NIP #34 Luglio2016

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Periodico bimestrale, Registro Tribunale di Pisa n° 612/2012, 7/12 “Network in Progress” #34 Luglio 2016


A Network in Progress

Un network nuovo descrive una nuova geometria sulla cartina del globo, una rete sensibile di punti si accendono vicini e lontani, attorno ad un unico baricentro, NIP. La riflessione che li tiene uniti è sul Tempo, quello della crescita, quello della consapevolezza, quello del cambiamento. Key, offre una chiave per ripensare tutti gli scenari del quotidiano dopo la lunga stagione della pianificazione urbanistica che sventolando promesse ne ha compromesso la spontaneità , la qualità contingente. Il progetto di paesaggio si dilata e si restringe accogliendo finalmente la dimensione del presente. Si crea un nuovo ordine, Adele, uno spazio bambino. Time has changed.

A new network describes a new geometry on the map of the globe, a significant network of points light up near and far, around a single center of gravity, NIP. The reflection that holds them together is Time, that of growth, that of awareness, the one of change. Key, it provides a key to rethink all of the everyday scenarios after the long season of urban planning that waving compromised its spontaneity, contingent quality. The project of Landscape expands and narrows finally accepting the dimension of the present. You create a new order, Adele, one child space. Time has changed.


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REDAZIONE / EDITORIAL STAFF Direttore Responsabile Head editor Enrico Falqui Caporedattrice Editor in Chief Ludovica Marinaro

Responsabile grafica e comunicazione visiva Art director Federica Simone Photo Editor Photo Editor Flavia Veronesi Traduzioni Translations Marta Buoro

Redattori Editors Marta Buoro Paola Pavoni Nicoletta Cristiani Francesca Calamita Claudia Mezzapesa Simona Beolchi Stella Verin

CONTATTI / CONTACT Contatti / Contact www.nipmagazine.it redazione@nipmagazine.it

Network in Progress Iscritta al Registro della stampa al Tribunale di Pisa N° 612/2012, periodico bimestrale, 7/12 “Network in Progress” ISSN 2281-1176

Casa Editrice / Publishing

Vico Villafranca 3, 85025 Melfi_ Italia +39 (0)972 236054 email ed.libria@gmail.com


CON IL PATROCINIO DI / WITH THE SUPPORT OF

COPERTINA / COVER Copertina a cura di: Cover by: ITACAfreelance


{Editoriale L

a parola globalizzazione è sulla bocca di tutti, oggi; pronunciarla è diventato di gran moda. Tuttavia, per alcuni, globalizzazione vuol dire tutto ciò che siamo costretti a fare per ottenere la felicità; per altri, tale parola è diventata la causa stessa dell’infelicità. La prova dell’ambiguità del termine, come sostiene Zigmunt Baumann, l’abbiamo avuta recentemente a proposito dell’esito del referendum in Gran Bretagna, con la vittoria di misura del Sì alla fuoriuscita dalla Comunità Europea. Coloro che hanno sostenuto la tesi della Brexit sono convinti o hanno assecondato l’idea che far parte di una "comunità" più ampia e dotarsi di una moneta unica per avere la forza di competere sul mercato mondiale con i "giganti" dell’economia planetaria (Stati Uniti, Cina, Russia, India, Brasile), sia la causa della mancanza di investimenti da parte di gruppi economici al di fuori dell’Europa, della disoccupazione crescente, soprattutto quella giovanile, dell’incremento vertiginoso della tassazione da parte dei Governi nazionali sulle merci, sulle persone e sull’accesso ai servizi del Welfare. Per coloro che vivono nella metropoli londinese o in Scozia o Irlanda del Nord (entrambi fanno parte di quello che fu il "Regno Unito" britannico), invece, i vantaggi che derivano alle loro economie, alle loro Università e Centri di Ricerca di eccellenza, ai diritti sociali e civili delle rispettive società, sono incommensurabili e "non trattabili" attraverso uno strumento, il referendum, inadeguato a dare soluzioni soddisfacenti ad economie e sistemi sociali sempre più coinvolti in processi di reciproca glocalizzazione. Questo termine è stato adottato da Zigmunt Baumann per affermare il principio che il "globale" e il "locale" possono essere visti come due facce della stessa medaglia. Ciò che distingue i due termini, globalizzazione e glocalizzazione, è il fatto che la seconda, inizia la propria analisi dai "sistemi semplici" per arrivare, poi, ai più complessi, mentre la prima, privilegia i "sistemi complessi", ignorando molto spesso le implicazioni dei sottosistemi. La glocalizzazione pone al centro della sua "filosofia", l’individuo, la persona umana, il patrimonio locale materiale e immateriale della persona e del gruppo di appartenenza. Non ignora la dialettica che deriva dall’incontro-scontro dei vari gruppi all’interno della logica sistema-sottosistema ma non perde mai di vista il micro nella sua relazione con il macro.


{Editorial T

he word globalization is on everyone’s lips today; pronouncing it has become all the rage. However, for some, globalization means all we have to do to achieve happiness; for others, this word has become the very cause of unhappiness. The proof of the ambiguity of the term, as claimed by Zigmunt Baumann, we had it recently with the outcome of the referendum in Britain, with the narrow victory of the Yes to exit from the European Community. Those who supported the thesis of Brexit believe or have gone along with the idea that being part of a broader "community" and adopt a single currency in order to have the strength to compete on the world market with the "giants" of the planetary economy (United States, China, Russia, India, Brazil), both due to lack of investments by economic groups outside Europe, rising unemployment, especially youth, dizzying increase in taxation by governments national on goods, on people and on access to services of Welfare. For those living in the metropolis of London or in Scotland or Northern Ireland (both are part of what once was the British "UK"), on the other hand, the advantages of their economies, their universities and research centres of excellence, social and civil rights of their respective companies, are immeasurable and "untreatable" through an instrument, the referendum, inadequate to provide satisfactory solutions to economies and social systems more and more involved in mutual glocalization processes. This term has been adopted by Zigmunt Baumann to affirm the principle that the "global" and "local" can be seen as two sides of the same coin. What distinguishes the two terms, globalization and glocalization, is the fact that the second, begins its analysis by the "simple" systems to arrive, then, to the most complex, while the first, favours the "complex systems", ignoring very often the implications of the subsystems. The glocalization is at the centre of his "philosophy", the individual, the human person, the local material and immaterial heritage of the person and of the group. Do not ignore the dialectic that comes from the encounter-clash of the various groups within the sub-system logic, but never loses sight of the micro in its relationship with the macro. Glocalization gives importance to communication between individuals and groups defined in space and time and how


La glocalizzazione dà importanza alla comunicazione tra gli individui e i gruppi definiti nello spazio e nel tempo e a come le nuove tecnologie abbiano favorito una accelerazione nei processi di trasformazione. La glocalizzazione ritiene necessario sottoporre a seria analisi i contenuti della comunicazione, che, mediati dalle nuove tecnologie, possono soffrire di distorsioni, superficialità, banalità. Proprio per questi motivi, abbiamo scelto nella programmazione della Trilogia che precede questo numero di NIP, i temi del Dialogo, dell’Accessibilità della Comunicazione, della Vita dell’Uomo e della Natura, come quelli essenziali a ricercare il percorso più appropriato e più utile per superare il "confine" tra sistemi semplici e sistemi complessi che stanno alla base della maggior parte dei grandi conflitti strategici presenti nella società contemporanea. Se vogliamo sostenere la Vita, dobbiamo ritenere nostro imperativo quotidiano quello di "nutrire il Pianeta", ovvero quello di nutrire ed aiutare a nutrirsi ogni comunità, senza distinzione di razze o di religione o di tradizioni culturali. Se vogliamo scegliere il Dialogo dobbiamo introdurre nel concetto progettuale di "trasformazione", che sta alla base del modo di rinnovarsi della Città e del Paesaggio, la nozione che essa comporta sempre un mutamento del sistema di relazioni nei luoghi e fuori dai luoghi e che non vi è "qualità dello spazio" senza che a questo corrisponda una soddisfacente qualità del sistema di relazioni sociali, culturali ed ecologiche. Muovendoci in questa direzione potremo fare due scoperte: la prima, che la nostra Epoca, caratterizzata dalla "velocità delle Trasformazioni", di qualunque genere ed in qualunque campo, nella natura come dentro la società, ha bisogno di ritrovare il senso della Comunità; la seconda, che ci fa comprendere come la sostenibilità dello sviluppo sia strettamente collegata alla capacità umana di sapersi "misurare" con il Tempo, l’ultimo tema con il quale questo numero di NIP conclude la sua Quadrilogia editoriale. Fritjof Capra, in una recente intervista, ci ricorda che « [...] l’economia è solo un aspetto di un tessuto ecologico e sociale complessivo, nel quale si sta facendo largo una nuova visione d’insieme, che, a dispetto di cifre, rating e disavanzo di bilancio, oppone una qualitative growth ai troppi numeri che vorrebbero imbrigliare la Vita in schemi e grafici (hard growth)».


new technologies have fostered an acceleration in the transformation processes. The glocalization considers necessary to refer to serious analysis of the contents of the communication, which, mediated by new technologies, can suffer from distortions, superficiality, banality. For these reasons, we have chosen in the programming of the trilogy before this issue of NIP, Dialogue issues, Accessibility of Communication, the Human Life and Nature, as essential ones to seek the most appropriate and useful path to overcome the "border" between simple and complex systems, systems that are the basis of most of the major strategic conflicts present in contemporary society. If we want to sustain life, we must hold our daily imperative to "feed the planet", which is to nourish and help to feed every community, regardless of race or religion or cultural traditions. If we want to choose Dialogue we have to introduce the design concept of "transformation", which is the basis of how to renew the City and Landscape, the notion that always involves a change of relations in the places and from places outside, in wich "quality of space" does not exist if it does not corresponds to a satisfactory quality of the social, cultural and ecological relationships. Moving in this direction we can make two findings: first, that our period, characterized by the "speed of the transformations" of any kind and in any field, in nature as in society, needs to rediscover the meaning of the Community; the second, which makes us realize that the sustainability of development is closely linked to the human ability to know how to "measure" with time, the last topic with which this issue of NIP concludes its quadrilogy. Fritjof Capra, in a recent interview, reminds us that « [...] economy is only one aspect of an overall ecological and social fabric, in which is making its way a new vision of the whole, which, in spite of figures, ratings and budget deficit, resisted by a qualitative growth to too many numbers that would like to harness the Life in diagrams and graphs (hard growth)». Capra denies the journalist who interviewed him, stating that « [...] the paradigm shift that today’s global recession makes necessary, is not the" degrowth ", but rather the rediscovery of the sense of community and of the value of Time».


Capra smentisce il giornalista che lo intervista, affermando che « [...] il salto di paradigma che l’odierno contesto di recessione globale rende necessario, non è la "decrescita", bensì la riscoperta del senso di Comunità e del valore del Tempo». Così come, in natura, gli ecosistemi hanno sviluppato una serie di principi organizzativi che sono principi di Comunità, dalla cui applicazione l’Uomo riceve i relativi servizi ecosistemici, così oggi, nell’epoca contemporanea, le Comunità solo "apparentemente" vivono nei propri contesti locali e territoriali, mentre, in realtà, esse si sostengono, si rinnovano e si sviluppano grazie all’essere Comunità "nomadiche" nel Tempo e nello Spazio. Anzi, proprio chi rinuncia alla dimensione della glocalizzazione e mantiene il suo immobilismo e la sua immutabilità, entra a far parte del sempre più esteso campo di Comunità escluse, in stato di abbandono e declino. Noi, invece, appartenenti a questa piccola "comunità" editoriale, ci sentiamo particolarmente vicini alle idee dell’antropologo francese Claude Lévi-Strauss che, in un suo saggio recente, si è interrogato se, in un giorno non molto lontano, «l’Umanità diventerà tutta nomade». Bisogno-urgenza per i poveri e i perseguitati del mondo; bisogno-consuetudine per chi è integrato nelle logiche economiche e culturali del sistema produttivo mondiale; desiderio-evasione per chi avverte come sempre più oppressivo l’orizzonte globale standardizzato.

di Enrico Falqui


Just as in nature, ecosystems have developed a number of organizational principles that are principles of the Community, from the application of which Man receives the related ecosystem services, so today, in these times, the Communities only "apparently" live in their local and regional contexts, while, in reality, they support themselves, they renew and develop thanks to being "nomadic" Communities in Time and Space. Indeed, precisely those who surrender to the size of glocalization, maintaining their inaction and immutability, joins the increasingly extensive excluded Community field, in a state of neglect and decline. We, however, belong to this small editorial "community" and we feel particularly close to the French ideas of the anthropologist Claude Levi-Strauss who, in a recent essay, questioned whether, in the not very far, ÂŤhumanity will become all nomadÂť. Need-urgently for the poor and the persecuted of the world; need-custom for those who are integrated in economic and cultural logics of the global production system; wish-fulfillment for those who feel like more and more oppressive the global standardized horizon.

by Enrico Falqui


INDICE / CONTENTS

Rubriche / Column Architettura che ci piace / Architecture we like Fanoi. Un giardino per una notte Fanoi. A one-night garden

by Annalisa Metta and Gerardo Sassano

Frames In Progress by Stefano Parrini

Focus On Urban Mind by Neil Davidson

Intervista / Interview Intervista a Kate Cullity_TCL Interview with Kate Cullity_TCL by Francesca Calamita

Il Progetto / Design Ribeira das Naus PROAP/Global by Marta Buoro

Recensione / Review Il libro / The book Bernardo Secchi - Il futuro si costruisce giorno per giorno Bernardo Secchi - The future is built day by day by Nicoletta Cristiani


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Il tempo di cambiare è un tema che, come una scatola cinese, offre una serie ampissima di scenari e riflessioni possibili, passando al setaccio il mondo del teatro, della letteratura, per arrivare a quello della filosofia, della fisica, della termodinamica, gli spunti sono talmente tanti che non sapremmo da dove cominciare. Potremmo partire dall’ambito dell’arte: dalla produzione pittorica di De Chirico in cui una dimensione temporale ciclica, che fa da ponte tra presente, passato e futuro, viene riproposta largamente lasciando poi allo spettatore libera interpretazione al suo enigma. Potremmo tornare indietro nel tempo e sviscerare il concetto eracliteo del Divenire, intuizione ripresa e approfondita in seguito da pensatori illustri quali Sant’Agostino o Kierkegaard, per cui la sostanza dell’Essere sarebbe in continuo movimento, soggetta allo scorrere del tempo e ad una continua trasformazione. Ci piacerebbe ampliare il ragionamento fino a discutere del rapporto tra ambiente e sviluppo delle attività umane, che Geddes evidenziò nella sua Sezione di Valle e che fornisce uno spunto interessantissimo, su come il tempo non sia l’unico fattore necessario che induce l’uomo ad un determinato corso evolutivo. Come dichiarato all’inizio, potremmo disquisire lungamente su un tema così complesso, ma quello che ci interessa davvero esprimere con la cover e quello che ci piacerebbe vedere più frequentemente intorno a noi, è che un cambiamento significativo necessiti sì di una riflessione approfondita e di conoscenze allargate accumulate nel tempo ma, in fine, quello che realmente muove ogni scelta determinante, ogni ispirazione volta al progresso, può scaturire soltanto da un intimo, profondo e viscerale sentimento, una scintilla che ci accenda e ci animi così tanto, da prendere tutto il nostro sapere, tutto il nostro bagaglio di vita e metterlo in gioco, rivoluzionarlo, AZIONARLO. Guardando alla nostra attualità, abbiamo la netta impressione che non bastino le buone idee o un piano ben progettato, quello che serve è qualcosa di molto raro e spesso sopito sotto una fitta coltre di negatività e sfiducia, quello che può farci ripartire è una reale e cocente convinzione, un ritrovato impeto, perché non c’è cambiamento senza impulso e non c’è impulso senza una forte passione. Per questo abbiamo pensato di rappresentare "il tempo di cambiare" con la più grande delle metamorfosi, perché il cambiamento che vorremmo vedere noi, non è arginare i danni e non è accontentarsi, è "creazione".

