2014
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Mensile illustrato sullo stile di vita nordico, vintage, country, shabby chic e provenzale. Una finestra sul mondo nordico interpretato da una redazione di origine mediterranea.
Nordic Lifestyle Magazine è una pubblicazione visibile gratuitamente sul portale ISSUU http://issuu.com/nordic_lifestyle La nostra pagina facebook www.facebook.com/NordicLifestyleMagazine
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Cover: photo/layout © Silvia Montis 2
Nordic Lifestyle Magazine
INDICE La redazione Backstage Editoriale Speciale Il Viaggio _ il Mare è Vita _ W. Turner e il mare _ La notte di S.Lorenzo _ Grigliata estiva a tema _ Ricetta _ Aperitivo in spiaggia _ Fashion: il costume da bagno _ Ricetta _ Spot Handmade _ Idea Handmade _ I Delfini _ Ricetta _ La redazione si racconta: La casa ideale per l’estate Eventi La rubrica di Sylvié La rubrica di Emma La Posta dei lettori Photo Gallery by Silvia Montis
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“ Tutti possiamo essere felici, perché la felicità è
il nostro stato naturale. ”. (Jaime Jaramillo)
Foto: Francesca Guerrini
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5 Foto: Francesca Guerrini
Silvia Montis “Il mio nome d’arte è Sylvié. Ho 39 anni, sposata, nata in Brianza e vissuta in diverse parti d’Italia. Sono cresciuta in Sardegna, dove ho trascorso tutta la mia infanzia e adolescenza. Diplomata al Liceo Artistico di Cagliari, ho frequentato corsi specialistici a Firenze e Treviso, nel ramo della grafica pubblicitaria. Ho maturato diverse esperienze nel campo pubblicitario, nel marketing, nell’arte, nell’editoria e nel commercio. Ora mi occupo di Creative Solutions, come Coach Business, Home Stager dedicandomi ad allestimenti e fornendo idee creative per ogni evento e per le più svariate esigenze (http:// facebook.com/sylviestagingcreativesolutions). Parallelamente dedico il mio tempo libero al mio nuovo progetto Jana Old Style, un laboratorio di idee creative in stile Vintage, Country e Shabby, di pittura, design e cucina (http://facebook.com/janaoldstyle). Sono una persona sensibile, aperta, sognatrice e molto testarda ma fondamentalmente dolce. Amo i contrasti e spesso questi emergono nella mia dualità di “romanticismo fantasy” e “gothic mood”. Questo è ciò che sono, una creativa poliedrica, una che abbraccia la vita, pienamente, con tutte le sue infinite sfumature. Mi piace leggere, adoro i film fantasy e d’avventura, amo fotografare, dipingere, scrivere e cucinare. Sono un’amante dello stile vintage, provenzale, country e shabby. Sono appassionata di culture nordiche e celtiche: da anni studio tradizioni e culti che hanno radici arcaiche, legate al paganesimo e cristianesimo, analizzando le numerose similitudini tra il Nord Europa e la Sardegna. Su tali argomenti ho pubblicato un libro nel 2012 (http://facebook.com/laprofeziadellunistizio). Sono una ragazza con la “valigia in mano” e dai miei viaggi cerco sempre di trarre insegnamento, aprire la mente e farmi ispirare. Da questi numerosi interessi è nato, nel Gennaio 2014, il progetto editoriale Nordic Lifestyle Magazine, l’attuale rivista online gratuita che dirigo assieme al mio meraviglioso staff.
La redazione... Emma Fenu “Ho 36 anni e non ho propensione verso le categorizzazioni. Chi sono io? Una sintesi di note contrastanti: dolce e polemica, sognatrice e ironica, idealista e consapevole, chiacchierona ed empatica, passionale ed introspettiva. Sono laureata in Lettere e Filosofia e ho conseguito un Dottorato in Storia delle Arti. Ho vissuto in Medio Oriente e ora abito a Copenhagen. Scrivo per lavoro e per passione, insegno Lingua Italiana agli stranieri, mi occupo di Storia delle Donne, di Letteratura e di Iconografia. Amo le simbologie, le domande dalle infinite risposte, la moda, lo stile vintage e shabby chic, le favole, i gatti, le serate trascorse a leggere e sferruzzare accessori in lana e la magia del Natale. Ecco i miei blog ed alcuni dei siti per cui collaboro: http://www.libreriamo.it/d/1259/pensieri-e-parole-in-valigia-emma-fenu.aspx http://emmaswoolcreations.blogspot.dk http://www.passionelettura.it/ http://www.iovo.it/ http://www.lettermagazine.it/”
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Barbara Piras “Ho 37 anni, vivo e lavoro in Sardegna, vicino Cagliari. Sono una persona solare, semplice e sensibile. Ho lavorato per anni nel settore immobiliare. Amo fare lunghe passeggiate immersa nella natura, mi dedico alla cucina, amo fare torte, mi piace godermi il mare e il sole della mia amata terra, adoro stare in compagnia degli amici e della famiglia. Mi piace aiutare gli altri, in questo sono molto portata e sto frequentando un tirocinio per assistente domiciliare. Il mio sogno nel cassetto? Fare il cammino di Santiago e andare in Messico. Amo la natura, gli animali, leggere e gustarmi le cose semplici della vita”.
Antonio Coni “Ho 28 anni e vengo dalla Sardegna. Attualmente vivo a Copenhagen. Studio economia e informatica all´Università SDU e mi ritengo abbastanza soddisfatto del corso di studi che sto seguendo nonostante sia difficile e impegnativo. Lavoro come cameriere in un ristorante "italiano". Non é il massimo della vita però ci si adatta alle esigenze. Le mie passioni più grandi sono: la pallavolo, la pesca, le lingue straniere ( parlo e scrivo in inglese, tedesco, spagnolo e sto studiando il danese), viaggiare, uscire e stare in buona compagnia, cucinare e altro. Ho la passione per lo stile nordico e in particolar modo Interior Design”.
Giuseppina Pisu “Sono nata a Cagliari per caso e vivo a Copenhagen. Ho passato l'infanzia tra vecchi libri, stoffe variopinte e il profumo dei fiori d'arancio del giardino di famiglia. Ho vissuto in Germania ed Estonia e mi sono laureata a Cagliari. Dal 2012 mi occupo del progetto Ombraluna Vintage ( www.ombraluna.com e www.facebook.com/OmbralunaVintage ) e dal 2013 collaboro con il regista italiano Giovanni Coda. Mi piacciono i vecchi cappelli, i foulard, il vintage, i gatti e i cappuccini. Adoro viaggiare e acquisto sempre un anello in ogni città che visito. Ho sempre con me ago e filo, e un quaderno per fermare i miei pensieri”.
Flavia Di Luzio “Nata nel 1985 a Chieti e cresciuta a Pescara, ho conseguito una laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Bologna, specializzandomi poi in lingua finlandese e nell’insegnamento della lingua e della cultura italiane a stranieri. Attualmente lavoro come traduttrice freelance, faccio parte della redazione del sito www.bifrost.it e collaboro con le case editrici www.vocifuoriscena.it e Liber Iter. Nel tempo libero mi piace uscire con gli amici, ascoltare musica, andare al cinema, leggere e disegnare. Amo gli animali, la natura, credo molto nell’attivismo e nel volontariato”.
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Daniela Montis “Ho 32 anni, vivo e lavoro in Sardegna, amo realizzare le mie idee creative, disegnare e fare giardinaggio. Sono molto felice di poter collaborare, con le mie illustrazioni, per Nordic Lifestyle Magazine”.
Angie Lucia Kriffel “Ho 31 anni, vivo e lavoro a Copenhagen, amo la musica: cantare è la mia più grande passione. Dicono che sono una persona molto creativa, adoro disegnare e sono lieta di condividere le mie illustrazioni con Nordic Lifestyle Magazine”.
Claudia Fois “Ho 31 anni, vivo in Sardegna, mi piace tutto ciò che esprime creatività e spontaneità, dalle cose artigianali alla fotografia e la garfica. Felice di poter collaborare, con le mie illustrazioni, per Nordic Lifestyle Magazine”.
