> LA STRATEGIA DELL’EDILIZIA PER RISPARMIARE CONSUMI ED EMISSIONI
VIA IL GAS dalle CASE
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N OVE M B R E 2 0 2 2
Progetti Progetti made in Italy. made in Italy. Siamo impegnati nella rigenerazione Siamo impegnati nella rigenerazione urbana, attraverso lo sviluppo di di urbana, attraverso lo sviluppo complessi residenziali cheche pongono al al complessi residenziali pongono centro l’ecosostenibilità, concon l’impiego centro l’ecosostenibilità, l’impiego di sistemi e prodotti innovativi capaci di di di sistemi e prodotti innovativi capaci consumare sempre meno energia e e consumare sempre meno energia abbattere le emissioni di CO2 in in abbattere le emissioni di CO2 atmosfera. Realizziamo residenze di di atmosfera. Realizziamo residenze qualità mediante le forniture qualità mediante le forniture prevalentemente made in Italy, nel nel prevalentemente made in Italy, segno del del benessere abitativo e e segno benessere abitativo dell’innovazione. dell’innovazione.
Crediamo nella rigenerazione urbana e nella rinascita di aree dismesse e degradate delle nostre città. Sviluppiamo complessi residenziali iconici e green, senza consumare nuovo suolo, con l’obiettivo di perseguire una felice collaborazione tra investimenti privati e benessere pubblico. #sustainblefuture
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NUNZIARE MAGAZINE è il risultato della nostra visione. Non solo un modo di fare impresa, ma un modo preciso di stare al mondo.
Gas da record (con tutte le sue conseguenze). Il tema del caro bollette negli ultimi mesi è diventato una delle maggiori preoccupazioni degli italiani. In questa ennesima emergenza da affrontare ragioni di economia e geopolitica si intrecciano, ma esiste una geopolitica o una geostrategia anche dell’edilizia ed è un vero peccato sentire parlare con toni cupi solo di rischi e pericoli, facendo cadere nel silenzio le possibili soluzioni; le narrazioni alternative e di successo che mettono invece in evidenza benefici, opportunità, buoni esempi a portata di mano che, se opportunamente discussi, compresi e diffusi potrebbero risolvere “di colpo” due dei grandi problemi che affliggono il Paese: renderci indipendenti energeticamente, ridurre le emissioni di CO2. L’edilizia, col suo immenso parco immobiliare, è tra le industrie strutturali e strategiche del Paese ed è al centro di grandi cambiamenti. In questo momento può fornire un grosso contributo per affrancarsi dalle forniture russe di gas naturale poiché i nuovi edifici, seguiti dagli immobili di vecchia generazione sottoposti e da sottoporre a deep retrofit, su scala europea possono tagliare i consumi di gas del 60% entro il 2030, alleggerirne le importazioni e ridurre le emissioni di gas climalteranti del settore edile del 70% entro il 2050, rimettendo nell’economia europea - come suggerisce un report della stessa Commissione -, oltre 335 miliardi di euro, altrimenti destinati all’importazione di energia dall’estero.
Ma come si realizza tutto questo? Quali sono le possibilità contro il fossile? Da dove proviene la nostra energia? Che cos’è una classe energetica e perché è importante conoscerle? In questo numero proviamo a spiegarlo in maniera semplice e ottimistica. Raccontiamo progetti e modelli da seguire che rappresentano una leva strategica per la decarbonizzazione e la sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili e con le tecnologie che utilizzano l’elettricità, dalla cucina di casa al riscaldamento, rappresentando un fattore determinante per i bilanci dell’ambiente, dell’economia nazionale e delle aziende.
> SOSTENIBILITÀ E TRANSIZIONE ECOLOGICA ANCORA UNA VOLTA SONO AL CENTRO DEGLI INTERESSI DI QUESTA PUBBLICAZIONE. RACCONTIAMO LE NUOVE SFIDE PER IMPRESE, FAMIGLIE E MADE IN ITALY.
______
Ad Cecere Management
editor's NOTE
in foto > YARI CECERE
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VIA IL GAS DALLE CASE
contents
> NUNZIARE MAGAZINE N.4 NOVEMBRE 2022
______
6. Editoriale > di Yari Cecere ______
13. Cover Story > Da dove proviene la nostra energia? ______
22. Edilizia > La rivoluzione che vien dai tetti ______
27. Edif ici "no gas" > La roadmap per eliminare i combustibili dalla doccia alla cucina ______
32. A come "Accesso" > L'importanza della classe energetica
______
37. Speciali > Tutti gli eventi dell'ultimo trimestre seguiti dalla nostra redazione ______
SOSTE N IB IL ITÀ | IM PR E SA | IN N OVA Z ION E
38. Stati Generali dell'Export > Voci e protagonisti dell'evento promosso dal Forum Italiano dell'Export
> Numero 4 - Anno I NOVEMBRE - GENNAIO 2022/23
______
44. Speciale IEF Giovani
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Napoli Nord
> Il ritratto di una generazione che
n° 56 del 9/9/2022
non si ferma per continuare a vincere!
EDITORE > Yari Cecere - Cecere Development srl -
______
55.
DIRETTORE RESPONSABILE E PROGETTO EDITORIALE
Green Jobs e innovazione
> Daniela Iavolato
> Il seminario alla Parthenope PROGETTO GRAFICO E DIREZIONE CREATIVA
______
60. Next Generation Fest
> Emanuela Esposito
REDAZIONE > Via Paolo Riverso, 57 - Aversa
> Il primo Festival della Generazione Z HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO
______
> Giulia Colella, Anastasia Marsella, Marcella Mastrobuono
67. Comelit > La multinazionale fuoriclasse
STAMPA > Tipograf ia Bianco - (Viale Europa 51, Aversa)
del made in Italy 71. ESG, l'importanza di misurare le performance > Ne parliamo con Fortimpresa ______
75. I nuovi rifugiati > Le vittime invisibili del clima
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80.
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Eco-news > Una serie di notizie per un futuro green e consapevole
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Sole, mare, vento, acqua La natura è un giacimento di energia pulita.
Eppure… 13
> coverstory
da dove proviene la nostra ENERGIA ______ < a cura di DANIELA IAVOLATO >
> facciamo il punto della situazione
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VI SIETE MAI CHIESTI COME VIENE PRODOTTA L’ENERGIA CHE ALIMENTA LE NOSTRE CASE? Da dove viene e quali fonti consuma l’Italia? Il conflitto Russia-Ucraina, sotto il prof ilo delle domande poste, è stato certamente rivelatore. Una sveglia potente che ha diffuso consapevolezza sul versante delle dinamiche energetiche che guidano l’intero mercato europeo. L’EUROPA HA MANCATO: sapeva di non essere padrona della propria energia, sapeva anche (da almeno un decennio), che l’accelerazione verso un’Europa solare - quella teorizzata su scala globale da Hermann Scheer, considerata da molti utopia -, avrebbe ridef inito e ridotto il ricatto sulle energie fossili combinando, peraltro, l’urgente necessità di contrastare il dissesto climatico. Nonostante questo, in un quadro che si prospettava non pacif ico già dal 2020, ha gestito in maniera “easy” la sua dipendenza con un fornitore inaff idabile, arrivando a quella che oggi è la situazione sotto gli occhi di tutti. E adesso? Bisogna correre! La transizione ecologica, che avremmo potuto fare a passo lento, cominciando prima, deve essere sveltita perché l’imperativo energetico non è soltanto un comandamento ecologico, ma pacif ista, economico e sociale soprattutto in Italia che, rispetto ad altre nazioni, ha delle peculiarità che la rendono diversa - e quindi anche più f ragile -, che vale la pena ricordare per decidere come regolarci dopo questa ennesima grande lezione.
L’Italia è il Paese con la più bassa autonomia energetica in Europa.
L’Italia è quintultima nella classifica europea per autonomia energetica ma ha un potenziale altissimo: è seconda per disponibilità di risorse rinnovabili (acqua, sole, vento, rifiuti) che potrebbero triplicarne l’indipendenza, con un incremento di quasi quattro volte rispetto a quello degli ultimi 20 anni e la capacità di raggiungere, entro i propri confini, il 58,4% di autonomia, agendo su elettrificazione dei consumi ed efficientamento (ne dà notizia il Sole 24 Ore su fonte ambrosetti.eu). E allora: perché non lo fa? Che cosa ostacola questo passaggio? E perché il caro energia penalizza soprattutto il Bel Paese?
______ > I dati del Position Paper realizzato da The European House - Ambrosetti, in collaborazione con A2A, presentati a settembre durante il 48esimo Forum di Cernobbio, registrano al 22,5% l’energia prodotta nel nostro territorio contro una media europea del 39,5%.
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UN PASSATO D I VINCOLI.
Per comprendere le ragioni della prima domanda, occorre rispolverare una storia fatta di lungaggini e veti, legati ai nostri iter, che hanno reso difficile la vita delle rinnovabili. Un sistema di rilascio autorizzazioni che, nonostante il trend positivo di richieste, si è rivelato lento, farraginoso e obsoleto. Tutta la burocrazia, fino a questo momento, come fotografa un interessante report di Legambiente dal titolo “Scacco Matto alle rinnovabili”, ha ritardato e bloccato lo sviluppo per
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la produzione di energia pulita «favorendo gas e finte soluzioni». Il 91% dei progetti eolici risulta ancora impantanato e in attesa di ottenere rilasci che spesso richiedono tempi biblici e resistenze da parte di ministeri, sovrintendenze, regioni, amministrazioni comunali e, in alcuni casi, anche da parte dei cosiddetti
comitati NIMBY (“non nel mio giardino”) e NIMTO (“non durante il mio mandato”). Tale passo di lumaca, come risultato, ha prodotto, naturalmente, una maggiore dipendenza, tra le più alte in Europa, dalle fonti “fossili” (gas, petrolio e carbone) che non abbiamo e che dobbiamo acquistare, importandole. Così, proprio il MITE (il Ministero della Transizione Ecologica), rende noto -
con l’ultima
relazione annuale sulla situazione energetica nazionale afferente all’anno 2021 -, che la dipendenza energetica dall’estero, calcolata come percentuale del fabbisogno energetico nazionale soddisfatto con le importazioni nette, si attesta al 74,9%.
