Racconto di un Viaggio Scolastico Corsica 17 – 24 maggio 2016
Lo scambio scolastico di quest’anno ci porta a visitare una delle più interessanti regioni della Francia: la bellissima Corsica. Un viaggio nella città di Bastia, famoso porto al nord dell’isola, dove tutte le attività girano attorno alla splendida Place Saint Nicolas. Da Bastia a Cap Corse, lungo la punta dell’isola, tra mare, colline e stradine tortuose. Da est a ovest verso Calvi e la meravigliosa riserva di Scandola, dove la natura, il mare, le rocce, hanno creato un paesaggio incantevole. Infine a sud, Bonifacio, la cittadella costruita sulle enormi falesie naturali, dove il vento diventa protagonista assoluto ogni qualvolta decide di farsi sentire. Oltre alle bellezze naturali, la Corsica ci offre anche un ricco mélange di culture popolari molto particolare; i tradizionali canti polifonici ne sono un esempio. E poi la lingua che caratterizza il popolo corso, fatta di pochi francesismi e tanto lessico di chiara matrice italica.
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Una regione da scoprire, da osservare e da‌ gustare, vista la grande tradizione culinaria caratterizzata da piatti saporiti, formaggi stagionati e salumi tipicamente isolani. Et allora, non resta che dire‌ Bon voyage!
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1. Dopo trepidante attesa… Pronti, via! Ore 6:45, tutti ai blocchi di partenza. Piazza Prarondo di Orta invasa da trentotto ragazzi, almeno altrettanti genitori, professori, macchine e persino qualche animale domestico… Ultimi abbracci, qualche lacrimuccia ma tanta, tantissima gioia, tantissimo entusiasmo e voglia di partire.
Da due anni si attende questo giorno, questo momento, due anni di lettere, messaggi, corrispondenza di vario tipo e finalmente, eccoci qui, a dare inizio alla seconda parte dello scambio linguistico/culturale che quest’anno abbiamo chiamato “Allons en Corse” e che coinvolge i ragazzi delle terze medie di Orta San Giulio e Armeno da una parte e quelli di Bastia dall’altra. Eh sì, andiamo proprio lì, in quell’isola che sembra così tanto appartenerci (non fosse altro che per la sua posizione geografica) ma che non è affatto nostra, quell’isola che con il suo pollice puntato verso la Liguria, sembra quasi voler rivendicare le antiche rivalità con i conquistatori genovesi. Quell’isola è la Corsica e i ragazzi del Collège Giraud di Bastia ci stanno aspettando. Sul pullman l’euforia iniziale si lascia vincere dalla stanchezza della sveglia all’alba: presto cala il silenzio e si sente addirittura qualcuno russare! A darci una scossa, qualche ora dopo, appena entrati in territorio transalpino, ci pensano gli amici gendarmi che ci sorprendono con un check point inatteso. Un po’ di apprensione ma qualche minuto dopo si parte nuovamente in direzione di Nizza. L’enorme traghetto della Corsica Ferries è lì ad attenderci, con il suo equipaggio composto quasi prevalentemente da italiani; giusto per non farci perdere troppo presto il contatto con la nostra lingua madre.
I ragazzi si dispongono nella sala bar al piano alto della nave; sul ponte esterno, invece, una piscina fa da sfondo a una cornice di sdraio sulle quali si adagiano alcuni passeggeri che, da lì a poco, cominciano a svestirsi approfittando del caldo sole di metà maggio. Molti di questi
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sfoggiano ai quattro venti flaccidi muscoli e décolleté non certo invidiabili… Prova costume totalmente NON SUPERATA!!!
Il mare è generoso oggi e il nostro viaggio è abbastanza comodo. Tuttavia, alcuni di noi, in panico per le possibili ripercussioni corporali in caso di eventuali turbolenze, restano immobili su una sedia con sguardo dritto fisso all’orizzonte durante le cinque ore e mezzo di traversata… Temerari!
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Sono le 20:30 quando sbarchiamo su terra corsa dove ad attenderci, dietro le inferriate, troviamo quaranta ragazzi francesi in festa. Abbracci, baci, pacche sulle spalle, lacrime e risate per il nostro Bienvenue en Corse! MartedĂŹ, 17 maggio.
