INFORMAZIONE E APPROFONDIMENTI DEI MERCATI: ICT, AUTOMAZIONE, ELETTRONICA, ENERGIA
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Anno 2 - Maggio 2012 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita - N. 2/2012
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> SPECIALE SPS/IPC DRIVERS ITALIA 2012 > AUTOMAZIONE NELL’INDUSTRIA ALIMENTARE > PLM, MECCATRONICA E AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
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SOMMARIO
Anno 2 - Maggio 2012 – Supplemento a www.newsimpresa.it - Diffusione Gratuita - N. 2/2012
EDITORE Pentaconsulting Srl Piazza Caiazzo, 2 20124 Milano Tel. 02 92958990 - fax 02 700595960
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EdiTToriale
REDAZIONE Direttore Responsabile Massimo Fucci massimo.fucci@pentaconsulting.it
Pag. 4
Speciale SPS/IPC DRIVES ITALIA 2012
Pag. 18
Speciale SPS: La parola alle aziende
Pag. 22
AUTOMAZIONE Automazione nellʼindustria alimentare
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ICT PLM PLM, Meccatronica e Automazione Industriale
Direttore Tecnico Valerio Alessandroni valerio@alessandroni.net Segreteria di redazione Arianna Bertotto arianna.bertotto@pentaconsulting.it Art Director Ivan Roman ivanroman@ivanroman.it Stampa C&M print s.a.s. Via Sardegna, 13 - 20060 Vignate (MI) Autorizzazione del Tribunale di Milano n.493 del 7/10/2009
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INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO
SIEMENS INDUSTRY SOFTWARE Teamcenter 9: Architettura a supporto della collaborazione aziendale
Pag. 38
PTC Creo 2.0 lo strumento per la produttività 2.0
Pag. 40
STORIE DI SUCCESSO FIDIA ViMill ed Inventor: fresare in 5D non è mai stato così efficace
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VISION E STRATEGIE M2M: la vision e le opportunità di Advantech
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BRAND COMMUNITY INFOLETTER Riello Power News
Advantech Europe BV Beckhoff Automation Srl Comsol Srl Dassault Systèmes SolidWorks Corporation Festo SpA Hms Industrial Networks Srl Messe Frankfurt Italia Srl Pentaconsulting Srl Prisma TECH Srl Progea Srl PTC- Parametric Technology Italia Srl Riello UPS SpA Rockwell Automation SpA Schneider Electric SpA Sick SpA Siemens Industry Software Srl SMC Italia SpA Vipa Italia Srl
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Edi
oriale
la fine dei “vestiti di mezza stagione”
e della “singolar tenzone”
I
n un contesto internazionale caratterizzato da una dinamica macroeconomica diversa per aree geografiche, che non vede la vecchia Europa come una delle regioni nelle condizioni più favorevoli, le nostre aziende si trovano ad operare in un ecosistema in cui la domanda è sostanzialmente debole, il sistema bancario non aiuta lo sviluppo, anzi mette dei freni al credito buono – dopo aver applicato la regola degli ‘n pesi ed n misure’ – mettendo, di fatto in notevole difficoltà quegli operatori del sistema industriale che hanno le idee e le intuizioni ma non hanno tutte le risorse necessarie per finanziare la nuova sfida. In particolare, nel nostro paese, la dimensione media delle aziende non aiuta a fare sistema e quindi ad affrontare il mercato secondo la consistenza necessaria per poter competere con successo. L’associazionismo non decolla per una serie di motivi disparati, tra cui si possono segnalare: una sorta di orgoglio e di vision solitaria dei nostri imprenditori, la marcata natura familiare delle nostre PMI, lo stato in cui versano le associazioni – non tutte, certo- in cui le poltrone vengono assegnate con criteri estranei al merito, alcuni soci sono preminenti ed in contrasto tra di loro, i funzionari preferiscono non fare per evitare cammini faticosi e tortuosi, tutti gli altri sono convinti che l’associazione non dia i servizi di cui avrebbero bisogno, salvo non partecipare alla preparazione delle diverse iniziative. Un esempio chiaro di come ‘non operare’, che in epoca in cui il mercato va bene sembra innocuo, dimenticandosi del danno che comunque viene dato alla capacità di fare in gruppo, magari lasco, ma con l’intento di costruire insieme un percorso che, nel tempo, porta ad aggiungere valore alle singole aziende, ma anche al gruppo stesso. Un’abitudine ad operare insieme che, in momenti di difficoltà, rappresenta uno degli asset su cui fondare la propria strategia per competere. Forse far funzionare l’associazione potrebbe essere lo strumento meno oneroso in assoluto per fare sistema! Un altro atto fondamentale per le nostre aziende manifatturiere è tornare ai fondamentali: Focus sui prodotti e sulla capacità di competere in mercati
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particolarmente competitivi ed in aree geografiche non confinate al suolo della nostra ben amata penisola. Il Focus sui prodotti richiede tutta una serie di ingredienti, alcuni più semplici da trovare e mettere in atto (essenzialmente quelli di mera natura tecnica/ tecnologica), altri assolutamente più complessi che per essere messi in atto richiedono delle inversioni di tendenza ed un cambio della cultura d’impresa del management. Attività quest’ultima che non risulta semplice nemmeno nella sua descrizione scritta, figuriamoci quale possa essere la montagna da scalare affinché venga tradotto in atti precisi e continui che riguardano la vita delle aziende. In una fotografia attuale del mercato si potranno riconoscere una serie di luci ed ombre non equamente distribuite… un segno di differenziazione che sta a marcare le aziende che rappresentano un’eccellenza e quelle che invece stentano a rimanere sul mercato. Purtroppo le vie di mezzo sono finite, esattamente come le cosiddette mezze stagioni, anche queste aziende che una volta avrebbero vivacchiato, ora rischiano di essere centrifugate fuori dal loro mercato di riferimento. Analizzando i casi di successo, non ci si può non accorgere che la stessa sorte capiterà a quelle aziende abituate alla singolar tenzone. Un modo di affrontare il mercato da capitano di ventura (ma questa volta vincere la disfida di Barletta, non porta risultato). Una situazione senza alleanze e strategie verso mercati internazionali, anche a differenti livelli, non porta da nessuna parte. I settori dell’Automazione industriale e della Meccatronica rappresentano, per il nostro paese, un’area in cui si riesce ad eccellere e competere con successo se opera, al proprio interno, per la messa a punto di un ecosistema in cui far confluire ed integrare diverse discipline, tecnologie ed applicazioni e soprattutto una diversa cultura d’azienda. Ma quante aziende sono già riuscite in questo intento e quante sono abbastanza avanti in questo cammino. Purtroppo non ci si deve arrovellare più di tanto per trovare la risposta. Il mercato ce le sta presentando giorno dopo giorno, in fila, come i soldatini che si vedono oramai solo nelle vetrine di modellismo. Massimo Fucci
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Controllori HMI > Integrazione e compattezza
Motion Control > Prestazioni
SoMachine > Software
Controllo azionamenti > Efficienza
Controllori logici > Flessibilità
Piattaforma Flexible Machine Control: flessibilità totale nel controllo macchine Controllo ottimale e riduzione del time to market
Oggi le macchine devono essere, molto più che in passato, veloci, flessibili e capaci di risolvere funzioni di automazione complesse. Come costruttori di macchine siete costantemente alla ricerca di soluzioni innovative che vi permettano di realizzare prodotti sempre più efficienti e capaci di gestire al meglio l’energia, riducendo i costi di sviluppo e progettazione e velocizzando il time to market. Piattaforma Flexible Machine Control: La piattaforma Flexible Machine Control integra SoMachine™, uno strumento software unico, funzionante con diverse piattaforme di automazione, che assicura una flessibilità di controllo ottimale delle vostre macchine: controllori HMI, motion control, controllo azionamenti e controllori logici. Con SoMachine avrete un solo software, una singola connessione e un singolo download per sviluppare, configurare e programmare da un solo punto i vostri sistemi di controllo macchina. SoMachine riduce al minimo il vostro lavoro e vi permette di trarre il massimo vantaggio da ogni progetto. La piattaforma Flexible Machine Control è parte integrante della nuova architettura MachineStruxure™ di Schneider Electric™, creata per risolvere al meglio le problematiche più complesse legate alla progettazione e realizzazione di macchine industriali. L’architettura MachineStruxure offre inoltre: Architetture e Funzioni testate e validate: Costruite la vostra soluzione di automazione con le nostre architetture e le nostre librerie di blocchi funzione “ready to use” testate e completamente trasparenti, sviluppate con tecnologia FDT/DTM. Le nostre architetture sono predefinite e dedicate alle vostre specifiche esigenze per garantirvi risultati ottimali. Servizi di co-progettazione: Progettate soluzioni innovative e su misura per i vostri Clienti avvalendovi del supporto dei nostri esperti! Vi offriamo la nostra grande esperienza e il nostro know how sulle ultime evoluzioni tecnologiche che vi aiuteranno a precedere sempre la concorrenza.
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Speciale SPS/IPC DRIVERS ITALIA 2012 Di Massimo Fucci
AUTOMAZIONE & INNOVAZIONE Trainano la competizione
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’automazione industriale (ma anche quella civile, criteri e sistemi si stanno mutuando) rimane una delle attività economiche più importanti per le economie dei Paesi industrializzati e in via di sviluppo. Le macchine e gli impianti, infatti, devono necessariamente essere controllati e gestiti e i sistemi e i dispositivi che svolgono questa funzione non sempre sono gestiti dall’uomo. L’offerta è in continua evoluzione ed è caratterizzata da una dinamica estremamente accelerata rispetto a pochi anni fa. Le aziende devono tenere il passo per poter continuare a competere: sono passati i tempi in cui operare nel proprio mercato captive garantiva sviluppo e margini adeguati. Una panoramica dell’offerta- ma non solo- la si trova a SPS/IPC/ DRIVES, un appuntamento da non mancare. Infatti, oggi l’automazione pervade tutto quanto ci circonda: dalle telecomunicazioni ai trasporti, dall’industria all’agricoltura. Tutto questo ha migliorato la vita delle persone, evitando operazioni ripetitive, permettendo l’attuazione di realtà e ambiti che richiedono la gestione di un gran numero di dispositivi in modo coordinato e con tempi di reazione -e livello di qualità costantidi gran lunga inferiori a quelli dell’uomo. Notevoli sono gli esempi che evidenziano l’impatto dell’automazione sul progresso tecnologico degli ultimi anni: le esplorazioni spaziali, l’evoluzione del trasporto aereo, la robotica, la fabbrica automatica, ma anche la domotica civile ed industriale. In un contesto globale, come è quello in cui le aziende italiane, europee e mondiali si trovano a operare, l’automazione è l’ elemento trainante per lo sviluppo tecnologico, economico e occupazionale. In questo contesto si colloca un’ iniziativa importante che vede la presenza di 300 espositori: si tratta di SPS/IPC/DRIVES, che si terrà a Parma Fiere, dal 22 al 24 maggio 2012. Con i suoi 28.000 metri quadri lordi occupati e 302 Aziende espositrici, l’evento di Parma si candida ad essere la manifestazione di riferimento del settore. Per Avere le ultime indicazioni abbiamo chiesto direttamente a Francesca Selva, Exhibition Director di SPS/IPC/DRIVES italia, di farci il quadro della situazione. Come si preannuncia l’edizione SPS/IPC/DRIVES ITALIA 2012? I risultati sono davvero soddisfacenti, mancano ancora cinque mesi all’appuntamento con la seconda edizione di SPS/IPC/ DRIVES Italia e le nostre aspettative, dal punto di vista espositivo, sono state ampiamente superate. Abbiamo registrato un notevole incremento, non solo quantitativo, ma anche qualitativo in
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termini di espositori, con la partecipazione di grandi player del settore che erano stati alla finestra lo scorso anno, tra cui ABB, Carlo Gavazzi, Cognex, COPA-DATA, Eaton Electric, Riello-UPS, Sew-Eurodrive, etc. grazie ai quali possiamo dichiarare oggi una crescita di oltre il 15 %. Quali sono i temi caldi che verranno affrontati? Anche per il 2012 Sps Italia offrirà un calendario convegnistico che abbraccerà tutti i temi di maggior interesse e attualità nell’ambito dell’automazione industriale. Il calendario è già fissato e nel corso dei tre giorni della manifestazione si affronteranno tematiche legate a: Automazione nella sicurezza - Safety and Security – Martedi 22 maggio 2012; Efficienza in azienda dalla progettazione alla business intelligence –Mercoledì 23 maggio 2012; Network communication, la rete come strumento d’ interfaccia e controllo nell’industria –Giovedì 24 maggio 2012. Quali le aspettative in merito al mercato dell’automazione industriale? L’analisi dell’ultimo Osservatorio dell’Industria Italiana dell’Automazione e Misura di Assoautomazione, un partner che ci affianca e offre un autorevole supporto tecnico alla nostra manifestazione, riporta previsioni di debole crescita ( circa 3%) che permettono però di confermare che il settore dell’automazione industriale risente in modo minore, rispetto ad altri settori, del peso della crisi. Per quanto ci riguarda, possiamo dire che i risultati raggiunti oggi per SPS Italia 2012 ci confortano nonostante il difficile contesto di forte crisi economica che sta attraversando il nostro Paese. Credo che ci sia ancora tanta voglia di competere sul mercato e che una fiera che risponda in pieno alle esigenze e alle aspettative delle aziende, rappresenti uno degli strumenti più efficaci per incontrarsi, confrontarsi e promuoversi. Un grazie a tutti gli espositori per la fiducia accordataci.
Di Valerio Alessandroni
SPS ITALIA 2012: Prodotti e soluzioni per un’automazione di successo L’evento di Parma si ripropone quest’anno con il concept ‘solution to user’ per integrare la logica della semplice esposizione di prodotto con qualcosa di meno palpabile: risposte concrete alle necessità del mercato e strumenti per migliorare la propria competitività. Sempre più una piattaforma di incontro e confronto tra domanda e offerta, quindi, che parte dal prodotto per arrivare molto più lontano.
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eguendo il modello tedesco di SPS/IPC/Drives di Norimberga, SPS Italia giunge alla seconda edizione, presentandosi come fiera dedicata ai produttori e ai fornitori di automazione: dai componenti ai sistemi completi, incluse soluzioni di automazione integrata. Analisi e studi di settore hanno infatti confermato l’opportunità di offrire al mercato italiano una piattaforma espositiva forte del know-how della manifestazione di Norimberga e di Messe Frankfurt, nel ruolo di organizzatrice. Come lo scorso anno, i settori principali nei quali si articola SPS Italia rappresentano i ‘pilastri’ di qualsiasi soluzione di automazione: sistemi di controllo, PC industriali (IPC), azionamenti, dispositivi di interfaccia uomo-macchina (HMI), comunicazione industriale, software, sistemi di I/O, sistemi meccanici e sensori. Da sottolineare anche la location scelta per SPS/IPC/Drives: Parma e la sua centralità geografica, nel cuore della pianura
Padana, consentono di visitare la manifestazione in giornata per i visitatori provenienti da tutta l’Italia centro-settentrionale. Questa caratteristica di crocevia industriale soddisfa l’esigenza di realizzare un evento fortemente radicato nel territorio dove risiedono a breve distanza la domanda e l’offerta: nel raggio di 200Km si delinea un’area di 18 milioni di residenti con centri urbani produttivi di spicco. Ed è da sottolineare la forte vocazione di quest’area per l’industria alimentare in tutti i suoi aspetti. Una vocazione che NewSImpresa ha colto e ha sviluppato in un servizio speciale abbinato al ‘percorso’ suggerito per la visita di SPS Italia 2012. Differenziandosi da altre iniziative dedicate all’evento, che propongono di fatto un catalogo dell’intero parco espositivo, NewSImpresa ha preferito concentrare l’attenzione su quelle che ritiene le reali novità dell’edizione 2012, suggerendo quindi un percorso ideale al visitatore che vuole ottimizzare il tempo a sua disposizione. Nello stesso tempo, il servizio speciale ‘L’automazione nell’industria alimentare’ crea un legame preciso con la realtà della zona,
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Speciale SPS/IPC DRIVERS ITALIA 2012
permettendo ai numerosi visitatori provenienti dall’Emilia Romagna e dalle regioni confinanti di conoscere più in dettaglio le opportunità applicative offerte dai prodotti e dalle soluzioni presentati a SPS Italia 2012. Un’opportunità unica, che rende più ‘vivo’ l’evento e, soprattutto, lo rende un’occasione preziosa per aumentare la propria competitività grazie all’automazione nelle sue diverse declinazioni. Tanti i nuovi progetti che coinvolgeranno i partecipanti alla prossima edizione e che permetteranno di creare un contatto diretto tra i protagonisti dell’automazione industriale. Oltre alla presenza di fornitori, produttori, stampa tecnica e associazioni di categoria, gli operatori del settore potranno infatti contare sulla presenza di società di formazione e consulenza, system integrator, enti di certificazione e università. SPS Italia 2012 si configura ancora una volta come un evento da non perdere, tanto da fare affermare a Oscar Milanese, Responsabile Italia Marketing Offerta e Soluzioni Automazione Industriale di Schneider Electric e membro dello Steering Committee di NewSImpresa: “Questa piattaforma ha un focus molto tecnico sull’offerta del settore ed è stata in grado di completare ottimamente la parte espositiva con un programma di convegni non presenta solo i prodotti ma crea un format che risponde all’esigenza di costruttori di macchine, system
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integrator ed end user, che hanno bisogno di aggiornarsi e di conoscere più da vicino le ultime tecnologie. È forse la prima volta che questo avviene in Italia all’interno di una fiera”. Dal sito sps-italia-net gli fa eco Fabrizio Scovenna, Country Sales Director-Italian Region di Rockwell Automation: “Abbiamo lavorato con gli organizzatori per costruire una piattaforma di riferimento specifica per il mercato italiano dell’automazione, di cui da tempo si sentiva l’esigenza. Il lavoro di team è stato eccezionale, con uno scambio reciproco di competenze che hanno dato vita a progetti di grande valore, come la Linking University. Il programma di eventi ha dato spazio al contatto umano e alla formazione, che dovrebbero sempre essere l’obiettivo principale di un evento fieristico: in questo modo l’espositore non si limita a presentare solo i propri prodotti, ma diventa parte attiva della fiera”. E, ancora dal sito sps-italia-net, afferma Massimo Porta, Direttore Vendite Italia di Omron: “Crediamo che questa fiera diventerà uno dei maggiori eventi che aiuterà l’Italia a rappresentare meglio il proprio mercato dell’automazione industriale. L’obiettivo di diminuire la distanza tra i fornitori e i clienti è stato pienamente raggiunto, anche grazie a un’organizzazione eccellente che si è preoccupata di mettere al primo posto le esigenze degli espositori. Abbiamo apprezzato
molto anche la collaborazione con il tessuto universitario, un network fondamentale perché da qui nascono idee e soluzioni innovative per il futuro”. Ma vediamo più da vicino le proposte presentate da alcuni dei protagonisti, seguendo un ideale percorso all’interno di SPS 2012. Beckhoff espone a SPS una ricca gamma di prodotti che comprende dispositivi, unità intelligenti e una piattaforma software di sviluppo, controllo e integrazione. L’azienda ha un ruolo da protagonista nel panorama dell’automazione industriale, grazie a un’offerta consolidata e innovativa continuamente alimentata da un’efficiente struttura di ricerca e sviluppo. “Siamo molto soddisfatti della nostra attuale posizione sul mercato italiano - afferma Pierluigi Olivari, Managing Director di Beckhoff Italia. La nostra offerta è apprezzata per le funzionalità, la qualità e il supporto tecnico immediato che siamo in grado di fornire direttamente dalla nostra sede italiana. Importante è anche la nostra capacità di interagire con i clienti in fase progettuale, al fine di valutare insieme le soluzioni che meglio si adattano alla specifica esigenza”. Novità di assoluto rilievo tecnologico ad alto impatto su utilizzo e applicazioni, la nuova serie di servomotori sincroni rotativi AM8000 offre elevata dinamicità, efficienza energetica e costi ridotti. I servomotori AM8000 si distinguono per l’utilizzo di un unico cavo per il sistema di potenza e di retroazione. Grazie a questa tecnologia, corrente e dati di processo vengono trasmessi tramite l’unico cavo motore standard. I dati del trasduttore, la posizione del rotore, le informazioni multigiro e i valori di temperatura nel motore vengono inviati da
un’interfaccia digitale, con un significativo risparmio di costi a livello di materiali e di messa in funzione. La famiglia comprende sei diverse taglie di motore, ciascuna disponibile in due o tre lunghezze, consentendo di coprire l’ampio intervallo di coppia da 0,9 a 65 Nm in modo continuo e con sovrapposizioni. Migliorata a tutto campo anche l’offerta di pannelli multitouch. I nuovi modelli di Control Panel e Panel PC, denominati rispettivamente CP2xxx e CP3xxx, sono disponibili in formato standard (4:3) e widescreen. Numerose caratteristiche li rendono adatti all’uso industriale: profondità e frame ridotti, protezione in metallo sul perimetro e superficie interamente in vetro. Inoltre, la tecnologia PCT -Projective Capacitive Touchscreen- e l’elevata densità di touch-point consentono un funzionamento preciso e affidabile a cinque dita e a due mani, anche con guanti da lavoro (ad es. in lattice). Sono presenti funzioni mutuate dal mondo degli smartphone e touchpad, quali zoom, scorrimento, rotazione degli oggetti, ecc. Infine, la piattaforma software TwinCAT per l’automazione sviluppata da Beckhoff ha raggiunto la nuova generazione TwniCAT 3. Oltre alla perfetta integrazione con l’ambiente di sviluppo Microsoft Visual Studio, è ora possibile utilizzare linguaggi e opzioni orientati alla programmazione ad oggetti quali IEC 61131, C/C++ e Matlab/Simulink. Inoltre, il runtime di TwinCAT 3 supporta il multicore e i moduli scritti nei differenti linguaggi possono essere eseguiti in modo cooperativo e comunicare tra loro. Con oltre 10.000 sistemi installati nel mondo, il terminale elettrico CPX per unità di valvole Festo è sinonimo di automazione integrata del XXI secolo. Esso permette di integrare funzioni di
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Speciale SPS/IPC DRIVERS ITALIA 2012
controllo del movimento, sicurezza e diagnosi, in applicazioni di automazione sia di fabbrica che di processo. Tre diverse possibilità di installazione - centralizzata, decentralizzata e ibrida - riducono i tempi ciclo fino al 30% e il consumo d’aria del 50%. L’alto livello di integrazione con funzioni pneumatiche, elettriche e di movimento riduce i costi di sistema fino al 20 % e i tempi di installazione fino al 60 % circa. “Nel sistema CPX sono integrati moduli speciali per gestire le funzioni di controllo del movimento, sicurezza e diagnosi, riducendo tempi e costi di installazione e d’esercizio”, spiega Giorgio Crepaldi, Marketing Manager di Festo Italia. “Il terminale CPX può funzionare in modo indipendente come sistema di I/O con comando integrato, poiché i singoli moduli consentono la comunicazione dalla semplice funzione di gateway fino al controllo front-end nella macchina con grado di protezione
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IP65”. Il sistema CoDeSys Front-End-Controller CPX-CEC permette il montaggio diretto di un controllore sulla macchina, consentendo la pre-elaborazione oppure il controllo del tutto indipendente. Il controllore Front-End CPX-CEC gestisce la configurazione delle unità di valvole con le unità di valvole modulari MPA e VTSA. Il modulo CPX-CEC-M1 controlla fino a 31 attuatori elettrici come assi singoli o in modo sincrono con interpolazione 2,5 D via CANopen. Può controllare anche applicazioni di pneumatica proporzionale o di servopneumatica. Il controllore elettrico di finecorsa Soft Stop permette di ridurre i tempi ciclo e il consumo d’aria del 30%, grazie alla traslazione tra due arresti fissi in assenza di vibrazione. E’ integrabile nel sistema CPX anche un controllore servo-pneumatico di posizionamento per attuatori pneumatici. Oltre alla gestione dei movimenti pneumatici ed elettrici, l’integrazione delle funzioni del CPX/MPA comprende ora anche le funzioni di misurazione e regolazione di pressione, temperatura e di attuatori pneumatici o elettrici. Per esempio, il modulo di misurazione CPX-CMIX-M1-1 trasforma i cilindri pneumatici in sensori, permettendo di risparmiare tempo e spazio: funzione di avanzamento, ritorno e misurazione in un’unica operazione. Il modulo integrato di misurazione della pressione CPX-4AE-P dotato di 4 sensori sostituisce i singoli sensori sul campo, riducendo il fabbisogno di spazio e i tempi di installazione. Il terminale elettrico CPX può essere combinato anche con l’unità di valvole flessibile VTSA che permette di combinare sulla stessa unità valvole di grandezze diverse. Le funzioni di sicurezza dell’unità si estendono fino al Performance Level PL d.
