Anno VII - N. 91 - Novembre 2017 - Mensile - Registrazione Tribunale di Velletri 2-2010 del 22.01.2010 - Distribuzione gratuita
Congedo matrimoniale e permessi famigliari anche per chi sceglie le Unioni Civili Borse e scarpe Tutte le tendenze moda dalle sfilate autunno inverno 2017-2018
Andrea Camilleri Augura buon lavoro al “Velletri Book Festival�
SOMMARIO ATTUALITÀ
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4 Congedo matrimoniale e permessi famigliari anche per chi sceglie le Unioni Civili 7 Coldiretti pubblica la black list dei cibi più pericolosi: “Nocciole turche e pesce spagnolo nella lista nera” 8 Spada, padroni incontrastati della periferia romana 10 Lavoro, imprese, famiglia e pensioni. Ecco tutti i bonus contenuti nella Legge di Stabilità 2018
MODA 14 Borse e scarpe: tutte le tendenze moda dalle sfilate autunno inverno 2017-2018
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EVENTI & SPETTACOLO 2 Andrea Camilleri augura buon lavoro al “Velletri Book Festival” 26 Grande successo per la prima edizione del “Velletri Book Festival” 28
Teatro, Concerti e Mostre
RUBRICHE 6
Arte Enogastronomica
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Saggezza Popolare
19
Nonsololibri
20
Le grandi coppie nell’arte
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In tutti i sensi, come la musica
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News dal Commercialista
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Vengo Via con Te
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Numero 91 - anno VII Novembre 2017 Registrazione tribunale di Velletri 2/2010 del 22.01.2010
Editore: Blink di Ottavia Lavino Direttore Responsabile: Ottavia Lavino Progetto grafico e impaginazione: BLINK
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Hanno collaborato: Eugenia Belvedere, Maria Rita Cappucci, Ottavia Lavino, Roxana Matei
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Rubriche: Claudia Cirulli, Antonio Di Trento, Barbara Gazzabin, Renato Mammucari e Riccardo Pica
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Andrea Camilleri
Augura buon lavoro al “Velletri Book Festival” Eugenia Belvedere e Ottavia Lavino
“Vi meritate una medaglia!”
Quando arrivò la mail di invito, Eugenia ed io fummo prese da una gioia incontenibile. Avevo già avuto in passato la fortuna di intervistare il grande scrittore Andrea Camilleri, ma, essere ricevute nella sua casa, nello studio che tutti noi ammiriamo quando appare in tv, era una bella opportunità e una grande soddisfazione dal punto di vista professionale. Il professore ci ha accolte con gentilezza, mettendoci subito a nostro agio, tanto che la nostra intervista è diventata una chiaccherata confidenziale, attraverso la quale abbiamo percepito un’umanità e semplicità che solo i “grandi” posseggono. Fin dall’inizio ha dimostrato grande interesse per la nostra iniziativa incorragiandoci ad andare avanti consapevole delle difficoltà che si incontrano nel voler “fare cultura”. A lui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti e un grande abbraccio.
No, no non si preoccupi. Ora vorrei farle delle domande che da lettrice avrei sempre voluto farle Ma che non avete mai avuto il coraggio di fare.
Esatto! Vorrei chiederle qual è il libro che avrebbe tanto voluto scrivere lei Il libro che avrei tanto voluto scrivere, l’ho scritto. Diciamo che è “Il re dei Girgenti”. Poi ne ho scritto un altro che è quello che avrei voluto scrivere in tarda età, cosa che ho fatto infatti. Però non l’ho dato a nessun editore.
Quindi è qui da qualche parte in questa casa... No, non sta in questa casa. Ne ho fatte fare mille e cinquecento copie numerate, stampate a mie spese e l’ho mandate a miei amici.
Non possiamo sapere niente: di cosa parla, qual è il titolo? Il titolo è “Parla, ti ascolto”.
Un testo, un libro, se c’è, che ha odiato scrivere? Cosa ne pensa del Velletri Book Festival ? Signore mie cosa si può pensare! Se fossi il Papa vi benedirei, vi darei una benedizione speciale perchè iniziative così sono controtendenza. Oggi in Italia la lettura è calata, c’è un disinteresse nei confronti della cultura che fa impressione. Disinteresse da parte degli organi diciamo preposti. Iniziative come il “Velletri Book Festival”, sono sempre iniziative nate da un’idea di privati. Il fatto che paghiate l’affitto è un esempio, questo è andare contro. Voi ci mettete lavoro, fatica e questa è la ricompensa: pagate l’affitto. È desolante. Quindi spero che la vostra iniziativa abbia successo, tanto da durare nel tempo, e, vista la vostra impostazione di coinvolgere le scuole e il territorio e di non mirare alto, credo possiate riuscire. Il vostro non mi sembra il Festival di Mantova che è alla fine una passerella di scrittori. Lo so perché ho partecipato per tre anni, la vostra mi sembra una buo2
na idea, fondamentale e diversa da altri festival per il collegamento strettissimo con il territorio e la scuola. Parlate di libri ma non al vento. Se riuscite, meritate una medaglia al valore culturale. Non esiste in Italia, ma dovrebbero inventarla e darvela, anche perché la vostra iniziativa nasce da una sorta di generosità. Perché, facendo questa operazione, voi regalate cultura: non è che promuovete la coltivazione delle fave, anch’essa importante, ma a livello in cui si trova l’Italia sul piano culturale, credo che queste iniziative che nascono spontaneamente, sono da incoraggiare con l’augurio che possano moltiplicarsi. E fatemi sapere come è andata. ”
Grazie, parole bellissime professore che ci danno coraggio e nel contempo ci preoccupano: come se ci servisse tanto sostegno! Serve, serve. Non so se il fatto però di aver guardato verso la signora sia stato un problema per le riprese.
No, non c’è niente che abbia odiato o che sia stato costretto a scrivere, se non volevo non lo facevo. Vede, se mi chiedevano cose che non mi andava di scrivere, rifiutavo. Io non ho mai scritto una cosa controvoglia, perché non avrei saputo scrivere, mi sarei paralizzato. Non riesco neanche a scrivere cose che i miei lettori si affrettano a suggerirmi. Spesso succede che qualcuno mi avvicini o mi scriva: dottor Camilleri, allora le racconto questa storia che è accaduta al mio paese che penso potrà interessarla, ecco niente, cadono nel vuoto.
Se non avesse fatto lo scrittore, o il regista teatrale, si immagina cosa altro avrebbe potuto fare, chi sarebbe diventato?
Certo cara, l’ho sempre saputo. Deve sapere che io sono nato in un paese che è a un metro sopra il livello del mare. Chiaro? Quindi io mi addormentavo tutte le notti della mia infanzia e anche oltre, cullato dal rumore del mare, che è la cosa che mi manca più di tutte qui a Roma. Io nella mia bambinaggine vedevo sempre a casa mia ufficiali di marina, ammiragli, tanto che quando venne a trovare mia nonna Luigi Pirandello lo scambiai per un ammiraglio perché era vestito in divisa dell’accademico dei pari, e volevo entrare in Marina. Cioè volevo fare l’ammiraglio.
Giusto, aspirare sempre al massimo Una decina di anni fa a Portaportese vedemmo ad un banco una splendida divisa di ammiraglio, mia moglie disse: vuoi che te la compri e te la metti in campagna? Ecco, pensavo suggerisse per carnevale che era peggio Esatto! Comunque so benissimo cosa avrei fatto ma
non l’ho potuto fare perché divenni miope precocemente e quindi non avevo la vista necessaria per fare l’esame all’accademia navale di Livorno, però se fossi stato in regola l’avrei fatto.
Fortuna per noi però visto che abbiamo perso un ammiraglio ma guadagnato uno scrittore. Cosa ama leggere, Andrea Camilleri? Amavo leggere, mi tenevo informatissimo sulle novità italiane. Poi ho dovuto cedere per i problemi alla vista. Ci sono libri che rileggevo abbastanza spesso, come Faulkner, l’Ulisse di Joyce, Gadda, Sciascia, sono tutti su questo lato della libreria, e sopratutto Pirandello, che ovviamente è stato molto importante per me. Ho appena fatto il conto: tra radio, teatro e televisione ho messo in scena 40 volte Pirandello. Per esempio in radio ho fatto anche la riduzione dei romanzi per i giovani.
Un consiglio che darebbe ad un giovane scrittore oggi, soprattutto visto che escono qualcosa come 60 mila novità editoriali ogni anno, secondo lei cosa serve per fare un pochino la differenza? Quante ne escono?! 60 mila? Ai miei tempi ne uscivano molte di meno. Comunque consiglio di continuare a scrivere e di dare l’anima sulla pagina. Io non rileggo i miei romanzi, appena sono pubblicati tendo a dimenticarli. Provo una sorta di sofferenza a doverli riaprire, a doverli rileggere ad anni di distanza, soprattutto quando un maledetto traduttore cinese mi scrive per chiedere spiegazioni. E questo sia perché ci metto l’anima ma anche perché penso che non si riesce mai a dire compiutamente, al cento per cento, a dire quello che avresti voluto. Io mi sono quasi creato una mia scrittura, perché in quel modo riesco a toccare il 99 percento di quello che avrei voluto dire, con l’italiano resto sempre un po’ più sotto.
Come ultima domanda, una curiosità anche se mi vergogno un pochino a farla: li facciamo sposare Montalbano e la signorina Livia? Anche una unione civile. No, non si sposerà. Guardi l’ultimo romanzo di Montalbano è scritto, l’ho scritto undici anni fa e non si sposa.
