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Un ospedale all’avanguardia a bordo del Vulcano

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L’evoluzione delle capacità mediche a bordo delle navi della Marina Militare

Un ospedale all’avanguardia a bordo del Vulcano

di Simone Natale

Il 23 febbraio è una data che rappresenta una svolta per gli assetti sanitari della Marina Militare. La nave Supporto Logistico (LSS) Vulcano ha completato il processo di predisposizione tecnica dell’area ospedaliera di tipo Role 2 livello 3. In ambito NATO, con il termine “Role”, sono definite le capacità sanitarie e ospedaliere in campo militare. La maggior parte delle navi della Marina Militare dispongono di un’infermeria di bordo che è in grado di svolgere operazioni di primo soccorso e trattamento pre-ospedaliero di emergenza, denominata Role 1 livello 1 e 2. In aggiunta a queste caratteristiche, il Role 2 livello 3 contempla la chirurgia d’urgenza “salva vita” e “salva arti” potendo contare sulla presenza di una sala operatoria e di una limitata terapia intensiva. Il passo successivo al Role 2 livello 3, per ottenere la qualifica di Role 2 livello 4, richiede la possibilità di affiancare alla chirurgia d’urgenza quella specialistica; integrando più sale operatorie, una terapia intensiva avanzata, frigo-emoteche per la conservazione di emoderivati ed una più completa farmacia. L’area ospedaliera di nave Vulcano rappresenta il nuovo gold standard per le capacità sanitarie, potendo offrire una struttura unica nel panorama nazionale a supporto non solo delle forze militari, ma anche della popolazione. Il processo realizzativo è stato studiato, analizzato, ingegnerizzato e migliorato sulla scorta dell’esperienza maturata sulla portaerei Cavour. L’industria e la Marina Militare hanno concepito un vero e proprio ospedale galleggiante, dotato di due sale operatorie, un’ampia zona degenza inclusiva di otto posti di terapia intensiva, un’area per trattamento di grandi ustionati e laboratori di radiologia e analisi, migliorando le capacità di gestione di un paziente critico. Oltre ai compiti di natura militare, l’ospedale di bordo rappresenta uno strumento efficace e di rapido impiego per le operazioni umanitarie e di supporto alle popolazioni colpite da calamità. La Marina Militare continua a sviluppare le proprie capacità in campo medico

In alto: il capo di 3ª classe Giovanna Scopelliti, infermiere di bordo; A destra: il tenente di vascello Corrado Iafrate, medico di bordo di Nave Vulcano, l’ing. Stefano

Stupiggia della ditta “MED health technologies, il capitano di corvetta Luigi De Marino, capo sezione diagnostica per immagini dell’ospedale militare di La Spezia e il contrammiraglio Vincenzo Aglieri, capo Ufficio Sanitario di CINCNAV. In basso: la rifornitrice Vulcano. avanzato, migliorando le infermerie di bordo fino a realizzare dei veri e propri ospedali che, partendo dallo standard della nave comando e supporto logistico Etna e passando da quello del Cavour, sono diventati sempre più performanti. Oggi nave Vulcano, che ha ottenuto la qualifica di livello 3 con potenzialità di estensibilità fino al livello 4, diventa volano nella realizzazione del futuro ospedale della nave d’assalto anfibio Trieste grazie al knowhow acquisito. “Questo risultato è stato conseguito grazie ad uno sforzo collaborativo esemplare, che ha visto le diverse linee funzionali incrociarsi sinergicamente a vari livelli, per affrontare le varie tematiche da tutte le angolazioni e con la massima efficacia. Un modello organizzativo e gestionale che potrebbe essere replicato per altri progetti” così ha commentato il Comandante della Prima Divisione Navale, contrammiraglio Lorenzano Di Renzo rivolgendosi al Capo Ufficio Sanitario del Comando in Capo della Squadra navale contrammiraglio Vincenzo Aglieri trovandone favorevole riscontro. Tale processo virtuoso contribuirà a proiettare lo strumento operativo aeronavale della Marina in una nuova dimensione, rendendolo ancora più efficace in qualsiasi scenario sia a supporto della popolazione civile che in ambiti strettamente militari.

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