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Gennaio 2014 Direttore Responsabile Nicola Cinolo comunicazione@nuovaidea.eu ufficiostampa@nuovaidea.eu Vice Direttore Salvatore M. Loprete postmaster@nuovaidea.eu Pubbliche Relazioni Patrizia Formaro professionista@nuovaidea.eu Produzione Artistica Video e Book World Show Fotografo Video e Post-produzione Luca Tallevi professionista@nuovaidea.eu Grafica e Web Design Gloria Pirazzoli grafica@nuovaidea.eu Responsabile Marketing Patrizia Formaro marketing@nuovaidea.eu Agenti Pubblicitari Alessia Abbagnale pubblicita@nuovaidea.eu Redazione Milano Salvatore Maria Loprete Charlie Cinolo Christian Cinolo postmaster@nuovaidea.eu Segretaria di Redazione Anna Cuccinelli ufficiostampa@nuovaidea.eu Collaboratori Elio Maggio, Roberto Cavizzoli, Vittorio Di Donato, Romano Raiola redazione@nuovaidea.eu
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Editoriale
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IL PD... TIRA IL GOVERNO A SINISTRA E ALFANO FINISCE NELL’ANGOLO Secondo Renato Brunetta: “Renzi cerca la crisi di governo e tocca solo vedere fino a che punto Letta e Alfano sono disposti a deglutire” Parere interessato, ovviamente: quelli di Forza Italia si fregano le mani, pensando ai sudori freddi di Angelino Alfano e compagnia davanti alla lista della spesa che il neo-segretario Pd gli ha cucinato. Ma echeggia pareri meno interessati e più interni al Pd, come quello di Rosy Bindi, che constata: “Penso che Matteo Renzi si sia spinto su terreni che sono tutt’altro che scontati per le forze politiche che sostengono il governo. Ha intenzione di partire con programmi e proposte che poi non riesce a realizzare o è pronto a mettere a rischio la tenuta del governo?”. Il sindaco di Firenze, appena indossati i panni di leader del maggior partito di governo, è stato da un lato prodigo di rassicurazioni verso il premier Letta, che lo ascoltava pallido e assorto in prima fila. Addirittura, gli ha promesso che lo sosterrà in quello che è il traguardo più ambizioso per Letta: “L’Europa non è il nostro sal-
il Pd”, tuona il segretario del Pd dal podio della Fiera di Milano. E il Nuovo centrodestra entra subito in agitazione. Maurizio Sacconi implora una “moratoria legislativa di almeno un anno sulle questioni etiche, perché - spiega - Renzi non può chiedere che si collochino nel patto di coalizione per il 2014 provvedimenti legislativi eticamente sensibili e perciò divisivi”. Anche Rocco Buttiglione, presidente dell’Udc di Casini, s’inalbera: “Renzi sembra voler imporre un programma unilaterale al governo. Ma certe cose con i nostri voti non passeranno mai”. È chiaro che nel mirino del sindaco di Firenze c’è innanzitutto Angelino Alfano, assediato sia sul fronte delle riforme, con l’accelerazione sulla legge elettorale maggioritaria che potrebbe trovare sponde esterne alla maggioranza, tra Berlusconi e i grillini, e con la svolta programmatica da imporre a Letta. E sulla legge elettorale Alfano scava le sue trincee, dice no al Mattarellum, appoggiato da Berlusconi, e avverte: “Noi siamo fermi alle parole di Letta, confermate da Franceschini, per decidere questa cosa si parta dalla maggioranza”. Quanto alle scelte programmatiche indicate dal sindaco, Alfano dice molti no: “Siamo
vatore ma senza l’Italia, l’Ue non va da nessuna parte e in questo tutti noi dobbiamo aiutare Enrico nel semestre europeo”. E non a caso andandosene da Milano, il premier ha fatto sapere di aver apprezzato soprattutto quel passaggio, per sottolineare che quindi lui resta a Palazzo Chigi fino al 2015. Ma nel patto alla tedesca chiesto da Renzi al governo, «voce per voce, punto per punto e con i tempi prestabiliti», sono stati infilati punti importanti che hanno il pregio di far venire le coliche a molti, a svariati alleati di governo, a cominciare dagli alfaniani di Ncd: dall’abolizione della legge Bossi-Fini sull’immigrazione allo ius soli alle civil partnership per le coppie di fatto, etero e gay. “Il tema delle unioni civili lo metteremo nel patto di coalizione, che piaccia a Giovanardi o no: noi siamo
assolutamente contrari ad aprire le frontiere”, e quanto alle civil partnership “la famiglia non si tocca”. I temi evocati da Renzi sono liquidati come «palloni della vecchia sinistra», e Letta è chiamato in causa come garante del patto di coalizione: “Non c’è una crisi di governo vicina. Oggi comincia la partita. Renzi ha posto i suoi temi, che sono quelli di sinistra, noi porremo i nostri. Vediamo se Letta trova la sintesi”. Mentre Renato Schifani si erge a difensore del Senato, che Renzi vuole abolire: “No a un Senato di serie B, e no alla sua abrogazione”. Nonostante l’ottimismo, per Letta si prepara una mediazione assai ardua.
Direttore Responsabile Nicola Cinolo
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Nazionale
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Il Presidente dei giovani industriali, Jacopo Morelli chiede il taglio immediato delle tasse Duro il presidente degli industriali Jacopo Morelli “La pressione fiscale è diventata confisca”. Monti: “Fatto scelte difficili per il futuro del Paese”. “Il Governo tratta cittadini come cavie”. Istat: sale la fiducia delle imprese Il “peso” della pressione fiscale è “cresciuto così tanto da diventare rettamente alle imprese per sottolineare i motivi delle scelte fatte una confisca”: quella “ufficiale toccherà nel 2012 il 45% del Pil”, su flessibilità in ingresso ed in uscita con la riforma del mercato l’onere sulle imprese “sarà superiore al 68%”. Di più: “Perdiamo del Lavoro: “Diamo la possibilità di un anno di contratto a tempo duemila occupati al giorno. La base industriale si è contratta del determinato senza doverne spiegare le ragioni, ma non vogliamo 20%”. Il presidente dei giovani di Confindustria, Jacopo Morelli, una serie spicciola di contratti, ora tre mesi, ora altri mesi: questo dal palco del XXVII convegno di Capri punta il dito sulla “poca impoverisce i lavoratori. Su una relazione di lavoro mordi e fuggi crescita” ed “il molto rigore”. E “se chiudono le imprese dei giova- non si può investire”. Al contrario, bisogna puntare su “condizioni ni, il Paese brucia il futuro, le speranze, meno umilianti per i giovani lavoratori, il dinamismo”: bisogna “creare nuove meno articolate”, ponendo così “tutte occasioni di lavoro, dare ossigeno alle le basi per una produttività più alta, imprese”. E a chi si candida per gocrescente, e per rafforzare il rapporto vernare l’Italia, Morelli, chiede”cosa tra dipendenti e imprese”. Quanto alla intenderà fare per i giovani che non “rigidità in uscita”, quindi sul tema delhanno lavoro e non riescono a renderla riforma dell’articolo 18, il ministro si si indipendenti”. Monti. Il presidente rivolge ancora agli imprenditori: “Ciò del Consiglio dei ministri Mario Monti, che a voi sembra troppo poco ad alcon un messaggio, ha rivendicato il latri sembra inaccettabile. Il governo ha voro dell’esecutivo: “L’Italia ha fatto in scelto una strada di equilibrio”. Conquesti mesi scelte difficili e introdotto findustria. La prima richiesta dei gioriforme importanti in modo da voltare vani imprenditori è “l’abbassamento pagina” su un passato “di bassa cresciin maniera sostanziale” della pressione ta ed elevato debito”, ma un “succesfiscale perché “il tempo della pazienza so” - avverte - è possibile “solo dentro è finito”. Il cuneo fiscale e contributivo, un’azione comune a livello europeo”. evidenzia ancora Morelli, è “tra i più Secondo il premier “è essenziale che le elevati dell’Ocse: il 53% contro una giovani generazioni, e tra esse i giovamedia dell’Unione europea del 41%”. ni che si trovano in prima linea nel fare Un livello che “strangola”. Il governo, impresa e creare nuove opportunità, prosegue Morelli, “ha riconosciuto che sentano l’Unione europea come oriz- Il presidente dei giovani industriali, Jacopo Morelli gli italiani stanno fornendo una grande zonte irrinunciabile per la loro azione e s’impegnino direttamente prova di responsabilità, accettando misure drastiche e impopolari. a progettarne il futuro”. Lavoro. “So che non vi è molto piaciuta Se questo è vero, c’è un dovere morale di ridare, subito, fiducia al la riforma del Lavoro” dice il ministro Elsa Fornero che aggiunge: Paese abbassando, in maniera sostanziale, la pressione fiscale su “Ha effetti buoni e se ci sono che non vanno si possono cambiare, chi lavora e sulle imprese che reinvestono. Invece i cittadini sono con spirito pragmatico. Dobbiamo puntare su una collaborazione trattati come cavie per politiche inefficaci”. A cominciare dai tatra forze sociali, questa è la nostra tradizione”. Poi si rivolge di- gli dell’Irpef che rischia di essere “vanificato dall’aumento dell’Iva. Bisogna rilanciare la domanda interna”. Proprio per questo i giovani di Confidustria chiedono di fare tabula rasa cacciando “i ladri, gli ignoranti e gli incapaci” dalla vita politica: “Siamo disgustati dall’idea della carica pubblica come scorciatoia per arricchirsi, ci ribelliamo a questo degrado”, dice il leader degli under40 Jacopo Morelli. Servono “persone responsabili, preparate, all’altezza del compito. Abbiamo diritto a cambiare” continua l’imprenditore che aggiunge: “C’è spazio per interventi drastici, senza ipocrisie”. Istat. Intanto a ottobre è in leggero rialzo la fiducia delle imprese italiane salita a quota 76,6 punti 76,0. Lo rileva l’Istat, aggiungendo che la piccola risalita, arrivata dopo la caduta di settembre, è dovuta ai miglioramenti registrati per i settori dei servizi di mercato (a 75,8 da 72,3) e del commercio al dettaglio (a 79,7 da 78,6), mentre non aiutano il recupero della fiducia, segnando dei peggioramenti, sia l’industria manifatturiera (a 87,6 da 88,3) sia le costruzioni (a 81,4 da 86,1).
Redazione
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Cronaca Marchigiana
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SENIGALLIA
Senigallia, controlli natalizi: fermate 85 persone e 40 mezzi, tre denunce Un 34enne già fermato a settembre è stato trovato con un borsone pieni di abiti di alte firme “taroccati”. Fermato anche un uomo trovato per la seconda volta in tre giorni alla guida senza aver mai preso la patente. Nel corso dei controlli effettuati dagli uomini del Commissariato di Senigallia in collaborazione con il personale del Reparto Prevenzione Crimine di Perugia sono state identificate circa 85 persone e controllati 40 veicoli. Gli agenti hanno anche controllato 15 persone sottoposte a varie misure restrittive della libertà personale. Nella nottata tra l’11e il 12 dicembre, in particolare, la Volante, sulla strada adriatica sud, ha sottoposto un veicolo con quattro persone a bordo. Al momento del controllo il conducente, uno jesino di 45 anni, ha manifestato chiari segni di ebbrezza ed è risultato avere un tasso pari a 1,00 gr/l. Pertanto all’uomo è stata ritirata la patente di guida e indagato per guida in stato d’ebbrezza. Nel pomeriggio del 12, nell’ambito di un servizio di contrasto all’abusivismo commerciale, è stato rintracciato un cittadino extracomunitario , S.K.. 34enne, in possesso di un borsone all’interno del quale erano custoditi giubbotti e felpe di marche prestigiose, tutte completamente contraffatte, pronti per essere immesse abusivamente in commercio approfittando anche del periodo natalizio.Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro e l’uomo denunciato per ricettazione e per la detenzione della merce “tarocca”, chiaramente destinata alla vendita. Il 34enne tra l’altro risultava essere stato già denunciato dal Commissariato nel mese di settembre, nel corso della maxi operazione effettuata in contrasto all’abusivismo. Nella giornata del 13, invece, è stato fermato un
cittadino pakistano 40enne, F.T., da tempo residente a Senigallia, trovato per la seconda volta in tre giorni alla guida di un veicolo senza però aver mai conseguito la patente. L’uomo era infatti stato fermato mercoledì 11 per la stessa infrazione. In entrambe le occasioni i veicoli sono stati sottoposti a sequestro penale. Nel corso
dei servizi, infine, sono stati notificati, 2 fogli di via Obbligatori emessi dal Questore di Ancona, nei confronti di persone che nei giorni addietro erano state denunciate per reati contro la persona o contro il patrimonio. Inoltre, sono state notificate 2 misure di prevenzione dell’avviso orale a carico di soggetti che, in passato, si sono resi autori di vari reati in materia di stupefacenti e reati contro il patrimonio. Roberto Cavizzoli
Senigallia: pranzo in famiglia si trasforma in lite, interviene il 112 Un pranzo in famiglia che si trasforma in un’aggressione, e la fine di un matrimonio che porta i genitori dello sposo a perseguitare l’ex nuora in maniera così intensa da essere condannati per stalking. Sono due le vicende di cronaca maturate in ambito familiare a Senigallia. La prima vicenda, si è svolta il 12 dicembre, nel pomeriggio: una donna di 59 anni e suo marito sono andati a pranzo dall’anziana madre 86enne di lui, ma un diverbio si è presto trasformato in baruffa, tanto che – ad averlo testimoniato sarebbe stato proprio l’uomo – la nuova avrebbe alzato le mani contro la suocera. I vicini, sentendo le urla, hanno chiamato i carabinieri,
intervenuti sul posto assieme al 118. La pensionata è stata portata all’ospedale, dove le sue condizioni a quanto pare non avrebbero destato la preoccupazione dei medici. L’altra notizia, riguarda due anziani coniugi senigalliesi, indagati e poi condannati per stalking. Sms minacciosi, pedinamenti e chiamate anonime. Per questi e altri comportamenti, messi in atto per otto mesi a partire dal 2009 nei confronti dell’ex nuora, al momento in cui questa si separò dal loro figlio, sono stati condannati a sei mesi di carcere (pena sospesa) e al pagamento di 8mila euro di risarcimento.. La coppia sarebbe anche arrivata a fotografare la donna e a importunare gli amici di lei. Roberto Cavizzoli
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Cronaca Marchigiana
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Buche sulle strade: Comune di Jesi condannato a risarcire autista
A comunicarlo è la società di servizi “Accantogroup” il 12 dicembre: “La condanna del Comune di Jesi è esemplare per i cittadini troppo spesso vittime di mala gestione di strade e marciapiedi pubblici”Comunicato Stampa“Il comune di Jesi è stato condannato al risarcimento danni nei confronti di un autista che,
causa una buca stradale, ha subito gravi danni. L’incidente è avvenuto nel 2009 nella zona industriale di Jesi est; a causa di una buca non facilmente visibile, l’autista Ing. Luigi Silvestri subiva un contraccolpo tale da danneggiare il semiasse e mandare in blocco motore la propria auto. A distanza di 4 anni dall’incidente il Tribunale di Ancona ha condannato il Comune di Jesi al risarcimento di Euro 3.235,5 oltre spese legali. I legali di Accantolegal, Avv. Iacopo Casini Ropa ed Avv. Marco Ginesi, sono soddisfatti del risultato raggiunto per l’assistito Ing. Silvestri. La condanna del Comune di Jesi è esemplare per i cittadini troppo spesso vittime di mala gestione di strade e marciapiedi pubblici. Si teme per i comuni un sempre maggior ricorso da parte di comuni cittadini alla richiesta di risarcimento danni.”
