Rivista mensile Free Press - Anno 4 - Numero 02 - 1 Febbraio 2014
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EDITORIALE
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IRPEF: SI MANGIA IL 30% DI PENSIONI E BUSTE PAGA Addizionali regionali e comunali alleggeriscono tutta Italia Negli ultimi 5 anni gli italiani hanno visto alleggerirsi sempre più le proprie buste paga e le proprie pensioni a causa dell’aumento delle addizionali comunali e regionali Irpef. Tra il 2010 e quest’anno, queste addizionali hanno subito una vera e propria impennata: l’aumento medio è stato di oltre il 30%. L’incremento del prelievo registrato in questi ultimi anni è dipeso, in larga misura, dalle disposizioni introdotte con il decreto “Salva Italia” del governo Monti che ha elevato le aliquote per tutte le Regioni a partire dal periodo d’imposta 2011. Pertanto, dall’anno d’imposta 2012, l’addizionale Irpef regionale è aumentata dello 0,33%. Senza contare che l’ultima “Legge di Stabilità” ha anche ridotto le detrazioni possibili. Fatte salve le eccezioni per motivi di bilancio, a livello regionale le aliquote si basano quasi ovunque sul reddito. Per quanto concerne le addizionali comunali IRPEF, le scelte dei Comuni sono state tendenzialmente al rialzo. Sono 11 i Comuni capoluogo di Regione che hanno aumentato le aliquote. Salvo rare eccezioni negli ultimi anni, le addizionali comunali e regionali Irpef hanno subito dei significativi ritocchi all’insù, sia per
plicato l’aliquota Irpef al 2,03%. Un livello di prelievo obbligato in virtù del fatto che la normativa dispone che le Regioni che presentano un disavanzo sanitario e non hanno rispettato i piani di rientro sono costrette a subire un incremento dell’aliquota di ulteriori 0,3 punti percentuali. In Abruzzo, Lazio e Sicilia, l’aliquota dell’addizionale regionale Irpef è all’1,73%. Le Regioni in cui l’aliquota si attesta al livello base (1,23%), sono la Basilicata, il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, la Valle d’Aosta, il Veneto e le due provincie autonome di Trento e Bolzano. In tutte le altre Regioni, il prelievo varia secondo i livelli di reddito. Per quanto concerne le addizionali comunali IRPEF, le scelte dei Comuni sono state tendenzialmente al rialzo con l’unica eccezione di Firenze che ha diminuito il prelievo. L’IMPATTO SU UN PENSIONATO Un pensionato con un assegno di 1.000 euro al mese, tra il 2010 e il 2014 ha subito un aggravio medio di 85 euro (+34%). A livello territoriale l’aumento massimo si è registrato a Catanzaro: + 149 euro, pari ad una variazione del +49%. L’IMPATTO SU UN OPERAIO Un operaio con uno stipendio mensile netto pari a poco più di 1.280 euro, ha visto aumentare in questi ultimi 5 anni il carico fiscale di 121 euro (+36%). A Venezia l’incremento è stato pesantissimo: +237 euro, pari al +126%.
compensare i tagli dei trasferimenti statali, sia per fronteggiare gli effetti della crisi che hanno messo a dura prova i bilanci delle Regioni e degli Enti locali. Risultato? Gli italiani si sono ritrovati con i portafogli più leggeri. Vediamo l’impatto degli aumenti Irpef su base territoriale e, mediamente, su quattro categorie come pensionati, operai, impiegati e quadri. LE ADDIZIONALI La situazione a livello territoriale varia da Regione a Regione. Nel 2013, ad esempio, la Calabria, la Campania e il Molise hanno ap-
L’IMPATTO SU UN IMPIEGATO Un impiegato con uno stipendio di quasi 2.000 euro al mese ha versato 189 euro in più, pari ad un aumento del 30%. A Napoli e Catanzaro si sono registrati gli incrementi più significativi: + 335 euro (pari al +49%). L’IMPATTO SU UN QUADRO Un quadro con uno stipendio mensile di 3.000 euro al mese, ha subito, invece, un aggravio di 324 euro (+31%). A livello territoriale nei Comuni di Napoli e di Catanzaro si sono verificati gli incrementi più significativi: + 549 euro (+49%).
Direttore Responsabile Nicola Cinolo
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NAZIONALE
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AULA DESERTA PER PROTESTA CONTRO L’ITALICUM M5S ha disertato l’Aula per protesta contro la presentazione dell’Italicum. La Presidente Boldrini ha definito gravissimi gli episodi successi il 29 Gennaio e ha chiesto sanzioni immediate Erano presenti solo tre deputati del Movimento 5 Stelle in aula. Seduti nei loro banchi, ascoltavano il discorso della Presidente Laura Boldrini che definì “gravissimo ed estraneo ad ogni cultura istituzionale e prassi democratica” quanto avvenuto il 29 Gennaio a Montecitorio. I deputati Loredana Lupo e Fabio Toninelli si erano messi un bavaglio alla bocca. Hanno disertato l’Aula, dopo la bagarre per l’approvazione del decreto Imu-Bankitalia, per protesta contro la presentazione della legge elettorale, all’ordine del giorno nella seduta. “Il nostro gruppo non ha partecipato alla seduta sulla legge elettorale che, è stata trasferita dal Senato alla Camera grazie al M5S. Le violazioni procedurali sono state troppo violente” aveva detto Tonielli prima di abbandonare l’Aula con gli altri due Grillini. E riferito alla presidente Boldrini, disse: “Questo è il luogo del pluralismo e lei l’ha ghigliottinato”. Tra le urla dei Grillini in Commissione Affari Costituzionali, Pd e Forza Italia approvarono il testo dell’Italicum senza emendamenti in modo da farlo approdare in aula. I deputati 5 Stelle in segno di protesta occuparono quindi l’aula della Commissione bloccando l’uscita. La Presidente Boldrini, in apertura della seduta, esaudì dicendo: “Abbiamo assistito a comportamenti estranei alla cultura istituzionale e a ogni prassi democratica”. E rivolgendosi ai deputati, lanciò un appello per “comportamenti consoni a un’Aula parlamentare e a non osta-
colare i lavori attraverso azioni al di fuori delle regole”. La presidente della Camera convocò un ufficio di presidenza su quanto accaduto Aula ma il M5S lo abbandonò per protesta. “Dopo aver atteso mezz’ora ci siamo allontanati dall’ufficio di presidenza perché la Boldrini era riunita con la maggioranza per decidere il da farsi. Decidono sempre fuori dalle sedi competenti e noi non ci stiamo” disse il deputato Luigi De Maio. Le porte di accesso agli uffici della presidente della Camera Laura Boldrini a Montecitorio erano sbarrate già dal giorno prima. L’ufficio di presidenza ha chiesto per l’accaduto sanzioni rapide e immediate. Da tutti i membri giunse la richiesta unanime che l’istruttoria dei questori si terminasse in tempi rapidi e che le sanzioni fossero “efficaci e immediate”. Durante la riunione la Presidente Boldrini definì gravissime le ingiurie sessiste da parte di un deputato M5s nei confronti di alcune deputate
Pd. Sette deputate Pd hanno, infatti, denunciato il parlamentare De Rosa per insulti. Dopo quell’episodio Luigi Di Maio, deputato 5 stelle e vicepresidente della Camera scrisse: “Avevo messo in guardia la presidente Boldrini: se si sopprimono i diritti dell’opposizione, il conflitto si sposta oltre le regole e forse oltre il parlamento. Sono molto preoccupato, la ‘tagliola’ è stata una scelta irresponsabile in un momento di tensione sociale molto alta del nostro Paese. Se non ci fosse il Movimento 5 stelle ci sarebbe stata un’escalation come quella dopo la rielezione di Napolitano. Il risultato è che nessuna commissione alla camera riesce a riunirsi”. Dello stesso tono sono state le dichiarazioni di un altro grillino, Giuseppe Brescia, che parlò di “atto d’inaudita violenza” da parte di Boldrini: “E’ stata varcata una soglia. Nel momento in cui si vanno a rompere gli equilibri, già labili, tra opposizione e maggioranza, l’opposizione deve andare oltre il regolamento. È ovvio che se noi subiamo attacchi così gravi, i cittadini che sono fuori non manterranno la calma”. La commissione Giustizia non fu la sola nel mirino dei “cittadini” e l’occupazione sembrava assumere i contorni di un modus operandi degli uomini di Grillo. Diceva il deputato 5 stelle Giorgio Sorial su Facebook: “Siamo in Commissione Affari Istituzionali per bloccare la seduta sull’Italicum o Silvium o porcellum. Noi non li molliamo!”. Sempre sul social network, Riccardo Nuti (M5s) denunciò: “Hanno chiuso le porte della commissione. Non era mai accaduto. Intanto la stampa è arrivata anche a difendere lo schiaffeggiatore Dambruoso senza dire che è stato stracciato il regolamento della Camera. Uno dei nostri è stato chiuso dentro la commissione Giustizia”. Anche Silvia Giordano aggiunse: “Da prima che iniziasse la nostra protesta, da quando si era capito che la Presidente Boldrini mettesse la tagliola, sembrava uno stato di polizia, ormai appena ci muoviamo siamo seguiti dai commessi, non vogliono farci entrare in commissione, non ci volevano neanche far uscire... come se fossimo stati noi a volere la morte della democrazia, come se avessimo picchiato noi qualcuno, come se fossimo noi i criminali. La colpa non è loro. Seguono ordini. Il problema è chi da questi ordini. Per fortuna ci sono video, foto... informatevi perché i Tg non vi diranno mai come sono state davvero le cose”. Ci fu una rissa in sala stampa alla Camera, ma non fu l’ultimo capitolo di quella travagliata giornata, tra i deputati Grillini e il capogruppo Pd, Roberto Speranza, che non riuscì a parlare alle telecamere. Il deputato Pd stava per rilasciare una dichiarazione in sala Frascarelli quando un drappello di deputati M5s gli urlò contro “fascista, sei un fascista”. A quel punto nacque una discussione piuttosto animata e Speranza rinunciò a parlare. Redazionale Patrizia Formaro
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CRONACA MARCHIGIANA
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SANITÀ REGIONE MARCHE, NOMINATI I NUOVI DIRETTORI AREA VASTA La Giunta regionale ha nominato i direttori delle cinque Aree vaste che hanno sostituito le 13 Zone territoriali, a seguito della riorganizzazione del Servizio sanitario regionale. L’esecutivo ha recepito integralmente le indicazioni tecniche del direttore generale dell’Asur, Piero Ciccarelli, valutando lo scenario difficilissimo che attende la sanità regionale in relazione alla programmazione delle risorse nazionali, che richiamano la massima competenza e motivazione per raggiungere obiettivi di integrazione di efficienza. “Le scelte - ha evidenziato il direttore Genga sono state fatte sulla base della necessità di garantire la continuità dell’azione positiva già intrapresa e di avere, quindi, come punto di riferimento, professionisti che hanno contribuito ai risultati raggiunti e hanno maturato una positiva esperienza nei territori delle Aree vaste per le quali sono stati proposti”. La Giunta regionale si è sottratta da qualsiasi altra valutazione di ordine politico o territoriale, in quanto
le Aree vaste rappresentano una struttura funzionale e un’articolazione dell’Azienda unica regionale. “Le indicazioni del direttore Genga - ha sottolineato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca - consolidano la filosofia e i criteri che stanno guidando la riforma del sistema sanitario delle Marche. Proseguiamo questo percorso orientato alla qualificazione e all’appropriatezza dei servizi sanitari, trovando un riferimento forte ed esperto nella figura del nuovo direttore Asur, Gianni Genga, con i collaboratori che lui ha scelto per consolidare efficienza e qualità della sanità marchigiana.” Di seguito i nominati dalla Giunta regionale, su indicazione del direttore generale dell’Asur, Piero Ciccarelli: Maria Capalbo dirige l’Area vasta 1 (Pesaro); Giovanni Stroppa l’Area vasta 2 (Ancona); Pierluigi Gigliucci l’Area vasta 3 (Macerata); Alberto Carelli l’Area vasta 4 (Fermo); Massimo Del Moro l’Area vasta 5 (Ascoli). Roberto Cavizzoli
LORETO
LADRO DI LUSSO SI CONFESSA SUL SUO VERO LAVORO Un sacerdote ha pubblicato su Facebook la confessione di un ladro seriale che è andato in chiesa. “Ho avuto più di un’ora di colloquio con un ladro professionista che ha raggiunto la città mariana perché da due anni, pur scegliendo ancora il male che realmente non vuole, come lui stesso ha detto, aveva bisogno di qualcuno che lo ascoltasse, che gli dedicasse tempo, che avesse una parola di conforto per lui e soprattutto che si sentisse dire che Dio lo ama ugualmente nella sua miseria umana.” Sono parole commoventi quelle spese da uno dei parroci di Loreto che, pur volendo mantenere l’anonimato, ha voluto divulgare l’episodio quale esempio di penti-
mento. “Grazie, mi ha detto, perché tu mi hai dedicato tempo, ti sei fidato di me e mi stai amando - ha raccontato il sacerdote - Sono stanco di questa vita, di rubare auto del valore minimo di 50mila euro. Ho una valanga di soldi, vivo in un hotel a cinque stelle nella capitale. Sei sicuro che il Signore mi ama? Davvero tu mi ami? E’ autentico l’amore che mi stai dando: mi hai messo a mio agio, sei trasparente. Grazie perché accusando il mio sbaglio non condanni me come uomo e mi fai sentire amato lo stesso”. Roberto Cavizzoli
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CRONACA MARCHIGIANA
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JESI
SESSO SULLA PANCHINA DI CAMPO BOARIO DURANTE UNA PARTITA DI CALCIO Uno spettacolo piuttosto imbarazzante quello che si sono trovati davanti i parenti arrivati al Campo Boario di Jesi per assistere ad una partita di calcio dei loro ragazzi (tra cui anche dei minorenni): Una coppia di extracomunitari, nigeriano l’uomo e polacca la donna, sono stati colti da una passione sfrenata e hanno assunto atteggia-
menti inequivocabili su una panchina ai lati del campo, stavano appunto consumando un rapporto sessuale. I genitori e nonni hanno immediatamente chiamato il 112: i carabinieri. Giunti sul posto, i carabinieri hanno trovato i due ancora in atteggiamento inequivocabile, visibilmente ubriachi: sono stati denunciati per atti osceni in luogo pubblico, e stante il loro evidente stato di ubriachezza hanno chiamato il 118. Addirittura la donna è stata trasportata dai sanitari del 118 al pronto soccorso. Roberto Cavizzoli
RISSA PER UNO SPUNTINO NOTTURNO: 2 FERITI
Rissa nella notte tra sabato 18 e domenica 19 a Jesi, in via don Minzoni, davanti alla vetrina de “Il Pasticcere”, meta notturna
di tanti giovani e giovanissimi che si accalcano per prendere il rituale spuntino notturno. Alcuni giovani si trovavano in fila di fronte alla vetrina della pasticceria e quanto pare nel gruppo di ragazzi in fila sarebbe scoppiato un diverbio tra alcuni giovani rumeni e altri italiani: non si sa bene quale sia stato l’oggetto del contendere forse proprio il rispetto dei turni fatto sta che un giovane dell’est avrebbe prima sferrato un violento pugno in piena faccia ad un trentenne di Rosora, e poi avrebbe colpito con uno schiaffo una giovane che ha estratto il cellulare per chiamare la polizia. Gli agenti, chiamati da altri ragazzi presenti, sono immediatamente giunti sul posto, e anche se il gruppo di rumeni si era già allontanato l’identificazione dell’aggressore potrebbe essere già cosa fatta. Il ragazzo di Rosora ha riportato una frattura alla mascella sinistra e la rottura dell’osso dello zigomo, e ne avrà per 20 giorni, mentre la ragazza ha riportato una ferita lacero contusa al labbro. Roberto Cavizzoli .
