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Dicembre 2013 Direttore Responsabile Nicola Cinolo comunicazione@nuovaidea.eu ufficiostampa@nuovaidea.eu Vice Direttore Salvatore M. Loprete postmaster@nuovaidea.eu Pubbliche Relazioni Patrizia Formaro professionista@nuovaidea.eu Produzione Artistica Video e Book World Show Fotografo Video e Post-produzione Massimo Bastianelli professionista@nuovaidea.eu Grafica e Web Design Massimo Bastianelli grafica@nuovaidea.eu Responsabile Marketing Patrizia Formaro marketing@nuovaidea.eu Agenti Pubblicitari Alessia Abbagnale pubblicita@nuovaidea.eu Redazione Milano Salvatore Maria Loprete Charlie Cinolo Christian Cinolo postmaster@nuovaidea.eu Segretaria di Redazione Anna Cuccinelli ufficiostampa@nuovaidea.eu Collaboratori Elio Maggio, Roberto Cavizzoli, Ettore Ribaudo, Vittorio Di Donato, Romano Raiola redazione@nuovaidea.eu
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la storia degli imprenditori
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Da quando l’Italia funzionava ad oggi, tutti in via d’estizione PICCOLO ARTIGIANATO, UNA CATEGORIA IN no mai risposte e quindi è opportuno darsele da soli! Nessuna VIA D’ESTINZIONE Nazione al mondo può permettersi il “lusso” di pagare tutte le Dal dopoguerra sono scomparse diverse categorie di lavora- persone, che essendo ammalate, non sono in grado di lavorare, tori, alcune dovute al progresso, altre seppure importanti per il Paese, non hanno provocato nessun dolore; se non si corre ai ripari però, un’altra importante categoria rischia l’estinzione … si tratta dei piccoli artigiani. Un duro colpo, forse il mortale, sta per imbattersi su questa categoria. Com’è noto, i legislatori stanno studiando il sistema per fare in modo che gli artigiani paghino le tasse fino all’ultimo centesimo, cioè che questi diano allo Stato tutto quello che esso pretende, in parole povere, tutto quello che riscuotono, deve essere certificato con la ricevuta fiscale. I legislatori non sanno che se il loro intento andrà a buon fine, il 90 per cento dei piccoli artigiani sarà costretto a chiudere “PER TASSE”. Gli artigiani sono degli evasori, ma per la stragrande maggioranza di loro, è un’evasione “di sopravvivenza”, o meglio, un’evasione per “legittima difesa”. Degli artigiani si parla poco e solo indirettamente; questi sono nominati solo quando si parla di tasse, non si cerca di fare nessun approfondimento, viene semplicemente fatto un confronto con la situazione dei lavoratori dipendenti e spesso viene emessa una lapidaria sentenza: “I lavoratori dipendenti pagano tutto, mentre gli autonomi, e perciò anche gli artigiani, non pagano niente, conseguentemente il debito pubblico aumenta”. Ovviamente chi dice queste cose non conosce per niente l’artigiano. Che cosa è un artigiano? Un lavoratore che a differenza di altri, non considera il posto di lavoro un diritto, infatti, se lo è creato da solo, facendo lui stesso i dovuti investimenti. Lavora mediamente dalle quindici alle venti ore in più alla settimana. Quello che va in pensione più tardi e con la pensione più bassa. Non ha le ferie pagate. Non ha la tredicesima. Se si ammala, non riceve un salario per sopravvivere. Se chiude bottega, non scattano gli ammortizzatori sociali. Cosa non può essere un artigiano? Non può essere un vagabondo, un incapace, oppure una persona con poca salute, se così fosse sarebbero costrette a cambiare mestiere. Di fronte a queste inoppugnabili constatazioni, si presenta immediatamente l’ennesima risposta: “Gli artigiani non danno niente allo Stato, e giustamente lo Stato non da niente agli artigiani”. Al riguardo del dare e dell’avere occorre far chiarezza. Vi è, se si vuole, la possibilità di sapere come stanno veramente le cose, cioè sapere chi allo Stato da più di quello che riceve, e chi dallo Stato invece, riceve più di quello che dà, si tratta solo di riportare i dati e farne le sottrazioni. Ma chissà perché tutto questo non è dato di sapere!!! Sorgono domande ben precise agli “addetti ai lavori”: “Per quale ragione, se un artigiano si ammala, non percepisce uno stipendio che gli permetta di vivere? Perché, facendogli obbligatoriamente pagare il dovuto, com’è stato fatto per il servizio sanitario e per le pensioni, non è messo nelle condizioni che hanno altre categorie di lavoratori?” A queste domande, però non si ricevo-
in quanto, pagandoli, il sistema previdenziale crollerebbe. Affinché qualcuno non dimostrerà il contrario, si continuerà ad avere questa profonda convinzione. Da tutto questo, un’altra domanda sorge spontanea: “Considerato che l’artigianato è un lavoro “paradisiaco” cioè il paradiso dell’evasione, per quale ragione i disoccupati ed in particolare i giovani in cerca di lavoro, non diventano artigiani?”