Anche nelle soluzioni personalizzate, la piattaforma di automazione CPX con I/O remoti si configura come parte integrante di un sottosistema preassemblato, permettendo di risparmiare tempi e costi di progettazione e montaggio. Il terminale elettrico CPX è adatto a tutti i più comuni sistemi Fieldbus ed Ethernet, oltre a rispondere agli standard di installazione interni. L’elevata modularità consente di utilizzare fino a 512 I/O per nodo Fieldbus. Possono essere montate fino a 128 bobine e otto moduli supplementari per la creazione di zone a pressione e tensione differenziate, su una lunghezza massima di 3 m. Paolo Sartori, Direttore filiale italiana e Direttore Commerciale & Marketing di HMS, ci illustra le novità che l’azienda presenterà a SPS Italia 2012. Come Netbiter Argo, una soluzione completa per il controllo da remoto composta da tre elementi principali. Il primo è il layer fisico: il gateway di comunicazione Netbiter si collega ai dispositivi per inviare e ricevere dati. Il secondo è il centro dati Netbiter Argos, che raccoglie e registra i dati e fornisce funzionalità di controllo e reportistica in sicurezza. Il terzo è l’accesso sicuro alle informazioni mediante computer, laptop o smartphone, per visualizzare lo stato dell’impianto e gestire i dispositivi tramite pagine grafiche interattive o ‘dashboard’. Fra le caratteristiche di Netbiter, la funzionalità di gateway di comunicazione permette di inviare le informazioni via Ethernet o GSM/GPRS, senza VPN o indirizzi IP statici. La configurazione avviene tramite interfaccia utente sul portale www.netbiter. net senza richiedere conoscenze di programmazione evoluta. Le pagine dashboard facilitano la creazione di grafici in tempo reale. I dati sono registrati su server ridondati e paralleli nel centro dati Netbiter Argos, per la creazione di report e statistiche. Sul versante dei gateway industriali di comunicazione Netbiter, sono disponibili le famiglie di prodotto Netbiter WS e Netbiter EasyConnect. I Netbiter WS100 e WS200 consentono la semplice gestione dei dispositivi di campo tramite Ethernet. La funzionalità web server integrata consente la personalizzazione della grafica d’interfaccia. Tramite Ethernet è possibile gestire i dispositivi remoti accedendo alle pagine web sviluppate all’interno dei nostri gateway. Sono inoltre possibili la gestione degli allarmi e il data logging. I gateway Netbiter EasyConnect sono forniscono il controllo da remoto solo atraverso il centro dati Argos. La connessione tramite LAN/GSM/GPRS risolve le problematiche relative ai firewall, senza richiedere programmazione o conoscenze specifiche. Oltre alle funzionalità dei Netbiter WS, questa famiglia permette la gestione degli allarmi via sms/email e la localizzazione del dispositivo tramite ricevitore GPS opzionale. Il cloud computing e l’accesso da remoto agli apparati sono oggi temi chiave. La soluzione di HMS risponde a queste richieste. Netbiter racchiude i gateway di comunicazione, server host sicuri e un’interfaccia utente online. Il gateway di comunicazione Netbiter si può collegare a qualsiasi dispositivo tramite Modbus, trasmettendo i dati via Internet o LAN/GSM/ GPRS senza VPN o indirizzi IP statici. Attraverso un browser web, dal portale www.netbiter.net è possibile monitorare parametri
Il controllo remoto sarà ancora più semplice! Nessuna conoscenza IT Nessun problema di firewall Nessuna VPN necessaria Nessun IP statico richiesto Nessuna programmazione Nessuna criticità
Risparmiate tempo, energie e risorse Semplificate i vostri interventi con Netbiter®, la soluzione chiavi in mano per la gestione da remoto. La piattaforma Netbiter fornisce una soluzione modulare e flessibile che include: ► Selezione di moduli gateway cablati o wireless ► Centro dati online per la raccolta e registrazione dati ► Scheda SIM come optional ► GSM/GPRS o Ethernet ► Certificazioni industriali
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www.netbiter.com
Speciale SPS/IPC DRIVERS ITALIA 2012
come temperature, stati e livelli, oppure avviare o spegnere l’impianto. Le informazioni in tempo reale permettono di gestire meglio le proprie applicazioni e realizzare risparmi in fase di manutenzione. Progea presenta il risultato della propria ricerca e sviluppo che ha reso disponibile, in versione beta: la nuova piattaforma Movicom NExT, ma non solo. Progea rappresenta senza alcun dubbio una realtà italiana di eccellenza in grado di ben operare sia nel mercato nazionale, laddove l’apertura recente di nuove filiali conferma la strategia di espansione messa in atto dall’azienda. Una strategia confermata dall’apertura di filiali all’estero laddove la capacità italiana di sviluppare framework
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e soluzioni per l’automazione è particolarmente apprezzata. Per avere un quadro di riferimento in merito ai prodotti presentati dall’azienda, abbiamo chiesto direttamente a Paolo Fiorani, Managing Director di Progea di fornirci le indicazioni. “Ci siamo mossi in diverse direzioni, per quanto concerne la nostra piattaforma Movicon, oltre che a presentare la nuova versione di prodotto (11.3) che garantisce nuove funzionalità, stabilità e continuità, Progea presenterà in anteprima la versione Beta della nuova, rivoluzionaria piattaforma Movicon. NExT, per la quale verrà allestita una postazione con interfaccia utente sia Multitouch che Kinect”. La versione 11.3 offre maggiori funzionalità e novità all’interno di una piattaforma affermata a livello internazionale, utilizzata
Potente Scada o semplice HMI ?
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Il software Scada/HMI diventa ancora più semplice e flessibile Cercate un potente Scada o un semplice HMI? Entrambi sono elementi fondamentali nei sistemi software di automazione, per questo Movicon™ ve li offre insieme in un’unica piattaforma, aperta e indipendente dall’hardware. Movicon™ è la tecnologia software frutto della grande esperienza Progea, utilizzata dalle aziende leaders dell’automazione mondiale. Con la sua tecnologia affidabile e robusta, innovativa, potente, flessibile, a cui si unisce un servizio di assistenza eccellente, avrete garantita la riduzione dei costi e l’incremento delle soddisfazioni.
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Movicon™ 11 si rinnova con una nuova release che introduce numerose novità e nuovi strumenti per incrementare le potenzialità e ridurre i tempi di sviluppo. Oltre alle già note funzionalità quali Grafica vettoriale evoluta, Gestione Allarmi, Data Logging, Trends, Reports, Analisi Statistiche, Web Client, il nuovo Movicon™ 11.3 aggiunge un nuovo Gestore Report integrato, potenzia le funzioni di Trends e Data Analisys, aggiunge analisi dati Multi-Data Logger, introduce il supporto gestualità multi touch, e aggiunge molte altre migliorie sulla gestione del progetto. Richiedeteci la demo pienamente operativa!
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ICT Speciale - PLMSPS/IPC DRIVERS ITALIA 2012 Speciale PDM dai principali protagonisti nel mondo dell’automazione. Una piattaforma aperta e flessibile in grado di garantire sia realizzazioni Scada in contesti di grandi architetture, con grandi volumi di dati (infrastrutture e controllo di processo), sia applicazioni HMI tipiche del mondo embedded (anche micro applicazioni Windows CE e Mobile). La nuova versione 11.3 introduce nuove funzioni e migliorie, che vanno a perfezionare tutte le aree di utilizzo del prodotto: nuovi strumenti per la reportistica, nuove funzioni per l’accesso multiplo a differenti fonti storiche di DB, con nuovi strumenti nelle gestioni analitiche dei dati, nell’accesso ai DB relazionali, nei report, nelle statistiche e nelle rappresentazioni grafiche con funzioni di zoom, analisi, stampa ed invio su email. Dal punto di vista grafico, Movicon 11, pur essendo su livelli di eccellenza, è stato ulteriormente migliorato con l’introduzione di nuove soluzioni per l’interfaccia utente e soddisfa nuovi criteri di usabilità, quali ad esempio il supporto alla gestualità multitouch anche per dispositivi tradizionali, senza supporto hardware multitouch. Focus sul nuovo Movicon.NExT, completamente basato su WPF, XAML, Silverlight, HTML5, OPC UA, con tecnologia plug-in su framework .NET espressamente progettato da Progea. La nuova generazione di prodotto verrà rilasciata a fine anno, e già si colloca come il punto di riferimento tecnologico per tutte le future tecnologie Scada/HMI. La tecnologia Scada/HMI di Movicon è in grado di valorizzare al meglio le attività di progettazione tipiche dei system integrators e degli OEM, garantendo prima di tutto la salvaguardia del proprio investimento ed un rapido ritorno, grazie alla semplicità di utilizzo, alle potenzialità disponibili in un’unica piattaforma aperta e flessibile, in grado di adattarsi facilmente ad ogni esigenza applicativa. Tra l’altro, l’indipendenza dall’hardware garantisce l’utente nella libertà di scegliere in qualsiasi momento il fornitore dell’hardware, garantendosi così una ulteriore riduzione dei costi. Il Servizio, infine, costituisce l’ulteriore valore aggiunto al business degli utilizzatori, che possono contare su Progea per qualsiasi esigenza tecnica.
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SPS Italia 2012 si ripropone quest’anno come un evento ‘solution to user’ capace di integrare la logica della semplice esposizione di prodotto con qualcosa di meno palpabile: con risposte concrete alle necessità del mercato. Sempre più una piattaforma di incontro e confronto tra domanda e offerta, quindi, che parte dal prodotto per arrivare molto più lontano. In quest’ambito SICK punta sulla presenza di tavoli dimostrativi in cui condividere, con i visitatori, esperienze applicative in merito alle più diffuse soluzioni per l’automazione industriale. SICK rappresenta senza alcun dubbio un player di riferimento in grado di fornire prodotti e soluzioni ad elevata affidabilità e funzionalità. Una presenza storica cresciuta, anno su anno, grazie al buon grado di soddisfazione dei propri clienti. Anche quest’anno SICK sarà presente a SPS, per avere un quadro di riferimento in merito alle strategie dell’azienda ed ai prodotti presenti allo stand abbiamo chiesto direttamente a Luca Cravero, International Key Account Manager Motion & Drives di SICK di fornirci alcune indicazioni. “L’approssimarsi del miliardo di Euro di fatturato ci ha imposto una riflessione accurata e programmatica su come proseguire, anche nei prossimi anni, il cammino sarà orientato verso una crescita continua e stabile”, afferma Cravero. “La scelta di SICK sulla via da perseguire per ottenere questo scopo è stata la più logica e ovvia possibile, ovvero: “parlare la lingua del cliente”
Speciale SPS/IPC DRIVERS ITALIA 2012
per capirne i reali bisogni e indirizzare di conseguenza il nostro operato per crescere, o meglio, per evolvere insieme! Ciò si traduce, all’atto pratico, nella messa in opera di una struttura mirata ai mercati ed ai settori industriali per noi ritenuti strategici, tramite personale altamente specializzato in grado di capire e conoscere le specifiche problematiche, con l’obbiettivo di offrire soluzioni innovative e non solo singoli prodotti. In quest’ambito continuiamo a investire e sviluppare nuovi prodotti e soluzioni nelle nostre tre aree di competenza: Factory, Logistic e Process Automation”. Con l’esperienza maturata in oltre 60 anni di presenza sul mercato mondiale dell’automazione, SICK si configura come il giusto partner per tutti quei clienti che vogliono essere leader nei loro settori di competenza, facendo leva sull’innovazione per realizzare soluzioni ad elevata produttività ed efficienza. La vasta gamma del nostro portfolio di offerta, che spazia dai prodotti/componenti semplici a prodotti complessi e dedicati a risolvere specifiche esigenze, consente, infatti, di essere un interlocutore unico per i nostri partner costruttori, i quali si possono avvalere del nostro approccio consulenziale specifico e mirato, anche sulle singole applicazioni, in un ottica di supporto diretto nella fase di progettazione della soluzione. La velocità nelle consegne dovuta alla presenza di un efficace Partner Portal online in grado di gestire e monitorare le diverse richieste, la presenza di un centro logistico centrale monitorato su standard di qualità di alto livello, il supporto tecnico di primo livello interno e di campo completano lo scenario dei benefici che SICK può mettere a disposizione dei propri clienti, anche
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nelle fasi più critiche di sviluppo di un progetto. La manifestazione fieristica SPS/IPC/DRIVES Italia ha avuto un grosso successo lo scorso anno, che auspichiamo, si ripeterà anche nel 2012 grazie alla felice posizione logistica, alla partecipazione di tutti i leader dell’automazione industriale e, soprattutto, all’ampia offerta di seminari tecnici condotti dagli esperti delle aziende partecipanti e dal comitato scientifico in sintonia con le università sui temi ‘scottanti’ di maggior interesse per gli OEM ed End user. Temi come efficienza, sicurezza e nuovi bus di comunicazione su piattaforme Ethernet per il Motion Control che SICK riproporrà nel proprio stand, andando a presentare una serie di novità di prodotti atti ad arricchire l’offerta di soluzioni da offrire ai nostri partner. La nuova ‘filosofia’ si rispecchia anche sull’impostazione dello stand SICK a SPS: diminuiscono sugli espositori i prodotti singoli a vantaggio dei tavoli dimostrativi sui quali fare esperienza su alcune classiche esigenze applicative, come, ad esempio: riduzione degli ingombri e dei cablaggi, track&trace, controllo qualità, integrazione della safety nel motion control, etc.) vengono risolte grazie alla combinazione dei sensori SICK. Uno spazio speciale sarà dedicato al TTK50 e al SEK/L34, nuovi e più compatti encoder assoluti con interfaccia Hiperface, dedicati ai costruttori di motori sincroni lineari e brushless al fine di aumentarne prestazioni ed efficienza, al Markless ML20, che, come dice il nome stesso, si configura come una soluzione unica e strategica per la fase di etichettatura e all’S300 mini,
nuovo laser scanner di sicurezza concepito per essere applicato in spazi sempre più ridotti non intaccando, però, le performance di alto livello. Oggi, i componenti pneumatici si trovano in tutti i settori industriali, e la richiesta di soluzioni automatizzate è in crescita. I componenti pneumatici per automazione di SMC hanno acquisito fama mondiale, ottenendo un ottimo livello di customer satisfaction in termini di performance, qualità, prezzo e tempi di risposta. In SMC, i vantaggi di una grande multinazionale della pneumatica si uniscono alla conoscenza della realtà locale, garantendo la migliore offerta possibile in termini di innovazione
e servizio. SMC Italia, con sede centrale a Carugate (MI) e uno stabilimento produttivo a Carsoli (AQ), è presente nel nostro Paese dal 1977. La rete commerciale diretta e indiretta, distribuita sul territorio nazionale per garantire una copertura e un’assistenza capillare, è il vero patrimonio della nostra azienda in termini di expertise e know-how. Il supporto al cliente è assicurato anche attraverso servizi dedicati di assistenza pree postvendita. Il ‘Technical Center’ giapponese localizzato a Tsukuba, che svolge un ruolo fondamentale nell’attività di ricerca e sviluppo, è specializzato nei prodotti distribuiti su larga scala, con servizi e apparecchiature di laboratorio all’avanguardia. Il suo impegno è notevole sia nelle ricerche più importanti sia nella commercializzazione di tecnologie legate al controllo automatico. SMC Corporation dispone di strutture simili anche negli Stati Uniti e in Inghilterra per soddisfare le necessità dei mercati stranieri. Incessanti energie vengono dedicate allo sviluppo della nostra conoscenza delle tecnologie di controllo pneumatico, creando prodotti dall’elevato valore aggiunto. Il catalogo prodotti raggiunge ora gli 11.000 prodotti base con più di 600.000 varianti.
