcenter risponde all’esigenza di avere un sistema di gestione dei dati di prodotto che mostri sempre lo stato attuale e corretto delle revisioni di ogni macchina. Sul fronte esterno, Teamcenter ci permette di associare e allegare a ciascun progetto informazioni che non sono esclusivamente tecniche; ad esempio, l’ufficio acquisti può gestire offerte in corso e prezzi, le vendite possono inserire fotografie o immagini delle macchine, l’assistenza può archiviare gli schemi di assemblaggio affinché siano facilmente recuperabili e consultabili quando necessario. Il personale commerciale presente nei nostri uffici si occupa anche dell’assistenza di primo livello, ed è per loro un notevole aiuto avere uno strumento che consente di trovare e visualizzare tutte le informazioni in modo semplice e veloce.”

PartnershiP consolidata e Promettente In linea con la sua tradizione di azienda all’avanguardia nel processo di informatizzazione, CB sta spingendo molto sulle tecnologie di consultazione e visualizzazione dei dati, come conferma anche Mauro Barra, titolare di Team 3D, il partner di Siemens PLM Software che dal 2006 segue l’azienda di Bottanuco. “Dopo l’avvio della collaborazione con NX, dall’anno scorso abbiamo lanciato il progetto di implementazione di Teamcenter, nell’ambito del quale Team 3D ha messo a disposizione del cliente una risorsa per il lavoro iniziale di riversamento dei dati dal vecchio sistema. Ora che, come ha detto Giorgio Mauri, CB ha aggiunto una persona che si occuperà specificamente di tutta la parte di gestione del progetto, tutto è pronto per compiere il passo successivo, cioè uscire dall’ufficio tecnico. Gli investimenti dimostrano

che questa è un’azienda che guarda avanti” prosegue Barra, “e questo è un grande vantaggio.” In officina è già presente un visualizzatore che permette agli addetti di visualizzare gli oggetti necessari al loro lavoro, con una drastica riduzione del lavoro di messa in tavola. Ma non ci si fermerà qui. “L’idea è di arrivare a installare maxischermi in produzione per visualizzare tutte le istruzioni di assemblaggio e preparazione delle macchine,” racconta Mauri. “In realtà, stiamo seriamente valutando l’installazione di videoproiettori virtuali in 3D sia nell’aula corsi interna, sia in produzione; con tecnologie così avanzate, sarà ancora più facile per i nostri progettisti comunicare e trasferire le loro idee agli addetti dell’officina, ai clienti o agli operatori delle macchine.” Un altro obiettivo di Mauri è implementare una procedura per il travaso semiautomatico della distinta base da Teamcenter al software ERP dell’azienda. “Abbiamo idee e obiettivi molto chiari per il futuro,” conclude, “e Teamcenter ha dimostrato fin dall’inizio di poter assecondare agevolmente le nostre esigenze. Soprattutto, il software può essere implementato senza stravolgimenti o pesanti personalizzazioni, a dimostrazione del fatto che Teamcenter è una soluzione adatta anche a realtà medio-piccole come la nostra.”

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