Roberto Cavizzoli
Nuovi chioschi nei parchi pubblici Potranno presto essere installati chioschi stagionali nei parchi pubblici, dove poter somministrare alimenti e bevande e svolgere attività culturali e ricreative. La Giunta comunale ha, infatti, deciso di pubblicare un avviso esplorativo per verificare eventuali adesioni di operatori per questo tipo di esercizio pubblico temporaneo e, nel caso, valutare come procedere all’assegnazione delle aree. È la prima volta che a Jesi si prova a organizzare un servizio del genere, finora limitato ai giardini pubblici di viale Cavallotti. Si vuole in questo modo favorire l’aggregazione nei numerosi parchi con l’intento anche di riqualificarli e valorizzarli con la rigorosa regolamentazione di suoni e rumori. Da un primo esame
della Giunta sono state individuate alcune aree che si prestano particolarmente a questo tipo di attività, come il Parco del Ventaglio, il Parco Mattei alla Smia, il Parco del Cannocchiale, il Parco del Vallato, gli Orti Pace, ma proprio per capire quelle che potrebbero essere le richieste da parti di titolari di licenza per la somministrazione di bevande e alimenti, si è scelto la strada di un avviso esplorativo così da non evitare preclusioni. Sarà poi la stessa Giunta, anche sulla base delle aree verdi individuate dagli operatori, a valutare quelle che meglio si prestano per questo tipo di attività.
Roberto Cavizzoli
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Cronaca Marchigiana
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FANO
Imprenditore di Fano e gioielliere arrestati FANO - Alle prime luci dell’alba del 14 dicembre, la Guardia di Finanza ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di due imprenditori e un maresciallo delle stesse Fiamme gialle. In questo modo il nucleo di polizia tributaria e la compagnia della Guardia di Finanza di Rimini hanno disarticolato un’organizzazione criminale economico-finanziario. L’operazione è stata chiamata «Perla di Cristallo». In manette colui che viene ritenuto la mente del gruppo, Alberto Verni, noto gioielliere di Riccione, attivo nel settore dei preziosi e centri benessere a Riccione, Cortina D’Ampezzo, Pesaro, Fano e Calcinelli di Saltara, il socio collaboratore, Mirko Tonelli, un imprenditore di Fano, oltre al maresciallo della Guardia di Finanza. Denunciati a piede libero un ex direttore di banca e le mogli dei due imprenditori arrestati. Ai due imprenditori e al bancario la Gdf contesta anche l’associazione per delinquere per falso e appropriazione indebita. Uno spunto all’indagine parte con il commissariamento Carim nel 2009, durante il quale Bankitalia segnala una serie di finanziamenti anomali, tra cui anche quello all’imprenditore di Riccione che fino al 2009 ha società che dichiarano redditi di un massimo di 18 mila euro e un reddito personale di 6.300 euro annuo. Il nome dello stesso imprenditore di Riccione nel 2009 spunta nella lista di un’altra inchiesta «Re Nero» su trasferimenti di denaro dall’Italia a San Marino. Gli accertamenti hanno consentito agli inquirenti di scoprire un complesso intreccio societario ideato per sottrarre i redditi provenienti dalle attività commerciali alla tassazione e portarli a San Marino attraverso una società di diritto sammarinese costituita appositamente sul Titano. I soldi del gioielliere arrivavano nelle banche del Titano grazie a «spalloni» in contanti e direttamente versati sul conto della società sammarinese, poi ritornavano in Italia sotto forma di pagamenti
di merce, preziosi e pezzi di antiquariato, acquistata dalla società sammarinese presso le società italiane del riccionese. E tutto questo giro si basava su fatture false. La Gdf, coordinata dalla sostituta procuratore Gemma Gualdi, ha eseguito anche un sequestro per equivalente di oltre 2 milioni di euro, tra beni mobili (un appartamento di pregio a Riccione) e quote societarie delle quattro facenti capo al gioielliere tra Riccione e Cortina D’Ampezzo. Parallelamente alle indagini del nucleo di polizia tributaria, il gioielliere è stato sottoposto a verifica fiscale da parte della compagnia delle fiamme gialle che ha contestato maggiori redditi, ossia 500 mila euro rintracciati in un conto corrente a San Marino. L’attività del gruppo per eludere i controlli e le tasse, non si era fermata neanche durante gli accertamenti del nucleo di polizia tributaria. Infatti, avvalendosi dei dati forniti dal maresciallo della guardia di finanza, finito ai domiciliari, che in cambio di un’auto e un prezioso orologio aveva consultato le banche dati della Gdf e dell’Agenzia delle Entrate, erano state confezionate una serie di fatture false intestate alla società sammarinese per giustificare ed annullare gli effetti delle verifiche fiscali. Le fatture false sammarinesi si basavano su una serie di titoli di credito intestati al gioielliere e al socio falsamente attribuiti alla società sammarinese e che invece erano in realtà pagamenti eseguiti presso le gioiellerie di Riccione e Cortina D’Ampezzo da ignari clienti che avevano acquistato preziosi e oggetti di antiquariato. Questo meccanismo ha comportato la contestazione anche del reato previsto dal «Decreto Salva Italia» per aver presentato documenti falsi in corso di accertamento. Il totale delle imposte evase dell’imprenditore riccionese sarebbe di oltre 2 milioni e 100mila euro a fronte di dichiarazione dei redditi, fino al 2009, che non superavano i 18mila euro l’anno. Roberto Cavizzoli
ANZIANO DI 77 ANNI MORTO PER IPOTERMIA E’ dell’11 dicembre la notizia dell’anziano fanese morto di ipotermia. Una notizia che ci sbatte in faccia quanto questa crisi non sia per nulla in declino. Non si trattava di un clochard bensì di un anziano con una casa propria. Non si trattava di un anziano lasciato solo e dimenticato dai propri parenti, ma viveva con moglie e due figlie 40enni. Però quando l’assenza di lavoro ha costretto le due figlie a rimanere a casa, a poco è servita la pensione di anzianità e quei quattro soldi racimolati con lavoretti saltuari per arrivare alla fine del mese. Sul cadavere dell’anziano giunto in ospedale in avanzato stato d’ipotermia e poi morto al pronto soccorso di Fano nonostante i soccorsi e il tentativo di rianimazione (era giunto in ospedale con una temperatura di 30°), sarà eseguita un’ispezione cadaverica. Sarà il medico a valutare l’opportunità o meno di sottoporre il corpo anche all’autopsia, ovvero se sarà necessario procedere con le indagini avviate dalla polizia di Fano dopo la segnalazione di rito dei sanitari del Santa Croce. L’anziano, infatti, soffriva di numerose patologie, viveva da anni con un solo rene e negli ultimi mesi aveva
difficoltà motorie e, secondo i vicini di casa, «si era lasciato un po’ andare». Al momento, quindi, per gli investigatori è probabile che l’ipotermia non sia la causa principale della morte dell’ex marittimo di 77 anni ma una conseguenza. Di fatto però c’è la circostanza della mancanza di un adeguato sistema di riscaldamento: pare, infatti, che l’uomo vivesse da mesi senza riscaldamento in un appartamento di via Togliatti, nel quartiere residenziale Flaminio, insieme alla moglie di 69 anni e a due figlie di 47 e 43 anni. Gli agenti però hanno appurato che l’abitazione non fosse all’addiaccio ma che la famiglia utilizzasse un sistema di riscaldamento alternativo, delle stufette evidentemente sufficienti a mantenere in temperatura un corpo sano ma forse insufficienti per un corpo già debilitato come quello dell’uomo. I vicini di casa che in questi mesi hanno frequentato l’abitazione dell’ex marittimo (abituato in gioventù a temperature sicuramente più basse di quelle registrate in un appartamento, sebbene privo di riscaldamento, del residence costruito alla fine degli anni ‘80) non hanno riscontrato temperature anomale, tanto meno polari. Sembra quindi strano che
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FANO lì si possa essere morti “di freddo”. Ciò che risulta però appurato, è che nonostante la pensione di anzianità che l’uomo percepiva, circa 800 euro, e quel che portavano a casa la moglie e le figlie facendo qualche lavoretto saltuario, la famiglia avesse (come tante altre) problemi economici ed avesse quindi deciso di tagliare gli
sprechi e i costi superflui (tra cui il gas metano per il riscaldamento), anche se non sono mai essere state presentate richieste ai servizi sociali del Comune. Sul tragico evento è stata presentata un’interrogazione in Consiglio Comunale da Samuele Mascarini di SEL. Roberto Cavizzoli
OSIMO
Osimo: droga per posta dall’Olanda, cinque studenti nei guai Nel corso dell’operazione di Polizia Giudiziaria sono state sequestrate sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana, rinvenute in parte nei plichi postali, ed altre sequestrate presso i domicili dei giovani. Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di
Pubblica Sicurezza di Osimo diretto dal Vicequestore Dr.ssa Mariella Pangrazi, hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, cinque giovani residenti a Osimo
e Castelfidardo ritenuti responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti. I cinque studenti, tutti ventunenni, sono stati individuati dagli Agenti dopo un’accurata indagine nel corso della quale sono stati intercettati vari plichi e buste di corrispondenza postale internazionale, contenenti sostanza stupefacente, inviate dall’Olanda e precisamente da Amsterdam a numerosi giovani residenti in questa provincia, le cui posizioni sono al vaglio degli investigatori. Nel corso dell’operazione di Polizia Giudiziaria sono state sequestrate sostanze stupefacenti del tipo hashish e marijuana, rinvenute in parte nei plichi postali, e altre sequestrate presso i domicili degli indagati, nel corso di perquisizioni locali effettuate all’alba del 13 dicembre, delegate dalla Procura della Repubblica di Ancona, cui ha partecipato oltre che personale della Squadra Mobile di Ancona anche un’unità cinofila antidroga della Questura di Ancona. Roberto Cavizzoli
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Assegni falsi, due denunciati Un’auto comperata con un assegno da 24.600 euro risultato falso. E un altro titolo, da 1.078 euro, incassato alle Poste ma risultato rubato. Doppia operazione dei carabinieri di Osimo che il 16 dicembre hanno denunciato due persone: un foggiano di 54 anni e un napoletano di 26. Il primo è stato riconosciuto responsabile del raggiro a una donna osimana di 49 anni che, volendo vendere la sua Volkswagen Tiguan si è vista dare in pagamento un assegno, poi risultato falso. Gli viene contestato il reato di truffa. Il secondo, invece, lo scorso 10 luglio, ha incassato un assegno risultato rubato a un 60enne osimano. L’uomo, all’epoca, ne aveva denunciato il furto. In questo caso il reato contestato è ricettazione. Roberto Cavizzoli
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Redazionale
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Cronaca Marchigiana
