Nicolò D’Alessandro
MALEDETTI
FUMATORI
QUADERNO numero uno
I disegni Maledetti fumatori di questo quaderno numero uno sono estratti dal volume inedito, (nel formato 14 x 21 cm), contenente “252 disegni 1978/1988� raccolti e rilegati in pelle verde e stampigliatura in oro della biblioteca privata dell’Artista. I disegni a china su carta paglierina fanno parte in ordine sparso delle Cronache del banale quotidiano, Archivi della notte, Nudini, Eserciziario, Studi vari e Maledetti fumatori.
Maledetti fumatori
Rivolgo un accorato appello a voi maledetti fumatori. Si tratta di un semplice gesto di civiltà. Per favore, maledetti fumatori incalliti e recidivi, non fumate sulla faccia della gente, sulla faccia dei bambini, non fate respirare il vostro fumo pestilenziale agli altri, agli anziani, alle donne incinte, ai neonati. Non costringete a inspirare e respirare veleno a chi, malauguratamente, vi sta accanto. Quello che voi chiamate buon odore, addirittura buon sapore, è un misero e patetico alibi. La tappezzeria della vostra auto ricorda la più puzzolente industria di tabacco che si conosca. Non bastano i deodoranti e gli alberelli catturaodori per togliere l’odore nauHals (1580 - 1666), Ragazzo con pipa e donna seante di fumo. Impuzzonite anche gli indumenti e la vostra casa. Frans che ride (1623 - 25), Metropolitan Museum, New York. Vorreste convincere gli altri del contrario. Dite che non è vero. Sapete perfettamente che non è così. E sostenete ai fumatori passivi per difendervi, noi vi viviamo accanto, che il fumo possiede effetti benefici sulla distensione, che vi rilassate, che il fumo diventa strumento comune in compagnia, che vi riduce lo stress, che il vostro tono migliora; dite, da gran bugiardi quali siete, che migliora la qualità della vostra vita. Fumate e fumate. Lo fate subito dopo i pasti, nella pausa caffè. Affermate che la sigaretta dopo pranzo è deliziosa! E il sapore del cibo? Annullato e coperto dal nauseabondo puzzo della sigaretta. Niente e nessuno potrebbe convincervi che è un vero delitto rinunciare ai sapori della tavola. Pateticamente dite sorridendo, triste luogo comune, che il caffè chiama la sigaretta e la sigaretta richiama il caffè. Il desiderio imprescindibile scatta anche dopo un aperitivo. Un piacere incommensurabile. Addirittura affermate soddisfatti, senza pudore e dignità alcuna, che il fumo è una delle cose più belle della vita. A descapito di quella degli altri. Maledetti fumatori non siete altro che avidi e schiavi compulsivi della sigaretta. Ciò vi irrita. Diventate irriducibili nemici di chi ve lo ricorda. Sbuffate e guardate da un’altra parte per non reagire. Tralasciamo, per carità cristiana, il fattore economico. Adriaen Brouwer (1605/1638), Fumatore. Anche in periodo di recessione e di crisi non vi preoccupate quasi mai di quanto costa fumare. Guai a ricordarlo! Ed io che, provengo da una famiglia di fumatori e grandi fumatori da generazioni, che do sempre segni d’impazienza quando qualcuno accende una sigaretta mi ritrovo, ahimè, a vivere con una fumatrice di secondo livello. Appartiene al gruppo di quelli del pacchetto o delle venti sigarette al massimo. Qualcuna in più, affermano, se sono nervosi. A volte mi capita di ascoltare i gruppi che vantano soltanto dieci oppure soltanto tre sigarette durante la giornata. Questi appartegono al primo livello. Loro sanno perfettamente che mentono tra loro e agli altri spudoratamente. Tutti lo sappiamo. Esiste inoltre il terzo livello che è il più pericoloso di tutti. Quelli che fumano soltanto due pacchetti, sono il gruppo delle quaranta sigarette al massimo. Qualcuna in più, affermano anche loro, bugiardi più degli altri, solo se sono nervosi, solo se sono stressati. Del quarto livello preferisco non parlarne. Per fortuna ne conosco pochissimi. Questi non vogliono smettere di fumare, vorrebbero Adriaen Brouwer (1605/1638), Il Fumatore, Museo del ma non possono. Sono i peggiori, fumano “forte”, aspirano anche Louvre, Parigi. 3