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Sezione di Valle di Geddes / Valley Section of Geddes


AUTHOR: Itaca Freelance

Itacafreelance born in 2011 to tell through the language of photography, the relationships found between people, the charm of different places, the beauty and contradictions inherent in each culture. www.itacafreelance.it

AUTORE: Itaca Freelance

Itacafreelance nasce nel 2011 per raccontare attraverso il linguaggio fotografico, le relazioni che si instaurano tra le persone, il fascino di differenti luoghi, la bellezza e le contraddizioni intrinseche in ciascuna cultura. www.itacafreelance.it

The time for change is an issue that, like a Chinese box, offers an extremely wide range of scenarios and possible reflections, sifting through the world of theatre, literature, without forgetting that of philosophy, physics, thermodynamics, the ideas are so many that we would not know where to start. We could start from the scope of art: from the pictorial production of De Chirico in which acyclical time dimension, which is a bridge between past, present and future, is revived then largely leaving the viewer free interpretation to his enigma. We could go back in time and examine the concept of Becoming of Heraclitus, intuition deepened later by thinkers such as Saint Augustine and Kierkegaard, for them the substance of Being would be in constant motion, subject to the passing of time and to a continuous processing. We would like to expand the reasoning up to discuss the relationship between environment and development of human activities, which Geddes pointed out in its Valley Section, and which provides interesting spark, how the weather is not the only necessary factor that induces Man to a particular evolutionary course. As stated at the beginning, we might quibble at length on such a complex issue, but what we really want to express with the cover and what we would like to see more frequently around us, is that a significant change requires a depth reflection and knowledge accumulated over time extended, but in the end, what really moves every crucial decision, every inspiration aiming to progress, only results from an intimate, profound and visceral feeling, a spark that lights us and encourage us so much, to be taken all our knowledge, all our luggage and put life it into play, revolutionize it, INITIATE IT. Looking at current events, we have the distinct impression that good ideas or well-designed plan are not enough, what you need is something very rare and often dormant under a thick blanket of negativity and distrust, what can make us start again is a real and scorching belief, a renewed impetus, because there is no change, no pulse and no impulse without a strong passion. For this reason we decided to represent "the time for change" with the greatest of Metamorphosis, because the change we want to see, does not stem the damage and is not just to be satisfied, it is "creation".


“GREENING CIOMPI SQUARE” INTENSIVE WORKSHOP GIU. / JUNE – OTT. / OCT. 2016

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Progetto di trasformazione temporanea di Piazza dei Ciompi, Firenze

Promosso da Landscape Design Lab (DIDALabs) Università degli studi di Firenze Info: ldldidalab@gmail.com

Non c’è prologo al progetto, «Deve finire l’era del Magarismo e del Bisognismo. Vi invitiamo alla riconquista dei luoghi, agiamo nel presente per abitarli!» Pablo Georgieff - Atelier COLOCO www.coloco.org ________________ Project of temporary transformation of Piazza dei Ciompi, Florence

Sponsored by Landscape Design Lab (DIDALabs) University of Florence Info: ldldidalab@gmail.com

There is no prologue to the project, «The era of Magarismo and Bisognismo must end. We invite you to recapture the places, we act in the present to inhabit it!» Pablo Georgieff - Atelier COLOCO www.coloco.org

Open session on Landscape 2016 / International Seminars, Firenze / University of Florence / PhD program in Landscape Architecture Full program openssessionlandscape@gmail.com 12

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Architettura che _ CI PIACE / non ci piace / Architecture _ WE LIKE / we don't like

AUTHOR: Annalisa Metta

Architect, PhD in Parks and Gardens Design, assistant professor in Landscape Architecture at the Roma Tre University. She is the 2016 Italian Fellowship in Architecture and Design at the American Academy in Rome. Since 2007, she is partner and founder of the design office Osa architettura e paesaggio.

AUTHOR: Gerardo Sassano

Architect, combines the professional experience to the research activities on the landscape design and on the public space specifically. He is co-founder and member of volumezero architecture and landscape and Paesaggi Meridiani, research laboratory on the Mediterranean landscapes.

AUTORE: Annalisa Metta

Architetto, dottore di ricerca in Architettura dei Parchi e Giardini, ricercatore in Architettura del Paesaggio all’Università Roma Tre. Nel 2016 è vincitrice dell’Italian Fellowship in Architecture and Design all’American Academy in Rome. Dal 2007, è partner e fondatrice dello studio Osa architettura e paesaggio.

AUTORE: Gerardo Sassano

Architetto, affianca l’esperienza progettuale all’attività di ricerca sui temi del progetto di paesaggio e, in particolare, dello spazio pubblico. È socio e co-fondatore dello studio volumezero architecture and landscape e di Paesaggi Meridiani, laboratorio di ricerca sui paesaggi del mediterraneo.

Fanoi. Un giardino per una notte Fanoi. A one-night garden

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osa è, in senso lato, il giardino? Nato dal mito come proiezione simbolica dell'idea stessa dell'abitare in natura, mosso da un interesse esistenziale, letterario, filosofico, il giardino è un'espressione irrinunciabile che accompagna tutta la storia umana [...]. In ogni epoca, è manifestazione di generosità, anticipazione, sperimentazione, speranza, rischio. Fin dall'antichità, la sua interattività con il fruitore ne fa non solo un luogo di intimo raccoglimento, ma un dispositivo mondano con un'eminente valenza pubblica. In questo senso, il giardino libera energia e comunica idee, tutt'altro che spensierate e innocenti, forme e comportamenti necessari, addirittura indispensabili, per l'esplicarsi di un patto sociale». Franco Zagari1

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hat is the garden, in the broadest sense? Born from the myth, as a symbolic projection of the very idea to habit in the nature, driven by an existential, literary, philosophical interest, the garden is an indispensable expression that accompanies all human history [...]. In every era, it displays generosity, anticipation, experimentation, hope, risk. Since ancient times, its interactivity with the user makes it not only a place of intimate recollection, but a social device with an eminent public value. In this sense, the garden releases energy and communicates ideas, anything but carefree and innocent, necessary forms and behaviors, even essential, to perform a social pact". Franco Zagari1

1 Zagari F., Paesaggio. Lettera Aperta, Libria, Melfi 2013. 2016

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Architettura che _ CI PIACE / non ci piace / Architecture _ WE LIKE / we don't like

Da tempi lontanissimi, a Potenza, come in molte altre città dell'Italia meridionale, si celebrano rituali, gioiosi e laici, con l'accensione di fuochi: grandi falò, le Laccare, e fuochi più piccoli, i Fanoi, illuminano gli spazi pubblici della città e radunano attorno a sé gli abitanti, per banchettare, danzare, intonare canti. Sono manifestazioni di appartenenza a un luogo e a una cultura condivisa, da tramandare. Per una notte, i luoghi assumono nuove sembianze, avvolti dalla luce morbida e mobile del fuoco, disegnati da nuove ombre, anch'esse danzanti. Sono azioni temporanee e collettive di grande incisività, per contenuto simbolico e valore configurativo. Questo portato ritorna nell'iniziativa Fanoi - Festa Laica degli Alberi in Fuoco di Basilicata 17992, che da molti anni rinnova questa consuetudine, promuovendo, in diversi spazi aperti della città, la realizzazione di paesaggi effimeri che trovano nel fuoco l'elemento comune e principale. Nel 2009, ad esempio, Fanoi è affidata a Studio Azzurro. Sulla Scalinata del

Since remote times, in Potenza, as in many other cities of southern Italy, joyous and laity rituals are celebrated, by lighting fires: bonfires, the Laccare, and smaller fires, Fanoi, light up public spaces in the city and gather people around, to feast, dance, sing. They display the belonging to a place and to a shared culture, to pass down. For one night, the places take on a new appearance, surrounded by the fire’s soft and mobile light, drawn by new shades, almost dancing. They are temporary and collective measures with impressive effect, for symbolic and configurative value. This tradition comes back in the initiative Fanoi - Lay Festival of Trees in Fire by Basilicata 17992, which for many years renews this practice, promoting, in many open spaces of the city, the construction of ephemeral landscapes, finding in the fire the main common element. In 2009, for example, Fanoi is provided by Studio Azzurro. On the Scalinata del Popolo, video projections outline a scenario where people move

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2 Associazione culturale Basilicata 1799 (Giuseppe Biscaglia e Francesco Scaringi); Festival Città delle Cento Scale, http:// www.cittacentoscale.it / 2 Cultural Association Basilicata 1799 (Giuseppe Biscaglia and Francesco Scaringi); Festival Città delle Cento Scale, http://www.cittacentoscale.it

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Ex-Vivalat, centrale del latte dismessa. Potenza / The ExVivalat, the neglected milk-station of the city. Potenza


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La costruzione del giardino / Construction of the garden

Popolo, videoproiezioni disegnano uno scenario entro cui le persone si muovono in fila, illuminate dalla luce di una torcia; toccando con una mano le figure di questa processione, lo spettatore interagisce con le proiezioni e dà voce alla loro narrazione della città, ricca di storia e al contempo profondamente intrisa di contemporaneità. Nell'edizione 2013, la scena si svolge lungo le rive del Basento, presso l'Ex-Vivalat, una centrale del latte dismessa, in attesa di essere reinventata, riconfigurata e restituita alla città; è un esempio di molti territori urbani dimenticati, relitti, avanzi, scarti, sulla cui re-immissione nei cicli di vita della città si è ormai spesa una ponderosa letteratura 3.

in a row, lit up by a fire-torch; touching with one hand the figures of this procession, the viewer interacts with the projections and gives voice to their city narrative, rich in history and at the same time steeped in modernity. In the 2013 edition, the scene takes place along the banks of the Basento, at the Ex-Vivalat, the neglected milk-station of the city, waiting to be reinvented, reconfigured and returned to the inhabitants. It is an example of many forgotten urban areas, wrecks, leftovers, waste, whose re-entry into the city life cycles is now spending a ponderous literature3. Fanoi in this case assumes the range of a garden.

3 Si veda la collana Re-Cycle Italy. Nuovi Cicli di Vita per Architetture e Infrastrutture di Città e Paesaggio, diretta da Renato Bocchi per Aracne Editrice, 2013-2016 / 3 Among other publications, the series Re-Cycle Italy. Nuovi Cicli di Vita per Architetture e Infrastrutture di Città e Paesaggio, edited by Renato Bocchi for Aracne Editrice, 2013-2016.

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Architettura che _ CI PIACE / non ci piace / Architecture _ WE LIKE / we don't like

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Un giardino di duemila candele in diversi toni di verde / A garden of two thousand candles in various shades of green

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L’accensione delle candele / Lightning of candles

Fanoi in questo caso assume il genere di un giardino. Il giardino è un luogo di affezione, poiché la sua fragilità richiede cura e attenzione. È anche un luogo di valore, pregiato, tra le manifestazioni più significative di civiltà colte e consapevoli della propria identità e della propria cultura materiale. Fare di un sito dormiente un giardino di fuoco ha il significato di riportarvi visibilità e presenza e attribuirvi il carisma di un luogo prezioso, in gran conto per importanza, qualità, valore e utilità, materiale e simbolica. Il progetto di Osa4 e WOP5, con Silvio Giordano, per il breve tempo di una notte autunnale, reintroduce l'ex area produttiva nell'immaginario della città: l'accensione del fuoco allude all'azione del mettere in luce, riportare alla vista, rendere visibile e perciò presente e rimanda all'idea di ospitalità, premura, affetto.

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The garden is a place of affection, because of its fragility requires care and attention. It is also a valuable place, among the most significant manifestations of educated civilization, aware of their identity and of their material culture. Turning a sleeping site into a fire-garden takes the meaning to give it visibility and presence and to attribute the charisma of a precious place, treasured for quality, value, material as well symbolic utility. The project by Osa4 and WOP5, with Silvio Giordano, for the short time of an autumn night, reintroduces the former production area in the imagination of the city. Lighting the fire refers to put in light, bring to view, make visible and therefore present and refers to the idea of​​ hospitality, attention, affection. Two thousand candles in various shades of green, as bright pixels,


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Duemila candele in diversi toni di verde, come pixel luminosi, riproducono un tassello del parterre, di insuperata squisitezza formale, del giardino di Villa Lante a Bagnaia, uno dei più emblematici della nostra tradizione6. Milleseicento candele bianche disegnano una griglia a maglia quadrata che misura lo spazio, disponendosi su tutto il sito, oltre i limiti del parterre, perciò inglobando altri elementi preesistenti, in apparenza estranei e invece così coinvolti nella metafora evocata. Nella scena diurna il disegno entra in contrappunto con i caratteri del luogo, mettendone in scena qualità latenti, insospettate, quasi invisibili. Così accade, ad esempio, con il suolo. Nei lunghi anni di abbandono della

reproduce a piece of the parterre, of unsurpassed formal delicacy, of the Villa Lante in Bagnaia, one of the most emblematic garden of our tradition6. Sixteen hundred white candles draw a square grid that fit the space, arranged on the whole site, beyond the limits of the parterre, thus incorporating other existing elements, apparently unrelated and yet so involved in the evoked metaphor. In the daytime scene, the candles come in counterpoint with the local characters, putting on stage latent, unsuspected, almost invisible qualities. Thus it happens, for example, with the ground. In the long years of desertion,

4 Osa architettura e paesaggio è uno studio di progettazione con sede a Roma. Soci e fondatori, dal 2007: Massimo Acito, Marco Burrascano, Luca Catalano, Annalisa Metta, Luca Reale, Caterina Rogai. Al progetto Fanoi ha partecipato anche Rusco Castiglia. / 4 Osa architettura e paesaggio is a Rome based office of architecture and landscape architecture. Partners and founders, since 2007: Massimo Acito, Marco Burrascano, Luca Catalano, Annalisa Metta, Luca Reale, Caterina Rogai. Rusco Castiglia also took part in Fanoi. 5 WOP è uno studio di architettura che ha operato a Potenza dal 2008 al 2014 costituito da: Antonio Graziadei, Alberto Petrone, Gerardo Sassano e Michele Scioscia. Dal 2015 Graziadei, Petrone e Sassano hanno fondato Volumezero architecture and landscape (www.volumezero.eu). / 5 WOP is an architecture office, established in Potenza since to 2008 to 2014, composed by Antonio Graziadei, Alberto Petrone, Gerardo Sassano and Michele Scioscia. In 2015, Graziadei, Petrone and Sassano founded Volumezero architecture and landscape (www.volumezero.eu). 6 Jacopo Barozzi da Vignola, con Pirro Ligorio e il Giambologna, 1511-1566. / 6 Jacopo Barozzi da Vignola, with Pirro Ligorio and Giambologna, 1511-1566. 2016