DAL “PARADISO ALL’INFERNO”
L’Italia è uno dei più belli paesaggi del mondo. Migliaia di km di splendide spiagge marine, laghi lussureggianti, montagne e colline che offrono orizzonti stupendi, un terreno agricolo che produce praticamente di tutto. L’elenco di questo “ben di Dio” potrebbe continuare a lungo. Non a caso l’Italia, da tempi immemorabili, è considerata la meta preferita di tutti i popoli del mondo. L’Italia detiene, forse immeritatamente, il 70 per cento delle antichità archeologiche e artistiche del mondo antico, conseguentemente saremmo una delle pochissime nazioni, forse l’unica, che potrebbe vivere benissimo solo col turismo e l’agricoltura, cioè senza le grandi fabbriche. Anzi saremmo sicuramente la Nazione più ricca, invece ci troviamo sull’orlo del fallimento. Purtroppo i nostri governanti hanno voluto fare dell’Italia, l’ottava potenza industriale del mondo. “Grazie” a questa scelta scellerata, l’inquinamento sta distruggendo molto di quello che giustamente è considerato Patrimonio dell’Umanità. Non possiamo guardare come ci siamo ridotti, senza essere investiti da una profonda angoscia. Eppure, anche grazie all’intraprendenza di gran parte degli italiani, vi erano le premesse per far sì che l’Italia fosse la Nazione più invidiata. Com’è noto, pur con tutti i suoi difetti, l’italiano ama anche darsi da fare, poche sono le Nazioni che hanno tanti piccoli imprenditori: imprenditori turistici, artigianali, agricoli, come l’Italia; la maggior parte del benessere italiano è stato creato da loro. Le regioni ricche d’Italia non lo sono grazie al colore politico delle varie giunte regionali, ma lo sono grazie all’alto numero di questi piccoli imprenditori. Com’è noto, nonostante che vi siano persone non convinte, chi lavora in proprio, lavora per se stesso, ma lavora anche per gli altri. Quelli che lavorano in proprio, non hanno grandi pretese, chiedono solo di poter lavorare in pace. Lavorare in pace significa levare lacci e laccioli che intralciano le varie iniziative, perciò compito delle istituzioni sarebbe quello di eliminare la burocrazia, una burocrazia resa asfissiante dai nostri politicanti in quanto, grazie a concorsi, spesso fasulli, sono stati messi in posti importanti anche qualche incompetente. Se si sfruttassero le sopra accennate potenzialità, territoriali e umane, che l’Italia può offrire, molti ministeri sarebbero superflui. Tre sarebbero i ministeri più importanti, quello del turismo, quello dell’agricoltura e quello dei beni culturali, tutti gli altri ministeri potrebbero lavorare, e nessuno se ne accorgerebbe, anche solo a giorni alterni. Purtroppo l’unico ministero che lavora a tempo pieno, è quello che riguarda il fisco, ma si
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distingue per incapacità, moltissime sono ancora le persone e società sconosciute al fisco, e moltissimi sono i lavoratori autonomi che saranno costretti a chiudere per tasse. Sarebbe lungo l’elenco dei “guasti” creati dalla scelta “potenza industriale”, di
non facili soluzioni, ricordiamone due: disoccupazione e salute. Un esempio per rendere evidente il “problema”: se una fabbrica inquina con gravissimi danni alla salute, sia di chi lavora sia di chi vive nei dintorni, che si fa? Qualsiasi scelta sarà “sbagliata”, infatti, se sarà chiusa giustamente, si lamenteranno quelli che perdono il lavoro, se non sarà chiusa, giustamente si lamenteranno quelli che hanno perso la salute. Per accontentare tutti sarà “promesso” che sarà eliminato l’inquinamento, gli interessati si preparino ad una grande illusione. Non mancheranno conflitti sociali, ebbene se il turismo fosse stato “privilegiato”, molti “disagi” potevano essere risparmiati. Purtroppo il “dado” è tratto! Ironia della sorte, l’Italia era un paradiso, ora è diventato un inferno.
DIRITTO AL LAVORO? CHI LO DEVE CREARE?
Manifesti nei muri, titoli in prima pagina, striscioni nelle pubbliche manifestazioni, tutti i politici ne parlano, le persone intervistate lo chiedono ad alta voce, IL DIRITTO AL LAVORO è diventato l’argomento del giorno. Senza alcun dubbio la persona disoccupata è una delle prime emergenze, chi non lavora non percepisce lo stipendio, senza stipendio non è possibile fare la spesa, se non si fa la spesa, il commercio va in crisi, andando in crisi il commercio, va in crisi anche il mondo produttivo, perciò il “senza lavoro “ è il primo anello di una spirale che porta inevitabilmente al collasso. Non si può anche non tener presente che, oltre al problema economico, vi è, pure un problema umano, infatti, spesso le cronache riportano tragedie famigliari collegate alla disoccupazione. TUTTI rendono evidente che occorre creare posti di lavoro ma NESSUNO propone la cosa più importante, cioè, chi deve creare il lavoro? Ho provato a chiederlo ad alcuni disoccupati in quanto, essendo questi direttamente interessati, dovrebbero conoscere le varie proposte, ebbene grande
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delusione, nessuno ha dato risposte. Ho fatto tale domanda a qualche persona politicamente informata, ennesima delusione, non ho ricevuto chiare risposte. E allora? Nella totale mancanza di proposte, qualche risposta si dovrà pur dare. Una risposta potrebbe essere, “createvelo da soli”, come hanno fatto gli artigiani, commercianti, contadini, ecc. La proposta non sarebbe poi tanto malvagia. Se non erro, a parere di tutti gli osservatori, il lavoratore autonomo può evadere quanto vuole, perciò sarebbe il più paradisiaco dei lavori. Si tenga anche conto che il lavoro non manca, i posti pure, le strade delle città sono “tappezzate” da saracinesche definitivamente abbassate, manca solo l’imbarazzo della scelta. Qualcuno potrà giustamente obiettare che a una certa età a iniziare un lavoro autonomo, s’incontrano delle enormi difficoltà, obiezione accolta, ma questo non vale per i giovani. Se nessuno è disponibile a “arrangiarsi”, dica almeno chi deve creare i posti di lavoro, chi? I politici? I sindacalisti? I comuni? Le provincie? Le regioni? Lo stato? Perché non si dice chiaramente? Non sarà per caso che i posti di lavoro dovranno crearli , ancora una volta, i piccoli imprenditori? Ma che dire del fatto che molti di loro saranno costretti a chiudere per tasse?
SALVATORI O MASSACRATORI?
