EditorE - ProPriEtà dElla tEstata Nova Charta via Dietro Duomo, 22 35139 Padova dirEttorE EditorialE Vittoria de Buzzaccarini dirEttorE rEsPonsabilE Francesco Rapazzini
CHarta n. 139 – maggio-giugno 2015
CondirEttorE Mauro Chiabrando rEdazionE Eleonora Menadeo, Andrea De Porti ProgEtto grafiCo Univisual - Milano art dirECtor – imPaginazionE Andrea De Porti
La copertina de “La Cucina Italiana”, gennaio 1956
rEdazionE wEb Samantha Lenarda UffiCio stamPa Paola Mello ufficiostampa@novacharta.it
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Cartoline
sEgrEtEria di rEdazionE Caterina Pasqualin Hanno Collaborato a qUEsto nUmEro Patrizia Caccia, Anna Maria Colombo, Piero Falchetta, Corrado Farina, Clemente Fedele, Massimo Gatta, Anna Rita Guaitoli, Elisabetta Gulli Grigioni, Alessandro Gusmano, Maria Elena Loda, Michele Rapisarda, Alessandro Scarsella, Marcello Soffici, Enrico Sturani, Andrea Tomasetig fotografiE
34 temi
E riProdUzioni fotografiCHE
Biblioteca Gastronomica Privata di Giorgio Grillo e Linda Pagnotta; Cambi Casa d’Aste, Genova; Christie’s, Parigi; Collezione Giovanni Biancardi; Collezione Enrico Minisini; Collezione Michele Rapisarda; Fondazione Giorgio Cini, Venezia; Little Nemo, Torino; Raccolta Ascoli, Fondazione per Leggere, Abbiategrasso; Swann Galleries, New York; Marco Zambrelli
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Cartoline
dirEzionE E rEdazionE Giudecca 671 – 30133 Venezia tel. 041-5211204; fax 041-5208538 charta@novacharta.it amministrazionE diffUsionE E PUbbliCità via Dietro Duomo, 22 – 35139 Padova PUBBLICITÀ tel. 049-657574; fax 049-8780842 pubblicita@novacharta.it ABBONAMENTI E DIFFUSIONE tel. 049-657574; fax 049-8780842 abbonamenti@novacharta.it diffusione@novacharta.it AMMINISTRAZIONE tel. 049-656380; fax 049-8780842 amministrazione@novacharta.it
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giornali & riviste
Ephemera
distribUzionE PEr l’italia: FRIULI VENEZIA GIULIA, TRENTINO ALTO ADIGE, VENETO: O.N.B. Distribuzioni Editoriali Via Piutti, 3 33100 Udine ALTRE REGIONI: Joo Distribuzione via Argelati, 35 – 20148 Milano Aut. Tribunale di Verona n. 1375 – issn 1124-2841 ROC n. 12888 del 29/08/2001 Nell’impossibilità di prendere contatto con tutti gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad assolvere i propri impegni circa eventuali pendenze relative alle illustrazioni di questo numero
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illustratori
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rubriche La lente dell’esperto Libri Cataloghi & idee
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Cartoline Simboli e allegorie dell’Esposizione Universale del 1906 a Milano Enrico Sturani
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temi Letteratura abusiva tra xvii e xix secolo Maria Elena Loda
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Cartoline Kewpie, ovvero l’Amorino portafortuna Elisabetta Gulli Grigioni
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giornali & riviste Vita breve de “Il Montello”, il più “futurista” periodico di trincea Patrizia Caccia
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Ephemera Piccolo zibaldone di pubblicità libraria (1817-1915) Mauro Chiabrando 50
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fotolito E stamPa Centrooffset Master Via Bologna, 1/2 – 35035 Mestrino (PD)
Come dove quando Mostre, mercati, mercatini Appuntamenti Aste Visto, sentito detto a...