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2. Primo giorno di scambio. Da quattro anni collaboro con Thérèse. Con lei ho condiviso tantissimi lavori: scambi, corrispondenze, romanzi scritti a quattro mani… Oggi è arrivato il momento di condividere anche la prima colazione a casa sua, in pieno centro a Bastia. La mia camera: una sala rivestita di libri da ogni lato e di ogni genere! Quale migliore accoglienza avrei mai potuto ricevere??? Primo appuntamento in Place Saint Nicolas, davanti al municipio. I ragazzi, accompagnati dalle famiglie di accoglienza, sono ancora un po’ assonnati a seguito della tanto temuta prima notte fuori di casa.
Ognuno ha il suo racconto da fare: dal gatto entrato sotto le coperte di nascosto alla file per andare in bagno, dal cibo non a tutti gradito (i formaggi, in primis, segnano quella linea di confine tra il “J’adore” e il “Che schifo”!), al primo contatto con la lingua corsa, così simile alla nostra che alcuni hanno creduto che i genitori dei corrispondenti parlassero un italiano con molte imprecisioni. E dopo l’incontro con il sindaco e con alcuni esponenti dell’amministrazione comunale e un ricco buffet di colazione offertoci sul terrazzo del palazzo municipale, con splendida vista sul porto e sulla piazza, tutti diretti verso il Collège Giraud dove alle 10:00 i ragazzi saranno introdotti nelle classi.
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È questo uno dei momenti più significativi di uno scambio. Entrare in una classe francese durante una qualsiasi lezione della giornata, permette agli studenti ma anche a noi docenti, di confrontarci con didattiche differenti, diverse modalità di approccio, interazione alunno/insegnante non necessariamente simile alla nostra. Sono stato fortunato nella scelta delle mie due lezioni. Mme Arnos, durante la sua lezione di francese in una classe di 6ème (la nostra prima media), ha affrontato con abilità e grandi capacità didattico/educative, un argomento molto delicato soprattutto in Francia e soprattutto in questo periodo storico segnato degli attentati terroristici che hanno ferito l’intero paese: il Corano. È stato letto e commentato in classe un passo che è ripreso, in maniera molto simile, anche dalla bibbia. Da qui un parallelismo tra i due testi sacri e l’osservazione del fatto che entrambi trasmettono un vero messaggio di pace; e allora guai a comparare “Corano” a “Jihadisti” ovvero quei fondamentalisti islamici i quali lo strumentalizzano e ne tirano fuori messaggi di guerra e di distruzione sociale. Dal dibattito è venuta fuori la difficoltà di un adolescente francese a mettere in luce il proprio pensiero, coadiuvato dall’esperta visione di una validissima insegnante, a causa dell’influenza, non sempre corretta e oggettiva, di genitori troppo condizionati dall’ignoranza e dalla mancata conoscenza di alcuni aspetti che contraddistinguono la cultura del popolo musulmano. E da qui è facile fare “di tutta l’erba un fascio” trasmettendo ai propri figli il timore nei confronti di questa gente e, al tempo stesso, dissuadendoli dalla possibilità d’integrazione con i vari compagni marocchini, egiziani, libanesi ecc. Altrettanto interessante è stata la lezione d’inglese gestita da una prof molto determinata, simpatica e appassionante. In un’ora, in classe di 3ème (la quarta e ultima classe delle medie in Francia) è riuscita a tirar fuori un’enorme quantità di contenuti grammaticali, comunicativi e lessicali partendo dall’analisi di alcune immagini tratte dal libro di testo: l’Opera House di Sydney, uno slum indiano, una scena della politica americana… I ragazzi l’hanno seguita costantemente ed erano molto motivati dal suo modo di dar loro dei punti di merito a chi riusciva a formulare delle frasi su consegna specifica. Tutti alzavano la mano e si mettevano in discussione. C’era chi azzeccava ma anche chi sbagliava; sicuramente l’insegnante ha raggiunto il suo obiettivo didattico: comunicare in lingua straniera! Chapeau!