5%
19,5%
40,9%
> gas naturale
> petrolio
> rinnovabili 32,9% > carbone
______ 19
> L’approvvigionamento energetico della nazione secondo i dati 2021 del Ministero.
si è poi rapidamente trasferita sul prezzo dell’energia elettrica, facendo schizzare le bollette di famiglie e In questo quadro la Russia, che di combustibili ne ha da
imprese. In ambito domestico, la strategia per superare
vendere (in tutti i sensi), è il primo Paese da cui l’Italia
tutto questo c’è ma occorre più conoscenza, più etica,
ha dipeso - e dipende -, per il gas che rappresenta la
più volontà del decisore pubblico e un passaggio dai
prima alternativa energetica nazionale.
metodi tradizionali, che hanno causato i nostri problemi, a quelli che sono in grado di risolvere questi problemi.
Questo, sinteticamente e senza entrare troppo nel merito di dinamiche politiche e speculative, è lo stato di fatto
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che spiega l’impennata della quotazione del gas che
______ > Secondo le proiezioni del think thank energetico Ember, il prezzo del gas continuerà a crescere per i prossimi 3 anni, mentre, il solare - che ha raggiunto nuovi traguardi in tutti Europa -, ha permesso di risparmiare in 4 mesi 29 miliardi di euro.
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EDILIZIA
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LA RIVOLUZIONE CHE VIEN DAI TETTI
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i n un articolo del 2018 Mario Pagliaro, fondatore del Polo Fotovoltaico della Sicilia, dirigente di ricerca al CNR, sfidando lo status quo tuonò «e se installassimo pannelli solari su tutti i tetti di Roma e del mondo?». L’Italia, il Paese del sole, cuoce spaghetti e schiaccia “play” servendosi di giacimenti in Urengoy e Yamburg, legati a un macchinoso sistema logistico, quando potrebbe fare la stessa cosa sopra la propria testa, a km zero e zero emissioni, producendo energia da FER - fonti di energia rinnovabile -, che sfruttano risorse pulite e illimitate, capaci di rigenerarsi all’infinito. F U LL ELECTR IC .
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LO STR U ME N TO CH IAVE N ON S OLO D EI T R A S P ORTI
La soluzione residenziale che supporta la decarbonizzazione e la transizione energetica è l’elettrificazione.
Sostituendo nei consumi finali l’energia elettrica che viene dal fossile con quella proveniente dalle rinnovabili, si genera un circolo virtuoso. Lo strumento principale è il pannello fotovoltaico - da abbinare a pannelli solari termici, pompe di
gas che si trasformano in biossido di carbonio
calore ed edifici efficienti - che utilizza la luce
minando la stabilità climatica della terra, è
del sole convertendola - tramite un inverter
energia pulita che risparmia all’atmosfera 700
-, in corrente alternata subito disponibile
gr di CO2 per ogni kWh.
per l’impianto elettrico. L’energia elettrica prodotta, a differenza di petrolio, carbone e
NIENTE DI MEGLIO, DI PIÙ DEMOCRATICO DI PIÙ SEMPLICE
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> COME SI SMARCANO LE NOSTRE CASE DAL GAS? QUALI SONO I PASSAGGI, LE TECNOLOGIE E I VANTAGGI? NE ABBIAMO PARLATO COL TEAM DI PROGETTISTI NUNZIARE DELLA CECERE MANAGEMENT CHE AD AVERSA (CASERTA), STA REALIZZANDO UN EDIFICIO DI NOVE UNITÀ ABITATIVE INTERAMENTE NO GAS. ECCO TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE!
______ < di DANIELA IAVOLATO >
Edifici no gas. 27
La roadmap per eliminare i combustibili dalla doccia alla cucina.
L’edilizia ha il compito di conciliare problemi sociali, economici e ambientali promuovendo nuove forme di vivere e abitare. Come deve essere la casa del futuro? «Una casa che diminuisce i costi di gestione energetica e incrementa la qualità della vita riducendo le emissioni inquinanti. In questo momento abbiamo materiali e tecnologie a disposizione pronte per il mercato e per i consumatori, dobbiamo solo passare all’applicazione favorendo il passaggio dai carburanti fossili all’elettricità come unico vettore». Quali sono le fasi necessarie per attuare l’elettrificazione del sistema energetico? «Bisogna iniziare dall’efficientamento e il primo passo per ottenere un edificio con una prestazione energetica efficiente, a emissioni e fabbisogno minimo, è progettare bene secondo i principi dell’architettura bioclimatica, di modo che i principali consumi siano quasi azzerati, per poi soddisfare la restante domanda tramite energia prodotta da rinnovabili (da qui i cosiddetti edifici Nearly Zero Energy Buildings, che corrispondono alla classe A4 con la spunta edifici ad
a lungo il fresco durante l’estate. L’isolamento, per renderla semplice, è come un guscio in grado di preservare e mantenere a lungo la temperatura sia in inverno che in estate. Più il energia quasi zero). Lo studio dell’involucro edilizio è dunque
comportamento dell’edificio sarà efficiente, più diventerà
fondamentale. In questa fase, le parole chiave per costruire, o
basso il suo fabbisogno energetico, meno chiaramente avrà
per riqualificare un appartamento di vecchia concezione in un
bisogno di energia che, a questo punto, spostando i consumi
modello abitativo a risparmio energetico, sono: orientamento
da altri vettori all’elettricità, verrà coperta da rinnovabili
e isolamento termico di pareti, finestre, pavimenti e tetto. Tutti
anche per ciò che riguarda la richiesta di calore e acqua calda
elementi imprescindibili per conseguire una diminuzione del
sanitaria necessaria per gli usi giornalieri».
fabbisogno». In altre parole? «L’obiettivo del team di progettazione diventa “regolare il comportamento termico dell’edificio”, evitare cioè che le residenze disperdano calore durante l’inverno e trattengano più 29
Con quali tecnologie? «Prevalentemente con pompe di calore abbinate a solare termico. Un sistema che ha pannelli molto simili al fotovoltaico, ma che utilizziamo per produrre energia utile a scaldare acqua calda sanitaria e che può tranquillamente soddisfare anche il bisogno di climatizzazione estiva o calore
più bisogno di gas. Di principio, non esiste un edificio in cui
invernale, specie se supportate da sistemi più idonei (a bassa
non sia possibile installare pompe di calore, ma per sfruttarle
temperatura) come il riscaldamento a pavimento».
al meglio e ottenere i benefici promessi è necessario che questo possieda determinati requisiti e che sia dotato di un
Come funziona la pompa di calore? Può
buon sistema di isolamento. Pertanto, conoscere la classe
diventare una soluzione anche per vecchie
energetica del proprio stabile e capire di che cosa si tratta è
costruzioni?
fondamentale per ottenere la transizione auspicata».
«Senza scendere in dettagli complicati, qui basti sapere che la pompa di calore permette il riscaldamento dell’acqua calda
In definitiva che vantaggi offrono le nuove
sanitaria e dell’aria degli ambienti, grazie al fatto che utilizza
tecnologie?
energia termica prelevata direttamente dalla sorgente termica
«L’impatto economico e ambientale di tutte queste
naturale esterna. La macchina cioè è in grado di riscaldare
innovazioni e tecnologie integrate è praticamente nullo,
l’abitazione prendendo dall’ambiente esterno il calore
perché prelevano dall’ambiente il 100% dell’energia
immagazzinato nell’aria per poi trasferirlo nei locali ad alta
necessaria senza trasformala in rifiuto (CO2) che utilizza
temperatura. Nel periodo estivo invece inverte il meccanismo:
l’atmosfera come discarica. Questo permette altresì la
raffredda gli ambienti invece di riscaldarli. L’acqua calda
completa autonomia da gas e petrolio azzerando, o rendendo
viene invece riscaldata in appositi serbatoi di accumulo senza
minime, le bollette del fornitore. Per dare un dato, i nuclei familiari che vivono in abitazioni in Classe A, realizzate con le azioni descritte, riscontrano una riduzione dell’80% - 90% dei consumi, rispetto ad abitazioni con una classificazione energetica vecchia e ancora legate a sistemi da superare. In questo scenario, ci auguriamo che l’aumento del tasso di riqualificazione dell’edilizia esistente e di ristrutturazioni più profonde diventi una materia trattata con più serietà poiché, dalle politiche di efficienza energetica, passa un pezzo importante della sfida sociale e climatica del Paese. Il brand Nunziare è particolarmente sensibile a questi temi, studia il mercato prevedendo le problematiche future e progetta soluzioni che anticipano i tempi, poiché ha fatto della governance ambientale il suo valore più importante».
______ > La pompa di calore impiega 4 volte meno energia rispetto al petrolio o i boiler a gas.
______ in foto > il nuovo edificio firmato NUNZIARE LUXURY PROJECTS completamente gas free
ADDIO GAS ED EMISSIONI
Nei prossimi 20 anni assisteremo ad una trasformazione completa del nostro vivere quotidiano. L’elettricità sarà l’unico vettore nel futuro. Il brand Nunziare, nato per rispondere alle più moderne esigenze di confort abitativo, case a basso impatto, ad emissioni zero, padrone della propria energia, ha anticipato i tempi! I nostri progetti sono ormai tutti orientati al modello gas f ree. Il primo edif icio (in foto) completamente libero dai combustibili fossili, che farà da apripista ai successivi progetti, sta nascendo ad Aversa in via Luigi Pastore, e sarà consegnato entro il prossimo anno. Prevede zero impiego di energia fossile poiché il suo fabbisogno energetico è coperto al 70% da fonti di 31
energia rinnovabile.