illustrazioni Tessuti, costume e moda nei libri per bambini Anna Maria Colombo
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illustratori Léon Carré Corrado Farina
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bibliofilia Bilenchi e gli esordi ripudiati Marcello Soffici
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Pubblicità Miseria e nobiltà della regina dei primi piatti Michele Rapisarda
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mostre Cibo di carta in cento giorni Andrea Tomasetig
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PADOVA
noscritto, ha ricostruito l’esperienza di censimento e descrizione dei manoscritti veneti, avviata e condotta sotto gli auspici della Regione; al determinante apporto degli enti locali nell’opera di valorizzazione si è riferita Lorena Dal Poz (Regione del Veneto), nel suo intervento su Pubblico e privato nei beni culturali. La responsabilità culturale e sociale del collezionismo privato è stata richiamata invece da Fabio Massimo Bertolo (Minerva Auctions), Dal collezionismo allo studio, presentando purtroppo l’Italia come il fanalino di coda del movimento internazionale d’aste, per assenza di una specifica cultura in tal senso e la conseguente percezione distorta del fenomeno. Concludendo in un’atmosfera di festa l’incontro e sottoscrivendo le numerose proposte di collaborazione e i progetti presentati, Vittoria de Buzzaccarini ha inteso richiamarsi a due storiche parole d’ordine: I Have a Dream (Martin Luther King) e Yes, We Can (Obama), valide certamente per i prossimi 85 anni a venire.
Omaggio a Vittoria Il 7 febbraio scorso la casa editrice Nova Charta ha onorato la direttrice Vittoria de Buzzaccarini promuovendo un Meeting di Cultura in occasione del suo 85° compleanno. Introducendo i lavori, davanti al folto pubblico di amici e affezionati lettori, proveniente da ogni città d’Italia, Alessandro Scarsella (Università Ca’ Foscari Venezia) ha ricordato, tra le priorità dell’attività pluriennale affermatasi intorno alla rivista Charta, la valorizzazione del collezionismo attraverso la diffusione delle conoscenze, la condivisione collettiva, la fruizione sostenibile. Nella relazione d’apertura di Pier Luigi Vercesi (RCS Libri), Perché non innamorarsi ancora dell’Italia? la ricchezza del patrimonio bibliografico conservato nelle biblioteche italiane e la missione di rivitalizzarle attraverso iniziative come “Salviamo una biblioteca” che contemperino il duplice obbiettivo del libro come oggetto materiale e la digitalizzazione come strumento di conservazione e studio. Da questo punMILANO to di vista le biblioteche rappresentano il vero trampolino di riLibri antichi e di pregio lancio di tutto il settore dei beni Buona anche la terza! culturali. Tra le numerose comu- “Che esca una rivista di cultura nicazioni e testimonianze, Mauri- del libro mentre lo sport in voga zio Rippa Bonati (Università de- è annunciarne la fine, mi pare un gli Studi di Padova), intervenen- buon segno. Oltretutto gli antido su Bibliofilia e scienza, ha indi- quari trattano oggetti che durano cato ai presenti la profonda corre- da cinquecento anni, e spesso in lazione tra editoria e conoscenza ottimo stato. Sarà altrettanto vescientifica; analoghe le osserva- geto tra cinquecento anni un zioni di Vladimiro Valerio (IUAV iPad? Andiamo avanti”. Con queVenezia), Chartae Geographicae, sto speciale viatico Umberto Eco sulla rappresentazione dello spa- ha salutato il numero uno (dedizio e la realtà della stampa e dei cato espressamente agli 85 anni generi cartografici. Leonardo del nostro editore/direttore VitGranata (Università degli Studi toria de Buzzaccarini) della rividi Padova), La conoscenza del ma- sta annuale “Alai Rivista di Cul-