Simona Lasi “Ho 35 anni, vivo e lavoro in Sardegna. Niente a che fare con le mie passioni. Amo il vintage, gli anni 50, i pois, il pizzo, e tutto ciò che a che fare con ago, filo, bottoni e stoffe, e, soprattutto, adoro cucinare per chi amo. Sono lieta di poter collaborare, con le mie ricette, con Nordic Lifestyle Magazine”.
Simona Tocco “Ho 38 anni, lavoro come Manager presso una Firm che si occupa di edifici storici, piccoli musei e appartamenti, dove alcuni artisti hanno vissuto. Attualmente mi occupo del funzionamento di Handel House, il compositore tedesco, dell’appartamento di Jimi Hendrix e della cura e la protezione delle opere d’arte che si trovano in questi posti. Sono una mamma single di due bambini. Nata e cresciuta in Sardegna, ho vissuto a Torino, Dublino e ora, da 11 anni, a Londra. Per passione pitturo mobili in legno, prediligendo lo stile Provenzale, Scandinavo e Shabby “. Lieta di collaborare con Nordic Lifestyle Magazine.
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Nordic Lifestyle Magazine http://issuu.com/nordic_lifestyle
In questo numero hanno partecipato anche: • • • • • • • • • •
Cesca*QB Ugo Carta Francesca Guerrini Francesca Lentis Claudia Anatella Carme Mura Valentina Baccelli Claudia Ortu Francesca Fois Il pettirosso a pois
9 Foto sfondo: Silvia Montis
"C’è una gioia speciale che ti aspetta: la troverai solo in ciò che ami fare, ed essa renderà migliore la tua vita e quella d persone." (Jhonny Mariotto - Vivi la Tua Passione)
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“Noi non siamo solo quello che mangiamo e l'aria che respiriamo, siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci siamo addormentati da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una foto, una poesia ci hanno dato�. (Tiziano Terzani)
di tante
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Foto : Francesca Lentis
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Foto sfondo: Claudia Fois
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Estate è da sempre, nell'immaginario collettivo, sinonimo di spiaggia, vacanza e relax. Questo mese abbiamo deciso di ispirare i lettori con freschi scenari balneari, intriganti falò sulla spiaggia e divertenti grigliate con gli amici. Ma per noi l'estate è anche un'occasione rigenerante, momento in cui la casa diventa luogo di pace e che quindi va arredata con accessori freschi e luminosi, riconducibili ad una meta ideale che ci faccia sentire in ferie pur dovendo lavorare. E che dire del protagonista assoluto di questo periodo così caldo e assolato? Il mare, con il suo fascino e la sua forza. Buona estate! di Silvia Montis
In ever yone ’s m i n d , summer has always meant beach, vacation and relax. This month we are going to inspire you, the readers, with sunny seaside landscape, intriguing bonfire on the beach and cozy barbecues with friends. But the summer is also an opportunity for regeneration. The house becomes a peaceful place and therefore it should be equipped with fresh and bright accessories, to make us feel on vacation, even when we are not. And what about the protagonist of this warm and sunny period? The sea, with its charm and its strength. a cura di Giuseppina Pisu
14 Illustrazione: Angie Lucia Kriffel
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Foto: Francesca Guerrini
Foto: Claudia Anatella
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SPECIALE Mare
di Emma Fenu Un percorso fra mito e simbologia
“In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque”. Genesi, 1, 1-2 Fin dalle prime pagine dei manuali di Storia della Filosofia, ci troviamo alle prese con l’acqua. La stessa acqua del liquido amniotico, che ci ha nutrito; dei riti di iniziazione (sacramento del Battesimo incluso), che ci ha fatto rinascere nello spirito, purificati; del mare sconfinato, in cui ci siamo sentiti liberi; della celebre teoria di Darwin sull’origine della vita, apprese fin dall’adolescenza; delle cascate maestose, davanti alle quali abbiamo avvertito il sublime della natura e la piccolezza della nostra contingenza. I filosofi greci individuarono, infatti, proprio nell'acqua, uno degli arché o radici del cosmo, ossia un principio primordiale da cui tutto trae vita e a cui tutto ritorna. Aristotele la pose fra la terra e l’aria, agli antipodi del fuoco.
“E quando sei su certe onde, montagne di acqua, vere montagne, non ti importa di nulla. […] E c'è un'armonia perfetta, in quei secondi che sei lì in equilibrio fra il mare e il cielo, quasi fermo mentre scivoli velocissimo tra l'acqua e l'aria, e il fragore”. Gianrico Carofiglio, Il silenzio dell’onda. Di circa il 70% di acqua siamo composti anche noi, esseri umani. L’acqua, dunque, è vita. Ma non è solo una deduzione che si deve alla scienza, è un sapere ancestrale, che affonda le sue radici nel mito, quando la speculazione filosofica e fisico-matematica cede il posto al mistero irrisolvibile, a tutto ciò che accadde in un “prima” pangeico di cui non si ha memoria certa, ma intima percezione.
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Fra i molteplici miti cosmogonici, uno dei più rinomati è quello, di matrice omerica, che collega l'Oceano, inteso come divinità, alla nascita dell'universo:
“Vado a vedere i confini delle terra feconda, l'Oceano, principio degli Dei, e la madre Teti". Omero, Iliade, XIV Aggiungiamo sale, moti ondosi, creature quasi immobili, guizzanti o volteggianti, vegetazione incantevole…e l’acqua diventa mare. Negli abissi della mia fantasia, ad onor del vero, c’è anche uno scrigno segreto, che racchiude un’antica pergamena, una mappa nella quale si indica la posizione di Atlantide. Bisogna trovare la chiave per dischiuderlo. Il mare si racconta, ma soprattutto, narra di noi, dei nostri segreti, di quanto non sveliamo neppure a noi stessi. E’ ricco di insidie: le Sirene, appostate fra Scilla e Cariddi, seducono con un canto melodioso, ma per condurre al temuto luogo del non ritorno. In questi frangenti, il mare è emblema dell’inconscio, di ascendenza freudiana, ossia simbolo di morte, in quanto rappresenta la voragine primordiale, insidiata da mostri, che inghiotte, impietosa, il sole al tramonto. Una morte che prelude, però ad una rinascita.
“Appressati, Puck. Tu certo ben ricordi quando dalla cima d'un alto scoglio udii una sirena assisa sul dorso di un delfino la quale effondeva nell'aria tanto soavi ed armoniosi accenti che il rude mare s'ingentilì al suo canto, e alcune stelle, impazzite fuori balzaron dalle sfere per ascoltare la melodia dell'equorea fanciulla marina”. Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate.
Foto: Carme Mura
Perché, in verità, il mare è ventre materno, che ci protegge e ci tiene lontani da terre sconosciute, ma che ci partorisce una seconda volta, recidendo atavici cordoni ombelicali, per immetterci, oltre il mito dell’infanzia, nella Vita, ossia in un oceano incognito e burrascoso che va solcato, in un viaggio, tutto personale, fra acque e continenti. A volte si precipita negli abissi, ma poi si riemerge, vittoriosi, alla superficie, con i polmoni affamati d’aria e l’anima sazia di avventura.
“Il mare non ha paese nemmeno lui, ed è di tutti quelli che lo sanno ascoltare”. Giovanni Verga, I Malavoglia.