Debbo dare questa brutta notizia a mia madre Me lo chiedono spesso. In Sicilia invece mi chiedono: ma pichì si mise co sta ginovese? Tempo fa ho ricevuto una cartolina che riproduceva la veduta di Boccadasse e diceva: Salvo, mi sono veramente stancata di te! Era una lettrice che mi scriveva da parte di Livia contro il povero Montalbano. Infatti è insopportabile, se fossi donna col cavolo che me lo sposerei uno come Montalbano. 3
Congedo matrimoniale e permessi famigliari anche per chi sceglie le Unioni Civili
Maria Rita Cappucci
Così la bozza del nuovo contratto degli statali. Il testo recepisce la legge Cirinnà ed estende permessi e congedi riconosciuti finora solo a chi convola a nozze Stessi congedi e permessi. Incluse le due settimane retribuite per l’eventuale viaggio di nozze. Così le unioni civili entrano anche negli uffici pubblici al pari dei matrimoni. È scritto nero su bianco nella bozza del nuovo contratto degli statali presentato i primi di novembre dall’Aran ai sindacati, al fine di “assicurare l’effettiva tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone delle stesso sesso”, come previsto dal comma 20 della legge 76 del 2016 sulle Unioni Civili. Il testo riguarda solo gli statali in senso stretto, ma è ovvio che su temi come questo, la Pubblica Amministrazione Centrale fa da «lepre» e detta le indicazioni che poi saranno estese agli altri comparti. “È bello - s’illumina Monica Cirinnà, senatrice Pd e anima della legge sulle unioni civili - : passo dopo passo questo Paese continua ad applicare l’articolo 3 della Costituzione che dice che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso”.
La bozza prevede anche i 15 giorni retribuiti per le nozze, significa che aumenteranno i coming out negli uffici pubblici?
La Cirinnà sorride: “Un ragazzo tempo fa mi scrisse: “Se esisto per lo Stato, esisto per tutti”; significa che tutti ti devono riconoscere, dalla famiglia al capoufficio, così diventa più semplice sentirsi liberi e fare coming out”. 4
Sindacati: novità per le donne vittime di violenza
Ma nella nuova bozza in discussione ci sono anche novità per le donne che hanno subito violenza di genere. Il governo, in applicazione della legge, prevede fino a 3 mesi retribuiti per le vittime, mentre i sindacati chiedono altri 3 mesi in aggiunta, non retribuiti, “perché vogliamo superare la legge e fare meglio”, spiega Salvatore Chiaramonte della Fp Cgil, che sottolinea come “in generale il confronto
permessi ad hoc (fino a 18 ore) per visite specialistiche.
Ferie solidali
Sì anche alle “ferie solidali”: i lavoratori statali potranno cedere, volontariamente e gratuitamente, parte dei propri giorni di riposo a colleghi in difficoltà. La ministra Marianna Madia ha anche annunciato che le graduatorie di concorsi pubblici in scadenza a fine anno resteranno ancora in piedi: una speranza risol-
Il ministro Monica Cirinnà madrina e sostenitrice delle unioni civili avuto con il governo sia stato finora positivo con un miglioramento complessivo in tutti quegli aspetti che riguardano gli istituti fondamentali dei diritti dei lavoratori”. L’obiettivo di entrambe le parti è quello di trovare un equilibrio tra ampliamento dei diritti e lotta agli abusi. Ecco, ad esempio, l’estensione delle assenze per malattia anche ai giorni di inabilità temporanea legata a patologie gravi, con la Cgil che chiede di affidare la titolarità della certificazione dei giorni al medico curante. O la possibilità di
ta “entro fine anno, nel “Milleproroghe” o con un emendamento alla legge di Bilancio”. E i 4 mila vincitori di concorso e i 150 mila idonei aspettano fiduciosi. Madia assicura anche un piano speciale per l’assunzione dei ricercatori negli ospedali di eccellenza e l’interpretazione più favorevole possibile delle norme per l’assorbimento dei precari. I sindacati puntano a chiudere l’accordo preliminare sul nuovo contratto entro Natale con l’invito della Cisl “a lavorare serratamente”, e l’invocazione della Uil per una “non stop”.
Arte Enogastronomica Daniele Ciani cianidaniele@tiscali.it
L’Orto di Paolo Nella nostra rubrica vogliamo iniziare a raccontare di piccoli produttori che sono la vera eccellenza del comparto enogastronomico. Produttori che con il loro km 0 portano sulle nostre tavole la qualità , la salute e il piacere di mangiare e bere bene. Paolo e Cristina sono due quarantenni che per passione si sono dedicati da qualche anno all’agricoltura, abbandonando il predente lavoro. Sfruttando una parte dei terreni ereditati dai nonni, hanno creato una piccola azienda a coltivazione biologica, che, oltre a soddisfare la passione, dà loro la possibilità di avere un riscontro economico. Il lavoro è faticoso ed impegnativo, perché, oltre a produrre, bisogna anche vendere. Con soli 3 ettari e mezzo di terreno di cui seimila metri a orto e i rimanenti coltivati a vigna, oliveto e piccolo frutteto, riescono, con particolari accorgimenti, ad avere una produzione costante di prodotti che consentono di soddisfare le richieste dei clienti e mantenere discretamente la famiglia. Tutto viene seminato a mano con semi biologici, a rotazione in modo da avere per un lungo periodo molti prodotti. Dalla primavera all’autunno avanzato, troverete nel loro banco, al mercatino “ColtiVendo” di via Rioli a Velletri, pomodori freschi, fagioli, fagiolini, zucchine romanesche e a novembre ancora ci sono fragole. Peperoni e friggitelli, che, piantati a maggio, ad ottobre ancora producono, cosi come gli spinaci. I broccoletti di rapa, seminati con semi che producono a sessanta o a centoventi giorni, o ad aprile, (in gergo aprilatici), producono ininterrottamente per 8 mesi. Dal tardo autunno, broccoli romaneschi e siciliani, cavolfiori bianchi, cappuccio rosso, bieta a costa, rape rosse e bianche, finocchi, verze, carote e non perdetevi nel periodo natalizio, le cipollette bianche. E poi tutte quelle verdure più strettamente stagionali come fave, piselli, asparagi, la catalogna, da cui vengono fatte le famose puntarelle, l’insalata iceberg con i suoi bei ceppi arricciati stretti. A proposito, tutte le insalate vengono piantate molto vicine in modo tale che i ceppi crescano compatti e tutta la parte interna sia sempre tenera e bellissima da vedere. Anche l’occhio vuole la sua parte! Una piccola serra, semplice, produce, anche ai limiti della stagionalità fagiolini, pomodori datterini, ciliegini e tondi lisci, lattuga e canasta. Ma Paolo ha pensato bene di non lavorare il terreno della piccola vigna, dove produce anche uva da tavola, per fare crescere in abbondanza le erbe spontanee come cicorie, cicoriette, ramoracce, crespino, borragine, raponzolo, pinpinella e caccialepre, ormai rare nei banchi dei super6
mercati ma sempre ricercate dai buongustai. È ovvio che al mercatino non ci sono solo Paolo e Cristina a proporre ortaggi e verdure di qualità ma tanti altri che con il loro sacrificio e dedizione portano queste delizie sulle tavole di chi vuole mangiare bene e sano.
Coldiretti pubblica la black list dei cibi più pericolosi: “Nocciole turche e pesce spagnolo nella lista nera” L’elenco si basa sui dati del Sistema di allerta rapida sui rischi alimentari e si riferisce al 2016 Maria Rita Cappucci Dalle nocciole turche al pesce spagnolo e vietnamita, alle spezie indiane. Sono solo alcuni dei cibi meno salutari per l’uomo che Coldiretti ha redatto ne “La classifica dei cibi più pericolosi”, presentata al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio ed elaborato sulla base del Rapporto del Ministero della Salute sul sistema di allerta Ue per rischi alimentari. In Italia, grazie a regole restrittive, siamo più cautelati. Al primo posto della black list il pesce spagnolo Il primato di questa lista stilata da Coldiretti va al «pesce dalla Spagna», risultato contenere «metalli pesanti» tra cui il mercurio e il cadmio. Tra i prodotti ittici spagnoli, Coldiretti ha indicato come contaminati «il pesce spada e il tonno». Il professor Giorgio Calabrese, presidente del Comitato Nazionale per la sicurezza alimentare, ha però precisato che, tra il pesce spagnolo, può essere tossico soltanto quello pescato lontano dall’Unione Europea, in particolare «negli Oceani», dove si registra una forte presenza di metalli pesanti a causa di diverse forme di inquinamento. Essendo stato pescato da navi spagnole, questo prodotto ittico è venduto in Italia come merce di origine comunitaria. Molti degli alimenti risultati tossici nell’Unione Europea l’anno scorso, provenivano da Paesi terzi. Ma alcuni di essi avevano avuto origine in Stati della stessa Ue, come la Spagna, la Polonia e i Paesi Bassi. Il non lodevole primato del pesce spagnolo nella classifica redatta da Coldiretti, è dovuto, per la precisione, al più alto numero di casi di allarmi per rischi alimentari (96) registrato dal Rasff l’anno scorso. Al secondo posto di questa classifica si collocano «i prodotti dietetici e gli integratori» provenienti dagli Stati Uniti, che contenevano «ingredienti e novel food non autorizzati (nell’Ue)», ma consentiti dalla legislazione americana. Terze nella graduatoria di pericolosità sono le «arachidi dalla Cina», che risultavano contaminate da «aflatossine oltre i limiti». Le aflatossine sono sostanze presenti in modo naturale nei cibi, soprattutto in quelli biologici, ma quando se ne assumono quantità eccessive, sono cancerogene. Nella classifica di Coldiretti queste sostanze risultano essere la causa di tossicità di diversi altri alimenti, tutti appartenenti alla categoria della frutta secca. In quarta posizione nella black list si posizionano i «peperoni dalla Turchia», nella cui coltivazione erano stati utilizzati «pesticidi oltre i limiti». La Turchia non è membro dell’Ue, ma costituisce con questa un’Unione Doganale. Quinti per pericolosità sono
i «pistacchi dall’Iran», anch’essi a causa delle aflatossine contenute in misura eccessiva. Sesti sono i «fichi secchi della Turchia», ugualmente per «aflatossine oltre i limiti». Settima tra gli alimenti più pericolosi venduti in Italia nel 2016 è la «carne di pollo dalla Polonia», per «contaminazioni microbiologiche», in particolare «salmonella». Ottave nella graduatoria di Coldiretti sono le «nocciole dalla Turchia», anche in questo caso a causa delle «aflatossine oltre i limiti». Per il medesimo motivo, none sono le «arachidi dagli Stati Uniti», e decimi i «pistacchi» dalla Turchia, che nel 2016 è stato il paese di origine del maggior numero di prodotti alimentari importati in Ue e non conformi ai requisiti di sicurezza (276). «Contaminazioni microbiologiche» sono state rilevate l’anno scorso anche in carni di pollo provenienti dai Paesi Bassi. Coldiretti ha riconosciuto che il rapporto del Rasff del 2016 ha denunciato anche casi di alimenti tossici italiani, ma nessuno di questi cibi si è classificato tra i primi quindici più pericolosi dell’anno scorso. Il commissario europeo per la Salute e la Sicurezza Alimentare, Vytenis Andriukaitis, non è parso particolarmente preoccupato per i pericoli alimentari rivelati dalla classifica di Coldiretti. Presente a Cernobbio, dove la «black list» è stata presentata, Andriukaitis ha sostenuto che l’esistenza dei dati su cui è basata quella classifica dimostra l’efficacia del Rasff. “Il Sistema di allerta europeo funziona – ha dichiarato il Commissario, di nazionalità lituana -. Gli standard di sicurezza (alimentare) europei sono comuni. Se un funzionario di un Paese scopre qualcosa che lo preoccupa, deve notificarlo immediatamente al Sistema di allerta rapida”. “Gli operatori – ha aggiunto Andriukaitis – sono obbligati a rimuovere dal mercato il cibo contaminato”.