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tura del Libro dei Librai Antiquari d’Italia” (pp. 219, euro 15), inaugurando a Palazzo Mezzanotte la III edizione della Mostra Internazionale Libri Antichi e di Pregio (27-29 marzo 2015). Entrambe le iniziative Alai hanno riscosso un lusinghiero successo di pubblico e un soddisfacente movimento d’affari, testimoniando che l’interesse per il libro d’antiquariato è vivo e vegeto, nonostante le difficoltà oggettive di questo momento congiunturale della nostra economia. L’ingresso a pagamento (biglietto a dieci euro valido per tre giorni) non ha infatti costituito una barriera per un pubblico motivato ad ammirare pezzi di straordinaria bellezza e rarità tra i quali, in omaggio ai cinquecento anni dalla morte di Aldo Manuzio, c’era la raccolta aldina di Antonello Privitera (Libraria Antiquaria Bibliopathos, Verona), uno dei rari esemplari de Il Porto sepolto di Ungaretti del 1932 che ancora posseggono la custodia editoriale a stampa (Il Muro di Tessa, Milano), il volume completo delle incisioni di Piranesi sul Campo Marzio di Roma (Libreria Borromini al Pan-
I 35 anni di Libraccio Che cosa è oggi Libraccio? Trentacinque anni, un miliardo e mezzo di libri comprati e venduti. A questi due dati si aggiungano le 32 librerie del gruppo composto da: una società di distribuzione DMB, fondata nel 1984; 10 società operative; Libraccio Editore; una partecipazione del 5,2% in Ibs che gestisce Libraccio.it, partecipazioni al 50% in Libraccio Outlet, in Galla 1880 Srl di Vicenza, in Libreria Margoli di Verbania; 16 soci, tra quelli storici e quelli reclutati lungo il cammino, sempre con il criterio di dare responsabilità di gestione a chi entra a far pare di una nuova libreria. Un oceano di libri acquistati e venduti (da librai e non da commessi) secondo la filosofia immutata del “ti vedo un libro, ti regalo un’emozione”. L’idea, semplice quanto geniale, di coordinare la compravendita di libri usati nell’interesse di studenti e lettori, era nata al gruppo storico dei fondatori (Piero Fiechter, Tiziano Ticozzelli detto Tiko, Silvio Parodi, seguiti ben presto da Edoardo Scioscia e Roberto Sanzogni detto Bobo) alla fine degli anni Settanta dopo un’esperienza decennale nei mercatini del libro usato, fuori dall’Università Statale di Milano. Alla base del suo successo (anche in tempi grami per il mercato editoriale e librario come quelli odierni Libraccio continua a espandersi aprendo librerie su tutto il territorio nazionale) c’è la consapevolezza che i bisogni del lettore non sono quelli di un
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theon, Roma), il menu futurista con legatura metallica del ristorante torinese Santopalato (Libreria Pontremoli, Milano). Particolarmente apprezzata anche per l’originale progetto grafico di Edoardo Fontana, la rivista è nata con un vivacissimo contributo del mondo della bibliofilia ed è stata presentata nell’occasione dal giornalista Armando Torno con gli interventi del direttore Giovanni Biancardi (direzione.alai@alai.it), del presidente Alai Fulvio Audibussio (Studio Bibliografico Atlantis, Torino) e di due tra i più illustri collaboratori: Alberto Cadioli e Lucio Gambetti. Oggi ci si dimentica troppo spesso che da sempre il collezionismo è un fenomeno insostituibile per la conoscenza e la conservazione di beni culturali rari e preziosi anche per le fonti degli storici, filologi e bibliografi. Arrivederci al 2016.
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cliente qualsiasi: entrano in gioco anche componenti psicologiche come la nostalgia di un libro letto in passato e mai più ritrovato o di converso la voglia di rinnovare gli scaffali della propria libreria. La sera del 25 febbraio 2015, presso la sede storica di via Corsico 9 a Milano soci, dipendenti, clienti e amici di Libraccio hanno festeggiato il traguardo dei trentacinque anni (nei primi venti si chiamava “Il Libraccio”), presentando Libraccio – Quando i sogni cambiano le regole – Dalla militanza all’impresa, pp. 172, euro 18,50. Il volume in robusto cartonato dal dorso in tela verde bandiera, come l’insegna – il cui ricavato andrà a Emergency di Gino e Cecilia Strada – ha il taglio di un album di famiglia ricco di immagini, ricordi e suggestioni. C’è la storia degli esordi con l’acquisto di una vecchia panetteria in via Corsico 9, a pochi metri dal Naviglio Grande, dove i nuovi soci avevano anche un negozio di dischi usati, “Il Discomane”, e un ristorante, trovandosi subito a dovere sventrare tutto, compreso un mega forno da abbattere, per arredarlo con scaffali ricavati da cassette di pere argentine inchiodate una sull’altra, secondo la tecnica applicata nei mercatini stagionali del libro scolastico usato nati negli anni Sessanta. Alla scolastica si aggiungeranno ben presto scaffali di “varia”, dai classici legati alla scuola alla narrativa e alla saggistica finché, qualche anno più tardi, apriranno interi settori di modernariato e antiquariato. Tra i primi clienti c’era Alda Merini che, abitando proprio pochi metri più in là oltre il ponticello sul Naviglio, stringerà amicizia con tutti e in particolare con Carlo Ortelli, “colonna nei precedenti anni di mercatini, socio non della libreria ma del ristorante”, a cui la poetessa dedicherà struggenti versi dopo la sua prematura