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NO ALLE SLOT MACHINE!! Il gioco dà dipendenza, si sa, c’è persino chi arriva a derubare e picchiare i propri famigliari pur di avere il denaro necessario per giocare ai videopoker. Sarebbe quindi comprensibile una rivolta contro queste macchinette infernali da chi vive accanto a coloro i quali soffrono da dipendenza da gioco, non certamente da chi ne trae profitto. Eppure baristi e tabaccai si stanno rivoltando dal basso contro la lobby delle slot machine, si stanno accorgendo dell’effetto legato alla presenza degli apparecchi mangiasoldi nei loro locali. Stretti dalla crisi, però finora non hanno avuto il coraggio di staccare la spina: forse perché tre slot machine garantiscono da sole un incasso di oltre 1500 euro. Ma c’è chi inizia a dire di no, a buttare fuori le dannate macchinette collegandosi al sito “Senzaslot” per segnalare la propria scelta di campo e dare visibilità al bar liberato dal guadagno facile. Il clima da qualche tempo è cambiato, servivano solo baristi coraggiosi. A Pesaro la rivolta è partita dallo Snack Bar della stazione Ip di largo Tre Martiri, grazie alla testardaggine di Chiara Balducci, 25 anni, che gestisce l’esercizio. “Faccio questo lavoro da anni, anche se questa è la mia prima esperienza in proprio - racconta - e non mi è mai piaciuto vedere persone che giocano alle slot accanto a chi fa tranquillamente colazione. E’ un controsenso, come lo è accettare certe condizioni: ad esempio, essere costretti a prendere le slot se vuoi vendere il Gratta e vinci. Ho detto no e sono contentissima di averlo fatto”, conclude. La protesta è arrivata anche nel Montefeltro, ad Urbania. “Non so dire se la nostra iniziativa riesca a colmare l’ammanco legato alla rinuncia di un profitto certo, però i clienti la notano, entrano più volentieri - osserva Jacopo Patrignani, titolare insieme al padre e al fratello del Bar Lilla, altro adepto del movimento Senzaslot.- Dal 2006, anno in cui abbiamo aperto, le proposte sono state diverse ma abbiamo sempre rifiutato. Vogliamo evitare l’ambiente che si crea intorno a quelle macchinette”. Pure nell’altro bar-osteria della famiglia, che si chiama El Pignattin, le slot sono bandite: “E andiamo avanti lo stesso”, dice il titolare, convinto che da questa scelta riparta un ciclo virtuoso che migliora il livello della clientela. Se
escono, le slot, infatti, è facile che rientri il calciobalilla, o un tavolo
da briscola. Roberto Domenicucci al bar Misvago di via Andrea Costa - Pesaro (dove, peraltro, le slot ci sono) ha accettato questa sfida: per conto della titolare Paola Romani organizza un Torneo popolare di briscola e burraco che si è rivelato in passato un modo simpatico, ma soprattutto sano, per dire no all’alienazione derivante dalla dipendenza da gioco. Con una quota d’iscrizione pari a cinque euro si ha diritto ad usare l’accogliente saletta bianco-rossa (“i colori della Vis” ricorda Domenicucci) e la prima bevuta è gratis. “La risposta al gioco d’azzardo - spiega - non può essere il gesto proibizionistico di togliere di mezzo le macchinette. Io sono convinto che sia necessario invece controllarne il funzionamento e rivalutare le attività socializzanti, come la briscola e il burraco, dove vincono il ragionamento e l’immaginazione, e non c’è dipendenza”. In futuro, si punta anche sul biliardino: “Il mio amico Marcello Leonardi, lo storico presidente del Milan Club che ha regalato centinaia di mazzi di carte a mezza Pesaro, mi ha suggerito di organizzare un bel torneo, come ai vecchi tempi”. Roberto Cavizzoli
“…IO SIMPATIZZAVO CON I POLIZIOTTI PERCHE’ I POLIZIOTTI SONO FIGLI DI POVERI…” (P.P. PASOLINI) Quelle immagini hanno fatto il giro del mondo attraverso internet, Torino, Genova, Milano. Durante le manifestazioni ribattezzate le rivolte dei “Forconi”, gli agenti, in divisa anti-sommossa, si sono tolti i caschi ricevendo gli applausi dai manifestanti e ottenendo cori a loro favore. “Un gesto che mi ha fatto bene al cuore”, sentenzia il leader dei Forconi Mariano Ferro. Le agenzie di stampa hanno accreditato per tutto il giorno la versione delle forze dell’ordine che solidarizzano con i manifestanti. Poi sono arrivate le smentite delle varie questure, secondo le quali i poliziotti che, durante le manifestazioni si sono tolti il casco, non lo hanno fatto in segno di solidarietà ma per il ”venir meno dello stato di tensione e delle esigenze di ordine pubblico”. Singolare che le stesse -inedite - condizioni si siano verificate in tante piazze contemporaneamente. Azione preordinata, richiesta dei manifestanti, o gesto improvviso per il venir meno delle condizioni? Comunque siano andate le cose, l’effetto è stato evidente: un lungo applauso da parte dei cittadini presenti,
“siete come noi”, ha urlato qualcuno di loro ai poliziotti. E un plauso anche dal SIULP (Sindacato Italiano unitario lavoratori polizia) di Pesaro ai colleghi, in segno di vicinanza e condivisione delle ragioni alla base della protesta di tanti cittadini. “E’ un gesto altamente simbolico che esprime con assoluta evidenza quale sia lo stato d’animo di noi poliziotti: non vogliamo rinunciare o abdicare ai nostri doveri di garantire la sicurezza pubblica e di fermare i violenti, ma non ce la sentiamo di usare la forza contro persone che essenzialmente protestano perché non riescono a dare da mangiare ai propri figli. Prima di essere poliziotti siamo anche dei cittadini come tutti gli altri e anche noi e le nostre famiglie ci sentiamo sfruttati e soffocati dalla politica economica di questo governo. I palazzi, gli apparati e la stessa politica sono sempre più lontani dai problemi reali dei cittadini e appaiono impegnati esclusivamente a difendere i loro privilegi e a conservare la loro casta. La misura è ormai
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Cronaca Marchigiana
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PESARO colma, non si avverte alcuna inversione di tendenza, si continuano a chiedere sacrifici in cambio di nulla. Le nostre molteplici proteste sempre finalizzate a denunciare i gravi pericoli che minacciano tutto il nostro territorio, a cominciare dalle infiltrazioni mafiose, sono sempre rimasti inascoltati: di notte continuiamo spesso ad avere una sola Volante, il Commissariato di Fano non viene elevato di fascia, il Commissariato di Urbino è sotto sfratto esecutivo, la Polizia Stradale non ha neanche le macchine per uscire di pattuglia ed il personale è sfinito da turni massacranti. Speriamo che questo gesto simbolico sia di monito a tutti i politici e ai palazzi del potere. Il SIULP di Pesaro, come annunciato e promesso, continuerà le sue iniziative di protesta per la sicurezza del nostro territorio: chiederemo alle varie associazioni di categoria, ai lavoratori, ai precari, agli esodati e a tutti i cittadini che lo vorranno di unirsi a noi”. Il problema è che il gesto, nel contesto in cui è stato fatto, è perfetta-
mente ambivalente, cioè può esprimere più o meno tutti i significati che gli sono stati attribuiti. Anche le facce dei poliziotti riprese in quel momento sembrano esprimere emozioni ambivalenti. Che nel momento in cui i poliziotti si sono tolti il casco, la tensione fosse scemata è evidente da tutti i filmati. Che il gesto abbia contribuito ad abbassare il livello di tensione è altrettanto indubbio. Probabilmente l’ordine di togliere il casco è stato il risultato di una strategia estremamente intelligente: che l’ha data ha capito non solo che in quel momento era un gesto fattibile, perché il pericolo era scemato, ma che era anche il momento più opportuno per i manifestanti e per i giovani poliziotti per sciogliere gli ultimi residui di tensione. Cosa poi ciascuno di quei ragazzi in servizio stesse pensando ed in cuor suo provando mentre tutti applaudivano, è cosa che non sapremo mai, solo loro ce lo potrebbero dire. Elio Maggio
“Io posso entrare” è lo slogan della rivoluzione pet-friendly annunciata dalla FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi). D’ora in poi i nostri amici a quattro zampe non saranno più costretti ad aspettare fuori dai bar o dai ristoranti. E i padroni non dovranno impazzirsi per trovare la pizzeria disposta ad accoglierli. In realtà il DPR 320/54 ovvero il regolamento della polizia veterinaria prevede che cani ed altri animali possano accedere in locali ed esercizi pubblici purché accompagnati dal padrone e condotti con guinzaglio e museruola, ovviamente nel rispetto degli altri avventori. Il gestore tuttavia può impedire l’accesso ai cani apponendo il cartello all’ingresso del proprio esercizio commerciale: violerebbe la legge, infatti, se impedisse l’accesso a cane e padrone in assenza dell’apposito cartello! Ogni comune poi si autoregolamenta con l’emanazione di un apposito regolamento sulla tutela degli animali. Quello del Comune di Pesaro, nello specifico, ripropone esattamente questa normativa. Nulla di nuovo sul fronte orientale dello stivale italiano quindi! Tuttavia, si tratta pur sempre di una piccola rivoluzione che condizionerà favorevolmente la vita di oltre 7 milioni di italiani in possesso di un cane. Di questi, quasi 13.000 vivono in città, e tanti ci vengono in vacanza. Infatti, questa volta il regolamento viene proprio dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi che raggruppa 200.000 gestori di pubblici esercizi d’Italia. Fino a poco tempo fa, le difficoltà non erano poche, visto che molti esercizi impedivano ai nostri amici anche solo di affacciare il musetto. E spesso si assisteva al pietoso spettacolo di cani parcheggiati in strada e legati al palo della luce (pochissimi locali si erano dotati di ganci all’esterno). Una situazione che ancora una volta ci vedeva in pesante ritardo rispetto all’Europa, in cui l’ingresso dei cani nei pubblici esercizi è in vigore dal 2004. La norma che scardina i divieti per gli animali domestici è contenuta in una nota del manuale sulle norme igienico sanitarie presentato dalla Fipe. In una riga a pagina 88 si dice che i cani per essere ammessi “devono semplicemente essere condotti al guinzaglio e muniti di museruola”. Basta questo per far
cadere tutti i divieti. Il manuale è stato redatto con il Ministero della Salute e dunque rispetta tutte le disposizioni di legge. La grande forza del provvedimento è legato al fatto che le nuove direttive hanno il potere di superare gli eventuali divieti stabiliti dalle ordinanze comunali. “Anche il Ministero della Salute ha avallato che non esistono motivi igienici per vietare l’ingresso di un cane in un locale pubblico - ha confermato il direttore generale della Fipe, Marcello Fiore - quindi se il negoziante non lo vuole, lo fa per motivi suoi, ma così perde tanti clienti. Abbiamo promosso questo provvedimento perché stimolati anche da tanti turisti indignati, ma oltre ad essere una misura anticrisi e contro l’abbandono, migliora il rapporto uomo cane”. “Non c’è nessun problema. - afferma Mario Di Remigio, titolare del ristorante Polo, nonché presidente dei ristoratori di Confcommercio - E’ una cosa giusta che noi adottiamo da qualche tempo. I problemi non li causano gli animali, ma i loro padroni, che a volte adottano comportamenti poco consoni, come quando danno da mangiare sul tavolo. Normalmente non ci sono reclami, magari per evitare disturbi, se ci sono più cani, contemporaneamente, li sistemo in parti lontane della sala. Oggi i cani sono diventati parte della famiglia. Anch’io ne ho uno e per noi è così”. “Accettare cani all’estero è un’abitudine consolidata - conferma Gabriele Orazi, dei ristoratori di Confesercenti - e lo sta diventando anche da noi. Un po’ per necessità, ma anche perché cresce la sensibilità. Certo, bisogna adottare qualche accortezza. Sembra paradossale ma qualche volta creano più problemi i bambini scalmanati. Ovviamente tutto dipende dall’educazione di genitori e padroni”. A giocare d’anticipo rispetto agli altri è stata la galleria commerciale dell’Auchan di Fano, dove già da un anno cani e padroni sono liberi di passeggiare in tutti gli spazi pubblici. Una sensibilità che strizza l’occhio alla possibilità di fare nuovi affari, e in periodo di crisi la cosa non guasta. La stessa misura però, nonostante il regolamento comunale, non è accettata a Pesaro: all’Ipercoop e all’Iper Rossini gli animali domestici sono ancora costretti a stare fuori. Chissà che la nuova legge non convinca anche loro. Altrimenti resterà l’ennesima occasione persa.