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Architettura che _ CI PIACE / non ci piace / Architecture _ WE LIKE / we don't like

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Il parterre di candele / The candels parterre

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Un giardino di fuoco e luce / A garden of fire and light


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centrale del latte, sul piazzale di asfalto si è prodotto un sottile e diffuso disegno di muschi, che, insinuandosi nelle fessure e facendosi strada nel pattern di drenaggio inciso dalle piogge, vi hanno trascritto una trama verde brillante. Il parterre di candele funziona come una sorta di mirino che ne registra e rivela il layout: la regolarità ossessiva della disposizione delle candele contraddice e perciò esalta la geometria aleatoria della filigrana dei muschi; le diverse tonalità di verde delle candele lavorano invece per assonanza, entrano in risonanza cromatica con la vegetazione, integrandola nel disegno, come per osmosi. Ma è con il buio che il giardino si compie. Fanoi è un giardino per una notte, di fuoco, luce e calore. È animato da una precisa regia del fuoco; il pubblico, la comunità, è protagonista dell'evento. Nel corso della sera sono i visitatori a dare forma e luce al giardino, accendendo le migliaia di candele del parterre e partecipando alla trasfigurazione condivisa del luogo, al farsi del giardino che cresce e si rivela man mano. Non è luogo dello sguardo distante e contemplativo, ma del coinvolgimento fisico ed emotivo, cercando una relazione di profonda empatia con i visitatori. È uno spazio performativo, che trova nel mutare delle posizioni di chi lo abita una chiave di qualità spaziale: come la scena di un teatro, che raggiunge compimento

the asphalt square of the milk plant produced a subtle and widespread pattern of mosses; jutting out into the slots and making its way into the drainage pattern recorded by the rains, it drew a shiny green plot. The candles parterre works as a kind of viewfinder, that records and reveals the mosses layout: the obsessive regularity of the candles arrangement contradicts and therefore enhances the random geometry of the mosses filigree; the different shades of green of the candles work instead by assonance, come into chromatic resonance with the vegetation, integrating it in the drawing, as if by osmosis. But it is in the dark that the garden is completed. Fanoi is a garden for one night, a garden of fire, light and heat. It is animated by a precise direction of the fire; the public, the community, are the protagonist of the event. In the course of the evening, the visitors give form and light to the garden, lighting thousands of candles of the parterre and participating in the shared transfiguration of the place, so revealing the garden gradually. It is not the place of the distant and contemplative gaze, but of the physical and emotional involvement, looking for a relationship of deep empathy with visitors. It is a performing space, which has its key quality in the actions of those who inhabit it:

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Architettura che _ CI PIACE / non ci piace / Architecture _ WE LIKE / we don't like

solo quando gli attori la calchino. Il progetto attribuisce allo spazio un proprio ritmo e una propria partitura, che si manifestano nelle coreografie che lo animano. Si materializza così il giardino come dispositivo mondano, in grado di attivare forme di socialità che ritualizzano la città: «Il paesaggio richiama il noi, parla al plurale [...] disegnando una condizione in cui non sono individui isolati, ma comunanze, aggregazioni leggere congiunte da una concordia sottesa»7. Il giardino assume il registro dello stupore e della meraviglia, per restituire incanto allo spazio pubblico, sollecitare il dispiegarsi di un nuovo sguardo, carico di curiosità, affetto, attenzione e cura, oltre che di attitudine e tensione al progetto: la capacità dello stupore che ricerca il reale meraviglioso è capacità di invenzione. H

as the scene of a theater, it reaches fulfillment only when the actors play. The project gives the space its own rhythm and its own score, which appear in the choreography that animate it. So the garden succeeds as a mundane device, capable of activating forms of sociality that ritualise the city: «The landscape recalls us, speaks in the plural [...] drawing a condition where there are not isolated individuals, but commonalities, light aggregations joint by an underlying harmony»7. The garden takes the register of amazement and wonder, to restore enchantment to public space, encourage the unfolding of a new gaze, full of curiosity, affection, attention and care, as well as attitude and tension to the project: the ability of the wonder, searching for the actual wonderful, is the ability for invention.


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Il parterre di candele / The candels parterre

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Un giardino per una notte / A one-night garden

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Il parterre di candele / The candels parterre

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7 Sampieri A., a cura di, L’abitare collettivo, Franco Angeli, Milano 2011. / 7 Sampieri A., editor, L’abitare collettivo, Franco Angeli, Milano 2011. 2016

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Lago Ciad Anno 2009 / Chad Lake 2009

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AUTORE: Stefano Parrini

Fotografo cofondatore del collettivo Synap(see), dal 2007 ha partecipato a numerose mostre in tutta Italia, conseguendo diversi premi e pubblicando riviste di settore. Dal 2012 fa parte del progetto Photo Ltd collezionismo d'autore curato e partecipa al progetto Reflexions Masterclass.

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magazine chiude la sua quadrilogia CMYK_Farewell to the Press con un numero chiave per ripensare la città del presente e del futuro, dedicato al tema del tempo e del cambiamento: Key: Time to Change. Gli ultimi cento anni sono stati segnati da enormi mutamenti aventi una natura e un’origine spesso distinta, diversa ma risultante di fenomeni sociali, urbani, ambientali, intrinsecamente e profondamente connessi tra loro. E così come le inarrestabili trasformazioni in atto, In Progress, si insinua come una lente di ingrandimento tra le "pieghe" del nostro pianeta, mostrando gli effetti di due delle problematiche più discusse del nostro tempo, rappresentate dal cambiamento climatico e dallo sfruttamento intensivo delle risorse. Un progetto articolato ed acuto quello che è proposto dal fotografo toscano Stefano Parrini, un invito a guardare oltre, ad imparare a "vedere" veramente e a "vivere" il tempo in maniera consapevole ed etica.

In Progress Visto dall’alto, attraverso uno strumento moderno come Google Earth, il nostro pianeta mostra chiaramente il volto dell’opera dell’uomo e dei cambiamenti climatici che porteranno le generazioni future a doversi adattare ad una vita diversa. Il progetto In Progress mostra la capacità del progresso di allontanarci volutamente dagli avvenimenti, come nel caso della tragedia amazzonica. Un disastro, la morte delle foreste e degli animali, il dolore ed il pericolo si trasformano in fasci di linee e forme indifferenti. In un certo senso questa serie di fotografie è una cronaca diretta proveniente da quei territori dove la realtà si intreccia con la virtualità e perde il potere di eccitare le emozioni più acute e profonde. Qui il "progresso" risolve in miniatura il suo più importante compito che è quello di liberarсi dal disagio. Il progresso anestetizza le anime che dovrebbero dolere per custodire la vita. In Progress è un progetto composto da 80 polaroid suddivise in quattro capitoli: la deforestazione, la desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei mari. Buon viaggio.

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AUTORE: Stefano Parrini

Photographer co-founder of the collective Synap (see), since 2007 has participated in numerous exhibitions all over Italy, earning several awards and publishing on some magazines. Since 2012 is part of the project Photo Ltd Author's collecting, he participated in the project Reflexions Masterclass.

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magazine closes its quadrilogy CMYK_Farewell to the Press with a key number to rethink the city of the present and the future, dedicated to the theme of time and change: Key: Time to Change. The last hundred years have been marked by enormous changes which have often distinct nature and origin, different but resulting by social, urban, environmental phenomena, inherently and deeply connected. And as well as the unstoppable transformations taking place, In Progress, insinuates like a magnifying glass between the "folds" of our planet, showing the effects of two of the most controversial issues of our times, represented by climate change and depletion of resources. An articulate and keen project that proposed by the Tuscan photographer Stefano Parrini, an invitation to look beyond, to learn how to actually "see" and to "live" the time in a conscious and ethic way.

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In Progress Seen from above, through a modern tool such as Google Earth, our planet clearly shows the face of the man and the work of climate change that will lead future generations to have to adapt to a different life. The project In Progress shows the progress of the ability to deliberately move away from the events, as in the case of the Amazon tragedy. A disaster, the death of the forests and the animals, the pain and the danger become trunk groups and indifferent forms. In a way this series of photographs is a running commentary from those territories where reality is intertwined with the virtuality and loses the power to excite the most acute and profound emotions. Here the "progress" solves in miniature its most important task, to free us from discomfort. Progress numbs the souls that should hurt to protect life. In Progress is a project consisting of 80 Polaroid divided into four chapters: deforestation, desertification, melting glaciers and rising seas. Have a good trip.


Lago Ciad 2009 / Chad Lake 2009

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Stefano Parrini

Tasso di deforestazione annuale e prezzi di carne e soia nell’amazzonia brasiliana 1994-2006 / The annual rate of deforestation and prices of meat and soy in Amazonian Brazil 1994-2006

Brasile Mato Grosso 2004 / Brasil Mato Grosso 2004

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Brasile Mato Grosso 2009 / Brasil Mato Grosso 2009

Brasile Amazzonia 2009 / Brasil Amazonas 2009

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Stefano Parrini

Superficie totale (ha) Superficie foreste di pianura (ha) concessioni di registrazione per sfruttamento forestale (ha) del bacino del Congo. (Repubblica democratica del Congo, Guinea Equatoriale, Gabon, Repubblica del Congo, Camerun e Repubblica Centrafricana) 2012Â / Total area (ha) lowland forests (ha) registration concessions for the exploitation of forest (ha) in the Congo Basin. (Democratic Republic of Congo, Equatorial Guinea, Gabon, Republic of Congo, Cameroon and Central African Republic) 2012

Repubblica democratica del Congo Sud Ubangi Anno 2003 / Democratic Republic of Congo Lulua South Ubangi 2003

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Repubblica democratica del Congo Lulua Anno 2004 / Democratic Republic of Congo Lulua 2004

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ROSA BARBA INTERNATIONAL LANDSCAPE PRIZE

Ecco a voi i finalisti! Here you have the finalists!

IX Biennale Internazionale del Paesaggio di Barcellona Premio Internazionale d’Architettura del Paesaggio Rosa Barba 29-30 Settembre / 1 Ottobre 2016 www.coac.net/landscape/premiC.html


AUTHOR: Neil Davidson

MA (Hons) is a landscape architect and partner of J&L Gibbons. He trained at Edinburgh College of Art / University of Edinburgh. Neil draws inspiration from site specific conditions, historic associations, landscape processes and contemporary need to create innovative and contemporary design solutions.

AUTORE: Neil Davidson

MA (Hons) è un architetto paesaggista e partner di J&L Gibbons. Si è formato presso l'Edinburgh College of Art / Università di Edimburgo. Neil trae ispirazione dalle condizioni specifiche del sito, le associazioni storiche, i processi del paesaggio e necessità contemporanea per creare soluzioni di design innovative e contemporanee.

Urban Mind

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rban Mind nasce da una collaborazione tra il King College di Londra, J&L Gibbons, Nomad Progetti, Artists & Engineers, il Van Alen Institute e l’Imperial College’s Sustainable Society Network+. Il progetto Urban Mind è guidato dal dottor Andrea Mechelli - neuroscienziato al King College di Londra - dall’artista Michael Smythe di Nomad Projects, e Johanna Gibbons e Neil Davidson di J&L Gibbons Landscape Architects. «Si tratta di uno studio veramente interdisciplinare in cui abbiamo cercato di combinare due diverse prospettive», dice Mechelli. Crescenti prove scientifiche suggeriscono che vivere in città può essere una fonte di stress cronico con conseguente aumento del rischio di malattie mentali1. Mentre la stragrande maggioranza della ricerca sull’impatto della vita cittadina sulla salute mentale e il benessere si è concentrata su aspetti dell’ambiente urbano sociale (come ad esempio il supporto/isolamento sociale), l’ambiente urbano può anch’esso svolgere un ruolo significativo2.

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rban Mind is a collaboration between King’s College London, J&L Gibbons, Nomad Projects, Artists & Engineers, Van Alen Institute and Imperial College’s Sustainable Society Network+. The Urban Mind project is led by Dr Andrea Mechelli - a neuroscientist at King’s College London - artist Michael Smythe of Nomad Projects, and Johanna Gibbons and Neil Davidson of J&L Gibbons Landscape Architects. «It’s a truly cross-disciplinary study where we have tried to combine two different perspectives», says Mechelli. Growing scientific evidence suggests that living in the city can be a source of chronic stress resulting in increased risk of mental illness1. While the vast majority of research on the impact of city living on mental health and wellbeing has focussed on aspects of the social urban environment (such as social support/isolation), the built urban environment may also play a significant role2. At present, however, there

1 Liderbogen et al. 2011 Nature 474: 498-501 2 Galea & Vlahov 2005 Annual Review of Public Heath 26:341-365

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Attualmente, tuttavia, pochissima ricerca è stata fatta su come l’ambiente urbano costruito influisca sulla salute mentale e come questa interazione vari da persona a persona. Oltre tre miliardi e mezzo di persone, più della metà della popolazione mondiale, vive in aree urbane. Mentre questo numero continua a crescere, si stima che il 66% della popolazione mondiale vivrà nelle città nel 20503. Anche se la crescita urbana durante questo periodo sarà più grande in Africa, Asia, America Latina e Oceania, influirà anche su aree urbane più antiche come in Europa4. Questa urbanizzazione in corso ha importanti implicazioni per la salute e il benessere globale. Anche se, tradizionalmente, gli abitanti delle città sono stati considerati più sani a causa di una migliore igiene, la nutrizione e l’assistenza sanitaria, esistono prove schiaccianti che la vita urbana è anche associata a maggiori disparità sociali, un ambiente sociale più stressante e l’aumento del rischio di disturbi cronici5. La maggior parte della ricerca scientifica in questo settore si è concentrata sull’impatto della vita urbana sulla salute fisica e il benessere; tuttavia, alcuni degli effetti più riscontrati dell’urbanizzazione riguardano la salute mentale e il benessere. Per esempio, gli abitanti delle città hanno sono molto più soggetti a rischi per le malattie mentali tra cui disturbi d’ansia, disturbi dell’umore e disturbi psicotici6. Dopo aver installato la app ai partecipanti viene chiesto di fornire informazioni di base sugli stili di vita, sull’ambiente urbano e il benessere mentale più volte al giorno, per un periodo di una settimana. Questo permette la raccolta di dati circa il proprio stato d’animo in relazione al loro ambiente circostante. «Un aspetto fondamentale di questo studio è che stiamo usando una cosa chiamata "valutazione ecologica momentanea"», dice il Dottor Mechelli. «Ciò significa che stiamo 32

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has been very little research on how the built urban environment affects mental health and how this interaction varies from one person to another. Over three and a half billion people, more than half the world’s population, live in urban areas. As this number continues to rise, it is estimated that 66% of the global population will live in cities by 20503. While urban growth during this period will be greatest in Africa, Asia, Latin America and Oceania, it will also affect long-established urban areas such as Europe4. This ongoing urbanization has important implications for global health and wellbeing. Although, traditionally, city dwellers have been considered healthier due to improved sanitation, nutrition and health care, there is overwhelming evidence that urban living is also associated with greater social disparities, a more stressful social environment and increased risk for chronic disorders5. The majority of scientific research in this area has focused on the impact of urban living on physical health and wellbeing; however, some of the best-established effects of urbanization concern mental health and wellbeing. For example, one of the most robust findings is that city dwellers have a substantially increased risk for mental illness including anxiety disorders, mood disorders and psychotic disorders6. Urban Mind is an app that measures the experience of city living in the moment. The research team are using the real-time data collected as people go about their daily life, to understand how different aspects of the urban environment affect mental well-being. The results of this research project aims to help inform future urban planning and social policy aimed at improving design and health in our cities. The use of smartphones to acquire the data will encourage more accurate information than in the artificial environment of the clinic or research institution.