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Spada, padroni incontrastati della periferia romana
Eugenia Belvedere
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Ad Ostia, quartiere del X Municipio di Roma, convivono due anime diverse. Prendendo la via del Mare si arriva direttamente sul litorale romano. Di fronte piazza dei Ravennati con il pontile che affonda i pilastri direttamente nel mar Tirreno, girando a sinistra, i palazzi, le aree pedonali del passeggio domenicale, i negozi affittati anche a 6 mila euro al mese. Girando a destra, salendo verso il nuovo porticciolo, palazzine sempre più anonime e negozi meno appariscenti. Due realtà che convivono a pochi metri di distanza l’una dall’altra, eppure così lontane. Ed è proprio in questa realtà che operano i clan criminali come quello degli Spada. Lo scorso 8 novembre due inviati di Nemo, il giornalista Daniele Piervincenzi e il film maker Edoardo Anselmi, sono stati violentemente aggrediti a Ostia da Roberto Spada, membro della famiglia Spada, nota alle cronache per diverse inchieste giudiziarie. Le immagini dell’aggressione a Piervincenzi, che ha il setto nasale rotto e una prognosi di 30 giorni, sono ormai virali. Per realizzare un servizio sul voto nel municipio di Ostia, Piervincenzi è andato davanti alla palestra gestita da Roberto Spada per chiedergli un commento sul suo sostegno a Casapound, adesione dichiarata sul suo profilo Facebook qualche giorno prima delle elezioni. Dopo aver risposto a diverse domande, improvvisamente Spada ha dato una violentissima testata a Piervincenzi e l’ha rincorso,
picchiandolo con un bastone. Poi, insieme a un’altra persona, si è diretto verso il film maker, sferrando calci e pugni. E mentre Roberto Spada viene trasferito in un carcere di massima sicurezza per aver aggredito il giornalista Rai, i suoi ‘trascorsi’ balzano all’onore della cronaca nazionale. È il sostituto procuratore di Roma, Michele Prestipino a dare di Roberto Spada una descrizione precisa: “Dal 2011 al 2015, ha compiuto oltre 40 episodi criminali tra alloggi comunali, stabilimenti balneari, schiaffeggiamenti in strada e usura ed estorsioni.” Uno dei loro affari principali, sempre secondo i magistrati, è infatti la gestione delle case popolari. Gli atti dei magistrati parlano spesso di scontri con altre famiglie criminali per il controllo di queste case, che spesso servono come residenza proprio ai componenti dei “clan”. La famiglia controlla anche diverse palestre.
Ma chi sono gli Spada? Famiglia numerosa di origine Sinti arriva a Roma negli anni Cinquanta e, secondo i magistrati che negli anni hanno indagato su di loro, i capi della famiglia sono anche i leader di un’organizzazione criminale che estorce il pizzo ai commercianti della zona, intimidisce i gruppi di criminali rivali e gestisce l’assegnazione delle case popolari. Circa una dozzina tra membri della famiglia Spada e loro alleati sono stati condannati per tre volte nel corso degli ultimi tre anni e tutte e tre le volte con l’aggravante del metodo mafioso, la prima nel 2016, altre due nel 2017. Gli Spada, come scriveva il Gip di Roma Anna Maria Fattori due anni fa, sono un ‘clan’ che sta sostituendo il potere già detenuto dalla famiglia Fasciani con la quale era alleata. Gli Spada, che nel tempo si sono fatti forti dei rapporti con i Fasciani, messi fuori gioco dalle sentenze che hanno smantellato il clan che gestiva gran parte del malaffare, hanno preso possesso delle case popolari di gran parte di Ostia Ponente.” A Ostia Nuova la gestione del ‘pizzo’ e delle case popolari passò quindi agli Spada. E così, mentre anche i dirigenti del comune scappano e chiedono di non essere assegnati al Decimo Municipio, Ostia, dopo gli arresti di Mafia Capitale e il commissariamento del municipio ha forse la sua opportunità di riscatto? Le manifestazioni in piazza, dopo l’aggressione subita dal giornalista Rai, hanno messo ancora più in evidenza i due lati dello stesso quartiere capitolino: da un lato chi chiede legalità, dall’altro chi giustifica e difende le famiglie criminali.
Descrizione
X Municipio Ostia
Ostia è un quartiere enorme nel comune di Roma. Ha 230 mila abitanti e se fosse una città sarebbe la 14esima più grande d’Italia. Il Municipio X di Roma, in cui si trova Ostia vera e propria, è un’area che comprende quartieri residenziali come Infernetto, Malafede, Dragona e Dragoncello, e aree turistiche come il Lido di Ostia, la “spiaggia di Roma”, che attrae ogni estate decine di migliaia di romani.
La Nuova Ostia Passando in auto tra i viali della zona bonificata per volere di Benito Mussolini, si passa dagli appartamenti extralusso affacciati sul mare al quartiere popolare chiamato Nuova Ostia. Negli anni settanta grazie al Partito Comunista molti ottennero le case popolari a Nuova Ostia dopo una manifestazione organizzata in Campidoglio nel 1972. Erano originari del Sud Italia, figli di un sottoproletariato urbano e stigmatizzati come “baraccati”. Vivevano in case rudimentali costruite nelle zone dell’Acquedotto Felice e dell’Alessandrino. Scesero in campo attivisti politici, parroci, sociologici, esponenti di questo o quel movimento per far ottenere abitazioni decenti ai nuovi romani. Ma dall’assegnazioni in poi, nessuno controllò più come andassero le cose nel quartiere che prese il nome di Nuova Ostia, le baracche erano state abbattute e questo bastava, si ritenne, per chiudere una parentesi fatta di battaglie politiche. Furono circa 4.000 i “baraccati” che, sostenuti dal Partito Comunista e dai comitati del quartiere, occuparono i 1.300 appartamenti già costruiti ma rimasti per anni invenduti. Le case furono assegnate dai militanti della sezione locale del PCI che organizzarono anche i lavori per gli allacci delle utenze. Milletrecento appartamenti divisi in 6 lotti che dal 1972 il Comune di Roma li affitta,a prezzi agevolati, da società riconducibili alla famiglia Armellini.