A > L’importanza della classe energetica
come Accesso ______
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NOVEMBRE 2022
< di MARCELLA MASTROBUONO >
Anche nell’edilizia, come per gli elettrodomestici, esiste un’etichetta energetica. Un certif icato che stabilisce, sulla base di parametri funzionali e strutturali, l’impatto di un edif ico sull’ambiente e sui consumi f inali (quanto combustibile consuma all’anno per ogni metro quadro di superf icie riscaldata). La maggior parte degli italiani però non conosce la categoria energetica alla quale appartiene la propria abitazione, ignora le differenze tra categorie ed è inconsapevole della propria impronta energetica e il suo corrispettivo in termini di salute ed economia. In un momento cui la Cgia lancia l’allarme per 9 milioni di persone a rischio povertà energetica nel nostro Paese, vale dunque la pena ricordare, scoprire e conoscere l’importanza delle classi energetiche che si collocano nel quadro più ampio di un ambizioso obiettivo comunitario.
n el nostro Paese, nonostante la qualità energetica degli immobili sia cresciuta, l’80% del nostro parco residenziale si colloca ancora nelle ultime tre classi energetiche. Tra queste, la classe energetica G risulta ancora la più diffusa, il che ci rende lontanissimi dagli obiettivi 2030. Per comprendere meglio i termini della questione è necessario dunque fare un passaggio sulla tabella delle classi energetiche. 33
Prima di tutto è opportuno sapere che sono previste dieci classi energetiche, che vanno dalla A4 (la classe di eccellenza articolata in 4 sottoclassi) alla G, secondo un ordine crescente di consumo: se la quantità di energia necessaria per soddisfare i bisogni energetici dell’edificio è minore di 40 kwh per metroquadro/anno si ha un immobile di classe energetica A4, se è maggiore di 368,48 kwh metroquadro/anno l’appartamento ha una certificazione energetica di ultima classe, la G.
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Come da tabella (vedi pag 33), per i fabbisogni
*LA NORMATIVA NON MANCA Dal 1° gennaio 2021 è entrato in vigore, in tutta Italia, l’obbligo di progettare edif ici, pubblici e privati, a consumo quasi zero al f ine di limitare concretamente i danni provocati dalle emissioni di CO2. Per conoscere la classif icazione energetica di un edif icio o di un immobile puoi ricorrere all’APE, ovvero all’attestato di prestazione energetica, obbligatorio negli atti di vendita o di aff itto di un immobile.
di una casa in classe G è necessaria una quantità di energia quasi dieci volte superiore rispetto ad una casa con certificazione energetica di classe A4. Il settore edilizio è tra i maggiori responsabili del cambiamento climatico, l’Italia è il Paese in Europa che inquina di più per quanto riguarda il settore abitativo e la causa è da ricercare nel fatto che il 60% degli immobili ad uso residenziale ha più di 45 anni ed è stato realizzato prima della legge sul risparmio energetico e la normativa sulla sicurezza statica. Questo significa che più della metà dei nostri edifici è da riqualificare per rispondere ad esigenze ambientali, economiche e sociali. Le emissioni prodotte dalle nostre case infatti non sono solo causate dalle fonti fossili usate dal settore, ma anche dallo stato di inefficienza che produce forti dispersioni di calore costringendo le abitazioni a usare più
riscaldamento di quello che sarebbe necessario rispetto ad un edificio ben coibentato. Intervenendo sulle classi di interi edifici si potrebbero evitare milioni di tonnellate di CO2 e miliardi di mc di gas fossile, aprendo le braccia a una vera edilizia sostenibile con un percorso che avrebbe effetti benefici anche sull’occupazione. “A”, inoltre, vuol dire accesso! Accesso, in un periodo di austerity su luce e gas, ad una riduzione dei consumi con l’ausilio di strumenti e tecniche che ci sono e offrono soluzioni.
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Tutti gli eventi dell’ultimo trimestre seguiti dalla nostra redazione
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4° edizione, Ravenna.
Stati Generali dell’ Export
> Stati Generali dell’Export
______ ph > GIULIA COLELLA
> VOCI E PROTAGONISTI DELL’EVENTO PROMOSSO DAL FORUM ITALIANO DELL’EXPORT GIUNTO ALLA SUA QUARTA EDIZIONE. 39
IL MONDO HA FAME DI MADE IN ITALY Corriamo verso i 600 miliardi di euro
______ < di DANIELA IAVOLATO >
+ 10,3% NEL 2022 E + 5% NEL 2023. INIZIAMO DAI DATI. I FLUSSI COMMERCIALI IMPORT-EXPORT HANNO DIMOSTRATO, IN UN TEMPO DIFFICILE, DI ESSERE RESISTENTI ALLE TENSIONI GEOPOLITICHE. LE IMPRESE ITALIANE HANNO REAGITO MEGLIO DEL PREVISTO, IL MONDO CONTINUA AD AVERE VOGLIA DI MADE IN ITALY E CONTINUERÀ A COMPRARE I N OSTRI PRODOTTI. IL RAPPORTO EXPORT 2022 DI SACE MOSTRA CIFRE DA RECORD. L’ETICHETTA ITALIANA NEL MONDO, NEL 2022, HA RAGGIUNTO 580 MILIARDI DI EURO, QUASI UN TERZO DELLA RICCHEZZA NAZIONALE. UN CENTRO DI RICAVO FONDAMENTALE CHE CONSENTE ALL’ITALIA - OTTAVO PAESE ESPORTATORE DEL MONDO -, DI MANTENERE PRESSOCHÉ INVARIATA LA SUA QUOTA DI MERCATO A LIVELLO GLOBALE, PARI AL 2,7%. NEL 2023 LA PROSPETTIVA È DI CRESCITA ULTERIORE, SI RAGGIUNGERANNO 600 MILIARDI DI EURO, PROSEGUENDO L’ANDAMENTO POSITIVO CON UN +5% FRENATO “SOLTANTO” DA UNA CONGIUNTURA ESTREMAMENTE DIFFICILE. MA DOVE CRESCIAMO? IN QUALI MERCATI? COME GUARDARE I DATI A DISPOSIZIONE? QUAL È LA MISSION E LA SFIDA? E... CHI AIUTERÀ LE IMPRESE?
L’evento La quarta edizione de “Gli Stati Generali dell’Export” l’evento promosso da IEF - Italian Export Forum presieduto da Lorenzo Zurino -, ha voluto rispondere a tutto questo, mettendo a conf ronto imprenditori, operatori del settore ed esponenti istituzionali sui temi dell’internazionalizzazione, delle startup e dell’innovazione, raccontando lo stato dei fatti in merito all’export e al progresso italiano nel panorama internazionale. Nuovi scenari da aff rontare, in un ordine geopolitico in trasformazione, e nuove competenze da portare all’interno delle aziende sono stati il focus dei sette panel che si sono alternati, a f ine settembre, sul palco del Teatro Rasi di Ravenna.
De’ remi facemmo ali al folle volo Con questo claim che chiama a un’azione di coraggio, ripreso dai versi del XXVI canto dell’Inferno di Dante che, proprio a Ravenna, visse i suoi ultimi anni in esilio, si è alzato il sipario sulla quarta edizione che ha dato la possibilità ai big dell’imprenditoria di scambiarsi contenuti, know how e progetti insieme agli under 35, su cui ricadono le aspettative del prossimo futuro.
*Gli interventi dei panel sono disponibili alla pagina Facebook - Forum Italiano dell’Export -.
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______
le IEF
> specia-
Caro energia e guerra hanno ridisegnato anche la mappa dell’export. Individuare le migliori occasioni, monitorare le geografie promettenti ed essere aggiornati sulle aree a rischio diventa fondamentale. La domanda interna è ben poca cosa rispetto alle chance per chi travalica i confini, per questo, il commercio estero è un tassello fondamentale ma «oggi più che mai, per ottenere risultati, le conoscenze geopolitiche devono far parte dello strumentario aziendale». Lo ha sottolineato nel suo intervento Stefano Pontecorvo - Geopolitical Expert Ambrosetti, h.e. chief Nato. La domanda interna all’UE vola sui mercati tedeschi e spagnoli «pertanto, in un’epoca di incertezza, l’unica certezza è che il 50% del nostro export va all’Unione Europea» ha spiegato Antonio Majocchi, prof. International Business LUISS. Bene anche la Slovenia, Paese vivace che offre e rende più di quanto si possa
DOVE ESPORTIAMO?
pensare. Gli Stati Uniti si confermano il primo partner commerciale extra Ue, mentre, a riservare le maggiori opportunità per le imprese italiane, in termini di export, saranno soprattutto le economie emergenti. Chi non ha mai sentito parlare di Far East, per esempio,
I mercati più forti e i Paesi da monitorare.
si metta all’ascolto perché rappresenta il 50% della popolazione mondiale e le maggiori previsioni di crescita per i prossimi decenni. Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, India, Messico e Colombia si affacciano all’orizzonte e potrebbero rappresentare un vasto bacino di compensazione per chi dovrà affrontare la ricerca di nuove destinazioni. QUALI SET TORI TRAGHET TANO IL BRAND TRICO LO R E?
Il nostro è un sistema impossibile da replicare perché nel cuore del made in Italy ci sono tutte le dimensioni che lo rendono unico: qualità, valore simbolico frutto di secoli di storia, progettazione, creatività, innovazione. «Il nostro Paese dà il meglio di sé proprio quando intreccia i suoi cromosomi antichi con quelli dell’innovazione. Per questo non ha nulla da temere», hanno rassicurato sul palco dell’IEF. In questo momento ci sono oltre 136 mila operatori economici che NOVEMBRE 2022
hanno effettuato vendite di beni all’estero, siamo presenti in 174 Paesi. La crescita più marcata è quella dei beni intermedi come chimica e metalli (+16,4%). Seguono agricoltura e altri alimentari (+9,2%); beni di consumo (+7,9%) e beni di investimento (+7,1%). Il prossimo anno le esportazioni trainanti, secondo le stime SACE, saranno invece quelle dei beni strumentali - grazie soprattutto ai
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mezzi di trasporto e alla meccanica - che toccheranno quota +5,3%.
