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Il quarantennale dei marinai del deserto

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Pace in Medio-Oriente: la missione dei pattugliatori della Marina Militare

di Antonello D’Avenia

Il 25 aprile 2022, ha compiuto 40 anni la dislocazione in Sinai della Multinational Force and Observers (MFO), organizzazione internazionale autonoma nata per il mantenimento della pace tra la Repubblica Araba d’Egitto e lo Stato d’Israele, che vede impegnata la Marina Militare nel golfo di Aqaba, un tratto di mare conteso nell’area medio-orientale. La pace tra le fazioni contrapposte iniziò il 17 settembre 1978, quando si conclusero i colloqui privati nel ritiro presidenziale di Camp David tra il presidente egiziano Muhammad Anwar al-Sadat, il primo ministro israeliano Menachem Begin e il presidente statunitense James Earl Carter con la ratifica di due accordi-quadro, noti come gli Accordi di Camp David. Il 17 giugno 1981, furono messi a punto a Londra i documenti del Protocollo Istitutivo della Multinational Force & Observers e il 3 agosto 1981 nacque la MFO, in Sinai dal 25 aprile del 1982. Da allora, la MFO opera per il controllo della fascia di confine tra Egitto ed Israele, svolgendo il doppio ruolo di Forza di Pace al servizio dei due Stati ex belligeranti e di ispettrice imparziale degli impegni di pace da loro assunti. La missione è quella di “osservare”, “verificare” e “riportare” possibili violazioni al Trattato di Pace e facilitare il dialogo militare tra Egitto e Israele, per garantire e promuovere la massima trasparenza e mantenere un clima di pace duratura in Sinai tra i due Stati. L’Italia partecipa alla missione fin dalla sua istituzione, con personale e mezzi della Marina Militare. La Base Navale Italiana (Coastal Patrol Unit –CPU) è nel porto di Sharm el Sheikh, a 10 km a sud dalla base internazionale di South Camp. Oggi sono presenti 78 militari. Il contingente italiano, guidato dal capitano di fregata Alberto Rosati, è composto da 3 pattugliatori costieri della classe Esploratore con 16 persone di equipaggio ciascuno: Esploratore, Sentinella e Vedetta, rispettivamente al comando dei tenenti di vascello Antonio Della Sala, Emanuela Ferrentino e Francesco Martorelli. Nave Staffetta invece, al comando del tenente di vascello Alessandro Pianese sta completando i lavori in Italia, a Brindisi, per giungere in teatro operativo la prossima estate. Queste navi militari sono supportate da un nucleo di persone poste nella base a terra. In particolare, il capitano di corvetta Simone Magrini, ufficiale alla logistica che cura l’efficienza delle navi, il capitano di corvetta Fabio Conte, ufficiale di collegamento tra l’MFO e i receiving States (Egitto e Israele), il tenente di vascello Federico Gentile, principale consulente per gli aspetti navali del Force Commander e il tenente di vascello Anthony Ruggeri, ufficiale medico a capo di un team di 3 infermieri impiegati per le esigenze sanitarie del contingente

A sinistra: il pattugliatore Esploratore (P405); in alto: il capitano di fregata Alberto Rosati, comandante del contingente italiano in Sinai, insieme al capo di Iª classe Marco Troia, capo nucleo palombaro e sergeant major. (foto di F.Oxilia e A.Picone)

italiano e per quelle dell’intero Campo base. Ci sono inoltre, 9 uomini della Brigata Marina San Marco responsabili della Force Protection, 3 palombari, 3 militari impiegati nella sala operativa denominata Tactical Operational Center, 4 militari del team tecnico/logistico e 3 militari con compiti logistico-amministrativi. Abbiamo incontrato due di questi protagonisti e posto loro alcune domande.

Comandante Emanuela Ferrentino, lei è al suo primo comando e ai suoi ordini risponde un pattugliatore con compiti importanti anche da un punto di vista geopolitico. Dopo il suo pregresso professionale che immagino sia stato impegnativo, che emozioni prova a rappresentare oggi l’Italia in un contesto internazionale?

È da quando, nel 2008, ho varcato la prima volta il cancello dell’Accademia navale che aspettavo questo giorno. Il percorso professionale fatto, gli studi in Accademia, master conseguiti, molteplici tirocini, corsi di manovra, le esperienze a bordo delle navi della Squadra navale, sia in Italia che all’estero, mi hanno permesso di arrivare preparata a questo appuntamento. È oggi per me un onore rappresentare la Marina Militare in un contesto internazionale e multinazionale come quello della MFO e contribuire ad una così importante missione di pace. La responsabilità è tanta, ma con essa anche l’emozione di esprimere una leadership costante nel ruolo di comandante.

Primo luogotenente Gianfranco Antignano, lei lavora all’interno della Centrale Operativa posta nella Base navale italiana Coastal Patrol Unit. Un incarico delicato, dove la sua lunga esperienza è molto importante. In cosa consiste il suo incarico e qual è il lavoro della Centrale Operativa.

Nel 1987, quando muovevo i miei primi passi in Marina, venni a conoscenza di una

“Il 17 giugno 1981, furono messi a punto a Londra i documenti del Protocollo Istitutivo della Multinational

Force & Observers e il 3 agosto 1981 nacque la MFO, in Sinai dal 25 aprile del 1982 ”

missione internazionale in Sinai. Da allora, ho vissuto molte esperienze operative e ho visto iniziare e terminare molte missioni, ma la MFO è ancora qui e continua, da 40 anni, a compiere il suo dovere di peacekeeping. Insieme ai miei collaboratori, opero presso la tactical operation center, una centrale di comando e controllo delle operazioni navali del CGNC 10 responsabile della condivisione della maritime situational awarness con la sede centrale della MFO. Nell’ambito della missione “observe, verify and report”, verifichiamo quanto riportato dalle navi in pattugliamento e riportiamo possibili violazioni al trattato di pace. Un incarico di responsabilità, ma al tempo stesso un’esperienza internazionale unica che porterò con me per sempre.

In alto da sinistra: il comandante di nave Sentinella tenente di vascello Emanuela Ferrentino, al centro insieme all’ufficiale in IIª tenente di vascello Giuseppe Ferrari; a seguire i pattugliatori Sentinella (P406) e

Vedetta (P407); in basso da sinistra: il primo luogotenente Gianfranco Antignano in centrale operativa, elicottero UH-60 sorvola nave Sentinella; il sottocapo di 2ª classe Antonio Picone durante la manutenzione dell’arma di reparto (MG4259); il tenente di vascello Francesco Martorelli, comandante di nave Vedetta.

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