TENTANO DI CLONARE CARTE IN UN BENZINAIO Sul pos bancomat di un distributore di benzina, avevano posto uno skimmer, strumento capace di leggere e memorizzare i dati di bancomat e carte di credito. In questo modo, uomo 36enne e una donna 25enne di origini rumene, avrebbero raccolto i dati segreti di chi avrebbe usato una carta per fare rifornimento alla propria auto. I due erano stati visti aggirarsi con fare sospetto e armeggiare con il selfservice di un distributore Esso di Campedello di Jesi. E così
i carabinieri, che nel frattempo stavano pattugliando la zona, hanno atteso che tornassero per ritirare lo skimmer e li hanno bloccati. Lunedì 20 Gennaio si sono presentati di fronte al giudice monocratico Paola Mureddu. Difesi dall’avvocato Marco Manfredi, i due imputati hanno patteggiato un anno e otto mesi a cui si aggiunge una multa di 500 euro, dopo di che sono tornati in libertà. Roberto Cavizzoli
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LA STAZIONE DELLO SPACCIO La stazione ferroviaria di Fano si conferma luogo di riferimento per giovani e meno giovani alla ricerca di sostanze stupefacenti. Nonostante il numero incredibile di arresti e recuperi effettuati dai Carabinieri di Fano negli ultimi tempi, la stazione rimane punto strategico ove effettuare brevi incontri senza destare sospetto. Anche questa volta, individuato un potenziale cliente in attesa, i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Fano si sono appostati in paziente attesa. Dopo poco giungeva un uomo che agganciava l’estemporaneo interlocutore e lo portava con sé in un miniappartamento alla Sassonia, quartiere posto alle spalle della stazione. Le modalità dell’incontro destavano pesanti sospetti e determinavano i militari
ad operare un immediato intervento. Abbattuta la porta d’ingresso, spacciatore e cliente venivano sorpresi nel momento della compravendita. 46enne originario di Torre del Greco, disoccupato già noto alla giustizia, è stato sottoposto a perquisizione: all’interno dell’appartamento sarebbe stata rinvenuta un etto e mezzo di marijuana. Le modalità dello spaccio, fanno sapere i carabinieri, avvenivano sempre nello stesso modo: previo contatto telefonico il campano incontrava il cliente alla stazione ferroviaria e lo conduceva al suo appartamento. L’uomo è stato tratto in arresto e condotto in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria Roberto Cavizzoli
RUBANO SOLDI AL BANCOMAT CON LA TECNICA DELLA PINZA BLOCCA-EROGATORE FERMATI TRE RUMENI La Stazione Carabinieri di Pergola unitamente a Personale della all’interno del vano erogatore terminata la prima operazione, Compagnia Carabinieri di Fano ha eseguito nella nottata del viene reinserita la stessa carta per effettuare un nuovo prelievo 19 tre ordinanze di custodia cautelare. Beznila Dorin Cosmin, nella cifra massima disponibile (1000 euro – 20 euro) per la carnato Romania 01.10.1986, celibe, pregiudicato, associato ta prepagata prima della conferma del prelievo da parte dell’upresso il carcere Marassi di Genova Palade Silviu Florin, nato tente, l’apparecchio predispone il danaro richiesto nel vano Romania 02.02.1985, celibe, operaio, incensurato, associato erogatore si estrae la pinza con il danaro richiesto si annulla l’opresso il carcere Sollicciano di Firenze. Ciocan Mihaela Rodica, perazione, l’apparecchio espelle la carta e non contabilizza tale nata Romania 28.03.1988, coniugata, nullafacente, pregiudi- prelievo. Questo consente di avere una disponibilità potenziale cata, condotta presso il proprio domicilio in regime degli arresti per effettuare altri prelievi fraudolenti, a scalare. Per compiere le domiciliari. Le misure restrittive sono state disposte dal Gip Dott. operazioni sopra descritte, l’organizzazione si avvale di: persone ssa Mussoni su richiesta del dott. Narbone, Sostituto Procura- che attivano le carte in questione ma che non compiono matore della Repubblica presso il Tribunale di Pesaro. I tre sono terialmente il furto due esecutori materiali, di cui una funge da responsabili di ben 14 furti commessi ai danni di sportelli ban- vedetta mentre l’altra compie le operazioni descritte autovetture comat di diversi istituti di credito del Monte dei Paschi di Siena prese in locazione, utilizzate per gli spostamenti sul territorio, situati nelle province di Pesaro e Urbino, Ancona e Macerata. La utili ad eludere le indagini neonato in braccio alla persona che tecnica è quella del “cash trapping” nuova frontiera dei furti al funge da vedetta per non destare sospetti. La segnalazione arbancomat: sfrutta una tecnica elementare ma subdola in quanto riva dal direttore della filiale del Monte dei Pasci di Pergola il mediante una semplice pinza si riesce a bloccare ed asportare quale denuncia presso la locale Stazione il furto perpetrato in quantitativi considerevoli di denaro. L’organizzazione si avvale di danno. Dai primi accertamenti svolti è emerso che in provincia schede prepagate denominate Spider rilasciate dall’istituto ban- di Pesaro, Ancona e Macerata sono stati portati a compimento cario Monte dei Paschi di Siena, solitamente attivate nei giorni numerosi furti in danno di sportelli bancomat con la stessa tecniprecedenti alla commissione dei delitti per poi denunciarne lo ca utilizzata per i fatti accaduti in Pergola. I Carabinieri, per i vari smarrimento il giorno successivo. Tali carte consentono un pre- episodi, hanno acquisito gli atti e le video registrazioni effettuate lievo massimo pari a 1.000 euro. I dalla telecamera posta nello delitti vengono commessi durante i sportello bancomat oggetto di fine settimana in quanto gli istituti di furto. Incrociando le foto dei credito non sono in grado di contasoggetti sottoposti a controllo bilizzare l’ammanco di danaro. Nel a Pergola a bordo della BMW dettaglio, per operare l’illecita sotX5 con le immagini estrapolatrazione: viene inserita la carta “Spite dai sistemi a circuito chiuso der” per effettuare un prelievo di 20 delle banche è emerso che vi euro all’atto dell’erogazione della era la perfetta coincidenza dei banconota viene inserita una pinza Beznila Dorin Cosmin volti, degli indumenti indossati Palade Silviu Florin Ciocan Mihaela Rodica
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FANO nonché una sconvolgente particolarità. Il gruppo, per passare inosservato, si avvaleva di una persona con funzione di “palo” di sesso femminile con un neonato in braccio. Tutti elementi che avrebbero ridotto al minimo i sospetti e la possibilità di subire controlli. Dai sospetti si è passati all’acquisizione dei tabulati che
hanno confermato puntualmente l’ipotesi investigativa. I tabulati hanno altresì confermato la piena responsabilità del titolare delle carte Spider il quale, sebbene non partecipasse direttamente ai raid, era in contatto con il gruppo e ne condivideva pienamente le finalità illecite. Roberto Cavizzoli
OSIMO
BLITZ IN UN MAGAZZINO COMMERCIALE GESTITO DA CINESI: SCOPERTI CLANDESTINI Il Personale della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Osimo, diretto dal V. Questore Mariella Pangrazi, in collaborazione con la Polizia Municipale di Osimo, hanno effettuato controlli presso un grande magazzino commerciale di Osimo gestito da cittadini cinesi allo scopo di prevenire e
contrastare l’immigrazione clandestina, verificare la sicurezza dei luoghi di lavoro e strutturali, nonché eventuali violazioni ammi-
nistrative. Durante il controllo venivano identificati 15 cittadini cinesi in regola, in possesso di permesso di soggiorno in Italia, due dei quali venivano denunciati in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per aver violato le norme che regolano la permanenza sul territorio italiano. Inoltre si accertava che gli stessi domiciliavano in una foresteria adiacente al negozio che veniva trovata in precarie condizioni igieniche, strutturali e priva di riscaldamento; per tali motivi veniva richiesto il sopralluogo da parte dell’A.S.U.R. e del preposto Ufficio Tecnico Comunale per verificarne l’abitabilità e procedere all’ordine di ripristino dei luoghi e degli impianti. Durante le operazioni nello stesso stabile erano in corso dei lavori di ristrutturazione che risultavano essere eseguiti senza autorizzazione e pertanto veniva denunciato in stato di libertà l’amministratore delegato della ditta proprietaria dell’immobile per il reato di abuso edilizio, nonché per il reato di gestione di deposito di rifiuti non autorizzato in quanto si rinveniva sul luogo anche una notevole quantità di rifiuti speciali. Ulteriori verifiche sono state effettuate da parte dell’Ufficio Tecnico Ambientale del Comune di Osimo in merito alla copertura dello stabile al fine di verificare se la stessa sia realizzata con Eternit già trattato con materiali a norma di Legge. I predetti controlli in collaborazione con la Polizia Municipale di Osimo sono stati ripetuti per prevenire e reprimere il fenomeno dell’immigrazione clandestina e del suo sfruttamento. Roberto Cavizzoli
UN RAPINATORE PERDE PORTAFOGLI DURANTE IL COLPO E VIENE ARRESTATO DAI CARABINIERI DOPO ESSERE TORNATO INDIETRO A RECUPERARLO Un rapinatore perde il portafogli durante il colpo e viene arrestato dai carabinieri dopo essere tornato indietro a recuperarlo. E’ accaduto a Osimo (Ancona), dove i militari hanno bloccato un marocchino che aveva appena rubato 200 telefonini a casa di un commerciante on-line di cellulari. Una volta acciuffato il bandito maldestro, i militari hanno poi arrestato a seguito anche suoi complici. Nella notte del 19, i malviventi avevano aggredito nel suo garage un autotrasportatore osimano di 45 anni, che ripara e vende on-line cellulari usati. In precedenza lo avevano contattato via internet, fingendo di voler acquistare alcuni telefonini. Approfittando di un momento di distrazione dell’uomo, lo hanno assalito alle spalle, picchiato, legato e imbavagliato, portandogli via alcune buste con 289 cellulari riparati, per un valore di circa 6 mila euro. Nel corso della colluttazione però, uno dei rapinatori, Mohammed Abouali, 25 anni, venditore ambulante e pregiudicato, ha perso il portafoglio con i documenti di identità. Era già in fuga verso il Lazio con i tre complici a bordo di una Bmw, quando si è accorto dell’accaduto ed ha deciso di tornare
indietro. Nel frattempo l’autotrasportatore era riuscito a liberarsi e a dare l’allarme al 112, e quando Abouali è entrato nel garage ha trovato i militari ad attenderlo. Vista la scena, i complici si sono dileguati con l’auto, bloccata però dalla polizia stradale di Avezzano. Anche i complici sono così finiti in carcere, a Roma. La refurtiva è stata recuperata. Roberto Cavizzoli