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Ipotesi uno, l'ambiente urbano ha impatto sui comportamenti di dipendenza? / Hypothesis one, does the urban environment impact on addictive behaviours?


3 United Nations (2014). World urbanization prospects: the 2014 revision. New York: Department of Economic and Social Affairs, Population Division. 4 Satterthwaite D (2007). The transition to a predominantly urban world and its underpinnings: IIED human settlements, discussion paper series—urban change. London: IIED. 5 Rydin Y, Bleahu A, Davies M, Dávila JD, Friel S, De Grandis G, Groce N, Hallal PC, Hamilton I, Howden-Chapman P, Lai KM, Lim CJ, Martins J, Osrin D, Ridley I, Scott I, Taylor M, Wilkinson P, Wilson J (2012). Shaping cities for health: complexity and the planning of urban environments in the 21st century. Lancet 2;379(9831):2079-108. Lederbogen F, Kirsch P, Haddad L, Streit F, Tost H, Schuch P, Wüst S, Pruessner JC, Rietschel M, Deuschle M, Meyer-Lindenberg A (2011). City living and urban upbringing affect neural social stress processing in humans. Nature 474(7352):498-501. Cooper R, Boyko C, Codinhoto R (2009). The effect of the physical environment on mental wellbeing. In Mental Capital and Wellbeing; edited by Cooper CL, Field J, Goswami U, Jenkins R, Sahakian BJ. Wiley-Blackwell. 6 Peen J, Schoevers RA, Beekman AT, Dekker J (2010). The current status of urban-rural differences in psychiatric disorders. Acta Psychiatr Scand 121(2):84-93. Krabbendam L, van Os J (2005). Schizophrenia and urbanicity: a major environmental influence--conditional on genetic risk. Schizophr Bull 31(4):795-9. Krabbendam L, van Os J (2005). Schizophrenia and urbanicity: a major environmental influence--conditional on genetic risk. Schizophr Bull 31(4):795-9. 2016

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misurando come le persone si sentono e quello che stanno facendo in un contesto di vita reale, in tempo reale, al contrario di chiedere alla gente cosa hai fatto il mese scorso? Come ti sei sentito quando eri in quell’ambiente? Recall bias spesso altera il ricordo di un individuo di una situazione o posizione retrospettivamente valutata. Questo studio ha lo scopo di generare dati che siano più scientificamente validi, esplorando come gli individui hanno provato e quello che hanno fatto in contesti dinamici e del mondo reale». Il metodo di valutazione momentanea ecologica è stato utilizzato sin dal 1980 come modo di monitorare i sintomi o comportamenti nei pazienti psichiatrici. «Davamo ai pazienti un dispositivo autonomo che avrebbe fatto un suono, forse cinque o sei volte al giorno e quando la gente sentiva quel suono doveva compilare un questionario»,

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After installing the app, participants are asked to provide basic information about lifestyle, urban environment and mental wellbeing several times per day, over a period of one week. This allows the collection of data about one’s state of mind in relation to their surrounding environment. «One key aspect of this study is that we are using something called "ecological momentary assessment"», says Dr Mechelli. «What this means is that we are measuring how people feel and what they are doing in a real life context, in real-time, as opposed to asking people what did you do last month? How did you feel when you were in that environment? Recall bias often alters an individual’s recollection of a situation or location when retrospectively assessed. This study aims to generate data that is scientifically valid, exploring how individuals felt and what they did in dynamic and real-world contexts».

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Il sito di Urban Mind e aggiornamenti / Urban Mind website and updates © Urban Mind

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La città di Londra in grigio e verde / The city of London in grey and green © J&L Gibbons, Google InfoterraLTD bluesky

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Il processo di valutazione iniziale sulla app / The initial assessment process on the app

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Sedi di valutazione Urban Mind a Londra / Urban Mind London assessment locations

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Domande di valutazione ecologica momentanee della App / Ecological Momentary Assessment questions from the app © Urban Mind

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afferma il dottor Mechelli. Ma spiega anche che non è molto pratico trasportare un dispositivo elettronico ed un diario con te tutto il tempo. Inoltre, in alcune situazioni sociali questo comportamento può isolare - alcuni pazienti hanno riferito che si sentivano stigmatizzati. L’applicazione Urban Mind è meno socialmente invadente, ed è stata progettata in modo che dopo i partecipanti compilino le risposte un paio di volte, afferrano la semplice iconografia dell’interfaccia, che significa che è veloce e suscita risposte più immediate. Come applicazione smartphone scaricabile dal web, il team ha accesso a un gruppo molto più grande di persone che possono partecipare mentre vivono la loro vita quotidiana in città. Esso incorpora la raccolta di dati fotografici, statistici e audio dei partecipanti. Le fotografie ed i file audio raccolti saranno presentati su piattaforme di social media del progetto e in una futura mostra digitale, per aiutare ulteriormente la comprensione di come i diversi aspetti dell’ambiente urbano influenzino il benessere mentale. Nel riassumere i nostri progressi della ricerca, siamo in grado di concentrarci

The method of ecological momentary assessment has been used since the early 1980s as a way of monitoring symptoms or behaviours in psychiatric patients. «We used to give patients a standalone device that would make a sound, maybe five or six times a day, and when people heard that sound they had to complete a questionnaire» says Dr Mechelli. But he explains that it is not very practical carrying an electronic device and a diary around with you all the time. Plus, responding to the prompt while in social situations could mark you out, some patients reported that they felt stigmatised. The Urban Mind app is less socially intrusive, and has been designed so that after the participants fill in the answers a couple of times, they grasp the simple iconography of the interface meaning that it’s fast, and elicits more immediate responses. As a smartphone app downloadable from the web, the team has access to a much bigger group of people who can participate as they go about their daily life in the city. It incorporates the collection of photographic,

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La fornitura di Spazi Aperti all'interno di Londra / The provision of Open Space within London © J&L Gibbons, Mayor of London

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Deficit di accesso allo spazio aperto all'interno di Londra / Deficiency in access to Open Space within London © J&L Gibbons, Mayor of London

su tre aspetti dell’ambiente urbano costruito di interesse specifico: (1) stare all’aria aperta vs al chiuso; (2) accesso visivo alle infrastrutture verdi; (3) l’esposizione al rumore. (1) Gli individui hanno sperimentato maggiore livello di benessere mentale, quando stanno all’aria aperta invece che al chiuso (p <0.001; dimensione dell’effetto con il 95% intervallo di confidenza: 1,44-3,63), vedi figura G/H (a sinistra). Questo risultato non era dipendente da caratteristiche individuali quali l’età e il sesso, i livelli di impulsività e la salute fisica e mentale di auto-rated. (2) La risposta "sì" alla domanda "riesci a vedere gli alberi?" è stata associata con livelli più elevati di benessere mentale, mentre rispondere "no" alla stessa domanda (p <0.001; dimensione dell’effetto con il 95%

statistical and audio data from participants. Photographs and audio files collected will be presented on the project’s social media platforms and in a future digital exhibition, to help further understanding around how different aspects of the urban environment affect mental wellbeing. In summarising our research progress we can focus on three aspects of the built urban environment of specific interest: (1) being outdoors vs indoors; (2) visual access to green infrastructure; (3) exposure to noise. (1) Individuals experienced greater level of mental wellbeing when being outdoors than indoors (p<0.001; effect size with 95% Confidence Interval: 1.44 – 3.63), see Figure G/H. This result was not dependent on individual characteristics such as age and gender, levels of impulsivity and self-rated physical and mental health. (2) Answering "yes" to the questions "can you see trees?" was associated with higher levels of mental wellbeing than answering "no" to the same question (p<0.001; effect size with 95% Confidence Interval: 0.85 – 3.10).

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intervallo di confidenza: 0,85-3,10 ). Questo risultato non è dipendente da età, sesso o la salute fisica e mentale di auto-valutata; tuttavia, è dipendente da livelli di impulsività, con più individui impulsivi che mostrano un aumento maggiore di benessere in presenza di alberi rispetto a individui meno impulsivi (p <0.001). (3) Rispondere "sì" alla domanda "È rumoroso" è stata associata con livelli più bassi di benessere mentale che rispondere "sì" alla stessa domanda (p <0.001; dimensione dell’effetto con il 95% intervallo di confidenza: 1,38-5,28). Questo risultato non è dipendente da età, sesso o la salute fisica e mentale dauto-valutata; tuttavia, è dipendente da livelli di impulsività, con più individui impulsivi che mostrano una maggiore diminuzione del benessere in presenza di rumore rispetto a individui meno impulsivi (p <0.001). Presi insieme, questi risultati preliminari indicano che (i) è fattibile utilizzare la valutazione ecologica su smartphone per esaminare la relazione tra aspetti specifici dell’ambiente urbano costruito e benessere mentale; (ii) l’accesso visivo agli alberi è associato a livelli più elevati di benessere, mentre l’esposizione al rumore è associato a più bassi livelli di benessere; e (iii) il rapporto tra l’ambiente urbano costruito e benessere mentale varia da un 38

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This result was not dependent on age, gender or self-rated physical and mental health; however, it was dependent on levels of impulsivity, with more impulsive individuals showing a greater increase in wellbeing in the presence of trees than less impulsive individuals (p<0.001). (3) Answering "yes" to the questions "is it noisy?" was associated with lower levels of mental wellbeing than answering "yes" to the same question (p<0.001; effect size with 95% Confidence Interval: 1.38 – 5.28). This result was not dependent on age, gender or self-rated physical and mental health; however, it was dependent on levels of impulsivity, with more impulsive individuals showing a greater decrease in wellbeing in the presence of noise than less impulsive individuals (p<0.001). Taken collectively, these preliminary findings indicate that (a) it is feasible to use smartphone-based ecological assessment to examine the relationship between specific aspects of the built urban environment and mental wellbeing; (b) visual access to trees is associated with higher levels of wellbeing, whereas exposure to noise is associated with lower levels of wellbeing; and (c) the relationship between the built urban environment and mental wellbeing varies from one individual to the other. As this was a


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Domande di valutazione ecologica momentanee della App / Ecological Momentary Assessment questions from the app © Urban Mind

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Domande di valutazione ecologica momentanee della App / Ecological Momentary Assessment questions from the app © Urban Mind

Guardando più da vicino l'ambiente urbano? / Looking more closely at the urban environment? © Urban Mind

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individuo all’altro. Dato che questo riportato è uno studio pilota basato su solo 40 partecipanti, questi risultati dovrebbero essere replicati in un campione più ampio; basandosi sui risultati del nostro lavoro pilota, è quindi nostra intenzione ripetere lo studio con un totale di 1000 partecipanti con una portata internazionale più ampia. L’impatto della ricerca sarà duplice: dal punto di vista della pianificazione urbana e progettazione, i dati forniranno una base di prove tanto necessarie che informeranno gli investimenti e le politiche future; dal punto di vista della salute pubblica, i dati ci aiuteranno a capire determinanti urbani di benessere mentale e informare lo sviluppo di nuovi interventi volti a promuovere la salute mentale all’interno del contesto urbano. Il punto di vista di un architetto del paesaggio Crediamo che il progetto Urban Mind fornirà un altro strumento agli Architetti del Paesaggio da utilizzare nella progettazione di spazi pubblici e infrastrutture verdi in ambienti urbani. I dati raccolti da Urban Mind possono essere analizzati insieme a un più tradizionale set di dati come ad esempio: la carenza di 40

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pilot study with only 40 participants, these results would need to be replicated in a larger sample; building on the results of our pilot work, it is therefore our intention to repeat the study with a total of 1000 participants with a broader international reach. The impact of the research will be two-fold: from the perspective of urban planning and design, the data will provide a much-needed evidence base that will inform future investments and policies; from the perspective of public health, the data will help us understand urban determinants of mental wellbeing and inform the development of new interventions aimed at promoting mental health within the urban context. The perspective of a landscape architect We believe the Urban Mind project will provide another tool for Landscape Architects to use when designing public spaces and green infrastructure in urban environments. The Urban Mind data can be analysed alongside more traditional data sets such as: open space deficiency, flood risk and managing climate change, cycling or walking networks or ecological or geological zones. The data


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Guardando più da vicino l'ambiente urbano? / Looking more closely at the urban environment? © Urban Mind

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Foto dei partecipanti a Urban Mind / Urban Mind participant photos © Urban Mind

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spazio aperto, il rischio di alluvioni e la gestione dei cambiamenti climatici, in bicicletta o a piedi o in zone ecologiche o geologiche. I dati aiuteranno a stabilire la necessità di migliorare lo spazio pubblico e l’accessibilità alla natura e anche a consentire il monitoraggio dei cambiamenti in tempo reale in risposta a queste valutazioni ambientali, fino al completamento con post-valutazione. In pratica, per un progetto come l’All London Green Grid, un quadro strategico per la fornitura di infrastrutture verdi a Londra, i dati Urban Mind avrebbero aiutato a sostenere la necessità di un cambiamento di trasformazione in termini di qualità dell’offerta spazio pubblico, fornendo una valutazione dei benefici per la salute e il benessere delle infrastrutture verdi e l’accesso alla natura.