scomparsa. Il resto del racconto avrà come protagonisti anche altri soci tra cui Nino De Falco, Diego Liserani, Angelo Giornazzi, Susanna Franza, Giangi Marrali, Toni Rocco, Claudio Villa e Patrizia Viglianti con le storie dell’apertura delle altre sedi Libraccio a: Monza (Piazza, 1982), Genova (Rossetti, 1984), Bergamo (1986), Milano (Vittorio Veneto, 1989), Brescia (1989), Como (via Giulini, 1990), Milano (Duomo, 1992, chiusa nel 1999), Varese (1992), Milano (Arconati, 1993), Alessandria (1996), Genova (Sampierdarena, 1996), Pisa (Del Carmine, 1997), Milano (Tecla, 1999), Busto Arsizio (2001), Como (Noseda, 2002), Milano (Solferino, 2002, chiusa nel 2010), Torino (Ormea, 2003), Milano (Bovisa, 2004), Curno (2008), Monza (Centro, 2008), Milano (negozietto 2 euro cassette Naviglio (2008), Chiavari (2008), Bologna (2009), Savona (2009), Milano (Romolo, 2010), Genova (Sestri, 2010), Torino (Santa Teresa, 2012), Pisa (Croce, 2012), Vicenza, 2013), Verona (2013), Parma (Outlet, 2013), Verbania (2014), Gravellona Toce (2014). Alla Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri è facile incontrare giovani collaboratori di Libraccio, un’insegna – come rileva Romano Montroni, con Achille Mauri uno dei “testimoni” interpellati nell’occasione – capace di fare da stage ai giovanissimi durante le campagne scolastiche insegnando loro l’importanza della qualità del servizio, dell’assortimento e dell’ambiente. Tra i “testimoni” vorrebbe mettersi, a nome di tanti habitués di lungo corso, anche chi scrive: non solo perché qui Charta è sempre stata distribuita e valorizzata, ma ancor prima perché i buoni lettori e i collezionisti smaliziati, una volta sparite negli anni Ottanta le grandi librerie i cui scaffali alti nascondevano le “chicche” fuori commercio, le ossa se le sono fatte al Libraccio dove, oltre a tante ghiotte occasioni, si sono sempre trovate anche altre cose preziose: passione, competenza, simpatia, amicizia, stima e, comunque sempre e per tutti, sincera cordialità. Congratulations, Libraccio!
presso il quale è conservato il Fondo Gandini, il pomeriggio del 5 marzo 2015 alla Sala Napoleonica di via Sant’Antonio 12, c’era una gran folla dove accanto ai docenti universitari (tra i quali Bruno Falcetto, Daniele Barbieri, Giulio Giorello e Gian Piero Piretto), appassionati lettori di un tempo ma anche giovanissimi studenti. Al centro dell’incontro la proiezione del film Da Charlie Brown a Valentina, regia di Elia Romanelli con la testimonianza dei quattro fondatori superstiti della rivista Umberto Eco, Bruno Cavallone, traduttore delle strisce di “Linus” sin dagli albori, con il fratello Franco, Vittorio Spinazzola (unico assente nella circostanza) e Annamaria Gandini (senza dimenticare il fratello Salvatore Gregorietti, autore del progetto grafico del primo “Linus”) che li vide protagonisti insieme a Oreste del Buono, Elio Vittorini e Giovanni Gandini, fondatore della rivista, e i suoi primi collaboratori. A mezzo secolo dalla presentazione ufficiale avvenuta il 1° aprile del 1965 alla Milano Libri di via Verdi (libreria editrice nata nel 1962 su iniziativa di Annamaria Gandini, Laura Lepetit e Vanna Vettori, presto ritiratasi, che purtroppo ha chiuso i battenti in aprile) destinata a pubblicare e distribuire la rivista fino al 1972 (quando fu ceduto a Rizzoli con la direzione di Del Buono) che avrebbe fatto conoscere e amare anche al pubblico italiano i Peanuts di Charles Monroe Schultz, soffiandoli a Bompiani, e altri illustri personaggi delle strips tra cui B.C., Pogo Possum, Krazy Cat, Li’l Abner, Dick Tracy e tanti altri senza naturalmente dimenticare il lancio di Valentina di Crepax.