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NOVITÀ PENSIONI 2014: ETA’, DONNE, CALCOLO E INDICIZZAZIONE ISTAT Torna l’indicizzazione Istat per le pensioni e il contributo di solidarietà, ma si allunga l’età pensionabile per le donne. Non c’è pace per le pensioni. Non passa anno che non avvengano modifiche; dopo la storica riforma Fornero, anche il finale del 2013 ha riservato delle importanti novità per i pensionati italiani. Il 29 dicembre del 1973, il governo di Mariano Rumor diede avvio alla stagione delle baby pensioni destinate ai dipendenti pubblici. I vincoli per andare in pensione erano sicuramente meno stringenti degli attuali: 14 anni, 6 mesi e 1 giorno per le donne sposate e con figli; 20 anni per gli altri statali e 25 anni per i dipendenti degli enti locali. E se a questi flebili contributi si aggiunge il fatto che allora si iniziava a lavorare a 15 anni, ecco che in molti andarono in pensione tra i 30 ed i 40 anni. In sostanza a metà della loro vita biologica. Un privilegio e un costo che hanno pesantemente inciso sui bilanci statali. Le stime parlano di 7,5 miliardi di euro all’anno per soddisfare questo ‘capriccio’ legislativo figlio di un decreto del presidente della Repubblica, all’epoca Giovanni Leone. Oltre 100mila persone che, essendo andate in pensione prima di 40 anni, si trovano nel corso della loro vita ad incassare il triplo di quanto hanno versato. Il tutto a vantaggio di uno squilibrio previdenziale incredibile ed il tutto a danno delle generazioni future. Oggi, invece le cose per i pensionati, che sono state introdotte con la Legge di Stabilità, sono ben differenti. Sono state ripristinate le indicizzazioni, ma il meccanismo è stato rivoluzionato (in peggio). Gli attuali pensionati devono fare i conti con un’indicizzazione tagliata e, eventualmente, con il contributo di solidarietà, mentre i futuri pensionati, specialmente le donne, vedono allontanarsi il requisito per ottenere la rendita di vecchiaia. Dopo il blocco di due anni alle indicizzazioni, voluto dalla riforma Monti-Fornero di fine 2011, torna l’adeguamento al costo della vita per le pensioni con un importo mensile lordo superiore a 1.486 euro (pari a 3 volte il minimo). Il ritorno, però, è limitato poiché si applica solamente fino alla soglia delle 6 volte il minimo, ossia 2.973 euro lordi al mese. Gli aumenti dovuti all’indicizzazione, poi, saranno resi magri da un tasso d’inflazione basso. Se il ritorno alle indicizzazioni è un aspetto positivo, resta la negatività della strutturazione di tale meccanismo. Indicizzazione pari al 100% per le pensioni fino a 3 volte il minimo; si passa al 95% per i cedolini tra 3 e 4 volte il minimo, al 75% per gli assegni pensionistici tra 4 e 5 volte il minimo ed al 50% per chi supera le 6 volte il minimo. Nella tabella sottostante riepiloghiamo il tutto:
C’è da sottolineare che, come già visto parlando dell’addizionale Irpef del Comune di Milano, anche per l’indicizzazione pensionistica non c’è il meccanismo della franchigia. Che cosa intendiamo? L’aumento percentuale, stabilito da un apposito decreto a firma Saccomanni sulla base dell’andamento dei prezzi dei primi nove mesi del 2013, non è progressivo. Il calcolo, quindi, è molto semplice. Chi si trova ad avere una pensione lorda mensile di, esempio, 1.900 euro non avrà, come aumento dovuto all’indicizzazione, l’1,20% fino a 1.487 più l’1,14%
sui 413 euro rimanenti (ottenuti come 1.900 – 1.487), ma un più netto + 1,14% sui 1.900 euro. La differenza tra i due sistemi c’è, anche se le cifre sono minime. Con il meccanismo della franchigia il 1.900 lordo avrebbe un aumento da indicizzazione pari a 17,84 + 4,71 = 22,55 euro. Con il secondo metodo, quello in vigore e da tenere in considerazione l’incremento scende a 21,66 euro. Oltre all’indicizzazione, torna anche il famoso contributo di solidarietà. Il limite è stato fissato in 90mila euro, lo stesso che la Corte costituzionale aveva cancellato la scorsa estate. Questa volta sarà del 6/12% sugli importi mensili lordi superiori ai 6.936 euro. Eventuali nuovi giudizi d’incostituzionalità, secondo il Governo, saranno superati dal fatto che alla base di questa misura c’è la motivazione di ridistribuire queste risorse a favore dei ceti più deboli. Il contributo è fissato nel 6% per la soglia di pensione compresa fra 14 e 20 volte il minimo (90.168-128.811 euro) e per il 12% fra 20 e 30 volte il minimo (128.811-193.217). Oltre le 30 volte il minimo, il contributo di solidarietà arriva al 18%. Si torna a parlare della fatidica riforma Monti-Fornero. Se la prima sterzata all’innalzamento dell’età pensionabile per le donne fu data, nel 1993, da Amato, è stato il duo sopra menzionato, a fine 2011, ad avere radicalmente modificato la soglia anagrafica per il sesso femminile. L’età necessaria alle donne per andare in pensione è stata alzata, dal 1° gennaio 2012, a 62 anni. Nel 2013 si sono aggiunti 3 mesi per via dell’adeguamento delle previsioni di vita, mentre nel 2014 si salirà a 63 anni e 9 mesi. E chi, nel 2014, non avrà ancora l’età, dovrà accumulare almeno 42 anni e 6 mesi di contributi che scendono a 41 anni e 6 mesi per le donne. C’è una misera ancora di salvezza per le donne. Loro potranno scegliere fino al 2015 di andare in pensione a 57 anni di età con 35 anni di contributi; il prezzo da pagare è un calcolo dell’assegno pensionistico con il solo sistema contributivo e, quindi, un taglio del cedolino del 25-30%. In una situazione così mutevole e così complicato, non si può non chiudere con qualche semplice numero che possa aiutare tutti a capire se potranno, o no, andare in pensione nel 2014. Per ottenere la pensione di vecchiaia. Nel 2014 sono necessari 66 anni e 3 mesi per gli uomini, 63 anni e 9 mesi per le donne dipendenti e 64 anni e 9 mesi per le donne autonome. Se si vuole accettare la pensione anticipata, nel 2014, sono necessari 42 anni e 6 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 6 mesi di contributi per le donne. Avv. Elisa Parini Bartolucci
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CRONACA MARCHIGIANA
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MINI-IMU SI PUO’ INCAPPARE NELLA BEFFA MINI-IMU si può incappare in una doppia beffa. Come se già non bastasse pagarla solo in quei Comuni che avevano deciso di aumentare l’aliquota rispetto a quella base (fissata al 4 per mille), alcuni cittadini, andando a ritirare il bollettino per il pagamento, si sono ritrovati a dover far fronte magari solo a 10 euro di miniimu ma a dover pagare invece 30 euro il servizio per il conteggio presso un professionista o un centro di assistenza fiscale. E non sono stati certo pochi i casi in cui è accaduto tutto questo anche nella nostra provincia, dove la spesa media per i cittadini dei 23 Comuni dove è necessario pagarla (la scadenza è fissata per il 24 gennaio) è stato di 50 euro a famiglia. In alcuni casi, i Caaf sono stati costretti ad andare incontro ai cittadini cercando di far pagare il meno possibile e di adeguarsi. “Stiamo facendo davvero tutto il possibile per evitare
che ci siano casi in cui il servizio per il conteggio costi più della mini-imu che un contribuente deve pagare - spiega Laura Aiudi, responsabile del Crs-Cgil di Pesaro e Urbino - Da noi un iscritto al sindacato paga 6 euro per il servizio, mentre un non inscritto paga 12 euro. Detto questo però, ci troviamo casi in cui un cittadino deve pagare anche meno di 12 euro di Imu, per cui abbiamo cercato di andargli incontro e fargli pagare meno. Purtroppo noi abbiamo l’obbligo di fatturazione, ma quando ci troviamo di fronte a casi come questi facciamo di tutto per evitarli, soprattutto se ci sono utenti che hanno già pagato l’Imu magari per un fabbricato o una seconda casa, a cui quindi evitiamo un altro pagamento.” Roberto Cavizzoli
LA FESTA DELLA FISARMONICA A CANDELARA Sono arrivati da tutta Italia, giovedì 23 gennaio, i fisarmonicisti attesi all’ottava «Rassegna nazionale – Festa della fisarmonica». La manifestazione dedicata al tradizionale stumento musicale “made in Marche”, fabbricato a Castelfifardo (An). In città sono stati attesi una ventina di musicisti provenienti da varie regioni per partecipare all’evento che giovedì 23 alle 21 è stato presentato da Giampiero Vincenzi e da Valentina Merli. Sul palco sano stati protagoniste le inconfondibili melodie delle fisarmoniche di talentuosi musicisti amanti di questo affascinante strumento musicale tradizionale, che tuttora viene realizzato con un procedimento artigianale lungo e certosino. In scena, con le loro fisarmoniche ci sono stati: Stefano Carlini, Silvia Alimenti, Gianluca Palazzi, Franco Lini, Fabrizio Tata, Michele Baiocchi, Mario Rossi, Nicola Calisti, Giacomo Rotatori, Christian Longhi, Luca Sganappa, Il Tiziano, Gabriele Cambrini, Juri Bimbo, Andrea Peroni, Ilario Ciccio, Tomas Facchini, Maurizio Imperatori, Maurizio Acciardi e Gaetano Mercatelli. Inoltre è stato presente anche il maestro Claudio Di Muzio, “campione del mondo di organetto” negli anni 2010, ’11 e ’12 e sul palco si sono esibiti anche alcuni allievi
della Scuola di fisarmonica di Atonica dello stesso musicista. Tra gli ospiti della serata erano attesi Daniela Bassi presentatrice del programma televisivo “Liscio come l’olio”, l’orchestra Mario Riccardi, “Mister Domenico”, l’Orchestra Vincenzi, l’orchestra Ping Pong, Ballomania music group, Biancamaria Mancini e Silvia Cecconi di “Ballaonda”. «Durante la serata precisa il direttore artistico Athos Donini sono intervenuti anche alcuni ospiti prestigiosi e si è potuto ammirare anche una mostra di fisarmoniche della ditta “Euphonia” di Marco Tiranti con sede a Castelfidardo oltre ad un’esposizione di organetti. Inoltre è stato mostrato a tutti presenti un video di otto minuti sulla storia della fisarmonica, in cui viene rappresentato nei dettagli anche il processo produttivo artigianale necessario per la costruzione di una fisarmonica. «WL’iniziativa rientra in un intrattenimento più a misura di persone e famiglie, che prevede anche il recupero di valori culturali per vivere un tempo libero di qualità» precisa il pedagogista Alfredo Pacassoni che si occupa di pedagogia applicata al territorio e collabora con “La Giara degli angeli”. Roberto Cavizzoli
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CRONACA MARCHIGIANA
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RAGAZZA STRAPPATA ALLA VITA A SOLI 17 ANNI Aveva solo 17 anni Laura Comedini, la studentessa strappata alla sua famiglia da un male incurabile. Frequentava l’istituto alberghiero A. Panzini di Senigallia. Ha lottato con tutte le sue forze, replicando alla malattia con il sorriso che ha sempre avuto fino all’ultimo momento. Una ragazza impegnata nello studio e con tanti hobby. “Siamo tutti sconvolti da questa prematura perdita - dice Giampiero Streccioni Girolimetti, commissario del gruppo scout - ci ha lasciato
Laura, una ragazza solare e piena di vita. Era entrata negli scout come esploratrice e adesso aveva il ruolo di rover. Ha partecipato ai campi invernali - aggiunge senza riuscire a trattenere le lacrime -, mostrandosi sempre allegra e con il sorriso nonostante la malattia. Ci stringiamo intorno alla famiglia”. Il rito funebre si è tenuto nella chiesa di San Giuseppe, a Marotta.