______ in foto > STEFANO PONTECORVO
C HI S U PP ORTA L E I MPR ES E CH E H A N N O S E TE DI EXPORT ?
Sul palco dell’IEF, durante il panel 2, gli esperti del settore hanno sottolineato l’esigenza di una figura manageriale indoor. L’export manager è un investimento importante di cui le aziende necessitano per individuare minacce e opportunità dei mercati internazionali, identificare punti di forza e debolezza dell’impresa nell’accesso ai mercati esterni e adeguare il sistema organizzativo alle regolamentazioni estere. Quando questo non è possibile, esistono diverse attività di supporto. Il panel 7 è stato l’occasione per ribadire il ruolo di ICE - Agenzia governativa al servizio delle imprese italiane per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione - quale grande attore del sistema Paese. Sul palco di Ravenna il Presidente Carlo Maria Ferro ha dato segnali più che rassicuranti «sappiamo che ci sono nuove sfide da affrontare: le strozzature di alcune supply chain, la ridotta capacità della logistica internazionale. Sappiamo, soprattutto, che dobbiamo
italiane e made in Italy sono però performanti. L’Italia ha un interesse strutturale ad essere aperta al mondo, grazie all’eccellenza dei suoi prodotti, alla sua elevata qualità, l’export italiano continua a crescere anche in volume. I dati rendono noto che la domanda, sia domestica che derivante dai mercati esteri, continua ad essere forte. Gli incrementi più elevati sono attesi per l’Asia centrale (+15,5% nel 2023/2021), l’Africa settentrionale (+9,2%), l’Asia orientale (+9%), l’America centro-meridionale (+8,8%) e il Medio Oriente (+8,7%). Il tema, a questo punto, diventa cosa fare affinché fattori esterni non condizionino la capacità di risposta a questa domanda e trovare le competenze che ci aiutino a vincere la sfida dei mercati».
leggere i dati tenendo conto dell’inflazione e la conseguente stretta sui mercati monetari. Nonostante la difficile congiuntura, imprese
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F
olli e furibondi, ambiziosi e temerari. I giovani, sono il cemento sul quale poggiamo le basi del presente e del futuro.
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NOVEMBRE 2022
< Lorenzo Zurino >
> DI FRONTE ALLA RICHIESTA DI NUOVE COMPETENZE, ALLA DOPPIA TRANSIZIONE, AMBIENTALE E DIGITALE, IEF - CON GLI STATI GENERALI DELL’EXPORT -, HA CHIAMATO IN CAUSA LE MENTI FRESCHE DEL PAESE. "LARGO ALLE ECCELLENZE UNDER 35 DEL PANORAMA NAZIONALE” SUL PALCO DI RAVENNA, COME TRA LE PAGINE DI NUNZIARE. ECCO I LORO RACCONTI E IL RITRATTO DI UNA GENERAZIONE CHE NON SI FERMA PER CONTINUARE A VINCERE!
______ in foto > LORENZO ZURINO
Presidente Italian Export Forum
______ in foto > Gli under 35 scelti da IEF
Classe 1989, un recente passato come vicepresidente nazionale di Conf industria giovani, dal 2015 al 2017 ha guidato i giovani imprenditori di Conf industria Veneto. Attualmente è Presidente e CEO Nplus, realtà iscritta al registro delle PMI innovative, punto di riferimento tecnologico in Italia per sistemi di monitoraggio inf rastrutturali in tempo reale, marine lighting f ino all’elettronica pura. Nel suo racconto, sul palco promosso dall’IEF, ha portato i valori e gli ingredienti di un’azienda che spinge la risalita dell’Italia nelle classif iche europee, rilanciando temi importanti come l’urgenza di una catena di approvvigionamento all’interno del nostro mercato domestico.
L’energia dei giovani ci consente di guardare meglio all’estero. < Giordano Riello >
______ in foto > GIORDANO RIELLO
tra i protagonisti del Forum Young IEF
Cos’è Nplus?
perché lo ha subìto in seguito al trauma della caduta del
«Un’impresa nata da tre giovani soci, animata prima di tutto
ponte Morandi, gli altri paesi non hanno ancora questo tipo di
dalla passione. Immaginavamo un futuro in cui fosse possibile
sensibilizzazione».
realizzare reti di strutture civili intelligenti, in grado di cogliere, quantificare e comunicare difetti e danneggiamenti,
Sul tema della supply chain, Riello, alle
aumentando la sicurezza e agevolando la gestione delle
domande che gli vengono poste dichiara.
costruzioni. Quel futuro è arrivato con Nplus, azienda con
«È un tema delicato e, ormai, non è nemmeno più una
rapporti di ricerca e sviluppo consolidati con tre università
questione di prezzo, ma di tempo. Anche quando si è disposti
italiane (di Trento, Perugia e Milano), il cui primo valore è
a strapagare, i materiali non arrivano nei tempi che consentono
sentirsi parte di qualcosa di più grande, un’ecosistema che
di essere competitivi rispetto alle esigenze del mercato.
mette in sicurezza le opere e, di conseguenza, la vita delle
Questo sta generando una serie di annullamenti di ordini
persone e, insieme a questa, il Pil di un intero Paese che
che si ripercuotono soprattutto su Aermec - l’altra azienda
transita sulle reti stradali e autostradali, sopra e sotto i nostri
del gruppo di famiglia -, con delle ricadute pesantissime. Se
ponti e viadotti».
Aermec infatti era un’azienda grande tra i piccoli, oggi rischia di diventare piccola tra i grandi. Tutte le aziende italiane
Giovani prima di tutto!
del settore sono state acquisite da multinazionali straniere
«I giovani sono lo snodo principale sul quale garantire
con una supply chain intorno al mondo. Chi come noi non
la competitività delle nostre aziende verso i mercati
ha mai delocalizzato, preferendo la produzione territoriale,
internazionali. Nplus, sin da subito, ha puntato sulle
oggi rischia di essere schiacciato a causa di una catena di
competenze giovanili e sulle energie che sono in grado di
approvvigionamento corta e non altrettanto ampia quanto
trasmettere, con un’età media - tra white collars e blue collars
quella dei grandi colossi.
-, che si attesta intorno ai 26 anni, senza mai dimenticare di Soluzioni?
perfetto mix ci ha permesso di formare il nostro capitale
«Non a breve termine, perché abbiamo sacrificato sull’altare
umano, asset principale dell’azienda. Detto questo, è poi la
del profitto la nostra competenza e il nostro know-how
grinta e la forza delle menti più fresche che oggi ci consente
portandolo in altri paesi del mondo, solo per pagare meno.
di guardare con coraggio all’estero e che ci ha permesso di
La soluzione a lungo termine è avere invece una catena
sviluppare prodotti su monitoraggio di ponti e viadotti grazie
del valore all’interno del nostro mercato domestico con
ai quali abbiamo ottenuto quattro brevetti, divenendo punto di
un coordinamento economico e politico centrale a livello
riferimento tecnologico in Italia».
europeo».
Sui mercati esteri.
Cosa mette lei come urgenza sul tavolo del
«La tecnologia made in Italy di Nplus sta viaggiando a
recente governo?
passo spedito verso l’Europa. Il mercato nord americano,
«Il rilancio della domanda interna. Per fare questo,
pieno di infrastrutture fragili e delicate come le nostre, ci
bisogna agire sul costo del lavoro ma non per permettere
sta osservando con estremo interesse, nel contempo, noi
all’imprenditore di pagare meno il suo collaboratore, al
stiamo guardando con attenzione al mercato del Sud Est
contrario, per fare in modo che tasse e contributi non
Asiatico che, pur avendo infrastrutture relativamente più
“mangino” lo stipendio delle nostre risorse. È un grande
giovani, sta iniziando a capire che la verifica dello stato di
tema che va affrontato con urgenza poiché consente quel
ammaloramento delle infrastrutture permette ai gestori stradali
riconoscimento maggiore in busta paga che permette, da
di osservare il trend di degrado e programmarne con anticipo
un lato, maggiore sicurezza dal punto di vista psicologico,
le manutenzioni. In questo caso, il lavoro che stiamo facendo
dall’altro, il rilancio degli investimenti interni grazie a un
è di carattere culturale. L’Italia oggi conosce il problema
maggiore potere d’acquisto».
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imparare dai senior capitalizzando la loro esperienza. Questo
Napoletana, classe 1991, insegna micro e macro economia ai marines presso l’Università Americana - base militare di Gricignano -, è consigliere indipendente del Consiglio di Amministrazione della Graded Spa, Energy Saving Company (ESco) accreditata, operante in Italia e all’estero nel settore delle energie rinnovabili. Sul grande palco dell’IEF ha lanciato due messaggi precisi e risolutivi: “momento storico perfetto” più “empowerment femminile”. «Dove non riesce il cambiamento climatico, saranno proprio fenomeni tangibili come la crisi energetica, il blackout nell’approvvigionamento, il rincaro delle bollette, a dare una scossa ai grandi temi dell’economia circolare e dell’energia green. Il momento storico è perfetto per un grande cambiamento, per questo, più che di problemi preferirei parlare di opportunità. Quelle nate, nello specif ico, in seno alla Graded». Esordisce così Serena Mazzei.
