Newsletter n°32 del 03/11/2014

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Newsletter n°32 del 03/11/2014

“La Procura ha fatto l’interesse della verità?„

Domani mattina la famiglia Cucchi, padre, madre e sorella, si presenterà davanti alla procura di Roma con maxi-cartelloni raffiguranti Stefano, il giovane geometra romano arrestato nel 2009 per droga e morto una settimana dopo in ospedale, a seguito dell’ assoluzione in appello, venerdì scorso, di tutti gli imputati del processo: sei medici, tre infermieri e tre agenti della Polizia penitenziaria. Andremo solo noi tre, ha detto Ilaria Cucchi, senza alcun sit-in, presidio o altro. Vogliamo far vedere come Stefano è morto e le condizioni con le quali ce lo hanno riconsegnato.Secondo quanto si è appreso, nella stessa mattinata Ilaria e la sua famiglia chiederanno un incontro col Procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone, sperando di poterlo ottenere già in mattinata. Voglio chiedere al dottor Pignatone, dice Ilaria, confermando quanto scritto in un post su Facebook, se è soddisfatto dell’operato del suo ufficio, se quando mi ha detto che non avrebbe potuto sostituire i due pm che continuavano a fare il processo contro di noi, contro il mio avvocato, e contro mio fratello, ha fatto gli interessi del processo e della verità sulla morte di Stefano. Polemiche, accuse e controrepliche al vetriolo. E’ stata una giornata rovente quella seguita alla sentenza con cui la Corte d’Appello di Roma ha assolto per insufficienza di prove tutti gli imputati nel processo Cucchi, il geometra romano morto nel 2009 dopo essere stato arrestato per droga. Il presidente della Corte d’Appello, Luciano Panzani, difende l’operato dei giudici ribadendo la mancanza di prove e invita ad evitare la “gogna mediatica”. Il giudice penale, spiega, deve accertare se vi siano prove sufficienti di responsabilità individuali e in caso contrario deve assolvere. La famiglia Cucchi, invece, prepara un’azione legale nei confronti del ministero della Giustizia, mentre la sorella di Stefano, non molla: “Mi devono uccidere per fermarmi”. Da parte dei sindacati di polizia arriva un nuovo duro commento, sulla falsariga di quello diffuso ieri dal Sap. “Se si vogliono sondare le ragioni di certe sciagure”, scrive il Coisp, “Si guardi prima di tutto altrove, magari in famiglia”. Intanto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, conferma che il Campidoglio è al lavoro per intitolare una strada o una piazza a Stefano Cucchi, decisione che ieri era stata osteggiata dal Sap. La vicenda Cucchi, dunque, è tutt’altro che chiusa. I legali della famiglia, che oggi hanno di nuovo criticato l’andamento del processo di primo grado con le “imbarazzanti contraddittorietà della perizia” che mai avrebbero potuto “reggere a un vaglio severo e giusto da parte dei giudici di seconda istanza, attendono le motivazioni della sentenza per poi preparare il ricorso in Cassazione e chiederne l’annullamento. L’altro passo sarà un ricorso alla Corte Europea. Nel frattempo, annuncia però l’avvocato Fabio Anselmo, intraprenderemo anche un’azione legale nei confronti del ministero affinché si possa riconoscerne la responsabilità rispetto alla morte di Stefano. Secondo la difesa, infatti, da entrambi i processi emergerebbe che comunque un pestaggio nelle celle del Tribunale c’è stato e quindi si chiama ora in causa il ministero della Giustizia affinché riconosca la sua responsabilità dal punto di vista di un risarcimento danni. Una linea dura, che fa il paio con quelle

di Ilaria Cucchi che definisce la sentenza d’appello come “il fallimento della procura di Roma. Non ce l’ho con i giudici di appello ma adesso da cittadina comune mi aspetto il passo successivo e cioè ulteriori indagini, cosa che chiederò al procuratore capo Pignatone. Mio fratello è morto e non si può girare e indovinare chi è stato, devono dircelo loro”. Critiche alla sentenza d’appello sono arrivate anche dal mondo dello spettacolo, da Saviano a Fedez, e da diversi esponenti politici, con il Movimento 5 Stelle tra i più severi. “I cosiddetti servitori dello Stato”, afferma la senatrice Barbara Lezzi, “sono l’ulteriore vergogna di un Paese che non merita neppure che le istituzioni richiamino all’onore del silenzio coloro che dovrebbero garantire tutela e sicurezza ma che preferiscono coltivare autoreferenzialità”. Dal Nuovo Centrodestra Fabrizio Cicchitto, presidente della commissione Esteri della Camera, parla di “triplice sconfitta: per la magistratura, per le istituzioni e per la civiltà del nostro Paese”. Il pentastellato Vito Crimi, infine, propone l’introduzione del reato di tortura e l’adozione di “sistemi di identificazione certa degli agenti in servizio”.