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SPECIALE Mare
El mar cuenta de si mismo, y sobretodo, cuenta de nosotros, de nuestros secretos, de lo que revelan, incluso de aquellos que ni siquiera confesamos a nosotros mismos. Està lleno de trampas: las sirenas, estacionadas entre Escila y Caribdis, seducen con canciónes melodiosas, pero que conducen al lugar terrible de no retorno. Una muerte que es un preludio, sin embargo, a un renacimiento. Porquè, en realidad, el mar es el vientre materno que nos protege y nos mantiene lejos de tierras extrañas, pero que nos pare por segunda vez, cortando cordónes umbilicales, para introducirnos a la vida, o mejor dicho en un océano tormentoso, incógnito,que hay que traspasar mediante un viaje, todo personal, entre agua y continentes. A veces se cae en el abismo, para luego reaparecer victorioso, a la superficie, con los pulmones hambrientos de aire y el alma sacia de aventura. a cura di Claudia Anatella
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Foto sfondo: Carme Mura Foto:
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SPECIALE Mare
Foto: Francesca Lentis
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Foto: Valentina Baccelli
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Foto: Francesca Lentis
Foto: Francesca Guerrini
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SPECIALE Mare
"La vita scorre come acqua, inutile remare contro. Quel che può fare la differenza, forse, è imparare il linguaggio delle onde" Silvia Montis
22 Foto sfondo: Silvia Montis
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Foto: Claudia Fois
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SPECIALE Mare
“Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare.” G. Leopardi, L’infinito
Il mare di J.M.W. Turner possiede una poetica beffarda. Rapporto dialettico, inebriato dall’incredibile voracità di uomini e dall’incresparsi dei pennelli. Disequilibrio ed equilibrio. Contrazione emozionale ed espressione irruenta. Sciabordio di onde e colori, in pennellate nervose di una calma piatta apparente. Pensieri ed emozioni fagocitati da luce e onde. Legni lontani che la risacca fa scivolare. Nel grumo marino di versi oceanici, nella fusione impastata di olio e tela, i particolari si scorgono solo perché si discerne la dinamica degli eventi. I contorni, appena accennati, si fanno distinti. Opere come Fishermen at Sea (1796) e The Slave Ship (1840), si stagliano imponenti nel loro gioco di cromatismi, luci e ombre. La loro è una lirica seduttiva. Così è il sublime che rapisce. Eccelso sentimento oltre la capacità di raziocinio. Vittoria sui sensi. Nel piccolo universo delle tele di W. Turner ci si abbandona volentieri, avvolti dalla luce, ricoperti di sale, in estasi di colori. Vorticosamente verso la riva.
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di Giuseppina Pisu
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The sea of J.M.W. Turner has a wry poetry. A dialectical relationship, inebriated by the incredible greed of men and the gathering of the brushes. Imbalance and balance. Emotional contraction and impetuous expression. Lapping of waves and colors, in nervous brush strokes of an apparent calm. Thoughts and emotions overwhelmed by waves and light. Woods that the backwash makes slip away. In the marine lump of pelagic calls, the mixed fusion with oil and canvas, details can be seen only because you can discern the dynamics of the events. The contours, just outlined, are clear. Works such as Fishermen at Sea (1796) and The Slave Ship (1840), stand out in their impressive play of colors, lights and shadows. It’s a seductive opera. So is the sublime charms. An exalted feeling beyond the ability to reason. Victory over the senses. In the small world of the paintings of W. Turner one would voluntarily abandon oneself, surrounded by light, covered with salt, ecstatic for the colors. Whirling toward the shore.
di Giuseppina Pisu 25
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Foto: Carme Mura
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Desideri e ricordi. di Emma Fenu
“San Lorenzo, io lo so perché tanto di stelle per l'aria tranquilla arde e cade, perché si gran pianto nel concavo cielo sfavilla. […] E tu, Cielo, dall'alto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! d'un pianto di stelle lo inondi quest'atomo opaco del Male!”. Giovanni Pascoli, X Agosto.
ABAB. Rime alternate. Sei quartine di decasillabi e novenari. Assonanza, anafora, metonimia, iperbato, cesura, rima interna, enjambement. Il cielo sconfinato che piange lacrime ardenti per l’omicidio di un padre, che spira, mormorando “perdono”, nell’atto struggente di porgere verso l’infinito due bambole, prese in dono per le sue bimbe. L’arcano reiterarsi del male nella Storia. Primo banco, a sinistra, ultimo anno di Liceo Classico.
28 Foto sfondo : Claudia Ortu
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“Tu […] fatorum etiam inextricabiliter contorta retractas licia, et Fortunae tempestates mitigas, et stellarum noxios meatus cohibes”. “Tu […] sciolga i contorti e intricati fili del destino, mitighi le tempeste della Fortuna e corregga il corso funesto degli astri”. Ovidio, Le Metamorfosi.
Un lontano Luglio, umido e afoso. Gli evidenziatori che tracciavano linee sul libro di Letteratura Italiana, durante le notti trascorse in attesa degli orali per l’esame di maturità. Ecco quali ricordi mi sovvengono, nell’immediato, al termine del mio pronunciare o dell’udire, da altrui voce: “San Lorenzo”. Ma, dopo qualche minuto, le reminiscenze diventano più dolci. Il cielo non stilla più gocce di dolore, ma illumina il percorso, cosparso di sogni, di un gruppo di adolescenti, seduti in spiaggia, su teli da mare colorati, durante la notte del 10 Agosto. Tutti con i jeans corti e sfilacciati, vittime delle nostre forbici impietose, con le gambe nude, cosparse di “autan”, e con lo sguardo rivolto all’insù, nella bramosia di affidare ad una stella cadente il segreto di un avvenire tutto da compiere. E poi il mento torna giù, il mero spazio di un istante, per scrutare il ragazzo dai riccioli mori. Ma Lui si gira, le traiettorie degli sguardi s’incontrano e l’imbarazzo torce nuovamente il collo verso il manto, intessuto di stelle, della dea Iside, colei che, secondo la sacra verità, affidata al mito, può vincere la Fortuna e il Destino, regalando l’esaudirsi di un desiderio a chi le si affida.
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Origini, leggende e tradizioni. di Silvia Montis
Nella notte tra il 9 e il 10 Agosto, in Italia, il manto stellato diventa un sipario che si apre ad uno degli spettacoli più belli che la natura possa esprimere. È chiamata notte di S. Lorenzo, in ricordo del santo martire ucciso intorno al III secolo d.C. Questa è la nottata ideale per osservare le stelle cadenti. La leggenda narra che esse siano proprio le lacrime del santo, in ricordo della sua morte e che proprio in tale data egli sia pronto ad esprimere i desideri più profondi di tutti i fedeli. Un modo poetico questo, di definire un fenomeno scientifico dovuto al passaggio, all'interno dell’atmosfera terrestre, di asteroidi facenti parte della costellazione di Perseo. La notte di S.Lorenzo, con la sua tradizionale festa di falò, balli, risate tra amici e ore trascorse osservando le
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stelle, è in verità una rivisitazione di feste pagane molto più antiche.
e non per niente Lughnasadh veniva chiamata anche "Festa del Grano".
I Celti e i Vichinghi, in un periodo lievemente antecedente al nostro Ferragosto, celebravano la festa di Lughnasad/Lughnasadh/Lammas che determina la fine del lavoro nei campi e l’inizio di un periodo destinato al riposo, che sancisce quindi la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. Momento sublime per i corteggiamenti e i matrimoni.
In tutta Europa si ossequiano riti che derivano da questa credenza, distribuiti durante tutto il mese che va dal 15 luglio al 15 di agosto, ma concentrate soprattutto nella prima metà e corrispondenti alla celebrazione della luce nel suo aspetto solare, raggiante e vitale.
Celebrazione solenne dedicata al Dio Lugh, dio del Sole, chiamato lo “splendente” o “colui che è abile nelle arti”, marito della Dea Erin/Eriu, la dea Madre. Lugh, era il protettore delle messi abbondanti e per questo la festa veniva chiamata anche “luna del raccolto”. Agosto era quindi occasione di ringraziamento per le messi
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Foto: Claudia Fois
Foto: Francesca Fois
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Foto: Claudia Fois
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Fotografie di di Silvia Montis
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di Claudia Fois
L'avreste mai detto che la bevanda più conosciuta al mondo come Spagnola, in realtà non ha origini Spagnole? Lo so, lo so, vi è caduto un mito! Ma voglio tranquillizzarvi, le sue origini sono comunque iberiche. Questa bevanda tipicamente estiva, in origine veniva fatta con una base di Rhum, vino e frutta. Pare che la ricetta fosse studiata per i marinai, con lo scopo di allungare il Rhum, per loro severamente vietato bere “liscio”. Il nome è dato dal sostantivo portoghese "sangre", sangue. Ma esiste anche la versione con il vino bianco. Scegliete il colore e il gusto che preferite. Io la preferisco semplice e gustosa. Ottima per un brindisi sotto le stelle nella notte di San Lorenzo.