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www.smcitalia.it
L’innovazione porta ad una nuova era. Segui chi ha creato questa strada, entra nel mondo SMC. SMC è leader mondiale nel settore della componentistica pneumatica per l’automazione industriale. Da sempre si distingue per la propensione all’innovazione, alla ricerca e creazione di soluzioni dedicate a molteplici settori di applicazione. SMC è sinonimo di affidabilità, assistenza e qualità estreme, doti che ne fanno il partner ideale per ogni realtà che voglia crescere a presentarsi sul mercato in maniera vincente.
SMC Italia S.p.A. Sede: Via Garibaldi, 63 - 20061 Carugate (MI) • Tel. 02 9271.1 - Fax 02 9271365 Unità Produttiva: Località Recocce - 67061 Carsoli (AQ) • Tel. 0863 904.1 - Fax 0863 904293 www.smcitalia.it mailbox@smcitalia.it
Speciale SPS/IPC DRIVERS ITALIA 2012 Gli Intervistati del servizio Speciale SPS/IPC/DRIVES
Pierluigi Olivari, Managing Director di Beckhoff Italia
Giorgio Crepaldi, Marketing Manager di Festo Italia
Paolo Sartori, Direttore filiale italiana e Direttore Commerciale & Marketing di HMS
Gli attuatori elettrici impiegati per applicazioni di ‘pick&place’ ed operazioni di pallettizzazione e movimentazione, possono essere supportati dalle nuove soluzioni ‘elettriche’ ideate da SMC. Compatibile con il sistema di controllo LEC, la serie LE si compone di una gamma completa di attuatori elettrici presentata in diverse esecuzioni: slitta (LESH), pinza a 2 e 3 dita di presa (LEHZ, LEHF, LEHS), cilindro a stelo (LEY) e cilindro senza stelo (LEF). Il controllore LEC è in grado di gestire e regolare levariabili di forza, velocità e posizionamento degli attuatori abbinati. Sono programmabili 64 quote diverse, ognuna delle quali con profili di movimentazione specifici per ottenere massime prestazioni e precisioni. Persemplificare e velocizzare la programmazione, i profili possono essere ‘auto-appresi’ utilizzando una funzione dedicata. La programmazione può avvenire mediante software dedicato o tastierino palmare utile anche ai fini di manutenzione. Ogni serie di prodotto è presentata in una gamma articolata di soluzioni in termini di taglia, corsa e forza. Le slitte LESH sono disponibili in 3 taglie e corsa utile 150mm max, velocità 400mm/s max, ripetibilità di +/ 0,05 mm. Le pinze LEH in 6 taglie sia con apertura parallela 2 dita, che auto-centrante 3 dita. Apertura fino a 40mm, forza di presa regolabile, ideale per robot e sistemi di movimentazione. Il cilindro a stelo LEY in 3 taglie, corsa utile di 500mm max. forza di spinta 700 N max. velocità 500 mm/s max, ripetibilità di posizionamento +/ 0,02 mm, montaggio orizzontale e verticale abbinato al freno di sicurezza. Il cilindro senza stelo LEF contrasmissione sia a cinghia dentata che a vite a ricircolo di sfere in 3 taglie. Last but not least, nel campo dell’automazione industriale VIPA Italia si caratterizza perla capacità di fornire sistemi completi ai massimi livelli tecnologici e per la sua competenza e assistenza alle applicazioni per macchine e impianti. La gamma di prodotti di VIPA Italia comprende sistemi PLC, bus di campo, componenti per i SIMATIC S5 e S7 di Siemens, ASIC Profichip per bus di campo, interfacce HMI-Touch Panel e connettori EasyConn. A SPS 2012, VIPA Italia propone le CPU SC SPEED7, caratterizzate da I/O digitali e analogiche a bordo. “Le prestazioni delle CPU tipo SC sono molto superiori alle corrispondenti originali, in quanto basate sulla tecnologia
Paolo Fiorani, Managing Director di Progea
Luca Cravero, International Key Account Manager Motion & Drives di SICK
Luigi Bernardelli, CEO di VIPA Italia
SPEED7 e sono di 0,21 µs per operazioni Bit/Word/Virgola fissa e di 0,125 µs per operazioni in virgola mobile”, spiega Luigi Bernardelli, CEO di VIPA Italia. “La configurazione hardware nel Simatic Manager viene effettuata con lo stesso codice corrispondente Siemens”. SPEED7 di VIPA è la sola Open Source Technology sul mercato che permette il processo di istruzione in Step7 di Siemens come codice nativo senza la necessità di interpretare il linguaggio. Grazie alla sofisticata tecnologia dell’ASIC PLC7001, le funzioni riguardanti la gestione della comunicazione Profibus, CAN, MPI, Ethernet, Seriali, USB, sono direttamente gestite dall’ASIC stesso. La memoria delle CPU SC SPEED7 è stata raddoppiata per offrire maggiore velocità senza alcuna variazione di prezzo. La gamma di soluzioni offerta da VIPA Italia include gli SPEED7 300S, i PLC più veloci al mondo compatibili con il linguaggio Step7 di Siemens. Con una velocità 30 volte superiore ai PLC della stessa categoria, essi consentono di ridurre drasticamente i tempi di elaborazione. Tutti i PLC VIPA 300S sono provvisti nella dotazione standard di interfaccia Ethernet per comunicazioni PG/OP, che garantiscono una connessione semplice ed economica ad altri dispositivi Ethernet. SLIO è invece un sistema per I/O remotati con soluzioni che risolvono i limiti dei sistemi oggi sul mercato. Si tratta di un sistema montato su guida DIN standard da 35 mm che comprende un’interfaccia provvista di alimentatore per le I/O e per il bus di comunicazione, cui si aggiungono fino a 64 moduli di I/O e funzionali. Le interfacce previste sono Profibus DP, CANopen, EtherCAT e PROFINET I/O. L’innovazione del prodotto SLIO riguarda caratteristiche come il bus di comunicazione superveloce a 48 Mbit/s che permette di avere risposte dagli I/O con refresh di 20 µs. VIPA presenta infine i nuovi pannelli operatore Touch ecoPanel 604LC e 607 LC, che uniscono le potenzialità di Movicon HMI Progea a un’elevata convenienza economica. E’ stato realizzato un prodotto versatile, con case in speciale materiale plastico IP65 con interfacce di comunicazione Ethernet, seriali (RS232/485/422), USB, MPI/DP. Altre caratteristiche sono il datalogging, la gestione eventi a tempo, la logica IL integrata (soft PLC) e l’editor con grafica vettoriale completo di librerie oggetti e simboli.
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La parola alle aziende Di Massimo Fucci
Automazione di macchine e processi Uno dei leader del mercato dell’automazione industriale oltre che alla qualità dei prodotti punta alla qualità del supporto pre e post vendita per diventare il preferred partner del mercato.
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chneider Electric (www.schneider-electric. com) rappresenta un’azienda di riferimento nel mercato dell’automazione industriale e, come avremo modo di vedere, dell’energia elettrica. Per meglio comprendere posizionamento e strategie abbiamo intervistato Oscar Milanese, Marketing Manager Automation. Vision, impegno e Strategie Schneider nel mercato dell’Automazione Il nostro impegno è diventare per i nostri clienti il migliore partner in Automazione, fornendo loro non solo la nostra migliore offerta di Prodotti, Soluzioni e Servizi per l’Automazione di Macchine e di Processi, ma anche interagendo in modo continuo,al fine di comprendere e fornire le risposte alle loro esigenze. Il nostro impegno è di mettere sempre e comunque il Cliente al centro, la nostra rete di Specialisti di Automazione cura con attenzione i Clienti di tutti i segmenti: OEMs, End Users, System Integrators, Distributori, Contractors. La nostra strategia poggia anche su un concetto trasversale alle diverse aree di business: l’efficienza energetica. In questa direzione abbiamo già maturato moltissima esperienza, ma ci stiamo preparando ad affrontare ulteriori sfide con un’idea molto precisa: diventare lo specialista mondiale dell’energia elettrica. Schneider Electric come preferred partner, perchè ? (Benefici associati) Innanzitutto può essere un’opportunità di crescere insieme, con soluzioni integrate, innovative, testate e validate da Schneider
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Electric; soluzioni pensate per i diversi settori applicativi da sviluppare con il supporto dei nostri specialisti. I nostri clienti vengono seguiti in tutte le fasi di sviluppo prodotto: dall’avanprogetto, allo sviluppo, alla messa in servizio, all’esercizio, attraverso un approccio a 360 gradi. SPS: le opportunità, i prodotti e le soluzioni presentate Schneider Electric durante SPS presenterà una panoramica delle evoluzioni delle piattaforme di automazione MachineStruxure (macchine) e PlantStruxure (processi), oltre a numerose novità sui prodotti “best in class” delle gamme HMI&Signaling e Motion&Drives. MachineStruxure si evolve integrando nuovi controller PacDrive LMC101 e 201; driver stand alone Lexium 52 - indicati per la configurazione economica di soluzioni di servoazionamento con assi singoli; il driver iLM62, concetto multiasse per macchine modulari estremamente compatto, in grado di ridurre del 90% le spese di cablaggio nell’armadio elettrico e del 50% le spese di installazione nella macchina; una nuova tipologia “daisy chain”. Novità anche per l’ambiente Software SoMachine Motion con la versione 3.1 e nuovi elementi I/O TM5. Un nuovo MES basato su Ampla “EOS” (Energy Optimized System), architetture remote Ethernet I/O ed evoluzioni del software di reportistica Vijeo Historian con la versione 4.4 e di Scada Vijeo Citect versione 7.3, l’applicazione leader nel mercato accessibile anche tramite supporti mobili quali smartphone e tablet. Saranno altresì presentati i nuovi pulsanti wireless senza batteria della gamma Harmony; i nuovi terminali HMI Mageils GTO, ottimizzati per applicazioni di media e bassa complessità e disponibili con configurazioni e materiali adeguati alle esigenze operative dei più vari settori OEM; nuovi PC Industriali Magelis iPC, pensati per un’integrazione ottimale con i sistemi IT e certificati per le applicazioni più esigenti, quali utilizzo in aree pericolose e settore navale. Infine, un prodotto entry level della gamma Lexium (Lexium 23), motori BCH ed l’inverter ATV32 formato book con motore sincrono BPM che coniuga compattezza, alte prestazioni e risparmio energetico.
La parola alle aziende Di Massimo Fucci
ADAM-66xx , l’intelligenza di controllo distribuito Centralizzare o distribuire, queste sembrano essere le due macro attività che hanno caratterizzato negli ultimi tempi lo sviluppo di prodotti per l’automazione industriale. Advantech con i nuovi controller della serie ADAM, raggiunge prestazioni in grado di supportare le più disparate applicazioni.
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l nano controller, nell’automazione industriale, è un dispositivo che ha visto crescere negli ultimi tempi la propria importanza. Da un lato la richiesta di flessibilità e dall’altro la governance di soluzioni per l’automazione industriale, richiedono sempre più ambienti distribuiti e scalabili, in grado di meglio garantire prestazioni performanti e continuità di servizio. Per comprendere come Advantech (www.advantech.it) affronti il tema, abbiamo chiesto a Marco Zampolli, Field Application Engineer South Europe di Advantech di fornirci alcune indicazioni. Secondo Advantech qual è l’evoluzione nell’ ambito del controllo dei segnali dal campo? Secondo noi l’evoluzione del controllo dei segnali di I/O richiede sempre più una decentralizzazione dell’intelligenza di controllo. Indubbiamente una logica centralizzata offre vantaggi per l’implementazione e la manutenzione evidenzia due grossi limiti: la gestione del sistema in caso di guasto e la potenza di calcolo dell’unità centrale. In quest’ottica, Advantech identifica nella IEC-61499 lo standard capace di soddisfare le esigenze di questo nuovo approccio che è la naturale evoluzione della IEC-61131. La IEC-61499 è uno standard che definisce un piattaforma aperta per sviluppare un controllo decentralizzato per la misurazione dei processi industriali e dei sistemi di controllo, differisce dalla IEC-611131 per una programmazione a oggetti (basata su XML) e un’esecuzione gestita ad eventi. La GUI di sviluppo utilizza function blocks e il deployment sui vari dispositivi avviene in modo automatico. Caratteristica fondamentale dell’implementazione nei prodotti Advantech è la suddivisione tra livello applicativo che viene gestito in modo unico per tutta la topologia del sistema e livello dispositvo che viene gestito singolarmente da ogni controller. In questo modo tutta la logica dell’applicazione è sviluppata in un unico progetto e solo in un secondo momento associata ai dispositivi. Di conseguenza la gestione di complesse architetture risulta notevolmente
semplificata : la logica di programmazione avviene in maniera centralizzata, assicurando contemporaneamente la reliability del sistema grazie all’esecuzione distribuita. Che caratteristiche hanno i dispositivi di Advantech che implementano la IEC-61499? Advantech inizia ad implementare questo standard mella famiglia ADAM che ha fatto la storia del controllo dell’ IO remoto. Il nostro intento è quello di unire I vantaggi del nuovo standard al knowhow hardware derivante da anni di esperienza. I nuovi nano controller sono denominati ADAM-66xx, e sono basati su Cortex M3 che equipaggia un real time kernel che gestisce la logica.I moduli sono anche dotati di real time clock per assicurare un’accurata gestione temporale per le applicazioni timecritical. La nostra nuova gamma di prodotti si differenzia per la varietà di I/O (ingressi e uscite analogiche o digitali incluse uscitea relay). La presenza di una memoria FRAM assicura velocità di accesso e ritenzione dei dati in caso di mancanza di alimentazione. La connettività è garantita da una doppia porta di rete RJ45 con la possibilità di collegamento daisy chain, che semplifica notevolmente la topologia del sistema e in caso di mancanza di alimentazione per un singolo modulo garantisce la comunicazione Ethernet passante in modo tale che il guasto di un modulo non impatti sul funzionamento della catena dei moduli. Advantech con questo nuovo approccio offre la possibilità di ridurre significativamente I tempi di sviluppo con una migliore gestione dell’intera logica applicativa. Possiamo considerare Advantech una protagonista di questa rivoluzione? Più che di rivoluzione parlerei di evoluzione e innovazione. Advantech, da sempre protagonista dell’automazione industriale, continua lo sviluppo di nuove famiglie di prodotti mantenendo le caratteristiche tipiche dell’ambiente industriale e sviluppandone continuamente nuove che rendono i dispositivi sempre più parte integrante della IoT (ndr Internet of Things). E’ fondamentale ricordare che Advantech continua a mantenere attive le proprie linee di prodotti di I/O, in modo da permettere al cliente di selezionare la tecnologia/prodotto più efficace per la propria applicazione. Inoltre l’offerta odierna di Advantech dà la possibilità al cliente di gestire soluzioni e impianti con una notevole riduzione di problematiche riguardanti la manutenzione, la ricambistica e la possibilità di espansione di sistemi già esistenti.
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La parola alle aziende Di Massimo Fucci
Quiet PC, la rivoluzione silenziosa In ogni settore l’evoluzione vede alcune aziende comportarsi da apripista con idee, prodotti e soluzioni, che rispondono alla dinamica delle esigenze di mercato. E’ il caso di Advantech, che con la serie di PC Industriali silenziosi ne consente l’utilizzo anche in ambienti diversi dalla fabbrica.
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n un mercato particolarmente competitivo, la capacità di convogliare l’innovazione dei prodotti su esigenze di mercato che, di fatto, ne ampliano l’utilizzabilità va a tutto vantaggio della quota di valore/volume espresso. In questo contesto, l’idea di produrre PC industriali silenziosi amplia, e di molto, lo spettro della loro applicazione. Un’idea vincente che vede Advantech (www.advantech.it) come uno dei protagonisti. Per comprendere meglio abbiamo chiesto a Francesco Cattaneo, European Sales Manager Embedded System di Advantech, di fornirci alcune indicazioni. Secondo Advantech qual è l’evoluzione nell’ ambito dei PC Industriali? L’evoluzione degli IPC Advantech segue due macro trend di mercato: si orienta verso mercati verticali estremamente specifici e caratterizzati da esigenze dettagliate (basti pensare alla linea di prodotti espressamente pensata per Matrox), e allo stesso tempo conferma la produzione di sistemi orientati allo storage e al cloud. Puntiamo sull’evoluzione intelligente dei PC industriali e la nostra offerta innovativa è basata sui cosiddetti ‘quiet’ PC ovvero silenziosi. E’ effettivamente un’evoluzione rivoluzionaria e viene da chiedersi come mai non è stata concepita prima, probabilmente perché l’evoluzione tecnologica dei PC industriali ha seguito passo dopo passo le richieste del mercato. Il comportamento tipico di un cliente ‘consumer’ segue una certa logica: cerca di possedere un prodotto, e poi in un secondo momento richiede ad esso certe performance; solo quando la tecnologia
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raggiunge un certo livello, si comincia a porre attenzione sui dettagli. L’industria IT è un perfetto esempio di questo concetto. Appena nacquero i PC la preoccupazione principale fu la loro promozione ai fini della vendita; quando i PC divennero popolari, le loro performance e potenzialità vennero affinate e potenziate. Ora che la tecnologia PC è maturata, i produttori si focalizzano sui bassi consumi, sulla riduzione del rumore e così via. Features importanti perché ora è il mercato delle applicazioni a richiederlo. I PC industriali silenziosi o ‘quiet PC’ rappresentano tappa fondamentale nell’evoluzione dei PC industriali, una “selezione naturale” darwiniana potremmo definirla. Che caratteristiche hanno i nuovi PC Industriali di Advantech? Ci sono due aspetti da considerare: le performance e le dimensioni meccaniche. In questo senso l’evoluzione è dettata dai nuovi processori Intel, orientati da sempre a migliori performance e minori consumi. Per le dimensioni meccaniche, la tendenze è rispondere alla costante necessità di riduzione degli spazi di ingombro. Piattaforme sempre più compatte e sempre più performanti richiedono uno studio approfondito, dal punto di vista progettuale, rivolto a una eccellente dissipazione. I Quiet PC sono stati concepiti per applicazioni che necessitano silenzio, come i network communications, POS, sistemi medicali etc. Questi sistemi sono in grado di ottimizzare e modulare l’acustica e la temperatura, inoltre, grazie ad una ventola poco ingombrante e intelligente che adatta la sua rotazione si dissipa il calore e si ottiene un basso impatto acustico, consentendo la certificazione ISO 7779 e il livello massimo di rumore è pari a 35 dBA. Possiamo considerare Advantech una protagonista di questa rivoluzione? Certamente siamo stati fra i primi a mettere sul mercato questa linea di PC silenziosi perché ci siamo resi conto che la domanda del mercato puntava in questa direzione. Infatti in passato i PC industriali erano solitamente ubicati in siti esterni o nella parte produttiva della fabbrica, in ambienti che tolleravano anche il rumore. Attualmente le applicazioni che vedono i PC industriali protagonisti sono sempre più numerose e diversificate che comprendono ambienti diversi, intolleranti al rumore, pensiamo alle consolle con gli strumenti di bordo di un aereo, oppure a dei sistemi medicali che necessitano, comunque di una tecnologia silenziosa.