SOMMARIO Deposizione di Napolitano al Quirinale: un’altra pagina di giustizia-farsa

Pag. 2 Renzi, Jobs Act non cambia

Pag. 3 Il muro che divise il mondo

Pag. 4 Usa: Obama recupera la speranza

Pag. 4 D’estate con la barca

Pag. 5 Fondazione Fias e "Fare Sociale"

Pag. 6 Napoli versione Tzunami : Roma travolta

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Newsletter n°32 del 03/11/2014

Deposizione di Napolitano al Quirinale: un’altra pagina di giustizia-farsa

Mafia: archiviata inchiesta su Renato Schifani a Palermo

PALERMO. Il Gip di Palermo ha archiviato l' inchiesta per concorso esterno all'associazione mafiosa nei confronti di Renato Schifani. L'ex presidente del Senato è stato indagato per due volte nel giro di 15 anni. Ha avuto due richieste di archiviazione e subito un supplemento di indagini, disposto dall'ex Gip Piergiorgio Morosini. Gli approfondimenti non hanno cambiato i fatti: ed è per questo il Gup Vittorio Anania, accogliendo la richiesta dei pm Paolo Guido e Nino Di Matteo, ha archiviato.

Inopportuna ed inefficace, ha solo contribuito ad aumentare nella opinione pubblica, già di per sé confusa, il senso dell’ambiguità e dell’incertezza. La deposizione resa spontaneamente dal Capo dello Stato, al Colle, ai magistrati della Corte d’Assise di Palermo, ha più il sapore di una ricostruzione di una stagione politica, che lo scopo di giungere ad una verità giudiziaria. In sintesi il tutto appare solo come un contentino ai magistrati palermitani, che in questo modo vedono legittimata ai massimi livelli istituzionali la loro tesi su una fase storica, quella tra la prima e seconda Repubblica, in cui la mafia tentò,con attentati sanguinosi, di costringere lo Stato a scendere a patti, quest’ultimi mai dimostrati con prove, semmai solo ipotizzati e, soprattutto dai verbali del Colle non emerge alcunché in questo senso. L’unico dato che risalta, a dire il vero abbastanza grottesco, è dato dalle innumerevoli domande che la difesa di Riina ha posto al Capo dello Stato e per la maggior parte non ammesse dal collegio giudicante. Ad una in particolare, se il Presidente Napolitano,all’epoca dei fatti Presidente della Camera dei Deputati, fosse a conoscenza del fatto che l’allora vice capo del Ros colonnello Mario Mori avesse chiesto a Luciano Violante di incontrare Ciancimino, il Presidente ha risposto di non saperne nulla. Risposta non irrilevante, soprattutto ai fini del processo in sede di Appello a Palermo che vede imputato il Prefetto Mori per la trattativa Stato-mafia, dopo che è stato assolto in primo grado. Quindi niente di nuovo è emerso, se non il ripetersi di fatti e circostanze arcinote. Il dubbio sull’opportunità di sentire il Quirinale permane con tutta le sue ambiguità. E nonostante tutti gli aspetti di legittimità che sembrerebbero giustificare l’iniziativa dei magistrati palermitani, rimangono sempre presenti i fantasmi dei ‘non detto’ sulla vicenda della trattativa Stato-mafia.Un’utilità, a dire il vero, però le 85 pagine di verbali riempite e rese note ce l’hanno:evidenziare la gravità degli episodi accaduti. Il Capo dello Stato pur non essendo obbligato si è reso disponibile a rispondere a tutte le domande ed i magistrati palermitani lo hanno ringraziato per la sua grande disponibilità. Rimane però, alla fine di questa vicenda, il dubbio atroce sull’opportunità di questa iniziativa e fa pensare a finalità diverse da quelle processuali strictu sensu, oltre ad aver contribuito ad alimentare nel Paese quel senso di ambiguità che si somma a quello di una latente ed onnipresente incertezza, che in questo particolare momento di crisi sociale, economica e politica non meritava sicuramente. Un’altra pagina di giustizia farsa!


