N or di c L if es ty le Ma ga zin e
MAGAZINE TR I M ES TR A LE - A ut u n no 2016
CONSIGLI E PROPRIETÀ DELLA RHODIOLA ROSEA, ROSA CANINA E BIANCOSPINO
Le borse Svedesi di SANDQVIST
UN VIAGGIO NEL CUORE GREEN DELLA QUOTIDIANITA’ DANESE
LA CELEBRAZIONE DELL’ARTE VIAGGI
INTERIOR DESIGN
RICETTE VISUAL DESIGN ARCHITETTURA
CULTURA
OLD STYLE FASHION LIFESTYLE RECENSIONI ARTE LETTERATURA SOCIETÀ FOOD TRADIZIONI MITI E LEGGENDE EVENTI HANDMADE SPORT GREEN
Autunno 2016
Nordic Lifestyle Magazine - Autunno 2016
© Copyright: La maggior parte delle foto presenti in questo magazine sono foto realizzate dalla redazione o date in gentile concessione da collaboratori esterni, quindi coperte da Copyright, pertanto ogni utilizzo o riproduzione è severamente vietata, se non con il consenso della redazione e del proprietario dello scatto. Le fotografie che sono state tratte dal web sono munite di nome di autore o di link da cui sono state tratte, laddove sia possibile risalire alla fonte, pertanto la redazione non risponde di eventuali usi impropri da parte di terzi.
Foto di copertina: © Francesca Lentis Caporedattrice: Silvia Montis Sezione Grafica: Claudia Fois Francesca Lentis Silvia Montis Writer: Ida De Santo Anna Canopoli Francesca Lentis Claudia Fois Anna Marangella Silvia Montis
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Nordic Lifestyle Magazine Mensile illustrato sullo stile di vita scandinavo. Pubblicazione visibile gratuitamente.
SITO WEB www.nordiclifestylemagazine.com MAGAZINE issuu.com/nordic_lifestyle FACEBOOK www.facebook.com/NordicLifestyleMagazine INSTAGRAM instagram.com/nordiclifestylemagazine PINTEREST www.pinterest.com/NLmagazine
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LA REDAZIONE BACKSTAGE EDITORIALE
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LIFESTYLE - Stile di vita rurale e sviluppo armonico dell’individuo VIAGGI Nel cuore green della quotidianità Danese - Asili nel bosco - Una giornata al parco di Frederiksberg ARTE - La celebrazione dell’arte SPECIALE GREEN - Proprietà della Rhodiola Rosea - Rosa canina, marmellata e infuso - Una passeggiata tra i boschi, alla ricerca del Biancospino HANDMADE - Mangiatoie per uccelli
RICETTE - Tavola d’Autunno - Vellutata di mele, porri e patate - Insalata di finocchi, mele verdi e noci - Pane ripieno di funghi e mele - Panini dolci con mele, cioccolato e nocciole MITI E LEGGENDE - Idunn: dalle mele d’oro al rossetto prugna SPORT - Le altezze vertiginose delle montagne Norvegesi FASHION - Le borse Svedesi di Sandqvist PILLOLE LINGUISTICHE - I Finlandesi e il culto dell’acqua EVENTI
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Writers Caporedattrice
Silvia Montis
“Nata nel 1975, originaria della Sardegna, vissuta in tante città d’Italia e ora in Danimarca, con mio marito. Diplomata al Liceo Artistico e specializzata in grafica pubblicitaria, ho maturato diverse esperienze nel campo pubblicitario, nell’arte, nell’editoria e nel commercio. Da tempo mi occupo di “Creative Solutions” e mi dedico al progetto Jana Old Style, un laboratorio creativo legato alla riscoperta delle antiche tradizioni, al riciclo, al collezionismo di antichi cimeli dallo stile rétro e alla valorizzazione dello stile vintage. facebook.com/janaoldstyle Sono una persona sensibile, sognatrice e testarda, creativa poliedrica che abbraccia la vita pienamente e con tutte le infinite sfumature. Amo fotografare, dipingere, scrivere e cucinare. Sono una grande appassionata di tradizioni nordiche e celtiche, studio le leggende e i culti legati al paganesimo con occhio attento alle similitudini culturali tra il Nord Europa e la Sardegna. Ho scritto e pubblicato diversi libri tra cui facebook.com/ laprofeziadellunistizio. Mi considero una donna con la “valigia in mano”, dai miei viaggi cerco sempre di trarre insegnamento. Vivere a Copenaghen è stato come arrivare a casa. Qui è nato il progetto Nordic Lifestyle Magazine, nel Gennaio 2014, la rivista che dirigo lavorando con un meraviglioso staff”.
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Claudia Fois “Nata nel 1982, vivo in Sardegna, mi piace viaggiare e tutto ciò che esprime creatività e spontaneità, la fotografia e la grafica. Fotografare è il mio modo di catturare un istante che non avrà più luogo... Appassionata di saponi naturali, porto avanti un mio laboratorio di prodotti per il corpo realizzati artigianalmente www.facebook.com/ dejanalab ”.
Francesca Lentis “Nata nel 1976, vivo in Sardegna. Amo la natura, la vita all'aria aperta, le lunghe passeggiate in montagna e prendermi cura del mio orto. Il mio stile è tutto ciò che ricorda i tempi passati, le tazze da tè di una volta, un libro dalle pagina ingiallite, una vecchia cassapanca. Adoro cucinare e creare sempre nuove ricette che potete trovare su www.facebook.com/ crudoecottodifrancescalentis Per i miei tutorial handmade www.facebook.com/ Fannjs-creations1661327830815653/? pnref=story Una mia recente passione è la fotografia, potete trovare qualche mio scatto su www.facebook.com/ photographybyfrancescalentis ”.
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Anna Marangella Anna Canopoli “Nata nel 1984, vivo in Sardegna dove studio Lingue e Letterature straniere. Amo la natura e la pesca sportiva, adoro stare a contatto col mare e lo rispetto in ogni suo aspetto. Lavoro come baby-sitter nella mia città, dai bambini prendo spunto e energie positive. Quando ho un po' di tempo libero parto all'avventura di nuove città e paesaggi. Ultimamente, impegnata con un socio in un attività di personal gifter www.facebook.com /toogiftsassari “.