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Sedi di valutazione Urban Mind a livello globale / Urban Mind global assessment locations © Urban Mind

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Cronologia di ricerca Il progetto Urban Mind è stato lanciato al Van Alen Institute di New York in collaborazione con l’Imperial College Sustainable Society Network+, nel mese di Gennaio 2015, come parte del loro programma di Ecologie delle Dipendenze. Lo studio pilota era inizialmente destinato a concentrarsi su

will help establish the need for improved public space and access to nature and will also allow monitoring of real time changes in response to these environment and post completion review. In practice, a project like the All London Green Grid, a strategic framework for the delivery of Green Infrastructure in London, the Urban Mind data would have helped to support the need for a transformational shift in terms of the quality of public space provision, providing an evaluation of the health and wellbeing benefits of green infrastructure and access to nature. Research timeline The Urban Mind project was launched at the Van Alen Institute in New York City in collaboration with Imperial College Sustainable Society Network+, in January 2015 as part of their Ecologies of Addiction programme. The pilot study was initially intended to focus on London with 6-month programme of data gathering. However, to capture the influence of seasonality on response, the response period was extended to cover all four seasons. In addition, the geographic scope of


Londra con in programma 6 mesi di raccolta dei dati. Tuttavia, per catturare l’influenza della stagionalità sulla risposta, il periodo di risposta è stato esteso a tutte e quattro le stagioni. Inoltre, l’ambito geografico della partecipazione è stato ampliato a livello globale su richiesta dei partecipanti con una collaborazione specifica stabilita con la University of South Australia, Adelaide. Durante 2016 i dati saranno raccolti e analizzati, con i risultati della ricerca pronti per la pubblicazione in riviste accademiche verso l’inizio del 2017. I partecipanti sono ancora invitati a partecipare e l’applicazione Urban Mind è disponibile dal negozio di Apple e Google Play.

participation was also expanded globally at the request of participants with a specific collaboration established with the University of South Australia, Adelaide. During 2016 the data will be collated and analysed, with the results of the research anticipated to ready for publication in academic journals towards the beginning of 2017. Participants are still welcome to sign up and the Urban Mind app is available from the Apple store and Google Play.

www.urbanmind.info

AUTORI DEL PROGETTO / PROJECT'S AUTHOR: Dr. Andrea Mechelli: è uno psicologo clinico e neuroscienziato presso l'Istituto di Psichiatria, Psicologia e

Neuroscienze (King College di Londra). Il focus della sua ricerca è come fattori di stress ambientali influenzino lo sviluppo del cervello per aumentare la vulnerabilità alla malattia mentale. / Kings College London is a clinical psychologist and a neuroscientist at the Institute of Psychiatry, Psychology & Neuroscience (King’s College London). The focus of his research is how environmental stressors affect brain development to increase vulnerability to mental illness. www.kclpure.kcl.ac.uk/portal/a.mechelli.html

Johanna Gibbons & Neil Davidson: J & L Gibbons, Architettura del Paesaggio è uno studio di design

pluripremiato impegnato nella progettazione innovativa del paesaggio, infrastrutture verdi e riqualificazione urbana. Lo studio di design è noto per la sua pratica interdisciplinare di collaborazione a livello strategico e locale, per lo più a Londra. / J & L Gibbons, Landscape Architecture is an award-winning design studio engaged with innovative landscape design, green infrastructure and urban regeneration. The design studio is known for its collaborative cross-disciplinary practice at a strategic and local level, mostly in London. www.jlg-london.comac.uk/portal/a.mechelli.html

Michael Smythe: Nomad Projects è un'agenzia di produzione di arti che promuove la ricerca action-based e incontri di collaborazione nella sfera pubblica. Progetti recenti includono Fitologia, un progetto di ricerca-azione collaborativa esplorare le potenzialità delle erbe infestanti indigene con proprietà medicinali nel contesto urbano. / Nomad Projects is an arts production agency that promotes action-based research and collaborative encounters in the public realm. Recent projects include Phytology, a collaborative action-research project exploring the potential of indigenous weeds with medicinal properties in the urban context. www.nomad.org.uk Artists & Engineers: è una società di produzione che offre la tecnologia di produzione e servizi per gli artisti e le istituzioni culturali. Mettono insieme esperienza di produzione video, digitale, e le arti per aiutare le persone a realizzare progetti interdisciplinari. / is a production company offering technology and production services to artists and cultural institutions. They bring together experience from video production, digital, and the arts to help people realise crossdisciplinary projects. www.artistsandengineers.co.uk 2016

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Modifiche del livello di acqua nel lago d’Aral 1780-2006 / Changes in the level of water in the Aral Sea from 1780 to 2006

Uzbekistan Monyaq Karakalpakstan Anno 2006 / Democratic Republic of Congo Lulua South Ubangi 2003

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Kazakhstan Oblys di Qyzylorda Anno 2004 / Kazakhstan Oblys of Qyzylorda 2004

Kazakhstan Aralsk Oblys di Qyzylorda Anno 2004 / Aralsk Oblys of Qyzylorda Anno 2004

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Variazioni del livello del lago Ciad nell’ultimo millennio / Changes in the level of Lake Chad in the last millennium

Lago Ciad Anno 2005 / Ciad Lake 2009

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Precipitazione annuale della Mongolia Interna 1951-1996Â / Annual Precipitation of Inner Mongolia 1951-1996

Cina Mongolia Interna Anno 2007 / China Inner Mongolia 2007

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Cina Mongolia Interna Anno 2010 / China Inner Mongolia 2010

Cina Mongolia Interna Anno 2010 / China Inner Mongolia 2010

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Intervista a Kate Cullity_TCL Interview with Kate Cullity_TCL

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Victoria Square è sempre stata al centro del CBD di Adelaide, ma non ha mai vissuto tutto il suo potenziale come un luogo fruibile per tutti. Questa emozionante riqualificazione dà spazio di nuovo alla gente del South Australia e permette che la piazza sia un punto di riferimento per i visitatori della città di Adelaide © John Gollings

Kate Cullity BSc Botany DipEd University of WA PhD RMIT Associate Adjunct Professor University of Adelaide AILA È uno dei direttori e fondatori di TCL, uno dei più acclamati studi di Architettura del Paesaggio e Progettazione Urbana del mondo. Per gli ultimi due anni TCL è stato insignito del prestigioso titolo di "Landscape of the Year" al World Architecture Festival e nel 2014 ha ricevuto il premio "Rosa Barba" alla Biennale Internazionale di Architettura del Paesaggio di Barcellona. È architetto paesaggista e artista ambientale, con particolari competenze nell'integrazione dell’arte pubblica con il paesaggio e la progettazione urbana. She is a founding director of TCL, one of the world’s most highly acclaimed Landscape Architectural and Urban Design firms. For the last two years TCL have been awarded the prestigious "Landscape of the Year" at the World Architecture Festival and in 2014 they were awarded the "Rosa Barba" award at the International Biennale of Landscape Architecture in Barcelona. She is a landscape architect and environmental artist, with particular skills in the integration of public art with landscape and urban design. www.tcl.net.au

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Victoria Square has always been at the heart of Adelaide’s CBD, but has never lived up to its full potential as a place for everyone to enjoy. This exciting redevelopment gives space back to the people of South Australia and encourages the square to be a focal point for visitors to the City of Adelaide © John Gollings


AUTHOR: Francesca Calamita

Architect and Landscaper. Member of the editorial staff of NIP, she works in Landscape Architecture, discipline for which is scientific co-worker at the University of Florence.

AUTORE: Francesca Calamita

Architetto e Paesaggista. Membro della redazione di NIP, svolge la libera professione nell'ambito dell'Architettura del Paesaggio, disciplina per la quale è cultrice della materia presso l'Università degli Studi di Firenze.

Ho avuto il piacere di incontrare Kate Cullity nel suo studio di Adelaide lo scorso anno, durante un mio breve soggiorno nella bellissima città australiana. La disponibilità di Kate si è subito manifestata con una rapida risposta di invito alla mia richiesta di incontro e si è poi confermata durante la nostra bella chiacchierata nel suo luminoso studio che si affaccia sul giardino dedicato al marito e collega Kevin Taylor, prematuramente scomparso. #1 La società e le nostre abitudini cambiano sempre più rapidamente e le città hanno bisogno di restare al passo con questo ritmo di cambiamento. Come si relazionano i vostri progetti al tema del Tempo, sia durante la loro concezione che nell’arco della loro vita effettiva una volta realizzati? Il tema del Tempo può essere visto in diversi modi: l’ora del giorno, il periodo dell’anno, il tempo di attività e non attività... Quindi pensiamo che sia molto importante per un progetto avere una forte identità ed anche che gli spazi urbani siano il più possibile flessibili, con una piattaforma malleabile e aperta, che consenta programmi sempre in evoluzione; per esempio il progetto di TCL per Victoria Square a Adelaide, in South Australia, che ha un prato

I had the pleasure to meet Kate Cullity in his studio in Adelaide last year, during my short stay in the beautiful Australian city. The kindness of Kate was immediately evident with her rapid invitation response to my request for a meeting and was later confirmed during our little chat in her bright studio overlooking the garden dedicated to her husband and colleague Kevin Taylor, died prematurely. #1 The society and our habits change faster and faster and cities need to keep up with this pace of change. How do your projects relate to the theme of time, both during their conception and over their effective life once made? The theme of Time can be looked at in a lot of different ways: the time of the day, the time of the year, time of activity and non activity… So we think while it’s good for a project to have a strong identity it’s also very important that urban spaces are as flexible as possible, with a malleable and open platform that allows for a wide variety of ever changing programs; for example, TCL’s design of Victoria Square in Adelaide, South Australia, has a very open lawn, surrounded by terraces, extensive timber decks and

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molto aperto, circondato da terrazze, ampie banchine in legno e un "Salotto Urbano" (Urban Lounge), un lungo tratto continuo di arredi che ha una molteplicità di modi di utilizzo tra cui soggiorni, panche, pouf, sgabelli e vasche di sabbia, che può essere utilizzato quotidianamente o durante gli eventi. È interessante pensare storicamente alle Piazze: in Italia sono molto aperte e flessibili, permettono diversi utilizzi e sono animate dagli edifici circostanti. Lo stesso accade in Victoria Square, che è però resa più vivace anche dagli elementi stessi della piazza che possono avere impieghi flessibili. #2 A proposito di Victoria Square/ Tarntanyangga, che è uno dei vostri progetti più significativi e complessi, quali sono state le difficoltà incontrate in questo processo progettuale? Quali sono state le richieste dell’Amministrazione e quali le reazioni della popolazione? Una delle grandi sfide per Victoria Square/Tarntanyangga è stata il fatto di essere circondati da strade e con una strada che la attraversa nel centro. Funzionava davvero solo come una grande isola in mezzo al traffico. Ciò che avremmo voluto fare era dare respiro alla piazza, ridurre il traffico facendolo scorrere ai lati e creare così una vera e propria piazza al centro. Ci sono voluti molti incontri per convincere un gran numero di autorità, gruppi e individui che tutto ciò era necessario. La piazza centrale è chiusa al traffico per eventi, ci piacerebbe che fosse chiusa tutti i fine settimana e possibilmente in modo permanente, ma per il momento è chiusa solo in occasioni speciali, con il traffico che invece la attraversa normalmente giorno e notte. Un’altra grande questione in Australia ed in particolare ad Adelaide è il dibattito in ambito 52

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an "Urban Lounge" (a continuous long length of furniture which has a variety of modes of use including lounges, long seats, ottomans, stools and sand pits), in this way it functions in the everyday mode, as well as in event mode. It’s interesting when you think historically about Piazzas: in Italy they are very open and flexible, they allow for various uses and are really animated by the buildings around them. The same happens in Victoria Square, but it’s also animated by the elements themselves which can have flexible uses. #2 About Victoria Square/ Tarntanyangga, that is one of your more significant and complex projects, what difficulties have you encountered during the design process? What were the demands of Government and what the reactions of the population? One of the big challenges for Victoria Square/Tarntanyangga was the condition of being surrounded by roads and also has a road that goes straight through the middle of it. It was really only functioning as a large traffic island. What we wanted to do was to breathe the square out, reduce the traffic going around the edges and also to create a plaza space in the middle. It took a lot of meetings to convince a multitude of authorities, groups and individuals that this was necessary. The central plaza is closed to traffic for events, and we would really like it to be closed every weekend and eventually permanently, but for the moment it’s closed just for special occasions with traffic going through it during the normal day and night. Another issue in Australia and in particular in Adelaide is the debate about urban expression in relation

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Victoria Square vista dalla viabilità circostante, con i tram che circolano ai lati della piazza / Victoria Square seen from surrounding road, with trams circulating the sides of the plaza © Francesca Calamita

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Victoria Square. I miglioramenti socio-culturali per le generazioni future sono effettivi laddove tutti i popoli e tutte le età sono i benvenuti. Per esempio, piuttosto che ostacolarli, i giovani skate boarder sono incoraggiati come parte del teatro della piazza / Victoria Square. The socio-cultural improvements for future generations are substantial where all peoples and ages are welcome. For example rather than shunning young skate boarders they are encouraged as part of the theatre of the square © Photo by John Gollings


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North Terrace. Una vista panoramica lungo la North Terrace che mostra gli ampi percorsi interni ed esterni e il ritmo ripetitivo di sedute, pavimentazioni, alberature e piazzali / North Terrace. A long view along North Terrace showing the generous inner and outer paths and the repetitive rhythm of seating, paving, planting and forecourts © John Gollings

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urbano in merito alla scelta della vegetazione. In Victoria Square il team di progettazione avrebbe voluto utilizzare un albero australiano molto significativo, l’Eucalipto, non solo per l’estetica che lo distingue, ma anche per la qualità della luce che filtra attraverso la sua chioma, con un effetto tipo "pizzo", diverso dall’ombra densa di altri alberi, in particolare quelli decidui europei. #3 Il rinnovamento può dunque avvenire attraverso numerosi piccoli interventi, come avete fatto voi ad Adelaide, con progetti di natura ed entità diversa, che hanno coinvolto spazi pubblici e importanti infrastrutture. Quali sono a suo parere i progetti che maggiormente

to tree selection. At Victoria Square the design team wanted to use a significant Australian tree, the Eucalypt, not only for its distinctive aesthetics, but also for the quality of light that is cast through its canopy; a soft dappled lace-like quality as compared to the denser shade cast by other trees, particularly European deciduous trees. #3 The renewal can therefore occur through numerous little actions, like you did in Adelaide, with projects of different roles and dimensions, involving public spaces and important infrastructures. Which are in your opinion the projects that have helped to improve life quality of Adelaide inhabitants? A city is a complex organism and it takes many different types of actions for it to be a very positive and healthy system, socially, culturally and environmentally. Big interventions in Adelaide such as the Redevelopment of North Terrace, which took the main boulevard of Adelaide from being grass and thin paths in front of major


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North Terrace. Dettagli degli slarghi e delle sedute / North Terrace. Details of open spaces and seats © Francesca Calamita

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hanno contribuito a migliorare la qualità di vita degli abitanti di Adelaide? Una città è un organismo complesso e ci vogliono molte azioni diverse affinché diventi un sistema positivo e salutare, dal punto di vista sociale, culturale e ambientale. Grandi interventi ad Adelaide, come la riqualificazione della North Terrace, che ha trasformato il viale principale di Adelaide da un sistema di percorsi stretti ed inerbiti di fronte ad importanti istituzioni in un ampio viale urbano, o come Victoria Square/Tarntanyangga, il Riverbank Pedestrian Bridge e la riqualificazione dello Stadio Adelaide Oval, hanno davvero rigenerato Adelaide in modo significativo. Lo Stadio Adelaide Oval e il Riverbank Pedestrian Bridge hanno portato la gente dalle periferie in città per il fine settimana; la maggior parte vengono a vedere eventi sportivi, ma il fatto che lo Stadio sia ora collegato alla città attraverso il ponte significa che possono arrivare con i mezzi pubblici e animare una città altrimenti poco vivace, per questo motivo il ponte è diventato un elemento di connessione urbana di grande successo. L’Amministrazione di Adelaide si sta ora concentrando sulla viabilità urbana

institutions into a wide civic boulevard, or Victoria Square/Tarntanyangga, the Riverbank Pedestrian Bridge and the Redevelopment of the Adelaide Oval, have really reinvigorated Adelaide in a major way. Adelaide Oval and the Riverbank Bridge have brought the people from the suburbs into the city for the weekend; the majority come to see sports events but the fact that the Oval is now connected to the City by the Bridge means that they come on public transport and enliven an otherwise quiet city, so the bridge has become a great and successful city connector. The Adelaide City Council are now concentrating on the City laneways with small interventions and gestures; TCL worked on pedestrianising a small road, Bank Street. This was a pilot project and was installed as a 3-4 years temporary installation. Through traffic was reduced and car parks transformed into Parklets, spaces the size of individual car parks with furniture elements and planting. Robust in construction they allow for the everyday fast food outlets and the more boisterous sports crowds. These are smaller interventions that animate the city, but I think though that temporary interventions and particularly temporary sculptural installations and events can be incredibly important for the life of the city.