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Cap Corse è la punta della Corsica, il pollicione tanto simpatico che dà una forma molto particolare a quest’isola. Raggiungerlo da Bastia è semplice: dista solo pochi kilometri. Percorrerlo tutto è più impegnativo perché le strade, che costeggiano interamente il litorale tirrenico, non sono certo le meno tortuose di tutta l’isola! E allora, finite le lezioni, lasciati i ragazzi in mano alle famiglie, ci immergiamo nella natura selvaggia di questo tratto della Corsica, dove le montagne, ricoperte di macchia mediterranea, si ergono imponenti sopra la costa a tratti ripida e rocciosa nella quale spunta, di tanto in tanto, qualche meravigliosa caletta sabbiosa.
E dopo una pausa pranzo nel delizioso villaggio di Erbalunga, via, su per i monti, attraverso stradine ripide e tortuose, in mezzo ai boschi, osservando le bellezze dei panorami sul mare e respirando aria pulita e rigenerante!
Mercoledì 18 maggio.
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3. Incantevoli paesaggi… Che la Corsica avesse dei paesaggi da far invidia a tutti lo sapevo già; tuttavia non mi aspettavo di vedere delle meraviglie naturali come quelle viste oggi nella Riserva Naturale di Scandola, nella regione di Calvi. Dopo la levataccia del mattino per l’appuntamento fissato alle 6:30, si parte in direzione costa nord-occidentale dell’isola. Facce addormentate quelle dei ragazzi che, lentamente, si dispongono sui due pullman che ci accompagneranno a Calvi. La natura rigogliosa di quest’area settentrionale della Corsica è caratterizzata da immensi boschi di querce e piante di sughero. Il tempo, come da previsioni, non è dei migliori e, sebbene non piova, c’è vento e fa anche freddino a quest’ora del mattino.
Una volta arrivati a Calvi, per raggiungere la riserva di Scandola, bisogna navigare verso sud e l’unico mezzo di trasporto che può raggiungerla è l’aliscafo. Il mare è abbastanza agitato ma non a tal punto da impedirci di partire. C’è entusiasmo tra i quasi cento ragazzi, per alcuni si tratta della loro prima uscita in barca!
Si naviga nel senso opposto delle onde, pertanto subiamo qualche sbalzo non indifferente e qualche schizzo d’acqua bagna i poveri passeggeri stanziatisi a poppa. Tuttavia, una volta arrivati alla nostra meta, Scandola ci riserva uno di quegli spettacoli che restano impressi a 9
lungo nella memoria: rocce erose dal mare e dal vento, di ogni forma e colore, di piccole, medie e grandi dimensioni, nidi di aquile marine sulle cime degli scogli, alberi che crescono nei punti piĂš strani, un mare dal colore blu intenso che contrasta con il rosso degli isolotti e il verde delle piante.
E fa enormemente piacere non vedere traccia di umani in questo angolo di paradiso! Trascorsa circa un’ora di navigazione lungo la costa, ammirando e immortalando le bellezze di questa riserva, spunta, quasi dal nulla, un minuscolo villaggio di pescatori, Girolata, ideale per rimettere i piedi sulla terraferma e per un picnic en plain air. 10
E per non farsi mancare proprio nulla, in questa splendida giornata in mezzo alla natura, il mare ha deciso di far voce grossa al ritorno, mettendo a repentaglio lo stomaco di molti ragazzi e anche di qualche prof! Un ottimo motivo per dire di essere stati in Corsica e aver vissuto la cultura e la tradizione isolana è di andare a cena in un ristorante tipicamente corso. U Paisanu sembra essere il posto ideale!
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L’anziano proprietario e sua moglie ci fanno gustare anchois à la bastiaise (filetti di acciughe su base di verdure e patate),
figatellu (salsiccia fresca di fegato di maiale), Ghjalaticciu (stomaco di maiale farcito con lingua, fegato e cuore di maiale sminuzzati e conditi con peperoncino e aglio), fromages locaux, un vasto assortimento di formaggi locali e, infine, il fiadone, delizioso dolce locale, preparato con il formaggio orgoglio della tradizione corsa: il brocciu.
fromage de tête (una sorta di paté con pezzetti di carne provenienti dalla testa del maiale),
Giovedì 19 maggio
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4. Ludici momenti Quale migliore attività, se non quella sportiva, per creare unione tra un gruppo di ragazzi che non si conosce ancora tanto bene. Ecco allora che i tornei di pallavolo organizzati nella mattinata di oggi sono perfettamente adatti a migliorare l’integrazione tra gli studenti italiani e i loro amici francesi. Poi c’è chi gioca, chi lo fa tanto per farlo, chi invece s’impegna e sfida gli altri, chi guarda da fuori: ogni cosa è buona per scambiare due parole in lingua madre o in lingua straniera… La lingua come veicolo d’integrazione, uno degli obiettivi primari dello scambio.