Com’è noto, i funzionari dell’agenzia delle entrate si sono rivolti a molte piccole aziende “invitandole caldamente” a versare “una tantum”, lasciando intendere che sarebbero state lasciate “fiscalmente in pace”. Pure noto a tutti sono il risultato finale di queste “scellerate richieste”, quelli che avevano compiuto una certa evasione, volentieri hanno pagato e naturalmente continuato a evadere. Quelli che invece avevano compiuto un’evasione “per legittima difesa”, cioè per non essere costretti a chiudere “per tasse”, che sono la maggioranza, vedendosi
“braccati”, pur a costo di rimanere in “bolletta”, ma nella convinzione e illusione di “chiudere” con l’agenzia delle entrate, hanno pure loro pagato, ma giustamente nauseati e amareggiati, molti di loro hanno definitivamente chiuso bottega. Purtroppo vi sono pure quelli che non avevano i soldi da pagare, ebbene, questi hanno avuto due sole possibilità: o indebitarsi oppure suicidarsi, dalle cronache sappiamo che alcuni hanno scelto quest’ultima possibilità. ATTENZIONE!! Alcuni di questi hanno pure promesso che prima o poi faranno una strage. Il fisco è una “arma”troppo pericolosa, se lasciata in mano a degli incompetenti, può creare, come, infatti, è accaduto, delle tragedie. Nonostante le tragedie, consapevolmente o inconsapevolmente create, gli ideatori di questa “raccolta fondi”, in odore tangentizio e ricattatorio, hanno ricevuto complimenti anche a livello internazionale, “per l’ottimo risultato conseguito nella lotta contro l’evasione”, conseguentemente sono stati considerati i “salvatori della patria”. Altro che “salvatori”, considerato che il tempo è galantuomo, questi passeranno alla storia come i “massacratori ” della “azienda” Italia. Direttore Responsabile Nicola Cinolo
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Cronaca Marchigiana
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ANCONA
Consiglieri regionali delle Marche... ...Tutti sotto inchiesta
Il Consiglio Regionale delle Marche è ai singoli consiglieri a partire
finito sotto inchiesta per peculato (i.e. reato previsto e punito dall’art. 314 del codice penale in virtù del quale il pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio è punibile con la reclusione da 4 a 10 anni se, avendone la disponibilità in ragione del proprio servizio o ufficio, si appropria di denaro o altra cosa mobile altrui). L’inchiesta sui rimborsi dei consiglieri regionali di tutta Italia è arrivata agli sgoccioli. L’indagine nella nostra regione ha avuto inizio ad ottobre 2012 quando gli agenti del comando provinciale e del nucleo di polizia tributaria di Ancona si sono presentati alla sede del consiglio regionale e hanno acquisito i bilanci consultivi dei 15 gruppi e i documenti con i compensi liquidati
dal 2008. Il procuratore di Ancona, Elisabetta Melotti, ha confermato in questi giorni la notizia di quattro indagati per quasi un milione buttato dal 2011 al 2012 in spese pazze. L’utilizzo dei fondi da parte dei consiglieri marchigiani è stato recentemente oggetto anche di Presidente G. Mario Spacca un’indagine della Corte dei Conti che ha rilevato come le spese di tutti i gruppi siano state fuori dai limiti, senza spiegazioni credibili e nel 95% dei casi si trattava di spese non autorizzate, non motivate, senza fattura o addirittura senza che fosse identificabile un fruitore. Soldi spesi in ristoranti, viaggi, telefoni, persino ritiri spirituali senza dimenticare la beneficenza fatta con i soldi della regione: oltre € 7.000,00 per pranzi e cene, € 340,00 per olio, farina e formaggi giustificati come missione per attività politica, € 2.100,00 per targhe e coppe per un torneo di calcio con gli amici, € 150,00 per un frigorifero, € 1.800,00 per un parcheggio auto (!!!), € 120,00 per un cesto di natale, € 800,00 per un viaggio in pullman, € 1.000,00 per due telefonini, € 340,00 per partecipare a convegni. Consulenze di ogni tipo sono state retribuite con i soldi della regione e persino le mimose per la festa dell’8 marzo sono state gentilmente offerte alle segretarie dai contribuenti e chi più ne ha più ne metta come quel consigliere che si è fatto rimborsare € 16,80 per l’acquisto del libro “Il segreto delle donne, viaggio nel cuore del sapere” motivandolo come spesa necessaria per l’aggiornamento sulla questione delle pari opportunità tra uomo e donna.e i marchigiani pagano!!!! E che dire del convegno sulla “Dis-organizzazione della Sanità regionale” organizzato il 31 dicembre 2012 costato solo 1.530 euro, un modo per passare tutti insieme il veglione di Capodanno. La lista sarebbe ancora lunga e per tutti i gusti, ma nessuna di queste spese può essere ricondotta all’attività politica, almeno questo è quanto sostengono la Corte dei Conti e la Guardia di Finanza. Bastianelli Massimo
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JESI
clonava carte di credito del circuito American Express La POLFER di Falconara e Ancona arrestano i falsari
La polizia di Jesi era da tempo sulle tracce della banda che clonava carte di credito del circuito American Express di ignari cittadini statunitensi e professionisti di tutta Italia. Le segnalazioni di vari esercizi commerciali, alberghi, ristoranti e biglietterie ferroviarie si sono succedute ad un ritmo elevatissimo negli ultimi mesi dalla riviera romagnola fino a Sirolo e Numana. E proprio da una biglietteria ferroviaria, precisamente quella di Falconara Marittima, è partita l’indagine che ha permesso alla Polfer di Ancona in collaborazione con i colleghi di Falconara, di arrestare i responsabili, fermati all’uscita di un ristorante di Jesi il 18 novembre scorso. A finire nei guai 2 brasiliani 30enni e la moglie di uno di questi sulla quale pende una denuncia a piede libero. L’accusa per loro è falsificazione ed utilizzo indebito di carte di credito dal momento che non ne erano titolari. Tutto ha avuto inizio con la richiesta di rimborso da parte di uno dei due truffatori di due biglietti ferroviari di alto valore, circa 500 euro, acquistati online con carta di credito. Il sistema infatti era proprio questo: acquistavano beni di tutti i tipi, dai biglietti a regali costosi (tablet, smartphone, gioielli..), prenotavano stanze di albergo e biglietti pagando con le carte di credito clonate, salvo poi chiederne il rimborso adducendo varie scuse come quella
del decesso di qualche parente. Grazie a questo semplice sistema nel giro di poco più di un mese erano riusciti a racimolare oltre 50mila euro. Ma i sospetti dei commercianti sono arrivati fino alla Polfer che hanno iniziato a raccogliere testimonianze e un passo alla volta hanno stretto il cerchio intorno ai due brasi-
liani, fermandoli dopo un bel pasto e sequestrando, nell’occasione, anche 19 carte di credito clonate TONELLI ad altrettanti americani che, nel frattempo, si veBuono sconto di 10€ sull’acquisto di un Eau de Parfum devano prosciugare inda 50ml consapevolmente i conti correnti, nonché un comInserisci il codice: puter portatile ed una TON10ME xbox appena acquistata. Prima di effettuare il pagamento A coordinare le attività all’interno del sito sottostante!!! il Dott. Laurino, sostituto Procuratore di Ancona, in collaborazione con gli Ispettori Pierucci e Lamann. Gli arrestati sono stati tradotti al carcere di Montacuto, mentre le indagini proseguono nei valido fino al 05/05/2014 confronti della donna jesina, moglie di uno dei truffatori, per la quale si resta in attesa di conoscere il livello di partecipazione nella truffa. Si attendono inoltre ulteriori sviluppi dell’indagine sul risvolto di un più grande traffico internazionale di carte clonate. Roberto Cavizzoli