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Operai Ast, avanti con lo sciopero "Andiamo avanti con lo sciopero e la lotta, non possiamo sottostare ai ricatti dell'azienda": è praticamente unanime l'opinione dei dipendenti dell'Ast, che questa mattina si sono riuniti in assemblea. Un migliaio i partecipanti all'incontro davanti ai cancelli della fabbrica. La proposta delle rsu di proseguire lo sciopero non è stata votata ma i dipendenti l'hanno di fatto approvata con gli applausi. La protesta raggiungerà anche Bruxelles, dove martedì è previsto un sit-in degli operai.

Renzi, Jobs Act non cambia "La delega sul lavoro alla Camera non cambierà rispetto al Senato. Alcuni dei nostri non voteranno la fiducia? Se lo fanno per ragioni identitarie, facciano pure. Se mettono in pericolo la stabilità del governo o lo fanno cadere, le cose naturalmente cambiano", dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi nel nuovo libro di Bruno Vespa. Secondo Renzi, "se qualcuno dei nostri vuole andare con la sinistra radicale che ha attraversato gli ultimi vent'anni, in nome della purezza delle origini, faccia pure: non mi interessa. E' un progetto identitario fine a se stesso e certo non destinato a cambiare l'Italia. Lo rispetto, ma non mi toglie il sonno".

Franceschini, restituiamo arena Colosseo

Berlusconi: Matteo Renzi fa patrimoniale occulta

"L'idea dell'archeologo Manacorda di restituire al Colosseo la sua arena mi piace molto. Basta un po' di coraggio": è la proposta lanciata su Twitter dal ministro per i Beni culturali e il Turismo Franceschini, che posta anche alcune foto Alinari per mostrare "come i visitatori vedevano e vivevano il Colosseo sino a poco più di un secolo fa". L'idea di riportare il monumento a come era fino alla fine dell'800 rilancia le ricerche dell'archeologo Daniele Manacorda, pubblicate su Archeo a luglio.

"Il governo Renzi ha applicato una patrimoniale nascosta ai danni della classe media", afferma Silvio Berlusconi a Bruno Vespa in un'intervista per il suo nuovo libro. "Mentre il premier annuncia una inesistente riduzione delle tasse sulle famiglie è in arrivo proprio sulle famiglie un nuovo aumento della pressione fiscale", dichiara il leader di Forza Italia.


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Usa: Obama recupera la speranza "Queste elezioni sono troppo importanti per restare a casa. Non lasciamo che qualcuno scelga il futuro per noi e che il cinismo e lo status quo vincano sulla speranza": è l'ultimo appello di Barack Obama prima del voto di midterm, che rispolvera uno dei suoi più famosi slogan elettorali: 'Hope!'."La speranza è quella che ha sconfitto il fascismo, che ha dato ai giovani la forza di marciare per i diritti di neri, gay, immigrati e donne. Il cinismo è una scelta. La speranza la scelta migliore".