La parola alle aziende Di Valerio Alessandroni
Sicurezza funzionale: istruzioni per l’uso Il 22 Maggio, in occasione di SPS 2012, Rockwell Automation organizza un seminario sulla sicurezza funzionale ispirato alla nuova normativa EN 13849-1 e -2.
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opo la cessazione della presunzione di conformità di EN 954-1, non è ancora chiaro come applicare le nuove norme EN 13849-1 e -2. Il seminario permetterà di chiarire le modalità di applicazione di tali norme, attraverso esempi pratici di progettazione delle funzioni di sicurezza più utilizzate nelle macchine. “Abbiamo notato una certa difficoltà nell’applicazione della nuova norma tecnica”, afferma Enrico Merati, Local Business Leader Sensing Safety & Connectivity dell’Italian Region di Rockwell Automation e referente del seminario. “L’idea è quindi di affrontare, attraverso degli esempi pratici, il calcolo dei vari Performance Level con un approccio concreto. I seminari sull’argomento hanno un approccio quasi sempre molto teorico. Al contrario, abbiamo scelto un approccio molto pratico”. Rockwell Automation ha una lunga esperienza nell’ambito della sicurezza industriale. Il suo ingresso in questo mercato è iniziato nel 1999 con l’acquisizione del gruppo di aziende inglesi E.J.A., comprendente Guardmaster, Prosafe e Sigma e dal 2001 è iniziata la commercializzazione dei relativi prodotti. “Sono quindi 11 anni che stiamo approcciando il mercato della sicurezza”, sottolinea l’ing. Merati. “Il know-how delle aziende acquisite (tra cui anche Tesch nel 2002, azienda tedesca specializzata nei relè di sicurezza, e Cedes nel 2004, azienda svizzera specializzata in barriere di sicurezza e altri prodotti optoelettronici) e la nostra esperienza nell’ambito dei PLC – e quindi anche dei PLC di sicurezza – sviluppati da Allen-Bradley ci hanno dato la possibilità di mettere insieme un’expertise di almeno 40 anni nell’ambito della sicurezza macchine”. L’acquisizione di ICS Triplex nel 2007, specializzata nella sicurezza di processo, ha permesso a Rockwell Automation di vantare un pacchetto di soluzioni per la sicurezza tra i più completi, che si estende dalla sicurezza macchine alla sicurezza di processo. “Oggi siamo in grado di offrire tutti i prodotti necessari alla sicurezza non come generalisti ma come specialisti”. Il seminario si rivolge soprattutto ai progettisti di macchine o di impianti che devono affrontare l’applicazione della nuova norma tecnica per raggiungere il Performance Level previsto dall’analisi del rischio. Si partirà quindi da un’analisi del rischio fatta a monte e si spiegherà come implementare la soluzione
di sicurezza ottimale, esaminando le varie funzioni di sicurezza e applicando la norma. “L’evento rappresenterà soltanto uno spunto su come si sviluppa l’iter di messa in sicurezza delle macchine”, afferma Merati. “In realtà, Rockwell Automation supporta da sempre la clientela con un affiancamento tecnico e normativo nell’implementazione delle varie soluzioni. Tra i nostri clienti ve ne sono di già esperti e autonomi, altri che hanno bisogno di un affiancamento e altri che non hanno mai affrontato l’argomento della sicurezza. L’obiettivo è affiancare tutti i clienti per portarli ad ottenere la scelta migliore, al di là della semplice vendita di prodotti”. Rockwell Automation è in grado di offrire anche servizi di consulenza a contorno della sicurezza macchine, che partono dall’analisi del rischio. “Generalmente, il cliente viene affiancato da un punto di vista sia tecnico che normativo per un suggerimento su come implementare le migliori soluzioni in base alle problematiche che riguardano la singola macchina”, riferisce Merati. “Tuttavia, se il cliente decide di delegare l’intero studio della messa in sicurezza a un consulente esterno, Rockwell Automation può offrire questo tipo di consulenza. E’ quindi possibile acquistare sia la consulenza in ambito sicurezza, sia tutta la soluzione del bordo macchina di quello che è il comando e il controllo a interno quadro”. Facendo riferimento alla norma EN ISO 13849-1 e -2, il seminario riguarderà essenzialmente l’ambito europeo. E’ tuttavia da sottolineare che questa norma come ISO viene utilizzata anche sul mercato americano: la tendenza è infatti quella di avere delle norme valide a livello generalizzato su tutti i mercati. Si va quindi verso un’unificazione del quadro normativo, che faciliterà i costruttori di macchine italiani esportatori. L’appuntamento è fissato presso la Sala Verde della Fiera di Parma con registrazione a partire dalle 9.30 e chiusura lavori attorno alle 12.30. Alla fine della presentazione è previsto uno spazio per rispondere alle domande dei partecipanti. “Non abbiamo la pretesa di risolvere tutti i dubbi possibili, ma cercheremo di dare un contributo concreto alla maggiore quantità possibile”, conclude Merati. “Abbiamo scelto di non parlare di prodotti. Riferimenti ai prodotti Rockwell Automation saranno presenti solo negli esempi pratici. Chi lo vorrà potrà passare successivamente nel nostro stand per maggiori approfondimenti”. Oltre a Enrico Merati, vi sarà la partecipazione della società di consulenza ‘super partes’ GEMM BB che ha già collaborato con Rockwell Automation in occasione di altri eventi.
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automazione Di Valerio Alessandroni
L’automazione neLL’industria aLimentare Particolarmente importante per la nostra bilancia commerciale, il settore Food&Beverage vede la presenza dei maggiori fornitori di automazione, ciascuno con un diverso approccio ai problemi di qualità, affidabilità e produttività di questo comparto strategico. Il portafoglio di prodotti e soluzioni è ben fornito e lascia ampia scelta agli utilizzatori ed ai system integrator.
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industria alimentare
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’industria alimentare rappresenta il secondo settore manifatturiero italiano, dopo quello meccanico. La sua importanza per i fornitori di tecnologie può essere riassunta in un dato: il fatturato globale dell’ automazione e strumentazione nell’industria alimentare, in valore assoluto ha raggiunto nel 2010 i 456 milioni di euro (fonte G.I.S.I. - SDA Bocconi). Questo settore, come buona parte delle industry italiane, è caratterizzato da una miriade di micro- e piccole imprese, circa 200 medie imprese e solo 10 grandi gruppi, la cui produ-
zione può essere suddivisa in cinque classi: tradizionale classico (65% del totale); tradizionale evoluto (17%); denominazioni protette (9%); nuovi prodotti (8%) e biologico (1%).
Segnali positivi I produttori italiani di macchine, materiali e tecnologia manifatturiera sembrano evitare la crisi. E’ il dato più evidente che emerge dall’ultimo Osservatorio del settore, che è stato presentato nel corso di IPACK-IMA (Milano, 28 febbraio-3 marzo 2012). La ricerca, a cui hanno partecipato 236 imprese che occupano nel complesso circa 14.500 addetti e fatturano quasi 4 miliardi di euro segnala che il secondo semestre 2011 si è chiuso con una stima di aumento del fatturato da parte di un terzo delle imprese del campione (34% per l’esattezza), mentre il 40% degli intervistati ha individuato un trend stabile e solo il 16% affari in calo. Inoltre, un quarto delle aziende (26%) coinvolte nell’indagine ha registrato un aumento delle esportazioni, il 64% un dato in linea con l’anno precedente e solo il 10% un calo dei mercati esteri. Il tutto in presenza di una stabilità occupazionale dichiarata dall’85% delle imprese. Guardando alle singole business community che compongono la filiera, il fatturato del secondo semestre 2011 è aumentato soprattutto nel Beverage (41% di aziende con il segno positivo e un altro 45% sui livelli dell’anno precedente), mentre le esportazioni sono cresciute soprattutto tra le imprese di Vegetable & Fruit, Beverage e Gbf (Grain based food). Per quanto riguarda le aspettative di crescita nel primo semestre del 2012, il quadro è tutto sommato positivo, soprattutto se paragonato allo stato di salute dell’economia in generale. Infatti, il saldo resta positivo tra chi si aspetta una crescita del fatturato (28% delle imprese) e chi, invece, stima un calo (21%), con la stabilità che costituisce in ogni caso la maggioranza assoluta (51%). Affermazioni ancora più stringenti valgono per le esportazioni, dove il 25% delle imprese si aspetta un aumento della domanda estera e solo l’11% si attende una riduzione. Le aspettative di crescita sono diffuse in entrambe le tipologie produttive (macchinari e materiali), con una previsione leggermente migliore per la domanda estera dei macchinari rispetto a quella di chi produce materiali (28% di previsioni di crescita nella prima categoria contro il 19% registrato nella seconda).
La leva strategica dell’automazione La necessità di ridurre i consumi e aumentare la competitività dei mercati internazionali induce le aziende del settore alimentare a investire in misura crescente in soluzioni di automazione per trarre il massimo beneficio dagli asset esistenti, ottimizzando le proprie risorse e gli investimenti ed eliminando gli sprechi. L’industria alimentare italiana sente quindi la doppia esigenza di essere sempre più competitiva sui mercati esteri e di riqualificare e razionalizzare l’offerta sul mercato nazionale. Una delle risposte individuate per rispondere a queste esigenze porta all’incremento degli investimenti in automazione su tutta la filiera produttiva. Nell’industria alimentare, trovano applicazione le nuove tecnologie relative ai sistemi di automazione, di strumentazione e
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di controllo, quali i sensori e gli attuatori intelligenti, i sistemi di supervisione con software applicativo per elaborazione dati (Scada), il controllo di processo (DCS, PLC, PC Industriali), le applicazioni ERP e MES per una gestione integrata di fabbrica, i bus di campo, i sistemi di visione, specialmente per l’ispezione di cibo e bevande, e le soluzioni meccatroniche evolute per una migliore efficienza delle macchine e delle linee di produzione. In particolare, il miglioramento delle strategie di controllo ha grande rilevanza, poiché favorisce una produzione più costante, ha implicazioni nella sicurezza igienica del prodotto, riduce scarti e rifiuti e, in generale, comporta una maggiore tutela del consumatore, in ottemperanza alle norme vigenti che, tra l’altro, diventano sempre più restrittive. Nello stesso tempo, più si afferma il cibo made in Italy nel mondo e più aumenta la richiesta di macchine ed impianti di produzione nazionale. Il Bel Paese non è solo il più grande produttore al mondo di salumi, formaggi, dolciumi e vino di qualità, ma anche uno dei protagonisti nel comparto delle tecnologie per l’industria alimentare.
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Normative stringenti Gli impianti per l’industria alimentare devono essere compatibili con le normative che impongono il cosiddetto ’piano d’autocontrollo’ o norme Haccp. Inoltre, se l’obiettivo di un’industria alimentare è quello di esportare le produzioni negli USA, la sua dotazione di macchinari deve essere coerente con le rigide normative FDA e Usda. Tutti i macchinari per l’industria alimentare devono permettere una rapida sanificazione delle superfici e degli organi a contatto con il prodotto in quanto ogni residuo di cibo rappresenta una fonte di contaminazione da una produzione all’altra. A tale scopo, gli impianti per l’industria alimentare devono essere concepiti in modo tale da permettere una pulizia manuale regolare e costante o devono essere predisposti ad un sistema di pulizia automatico (CIP), spesso ad alta pressione. Inoltre, devono essere utilizzati materiali in grado di resistere all’aggressione degli agenti chimici e/o del vapore usato durante le sanificazioni. Installare impianti per l’industria alimentare che garantiscano
industria alimentare un’elevata igiene della produzione, oltre a scongiurare i rischi di contaminazione da patogeni sul prodotto finito, permette di ridurre gli scarti e di aumentare la shelf life del prodotto finito. La linea di produzione di un’industria alimentare ideale dovrebbe essere realizzata da macchinari che eseguono tutte le operazioni del prodotto in asetticità, dalla lavorazione delle materie prime al prodotto finito. Anche il grado d’automazione è importante per impianti per l’industria alimentare: ridurre al minimo le operazioni manuali non ha soltanto conseguenze sui tempi di processo ma anche sulle potenziali contaminazioni sul prodotto, che sono molto più frequenti con macchinari per l’industria alimentare a scarsa automazione. Utilizzando impianti efficienti si riduce il rischio di rilasciare alimenti contaminati fino ad eliminarlo. Le spese per dotarsi di macchine per l’industria alimentare valide vanno confrontati con le enormi spese cui potrebbe portare la vendita di alimenti contaminati: nei casi più gravi si rischia la chiusura dello stabilimento. L’automazione non rappresenta quindi un semplice costo, ma un vero e proprio investimento per mantenere un rapporto fiduciario con la propria clientela. E la fiducia è oggi un elemento determinante nel processo di scelta e fidelizzazione. Vediamo allora come alcuni dei maggiori fornitori di automazione per il settore alimentare si sono attrezzati per rispondere alle particolari esigenze di questo settore. Secondo Progea, nell’industria alimentare è richiesto un elevato livello di qualità del prodotto con un costante controllo, ottenuto tramite la valutazione dei parametri in tempo reale e la tracciatura dei dati produttivi con integrazione su report. Ciò consente di mantenere elevati livelli di efficienza e produttività degli impianti. E’ quindi fondamentale disporre di un sistema flessibile e aperto come la piattaforma Scada/HMI Movicon di Progea, in grado di integrarsi con le situazioni presenti e fornire una soluzione scalabile dal livello di campo alla gestione di stabilimento. Molte aziende di riferimento del settore alimentare utilizzano la supervisone Movicon per avere una situazione in tempo reale dei processi produttivi. Movicon offre caratteristiche di semplicità d’uso, intuitività, elevata qualità grafica, completezza di funzioni e progettazione multipiattaforma, a cui si aggiungono funzionalità per l’ottimizzazione dei tempi di sviluppo e flessibilità nella gestione dei dati nella fase di Runtime. I dati di processo acquisiti da un sistema di supervisione normalmente vengono registrati ed archiviati per successive analisi. Movicon supporta tutti i database relazionali via ODBC a partire da Microsoft SQL Server. Un motore di registrazione è riservato ai dati di processo, attraverso le risorse Data Logger, l’altro motore è riservato allo Storico Eventi e l’ultimo alla gestione di Tracing delle variabili. Gli utenti possono editare graficamente i propri report aggregando e disponendo i dati delle tabelle del database. Movicon integra storicamente il report engine di Crystal Report, per produrre potenti report in modo indipendente ed integrarli nel supervisore. Permette infine di creare anche semplici report, ideali per le soluzioni HMI a pannello basate su Windows CE.
La funzione di Analisi Statistica degli Allarmi offre la possibilità di analizzare i dati storici di allarmi ed eventi, per produrre report che provvedono ad elencare, nei periodi desiderati, la lista e i grafici degli allarmi ordinati per frequenza di intervento e per durata. La nuova versione Movicon 11.3 garantisce flessibilità di impiego, versatilità e indipendenza. Oggi, il mercato alimentare richiede disponibilità entro breve dei prodotti finiti e maggiore dinamicità. Ciò porta ad una continua evoluzione delle macchine e delle linee di produzione e di stoccaggio. L’innovazione tecnologica si orienterà verso un’automazione veloce con movimenti sequenziali precisi e rapidi e, nello stesso tempo, verso la gestione dei dati e della relativa tracciatura con integrazione nei sistemi di gestione delle scorte e della programmazione della produzione e della manutenzione, con possibilità di ottimizzare la distribuzione delle risorse su più siti produttivi. Sarà quindi fondamentale potere definire architetture distribuite, facilmente raggiungibili anche mediante supporti mobili (tablet e smartphone). Le soluzioni proposte da Schneider Electric per il settore alimentare hanno l’obiettivo principale di migliorare la qualità
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dei prodotti e dei servizi proposti. Solo in questo modo, infatti, è possibile massimizzare la quantità della produzione e risolvere le principali criticità tipiche di un mercato in forte evoluzione. Per competere efficacemente e raggiungere posizioni di leadership nel settore alimentare è fondamentale ridurre il ‘time to market’ intercorrente tra l’elaborazione dei nuovi prodotti e la loro disponibilità in risposta alle esigenze del mercato, grazie anche a una sempre maggiore ottimizzazione dei costi. L’offerta di Schneider Electric è in grado di sostenere controllo e monitoraggio energetico durante le tre fasi fondamentali da cui è costituito il tipico processo produttivo del settore food&beverage, ovvero produzione, controllo e monitoraggio. Un ulteriore importante vantaggio è potere trovare in Schneider Electric un referente unico per tutti gli aspetti del sistema di automazione e non solo: dalla gestione delle utility al processo di produzione, dalla supervisione alla videosorveglianza, passando attraverso un approccio di efficientamento energetico trasversale a tutta la fornitura. Schneider Electric sa che i maggiori investimenti vengono fatti con lo scopo di migliorare la qualità del servizio anche attraverso un contenimento ragionevole dei costi. Per questo motivo ha messo a punto un portafoglio di soluzioni integrate che sono in grado di risolvere le principali esigenze del cliente, in qualunque comparto del settore alimentare. Infatti, cercare di capire quali possono essere le necessità del produttore è per Schneider Electric la spinta a creare sempre nuove soluzioni ottimali che vanno dal processo di produzione fino alla gestione delle utility, passando per la logistica e il confezionamento,
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sapendo combinare queste fasi principali nel migliore dei modi possibile. Un esempio di quanto offerto da Schneider Electric è rappresentato, nel mondo del packaging, dalle soluzioni integrate all’interno della piattaforma MachineStruxure e PacDrive3. Sicuramente il futuro sarà costituito da soluzioni decisamente più ampie, evolute e tecnologiche. Uno degli elementi che potrebbero caratterizzare sempre di più il futuro è l’integrazione di soluzioni hardware e software, come accade per la piattaforma PlantStruxure, all’interno della quale i vettori energetici possono essere correlati con i dati di produzione. Fondamentale, per il settore alimentare, sarà anche la progettazione e realizzazione di sistemi di automazione e supervisione sempre più flessibili e integrati tra loro, in grado di adattarsi il più velocemente possibile alle eventuali nuove richieste. In particolare le scelte che sono da fare riguardano tecnologie come i bus di campo, Ethernet e database standard di mercato e non proprietari. Per ogni processo di produzione, dal trattamento delle materie prime per la produzione di alimenti fino al trattamento delle acque reflue, Festo offre soluzioni complete e prodotti perfetti per l’automazione dei processi continui. La norma europea DIN EN 1672-2 ‘Requisiti igienici per le macchine per l’industria alimentare’ definisce tre zone delle macchine: la zona alimentare, la zona spruzzi e la zona non alimentare. Festo offre conoscenze approfondite, servizi di consulenza e i prodotti giusti per applicazioni in tutte e tre le zone.
industria alimentare In particolare, la zona alimentare include le parti del sistema e i componenti che vengono a contatto con gli alimenti perché il componente è inserito direttamente nel flusso degli alimenti oppure perché gli alimenti entrano in contatto con il componente e ritornano quindi nel flusso dei prodotti. I componenti che vengono a contatto con gli alimenti devono essere facili da pulire e da disinfettare. Devono inoltre essere resistenti alla corrosione, atossici, non assorbenti, lisci e realizzati in un unico pezzo o collegati a tenuta ed è consentito utilizzare solo lubrificanti speciali adatti per l’industria alimentare. Gli attuatori Clean Design Festo rispondono a questi requisiti, garantendo la massima sicurezza, una forma costruttiva facile da pulire, la resistenza agli agenti detergenti e guarnizioni e grasso lubrificante idonei per l’impiego alimentare (FDA, NSFH1). Fanno parte della famiglia il cilindro rotondo in acciaio inossidabile CRDSNU, il cilindro guidato DGRF, il cilindro a norme DSBF e il raccordo in polipropilene NPQP.