BENVENUTO FIDO Ora anche “Io posso entrare”
Roberto Cavizzoli
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Cronaca Lombarda
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MILANO
PICCHIA LA MOGLIE E LA MINACCIA CON MANNAIA Arrestato in via Spadini
I carabinieri intervenuti il 16 dicembre in via Spadini al numero 15, lo hanno trovato con una mannaia in mano, mentre minacciava
la moglie che aveva gia’ picchiato a schiaffi, pugni e bottigliate. Il protagonosta è un 50enne, di nazionalita’ cinese, in Italia da 10 anni e regolare sul territorio. L’uomo aveva perso il lavoro di falegname circa 3 anni fa e da allora era precipitato in una spirale di alcol, depresso, dall’impossibilità di mantenere gli studi dei due figli. Sono stati proprio loro a chiamare i militari e mentre il maschio 19enne si frapponeva tra il padre e la madre, la ragazza, 16 anni, dava l’allarme. I due hanno raccontato che l’uomo ha iniziato a picchiare la madre, 43 anni, anche lei cinese, appena la donna era rientrata dal lavoro. Per l’aggressore sono scattate le manette con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. Elio Maggio
RIMBORSI, CHIESTA ARCHIVIAZIONE CIVATI E ALTRI 32 La Procura di Milano ha chiesto di archiviare la posizione di Giuseppe Civati e altri 32 indagati nell’inchiesta sulle presunte “spese pazze” compiute dai consiglieri regionali lombardi con i rimborsi pubblici. L’archiviazione è stata chiesta anche per Rosy Mauro. Secondo i pm, il reato di peculato non è stato commesso da questi indagati anche in considerazione “della scarsa rilevanza economica del totale dei rimborsi richiesti per l’acquisto di
beni non coperti da apprezzabile giustificazione”. Infatti - si legge nella richiesta di archiviazione - “La modestia di alcune spese, in un contesto generale di sostanziale correttezza e adeguatezza delle stesse, anche considerate le maggiori e ingenti somme potenzialmente a disposizione, rende l’approccio dell’indagato estraneo a quella volontà di approfittamento illecito delle risorse pubbliche”. Che dire!!! I soliti furbetti la fanno sempre franca soprattutto se sono del PD mentre si lede la libertà di coloro che non approfittano delle spese pubbliche per la gestione della loro privacy. E poi si dice che la giustizia non è a senso unico. Elio Maggio
RAPINA SUPERMERCATO IN VIALE BELISARIO 3 negozi rapinati in 2 giorni
Dal centro alla periferia, senza farsi mancare nulla: tra colpi in gioielleria e ai danni di supermercati, la città sembra diventata un Far West. Tre colpi in due giorni, nella Milano dove le rapine in esercizi
commerciali sono aumentate, nel 2012, del 30%. Dopo il supermercato rapinato in via Lucilio Gaio giovedì 12 dicembre, stesso giorno della più ridondante spaccata in via Manzoni, dove un malvivente si è fermato davanti alla prestigiosa vetrina, ha brandito una mazza e l’ha spaccata asportando 250mila euro in gioielli, la lista si allunga di un nuovo assalto. E’ successo venerdì sera 13 dicembre, in viale Belisario, zona Buonarroti. Come in centro, così nei quartieri più periferici, i criminali in azione a Milano non si sono lasciati sfuggire l’occasione e, ancora una volta, nel mirino è finito un supermercato. In base a quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, due malviventi hanno fatto irruzione nell’esercizio armati di pistola. Dopo aver sguainato le armi, i due si sono diretti verso un cassiere, minacciandolo. Hanno obbligato la vittima a consegnare loro i contanti contenuti in tutte le casse, i rapinatori si sono poi dati alla fuga, dileguandosi. Come sempre, le indagini sono in corso! Per il sindaco Pisapia e l’assessore alla sicurezza Granelli (PD) questa è la “Milano da bere”? Complimenti! Soprattutto in vista dell’Expò del 2015 alle porte. Romano Raiola
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Cronaca Abruzzese
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ABRUZZO
ASSESSORE DE FANIS, ARRESTATO PER TRUFFA E PECULATO
Accadeva a metà novembre l’arresto dell’assessore alla cultura della regione Abruzzo Luigi De Fanis, 53 anni, con l’accusa di truffa aggravata e peculato. Insieme a lui sono stati arrestati anche la segretaria e due collaboratori. L’indagine riguardava i modi fumosi con i quali erano assegnati i contributi regionali per organizzazione, adesione e partecipazione a convegni ed altre manifestazioni culturali. Il sospetto, poi confermato, era che l’assessore De Fanis richiedesse tangenti agli operatori culturali abruzzesi. Tutto era partito dalla denuncia di un imprenditore locale. Nessuno di certo si aspettava il resto. In sede d’interrogatorio, infatti, la segretaria 32enne ammise di avere avuto una relazione con De Fanis. Una relazione contrattualizzata. Eh sì perché il buon assessore si era assicurato l’adempimento della sua segretaria mettendo nero su bianco la clausola sesso: insomma tra le mansioni di una buona segretaria
ci sarebbero normalmente rispondere al telefono, organizzare l’agenda degli appuntamenti, occuparsi delle questioni amministrative e di gestione e poi... una volta a settimana prestazioni sessuali in cambio di uno stipendio mensile di quasi 3.000 euro, 36.000 euro all’anno. Non male però! Per la verità la signora il giorno dell’arresto aveva fatto in mille pezzi il contratto in questione, ma la cosa non era sfuggita agli ispettori che con un lavoro certosino durato un mesetto, hanno ricostruito il documento facendo la bella sorpresa. E così si allunga la lista dei reati per il sig. De Fanis. Eh sì perché che la segretaria faccia sesso con il proprio datore di lavoro è quasi un cliché, ma farlo in cambio di denaro è reato, poi mettere per iscritto il patto è proprio da furbi!! Davanti al documento la signora segretaria ha sostenuto di non aver potuto rifiutare perché l’assessore era talmente ossessionato da lei che aveva paura di ritorsioni o atti di stalking. E per la verità il contratto di assunzione vero e proprio era ben diverso: tre giorni di lavoro a settimana ed una paga ben diversa, solo 1.200 euro. Salvo poi sottoscriverne un altro includendo la clausola delle prestazioni sessuali che la segretaria custodiva gelosamente in casa propria. Insomma una segretaria come si ricordano solo nei film con Edwige Fenech! Elio Maggio
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Cronaca Emiliano - Romagnola
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RIMINI
Sempre più casi di stalking nella provincia di Rimini, oltre 200 denunce solo nel 2013. L’ultimo episodio riguarda un 41enne di Sarno (Salerno), residente con moglie e 3 figlie a Rimini dal 2007. Non riusciva ad accettare la separazione dalla moglie che nel frattempo aveva avviato le pratiche. La storia tra i due era iniziata molti anni prima in seguito ad una fuitina quando lei aveva 15 anni e lui 21 ma il carattere geloso e violento di lui si era mostrato immediatamente tanto che quando ancora risiedevano nel salernitano e lei era incinta della prima figlia, l’aveva aggredita rompendole il naso. I genitori della signora si erano messi in mezzo cercando di difendere la figlia, ma persino la suocera era stata picchiata ed il suocero aveva rincorso il genero per il paese armato di accetta. Il 41enne, già noto alle forze dell’ordine per omicidio doloso e
concorso in rapina, aveva poi deciso di trasferirsi a Rimini con tutta la famiglia, ma le violenze non erano cessate. Stanca di anni di soprusi, la moglie si era finalmente decisa a lasciare il marito e si era rivolta a un avvocato per intentare una causa di separazione. L’uomo così aveva iniziato a bombardare sia il cellulare della moglie sia quello dell’avvocato di sms contenenti pesanti minacce di morte. A tali episodi aveva fatto seguito un ordine del Giudice del Tribunale di Rimini che gli aveva imposto di non avvicinarsi alla donna e alle figlie minorenni, ordine che mancava di rispettare costantemente. Ultimo episodio che gli è costato la libertà, ha avuto luogo qualche tempo fa: si era nascosto nel bagagliaio dell’auto della moglie, una honda civic, dove aveva verosimilmente trascorso tutta la notte, con l’intento di pedinarla e scoprirne i tradimenti. Questa, la mattina successiva aveva accompagnato le figlie a scuola per poi fare ritorno a casa e proprio nel momento in cui ha aperto il bagagliaio per metterci un aspirapolvere, scopriva l’ex marito con il quale scoppiava una lite furibonda alla presenza di un’amica. Non contento, si allontanava solo per tornare a seguirla a bordo di una motocicletta. Resasi conto di essere pedinata, la signora, arrivata davanti alla scuola delle figlie a Bellariva, ha chiesto aiuto alla polizia che, arrivata sul posto, ha bloccato il salernitano. La squadra mobile, infatti, ha ammanettato il 41enne davanti alla scuola delle figlie in flagranza di reato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, minacce e mancata esecuzione dolosa di provvedimento del Giudice. Al termine degli accertamenti di rito, per l’uomo si sono aperte le porte del carcere “Casetti”. Romano Raiola
L’attesa è finita: 15 Dicembre, Italo è sbarcato a Rimini L’ATTESA È FINITA: Italo è sbarcato in Romagna. Tre coppie di treni ogni giorno sperimenteranno il nuovo collegamento tra Milano (Reggio Emilia e Bologna), Rimini, Pesaro e Ancona e verificheranno la risposta del territorio in termini di gradimento dei viaggiatori (una coppia di treni arriverà anche a Torino). Il network di NTV raggiunge così quota 52 collegamenti giornalieri tra 16 stazioni di 13 città: Salerno, Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Reggio Emilia, Milano, Torino, Padova, Venezia e appunto le new entry di Rimini, Pesaro e Ancona. Per l’arrivo di Italo si sono resi necessari dei lavori di adeguamento nella stazione riminese, che hanno riguardato i binari 2 e 3. Qui le banchine Sono state alzate per essere adeguate alle specifiche del nuovo treno veloce che, in 2 ore, collegherà Rimini a Milano passando per Bologna e Reggio Emilia. Il primo Italo per Milano parte da Ancona alle 6.57 del mattino. Tre coppie di treni ogni giorno sperimenteranno il nuovo collegamento tra Milano (via Reggio Emilia e Bologna), Rimini e Ancona per verificare la risposta del territorio in termini di gradimento dei viaggiatori. Una coppia di treni arriverà anche a Torino. Italo
percorrerà fino a Bologna la tradizionale linea adriatica, per poi immettersi nel nodo emiliano sulla nuova linea ad Alta Velocità (e viceversa). Con Italo si viaggerà da Milano Rogoredo a Rimini in 2 ore 01 e fino ad Ancona in 2 ore e 53. I treni in arrivo da Milano fermeranno a Rimini alle ore 10.14, 15.40 (con origine Torino) e 20.55. Ad Ancona fermeranno alle ore 11.01, 16.32 (con origine da Torino) e 21.45. Da Ancona per Milano Italo parte alle ore 6.57 (fino a Torino), 11.57 e 18.15; mentre da Rimini alle ore 7.43 (fino a Torino), 12.43 e 19.04. Per acquisti, informazioni e assistenza, sono a disposizione i consueti canali di NTV: www.italotreno.it, Pronto Italo 06.07.08, agenzie di viaggio convenzionate e biglietterie automatiche nelle stazioni. L’ARRIVO DI ITALO: Ed eccolo che arriva. Elegante e senza sferragliare. E’ entusiasmo quello che si respira tra i presenti al binario 3 della Stazione di Rimini. Italo invece il nome di quel treno che veloce si avvicina. Tutti lo conoscono ma nessuno lo aveva ancora visto qui, sui binari di Rimini. Sulla banchina in molti si avvicinano per guardare meglio . Alcuni tirano fuori la macchina fotografica.