I 50 anni di “Linus” A spegnere le candeline sulla torta dei cinquant’anni di “Linus” su invito del centro APICE (Archivi della Paola dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) dell’Università Statale di Milano,
Una sedia in cartoleria La presentazione di Che cosa è una sedia, pensieri e riflessioni dell’architetto e designer Alessandro Mendini, appena edito da Henry Beyle, il cui raffinato catalogo di libri composti in monoty-
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pe è giunto da poco al centesimo titolo, è stata l’occasione per passare un piovoso tardo pomeriggio di marzo nei locali restaurati della Cartoleria Fratelli Bonvini, storico esercizio di cui Charta aveva già dato notizia della imminente riapertura. Le due luci del negozio officina sono defilate lungo l’arteria di corso Lodi, periferia sud di Milano, e “oltre la stazione” secondo le parole di Mendini, autore anche dell’illustrazione di copertina, riprodotta pure in una xilografia originale incisa da Edoardo Fontana allegata a 99 copie del volumetto. Davanti a un folto pubblico, tutti contraddittoriamente in piedi benché si parlasse di sedie – la battuta è dell’editore Vincenzo Campo – ha spiegato come proprio la sedia per il designer sia banco di prova per antonomasia. Un tempo la cartoleria fungeva anche da tipografia – ne fanno fede le cassettiere colme di fregi e caratteri – tra cui il raro Penna d’Oro della Fonderia Tipografica Enrico Reggiani – una cordonatrice manuale, ma soprattutto due macchine per stampa elettriche piano-cilindriche e una pedalina manuale a platina. Proprio usando questo torchio, prodotto nell’ultimo ventennio dell’Ottocento – noi sappiamo essere stato acquistato dai Fratelli Bonvini “di seconda mano” nel 1909 quando fu aperta la cartoleria – il maestro tipografo Rodolfo Campi (terza generazione della famosa tipografia Allegretti & Campi) ha stampato alcune copie dello specimen, Mentre la sedia lavora l’uomo riposa, del volume appena proposto. Attraverso un meccanismo ingegnoso (unito certo all’abilità dell’opera-
tore) con un solo movimento, la macchina aziona un rullo che, catturato l’inchiostro macinato sopra un disco di metallo, lo deposita sui tipi. Con movimento continuo si imprime infine la carta, trattenuta da un telaio, con il testo fuso in precedenza. Composte a mano in monotype con il consueto carattere Garamond, le due paginette sono state donate ai presenti. In cartoleria è possibile comprare cancelleria moderna e scovare materiale di modernariato a lungo serbato nei magazzini recentemente inventariati. I locali, che custodiscono alcuni particolari architettonici e strutture in legno risalenti ai primi anni del Novecento, potranno ospitare mostre d’arte ed esposizioni temporanee. Addio a Sciardelli Franco Sciardelli, editore d’arte siciliano di passaporto milanese, classe 1930, se ne è andato il 30 marzo, alla sua maniera, scegliendo di farlo con lo stesso aplomb garbato, velato di una sottile ironia, con cui si presentava agli amici e agli autori. In 45 anni ha realizzato (come stampatore e/o editore) oltre cento libri. Tra i suoi preferiti ricordiamo il Lianto por Ignacio Sánchez Mejias di Federico García Lorca con acqueforti di Luciano Minguzzi, stampato per l’editore Cerastico nel 1969, La strega e il capitano di Leonardo Sciascia con incisioni di Aligi Sassu pubblicato come Sciardelli editore nel 1989. Che fosse anche bibliofilo appassionato lo si capisce dal Philobiblon, il celebre testo di bibliofilia del 1344 di Riccardo De Bury, che stampò nel 1996 con le tavole xilografiche di Mimmo Paladino, senza contare poi tutti i suoi bei libri fotografici con gli scatti di Ferdinando Scianna, Gianni Berengo Gardin e Cartier Bresson.