Il muro che divise il mondo

Al Qaida attacca in Yemen

Esattamente 25 anni fa, il 9 novembre del 1989 cadde il muro di Berlino. Nel febbraio del ’45, i tre grandi, Stalin, Roosevelt e Churcchil, riuniti a Yalta si mettono d’accordo su come spartirsi il mondo dopo la vittoria. L’Italia va all’Occidente, Berlino sarà divisa a metà, una sorta di fusibile sempre pronto per far scattare una nuova crisi. E Yalta si trova in Crimea, perché meravigliarsi se Putin l’ha voluta indietro? Nel ’48 nasce il Deutsche Mark ma è valido solo nella Germania Ovest e nel settore occidentale, di fatto sancisce la divisione e l’Armata rossa stringe d’assedio Berlino. Inizia il ponte aereo che salverà la metropoli. Il marco diventa il simbolo del miracolo economico della Repubblica Federale. La Germania rossa e l’Ostmark non reggono il confronto. Il 17 giugno del ’53, i tedeschi dell’est si ribellano, e sono gli operai comunisti a protestare contro i compagni al potere; dovrebbero lavorare di più e guadagnare di meno. La rivolta è soffocata dai sovietici, tre anni prima di Budapest, quindici anni prima di Praga. Ma basta prendere un bus o il metro per passare dall’altra parte. Migliaia di tedeschi dell’est fuggono nel paradiso capitalista, la DDR perde i professionisti, i medici, gli operai specializzati. E si alza il muro nell’agosto del 1961. Sono i lunghi anni della guerra fredda, una guerra di spie nell’ombra. Giungono le immagini di quanti tentano la fuga e vengono abbattuti sul muro, non si saprà mai il numero preciso, forse duecento. Ancora all’inizio del 1989, si prevede che il muro resterà almeno ancora un secolo. Nessuno prevede quel che sta per avvenire. I tedeschi dell’est in estate possono raggiungere l’ovest passando dall’Ungheria che ha aperto le sue frontiere. La cortina di ferro non ha più ragione di esistere. Il 9 novembre, alla storica conferenza stampa, Günter Schabowski annuncia che i tedeschi potranno andare all’ovest e tornare indietro. Il muro è caduto, poche ore dopo migliaia di berlinesi vi si metteranno a cavalcioni, a metà da una parte e dall’altra, come a esorcizzare la barriera più crudele nella storia d’Europa

Quindici soldati sono stati presi in ostaggio da Al Qaida nello Yemen occidentale dopo un attacco contro un quartier generale delle forze di sicurezza che ha lasciato sul terreno 13 soldati morti. Lo riferiscono fonti locali spiegando che decine di combattenti di al Qaida hanno attaccato durante la notte la sede delle forze di sicurezza in Jabal Ras, una cittadina in provincia di Hodeidah sul Mar Rosso, "uccidendo 13 soldati, ferendone 10 e rapendo altri 15".


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I Moschettieri Bbc arrivano su Italia 1 Un tempo passaggio pressoché obbligato nell'apprendistato culturale di intere generazioni di ragazzi, oggi I tre moschiettieri, il capolavoro di Alexandre Dumas, si confermano un classico della letteratura di tutti i tempi e paesi. Felice commistione di vicende storiche e romanzesche, di avventure e idilli, di duelli e burle, un libro indimenticabile, reso tale dal talento narrativo dell'autore, dalla qualità dell'intreccio, dalla suspense. Dopo essere apparsi più volte al cinema e anche in rivisitazioni in formato cartoon, ora i protagonisti epici del romanzo di Dumas arrivano sul piccolo schermo grazie alla Bbc e dopo gli Usa approdano in Italia, in prima visione su Italia 1 dal 17 novembre, ogni lunedì in prima serata. È la prima volta che la storia di Athos, Porthos, Aramis e D'Artagnan, pronti ad incrociare le spade al grido di 'Tutti per uno, uno per tutti!', diventa serie tv. La trama seguirà le

gesta di un gruppo di fratelli-soldato pronti a tutto pur di difendere il proprio re, riprendendo in modo alquanto fedele il classico della letteratura mondiale. Peter Capaldi (attuale

"Doctor Who") e Santiago Cabrera ("Heroes") sono tra i volti noti della sontuosa e fascinosa ricostruzione già confermata per la seconda stagione. Le riprese sono avvenute a Praga.

D’estate con la barca Racconto dell’esordio letterario di Giuseppe Patroni Griffi apparso per la prima volta sulla rivista Nuovi Argomenti e pubblicato nel 1955 dall’editore Vallecchi insieme a Ragazzo di Trastevere e Un ospite di passaggio, D’estate con la barca è lo spettacolo di apertura della rassegna Storie naturali e strafottenti: dalle opere di Giuseppe Patroni Griffi, che lo Stabile di Napoli dedica allo scrittore napoletano scomparso a Roma nel 2005 a 84 anni. Con la regia di Luca De Fusco e protagonista l’attrice Gaia Aprea, lo spettacolo debutta in prima nazionale lunedì 3 novembre al Ridotto del Mercadante, dove resterà in scena fino a giovedì 13. Le scene sono di Luigi Ferrigno, i costumi di Zaira de Vincentiis, il disegno luci di Gigi Saccomandi, la realizzazione video scenografia di Alessandro Papa. D’estate con la barca è il racconto della gita in barca lungo la costa di Posillipo a Napoli di due coppie di ragazzi; una gita per fare l’amore, lontano dal mondo, i suoi divieti, le sue ipocrisie. Una bellissima giornata di sole e di ardori giovanili su cui piomba, inaspettata e beffarda, la morte. «Per