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RIMINI Qualcun altro invece va oltre stappando una bottiglia di spumante. “ E’ un momento importante - dice -, non si potrebbe fare altrimenti”. E’ Vincenzo Mirra. L’ assessore provinciale alla mobilità che tanto si è battuto per avere Italo a Rimini. Così ora assieme al dirigente Alberto Rossini festeggia con un brindisi questo successo. Anche la parlamentare del Pd, Emma Petitti ha voluto sottolineare l’importanza dell’accadimento: “Un traguardo rilevante per Rimini e per tutta la Riviera. Un collegamento fondamentale per i turisti, per le imprese, per il settore fieristico e congressuale, per gli affari, il commercio e per l’intera collettività.” Sono circa le 10 e 10 quando il treno si ferma e le porte si aprono accompagnate da un rumore che sembra di un astronave. I bambini stanno a bocca aperta. Uno di loro vorrebbe salire prova a divincolarsi dalla mano del babbo che però lo ferma. Spiegandogli che non è quello il treno che deve prendere ma un altro. Bella delusione per lui, ma forse anche per il babbo. D’altronde delle carrozze così lucenti non si era ancora viste. Qui ferme, ad un binario di
Rimini. Cinque minuti di fermata dunque per permettere ai pochi passeggeri di salire ed ai curiosi di guardare. E’ domenica ed è solo il primo giorno di Italo a Rimini. Poi trascorsi i cinque minuti le porte si richiudono con lo stesso rumore con cui si erano aperte. E così Italo riprende il suo viaggio. Per Pesaro ed infine Ancona, termine della nuova tratta. Ed anche se sul treno i vagoni sono quasi vuoti, il capotreno non si scoraggia. “Questo giorno non fa testo, saranno i prossimi mesi il vero banco di prova”. Soprattutto l’estate. Ma bisogna dirlo, oggi un passo è stato comunque fatto. Il viaggio in treno fino ad Ancona, in realtà non regala l’ebbrezza della supervelocità, visto che l’adeguamento ancora da noi non c’è. Ma il collegamento è comunque rapido. “Essere dotati di infrastrutture, di mezzi più veloci e confortevoli che consentono l’accessibilità e la mobilità - afferma sempre Emma Petitti - è uno degli elementi chiave su cui si gioca la competitività di un territorio.”. Romano Raiola
RICCIONE
Riccione, iniziati i lavori per il sottopasso pedonale sull’Adriatica È stato avviato il cantiere per la realizzazione del nuovo sottopasso ciclo-pedonale della Statale 16 in corrispondenza del Vecchio Cimitero. La delimitazione del cantiere, iniziata lunedì 9 dicembre prevede anche le aree a mare e a monte della Statale 16, lungo le quali verrà realizzato il percorso alternativo della fognatura di raccolta delle acque piovane, le piste ciclabili provvisorie, la deviazione temporanea del traffico della Statale 16, per il tempo necessario alla realizzazione della struttura in cemento armato del sottopasso. L’opera è finanziata da qualche tempo per un importo complessivo di 970.000 mila euro, ed era rimasta ferma per vincoli dettati dal patto di stabilità, ora superati. Parte dei costi, per euro 181.803, sono coperti da un contributo del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare nel quadro degli incentivi per interventi di sicurezza stradale, mobilità attività (piste ciclabili e pedonali) e qualità ambientale nel suo complesso. La gara di aggiudicazione dell’intervento è stata vinta dal consorzio d’imprese ConsCoop di Forlì. I lavori sono affidati ad un’impresa associata, la CBR Cooperativa Braccianti Riminese. Del progetto del nuovo sottopasso antistante al Vecchio Cimitero, si è occupata a suo tempo anche la Soprintendenza ai beni archeologi, eseguendo sondaggi e analisi del terreno, poiché il cantiere interessa l’area in cui scorreva il tracciato dell’antica via Flaminia. Interessanti ritrovamenti di età protostorica, tra la prima età del bronzo e quella del ferro, sono riemersi inoltre negli scavi delle costruzioni dell’adiacente quartiere Papini e sono attualmente conservati nel Museo del Territorio di Riccione. Il sottopasso sarà costituito da un attraversamento sotterraneo di 2,70 metri di altezza con due corsie di transito per le biciclette
e un marciapiede per i pedoni. Sarà servito da un sistema di rampe e accessi su vari livelli. La prima fase dell’intervento vedrà la realizzazione di una nuova linea di fognatura per la raccolta delle acque piovane. Lo scavo correrà nel parco adiacente, a monte della Statale, dove verrà anche realizzata la pista ciclabile provvisoria. L’attuale attraversamento con semaforo a chiamata sarà spostato più a Nord di circa 50 metri, in corrispondenza della pensilina del trasporto pubblico. La seconda fase sarà quella della deviazione del tracciato della Statale, che verrà ricavato nell’area antistante al parcheggio del vecchio Cimitero (piazzale dei salici). La Statale rimarrà deviata per un periodo di circa due mesi, il tempo necessario per realizzare lo scavo e completare la struttura in cemento armato del sottopasso, il cosiddetto “scatolare”. La deviazione verrà istituita entro il mese di gennaio 2014. La terza fase, ripristinato il tracciato della Statale, sarà il completamento delle rampe e degli scivoli di accesso, a mare, e il ripristino dell’area adiacente al cantiere. La realizzazione dell’intervento nel suo complesso comporterà il sacrificio di diverse alberature (n.24) di varie età e specie. Il piano di rimboschimento predisposto dal Settore dei Lavori pubblici di concento con l’Ufficio Ambiente, prevede che alcune piante, le più giovani, possano essere espiantate e trasferite, mentre le altre debbano essere rimpiazzate da nuove alberature. Complessivamente è prevista la messa a dimora di 35 nuove piante, tra pini marittimi, lecci, magnolie e pioppi, nelle aree libere circostanti il nuovo sottopasso. In base al crono-programma concordato tra i tecnici comunali e l’impresa incaricata, i lavori del nuovo sottopasso termineranno entro il prossimo giugno 2014. Romano Raiola
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fotoGIALLOromanzo
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Operazione Antidroga riassunto puntate precedenti I° PUNTATA La Vice Ispettrice ANNA SPARTO, fu convocata dal suo superiore, l’Ispettore CARLO RIZZO, che le comunicò di essere stata scelta per un’importante missione di anti droga: dovrà presentarsi urgentemente dal Questore CLAUDIO BRITTO. La stessa chiese perché proprio lei e il Questore le rispose che era stata scelta poiché molto famosa nell’eseguire le indagini pericolose. SPARTO, doveva essere fornita di documenti falsi e di una quantità enorme di denaro per ricoprire la nuova carica. Uno specialista glieli procurò. Si diresse alla redazione del giornale in cerca dell’editore CHARLIE IDEA, per la falsificazione della propria identità lavorativa. Con modi molto ortodossi, riuscì a convincere l’editore ad assumerla nella sua redazione. Nell’uscire dall’ufficio, lasciò una commissione all’usciere: rintracciare WALTER CARRASCO, noto personaggio della malavita… II° PUNTATA La Vice Ispettrice, uscita dalla redazione del giornale, si incamminò verso l’Hotel Corallo, dove soggiornava. Giunta in hotel, il portiere le comunicò che l’Ispettore MAURIZIO ROSSELLI, addetto all’immigrazione e al controllo degli stranieri, la stava aspettando. I due iniziarono una conversazione ove entrambi controllarono a vicenda i propri documenti. Dopo essersi salutati, SPARTO rimase nel salotto dell’hotel a pensare alle sue cose. La mattina seguente WALTER CARRASCO arrivò al ristorante Baci da Fano, sedutosi al tavolo, attese la Vice Ispettrice che si presentò puntuale come da accordi. Iniziarono a mangiare e a discutere sul motivo del loro incontro. SPARTO dopo aver parlato a lungo chiese esplicitamente a CARRASCO di aiutarla nella sua impresa. Improvvisamente nel locale entrò un uomo, l’Ispettore di polizia TOMMASO GIORDANI... III° PUNTATA L’uscita del nuovo numero della rivista, riportava una strana lettera indirizzata al Direttore che annunciava il prelevamento in quattro banche di un’ingente somma di denaro a scopo di beneficenza. La cosa ancora più strana, che lasciò i lettori stupiti, era la risposta del cronista dove invitava “quel tizio” a recarsi in redazione per un’intervista. Il Tenente SARA TICINO e il Sergente MONICA SPADA, lessero quella lettera e in concomitanza, sul quotidiano, vi era un articolo che annunciava il furto in quattro istituti di credito. Sedute nel loro ufficio, iniziarono a porsi domande e interrogativi sulla questione, quando decisero di andare a parlare con la Redattrice-Capo. Giuntevi, chiesero spiegazioni e BERRI comunicò loro che l’Editore aveva assunto una nuova cronista ANNA SPARTO. Le due funzionarie andarono a conoscere questa nuova giornalista. Dopo un lungo dialogo e dopo essersi tolte alcuni dubbi circa il furto delle banche, SPARTO chiese loro di darle fiducia e di collaborare con lei. IV° PUNTATA La Vice Ispettrice SPARTO, dopo essersi recata negli archivi della redazione in cerca delle edizioni precedenti del giornale e aver incontrato BERRI, la quale le comunicò che da quel momento in avanti doveva fare riferimento al suo Vice Capo-Redattore ANTONIO, si diresse nel suo ufficio, dove ad attenderla, vi era proprio lui, ANTONIO. Si presentarono, si conobbero, dopo di che passarono a un discorso serio ma fatto anche di tanti interrogativi. La Vice Ispettrice iniziò con le sue furbesche domande fino a portare ANTONIO su un discorso ben preciso: il furto delle quattro banche! ANNA chiese di essere aiutata a inserirsi in determinati ambienti senza però destare sospetti e chiese informazioni circa i proprietari di quattro locali, che stranamente non furono presi in considerazione dalla polizia. Perché? Quale era il motivo? ANTONIO rispose che il titolare era un certo FABIO BALDI, uomo distinto e raffinato. I due, alla fine della loro conversazione, si fissarono un appuntamento alle dieci di sera davanti al portone della redazione per recarsi a uno dei locali… V° PUNTATA Si incontrarono e si incamminarono verso il locale maggiormente frequentato e il più conosciuto. Arrivati all’ingresso chiesero del sig. FABIO BALDI e dissero che lo avrebbero aspettato al bancone del bar. In attesa del proprietario, ANTONIO, fece notare a SPARTO, che in quell’occasione era una sua “redattrice”, un tavolo con quattro persone sedute; questi ultimi facevano parte del personale delle quattro banche rapinate. SPARTO, dopo aver parlato con il suo amico ANTONIO, si recò ad una cabina telefonica per chiamare il Tenente SARA TICINO e informarsi circa l’indagine in corso sul furto alle banche, dopodiché tornò da ANTONIO al bar. Da lì a poco li raggiunse BALDI, si presentò ma si trattenne ben poco dicendo che non poteva trascurare i suoi “ospiti”. SPARTO, molto attenta e dubbiosa di ciò che i suoi occhi vedevano nel locale, si insospettì quando notò che da una porta posta in fondo al salone, entravano alcuni personaggi ma non vi facevano più ritorno e decise di approfondire la questione. Salutato ANTONIO, con aria indifferente raggiunse la porta, spinse il battente e superò la soglia. Si trovò in un vasto atrio scarsamente illuminato con un lungo corridoio da una parte e dall’altra parte si trovava la toilette. La “redattrice”, intenzionata a scoprire decise di incamminarsi lungo quel corridoio, ma all’udire di voci provenienti dall’aprirsi di quella porta, si nascose in bagno e riconobbe subito chi erano quei due uomini: uno era FABIO BALDI, l’altro TOMMASO GIORDANI, ispettore di polizia… VI° PUNTATA Il proprietario del locale BALDI e l’ispettore GIORDANI, scomparvero nel grande salone. SPARTO, rimasta sola, decise di non perdere tempo e continuò senza indugio nelle sue ricerche. Entrò in un modesto ufficio senza però trovare nulla di interessante e avendo visto un’altra porta, la aprì…..ai suoi occhi apparve un corridoio pieno di armadi; tutte le ante si aprivano tranne una. Con un tagliacarte forzò la serratura e di colpo l’armadio si aprì facendo cadere qualcosa di molto pesante: il cadavere di una donna. Ripresasi dall’accaduto continuò imperterrita a camminare lungo quel corridoio, quando da una porta chiusa si sentivano rumori e un forte vociferare; all’interno si nascondeva un casinò frequentato da selezionati clienti. SPARTO accostò la porta e riprese il suo cammino per raggiungere ANTONIO al piano terra ma fatto pochi passi fu fermata da GIORDANI e BALDI. Raggiunto il piano terra e non trovando più Antonio, uscì e s’incamminò nella notte. Improvvisa passi fu fermata da GIORDANI e BALDI. Raggiunto il piano terra e non trovando più Antonio, uscì e s’incamminò nella notte. Improvvisa-
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mente sentì un colpo di pistola e corse a nascondersi; quando tutto le sembrò tranquillo riprese a camminare. La mattina seguente SPARTO e ANTONIO s’incontrarono davanti alla parrucchiera “Laura Giaro”, e insieme raggiunsero la redazione del giornale. Nel pomeriggio, dopoaver risolto le loro questioni, i due se ne andarono ma SPARTO, prima di varcare la soglia fu fermata. ANTONIO, proseguì verso l’esterno quando fu freddato da una raffica di mitra... VII° PUNTATA Sparto, uscita dalla redazione, vide Antonio esamine a terra; all’improvviso sbucò CARRASCO con cui ebbe un breve dialogo, dopo di ché decise di risalire velocemente le scale e raggiungere l’ufficio del direttore CHARLIE IDEA, ma vi trovò la sua segretaria. Quest’ultima, apprese la notizia della morte di Antonio e ne rimase scioccata. Telefonò immediatamente ai grafici del giornale e ordinò loro di pubblicare la fresca notizia. Sotto gli occhi sbalorditi della segretaria, SPARTO le consegnò una busta contenente un foglio bianco, destinata al direttore, facendole credere che si trattava di un qualcosa di molto prezioso. La vice ispettrice, tornata nel suo ufficio, chiamò GIORDANI per informarlo dell’accaduto e poi ridiscese in strada. Nel frattempo fuori si era formata una folla di persone e agenti di polizia, tra cui anche il tenente TICINO e il sergente SPADA, che si avvicinarono ad ANNA, non appena la videro. Iniziò così una serie di domande circa l’amico ANTONIO. Improvvisamente si fece strada tra la gente un uomo, l’ispettore GIORDANI: si salutarono, scambiarono qualche parola e SPARTO se ne andò.. VIII° PUNTATA La vice ispettrice entrata nel suo albergo fu fermata dal portiere. Ad attenderla nel salone c’era una bella signorina… SPARTO, appena la vide, riconobbe subito che era la stessa persona conosciuta al locale del signor BALDI. Le due iniziarono una lunga conversazione fatta di domande, “ambasciate” e avvertimenti. ANNA, liquidata la ballerina e rimasta sola ricominciò a pensare alle prossime mosse, ad attendere i prossimi sviluppi. Ad un tratto squillò il telefono, SPARTO fece un balzo dalla poltrona, dove si era accasciata e di tutta fretta rispose… dall’altra parte della cornetta udì la voce dell’ispettore GIORDANI. Quest’ultimo comunicò la sua intenzione di fornirle delle informazioni