Ida De Santo “Nata nel 1983, vivo in Calabria. Sono laureata in conservazione del patrimonio artistico ma non mi occupo di questo. Sono mamma e moglie a tempo pieno. Sono una nostalgica sognatrice che crede ancora alle favole a lieto fine, una dama d'altri tempi che si emoziona davanti ad un tramonto. Cosa amo? La mia dolce metà e il sorriso della mia bambina, baciarle i piedini, sorseggiare una tazza di tea davanti al caminetto leggendo un libro, il profumo di una torta in forno, un mazzo di rose sul tavolo, il profumo della lavanda, un centrino all'uncinetto. Mi emozionano le piccole cose Mi piace scattare fotografie, spesso anche solo col pensiero, archiviare immagini e idee creative dal web, organizzare feste a tema www.facebook.com/ IlPettirossoAPois festedidama.wordpress.com/. “
“Nata nel 1965, Milanese e felicemente trapiantata in provincia di Verona. Da sempre adoro cucinare, piatti semplici e ricette un po' country... Il comfort food è la mia passione… Vivo in una vecchia casa con un grande giardino perennemente disordinato e "in divenire", insieme a mio marito, i nostri quattro figli e i nostri due cani. Amo tutto ciò che è vecchio, pieno di storia e di fascino, gironzolare per mercatini alla ricerca di tesori, piccoli oggetti vintage e di recupero. Adoro lo stile shabby e tutto quello che è nordico, amo il bianco, il grigio e quella meravigliosa patina che acquista il legno dopo tanti anni. Mi piace dare nuova vita agli oggetti, anche quelli più banali e cerco "il bello" anche dove gli altri non lo vedono. Trovo che siano sempre i dettagli a fare la differenza. Da qualche anno sono riuscita a trasformare la mia passione in un lavoro, prima come food blogger, poi collaborando con siti web e riviste. Organizzo corsi di cucina, laboratori creativi per bambini, allestimenti e buffet per piccoli eventi. ultimissimedalforno.blogspot.it/ https:// www.facebook.com/ ULTIMISSIME-DALFORNO183944921698671
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Lascia di quando in quando i
e inoltrati fra
Probabilmente si tratterĂ di
ma non ig (Alexander Graham Bell) 8
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i sentieri battuti
a i boschi.
una piccola cosa,
gnorarla.
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Il lavoro creativo è sospes
tra la memo
(Jorge Luis Borges) 10
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oria e l'oblio.
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di Silvia Montis
Foto di Silvia Montis
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uando la Natura si prepara, con l'imminente lentezza autunnale che precede il sonno invernale, si può imparare tanto dalla sua saggezza. Essa sa che non esiste fine, né morte, ma solo trasformazione ed è così che comincia la propria metamorfosi verso la maturità. Ci sono equilibri, nella Natura, che l’uomo antico conosceva bene. Principi, come la ciclicità e la stretta connessione tra lei e gli esseri viventi, ma anche valori come il rispetto, maturati dalla consapevolezza che ad ogni azione, pensata o compiuta, vi è una sacra e imprescindibile legge universale di causa ed effetto. Ancora oggi, nelle terre del nord, si conserva una sorta di riverenza verso l’ambiente, che dalla tradizione e dal folklore si è poi tramutato 12 in un vero e proprio business dell’eco sostenibilità. Ma ben venga se serve ad inse-
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gnare ai posteri che la Natura è vita e che la terra è una casa presa in prestito, che dobbiamo preservare e tramandare. Con quest’ottica nascono sempre più iniziative a sostegno della vita agraria, asili creati nel bosco, parchi, giardini artificiali, progetti “green” che mirano a ricondurre l’essere umano verso la sua vecchia e innata natura silvestre ormai sopita. In Scandinavia l’autunno è un momento ideale per le passeggiate nei boschi e nei parchi, l’aria sa di erbe mediche e rimedi antichi, sa di rugiada e di legna bagnata, di pozzanghere e di libertà. Ogni attimo conserva una forte emozione selvaggia e il rapporto con madre natura diventa ancora più intenso. Che aspettate allora? seguiteci e vi condurremo verso la parte più inesplorata e sconosciuta della cultura nordica, un Valhalla fatto di radici, erbe, riti e immoralità. 13
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Foto di Silvia Montis
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VIAGGI - INTERIOR DESIGN - OLD STYLE - FASHION - LIFESTYLE - RECENSIONI - RICETTE - VISUAL DESIGN - GREEN - ARTE
di Silvia Montis
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ei Paesi Scandinavi, in particolare in Danimarca, sta prendendo sempre più piede la tendenza salutista che si rifà alle ideologie dell’organizzazione mondiale 4H, nome tratto dalle quattro iniziali delle parole che delineano il motto di questo stile di vita: Head, Health, Heart, Hand (testa, salute, cuore, mano).
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In sostanza è la rappresentazione di uno stile di vita improntato sulla consapevolezza, sul benessere, sul rispetto dell’ambiente e sulla creazione di valore. Anche se a primo colpo può sembrare una filosofia presa in prestito dall’Oriente questa organizzazione giovanile è invece nata negli
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- LETTERATURA - SOCIETÀ - FOOD - TRADIZIONI - ARCHITETTURA - CULTURA - MITI E LEGGENDE - EVENTI - HANDMADE - SPORT Stati Uniti, nei primi del novecento, e amministrata attualmente dal National Institute of Food e dal dipartimento dell’agricoltura USDA. Senza entrare troppo nel dettaglio sui loro programmi educativi e gli scambi internazionali, quello che vorrei invece far conoscere ai lettori è la volontà dei Danesi di volersi avvicinare al pensiero collettivo di benessere individuale, fisico e mentale, partendo proprio dal loro rapporto con il pianeta, con madre natura e dal desiderio di ricreare una fitta rete sociale e umanitaria che purtroppo negli ultimi decenni si è andata via via sgretolando. Anche nelle terre del nord, infatti, i valori di una volta si stanno perdendo di vista, soprattutto nelle grandi città. Da qui l’idea di riappropriarsene partendo dall'educazione delle nuove generazioni, tramite l’introduzione di attività mirate, come quelle sensoriali e di socializzazione negli asili, la creazione di campus doposcuola con attività rurali, corsi e nozioni sulla sostenibilità, sulla natura, sulla scelta del cibo e così via. In linea di massima possiamo paragonare questo approccio alle attività degli scout, ma studiate per essere speri-
Fotografie di Silvia Montis
mentate quotidianamente ed entrare così nella mentalità collettiva. I risultati li vediamo ogni giorno, passeggiando per le strade danesi dove i bambini sono liberi di sporcarsi, arrampicarsi, giocare con il fango e l’acqua, andare in giro con i loro tutoni di incerato anche sotto le intemperie, oppure nelle loro case dove spesso i bimbi preparano il cibo assieme ai genitori, imparano ad usare gli utensili sin da piccini e affondano le loro manine nella terra per piantare i fiori e le erbe aromatiche. Si evince quindi, da questo ampio impegno educativo a livello sociale, che lo stile di vita rurale rappresenta sicuramente un importante punto di partenza per lo sviluppo armonico dell’individuo, visto che ormai è stato riconosciuto, anche in ambito accademico, lo stretto legame tra l’uomo e la natura. Lo spostamento sempre più massiccio di persone dalle campagne verso le città, fattore in forte crescita anche in Danimarca, ha indotto gli organi competenti a trovare soluzioni valide per riportare, nella vita di ogni individuo, ciò che in passato la campagna e la natura offriva e insegnava. Al di là quindi di questa importante organizzazione di
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cui vi ho parlato, tutta la collettività danese è sempre più coinvolta in strategie didattiche e pedagogiche che mirano a non dimenticare i valori e le tradizioni di una volta nonostante la vita cittadina frenetica. A mio avviso uno dei programmi più belli in assoluto, ormai diffuso in tutto il territorio danese, è quello della visita abituale alle fattorie didattiche da parte di scuole, asili e di genitori che con i loro bimbi vogliono passare un weekend diverso e istruttivo. Io stessa sono stata in una di queste “ecology farm” e ho potuto vedere di persona il coinvolgimento dei bambini nelle diverse mansioni, come ad esempio la preparazione del pane, assistere alla tosatura delle pecore, dare da mangiare ai conigli, giocare in mezzo alle balle di fieno. La gioia dei piccoli era qualcosa di indescrivibile, dipinta sui loro occhi e sul loro sorriso. Un’esperienza bellissima che consiglio a tutti di fare, poiché tutti possiamo ritornare bambini e tutti possiamo riconnetterci con madre natura, ricordando i suoi ritmi e sentendo dentro di noi il suo forte richiamo.