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Foto: Claudia Fois
Ingredienti:
1l. di vino rosso 2 lime 1 arancia sanguigna 2 pesche noci 5 stecche di cannella 1/2 cucchiaio di chiodi di garofano
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SangrĂŹa Preparazione: in una caraffa di vetro o in una ciotola di vetro, versate il vino, la frutta tagliata a spicchi e le spezie. Coprite con della stagnola, mettete in frigo per 2 ore prima di servirla.
Foto: Claudia Fois
Per la SangrĂŹa analcolica, sostituite il vino rosso con del buon succo d'uva.
37 Foto: Claudia Fois
SPECIALE Mare
di Antonio Coni
“I would like a Mojito, please!” “Aperol Spritz for me!” I have to admit it, I am really having a good time right now. It´s July, the weather is fantastic and despite of the time, it´s over 9 pm now, it´s still warm. The surrounding is just perfect. Beach Bar, good cocktails and good company. The background music is very pleasant, not too loud and not too low and these chairs are truly cushy. While I am drinking my cocktail and I am talking with my friends about how good the life is, I just recognized that the nature, in addition to this paradise which shrouds us, is giving us a spectacular scenery. The sunset! I don´t know how to describe this view, it´s just unspeakably beautiful. The sun is almost down now but my heart keeps the warm. I will never forget this day. I love the life I live.
38 Foto sfondo: Silvia Montis
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Foto: Silvia Montis
Aperitivo sulla spiaggia "Vorrei un Mojito, per favore!" "Aperol Spritz per me!" Devo ammetterlo, mi sto divertendo. È luglio, il tempo è fantastico e nonostante l'ora, sono passate le 9.00 pm, fa ancora caldo. La zona circostante è semplicemente perfetta. Beach Bar, ottimi cocktail e buona compagnia. La musica di sottofondo è molto piacevole, non troppo forte e non troppo bassa e queste sedie sono veramente comode. Mentre sto bevendo il mio cocktail e parlo con i miei amici di quanto è bella la vita, noto che la natura, sommata a questo paradiso che ci avvolge, ci sta dando uno scenario spettacolare. Il tramonto! Non so come descrivere questo scenario, è solo inspiegabilmente bello. Il sole è quasi tramontato, ma ora il mio cuore mantiene il caldo. Non dimenticherò mai questo giorno. Io amo la vita!
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Il costume da bagno Una piccola digressione di Giuseppina Pisu
Il regina è nuda. L’ostentazione della corporeità in antitesi alla naturale morigeratezza della donna. La storia del costume da bagno è costellata di piccole storie di resistenza che, a partire dai primi del ‘900, avrebbero infiammato l’opinione pubblica. Nessuna decent girl avrebbe mai dovuto indossarne uno. Nessuna miss avrebbe mai dovuto esibire al mondo le proprie grazie in siffatte vesti. L’espressione spontanea della propria fisicità in libere evoluzioni acquatiche sarebbe stata lecita solo se accompagnata dal corsetto e dal pantalone alle caviglie. Pudicizia, decenza e decoro vennero schierati su un campo di battaglia fatto di sabbia, sole e schiuma marina. Dall’altra parte, un esercito di donne, profumato di crema solare, attendeva l’inizio dello scontro con lo sguardo verso l’orizzonte. Arresti, condanne papali, mozioni varie e interpellanze si rivelarono in inconciliabile opposizione con l’esigente bisogno di trasgressione. Il costume da bagno, con le sue varianti più o meno fortunate, entrerà a far parte del guardaroba femminile. Perfetta fusione di etica e costume.
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“It was an itsy bitsy teenie weenie yellow polka dot bikini that she wore for the first time today. An itsy bitsy teenie weenie yellow polka dot bikini, so in the locker she wanted to stay”. B. Hyland
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A little excursus by Giuseppina Pisu
The queen is naked. The ostentation of corporeality in contrast to the prudish nature of the woman. The history of the swimsuit is full of episodes of resistance that, from the early 1900, have inflamed public opinion. No decent girl would ever have to wear one. No beauty queen would ever have to show herself to the world in such garments. The spontaneous expression of the physical movements in the water would be allowed only if accompanied by corset and pants.
scented, waited for the start of the clash with the gaze towards the horizon. Arrests, papal condemnations, various motions and interpellations were revealed in irreconcilable opposition to the demanding needs of transgression. The swimsuit, with its more or less fortunate variants, would become part of the female wardrobe. A perfect fusion of ethics and morality.
Modesty, decency and decorum were deployed on a battlefield made of sand, sun and sea foam. On the other hand, an army of women, sunscreen
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Illustrazione: Daniela Montis
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Foto: Francesca Fois Foto: Francesca Lentis
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di Cesca *QB
Vitello e Tonno felici
“L’uomo sereno procura serenità a se stesso e agli altri” (Epicuro) Questo è un piatto che urla e*s*t*a*t*e. Per lo meno per me è così. E’golosissimo, fresco, nutriente e fa sempre colpo sugli ospiti.
Ingredienti: -
100 g di seitan affettato sottile una scatoletta scolata di ceci lessati latte di soia al naturale capperi sott’aceto
44 Foto sfondo: Cesca *QB
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Preparazione: Versate in un frullatore la scatoletta di ceci scolati + 200 ml di latte di soia e frullate. Prendete le vostre fettine sottili di seitan e scottatele su un’antiaderente (senza olio va comunque benissimo) prima da una parte poi dall’altra. Sporcate un po’ il fondo di un bel piatto ampio con la vostra salsa. Disponete sopra le fettine di seitan. Ricopritele con la salsa. Guarnite con qualche cappero. Lasciate riposare in frigo per almeno 3 ore. La salsina la potete usare anche per farcire i panini .
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di Emma Fenu Un mondo di dolcezze in cotone. Ida è una giovane donna con negli occhi la fiera bellezza delle terre della Calabria; nel sorriso l’accoglienza propria di una casa di bambole, quelle che paiono sospese fra il passato e il sogno; nel cuore le cocenti passioni dei celebri romanzi, dalle pagine consunte, scritti nell’Ottocento; nella mente una passione sfrenata per lo shabby chic. E nelle mani? www.facebook.com/IlPettirossoAPois?fref=ts http://ilpettirossoapois.blogspot.dk/
Datele un gomitolo di cotone, un uncinetto, una scatola di latta contenente bottoni, ciondoli dalle sagome deliziose, ago e filo…e darà vita a stupende creazioni realizzate all’uncinetto, delicate e dolci come quelle delle nonne, ma reinterpretate in modo frizzante e modaiolo! Ecco, per voi, tante idee perfette per la allegra stagione estiva: orecchini, collarini, collane, portachiavi, fasce per i capelli e, dulcis in fundo, irresistibili accessori per bimbi e neonati, come candidi sandaletti in cotone destinati ai piedini di una bimba: anche quest’ultima meraviglia di morbida ciccia è una creazione di Ida, ma con la collaborazione di suo marito, stavolta!
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47 Foto: Claudia Fois
SPECIALE Mare
di Simona Lasi Celebriamo l'estate! Ricordo con piacere che mia mamma amava quando noi, da bambini, portavamo i nostri lavoretti dall'asilo, che celebravano i vari momenti dell'anno. La festa della mamma, la festa del papà, la primavera... Quest'anno, nonostante abbia abbondantemente passato l'età dell'asilo, ho deciso di celebrare l'arrivo della bella stagione con una ghirlanda da appendere alla porta, che raffigura una barchetta un po' chic, per far sì che i miei ospiti, vengano accolti dalla fanciullezza della mia creazione: pizzo di cotone e juta fanno da padroni nella mia, ma voi potreste personalizzarla a vostro piacimento. Vorreste provare a farla con me?