su “quella gente” e soprattutto che si era arreso, aveva chiuso con loro… “il gioco non fa più per me” disse. Si diedero appuntamento durante la notte proprio a casa di GIORDANI…. IX° PUNTATA Nell’attesa di andare a casa dell’ispettore GIORDANI, SPARTO si distese sul divano per riposarsi un po’, ma all’una di notte il telefono squillò di nuovo. Il portiere dell’albergo le annunciò che CARRASCO voleva essere ricevuto. Un istante più tardi il messicano era nella sua stanza. Raccontò le sue novità e la informò che “quella nave” ormeggiata al porto salperà l’indomani notte, poi si alzò e se ne andò. La vice ispettrice, rimasta sola per l’ennesima volta, si concesse un po’ di sonno prima di avviarsi all’appuntamento. Scese in strada, prese un taxi e si fece accompagnare nelle vicinanze dell’abitazione di GIORDANI. Giuntavi, guardandosi scrupolosamente intorno, con dovuta cautela, spinse il portone e salì i tre piani di scale; bussò alla porta d’ingresso, qualcuno la aprì subito, si trovò in una semioscurità, dove faticava a vedere, sentì un fruscio alle spalle ma non fece in tempo a girarsi che qualcosa la colpì violentemente in testa. SPARTO cadde a terra, continuarono a riempirla di calci fino a quando perse i sensi. Al suo risveglio si accorse della presenza di una donna al suo fianco, il sergente SPADA e poco più avanti giaceva il corpo esamine dell’ispettore GIORDANI... X° PUNTATA SPARTO, radunate tutte le forze, si alzò e a fatica riuscì a sedersi su una poltrona; iniziò a dialogare con il sergente SPADA, chiedendo cosa fosse successo, chi l’avesse ridotta in quelle condizioni e soprattutto chi fosse l’assassino dell’ispettore GIORDANI. Improvvisamente, mentre le due parlavano, la porta si spalancò bruscamente e apparve il tenente TICINO con due agenti della scientifica. Arrabbiatissima e con tono quasi minaccioso, rivolgendosi a SPARTO, cominciò a chiederle che cosa avesse da nascondere esigendo una collaborazione con la polizia, perché in tutti gli avvenimenti accaduti fino a quel momento, la “giornalista” era sempre presente: la morte di ANTONIO, le notizie uscite sul giornale e infine la morte di GIORDANI. SPARTO, però, con il suo solito modo e con la sua furbizia, riuscì anche questa volta a sviare i discorsi, raccontando solo che si trovava lì perché l’ispettore GIORDANI doveva consegnarle una lettera... XI° PUNTATA All’alba SPARTO uscì dirigendosi verso il molo del porto e dopo aver camminato per un po’ vide subito ciò che cercava: una grossa barca, tra le altre posizionate una accanto all’altra…Tornando per un attimo sui suoi passi, si accorse che appoggiato al muro del bar c’era un uomo, CARRASCO, che la stava aspettando. Entrarono nel bar dirigendosi verso TONY, seduto in uno dei tavolini. Scambiate due parole con lui si alzarono e si salutarono…. Nel frattempo le due ballerine, LIZA e RUTH, apparvero sulla soglia del locale. CARRASCO, si precipitò da loro e le fece accomodare su di un divanetto presentandole alla sua “amica” SPARTO. Ordinarono una “moretta” alla cameriera e iniziarono la loro lunga chiacchierata, che in realtà era per scoprire dettagli circa quello che stava succedendo. Scoprirono, infatti, che esse erano in partenza per il Sud America e che i bagagli li avevano già caricati sulla nave la sera prima…. SPARTO, dopo aver ottenuto le informazioni e guardato l’ora, si scusò e le salutò: aveva un impegno. Tornò verso il porto guardandosi in giro per assicurarsi di non essere seguita, al terzo canale si fermò e tirò fuori la pistola. Si accostò alla barca e con la rapidità di un gatto, salì….tutto era deserto e silenzioso, fino a quando scesa negli alloggi all’improvviso una raffica di spari la raggiunse senza però colpirla. Ai suoi occhi apparve un uomo, mai visto, che si incamminò verso i moli ma SPARTO lo colpì con la canna della pistola….non era morto ma ferito…. Tornata sulla nave varcò una porta semichiusa puntando la pistola in avanti….si trovò dinnanzi il Signor BALDI in persona... XII° PUNTATA SPARTO, entrata nella stanza, si sedette a un tavolino, dove già vi era BALDI. La vice ispettrice iniziò a mettere sotto pressione il suo interlocutore, facendogli domande circa tutta la vicenda e circa la sua falsa apparenza di uomo buono e nobile. Le sue risposte, naturalmente, non furono quelle sperate da SPARTO, ma essa con la sua furbizia lo mise in crisi. Con la pistola in mano, disse al “benefattore” che non sarebbe salpata nessuna nave e nessuna merce sarebbe uscita dall’Italia… BALDI, a quel punto, si sentì in trappola, anche se continuava a fare finta di nulla. I due continuarono la loro strana conversazione… XIII° PUNTATA Seduti al tavolino, la donna continuava a esporre i fatti facendo domande incalzanti e Baldi infastidito e stanco di questa conversazione, voleva porre fine a tutto ed ebbe la bella idea di proporle di diventare la sua guardia del corpo, offrendole anche un ingente somma di denaro, senza però avere alcuna idea di chi avesse veramente di fronte. A questo punto la vice ispettrice rivelò la sua vera identità, essere alle dipendenze della Digos di Milano. Baldi, esterrefatto e stupito della notizia, iniziò ad avere però, più chiarezza riguardo a certe circostanze successe, ma nonostante ciò, comunque continuava a dimostrarsi duro e indisponente nei confronti della vice ispettrice... Senza voler obbedire ai suoi ordini...
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XIV° PUNTATA FABIO BALDI e la vice ispettrice ANNA SPARTO, sempre seduti a tavolino, continuavano a dialogare. BALDI, con modi poco consoni, continuava a fare domande, a chiedere spiegazioni e a ripetere a SPARTO che si era intrufolata in qualcosa di molto pericoloso. ANNA, non avendo nessun timore, continuava a parlare e a registrare il tutto nel micro-registratore, nascosto nelle sue sigarette. Disse anche, che BALDI non era il solo truffatore ma che vi era qualcun altro a proteggerlo. Questo qualcuno si trovava sicuramente sulla nave e lo stava aspettando …. Improvvisamente si presentò dinanzi a loro il tenente TICINO … lei era quel “qualcuno”. Molto sicura di se e rivolgendosi a SPARTO, le disse di stare ai suoi ordini e di posare la pistola. La vice ispettrice senza darle ascolto fece per alzarsi e continuare la sua missione, ma fu fermata da una manata e fatta cadere a terra. A quel punto BALDI, conferì l’incarico a TICINO di uscire e dare il segnale di salpare … Mentre all’interno stava succedendo tutto ciò, si vide una luce violenta illuminare la nave e una voce amplificata dall’altoparlante: “Siamo della polizia”… XV° PUNTATA La voce delle autorità continuava a ripetersi e all’interno della cabina tutto stava succedendo così velocemente che i due complici non si resero conto di quanto stava accadendo. SPARTO, in tutta quella confusione, non esitò un attimo a scappare e con un balzo da felino, raggiunse il ponte della nave, gridando di non sparare poiché era della polizia. Nel frattempo, gli uomini della “Piter” sbucarono ovunque e sulla nave si scatenò un inferno. Proiettili da tutte le parti ma ANNA molto esperta, riuscì a non farsi colpire e mentre correva per trovare un riparo, alzando gli occhi, si accorse che BALDI stava tentando la fuga. La calma, però, non esitò a tardare e quando gli uomini della polizia piombarono a bordo, i marinai ormai appurato la perdita della loro partita si arresero senza fare resistenza. Il sergente SPADA invece, si prese l’incarico personalmente di occuparsi del tenente TICINO, che tentava di scappare, ma fu arrestata proprio dalla sua ex-collega. All’appello mancava solo FABIO BALDI, che fu ritrovato in mare e anche’esso arrestato….Erano tutti presenti quando iniziarono uno dopo l’altro a congratularsi con la vice ispettrice ANNA SPARTO per il suo ottimo lavoro... Finalmente venne a galla la sua vera identità: “Sono un agente della DIGOS!”
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I CONSIGLI DEL PROFESSIONISTA Cari lettori, In questa pagina riservata e dedicata al professionista, avrete l’opportunità di formulare quesiti di vario genere e di raccontare episodi di vita quotidiana dai possibili risvolti “legali”. Sarò a vostra disposizione nell’ offrirvi ogni possibile soluzione a problematiche inerenti il diritto civile, penale e amministrativo, affrontando, caso per caso, l’analisi delle questioni e delle tematiche ad esse sottese. Potrete sollevare i Vostri dubbi e formulare i Vostri quesiti scrivendo alla mail: avvocato@cnrecuperocrediti.it oppure collegandovi al sito della rivista www.nuovaidea.eu. Resto in attesa di leggerVi presto, Elisa Parini Bartolucci avvocato@cnrecuperocrediti.it cell. 388 7206650
integrazione... Accordo per gli immigrati (seconda parte – la prima parte è stata pubblicata nel n°10) Riprendiamo ad affrontare la difficile questione del ricongiungimento famigliare dalla disamina specifica delle due fasi. La prima fase del ricongiungimento famigliare, in capo allo sportello unico per l’immigrazione, riguarda la verifica dei requisiti oggettivi ovvero del titolo di soggiorno: è necessario essere in possesso di uno dei seguenti titoli - permesso per lavoro subordinato o per lavoro autonomo, per asilo politico, per protezione sussidiaria, per motivi di studio o religiosi, per motivi familiari, per soggiornanti di lungo periodo, per attesa cittadinanza, occorre inoltre essere titolari di un reddito congruo per la cui dimostrazione occorrerà esibire copia della dichiarazione dei redditi, contratto di lavoro ovvero visura camerale, certificato di attribuzione di p.iva ecc a seconda della propria situazione lavorativa e di un alloggio che risponda ai requisiti d’idoneità abitativa e conformità ai criteri igienico-sanitari. La certificazione è rilasciata dai competenti uffici comunali.La seconda fase del ricongiungimento famigliare, in capo all’ambasciata o consolato, riguarda la verifica dei requisiti soggettivi ovvero dei legami di parentela e altri requisiti dei soggetti da ricongiungere e può essere presentata direttamente in patria dal familiare con il quale ci si vuole ricongiungere. Tale certificazione va tradotta, legalizzata e validata dall’autorità consolare italiana del paese di appartenenza e/o di provenienza dello straniero; Accertamenti sono disposti nel caso di dubbi rispetto al reale rapporto di parentela (esame del DNA a carico dell’interessato).Una volta inoltrata la domanda tramite procedura telematica, unica modalità consentita dal 10.4.2008, si verrà convocati per la presentazione della documentazione attestante il possesso dei requisiti. Da questomomento decorrono i termini di 180 giorni previsti dalla normativa per la definizione della pratica ed il rilascio del nulla osta. L’ufficio, acquisito dalla questura il parere sull’insussistenza di motivi ostativi all’ingresso del familiare per cui si chiede il ricongiungimento nel territorio nazionale e verificata l’esistenza dei requisiti, rilascia il nulla osta, oppure emette un provvedimento di diniego dello stesso. Contro il diniego del nulla-osta è possibile fare ricorso presso il Tribunale Ordinario del luogo di residenza. Una volta ottenuto il nulla osta,
sarà cura dello straniero informare il familiare che dovrà recarsi presso la rappresentanza consolare italiana del proprio paese di origine per l’accertamento dell’identità e dei legami familiari dello stesso. Se la verifica ha esito positivo, il Consolato o l’Ambasciata, rilasciano, entro 30 giorni dalla presentazione della richiesta, il visto per ricongiungimento nei confronti del familiare per cui è stato rilasciato il nulla osta. Così il famigliare potrà entrare in Italia regolarmente. Trascorsi tuttavia i 180 giorni senza che lo sportello unico abbia rilasciato il nulla osta, il famigliare potrà comunque rivolgersi al Consolato o Ambasciata d’Italia all’estero, esibendo la copia della ricevuta della domanda presentata dal proprio congiunto in Italia per ottenere un visto d’ingresso. Entro 8 giorni dall’ingresso il richiedente deve però poi comunicare allo Sportello Unico per l’immigrazione, presso la Prefettura competente, l’arrivo del familiare ed attendere la convocazione per ritirare la documentazione necessaria alla richiesta del permesso di soggiorno per motivi di famiglia, o del Pds Ce di lungo periodo, con cui si recherà presso un ufficio postale per trasmettere la documentazione, formalizzando la richiesta di permesso di soggiorno per motivi di famiglia o di lungo periodo. Se questa procedura non viene attivata, il famigliare è considerato irregolarmente presente sul territorio nazionale. In particolare, il permesso di soggiorno per motivi di famiglia viene rilasciato per una durata pari a quella del permesso del familiare che ha richiesto il ricongiungimento familiare e consente l’accesso ai servizi assistenziali, l’iscrizione a corsi di studio o di formazione professionale, consente di svolgere attività lavorativa subordinata o autonoma e qualora l’interessato lo richieda, può essere convertito in permesso per motivi di lavoro se sussistono i requisiti per il rilascio dello stesso. I figli minori di quattordici anni sono iscritti nel permesso del genitore. Al compimento dei quattordici anni viene rilasciato un permesso di soggiorno per motivi di famiglia. Al compimento della maggiore età, al figlio che ancora risulti a carico dei genitori, qualora ne sussistano i requisiti, può essere rilasciato un permesso di soggiorno per motivi di famiglia della durata del permesso del genitore di cui è a carico. Questo perché sussiste un obbligo di mantenimento del figlio fin quando il giovane non abbia raggiunto una propria indipendenza economica ed un’appropriata collocazione nel contesto sociale. Avvocato Elisa Parini Bartolucci
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FIORI DI E. BACH 8° puntata ( Fiori di Bach)
Come detto nell’articolo precedente, per ottenere un effetto efficiente, la scelta delle essenze da assumere devono essere studiate attentamente, analizzando i sintomi che si manifestano sulla persona. Generalmente, questa ricerca, si traccia dialogando col paziente, che tramite alcune sue frasi mette in luce le sue sofferenze. In base alle risposte ottenute, si possono individuare gli Elixir da prescrivere. Esempio: se una persona manifesta in modo ripetiti-
Genzianella
Ginestra
Ippocastano bianco
Ippocastano rosso
Larice
Melo selvatico
vo sentimenti d’ingiustizia verso il prossimo, dovuto ad una delusione, può darsi che questo suo disaggio gli fa risentire odio e vendetta. A questo punto possiamo prescrivere «l’Elixir dell’Agrifoglio». Altri casi di disagio, saranno trattati, dopo aver conosciuto tutte le essenze floreali del Dott. Bach con le qualità terapeutiche che le caratterizzano, in modo da poter dare spiegazioni più esaurienti e la somministrazione esatta. In questo capitolo tratteremo gli Elixir seguenti: Genzianella, Ginestra, Ippocastano bianco, Ippocastano rosso, Larice e Melo selvatico.