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automazione Le parti e i componenti nella zona spruzzi vengono direttamente a contatto con gli alimenti, ma questi non possono ritornare nel flusso dei prodotti. Tuttavia, questa zona dovrebbe essere progettata in base agli stessi criteri utilizzati per la zona alimentare. Nella zona non alimentare, infine, i componenti non vengono a contatto con gli alimenti. Le parti e i componenti del sistema utilizzati in questa zona dovrebbero tuttavia essere realizzati con materiali resistenti alla corrosione, oltre che facilmente lavabili e disinfettabili. L’utilizzo di aria compressa pulita è di importanza cruciale nel settore Food&Beverage. Le unità di manutenzione di Festo garantiscono la conformità ai giusti parametri operativi grazie a filtri fini, micro-filtri e filtri a carbone attivo. Un essiccatore dell’aria compressa protegge i componenti dal congelamento durante il funzionamento in ambienti freddi. Festo offre inoltre sistemi per applicazioni specifiche, come la struttura a portale H, che assicurano il vantaggio di soluzioni complete da un unico fornitore. Da segnalare anche il sistema autoregolante della decelerazione di finecorsa PPS, che assicura vibrazioni minimizzate, tempi di installazione ridotti al minimo grazie all’autoregolazione e facilità di pulizia, grazie all’assenza della vite di regolazione. Infine, Festo offre varianti di guarnizioni per tutte le esigenze: standard per una lunga durata, conforme ai requisiti FDA; A3
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per un funzionamento senza grasso, conforme ai requisiti FDA; T1 per temperature elevate fino a 120 °C e T3 per basse temperature fino a -40 °C. Il controllo PC-based che da sempre caratterizza le soluzioni di automazione Beckhoff, permette di automatizzare l’intero processo di produzione attraverso una piattaforma flessibile e aperta che riduce l’ingombro delle macchine ed aumenta l’efficienza sia sul piano energetico che su quello ingegneristico. In particolare, per i settori alimentare, delle bevande e dell’imballaggio, le tecnologie PC-based, EtherCAT-based e di azionamento Beckhoff rendono possibile la realizzazione di armadi di controllo più compatti, per ottimizzare l’ingombro della macchina o del sistema. E, in termini generali, il controllo PC-based Beckhoff permette di integrare tutte le funzioni di controllo più importanti su una piattaforma centrale utilizzando hardware PC di elevate prestazioni: PLC, Motion Control, robotica, tecnologia di misura e Condition Monitoring. Per il settore alimentare, Beckhoff ha sviluppato nuovi pannelli di controllo, Panel PC e servomotori in acciaio inossidabile. Grazie ai loro contenitori lavabili e senza interstizi, essi soddisfano le stringenti normative igieniche e i regolamenti di cleanroom di questa specifica industria. I Pannelli IP 65 sono disponibili
industria alimentare
con touch screen a incasso da 12” o 15”. Anche la nuova serie di servomotori AM8000 Beckhoff è disponibile nella versione in acciaio inossidabile. Questi motori privi di residui soddisfano le severe normative FDA e sono ottimizzati per l’uso nell’industria alimentare. I motori della serie AM8800 richiedono un solo cavo di collegamento motore per retroazione e alimentazione, riducendo in modo significativo i costi di materiale ed installazione. Forniti con classe di protezione IP 67 o, in opzione, IP 69K, i motori AM8800 sono adatti anche per il lavaggio ad alta pressione normalmente utilizzato nel settore alimentare. Anche il rilascio del della nuova versione del software di automazione TwinCAT (TwinCAT 3) apre nuove possibilità nell’industria alimentare: il TwinCAT 3 supporta tutti gli standard comuni di programmazione, da C/C++ all’estensione orientata agli oggetti di IEC 61131-3. Il supporto multi-core attivo permette al PC centrale di sostituire hardware di controllo addizionale. Inoltre, il supporto di tutti gli standard comuni di questo comparto, come OMAC o WS-Food/WS-Pack, assicura una connettività ottimale. Un caso particolare riguarda l’automazione dei sistemi di pesatura. In passato, la creazione del sistema di controllo per queste macchine era laboriosa, perché molti controllori general-purpose non avevano le interfacce necessarie. Il sistema di controllo aperto Beckhoff supera agevolmente questo limite e oggi alcune delle aziende di riferimento del settore utilizzano il PC Embedded ad alte prestazioni CX1020 con PLC software TwinCAT. Tra gli altri attori che operano nel settore alimentare, da citare Lenze, che propone un approccio denominato ‘Motion Centric Automation’.
Per far fronte alla crescente complessità dei sistemi di automazione, sono richiesti oggi sia un sistema di automazione rispondente alle specifiche esigenze di movimentazione, sia strumenti avanzati di ingegnerizzazione e un supporto qualificato. Nascono così due diverse tipologie di configurazione del sistema. La prima è l’Automazione Drive-based, per il controllo del moto decentrato. Questo approccio si basa su controlli intelligenti liberamente programmabili. E’ così possibile attuare configurazioni di macchine modulari, sia con controllo di posizionamento, che con camma elettronica o con servo PLC integrato. La seconda è l’Automazione Controller-based, per il controllo del moto centralizzato di macchine complesse che richiedono un sistema di automazione ad alte prestazioni e universale con un controllo centralizzato che permetta il movimento coordinato di più assi e assicuri le funzioni di controllo di un processo di linea. L’obiettivo è riuscire a soddisfare tutte le diverse esigenze dei clienti, offrendo la massima flessibilità con la minima spesa. I prodotti elettronici Lenze sono caratterizzati da un’elevata scalabilità e ogni prodotto meccanico costituisce un sistema modulare. Se un prodotto o un servizio standard non rispondono alle esigenze del cliente, Lenze mette a disposizione prodotti e servizi che soddisfino i requisiti richiesti: da combinazioni di prodotti studiate su misura a sottosistemi assemblati. Il controllo del moto decentrato permette di ridurre sensibilmente il carico sul sistema di controllo, consentendo in alcuni casi di farne a meno. Con le serie di Inverter Drives 8400 e Servo Drives9400, Lenze offre una gamma di prodotti scalari e versatili che, in combinazione con motori e motoriduttori, è in grado di risolvere molte esigenze di azionamento nella costruzione di macchine e impianti.
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PLM, MECCATRONICA E AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Di Massimo Fucci
PLM, MECCATRONICA E AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
LA STRATEGIA PER VINCERE LA COMPETIZIONE I settori dell’Automazione industriale e della Meccatronica rappresentano, per il nostro paese, un’area in cui si riesce ad eccellere e competere con successo anche in contesti internazionali. La chiave del successo si basa sempre più, oltre che sulle intuizioni dei nostri imprenditori, sulla capacità di mettere a regime un efficace ed efficiente processo di sviluppo e gestione dei prodotti, in grado di azzerare i costi nascosti, realizzare soluzioni innovative e flessibili e, non ultimo, rispettare i tempi di consegna e le aspettative in termini di qualità. Un ecosistema in cui devono necessariamente confluire e integrarsi diverse discipline, tecnologie ed applicazioni, ma, soprattutto una diversa e più avanzata cultura d’impresa.
L
’industria manifatturiera italiana si trova ad operare in un contesto internazionale caratterizzato da una dinamica macroeconomica diversa per aree geografiche, che vede per la vecchia Europa una stagione recessiva e condizioni per la ripresa decisamente sfavorevoli. Le nostre aziende si trovano ad operare in un ecosistema in cui la domanda è sostanzialmente debole, il sistema bancario non aiuta lo sviluppo, anzi mette dei freni al credito ed il sistema industriale non può contare su risorse esterne. Una situazione difficile in cui il modello di business/macroeconomico mostra tutti i propri limiti.
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In particolare, nel nostro paese, in cui valeva il detto ‘piccolo ma bello’, proprio la dimensione medio piccola delle nostre aziende non aiuta a fare sistema e quindi ad affrontare il mercato secondo la consistenza necessaria per poter competere con successo in aree diverse dal solito mercato domestico. La marcata natura familiare delle nostre PMI, lo stato in cui versano le associazioni - non tutte, certo - in cui le poltrone vengono assegnate con criteri estranei al merito; alcuni soci sono preminenti ed in contrasto tra di loro, per cui non si è costruita quella modalità operativa di gruppo che, in momenti di difficoltà, rappresenta una degli asset su cui fondare la propria strategia per competere.
Questo per quanto riguarda le condizioni al contorno esterne all’azienda, se ci si rivolge all’interno delle nostre aziende manifatturiere è obbligatorio tornare ai fondamentali: focalizzazione sui prodotti, sui processi, sulle infrastrutture e modelli organizzativi, sulla eliminazione dei costi inutili (quelli che erroneamente si chiamavano nascosti) e, soprattutto su una diversa cultura d’azienda. Tutte attività divenute ‘conditio sine qua non’ per continuare a competere in mercati dinamici e in aree geografiche non confinate al suolo della nostra ben amata penisola. Il Focus sui prodotti richiede tutta una serie di ingredienti, alcuni più semplici da trovare e mettere in atto, un’area che afferisce essenzialmente agli strumenti tecnici/tecnologici da adottare, altri assolutamente più complessi che per essere messi in atto richiedono delle inversioni di tendenza e un cambio della cultura d’impresa del management. Il Focus sui prodotti, infatti, richiede la definizione di una strategia e l’attuazione di una modalità operativa orientata all’innovazione e allo sviluppo di prodotti dall’elevato valore riconosciuto dal mercato a cui è destinato. Un obiettivo raggiungibile se, e solo se, vi è un processo di sviluppo prodotto efficace, integrato e trasversale in tutta l’azienda estesa! Lo sviluppo di prodotti di successo oramai avviene solo se si applica - trasversalmente all’azienda - una metodologia di innovazione sistematica in grado di coniugare la visione marketing su ‘ cosa il mercato intende acquistare’ e su come realizzare in tempi corretti il prodotto/la soluzione a tempi e costi compatibili con i margini del produttore e la capacità (volontà?) di spesa degli utenti finali. Due aspetti ampiamente sviluppati da aziende di successo come Apple (maestra nel definire il prodotto che non c’è di cui si avrà bisogno) e Samsung laddove l’applicazione dei metodi dell’innovazione sistematica (riecco il vecchio TRIZ) sono applicati su larga scala, in tutti i processi aziendali. Lo sviluppo di un prodotto o di una soluzione di successo è oramai un’attività multidisciplinare distribuita da azienda estesa! Una volta la progettazione era prettamente meccanica, oggi la parte elettronica di automazione e il software giocano un ruolo da protagonisti. Peccato che se si analizza la composizione degli uffici tecnici delle nostre aziende, il numero dei progettisti meccanici è ancora numericamente superiore agli elettronici, ai sistemisti, agli specialisti del software. Non solo, in quelle realtà più strutturate, gli uffici tecnici sono distinti e a volte in sedi diverse. Quasi sempre il responsabile dell’ufficio tecnico è un ex progettista meccanico. Tutte situazioni che non aiutano la messa in atto di una strategia di integrazione e di approccio sistematico dello sviluppo dei prodotti. Anche l’attività di progettazione deve evolversi, cosi come si è evoluta l’attività di produzione, una volta tutto era prodotto in fabbrica, oggi, in alcuni casi solo il 20% è prodotto in house e il resto è o ‘commerciale’ o prodotto da sotto-committenti. Nelle realtà in cui si è riusciti ad applicare questo modello le tecnologie e le applicazioni informatiche forniscono un validissimo contributo riscontrabile a diversi livelli: la progettazione concorrente su dati congrui e sicuri tra professionisti di diverse discipli-
ne che assieme operano in modalità asincrona sul progetto, interagiscono e realizzano, anche grazie alle notevoli capacità di simulazione digitale del comportamento reale, prodotti e soluzioni error-free. Un team in grado di affrontare la progettazione in un’ottica di sistema: architettura, funzionalità, componenti ed integrazione. Un insieme di professionalità in grado di interagire con soluzioni CAD (sia meccaniche sia elettroniche), con soluzioni CAE
Master MEMA Meccatronica & Management
della LIUC Master Universitario di secondo livello in Meccatronica & Management – MEMA dell’Università Carlo Cattaneo – LIUC, progettato in collaborazione con Festo Spa, Fameccanica Data Spa, Gruppo Loccioni Spa, che hanno erogato contributi per garantire 14 borse di studio per frequentare il MEMA. La Direzione del corso è stata affidata al Prof. Vittorio D’Amato Un corso che nasce dalla necessità, manifestata dalle aziende del settore dell’automazione, di sposare un approccio integrato, “meccatronico”, in cui gli aspetti meccanici ed elettrici/elettronici non vengono considerati separatamente e sequenzialmente, ma congiuntamente e contemporaneamente. Tale nuovo approccio, per poter essere pienamente implementato, richiede anche lo sviluppo di capacità relazionali e comportamentali. La progettazione e la realizzazione di un prodotto meccatronico richiedono infatti una figura professionale capace di integrare competenze di diversi settori applicativi in una visione sistemica del processo, che parta dalla progettazione ed arrivi alla vendita del prodotto.
Il Master richiede un impegno full time, per un totale di 450 ore d’aula e 720ore di stage presso prestigiose aziende del settore, si rivolge a giovani laureati in Ingegneria Meccanica, Elettrotecnica ed Elettronica. Il calendario del Master si articola in una prima fase di lezioni e testimonianze da ottobre 2012 a gennaio 2013 e in una seconda di stage da febbraio a luglio 2013 le Iscrizioni fino al prossimo 20 luglio. Per informazioni e preiscrizioni www.master.liuc.it -mema@liuc.it
Una n 14 borse di studio per il M Sostegno economico da parte del tra mondo accademico e mondo 31 del settore: questi i punti di Meccatronica & Management – M collaborazione con Festo Spa, Fa contributi per garantire 14 borse di
PLM, Meccatronica e autoMazione industriaLe
(multifisiche e multilivello), con framework software in grado di garantire la governance, il corretto funzionamento ma anche le variazioni che, inevitabilmente, nel tempo, il mercato andrà a richiedere. Tutti con una conoscenza profonda della componentistica commerciale reperibile, alla data, sul mercato. In quest’ottica diverse sono le soluzioni software disponibili sul mercato, caratterizzate da una completezza intrinseca, da una capacità di interconnessione con il mondo esterno (altre soluzioni) e da un servizio di supporto in fase di pre-analisi, sviluppo e messa a regime. Tutti elementi che vanno considerati nella fase di adozione di strumenti e soluzioni informatiche e, soprattutto, nel processo di revisione di come si sviluppa e si realizza un prodotto in azienda. Va ricordato che la giusta soluzione va inquadrata in un ambiente collaborativo integrato in grado di far ben inter operare diverse professionalità con dinamiche che, di volta in volta, possono configurarsi in maniera differente. PLM e Automazione industriale devono quindi comprendere applicativi, prodotti, soluzioni in grado di favorire produzioni di massa di ‘modelli’ ad alta configurabilità. Un vecchio sogno che in parte si sta realizzando: la produzione
a volume di oggetti di valore…. Quanto tempo è passato da quando l’automobile era possibile ordinarla di qualsiasi colore, purché nera! Il mercato presenta un’offerta variegata che ha raggiunto livelli di funzionalità elevati nelle singole discipline, ma che necessita di ulteriori miglioramenti lungo l’asse dell’integrazione. Una sfida che vede un po’ tutti i produttori di soluzioni Software PLM alla ricerca di partnership con i produttori di Automazione industriale.
Mechatronics concept Designer, l’asso nella Manica Di sieMens plM Integrare componenti meccanici, elettronici ed elettrici è oggi cruciale per moltissimi prodotti, dalle automobili ai piccoli elettrodomestici. Aziende manifatturiere appartenenti a molteplici settori industriali, ma specialmente quelle del settore dei macchinari industriali, devono trasformare i propri processi adottando principi di “concurrent design” e “systems engineering” che supportino la collaborazione tra le diverse discipline. La condivisione in tempo reale di informazioni tra progettisti elettrici, meccanici e di sistemi di controllo è essenziale per portare sul mercato prodotti innovativi e con elevati standard qualitativi rispettando tempi e costi preventivati. La crescente complessità di prodotti, processi di sviluppo e team di progettazione sta spingendo le aziende a cercare nuovi strumenti e metodologie per incrementare l’innovazione e la qualità riducendo i costi. La tecnologia di Siemens PLM software fornisce le funzionalità necessarie a vincere le odierne sfide della progettazione. “Dall’innovativa tecnologia sincrona che coniuga modellazione esplicita e parametrica a NX Active Mockup per la progettazione di assiemi multi-CAD – ci spiega Gian Luca Sacco EMEA Marketing manager di Siemens Plm Software - il software NX fornisce una tecnologia che stabilisce nuovi punti di riferimento in termini di velocità, prestazioni e semplicità d’uso”. Per ottenere una posizione di leadership negli attuali mercati dinamici e globalizzati, le aziende devono intraprendere una continua innovazione meccatronica. Questo richiede loro di trasformare il proprio approccio alla progettazione, allo sviluppo, alla produzione e all’assistenza tecnica dei sistemi. È necessario, quindi, sincronizzare tutti gli aspetti del ciclo di vita del prodotto e disporre di un ambiente digitale tramite il quale le diverse discipline coinvolte nello sviluppo e nella produzione di prodotti meccatronici possano collaborare e comunicare in tempo reale. “ In quest’ambito, la nostra soluzione NX - continua Sacco - offre tecnologie e strumenti di progettazione di nuova generazione che consentono alle aziende di trasformare il loro processo di sviluppo prodotto. Il che si traduce in strumenti di progettazione all’avanguardia integrati con altre discipline. Inoltre, utilizzando i principi della progettazione di sistemi, è possibile controllare le esigenze del cliente nel corso di tutto il processo, fino al completamento del progetto”. Questo fa di Mechatronics Concept Designer una soluzione end-to-end per la progettazione di macchine, che rende possibile la collaborazione fra diverse discipline (meccanica,
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elettronica e automazione) permettendo progetti in tempi più rapidi e minori problemi di integrazione nelle fasi successive del processo di progettazione. “Mechatronics Concept Designer - evidenzia Sacco- segna una svolta per il settore, introducendo un nuovo approccio all’ingegneria dei sistemi nel campo della progettazione di macchine e impianti, che permette di acquisire le richieste del cliente, gestire i requisiti iniziali e agevolare la definizione e la simulazione simultanee della parte meccanica, della parte elettrica e del software di automazione che compongono le moderne macchine e le soluzioni di automazione, sempre più complesse”. Con Mechatronics Concept Designer di Siemens PLM Software, le attività di progettazione meccanica, elettrica, software e automazione possono procedere in parallelo. La soluzione offre tutte le funzionalità avanzate di progettazione meccanica di NX e permette all’utente di sviluppare un elenco di sensori e attuatori che possono essere selezionati e posizionati facilmente, ponendo le basi sulle quali gli ingegneri elettrici possono disegnare il layout dell’impianto. Inoltre, lo sviluppo del software risulta più efficiente grazie alla possibilità di rendere disponibile la sequenza di operazioni della macchina in un formato standard comune nel settore dei macchinari. Grazie a funzioni di simulazione interattiva semplici da usare, basate sulla tecnologia dei videogame più avanzati, Mechatronics Concept Designer contribuisce a ridurre drasticamente i tempi di sviluppo e a migliorare la qualità del prodotto nelle aziende che progettano macchine. Il sistema consente di riutilizzare il capitale intellettuale e le competenze di progettazione esistenti. Un risultato che si raggiunge utilizzando anche la soluzione per la gestione dei processi meccatronici di Teamcenter fornisce un ambiente completo per lo sviluppo associativo di tecnologie meccaniche, elettroniche, software e di collegamento elettrico, nell’ambito di un’unica fonte di conoscenze relativa a prodotti e processi.