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Lavoro, imprese, famiglia e pensioni
Ecco tutti i bonus contenuti nella Legge di Stabilità 2018 La manovra, che vale circa 20 miliardi di euro, è stata approvata dal governo il 16 ottobre e sarà convertita in legge entro il 31 dicembre 2017
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Sarà una manovra da 20 miliardi di euro circa, di cui ben 15,7 miliardi servono soltanto per neutralizzare le clausole di salvaguardia, cioè gli aumenti automatici dell’Iva concordati in passato dal governo italiano con l’Europa, per ottenere in cambio un po’ di flessibilità sui conti. E’ la Legge di Stabilità per il 2018, varata nelle scorse settimane dall’esecutivo, che definisce i contorni della finanza pubblica per il prossimo anno e che si concentra su poche misure fiscali e di spesa. “Una manovra snella, che sarà utile per la nostra economia”. Così ha dichiarato il premier Paolo Gentiloni, che ha sottolineato la rilevanza delle misure sul lavoro, in particolare per i giovani e per la competitività delle imprese. Tra le novità introdotte, anche i bonus per le famiglie e i giovani. Ecco, di seguito, una panoramica sui provvedimenti inclusi nella prossima manovra. Contributi dimezzati per i giovani Per incentivare le assunzioni, tornerà il prossimo anno lo sgravio sui contributi per le aziende che reclutano nuovi dipendenti con un contratto a tempo indeterminato. Le agevolazioni saranno contentrate sui giovani con meno di 35 anni e consisteranno nel dimezzamento della contribuzione previdenziale per 3 anni, con un tetto massimo di 4mila euro per ogni dipendente assunto. Al Sud, lo sgravio contributivo sarà del 100%. Statali E’ previsto il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, dopo anni di blocco degli stipendi. Nei giorni scorsi è stata annunciata anche l’assunzione di 7.900 statali, per lo più tra le Forze dell’Ordine. Tra i dipendenti pubblici che beneficeranno dei maggiori aumenti ci sono i dirigenti scolastici. Per i presidi, è previsto un incremento della retribuzione sui 400 euro lordi. Per i docenti universitari, invece, gli scatti retributivi diventano biennali e non più triennali. Detrazioni per abbonamenti a bus e treni Uno sconto sull’irpef è previsto anche sulle spese sostenute per gli abbonamenti ai servizi di trasporto locale, sempre con una detrazione del 19% che verrà calcolata su un importo massimo di 250 euro. Bonus Irpef Si amplia di un po’ la platea dei beneficiari del Bonus Irpef, cioè lo sconto sulle tasse di 80 euro al mese, oggi destinato a chi guadagna meno di 24mila euro annui (1.500 euro netti). Il livello di reddito al di sotto del quale si ha diritto al Bonus Irpef salirà a 24.600 euro annui. Il Bonus scenderà gradualmente al di sopra di questa soglia, fino ad annullarsi completamente una volta raggiunti i 26.600 euro lordi (oggi il tetto massimo è fissato a 26mila euro). Reddito d’inclusione Viene stanziata una somma di 1,5-2 miliardi di euro per il fondo contro la povertà destinato al Reddito di Inclusione (il sussidio universale per i non abbienti introdotto da una legge approvata quest’anno). Pensioni In materia di previdenza, gli interventi dell’esecutivo sono limitati a un mini-sconto sull’accesso all’Ape Social: le donne con figli potranno ritirarsi
fino a due anni prima della soglia prevista per gli uomini (63 anni), con uno sconto di 6 mesi per ogni figlio partorito durante la carriera. Sconto fiscale alle polizze anti-calamità Nella Legge di Bilancio, c’è una detrazione del 19% per i premi versati nelle polizze che proteggono dalle calamità naturali come le alluvioni. Bonus Giardini Viene introdotta per la prima volta una detrazione del 36% sull’irpef per le spese affrontate per la cura di giardini e terrazzi. Fattura elettronica tra imprese La caccia a nuove risorse non poteva che partire dall’ormai citata immancabile lotta all’evasione, cavallo di battaglia praticamente di tutte le ultime manovre economiche. E tra i provvedimenti più importanti a cui si sta dunque lavorando in questo senso in vista della prossima legge di bilancio ci sarebbe l’obbligo di fattura elettronica anche tra i privati. Tutto dipenderà però dall’eventuale via libera sulla questione che dovrebbe arrivare da Bruxelles, il cui semaforo verde consentirebbe una deroga per estendere al mondo “business to business”, ossia quello del rapporto fra imprese, l’obbligo appunto della ‘e-fattura’. L’obbligo di fatturazione elettronica dovrebbe essere introdotto gradualmente, prima per le imprese del comparto petrolifero (dal 1° luglio) e poi per le aziende di tutti gli alti settori (dal 1° gennaio 2019). E il bonus bebè nella Manovra? È al centro delle polemiche degli ultimi giorni l’assenza nel testo della Manovra del bonus bèbè, mentre sono confermati il bonus nido e quello per le mamme. Proroga in vista anche per il bonus da 500 euro per i 18enni da richiedersi quando si raggiunge la maggiore età. Più soldi per formazione e borse di studio Da segnalare anche l’incremento di 2 milioni di euro del fondo sociale per occupazione e formazione per promuovere e coordinare l’integrazione dei servizi, delle attività formative, della scuola e del lavoro. Sono 10 i milioni in più da destinarsi al fondo statale per le borse di studio universitarie. Bonus per la Casa Saranno confermate per il 2018 anche le agevolazioni fiscali sulla Casa: • • • •
Ecobonus (65%) per interventi di risparmio energetico, Bonus ristrutturazione (50%) per interventi di manutenzione, ristrutturazione e recupero di edifici esistenti, Bonus Mobili (50%) per acquisto di mobili, arredi e elettrodomestici, Sisma bonus (70%-80%) per interventi antisismici su edifici ubicati nelle zone sismiche ad alta pericolosità. Maria Rita Cappucci 11
Una calza per ogni patologia: da PharmaMedical uno specialista ti prescriverà quella giusta Importanza ed efficacia della calza elastocompressiva nel trattamento della insufficienza venosa degli arti inferiori Le varici degli arti inferiori hanno una incidenza molto significativa nelle popolazioni dei paesi industrializzati, con significativa prevalenza nel sesso femminile. Le vene varicose possono manifestarsi con molteplici quadri sintomatologici che vanno da semplici inestetismi fino ad arrivarea situazioni estreme di grave insufficienza venosa con lesioni ulcerative delle gambe. Negli ultimi 15 anni la flebologia, branca della medicina che si occupa di queste problematiche, ha effettuato notevoli progressi in questo ambito, con ampie possibilità di prevenzione e cura delle varici. Il trattamento delle varici, in accordo con l’attuale trend del Servizio Sanitario Nazionale, avviene quasi esclusivamente in regime ambulatoriale, con ampie possibilità di prevenzione e cura da parte del flebologo. Le metodiche utilizzate, tutte ambulatoriali, sono estremamente variegate e comprendono la scleroterapia, il trattamento laser, la radiofrequenza, la chirurgia, l’elastocompressione. In questo ambito l’elastocompressione con calza elastica, rappresenta un importante presidio sia preventivo che terapeutico che contribuisce in maniera molto efficace al miglioramento dell’insufficienza venosa degli arti. Nell’ultimo decennio vi è stata una significativa evoluzione da parte dell’industria nel confezionamento delle calze elastiche con un notevole miglioramento del prodotto finale sia dal punto di vista della qualità, del comfort edell’aspetto estetico per le nostre pazienti. Una buona calza elastica, se utilizzata in maniera corretta, modifica in maniera sostanziale il decorso della malattia varicosa e genera grande soddisfazione da parte della paziente per il miglioramento della propria qualità di vita. L’elemento vincente di questa strategia terapeutica sta nella corretta prescrizione di questo presidio medico, che deve essere effettuata in maniera peculiare dallo specialista flebologo. Ogni paziente, in base al proprio quadro sintomatologico, può giovarsi della calza elastica
purchéquest’ultima abbia le caratteristiche adeguate per le sue gambe. È fondamentale l’indicazione e la prescrizione da parte del medico flebologo che decide il grado di compressione e la misura della calza in maniera personalizzata per ogni paziente. È bene ribadire che per ottenere dei buoni risultati terapeutici bisogna affidarsi al parere ed alla prescrizione dello specialista flebologo, un professionista in grado di trattare a 360 gradi i suoi pazienti flebopatici e che spesso viene scavalcato da pubblicità televisive e del web che promettono risultati miracolosi mediante l’uso di presidi di pessima qualità e che non hanno nessun fondamento scientifico. In conclusione la calza elastica, ad oggi, rappresenta un insostituibile presidio terapeutico che permette di raggiungere significativi miglioramenti della sintomatologia varicosa e dell’insufficienza delle gambe purché la prescrizione, come tutti i trattamenti terapeutici, non sia frutto di improvvisazione ma venga indicata in maniera personalizzata dallo specialista che conosce e segue negli anni il paziente flebopatico.
Dottor Claudio Ravagli Specialista in Chirurgia Vascolare Iscritto al Registro Italiano dei Flebologi
Via Lata 251 Velletri
Orari: 8.30 – 13.00 / 15.00 – 19.00 tel: 06 9640001 email: artemisiamedicalcenter@gmail.com 13
Borse e scarpe: tutte le tendenze moda dalle sfilate autunno inverno 2017-2018
Scarpe bianche Loafers bianchi con lunghi abiti di velluto nero, scarpe a punta color neve con tailleur di lana grigio antracite, ankle boots in velluto total white con maxi dress di vernice color borgogna. Quest’inverno indosseremo le scarpe bianche come non abbiamo mai fatto prima.
Roxana Matei
Borse di pelliccia Dopo avervi parlato dei colori e dei capi “must have”, non potevano mancare all’appuntamento scarpe e borse, accessori che danno il tocco finale al vostro outfit . Ecco le ultime novità. Anfibi Primadonna
Stivali e stivaletti Stivali alti sopra le ginocchia, sono indispensabili per questa stagione. Anche se originariamente creati come calzature maschili, da equitazione e militari, oggi tornano ad essere delle calzature femminili da indossare con tutto: minigonne, jeans skinny, leggings o abiti corti. Tornano di moda anche gli stivaletti con fibbie, lacci e pom pom, dal tacco maxi, mini o a stiletto. Che siano black o color argento di ispirazione futurista, sono un capo da indossare in ogni occasione e per tutti i gusti e stili.
Sneakers I tacchi saranno anche le scarpe più desiderate dalle donne, ma quelle più indossate sono senza alcun dubbio le sneakers. Sportive quanto basta, in queste stagione sono diventate eccentriche, dai dettagli unici che le hanno rese icone incontrastate dello street style adatte ad ogni occasione. Dimenticate, perciò, le classiche scarpe da ginnastica total white: dopo aver visto come indossarle con la gonna, se volete essere alla moda, non potete che scegliere
Anfibi
Riescono a ricordare la morbidezza di un orsetto di peluche dando comunque un tocco di classe al guardaroba essendo dei capi preziosi nonostante l’utilizzo di pellicce eco. Queste borse pelosissime non passano inosservate anche grazie ai colori vivaci come il rosso, verde, giallo e rosa, ma anche grazie alle borchie, nappe e frange sbarazzine.
Cartelle Cartelle, maxi tote e shopper in totalblack Le borse nere e grandi, in stile molto professionale per donne forti ed in carriera concedono poco spazio ai colori, solo un tocco di pelliccia per alcuni stilisti, per il resto è “permesso” solo il logo o qualche fibbia color oro o argento. Vedi Carpisa, NeroGiardini o Angelina Borse.
una versione alternativa.
Anfibi Anche gli anfibi i tornano ad essere protagonisti essendo scarpe ideali con jeans ma anche con abitini da sera, magari nelle versioni con strass, borchie e paillettes. Insomma gli anfibi militari piacciono a tutti e stanno bene su tutto e vi sono ormai talmente tanti modelli da poter accontentare tutti i gusti. Vedi Dr. Martens, Primadonna, Jimmy Choo.
Marsupi
Angelina borse
Nerogiardini
Pantofole
Molto più simili ad una borsa da cintura che ai classici marsupi sportivi sono comodi da indossare non solo come cintura ma anche come un clutch a mezza luna che danno un tocco elegante all’intero look.