giro di prostituzione nei night club della zona
Arrestati tre gestori di Night per favoreggiamento alla prostituzione All’alba di venerdì 22 novembre i carabinieri sercizio della prostituzione, oltre allo sfruttamenhanno arrestato F.I., 55enne imprenditore e dipendente della Regione Marche che nel 2012 gestiva il sexy disco dinner Monella di Senigallia, F.B. 58enne titolare del night disco lap Bambola di Marina di Montemarciano e dello Snoopy Music Hall di Senigallia e V.G. 56enne imprenditore che aveva gestito sia il Bambola che il Monella. L’indagine avviata nel 2012 ha permesso di arrestare i tre gestori di night club in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta sul giro di prostituzione dei night club della zona che ancora continua senza sosta. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento ed al favoreggiamento della prostituzione. Gli arresti sono ritenuti dal GIP di Ancona, Dott. Carlo Cimini, responsabili di aver costituito un’organizzazione che reclutava ragazze ai fine dell’e-
to ed al favoreggiamento, con la copertura del reclutamento di ballerine da impiegare nei vari spettacoli offerti all’interno dei locali. L’attività investigativa avrebbe condotto inoltre ad iscrivere nel registro degli indagati altre 7 persone, tutte dipendenti dei locali con varie mansioni quali buttafuori o barista, che avrebbero collaborato all’attività illecita con vari profili di responsabilità e coinvolgimento. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati numerosi documenti contabili ora al vaglio della magistratura e non si escludono contestazioni di ulteriori reati. Risultano coinvolti nella vicenda anche diversi calciatori di serie A e B che avrebbero pagato fino a 1.500 euro per una notte di sesso, ma saranno chiamati solo come persone informate sui fatti a testimoniare a favore dell’accusa, non sono stati loro mossi capi di imputazione. Roberto Cavizzoli
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una raffica di furti nelle case, compreso dirigente “digos” I Carabinieri di Fano arrestano 5 albanesi
In questi ultimi tempi sarà la crisi, sarà che fà notizia, siamo di disponibilità finanziarie, automezzi ed attrezzature necessari bombardati da una raffica di furti in appartamenti. Da Pesaro ad Ascoli Piceno non si salva nessuno, neppure il dirigente della Digos di Pesaro. I derubati, quando va bene, non si accorgono di nulla, salvo poi avere un amaro risveglio. I carabinieri di Fano hanno individuato e denunciato 5 pregiudicati albanesi specializzati in furti in abitazione, responsabili di almeno 18 furti compiuti tra le province di Pesaro, Ancona e Macerata per un bottino di quasi 100mila euro. La lunga sequenza di furti degli ultimi mesi ha mobilitato ogni notte un ingente numero di agenti e militari che ogni sera effettuano controlli su persone sospette. In questo clima era inevitabile che anche il consiglio comunale di Pesaro si occupasse dell’argomento sicurezza giungendo ad approvare una delibera che prevede: 1) La costituzione di un tavolo permanente, coordinato dalla Prefettura, tra gli amministratori locali, forze di polizia e rappresentanti delle associazioni di categoria per elaborare un progetto di sicurezza partecipata in grado di prevenire e contrastare l’aumento dei fenomeni di microcriminalità, con particolare riferimento ai furti nelle abitazioni e negli esercizi commerciali.
2) La richiesta al Governo per un incremento della pianta organica a disposizione delle forze dell’ordine ed un incremento
nell’opera quotidiana di prevenzione e repressione dei crimini. 3) La possibilità di stanziare un apposito fondo a disposizione dell’Assessorato alla Sicurezza per installare impianti di videosorveglianza, come già avvenuto in altri comuni limitrofi, nelle zone della città considerate più a rischio, nei quartieri periferici e nelle principali vie di entrata e di uscita dalla città. 4) Compatibilmente alle esigenze di bilancio ed ai fondi destinati alla manutenzione ordinaria, la possibilità di rendere maggiormente efficaci le illuminazioni pubbliche nelle zone della città considerate più a rischio e nei quartieri periferici. 5) La possibilità di utilizzare i vigili di quartiere per i compiti loro assegnati dal regolamento sul decentramento, sgravandoli in tutto o in parte dei compiti burocratici ed amministrativi cui sono ad oggi preposti, di concerto con il comandante della polizia municipale ed in sinergia con polizia e carabinieri. Inoltre, è stato anche recepito ed approvato un ulteriore emendamento che consente, nell’ambito delle protezioni di videosorveglianza, l’acquisizione e la donazione di impianti compatibili con i sistemi informatici adottati dal Comune per il controllo di aree sensibili pubbliche. Insomma, le buone intenzioni e le buone proposte ci sono, speriamo che siano effettivamente risolutive per riportare lo status di isola felice alla nostra città e non sia l’ennesimo esempio dell’Italia che parla, ma non agisce. Roberto Cavizzoli
intervento dei sanitari in una casa popolare, scena dell’orrore...chiamati i pompieri
L’intervento dei pompieri: cumuli di immondizia che arrivava fino al soffitto
Quando la realtà supera la fantasia o meglio quando si pensa che certe cose possano capitare solo nei programmi televisivi e invece succedono a due passi da noi. E’ quello che devono aver pensato i residenti in un condominio di Fano, zona Sant’Orso, che dopo anni di segnalazioni all’ufficio igiene perché intervenisse in un’abitazione del secondo piano per l’insopportabile olezzo che ne proveniva, sono stati finalmente ascoltati. Sono intervenuti i sanitari che nell’aprire il portone dell’appartamento si sono trovati davanti una scena da film dell’orrore richiedendo anche l’intervento dei pompieri: cumuli di immondizia che arrivava fino al soffitto e aveva oramai occupato anche due scantinati e carcasse di animali morti (porcellini d’india, uccellini..), tutto frutto delle incursioni nei cassonetti della signora alla quale l’appartamento in questione era stato assegnato proprio dal Comune di Fano. Per sgombe-
rare la casa ci sono voluti 5 camion dell’immondizia per non parlare del rischio per la salute corso dagli altri condomini che ogni giorno, passando davanti al portone d’ingresso dell’appartamento, dovevano coprirsi il naso con un fazzoletto. La persona che vi abitava, una signora anziana, sola e ovviamente non pienamente in possesso di tutte le capacità mentali, è stata ricoverata. Da lungo tempo i condomini avevano richiesto un intervento della forza pubblica, del Comune e del Servizio edilizia residenziale pubblica agevolata, solo per sentirsi rispondere che era tutto regolare, che non vi era alcun olezzo proveniente dall’appartamento e del resto non potevano certo costringere la signora a farsi aiutare! L’epilogo è noto…peccato che nel frattempo una banale rottura di una tubatura nell’appartamento in questione abbia provocato delle infiltrazioni in ben 5 appartamenti del condominio e questo solo a causa delle condizioni precarie dell’appartamento e dell’assenza di un serio intervento delle istituzioni. Chi paga ora i danni? Roberto Cavizzoli
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Redazionale
FARFY FLOWERS...