Perché, sappiate, ciò che nella vita è davvero importante non è affatto correre per riuscire a fare tutto ciò che dobbiamo, ma rallentare per riscoprire il legame che ci lega a questo mondo. Un legame sacro, che ci aiuterà a ricordare chi siamo e quale missione siamo venuti a svolgere in questa nostra vita. 18
Fotografie di Silvia Montis
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Per avere maggiori informazioni su questi progetti vi consiglio questi siti web: www.4h.dk/ il sito ufficiale dell’organizzazione 4H danese grantoftegaard.dk/ la fattoria didattica che io stessa ho visitato.
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di Ida De Santo
“È
bello qui d’autunno!” disse la piccola bambina, e l’aria si fece doppiamente leggera e blu, la foresta prese le tinte più splendide del rosso, del giallo e del verde, i cani da caccia passarono di corsa, intere schiere di uccelli passarono in volo urlando sopra i dolmen dove dalle vecchie pietre 22
Foto web http://comune-info.net/
pendevano i tralci di more. Il mare era blu notte con velieri bianchi e sull’aia le vecchie donne, le ragazze e i bambini stavano pulendo il luppolo in un grande recipiente; i giovani cantavano canzoni, ma i vecchi raccontavano fiabe sui folletti e sugli orchi. Non si poteva stare meglio! Madre Sanbuco, Andersen
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LETTERATURA - SOCIETÀ - FOOD - TRADIZIONI - ARCHITETTURA - CULTURA - MITI E LEGGENDE - EVENTI - HANDMADE - SPORT Amo da sempre l’autunno; i suoi colori, i suoi odori… Se c’è un profumo che mi fa ricordare maggiormente l’autunno è quello delle matite colorate, quel misto di legno e cera che sa di buono, che sa di scuola. Beh in Danimarca e nei paesi nordici in generale, accostare questo profumo alla scuola non sempre è scontato. Se deciderete di far frequentare ai vostri bimbi un asilo nel bosco il profumo di autunno che ricorderanno sarà sicuramente un altro. Di cosa stiamo parlando? Gli asili nel bosco sono una novità per gli italiani ma molto conosciuti ai danesi. Il primo asilo nel bosco fu fondato negli anni cinquanta del novecento da Ella Flautau, una mamma che decise di creare un piccolo asilo familiare in sostegno delle tante famiglie che vivevano in ristrettezze economiche. Per ovviare alla necessità di affittare locali da destinare all'asilo decise di tenere i bambini all'aperto, portandoli ogni giorno a giocare nel parco. L’idea piacque a molti genitori del vicinato e diede origine ad un asilo nella natura. Skovbørnehaven si chiamano in lingua originale ma oggi sono maggiormente conosciuti con il termine tedesco Waldkindergarten. Si trovano nei boschi e sono destinati a bambini in età prescolare. La caratteristica principale e fondamentale è quella di vivere l’intera giornata, che solitamente va dalle 8 alle 16, all’aperto a contatto con la natura qualunque sia la stagione o le condizioni atmosferiche. Perché, come dice pro-
Foto di Ida De Santo
prio un proverbio scandinavo, non esiste il brutto tempo ma solo i vestiti sbagliati, basta infatti vestire i bambini nel modo adeguato per lasciarli liberi di sentire la pioggia sui propri visini, i fiocchi di neve sulle manine o il vento tra i capelli. In caso di forte maltempo, comunque, sono dotati di un piccolo rifugio ( solitamente in legno) dove continuare la giornata scolastica. I bambini dai tre ai sei anni giocano insieme nella natura stando liberi di esplorare, toccare, scoprire, fantasticare... Un ramo secco può trasformarsi nella spada di valoroso principe o nella bacchetta magica di una dolce fatina. Possono nuotare in mari di margherite o foglie secche, fare castelli di sassi e pigne; respirare la natura, toccarla con mano. Imparano il susseguirsi delle stagioni vedendo come muta il bosco intorno a loro, imparano a riconoscere il canto degli uccelli e le impronte degli animali. Non esistono regole tranne un paio: non allontanarsi troppo e non toccare gli animali. Gli educatori, in rapporto 1 a 5, osservano i loro bambini ma li lasciano liberi di esplorare, di autodisciplinarsi, di socializzare. I bambini trovano spazio per essere bambini: correre, ridere, giocare, annusare, ascoltare. Usano tutti i loro sensi e soddisfano il loro bisogno di movimento. Questo li rende paradossalmente più calmi e meno aggressivi, migliora l’equilibrio interiore e a controbilanciare la vita frenetica, lo stress e la sovrabbondanza di giocattoli. Continua… >>
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Il bosco richiede iniziativa personale e stimola particolarmente la collaborazione: costruire una capanna insieme è più facile e più divertente! I bambini avranno più fiducia in se stessi, saranno più sensibili alle relazioni, all’ecologia e al valore della natura nella propria vita. I risultati ottenuti sono di bambini che hanno buone capacità di concentrazione e autonomia a scuola, spiccata creatività e curiosità, minor aggressività ed impazienza e si ammaleranno anche di meno! In Italia, nel Lazio, da qualche anno è nato un asilo nel bosco proprio come quelli nordici! La strada è ancora lunga ma sembrerebbe che anche nel bel paese le cose si stiano muovendo. Sarebbe bellissimo se ogni città avesse il suo asilo nel bosco! Se è vero che da adulti facciamo tesoro di ciò che abbiamo conosciuto ed amato da bambini, a beneficiare di questi anni trascorsi nella e con la natura non saranno solo i bambini ma la natura stessa verso la quale essi, diventati adulti, continueranno a nutrire attenzione, rispetto e sensibilità.