Rotonde
Stranamente resistono sul podio anche per la stagione invernale, arricchite di pellicce e dettagli colorati, ma anche semplici e stringate.
Pare che alcuni stilisti si siano annoiati della classica forma rettangolare o a trapezio delle borse e hanno deciso di passare a forme rotonde. Per lo più sono a tracolla e in versione mini. Vedi Chloè e Mulberry.
Multiple Si sa che molte donne non hanno mai abbastanza borse e anche quando ne indossano solo una pare che non sia sufficiente. Non temete! Gucci e Fendi hanno ben pensato di presentare sulle passerelle borse multistrato o outfit che permettono di indossare più di una borsa alla volta. Chloe borsa rotonda
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Pittarosso
RZ_Gucci-bag
Prada borsa pelliccia
Proenza Schouler stivaletto
Sneaker pom pom
Sneakers Prada
Oscar Tiye stivaletto argento
Fendi borsa pelliccia
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Tutela del Patrimonio familiare ed aziendale
Incontro molto partecipato a Velletri con la BPLazio Pianificare il passaggio generazionale a tutela del patrimonio di famiglia ma anche dell’azienda, questo l’invito emerso chiaramente dal convegno “Sostenere la crescita delle famiglie e delle imprese” organizzato dalla Banca Popolare del Lazio insieme ad ARCA Fondi sgr e la società di consulenza Kleros lo scorso giovedì 16 novembre a Velletri. L’appuntamento, fortemente voluto dal management della BPLazio, si è concentrato sui nuovi strumenti di risparmio PIR(Piani Individuali di Risparmio), che oggi rappresentano anche un veicolo di grande spinta al mondo della piccola e media impresa, e soprattutto sulla necessità di programmare in modo lungimirante la gestione del patrimonio, sia per quanto riguarda la corretta impostazione del passaggio degli “asset familiari”, ma anche focalizzando l’attenzione sulla necessità di valutare per tempo e correttamente il transito generazionale del “capitale aziendale”. L’apertura del convegno, moderato dalla giornalista de L’Espresso Paola Pilati, è stata affidata si saluti del neopresidente della BPLazio Edmondo Maria Capecelatro mentre l’Amministratore Delegato Massimo Lucidi si è concentrato sulle motivazioni della giornata e sui risultati dell’Istituto: “La nostra si conferma una realtà solida e redditiva, come emerge dagliindici di carattere oggettivo come il CET 1 o il free capital, che ammonta a oltre 122 milioni di euro; e soprattutto da alcune analisi del trend delle nostre azioni, con un valore sempre in crescita fino ai 36,92 euro di oggi, che negli ultimi 10 anni hanno generatouna redditività media complessiva pari al 4,56%, contro il 3,90% di media del BTP decennale”. Una base di partenza ottima per
Il tavolo dei relatori (da sx) Doria, Bini Smaghi, Capecelatro, Lucidi, Pilati 16
le sfide future, accennate così da Lucidi: “La Banca Popolare del Lazio, appena inserita dal settimanale Panorama tra le 400 imprese italiane in cui si lavora meglio a detta di dipendenti e dirigenti, ha quindi i numeri per proporsi come elemento aggregante, se troveremo soggetti che hanno la volontà di fare del cammino insieme a noi siamo pronti ad accoglierli, purché si lavori con sintonia ed umiltà”. La parola è passata quindi a Simone Bini Smaghi, vice direttore generale di ARCA Fondi sgr, che ha approfondito i principali temi dell’economia nazionale e globale del momento, introducendo il ruolo dei PIR e la loro importanza per le persone così come per le piccole e medie imprese italiane, bisognose di capitali freschi per agganciare la ripresa economica che comincia a intravedersi. Le peculiarità dei PIR e le caratteristiche inerenti le agevolazioni di natura fiscale, sono stati gli argomenti che hanno introdotto in parte l’intervento finale di Massimo Doria, presidente della società di consulenza Kleros. Doria ha portato infatti la platea a fare un viaggio in un film dai diversi finali, tutti a doppio binario in funzione delle diverse scelte possibili relative alla gestione del proprio patrimonio. Il tema è quello del passaggio generazionale ma soprattutto della programmazione ereditaria, che intacca patrimoni personali ma anche aziendali. Siamo infatti in un momento ancora molto favorevole per la programmazione, da attuare con strumenti di diverse professionalità finalmente concentrati in un solo luogo come può essere la Banca Popolare del Lazio.
Nonsololibri
Saggezza Popolare Avv. Renato Mammucari avv.mammucari@libero.it
Eugenia Belvedere e Silvia Ciriaci e.belvedere@gmail.com - silviaciriaci@tiscali.it
Il dado è tratto! Troppo complessi e numerosi sono i pensieri che il solo nome di Giulio Cesare (101-44 a.C.) suscita in tutti noi, riassunti nella figura di quel grande stratega e diplomatico che riuscì a fondare un Impero che immancabilmente finiva per confondersi con la sua stessa persona. Basti pensare che il suo successore Augusto assunse come nome personale quello di Cesare così elevandolo a simbolo indiscusso del potere terreno e Tiberio lo cristallizzò addirittura nel celebre detto “Date a Cesare quel ch’è di Cesare e a Dio quel ch’è di Dio”. Riepiloghiamo sommariamente la vita di Cesare che, compiuti studi fondati soprattutto sulla cultura greca, venne costretto da Silla quale feroce avversario di suo zio Mario a peregrinare dall’Asia alla Bitinia, e solo dopo la morte del dittatore riuscì a tornare in Italia facendo nascere con Crasso e Pompeo il primo Triumvirato di cui divenne Console. Morto Crasso nella guerra contro i Parti che, per ironizzare quella sua inesauribile avidità di ricchezza, lo uccisero facendogli colare oro liquido in gola, Pompeo venne nominato Consul sine collega così mettendo fine al patto del Triumvirato e ingiungendo a Cesare, che si trovava nella Gallia Cisalpina, di sciogliere l’esercito e tornare a Roma come un comune cittadino. Per tutta risposta Cesare il 10 gennaio del ‘49 a.C. alla testa delle sue Legioni varcava il Rubicone, ideale confine al di là del quale non era permesso spostarsi con un esercito; per la verità la tradizione riferisce di una grande titubanza di Cesare ad attraversare quel fiume ma, di fronte ad un passo in avanti compiu-
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Cesare passa il Rubicone
to dal cavallo, sul quale era in sella, ruppe gli indugi esclamando appunto “Il dado è tratto!” (alea jacta est!) ossia presa una decisione non si può più tornare indietro così come in quel tipico gioco, all’epoca molto in voga, una volta gettato sul tavolo il proprio dado non si poteva far altro che aspettare di vedere quale numero la sorte aveva riservato. Fu così che con grande rapidità Giulio Cesare vinse la guerra civile mettendo in fuga Pompeo che dovette rifugiarsi in Oriente; episodio che Dante sintetizzò nel VI Canto del Paradiso con questi sintetici quanto suggestivi versi: “Quel che fé poi ch’elli uscì di Ravenna / e saltò Rubicon, fu di tal volo, / che nol seguiteria lingua né penna”.
Repertorio dei matti della città di Roma
Tutti romani tutti romanisti
A cura di Paolo Nori -Editore: Marcos y Marcos Ristampa 2016
di Andrea Cardoni edito dalla Marcos y Marcos
Passeggiando per le strade di Roma, alla scoperta dei luoghi della città eterna, il visitatore potrebbe imbattere in qualche libreria o mercatino di testi usati interessato a sfogliare libri di vario genere, da quelli della tradizione popolare, che, tra realtà e leggenda narrano le storie di Roma e dei romani suoi figli, alle varie guide della città. La lettura che propongo è un libro molto divertente, dal titolo “Repertorio dei matti della città di Roma” a cura di Paolo Nori. Si tratta di una passeggiata ideale, non soltanto tra i luoghi della città, ma di un percorso sentimentale tra gli aneddoti dedicati ai matti capitolini, e ad alcuni dei personaggi della storia popolare di Roma. Il curatore Paolo Nori scrive le follie delle persone, che, con i loro comportamenti un pò sopra le righe, hanno reso la vita più vivace e meno noiosa nei quartieri romani. Come non si può sorridere allorquando, come si legge nel “Repertorio”, una tipa, dopo aver provato la crema anticellulite in faccia per avere un effetto tonico antirughe, alla gente dice: “sta crema è magica. Avete visto quanto so’ tonica?” Nel libro vi sono anche curiosità legate ai personaggi sia reali che della tradizione come: Eliogabalo, Pasquino, Cavallo pazzo e molti altri. Non manca il riferimento puntuale alla passata movida della dolce vita, come il famosissimo bagno notturno dove una bionda prosperosa che si era buttata tutta vestita dentro la fontana di Trevi, con accento straniero chiamava “MarcelloMarcello… “. E’ notorio che a Roma la fede calcistica è più importante di ogni altro credo. Per i romanisti sarebbe meglio dimenticare il difensore giallorosso CésarGòmez da due anni alla Roma con un contratto da ottavo re, con una sola presenza in campionato e batosta al derby. Un tifoso gli disse: “ A CésarGòmez se c’hai’ na penna te faccio l’autografo”. Di stile scorrevole, questo libro è un portatore sano di ilarità, che si presta ad essere letto tutto di un fiato, magari dopo una piacevole passeggiata ai Fori Imperiali. La Lettrice
Ha giocato solo 81 minuti con la maglia giallo rossa eppure si è meritato di essere al centro del libro di Andrea Cardoni ‘Tutti romani tutti romanisti’, edito dalla Marcos Y Marcos. Cesar Gomez, forse spagnolo forse no, è passato alla storia come l’acquisto più sbagliato tra gli acquisti sbagliati della Roma. Intervistando tifosi, calciatori e allenatori, Andrea Cardoni, partendo dalla figura di questo giocatore campione in Spagna, disastro a Roma, porta alla luce altre storie, alcune buffe, altri tristi, tutte accumunate dall’amore per la squadra giallo rossa. Perché la Roma non si discute, si ama. Partendo da quella leggenda cha ha iniziato a girare venti anni fa a Roma, di quel tifoso che andò a Trigoria al campo di allenamento della Roma, fermò la macchina di Cesar Gomez e gli disse: “A Cesar Gomez se ciai na penna te faccio l’autografo”, Cardoni, antropologo e documentarista, riporta innumerevoli racconti di un calcio che forse non esiste più, il calcio romantico. Di quella volta che un autobus cambiò strada per accompagnare sotto casa l’ex massaggiatore della Roma Giorgio Roma. O di quando è morto Dante. Come chi è Dante?! “Io ancora mi ricordo Dante, quello che si è inventato DajeRomaDaje”. Sul romanticismo perso nel calcio commenta Andrea Cardoni stesso, intervenuto alla prima edizione del “Velletri Book Festival”: “Non so se c’è un calcio romantico, forse lo siamo noi che lo andiamo a cercare perché lo colleghiamo a ricordi a cui siamo legati. Piuttosto se si parla del mito, forse nostalgico, del calcio come una volta, mi viene in mente quello che ha detto Paolo Sollier l’anno scorso a Bologna in un evento che si intitolava “Parole e pallone”, quando disse: “Non è vero che il calcio di prima era più raccontabile: è solo che oggi tutti sanno tutto di tutti e non c’è più il mistero intorno al giocatore”. Quello che c’è di diverso oggi, forse, è proprio questo: da una parte i giocatori sono sempre più irragiungibili, dall’altra sono sempre connessi ai social, raccontando tutto di sé, levando forse quell’aura di mistero che in passato li rendeva eroi. La Libraia 19
Grandi coppie nell’arte Barbara Gazzabin
George Sand e F. Chopin Quadro d’insieme Poche e rare, ma emblematiche le presenze femminili a cavallo tra ‘700 e ‘800. Personaggi straordinari considerando le coordinate storico-politiche e culturali del tempo. D’altronde l’esiguità numerica è comprensibile. Bisognava aver respirato l’ossigeno settecentesco dell’ “Enciclopedia” ed essersi nutrite del vento della libertà con tutti i non sensi che il tempo e gli avvenimenti incalzanti comportava. Solo così si poteva avere un temperamento tanto saldo e tenace da permetterti di tenere la testa sempre alta, contro tutto e tutti nel bene e nel male.