Comsol: simulazione multifisiCa per le soluzioni di meCCatroniCa e automazione Automazione industriale e la Meccatronica rappresentano per il nostro paese un’area in cui si riesce ad eccellere e competere con successo anche in contesti internazionali. Un’area in cui la simulazione gioca un ruolo estremamente importante poiché può rappresentare il fattore critico di successo su cui fare leva per realizzare prodotti in tempi concordati con caratteristiche e costi compatibili con i ricavi del produttore e le aspettative degli utenti. Una buona soluzione in ambito Meccatronico e Automazione oramai richiedono una conoscenza multidisciplinare che sta alla base di funzionalità di valore riconosciute dal mercato. Le soluzioni proposte sono tutte multicomponente ed anche configurabili in funzione dello specifico impiego. Per consentire da un lato il raggiungimento dei dati di targa previsti e dall’altro per facilitare economie di scala mediante la buona pratica del riuso, le soluzioni, prima di passare in produzione richiedono durante il processo di progettazione, una fase di simulazione e test atta a validare le funzionalità, il corretto funzionamento e l’aderenza a parametri che rispondono a normative da rispettare e/o certificazioni da ottenere.
La fase di simulazione serve anche a verificare tipologia e quantità di materiale in maniera tale da trovare il miglior compromesso possibile tra il processo di fabbricazione, il rapporto peso/ prestazioni attese e, non ultimo il più baso impatto ambientale possibile. Per ottenere un ottimo risultato nella fase di simulazione mediante l’utilizzo di una sorta di framework in grado di governare e confrontare diversi parametri e valori, COMSOL (www.comsol. it ) ha sviluppato Multiphysics, un’ambiente di modellazione e simulazione agli elementi finiti che permette all’interno dello stesso applicativo la creazione della geometria e della griglia di calcolo, l’impostazione del modello, la sua soluzione e il postprocessing dei risultati. I suoi punti di forza sono la capacità di modellare e simulare fedelmente tutti fenomeni presenti nelle applicazioni reali. La modellazione e la simulazione di diversi fenomeni fisici e il loro accoppiamento costituisce l’approccio multifisico che è stato alla base di COMSOL sin dalla sua concezione. Oltre alla possibilità di modellazione e simulazione offerte nell’ambito di diverse discipline, COMSOL ha anche investito nei criteri di usabilità e quindi di adozione e messa a regime della soluzione software. Infatti, l’utente definisce e modella la sua applicazione e le fisiche coinvolte direttamente tramite la GUI (Graphical User Interface) senza la necessità di ricorrere a strumenti di programmazione esterni. Allo stesso modo, l’interfacciamento con altri prodotti o sorgenti di dati avviene in modo semplice e veloce in pochissimi click. Multiphics, inoltre, mette a disposizione degli utenti una piattaforma d’analisi altamente integrata e con un elevato numero di fisiche risolte. Due fattori che ne hanno favorito la diffusione nel mercato, L’architettura modulare di COMSOL Multiphysics (www.comsol. it/products/multiphysics) permette la specializzazione delle sue capacità di modellazione di base mediante moduli dedicati a specifiche applicazioni, strumenti di modellazione ausiliari (librerie di materiali, analisi di ottimizzazione e di sensitività), interfacce a prodotti CAD (connettività bidirezionale con AutoCAD, Creo Parametric, Inventor, Pro/ENGINEER, SolidWorks, SpaceClaim), l’interfacciamento con MATLAB e la disponibilità di diverse tipologie di solutori. I suoi punti di forza in ambito machinery sono la naturale multidisciplinarietà, l’interazione con i
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PLM, Meccatronica e autoMazione industriaLe
prodotti CAD, la velocità di calcolo e la facilità d’uso e l’elevata velocità di apprendimento. “La multidisciplinarietà di COMSOL Multiphysics è il cuore del nostro software – afferma l’Ing. Valerio Marra Marketing Manager - una naturale conseguenza di questa caratteristica è la sua applicabilità in moltissimi ambiti industriali e di ricerca. Tra le analisi possibili mi preme sottolineare, ad esempio, quelle di tipo acustico, chimico ed elettrochimico, elettromagnetico, fluidodinamico, termico, meccanico e di ottimizzazione. Tutte le fisiche possono essere accoppiate tra di loro secondo l’interazione desiderata dall’utente oppure in base ad accoppiamenti preesistenti nel software. Si possono, ad esempio, eseguire analisi termo–elettro-strutturali, termo-fluidodinamiche e di interazione fluido-struttura, anche con accoppiamento a circuiti esterni il cui schema è definibile direttamente in COMSOL. Inoltre l’interfacciamento con i maggiori prodotti CAD e sorgenti di dati esterne è semplice, veloce ed efficace.
SolidWorkS Premium: meccatronica e Simulazione Per
diStinguerSi
I progettisti meccatronici sviluppano prodotti e soluzioni che integrano componenti elettronici, meccanici e informatici. So-
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lidWorks Premium consente di migliorare la progettazione meccatronica, mediante la modellazione digitale, la completezza delle funzioni, la semplicità d’uso e l’integrazione con diversi prodotti per l’automazione industriale. La meccatronica, da un certo punto di vista, può essere considerata come un modo per raggiungere la soluzione progettuale ottimale di un prodotto fino ad ora... elettromeccanico. Le principali idee di un progetto meccatronico si sviluppano nel corso della simulazione interdisciplinare, in cui il progettista deve definire una soluzione a problemi complessi che tenga conto dell’integrazione di sistemi meccanici, elettrici ed elettronici con i sistemi informatici. “Mano a mano che i sistemi meccatronici si fanno più complessi, aumentano anche le difficoltà inerenti alla loro progettazione – afferma Luca Rossettini VP Sales EEMEA di Dassault Systemès SolidWorks Corporation - ad esempio se è richiesto un maggior numero di componenti elettronici, gli involucri che li contengono si addensano e si incrementa la necessità di raffreddamento. Infatti proprio una non ottimale dispersione termica è la causa di molti guasti e/o di malfunzionamenti a intermittenza. A tutto questo la nostra soluzione SolidWorks Premium (www.solidworks. it/premium) è in grado di fornire la giusta risposta”.
teamcenter 9 architettura a supporto della collaborazione aziendale La nuova versione di Teamcenter 9, il più diffuso PDM/PLM al mondo, aiuta le aziende a prendere decisioni più efficaci e, quindi, realizzare prodotti migliori. La nuova release punta su ingegneria dei sistemi, gestione dei contenuti, gestione del ciclo di vita dei servizi e gestione degli utenti in base alle fasi del processo. Una cinghia di trasmissione in grado di garantire la messa in atto di un ambiente collaborativo efficace che opera trasversalmente ai processi che interessa l’intera azienda estesa. Siemens PLM Software, business unit di Siemens Industry Automation Division , rende disponibile una nuova versione del software Teamcenter il sistema PLM più diffuso al mondo. Teamcenter 9 offre nuove soluzioni e migliorie all’intera gamma di prodotti, a supporto della visione HD-PLM di Siemens PLM Software, concepita per aiutare le aziende a prendere le decisioni giuste per continuare a competere con successo. Teamcenter 9 continua a crescere sull’architettura unificata, con un approccio più integrato alla connessione delle informazioni generate dai gruppi di lavoro in tutta l’azienda estesa, garantendo agli utenti un’esperienza più personalizzata e produttiva. Ingegneria dei sistemi A differenza delle tradizionali soluzioni per ingegneria dei sistemi che utilizzano strumenti separati per la modellazione dei sistemi, la documentazione delle interfacce e la documentazione dei requisiti, Teamcenter propone un approccio allo sviluppo del prodotto che è guidato dai sistemi e gestito dall’interno dell’ambiente stesso di Teamcenter. In questo modo si ha una vista comune del sistema a monte e a valle della catena del valore, favorendo l’eliminazione dei problemi di integrazione dovuti alla mancanza di correlazione fra i requisiti e l’implementazione fisica. Teamcenter 9 accelera il processo di sviluppo dei prodotti con informazioni integrate in maniera intelligente e garantisce che tutti i reparti e le discipline utilizzino dati di prodotto sincronizzati, in funzione delle loro attività e dei permessi di interazione con il ‘sistema informativo tecnico’ dell’azienda, secondo i più avanzati criteri di congruità e sicurezza. Inoltre, migliorate le integrazioni con l’ambiente software di Microsoft (Outlook ,Word ,Excel ,Visio), l’ambiente MATLAB e l Simulink. Gestione dei contenuti L’integrazione avanzata della gestione dei contenuti in Teamcenter 9 permette di creare la documentazione di prodotto parallelamente al processo di progettazione. Inoltre, poiché i prodotti moderni hanno spesso diverse opzioni e varianti, la gestione dei contenuti di Teamcenter supporta documentazione basata sulle configurazioni che riutilizzano parti comuni di testo, grafica e metadati. L’integrazione ancora più stretta con l’applicativo Rapid Author di Cortona3D consente la creazione di documenti in cui le illustrazioni restano legate dinamicamente ai dati di progetto corrispondenti. La nuova
release supporta anche la versione più aggiornata dello standard S1000D, utilizzato per la documentazione nell’industria aerospaziale e nella pubblica amministrazione, e dell’architettura DITA (Darwin Information Typing Architecture). Gestione del ciclo di vita del servizio di manutenzione Siemens PLM Software amplia la propria visione della gestione del ciclo di vita del servizio con un nuovo modulo di programmazione ed esecuzione degli interventi di assistenza. Teamcenter 9 integra le soluzioni per la programmazione e l’esecuzione dei servizi, consentendo alle aziende di controllare più efficacemente i costi attraverso una definizione e una programmazione efficiente atta a ottimizzare le risorse delle organizzazioni di servizi e migliorare la produttività nei servizi. Teamcenter traccia e registra l’esecuzione delle attività di servizio di manutenzione, mantenendo una storia precisa delle risorse e degli interventi di servizio. Il personale di servizio può anche utilizzare le funzionalità di feedback per fornire informazioni utili agli ingegneri, contribuendo a migliorare le prestazioni e l’affidabilità dei prodotti. Gestione degli utenti in base alle fasi di processo Lo sviluppo di prodotto richiede il coinvolgimento di diversi utenti, che sempre più spesso operano in differenti aree geografiche, hanno diverse esigenze , operano in differenti discipline, ma devono accedere ai dati PLM corretti in base alla mansione da svolgere. Con Teamcenter 9 è più facile personalizzare l’interazione con i dati di ciascun utente, mediante la definizione di fogli di stile che snelliscono i processi indipendentemente dal fatto che venga utilizzato il client tradizionale di Teamcenter (applicazione) o il thin client (Web). Ora il layout può essere facilmente personalizzato in modo che sia molto più facile per gli utenti accedere a informazioni relative ad attività specifiche, operazioni e comportamenti, assicurando un’esperienza di lavoro più immediata e produttiva.
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PLM, MeccAtronIcA e AutoMAzIone IndustrIALe
Data la sempre maggior complessità e funzionalità dei sistemi meccatronici, i progettisti si trovano spesso a dover sostituire o potenziare l’hardware con software e firmware. Uno dei vantaggi portati dalla sostituzione dell’hardware con il software è la capacità di includere importanti funzionalità altrimenti non ottenibili se non con una revisione pesante del progetto e quindi con un aggravio di tempi e costi di realizzazione. L’uso della modellazione e della simulazione digitale sin dalle fasi iniziali può migliorare il rilevamento delle interferenze e la definizione corretta dei vari sottosistemi meccanici ed elettrici. “La modellazione e la simulazione digitale, in fase di prototipazione, offrono molti vantaggi importanti - aggiunge Rossettini - in questo contesto i prototipi virtuali riducono significativamente il numero di prototipi fisici e pertanto realizzano importanti risparmi in termini di tempo e denaro”. Le serie di strumenti estesi presenti nella soluzione software permette di definire il layout e la documentazione di cablaggi elettrici, tubi e tubature e di incorporare rapidamente i dati di una scheda PC nel modello 3D. In SolidWorks Premium è possibile utilizzare anche i dati di scansioni 3D. SolidWorks Premium offre tutti i vantaggi di una soluzione di progettazione 3D completa. Il tema dei benefici ottenibili con l’integrazione della modellazione e simulazione digitale nella progettazione meccatronica rimane, a ragion veduta, una degli obiettivi delle aziende che decidono di efficientare il proprio processo di sviluppo prodotto, perché, in definitiva, fa risparmiare tempo e denaro, riduce i rischi e realizza prodotti più innovativi e di qualità. “Un esempio di sinergia meccatronica di successo tra diversi produttori – conclude Rossettini - è dato dalla collaborazione tra SolidWorks e National Instruments che ha reso disponibile una soluzione integrata tra la piattaforma di progettazione grafica di National Instruments per controlli comandati dai software LabVIEW e NI SoftMotion ed il software SolidWorks, con il risultato di ottenere un ambiente di simulazione e modellazione che ha generato concreti miglioramenti in tre direzioni: prodotti, processi e nel business.” SolidWorks Premium si configura quindi come una soluzione di riferimento, con la quale sviluppare prodotti complessi, utilizzando e simulando funzionalità interdisciplinari che coprono diversi domini: MCAD, ECAD, PCB ed Automazione e controllo Industriale.
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Anche SolidEdge (Siemens PLM) e la piattaforma industriale di Rockwell sono state interfacciate in Italia, con successo. Un’ulteriore riprova che l’integrazione è una strada non solo percorribile, ma in grado di fornire, nell’ambito del ciclo di sviluppo dei prodotti, quella spinta in grado di fare la differenza e quindi di incrementare la capacità di competere di quelle aziende che sono in grado di utilizzare questa opportunità. In quest’ottica un po’ tutti i produttori di software PLM hanno messo in atto una strategia che va nella direzione della governance multidisciplinare del processo di sviluppo prodotto. Da un lato produttori come Dassault Systemes, PTC ed Autodesk hanno provveduto ‘a capitalizzare’ la stagione degli acquisti, in cui si sono portati in casa tecnologie di simulazione e di progettazione non solo in ambito MCAD, dall’altro lato stanno prendendo forma le architetture applicative basate su APP specializzate. Un oceano più o meno aperto, che apre la porta anche a sviluppatori esterni (una buona notizia per gli utenti finali!) e che consente di acquisire e distribuire specifiche App per singoli o gruppi di utilizzatori… mantenendo congrua la base dati di progetto. A conferma di questa tendenza PTC ha appena rilasciato CREO 2 con una serie di nuove App decisamente interessanti ed Autodesk, proprio in questi giorni ha reso disponibili le nuove suite per il settore Meccanico, in cui spicca l’integrazione con ECAD ed EDA, guarda caso proprio con APP dedicate, alcune che strizzano l’occhio al Cloud. Proprio in questa direzione (App e Cloud) ci dobbiamo aspettare, forse, le più grosse novità. Diversi i fattori vincenti che contribuiscono a generare un rapporto win win per tutti: editori di software, sviluppatori indipendenti, utenti finali che si potranno affacciare su di un’architettura aperta in grado di sfruttare la potenzialità di calcolo della nuvola, di favorire possibilità un regime di concorrenza (in teoria è possibile moltiplicare all’infinito il numero di sviluppatori) e la governance dei costi e degli utilizzi consentiti. Un mondo in completa evoluzione e rivoluzione dal quale aspettarsi...
Gli Intervistati del servizio PLM, Meccatronica e Automazione industriale
Valerio Marra Marketing Manager di Comsol
Gian Luca Sacco EMEA Marketing manager di Siemens Plm Software
Luca Rossettini VP Sales EEMEA di Dassault Systemès SolidWorks Corporation
Raggiungere risultati concreti e misurabili facendo leva sulla crescita professionale. Una serie di percorsi per operare con persone motivate e competenti a cui assegnare responsabilità e sfide: ciò rappresenta la strada maestra che porta le Organizzazioni al successo. Questo è l’obiettivo di Formandoplus®.
PLM, MECCATRONICA E AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Di Massimo Fucci
CREO 2.0 LO STRUMENTO PER LA PRODUTTIVITÀ 2.0 Un altro balzo in avanti da parte di uno dei protagonisti del mercato delle soluzioni software rivolte all’implementazione di un ciclo di sviluppo prodotto efficace. PTC rilascia Creo 2.0 e la costellazione di App comincia a prendere forma.