“ Abbiamo la terra non in eredità dai genitori, ma in affitto dai figli!” proverbio indiano 24
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UNA GIORNATA AL PARCO DI FREDERIKSBERG di Ida De Santo
Il canto delle numerose specie di uccelli che lo popolano fanno da sottofondo alla nostra passeggiata per il parco di Frederiksberg. Le sue origini antiche e nobili aleggiano nell'aria e sono riconoscibili in tanti scorci poetici e romantici. Era il 1703 quando vide i suoi albori in un moderno stile barocco, a volerlo l’allora erede al trono danese, Federico IV ispirandosi ai meravigliosi giardini francesi ed italiani ammira-
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Foto di Claudia Fois
ti nei suoi viaggi. A realizzare il suo desiderio ci pensarono Tessin, Scheel e Krieger che furono, rispettivamente, disegnatore, progettista ed assistente. Ma torniamo alla nostra passeggiata. Tanti e di diverse specie sono i maestosi alberi che incorniciano un panorama mozzafiato caratterizzato da ruscelli e laghetti dove romantici ponticelli permettono di vi-
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- LETTERATURA - SOCIETÀ - FOOD - TRADIZIONI - ARCHITETTURA - CULTURA - MITI E LEGGENDE - EVENTI - HANDMADE - SPORT sitarlo da tutte le angolazioni. Coccolati da un’atmosfera fatata, le coppiette si sussurrano parole d’amore sulle barchette che varano i laghetti. Le famiglie trascorrono ore di lieta spensieratezza ai piedi degli alberi consumando prelibatezze, e i bambini corrono felici rotolandosi nei prati che in questo periodo assumono le sfumature dell’oro, del rame e del bronzo a causa delle foglie cadute. Percorrendo i viali alberati non è difficile imbattersi in architetture che lasciano senza fiato... Uno dei più particolari è il padiglione cinese con il ponte nello sesso stile risalenti al 1803. Tutto è abbinato e decorato in stile cinese tanto da farvi dubitare di essere in Danimarca! Altra meraviglia da ammirare è il tempio di Apis del 1802. È un tempio realizzato in stile romano dedicato al Dio egizio Apis ( toro ) raffigurato sul frontespizio. Se siete fortunati potrete ammirare al suo interno qualche mostra d'arte; tra i suoi numerosi utilizzi nel corso degli anni è, infatti, ora questo il suo uso attuale. In prece-
Fotografie di Claudia Fois
Smallegade 31, 2000 Frederiksberg, Danimarca Orario: 06–22 +45 33 95 42 00
denza è stato sala da tea per i reali e successivamente ha funto da ingresso per lo zoo. Proprio lo zoo è un'altra attrazione che ospita numerosi animali provenienti da tutte le parti del mondo. Visitatelo se vi piace il genere, le specie ospitate sono veramente tantissime. Per gli amanti della birra è possibile fare un salto nella fabbrica storica della Carlsberg e rinfrescare il palato con una birra fresca! Una perla nascosta nel parco è la serra del Dipartimento di Agricoltura dell’Università dove la chicca è godersi un caffè circondati dal verde! Uno spettacolo veramente che merita di essere osservato è quello della cascata artificiale alta 7 metri che si getta nel laghetto dove cigni e oche selvatiche nuotano. Non è raro vedere germani reali, aironi cenerini e oche del Canada socializzare con i turisti! L'atmosfera fiabesca, tipica di Copenaghen, si respira in ogni angolo. Vi capiterà sicuramente, se visiterete il parco da ottobre in poi, di vedere bambini e adulti con i loro pattini argentati in mano raggiungere la pista di pattinaggio sul ghiaccio. Continua… >>
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VIAGGI
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Vi sembrerà di ammirare immagini tratte da "Pattini d'argento"! La pista è libera e se vorrete provare l'ebbrezza di sentire il fresco del ghiaccio che vi pizzica il viso ma non avete i pattini, è possibile noleggiarli a 30/40 DKK. Come ultima particolarità da visitare vorrei consigliarvi l’albero dei ciucci. Unico nel suo genere, è un grande albero sul quale fanno bella mostra tanti ciucciotti colorati accompagnati spesso da letterine. Questo è considerata dalla gente del posto una tappa di transizione per i bambini che abbandonano qui i “compagni” dei loro primi anni di vita segnando quasi un passaggio simbolico alla seconda tappa dell’infanzia. Diciamo che lo scopo è quello di rendere meno traumatico l’abbandono del ciuccetto da parte dei bambini. Se volete vedere quanti sono i ciuccetti lasciati li lo potrete trovare vicino all’ingresso nord del parco. Credo sia impossibile descrivervi quello che è in realtà questo parco, quello che vi posso dire è che è una scoperta continua che varia con il variare delle stagioni; il periodo autunnale si riempie di magia con i suoi colori romantici e, fermarsi a leggere un libro seduti sotto un albero, vi porterà in atmosfere e luoghi incantati proprio come lo è questa città.
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La farfalla non conta gli anni, ma gli istanti: per questo il suo breve tempo le basta‌ [Proverbio Africano]
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L’arte urbana è il mezzo di comunicazione più vasto del mondo, non conosce limiti di linguaggio, di colore ne di forma. A me piace definirla Art therapy, perché quando ci troviamo difronte ad un espressione d’arte così piena di colori e di emozioni diverse, dentro di noi qualcosa si smuove.
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Può essere una forma di protesta, un modo artistico di comunicare la voglia di evadere dai problemi sociali. Lo stile per eccellenza che segue questa linea è la "Knit Graffiti", una moda che usa fibre lavorate a maglia e uncinetto che ha invaso anche le strade Danesi, regalando scenari spettacolari. Può essere un festival, come il Nuart, che si tiene ogni anno a Stavanger, in Norvegia, dal 2001. Il Festival per eccellenza della street art, creato da un gruppo di volontari professionisti delle arti annoiate. Quest’anno il Nuart Festival apre le porte il 10 Settembre ad un team di artisti internazionali che lasceranno segni d’arte sui muri della città. Maggiori info: www.nuartfestival.no Questa forma di espressione libera, spesso è rivolta a dare messaggi importanti al mondo, come ha ideato Ikea, l’azienda Svedese che in Italia ha dato il via ad un progetto “salva pianeta”. Mettendo a disposizione a 21 Street Artists una speciale pittura che, attraverso l'energia della luce, è in grado di ridurre gli agenti inquinanti presenti nell'aria fino all'88,8%. Questo permetterà di salvare una grossa quantità di boschi. Maggiori info: www.ikea.com/ ms/it_IT/ikea-loves-earth/ index.html
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Foto web www.ikea.com/
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Foto di Claud
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Foto di Mirtia Razzi
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Non dimenticate che
i vostri piedi nudi giocare con i vostri capelli (Kahlil Gibran) 39
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di Francesca Lentis
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a rhodiola rosea è una pianta perenne erbacea che troviamo generalmente in zone del nord dal clima freddo come in Scandinavia, ma anche sulle Alpi ad altitudini che vanno dai 300 ai 1500 metri. Può raggiungere un'altezza di circa 70 centimetri e i suoi fiori gialli, che potrete ammirare nella stagione primaverile, hanno un profumo molto delicato che ricorda quello della rosa. La parte della pianta che viene utilizzata per scopi terapeutici è la radice che viene raccolta in autunno. Fin dal settecento in Siberia, nella Cina del nord e in Svezia, le proprietà benefiche della rhodiola erano ben note, perché veniva utilizzata per aiutare il corpo a sopportare i problemi dovuti all'elevata altitudine, donando vitalità, benessere e salute a tutto l'organismo.
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Foto di Francesca Lentis
Se state attraversando un periodo di forte stress vi consiglio questa eccezionale radice, capace di combattere non solo stress di varia natura ma anche stimolare il sistema nervoso, ridurre la fatica fisica e mentale e aumentare le difese immunitarie. Inoltre, può essere un ottimo aiuto per il controllo del peso, perché agisce riducendo la fame nervosa.