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Piante, fiori, composizioni, addobbi, ricorrenze... Cosa ne dite, andiamo ad approfondire?
Il bellissimo negozio è situato a Cuccurano, sulla via Flaminia, la via principale che collega l’entroterra con la rinomata Fano.
Passando in macchina, con i mezzi pubblici e a piedi è difficile non notarlo, sia per la sua posizione sia per la grande e particolare insegna che sovrasta il negozio. Entriamo per curiosare le sue bellezze, per porgere qualche domanda alla titolare e per farci raccontare qualcosa sulla sua meravigliosa attività …. Ci troviamo di fronte una giovanissima e bellissima ragazza, chiediamo di poter parlare con la titolare e lei con un sorriso smagliante ci dice: “Sono io!”. Dalla sua risposta, parte la nostra intervista….
Una ragazza giovane come te…cosa ti ha spinto a fare questo tipo di lavoro così impegnativo? Fin da bambina sono sempre stata attratta dai fiori, dalle farfalle, e dalla natura in generale. Passavo intere giornate nei prati a raccogliere fiori per poi regalarli ai miei genitori, vicini di casa e amiche, sicuramente il fatto di avere abitato lontano dalla città ed essere stata sempre circondata dal verde ha incrementato questa passione che già avevo. Come nasce il nome Farfy Flowers? Il nome Farfy Flowers è semplicemente la mia passione per le farfalle che ho fin da quando ero bambina; gli amici più stretti mi chiamano farfy ed ho voluto unire la mia passione con il lavoro, così ho creato questo nome. Che cosa possiamo trovare nel tuo negozio?
Innanzitutto, voglio sottolinearlo, ogni esigenza del cliente è soddisfatta con amore, passione, professionalità e sempre con un pizzico di originalità. (sorride) Oltre ai classici fiori, piante, vasi, composizioni, qui da me si possono acquistare anche fiori recisi, scegliere una pianta da
appartamento o da esterno, trovare tantissime idee regalo e ordinare la decorazione floreale per il matrimonio o per qualsiasi occorrenza.
Il Natale è alle porte…cosa proponi e cosa ti contraddistingue? Sicuramente i clienti possono trovare oltre ai classici fiori e oggetti natalizi, articoli esclusivi fatti a mano da me, come: addobbi in pannolenci, sfere natalizie decorate, addobbi per alberi e tante altre belle idee regalo. Le decorazioni da chi sono fatte? Le decorazioni sono realizzate interamente da me, tutte fatte rigorosamente a mano. Perché il cliente dovrebbe venire da te ad acquistare e non da altri? Penso che la mia giovane età possa offrire un estro che riesca a soddisfare tutti i gusti dei clienti, svolgendo il lavoro con passione e dedicandoci molto tempo; spero che la gente sia soddisfatta.
Poche domande sono bastate per leggere negli occhi di Giulia la sua gioia mentre ci rispondeva. E’ bastato poco per capire
quanta passione ci mette nel comporre un mazzo, nello spostare un fiore…. Quanta genialità nel rendere vivo anche il più piccolo e insignificante pezzo di natura!! Redazionale Patrizia Formaro
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Il cane, il migliore amico dell’uomo Nel fiume Metauro a Calcinelli...salvato cane Un’altro cane perso e trovato a Cesena il cane, il migliore amico dell’uomo, cosa non faremmo alla vi- tilizzabile. La ricerca non si è tuttavia fermata, il web rimane in sta di un animale in difficoltà! Il maltempo che ha colpito la provincia ha ingrossato i fiumi e così un cane si è trovato, per sua sfortuna, nel posto sbagliato proprio quando la piena ingrossava il fiume Metauro all’altezza di Calcinelli. E’ lì che un passante l’ha trovato, in difficoltà, su di un isolotto di ghiaia formatosi nel mezzo del fiume e ha subito dato l’allerta ai vigili del fuoco. Con l’ausilio di corde i pompieri si sono calati dal ponte che collega Calcinelli e Villanova e hanno tratto in salvo la povera bestiola, riportandola sulla terra ferma per consegnarlo poi alle guardie zoofile in attesa che il padrone lo riporti a casa. Tutto è bene quello che finisce bene anche per la dolcissima Kyra, un golden retriever di Chiaravalle di quasi tre anni. Alcuni banditi hanno picchiato il proprietario che stava attendendo la moglie fuori da un centro commerciale, per rubargli l’auto senza accorgersi che nel portabagagli c’era il povero cane. La macchina è stata rintracciata qualche tempo dopo, bruciata, a Cesena, ma del cane nessuna traccia. Scattano gli appelli e le segnalazioni in rete sono numerosissime, come in una gara di solidarietà. Segue la notizia del ritrovamento di alcuni resti di un animale bianco in autostrada all’altezza di Fano che gettano tutta la famiglia in un profondo sconforto all’idea di aver perso Kyra e purtroppo il microchip dello sfortunato animale è troppo rovinato e inu-
Farfy Flowers
fermento e le segnalazioni aumentano: tutti sembrano aver visto un cane simile alla descrizione di Kyra, alcuni in aree periferiche, altri in pieno centro magari al guinzaglio di altri padroni. Ma
nessuna segnalazione si rivela utile. Rimane solo rabbia e sconforto per il gesto dei malviventi. La speranza è l’ultima a morire! E finalmente arriva la notizia che Kyra ha fatto ritorno a casa, stanca e provata, ma felice di riabbracciare i propri padroni: era stata recuperata dalla guardie zoofile del Comune di Cesena e condotta al canile comunale. Meglio tardi che mai! Roberto Cavizzoli
Farfy Flowers di Morelli Giulia tel e fax 0721.850508 cell 393.3636085 pagina Facebook : Farfy Flowers Via Flaminia 131 H, 61032 Cuccurano di Fano
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Cronaca Marchigiana
Dicembre 2013
URBINO
Urbino, tutti i giovedì non si dorme... Questa la protesta dei residenti del centro storico spinti a migrare verso altri comuni