La tempesta è perfetta per l’energia pulita. < Serena Mazzei >
______ in foto > SERENA MAZZEI
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tra i protagonisti del Forum Young IEF
Graded? È un team talentuoso! «Graded è una Società per Azioni che opera nel campo della progettazione e realizzazione di soluzioni energetiche integrate nel settore pubblico e privato, in molteplici mercati di riferimento. Negli ultimi anni, ha intrapreso un massivo cammino di internazionalizzazione e digitalizzazione, puntando sulla ricerca nei sistemi di gestione intelligente e di ottimizzazione dell’energia prodotta da impianti FER (Fonti energetiche rinnovabili) con tecnologie quali la geotermia, il solare, le biomasse e l’idrogeno. Percorso, che ha visto come protagonisti i giovani e le donne, la vera leva che ha permesso alla società di conquistare i mercati esteri. In Graded esportiamo intelligenza e conoscenza italiana. Il CdA è al 60% donna, una presenza ben oltre le quote di genere obbligatorie per le aziende quotate ed è qui che risiede il vero valore e la forza del gruppo».
efficientamenti sono stati presentati a Dubai durante lo scorso Expo. È stato sbalorditivo ed emozionante mostrare al mondo un magistrale esempio italiano di economia circolare nato da un mix di giovani made in Naples con competenze verticali e nuove su energie rinnovabili e digitalizzazione. L’obiettivo, è quello di utilizzare questi impianti pilota per studiarne i benefici e replicarli su larga scala affinché si possano raggiungere i target di carbon neutrality. Tutto questo ha, successivamente, permesso alla società di “aggredire” un nuovo mercato facen-
Green Farm: un progetto tra digitalizzazione e
do rotta sul Medio Oriente e, proprio di tutto questo, dobbia-
sostenibilità per l’azienda agricola del futuro.
mo essere fieri ed orgogliosi. La mia personale esperienza in
«Il progetto che oggi porto alla vostra attenzione e che ci fa ben sperare per la realizzazione di un modello virtuoso, diverso e necessario, chiesto a gran voce dalla generazione Z» ha continuato Serena Mazzei «è Green Farm, un’agrifattoria nata dall’intuizione degli studenti dell’Istituto Tecnico Augusto Righi di Napoli, sviluppata con la collaborazione del dipartimento di Agraria della Federico II che ha messo a disposizione la propria azienda agricola sperimentale di Castel Volturno.
Graded dimostra che realizzare un mondo diverso è possibile, la società sta investendo tempo e capitale per formare giovani risorse. Se puntiamo alla ricerca di soluzioni innovative, sempre più efficienti, sostenibili e all’avanguardia possiamo guardare al futuro con ottimismo. Come giovani abbiamo una grande responsabilità: trasformare le crisi in sfide, la grinta non ci manca. Il momento storico è perfetto!».
Green Farm valorizza i materiali di scarto biologico utilizzandoli come fonti di energia, facendo prevalere una risposta efficiente ed ecologica alla domanda del settore secondo i principi della Green Chemistry. I primi dati risultanti dagli
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In Italia le imprese con un potenziale export ancora da mettere a terra sono numerose, molte volte però mancano le informazioni spesso f rammentate, tecniche e poco f ruibili. Per questo motivo IEF ha voluto sul palco la giovane Responsabile Financial Institutions BPER Anisa Gjika, alla quale la centenaria banca ha aff idato i rapporti internazionali con le banche estere corrispondenti. Esempio di perfetta integrazione, donna in carriera alla guida di un team di nove specialisti suddivisi tra Assistant e Relationship Manager delle diverse aree geograf iche del mondo, Anisa ha spiegato il ruolo centrale della banca quale interlocutore fondamentale del processo di internazionalizzazione. Un discorso utile, che ha avuto il merito di catturare l’attenzione delle imprese che vogliono crescere su scala internazionale e hanno bisogno di strumenti.
Il ruolo della banca per l’impresa che esporta. < Anisa Gjika >
______ in foto > ANISA GJIKA
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tra i protagonisti del Forum Young IEF
Orientamento. «Per molte realtà non è semplice capire su quali Paesi è meglio indirizzarsi. La consapevolezza del contesto in cui si opera è fondamentale per chi si affaccia al mercato estero, un grande perimetro dove le opportunità si alternano vorticosamente alle minacce in un contesto globale di maggiori incertezze e difficoltà rispetto al mercato nazionale. Difficoltà che sono spesso correlate alla solvibilità del debitore, nonché agli elementi di rischio legati al Paese di residenza su cui si punta. Strategico diventa, dunque, saper leggere il contesto geopolitico». Strumenti BPER. «Il nostro obiettivo diventa porsi come interlocutori di riferimento delle imprese, risolvendo le criticità per accelerare il successo e prendere decisioni più rapide. Per sostenere a 360 gradi le imprese impegnate su scala nazionale e internazionale, BPER mette a disposizione prodotti e servizi di trade finance e structured export finance, consulenza in ambito export control e prodotti per la gestione dei rischi commerciali e finanziari
garantendo una copertura geografica ed una pluralità di competenze specialistiche in diversi settori in tutto il mondo». Messaggio ai giovani. «Essendo ospite del “panel young”, vorrei lasciarvi con un messaggio diretto agli studenti che stanno per intraprendere percorsi professionali. Un giorno qualcuno disse credi in te stesso e gli altri crederanno in te, a questo aggiungo “nonostante la tua giovane età”. L’elemento che più mi ha aiutato negli anni è la perseveranza. La voglia di raggiungere obiettivi, mettendoci impegno, energia e non ultima - in ordine di importanza -, l’etica. Lungo la strada troverete qualcuno in grado di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Qualcuno che vi darà la possibilità di mettervi in gioco, per questo motivo, perseverate! Le nostre testimonianze sono la prova che si può ben sperare».
di cambio e tasso, oltre che strumenti di incasso e pagamento locale, internazionali e SEPA. Il dialogo con l’impresa è assicurato dal nostro team di specialisti estero che ha sviluppato una rete di partner di elevato standing per valutare e rendere operativi i progetti di internazionalizzazione,
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Nel mondo c’è un marchio Italia anche per le costruzioni e, in questo momento, tra gap di competenze specialistiche, urgenza di adattamento alla crisi climatica, risposte adeguate alla transizione ecologica, può fare la differenza. L’edilizia è l’industria più grande del mondo, rappresenta il 13% del Pil globale; uno dei settori che più di altri può influenzare il futuro del pianeta e, al contempo, più degli altri può diventare un modello da esportare. Le opportunità ci sono: l’estero guarda con occhio curioso il nostro know-how. I governi, le banche, i fondi di investimento sostenibile stanno mostrando una crescente attenzione alla transizione in ottica integrata e collaborativa, per questo motivo, il CEO della Cecere Management - Yari Cecere - è stato convocato sul palco dell’IEF come testimonial under 35 «tra gli attori del real estate che si sono distinti nel mercato italiano e come convinto sostenitore della sostenibilità quale leva fondamentale nella crescita della leadership italiana nel mondo».
La sostenibilità rafforza la leadership italiana. < Yari Cecere >
______ in foto > YARI CECERE
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tra i protagonisti del Forum Young IEF
l’attenzione di diverse realtà oltreconfine provengono da un intreccio di soluzioni semplici, prese dal passato, con l’aggiunta della digitalizzazione del prodotto real estate. Ha fatto notizia e sta facendo scuola, il modello di recupero idrico introdotto nel nostro primo edificio di Aversa, mentre, La mia vision. «Vedo i miei edifici come qualcosa di più, sono pezzi di città, di riqualificazione e socialità e, nei miei progetti, cerco di farli diventare “cittadini” responsabili e contribuenti. Partendo da questo assunto, tutto l’impianto “governativo” della Cecere Management si fonda sulla sostenibilità, confermandosi un partner strategicamente perfetto per il Made in Italy. L’intera filiera edilizia green italiana, complice una crisi che ha dato libero sfogo alla rimodellazione del settore, sta esplorando soluzioni tecnologiche, di progettazione architettonica e ingegneristica che il mondo guarda con estremo interesse. Abbiamo tutto quello che ci occorre, dobbiamo solo applicare le soluzioni e trovare rapporti diretti con i committenti stranieri».
sul piano della digitalizzazione, gli Emirati Arabi, per esempio, hanno guardato con estremo interesse le applicazioni sviluppate dall’azienda che incorporano le caratteristiche dell’edificio per valutarne i comportamenti e le sue sacche di efficienza». Mancano le Partnership. «Ho recepito con estremo piacere questo invito perché per il real estate è molto più complesso l’insediamento fuori dall’Italia. Occorrono relazioni, ma anche struttura e organizzazione, partner locali davvero interessati e una notorietà internazionale che porti ad essere invitati da clienti stranieri. In qualità di giovane rappresentate del settore, su questo palco, sento dunque l’esigenza di comunicare una lacuna. È necessario fare di più anche per il costruito se
Sotto la lente del mondo. «Le innovazioni della Cecere Management applicate agli edifici Nunziare che, in questo momento, stanno attirando
vogliamo che le aziende made in Italy crescano e non vengano metabolizzate o scavalcate da grandi gruppi di investimento. Momenti aggregativi come questo, diventano occasioni fondamentali per lanciare grandi messaggi, intrecciare nuovi rapporti, investire nella promozione delle società di progetto italiane».
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> seminario
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> LE PROFESSIONI DEL CLIMATE CHANGE PER ORIENTARSI ALLE SCELTE DEL FUTURO. IL SEMINARIO ALL’UNIVERSITÀ PARTHENOPE DI NAPOLI VOLUTO DA NUNZIARE MAGAZINE. 55
Green Jobs e innovazione.
ph > DARIO TUCCI
A FRONTE DI FENOMENI ESOGENI LEGATI PRINCIPALMENTE A INNOVAZIONE TECNOLOGICA E TRANSIZIONE ECOLOGICA, ANCHE IL MERCATO DEL LAVORO HA SUBÌTO UNO SCOSSONE. NUOVI RUOLI E NUOVE COMPETENZE (DIVISE TRA HARD E SOFT SKILL), SI AFFACCIANO ALL’ORIZZONTE NON INCONTRANDO SPESSO LA GIUSTA DOMANDA.