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Chiamata anche "radice d'oro" l'uso della rhodiola ha una storia leggendaria. In Siberia vi è un detto secondo il quale chi beve regolarmente il suo infuso vivrà per più di un secolo. La radice veniva regalata, sotto forma di bouquet, alle coppie prima del matrimonio per favorire la nascita di bambini sani. Inoltre, essendo ritenuta anche un potente stimolante, veniva spesso usata per la creazione di pozioni d'amore.
Fotografie di Ida De Santo
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di Francesca Lentis
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e anche voi, come me, avete la buona abitudine di rilassarvi passeggiando in montagna, avrete notato le bacche rosse della rosa canina nel sottobosco. I fiori hanno un piacevole profumo e sono di colore bianco o rosa. Queste bacche sono un'ottima fonte di vitamina C, infatti ne contengono il 50% in più delle arance. Inoltre sono ricche di vitamina A benefica per il sistema immunitario, aiutando così a prevenire le infezioni da batteri e virus. Questa pianta deve il nome botanico "canina" a Plinio il Vecchio, che raccontava l'aneddoto di un soldato romano morso da un cane e guarito dalla rabbia grazie ad un decotto di radici di rosa canina. Di recente alcuni ricercatori dell'università della Frederiksberg University di Copenaghen hanno dimostrato l'efficacia dell'estratto di rosa canina contro i dolori da artri-
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Foto di Silvia Montis
te, in particolar modo alle mani. Vi consiglio, nel caso in cui il vostro utilizzo sarà quello della preparazione di infusi, di raccogliere le bacche ad autunno inoltrato, facendole poi essiccare e conservandole in vasetti di vetro scuro. Se invece vorrete preparare delle marmellate attendete l'arrivo della prima gelata.
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INFUSO
MARMELLATA
In caso di influenza o semplicemente per deliziarvi del sapore agrumato vi consiglio l'infuso di rosa canina, facile e veloce da preparare.
Per ottenere una deliziosa marmellata di rosa canina lavate e pulite dai piccioli neri le bacche. Apritele a metà e privatele dai semi e dalla peluria. Ora mettete le bacche in una pentola, ricoprite d'acqua e lasciate cuocere per circa 30 minuti. Frullate fino ad ottenere un composto omogeneo e setacciate con un colino. A questo punto aggiungete 1/3 di zucchero rispetto al peso delle bacche pulite e riprendete la cottura sino a quando la marmellata si sarà addensata. Infine versate in vasetti sterilizzati.
Mettete in infusione un cucchiaio di bacche in acqua bollente e lasciate riposare per 10 minuti coprendo la tazza. Bere quotidianamente l'infuso di rosa canina porta notevoli benefici non solo a tutto il corpo ma anche alla vostra pelle, rendendola elastica e nutrita.
Fotografie di Francesca Lentis
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di Silvia Montis
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a quando ho la sana abitudine di passeggiare lungo il parco e il bosco dietro casa, a Copenaghen, alla ricerca di piante che vorrei imparare a riconoscere, mi è capitato spesso di incrociare, tre le viuzze, un tipo di arbusto per lo più usato come frangivento o separatore tra lo sterrato e la boscaglia. Essendo autunno inoltrato il colore del fogliame che tende ad ingiallire e il contrasto delle sue bacche color cremisi, hanno attirato la mia innata curiosità e così ho deciso di saperne di più. Amo moltissimo questo approccio alla conoscenza magica e fitoterapica delle piante, partendo dal riconoscimento iniziale di fiori, foglie e frutti per poi passare all'analisi delle diverse caratteristiche e proprietà. Ma vediamo le caratteristiche di questa erba curativa e impariamo a conoscerla meglio insieme. Il biancospino è un arbusto catalogato nella famiglia delle rosacee; è dotato di piccole spine che rivestono tronco e ra-
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Foto di Silvia Montis
mi; le foglie sono romboidali e leggermente dentellate; i fiori, visibili in primavera, sono di colore bianco e raccolti in gruppi; i suoi frutti, delle bacche tonde e rosse, sono disposti a grappolo e sono dotati di una corona simile a quella dei mirtilli. La loro maturazione avviene proprio in questa stagione autunnale e la raccolta è spesso utilizzata per creare infusi e oleoliti curativi.
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Una delle prime curiosità che mi è saltata subito all'occhio analizzando questo arbusto è che, nelle sue vicinanze o intrecciato ad esso, c'è sempre un'altra pianta, il prugnolo, con le sue inconfondibili bacche violacee e le sue foglie ovali. Anch'esso spinoso, in primavera porta fuori piccoli fiori bianchi simili al biancospino ma con tempistiche differenti poiché sul prugnolo sbocciano prima i fiori e poi le foglie mentre nel biancospino succede l'opposto. È quindi importante saper riconoscere e individuare la pianta dato che in autunno le loro bacche potrebbero trarci in inganno. Le straordinarie bacche rosse del biancospino sono ricche di proprietà astringenti e diuretiche e vengono usate anche per la preparazione di liquori, marmellate e sciroppi. Ma non possiamo farci scappare, in questa stagione, l’occasione di creare un potente oleolito da usare come unguento in caso di problemi cardiaci, palpitazioni, ansietà, insonnia e in caso di febbre e di ipertensione. Infine, anche un decotto di bacche può essere molto utile, mischiato con l’acqua con cui ci immergeremo la sera per un bel bagno rilassante, visto che le sue proprietà hanno il potere di tranquillizzarci e liberarci dalle ansie accumulate nel corso della giornata.
Anticamente l’uso delle erbe curative e la preparazione di elisir ed unguenti era associata alla magia e se una curatrice praticava questa incredibile arte, diventava un punto di riferimento importante per l’intero villaggio. Questo accadde finché la demonizzazione cattolica non le ripudiò come streghe, etichettandole come esseri demoniaci solo per il semplice fatto di essere legate alla parte divina della natura e per non riconoscere nella chiesa la loro religione. È interessante quindi capire quali usi venivano fatti, in magia, del biancospino e cosa di queste antiche credenze possiamo ancora recuperare. Ad esempio esso era associato alla fertilità e veniva usato come amuleto di protezione e buon auspicio nelle feste di fidanzamento e nei matrimoni. Avendo proprietà legate all'umore e alla pressione sanguigna, questa pianta era usata durante il sonno per proteggere la persona durante i suoi eventuali viaggi astrali. La sua funzione protettiva durante la connessione con mondi paralleli la rende quindi una pianta molto preziosa e importante anche per chi pratica rituali e meditazione, poiché crea le giuste condizioni di armonia per trovare il proprio equilibrio interiore.