Genzianella: Per le persone scettiche, diffidenti e incredule su tutto. Il loro scetticismo sfiora i limiti. Spesso depressivi. Dubitano su tutto e hanno scarsa fiducia di se stessi, si scoraggiano facilmente, ricadendo ancor prima di rialzarsi. Dopo il trattamento si tenterà a tutti i costi di vincere su ogni stato di conflitto. Ci si riap Ginestra: Per le persone sfiduciate, che aspettano un sollievo sempre dall’esterno. Non si ha la forza per reagire. Bisogna farsi convincere dagli altri che possiamo farcela. Si è delusi all’insuccesso. Spesso si manifesta questo fenomeno sulle persone che hanno
avuto sofferenza nell’infanzia. Dopo il trattamento si accetta meglio la propria sorte, ci si accorge esiste anche la speranza e spesso bisogna assumere le proprie responsabilità anche quando si sta attraversando un momento difficile. Si può definire: L’Elixir del dovere.
Ippocastano bianco: Per le persone che hanno il cervello sempre in attività. Rimuginano senza interruzione. Hanno un dialogo interiore senza sosta. Spirito sempre occupato in modo ossessivo. Piccole preoccupazioni che di
ventano col tempo logoranti. Dopo il trattamento si avranno una calma mentale, spirito equilibrato e si riesce con facilità a trovare le soluzioni ai problemi. Si può definire: L’Elixir della riflessione.
Ippocastano rosso: Per le persone che hanno intensi legami affettivi, dedicandosi in modo a volte esagerato ad essi e sacrificando, invece, la propria persona. Si preoccupano troppo anche per un lieve ritardo, costruendo nella loro mente le più grandi catastrofi. Amano quasi in
un modo possessivo. Dopo il trattamento si ha la capacità d’inviare mentalmente pensieri positivi. Si riesce a gestire in modo del tutto normale le proprie emozioni. Psicologicamente si riesce a controllare gli eventi con lucidità. Si può definire: L’Elixir della lucidità.
Larice: Per le persone che hanno il complesso dell’inferiorità. Si hanno sempre tanta ammirazione sulle realizzazioni altrui e poca fiducia in se stessi. Credono di non avere le capacità per realizzare qualsiasi cosa, trovando in questo modo, il pretesto per non pro Melo selvatico: Per le persone che si sentono sempre sporche. Si da tanta importanza all’igiene personale e mentale in modo maniacale. Ci si disgusta facilmente. Hanno la fobia di eventuale contaminazione. Ci si sente sempre macchiati da ipotetiche colpe. Dopo il trat
proprierà della certezza e della fiducia, comunicando anche con più facilità e riuscendo ad avere più fiducia nel prossimo. Si può definire: L’Elixir della luce ritrovata
varci. S’inventano tante scuse per evitare lavori impegnativi. Ci si sente inutili. Dopo il trattamento si riuscirà ad impegnarsi in modo determinato sui lavori da fare. La visione delle cose cambia. Tutto quello che gli altri fanno con impegno e volontà, anch’esse riusciranno a farlo. Si può definire: L’Elixir della volontà. tamento si vedono le cose proporzionalmente accettabili, non ci si lascia perturbare dai dettagli. Si ha una visione più indulgente verso se stessi e verso gli altri. Si ritrova l’accettazione dell’imperfetto umano. Si può definire: L’Elixir dell’impeccabile.
Nei prossimi articoli tratteremo altri sei Elixir che ci aiuteranno a superare le nostre crisi interiori. Ritorneremo sui sette gruppi di patologia che creano i disturbi Un saluto a tutti i lettori Vittorio Di Donato
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IL POTERE DELLE MANI
Come i palmi e le strette di mano vengono usati a scopo di controllo Un tempo i palmi aperti venivano usati per indicare che non si possedevano armi Lorenzo era al suo primo giorno di lavoro in una società di pubbliche relazioni, e voleva fare buona impressione . Quando veniva presentato ai colleghi, dava entusiasta la mano e rivolgeva loro un ampio sorriso. Con il suo metro e novanta, il bell’aspetto e l’abito elegante, sembrava proprio un PR di successo. Stringeva con decisione la mano a tutti, proprio come suo padre gli aveva insegnato da ragazzo. La forza che metteva nel gesto era tale che a due colleghe con la fede ferì il dito e ad altre fece un gran male. Solo i colleghi potevano competere con quella stretta, logico del resto. Le donne soffrivano in silenzio e ben presto, a differenza degli uomini, cominciarono ad evitarlo per non subire conseguenze. Il punto era che metà dei dirigenti dell’ azienda era di sesso femminile !!! Le mani sono state lo strumento più importante nel corso dell’evoluzione umana; il cervello ha più correlazioni con le mani che con qualsiasi altra parte del corpo. Pochi, tuttavia, pre-
stano attenzione a come le muovono in presenza di altri o a come stringono la mano durante un incontro , anche se proprio in questa fase si determina la natura del rapporto che si instaurerà: di predominio, di sottomissione, di potere. Nel corso della storia i palmi aperti sono sempre stati associati a verità, onestà, lealtà o subordinazione. Ancora oggi si presta giuramento tenendo la mano aperta sul cuore o, come nelle aule dei tribunali, sollevata davanti a sé: la Bibbia viene tenuta con la mano sinistra e il palmo della destra è rivolto verso i membri della corte. Uno degli indizi più affidabili per valutare l’onestà e la schiettezza di una persona è osservarne i pal-
mi. Così come il cane espone la gola per dimostrare sottomissione o resa, l’uomo mostra i palmi per indicare che è disarmato e che
quindi non costituisce una minaccia. Il cane espone la gola in segno di sottomissione, l’uomo mostra i palmi. Come valutare la schiettezza Quando un individuo vuol essere franco e onesto, tiene spesso uno o entrambi i palmi rivolti verso l’interlocutore e esclama frasi quali: “Non sono stato io! “, “Scusami se ti ho spaventato” oppure “Ti sto dicendo la verità”. Quando qualcuno inizia ad aprirsi e a essere sincero, mostrerà i palmi, parzialmente o integralmente , a chi ha di fronte. Come gran parte dei segnali corporei, si tratta di un gesto inconscio, che vi dà la sensazione o il “sentore” che l’interlocutore dica il vero.I palmi aperti vengono usati intenzionalmente in tutto il mondo per trasmettere un’idea di onestà e di schiettezza. Quando un bambino mente o nasconde qualcosa, spesso nasconde i palmi dietro la schiena; analogamente, un uomo che non vuol rivelare alla moglie dove abbia trascorso la serata con gli amici, se li caccia in tasca o tiene le braccia incrociate mentre le dà spiegazioni. Proprio da un atteggiamento del genere lei può però dedurre che sta mentendo. Una donna che tenta di nascondere qualcosa evita, se possibile, di parlarne o chiacchiera di tutta una serie di questioni diverse, svolgendo nel contempo varie attività. Quando un uomo mente, i segnali del suo corpo sono spesso ovvi. Quando una donna mente, preferisce assumere un’aria indaffarata. Ai venditori viene insegnato a osservare i palmi dei clienti quando questi spiegano perché non hanno intenzione di comperare un prodotto: quando un soggetto fornisce ragioni valide, di solito li mostra. Se un soggetto espone sinceramente i suoi motivi, apre le mani, se invece non dice il vero darà le stesse risposte verbali nascondendo però le mani. Tenere le mani in tasca è la tattica preferita degli uomini che non desiderano partecipare a una conversazione . I palmi erano in origine le corde vocali del corpo perché “parlavano” più di qualsiasi altra parte; nasconderli significava voler tenere la bocca chiusa. Usare intenzionalmente i palmi per ingannare “Se dico una bugia e tengo i palmi in vista, ho più probabilità di essere creduto?” La risposta è sì, ma anche no. Se mentite mostrando i palmi , potreste ugualmente apparire falsi in mancanza di altri segnali indicativi di onestà e in presenza invece di segnali
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negativi contrastanti con i palmi aperti. Truffatori professionisti e bugiardi esperti conoscono l’arte di combinare segnali non verbali e parole menzognere. Quanto maggiore è l’efficacia con cui l’impostore usa il linguaggio corporeo dell’onestà quando mente, tanto più abile risulta. La legge di causa ed effetto.È possibile apparire più schietti e credibili se ci si esercita ad aprire i palmi quando si comunica con gli altri. A questo proposito è interessante notare che, quando il gesto diventa abituale, la tendenza a dire il falso diminuisce. In virtù della legge di causa ed effetto, gran parte delle persone hanno difficoltà a mentire quando tengono i palmi aperti. Se un individuo è schietto, mostra i palmi, ma il fatto di metterli in evidenza rende più difficile raccontare una bugia convincente . Questo perché gesti e sentimenti sono direttamente correlati. Se vi sentite sulla difensiva, incrociate in genere le braccia al petto; ma se lo fate, inizierete a sentirvici ancora di più. Se parlate tenendo in vista i palmi, inducete l’interlocutore a un atteggiamento di maggior sincerità; in altre parole, i palmi aperti contribuiscono a eliminare parte delle false informazioni che gli altri vi potrebbero riferire e li stimolano ad essere p i ù schietti. I palmi in tasca comunica che non v u o l e parlare Il potere del palmo .Uno dei segnali del corpo meno evidenti ma più efficaci è l’uso del palmo per impartire ordini o direttive, nonché nella stretta di mano. Utilizzato in determinati modi, il potere del palmo conferisce tacitamente a chi lo impiega una notevole autorità. I principali gesti di comando sono tre: il palmo verso l’alto, il palmo verso il basso e la mano chiusa col dito puntato . Le differenze fra tali posizioni possono essere illustrate dall’esempio seguente: immaginiamo di chiedere a qualcuno di raccogliere un oggetto e di portarlo altrove. Immaginiamo anche di usare sempre lo stesso tono di voce , le stesse parole, le stesse espressioni facciali, ma di modificare la posizione del palmo. Il palmo verso l’alto è un gesto
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non minaccioso, di sottomissione, che ricorda quello di un mendicante e che, dal punto di vista evolutivo, suggerisce che il soggetto non possieda armi. La persona a cui chiediamo di spostare l’oggetto non si sentirà costretta a farlo né intimorita dalla richiesta. Se desiderate che qualcuno prenda la parola, sollevate il palmo verso l’alto per “passargli il testimone”, per fargli capire che attendete si esprima e che siete disposti ad ascoltarlo. Il gesto del palmo verso l’alto si è modificato nel corso dei secoli, dando origine a diverse versioni quali un solo palmo sollevato e il palmo sul cuore. Il palmo verso l’alto = gesto non minaccioso Il palmo verso il basso = gesto autoritario Quando il palmo è girato verso il basso, trasmette subito un sensodi autorità . In tal caso l’interlocutore avrà l’impressione di ricevere l’ordine di spostare l’oggetto e potrebbe sviluppare senti menti di antagonismo nei vostri confronti, a seconda del rapporto che vi lega in ambito lavorativo Voltare il palmo dall’alto verso il basso influenza radicalmente la percezione che gli altri hanno di voi. Per esempio, se la persona in questione gode del vostro stesso status, potrebbe opporsi a una richiesta fatta col palmo verso il basso e dimostrarsi invece più accondiscendente se usate il gesto del palmo verso l’alto. Se è un vostro subordinato, riterrà invece il gesto accettabile perché possedete l’autorità per usarlo. Nel saluto nazista, simbolo di potere e di tirannia durante il Terzo Reich, il palmo è voltato direttamente verso il basso. Se Hitler avesse usato un saluto col palmo verso l’alto avrebbe scatenato ilarità e quasi nessuno lo avrebbe preso sul serio. Hitler usava uno dei gesti col palmo verso il basso più noti della storia Quando una coppia cammina mano nella mano, il partner dominante, in molti casi l’uomo, cammina un po’ più avanti e tiene la mano in posizione superiore, col palmo rivolto all’indietro, mentre la donna ha il palmo rivolto in avanti. Da questa semplice posizione un osservatore riesce a capire chi dei due porti i pantaloni. La mano chiusa col dito puntato è, in poche parole, un pugno in cui il dito esteso viene usato a mo’ di mazza, con la quale il soggetto picchia simbolicamente gli ascoltatori per indurli alla sottomissione. A livello inconscio, suscita sentimenti negativi perché è il precursore del “braccio sollevato oltre la spalla”, gesto che gran parte dei primati usano per aggredire. Il dito puntato = “Fallo e basta!” Il palmo chiuso col dito puntato è uno dei gesti più irritanti che si possano usare in un discorso, soprattutto se si scandiscono le parole. In alcuni Paesi quali la Malesia e le Filippine additare una persona è un insulto: il gesto viene usato solo con gli animali.. Nella prossima punta parleremo della stretta di mano
Prof. Salvatore M. Loprete
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21/01 - 19/02
22/12 - 20/01
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OROSCOPO DEL MESE
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Ariete
La vita familiare potrebbe essere un po’ nervosa, soprattutto nella prima parte di gennaio. Mercurio in Capricorno fino a metà mese potrebbe renderti impulsivo e spingerti a sopportare male obblighi e maleducazione. Non avrai peli sulla lingua, e se a volte questa è una dote, in queste giornate un po’ nervose potrebbe far precipitare situazioni pericolanti. Vita sociale e familiare saranno serene e appaganti da metà gennaio in poi. Potresti vedere quello che ti ha turbato sotto una luce diversa.