LA GREEN ECONOMY FA BENE ALL’OCCUPAZIONE
Il dibattito sullo skill mismatch, quel gap tra le competenze possedute e quelle richieste in ambito lavorativo dalle aziende, che - si stima -, nel 2030 coinvolgerà 1,4 miliardi di persone, è stato portato da Nunziare Magazine, con il tramite di Si Impresa - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Napoli -, nell’aula di Palazzo Pacanowski dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope -, all’attenzione degli studenti del corso di laurea in economia aziendale e management delle imprese internazionali, per off rire loro strumenti concreti al f ine di poter cogliere in f retta nuovi trend e risolvere dubbi sulla piega lavorativa da prendere nel proprio futuro. Un pomeriggio di talk, dati estrapolati dalla piattaforma Excelsior Unioncamere e consigli preziosi, che ha visto alternare gli interventi di Fabrizio Luongo, Presidente Si Impresa e Vicario dell’Ente camerale di Napoli, Yari Cecere, Ceo della Cecere Management ed editore della nostra rivista, Angelica De Vito, Diplomatic Advisor presso le Nazioni Unite. Il seminario è stato aperto dal prof. Francesco Calza, Prorettore dell’Università Parthenope di Napoli ed è proseguito con la moderazione dalla giornalista Nicole Lanzano, vice direttore della rivista economica Kompetere Journal.
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______ Per organizzare eventi, convegni e seminari con la nostra redazione, i nostri esperti e professionisti o per media-partnership con la nostra rivista puoi scrivere a redazione@nunziare.it
______ ph > DARIO TUCCI
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______ > PHOTOSTORY 01. FABRIZIO LUONGO > 02. ANGELICA DE VITO > 03. FRANCESCO CALZA > 04. NICOLE LANZANO > 05. YARI CECERE
> gli studenti dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope che hanno seguito il nostro seminario
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Il primo Festival della Generazione Z
Toscana capitale dei giovani con il Next Generation Fest
> Lorem Next GeneraIpsum tion Fest
> 5000 RAGAZZI E 60 SPEAKER PER PRESENTARE LE PROPRIE ISTANZE ALL’EUROPA. 61
60 SPEAKER E 5000 GIOVANI, PROVENIENTI DA TUTTA ITALIA, SI SONO DATI APPUNTAMENTO IL 5 NOVEMBRE A FIRENZE, AL TEATRO DEL MAGGIO, PER IL NEXT GENERATION FEST, IL PRIMO FESTIVAL EVENTO DEDICATO ALLA GENERAZIONE Z, CHIAMATA A DISCUTERE E CONFRONTARSI SUI VALORI FONDANTI DELL’UNIONE EUROPEA E METTERE AL CENTRO TEMI COME INNOVAZIONE, EUROPA, DIGITALE, SOSTENIBILITÀ, CREATIVITÀ, INCLUSIONE E CITTADINANZA, CONDIVIDENDO I PROPRI PUNTI VISTA. Una maratona incubatrice di idee, storie e modelli fonte di ispirazione, voluta dalla Regione Toscana e Giovanisì nell’anno europeo dedicato ai giovani. A dare il via alla giornata - condotta da Veronica Maffei e dalla “Iena” Nicolò De Devitiis - è stato il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che ha sottolineato «siamo qui per intercettare le vostre istanze e dare voce alla vostra visione». Un messaggio rafforzato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenuta con un video messaggio: «L’obiettivo di questo European Year of Youth è puntare i riflettori dell’Unione sull’importanza delle proprie ragazze e dei propri ragazzi nella costruzione di un futuro migliore: più verde, più inclusivo e più digitale. Voi siete l’Europa, per questo abbiamo chiamato il nostro programma di ripresa “Next Generation EU”, perché trasformerà l’economia per la vostra generazione. Per questo, abbiamo indicato il 2022 come Anno europeo dei giovani, per aprire spazi nuovi, come questo evento f iorentino, per discutere le politiche europee con voi. Parlateci delle vostre preoccupazioni e dei vostri sogni. Diteci che cosa vorreste facesse l’Europa per il pianeta, per la pace, per il vostro lavoro, la vostra educazione e il vostro futuro e l’Europa vi ascolterà». E a parlare, con i giovani e per i giovani, sul mainstage del Teatro, sono stati in 60. Inventori, attivisti, sportivi, artisti, creators e grandi personaggi da Brunello Cucinelli a Paolo Bonolis, passando per Ambra Sabatini e Ariete che ha esortato “basta cliché sui ragazzi”. Speech carichi di messaggi di coraggio, speranza, inclusione, tutto visto con gli occhi di una generazione che prova a
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farsi spazio, nonostante il senso di insicurezza in cui è stata relegata.
UNA PASSERELLA DEDICATA AI GIOVANI IMPRENDITORI DI TALENTO. Storie di start up e imprese sostenibili sul primo palco dedicato alla Generazione Z.
Under 30 che creano startup o rivoluzionano vecchie imprese di famiglia: è stato anche questo il palco del Next Generation Fest. Talk per aziende di giovani che creano lavoro, fortemente voluti da Bernard Dika portavoce del Presidente Giani -, per spronare i ragazzi a realizzare le loro idee, credendo e restando nel proprio Paese. Chiamati in causa Yari Cecere - giovane Ceo della Cecere Management -, che investe su edif ici rendendoli produttori di energia verde. «L’eff icienza energetica» ha raccontato «è un tema sul quale il sistema Paese dovrebbe concentrarsi, avviando le realtà italiane a diventare off grid, piuttosto che cadere continuamente nel tranello emergenziale». La Kama Sport di Carlo Bertelli startup che porta i big data nel calcio al servizio di staff tecnici e allenatori. Giulio Bozzo che con la sua Reasoned Art ha realizzato la prima Italian gallery dedicata alla crypto art e Luca De Bellis Ceo di Garipalli, una nuova comunità digitale dedicata al mondo dei viaggi in stile escape room.
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______ < di DANIELA IAVOLATO >
comelit Tecnologie smart a emissioni zero, dall’Italia agli Emirati.
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> Vocazione internazionale, ricerca continua, riduzione delle emissioni di CO2, approccio human intensive. Questi, i fattori che meglio descrivono Comelit, la multinazionale fuoriclasse del made in Italy che continua a crescere senza alcuna voglia di fermarsi.
> CEO
Nel 2022 si è riconfermata l’azienda più brillante e performante d’Italia (selezionata dal centro studi ItalyPost in collaborazione con L’Economia del Corriere della Sera). Tra le 500 imprese “Champions” che di fatto spingono la nostra economia, producendo reddito e lavoro. Più di 800 collaboratori, una presenza commerciale in 90 mercati in tutto il mondo e un fatturato che ha superato i 150 milioni nel 2021. Edoardo Barzasi, Managing Director di Comelit Group SpA, spiega come si cresce anche in tempi diff icili.
Un mercato che sta soffrendo a causa di
«l
continui cambiamenti e una congiuntura difficile. «Il periodo non è semplice, non fa piacere a nessuno leggere di recessione, ma dobbiamo saper cogliere in anticipo quello che di buono i prossimi anni ci porteranno. I momenti di trasformazione vanno colti
«Le sfide non si vincono tagliando costi e piani
anche come tempi di grandi opportunità. Quando le
di sviluppo ma investendo sul valore aggiunto,
cose iniziano a cambiare, chi sa leggere i trend - e
continuando a credere in un progetto a medio
si muove per organizzarsi prima degli altri -, ne trae
termine». È la convinzione di Edoardo Barzasi, CEO
benefici. Le trasformazioni possono essere viste
di Comelit, azienda bergamasca fondata nel 1956, oggi
come un banco di prova per non perdere la propria
realtà a livello mondiale. «Lo scenario economico
leadership».
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impone a tutti noi di crescere rendendo la propria impresa utile ed unica. Ciò implica che il prodotto sia
Parliamo di domotica, fiore all’occhiello di
più innovativo, più customizzato, più branded. Da qui
Comelit. In questo periodo di aumenti può
nasce il nuovo claim del gruppo “With You. Always”.
essere di grande aiuto alle famiglie. Come
Essere accanto ai propri clienti in ogni momento che
ci fa risparmiare?
conta, ascoltarli, comprenderli e in seguito “agire” con
«La domotica risponde al mega trend
l’obiettivo ultimo di assicurare sicurezza e solidità ai
dell’efficientamento energetico degli edifici,
nostri clienti e al mercato».
consentendo una prestazione performante su due versanti: ambiente e risparmio. Non ci sono solo le bollette - che chiaramente sono una forte spinta -, ma c’è tutto il piano dell’Europa verso la sostenibilità degli edifici, un’opportunità per famiglie e aziende che troveranno una risposta a questo bisogno. Detto
questo, le soluzioni smart di Comelit consentono agli
sull’effetto psicologico, rendendo cosciente l’utente
utenti di monitorare l’uso delle risorse energetiche,
finale».
riducendo i consumi degli impianti energivori. Ricevere la bolletta e scoprire soltanto dopo che
Internazionalizzazione, tema che in
hai consumato troppo, è tardi. Poter vedere invece
questo numero abbiamo toccato più volte.
quotidianamente, su un’app o su un dispositivo in
Qual è la vostra esperienza nel mondo e
casa, quanto stai consumando e come intervenire
quali sono in questo momento, dal vostro
“economizzando”, induce ad un comportamento
osservatorio, i mercati più promettenti
ragionato e consapevole. Ci sono “azioni” che
per la filiera edilizia?
la domotica fa da sola, altre invece che lavorano
«Sparse tra Europa, Emirati, Stati Uniti e Asia
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abbiamo 13 società, 6 centri di competenza, filiali capillari su 5 continenti e uffici di rappresentanza in mercati strategici. L’internazionalizzazione fa parte del nostro DNA e i dati ne sono la prova: circa il
direzione sempre più sostenibile, prima di tutto, per
70% del fatturato Comelit proviene proprio da ricavi
il futuro delle giovani generazioni. Le aziende sono
esteri. Ogni Paese in cui commerciamo ha le sue
create per produrre valore non soltanto profitti, ognuno
peculiarità e opportunità, basta saperle individuare
deve fare la propria parte. Non c’è avvenire senza
e offrire la soluzione che meglio si adatti ai bisogni
sostenibilità e se il mondo non ne prende coscienza
di ogni mercato: Asia ed Emirati hanno un altissimo
non ci sarà futuro su cui ben sperare».
potenziale nelle nuove costruzioni, basti pensare alla grandissima velocità con cui negli ultimi anni si sono sviluppate intere città. In Europa riscontriamo invece bisogni legati sia al rinnovamento del parco immobiliare, sia di aumento dello stock di abitazioni, con una parte di social housing molto interessante soprattutto in Francia e nel Regno Unito».