Foto di Silvia Montis
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tutorial di Francesca Lentis
Con l'arrivo dell'autunno, in particolar modo nei paesi nordici, le temperature iniziano inevitabilmente ad abbassarsi e i nostri piccoli amici uccellini hanno sempre più difficoltà a procurarsi del cibo. Con l'aiuto di alcuni oggetti, che possiamo reperire facilmente in casa, potremmo realizzare delle mangiatoie da tenere appese agli alberi dei nostri giardini o per chi vive in città, nei balconi o nelle terrazze. Barattoli di latta, bottiglie di plastica, vecchie teiere, cartoni del latte, tazze da tè o semplicemente della scorza d'arancia. Stavolta vi spiegherò passo passo come realizzare una mangiatoia riutilizzando bottiglie di plastica o cartoni del latte.
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Fotografie di Francesca Lentis
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Vi occorreranno: bottiglie di plastica, cartoni del latte, colori acrilici, nastro adesivo, colla, forbici, pennelli, spago, rametti, foglie e oggetti decorativi. Tagliate con le forbici a metà la bottiglia ed eliminate circa 5 cm dalla parte alta, unite le due parti con del nastro adesivo e praticate un'apertura centrale. Ora eseguite un foro nel tappo della bottiglia ed inserite dello spago per poterla appendere. Dipingete con colori acrilici a vostra scelta ed attendete che si asciughi completamente. Dopodiché completate la mangiatoia dipingendo o decorando con rametti e foglie seguendo la vostra fantasia. Infine appendete la mangiatoia su un ramo o su un palo e inserite all'interno dei semi. Adesso gli uccelli avranno un riparo e del cibo facilmente reperibile per poter affrontare l'avanzare della stagione fredda. Fotografie di Francesca Lentis
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Foto di Giulietta Luise
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di Anna Marangella
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na tavola autunnale tutta dedicata alle mele per fare da cornice al menù che vi proponiamo in questo numero. L'idea è quella di una tavola green, all'insegna della natura e del recupero. Per creare la giusta atmosfera basta portare in casa un po' dei magici colori dell'autunno per scaldare i cuori in attesa dell'inverno che verrà. Legno naturale, mele, fiori e candele fanno da cornice a piatti caldi e profumati. Il centrotavola è una piccola alzatina riempita con mele (che potranno essere sgranocchiate a fine pasto) e rose autunnali dai colori intensi. Sempre con le mele possiamo creare dei deliziosi portacande-
Foto di Anna Marangella
le: basta togliere il torsolo e riempire lo spazio con una candela: oltre ad essere belli sono anche profumati, infatti il calore della fiamma diffonderà nell'aria l'odore zuccherino delle mele che si mescolerà a quello del pane che cuoce. Per completare bastano piccoli tocchi: un vecchio bricco pieno di fiori di campo, qualche fiore sparso qua e là insieme a piccole candele per diffondere una luce calda. Se avete un bel tavolo di legno lasciatelo in vista e apparecchiate con stoviglie dai toni neutri per fare risaltare i colori vivaci delle mele e dei fiori. Qualche amico e un bicchiere di vino... non serve altro...
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Foto di Anna Marangella
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600 g. di patate pelate e tagliate a tocchetti 250 g. di porri tagliati a rondelle (solo la parte bianca) 1 mela verde sbucciata e tagliata a fettine 5 cucchiai di olio extravergine 800 ml di brodo vegetale 200 g. di panna vegetale di soia Sale Pepe
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Fotografie di Anna Marangella
In una casseruola scaldare l’olio e fare rosolare i porri e le patate. Aggiungere la mela e subito dopo il brodo vegetale ben caldo. Abbassare la fiamma, mettere il coperchio e lasciar cuocere finchÊ le verdure sono tenere. Spegnere il fuoco e frullare con il frullatore ad immersione Rimettere sul fuoco, aggiungere la panna vegetale, regolare di sale e pepe e lasciare insaporire per pochi minuti. Servire ben calda con crostini di pane.
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- LETTERATURA - SOCIETÀ - FOOD - TRADIZIONI - ARCHITETTURA - CULTURA - MITI E LEGGENDE - EVENTI - HANDMADE - SPORT 1 mela verde 1 finocchio 1 manciata di gherigli di noci olio extra vergine d’oliva
Sale Pepe 3 cucchiai di aceto di lamponi Pulire, lavare e affettate finemente il finocchio e la mela non sbucciata. Spezzettare grossolanamente i gherigli di noce. Mettere tutti gli ingredienti in una ciotola e condire con una vinagrette di olio, pepe, sale e aceto di lamponi. Condire e servire subito.
Fotografie di Anna Marangella
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2 scalogni tritati una decina di funghi champignon affettati (o altri funghi se preferite)
1 mela verde sbucciata e tagliata a pezzetti 200 g. di farina manitoba 230 g. di farina integrale o ai cereali
il succo di mezzo lime timo fresco Sale
250 ml d’acqua a temperatura ambiente
Pepe olio extravergine
1/2 tazzina di olio extravergine 1 cucchiaino raso di sale 1 cucchiaio di miele 1 bustina di lievito di birra secco Mescolare le due farine e il sale in una ciotola capiente. Versare al centro il miele, il lievito e l’acqua a filo cominciando a mescolare. Lavorare bene l’impasto, prima nella ciotola e poi sul tavolo infarinato, finché risulta liscio ed elastico. Rimetterlo nella ciotola, coprire con pellicola da cucina e metterlo a lievitare fino al raddoppio (circa un’ora e mezza). Intanto preparare il ripieno facendo scaldare l’olio in una padella, far soffriggere lo scalogno, unire i funghi e la mela, mescolando a fiamma vivace per cinque minuti. Salare, pepare e condire con il succo di lime e il timo. Spegnere e lasciare raffreddare. Stendere l’impasto su una teglia coperta da carta da forno e spennellarlo con l’olio. Versare il ripieno al centro e distribuirlo tenendolo lontano dai bordi. Arrotolare l’impasto su sé stesso e poi formare una spirale sigillando i bordi, spolverizzare di farina e lasciare lievitare ancora per mezz’ora coperto.
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“Cuocere in forno preriscaldato a 200°, per circa 35 minuti”.
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300 g. di farina manitoba 200 g. di farina di farro integrale 1 bustina di lievito di birra secco 1/2 cucchiaino di cannella un pizzico di sale
1/2 bicchiere di olio di riso 200 ml di latte di soia 3 cucchiai di miele
latte di soia 2 mele grattugiate grossolanamente 2 cucchiai di zucchero di canna
100 g. di cioccolato fondente grattugiato grossolanamente una manciata di nocciole tritate
Miele nocciole tritate
“Decorare con le nocciole tritate e cuocere nel forno preriscaldato a 220° per circa 12-15 minuti”.
In una ciotola mescolare le farine, il sale e la cannella. Formare una fontana al centro e versarvi il miele, il lievito, l'olio e, cominciando ad impastare, il latte di soia. Impastare a lungo fino a ottenere un impasto liscio ed elastico. Metterlo nella ciotola, coprire e lasciare lievitare per circa un'ora e mezza. Stendere l'impasto su un piano infarinato e formare un rettangolo. Distribuire gli ingredienti del ripieno nella parte centrale e poi chiudere il rettangolo a portafoglio. Tagliare a strisce l'impasto e tirare leggermente ogni striscia. Formare con ogni striscia un nodo ripiegando i lembi nella parte inferiore, formando così un panino. Mettere ogni panino a lievitare sulla placca foderata di carta da forno. Lasciare lievitare per circa 40 minuti. Spennellare con un'emulsione ottenuta mescolando miele e latte di soia in parti uguali.