Elio Maggio
BRUCIA IL VESTITO DA SPOSA DELLA SUA EX MOGLIE DAVANTI AL PORTONE DI CASA E POI FUGGE Brucia il vestito da sposa della sua ex moglie davanti al portone di casa e poi fugge. In manette marito-stalker ossessionato da un amore malato. Era diventata una vera e propria ossessione che gli aveva tolto la lucidità. Al centro dei pensieri e delle azioni dell’artigiano c’era sempre e solo lei, l’ex moglie, anche lei pesarese e coetanea, con cui aveva avuto una prima rottura nel 2006 e da cui, nonostante un breve ritorno di fiamma quattro anni dopo, si era definitivamente separato. Dei suoi modi da marito violento e irascibile, lei, non ne voleva più sapere. Eppure, per un po’ il loro matrimonio aveva funzionato finchè le incompatibilità e soprattutto il carattere aggressivo di lui non avevano portato la donna prima a lasciarlo, pensando che prima o poi se ne sarebbe fatto una ragione, e poi a denunciarlo. Infatti, il 45enne era già finito ai domiciliari per stalking nel 2009. La quiete, però, non è durata a lungo e so-
prattutto nell’ultimo anno è esplosa in un’escalation di telefonate, sms, minacce, pedinamenti a tutte le ore del giorno e della notte con lo stesso altalenante tono di un ossessione d’amore malsana. Lui la seguiva per strada e la affiancava mentre era in sella al motorino minacciandola anche di morte. E poi messaggi della serie: «Se mi lasci te la faccio pagare», «Stai attenta», «Non smetterò mai di seguirti», «Te ne pentirai». Negli ultimi mesi era diventato la sua ombra, un’ombra inquietante che lei si ritrovava sotto casa, fuori dal luogo di lavoro ma anche dai locali che frequentava con gli amici. Fino a quando a dicembre scorso la donna non si è trovata sull’uscito di casa il suo vestito da sposa bruciato e ancora fumante con parole inquietanti scritte su un biglietto. A quel punto ha varcato la soglia della caserma dei carabinieri di Pesaro per denunciare il fatto. Durante le indagini i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno accertato altri episodi in cui il 45enne ha bruciato davanti al portone di casa della ex oggetti appartenenti alla donna e che erano rimasti a casa sua. Il gip ha emesso un’esecuzione di ordinanza di custodia cautelare nei confronti del 45enne molesto che è stato arrestato per atti persecutori.
Roberto Cavizzoli
DERUBAVA I PROPRI CLIENTI MENTRE SVOLGEVA IL SUO LAVORO DA MASSAGGIATORE Un massaggiatore di 36 anni è stato arrestato per furto aggravato ai danni di un suo cliente. I carabinieri erano stati chiamati da un parrucchiere che lamentava di aver subito un furto di almeno 200 euro dal suo massaggiatore anche se lui non si era accorto di nulla, essendo sdraiato sul lettino per avere i massaggi. I carabinieri del nucleo operativo del
radiomobile hanno preparato la trappola, fotocopiando 3.000 euro che il parrucchiere si è portato dietro per un nuovo appuntamenti di massaggi. Infatti è andato, si è sdraiato e come al solito non si è accorto di nulla. Al momento di rivestirsi ha capito che il portafogli era leggero. I carabinieri, fuori dalla porta, hanno bussato. Il massaggiatore ha aperto sorpreso, ma al controllo del portafogli del cliente mancavano 790 euro. Il massaggiatore li aveva già nascosti. Arrestato, è stato processato per direttissima. Ha patteggiato un anno e 200 euro di multa, con pena sospesa. Ha risarcito anche i furti precedenti. Si è giustificato dicendo di non sapere perché lo ha fatto. Roberto Cavizzoli
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CRONACA LOMBARDA
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MILANO
COMPLETATO LO SGOMBERO DEL CAMPO ROM DI VIA SELVANESCO: SI ASPETTA LA BONIFICA Due gruppi di nomadi continuavano a raggiungere i loro terreni arrivando dai campi alle roulotte per dormire
Finalmente si è arrivato allo sgombero del campo nomadi di Via Selvanesco. Tra martedì e mercoledì, infatti, la jeep della Protezione civile è impegnata a rimuovere le ultime 15 roulotte rimaste nella bidonville che da decenni sorge tra le due sterrate lungo la strada che taglia il Parco Sud unendo via dei Missaglia a via Ripa monti.
Un passo importante per risolvere definitivamente il problema della discarica abusiva nel bel mezzo di terreni agricoli dove dagli anni 80 veniva bruciato di tutto.. E che su protesta della cittadinanza, oggi vedono un presidio non stop della polizia locale 24 ore su 24. Ma nonostante il controllo dei vigili, due gruppi di rom (48 tra romeni e bosniaci, di cui 33 minorenni) continuavano, infatti, a raggiungere i terreni (peraltro di loro proprietà, e questa è la peculiarità della situazione. Questo è il paradosso. Mi chiedo, come residente in zona, perché il comune abbia permesso l’acquisto dei terreni immersi nel parco agricolo sud Milano. N.d.R.) lungo le due strade sterrate di via Selvanesco arrivando dai campi alle roulotte per dormire ma senza poter accedere con mezzi su ruote né introducendo rifiuti da «smaltire». Il problema è capire ora dove finiranno i nomadi, che hanno già tentato di insediarsi al Gratosoglio e vicino a via Ripamonti. Dopo lo sgombero, avevano fatto ricorso al Tar, ma senza successo. Finalmente una buona notizia relativa ad una zona, dove contrariamente come succede a Milano, domina il verde. Prof. Salvatore M. Lo Prete
LE GRANDI IMPRESE VENGONO A PATTI CON LA MAFIA 150 mila commercianti colpiti da un costo stimato in 12 miliardi di euro
Cresce il condizionamento esercitato dalla criminalità mafiosa sulle imprese italiane. Accanto a un’attività parassitaria di tipo tradizionale, costituita dai reati di estorsione e usura, aumenta la cosiddetta mafia imprenditrice, ormai presente in ogni comparto economico e finanziario del Belpaese. Si parla dei condizionamenti della mafia nel mercato, dei costi derivanti dalla criminalità di strada, delle attività illegali, a cominciare dall’abusivismo, passando per il contrabbando e il cybercrime. I commercianti e gli imprenditori subiscono 1.300 reati al giorno, praticamente 50 l’ora, e nelle casse delle organizzazioni criminali confluiscono proventi pari più di 90 miliardi di euro, una cifra intorno al 6% del Pil nazionale. Affari fiorenti per la criminalità mafiosa anche dal racket, che colpisce 160mila commercianti e che comporta un introito indebito di circa 10 miliardi di euro. In Puglia, Campania, Calabria e Sicilia sono concentrati ben 132mila commercianti che pagano il pizzo. Le mire imprenditoriali delle mafie sono un po’ in tutti i settori economici e finanziari del Belpaese: dalla filiera agroalimentare al
turismo, dai servizi alle imprese a quelli alla persona, senza dimenticare, poi, gli appalti, le forniture pubbliche, oltre che il settore immobiliare e finanziario. Tra la tipologia di reati commessi a danno delle imprese, svetta l’usura, che produce da sola un giro d’affari di 30 miliardi di euro, che per i 150 mila commercianti colpiti ha un costo stimato in 12 miliardi di euro. E tra i nuovi attori del crimine, in evidenza la promozione a capo di molte donne, mentre preoccupa il forte abbassamento di età degli estorsori, che vede sempre più spesso il coinvolgimento di minorenni in numerosi atti criminali. Si allarga, la cosiddetta «collusione partecipata», che investirebbe, la grande impresa italiana impegnata nei grandi lavori pubblici, che preferisce venire a patti con la mafia piuttosto che denunciarne i ricatti. Da evidenziare, infine, tra le nuove realtà malavitose, i «mafiosi dalla faccia pulita», ovvero imprenditori, professionisti, tecnici, amministratori pubblici, che da curatori d’interessi locali e da una posizione «riservata» all’interno dei clan, nota cioè solo a massimi vertici, sono diventati capi di primo livello. Romano Raiola
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CRONACA ABRUZZESE
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LANCIANO
COMMERCIALISTA ARRESTATO: ACCUSATO DI BANCAROTTA FRAUDOLENTA, OCCULTAMENTO E DISTRUZIONE DI SCRITTURE CONTABILI Il commercialista Americo D’Ercole, 70 anni, e’ stato arrestato con le accuse di bancarotta fraudolenta e occultamento e distruzione di scritture contabili nell’ambito dell’operazione ‘Chairman’ della Guardia di Finanza di Milano. D’Ercole si trova nel carcere di Lanciano dove si è tenuto, stando a quanto si è appreso, l’interrogatorio di garanzia alla presenza dei suoi legali: Aldo La Morgia e Luca Scaricaciottoli del foro di Lanciano. Il provvedimento di custodia cautelare in carcere e’ stato emesso dal Gip del Tribunale di Milano, Alessandra Simion, su richiesta del sostituto procuratore di Milano, Mauro Clerici. Stando a quanto si è appreso, D’Ercole si è dichiarato estraneo ai fatti che gli sono stati addebitati dalla Procura di Milano, che ha chiesto e ottenuto la misura cautelare della custodia in carcere per lui e altre due persone, Geno De Petri e Maurice Warren Husband, nell’ambito dell’operazione ‘Chairman’. Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria sotto il coordinamento del procuratore aggiunto di Milano, Francesco Greco, hanno permesso di individuare «una serie di condotte distrattive realizzate dai tre indagati, anche tramite societa’ con sede legale in paesi a fiscalita’ privilegiata o off-shore, nei confronti di piu’ societa’, per circa 13 milioni di euro , scrive nella nota la Finanza di Milano». Operazioni che sarebbero state realizzate attraverso «negozi giuridici simulati e produzione di documentazione commerciale, amministrativo-contabile e fiscale artefatta - ha proseguito la nota - nonche’ mediante la sistematica pianificazione e realizzazione di operazioni economiche precostituite ad hoc e finalizzate alla distrazione di immobilizzazioni immateriali, beni strumentali, prodotti
finiti, rimanenze di magazzino, crediti e denaro, con la conseguente dissipazione del patrimonio delle societa’ fallite’». Nell’ambito dell’operazione sono state perquisite sei case, sedi di societa’ e studi professionali e, con una rogatoria internazionale, sequestrati tre conti correnti esteri sui quali sarebbero stati trasferiti i proventi dei fondi distratti. La Procura di Milano ha indagato D’Ercole «in qualita’ di amministratore di diritto della Industriale Calzature srl dal 20 febbraio 2008 (data di costituzione) al 5 dicembre 2011, societa’ dichiarata fallita con sentenza del tribunale di Milano il 24 gennaio 2013». Elio Maggio
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CRONACA EMILIANO - ROMAGNOLA
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RIMINI
VINTI 6 MILIONI DI EURO Tre milioni di motivi per essere felici. Il 50enne riminese che ha “grattato” il biglietto Botta di fortuna da 10 euro, se ne è portati a casa ben tre milioni. Lo ha scoperto in mezzo ad altri giocatori, in tempo reale, nella tabaccheria a Rimini centro. Senza dire nulla, ha aspettato che uscissero tutti, per fermare poi il negoziante e verificare quello che aveva visto pochi minuti prima: due numeri 46 con la scritta 3.000.000 euro. «Non se n’era accorto — racconta Stefano Saragoni, titolare della tabaccheria baciata dalla fortuna — quando con lui ho controllato tutto, tremava e non sapeva che dire. Stava uscendo. Sono stato io a fermarlo e convincerlo a prendere uno di quei biglietti. L’ho scelto personalmente. Gli ho dato il mio numero preferito, l’undici. Mi ha detto addirittura che con il Botta di Fortuna non si vince mai. Le
ultime parole famose. Forse al suo posto ci potevo essere io...». Stefano è felice per il cliente. «Posso solo dire che sono molto contento che questa grande cifra sia andata a lui. Ne aveva bisogno. Tutti si chiedono se a Saragoni andrà una percentuale. Ma lui ribatte: «Nulla. Solo una parte della vendita del biglietto». La speranza di tutti i clienti della tabaccheria è che il vincitore faccia un regalo all’uomo che ha scelto per lui il fatidico ‘grattino’. Anche se Saragoni è già felice così. La fama da ‘Re Mida’, per lui, è iniziata. «Da due anni tutti mi prendevano in giro per un cartello che mi era stato regalato da un amico, con scritto ‘Solo con il gratta di Saragoni si vincono i milioni’. Ora sarà veramente così». Romano Raiola
TROVA PORTAFOGLIO GONFIO DI CONTANTI: LO RESTITUISCE AL LEGITTIMO PROPRIETARIO Un riminese, che si trovava all’interno della Decathlon di San Mauro Mare, ha trovato un portafoglio con dentro, oltre ai documenti di un turista maltese 34enne,