______ in foto >
Lavoro e figure professionali, altro tema
EDOARDO BARZASI
affrontato tra queste pagine. Si parla
CEO di Comelit Group
spesso di skill mismatch. Un problema che avvertite? «Noi sentiamo un problema forse anche più grande. In quest’ultimo anno, nonostante il gran numero di persone assunte, abbiamo fatto una grandissima fatica a trovare qualunque tipo di figura professionale: dal magazziniere al manager, sia in “casa” che nel resto d’Europa. La nostra è un’azienda human intensive, di persone per le persone, il problema oggi è trovarle».
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In ultimo: che cosa significa per Comelit sostenibilità? «Per tutto il gruppo la sostenibilità è un obiettivo, uno dei valori ai quali Comelit aderisce pienamente. Pur non essendo obbligatorio, stiamo lavorando al bilancio sociale e abbiamo intenzione di andare in una
> aziende
ESG L’importanza di misurare le performance
> L’impegno verso l’impatto e la sostenibilità sono tematiche sempre più strategiche che ormai coinvolgono tutte le società italiane, comprese le PMI. Siamo entrati in una nuova era che richiede alle aziende di trasformare i propri modelli di business in favore tanto del conto economico, quanto di quello ambientale e sociale. Una trasformazione che assume valore nel momento in cui diventa misurabile, trasparente e fornisce garanzie sull’effettivo impegno da parte delle imprese. In questo contesto: da dove si parte per rendere sostenibile la propria impresa? Quali sono le metriche da utilizzare per rendere chiari obiettivi e risultati? Che vantaggi off re il rating di sostenibilità? ______ < di MARCELLA MASTROBUONO >
Fabio Lauricella, Ceo di FORTIMPRESA, società di consulenza “tailor-made” nell’ambito della sostenibilità e della gestione aziendale in merito a: gestione ambientale, sicurezza, qualità e responsabilità sociale, ci spiega tutto quello che c’è da sapere per orientarsi sui criteri ESG, nati per sostenibili.
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agevolare la diffusione degli investimenti
infine i temi di una gestione aziendale ispirata a buone ______ Fortimpresa Supporto alle imprese per unire etica e prof itto
pratiche e a principi etici». È da qui, quindi, che si parte? «Esatto, gli ESG sono la bussola e il termometro delle aziende del futuro. Offrono una metodologia che consente di valutare e misurare in maniera precisa le performance ambientali, sociali e di governance di un’azienda».
Partiamo dall’acronimo ESG: cosa
Sono collegati con l’Agenda Onu per lo
significa? Spieghiamolo nel dettaglio.
Sviluppo Sostenibile al 2030?
«ESG è l’acronimo di tre parole inglesi Enviromental,
«Certamente, i 17 obiettivi Onu hanno un ruolo guida.
Social e Governance, tre dimensioni fondamentali per
Stanno ispirando le modalità e le strategie con cui
verificare, misurare, controllare e sostenere l’impegno
la sostenibilità si deve concretizzare proprio perché
in termini di sostenibilità di un’organizzazione.
mirano ad affrontare un’ampia gamma di questioni
Il criterio “E” è un criterio di natura ambientale,
relative allo sviluppo economico, sociale e ambientale
valuta come un’azienda si comporta nei confronti
ed è proprio per raggiungere questi obiettivi che
dell’ambiente in generale e, più nel dettaglio,
l’Unione Europea si sta muovendo nella direzione di
dell’impatto che essa genera sul territorio in cui
un’implementazione dell’ESG mediante regolamenti e
si inserisce. “S” sta per impatto di natura sociale,
relazioni».
afferente alla sfera delle relazioni con stakeholders, comunità e dipendenti. “G”, di Governance, riguarda
Come spiegherebbe i vantaggi concreti dell’adozione di un approccio ESG? «I criteri ESG sono ormai un meccanismo premiante in relazione alla capacità dell’impresa di attirare e garantirsi un efficace accesso al credito. Gli investitori sono sempre più attenti ai fattori ESG, è quindi chiaro che la loro adozione favorisce una creazione di valore
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innanzitutto economico, contribuendo, tra l’altro, a ridurre i tempi e i costi di erogazione del credito stesso. Un’impresa con un rating positivo riesce inoltre a creare maggiore valore per tutti gli stakeholder, ottiene vantaggi sui competitor, migliorando il suo posizionamento sul mercato».
______ in foto > la sede di Fortimpresa presso KILOMETRO ROSSO BERGAMO
FORTIMPRESA, in questo contesto, come aiuta le imprese che vogliono unire bene e profitto? «Partendo dall’analisi del contesto e dalle esigenze dell’organizzazione, FORTIMPRESA aiuta le imprese a migliorare il proprio rating di sostenibilità. I nostri servizi sono coerenti con gli obiettivi Onu per il 2030, forniamo supporto e consulenza aziendale per la verifica di conformità legislativa e per l’adeguamento, oltre che per lo sviluppo di sistemi di gestione conformi agli standard internazionali di riferimento (ISO 14001, Regolamento EMAS, ISO 50001, ISO 37001, ISO 45001, SA8000, sistemi di
______
gestione integrati ISO 9001) e per la loro successiva
in foto > FABIO
certificazione da parte di Organismi terzi».
LAURICELLA
CEO di Fortimpresa
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EDILIZIA TULIPANO SRL
DAL 1986 Quella che allʼinizio sembrava solo una piccola impresa a carattere familiare, oggi, dopo anni di impegno e duri sacrifici, è diventata unʼazienda leader nel settore edile in Campania. Padre Antonio Tulipano e i figli Luigi e Alessandro Tulipano, malgrado i momenti difficili, hanno una determinazione rara, e non si arrendono mai di fronte agli NOVEMBRE 2022
inevitabili ostacoli dellʼattuale realtà economica e lavorativa.
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V I A D E L Lʼ I N D U S T R I A , 2 A V E R S A ( C E ) E D I L I Z I A T U L I PA N O @ L I B E R O . I T
“COMPETENZA, ESPERIENZA E PROFESSIONALITÀ SONO I VALORI CHE CI CONTRADDISTINGUONO” TEL / FAX 081-503-9242
> il contributo
I nuovi rifugiati: le vittime invisibili del clima.
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> Ne scrive per noi l’esper to di Climate Refugees Angelica De Vito, ONU Diplomatic Advisor
______ in foto > IOANE TEITIOTA
Esistono i rifugiati climatici? Il caso Ioane Teitiota.
l a Convenzione di Ginevra (1951), è un documento che precisa chi è un rifugiato e il tipo di protezione che queste persone dovrebbero ricevere dai paesi firmatari. Tale definizione, tuttavia, non contempla lo status di rifugiato climatico legato ai
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concetti di “persecuzione, guerra o violenza”. L’ONU ha espresso crescente preoccupazione per la mancanza di protezioni per le persone costrette a fuggire dai loro paesi a causa di disastri naturali, intervenendo per sostenere e sviluppare la resilienza nei paesi potenzialmente colpiti dallo stress legato al clima.
“Rifugiato climatico” è un termine usato nei media e in altre discussioni pubbliche, ma non esiste nel diritto internazionale. Dopo diversi disastri naturali verificatisi nel 1984, come i terremoti in India e Nuova Zelanda, i disastri delle inondazioni in Messico e Cina, l’esperto del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) Essam El-Hinnawi ha definito i rifugiati ambientali come «quelle persone che sono state costrette a lasciare il loro habitat tradizionale, temporaneamente o permanentemente, a causa di marcate perturbazioni ambientali (naturali e/o innescate dalle persone) che hanno messo a repentaglio la loro esistenza e/o gravemente compromesso la qualità del loro habitat». Nel marzo 2009, il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato la sua prima risoluzione per affrontare i diritti umani e i cambiamenti climatici, spiegando come gli impatti legati ai cambiamenti climatici abbiano una serie di implicazioni, sia dirette che indirette, per l’effettivo godimento dei diritti umani. La prima implicazione è l’impossibilità di rispettare il diritto ad avere una vita dignitosa, seguita dalla necessità di misure per proteggere e, ove necessario, ricollocare intere popolazioni. Finora, l’escamotage per dare protezione ai profughi climatici è stata la richiesta di asilo a causa della protezione umanitaria. È Q UA N TO ACCA D UTO N E LL A CAU S A IOA N E TE ITIOTA CO NTRO N U OVA ZE L A N DA , U N CA S O CON S IDER ATO R I L EVA N T E
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stato rispedito a casa perché la domanda è stata respinta dal Tribunale neozelandese per l’immigrazione e la protezione e i successivi ricorsi nazionali non hanno avuto successo. Nel 2016, il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite (HRC) ha sostenuto che la sua rimozione ha posto la Nuova Zelanda in violazione del diritto alla vita protetto dall’articolo 6, paragrafo 1, del Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) perché «Teitiota è stato esposto a un rischio reale di danno irreparabile al suo diritto alla vita a Kiribati». Inoltre, l’obbligo di proteggere la vita ai sensi dell’ICCPR deve essere affrontato dalla reale possibilità degli Stati di garantire l’accesso ai diritti economici e sociali di base, come «un adeguato approvvigionamento di acqua sicura e potabile e cibo minimo essenziale». Tuttavia, la Nuova Zelanda ha dimostrato l’assenza di un rischio reale di danno irreparabile al suo diritto alla vita perché c’era ancora tempo, per le autorità di Kiribati e la comunità internazionale, per intervenire e proteggere la popolazione anche attraverso la ricollocazione.