la seconda volta, dopo L’amorosa inchiesta di La Capria", scrive il regista nelle note allo spettacolo, "mi capita di mettere in scena uno scrittore che ho conosciuto, la cui carriera mi è stata raccontata da mia madre nella mia infanzia come una favola e che rappresenta quindi una parte di me, del mio modo di essere napoletano, del mio modo di intendere l’arte in generale e il teatro in particolare. Si parla di quattro ragazzi, di una doppia coppia in cui quella protagonista riceve un controcampo umoristico nella coppia di quelli che a teatro chiameremmo i due caratteristi. Mi sono quindi permesso un’ambientazione scherzosa, ludica, come appare superficialmente il racconto ad una prima lettura. Con qualche elemento di piccola spettacolarità in più rispetto alla essenzialità voluta per il racconto lacapriano: innanzitutto la barca evocata nel titolo e poi un lieve, accennato gioco di proporzioni, che è in linea col mio modo di fare teatro degli ultimi anni e che viene naturale di fronte a tutte le splendide descrizioni marine presenti nel racconto. Nel finale,

con un vero colpo di scena tipico del teatro e dello stile di Peppino, il racconto si capovolge: smette i suoi panni ingannevoli di leggerezza alla La Capria e mostra la sua vera faccia. Quella che associa l’amore con la morte, il mistero dell’attrazione erotica come rischio ed inizio di perdizione, insomma il racconto rivela l’impronta di quello che sarebbe divenuto lo stile di Patroni Griffi. Ho cercato di assecondare questo strano andamento, che nell’ultima mezza pagina capovolge il senso dell’intera opera, con un piccolo colpo di scena che suggerisce una versione ipnotica, ammaliante di Giulia che diviene in questo modo una