Eros e thanatos
L’ape regina Donne “ante litteram” illuminate, anticonformiste e spregiudicate come George Sand, pseudonimo di A.A.Lucile Dupin, divenuta poi baronessa Dudevant. Una donna decisamente fuori dal comune, capace di folli passioni e grandi ideali, in rotta di collisione col mondo intero, porta bandiera di quella libertà senza confini e senza compromessi che solo pochi sanno perseguire. Etichettarla come “femminista” sembra riduttivo, come “passionaria” altrettanto, come “rivoluzionaria” vuol dire non comprenderla a fondo; forse si potrebbe descriverla come “una donna tanto donna da beffare il mondo dei benpensanti fingendosi uomo per dimostrare di saper essere l’uno e l’altra”.
George Sand ritratta in una sanguigna di Costantina Antonino
Un romanzo di evasione
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La sua vita è una continua ricerca, un continuo inseguire le passioni umane, vivendo la fiamma dell’amore senza darsi pena di bruciare, di perdersi, di soffrire in prima persona delusioni e amarezze. Ama vivere l’amore intensamente nel bene e nel male a scapito di tutto e di tutti. Eros e Thanatos in un perenne alternarsi di euforie e disprezzo, speranze e disinganni. Insegue la stima e la notorietà con ostinazione facendone il suo punto di forza, quello che la renderà famosa come scrittrice di romanzi, novelle, opere teatrali, testi letterari e politici. Insegue l’amore lasciando la famiglia e i figli per vivere una lunga serie di storie sentimentali appassionanti, travolgenti, senza pregiudizi, accettandone le conseguenze spesso devastanti. Si lascia travolgere dal vento della libertà aderendo al socialismo
idealista di Lamennais, si lega ai democratici non ancora estremisti come Bakunin, partecipa attivamente alla Comune parigina del ‘48. Nel frattempo la sua vita senza regole scorre veloce scrivendo come un torrente in piena, battendosi per i diritti delle donne e viaggiando continuamente, ovunque, ma in particolare a Roma e nei Castelli “soddisfatta e felice di vagabondare qua e là per questi pittoreschi luoghi e contrade”, dove ambienterà il suo celebre romanzo “La Daniella”, storia di un amore travagliato tra una povera stiratrice di Frascati ed un giovane artista straniero “bello e maledetto” che farà di Daniella la sua Musa ispiratrice in un contesto romantico e un’ambientazione classica e surreale quale Villa Piccolomini e Villa Mondragone.
In quel romanzo c’è tutta la sua vita e i suoi amori folli. Se travagliata e tempestosa era stata l’avventura sentimentale con il poeta Alfred De Musset, altrettanto forte e sofferta, anche se di natura diversa, sarà quella con FryderykChopin. Una relazione di grande intensità passionale, quella con De Musset, intessuta di fosche tinte e sofferenze inaudite, altalenando momenti di esaltazione amorosa a liti furibonde, da cui scaturirà però una feconda vena ispiratrice per il poeta tanto da siglare le sue più belle opere, poesie, commedie e drammi teatrali, andati felicemente in scena anche grazie alla valente interpretazione della famosa attrice Sarah Bernhard. Un fuoco fatuo però perchè durerà solo due anni dal 1833 al 35 e finirà con una separazione dolorosa, tanto da lasciarlo profondamente prostrato e deluso come si può evincere dai quattro poemi dal titolo “Le Nuits” in cui le sue sofferenze prevaricano la cornice personale per diventare la testimonianza del male di vivere di tutti, secondo quel pessimismo cosmico di stampo leopardiano che non lascia speranza.
e desiderio d’amare affrontando anche sofferenze e dolori. La precaria salute di Chopin lo rende fragile e cagionevole, ma la scrittrice lo assiste amorevolmente e lo riempie di attenzioni con spirito materno per tutta la durata della loro lunga storia, anche se le divergenze non mancano e il temperamento esuberante di George tende a prevalere per quell’insana voglia di liberarsi dalle gabbie da cui era sempre fuggita. Ad un certo punto non le basteranno più i salotti parigini con il suo compagno, né le stagioni estive nella sua villa a Nohant insieme ad amici blasonati come Listz, Delacrois e Viardot, musicisti, pittori e letterati in felice sintonia. Un’inevitabile e dolorosa separazione seguirà a breve e per Chopin sarà il preludio della fine, con l’aggravarsi della sua malattia e l’impossibilità di suonare i suoi immortali “notturni”.
L’eterna seduzione di Afrodite Proprio come la Venere del Botticelli, la nostra indomabile seduttrice, rinasce a nuova vita e a nuovi amori, mai pensando che questa volta sarebbe stato il “più grande amore della sua vita”. L’incontro con F.Chopin infatti sarà fatale e cambierà profondamente il corso delle loro vite. Nato in tono minore, rispetto alle brutali esperienze passate, su un tappeto di cenere ancora calda per le delusioni subite da entrambi, il loro amore si rivelerà invece più profondo e maturo, cementato da sentimenti di più ampio respiro, da valori immortali, da sinfonie romantiche
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News dal Commercialista
Riccardo Pica - drpica@tiscalinet.it Dottore Commercialista Mediatore Civile e Commerciale
I Vantaggi della Mediazione
Antonio Di Trento ditrentoantonio@gmail.com
Un breve riepilogo debbono essere formati nella materia e frequentare corsi di aggiornamento. Le parti devono farsi assistere da un Legale, il quale deve informarle sulle opportunità che offre la Mediazione e sulle agevolazioni fiscali (tutti gli atti sono esenti da bolli, tasse o diritti, il verbale di accordo è esente da registro fino alla concorrenza del valore di € 50.000, se la Mediazione ha successo le parti hanno diritto ad un credito di imposta). Le norme istitutive della Mediazione individuano due tipi di procedimento: È davvero facile reperire informazioni sul procedimento di Mediazione: praticamente ogni Organismo di Mediazione, sul proprio sito, descrive i passaggi salienti e la modulistica da utilizzare. Per non fare torto a nessuno, esporrò una breve sintesi di quanto propone il sito del Ministero della Giustizia (www.giustizia.it), riassumendo velocemente quanto esposto nei numeri precedenti. Dal 2013 è stata introdotta la competenza territoriale per la presentazione della domanda: come se fosse una citazione in giudizio, bisogna fare attenzione a quale sarebbe la Circoscrizione di appartenenza (se le parti sono di Roma, ad esempio, non possono scegliere l’ Organismo a Bolzano). Nel numero di settembre, ho parlato delle materie in cui è obbligatorio esperire un tentativo di Mediazione prima di andare in giudizio; in questi casi, fatta la domanda all’Organismo prescelto, viene fissato un primo incontro tra le parti ed il Mediatore per stabilire se ci sono i presupposti (e la volontà !) di trovare l’ accordo. Ricordiamo che questo primo incontro è gratuito (a parte una piccola quota per la segreteria). Il Mediatore non ha alcun potere di rendere giudizi o decisioni, ha solo il compito di facilitare il dialogo; se richiesta all’unanimità, può formulare una proposta di accordo. Gli Avvocati iscritti all’Albo sono Mediatori “di diritto”. Se si iscrivono ad Organismi di Mediazione 22
In tutti i sensi, come la musica
FACOLTATIVA (cioè scelta dalle parti) e OBBLIGATORIA (come detto poco sopra). La facoltativa può essere liberamente invocata dalle parti prima o durante il processo (ma sarebbe meglio pensarci prima!). Quella obbligatoria può anche essere disposta dal Giudice in secondo grado, se ne ravvisa l’utilità: in questo caso il Giudice può ordinare (e non solo invitare) la Mediazione. La durata massima è di tre mesi. Secondo giurisprudenza consolidata, le parti è bene che partecipino attivamente alla Mediazione, evitando “deleghe in bianco” attribuite al proprio Legale che le assiste. La mancata partecipazione senza giustificato motivo, può indurre il Giudice, nel successivo giudizio, ad attribuire l’onere delle spese relative (contributo unificato). All’esito positivo della Mediazione, il Mediatore redige processo verbale al quale è allegato il testo dell’accordo: questo documento, sottoscritto dalle parti e dai loro Avvocati, costituisce titolo esecutivo. La Mediazione è gratuita per i soggetti che avrebbero beneficiato del gratuito patrocinio nel giudizio. Se il primo incontro si conclude con un mancato accordo, nulla è dovuto per l’Organismo, a parte pochi euro per ottenere la copia del verbale negativo.