Il giovedì notte non si dorme più. E’ questa la protesta dei re- nella centralissima via Bramante di Urbino. Un appartamento sidenti del centro di Urbino spinti a migrare verso altri comuni limitrofi e più tranquilli per trovare un po’ di pace. Schiamazzi, musica alta e rumore, grida e quant’altro non solo dai locali che tengono aperto fino a tarda notte, ma anche dalle abitazioni private dove gruppi di studenti o giovani si ritrovano per bere e fare baldoria. E se il locale rispetta gli orari di chiusura, i propri avventori rimangono fino ad ora inoltrata fuori del locale stesso, causando non pochi problemi ai residenti. E non sono solo i decibel, ma anche la sporcizia: bottiglie rotte, vandalismi e vicoli scambiati per orinatoi pubblici. Le imprese a ciò addette fanno del loro meglio, ma spesso questo non basta ed i residenti si devono rimboccare le maniche per riportare un po’ di pulizia nella strada di casa. Ultimo episodio prima di maleducazione sfociato poi in una vera e propria violenza, è quello che ha coinvolto il sig. Giovanni Zanni residente
adiacente al suo è stato affittato ad alcuni studenti universitari che hanno ben pensato di dare una festa con tanto di musica ad elevatissimo rumore. Il sig. Zanni vive con la madre non autosufficiente e circa intorno alle 22 chiedeva agli studenti di abbassare il volume della musica per consentire alla madre di riposare, ma quelli hanno fatto orecchie da mercante, per nulla preoccupati o intimoriti dalle sue richieste. Più tardi, verso l’1 di notte, lo stesso gruppetto di ragazzi presenti nell’appartamento adiacente a quello del sig. Zanni, l’hanno svegliato di soprassalto suonando insistentemente il campanello dell’abitazione. Il sig. Zanni si è dapprima affacciato alla finestra per poi decidere, imprudentemente di scendere per affrontarli e calmarli, ma quelli l’hanno aggredito, colpendolo con calci e pugni, in 5 contro 1, e se non fosse intervenuto uno studente greco inquilino del palazzo che lo ha aiutato a chiudere il portone contro la furia dei 5, non sappiamo come sarebbe andata a finire. Nonostante le grida d’aiuto, infatti, nessun altro è intervenuto!! Alla fine sono intervenuti i carabinieri, ma la paura per le minacce rimane e contro queste persone a poco vale sporgere denuncia, cosa ci si può aspettare da questi giovani violenti che attribuiscono così scarso valore alla vita altrui, che temano forse una querela? Roberto Cavizzoli
Riconsegnata alla città la Pala d’altare
“San Pietro che battezza i centurioni Processi e Martiniano”
comunicato stampa Dopo un accurato restauro, viene riconsegnata alla comunità di Urbino la Pala
d’altare realizzata da Giuseppe Passeri (Roma 1654 – Roma 1714), raffigurante San Pietro che battezza i centurioni Processi e Martiniano. I risultati dei restauri e le particolarità dell’opera sono stati presentati al pubblico mercoledì 27 novembre 2013, nella chiesa di San Francesco. Il recupero del grande dipinto è stato possibile grazie al supporto della Regione Marche, della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, del Comune di Urbino e dell’Ordine dei Frati Minori di San Francesco. La cittadinanza è invitata a partecipare. Il lavoro sull’opera è stato eseguito dai restauratori urbinati Isidoro e Matteo Bacchiocca, sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche – Urbino. Il dipinto a olio su tela fu commissionato da Papa Clemente XI per decorare la cappella delle Fonti Battesimali nella basilica Vaticana di San Pietro in Roma. L’artista Giuseppe Passeri realizzò il dipinto su disegno del Maestro Carlo Maratta (1625 – 1713). La pala fu successivamente donata dal Cardinale Annibale Albani alla chiesa di San Francesco, in occasione del restauro dell’edificio, avvenuto fra il 1740 e il 1742. L’opera fu collocata sull’altare sinistro del transetto, ed è certo che da allora a oggi non ha subito spostamenti. Quello attuale è il primo restauro che la riguarda. Mercoledì 27 novembre, oltre ai restauratori, sono intervenuti: Padre Francesco Acquabona, della chiesa di San Francesco; il sindaco Franco Corbucci; l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini; il Soprintendente Maria Rosaria Valazzi; l’assessore comunale alla Cultura, Lucia Pretelli e il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Gianfranco Sabbatini.
Comunicato stampa URBINO
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Cronaca Marchigiana
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PESARO/URBINO
25 novembre ogni anno si celebra la violenza contro le donne
Quest’anno è stata particolare per Pesaro-Urbino... ...per la violenza subita dall’Avvocatessa Lucia Annibali
Il 25 novembre di ogni anno si celebra la giornata internazio-
nale contro la violenza sulle donne e quest’anno è stata una celebrazione particolarmente sentita in provincia di Pesaro-Urbino per i fatti che hanno colpito l’avvocatessa Lucia Annibali. Come certamente si ricorderà Lucia è stata sfregiata dall’acido che uno dei due sicari albanesi, assoldati dall’ex fidanzato, le aveva gettato in faccia. Una vicenda che aveva tenuto tutti quanti con il fiato sospeso e che aveva mostrato grande solidarietà in tutte le manifestazioni di sostegno nei confronti della avvocatessa. Il suo spirito forte che l’aveva spinta a mostrarsi in pubblico incurante dei postumi causati dall’acido sul suo volto le hanno valso un importante riconoscimento, quello di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana che proprio il Presidente Napolitano ha voluto conferirle. L’impegno che Lucia ha sempre manifestato nei confronti di tutte quelle donne costrette a subire abusi, violentate, emarginate e denigrate in tutto il loro essere ha portato ad un giusto riconoscimento del proprio coraggio, della determinazione e della dignità con cui si è rialzata da tutta questa vicenda. In varie città d’Italia, proprio in occasione della ricorrenza, si sono tenute diverse iniziative: a Roma la Cgil ha
appeso a Porta San Paolo, luogo simbolo della resistenza, uno striscione con scritto “Vive nella lotta”, a Firenze è stato esposto un lungo drappo rosso sul balconcino di Palazzo Vecchio, sede del Comune, mentre Pesaro si è fermata con un flash mob per 109 secondi di silenzio, in memoria delle 109 donne uccise in Italia solo fra gennaio e ottobre. Roberto Cavizzoli