Servirà solo qualche scampolo di tessuto, bottoni, colla a caldo, un cordoncino per appenderla, un po' di fantasia e tanta fanciullezza! Sarà un gioco da bambini... Ehm... Da ragazzi! Occorrerà un anello di polistirolo, del diametro di circa 15 cm, che rivestiremo con della stoffa, o del nastro, in modo da ricoprirlo tutto e farne una base uniforme: fermeremo la stoffa o il nastro con della colla a caldo, in un punto nascosto. Applichiamo il cordoncino: potrete scegliere di fissarlo con della colla a caldo in due punti nascosti, o lasciarlo lento, legato come un fiocco. Ora è il momento di creare la barchetta che, una volta pronta, fisseremo sulla base in polistirolo rivestito con due punti di colla a caldo: partiamo da un quadrato di juta 20x20, tagliamolo in diagonale, ed ecco qui la base. Pieghiamola circa a metà, e fermiamola con uno spillo, vedete? Abbiamo tra le mani la nostra barchetta! Adesso è il momento giusto per usare tutta la nostra fantasia e non ci resta che “guarnirla”, come se fosse un delizioso e dolcissimo cupcake, con bottoni, pizzo e tessuti... Sarà un dolcissimo benvenuto per i vostri ospiti!
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Foto: Simona Lasi
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Fotografie: Simona Lasi
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SPECIALE Mare
di Barbara Piras
Chi di voi ha mai visto un delfino da vicino? Cosa ne pensate? Qualche estate fa, mentre stavo sul gommone in un splendido mare blu delle coste della Sardegna, vidi una famiglia di delfini passar accanto. Rimasi estasiata alla loro vista e, con la gioia mista ad euforia di una bambina, mi scorgevo sul gommone allungando le mani, aspettando che uno di loro, almeno, si avvicinasse. Cosa non facile, ma vedere il pìù grande, con il suo movimento sinuoso, piroetare intorno al gommone è uno dei più grandi spettacoli della natura. Un cetaceo dal corpo affusolato, grande quanto l’imbarcazione su cui stavo, girava intorno quasi come voler salutare o voler dare il buongiorno e il benvenuto nella sua casa. Bellissimo! Ancora oggi ho il ricordo vivo di quel giorno, ma già il legame a questo animale era nato quando nell’età adolescenziale guardavo la serie tv “Flipper”, un film in cui un adolescente mandato dalla madre a passare l’estate con lo zio, scopre e conosce un gruppo di delfini, tra cui Flipper il delfino di cui si occuperà e diverrà amico. Non so esattamente perché, ma il delfino mi ha sempre attratto, forse per quel suo nuotare veloce e serpentino, o per la dolcezza del suo sorriso e del suo approcciare con l’uomo... non so, un misto tra protezione ed affetto, amicizia e solarità. Non per niente il significato di delfino, de-
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“Al delfino soltanto, la natura ha dato quello che i migliori filosofi cercano: amicizia senza nessun vantaggio. Sebbene egli non abbia bisogno di aiuto da nessun uomo, è un amico geniale per tutti e ha aiutato il genere umano.” Plutarco
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rivante dall’antica Grecia, indica protezione e salvezza. Oltre a ciò, il delfino viene associato anche al buonumore e rappresenta la vitalità di chi sa rigenerarsi superando i momenti difficili e le tempeste della vita. E’, inoltre, simbolo della divinazione, della saggezza e della prudenza. Allegro e vitale, è uno fra i mammiferi più intelligenti e socievoli, ma secondo una leggenda greca sarebbe un pirata pentito. Trasformato in animale dagli dèi per punizione, sarebbe diventato amico degli uomini e così, si sforza di salvarli dai naufragi. I miti sono ricchi di episodi in cui i delfini dimostrano una grande amicizia per l’uomo, quasi come se lo considerassero un membro della loro specie; una specie che privilegia l’intelligenza e la capacità di comunicare, lo spirito di gruppo e la voglia di vivere giocando, come eterni bambini.
Così questo splendido animale fa breccia nel nostro cuore e diventa nostro amico; quale cosa migliore per i grandi e piccini. Pensate che in alcune zone utilizzano la terapia con i delfini per pazienti, soprattutto bambini, affetti da disturbi mentali, fisici e psichici. Il contatto con il delfino riduce la sensazione di paura, stress e tensione dell`essere umano. Migliora l’energia positiva e libera le emozioni negative; produce miglioramenti anche nello stato fisico di alcuni disabili. Che dire? Amate questi angeli del mare e fatevi catturare dalla loro dolcezza.
Ed anche Dante ci ricorda i delfini alleati ai marinai quando sta per avvicinarsi la tempesta: “Come i delfini, quando fanno segno A’ marinar con l’arco della schiena Che s’argomentin di campar lor legno…”. (Inferno XXII 19-21)
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SPECIALE Mare
di Simona Lasi
Oggi cuciniamo il salmone, pesce nordico per eccellenza, ma lo faremo in un maniera speciale: con una gratinatura ricca di sapori mediterranei. Non sarĂ la solita panatura piatta, ma un condimento saporito, che nonostante la ricchezza degli ingredienti, sarĂ leggero e gustoso... Ottimo come piatto unico, accompagnato da un'insalata mista, arricchita da delle foglie di basilico, o da delle verdure al forno, condite semplicemente con olio e aceto balsamico. E non dimenticate il vino: un vino bianco e corposo, come ad esempio un Don Giovanni, vermentino 100% della Cantina di Mogoro "Il Nuraghe", che accompagnerĂ questo piatto in maniera divina. Che ne dite, lo prepariamo assieme? SarĂ velocissimo!
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Foto: Simona Lasi
Ingredienti: 2 tranci di salmone dello spessore di circa 2cm 6 cucchiai pangrattato una decina di olive nere snocciolate una decina di capperi in salamoia sgocciolati due spicchi di limone una zucchina verde piccola 4 pomodorini maturi 5 foglie di basilico olio d'oliva una presa di sale
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Salmone gratinato Preparazione: Preriscaldate il forno a 200°, e preparate un recipiente comodo per preparare la panatura. Sminuzzate il basilico, tagliate a pezzetti piccoli le olive, i capperi, gli spicchi di limone, i pomodorini e la zucchina. Mettete le verdure dentro il recipiente, e unite il pane grattugiato, il sale e l'olio d'oliva, mescolate tutti gli ingredienti in maniera uniforme. Foderate una teglia con della carta da forno e procedete in questo modo: passate i tranci di salmone nella panatura schiacciando bene con le mani affinchÊ si impanino da ogni lato, create un letto di panatura sulla carta da forno e adagiatevi il salmone, ricoprite i tranci con la panatura rimasta, bagnate con un filo d'olio, e infornate per 10/12 minuti. Trascorso questo tempo, controllate la morbidezza del pesce con i rebbi di una forchetta, continuate la cottura per qualche minuto se non siete soddisfatti.
Fotografie: Simona Lasi
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La casa ideale per l’estate
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La Redazione si racconta La casa ideale per l’estate
di Emma Fenu Sul mare ci sono nata, sulla sabbia ho compiuto i miei primi passi. E sono diventata adulta respirando il tipico odore acre, frutto dell’osmosi dell’acqua salata e delle alghe; accostando all'orecchio le conchiglie, con la voglia di cullarsi decifrando il messaggio delle onde e di immaginarvi la melodia delle sirene; sfidando la veemenza del maestrale che annoda i riccioli in castelli di sale e mitiga l’ardore del sole. La mia casa per l’estate, posta davanti al mare, sulla spiaggia, ricorda atmosfere degne delle bambole della mia infanzia, quelle con i capelli di lana, le fossette sulle guance, i vestiti country e il passaporto, dal nome composto da tre sillabe che si sciolgono in bocca, come una caramella. La struttura è il legno chiarissimo, in alcuni tratti brunito dai baci troppo intensi della salsedine. Il tetto, spiovente, si protrae oltre l’interno, per dar vita ad piccolo un porticato,
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dove spiccano le persiane, tinte d’azzurro vivace, sulle quali si vedono distintamente i segni obliqui del pennello. Si accede direttamente dalla rena, non ci sono passatoie. Mia madre, ne ho un preciso ricordo, mi puliva i piedi con vigore, prima di varcare l’uscio di casa, usando un telo di spugna ruvida, insistendo finché non erano lindi e un po’arrossati. Io, invece, lascio entrare qualche granello di sabbia, che luccica, come polvere di fata, sulle assi del pavimento. Le tende alle finestre, il runner sul tavolo, le bordure, prese a metraggio, che seguono il percorso delle mensole delle credenze, in legno azzurro e scrostato, i cuscini e le lenzuola del letto sono tutti in candido pizzo sangallo, arricciato, talvolta, in delicati volants. Il divano è soffice e fresco, foderato in cotone misto lino, nei toni del celeste, del bianco e dell’ecrù.