L’esordio di Luca Pacioni
“Complice”, il nuovo cantautorato italiano che avanza Trentaduenne milanese, Luca Pacioni inizia a suonare la chitarra a dodici anni. “All’inizio – si legge nella sua biografia - era pura emulazione dei grandi della tv, poi la scoperta dell’esistenza di note e note, armonie e rumori, suoni e frastuoni, parole, significati e voci”. Il quaderno della scuola lascia il posto a quello delle composizioni, nascono così i suoi primi due pezzi. Poi l’arrivo delle cover band. Gavetta, asfalto e palchi in ogni dove. Applausi, critiche, ma in una buona sostanza esperienza. Un substrato, anche inconscio a volte, che poi si ritrova quasi, nelle cose che si scrivono, si suona, si cantano. Al quaderno preferisce i fogli, ed ecco che nelle note trova spazio l’espressione degli stati d’animo difficili da sfogare nella vita di tutti i giorni: canzoni che parlano di percorsi e incontri in cui ritrovarsi. “Complice” su LP Records, ed è il suo primo disco d’inediti, dove il filo conduttore è l’amore e la complicità, appunto. Anticipato dal singolo “Sei tu” è composto di undici brani. «Per me l’uscita di “Complice” – afferma l’artista – rappresenta molto, non è solo il mio primo album o la raccolta di tutte le canzoni scritte fino ad ora, “Complice” è ciò che sono io. Per la prima volta mi trovo a condividere sensazioni e sentimenti come mai fatto prima. Amore e complicità sono il filo conduttore di questo disco, esistono innumerevoli situazioni che possono influenzare il nostro stato d’animo, il nostro futuro e il senso più profondo dello stare insieme. Molto spesso siamo noi stessi complici di quello che ci circonda. Ho iniziato a scrivere canzoni fin dal primo momento in cui ho preso in mano una chitarra, all’età di dodici anni, e poi non ho mai smesso. A volte
mi ritrovo a capire me stesso e ciò che mi è vicino solo dopo aver scritto una canzone».
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Vengo via con te
Canile Comunale di Velletri
Canile Comunale di Velletri adozionicanilevelletri@gmail.com
Orari di apertura: Lunedì, Giovedì, Venerdì: 08:30 - 13:30 Martedì: 11:00 - 15:00; Mercoledì: 12:00 - 13:00 Sabato: 09:00 - 13:00 CHIUSO DOMENICA E FESTIVI
Penny
Adotta un cane
Info: Associazione Veliterna Tutela del Cane 06.96453459 - 338.7034771 - 333.9726087 Ufficio Diritti Animali: 06.96158490 - 91 - 92
Nata a gennaio, 19 kg taglia definitiva, occhi elegantemente truccati, pelo candido con qualche spruzzata di arancio. Abbandonata all’età di 4 mesi davanti al canile in pessime condizioni insieme alla sorellina purtroppo morta in seguito di gastroenterite. Penny era davvero molto denutrita, sicuramente pativa la fame già dal momento dello svezzamento, perciò per lei la presenza e il possesso del cibo rivestono un ruolo fondamentale. In foto la si vede SEMPRE accanto alla ciotola. Guardate i suoi occhi con attenzione: straziano il cuore... Convive abbastanza pacificamente con Bia, anche se in famiglia potrebbe vivere tranquillamente come figlia unica. Intelligente, forte, affettuosa.
Bia Nata ad aprile, futura taglia medio-piccola sui 15 kg
(ora ne pesa 9), occhi e pelo color cioccolato, somiglianza con il setter. Abbandonata all’età di due mesi insieme alla sorellina (poi adottata), era affetta da una brutta dermatite, in seguito guarita completamente. Anche lei colpita e fortunatamente sopravvissuta alla gastroenterite. Testolina sempre un po’ tra le nuvole, esce nel recinto di sgambamento correndo sparata come una molla, cerca invano di catturare mosche e lucertole, quando è felice “sorride” arricciando un po’ il naso. Molto paziente, assolutamente adatta alla convivenza con altri cani. Entrambe scampate all’incendio di luglio. Diciamo che per essere solo due cucciole hanno già sofferto abbastanza. Forse è ora che qualcuno doni loro un po’ di felicità. Chippate, vaccinate, sverminate e sterilizzate. Adottabili in tutto il centro e nord.
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Per info dal lunedì al sabato ore 9:00-13:00 oppure via messaggio o mail orario no stop, ai seguenti contatti: Caterina: 333.9726087 (anche whatsapp) Claudia: 338.7034771 adozionicanilevelletri@gmail.com Ufficio Adozioni: 06.96453459
Grande successo per la prima edizione del “Velletri Book Festival”
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La manifestazione dedicata alla piccola editoria si è svolta dal 3 al 5 novembre a Velletri presso la Casa delle Culture e della Musica Tre giorni di presentazioni, letture, mostre, degustazioni, laboratori per bambini,proiezioni e soprattuttotre giorni dedicati alla piccola editoria. Questo e tanto altro è stata la prima edizione del “Velletri Book Festival”, che ha aperto le danze venerdì 3 novembre presso la suggestiva cornice della Casa delleCulture e della Musica, dove per tre giorni di seguito, ha riscosso un grande successo di pubblico, non solo veliterno ma anche proveniente dalla vicina Capitale, da Latina e dagli altri Castelli Romani. La manifestazione letteraria è stata ideata e organizzata da Ottavia Lavino, titolare dell’Agenzia Blink Eventi e Comunicazione e Eugenia Belvedere, titolare della libreria Contromano, con il patrocino del Comune di Velletri, della Regione Lazio, della Fondart e del Consorzio Bibliotecario dei Castelli. L’evento ha avuto inizio venerdì 3 novembre alle ore 17,00 con il taglio del nastro da parte delle organizzatrici alla presenza dell’assessore Luca Masi e del direttore della Fondazione Arte e Cultura Città di Velletri, Claudio Micheli. L’importanza e spesso la difficoltà di ‘fare cultura’ oggi è stato il nocciolo della videointervista del professore AndreaCamillericheha aperto ufficialmente il Festival, esprimendo il suo apprezzamento per una manifestazione che ha saputo riconoscere il valore culturale della piccola editoria. Il professore ha poi sottolineato l’importanza del coinvolgimento delle scuole in un progetto culturale che vuole diffondere la lettura soprattutto tra i giovani. Dopo il saluto di Camilleri è stata la volta delle organizzatriciOttavia Lavino e Eugenia Belvedere, che hanno ricordato il ricco programma di eventi e ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di una manifestazione che ha come unico obiettivo quello di crescere e consolidarsi sul territorio.”Il Velletri Book Festival vuole essere una manifestazione dedicata ai libri e alla cultura in senso più generale e un importante progetto educativo dedicato alla promozione della lettura, in particolare tra i giovani. Proprio per questo- hanno sottolineato le organizzatrici- abbiamo riservato uno spazio importante agli studenti dell’istituto ‘Cesare Battisti’ di Velletri che sono stati coinvolti nell’organizzazione dell’evento attraverso percorsi di alternanza scuola-lavoro”. Grande apprezzamento è arrivato anche da parte dell’amministrazione comunale,rappresentata dall’assessore Luca Masi che si è dichiarato felice di appurare come la città di Velletri sia coinvolta in un momento di grande fermento culturale, grazie ai tanti eventi che ultimamente si stanno organizzando. Ultimo
Da sin. Rosalba Di Lorenzo, Eugenia Belvedere, Ottavia Lavino, Maria Rita Cappucci, Valentina Bilei e Silvia Ciriaci
L’intervento in video di Andrea Camilleri
Da sin. Antonio Di Trento e Andrea Cardoni
Arnaldo Colasanti e Massimo Tosti
Da sin. Vladimir Martelli, Eugenio Patanè, Emanuela Treggiari
Eugenia Belvedere, Federico Palmaroli e Ottavia Lavino
Federico Palamaroli e Corrado Gentile
Walter Lazzarin