anche 2500 euro in contanti. Senza pensarci due volte il riminese, tornato a casa, si è rivolto ai carabinieri per consegnare il borsello risultato poi appartenere a un poliziotto che, da Malta, era venuto in vacanza in Riviera. I militari dell’Arma hanno quindi rintracciato l’albergo del 34enne e gli hanno consegnato documenti e contanti. Il turista ha ringraziato l’onesto cittadino con una ricompensa in denaro. Romano Raiola
MUNICIPALE: MULTE PER OLTRE 4.500 EURO AI PARCHEGGIATORI ABUSIVI Proseguono i controlli della Polizia Municipale a contrasto dei
parcheggiatori abusivi, in particolare nei parcheggi del centro storico, oltre a quelli del tribunale e dell’ospedale. Gli agenti applicando come di loro competenza l’articolo del Codice della Strada che prevede sanzione e sequestro dei proventi - hanno sanzionato sei parcheggiatori abusivi, per un importo di 4.590
euro. Nell’area del mercato, inoltre, la Polizia Municipale ha eseguito diversi controlli a contrasto dell’abusivismo commerciale, impedendo a diversi venditori irregolari di occupare il suolo con le loro merci e allontanandoli dalla zona. Da ottobre sono stati 25 i servizi dedicati nello specifico al contrasto del fenomeno, che vede impegnati non solo le pattuglie, ma anche agenti in borghese. Romano Raiola
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CRONACA EMILIANO - ROMAGNOLA
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RAPINATORE ARMATO ASSALTA IL CONAD “BOSCHETTO” Colpo ai danni dei supermercati di Riccione. Un malvivente, col volto coperto, è entrato in azione al Conad “Boschetto” di viale Vittorio Veneto a Riccione. Il rapinatore, probabilmente italiano, non ha esitato ad estrarre una siringa per minacciare il cassiere e farsi consegnare il contenuto del registratore di cassa. Una volta ottenuti i contanti, è fuggito facendo perdere le proprie tracce
mentre, dal supermercato, è partito l’allarme al 112 che ha fatto arrivare sul posto le pattuglie dei carabinieri. Dopo aver raccolto le testimonianze dei presenti e una sommaria descrizione del malvivente, i carabinieri hanno iniziato la caccia all’uomo. Ancora in corso di quantificazione l’ammontare del bottino ma, dai primi riscontri, pare che l’uomo non sia riuscito a mettere a segno il colpo“. Romano Raiola
40ENNE IN MANETTE PER VIOLENZA SESSUALE L’ aperitivo si è rivelato una trappola per una 30enne riminese, vittima di ripetuta violenza sessuale da parte di un 40enne anconetano. I due già si conoscevano e dopo un drink si sono spostati nella casa dell’uomo. Una volta dentro l’appartamento il 40enne, già con precedenti per violenza sessuale, ha chiuso a chiave la porta e dopo averla legata al letto con una corda, ha violentato la donna più volte. Sembra anche che l’uomo, prima della violenza, abbia ceduto cocaina alla vittima. Inutile il tentativo della 30enne di fuggire da una finestra o di chiamare aiuto tramite cellulare, sottrattole dall’uomo. La donna è riuscita poi a convincere il suo aggressore a riaccompagnarla a casa ma durante il tragitto in macchina su una strada di campagna, si è resa conto che la direzione presa non era quella giusta. Alla prima sosta la ragazza ha tentato nuovamente la fuga ma è stata raggiunta dall’uomo che l’ha nuovamente violentata. All’altezza di Riccione è riuscita però a riprendere il cellulare
ed ha chiamato aiuto, a quel punto l’uomo l’ha scaraventata fuori dall’auto tenendo con sé il giubbotto e le chiavi di casa della donna.Il 40enne è stato arrestato sabato 18 Gennaio ad Ancona. La denuncia è partita d’ufficio perché la vittima non ha voluto sporgere denuncia per paura del suo aguzzino. Romano Raiola
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FOTOGIALLOROMANZO
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Operazione Antidroga riassunto puntate precedenti I° PUNTATA La Vice Ispettrice ANNA SPARTO, fu convocata dal suo superiore, l’Ispettore CARLO RIZZO, che le comunicò di essere stata scelta per un’importante missione di anti droga: dovrà presentarsi urgentemente dal Questore CLAUDIO BRITTO. La stessa chiese perché proprio lei e il Questore le rispose che era stata scelta poiché molto famosa nell’eseguire le indagini pericolose. SPARTO, doveva essere fornita di documenti falsi e di una quantità enorme di denaro per ricoprire la nuova carica. Uno specialista glieli procurò. Si diresse alla redazione del giornale in cerca dell’editore CHARLIE IDEA, per la falsificazione della propria identità lavorativa. Con modi molto ortodossi, riuscì a convincere l’editore ad assumerla nella sua redazione. Nell’uscire dall’ufficio, lasciò una commissione all’usciere: rintracciare WALTER CARRASCO, noto personaggio della malavita… II° PUNTATA La Vice Ispettrice, uscita dalla redazione del giornale, si incamminò verso l’Hotel Corallo, dove soggiornava. Giunta in hotel, il portiere le comunicò che l’Ispettore MAURIZIO ROSSELLI, addetto all’immigrazione e al controllo degli stranieri, la stava aspettando. I due iniziarono una conversazione ove entrambi controllarono a vicenda i propri documenti. Dopo essersi salutati, SPARTO rimase nel salotto dell’hotel a pensare alle sue cose. La mattina seguente WALTER CARRASCO arrivò al ristorante Baci da Fano, sedutosi al tavolo, attese la Vice Ispettrice che si presentò puntuale come da accordi. Iniziarono a mangiare e a discutere sul motivo del loro incontro. SPARTO dopo aver parlato a lungo chiese esplicitamente a CARRASCO di aiutarla nella sua impresa. Improvvisamente nel locale entrò un uomo, l’Ispettore di polizia TOMMASO GIORDANI... III° PUNTATA L’uscita del nuovo numero della rivista, riportava una strana lettera indirizzata al Direttore che annunciava il prelevamento in quattro banche di un’ingente somma di denaro a scopo di beneficenza. La cosa ancora più strana, che lasciò i lettori stupiti, era la risposta del cronista dove invitava “quel tizio” a recarsi in redazione per un’intervista. Il Tenente SARA TICINO e il Sergente MONICA SPADA, lessero quella lettera e in concomitanza, sul quotidiano, vi era un articolo che annunciava il furto in quattro istituti di credito. Sedute nel loro ufficio, iniziarono a porsi domande e interrogativi sulla questione, quando decisero di andare a parlare con la Redattrice-Capo. Giuntevi, chiesero spiegazioni e BERRI comunicò loro che l’Editore aveva assunto una nuova cronista ANNA SPARTO. Le due funzionarie andarono a conoscere questa nuova giornalista. Dopo un lungo dialogo e dopo essersi tolte alcuni dubbi circa il furto delle banche, SPARTO chiese loro di darle fiducia e di collaborare con lei. IV° PUNTATA La Vice Ispettrice SPARTO, dopo essersi recata negli archivi della redazione in cerca delle edizioni precedenti del giornale e aver incontrato BERRI, la quale le comunicò che da quel momento in avanti doveva fare riferimento al suo Vice Capo-Redattore ANTONIO, si diresse nel suo ufficio, dove ad attenderla, vi era proprio lui, ANTONIO. Si presentarono, si conobbero, dopo di che passarono a un discorso serio ma fatto anche di tanti interrogativi. La Vice Ispettrice iniziò con le sue furbesche domande fino a portare ANTONIO su un discorso ben preciso: il furto delle quattro banche! ANNA chiese di essere aiutata a inserirsi in determinati ambienti senza però destare sospetti e chiese informazioni circa i proprietari di quattro locali, che stranamente non furono presi in considerazione dalla polizia. Perché? Quale era il motivo? ANTONIO rispose che il titolare era un certo FABIO BALDI, uomo distinto e raffinato. I due, alla fine della loro conversazione, si fissarono un appuntamento alle dieci di sera davanti al portone della redazione per recarsi a uno dei locali… V° PUNTATA Si incontrarono e si incamminarono verso il locale maggiormente frequentato e il più conosciuto. Arrivati all’ingresso chiesero del sig. FABIO BALDI e dissero che lo avrebbero aspettato al bancone del bar. In attesa del proprietario, ANTONIO, fece notare a SPARTO, che in quell’occasione era una sua “redattrice”, un tavolo con quattro persone sedute; questi ultimi facevano parte del personale delle quattro banche rapinate. SPARTO, dopo aver parlato con il suo amico ANTONIO, si recò ad una cabina telefonica per chiamare il Tenente SARA TICINO e informarsi circa l’indagine in corso sul furto alle banche, dopodiché tornò da ANTONIO al bar. Da lì a poco li raggiunse BALDI, si presentò ma si trattenne ben poco dicendo che non poteva trascurare i suoi “ospiti”. SPARTO, molto attenta e dubbiosa di ciò che i suoi occhi vedevano nel locale, si insospettì quando notò che da una porta posta in fondo al salone, entravano alcuni personaggi ma non vi facevano più ritorno e decise di approfondire la questione. Salutato ANTONIO, con aria indifferente raggiunse la porta, spinse il battente e superò la soglia. Si trovò in un vasto atrio scarsamente illuminato con un lungo corridoio da una parte e dall’altra parte si trovava la toilette. La “redattrice”, intenzionata a scoprire decise di incamminarsi lungo quel corridoio, ma all’udire di voci provenienti dall’aprirsi di quella porta, si nascose in bagno e riconobbe subito chi erano quei due uomini: uno era FABIO BALDI, l’altro TOMMASO GIORDANI, ispettore di polizia… VI° PUNTATA Il proprietario del locale BALDI e l’ispettore GIORDANI, scomparvero nel grande salone. SPARTO, rimasta sola, decise di non perdere tempo e continuò senza indugio nelle sue ricerche. Entrò in un modesto ufficio senza però trovare nulla di interessante e avendo visto un’altra porta, la aprì…..ai suoi occhi apparve un corridoio pieno di armadi; tutte le ante si aprivano tranne una. Con un tagliacarte forzò la serratura e di colpo l’armadio si aprì facendo cadere qualcosa di molto pesante: il cadavere di una donna. Ripresasi dall’accaduto continuò imperterrita a camminare lungo quel corridoio, quando da una porta chiusa si sentivano rumori e un forte vociferare; all’interno si nascondeva un casinò frequentato da selezionati clienti. SPARTO accostò la porta e riprese il suo cammino per raggiungere ANTONIO al piano terra ma fatto pochi passi fu fermata da GIORDANI e BALDI. Raggiunto il piano terra e non trovando più Antonio, uscì e s’incamminò nella notte. Improvvisa passi fu fermata da GIORDANI e BALDI. Raggiunto il piano terra e non trovando più Antonio, uscì e s’incamminò nella notte. Improvvisa-
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mente sentì un colpo di pistola e corse a nascondersi; quando tutto le sembrò tranquillo riprese a camminare. La mattina seguente SPARTO e ANTONIO s’incontrarono davanti alla parrucchiera “Laura Giaro”, e insieme raggiunsero la redazione del giornale. Nel pomeriggio, dopoaver risolto le loro questioni, i due se ne andarono ma SPARTO, prima di varcare la soglia fu fermata. ANTONIO, proseguì verso l’esterno quando fu freddato da una raffica di mitra... VII° PUNTATA Sparto, uscita dalla redazione, vide Antonio esamine a terra; all’improvviso sbucò CARRASCO con cui ebbe un breve dialogo, dopo di ché decise di risalire velocemente le scale e raggiungere l’ufficio del direttore CHARLIE IDEA, ma vi trovò la sua segretaria. Quest’ultima, apprese la notizia della morte di Antonio e ne rimase scioccata. Telefonò immediatamente ai grafici del giornale e ordinò loro di pubblicare la fresca notizia. Sotto gli occhi sbalorditi della segretaria, SPARTO le consegnò una busta contenente un foglio bianco, destinata al direttore, facendole credere che si trattava di un qualcosa di molto prezioso. La vice ispettrice, tornata nel suo ufficio, chiamò GIORDANI per informarlo dell’accaduto e poi ridiscese in strada. Nel frattempo fuori si era formata una folla di persone e agenti di polizia, tra cui anche il tenente TICINO e il sergente SPADA, che si avvicinarono ad ANNA, non appena la videro. Iniziò così una serie di domande circa l’amico ANTONIO. Improvvisamente si fece strada tra la gente un uomo, l’ispettore GIORDANI: si salutarono, scambiarono qualche parola e SPARTO se ne andò.. VIII° PUNTATA La vice ispettrice entrata nel suo albergo fu fermata dal portiere. Ad attenderla nel salone c’era una bella signorina… SPARTO, appena la vide, riconobbe subito che era la stessa persona conosciuta al locale del signor BALDI. Le due iniziarono una lunga conversazione fatta di domande, “ambasciate” e avvertimenti. ANNA, liquidata la ballerina e rimasta sola ricominciò a pensare alle prossime mosse, ad attendere i prossimi sviluppi. Ad un tratto squillò il telefono, SPARTO fece un balzo dalla poltrona, dove si era accasciata e di tutta fretta rispose… dall’altra parte della cornetta udì la voce dell’ispettore