North Terrace. Giochi d'acqua caratterizzano ogni piazza istituzionale. 14 Pieces degli artisti Hossein e Angela Valamanesh si trova sulla piazza del Museum of South Australia. Le forme di granito nero ricordano le ossa dei dinosauri giganti della collezione del Museo. È diventato uno dei freschi luoghi di gioco di Adelaide preferiti dai bambini nelle calde giornate / North Terrace. Water features mark each institution plaza. 14 Pieces by artists Hossein and Angela Valamanesh is located on the plaza of the Museum of South Australia. The black granite forms are reminiscent of the giant dinosaur bones in the Museum’s collection. It has become a favourite cool play space for children in Adelaide’s heat © John Gollings

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Il nuovo Riverbank Pedestrian Bridge, lungo il Fiume Torrens, che collega lo Stadio Adelaide Oval con il centro di Adelaide / The new Riverbank Pedestrian Bridge, on the Torrens River, which connects the Adelaide Oval Stadium to the center of the city © Francesca Calamita

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con piccoli interventi ed azioni; TCL ha lavorato sulla pedonalizzazione di una piccola strada, Bank Street. È stato un progetto pilota ed è stato realizzato come un’installazione temporanea per 3 o 4 anni. Il traffico è stato ridotto e i parcheggi sono stati trasformati in Parklets, spazi con le dimensioni dei singoli parcheggi dotati di elementi di arredo e piante. Costruiti in modo robusto per consentire la frequentazione quotidiana dei fast food e la fruizione dei molti sportivi abituali. Questi sono certo interventi più piccoli che animano la città, ma penso che progetti temporanei ed in particolare eventi e installazioni temporanee possano essere incredibilmente importanti per la vita della città. #4 Quindi quale ruolo pensi possano avere i progetti temporanei nella trasformazione del contesto urbano? Credo che l’arte temporanea ed effimera e le installazioni scultoree invitino le persone a vedere i luoghi in modo nuovo e sorprendente, per dare nuova vita alla città. La riqualificazione di Victoria Square prevedeva una serie di installazioni e interventi temporanei. Per esempio, ci poteva essere un giardiniere che fosse anche un artista di teatro, così da poter iniziare a cantare in giardino o a recitare e raccontare alle persone delle piante! Queste sono le sorprese 56

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#4 So what role do you think temporary interventions can have in the transformation of the urban context? I think that temporary and ephemeral art and sculptural installations invite people to see places in new and surprising ways, to breathe new life into the city. The Redevelopment of Victoria Square envisaged a whole series of installations and temporary interventions. For example it might be a gardener who is also a theater performer, so he/she might just start singing in the garden or performing, or telling the people


che possono davvero rinnovare l’esperienza di tutti i giorni e sfumare la differenza tra i professionisti, che sono pagati per mantenere un parco, i volontari che potrebbero prendersi cura dei giardini e i visitatori. In questo modo, la gente generalmente passiva negli spazi pubblici può diventare più attiva. Questo è qualcosa che Kevin Taylor, mio collega e marito, era molto interessato ad esplorare. Nella sua Tesi del Dottorato di Ricerca ha parlato dell’idea di "New Civic", relativa alla creazione di spazi flessibili che permettono di sorprendersi a relazionarsi anche con gli sconosciuti, in questo modo le persone che di solito non parlano con gli altri, potrebbero iniziare a convivere e condividere. In particolare si tratta

about plants! These are surprises that can really revitalize the everyday experience and blur the line between professional people- those who are paid to maintain a park, volunteers who also could care for the gardens and the general visitors. In this way, people who are usually passive in public spaces can become more active. It’s something that Kevin Taylor, my belated business partner and husband, was very interested in exploring. In his PhD essay he talked about the idea of "New Civic", about creating flexible spaces that allow for the surprising and the unfamiliar, in this way people who don’t usually relate to one another might start to coexist and share. In particular it’s about challenging people

di sfidare le aspettative della gente, ma anche di far sentire le persone più a proprio agio quando si trovano in luoghi pubblici, incoraggiandole a interagire di più con gli altri.

expectations, but also making them feel more comfortable when they are in public situations and encouraging them to interact more with other people.

#5 Il vostro studio ha una delle sue sedi principali ad Adelaide, recentemente inserita nella top ten delle città più vivibili al mondo. Proprio qui è particolarmente evidente il vostro contributo alla realizzazione di un sistema di spazi pubblici, connessi da infrastrutture per la mobilità dolce, capaci di mettere in relazione spazi già esistenti con nuovi progetti, creando,

#5 You have one of your main offices in Adelaide, recently listed in the top ten of the most livable cities in the world. Right here is particularly evident your contribution to the realization of a system of public spaces, connected by infrastructures for soft mobility, able to relate existing spaces with new projects, creating, where necessary, new tiles of

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Il giardino del City Playspace, uno dei piccoli interventi di riqualificazione urbana di Adelaide / The garden of the City Playspace, a small intervention of urban requalification of Adelaide © Francesca Calamita

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Bank Street con gli interventi di Parklets, che occupano lo spazio di un posto auto / Bank Street with Parklets interventions, occupying the space of a car park © Francesca Calamita

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dove necessario, nuove tessere del mosaico urbano attraverso piccoli e grandi interventi. Come è avvenuto questo processo di trasformazione e rinnovamento urbano? Secondo me Melbourne è il miglior esempio, in quanto è la città più vivibile del mondo e penso che ciò sia merito soprattutto del Dipartimento di Progettazione Urbana della città e di Robert Adams che ha diretto quel dipartimento per più di 25 anni. In quel periodo vi è stata una pianificazione progressiva e coordinata ed un programma ideato, progettato e messo in pratica, che ha prodotto risultati fantastici. Ha ridotto il flusso del traffico attraverso la città, ha fissato le linee guida urbane, ha sviluppato strade e piazze di grande qualità ed ha incoraggiato i proprietari di edifici a realizzare interventi per rendere la strada più animata, come la creazione di terrazze al primo piano. Inoltre c’è anche un fantastico sistema di tram, che è stato progressivamente migliorato. Adelaide sta cominciando adesso a fare qualcosa di simile, con la riqualificazione della North Terrace, Victoria Square e vari progetti lungo il Riverbank Precint, compreso il già citato Stadio Adelaide Oval, il Pedestrian Bridge, il più recente miglioramento dell’Adelaide Festival Centre e sistema di tram che attraversa la città ed è gratuito. Adelaide ha inoltre l’eredità straordinaria di un raffinato piano realizzato dal primo ispettore generale di Adelaide, il Colonnello William Light, nel quale la città è circondata da grandi parchi, con piccoli spazi urbani

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the urban mosaic, through small and big projects. How did this transformation and urban renewal process happen? To my mind Melbourne is the best example, as it is the most livable city in the world, and I think that it’s largely thanks to the Melbourne City Department of Urban Design and Robert Adams who has been heading that department for more than 25 years. During that time there has been coordinated incremental planning and a designed, focused and staged program that has produced fantastic results. It has reduced the traffic flow through the city, set city guidelines, developed high quality streetscapes and plazas and encouraged building owners to realize interventions make the street more animated, like developing balcony spaces on the first floor. Furthermore, there is also a fantastic tram system which has been progressively upgraded. Adelaide is actually starting to do that now, with the Redevelopment of North Terrace, Victoria Square and various projects along the Riverbank Precinct including the fore-mentioned Adelaide Oval Redevelopment, the Pedestrian Bridge, the more recent Adelaide Festival Centre upgrade, and a tram system going through the city that is J


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Il parco di Barrarung Marr a Melbourne, lungo il Fiume Yarra, con ampie terrazze e lunghe passerelle che permettono una nuova percezione del paesaggio urbano / The Birrarung Marr Park in Melbourne, on the Yarra River, with large terraces and long walkways that allow a new perception of the urban landscape © Francesca Calamita

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La terrazza principale sul Fiume Yarra nel Barrarung Marr, in cui troneggia la scultura di Deborah Halpern in cemento, acciaio e ceramica / The main terrace on the Yarra River in Birrarung Marr, in which towers Deborah Halpern’s sculpture in concrete, steel and ceramic © Francesca Calamita

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Uno degli spazi gioco multifunzionali all’interno del Mirrarung Marr / One of the multifunctional playgrounds within the Birrarung Marr © Francesca Calamita


al suo interno (Victoria Square è il più grande e più centrale) e delimitata da ampie strade, come la North Terrace. #6 Quando si parla di rigenerazione urbana, spesso si fa riferimento alla possibilità di convertire luoghi dismessi, talvolta di natura industriale, per offrire nuove opportunità e nuovi servizi alla città. Questo è ciò che è avvenuto con il vostro progetto per il Waterfront di Auckland, vincitore dell’ultima edizione della Biennale del Paesaggio di Barcellona. Quali sono stati i principi cardine su cui avete ideato e realizzato il vostro progetto? Il fatto importante è che si trattava già di un fantastico waterfront, aveva ancora il suo lungomare produttivo con le barche che entrano e le flotte di pescherecci ed è per questo che alla gente piaceva molto. Quindi una delle cose più importanti era quella di mantenere la sua autenticità. In contrasto con i piani precedenti, noi abbiamo pensato che fosse necessario mantenere queste caratteristiche; per esempio, la flotta di pescherecci stava per essere trasferita altrove, ma abbiamo incoraggiato i clienti e i pianificatori affinché rimanesse lì, così la gente poteva ancora fare esperienza delle barche in arrivo, sentire l’odore di pesce, provare tutte le cose che accadono in un waterfront che lavora. In questo modo, quando le persone si trovano nei ristoranti e nei caffè a mangiare pesce, possono davvero immaginare come questo arriva direttamente dalle barche. Un altro elemento importante sono i binari ferroviari nella banchina, così piuttosto che rimuovere tutto quel cemento e acciaio e sostituirlo con una pavimentazione decorativa, questi materiali sono stati mantenuti come memoria di un uso precedente. I silos, che nel corso del tempo hanno contenuto diversi prodotti, erano anch’essi destinati ad essere rimossi, ma noi li abbiamo visti come fantastiche strutture industriali scultoree, così abbiamo convinto

free. Adelaide has the amazing legacy of an elegant plan by the first surveyor of Adelaide, Colonel William Light, where the city is surrounded by large parklands, with small urban parks within it (Victoria Square is the largest and most central) and bounded by generous streets such as North Terrace. #6 When we talk about urban regeneration, often we refer to the possibility of converting abandoned places, sometimes industrial sites, offering new opportunities and new services to the city. This is what happened with your project for Auckland Waterfront, winner of the last edition of the International Landscape Biennial of Barcelona. What were the key principles on which you have designed and realized your project? The important fact is that it was already a fantastic waterfront, it still had its working waterfront with boats coming in and fishing fleets and that’s why people really loved it. So one of the very important things was to maintain its authenticity. In contrast to previous plans, we felt it was necessary to keep these features; for example, the fishing fleet was going to be relocated somewhere else, but we encouraged the clients and the city planners to keep them there, so people could still experience the boats coming in, smelling fish and experience all the things that happen on a working waterfront. So when people are in the restaurants and in the cafés eating seafood they can really imagine how it came straight off the boat. Another important element is the railway lines through the wharf, rather than removing all of that utilitarian concrete and steel and replacing it with decorative paving, these materials were kept as a memory of a former use. The silos, that stored a lot of different products over time, were also earmarked to be removed, but we saw them as fantastic sculptural industrial structures, so we convinced

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le autorità che avrebbero dovuto rimanere ed essere "ringiovaniti" in modi diversi. La loro texture industriale grezza è illuminata durante la notte ed usata per proiettare film ed immagini. Un altro uso proposto è stato quello di permettere il bungee jumping, sport estremo originario della Nuova Zelanda, dalla sommità dei silos. L’alto Portale (Gantry), permette un ampio panorama sul porto e la sua struttura simile ad un palco permette differenti eventi. Inoltre funziona come un’armatura a cui appendere banner di festival ed eventi o altri materiali.

authorities that they should stay and be "rejuvenated" in different ways. Their raw industrial texture is illuminated at night and used to project films and images. Another proposed use was to allow bungie jumping, an extreme sport originated in New Zealand, from the top of the silos. The new elements in the design reflect the expression and material palette of the waterfront. The elevated Gantry allows expansive views over the harbor and its stage-like structure allows for various events. It also acts as an armature for suspending festival and event banners and other material.

#7 Molti dei vostri progetti riguardano la riqualificazione di spazi urbani esistenti. Qual è secondo te o quale dovrebbe

#7 A lot of your projects refer to the redevelopment of existing urban

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Auckland Waterfront. Il disegno intreccia le esperienze della sfera pubblica attorno alle condizione “così come trovate”. Il fronte del porto, North Wharf, è oggi un luogo di interazione, un viale pedonale attrezzato con sedute ottenute da vecchie casse, da cui osservare e sperimentare le attività del waterfront / Auckland Waterfront. The design weaves public realm experiences around ‘as found’ conditions. The harbour edge, North Wharf, is now a site of negotiation, a pedestrian promenade furnished with crate seats from which to witness and experience the waterfront industry © Jonny Davis

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Il Carlton Playground vicino al Melbourne Museum, nel cuore della città / The Carlton Playground near Melbourne Museum, in the heart of the city © Francesca Calamita

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essere, il ruolo del paesaggista nei cambiamenti che interessano la struttura stessa della città? Gli Architetti ovviamente sono estremamente importanti per lo sviluppo della città, ma noi crediamo che i Paesaggisti siano altrettanto essenziali, perché hanno una naturale abilità nel guardare gli spazi tra gli edifici, e sono proprio questi spazi che costituiscono la principale componente del disegno urbano della città. Pensiamo che sia importante che i Paesaggisti siano interessati a molte diverse professioni inclusa architettura, geografia, geologia, orticoltura, illuminazione, pianificazione del traffico, arte, design, sociologia, ecc. ed è questa moltitudine di interessi che può fare dei Paesaggisti degli ottimi collaboratori. Una progettazione urbana di successo necessita una forte integrazione e collaborazione di molte discipline diverse per produrre un risultato integrato!

spaces. What is, or what should be, the role of landscape architects in the changes affecting the very structure of the city? Architects of course are extremely important to the development of the city, but we believe Landscape Architects are essential too, because Landscape Architects naturally have skills in looking at spaces between buildings, and it is these spaces that really constitute a major component of the urban design of the city. We think it’s important that Landscape Architects are interested in a myriad of different professions including architecture, geography, geology, horticulture, lighting, traffic planning, art, industrial design , social planning etc. and it’s this multitude of interests that can make Landscape Architects good collaborators. Successful urban design requires a strong integration and collaboration of a lot of different disciplines to produce an integrated outcome!


«My film is based on the short story: Funes, the Memorius a boy able to remember everything. It was a burden on him, so he spent his time in a dark room to not create too many new memories. Ostra-Kyrkegard is designed for people like Funes, as every grave is attended in the same way. Funes, with his eye for miniscule detail, would be the first to see that a design like this would never work.» Winner: Corné Strootman Project: “Ostra-Kyrkegard. A landscape in action”

People’s Landscape Video Contest, 1st edition / UNISCAPE / European Network of Universities for the implementation of the European Landscape Convention Competition Brief peopleslandscape@uniscape.eu

>> WEB SITE


Stefano Parrini

Media mensile dell’estensione del ghiaccio nel mar artico 1979-2009 / Monthly average extent of Arctic ice in the Baltic 1979-2009

Argentina Perito Moreno Anno 2010 / Argentine Perito Moreno 2010

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Argentina Viedma Anno 2010 / Argentine Viedma 2010

Argentina Upsala Anno 2009 / Argentine Upsala 2009

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Creatività / PROGETTO / Creativity / DESIGN

Ribeira das Naus PROAP/Global

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AUTHOR: Marta Buoro

NIP Social Media Manager. Landscape architect, she studied between Genoa, Florence and Lisbon. Curious traveller at the discovery of new flavours and different landscapes, always searching for new horizons.