Toro
Inizi proprio bene il nuovo anno. Sei soddisfatto di alcuni traguardi raggiunti e ti lasci alle spalle qualche difficoltà. I primi undici giorni di gennaio saranno scorrevoli, densi di certezze e anche di divertimento. Potresti conoscere nuove persone, viaggiare, o concederti la sospirata vacanza, sempre se non devi lavorare. La seconda parte del mese invece potrebbe proporti qualche problema. Dovrai fare attenzione alle tensioni in famiglia o a un equivoco con un amico.
Gemelli
Cancro
Se in passato hai avuto problemi in casa, ti si prospetta un bel periodo di ripresa e accordo familiare. Sarai grintoso, pronto a chiarire quello che non funziona, ad impegnarti per migliorare ogni tipo di situazione. Dal giorno undici Mercurio sarà in ottimo aspetto verso il tuo segno dall’Acquario: la tua comunicativa sarà al top. Sarai lucido, abile, simpatico e accattivante. Farai amicizia più facilmente e potrai divertirti come preferisci. Qualche discussione, che forse ti porterai dietro dalla fine dell’anno precedente, offusca il principio del 2014. Sarai in tensione, molto probabilmente per motivi familiari o affettivi. L’insoddisfazione che avvertirai dovrebbe essere di stimolo per spingerti a migliorare quegli aspetti del tuo carattere e della tua vita che ti portano fatalmente verso i problemi. Ci saranno discussioni, e nervosismo, ma anche momenti piacevoli: sforzati di vedere il bicchiere mezzo pieno e regalati più spesso che puoi qualcosa di piacevole e gradito. Ti senti ruggente più che mai. Merito di Marte in favorevole aspetto dal segno della Bilancia, che ti aiuterà a farti largo nelle solite questioni di routine. Qualora ci fossero problemi o incomprensioni in atto, cerca di chiarire tutto entro il giorno undici. In seguito Mercurio passerà in aspetto teso dal segno dell’Acquario, e potrebbe complicare un po’ la comunicazione. Occhio agli imprevisti in casa e con gli amici e stai alla larga dagli invidiosi!
Leone
Ci sono ottime prospettive per te. In famiglia e con gli amici, potresti intrecciare rapporti scorrevoli, e sentirti soddisfatto di quello che hai costruito. Spesso i nativi del tuo segno sono timidi e non sono mai sicuri e soddisfatti di quello che fanno loro o gli altri. Ma questo mese potresti salutare quest’atteggiamento, perché i risultati ci saranno e saranno concreti e duraturi come piace a te. La prima parte di gennaio sarà eccellente, e la seconda scorrevole e tranquilla. Vergine
Bilancia
A gennaio potresti vivere momenti piacevoli e altri un po’ meno. Ci saranno parecchi alti e bassi nelle tue relazioni, soprattutto con i familiari e durante la prima parte del mese. Le discussioni potrebbero essere aizzate dai soliti motivi (soldi, invidie, gelosie) oppure essere causate da tensioni più profonde che richiederanno maggiore cautela e attenzione. Nella seconda parte del mese sarai più diplomatico, riuscirai a dialogare con maggiore serenità, e, soprattutto, ti consolerai con una vita sociale più dinamica.
Scorpione
A gennaio potrai partire con la quarta: progetti, iniziative familiari o che riguardano svago e viaggi, amicizie e divertimento. Tutto ti riuscirà bene, almeno fino al giorno undici, quando Mercurio passerà in quadratura nel segno dell’Acquario. Da questo momento in poi, potrebbero esserci incomprensioni e battibecchi con chi ti circonda. Ma si tratta di piccoli peccati veniali, perché il tuo quadro astrale è davvero favorevole. Dunque, non esasperare questi equivoci, e vai oltre.
Sagittario
Capricorno
Acquario
Pesci
Gennaio potrebbe essere un mese positivo, di grande energia e di novità importanti. Subito dopo le festività, potresti affrontare situazioni inedite, ma molto favorevoli. La vita sociale e quella familiare godranno dell’ottimo aspetto che Mercurio formerà da metà mese in poi. Se ci fossero equivoci in sospeso, questo sarà il periodo migliore per chiarire quello che non funziona. Nuovi amici in arrivo e divertimento formato maxi! Gennaio è il tuo mese, se non hai fatto il compleanno a fine dicembre. E, infatti, i riflettori saranno puntati su di te, nel bene ma anche nel male. Il cielo è intenso e contraddittorio, e dovrai fare i conti con situazioni speciali, molto belle, e altre irritanti. I rapporti d’amicizia o familiari logori potrebbero finire nell’occhio del ciclone. Dovrai fare attenzione a non prendere decisioni drastiche. Riflettici su nella prima parte di gennaio: avrai le idee più chiare. Ti aspetta un mese molto favorevole, denso di contatti, di novità, di grinta, di voglia di fare e di cambiare quello che non funziona. Potrai lasciarti alle spalle parecchie difficoltà familiari, ritrovare l’accordo con un amico perso di vista, viaggiare e divertirti. Dal giorno undici, subito dopo le festività, sentirai l’atmosfera cambiare progressivamente. Gennaio ti annuncia novità importanti, in ogni settore. Fatti trovare pronto! Durante le festività hai avuto modo di approfondire il dialogo con le persone che ti stanno a cuore? Probabilmente sì, perché inizi il nuovo anno con serenità e soddisfazione. Molte cose stanno cambiando nella tua vita, e sei felice dei miglioramenti costanti che noti e che noterai anche a gennaio, all’interno delle tue relazioni interpersonali e familiari. Dovrai fare attenzione solo a chi potrebbe approfittare della tua generosità...
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La ricetta del mese
Cannelloni di crepes con vellutata di porri Ingredienti : PASTELLA BASE PER CREPES SALATE Latte1/2 l Uova3 Farina 250 g Burro40 g Sale un pizzico PER LA FARCIA Petto di pollo 500 g Salsicce 2 scalogno1 Maggiorana q.b. Carote 2 Zucchina1 Costa di sedano1 Champignon100 g Olio extravergine d’oliva q.b. PER LA VELLUTATA Porri 2 Latte1/4 Panna1/4 Burro1 Sale q.b. Pepe q.b.
Preparazione
Le ricette di Natale di Cristina Lunardini, indiscussa chef romagnola, che in questa puntata de Le mani in pasta ci svela tutti i segreti per preparare i cannelloni di crepes alle verdure e pollo, accompagnate da una strepitosa vellutata di porri. Un piatto squisito da servire per la tavola delle feste! Passo 1 Per le crêpes Setacciare la farina in una ciotola, unire un pizzico di sale e, mescolando continuamente con una frusta, diluirla con il latte freddo facendo attenzione che non si formino grumi. Passo 2 Sbattere a parte le uova e incorporarle al composto di farina e latte insieme al burro fuso, mescolando bene fino ad avere una pastella liscia e fluida. Sigillare la ciotola con la pellicola trasparente e lasciate riposare per una mezz’ora. Passo 3 Mettere sul fuoco una piccola padella antiaderente (16 cm di diametro)appena unta di burro e, quando è calda, versare un mestolino di pastella, muovendo contemporaneamente la padella in modo da rivestirne il fondo con uno strato sottile.Quando la crêpe sarà dorata da una parte, girarla prendendola con due dita e finirla di cuocere. Passo 4 Procedere così fino ad esaurimento del composto impilando le crêpes via via che sono pronte. Passo 5 Per la farcia Tagliare a cubetti il petto di pollo, rosolarlo in una padella con lo scalogno tritato con l’olio la salsiccia e la maggiorana , poi passarlo al mixer. Passo 6 Pulire tutte le verdure e tagliarle a piccoli cubetti, saltarle in padella con un filo d’olio , salare e pepare. Unire le verdure alla farcia di carne, aggiustare di sale e pepe. Passo 7 Per la vellutata Pulite i porri, tagliateli a fettine, farli rosolare con la noce di burro, coprire con il latte e la panna, e cuocere per circa 20 minuti a fuoco basso. Salate, pepate poi frullate nel mixer. Passo 8 Per la composizione del piatto Prendere le crêpes, farcirle e chiuderle a cannellone, disporle in una pirofila imburrata, glassare con la vellutata di porri e far gratinare in forno a 180° fino a doratura completa.
TiramiSU al panettone Preparazione
Ingredienti : Panettone400 g Mascarpone500 g Rum1 Zucchero120 g Uova 6 Panna da montare100 g Caffè 3 Cacao amaro in polvere q.b. Cioccolato amaro 200 g
Una ricetta semplice ma molto, molto gustosa quella proposta dal nostro Mattia Poggi: si tratta del tiramisù rivisitato però in chiave natalizia. Ecco allora che il classico dolce al cucchiaio a base di savoiardi, caffè e crema al mascarpone diventa uno squisito tiramisù al panettone. Cosa c’è di più tipico? Con questo dolce di Natale di sicuro non sbaglierete, parola di Mattia. Passo 1 Rompete le uova e separate i tuorli dagli albumi. Raccogliete i primi in una ciotola, unite metà dello zucchero e montate con una frusta fino a ottenere un composto chiaro e cremoso. Passo 2 Lavorate il mascarpone con una frusta in un’altra ciotola per ridurlo in crema. Quindi, sempre lavorando incorporate i tuorli sbattuti. Montate a neve gli albumi, unite lo zucchero rimasto e lavorate ancora. Aggiungete il tutto al composto di mascarpone e lavorate per ottenere un composto omogeneo Passo 3 Tagliate a dadini il panettone, privato della crosta, raccogliete i dadini in una ciotola e bagnateli con il caffè e il rum (facendo attenzione a non inzupparli in modo eccessivo). Distribuite uno strato di panettone nei bicchierini individuali, facendo in modo di compattarlo. Coprite con uno strato di crema al mascarpone, livellatelo e spolverizzate con zucchero a velo. Passo 4 Ripetete la sequenza degli strati terminando con la crema e il cacao, decorate con il cioccolato amaro fatto a scagliette e mettete in frigorifero fino al momento di servire..
giochi
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SUDOKU
BRU mano; TT urna = Bruma notturna
CRUCIVERBA ORIZZONTALI 2.Famoso hotel 5.Gonfio, dolente 9.Si mescolano per una buona mescita 10.Urlare a Londra 13.Locomotiva inglese 15.Presto in centro 16.Anticipa un’eventualità 17.Quello d’Este nacque nel 1407 20.Sigla Canton Ticino 21.Parte terminale dell’apparato digerente 22.Ruggisce a Londra 25.Arbusto delle eritroxilacee 27.Antica scrittura del IV-IX secolo 29.Agisce sull’altrui volontà 32.Grosseto 33.Nipote di Abramo 34.Espressione algebrica 35.Il chicco che soffoco Anacreonte 37.Vendita pubblica 38.Fiume calabro 41.Istituto Tecnico Torinese 42. La fine delle orme 43.Costruiva selle da soma 46.Leo...senza testa 47.L’armatura della volta 48.Accoglie il palazzo Fulcis (sigla) 49.Numerati 50.Animale favoloso che ricorda il lupo 51.Si usa per formare aggettivi alterati 52.Primo periodo dell’era terziaria o cenozoica VERTICALI 1.Invento la reticella ad incandescenza 2.Riproduce l’Umano 3.Lo stato di Lomè 4.Grasso di maiale 5.Nella pera 6.Natale 7.Il sassofonista Claudio 8.Simbolo dell’iridio 11.Si può perdere 12.E’ folto in riva allo stagno 14.Unione Europea 18.Sigla di Napoli 19.Può esserlo il drink 20.La filosofia ufficiale della Chiesa cattolica 23.Trasparente come il vetro 24.Tela per vele o tela resistentissima 25.Un tipo di spettacolo comico 26.Saluto hawaiano 28.Il verso della rana 30.Sigla di Imperia 31.Così è detto l’Albero del Paradiso o del Cielo 36.L’ultimo nato di una covata 39. Attrezzo ginnico 40.E’ sempre fastidiosa 43.Proprietà personali 44.L’antico Teverone 45.La contengono certi cosmetici 47.Mezzo coccio 48.Un pezzo di banana 49.La Benemerita (sigla) 50.Simbolo del cerio
Indovinelli e enigmi
Soluzione cruciverba (N.10)
Che cos’e’ quella cosa che piu’ si tira piu’ si accorcia? La sigaretta.
L’indovinello di Einstein
Ci sono 5 case di 5 colori differenti e in ogni casa vive una persona di diversa nazionalitàì.Queste 5 persone bevono una certa bibita, fumano una certa marca di sigarette e hanno un tipo di animale Nessuno ha lo stesso animale, fuma le stesse sigarette o beve la stessa bibita. Sapendo che: L’inglese vive nella casa rossa. Lo svedese ha cani. Il danese beve tè. La casa verde è a immediatamente a sinistra della bianca. L’abitante della casa verde beve caffè.La persona che fuma Marlboro alleva uccelli. L’abitante della casa gialla fuma Dunhill.L’abitante della casa al centro beve latte. Il Norvegese vive nella prima casa.La persona che fuma Blend vive accanto a quella che ha gatti.La persona che ha cavalli vive accanto a quella che fuma Dunhill.La persona che fuma Camel beve birra. Il tedesco fuma Pall Mall. Il Norvegese vive accanto alla casa blu. La persona che fuma Blend ha un vicino che beve acqua. Sapreste dire con precisione chi ha i pesci.
Per risolvere l’enigma basta ordinare tutti gli oggetti e persone in una tabella: -Gialla norvegese acqua gatti Dunhill -Blu danese te cavalli Blend -Rossa inglese latte uccelli Marlboro -Verde tedesco caffè pesci Pall Mall -Bianca svedese birra cani Came
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NUOVA
DEA
Gennaio 2014