GIORDANI. Quest’ultimo comunicò la sua intenzione di fornirle delle informazioni su “quella gente” e soprattutto che si era arreso, aveva chiuso con loro… “il gioco non fa più per me” disse. Si diedero appuntamento durante la notte proprio a casa di GIORDANI…. IX° PUNTATA Nell’attesa di andare a casa dell’ispettore GIORDANI, SPARTO si distese sul divano per riposarsi un po’, ma all’una di notte il telefono squillò di nuovo. Il portiere dell’albergo le annunciò che CARRASCO voleva essere ricevuto. Un istante più tardi il messicano era nella sua stanza. Raccontò le sue novità e la informò che “quella nave” ormeggiata al porto salperà l’indomani notte, poi si alzò e se ne andò. La vice ispettrice, rimasta sola per l’ennesima volta, si concesse un po’ di sonno prima di avviarsi all’appuntamento. Scese in strada, prese un taxi e si fece accompagnare nelle vicinanze dell’abitazione di GIORDANI. Giuntavi, guardandosi scrupolosamente intorno, con dovuta cautela, spinse il portone e salì i tre piani di scale; bussò alla porta d’ingresso, qualcuno la aprì subito, si trovò in una semioscurità, dove faticava a vedere, sentì un fruscio alle spalle ma non fece in tempo a girarsi che qualcosa la colpì violentemente in testa. SPARTO cadde a terra, continuarono a riempirla di calci fino a quando perse i sensi. Al suo risveglio si accorse della presenza di una donna al suo fianco, il sergente SPADA e poco più avanti giaceva il corpo esamine dell’ispettore GIORDANI... X° PUNTATA SPARTO, radunate tutte le forze, si alzò e a fatica riuscì a sedersi su una poltrona; iniziò a dialogare con il sergente SPADA, chiedendo cosa fosse successo, chi l’avesse ridotta in quelle condizioni e soprattutto chi fosse l’assassino dell’ispettore GIORDANI. Improvvisamente, mentre le due parlavano, la porta si spalancò bruscamente e apparve il tenente TICINO con due agenti della scientifica. Arrabbiatissima e con tono quasi minaccioso, rivolgendosi a SPARTO, cominciò a chiederle che cosa avesse da nascondere esigendo una collaborazione con la polizia, perché in tutti gli avvenimenti accaduti fino a quel momento, la “giornalista” era sempre presente: la morte di ANTONIO, le notizie uscite sul giornale e infine la morte di GIORDANI. SPARTO, però, con il suo solito modo e con la sua furbizia, riuscì anche questa volta a sviare i discorsi, raccontando solo che si trovava lì perché l’ispettore GIORDANI doveva consegnarle una lettera... XI° PUNTATA All’alba SPARTO uscì dirigendosi verso il molo del porto e dopo aver camminato per un po’ vide subito ciò che cercava: una grossa barca, tra le altre posizionate una accanto all’altra…Tornando per un attimo sui suoi passi, si accorse che appoggiato al muro del bar c’era un uomo, CARRASCO, che la stava aspettando. Entrarono nel bar dirigendosi verso TONY, seduto in uno dei tavolini. Scambiate due parole con lui si alzarono e si salutarono…. Nel frattempo le due ballerine, LIZA e RUTH, apparvero sulla soglia del locale. CARRASCO, si precipitò da loro e le fece accomodare su di un divanetto presentandole alla sua “amica” SPARTO. Ordinarono una “moretta” alla cameriera e iniziarono la loro lunga chiacchierata, che in realtà era per scoprire dettagli circa quello che stava succedendo. Scoprirono, infatti, che esse erano in partenza per il Sud America e che i bagagli li avevano già caricati sulla nave la sera prima…. SPARTO, dopo aver ottenuto le informazioni e guardato l’ora, si scusò e le salutò: aveva un impegno. Tornò verso il porto guardandosi in giro per assicurarsi di non essere seguita, al terzo canale si fermò e tirò fuori la pistola. Si accostò alla barca e con la rapidità di un gatto, salì….tutto era deserto e silenzioso, fino a quando scesa negli alloggi all’improvviso una raffica di spari la raggiunse senza però colpirla. Ai suoi occhi apparve un uomo, mai visto, che si incamminò verso i moli ma SPARTO lo colpì con la canna della pistola….non era morto ma ferito…. Tornata sulla nave varcò una porta semichiusa puntando la pistola in avanti….si trovò dinnanzi il Signor BALDI in persona... XII° PUNTATA SPARTO, entrata nella stanza, si sedette a un tavolino, dove già vi era BALDI. La vice ispettrice iniziò a mettere sotto pressione il suo interlocutore, facendogli domande circa tutta la vicenda e circa la sua falsa apparenza di uomo buono e nobile. Le sue risposte, naturalmente, non furono quelle sperate da SPARTO, ma essa con la sua furbizia lo mise in crisi. Con la pistola in mano, disse al “benefattore” che non sarebbe salpata nessuna nave e nessuna merce sarebbe uscita dall’Italia… BALDI, a quel punto, si sentì in trappola, anche se continuava a fare finta di nulla. I due continuarono la loro strana conversazione… XIII° PUNTATA Seduti al tavolino, la donna continuava a esporre i fatti facendo domande incalzanti e BALDI infastidito e stanco di questa conversazione, voleva porre fine a tutto ed ebbe la bella idea di proporle di diventare la sua guardia del corpo, offrendole anche un ingente somma di denaro, senza però avere alcuna idea di chi avesse veramente di fronte. A questo punto la vice ispettrice rivelò la sua vera identità, essere alle dipendenze della Digos di Milano. BALDI, esterrefatto e stupito della notizia, iniziò ad avere però, più chiarezza riguardo a certe circostanze successe, ma nonostante ciò, comunque continuava a dimostrarsi duro e indisponente nei confronti della vice ispettrice... Senza voler obbedire ai suoi ordini...
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XIV° PUNTATA FABIO BALDI e la vice ispettrice ANNA SPARTO, sempre seduti a tavolino, continuavano a dialogare. BALDI, con modi poco consoni, continuava a fare domande, a chiedere spiegazioni e a ripetere a SPARTO che si era intrufolata in qualcosa di molto pericoloso. ANNA, non avendo nessun timore, continuava a parlare e a registrare il tutto nel micro-registratore, nascosto nelle sue sigarette. Disse anche, che BALDI non era il solo truffatore ma che vi era qualcun altro a proteggerlo. Questo qualcuno si trovava sicuramente sulla nave e lo stava aspettando …. Improvvisamente si presentò dinanzi a loro il tenente TICINO … lei era quel “qualcuno”. Molto sicura di se e rivolgendosi a SPARTO, le disse di stare ai suoi ordini e di posare la pistola. La vice ispettrice senza darle ascolto fece per alzarsi e continuare la sua missione, ma fu fermata da una manata e fatta cadere a terra. A quel punto BALDI, conferì l’incarico a TICINO di uscire e dare il segnale di salpare … Mentre all’interno stava succedendo tutto ciò, si vide una luce violenta illuminare la nave e una voce amplificata dall’altoparlante: “Siamo della polizia”… XV° PUNTATA La voce delle autorità continuava a ripetersi e all’interno della cabina tutto stava succedendo così velocemente che i due complici non si resero conto di quanto stava accadendo. SPARTO, in tutta quella confusione, non esitò un attimo a scappare e con un balzo da felino, raggiunse il ponte della nave, gridando di non sparare poiché era della polizia. Nel frattempo, gli uomini della “Piter” sbucarono ovunque e sulla nave si scatenò un inferno. Proiettili da tutte le parti ma ANNA molto esperta, riuscì a non farsi colpire e mentre correva per trovare un riparo, alzando gli occhi, si accorse che BALDI stava tentando la fuga. La calma, però, non esitò a tardare e quando gli uomini della polizia piombarono a bordo, i marinai ormai appurato la perdita della loro partita si arresero senza fare resistenza. Il sergente SPADA invece, si prese l’incarico personalmente di occuparsi del tenente TICINO, che tentava di scappare, ma fu arrestata proprio dalla sua ex-collega. All’appello mancava solo FABIO BALDI, che fu ritrovato in mare e anche’esso arrestato….Erano tutti presenti quando iniziarono uno dopo l’altro a congratularsi con la vice ispettrice ANNA SPARTO per il suo ottimo lavoro... Finalmente venne a galla la sua vera identità: “Sono un agente della DIGOS!”
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I CONSIGLI DEL PROFESSIONISTA Cari lettori, In questa pagina riservata e dedicata al professionista, avrete l’opportunità di formulare quesiti di vario genere e di raccontare episodi di vita quotidiana dai possibili risvolti “legali”. Sarò a vostra disposizione nell’ offrirvi ogni possibile soluzione a problematiche inerenti il diritto civile, penale e amministrativo, affrontando, caso per caso, l’analisi delle questioni e delle tematiche ad esse sottese. Potrete sollevare i Vostri dubbi e formulare i Vostri quesiti scrivendo alla mail: avvocato@cnrecuperocrediti.it oppure collegandovi al sito della rivista www.nuovaidea.eu. Resto in attesa di leggerVi presto, Elisa Parini Bartolucci avvocato@cnrecuperocrediti.it cell. 388 7206650
Responsabilità dei Comuni per i danni cagionati dalle insidie stradali La responsabilità delle pubbliche amministrazioni, quali i Comuni, relativamente alla manutenzione delle strade è argomento da sempre fortemente dibattuto. Per ottenere un risarcimento nel caso in cui si rimanga vittime di sinistri a causa della presenza di buche sulla pavimentazione stradale, infatti, dovevano ricorrere due condizioni: 1) l’utente della strada non doveva aver contribuito al verificarsi del danno, 2) l’insidia, come una buca, doveva essere non visibile (ad esempio perché coperta di foglie) e non prevedibile (ad esempio non segnalata con cartelli di pericolo); la prova dei due requisiti spettava al danneggiato e non era per nulla facile. Nemmeno il fatto che la buca fosse coperta d’acqua piovana provava in sé l’esistenza dell’insidia, in quanto, proprio la presenza di acqua sul manto stradale avrebbe dovuto indurre il pedone a tenere un comportamento più cauto. Seppure si fosse riusciti a dare la prova dei due requisiti sopra richiesti oppure si fosse riusciti a convincere un tribunale sulla scorta di quell’orientamento di alcune sentenze della Corte di Cassazione che ritengono i Comuni sempre responsabili per violazione dell’obbligo di custodia delle strade, la pubblica amministrazione poteva liberarsi dalla propria responsabilità fornendo la prova di non aver potuto impedire il danno (caso fortuito come ad esempio manto stradale rovinato a causa di un violento acquazzone) oppure sostenendo la tesi per cui l’estensione del bene stesso ovvero della rete stradale, era tale da rendere impossibile l’esercizio di un continuo ed efficace controllo volto ad impedire l’insorgenza di cause di pericolo per gli utenti. Tutto questo faceva sì che i tribunali rigettassero le numerose richieste di risarcimento danni formulate da coloro che rimanevano vittime di sinistri per carente manutenzione delle strade. Con la sentenza n. 24793 del 5.11.2013 tuttavia la Corte di Cassazione ha tuttavia stabilito che la responsabilità della P.A. sussiste in relazione ai danni provocati dalle cose che ha in custodia, come le strade, a prescindere dalla loro estensione e dall’uso generalizzato
cui il bene è asservito, soprattutto se la strada si trova all’interno dei confini di un Comune. Così statuendo, non è più il danneggiato a dover provare quei requisiti di cui sopra, bensì sarà il Comune a dover dimostrare di avere adoperato la diligenza adeguata e necessaria per garantire la sicurezza dell’uso della strada e degli utenti, oltre ad aver improntato tutti gli oneri di organizzazione per una corretta attività di sorveglianza, mirata ad eliminare anomalie prevedibili, presumibili e pericolose. Al danneggiato non resta che dimostrare di aver avuto la giusta attenzione nell’uso della strada o se ne avvantaggerà l’amministrazione pubblica in sede di quantificazione del risarcimento. In caso di danno causato da una buca sul manto stradale, quindi, è sempre opportuno accertare le condizioni
della strada e l’esistenza dell’insidia o trabocchetto che ha provocato la caduta, richiedendo possibilmente l’intervento immediato della Polizia municipale per verbalizzare le condizioni del sinistro. È importante scattare alcune foto della buca e individuare eventuali testimoni che abbiano assistito alla caduta. Bisogna sempre accertarsi di quale sia l’ente proprietario della strada. È infine consigliabile di recarsi al Pronto Soccorso nel caso in cui la caduta abbia comportato ferite e conservare l’eventuale referto medico, oltre alla documentazione rilasciata dalla Polizia municipale. Il rispetto di questi semplici accorgimenti potrebbe rilevarsi utile per ottenere un congruo risarcimento del danno dall’Ente Pubblico.