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Fondazione Fias e "Fare Sociale" La Fondazione Fias è il nuovo volto del sociale, realizzato con il sostegno economico per i più bisognosi attraverso il progetto: "Un centesimo per il Sociale". La F.I.A.S. (Fondazione Internazionale di Assistenza Sociale) è una Onlus nata nel 2008 a Roma e fortemente voluta da associazioni impegnate in vari settori della cultura, dell’arte, della salute e del sociale. Le loro forze sono state riunite per realizzare progetti comuni finalizzati al reperimento di fondi a favore del sociale. Rocco Milano, responsabile delle politiche sociali della Fondazione, rivendica il ruolo di sostenitore sociale della Fias e fa un appello a tutti i cittadini affinché si impegnino per il bene comune. Lo abbiamo intervistato: Cosa è questo progetto? Si tratta di una iniziativa capace di far fronte all'esigenza di rendere partecipi tutti gli italiani. Abbiamo ideato una Card con il Gruppo Poste Italiane, nostro partner nel progetto, con una carta di pagamento speciale in grado di consentire l'avviamento di un programma di raccolta fondi. Per ogni operazione effettuata con la Card, il Gruppo Poste Italiane donerà alla Fondazione un centesimo per il Sociale. La Fias card è in tutto e per tutto una carta prepagata di Poste Italiane. Grazie a un accordo con la Fias la card porta il brand di entrambe le realtà e l’utilizzo da parte del possessore genera, per ogni transazione, una donazione di un centesimo che andrà a rimpinguare ben tre fondi diversi. Un fondo ordinario, finalizzato ad aiutare le persone che dimostrino di avere un reddito al di sotto della soglia di sopravvivenza; un fondo speciale per aiutare la ricerca scientifica nonché a valorizzare l’ingegno, la formazione e la cultura; infine un fondo sociale destinato ad aiutare nuclei familiari che per motivi contingenti rimangono vittime di disagi sociali. Le risorse raccolte saranno rendicontate sul sito internet dell’organizzazione ogni mese e finiranno nei tre fondi ripartite in questo modo: 30% per ciascuno dei fondi indicati e un 10% alla fondazione per la gestione del progetto - Non siamo la Social card, siamo la Fias card -. Famiglie, singoli, imprese e no-profit: questo il target individuato da Fias. Per quanto riguarda il fondo ordinario i beneficiari devono prima di tutto possedere la card in questione, che da prepagata diventa anche strumento per ricevere l’erogazione. Un po’ come la social card. Il titolare della Postepay Fias Card dovrà compilare il modulo Isee, per accedere a un contributo annuale, erogato mensilmente, sulla stessa card. Per richiedere il beneficio occorrerà rivolgersi direttamente alla Fias o nei punti base del territorio indicati sul sito. Le condizioni economiche verranno verificate e, in virtù dei fondi disponibili, verranno erogate le quote previste che possono andare da 100 a 500 euro mensili per un anno. Tutti potranno farne richiesta, a patto che sussistano requisiti economici, anche se nonostante la valutazione dell’Isee, la Fondazione non ha fissato alcun limite per l’Isee. Per ottenere i benefici, inoltre, non ci sono limiti di età e non è necessaria la cittadinanza italiana. I versamenti, poi, avverranno in tempi rapidi. Se invece non fossero disponibili verrà stilata una graduatoria e appena arrivano i fondi, partiranno le erogazioni. Fondi per chi è in difficoltà e per il no-profit. Oltre alla Fias card, la raccolta fondi attraverso la prepagata permetterà anche di sostenere situazioni di difficoltà impreviste, sia di singoli sia di famiglie ma anche di aziende. Il fondo sociale viene destinato alle famiglie ed alle imprese per cause di forza maggiore. Può essere erogato una sola volta nella vita. È un fondo dedicato esclusivamente a quelle fasce colpiti da cause particolari, come incidenti, terremoti o disastri. Ecco perché viene devoluto una sola volta e con cifre anche più elevate del fondo ordinario. Le risorse erogate saranno valutate per ogni singolo caso. Per quanto riguarda il fondo speciale, chiarisco che si tratta di un fondo aperto a tutto il mondo del no-profit, della ricerca e della cultura. Le erogazioni sono legate all’entità del progetto. Tutte le organizzazioni no-profit potranno fare richiesta presentando i propri progetti alla sede della Fias o inviando una mail a info@fiasintarnational.it. Lo scopo principa-

le è creare una cultura sociale finalizzata a riorganizzare le risorse economiche utili per stabilire rapporti diretti al fine di dare dignità a coloro, che pur avendo necessità, non chiedono aiuto per non svelare la propria condizione di disagio. In che modo? Innanzitutto bisogna richiedere la Card attraverso e solo mediante il sito www.fiasinternational.it . Dopo si attende la consegna della carta e del pin. Per attivarla bisogna rivolgersi in un qualsiasi sportello postale. Grazie alla Postpay Fias Card, un semplice strumento di accesso al sistema virtuale di pagamento, le persone possono interagire con la Fondazione e fruire di benefici assistenziali, oltre ai vantaggi economici offerti da circa 35.000 attività presenti nel Mercato Sociale. Cosa è il Mercato Sociale? È un mercato e commerce dedicato ai soli titolari della Fias Card che con semplicità potranno effettuare l'acquisto di merci garantite proposte in prevalenza da piccoli e medi produttori italiani. Grazie a questa opportunità molti commercianti potranno far conoscere le tante produzioni italiane che per ragioni di costi e quantità non riescono ad essere presenti nella grande distribuzione. Infine, va sottolineato il risparmio, la qualità ed il servizio di trasporto a domicilio. Tutto questo è Fare Sociale? Fare Sociale significa riconoscere i meriti e i valori dell'essere umano, dalla nascita fino alla fine dei suoi giorni. Fare Sociale significa tutelare la vita, creare benessere e consentire a tutti la possibilità di essere partecipi e costruttori di un mondo a misura di civiltà. Fare Sociale è rispettare le regole della nostra libertà che termina dove inizia quella del nostro prossimo. Volete cambiare le regole? No! Vogliamo solo creare regole che sono in linea con la vita e con le esigenze comuni per prevenire i cambiamenti che gli eventi e le condizioni ci impongono ogni giorno. Vogliamo semplicemente indicare, con saggezza e lungimiranza, una strada per una unificazione culturale e sociale che possa dare serenità, benessere e futuro alle nuove generazioni. Parliamo di un nuovo Stato Sociale basato sul rispetto delle regole, della natura e dell'armonia tra i popoli. La Fias ha previsto nello statuto tutto ciò ma sia ben chiaro che non facciamo politica partitica. Noi ci rivolgiamo esclusivamente al bene comune. Quale futuro per il mondo dell'associazionismo? L'associazionismo si fonda sul volontariato e sulla partecipazione. La Fondazione Fias nasce anche a sostegno del volontariato per una nuova cultura del Sociale. Cocis