la banda dei bancomat...di nuovo all’opera Questa volta la BCC di Gradara, filiale di Gabicce Mare
La banda dei bancomat è di nuovo al lavoro, era dall’inizio dell’anno che non si facevano più sentire e ora dopo gli assalti ai bancomat Unicredit delle filiali di Pesaro e di Porto San Giorgio, un’altra banca colpita, questa volta la BCC di Gradara, filiale di Gabicce Mare. Il modus operandi è sempre lo stesso, in piena notte, intorno alle 3, con una miscela di polvere da sparo , fanno esplodere il bancomat per poi prelevare tutti i soldi che si trovano all’interno. L’ultimo colpo ha fruttato quasi 50mila euro, sicuramente pochi rispetto ai danni provocati alla Banca e chissà, forse anche alla struttura dell’edificio che la ospita considerando che tutti i residenti si sono svegliati per il forte boato che ha scosso le mura e fatto cadere quadri e soprammobili, neanche si trattasse del terremoto. Quest’ultimo colpo ripropone il tema della sicurezza su tutto il territorio ed a maggior ragione nel piccolo comune di Gabicce Mare che è teatro, ultimamente, di numerosi episodi criminosi senza precedenti: furti, rapine e ora colpi con l’esplosivo. Tra gli obiettivi dei criminali non ci sono solo le banche, ma anche abitazioni private, esercizi commerciali e imprese artigianali che si sono riunite nella sede della CNA proprio per discutere del problema sicurezza. In tale occasione, i partecipanti hanno evidenziato come vi sia una quasi totale assenza di controlli nelle strade che vengono lasciate alla mercè di soggetti di malaffare senza che gli abitanti possano farci granchè. Certamente gli strumenti a disposizione delle forze dell’ordine sono pochi e tuttavia da tempo si chiede che, proprio per coadiuvare il loro operato, vengano collegate alla Caserma dei Carabinieri di Cattolica le telecamere poste al casello autostradale
in modo da poter ricostruire eventuali appostamenti, movimenti sospetti e spostamenti e sventare in tal modo i crimini. In tal senso, alla riunione della CNA, si è auspicato altresì un controllo del territorio attraverso adeguati impianti di videosorveglianza. Episodi come quello avvenuto alla BCC di Gradara di Gabicce Mare, certamente non si sarebbero potuti evitare solo con l’ausilio delle telecamere, anche perché quelle presenti sono state adeguatamente oscurate da spray di vernice, ma certamente la presenza di una rete di videosorveglianza potrebbe rendere più sicuri i cittadini e comunque fungere da deterrente per quella piccola criminalità non professionista come pure costituire certamente fonte di indizi nella ricostruzione di episodi criminosi che non si è potuto evitare. Nel frattempo le indagini sono in corso per dare un volto ai malviventi, presumibilmente 4, terrore degli istituti di credito. Roberto Cavizzoli
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Cronaca Lombarda
Dicembre 2013
MILANO
Spacciavano droga in tutta Italia Milano la ‘piazza’ principale
Una vasta operazione antidroga è stata condotta nella notte di giovedì 28 novembre, in 9 province italiane e in Spagna dai Carabinieri del Comando provinciale di La Spezia. Diversi gli arresti tra latino americani e italiani. Per tutti, l’accusa è di “associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, aggravata dal carattere transnazionale. L’organizzazione spacciava soprattutto cocaina. Quattro i luoghi di smercio accertati dagli inquirenti in regioni del Nord e centro Italia. La principale ‘piazza’ dello spaccio era Milano e il suo hinterland. L’operazione è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Firenze. Quindici persone arrestate, 5 chili di cocaina sequestrati durante l’operazione. Un’organizzazione criminale composta da domenicani e italiani che organizzava un traffico internazionale di stupefacenti. I due centri principali dell’organizzazione che aveva base a Montecatini Terme (Pistoia) e ramificazioni in diverse città del centro-nord e contava su una ‘cellula logistica’ in Spagna. L’operazione è in corso anche in Spagna, dove la
guardia civile la polizia nazionale spagnola, su richiesta dell’ Interpol, sta dando esecuzione a mandati di arresto europeo. L’indagine era scattata nel 2009. La droga veniva acquistata in centro America, stoccata nel porto di Vigo e, dalla penisola iberica, tramite corrieri, arrivava in Italia. Sulla scorta delle direttive impartite dal ‘gruppo dirigente’ del pistoiese, la droga veniva smerciata al dettaglio nel centro-nord da una rete distributiva assai collaudata. Elio Maggio
Evase Iva, assolto per crisi economica? No, perché era in procedura di fallimento
Accusato di avere evaso l’Iva per 180 mila euro, circa un mese la omologò. E nella procefa un imprenditore milanese è stato assolto e i suoi avvocati parlarono di un proscioglimento a causa della difficile situazione economica dell’impresa. I legali ricostruirono la vicenda spiegando che all’agenzia delle entrate era stato pre-comunicato che l’Iva non sarebbe stata pagata, mostrando così che non vi era stata l’intenzione di evadere. Tuttavia, dalle motivazioni appena pubblicate dal gup, di assoluzione “per crisi economica” non v’è traccia. Il giudice ricostruisce infatti che l’imprenditore aveva fatto domanda di concordato preventivo nel settembre del 2009, prima che scadesse il dovuto versamento dell’Iva, e quindi il suo debito verso l’erario era stato assorbito in quella procedura concorsuale, anche se poi il tribunale fallimentare non
dura concorsuale l’imprenditore “non può nemmeno decidere di adempiere spontaneamente ai propri debiti, ivi compresi i debiti di imposta”, per non favorire un creditore rispetto agli altri (articolo 168 della legge fallimentare). In sostanza, è vero che l’imprenditore non versò l’Iva, ma non commise reato d’evasione. A salvarlo, la richiesta del concordato preventivo, comunque poi sia andata a finire. Elio Maggio
16 persone accusate per droga e prostituzione Giro di escort anche per gheddafi jr.