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el corso del mese di Aprile 2012 PTC ha rilasciato Creo la 2.0, la nuova versione della soluzione per la progettazione meccanica 3D integrata con la soluzione PLM Windchill. In questa intervista esclusiva Fabrizio Ferro, Director Technical Sales e Business Development di PTC, parla delle novità contenute nella nuova release. Creo è stato progettato per risolvere le principali problematiche legate al mercato Cad meccanico: usabilità, interoperabilità, lock-in tecnologico e gestione degli assiemi e delle configurazioni. Può spiegarci meglio in che modo Creo è strutturato per affrontare queste criticità? Innanzitutto, Creo si appoggia a quattro tecnologie innovative finalizzate a rispondere una per una alle problematiche irrisolte nell’ambito Cad meccanico che ha citato: AnyRole offre la possibilità di gestire l’usabilità in funzione dei diversi ruoli coinvolti nel ciclo di vita del prodotto; AnyMode Modeling garantisce l’interoperabilità, permettendo alle diverse applicazioni di interagire tra loro sulla base dati comune; AnyData Adoption consente il riutilizzo dei dati da un sistema all’altro attraverso un passaggio trasparente; da ultimo: AnyBOM Assembly risponde all’esigenza di gestire gli assiemi alla luce della crescente complessità dei prodotti e della necessità di creare più varianti dello stesso prodotto verificandone in anticipo la fattibilità. Le 4 tecnologie costituiscono la spina dorsale della soluzione e danno vita alle 10 App disponibili ad oggi: Creo Parametric, Creo Direct, Creo Simulate, Creo Schematics, Creo View MCAD, Creo View ECAD, Creo Illustrate, Creo Sketch e le due nuove App disponibili con Creo 2.0: Creo Option Modeler e Creo Layout. La nostra R&D ha lavorato su tre direttrici principali: l’incremento dell’efficienza degli utilizzatori; la gestione della configurazione e la realizzazione delle varianti; l’innovazione della fase concet-
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tuale dello sviluppo prodotto. Attorno a questi temi si è quindi sviluppata la nuova release che porta con sé le nuove App ma anche tante nuove funzionalità per le App esistenti confermando l’impegno di PTC a perseguire la strategia di prodotto legata alla nascita di Creo. Quali sono le novità più importanti per ogni App rilasciata, dal punto di vista dell’usabilità? Per quanto riguarda Creo Parametric, mi preme evidenziare che è stato realizzato un nuovo tool per le misurazioni che migliora le prestazioni e l’usabilità fornendo la possibilità di riutilizzare la misura all’interno di Microsoft Office. Nelle sezioni realizzate in un ambiente 3D è possibile rilevare real time interferenze anche con l’aiuto di una visualizzazione 2D. Sono state rese disponibili nuove funzionalità legate alla realizzazione di superfici di stile più accurate. Infine, il processo di installazione è stato ulteriormente semplificato e velocizzato dando la possibilità di scaricare ed installare solamente le App di interesse per uno specifico utente o gruppo di utenti. In Creo Direct, ora vi è la capacità di spostare componenti e superfici in un contesto di assieme; la possibilità di posizionare più componenti simultaneamente in un assieme; la possibilità di creare una geometria direttamente nel contesto di assieme; nonché il miglioramento dell’interoperabilità con Creo Parametric mediante l’introduzione di una funzione di gestione delle modifiche. Per quanto riguarda Creo Simulate l’attenzione si è invece rivolta al miglioramento delle prestazioni mediante l’ottimizzazione della velocità di calcolo e della creazione delle entità di simulazione. A queste si aggiunge una gestione più efficiente dei calcoli di assiemi mediante l’impostazione e analisi (carichi, vincoli, materiali ecc …) direttamente sulle rappresentazioni grafiche alleggerite introdotte con Creo. Anche Creo Schematics ha beneficiato di alcuni miglioramenti introdotti con la nuova versione. Uno tra i più significativi è rappresentato dall’integrazione con Windchill che consente la gestione dei file di Schematics direttamente dall’interno della App così come avviene per i CAD meccanici. Creo View, nelle sue due diverse accezioni, View MCAD e View ECAD, porta in dote una più profonda integrazione con la visualizzazione presente in Windchill al fine di migliorare ulteriormente le prestazioni ed una estensione delle funzionalità che, ad esempio, gli consentirà di supportare schermi multi touch. Anche Creo Illustrate vede l’introduzione di tantissime novità legate alla gestione più efficiente della BOM di Service ed alla realizzazione e pubblicazione delle illustrazioni. Cosa può dirci in merito al secondo tema: la gestione della configurazione e la realizzazione delle varianti? E’ ormai consolidato che le aziende sviluppano prodotti che necessitano di molte varianti, il che impone una gestione efficiente
di un elevato numero di opzioni e di oggetti/modelli, la presenza di regole di configurazione e assemblaggio e la necessità di rappresentare la specifica variante in un contesto di assieme per validarne la fattibilità e/o produrre dei disegni o della documentazione a supporto. Le tre azioni rappresentano la condizione necessaria e sufficiente a far sì che quando si realizza una variante, si faccia solo considerando le anagrafiche disinteressandosi di tutto quanto le “rappresenta” e le compone, non si proceda alla realizzazione dell’adeguata documentazione a supporto e non si verifichi anche la semplice assemblabilità della variante stessa. Creo 2.0 rappresenta la prima risposta integrata al tema evidenziato. Mediante l’introduzione di Creo Option Modeler, e sfruttando le funzionalità di visualizzazione e di integrazione con Windchill, le aziende saranno in grado per la prima volta di stabilire delle regole di configurazione in un ambiente CAD/PLM sfruttando tutte le potenzialità specifiche dei due mondi. Questo consentirà una validazione completa delle varianti avendo anche a disposizione il materiale per realizzare tutta la documentazione necessaria come: disegni, immagini, animazioni ecc. Infine, parliamo dell’innovazione nella fase concettuale dello sviluppo prodotto. In Creo 2 troviamo almeno 4 soluzioni che possono indirizzarne le esigenze specifiche: Creo Parametric, che consente di riutilizzare tutto quanto prodotto dalle altre App e la possibilità di creare geometrie in modo semplice, veloce e, se necessario, con meno vincoli parametrici; Creo Direct, attraverso la possibilità di creare geometria svincolata dalle tipiche regole del parametrico, garantendo la piena intercambiabilità tra i paradigmi di modellazione diretta e parametrica e consentendo la modifica di modelli esistenti in modo semplice ma radicale; Creo Sketch, che offre la possibilità di disegnare a mano libera riutilizzando questi elaborati in altre App come base per successivi raffinamenti; a queste si aggiunge la novità di Creo 2.0: Creo Layout, che consente di creare disegni/studi 2D e gestirli nell’ambito di Windchill dando inoltre la possibilità di riutilizzare in toto o in parte quanto realizzato in 2D per guidare/realizzare della geometria. Un tool facile, veloce per realizzare elaborati 2D che nella fase iniziale di impostazione del lavoro possono essere essenziali per essere più efficienti. Allo stesso tempo però, quando ci si avvicina a fasi di sviluppo prodotto nelle quali è necessario rappresentare tridimensionalmente gli oggetti è evidente che è necessario avere la possibilità di farlo ma senza dover ricominciare da zero. Creo Layout offre la possibilità di generare geometrie 2D dalle quali è possibile ricavare in seguito, mediante l’interoperabilità con Creo Parametric e Creo Direct, la geometria 3D conseguente. Per scoprire Creo 2.0 dal vivo: PTCLive TechForum 2012, l’annuale evento dedicato alle novità di PTC, il prossimo 14 giugno a Milano (www.ptc.com/go/techforum.it)
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PLM, MeccatronIca e autoMazIone InDustrIaLe Di Massimo Fucci
ViMill ed Inventor,
fresare in 5D non è mai stato così efficace
L
e aziende che fondano il proprio successo sulla capacità di realizzare prodotti, non possono che dotarsi di strumenti e tecnologie a supporto del ciclo di sviluppo dei prodotti, di provata efficacia. Un tema noto, da anni, a Fidia uno degli operatori leader di mercato nel settore della fresatura multiasse, che ha adottato le soluzioni Autodesk per continuare a competere nel proprio mercato di riferimento. Le aziende di successo debbono usare prodotti di successo. Sembra una tautologia, ma in realtà, è frutto di una rilevazione oggettiva ogniqualvolta si approcciano aziende che rappresentano un riferimento di mercato. Questo è il caso di Fidia (www. fidia.it), una società fondata nel 1974, che progetta, produce e commercializza Controlli Numerici, Azionamenti e Sistemi di Fresatura per i settori automotive, aerospace ed energia. L’azienda fin dalla sua fondazione rappresenta una delle eccellenze italiane, posizionata tra i leader mondiali nel settore dei controlli numerici e della fresatura di superfici complesse ed una posizione preminente nell’ambito della macchine per la
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generazione degli stampi. L’attività di ricerca e sviluppo (R&S) ha sempre rappresentato uno dei punti di forza del Gruppo ed è stata pertanto oggetto di notevoli investimenti nel corso degli anni. Alle attività di R&S è attualmente dedicato un team di 40 persone che operano anche con il supporto di consulenti specializzati. “Un’attività che necessita di un processo di sviluppo del prodotto, improntato verso l’innovazione – spiega Domenico Dattilo, CAD manager di Fidia – in cui metodologie, tecnologie e strumenti applicativi, rappresentano un vero e proprio valore aggiunto”. Diversi i prodotti di successo dell’azienda tra questi vanno segnalati le macchine della serie K, una linea di macchine ad Alta Velocità di fresatura a 5 assi specificamente progettata per la lavorazione di grandi stampi iniezione plastica e componenti strutturali per il settore aeronautico. La struttura a banco fisso della macchina garantisce massime precisioni e la supervisione ottimale di tutte le lavorazioni. “La nostra produzione - continua Dattilo- si è sempre contraddistinta per un elevato livello di qualità, affrontiamo temi importanti e tangibili con mano, dai nostri clienti. Non ci possiamo permette-
storie di successo
re di sbagliare. Per fare ciò da sempre (anni 1980) il nostro ufficio tecnico è passato dal Tecnigrafo ai sistemi CAD”. Il primo sistema, Autocad di Autodesk, fu addirittura acquisito in USA, perché in Italia, all’epoca, non si riusciva a trovare un riferimento ufficiale. “D’altronde le esigenze dei nostri clienti ci portano a sviluppare macchine ad alto contenuto tecnologico, prestazionale e di buona affidabilità: un esempio è dato dalla linea di macchine Gantry GTF che è caratterizzata dalla sua grande robustezza. Nella fattispecie Il dimensionamento delle strutture è avvenuto nel rispetto del concetto di termo-simmetria che si va ad integrare con l’estrema dinamica degli assi lineari, per cui con velocità e potenza accresciute per garantire le migliori prestazioni”. Un risultato non raggiungibile senza la presenza di opportune soluzioni CAD e CAE a supporto dell’attività di progettazione. L’ufficio tecnico di Fidia ha da sempre utilizzato Autocad, iniziando, come tutti, dalla progettazione 2D, con l’aggiunta di Mechanical Desktop si sono iniziati i primi passi nella progettazione tridimensionale. “Il mercato ha avuto un andamento a fasi alterne, sull’onda di una fase di ripresa - stigmatizza Dattilo - abbiamo deciso di investire e fare un salto di qualità introducendo la progettazione 3D. Un passo che abbiamo compiuto solo dopo un’attenta analisi delle nostre esigenze e delle diverse offerte presenti sul mercato. Dopo una serie di incontri, demo, benchmark, la nostra scelta è caduta su Inventor di Autodesk offerto dalla società Prisma TECH (www.prisma-tech.it). Tengo a precisare che abbiamo fatto un lavoro serio, perché volevamo, con ragionevole certezza, impiegare bene le risorse messe a disposizione dall’azienda. Personalmente ho intervistato tutti i progettisti invitandoli a stilare una lista di esigenze, nonché i pro ed i contro da loro ipotizzati in merito ad ogni soluzione analizzata. Un lavoro di base, ma estremamente pratico che mi permettesse di redigere il documento di confronto finale a supporto della decisione”. Inventor e Prisma TECH sono risultati i vincitori per una serie di motivi: il recupero del pregresso, la ricchezza dei moduli applicativi che spaziavano dal CAD, al CAE, al DTP al PDM e, assolutamente rilevante, la capacità professionale di valore mostrata dall’azienda, la quale non solo ha compreso le problematiche, ma ha anche indicato correttamente la strada da percorrere, senza omettere eventuali situazioni e ostacoli da affrontare. “Diverse le funzionalità presenti nella soluzione Inventor che ci hanno dato da subito la sensazione di adottare uno strumento funzionale ad alto e veloce ritorno - continua Dattilo-tralascio le funzionalità CAD 3D perché pur essendo interessanti e semplici da utilizzare non rappresentano, a mio avviso, il vero fattore differenziante. Mi soffermo invece su di un tema noto e spinoso per tutti i costruttori di macchine: la produzione SINCRONA della documentazione di prodotto. Una volta, prima si progettava la macchina e poi, qualche risorsa di buona volontà, si apprestava a sviluppare la documentazione. Un processo ad impatto negativo sulla qualità percepita, sui tempi di consegna e sul rispetto contrattuale soprattutto se il committente opera sul mercato internazionale.” Il tema della documentazione è realmente cruciale, innanzitut-
to, nel tempo si è evoluta e strutturata (manuale della macchina ) e sempre più deve sottostare a normative e certificazioni, l’importanza raggiunta è oramai pari a quella del prodotto a cui è associata. Non a caso, a volte, il non rispetto in termini di qualità, standard o delle tempistiche, dà luogo alla di richiesta di penali da parte del committente. “Durante la fase di progettazione - evidenzia Dattilo - tutti i progettisti mi hanno segnalato la grossa utilità delle funzioni 3D e di impiantistica di Inventor: in particolare durante la fase di assemblaggio delle parti, una fase cruciale della progettazione delle nostre macchine, in cui ci si rende conto se quanto pensato è realizzabile e quindi quali sono le variazioni da inserire. Praticamente andiamo a simulare un percorso di montaggio della macchina, in questo modo tutti gli eventuali nodi vengono al pettine. Componenti ed impiantistica associata devono avere il loro corretto spazio per l’esercizio e la manutenzione nel tempo”. Operando solo sul modello digitale 3D è possibile simulare 1 a 1 la macchina reale, l’impatto sui costi e tempi di realizzazione è stato di rilievo: si sono praticamente azzerati i cicli di riprogettazione e gli interventi ‘non ortodossi’ dell’officina. “La modellazione solida della macchina - illustra Dattilo - ci ha dato anche un ritorno importante, all’inizio non preventivato, sull’appetibilità della nostra soluzione software innovativa denominata ViMill”. Installando ViMill sui nuovi controlli numerici FIDIA, viene offerta all’operatore CN la possibilità di controllare graficamente ogni possibile collisione o movimento inaspettato tra utensile o testa con il pezzo in lavorazione appena prima di premere il pulsante di START CNC oppure in tempo reale durante la lavorazione. Usando la funzionalità LOOK AHEAD VIRTUAL MILLING, l’operatore può quindi verificare visivamente tutti i movimenti degli assi in anticipo, rispetto alla macchina reale. Inoltre, come nel caso di una “moviola video”, usando il volantino della pulsantiera, l’operatore può virtualmente muovere la macchina mandando avanti o indietro il programma in esecuzione, tenendo in considerazione l’uso dei parametri CNC e dati utensile. “Una sorta di simulatore di lavorazione – conclude Dattilo – che oltre al KNOW-HOW tecnologico sulle lavorazioni meccaniche di Fidia, è alimentato dai dati 3D recuperati ed utilizzati direttamente dal progetto Inventor” Integrazione, Innovazione e tanta, tanta voglia di fare: ancora una volta non ci sono segreti per le ricette vincenti.
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VISION E STRATEGIE
M2M, la vision
e le opportunità di Advantech Il machine to machine non è certo una novità. Mi ricordo da giovane universitario le ore passate in laboratorio per far comunicare due 8088 Intel. Altri tempi, ora vi sono altri componenti: internet, cloud, wireless, etc. Le prospettive tecnologiche sono affascinanti, per una tecnologia al servizio delle persone. Abbiamo chiesto all’ing. Fabrizio Bozzarelli, Business Development Manager (Europe) di Advantech, di fornirci la visione e le opportunità in casa Advantech. IoT sempre più vicino.
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icordate il film “Minority Report” del 2002, quasi dieci anni fa dove in un mondo futuro (ma neanche tanto futuro) si è alle prese con un traffico ordinato controllato automaticamente? Questo concetto che poteva sembrare incredibile 10 anni fa sembra oggi tutt’altro che remoto e nemmeno troppo in là a venire. Oggi Internet, il cloud computing e una pletora di sensori possono essere utilizzati mediante una tecnologia sempre più popolare di oggetti gestiti che diventano sempre più familiari, merito di una tecnologia M2M che sta cambiando il nostro modo di vivere. Ovviamente, dobbiamo anche affrontare nuove sfide. Dobbiamo considerare che un’applicazione M2M consiste di tre differenti livelli: livello 1 dove abbiamo sensori sul campo che
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devono farsi carico di raccogliere le informazioni; livello 2 dove troviamo i dispositivi che devono farsi carico delle comunicazioni (come unità GPRS/UMTS, access point wi-fi e dispositivi di rete quali switch e router); livello 3 dove abbiamo servizi e applicazioni in carico dell’analisi dei dati (per esempio SW SCADA). Questo livello comprende i processi di cloud computing e l’analisi dei dati che ci permettono di controllare in maniera intelligente i vari processi. I servizi di livello 3 sono estremamente importanti perché includono la conversione di protocolli di comunicazione, storage e gestione dei dati, processazione di eventi complessi e servizi di localizzazione con allarmi, notifiche e report vari. Molti di questi servizi sono, possono essere o saranno servizi basati sul cloud. La prima sfida sarà dunque quella dell’integrazione dei tre livelli.
Advantech è uno dei player mondiali in grado di fornire i tre livelli della completa applicazione M2M in molti mercati verticali. Dall’I/O distribuito ai controllori che sono impiegati sul campo per elaborare i dati provenienti dai vari sensori (famiglie di prodotti ADAM, UNO, ARK) ai popolari prodotti per il networking della famiglia EKI (switch di layer 2 e 3, unità GPRS/UMTS, access point per applicazioni outdoor ed indoor) al software per l’analisi e la gestione dei dati. Allora dovremo migrare in tempi rapidi alla tecnologia IPv6 per essere in grado di fornire un’identità a tutti i molteplici sensori e dispositivi vari. Obbligatorio diventa coprire distanze ed aree sempre più estese, con throughput sempre più elevati con i dispositivi wireless coinvolti, implementando tecnologie di crittografia e protezione dati sempre efficaci e complesse. Perciò, a questo punto, le tecnologie mesh e fast roaming diventano un must da implementare. Se consideriamo, per esempio, un treno, diventa facile comprendere come non si possa perdere alcuna informazione o pacchetto dati anche alle velocità più elevate. Per questi motivi, gli access point Advantech possono gestire velocità fino a 200 Km/h con tempi di handover minori di 20 msec. A questo punto avremo bisogno di infrastrutture IT importanti con dispositivi di livello 2 e 3 gestiti con possibilità di recovery time estremamente veloce in caso di guasto sulla linea di comunicazione. Gli switch Advantech sono in grado di garantire tempi di riconvergenza di 10 msec. Un altro punto critico è rappresentato dalla gestione IT dell’informazione perché devono essere assolutamente evitati colli di bottiglia e/o perdite di informazione. La connettività non deve avere alcuna interruzione quando si tratta di applicazioni M2M perché un downtime può causare danni economici e sociali estremamente rilevanti. Naturalmente, ci sono ancora problematiche aperte da discutere e risolvere come il bisogno di uno standard M2M a livello mondiale o almeno dedicato a specifici mercati verticali. Il problema è rilevante perché il rischio potrebbe essere quello di un rallentamento del progresso della tecnologia.D’altra parte, siamo di fronte ad una delle più importanti opportunità commerciali degli ultimi decenni. Secondo Nokia Siemens Network, il potenziale del mercato M2M potrebbe variare tra i 50 miliardi e 1 trilione di dispositivi connessi al 2020. Anche se questa elevata approssimazione nella stima può provocare scetticismo sul numero reale, nessuno può dubitare che la richiesta di dispositivi connessi che supportano tecnologie M2M supererà di gran lunga il miliardo. Questo aumento nell’uso dei dispositivi mobili all’interno delle reti di comunicazione obbligherà a una sempre maggior attenzione a parametri quali capacità, gestione del traffico e quality of service (QoS). La richiesta di banda di ciascun dispositivo M2M è comunque non rilevante se la compariamo a quella delle applicazioni relative a smart phone e affini. Ma, in ogni caso, le applicazioni M2M creano un traffico addizionale alle reti da tenere accuratamente in considerazione. Per esempio, nelle applicazioni di fleet management, il carico mensile
associato alla richiesta di informazioni relative a ciascun veicolo e’ di parecchie volte al minuto e può aggiungere circa 200 MB. Il fattore chiave è rappresentato dal volume totale e dispositivi totali di queste piccole “transazioni”. La soluzione, in questo caso, dovrebbe arrivare dai service provider con nuovi software capaci di gestire più utenti M2M nelle stazioni esistenti. Quindi, le applicazioni M2M possono portare benefici enormi ma a patto che i provider provvedano a ridurre il traffico extra nelle reti, per esempio, allocando le risorse radio in base al bisogno invece che l’odierna allocazione in base alle capacità del dispositivo. Un altro settore verticale che potrebbe ricevere grandi benefici dall’ulteriore implementazione delle tecnologie M2M è rappresentato dai trasporti. Potremmo avere ulteriori vantaggi nella gestione del traffico dando le giuste informazioni nel momento opportuno. Questo significherebbe meno traffico, meno inquinamento, meno impatto ambientale e risorse risparmiate, con un deciso aumento della qualità della vita. Potremmo menzionare anche i grandi benefici dell’introduzione dell’M2M nel settore automotive. Aumenterà la sicurezza dei trasporti e farà diminuire i costi di parecchi servizi. L’automotive diventerà il più grande mercato verticale con innumerevoli applicazioni nella sicurezza, nel tracking dei veicoli e persino nelle cosiddette eCall tra veicoli. Vedremo una grande crescita nell’adozione delle tecnologie di fleet management e di applicazioni relative a servizi finanziari (assicurazioni). Le applicazioni più innovative riguarderanno la comunicazione real-time all’utente di condizioni non prevedibili e le reazioni istantanee dei sistemi di guida automatici (reazioni istantanee a ostacoli inaspettati oppure in grado di prevenire o addirittura reagire all’improvviso colpo di sonno del conducente). Come ultimi esempi potremmo citare l’aumento di produttività, di servizi on-time, l’aumento di visibilità e controllo sui diversi asset e la migliore gestione dei servizi di manutenzione. E’ chiaro allora che stiamo parlando di milioni e milioni di dispositivi che potranno aiutare lo sviluppo economico.Advantech già da tempo sta investendo nelle tecnologie M2M e IoT. I nostri ADAM sono presenti in un sistema di controllo del traffico per le autostrade realizzato più di dieci anni fa. In questo progetto un gruppo di sensori sono posti ogni 100 metri per acquisire la velocità dei veicoli e trasmettere le informazioni sul traffico ai sistemi di gestione. Un altro progetto di parecchi anni fa è stato realizzato a San Francisco dove un sistema di monitoraggio Advantech aiuta i conducenti a trovare posti liberi dove parcheggiare l’auto, mentre la situazione dei parcheggi è mostrata su grandi schermi. Oggi Advantech sta sviluppando una linea completa di prodotti dedicati alle applicazioni M2M e IoT, incluse soluzioni di di monitoraggio, manutenzione e controllo. Noi consideriamo questi prodotti come la Fase Uno dello sviluppo IoT. Nella Fase due forniremo soluzioni IoT integrate con servizi e, nell’ultima Fase Tre, pensiamo di sviluppare anche servizi cloud based. “
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SoluzionImpresa® Riello UPS Community Infoletter
PowerNews - ”Special One”
Anno 1 Numero 1
LA TRADIZIONE Il gruppo Riello Elettronica e RPS spa Le nostre radici nella nostra storia
In questo numero LA TRADIZIONE
Il gruppo Riello Elettronica e RPS spa
STRATEGIE
Riello UPS: internazionalizzazione di un’eccellenza italiana Ing. Fabio Passuello, Direttore Generale di Riello UPS
FOCUS
Master HP 600: la soluzione Smart che taglia i costi energetici
TECNOLOGIA
ECO Energy Levels
INTERVISTE
Internazionalizzazione: strategie e operazioni
Ing. Roberto Facci, Direttore commerciale mercati internazionali
Redazione NEWSIMPRESA
P.zza Caiazzo, 2 20124 Milano tel. 02 9295 8990 www.newsimpresa.it
Contatti RIELLLO UPS
info@riello-ups.com
NEWSIMPRESA redazione@newsimpresa.it
Guidata con successo da Pierantonio Riello fin dalla sua costituzione, Riello Elettronica si appresta a tagliare il traguardo del suo 25° anniversario confermandosi leader in Italia e stabilmente collocata tra i primi cinque players a livello mondiale nel settore della conversione dell’energia e della produzione di gruppi statici di continuità (UPS), apparecchiature elettroniche intelligenti che funzionano da riserva di energia elettrica in casi di black-out della rete. L’area della conversione dell’energia rappresenta il core business del gruppo e comprende anche il settore delle nuove tecnologie per lo sfruttamento di fonti pulite e rinnovabili attraverso la produzione di inverter solari, in cui Riello Elettronica si è ritagliata un ruolo da protagonista nel mer-
cato nazionale. Energia dunque, ma non solo: da qualche anno il gruppo ha investito con successo nel settore dell’automazione e sicurezza civile ed industriale. Cinque insediamenti produttivi in Italia, venti società controllate in Europa, Cina, India e Australia, con una presenza capillare in 80 paesi del mondo; questa è la realtà del Gruppo Riello Elettronica oggi, espressione di una tradizione imprenditoriale rivolta all’innovazione, alle sfide globali ed allo sviluppo della tecnologia ‘made in Italy’ nei mercati internazionali.