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Napoli versione Tzunami : Roma travolta La squadra di Benitez vince 2-0 con le reti di Higuain e Callejon dominando la partita. La partita era iniziata con la commemorazione di Ciro Esposito e con la speranza collettiva che mai più si uccida per la rivalità nel gioco più bello del mondo. I giallorossi scendono in campo sonnolenti e svogliati ed il Napoli con l'argento vivo ne approfitta subito al 3' minuto di gioco : Insigne tenta il tiro, deviazione della difesa giallorossa e girata vincente di Higuain che batte De Sanctis per il gol dell' 1-0. Il Napoli continua ad attaccare e

prende l'incrocio dei pali con Callejon ed una traversa con Hamsik , decisivo poi De Sanctis su un paio di occasioni per gli azzurri. Nella ripresa la Roma si riaccende ma concretizza poco le comunque minime occasioni capitate sui piedi di Florenzi. Garcia si gioca il tutto per tutto ma si scopre lasciando spazio alle ripartenze azzurre : al 84' Nainggolan perde palla a centro campo, Inler serve Higuain che a a sua volta vede Callejon che con un preciso taglio diagonale batte De Sanctis : 2-0 . Finisce 2-0 per il Napoli una bella partita offuscata per un vergogno-

so striscione esposto in Curva B dai tifosi partenopei a testimoniare che la tensione non è affatto calata , questo il testo dello striscio-

ne‘Ogni parola è vana…Se occasione ci sarà non avremo pietà‘. Luigi Viscardi

su punizione e la chiude Alvaro Morata uno dei più in forma della Juve. La Juve torna alla vittoria e si prepara ad ospitare l'Olynpiacos in casa allo Juven-

tus Stadium in una gara decisiva per il passaggio del girone.

La Juve vince ad Empoli La Juve vince al Catellani e si riporta + 3 sulla Roma. Dopo la sconfitta contro il Genoa la Juve doveva riscattarsi ed approfittare della sconfitta

della Roma a Napoli. primo tempo equilibrato e Juve sfortunata per aver perso per infortuni Ogbonna ed Asamoah, nella ripresa segnano Pirlo

Scivolone Milan!!! Il Palermo espugna Milano con il risultato di 2-0 con l'autogol di Zapata ed il gol di Dybala. Il Milan era chiamato a far risultato contro gli uomini di Iachini per prendersi il terzo posto in classifica, ma il Palermo scende in campo agguerritissimo e trova il gol dell'1-0 grazie all'autogol di Zapata, sugli sviluppi di un angolo per i rosanero. In campo è scatenato Pablo Dybala talentuoso attaccante dei siciliani che trova il gol del 2-0 dopo aver superato Zapata in velocità e battendo Diego Lopez insaccando all'angolino il gol del 2-0. Migliore in campo per Il

Milan è però proprio Diego Lopez che salva la faccia per il Milan in molte occasioni. Dunque sbandata del Milan che evidenzia sempre più la mancanza di un vero attaccante. Luigi Viscardi

Luigi Viscardi

F1: Ecclestone, crisi? non so che fare "Per uscire dalla crisi sono pronto a strappare tutti i contratti, ma al momento non so cosa fare perchè le norme in vigore bloccano tutto". Così il boss della F1, Bernie Ecclestone, ad Austin, parlando dell'attuale crisi che attanaglia molti piccoli club e che ha messo già fuori causa Marussia e Caterham.

"Dobbiamo

trovare

il

modo migliore per risolvere questo problema Io so cosa c'è che non va, ma non so cosa fare per sistemare le cose. Siamo bloccati dalla normativa".


Fondazione Internazionale di Assistenza Sociale

www.fiasinternational.it E-mail: info@fiasinternational.it


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