E finito lo sport, tutti a pranzo insieme e, giusto per non dimenticare di essere sempre in Francia, oggi si mangiano le crêpes… dolci o salate non importa! Il momento clou della giornata è quello del pomeriggio. Thérèse ha messo in atto una di quelle attività per le quali non puoi altro che dire: “Bravo” (meglio se con accento finale alla francese, vista la location!). Obiettivo: visitare Bastia in piccoli gruppi di tre o quattro ragazzi italofrancesi, in autonomia, con un percorso guidato da immagini e definizioni in perfetto stile caccia al tesoro o orienteering che dir si voglia. Tutti, compresi noi adulti, ci siamo divertiti a scoprire la città passando da un monumento a un altro, davanti ai quali bisognava immortalarsi in un selfie di gruppo originale, a testimoniare l’avvenuto ritrovamento del punto d’interesse.
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VenerdĂŹ 20 maggio.
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5. Weekend a base di sole, mare, shopping e musica corsa Svegliarsi con calma nel weekend corso con un sole che illumina la stanza attraverso le fessure delle persiane, mangiare tartine au beurre e bere una tazza di thè, mettere la tenuta da running e andare a zonzo in direzione Cap Corse: questo è certamente un valido modo per riposarsi e rilassarsi degli stress organizzativi di uno scambio. Durante i dodici chilometri di corsa si possono ammirano i colori delle piante che ornano le abitazioni lungo la costa, le agavi e i fichi d’india sulle rocce, le buganvillee variopinte coprono le pareti dei villini in riva al mare, i pini fanno ombra in questa giornata soleggiata e gli aghi per terra emanano un odore che mi riporta indietro negli anni a quando, da piccolo, sentivo i profumi della campagna siciliana. Il percorso prevede salite e discese, terrazzi a strapiombo sul Mediterraneo e all’orizzonte lo spettacolo delle isole toscane (Elba e Capraia).
E poi, d’un tratto, ecco apparire una piccola caletta nascosta, quasi impercettibile, un miraggio dopo 6 km… e allora giù, attraverso gli scogli, sui ciotolini colorati, via scarpe e calze, piedi in acqua e bagno rinfrescante!!! I ragazzi, nel frattempo, trascorrono felici il loro sabato in famiglia. Tutti hanno organizzato qualcosa: dal bagno al mare alla visita dell’entroterra. Tutti soddisfatti di questa esperienza per certi versi unica e straordinaria. Per noi prof, invece, è tempo di spaghettata a casa di Thérèse, seguita da passeggiata per le vie di Bastia alla ricerca di qualche prodotto tipico da portare in Italia. La sera, invece, ci aspetta uno spettacolo del tutto particolare: all’interno di una chiesetta in un paesino sperduto tra le colline a sud di Bastia, assistiamo a uno straordinario concerto 15
polifonico di “Cantadori” corsi che intonano le loro canzoni e musiche dalle tematiche che richiamano le tradizioni del loro paese, con un gruppo di spettatori italiani, quali eravamo noi, attoniti dinanzi ad un’arte a noi poco conosciuta.
(I “Cantadori” - Guarda il video) Di questa serata mi ha colpito particolarmente il magico mélange linguistico cui abbiamo assistito: una guida, infatti, ci ha raccontato la storia della Corsica e del loro piccolo centro abitato tutto in lingua locale. I corsi sono orgogliosi del loro idioma, lo studiano a scuola, lo parlano tra di loro e lo usano come strumento di comunicazione con i cugini italiani. Personalmente la trovo una lingua simpatica, a tratti buffa e di facile comprensione, specie per chi come me ha una conoscenza naturale dei fonemi e del lessico dei dialetti dell’Italia meridionale. Il corso somiglia un po’ al calabrese o al sardo per i suoni molto forti, ma anche a siciliano o al napoletano per gli innumerevoli vocaboli simili se non addirittura uguali. (La lingua corsa - Guarda il video) . Alla fine della serata, conclusasi con una cena tipica insieme agli amici “Cantadori”, mi sento più ricco per aver osservato quanto la lingua, la cultura e le tradizioni corse sono simbolo di un’identità ben definita e di cui gli abitanti di quest’isola vanno fieri! Facciamo le ore piccole stanotte e non per aver mangiato fino a tardi, ma perché, tra risate colossali, siamo riusciti a perderci nelle tortuose stradine del ritorno, girovagando tra colline e vallate nel buio della notte alla ricerca della via più rapida, mai trovata, per raggiungere Bastia.