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di Ida De Santo
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elli perfette, prive di imperfezioni, volti quasi eterei. Labbra naturalmente macchiate dai toni dei frutti del bosco, gote rosee di una eterna pudica fanciullezza. Belle, giovani. Moderne dee alla ricerca dell’eterna giovinezza. Siamo così un po' tutte, chi più chi meno e di questa consapevolezza ne ha tratto ispirazione la casa cosmetica svedese Idun.
Foto web http://www.kalleis.com/shop/ 60
http://www.aspassoconbea.it/idun-minerals-make-up-di.../
Una linea di cosmetici minerali e naturali, per rendere naturalmente belle le donne di oggi. La particolarità di questa linea, oltre alla composizione ed ai materiali adoperati, sono i nomi usati per i cosmetici. Nomi di dee, ninfee, frutti del bosco, arbusti e alberi. Sembra di essere in un mondo fatato. Anche le tonalità sono quelle della natura perfettamente in linea con la moda del momento e con le tendenze delle passerelle autunno/inverno 2016/2017. Ma perché scegliere Idunn come nome? Mai ispirazione fu più azzeccata!
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RATURA - SOCIETÀ - FOOD - TRADIZIONI - ARCHITETTURA - CULTURA - MITI E LEGGENDE - EVENTI - HANDMADE - SPORT
Chi è Idunn? È la per sempre fanciulla associata alle mele d’oro e all’eterna giovinezza: Idunn, o meglio Iðunn, è una dea della mitologia nordica. Pare sia di dinastia elfica, figlia di Iwaldi, lo Gnomo, sposa di Bragi, il dio della poesia e della saggezza. Mentre quest'ultimo nutre gli uomini con il nettare dei poeti, Idunn nutre con il nettare dell'eterna giovinezza gli dei che non essendo immortali sono destinati a perire alla fine dei tempi. Li nutre con le mele, pomi d’oro che regalano loro l’eterna salute e giovinezza. Quando gli dei cominciano a invecchiare, mordono i frutti e riacquistano l’antico vigore. Quotidianamente Idunn accompagna il marito ad Asgard, l’Olimpo degli Asi, dove gli dei attendono con impazienza i suoi preziosissimi frutti.
“Bragi si chiama un dio, famoso per la sua saggezza, ma soprattutto per la sua eloquenza e abilità con le parole [...]. Sua moglie è Iðunn, che conserva nel suo scrigno di frassino le mele che gli dèi devono mangiare quando diventano vecchi per poter tornare tutti giovani e così sarà sempre, fino al Ragnarøkkr.” Snorri Sturluson: Prose Edda > Gylfaginning Accostata alla fertilità grazie proprio alle mele di cui è custode, viene ricordata anche per un episodio famoso dell’epica norrena: Il ratto d’Idunn, per mano del gigante Þjazi. Secondo delle ricerche e degli studi pare però che la presenza delle mele nel mito di Idunn abbia provenienza straniera. Nei testi più antichi che parlano di lei, le mele non sono nominate, e di Idunn si dice solo genericamente che possiede la medicina per impedire agli dei di invecchiare. Inoltre, elemento che mette in dubbio ancora di più la veridicità delle mele nel mito è il fatto che le coltivazioni di questi frutti non furono note in Scandinavia almeno sino al tardo Medioevo. Tuttavia analizzando il termine con cui vengono chiamate le mele di Idunn (epli) si può evincere che è riferibile in senso generico a qualsiasi tipo di frutto tondeg-
giante, quindi non necessariamente alle mele.
“Quali sono le kenningar per Iðunn? La si può chiamare «moglie di Bragi», «custode delle mele», e le mele posso essere chiamate «elisir degli Æsir». Ella è anche chiamata bottino del gigante Þjazi. È stato infatti narrato di come questi l'avesse sottratta agli Æsir.” Snorri Sturluson: Prose Edda > Skáldskaparmál Idunn è quindi una dea che porta la bellezza e la giovinezza, potremo quasi definirla la makeup artist degli dei o, meglio ancora, un primordiale chirurgo estetico!
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di Anna Canopoli
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uando sei sulla cima di una montagna e chiudi gli occhi, ti senti a un passo dal cielo, in connessione con la natura e pieno di energie. Questa dev'essere la sensazione che migliaia di appassionati di trekking e sport estremi devono provare ogni volta che riescono a raggiungere la loro meta: fatica mischiata a pace, stanchezza ma tanto orgoglio di aver sfidato la natura e in fine di essere riusciti a domar-
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Foto web www.visitnorway.it
la. Le montagne migliori per questo genere di esperienza sono quelle Norvegesi, che si trasformano in una “palestra” per il cultori di questo tipo di attività. Con i suoi paesaggi incontaminati e impervi è il luogo ideale per praticare sport estremi come arrampicata e trekking. La Norvegia con le sue montagne che si collegano ai suoi meravigliosi fiordi, offre anche la possibilità di
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TTERATURA - SOCIETÀ - FOOD - TRADIZIONI - ARCHITETTURA - CULTURA - MITI E LEGGENDE - EVENTI - HANDMADE - SPORT praticare rafting. Bergen è conosciuta come capitale dei fiordi: la sua zona storica è bellissima, patrimonio UNESCO. Sul monte Urliken, si potrà seguire con l'utilizzo del GPS il percorso trekking e hiking che si dirama nelle montagne attorno alla città. Una delle destinazioni migliori per l'arrampicata è il Lofoten, le sue montagne sono l'ideale per essere scalate e il suo panorama è da mozzare il fiato, infatti i monti emergono letteralmente dall'acqua. Romsdalen, il cuore alpino della Norvegia, invece è la meta per i più esperti, lì si trova la più alta parete rocciosa europea.
