Nicolò D'Alessandro un ciclostilato del 1969

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l ciclostile, o duplicatore stencil è un sistema di stampa meccanico oramai obsoleto, largamente utilizzato nel XX secolo, per produrre manualmente stampe in piccola tiratura e a costi estremamente contenuti se paragonati con quelli della stampa industriale. La stampa "a ciclostile" lega il suo nome in modo indissolubile alla pratica dei volantini, dei pamphlet, delle fanzine o dei samizdat. Largamente diffusa fino agli anni ottanta del ventesimo secolo, ha poi ceduto il passo alla fotocopia (xerografia o altri sistemi di riproduzione anastatica, già presenti da qualche decennio e divenuti nel frattempo economicamente competitivi), che l'hanno sostituita rapidamente. Non richiedendo energia elettrica per il suo funzionamento, il ciclostile trova ancora applicazione nei Paesi in via di sviluppo. Come funziona Si basa fondamentalmente sullo stencil, ovvero il trasferimento dell'inchiostro alla carta, durante la fase di stampa, attraverso una maschera sagomata (matrice). La matrice è costituita da un foglio estremamente sottile (carta di riso), rivestito da uno strato ceroso, incollato sul lato superiore ad una striscia di cartoncino dotato di fori di riferimento per l'aggancio successivo al rullo di stampa. Il foglio incerato è accoppiato a un sottile foglio sottostante simile alla carta carbone, che viene lasciato in sede durante la produzione della matrice, al fine di rendere visibile la scrittura (altrimenti invisibile). Dopo la produzione della matrice questo secondo foglio viene rimosso prima di iniziare il processo di stampa. L'impressione del profilo dei caratteri, ottenuta attraverso una macchina per scrivere, distrugge lo strato ceroso, rendendo permeabile la carta in quel punto. Naturalmente il nastro inchiostratore della macchina da scrivere deve essere disabilitato tramite l'apposito comando. La correzione di eventuali errori si effettua ripristinando l'impermeabilità locale della matrice, spennellando mediante un'apposita lacca a base alcolica e successivamente ribattendo il carattere. Per aggiungere dei disegni al testo, si utilizza uno stilo metallico (sufficiente una penna a sfera), con la matrice distesa in piano su una superficie rugosa. La matrice finita viene agganciata al tamburo della macchina di stampa, riempito di inchiostro denso (oleoso). Il meccanismo di rotazione del tamburo (ad azionamento manuale), sincronizza il trascinamento dei fogli vuoti, sui quali si ha il trasferimento dell'inchiostro nelle sole parti prive di cera. La carta da stampa deve essere particolarmente assorbente, per cui è poco "collata" e ha una superficie opaca. La bassa qualità di stampa è dovuta essenzialmente alla trama del foglio matrice, che si traduce in una grossolana puntinatura degli elementi in stampa. Influenza la qualità del risultato anche l'abilità nella battitura dei caratteri, poiché un'azione del martelletto particolarmente forte distrugge anche la cera nelle vicinanze, producendo un carattere sbiadito e privo di dettagli. Il sistema può permettere, in una certa misura, stampe a colori: per ciascun colore deve essere preparata una matrice dedicata, e il processo di stampa ripetuto riprocessando i fogli per ciascuno dei colori. Non è invece possibile riprodurre immagini di tipo fotografico o comunque disegni con "mezzitoni". (Le notizie sul ciclostile e sul suo funzionamento sono stati tratte da Wikipedia)