a prendere la parola, salutando e ringraziando il pubblico presente all’inaugurazione, il maestro Claudio Micheliche, dopo aver ricordato le numeroseproposte culturali della Fondazione, ha ribadito il suo sostegno al “Velletri Book Festival”, che oltre ad essere un evento di grande valore culturale, offre la possibilità di far conoscere la bellissima location della Casa delle Culture e della Musica. Dopo l’inaugurazione, il Festival è entrato nel vivo del suo ricco programma con la presentazione di Federico Palmaoroli l’autore de “Le più belle frasi di Osho”, che ha raccontato il proprio libro attraverso un dialogo con Corrado Gentile Cadeddu, giornalista e conduttore di Radio Dimensione Suono. La prima giornata si è conclusa con la degustazione dei vini dell’azienda vitivinicola ‘Le rose’. Nella giornata di sabato si sono susseguite altre presentazioni, a cominciare da quella di Walter Lazzarin, con le sue “Ventidue vicende vagamente vergognose” edito da CasaSirio. Nel pomeriggio il pubblico del “Velletri Book Festival” ha accoltonumeroso il giornalista, scrittore e saggista ArnaldoColasanti, con la presentazione del suo libro “La Magnifica” con la moderazione del giornalista e direttore del periodico “Informa Oggi” Massimo Tosti. Alle presentazioni si sono alternate proiezioni di documentari, letture, degustazioni di aziendevitivinicole locali. Una mostra fotografica inedita dedicata al grande attore Ugo Tognazzi è stata allestita per tutta la durata del Festival all’interno della sala degli Affreschi accompagnata dalla degustazione dei vini de ‘La Tognazza’. La mostra ha offerto un ritratto inedito e privato di Ugo Tognazzi, grande estimatore della buona cucina, del buon vino e della sua amata campagna veliterna. Anche i più piccoli hanno preso parte all’evento grazie alle letture animate e i laboratori di invito alla lettura, che hanno riscosso molto successo. Non sono mancate le visite guidate, organizzate dal Gruppo Archeologico Veliterno all’interno della stessa Casa delle Culture e della Musica e presso i siti storici di maggiore interesse della città. Le avverse condizioni meteorologiche della domenica non hanno fermato il pubblico che ha preso parte alle presentazioni a cominciare dalla mattina,con l’avvocato Renato Mammucari autore de i “Briganti laziali” e Maria Scerrato, autrice del libro “Fiori di Ginestra, donne briganti lungo la frontiera”, che ci hanno raccontato il mondo del brigantaggio femminile. Sempre in mattinata si è svolta una lettura di poesie a cura di una giovane scrittrice, giornalista ed ex inviata di ‘Porta a
Porta’ Elisa Simonelli, che ha presentato il suo ultimo lavoro “Rumore di me”. Ad aprire gli appuntamenti pomeridiani la presentazione del libro “Lassù sugli altipiani”scritto a quattro mani da Fabio Arduini e Giuseppe Scarpino, edito da 26lettere edizioni, presentato da Antonio Di Trento. A chiudere il terzo ed ultimo giorno, due incontri letterari: quello con Vladimir Martelli, giornalista e autore del libro “Tra tolleranza ed intransigenza. Roma, il potere e le categorie marginali”sul palco insieme al consigliere regionale Eugenio Patanèe quello con Andrea Cardoni, scrittore e videomaker che ha presentato il libro “Tutti romani tutti romanisti”. Sempre nella giornata di domenica,nella Sala Affreschi è intervenuto Giuseppe Sangiorgi, già direttore della rivista Ministero Interno ‘Libertà Civili’ e presidente dell’Istituto Luce , con “Migrazioni tra realtà e pregiudizi” sul tema delle migrazioni che interessano il mondo odierno, spesso ingiustamente associate a pregiudizi infondati. Si è tenuta poi nella stessa sala la proiezione del cortometraggio “Ruanda, esperienza di riconciliazione dopo la tragedia del genocidio”, con l’intervento del noto documentarista Paolo Mancini. La lunga e intensa giornata si è conclusa con la degustazione dei vini del “Casale Cinque Scudi” e il saluto delle organizzatrici. “Siamo davvero soddisfatte del successo che il “Velletri Book Festival” ha riscosso. Il pubblico ci ha premiato dimostrando apprezzamento e interesse per una manifestazione destinata a diventare il Festival Letterario dei Castelli Romani. Un particolare ringraziamento a coloro che ci hanno sostenuto nella realizzazione di questa arduaimpresa: alle case editrici per aver accettato il nostro invito, ai media partner, in particolare a Radio Show Italia radio ufficiale del Festival, alle associazioni, alle aziende vitivinicole, all’azienda “Le Camelie del Generale”, al Mobilificio Cioccari, ad Arianna e Umberto Savo, ai fratelli Cimmino, a Sofia Bucci, a Elisa Cappai, a Matteo Palladino, a Monia Pederiva, a Vilma Priori e Spartaco Mancini. Ed infine alla nostra fantastica squadra di donne: Maria Rita Cappucci, Silvia Ciriaci, Valentina Bilei e Rosalba Di Lorenzo. Un ringraziamento doveroso a tutti gli sponsor per il fondamentale sostegno economico. Non resta che darvi appuntamento alla seconda edizione del “Velletri Book Festival”. Ufficio stampa “Velletri Book Festival” 27
teatro eventi e mostre TEATRO ROMA TEATRO GOLDEN DAL 27 DICEMBRE AL 21 GENNAIO “Non si butta via niente” di Giulia Ricciardi, Alessandro Mancini e Marco Falaguasta, regia di Tiziana Foschi
TEATRO AMBRA JOVINELLI DAL 7 DICEMBRE AL 17 DICEMBRE “Non ti pago” regia di Luca De Filippo con Gianfelice Imparato, Carolina Rosi, Nicola di Pinto e Massimo De Matteo DAL 27 DICEMBRE AL 7 GENNAIO “A ruota libera” regia di Giovanni Veronesi con Alessandro Haber, Rocco Papaleo, Sergio Rubini, Giovanni Veronesi e ospiti a sorpresa TEATRO SISTINA DAL 6 DICEMBRE AL 7 GENNAIO “Mamma mia!” con Luca Ward, Paolo Conticini, Sergio Muniz e Sabrina Marciano
TEATRO BRANCACCIO 5 DICEMBRE “Sport tra epica ed etica” Marco Mazzocchi presenta Ivan Basso, Fiona May, Valentina Vezzali, Mauro Berruto, Tania Cagnotto, Giusy Versace 9 DICEMBRE “Lo schiaccianoci” Balletto di Mosca “La Classique” DAL 21 DICEMBRE AL 7 GENNAIO “La regina di ghiaccio” Il musical con Lorella Cuccarini nel ruolo di Turandot DAL 12 DICEMBRE AL 17 DICEMBRE “Madagascar” Musical nella regia di Matteo Gastaldo
TEATRO OLIMPICO DAL 26 DICEMBRE AL 21 GENNAIO “Maurizio Battista- Scegli una carta” TEATRO VITTORIA FINO AL 10 DICEMBRE “Finchè giudice non ci separi” con Luca Angeletti, Augusto Fornari, Toni Fornari, Simone Montedoro e Laura Ruocco
TEATRO ELISEO DAL 12 DICEMBRE AL 7 GENNAIO “La guerra dei roses”di Warren Adler con Ambra Angiolini e Matteo Cremon DAL 12 DICEMBRE AL 17 DICEMBRE “Il mago di Oz” regia e adattamento di Italo Dell’Orto DAL 20 DICEMBRE AL 7 GENNAIO “New magicpeople show” dall’opera di Giuseppe Montesano con Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano Saltarelli 28
TEATRO COMUNALE “ALBA RADIANS” 1 DICEMBRE “Il pomo della discordia” scritto e diretto da Carlo Bucciarosso con Carlo Bucciarosso e Maria Nazionale 16 DICEMBRE “Venere in pelliccia” di David Ives con Sabrina Impacciatore e Valter Malosti
VELLETRI TEATRO ARTEMISIO 23 DICEMBRE “VIVO IN UNA GIUNGLA,DORMO SULLE SPINE” CON AMANDA SANDRELLI TEATRO TOGNAZZI 3 DICEMBRE “ Uomini sull’orlo di una crisi di nervi” una commedia di GalliCapone con Andrea Carli, Salvatore Mincione, Federico Perotta, Ferdinando Smaldone e con Valentina Olla 10 DICEMBRE “Artù e la spada nella roccia” adattamento e regia di Marco Cavallaro 17 DICEMBRE “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo, regia Maria Autiero
2 DICEMBRE PALALOTTOMATICA Gianna Nannini 3 DICEMBRE AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICASALA SANTA CECILIA Fiorella Mannoia: Combattente.
MOSTRE 1 e 2 DICEMBRE Acid Drop vi invita all’evento”Like a virgin” che vedrà la partecipazione di molti artisti della scena romana FINO AL 31 DICEMBRE Real Bodies a Roma: scopri il corpo umano, in via Guido Reni 4 Roma
TEATRO ROMA “Boeing Boeing” Una versione italiana di Luca Barcellona e Francis Evans con Giorgio Lupano e Gianluca Ramazzotti, regia Matthew Warchus e Mark Schneider
ALBANO
TEATRO QUIRINO DAL 5 DICEMBRE AL 17 DICEMBRE “Mariti e mogli” con Monica Guerritore e Francesca Reggiani tratto dall’omonimo film di Woody Allen DAL 18 DICEMBRE AL 31 DICEMBRE “Malìa napoletana” con Massimo Ranieri
18-19 DICEMBRE “Facciamo che è Natale” matineè esclusivamente per le scuole 22 DICEMBRE “Gang of magic” family show con Lorenzo D’Amelio, Francesco Frattarelli, Daniele Lepantini, Condurlo Marchetti, Andrea Romanzi
1 DICEMBRE TEATRO QUIRINETTA Samuel torna in concerto
FINO AL 16 DICEMBRE Junk Food mostra a Il Margutta “Junk Food: 12 artisti contro la grande industria del cibo (ne)fast” FINO AL 21 DICEMBRE Palazzo delle Esposizioni “Mangasia: Wonderlands of Asian Comics. La mostra sul fumetto asiatico” FINO AL 18 FEBBRAIO Museo di Roma in Trastevere “Totò Genio: la mostra” FINO AL 7 GENNAIO Museo Pietro Canonica “Realismo e poesia” FINO AL 11 FEBBRAIO Palazzo Barberini “Arcimboldo” FINO AL 21 GENNAIO Scuderie del Quirinale “Picasso. Tra cubismo e neoclassicismo: 1915- 1925”
EVENTI E CONCERTI DAL 1 AL 3 DICEMBRE AUDITORIUM CONCILIAZIONE “Harry Potter: il cine concerto celebra la camera dei segreti “
12 DICEMBRE PIPER Alex Britti 21 DICEMBRE AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICASTUDIO BORGNA L’Aura - Il contrario dell’amore 25 DICEMBRE AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICASALA SINOPOLI Benedicte Gospel Choir 28 DICEMBRE AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICASALA SANTA CECILIA Collisioni: Daniele Silvestri, Carmen Consoli, Max Gazze’