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Trofeo del mare Città di Taranto

di Marina Viola I l Trofeo del mare città di Taranto, quest’anno alla sua terza edizione, si è svolto nella Città dei due mari tra il 5 e il 20 ottobre scorsi. Ancora una volta l’organizzazione dell’evento è stata curata dal Comando marittimo Sud della Marina militare, in collaborazione con ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR), amministrazione comunale di Taranto, associazioni sportive, associazioni culturali e sponsor. A tirare le somme al termine della manifestazione, facendo il punto della situazione e già guardando all’edizione 2020, è l’ammiraglio di divisione Salvatore Vitiello, comandante marittimo Sud, intervistato dal Notiziario della Marina

In occasione della terza edizione del Trofeo del mare Città di Taranto, incontriamo l’ammiraglio di divisione Salvatore Vitiello, comandante del Comando marittimo Sud

Ammiraglio a conclusione di questa edizione del Trofeo, che bilancio sente di poter tracciare? Sicuramente posso dire che i numeri sono in crescita: abbiamo avuto la partecipazione di oltre 500 studenti, provenienti da 17 istituti scolastici superiori. Quest’anno, poi, abbiamo superato il confine provinciale con scuole di Bari, Molfetta, Mesagne e Gallipoli. Hanno partecipato nove federazioni, oltre 15 a ssociazioni sportive e 19 sponsor. Il Trofeo si è sviluppato con 800 sessioni di addestramento, 150 gare, 43 trofei di varie specialità. Novità di quest’anno è che alcuni studenti sono diventati agonisti. Sono state disputate, infatti, anche delle regate FIV (Federazione italiana vela) zonali nella classe tridente e i primi 4 equipaggi hanno preso parte alla tappa tarantina del campionato italiano sempre c lasse t ridente, a testimonianza della crescita sportiva di questi giovani velisti.

Che impressione ha avuto dei ragazzi? Ho visto giovani animati da tanto entusiasmo, in grado di raggiungere ottimi livelli in tempi rapidissimi. Il primo giorno di prove pratiche, per esempio, come era lecito aspettarsi, nella

darsena della sezione velica della Marina c’era un po’ di confusione: barche armate, barche da ar mare, qualche vela ancora p iegata. Per lasciare il porticciolo c’è voluta una buona mezzora. Alla gara, però, la darsena era popolata da oltre 20 barche tutte perfettamente armate. A un breve cenno del nostromo tutti sono usciti ordinatamente e in pochi minuti hanno guadagnato i campi di regata. L’ho visto accadere altre volte, ovviamente, ma mai così in fretta. Sicuramente, i tanti istruttori coinvolt i h anno dato molto ma anche i ragazzi hanno fatto la loro parte. E questo in tutte le discipline. I ragazzi un po’ impacciati dei primi giorni hanno lasciato spazio a dinamici sportivi in grado di relazionarsi come squadra, di identificarsi come equipaggio.

Avvicinare i giovani alle discipline marinaresche, attraverso il modello dell’equipaggio, era uno degli obiettivi dichiarati di questo trofeo. Altre as pettative ? L’altro obiettivo, altrettanto ambizioso, che ci siamo dati, è quello di sviluppare e promuovere una vera e propria cultura del mare attraverso iniziative che affiancano le attività sportive. E’ stato presentato il Sunrazor 01, prototipo

di imbarcazione alimentato a energia solare, a elevato contenuto tecnologico, sviluppato da imprenditori locali e varie università; il Castello Aragonese ha o spitato u na mostra dedicata ai pittori di Marina, mentre l’associazione Mare vivo, il Club Unesco e l’Università del Salento hanno dato spazio a temi di biologia marina e inquinamento del mare dalle microplastiche.

C’è un momento che ricorda con particolare emozione? L’apertura straordinaria del ponte girevole che ha consentito a oltre 25 barche a vela di sfilare lungo il canale navigabile, guidate dal C ors aro II, nave scuola a vela della Marina militare, insieme con un vero e proprio carosello di lance a remi, gozzi, canoe, stand up paddle, flyboard e altro ancora. È stato un vero e proprio momento di festa del mare, sul mare, in grado di evidenziare le tante potenzialità di crescita della nostra città in questo settore, molto apprezzato dai tanti spettatori che si sono intrattenuti lungo corso due Mari a pochi passi da alcuni dei simboli più amati della nostra città, il ponte girevole, il Castello Aragonese e il monumento ai marinai . Il Trofeo del mare si può considerare una sorta di banco di prova in vista dei Giochi del Mediterraneo 2026 che si svolgeranno a Taranto? La manifestazione è articolata e poliedrica; coordinare le varie attività e le tante associazioni e istituzioni coinvolte è stato sicuram ente o neroso. In questa chiave può essere interpretato quale attività prodromica ai Giochi del Mediterraneo del 2026, forse più complessi ma sicuramente alla portata del grande equipaggio che ha condotto questa manifestazione: dalla Marina, parte integrante e integrata della città, alle istituzioni scolastiche rappresentate dal MIUR, alla giunta comunale che si è spesa con tutti i suoi assessori, al CONI e alle numerose associazioni sportive del territorio, a gli imprenditori che ci hanno voluto sostenere. Tutti sono stati in grado di fare sistema. E, sono sicuro, tutti sapranno fare la loro parte anche per i Giochi del Mediterraneo 2026.

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