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NOTIZIE BIOGRAFICHE Nicolò D’Alessandro nasce a Tripoli (Libia) il 16 novembre 1944 da genitori siciliani, palermitano di adozione, è noto, nel panorama nazionale e internazionale, per la continua e intensa vita artistica iniziata nel 1961. Si è sempre interessato di ricerca estetica, contribuendo con scritti critici e numerosi disegni sono stati pubblicati in riviste, giornali e libri in Italia e in molti altri paesi. Svolge un’intensa attività grafica curando oltre cento libri con copertine e disegni, più di ottanta impaginazioni e numerosi manifesti. Ha firmato scene e costumi di spettacoli teatrali. Molte le pubblicazioni. Numerosi disegni sono stati pubblicati in riviste, giornali e libri in Italia e in molti altri paesi. È autore del disegno a china più lungo del mondo “La Valle dell’Apocalisse” (metri 83,50 x metri 1,50), iniziato il 6 novembre 1989 ed esposto in anteprima assoluta a Racalmuto (1991) e in anteprima mondiale a New York (1992). Dal 1963 ha tenuto centodieci mostre personali e oltre duecento collettive su inviti di gallerie, enti ed istituzioni culturali. Si citano le più significative. Nel 1980, a Palermo, l’Opera Universitaria ospita “La Nave dei Folli” e nel 1981 l’Accademia BB. AA. della stessa città propone numerosi disegni ed acqueforti dal 1973 al 1980; a New York nel 1985 e al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite nel 1992; alla Nuova Galleria Tretjakov di Mosca nel 1988; al Museo della letteratura Ceca di Praga nel 1990; a Palacio de Abrantes a Madrid nel 1997; a Rimini nel 1999; a San Giorgio dei Genovesi voluta dalla Città di Palermo nel 2001; alla Galleria Comunale di Arte Moderna a Piombino nel 2002; alla Galleria d'Arte Moderna alle Ciminiere di Catania nel 2003 e al Museo Mandralisca di Cefalù; a Varsavia nel 2005, a Tunisi nel 2010, al Castello di Bratislava nel 2011. Ampio consenso critico ed artistico suscitano le mostre personali di Bucarest (1981) e Budapest, Amsterdam (1982) ed ancora quelle di Belgrado, Zagabria (1983); New York (1985); Mosca (1988); Praga (1989); Presov, Novj Jicin, Radhostém, Plzen, Pisek, Humenné (1990); Brno, Kosice, Benejov u Pray, Bratislava (1991); New York (1992); Palermo (1996); Tichy, Olkutz, Madrid, Cracovia (1997), Rimini (1999), Palermo (2001). Piombino (2002), Catania, Cefalù (2003); Palermo (2004); Trapani, Varsavia (2005), Caltanissetta (2006); Grotte (2007); Cosenza (2008) Adragna, Sambuca di Sicilia (2009), Tunisi (2010), Bagheria Museo Guttuso (2010), Bratislava, Trnava, (2011), Complesso monumentale “Filippo Corridoni”, Galleria d’arte contemporanea “Santo Vassallo”, Mazara del Vallo, (2012); Room 1, Spazio Parallelo, Palermo (2012), Santo Stefano di Camastra (2018); Casa Borgese, Polizzi Generosa, 2020. Vastissima la bibliografia e molto è stato scritto sul suo lavoro in Italia e all’estero. È autore di libri di narrativa e saggi. Tra le varie pubblicazioni: Una favola, Palermo, 1973; Situazioni della pittura in Sicilia (1940-1970), 1975; Frammenti di memoria praticabile, 1982; Giocolieri, 1985; Imprecisioni ed appunti, 1986; La Casa sulla collina, 1988; Pensieri come virgole, 1989; Pittura in Sicilia (dal futurismo al postmoderno) 1992; Favole ed altre favole, 1993; Pittura in Sicilia (dal futurismo al postmoderno), 1992; La valle nelle memorie dei visitatori in La Valle dei Templi, 1994; La Valle dell’ Apocalisse (il disegno più lungo del mondo), 1995; Emergenza cultura a Palermo, 1995; La Valle dell’Apocalisse (racconto), 1996; Artisti siciliani nel secondo “900” in Storia della Sicilia, 1999; Artisti Contemporanei, 2004, A Buagimi un’estate (racconto), 2008; La guardatrice dell’acqua ed altri racconti, 2009; Carezza, (racconto) 2017; La favola del Persiano guerriero, (racconto) 2017, La cantatrice muta e altri racconti,2018; Il profumo dell’angelo e altre storie, 2019, Disegnare e scrivere, 2019; La lunga notte vuota, (2020) Le ferite della terra, (racconto) 2020. 17



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