Avvocato Elisa Parini Bartolucci
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FIORI DI E. BACH 9° puntata ( Fiori di Bach)
N Negli articoli precedenti abbiamo trattato 21 fiori. Essi aiutano a focalizzare le proprie energie rendendo la persona libera ed autonoma nelle proprie scelte, ritrovando la libertà mentale e integrandosi nella società con equilibrio. Il Dott. Bach aveva individuato nelle sue ricerche sette patologie destabilizzanti dell’essere umano. Nell’articolo di settembre 2013 abbiamo visto l’immagine delle 7 nuvole che corrispondono alle 7 patologie: Paura, Assenza, Incertezza, Ingerenza, Subordinazione, Solitudine, Scoraggiamento. Per ognuno di queste corrispondono i diversi fiori qui elencati: Paura - 5 Fiori: Eliantemo, Pioppo Tremolo, Mirabolano, Mi-
molo giallo, Ippocastano rosso. Assenza - 7 Fiori: Boccioli Ippocastano, Clematide, Caprifoglio, Senape selvatico, Olivo, Ippocastano bianco, Rosa Canina. Incertezza - 6 Fiori: Ceratostigma, Genzianella autunnale, Ginestrone, Carpino Bianco, Mezereo, Avena sativa. Ingerenza - 5 Fiori: Faggio, Cicoria, Verbena, Vite Rossa, Acqua di Roccia. Subordinazione - 4 Fiori: Agrimonia, Centaura minore, Agrifoglio, Noce. Solitudine - 3 Fiori: Violetta d’acqua, Brugo, Balsamina. Scoraggiamento - 8 Fiori: Melo selvatico, Olmo, Larice, Quercia, Pino Silvestre, Ornitogalo, Castagno, Salice
Scleranto o Mezereo: Per le persone che spesso sono indecise nelle proprie scelte, spesso cambiano d’opinione, non hanno una stabilità, sono incoerenti, hanno sbalzi di umore, sono bipolari latenti. Assorbono come spu
gne e sono versatili. Dopo il trattamento si è concentrati nel prendere decisioni, ci si adatta facilmente nelle diverse situazioni, si diventa flessibili, si ha spirito aperto e dinamico. Si può definire l’Elixir della decisione.
Scleranto o Mezereo
Mimolo
Mirabolano
Noce
Ulivo
Olmo
Mimolo: Per le persone angosciate che temono gli eventi nel mondo reale. Timidi in modo eccessivo, hanno paura della morte, incidenti, catastrofi e paura del futuro. Vivono un incubo permanente. Dopo il trattamento si diventa sensibili alle bellezze del Mirabolano: Per le persone depresse, che hanno incubi interiori, paure di sfociare nella follia, paura di commettere atti irreparabili, crisi di violenza e perdendo il controllo. Una lotta costante per non perdere la calma. Noce: Per le persone che soffrono nell’affrontare nuove situazioni, non sopportano i cambiamenti, hanno difficoltà ad accettare traslochi, vacanze. Tutto quel che è nuovo, crea problemi di adattamento. Dopo il trattamento si rimane fedeli ai propri principi, Ulivo: Per le persone che soffrono. Hanno esaurito tutte le forze fisiche e mentali. Percepiscono un sentimento di vuoto. Grande stanchezza fisica, incoerenza morale, si riesce difficilmente a gestire le poche forze Olmo: Per le persone che si scoraggiano facilmente, senza troppo valutare la reale situazione da affrontare. Ci si sente schiacciati dai propri impegni, anche se sono di lieve entità. Trovano una normalità nel perdere coraggio per affrontare situazioni a volte
mondo, le paure hanno un peso relativo e accettabile, tutto diventa più disteso e si è meno apprensivi sugli eventi. Le angosce si affievoliscono e tutto si accetta in un modo normale. Si può definire l’Elixir della discrezione.
Paura di commettere atti terribili senza volerlo. Dopo il trattamento Coraggio, forza, spontaneità nei propri atteggiamenti, ci si apre verso una spiritualità, dove attingere le proprie energie. Si può definire l’Elixir della redenzione. ma si accettano con più facilità le cose nuove, i cambiamenti non fanno più paura, si riesce facilmente a tirare un segno sul passato. Si può definire l’Elixir del cambiamento.
che rimangono. Dopo il trattamento tanta energia vitale, si riesce con dinamismo a fare cambiamenti accettando le sfide. Si può definire l’Elixir dell’energia ritrovata.
anche facili, cercando sempre pretesti per non prendere impegni, scostando tutte le responsabilità. Dopo il trattamento si ritrova una carica d’altruismo, dando il meglio di se stessi, una vera trasformazione, fiducia e responsabilità. Si può definire l’Elixir dell’evoluzione.
Nel prossimo articolo tratteremo un approfondimento sui fiori già presentati e mostreremo altre 6 Elixir da scoprire Un saluto floreale a tutti i lettori Vittorio Di Donato
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IL POTERE DELLE MANI Chi tende la mano per primo? Stringere la mano la prima volta che s’incontra qualcuno, è un’usanza tradizionalmente accettata, ma vi sono circostanze in cui farlo è inopportuno. Considerato che la stretta di mano è un segno di fiducia e di benvenuto, prima di esporvi ponetevi queste domande: sono benvenuto? La stretta dell’avambraccio: la tecnica di saluto degli antichi romani, che consentiva di verificare la presenza di armi nascoste nella manica
In un ambiente lavorativo un approccio del genere può, tuttavia, rivelar disastroso perché gli uomini presteranno attenzione alla sua femminilità e non la considereranno seriamente. Le donne che dimostrano tutta la loro femminilità negli incontri di lavoro non otterranno il giusto riloro femminilità negli incontri di lavoro non otterranno il giusto ri guardo dagli uomini ma nemmeno dalle colleghe, nonostante oggi sia di moda e politicamente corretto affermare che tutti vengono trattati nello stesso modo. Ciò non significa tuttavia che una donna debba comportarsi in modo mascolino: per essere trattata alla pari deve solo evitare i segni troppo femminili, quali la stretta di mano delicata, l’uso di gonne corte e di tacchi alti.
Le donne che lanciano segnali molto femminili in un contesto lavorativo perdono credibilità.
I venditori sanno porgere la mano a un cliente cui fanno visita senza preavviso o invito può avere un effetto negativo, dato che questi può non ritenerli benvenuti e sentirsi costretto a stringerla. In tali circostanze è saggio attendere che sia il cliente a fare la mossa e, se non accade, salutarlo con un lieve cenno del capo. In alcuni Paesi stringere le mani a una donna non è ancora una pratica del tutto accettata: in molti Paesi musulmani è considerato maleducato; in questo caso è preferibile ricorrere al cenno del capo. È stato tuttavia rilevato che le donne che porgono per prime la mano con decisione sono considerate, in numerose nazioni, più aperte e fanno una migliore impressione. Comunicare predominio e controllo Consideriamo quanto già affermato a proposito dell’impatto del palmo verso l’alto e del palmo verso il basso e valutiamo entrambi i gesti nel contesto della stretta di mano. Nell’antica Roma due persone importanti si salutavano con quello che potrebbe essere paragonato al moderno braccio di ferro. Se uno era più forte dell’altro, poneva la mano sopra quella dell’altro nella posizione della cosiddetta mano dominante. Il senso di predominio è trasmesso tenendo la mano in modo che il palmo sia rivolto verso il basso. Questo non è necessariamente orientato verso il pavimento, ma verso la mano dell’altro. Il gesto comunica la volontà di gestire l’incontro. Potere e controllo sono generalmente meno importanti per le donne, il che spiega probabilmente perché solo poche donne (una su tre) usi la posizione della mano dominante. Abbiamo anche rilevato che in determinati contesti sociali alcune donne stringono la mano con delicatezza per trasmettere un’idea sottomissione, si tratta di un modo per esaltare la propria femminilità o per suggerire che possono essere dominate.
La stretta di mano sottomessa In quella che è l’esatto opposto della stretta dominante, la mano è tesa (manica a righe) con il palmo verso l’alto concedendo simbolicamente il predominio all’altro, come fa un cane quando espone la gola. Il che può essere efficace se si vuole concedere all’altro il controllo o comunicargli che è lui a gestire la situazione, come quando ci si appresta a porgere delle scuse. Se è vero che la stretta di mano col palmo verso l’alto può comunicare sottomissione, vanno, però considerate alcune circostanze particolari. Come già ricordato, una persona affetta da artrite alle mani è costretta ad adottare una stretta debole, cosa che può indurre facilmente l’altro
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a voltare il palmo della propria mano verso l’alto nella posizione sottomessa. Chi svolge una professione in cui le mani hanno grande importanza, per esempio chirurghi, artisti e musicisti, ha spesso una stretta di mano poco decisa, per proteggerle. L’insieme di gesti che adotterà dopo la stretta vi fornirà tuttavia ulteriori indizi per valutarlo: il remissivo userà gesti di sottomissione, il dominante, gesti decisi. Stabilire una condizione di parità Quando due persone dominanti si stringono la mano, si verifica una lotta simbolica di potere visto che tutte e due cercano di voltare il palmo dell’altro in una posizione sottomessa. Ne consegue una stretta “a morsa”, in cui entrambi i palmi restano verticali: questo genera una sensazione di parità e di reciproco rispetto perché nessuno dei due dimostra di voler cedere di fronte all’altro.
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Creare un rapporto paritario Sono due i fattori chiave per creare un rapporto paritario durante una stretta di mano. In primo luogo, assicuratevi che il palmo vostro e quello dell’interlocutore siano in verticale, in modo che nessuno dei due sia in posizione di predominio o di sottomissione, in secondo luogo, impartite la stessa stretta che ricevete. Ciò significa, su una scala compresa tra 1 e 10, che se la vostra stretta è pari a 7 e, quella dell’altro a 5, dovrete ridurre la forza del 20% se la forza dell’interlocutore è pari a 9 e la vostra a 7, dovrete aumentarla del 20%. Se incontrate una decina di persone, dovrete probabilmente adattare più volte l’intensità della stretta e l’angolazione dei palmi, in modo da infondere a tutti una sensazione paritaria e da ritrovarvi considerati sullo stesso piano degli altri. Ricordate inoltre che la mano maschile ha in media una doppia rispetto a quella femminile, il che comporta qualche necessario adattamento. Grazie all’evoluzione l’uomo riesce oggi ad esercitare una forza che può raggiungere i 45 kg quando afferra, trasporta, lancia o usa un martello. Ricordate anche che la stretta di mano si è evoluta quale per salutare, al momento dell’incontro o del congedo, o per suggellare un accordo, pertanto deve essere sempre calorosa, amichevole e positiva. Nella prossima puntata affronteremo le varie tecniche di posizionamento nella comunicazione.
