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Da venti anni le donne nelle Forze armate

di Emanuele Scigliuzzo

Nel mese di marzo viene celebrata la “Giornata della Donna”, dal sapore particolare per le donne delle Forze armate, vista l’importante ricorrenza che ricade quest’anno. In Italia, le donne possono partecipare, su base volontaria, ai concorsi per il reclutamento di ufficiali, sottufficiali e militari di truppa, nei ruoli delle Forze armate e del corpo della Guardia di Finanza, cosi recita la Legge n. 380/1999, la prima in ordine cronologico ad affrontare in Italia questo tema. Nel 2000 l’arruolamento è stato poi re

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golamentato con decreti successivi e nello stesso anno, precisamente il 31 ottobre, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, adotta la risoluzione 1325 su “Donne Pace e Sicurezza”. La risoluzione evidenzia come le donne svolgono un ruolo importante nella prevenzione e nella soluzione dei conflitti e nel consolidamento della pace. Da allora sono passati venti anni e oggi le donne sono inerite nel contesto delle Forze armate e operano fianco a fianco con i colleghi uomini in contesti nazionali e internazionali, con le stesse mansioni e incarichi. Come ogni novità, l’arruolamento delle donne ha portato un’ondata di entusiasmo e un nuovo punto di vista. La presenza femminile rende ancora più completa la capacità di risposta dello strumento militare soprattutto in situazioni e in contesti dove le caratteristiche di genere sono determinanti e costituisce, in generale, un valore aggiunto. “Oggi, il 10% del personale delle Forze armate è costituito da donne e 16 mila di voi hanno un grado intermedio, ma non vedo l’ora che possiate raggiungere incarichi di vertice” - queste le parole del capo di Stato Maggiore delle Difesa, generale Enzo Vecciarelli, in un intervento di qualche mese fa.

foto Silvio Scialpi

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