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La strategia medioceanica dell’Italia
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Lucio Caracciolo dialoga con il Capo di Stato Maggiore della Marina
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di Fabio Dal Cin
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Il 24 febbraio 2022 ci appare come il 111° anno di una guerra cominciata nel 1911 quando la nostra Marina portò militari italiani a Tripoli, avviando il processo di disintegrazione dell’impero ottomano. Noi stiamo vivendo il 111° anno di disintegrazione degli imperi europei cominciata nella Prima guerra mondiale, sviluppata nella seconda e mai davvero terminata”. Queste le parole del Prof. Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica Limes, per introdurre la discussione con l’ammiraglio di squadra Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Marina, sul tema “La strategia medioceanica dell’Italia”. Siamo a Taranto a bordo dell’Ammiraglia della Marina Militare - la portaerei Cavour - impegnata nell’evento “Puglia porta d’oriente: l’Italia fra Adriatico, Ionio e Balcani”. “La Marina Militare in collaborazione con Limes, si è posta l’obiettivo di rilanciare la cultura della marittimità e dell’importanza che il mare riveste per il nostro Paese ovvero sviluppo, crescita e benessere”, le parole di Credendino. In questa direzione, il documento di riferimento sarà la prima direttiva strategica sulla regione mediterranea, che il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, sta per emanare. Gli equilibri strategici operanti nel Mediterraneo sono mutati: gli Stati Uniti, hanno spostato il loro baricentro verso l’Indopacifico, di contro, la Federazione Russa ha aumentato la presenza della propria Flotta nel bacino mediterraneo; inoltre, va aggiunta una sempre più crescente attività di naval diplomacy della flotta cinese. “Il Mediterraneo, da una situazione di pace che poteva poi scalare in crisi e conflitto vive la situazione attuale che è di equilibrio instabile” le affermazioni di Credendino che ha rassicurato: “ci sono investimenti molto importanti che riguardano lo sviluppo della Marina, è stato consegnato il primo pattugliatore polivalente d’altura Thaon di Revel e nave Trieste sta concludendo la fase di allestimento”. In un periodo storico in cui i confini delle “linee rosse” sono sempre meno evidenti, il Parlamento italiano ha varato la legge che introduce la “Zona Economica Esclusiva” nella parte meridionale del Mare nostrum, che una volta promulgata, richiederà da parte della Marina una presenza di sorveglianza e sicurezza. L’Italia - media potenza regionale marittima - deve
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guardare al Mediterraneo senza rinunciare però al suo ruolo nel Mediterraneo allargato, l’instabilità di quell’area si ripercuote indirettamente sulla nostra economia, “ecco perchè è fondamentale essere presenti. Una presenza che non toglie efficacia al nostro impegno nel Mediterraneo in senso stretto dove disponiamo di Forze adeguate insieme ai nostril partner” afferma l’ammiraglio. Lo scenario della crisi ucraina ha anche riacceso il dibattito sull’opportunità di lavorare per la costituzione di una Difesa comune europea.“la bussola strategica”, afferma l’ammiraglio Credendino, va in questa direzione: “L’Europa non è mai stata più unita come in questi giorni ed è aumentata la consapevolezza che le grandi sfide si affrontano lavorando insieme”. A conclusione dell’incontro, si è posto l’accento sulla necessità di diffondere la cultura del mare “in tutte le sue dimensioni, a partire dalle scuole elementari. In un Mediterraneo conteso dobbiamo investire per il futuro favorendo un ritorno alla coscienza marittima”, la riflessione di Caracciolo. “La diffusione della cultura marittima è una priorità del mio mandato. A partire dalle scuole medie, verranno impiegati gli allievi della scuola del Morosini di Venezia, dell’Accademia navale di Livorno. I ragazzi torneranno a parlare di cultura del mare nei licei di provenienza. Il rilancio della cultura maritima italiana, in concomitanza d’intenti con il cluster marittimo nazionale, parte proprio da quì” ha concluso il capo di Stato Maggiore della Marina.
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A sinistra: il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ammiraglio Enrico Credendino durante il convegno insieme a Lucio Caracciolo, direttore di Limes.
In alto: l’ammiraglio Fabio Caffio insieme al presidente dell’autorit&à sistema portuale del Mar Ionio dott. Sergio Prete e i consiglieri redazionali di LIMES Giorgio Cuscito e Daniele Santoro; A seguire: il capitano di vascello Francesco Saladino e Lucio Caracciolo, direttore di Limes.