Redazione Milano -Prof. Salvatore M. Loprete
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OROSCOPO DEL MESE
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Qualche tensione inaugura anche questo febbraio. Forse non hai del tutto risolto i problemi familiari, o altre situazioni che ti creano nervosismo e irritazione. La prima parte del mese potrebbe riservarti ancora qualche discussione, ma da metà febbraio avrai a disposizione un diplomatico sestile di Mercurio, utile per osservare la situazione da un altro punto di vista e per scoprire soluzioni alle quali non avevi pensato prima. Avrai una gran voglia di divertimento, di scoprire, di conoscere. La prima metà di febbraio brilla per la presenza di Mercurio nel segno a te favorevole dei Pesci, dove c’è anche Nettuno. Questo aspetto indica che sarai parecchio intuitivo e anche comprensivo. Meglio fare tesoro delle scoperte e della tolleranza, perché da metà mese in poi, soprattutto con familiari invadenti e amici ipocriti, la tua pazienza potrebbe scarseggiare... Grinta e determinazione, con Marte in ottimo aspetto dal segno della Bilancia per tutto il mese. E anche un po’ di equivoci da fronteggiare, soprattutto entro il 13 febbraio, con Mercurio dispettoso in Pesci. Potresti essere un po’ pasticcione, e tendere alle gaffe. Nella seconda parte del mese, risolverai eventuali problemi e potrai godere di una vita sociale e familiare allegra e serena. Largo al divertimento! Approfitta tempestivamente dei favori di Mercurio, nel segno dei Pesci fino a metà febbraio, per fare il punto della situazione. Se ci sono tensioni, come gli aspetti tesi di Marte e Venere lasciano presagire, potrai affrontarle con maggiore lucidità in questo periodo. Tuttavia, febbraio non sarà soltanto un mese di nervosismo, ma anche di scoperte, novità, sorprese. E, soprattutto, di una sana presa di coscienza su certe situazioni... Febbraio trascorrerà tra forza di volontà, grinta e passione, ma ci sarà anche un po’ di tensione condita da qualche battibecco. In particolare, sarà la seconda metà del mese a riservarti i momenti di maggiore nervosismo con chi ti circonda, parenti o forse amici. Rifletti con attenzione prima di parlare, e non essere precipitoso nei giudizi. Più tardi potresti pentirti di quello che hai detto. Aspettati anche qualche bella sorpresa che ti farà tornare il sorriso sulle labbra. Il mese scorrerà abbastanza serenamente. Nella prima parte di febbraio potresti vivere un periodo particolare, tra dubbi e un po’ di confusione, come segnalato da Mercurio in opposizione, vicino a Nettuno. Un aspetto che riguarderà soprattutto i nativi della prima decade, alle prese con scelte e decisioni. Se è il tuo caso, tergiversa e non essere frettoloso: a partire dal tredici, vedrai che tutto ti sarà più chiaro. Febbraio potrebbe essere un mese che ricorderai: a te spetta fare in modo che siano ricordi piacevoli. La tua situazione astrale è contraddittoria: sarai grintoso ma anche impulsivo e irritabile. Le configurazioni che ti riguardano sono improntate ad una grande forza. C’è aria e voglia di cambiamento, e dovrai fare in modo che le novità siano costruttive, non distruttive. Mercurio sarà al tuo fianco da metà febbraio in poi: e la vita sociale decollerà! Ottima partenza di mese! Avrai una gran voglia di vita, di divertimento, di allegria. E vorrai lasciarti i pensieri alle spalle. La tua situazione appare scorrevole soprattutto nella prima parte di febbraio. Ottimo periodo per affrontare eventuali problemi familiari: approfitta dei raggi favorevoli di Mercurio per chiarire quello che non funziona. Da metà mese in poi, potresti essere un po’ più teso e nervoso, ma si tratta di situazioni marginali. Febbraio sarà un mese positivo, a patto di scansare gli equivoci e la confusione che potrebbero regnare nella tua mente fino al tredici, a causa dell’aspetto teso di Mercurio in Pesci, dove c’è anche Nettuno. Evita, se puoi, di prendere decisioni importanti in questo periodo. Dal tredici in poi, avrai le idee più chiare e anche la vita sociale e familiare saranno più soddisfacenti. Progetti di svago o domestici? Tutto ok nell’ultima parte di febbraio. Buon inizio di mese, all’insegna della comunicatività e della voglia di chiarire, di conoscere, di sapere. Il tuo quadro astrale comporta però anche qualche tensione. I passaggi instabili di Marte, Giove e Urano potrebbero renderti impulsivo e poco tollerante. Ma se sfrutterai bene l’astuzia e la tenacia, effetto Saturno e Plutone armonici, vivrai un febbraio tutto sommato scorrevole. Ci sono tanti, piccoli o grandi, segnali di cambiamento in atto. Novità che riguardano i più svariati settori e che ti faranno sentire vivo e attivo. Con Marte nel segno della Bilancia avrai voglia di fare mille cose, di smobilitare situazioni stagnanti, di darti da fare. Quanti progetti! Con il rientro di Mercurio nel tuo segno la voglia di fare aumenterà. Vita sociale attiva! La sfera domestica invece è un po’ penalizzata dal poco tempo... Mercurio e Nettuno in Pesci per la prima parte del mese potrebbero creare un’atmosfera quasi fiabesca. Fantasia, immaginazione, intuito sono le qualità che faranno parte del tuo modo di essere, soprattutto se sei nato a fine febbraio. Il rischio è di volare troppo con la mente e di perdere di vista gli obiettivi concreti. Clima cordiale attorno a te, grazie alla tua empatia da manuale.
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La ricetta del mese Aggiungimi al tuo ricettario!
timballini di ziti con melanzane e scamorza Preparazione Ingredienti Lavate e asciugate le melanzane, spuntatele, affettatele sottilmente per il lungo e friggeper 4 persone : tele in olio extravergine di oliva, girandole 250 g Ziti lunghi da entrambi i lati, finché risulteranno dorate. 250 g Scamorza Man mano che sono pronte, scolatele su un foglio di carta assorbente da cucina. Passo affumicata 2 Affettate la cipolla e fatela appassire in 800 g Melanzane una casseruola con l’olio. Unite i pomodori lunghe pelati, schiacciateli con una forchetta, condite con un pizzico di sale e una macinata 600 g Pomodori abbondante di pepe e fate cuocere per una pelati ventina di minuti, mescolando ogni tanto n.1 Cipolla con un cucchiaio di legno. Al termine levate e tenete da parte. Passo 3 Lessate la pasta Pangrattato q.b. in abbondante acqua bollente leggermente Olio extravergine salata. Scolateli molto al dente, raccoglieteli di oliva q.b. in un colapasta, conditeli con un filo di olio e lasciateli raffreddare. Quando sono freddi Sale q.b. conditeli con il sugo al pomodoro e mescoPepe q.b. late. Passo 4 Ungete leggermente quattro stampi da timballo individuali, spolverizzate il fondo e le pareti con un po’ di pangrattato e foderateli con le fette di melanzana, lasciando che sbordino un po’. Distribuite uno strato di ziti negli stampi, coprite con qualche fetta di scamorza affumicata e ripetete la sequenza, terminando con la scamorza. Passo 5 Ripiegate le fette di melanzana, spolverizzate con pangrattato e infornate a 200 °C per circa 15 minuti.Levate e lasciate riposare per 5 minuti; quindi sformate i timballini nei piatti individuali, portate in tavola e servite.
Porri gratinati Ingredienti per 4 persone: 800 g Baccalà già pulito in tranci 1,5 kgPatate n.1 Cipolla 400 g Polpa di pomodoro 3 spicchi Aglio 1 bustina Zafferano 1/2 cucchiaino Cumino in polvere 1 ciuffo Prezzemolo Farina q.b Brodo vegetale q.b. Olio di semi di arachide q.b. Olio extravergine d’oliva q.b. Sale q.b.
Preparazione
Passo 1. Infarinate i tranci di baccalà e scuoteteli leggermente per togliere quella in eccesso. In una padella scaldate l’olio di semi e friggete i tranci a fuoco vivace. Quando saranno dorati, scolateli con un mestolo forato e sistemateli su un piatto rivestito con carta assorbente da cucina. Passo 2. In una casseruola scaldate qualche cucchiaio di olio extravergine e rosolatevi la cipolla; aggiungete la polpa di pomodoro, mescolate e salate leggermente. Proseguite la cottura a fuoco moderato per circa 15-20 minuti. Aggiungete le patate e coprite con il brodo vegetale caldo. Incoperchiate e cuocete per 10-15 minuti a fuoco moderato. Passo 3. Mettete l’aglio e il prezzemolo tritati in una ciotola; aggiungete il cumino e lo zafferano sciolto in qualche cucchiaio di acqua calda. Unite i tranci di baccalà fritti al sugo preparato e profumate con il battuto di erbe e spezie. Mescolate, aggiustate di sale e fate cuocere per altri 5-6 minuti. Servite subito.
castagnole Ingredienti: 400 g farina per dolci 4 uova 40 g zucchero semolato 20 g olio extravergine d’oliva 20 g burro fuso 30 g liquore all’anice 3 g scorza grattugiata di mezzo limone
Preparazione
Passo 1. Con l’aiuto di una frusta elettrica, sbattete per 5 minuti le uova con lo zucchero e un pizzico di sale. Quando saranno ben montate versatele nell’impastatrice, aggiungete la farina, miscelata con la scorza di limone, e incorporate, alternandoli alla farina, il liquore all’anice, l’olio e il burro fuso freddo; unite quindi il lievito e lavorate per 20 minuti.Passo 2. Ponete l’impasto in una ciotola, abbondantemente unta di olio, coprite con la pellicola trasparente, e fate lievitare nel forno spento, preriscaldato a 50 °C, per 2 ore. Passo 3. Trascorse le due ore togliete l’impasto dal forno, prelevate con le forbici tanti pezzi di impasto, passateli su un piattino unto di olio e appiattiteli con i polpastrelli Passo 4. Scaldate abbondante olio in padella, immergete le castagnole e quando saranno dorate, scolatele e fatele asciugare su un foglio di carta assorbente da cucina. Procedete in questo modo fino a esaurire l’impasto. Servitele, a piacere, con l’alchermes, il miele o lo zucchero a velo. sale q.b. lievito per dolci 1 bustina - alchermes miele zucchero a velo olio extravergine d’oliva per friggere
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giochi rebus
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C ali; ginestra NA = Caligine strana
CRUCIVERBA ORIZZONTALI 1. Animale domestico 4. volatile appetitoso 9. misura la sensibilità di pellicole 12. Articolo indeterminativo 13. Usato in pubblicità14. se è rosso porta bene 15. In mezzo all’ albore 16. contuso 17. misura logaritmica elettrica 18. unioni profonde 19. Logge o terrazze sugli edifici 20. Il Claudio sassofonista 21. simbolo del magnesio 22. La madre di Paperino 23. non stabili o duraturi 24. piatto saporito 27. ci si affida per la bontà 28. vi si trova Mostar e Banja Luka 29. Una nota... indicativa 30. affettuosa 31. funzionario municipale spagnolo 32. Un liquore 33. si usa in spiaggia 34.si segnano sul calendario VERTICALI 1. l’isola con Guantanamo 2. Parte terminale dell’apparato digerente 3. Sigla di Napoli 4. hanno forti proprietà basiche 5. madre di Rut 6. lo sono i frutti acerbi 7. Ideologia cinese 8. Iniziali di Nixon 9. E’ simile al lama 10. Città Toscana 11. non chiude 13. La funicella del fucile subacqueo 14. grosso pelo 16. Spilorcia,ago 17. olanda in auto 18. insegna degli imperatori romani 19. quella dell’uomo d’affari e’ piena 20. La raggiungono i grandi 21. I guerrieri...pastori del Kenia 23. hanno sempre ombre 24. non è mai molto 25. articolo arcaico 26. comune bresciano 29. Compagnia aerea polacca 31. Soldati senza soldi 32.Varese
Indovinelli e enigmi
Soluzione cruciverba (N.1)
La mia vita può durare qualche ora. Quello che produco mi divora. Sottile, son veloce. Grossa, sono lenta, Ed il vento molto mi spaventa. È la candela!
L’INDOVINELLO
In una stanza ci sono 3 interruttori e in un’altra stanza c’è 1 lampadina. Come faccio a sapere quale interruttore accende la lampadina entrando solamente una volta nella stanza con la lampadina? Accendo un’interruttore per un pò... poi lo spengo. Accendo il secondo ed entro. Se è accesa era il secondo. Se no la tocco. Se è calda era il primo. Se è fredda è il terzo.
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