Chiunque fosse interessato può trovare maggiori informazioni sul sito www.visitnorway.it
“Le montagne non sono stadi dove soddisfo la mia ambizione di arrivare. Sono cattedrali, grandiose e pure, i templi della mia religione.” Anatoli Boukreev
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LE BORSE SVEDESI DI SANDQVIST
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- LETTERATURA - SOCIETÀ - FOOD - TRADIZIONI - ARCHITETTURA - CULTURA - MITI E LEGGENDE - EVENTI - HANDMADE - SPORT Ci sono persone irrequiete che non riescono a conformarsi con la massa, queste persone da molti vengono chiamati “pazzi” da altri visionari, per me sono semplicemente geni! E’ questo il caso di Anton Sandqvist, creatore dell’omonima marca di borse Svedesi, che nell’autunno del 2004 ha deciso di mettere su carta il suo sogno e ha disegnato la sua prima borsa. Non solo la disegnò ma la costruì pure, da quel momento Stoccolma ebbe un nuovo genio, che da lì a breve assieme al fratello e ad un amico creò un brand conosciuto e acquistato in tutto il mondo. Le borse Sandqvist rispecchiano lo stile Svedese, semplice ma pratico, con materiali di eccellenza e di una bellezza fuori dal comune, tanto che ogni volta che si vede un pezzo Sandqvist non si può fare a meno di toccare la sua pelle per apprezzare in toto la sua qualità. La svolta di Anton ha dato vita ad un’azienda giovane competitiva e fresca: inizialmente avevano una piccola bottega ed erano sponsorizzati da una rivista, successivamente sono arrivati all’International Fashion Fair di Copenaghen, hanno aperto aziende in India e fatto accordi col governo Svedese
per creare posti di lavoro. Il sogno di un ragazzo si è concretizzato ed è diventato realtà! Le borse sono semplici, lineari, Svedesi. Proprio come i paesaggi e i boschi tanto amati dal trio Svedese. Colori caldi, trame nordiche e il calore rassicurante della pelle. Zainetti semplici e pratici come il Larsgoran multicolor: un rosso spento, un giallo deciso, un blu navy, e le sfumature del beige e del marrone come i tronchi delle foreste svedesi, o il modello Roald fatto per chi nella borsa vuole metterci tutto, ma proprio tutto, pur non rinunciando alla compattezza. Non vedo l’ora di trovare in qualche store Italiano le bellissime novità e chissà, magari fare qualche viaggio nei paesi nordici con indosso un fantastico zainetto Svedese.
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di Flavia Di Luzio
linguistiche
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I FINLANDESI
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a Finlandia è senza dubbio un Paese molto affascinante, noto per le bellezze naturali e in particolare per la ricchezza di fonti d’acqua. I laghi, per esempio, sono ben 190.000 e la maggior parte di essi si trova nella zona sudorientale del paese, nella cosiddetta Finlandia Lacustre (fin. Järvi-Suomi).
FOTO WEB: www.visitfinland.com
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Per me è stato molto interessante notare che già presso gli antichi Finni esisteva un vero e proprio culto dell’acqua: tutti i fiumi, i laghi, le sorgenti e anche il mare possedevano un proprio spirito (esisteva anche lo spirito generale dell’acqua, VedenHaltija, che appariva generalmente sotto forma di donna) che soleva apparire sotto la forma di un pesce particolarmente grande e dall’aspetto particolare. Lo stesso sciamanesimo, sistema di credenze assai caro ai Finni, attribuisce una grande importanza all’acqua, vista come simbolo di vita (si pensi al liquido amniotico), di purificazione e in particolar modo come elemento naturale iniziatico.
L’acqua rap mento di f finlandesi, e nel mondo manzo della sa del felice dese è defi cui occhi t parentela c pelle è tra uno stagno, Secondo la spunta per suggerisce visione acq umanoidi, i re e invaso volta dissem avviso molt qua e dei v monianza n anche nei c In Finlandia le parole jä virta (“rus joki (“fium lahti (“bai ranta (“sp
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ppresenta ancora oggi un elefondamentale importanza per i e ciò trova testimonianza anche letterario, precisamente nel roa scrittrice Leena Lander, La cae ritorno, in cui il popolo finlaninito il più acquatico d’Europa, i tranquilli e fissi tradiscono una con gli occhi dei pesci e la cui asparente come la superficie di o, e i capelli di un biondo liquido. a Lander, la vegetazione che r il tempo di una breve estate agli occhi dell’osservatore una quatica: un regno di batraci interamente circondato dal mada acque interne e laghi, a loro minati di isole.Un aspetto a mio to curioso è che il culto dell’acvari spiriti connessi trova testinon solo nei nomi dei luoghi ma cognomi finlandesi. a si sentono spesso pronunciare ärvi (“lago”), scello”), me”), ia”), piaggia”),
koski (“rapida”), saari (“isola”) niemi (“promontorio”), che ricorrono sorprendentemente in cognomi assai diffusi come Järvinen / Järvenpää / Järvi, Virtanen, Jokinen / Jokela, Lahtinen, Rantanen / Rantala, Koskinen, Saarinen e Niemi / Nieminen. Pertanto l’acqua non solo è un elemento onnipresente nella vita dei finlandesi ma è parte della loro stessa identità, poliedrica e peculiare, che ai nostri lettori consiglio di scoprire con un bel viaggio in questa terra meravigliosa.
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Calendario eventi
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PROCESSTEKNIKMÄSSA 2016 Uno dei più grandi eventi fieristici, della Scandinavia, del settore industriale. 4 - 6 Ottobre, Sw edish Exhibition & Congress Centre, Göteborg
www.svenskamassan.se/
EMPACK 2016 La più grande fiera della Scandinavia dedicata al packaging 5 - 6 Ottobre, Kistamässan, Stockholm www.easyfairs.com/.../empack-stockholm-2016/
MITT KÖK MASSAN Prestigioso evento fieristico per il settore food, drink & kitchen equipment, B2B e B2C. 27 - 30 Ottobre, Sw edish Exhibition & Congress Centre, Göteborg. Fiera annuale. 10 - 13 Novembre, Stockholmsmässan, Stoccolma.
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www.mittkokmassan.se
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TERATURA - SOCIETÀ - FOOD - TRADIZIONI - ARCHITETTURA - CULTURA - MITI E LEGGENDE - EVENTI - HANDMADE - SPORT a cura di Silvia Montis e Claudia Fois WINE, FOOD & GOOD LIVING HELSINKI Il maggiore evento evento riservato al food & wine in Finlandia, B2B e B2C. 27 - 30 Ottobre, M essukeskus, Helsinki, Finlandia. http://www.messukeskus.com/.../Viin.../en/ Pages/default.aspx
Il Festival musicale Iceland Airwaves è un avvenimento culturale che sta guadagnando una grande reputazione per la musica alternativa da ogni parte del mondo.. http://icelandairwaves.is/
11-22 novembre
Festival Internazionale del Cinema di Stoccolma www.stockholmfilmfestival.se/en
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Sei appassionato di fotografia e vuoi collaborare con il nostro giornale? ISCRIVITI AL GRUPPO: www.facebook.com/groups/unafotoperilmagazineNL 70
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“Una foto per il NLmagazine” è un gruppo nato su Facebook, fondato dalla redazione del Nordic Lifestyle Magazine e amministrato da Claudia Fois e Silvia Montis. Aderiscono tutti i fotoamatori che intendono condividere con il nostro magazine le proprie foto, con lo scopo di essere selezionati per un eventuale inserimento nel magazine.
In questo spazio virtuale si condividono scorci del proprio mondo, della vita, dei sentimenti e delle emozioni, purché in linea con i vari contest proposti di volta in volta e con le tematiche trattate dal magazine. Non importa se non siete dei professionisti, mettersi in gioco vi aiuterà a farvi conoscere e far conoscere i vostri scatti. Leggete il regolamento sul gruppo e postate le vostre foto, la redazione sceglierà quelle adatte e le inserirà nel magazine, secondo il suo criterio e le esigenze del magazine. Buona fotografia a tutti!!
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Foto di Giulietta Luise
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Foto di Claudia Fois
Foto di Francesca Lentis
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Nordic Lifestyle Magazine
Foto: Francesca Lentis
http://www.nordiclifestylemagazine.com/
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