i pestilenziali sigari, dentro casa, senza alcun ritegno, per strada, nel posto di lavoro, in ascensore, nei locali pubblici, insomma dappertutto esportano vere e proprie camere a gas in ogni utile spazio praticabile. Sanno bene che la sigaretta, una dopo l’altra, aiuta ad aumentare la tosse, il catarro. Pregiudica definitivamente i polmoni, le vie respiratorie. Ne sono consapevoli. Difficile convincerli che sono pericolosamente dentro un tunnel della droga, la più letale e diffusa al mondo. Solo una tachicardia accentuata, un respiro molto affannoso e la paura di non farcela a sopravvivere possono fermare questo scempio. Maledetti fumatori dei tre gruppi, mossi a pietà delle lamentele dei familiari, degli amici e dei colleghi non fumatori affermate con tono convinto che prima o poi vi capiterà di smettere. Ma il desiVincent Van Gogh (1853-1890), Autoritratto. derio si fa impellente. Nel dirlo accendete una sigaretta preoccupati inconsciamente che ciò possa un giorno avvenire davvero. Ancora una volta prevale la vostra rituale crisi di astinenza. La verità è, cari maledetti, che fumare anche nelle situazioni peggiori non aiuta, anzi! Il fatto che quando uno è nervoso se fuma si calma è una pura balla. Una scusa che volete raccontare a voi stessi. Vorreste convincere anche gli altri. La nicotina in sé e per sé, lo capiamo da soli che non può essere un calmante, ma è tutt’altro. È solamente un “piacere temporaneo”, ma questo, che voi chiamate, piacere è dato dal livello di nicotina che avete in corpo. Al mattino, appena svegli, i maledetti fumatori se solo si rendessero conto che hanno assorbito tanto di quel fumo che dalla pelle, anche quando dormono, emanano il tanfo della sigaretta, smetterebbero. Ed è riconoscibile l’odore della marca di sigaretta che fumano. Ma che dire, cosa aggiungere dell’alito pesante? Non sono sufficienti le gomme da masticare o le caramelle alla menta piperita comprate assieme al pacchetto. L’alito rimane pesante lo stesso. Notatelo, miei ignari lettori, quello sguardo, tra l’ispirato e il filosofeggiante, dei maledetti fumatori. Sempre uguale a se stesso. L’indice e il medio stringono con tenerezza la sigaretta e quello sguardo rapito segue le nuvolette che avvolgono, che si allontanano, che si espandono per l’aere, che regalano insopportabili volute di fumo, mai richieste da noi indifesi non fumatori.
Vincent Van Gogh (1853-1890) Teschio con sigaretta accesa (1885), Rijksmuseum Museum, Amsterdam.
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NOTIZIE BIOGRAFICHE Nicolò D’Alessandro nasce a Tripoli (Libia) da genitori siciliani nel 1944. Vive a Palermo. Partecipa alla vita artistica italiana dal 1961 esponendo per invito a numerose collettive nazionali ed internazionali in Italia e all’estero. Ha firmato scene e costumi di spettacoli teatrali. Svolge un’intensa attività grafica curando oltre cento libri con copertine e disegni, più di ottanta impaginazioni e numerosi manifesti. Si é sempre interessato parallelamente di ricerca estetica, contribuendo con scritti critici. Molte le pubblicazioni. Numerosi disegni sono stati pubblicati in riviste, giornali e libri in Italia e in molti altri paesi. Dal 1963 ha tenuto centodieci mostre personali e oltre duecento collettive su inviti di gallerie, enti ed istituzioni culturali, in Italia e all’estero. Si citano le più significative. Nel 1980, a Palermo, l’Opera Universitaria ospita “La Nave dei Folli” e nel 1981 l’Accademia BB. AA. della stessa città propone numerosi disegni ed acqueforti dal 1973 al 1980; a New York nel 1985 e al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite nel 1992; alla Nuova Galleria Tretjakov di Mosca nel 1988; al Museo della letteratura Ceca di Praga nel 1990; a Palacio de Abrantes a Madrid nel 1997; a Rimini nel 1999; a San Giorgio dei Genovesi voluta dalla Città di Palermo nel 2001; alla Galleria Comunale di Arte Moderna a Piombino nel 2002; alla Galleria d'Arte Moderna alle Ciminiere di Catania nel 2003 e al Museo Mandralisca di Cefalù; a Varsavia nel 2005, a Tunisi nel 2010, al Castello di Bratislava nel 2011. Ampio consenso critico ed artistico suscitano le mostre personali di Bucarest (1981) e Budapest, Amsterdam (1982) ed ancora quelle di Belgrado, Zagabria (1983); New York (1985); Mosca (1988); Praga (1989); Presov, Novj Jicin, Radhostém, Plzen, Pisek, Humenné (1990); Brno, Kosice, Benejov u Pray, Bratislava (1991); New York (1992); Palermo (1996); Tichy, Olkutz, Madrid, Cracovia (1997), Rimini (1999), Palermo (2001). Piombino (2002), Catania, Cefalù (2003); Palermo (2004); Trapani, Varsavia (2005), Caltanissetta (2006); Grotte (2007); Cosenza (2008) Adragna, Sambuca di Sicilia (2009), Tunisi (2010), Bagheria Museo Guttuso (2010), Bratislava, Trnava, (2011), Complesso monumentale “Filippo Corridoni”, Galleria d’arte contemporanea “Santo Vassallo”, Mazara del Vallo, (2012); Room 1, Spazio Parallelo, Palermo (2012). 30