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Dallo smart working, alla didattica a distanza, alla videoconferenza al tempo del coronavirus

La pandemia ha stravolto strategie e orientamenti di tutto il mondo, il virus ha suggerito l’unica ricetta per il futuro: investire in innovazione e conoscenze informatiche per tutti, così come lo smart working

di Antonio Cosentino

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La pandemia da coronavirus ha cambiato le abitudini dei popoli di tutto il mondo e il distanziamento sociale sta obbligando i cittadini a un isolamento forzato in casa, con tante conseguenze dal punto di vista professionale, lavorativo ed economico. Il mondo del lavoro ha affrontato questa emergenza sanitaria, seppur con qualche difficoltà e, in ragione di ciò, la Presidenza del Consiglio ha accelerato e incoraggiato di adottare e implementare lo smart working nelle Pubbliche Amministrazione. Successivamente, l’11 marzo 2020, con il decreto firmato dal presidente del Consiglio dei Ministri,

L’ammiraglio Angelo Virdis, capo ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina, in collegamento in videoconferenza con il personale di Upicom.

sull’ulteriore stretta nelle misure di contenimento ha sancito che lo smart working diventa la regola e l’attività tradizionale si trasforma in eccezione. In particolare, l’articolo 1 comma 6 del citato decreto recita: “le pubbliche amministrazioni, assicurano lo svolgimento in via ordinaria delle prestazioni lavorative in forma agile del proprio personale dipendente, anche in deroga agli accordi individuali e agli obblighi informativi degli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81 e individuano le attività indifferibili da rendere in presenza”. Una sfida impegnativa per tutti, anche per la Marina militare, a partire dai dirigenti investiti da una nuova responsabilità, il lavoro agile è la nuova frontiera necessaria per tutelare la salute dei dipendenti e abbattere il rischio di contagio. Del resto, le trasformazioni del mondo del lavoro cui stiamo assistendo da diversi anni sono la risposta alle continue e molteplici evoluzioni tecnologiche e ai mutamenti sociali determinati dalla globalizzazione e dalla terziarizzazione dell’economia. In questo contesto, anche la tradizionale operatività del lavoratore e i correlati classici paradigmi organizzativi e contrattualistici tendono ad essere superati a favore di nuove modalità, ispirate a flessibilità ed elevata specializzazione. Il lavoro agile o smart working, la cui regolamentazione è stata inizialmente affidata alla contrattazione collettiva e che solo con la legge 22 maggio 2017, n. 81 ha ricevuto una disciplina legale, apre la strada al lavoro del futuro, può fungere da chiave di volta per la soluzione - anche - del problema di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e da catalizzatore di un profondo rinnovamento. In quest’ottica. Si può affermare che lo smart working significa ripensare il lavoro in un’ottica più intelligente, mettere in discussione i tradizionali vincoli legati a luogo e orario lasciando ai lavoratori una maggiore autonomia nella definizione delle modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, a fronte di una loro maggiore responsabilizzazione sui risultati. Se da una parte, tra i diritti del lavoratore, figurano, oltre a quello economico e normativo, il diritto all’apprendimento continuo e alla certificazione delle competenze e il diritto alla disconnessione dall’altra, il datore di lavoro può esercitare il controllo a distanza dell’attività lavorativa del personale attraverso gli strumenti e tecnologie di controllo. Anche la didattica non si è fermata, gli Istituti di formazione della Marina hanno garantito il regolare svolgimento dei corsi in ottemperanza alle normative in vigore, non solo hanno fronteggiato l'emergenza ma è stata trasformata in una nuova opportunità di approccio allo studio universitario a distanza. Grazie a tali procedure professori e allievi svolgono regolarmente le lezioni confrontandosi direttamente in rete, utilizzando strumenti informatici o tecnologici. L’Accademia Navale di Livorno ha attivato i corsi di laurea utilizzando piattaforme consolidate dell’Università di Pisa, Ateneo cui gli allievi sono iscritti. 14 guardiamarina del 2° Anno Applicativo del corpo dello Stato Maggiore dell’Accademia Navale, lo scorso 3 aprile sono stati proclamati Dottori in "Scienze marittime e navali" dopo aver discusso la tesi di laurea a distanza, dal proprio domicilio. Tra di loro anche un ufficiale della Reale Marina del Qatar in collegamento da Doha. Mentre, la Scuola Sottufficiali di Taranto, dove sono attivi tre corsi di laurea in "Informatica e comunicazione digitale", "Scienze e gestione delle attività marittime" e "Scienze Infermieristiche", ha attivato i corsi tramite la piattaforma informatica resa disponibile dall’Università di Bari. Per i Volontari in Ferma Prefissata (VFP4), vista l’evolversi dell’emergenza è in corso di attivazione la formazione on line. La scuola navale militare Francesco Morosini, alla prima esperienza di didattica a distanza, si è dotata di un sistema telematico per permettere ad Allievi e Docenti di poter continuare a condurre l’attività scolastica e raggiungere quindi gli obiettivi formativi prefissati. Tramite il Registro Elettronico è assicurato il tracciamento delle attività svolte, la registrazione dei dati condivisi, dei compiti assegnati da remoto e la descrizione sintetica dei contenuti sviluppati.

I tempi e i modi di comunicare

cambiano in fretta, i passi sono stati lunghi e rapidi, per mantenere un ruolo attivo impone adeguarsi, altrimenti si rischia di restare indietro. Quando si affacciò la videoconferenza sul mercato, agli inizi degli anni novanta, in pochi puntarono sul nuovo mezzo, mai come adesso, la videoconferenza si è resa strategica e necessaria per l’organizzazione del lavoro sotto gli aspetti operativi. Quest’anno quel breve ma significativo momento di strette di mano e abbracci augurali per la Pasqua arrivano a domicilio, consegnati direttamente in videoconferenza. L’ammiraglio Angelo Virdis, capo ufficio Pubblica Informazione e Comunicazione della Marina militare, in collegamento in videoconferenza da Palazzo Marina ci ha voluto così far sentire la sua vicinanza, seppure distanti ma vicini, riunendo virtualmente tutto il personale di Upicom per gli auguri pasquali.

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