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AUTORE: Marta Buoro

Responsabile di NIP Social Network. Architetto paesaggista, ha studiato tra Genova, Firenze e Lisbona. Viaggiatrice curiosa alla scoperta di nuovi sapori e paesaggi diversi, sempre alla ricerca di nuovi orizzonti.

ell’ultimo quarto del secolo scorso, sono state numerose le esperienze progettuali indirizzate alla riconversione delle aree portuali dismesse, divenute opportunità uniche per lo sviluppo delle città contemporanee, rendendo possibile il recupero del rapporto città-acqua e soprattutto favorendo la creazione di nuove funzioni e attività che arricchiscono e migliorano la vita urbana. La rigenerazione del waterfront di Lisbona inizia negli anni ‘90 con la realizzazione lungo le rive del fiume Tago del Centro Culturale di Belém a occidente e il quartiere Expo a oriente; l'occasione dell'Expo venne colta sin da subito come un'opportunità per sviluppare un progetto a lungo termine che prevedesse un'espansione urbana di qualità, articolata e ben connessa al centro storico attraverso diverse reti di collegamento e che permettesse di sviluppare le potenzialità urbane dell'area portuale. Tale processo di rigenerazione e riprogrammazione ha subito una recente accelerazione con l’accordo siglato tra l’amministrazione municipale di Lisbona e l’Autorità Portuale, teso a liberalizzare buona parte dei diciannove chilometri lineari di costa costituiti da moli attrezzati, bacini, terminali e magazzini capaci di movimentare un traffico di merci e passeggeri tra i più consistenti d’Europa.

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n the last quarter of the last century, there have been numerous design experiences addressed in the conversion of disused port areas, which have become unique opportunities for the development of contemporary cities, making possible the recovery of the city-water ratio and above all encouraging the creation of new functions and activities that enrich and improve urban life. The regeneration of the waterfront of Lisbon began in the 90s with the construction along the banks of the river Tagus of the Belém Cultural Centre in the west and the Expo area to the east, the Expo was caught early on as an opportunity to develop a long-term project that foresaw an expansion of urban quality, articulate and well-connected to the historic centre via different access networks and that would allow to develop the urban potential of the port area. This regeneration and reprogramming process has been recently accelerated with the agreement signed between the municipal government of Lisbon and the Port Authority, aimed at liberalizing most of the nineteen linear kilometres of coastline consisting of equipped wharves, docks, terminals and warehouses capable of handling one of the largest traffic of goods and passengers of Europe.


Creatività / PROGETTO / Creativity / DESIGN Ribeira das Naus è il nome che, alla fine del XV secolo, i portoghesi iniziarono a utilizzare per riferirsi ai cantieri navali; in Portogallo e nei suoi domini d'oltremare sono esistite centinaia di cantieri navali di varia importanza, alcuni d'iniziativa privata altri controllati dalla Famiglia Reale, la Ribeira di Lisbona era proprio uno di questi. Un luogo emblematico per la storia della città e delle grandi navigazioni, quasi mitologico, perchè è proprio alla Ribeira das Naus che si realizzavano le maestose imbarcazioni protagoniste del movimento di scoperta delle rotte universali e del primo fenomeno di globalizzazione cui il Portogallo diede impulso. Lo spazio della Ribeira das Naus é uno spazio unico di identità nazionale e locale, in parte prodotto dall’immaginario collettivo, in parte dalla cultura ufficiale. Fino a poco tempo fa, l'area della Ribeira das Naus, era un vero

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Ribeira das Naus is the name that, in the late fifteenth century, the Portuguese began to use to refer to the shipyards, in Portugal and in its overseas domains have existed hundreds of yards of varying importance, some other of private initiative controlled by the Royal Family, the Ribeira in Lisbon was one of these. An emblematic place for the history of the city and the great voyages, almost mythological, because it is right at Ribeira das Naus that were realized the majestic vessels of the movement protagonists of the discovery of universal routes and the first globalization phenomenon which Portugal gave impetus. The space of Ribeira das Naus is a single area of national and local identity. In part from the collective product, partly by the official culture. Until recently, the area of the Ribeira das Naus, was a veritable urban void, a public space unusable,

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Studio di Lisbona, 1856, Luis Folque. Archivio Municipale di Lisbona / Lisbon survey, 1856, Luis Folque. Lisbon Municipal Archive

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Arsenale della Marina, I Moli, 1900, Archivio Fotografico Municipale di Lisbona / Navy Arsenal, The Docks, 1900's, Lisbon Municipal Photographic Archive

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Studio di Lisbona, 1911, rivisto e disegnato sotto coordinazione di Silva Pinto e Sà Correia. Archivio Municipale di Lisbona / Lisbona survey, reviewed and drawn under Silva Pinto and Sà Correia coordination. Lisbon Municipal Archive


Creatività / PROGETTO / Creativity / DESIGN

e proprio vuoto urbano, uno spazio pubblico inutilizzabile, diviso a metà da una strada a circolazione veloce con quattro corsie, contribuendo così alla distruzione di tutto il potenziale di questo sito storico della città. Oltre il sontuoso Palazzo della Ribeira e la strada a quattro corsie, lo spazio verde in riva al fiume, negli ultimi decenni, è stato l'unico collegamento pedonale tra Cais Do Sodrè (la stazione dei trasporti fluviali e terrestri più frequentata della capitale) e Praça do Comercio, il cuore monumentale e istituzionale di Lisbona. Dal punto di vista funzionale, l'area funge da zona complementare adiacente a questi due centri, ma allo stesso tempo è una piattaforma di transizione tra i punti di partenza e di arrivo dei grandi flussi quotidiani di persone verso il centro della città. É a partire dalla tensione tra i diversi elementi presenti nello spazio della Ribeira das Naus (insieme abitato, bacino di carenaggio, lungo fiume) con i diversi strati geometricamente negativi rispetto alla quota della superficie attuale (bacino dell’Arsenale, pareti del bacino di riparazione), che si configura il progetto di Joao Nunes, Joao Gomez da Silva e Carlos Riba, vincitore del concorso indetto da Frente Tejo e Parque Expo, ultimato a metà 2014.

divided in half by a road to four lanes with fast traffic, thus contributing to the destruction of the whole potential of this historic site of the city. Besides the sumptuous Palace of Ribeira and the four-lane road, the green space along the river, over the past decades, was the only pedestrian connection between Cais do Sodre (the busiest station of river and land transport of the capital) and Praça do Comercio, the monumental and institutional heart of Lisbon; From a functional standpoint, the area serves as a complementary area adjacent to these two centres, but at the same time is a transition platform between the points of departure and arrival of the daily great streams of people to the city centre. It is from the tension between the different elements present in the space of Ribeira das Naus (dwellings, the dry dock along the river) with different layers geometrically negative with respect to the actual surface quota (the basin, the repair dock walls), which configure the project by Joao Nunes and Joao Gomez da Silva and Carlos Riba, who won the competition organized by Frente Tejo and Parque Expo, completed in mid-2014.

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Ribeira das Naus prima dell'intervento / Ribeira das Naus before the intervention © Duarte Belo

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Ribeira das Naus prima dell'intervento / Ribeira das Naus before the intervention

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Rappresentazione schematica delle trasformazioni temporali del waterfront / Scheme of temporal transformations of the waterfront PROAP/Global

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Per Nunes e Da Silva, infatti, Tempo e Paesaggio sono inscindibili tra loro, così come paesaggio e Trasformazioni Sociali vanno di pari passo. Il progetto per il restauro e la riqualificazione della Ribeira das Naus è molto importante per il ripristino del rapporto fondamentale tra forme urbane e fiume, dinamicità delle coste e dinamicità delle trasformazioni sociali di Lisbona. Non si tratta perciò di limitarsi a proteggere e rispettare il patrimonio storico dell'area ma di «restituire con l'Architettura del Paesaggio un'identità al luogo che trascende dal luogo stesso, trasformando l'opportunità di progetto in una rete di conoscenza e funzioni» (Open Session On Landscape 2016, Firenze). Obiettivo primario è quello di ripristinare la valenza storica di collegamento del sito con il fiume Tago, rigenerando la memoria del luogo a partire da quegli stessi elementi che sono sopravvissuti a secoli di storia e trasformazioni urbane, alcuni completamente sepolti (il "Caldeirinha"), altri parzialmente riscoperti (il bacino di carenaggio è stato

For Nunes and Da Silva, in fact, time and landscape are inseparable, as well as landscape and social transformations go hand in hand; the project for the restoration and redevelopment of the Ribeira das Naus is crucial for the restoration of the fundamental relationship between urban form and river dynamics of the coasts and dynamism of social transformations in Lisbon. It is not therefore to be limited to protecting and respecting the historical heritage of the area but to «give back with Landscape Architecture the identity to the place that transcends from the same place, transforming the project in opportunities for knowledge and networks of functions» (Open Session On Landscape 2016, Florence). Primary goal is to restore the historical linking significance of the site with the Tagus River, regenerating the memory of the place from the very elements that have survived to centuries of history and urban transformation, some completely


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La Ribeira das Naus oggi / Ribeira das Naus today

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Le fasi di scavo durante l'inizio dei lavori, I Segni del tempo / The excavation stages during the start of work, Signs of the time

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Planimetria di progetto / Project Plan PROAP/Global

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Creatività / PROGETTO / Creativity / DESIGN

riscoperto nel 1990 e in parte esposto nel 2002), dando loro una corretta lettura contemporanea. La riscoperta e l'integrazione di elementi archeologici, parzialmente interrati e potenzialmente determinanti alle caratteristiche dello spazio, danno forma al processo di rigenerazione Ribeira Das Naus. Attraverso la lettura del funzionamento e della stratificazione del paesaggio affiorano quelle componenti che possono essere considerate parti della struttura portante in quanto matrici culturali e naturali che regolano e indirizzano il mutamento. L'analisi storica diventa quindi di fondamentale importanza, quanto l'analisi dei flussi e delle dinamiche sociali contemporanee. L’architettura di questo spazio consiste nella contrapposizione di elementi fossili con elementi contemporanei, con il doppio significato di rivelazione delle diverse stratificazioni temporali presenti nello stesso luogo e di azione nell’utilizzazione dello spazio pubblico (circolazione, permanenza, permeabilità, contemplazione, infrastruttura). Interpretando il "Paesaggio come il Palinsesto" dalle tracce invisibili della

buried (the "Caldeirinha"), others partially rediscovered (the dry dock was rediscovered in 1990, and partially exposed in 2002), giving them a proper contemporary reading. The rediscovery and integration of archaeological items, partially buried and potentially determining the characteristics of space, shape the regeneration process Ribeira Das Naus. Through the operation of reading the landscape stratification emerge those components that can be considered parts of the bearing structure as cultural and natural matrices that regulate and direct the change; Historical analysis becomes crucial, as the analysis of flows and contemporary social dynamics. The architecture of this space is the juxtaposition of fossil elements with contemporary elements, with the double meaning of the revelation of the different layers of time in the same place and in the use of public space action (movement, residence, permeability, contemplation, infrastructure). Interpreting the "Landscape as the Palimpsest" of the invisible traces of

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Diagramma concettuale di progetto 1 / Concept diagram 1

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Diagramma concettuale di progetto 2 / Concept diagram 2


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Schema d'utilizzo e disposizione della calçada, pietre bianche / Pattern of use and disposal of calçada, white stones

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Schema d'utilizzo e disposizione della calçada, pietre nere / Pattern of use and disposal of calçada, black stones

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Il piano inclinato per il varo delle barche si evolve in prato / The Boat launch ramps evolving into lawns © Helena Palma

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Vista ovest della spiaggia sul Tago / West view of Tejo beach © Ana Marques

città (Joao Gomes da Silva, Aprile 2016, Open Session On Landscape, Firenze) si può ricostruire lo stretto legame con la storia di un determinato luogo. Ecco dunque che le antiche forme del waterfront ricompaiono, ma questa volta, in questo tempo, come grandi piani inclinati di prato rivolti verso il fiume Tago, la passeggiata lungo fiume è finalmente degna del ruolo di spazio pubblico e di incontro che oggi ricopre, il contatto con il fiume è ripristinato con una scalinata che scende fino all'acqua, che in caso di alta marea, può tornare a lambire l'antica linea di costa. I materiali della tradizione come la pavimentazione di calçada portoghese di ciottoli bianchi e neri ricuce il tessuto di questa nuova ma antica area con il resto della città, con una funzione in più... quella di segnaletica orizzontale per i percorsi pedonali e ciclabili che oggi la città necessita, a dimostrazione del fatto che l'autentica conservazione di valori è possibile tramite l'innovazione continua delle forme, delle funzioni o quanto meno del senso che viene loro attribuito, come non può esservi innovazione durevole e sostenibile se non sulla base di una gestione saggia e conservativa del patrimonio di risorse di cui dispone. «Quello che abbiamo fatto» affermano Gomes da Silva e Nunes «è stato mettere in luce un riferimento al passato che era nascosto, portando in superficie sottili indizi collegati alla storia navale del sito e ridisegnandoli in chiave contemporanea e rendendo fruibile lo spazio pubblico», il risultato è effettivamente un intervento di riqualificazione urbana e paesaggistica

the city (Joao Gomes da Silva, in April 2016, Open Session On Landscape, Florence), one can reconstruct the close link with the history of a particular place. Here, then, the old forms of the waterfront reappear, but this time, at this time, as a large inclined planes of lawn facing the river Tagus, the walk along the river is finally worthy of the role of public and meeting space that now plays, the contact with the river is restored with a staircase leading down to the water, which at high tide, can return to lap the ancient coastline. The traditional materials such as Portuguese calçada paving of white and black pebbles sews the fabric of this new but ancient area with the rest of the city, with one more function... the one of markings for pedestrian and bicycle paths that today needs the city, demonstrating the fact that the authentic preservation of values is possible through the continuous innovation of the forms, functions, or at least the sense that is given to them, as there can be no durable and sustainable innovation if not on the basis of a wise and conservative management of the assets of the resources available. «What we did» say Gomes da Silva and Nunes «was to highlight a reference to the past that was hidden, bringing to surface subtle clues connected to the naval history of the site and redesigning them in a contemporary way and making a usable public space», the result is actually an intervention


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Vari modi di vivere lo spazio pubblico / Different ways of living the public space © Guilherme Vieira

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Vista sul Tago dal molo delle attività commerciali / View of the Tejo form the Agencies Pier © Joao Nunes

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meravigliosamente riuscito e apprezzato dalle migliaia di turisti e cittadini che ogni giorno frequentano la Ribeira Das Naus. Sdraiati sulla rampa in pietra che scende verso il Tago, o anche con i piedi nell' acqua, facendo a piedi o in bicicletta il percorso tra la Piazza del Palazzo e il Cais do Sodre, seduti o addirittura sdraiati in costume da bagno sui nuovi prati, centinaia di portoghesi e stranieri ogni giorno sono lì, a dimostrazione che questo spazio sul fiume ora è anche il vostro.

of urban regeneration and landscape wonderfully managed and appreciated by thousands of tourists and citizens who daily attend the Ribeira Das Naus. Lying down on the stone ramp leading down to the Tagus, or even with your feet in the water, walking or biking the path between the Palace Square and the Cais do Sodre, sitting or even lying down in bikini on the lawns , hundreds of Portuguese and foreign are there every day, demonstrating that this space on the river is now also yours.