Place Saint Nicolas, dalle sue enormi dimensioni, è il luogo più adatto per allestire un Marché aux puces molto ricco e divertente da visitare o semplicemente da osservare di domenica mattina, sorseggiando un café crème in uno degli innumerevoli bar con terrasse che si affacciano sulla piazza di fronte al mare.
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E a proposito di mare, la giornata è calda e soleggiata, pertanto tutti in spiaggia per il primo bagno del 2016, reso possibile dalla gradevole temperatura dell’acqua, non prima di un simpatico picnic sotto un’estesa pineta.
Sabato, 21 e domenica 22 maggio.
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6. Una ventosa Bonifacio La Corsica ci ha già offerto un variegato panorama di bellezze naturali: la costa e le sue magnifiche spiagge, la montagna e la verde vegetazione del mese di maggio, le calde giornate di sole e le fresche e uggiose serate bagnate da qualche gocciolina di pioggia. Tra gli agenti atmosferici, non poteva certo mancare lui, il vento, caratteristico di questa terra. Quando Eolo si risveglia, infatti, fa capire a tutti di che pasta è fatto. Per chi come noi, poi, arriva da terre protette dalle alte montagne, già i primi soffi del mattino, a Bastia, in attesa del pullman che ci avrebbe condotto nell’estremità sud dell’isola, ci impauriscono. Nulla in confronto a quanto vediamo una volta messi i piedi a Bonifacio! Forti raffiche ci spingono a destra e a manca, spazzando per aria le acconciature del mattino. Il mare lancia spruzzi d’acqua ovunque e il porto è pieno di barche rimaste ancorate nell’impossibilità di uscire. E anche la nostra uscita verso le isole Lavezzi è impedita dal vento; impossibile navigare in quelle condizioni.
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Trascorriamo la prima parte della giornata “arrampicandoci”, attraverso un apposito sentiero, in cima alle falesie che si ergono a protezione della cittadella. Qui trascorriamo la parte centrale del giorno per una pausa pranzo e un momento di libertà per i ragazzi che ne approfittano per lo shopping dell’ultimo momento e l’acquisto forsennato del regalino, spesso inutile, da portare in Italia a parenti e amici.
E dopo la visita al Cimetière Marin, dal quale si ha una vista sulle splendide Bocche di Bonifacio e sulle coste nord della Sardegna, ci rechiamo nuovamente al parcheggio dei pullman, dove vengono premiati i vincitori del gioco di orienteering del venerdì e vengono assegnati anche i premi ai migliori alunni dello scambio, eletti da una commissione d’insegnanti.
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L’ultima serata corsa, in casa, è dedicata alla valigia da rifare, a una spaghettata veloce e alla classica tisana delle 23 con le ultime chiacchiere e racconti e un bilancio di questa fantastica avventura, prima del saluto finale dell’ultimo giorno con tanti abbracci, lacrime, baci e arrivederci. Alcuni ragazzi sembrano inconsolabili, altri sono più pronti al rientro, tutti sono consapevoli di aver vissuto un’esperienza fantastica e in alcuni casi irripetibile. Anch’io, nel mio piccolo, ho ricevuto il mio premio, spero meritato: l’abbraccio di un’amica che bussa alla tua porta, chiede di entrare e, mettendo in pratica le sue conoscenze in merito alla clown terapia, mi stringe forte e mi dice “Merci mon ami”. Un gesto semplice e quasi naturale, che appaga da ogni stress, da ogni stanchezza, da ogni possibile malinteso che potrebbe venir fuori da un progetto lungo e impegnativo come questo. Lunedì 23 e martedì 24 maggio.
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