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In un angolo è posta una poltroncina dall'aria retrò, con accanto un tavolino, sempre colmo di libri, penne, quaderni e candele alla citronella. Nelle pareti campeggiano le fotografie che ritraggono i sorrisi delle persone che amo, che condividono con me gli spazi, se pur ridotti, della casa. La sera ci sediamo vicini, lasciando le finestre aperte e invitando il vento a cena. Volano tovagliolini, carte, risate e parole, fino allo spettacolare sorgere del sole, quell’attimo magico in cui tutto diventa rosa e celeste anche fuori di me.
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La Redazione si racconta La casa ideale per l’estate
di Claudia Fois
E’ estate e mi trasferisco nella mia casetta accogliente. E’ un open space dalla struttura in legno scuro, caldo. L’angolo cottura ed il salotto sono un unico spazio, il pavimento è in parquet e nel salotto ci sono grandi cuscini a terra, pouf e un tavolino basso. Le pareti sono tutte delle grandi vetrate. Ci sono solo altre due stanze, la camera da letto, sempre in parquet, con letto a terra in stile giapponese ed il bagno con una grande vasca, candele, saponi naturali e qualche rametto di lavanda. Mi piace vivere la casa all’esterno. A piedi scalzi cammino silenziosa nel parquet del mio salotto, che dalle enormi vetrate mi propone una vista sulla natura anche prima di varcare la soglia. E’ l’alba, prendo la mia tazza di caffè e mi dirigo verso il balcone, dal pavimento in legno scuro, mi poggio con i gomiti sulla ringhiera e sorseggio caffè mentre ammiro il sole che sorge, tra gli alberi maestosi e il laghetto che rinfresca l’atmosfera. Le dolci “musiche” della natura vengono interrot-
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Foto : Claudia Fois te dall’arrivo della mia cagnolina Sharon, che con la sua irruenza, vuole già giocare e correre. Per fortuna intorno alla nostra casa c’è molto spazio, le lancio la pallina prima che il mio caffè finisca a terra. Mi rilasso sulla panchina in legno che si trova nel balcone, dietro di me, prima di partire per una passeggiata nel bosco, armata di macchina fotografica ed in compagnia di Sharon, che non può fare a meno di seguirmi. Stiamo fuori sino a quando non ci viene fame, non abbiamo orari per pranzi e cene. Una cosa è d’obbligo, si mangia fuori in balcone. C’è il tavolo in legno, le sedie comode, l’ombra, le lanterne in vetro con dentro le candele appese al muro esterno e il profumo della lavanda che arriva dal laghetto davanti a noi. La sera cena con gli amici, l’atmosfera si riscalda di risate, candele accese, luci basse e musica con la chitarra.
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Me gusta vivir fuera de la casa. A pies descalzos camino silenciosa en el parquet de mi salón de estar, que con grandes ventanas me ofrece una visión de la naturaleza, incluso antes de cruzar el umbral. Ya ha amanecido , me tomo mi taza de café y me dirigo hacia el balcón, desde el suelo de madera oscura, me apoyo con los codos en la barandilla del balcón y tomo mi café mientras admiro la salida del sol, detrás los árboles majestuosos y el lago que enfría la atmósfera. a cura di Claudia Anatella
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La Redazione si racconta La casa ideale per l’estate
di Simona Lasi L'estate è sempre stata la mia stagione preferita, fin da piccola! Finiva la scuola, si giocava fino a tardi, e si tornava a casa con le scarpe sporche di erba, scarpe bianche, of course! E dato che l'estate la passavo con mia nonna, la felicità di doverle smacchiare era tutta sua! Le giornate passavano lente e gioiose, lei faceva le pulizie prestissimo, per godere del fresco della mattina, e per uscire a fare la spesa al mercato, perché “le cose più buone le portano via subito, e a noi toccano gli scarti!”, e rientrare veloci per preparare il pranzo, uno dei momenti più belli, nei quali io la potevo aiutare in cucina. Mi piaceva lavare le verdure nel lavello bianco in ceramica, segnato dal tempo e
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dai troppi bicchieri caduti alle mani sbadate, la mia seggiolina di legno sotto i piedi per arrivarci, e un lago sul pavimento! Con un tocco shabby e bucolico cerco di ricreare il calore di questi ricordi nella mia casa, soprattutto nel periodo estivo… La ghirlanda di juta sulla porta ci accoglie e un avvolgente profumo di lavanda e vaniglia ci invita ad entrare. Sul tavolo della sala da pranzo un runner di juta e pizzo ospita il centrotavola con spighe e candele, un confortevole divano bianco extrasize, con tanti cuscini nei toni dell'ecru, bianco, marrone bruciato, sulla madia del soggiorno un vaso in vetro con delle spighe, candele e fiori freschi riempiono vari angoli della casa, le tende chiare alle finestre fanno risaltare la luce del sole che piano piano cerca di nascondersi dietro la collina. La penombra della camera da letto crea un'atmosfera calda e familiare, i raggi di sole che riescono ad arrivare sul letto, fanno risaltare il copriletto bianco di lino... Ci aspetta una magnifica serata in compagnia di chi amiamo, e dalla cucina il profumo della crostata alle more appena sfornata ci avverte che è ora di preparare la tavola in giardino, sarà semplice: una tovaglia in lino ecru, piatti bianchi, bicchieri in vetro trasparente, le tante tea light alla citronella si specchieranno nel cielo, e creeranno l'atmosfera giusta per accompagnarci in questa notte di San Lorenzo, a cercare le stelle cadenti, e chissà che qualche desiderio, dei più intimi e nascosti, non possa avverarsi.
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di Barbara Piras
“Il mare, una volta lanciato il suo incantesimo, ti terrà per sempre nella sua aura di meraviglia”. Jacques Cousteau
Quando arriva l’estate la mia incredibile voglia di mare esplode e non posso far a meno di andarci; forse perché il mare con la sua immensità e quel color blu mi dà una grande sensazione di libertà; per non parlare della spiaggia in cui mi piace sdraiarmi a prendere il sole per farmi coccolare dal suo calore, dopo un intero inverno a sopportare il freddo che non amo tanto. Cosi, la mia casa non è più la stessa: vivo vicino al mare, in un posto in cui la mattina, allo scorgere dell’alba, osservo il crescere del sole, ascolto il cinguettio degli uccelli che si appostano sui grandi pini attorno; guardo il mare che è a due passi da me: mi basta solo attraversare il manto morbido e bianco della sabbia, per tuffarmici dentro. Alzarsi presto e godersi questo spettacolo mi fa star bene ed inizia cosi il momento migliore della giornata: la mia colazione. Una tavola, posta al centro di una struttura di legno aperta per far entrare la luce, in cui metto tutto ciò che mi serve: latte, biscotti, cereali, torta, nutella, fette biscottate, orzo, zucchero! Sembrerebbe un buffet da hotel ma mi piace avere in tavola tutto ciò di cui sono golosa. La mia colazione è ricca e l’energia del mattino è fondamentale. E’ qui e cosi che mi godo appieno la brezza
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fresca dell’aria di mare ed il calore del sole che pian piano aumenta! La casa è solo il posto in cui ti senti bene, ciò in cui il tuo cuore, la tua anima gioiscono ed io non posso che godere di questo spazio… che spazio è, vi chiederete? E’ una roulotte, senza ruote, ferma su un terreno che si affaccia sul mare. Potrebbe sembrare un po’ scomoda ma per il mio spirito bambino non c’è nulla di meglio che alzarsi la mattina, scorgere il mare e corrergli incontro. Questa casa roulotte, per quanto possa sembrare ristretta, ha tutto il necessario: il tavolino con due poltroncine in cui far una cenetta romantica ma che da un attimo all’altro si trasforma, una volta sbarazzato tutto, in un comodo letto con annessa finestra in cui osservare il panorama; tanti piccoli scomparti in cui sembra di non poter mettere nulla ed invece si possono infilare tutti quei vestiti comodi e sbarazzini per le giornate al mare. Manca qualcosa? Si…la cucina in cui mi piace preparare i miei squisiti piatti! Ma anche questa è presente e, per quanto la roulotte non la possa contenere, è realizzata all’esterno; coperta da una struttura in legno, quasi come un gazebo con delle tende svolazzanti, ha i suoi ripiani con annessi lavello, fornelli e forno. Insomma un posto in cui mangiare all’aperto nella pace del mare o in cui condividere con amici e parenti delle giornate estive o osservare la luna e le stelle nella notte di San Lorenzo,senza troppi particolar e con la libertà delle semplici cose. La mia casa in cui vivere il mare dà un'altra prospettiva e mi fa passare l’estate lontana dal caos della città.