STRATEGIE Riello UPS: internazionalizzazione di un’eccellenza italiana” Per competere con successo sui mercati internazionali servono strategie basate su una vision vincente globale e piani d’azione localizzati. Questo, e la capacità di sfruttare al meglio i vantaggi delle proprie eccellenze tecnologiche, progettuali e produttive, sono il segreto alla base del successo mondiale di Riello UPS. di Massimo Fucci Nei mercati globali, anche la competizione è globale e se non si hanno mezzi e capacità di operare con successo a livello internazionale, si è fuori. In questi contesti, valore e volumi vanno di pari passo; l’innovazione deve procedere a ritmo serrato; il valore del brand deve essere riconosciuto e costantemente alimentato; logistica, capacità di produzione e canali di vendita devono funzionare in perfetta sinergia. “Internazionalizzare l’azienda - afferma l’ing. Fabio Passuello, Direttore Generale di Riello UPS - è la strada che abbiamo intrapreso con successo da diversi anni. Riello UPS è un’eccellenza del settore, con capacità strategiche, operative ed economiche ideali per com-
petere con successo sui mercati internazionali.” Riello UPS ha adottato una strategia di tipo “think global, act local”, affrontando ogni mercato con specifiche politiche distributive, commerciali e logistiche. Questo ha costituito un elemento di forte vantaggio nei confronti di molti competitor, con strategie più rigide e a minor grado di differenziazione locale, permettendo a Riello UPS di scalare le classifiche dei produttori fino a raggiungere il quarto posto a livello mondiale attualmente occupato. La crescita internazionale di Riello UPS, fondata anche sulla progressiva creazione di filiali dirette sui vari mercati, si è focalizzata in una prima fase sull’Europa, per poi espandersi verso l’Asia, l’Oceania e oggi anche verso le Americhe, sempre operando con la massima attenzione per le caratteristiche di ciascuno scenario. “In alcuni paesi, - prosegue l’ing. Passuello
Pierantonio Riello
#uno | Maggio 2012
PowerNews - abbiamo scelto di essere presenti con strutture commerciali e prodotti dedicati ai singoli specifici mercati. Tutte le attività sviluppate all’estero sono comunque frutto di strategie elaborate in Italia, dove Riello UPS ha salde radici e in cui ha scelto di mantenere tutte le più importanti funzioni aziendali.” Essere uno dei leader a livello mondiale rappresenta infatti per Riello UPS un’importante opportunità da sfruttare al meglio, adottando i modelli organizzativi e gestionali più adeguati ad operare nel modo più efficiente in tutti i continenti; tuttavia questa dimensione internazionale non ha intaccato l’italianità di Riello UPS. “L’Italia è assolutamente fondamentale per Riello UPS. -analizza l’ing. Passuello- E’ il nostro mercato principale, di cui siamo leader e dove continuiamo a crescere acquisendo sempre nuove quote, in particolar modo nei segmenti strategici e fortemente tecnologici dell’IT e delle soluzioni di fascia alta in cui è richiesta l’affidabilità più assoluta. Aggiungo che il radicamento e la fiducia che Riello UPS pone nel mercato italiano sono tali che, nonostante la situazione generale del sistema paese, abbiamo mantenuto stabile il livello delle nostre unità lavorative ed anzi abbiamo lanciato un Progetto Giovani investendo nell’inserimento di nuove risorse e capacità professionali preziose per la nostra crescita”. Oltre alla direzione generale del Gruppo, tutte le funzioni chiave sono in Italia, anche le aree di estrema specializzazione tecnologica come i centri di ricerca e sviluppo, fiore all’occhiello di Riello UPS: uno è a Legnago (VR), dove avviene la progettazione di UPS con tecnologia senza trasformatore, l’altro è a Cormano (MI), dove si effettua la progettazione degli UPS con trasformatore e dei prodotti speciali realizzati su specifiche dei clienti. Ai programmi svolti nei due centri si aggiunge l’importante lavoro di ricerca e
sviluppo di inverter solari. Mantenere in Italia il cuore del suo knowhow e delle sue competenze tecnologiche a livello progettuale, produttivo e logistico ha permesso a Riello UPS di sviluppare un efficientissimo centro di assistenza pre- e post-vendita, operativo sia in Italia che nel resto del mondo, con operatori front-end che possono contare su canali di comunicazione estremamente brevi ed efficienti, con cui accedere praticamente in tempo reale a tutte le informazioni tecniche di cui il cliente ha bisogno e dare quindi risposte tempestive ed efficaci. “I nostri laboratori - svela l’ing. Passuello - sono all’avanguardia nella progettazione di soluzioni innovative, che consentono di ridurre drasticamente le perdite di energia e tagliare le emissioni di CO2. In questo ambito, Riello UPS è stata tra i promotori più attivi “European Code of Conduct”, disciplina -che ha fissato rigidi standard di efficienza per gli UPS di produzione europea. In più, ha lanciato un proprio sistema di eco-classificazione che, in base a standard ancora più stringenti e rigorosi rispetto a quelli fissati in sede europea, facilita gli utenti nella scelta del gruppo di continuità più indicato per le proprie esigenze e più efficiente in termini di eco compatibilità”. La grande sensibilità e attenzione di Riello UPS al problema ambientale ha spinto l’azienda farsi promotrice di una cultura di sviluppo sostenibile a favore della riduzione dei consumi energetici. A tal fine sono stati realizzati progetti eco-compatibili, promossi ingenti investimenti nella ricerca di tecnologie per lo sfruttamento di fonti pulite e realizzate nuove linee di UPS ad alta efficienza, con un impegno sociale che vuole migliorare il presente e soprattutto il futuro, coniugando al meglio l’inevitabile necessità di energia con la salvaguardia dell’ambiente.
FOCUS: Nuovo MHT600
Efficienza
gestione avanzata dell’energia: rendimenti fino al 99% in modalità “Smart Mode”
99%
Nuovo Display
intuitivo ed immediato, con interfaccia grafica user-friendly estremamente avanzata
FOCUS MASTER HP 600: la soluzione Smart che taglia i costi energetici Riello UPS amplia la gamma Master HP con un nuovo UPS top di gamma da 600 kVA di elevatissimo rendimento, tecnologicamente avanzato e progettato secondo gli standard qualitativi più elevati. La linea Master HP di Riello UPS è la scelta di qualità effettuata da centinaia di aziende ed enti per alimentare installazioni e Data Center tra i più grandi al mondo. Ancora una volta l’ascolto delle esigenze di mercato si traduce nello sviluppo di un prodotto innovativo in linea con la filosofia “Reliable Power for a Sustainable World” di Riello UPS. Realizzato con tecnologia on-line a doppia conversione, completamente a IGBT,
“Power Factor Control” (PFC) e controllo DSP (Digital Signal Processor), Master HP 600 kVA garantisce la massima protezione e qualità dell’alimentazione per qualsiasi tipo di carico informatico e industriale, in particolare per applicazioni “mission critical” come data-
Smart Grid Ready
pronti per le reti intelligenti di distribuzione elettrica, che rappresentano il presente e il futuro nel campo dell’energia
#uno | Maggio 2012
PowerNews center, sistemi di controllo di apparecchiature sanitarie e aeroportuali. Come il resto della gamma Master HP, anche il nuovissimo modello da 600 kVA è stato progettato pensando alle necessità dei clienti più esigenti. Particolare attenzione è stata data all’efficienza energetica, all’affidabilità e alla compattezza; il modello Master HP 600 è infatti uno degli UPS più compatti della sua categoria. Oltre a un’elevata potenza e all’eccezionale rendimento, i Master HP 600 sono “Smart Grid Ready”, pronti cioè per le reti di distribuzione elettrica intelligenti che rappresentano ormai il presente e soprattutto il futuro nel campo dell’energia. La linea Riello UPS Master HP Massima cura è stata dedicata dai tecnici di Riello UPS anche al tema delle batterie, dotando la famiglia Master HP del sistema Battery Care System, che si prende cura delle batterie, in modo da preservarne il più a lungo possibile le condizioni di servizio ed allungarne la durata.Tra le altre caratteristiche affinate sui nuovi Master HP si evidenzia un display LCD che mette a disposizio-
ne un’interfaccia grafica user-friendly estremamente avanzata e una vasta gamma di opzioni di connettività per facilitarne la gestione da remoto. La modalità “Smart Mode” rende i Master HP estremamente flessibili e capaci di soddisfare i requisiti più esigenti in termini di alta efficienza ed affidabilità in ogni condizione. In modalità “Smart”, monitorando in tempo reale la linea principale, il suo stato, il tasso di affidabilità nel tempo e le caratteristiche del carico, gli UPS Master HP selezionano opportunamente il modo di funzionamento minimizzando le perdite e assicurando la massima protezione. Già in modalità on-line i Riello UPS Master HP garantiscono infatti un rendimento vicino al 95%, che sale a oltre 99% adottando modalità di gestione avanzata dell’energia. Anche in caso di sistemi UPS in configurazione ridondante, come nei Data Center, la modalità “Energy Saving” dei Master HP permette una gestione intelligente del consumo energetico, con una graduale attivazione dei moduli UPS a seconda delle esigenze reali del carico.
Battery Care System E’ il sistema che si prende cura delle batterie, in modo da preservarne il più a lungo possibile le condizioni di servizio ed allungarne la durata
TECNOLOGIA ECO Energy Levels Riello UPS è tra i protagonisti e promotori del Codice di Condotta (CoC, Code of Conduct on Energy Efficiency and Quality of AC Uninterruptible Power System) e primo costruttore europeo che identifica i propri prodotti in relazione al livello di efficienza energetica ECO. Il Codice di Condotta è un documento firmato dai maggiori costruttori europei di UPS ed indirizzato alla Commissione Europea, che definisce gli obiettivi di efficienza energetica per le gamme di potenza da 10kVA a 800kVA, dal 100% al 25% di carico. ENERGY LEVELS ECO Energy Levels aiuta a individuare i prodotti di Riello UPS conformi ai più alti livelli di efficienza nella protezione dell’energia. ECO Energy Levels è suddiviso in 6 livelli corrispondenti alla conformità del valore di efficienza dell’UPS, rispetto ai limiti definiti dal CoC nel funzionamento online
Energy Levels
ECO Energy Levels aiuta ad individuare i prodotti di Riello UPS conformi ai più alti livelli di efficienza nella protezione dell’energia VFI-SS-111. Oltre a ciò la disponibilità della modalità Smart Mode, fornendo un ulteriore metodo per aumentare il rendimento, contribuisce a elevare la valutazione Eco Energy Levels. ECO Energy Level di Riello UPS è più di un concetto: è un sistema che dimostra come UPS con i livelli più elevati consentano di ottenere un significativo risparmio energetico, che recupera l’investimento in tempi estremamente ridotti rispetto ai livelli standard, e una notevole riduzione delle emissioni di carbonio.
#uno | Maggio 2012
PowerNews
INTERVISTE Internazionalizzazione: strategie e operazioni La vision da multinazionale ha dato l’impulso a una divisione commerciale estero che, secondo una precisa strategia, sviluppa operazioni diverse per differenti mercati perseguendo una crescita continua sui mercati internazionali. Con questa strategia di diversificazione Riello UPS di volta in volta si allinea ai nuovi mercati e ne conquista porzioni significative. di Massimo Fucci “La vocazione internazionale è oramai nel DNA di Riello UPS – sintetizza l’ing. Roberto Facci, Direttore commerciale mercati internazionali –. Da anni siamo impegnati su diverse operazioni che hanno portato Riello UPS a essere un vero e proprio punto di riferimento.” In Europa occidentale l’azienda ha oramai una presenza radicata e consolidata, con un impegno a tutto campo volto a coprire l’intera fascia di applicazione degli UPS ed un focus specifico verso la fascia professionale e gli impieghi particolarmente critici. Un’area tecnicamente avanzata, che richiede applicazioni impegnative e soluzioni con prestazioni di eccellenza. Fuori dell’Europa, Riello UPS ha concentrato la sua attenzione sulle aree con un più forte tasso di sviluppo, in cui ha messo in opera strategie mirate, che tengono conto delle diverse situazioni locali. In Russia Riello UPS è presente da oltre 12 anni, con una rete di distributori ben introdotti sul mercato professionale trifase. In Cina e India, Riello UPS opera stabilmente con presenze dirette (Shanghai, Pechino e Canton, New Delhi ed altre sedi locali). “In questa area -aggiunge l’ing. Faccicompetiamo per la fascia più alta del mercato -macchine trifase di grande potenza- quella che richiede i più elevati standard di sicurezza e di affidabilità, e non è certo un caso se sono proprio i nostri prodotti ad essere utilizzati in installazioni di prestigio come per esempio all’interno dell’aeroporto di Pechino, nei data-center delle Telecom cinesi, nei principali ospedali, nelle nuove linee di metropolitane delle grandi città asiatiche.” Per l’area Asiatica vanno altresì segnalati Singapore e il sud-est asiati-
co, nonché l’ Australia, dove le attività sono in progress e mantengono un buon livello di crescita. “In area sud americana, il Brasile - commenta l’ing. Facci - è una grande opportunità, ma ancora limitata dalle barriere doganali, e dalla mancata unificazione degli standard elettrici, che impone soluzioni “custom” ed una complessa gestione dei prodotti”. La presenza di Riello UPS, in Brasile, sarà effettiva quando solo dopo la costituzione di una propria società. “In questo momento però, la nostra grande opportunità ed il grande progetto per il futuro è rappresentato dall’area nord americana (USA e Canada) -enfatizza l’ing. Facci- e più in generale il mercato dei paesi con standard elettrico a 60 Hz.” Non solo quest’area concentra quasi metà del mercato mondiale di UPS, ma rimane il mercato di riferimento a livello mondiale. Essere forti negli USA apre strade anche al di fuori. Uno scenario diversificato che richiede un costante monitoraggio da parte del management dell’azienda, poiché vanno gestite contemporaneamente le diverse fasi di studio, progettazione, adattamento e commercializzazione in funzione delle tipologie e della maturità dei mercati considerati. “Riello UPS - conclude l’ing. Facci - è impegnata nella sfida di attuare percorsi differenti per veicolare la propria tecnologia in tutto il mondo, con soluzioni innovative in grado di rispondere alle diverse normative e ai differenti standard di ciascun paese; ovunque, proponiamo soluzioni di alta qualità e sicurezza e un servizio di assistenza sia locale che centrale a supporto dei clienti in fase di definizione, installazione, messa a regime ed esercizio, della soluzione”.
News Riello UPS: ingresso diretto nel mercato australiano Riello UPS ha completato il suo ingresso nel promettente mercato australiano avendo completato l’acquisizione della Marm UPS, uno dei più qualificati specialisti nella distribuzione e service di UPS in Australia. “Riello UPS guarda all’area AsiaPacifico come ad una zona in rapido sviluppo e capace di offrire ampie opportunità di crescita. L’Australia, con le sue importanti potenzialità, si colloca in questo scenario come protagonista. Riello UPS è impegnata ad acquisire al più presto una posizione di rilievo in questo mercato e con l’acquisizione della Marm UPS ha fatto un passo importante per il conseguimento dell’ obiettivo.” ha dichiarato l’ing. Fabio Passuello, Direttore Generale di Riello UPS. “Marm UPS diventerà il canale diretto di Riello UPS in Oceania; le sue strutture logistiche, la conoscenza del mercato e il patrimonio di stima e fiducia acquisito presso i clienti più prestigiosi (Qantas, enti governativi e i più importanti Data Centers), rappresentano altrettanti asset sui quali impostare le nostre strategie per la rapida diffusione delle soluzioni Riello UPS in questa parte del mondo” ha aggiunto l’ing. Roberto Facci, Direttore commerciale mercati internazionali di Riello UPS.
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