R E S PI N G I M E N TO.
Ioane Teitiota, di Kiribati, ha chiesto asilo in Nuova Zelanda a causa dei disastri causati dall’innalzamento del livello del mare, violente dispute sulla terra, mancanza di acqua potabile, incapacità di ottenere sostentamento attraverso l’agricoltura per la salinizzazione del suolo e le continue inondazioni. Teitiota è 77
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futuri disastri con attrezzature e tecnologie adeguate; educare le prossime generazioni al rispetto e alla cura del Pianeta.
M I GR A N T I A M B I E N TA LI E IL LOR O R ICON OS CIMENTO
Nel primo caso, bisognerebbe soprattutto lavorare per dare
G I UR I D I CO.
a realtà in forte distress, come le piccole isole, strumenti per permettere agli abitanti di non guardare alla migrazione come
Gli effetti che il Climate Change ha sulle migrazioni climatiche
unica opzione possibile per condurre una vita decorosa. In
sono devastanti.
secondo luogo, bisognerebbe lottare per inserire programmi
Negli ultimi 10 anni, le persone sono sempre più sfollate a
di educazione ambientale validi nelle scuole. La Comunità
causa di disastri, desertificazione ed erosione costiera legata al
Internazionale invita tutti noi a prendere sul serio gli impatti dei
clima che cambia. Le isole, sono l’esempio lampante di come
cambiamenti climatici sulla vita umana. Nell’Unione Europea,
sia necessario un intervento urgente e significativo per arrestare
la questione sta finalmente iniziando ad essere discussa. Nuovi
il degradamento dei territori. Più di uragani e violenti terremoti,
progetti sono sul tavolo, ma è necessaria la collaborazione di
spaventa la mancanza di viveri e acqua. Per questo, alcuni
tutti gli Stati membri dell’UE in nuovi approcci per affrontare
Stati, anche europei, hanno previsto strumenti giuridici quali la
la tendenza migratoria legata alle catastrofi naturali.
protezione per motivi umanitari al fine di accogliere chi non può condurre una vita dignitosa. Ma sarebbe utopico pensare che il problema possa essere risolto spostando intere popolazioni, verosimilmente dal sud verso il nord del mondo. Ecco perché entriamo in gioco noi tutti. I nuovi fenomeni migratori sono solo l’effetto di una mancata cura di ciò che ci circonda. Il problema più grande è stato “pensare che la natura sia altro da noi”, senza considerare quanto l’uomo sia profondamente parte di un processo che evolve rapidamente. Oltre a far propri messaggi e gesti volti alla sostenibilità e al rispetto della natura,
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abbiamo due strumenti che non possono mancare: prevenire
______ in foto > ANGELICA DE VITO
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ph > PIETRO LA MACCHIA
econews econews econews econews
Smart disctrict ad Aversa Un polo busin ess “ n o gas” n el futuro della Cecere Mana gem ent . Si chiamerà Nunziare Business District, un edif icio ad emissioni (quasi) zero pensato per fare spazio a un nuovo concept lavorativo. Uff ici, hall, punti ristoro, meeting room, ampie piazze verdi aperte al pubblico, troveranno qui l’idea di un distretto ad uso misto: vivo e sostenibile, pensato per essere vissuto a 360 gradi. Gestione e riciclo dell’acqua piovana, 1.500 mq di pannelli fotovoltaici, 1.000 mq di giardini pensili e 1.000 mq di facciata fotocatalitica in grado di purif icare l’aria ogni giorno, saranno le principali caratteristiche di un’opera dal design iconico destinata a rielaborare l’immagine e il carattere di un intero quartiere. Per info www.ceceremanagement.it
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Luci sull’arte? «Sì, m a sostenibili» per il più autorevo le lightin g design er italian o. Un progetto di luce per le opere d’arte? Per Francesco Murano (nella foto), è ecosostenibile e all’insegna del risparmio energetico. Tra i più importanti lighting designer italiani, da sempre al servizio di mostre e musei, Francesco Murano, durante i suoi ultimi lavori, racconta: «Oggi è d’obbligo l’uso di apparecchi LED dimmerabili per quadri e sculture, all’interno di esposizioni e musei. I LED consumano dieci volte meno rispetto ai normali dispositivi e grazie a loro non si utilizzano più f iltri meccanici per dosare il flusso luminoso, con un notevole vantaggio per il risparmio di energia. Questi apparecchi durano oltre 50.000 ore, senza
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mai cambiare la sorgente, evitando l’inutile sostituzione di lampadine».
Nuovi lavori Fò rema l a n ci a l ’Aca d emy p er i learnin g design er. Alle aziende serve saper leggere i trend presenti e futuri del mercato. Mancano i professionisti capaci di anticipare il cambiamento, per non esserne travolti. Da questa esigenza, nasce una f igura sempre più richiesta ma non ancora presente sul mercato del lavoro. È l’architetto della formazione, o “Learning Designer”, f igura specializzata nella consulenza e la formazione aziendale orientata ai bisogni complessi. Fòrema, ente di formazione di Assindustria Veneto Centro diretto da Matteo Sinigaglia, ha deciso di fondare una vera e propria Academy per foggiare i Learning Designer del tutte le info sono disponibili al sito www.forema.it
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futuro. Il progetto è coordinato da Giada Marafon (nella foto),
04. Mal’Aria 2022, edizione autunnale I n I ta l i a è e m e rg e n z a s m o g, co ntes t a te t re i n f ra z i o n i . L’Italia è inadempiente agli obblighi di riduzione dell’inquinamento dell’aria. Una inosservanza che ci costerà sanzioni per oltre 2 miliardi di euro, attraverso il taglio di fondi destinati al Paese e alle regioni. Non si può dunque perdere altro tempo! Da gennaio a inizio ottobre 2022 sono già entrate in codice rosso Torino, Milano e Padova, mentre per Parma, Bergamo, Roma e Bologna la situazione è da tenere sotto controllo. È quanto emerge dal dossier Mal’Aria di città 2022 - edizione autunnale -,
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che ricade nell’ambito della Clean Cities Campaign, un’iniziativa sostenuta da Legambiente insieme
L’unione fa la forza ma anche l’energia!
ad una coalizione europea di ONG.
Com e spen dere e in quinare m en o
La campagna sostiene una mobilità
grazie alle CER.
pulita e a zero emissioni entro il 2030 promuovendo l’uso di alternative
Via il gas dalle case è il titolo della nostra
credibili all’auto per un futuro urbano
copertina e un approfondimento per il quale
più vivibile e sostenibile.
abbiamo speso f iumi di parole. L’edilizia si trasforma e adotta, in anteprima, soluzioni per consentire alle famiglie di spendere e inquinare
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meno, ma si possono attrezzare anche gruppi di cittadini, scuole, comuni, imprese. Le comunità energetiche in questi mesi sono state - e continueranno ad essere -, al riparo dalla crisi, dando vita alla nuova f igura del prosumer: un soggetto che produce ciò che consuma ed è persino in grado di monetizzare la propria produzione quando questa è in eccesso. Il fenomeno è in pieno sviluppo, l’Enea (l’Ente pubblico che opera nei settori dell’energia e lo sviluppo economico sostenibile) stima che, entro il 2050, 264 milioni di cittadini Ue diventeranno prosumer, generando f ino al 45% dell’elettricità rinnovabile complessiva del sistema. In Italia, i dati del Politecnico di Milano parlano di un milione di italiani che nel 2025 potrebbero scegliere di autoprodurre energia verde, strategia che nel lungo periodo (se l’energia viene “fatta in casa”) potrebbe portare a un risparmio di gas per 40 miliardi l’anno. Lo strumento ideale è quello delle comunità
Il caso San Giovanni a Teduccio (Napoli) L a p ri ma co m u n i t à e n e rg et i ca e s o l i d a l e d’It a l i a . Un esempio concreto? Si trova a Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Sul tetto della Fondazione Famiglia di Maria, che combatte la povertà educativa, è stato posto un impianto da 53 kW che consente a ogni partecipante di risparmiare e guadagnare f ino a 300€ l’anno. Un percorso di lotta alla povertà energetica che ha coinvolto 20 famiglie - destinate a diventare il doppio -, promosso da Legambiente e f inanziato dall’ente Fondazione con il Sud.
energetiche rinnovabili, associazioni virtuose che condividono l’energia portando alla comunità benef ici che vanno ben oltre i meri vantaggi derivanti dall’erogazione dei servizi energetici. La buona notizia è che la tecnologia per uscire dalla crisi, anche in questo caso, “c’è”. Il tema, ancora una volta, è la burocrazia: trovare le forme legali per gli scambi.
Vi presentiamo un futuro ecosostenibile. L’applicazione di sistemi e di prodotti innovativi, capaci di consumare sempre meno energia e di conseguenza in grado di abbattere sensibilmente le emissioni di CO2 nell’atmosfera, è il principale obiettivo del gruppo Cecere Management, finalizzato al benessere delle famiglie e alla tutela del nostro pianeta.
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______ www.nunziare.it