Quinto Centenario Si riepilogano, a beneficio dei numerosi interessati, le iniziative di materia aldina attuate nel primo semestre del 2015, a ridosso e dopo del 6 febbraio, data della scomparsa del massimo editore di ogni tempo. In primo luogo il convegno internazionale di tre giorni organizzato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, Dipartimento di Studi Umanistici, e dalla Biblioteca Marciana (“Aldo Manuzio e la costruzione del mito”, 26-28 febbraio). Tra le scoperte di cui è stata data notizia, il sigillo con l’ancora e il delfino, presentato da Tiziana Plebani, e la probabile carta personalizzata di Aldo, con contrassegno in filigrana A sopra M, quasi a forma di compasso, individuata da Carlo Federici e Melania Zanetti. Grande attesa quindi per la pubblicazione degli atti. All’Ambrosiana di Milano il Creleb (Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca dell’Università Cattolica) ha promosso il 18 marzo il convegno internazionale L’ancora e il delfino; l’incontro si è concluso con un percorso tra le edizioni aldine dell’Ambrosiana, 111 edizioni aldine, per un totale di 258 esemplari. Come chiarisce Marina Bonomelli, tra i curatori del progetto “Manuzio Ambrosiana”, “si tratta senza dubbio di un patrimonio di notevole rilevanza se si raffronta con quello della Biblioteca Marciana (153 esemplari) e con quello custodito presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la Biblioteca Medicea Laurenziana che ammonta in totale a 142 esemplari”. Mentre fino al 14 giugno sarà visitabile a Carpi la mostra I libri belli, con esposte cancellature aldine inedite di Emilio Isgrò, l’attenzione precipua per gli esemplari superstiti e le loro caratteristiche, ha risaltato anche nel programma delle Cattedre Ambulanti di Charta PER ALDO, svoltosi a Venezia a presso il convento di San Francesco della Vigna dal 16 al 20 aprile, e con il patrocinio del Dipartimento di Studi Linguistici Culturali e Comparati dell’Università Ca’ Foscari. Evitando sovrapposizioni con le precedenti manifestazioni, ma senza rinunciare a esperti tra i maggiori di storia del libro e del collezionismo librario, ha inteso accentuare gli aspetti relativi allo studio degli esemplari, accedendo a collezioni di rag29
guardevole interesse, come la Vaticana (Laura Lalli), la British Library (Alessandra Panzanelli), La Fondazione Giorgio Cini (Ilenia Maschietto). Particolare rilevanza è stata conferita allo studio delle legature cosiddette aldine. L’inaugurazione della manifestazione ha avuto sede presso la Scuola Grande di San Marco. In piena costruzione nel periodo in cui Manuzio era già attivo a Venezia, la Scuola Grande di San Marco mostrava al mondo il suo progetto come modello di cultura e la sua architettura come manifesto del gusto del pieno Rinascimento. La collaborazione di Manuzio con fra Giocondo, la conoscenza della biblioteca dei Domenicani dei Santi Giovanni e Paolo, la presenza di fra Francesco Colonna, quest’ultimo considerato autore della Hypnerotomachia Poliphili, designano l’ambiente suggestivo, tra la Chiesa e la Scuola (successivamente occupato dall’Ospedale civile e dai suoi servizi alla città), in cui a Venezia coesistevano arte, letteratura, scienza e carità e dove è stato possibile oggi ricordare Aldo Manuzio non senza emozione. L’edizione aldina (1499) della Hypnerotomachia Poliphili, più
nota come il Polifilo, superbamente illustrata, fu curata infatti da Leonardo Grassi, fratello del Guardian Grande della Scuola di San Marco, Bernardino Grassi. Anche padre Giovanni Pozzi sottolineava di leggere il Polifilo alla luce della conoscenza di questo ambiente intellettuale, religioso e artistico. Da parte sua, reduce dal convegno di Los Angeles (27-28 febbraio) dedicato congiuntamente a Vesalio e a Manuzio, The Illustrated Body: Printing, Anatomy, and Art in the Renaissance (la UCLA Library vanta la maggiore raccolta di aldine in assoluto) Angela Maria Nuovo, ha rievocato l’interesse globale che circonda la figura e l’opera di Aldo e la vitalità delle discipline del libro negli Stati Uniti, dove il collezionismo è fenomeno che coinvolge la società a più livelli di partecipazione sempre crescente. Per il centenario aldino e in concomitanza dell’edizione straordinaria delle “Cattedre” a Manuzio dedicata, la casa editrice Nova Charta ha pubblicato il volume di saggi (di Scapecchi, Moro, Benedetti, Maschietto, Casagrande, Lalli) disponibile come e-book, Per Aldo, a cura di A. Scarsella (collana Cimelia).
Collezione Fondazione Giorgio Cini
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ALDO MANUZIO