“ La casa è dove si trova il cuore”. Gaio Plinio Secondo
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di Silvia Montis
Esiste un luogo nella mia mente, che profuma di lavanda, more selvatiche, dolci casarecci e pane appena sfornato. È un vecchio cottage ristrutturato, in cui trascorro le estati con mio marito. Ha il tetto in paglia e le finestre azzurre, il cui legno è scrostato dal tempo. La casa è circondata sui quattro lati, da un giardino e da uno steccato. L’ingresso, una porticina azzurra in stile inglese adornata di fiori che cadono a cascata, è preceduto da un vialetto di pietruzze bianche e da un cancelletto in legno circondato da due grandi cespugli di rose. Sul retro una piccola veranda di parquet scuro, rialzata da qualche gradino in legno. C’è un grande tavolo ovale in ferro battuto, con 8 seggiole ricavate da tronchi d’albero e addobbati con morbidi cuscini tondi. Lo spazio è adatto per le nostre cene estive con gli amici. Naturalmente non può mancare il barbecue. Sul un lato, coperto dal porticato, un dondolo pieno di cuscini in lino, color lilla e borgogna. L’estate qui non è mai troppo calda, la brezza sciorina i panni appesi al sole e il profumo di salsedine arriva dalle scogliere, trasportando con sé un lieve odore di erba e di grano appena mietuto. Il giardino è pieno di lavagnette scritte con il gesso, che riportano i nomi delle spezie seminate in grossi contenitori di latta. Le lanterne bianche in ferro sono disseminate ovunque. Ogni tanto, nei
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Foto: Silvia Montis
Foto: Silvia Montis vari alberi che circondano la casa, si possono scorgere fili decorativi e scacciapensieri, casette per gli uccellini, folletti in resina nascosti tra i rami. I davanzali sono adornati da fioriere variopinte. L’interno della casa è un open space molto luminoso: pavimento in legno ecru, pareti in mattoncini bianchi, mobili chiari e scrostati, arricchiti da vasi colorati, candele profumate e vecchi libri. La cucina è ben organizzata, con accessori di ogni tipo, elettrodomestici, mensole a vista piene di oggetti vintage e scatole in latta. I barattoli in vetro trasparente sono pieni di cereali, biscotti, pasta e spezie provenienti da ogni parte del mondo. Il frigorifero è colorato, proprio come il tostapane e l’impastatrice. Un’isola con lavello separa la cucina dal-
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la sala da pranzo, composta solo da un tavolo in legno massello apparecchiato da una tovaglia celeste con fiorellini rosa, piatti bianchi, bicchieri di vetro celeste, bottiglia di acqua con tappo ermetico. C’è un vaso di spighe, rose e lavanda al centro, che abbellisce la tavolata. Vicino ad esso un tagliere con della focaccia appena fatta. La grande vetrata illumina la sala, fino infondo, dov’è disposto un divano chiaro a forma di elle pieno di cuscini color malva e un tavolino bianco realizzato con il recupero di alcuni bancali. Nella parete una grossa libreria e tante fotografie appese al muro. Vasi di fiori sparsi in ogni angolo. Un soppalco in legno conduce alla zona notte, recuperando l’altezza dello stabile. La camera mansardata ha dei lucernari e una finestrella che da sul giardino. Le tonalità pastello della biancheria si alternano ai bianchi e azzurri delle candele e delle conchiglie che decorano la stanza. Il bagno è di modeste dimensioni, con una vasca alla francese e un piccolo muretto in cui poter poggiare candele profumate e oli per il corpo. I colori verdi e rosa antico predominano. In questo angolo di paradiso ci sembra di essere fuori dal tempo e dallo spazio. Le giornate scorrono serene, tra hobby e passeggiate immersi nel verde. Mio marito spesso scende al lago per fare due tiri a pesca, mentre io mi accingo a sperimentare nuove leccornie in cucina. La sera poi, quando gli amici vengono a trovarci, la casa si trasforma in un luogo di festa, con musica, balli e canti che spesso durano fino a primo mattino. Questa è l’estate che amo!
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Foto sfondo: Francesca Fois
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Fotografie: Giulietta Luise
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EVENTI a cura di Flavia Di Luzio
Questa volta voglio parlarvi di un luogo magico, circondato da un paesaggio incantevole. Si tratta di Lindesnes Fyr, un faro antichissimo situato nel punto più meridionale della Norvegia, dove mare e terraferma diventano un tutt’uno. Visitando Lindesnes Fyr potrete non solo conoscere meglio la storia marittima della Norvegia grazie ai film e alle mostre a tema, ma anche concedervi un momento di relax nella deliziosa caffetteria presente al suo interno. Se volete vivere un’esperienza indimenticabile dovete assolutamente pernottare al faro, dove vi sarà possibile assaporare al meglio la melodia delle onde del mare e il dolce canto dei gabbiani. Per ulte r ior i infor maz io ni, visita re : http://www.visitnorway.com/.../lindesnes-fyr-ilfaro-piu...
Lindesnes Fyr
This time I want to tell you about a magical place, surrounded by an enchanting landscape. It's Lindesnes Fyr, a very old lighthouse situated at the southernmost point of Norway, where the sea and the Norwegian mainland become one. By visiting Lindesnes Fyr you can not only learn more about the maritime history of Norway thanks to the theme films and exhibitions, but also relax yourselves in the lovely café inside. If you want to live an unforgettable experience you absolutely have to spend a night at the lighthouse, where you'll have the opportunity to enjoy the melody of the waves and the sweet sound of seagulls at their best. For further information, visit: h t t p : / / www.visitnorway.com/.../ lindesnes-fyr--norways...
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Taking place in Helsinki on August 21, Taiteiden yö ("Night of the Arts") will bring hundreds of cultural events for all tastes. It will be possible to visit museums, galleries, bookshops and cafés until late. An excellent opportunity to discover new places and see the magical capital of Finland in a new light. For further information, visit: http://www.visithelsinki.fi/.../ events-in.../night-arts-2014 http:// www.helsinginjuhlaviikot.fi/ taiteidenyo
Would you like to go to Denmark and do something unusual? You can choose to get lost in an enchanted forest, to look at the world through rainbowcolored glasses, hear singing trees, sail a Viking long boat, stand beside giants, have fun in Labyrinthia, watch the championships for opening champagne with a sword and much more. For further information, visit: http:// www.visitdenmark.com/.../20 -unique-things-do-denmark
Il 21 agosto a Helsinki si terrà la Taiteiden yö (“Notte delle arti”), che riempirà la città con centinaia di eventi culturali per tutti i gusti. Sarà infatti possibile visitare fino a tarda notte musei, gallerie, librerie e caffetterie. Un’ottima occasione per scoprire nuovi posti e conoscere la magica capitale della Finlandia sotto una nuova luce. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.visithelsinki.fi/.../ events-in.../night-arts-2014 http:// www.helsinginjuhlaviikot.fi/ taiteidenyo
Vi piacerebbe andare in Danimarca e fare qualcosa di diverso dal solito? Potete scegliere se perdervi in una foresta incantata, guardare il mondo attraverso lo spettro dei colori dell’arcobaleno, ascoltare gli alberi cantare, salpare su una nave vichinga, avvicinarvi a un gigante, divertirvi nel Labyrinthia, assistere al campionato di sabrage e molto altro ancora. Per ulteriori informazioni, visitare: http:// www.visitdenmark.it/.../20cose-uniche-da-fare...