RIBEIRA DAS NAUS RIVERFRONT REDEVELOPMENT Competition. 1st. Prize DATA / DATE 2009-2014 LUOGO / SITE Lisboa, Portugal AREA 52.000 m2 DEVELOPER Frente Tejo / Parque Expo AUTORI / AUTHORS João Nunes, João Gomes da Silva, Carlos Ribas, COLLABORATORI PROAP / COLLABORATORS PROAP Ana Marques, Miguel Domingues, Miguel Coelho de Sousa, Magda Gonçalves, Bernardo Faria, Mafalda Silva, Nuno Jacinto, Sílvia Basílio, Inês Teigão, Raquel Coutinho, Helena Palma, David Fonseca, Manuel Ferreira, António Magalhães de Carvalho, Iñaki Zoilo, Sofia Bray, Andrea Battocchi COLLABORATORI / COLLABORATORS GLOBAL Filipa Serra, Leonor Cardoso, Pedro Gusmão, Susana Frazão ARCHITETTI / ARCHITECTS Miguel Chalbert, Pedro Cortez INGEGNERI / INGENEERS BETAR [Structures] PROMAN, Centro de Estudos e Projectos, SA [Structures] JOULE – Projectos, Estudos e Coordenação, Lda [Infrastructure] MJGR [Water Infrastructure] LIGHTPLAN - Consultoria, Luminotecnia e Engenharia, Lda [Lighting] 2016

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Livello medio mondiale del mare 1880-2007 / Annual world averages of the sea level from 1880 to 2007

Isole Caroline Nukuoro 2009 / Caroline Islands Nukuoro 2009

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Isole Tuamotu Apataki 2007 / Tuamotu Islands Apataki 2007

Isole Maldive Ari 2009 / Maldive Islands Ari 2009

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Bernardo Secchi il futuro si costruisce giorno per giorno Bernardo Secchi the future is built day by day


AUTHOR: Nicoletta Cristiani

Responsible for NIPblog Architect. She nourishes a keen interest in landscape architecture and contemporary art, communication and organization of exhibitions, events and workshops

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è una definizione del filosofo Edgar Morin che caratterizza in modo efficace la lunga attività di ricerca nel campo dell’Urbanistica e delle scienze del territorio di Bernardo Secchi: «l’Urbanista è una testa ben fatta, è una testa che sa tener conto della complessità del mondo, della società, e quindi non li divide in tante tranche da trattare una per volta, ma cerca di mantenere il carattere unitario dei fenomeni che investono la città e il mondo». In questa definizione, c’è tutto lo "stile" di Bernardo Secchi che, nella sua lunga carriera, ha avuto il grande merito di promuovere un avvicinamento dell’Architettura all’Urbanistica e dell’Urbanistica all’Architettura. Scomparso quasi due anni fa, egli ci ha lasciato un’eredità straordinaria, con la quale l’Urbanistica viene presentata «come un modo per costruire un progetto di Architettura, una città per l’Architettura e il territorio».

AUTORE: Nicoletta Cristiani

Responsabile NIPblog Architetto. Nutre uno spiccato interesse per l’architettura del paesaggio e l’arte contemporanea, la comunicazione e l’organizzazione di mostre, eventi e workshop

In questo volume, sono raccolti venti saggi, selezionati dalla curatrice dell’opera, Giulia Fini, dottoranda di ricerca presso il Politecnico di Milano, il cui filo conduttore è la costante ri-definizione dei nessi tra Spazio, Società e Progetto nelle varie fasi che hanno caratterizzato, da metà degli anni '60, le ricerche e le esplorazioni sul territorio e nella città di Bernardo Secchi. La curatrice dell’opera adotta un brillante artifizio per "rovistare" nella sterminata produzione di saggi, di articoli scientifici, di mappe interpretative e di minuziose ricerche preparatorie ai Piani redatti da Secchi, prima in Italia, (Jesi, Siena, Abano, Bergamo, Prato, Brescia, Ascoli Piceno), poi, nell’ultima fase della sua vita, all’estero (Marsiglia, Anversa, Rennes, Kortrijk, Bruxelles). Questo "viaggio nel tempo" ci restituisce il pensiero del grande urbanista nella sua continuità e coerenza e soprattutto ci restituisce quel saggio e prudente modus operandi di Secchi

che lo porta a distinguere con nettezza i caratteri della città "moderna" da quelli della città "contemporanea". Una città, quest’ultima, nella quale si rappresenta una nuova "forma del tempo" che, diversamente dalla città moderna, caratterizzata dalla forma della continuità, si distingue proprio come forma del "frammento". Nella città contemporanea, dice Secchi, la dispersione spaziale delle funzioni, la caoticità delle connessioni e la perdita di ruolo dei centri storici, favorisce un vorticoso fenomeno di "frammentazione" del paesaggio urbano e di cesure irreversibili con il vecchio sistema di relazioni prodotto dalla "città moderna", quella realizzatasi nelle città capitali degli Stati nazionali e territoriali. La sintesi del pensiero di Bernardo Secchi sta proprio nell’aver dato al fenomeno dell’espansione urbana, che

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here is a definition of the philosopher Edgar Morin that characterizes effectively the long research in the field of Urban Planning and territory sciences of Bernardo Secchi: «the Town Planner is a well done head, is a head who knows how to take into account the complexity of the world, of society, and therefore do not divide them into many tranches to be treated at a time, but tries to keep the unitary character of the phenomena that affect the city and the world». In this definition, there is all the "style" of Bernardo Secchi, who, in his long career, had the great merit to promote the approximation of Architecture to Urban Planning and vice versa. He died almost two years ago, left us an extraordinary legacy, with which the Town Planning is presented «as a way to build a project of Architecture, a city for Architecture and territory». In this volume are collected twenty essays, selected by the curator of the work, Giulia Fini, PhD student at the Polytechnic of Milan, whose main theme is the constant re-definition of the links between Space, Society and Project during the various steps that characterized, by the mid 60’s, research and exploration in territory and in the city of Bernardo Secchi. The curator of the book uses a brilliant artifice for "rummaging" in the endless production of essays, scientific 84

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articles, interpretive maps and detailed preparatory research to plans, drawn up by Secchi, the first in Italy (Jesi, Siena, Abano, Bergamo, Prato, Brescia, Ascoli Piceno), then, in the last phase of his life abroad (Marseille, Antwerp, Rennes, Kortrijk, Brussels). This "journey through time" gives us the thought of the great urban planner in its continuity and consistency and above all gives us back the wise and prudent modus operandi of Secchi, that leads him to distinguish with clarity the characteristics of the "modern" city than the "contemporary" city. A city, the latter, in which is represented a new "shape of time" that, unlike the modern city, is characterized by the shape of continuity, distinguishes itself as a form of "fragment." In contemporary cities, says Secchi, the spatial dispersion of functions, the chaos of the connections and the loss of the role of city centres, favours a vortex phenomenon of "fragmentation" of the urban landscape and irreversible ruptures with the old system of relationships produced by the "modern city", that realizes in the capital city of the national and territorial States. The synthesis of the thought of Bernardo Secchi lies in having given the sprawl phenomenon, which characterized the second half of the Twentieth century, a

personal interpretation which extends beyond the term of "widespread" city (invented by Francesco Indovina in the 70s) he affirms, in the definition of "contemporary city", the copresence of the image and of the shape of the ancient city and of the modern city. The value of this book is precisely to provide a coherent and clear explanation of the "way" in which Secchi comes, after nearly 60 years of study and research "in the field", this intuition that creates fertile ground for dialogue and meeting also with Architecture and Landscape Sciences. The text tells us that it is the same Secchi encouraging us towards this direction. «The future city, will, at every scale, be a fractal city, made of different fragments, but there is no reason why this can not be connoted overthrown in a satisfactory and quality project equal to those we have known for the ancient and the modern city». And it is precisely it’s own professional experience gained abroad, together with Paola Viganò, which allows Secchi to get out of the "red tape" Italian Town Planning and complete the innovation of its urban thought: in his later writings there is the seed of that Landscaping Town Planning, which devoted all their life the two great masters of the French Landscape School,


Il futuro si costruisce giorno per giorno / The future is built day by day Autore / Author: Bernardo Secchi

ha caratterizzato la seconda metà del Novecento, una sua personale interpretazione che, superando il termine di città "diffusa" (inventato da Francesco Indovina negli anni '70) afferma, nella definizione di "città contemporanea", la compresenza dell’immagine e della forma della città antica e della città moderna. Il pregio di questo libro è proprio quello di dare una coerente e chiara spiegazione del "modo" con cui Secchi arriva, dopo circa 60 anni di studi e ricerche "sul campo", a questa felice intuizione che crea un terreno fertile di dialogo e di incontro anche con l’Architettura e le Scienze del Paesaggio. Il testo ci racconta che è lo stesso Secchi a esortarci verso questa direzione. «La città futura, sarà, a ogni scala, una città frattale, costituita di frammenti differentemente connotati, ma non vi è alcuna ragione perché questo connotato non possa essere rovesciato in un progetto soddisfacente e di qualità

Editore / Publisher: Donzelli Editore, Roma

Edizione / Publication: 16 Dicembre/ December 2015

N° pag: 298

A cura di / Cured by: Giulia Fini

Prezzo / Price: 30€

pari a quelli che abbiamo conosciuto per la città antica e per quella moderna». Ed è proprio l’esperienza professionale compiuta all’estero, insieme a Paola Viganò, che permette a Secchi di uscire dalle "pastoie burocratiche" dell’Urbanistica italiana e completare l’innovazione del suo pensiero urbanistico: nei suoi ultimi scritti c’è il seme di quell’Urbanistica paesaggistica, alla quale dedicarono tutta la loro vita i due grandi maestri della scuola paesaggistica francese, Michel Corajoud e Jacques Simon. Dice, a questo proposito Secchi: « [...] gestione delle acque e aumento del manto vegetale, costruiscono l’opportunità di un grande progetto che non proceda in via incrementale, ma il coraggio della costruzione di un nuovo Paesaggio; un progetto che richiede rigore, coerenza e perseveranza. Si tratta di ridisegnare l’intero paesaggio e la sua architettura, come è stato per il ridisegno del paesaggio toscano da parte degli agronomi del Granducato, come prima era stato per il

ridisegno del paesaggio della bassa Lombardia con le marcite e le risaie, come è stato per il ridisegno del paesaggio olandese e di molti altri paesaggi europei e di altri continenti; un Paesaggio che nasce da una nuova relazione tra popolazione e territorio mediata da una nuova fase delle tecniche; costruito come quelli del passato ed altrettanto bello.» In una delle sue esperienze più importanti all’estero, poco prima di redigere il Piano strutturale di Anversa, Bernardo Secchi vince il concorso per il "Parco del XXI secolo", un progetto con grandi ambizioni metropolitane, situato nella parte peggiore della città belga. In quest’area molto povera della periferia di Anversa si è dato vita ad un progetto assai innovativo, rigenerando un luogo di 25 ettari dismesso dalle ferrovie belghe, lo Spoor Nord. Per dare l’idea della complessità dell’area di trasformazione, Secchi e i suoi collaboratori hanno inventato un concept significativo: "Villages et Metropoles", poiché

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Michel Corajoud and Jacques Simon. Secchi says, in this regard: «...water management and increasing the vegetation cover, the opportunity to build a big project that does not proceed in incremental steps, but the courage of the construction of a new landscape; a project that requires rigor, consistency and perseverance. It is to redesign the entire landscape and its architecture, as it was for the redesign of the Tuscan landscape by agronomists of the Grand Duchy, as first had been for the redesign of the lower Lombardy landscape with water meadows and rice fields, as it has been for the redesign of the Dutch landscape and many other European landscapes and other continents; a Landscape that comes from a new relationship between the population and territory mediated by a new phase of techniques; built like those of the past, and just as beautiful». In one of his most important experiences abroad, shortly before writing the Antwerp Structure Plan, Bernardo Secchi won the competition for the "XXI Century Park", a project with large metropolitan 86

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ambitions, located in the worst part of the Belgian city. In very poor area on the outskirts of Antwerp it has created a very innovative project, regenerating a site of 25 hectares, abandoned by the Belgian railways, the North Spoor. To give an idea of the complexity of the transformation, Secchi and his colleagues have devised a meaningful concept: "Villages et Metropoles", since it was necessary to build a new system of relations, because « [...] it was absolutely clear that the place of living together was not working and that living together was highly problematic». The result of an innovative idea was a park which helps to give a clear spatial structure to the entire city, in which are located the practical space of each day and at the same time an extraordinary space at metropolitan scale. Spoor North, today, has become a place of integration between people of different cultures, to meet and confront themselves, a place that improves the quality and healthiness of a part of the city of Antwerp. And it has also become a place of "recycling" of the buildings of the railways, of great quality,

becoming sports facilities, schools, cafes and small cultural centres. Bernardo Secchi could receive no better tribute, two years after his death, this book that collects his "thought", through continuous quotation of his design experiments in the field and his academic research aimed constantly to "innovate and redefine" the various definitions and forms of the contemporary city. This text will serve very much to all those who, in different roles and levels of university and professional training, are looking for seed and humus suitable for the renovatio urbis which formed the Bernardo Secchi lantern, illuminating with reliable light the path he drew us for the future: day after day.


era necessario costruire un nuovo sistema di relazioni, dal momento che « [...] era assolutamente evidente che il luogo del vivere insieme non funzionava e che vivere insieme era altamente problematico». Il risultato di quell’idea innovativa è stato un Parco che contribuisce a dare una struttura spaziale chiara a tutta la città, nel quale trovano spazio le pratiche di ogni giorno ed allo stesso tempo uno spazio straordinario alla scala metropolitana. Spoor Nord, oggi, è diventato un luogo di integrazione tra persone di differenti culture che lì si incontrano e confrontano, un luogo che migliora la qualità e la salubrità di una parte della città di Anversa. Ed è divenuto anche un luogo di "riciclo" degli edifici delle ferrovie, di grande qualità, che sono diventati impianti sportivi, scuole, caffè e piccoli centri culturali.

finalizzate costantemente a "innovare e ri-definire" le varie definizioni e forme della città contemporanea. Questo testo servirà moltissimo a tutti coloro che, nei diversi ruoli e livelli della formazione universitaria e professionale, cercano i semi e l’humus adatto per quella renovatio urbis che ha costituito la lanterna di Bernardo Secchi, illuminando di luce affidabile il percorso che ci ha tracciato per il futuro: giorno dopo giorno.

Bernardo Secchi non poteva ricevere omaggio migliore, a due anni dalla sua scomparsa, di questo libro che raccoglie il suo "pensiero", attraverso la continua citazione delle sue sperimentazioni progettuali sul campo e delle sue ricerche accademiche 2016

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