Are you planning a trip to Iceland? Are you fond of literature? Then you can't miss the literary tours organized by the Reykjavík City Library! Here you'll be introduced to the best Icelandic ghost stories and crime fiction and you’ll have the opportunity to visit the settings. Every Thursday the tour is accompanied by some films on local folklore. For further information, visit:
http://www.visitreykjavik.is/ myrkraverk-i-midbaenum... http:// www.borgarbokasafn.is/ desktopdefault.aspx/tabid3170
State progettando un viaggio in Islanda? Siete degli appassionati di letteratura? Allora non potete perdere i tour letterari organizzati dalla Reykjavík City Library! Qui potrete conoscere sia le migliori ghost stories che i migliori gialli islandesi e visitarne le ambientazioni. Ogni giovedì il tour è inoltre arricchito dalla proiezione di alcuni filmati sul folklore locale. Per ulteriori informazioni, visitare:
http://www.visitreykjavik.is/ myrkraverk-i-midbaenum... http:// www.borgarbokasafn.is/ desktopdefault.aspx/tabid3170
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SPECIALE Mare
LA RUBRICA DI SYLVIE’
di Silvia Montis La mia anima vaga. È estate. Sono sdraiata e guardo il cielo. Il sole è caldo e accarezza la pelle del mio viso, provocandomi un piacevole pizzicore. Attorno tutto si perde in lunghi silenzi, quasi assordanti, dove nulla odo se non il mio stesso respiro affannato. Intense le fragranze di piante selvatiche. Mi alzo e cammino a passo svelto. Percorro il sentiero che conduce ai campi: una stradina tortuosa, fiancheggiata da cipressi e da coloratissimi fiori di asfodelo, piantina gigliacee spontanea che veniva usata nella raccolta di asparagi selvatici per legare i mazzetti raccolti. Di fronte a me vi è una collina. Cerco di risalirla. Attorno a me vedo piante di corbezzolo, di finocchietto selvatico e di lentisco, arbusto sempreverde tipico di questa zona, i cui rametti venivano adoperati dagli antichi anche come stuzzicadenti. I suoi rami, flessibili, venivano usati principalmente per confezionare ceste e prodotti artigianali. L’olio del lentisco, ottenuto dalla ebollizione e spremitura dei frutti, veniva usato per accendere le lampade. Vedo poi il mirto e non posso non soffermarmi a osservare le sue bacche ancora acerbe, che saranno usate per realizzare uno dei liquori più rinomati dell’isola. Mentre i miei passi calpestano varchi intricati che si snodano su scorciatoie fitte di pietrame e muschio, in uno spiazzo noto alcuni cespugli. Si tratta di una pianta semi tossica chiamata in gergo Lua. Si tratta dell’euphorbia officinalis, usata un tempo dalle genti per bruciacchiare e affumicare la cotenna del maiale. Anticamente veniva anche gettata in mare per stordire i pesci nelle vicinanze e poterli pescare facilmente. Questa pianta, cotta assieme al miele, veniva usata anche come pillola lassativa per le sue proprietà purganti.
70 Fotografie: Silvia Montis
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La vegetazione mi avvolge, mentre una leggera brezza rinfresca delicatamente il mio corpo, ancora accaldato dal forte sole. Mi volto e dietro di me osservo il vasto panorama che ho lasciato alle spalle. Gli intensi odori della vegetazione mi stordiscono, facendomi sprofondare in un eterno attimo di smarrimento. Percorro tutto il sentiero e raggiungo finalmente la dimora dei miei avi. Un piccolo cottage che si affaccia sulla scogliera a strapiombo. Qui si propaga l’effluvio marino con quel singolare gusto di salsedine. Nella bianchissima sabbia che circonda la costa scorgo bellissimi fiori selvatici, chiamati gigli delle spiagge. Nelle battigie sono numerose le tracce di zoccoli di cavallo al galoppo. I meravigliosi colori del mare si alternano, fra le più svariate tonalità cristalline di smeraldo e zaffiro. Sono in un’antica terra imponente a contemplare la straordinaria magia che mi circonda. Ma se pur consapevole che la casa dei miei avi conserverà sempre le mie radici, il mio cuore sa che la mia identità è legata altrove, fuori dallo spazio e dal tempo. La mia casa è dove è il mio cuore, in un’universalità che non ha più confini.
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SPECIALE Mare
LA RUBRICA DI EMMA
di Emma Fenu Gli ultimi mesi per me sono stati un viaggio su doppio binario: andare in avanti, verso il futuro, e, al contempo, indietro, a ritroso verso il passato. Un paradosso che farebbe aggrottare le sopracciglia perfino a Zenone di Elea, il celebre filosofo che condannò Achille a non raggiungere la tartaruga.
Non mancano le sfide, da affrontare a testa alta e cuore impavido, e i sogni, quelle macchine motrici meravigliose, quegli ingranaggi di magiche rotelle che ti spingono avanti, perennemente alla ricerca, e che, mentre sei sulle tracce di qualcosa, ti fanno inciampare in qualcos’altro, che è ancora meglio di quanto tu stesso avessi pensato per te.
Eccomi, alle prese con un futuro, nelle terre del mio caro Nord, scandito da obiettivi a breve scadenza, come lo yogurt, e da progetti da far lievitare con calma, protetti in un luogo caldo, avvolti nell’abbraccio di una copertina da neonato, come la pasta per la pizza.
E il passato? E’ un turbinio di immagini ed atmosfere vintage, nella struggente nostalgia di epoche mai vissute, a meno di non scomodare la teoria platonica della metempsicosi (o trasmigrazione delle anime), che renderebbe tutto molto più chiaro.
72 Foto: Mara Pellizzon
Nordic Lifestyle Magazine
Ma, soprattutto, è memoria dell’infanzia, della dolcezza dei volti amati, della terra natia, fatta di nuraghi, di case di janas, di scogliere maestose, di spiagge immacolate e…di mare. All’estero, in qualunque nazione lontana abbia vissuto negli ultimi anni, mi sono sentita “a casa”, perché, di questa adorabile parola, ho capito il significato più profondo dell’accezione. Ma, paradossalmente, di nuovo chiedo venia a Zenone, ho avvertito violentemente il mio senso d’identità, il mio essere sarda, isolana, circondata di distese di acqua salata, mossa da vento impetuoso, ruvida come le rocce granitiche, combattiva come Eleonora d’Arborea e propensa a mettere sempre le mani in pasta, nella vita, come le mie ave che le immergevano, nottetempo, nel pane ancora crudo, affinché divenisse pronto per il forno.
Foto: Emma Fenu
Si tratta, in realtà, di un viaggio con itinerario circolare, come quelli prima teorizzati e poi compiuti, con la bramosia di conoscere, in tempi tanto lontani, quando, inconsapevoli della sfericità terreste, si credeva di precipitare nel nulla, se si varcavano i confini del Mare Nostrum. Invece, procedendo in avanti, con il vento in poppa, si torna, ciclicamente a casa, e, se si vogliono trovare le Indie, e lo si fa senza risparmiarsi in coraggio e determinazione, si scopre l’America, la nostra “America”. Buona navigazione.
Foto: Silvia Montis 73
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I migliori Feedback “Vi ho appena scoperti, il vostro Magazine e' bellissimo, penso che aspetterò con impazienza l'uscita del prossimo numero. Ciao” Rossella “In bocca al lupo x la nuova uscita...scovate sempre delle cose fantastiche!!! complimenti!!!” Nicole “Ciao, ho condiviso il Vs magazine per farlo vedere a più persone. Complimenti! Un abbraccio e buona giornata. Elisa “Nordic Lifestyle Magazine: quando la lettura è un piacere” Nat “Mi ha colpito il titolo di questo giornale, l’ho sfogliato e ho trovato un tesoro. Ci son passioni che non si sanno spiegare… forse date dall’animo ancora romantico. Nordic Lifestyle è un magnifico approdo per inguaribili sognatori come me” S.S
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“Da sempre ho una grande passione per i paesi nordici ed in particolare per la Danimarca...non so perchè...comunque ora che vi ho scoperti potrò soddisfare questa incredibile attrazione fatale” Diana
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