Alcol, droga, alberghi di lusso, discoteche e prostituzione: si 2008. La procura chiederà il processo per sedici persone, accuvengono a conoscere alcuni particolari dell’inchiesta sulle “top escort” che in una occasione erano state riservate anche al figlio di Gheddafi, in visita a Milano al Principe di Savoia nel gennaio
sate di spaccio di droga e favoreggiamento della prostituzione. “La Repubblica” rende note in particolare alcune storie di ragazze che erano entrate nel “giro”, e che ovviamente non sono coinvolte nelle indagini (la prostituzione non è un reato, lo è lo sfruttamento) .Si tratta di ragazze assolutamente “normali”, studentesse o lavoratrici, che vogliono guadagnare soldi apparentemente facili. Come una 19enne che ai magistrati ha dichiarato di avere iniziato come lap dancer. O una 27enne studentessa a Brera che si è dichiarata “costretta a prostituirsi per 200 euro” per mantenersi gli studi e di avere iniziato come ragazza immagine in alcune discoteche: The Beach, Gioia 69, The Club. Discoteche e locali ovviamente del tutto estranei all’inchiesta. Un’altra racconta di feste private in cui “girava” molta cocaina, da sniffare direttamente o da spargere su una sigaretta. L’organizzazione si preoccupava di reclutare le ragazze e “dirottarle” nei posti giusti al momento giusto. Come in un determinato locale se si sapeva che ci sarebbero stati molti calciatori. O raccoglieva richieste da clienti facoltosi, come il figlio di Gheddafi. Elio Maggio
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Cronaca Lombarda
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MILANO
chiuso ristorante in via Forze Armate... Scarafaggi e cibo avariato
Chiuso ristorante-pizzeria in via Forze Armate per motivi igienici. i prodotti congelati. Il titolare del pubblico esercizio, un cittadino Il Nucleo Tutela del Consumatore del Servizio Annonaria e Commercio (SAC) della Polizia locale, intervenuto congiuntamente a personale del Dipartimento Veterinario dell’Asl di Milano, ha disposto la chiusura, fino al completo ripristino delle condizioni di idoneità igienico sanitarie di un ristorante-pizzeria in via Forze Armate. Gli agenti della Polizia locale e gli ispettori dell’Asl hanno trovato all’interno del locale scarafaggi, attrezzature da cucina sporche e alimenti privi di etichettatura di tracciabilità e senza data di scadenza. Sono stati sequestrati 60 chili di carne e pesce perché mal conservati e sul menù del giorno non erano indicati
egiziano di 50 anni, è stato denunciato all’Autorità giudiziaria e sanzionato per varie violazioni amministrative per un ammontare complessivo di 4.500 euro. Il locale verrà monitorato dalla Polizia locale per verificare, in futuro, il rispetto delle norme igienico sanitarie e delle leggi a tutela dei consumatori. Elio Maggio
Consigliere leghista Enrico Cavaliere Perquisito dalla Guardia di Finanza
La guardia di finanza di Milano ha effettuato martedì 27 novembre una serie di perquisizioni a carico di società e di persone, tra cui l’ex deputato della Lega Nord ed ex presidente del Consiglio regionale del Veneto, Enrico Cavaliere. L’accusa è quella di corruzione per una presunta tangente da 850mila euro che avrebbe ricevuto assieme ad un ex manager dalla Siram, multinazionale dell’energia. L’inchiesta è una tranche delle indagini sui fondi del Carroccio e sull’ex tesoriere Francesco Belsito. In particolare, le perquisizioni degli investigatori del Nucleo di polizia tributaria sono state disposte dal procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo e dai pm Roberto Pellicano e Paolo Filippini nell’ambito della tranche dell’inchiesta che, lo scorso 24 aprile, ha portato in carcere l’ex tesoriere del Carroccio, Belsito. Con lui erano stati arrestati l’imprenditore Stefano Bonet e il procacciatore d’affari Romolo Girardelli, accusati di associazione per delinquere finalizzata, a vario titolo, all’appropriazione indebita, al riciclaggio e alla truffa. Un filone diverso quest’ultimo da quello ribattezzato ‘The Family’ sulle spese coi fondi della Lega che vede tra gli indagati anche l’ex segretario Umberto Bossi e che si avvia verso l’invio degli avvisi di conclusione delle indagini. Da quanto si è appreso, l’accusa di corruzione a carico dell’ex parlamentare ed ex consigliere regionale Cavaliere e del manager Claudio Boni
nascerebbe da dichiarazioni messe a verbale da Belsito e da Bonet. I due avrebbero appunto parlato di una presunta tangente da 850mila euro versata nel 2010 dalla Siram ai due indagati: 500mila euro a Cavaliere e 350mila euro a Boni. La presunta mazzetta, sempre stando a quanto si è appreso in relazione a dichiarazioni messe a verbale, sarebbe stata richiesta da uomini della Lega Veneta. E nei verbali Cavaliere sarebbe indicato, tra le altre cose, come politico vicino al sindaco di Verona, Flavio Tosi. La presunta tangente sarebbe stata richiesta prima alla Po.la.re, società di Bonet, e poi alla Siram che l’avrebbe versata. Come era già emerso nelle carte delle indagini, Belsito avrebbe sfruttato le “molteplici e rilevanti ‘entrature’ politiche, imprenditoriali e bancarie vantate per facilitare il conferimento alle società del gruppo di Bonet di ingenti commesse di ricerca e sviluppo (...) pressoché totalmente fittizie’’ da parte di Siram. Elio Maggio
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Cronaca Emiliano - Romagnola
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RAVENNA
Parchetto bimbi di Sant’Antonio
La messa in sicurezza del parco...doveva avvenire entro ottobre Ancora nessun tipo d’intervento al parco bimbi di Sant’Antonio. ancora nessun tipo di interE’ quanto segnalano Mauro Bertolino e Lorenzo Ferri, consiglieri territoriali Forza Italia del Comune di Ravenna. Evidenziano gli esponenti del centro-destra:“L’Ufficio Verde del Servizio Ambiente ed energia comunicava al comitato cittadino di S.Antonio che la ditta incaricata per i lavori di messa in sicurezza del parco bimbi sarebbe intervenuta entro ottobre, sezionando e ripulendo il fosso incriminato.“A quasi tre mesi dalla comunicazione ed ad un mese oltre la data di fine lavori prevista non è stato effettuato
vento. - aggiungono Bertolino e Ferri - Chiediamo le motivazioni di questo ritardo e qual’è la data d’inizio lavori prevista, per far in modo che la messa in sicurezza del parchetto bimbi non rimanga solo un’illusione”.
Romano Raiola
Furti in sequenza in Bassa Romagna Entra in casa dell’amica e le ruba gioielli
è di due denunce il bilancio di una serie di servizi svolti dai Carabinieri della Compagnia di Lugo, finalizzati a contrastare i furti nel territorio della Bassa Romagna. I militari della stazione di Bagnacavallo, al termine di un’attività investigativa nata a seguito di un furto in un’abitazione, hanno denunciato una cinquantenne italiana. Quest’ultima approfittando dell’assenza di una sua conoscente, è entrata in casa, rubando alcuni gioielli che, in parte, ha successivamente rivenduto ad un rivenditore della zona. L’autrice, una volta scoperta dai carabinieri, ha ammesso le proprie responsabilità consegnando
una parte della refurtiva e consentendo il recupero della restante presso l’attività commerciale; il tutto sottoposto a sequestro per la restituzione alla vittima. A Sant’Agata sul Santerno i carabinieri hanno denunciato per il reato di ricettazione un 60enne italiano che è stato trovato in possesso di un orologio di valore risultato rubato a Lugo alcuni giorni prima. Gli uomini dell’Arma del Nucleo Radiomobile durante un servizio di controllo effettuato hanno invece recuperato, nelle pertinenze di un’abitazione già in uso a cittadino extracomunitario al momento irreperibile, un ingente quantitativo di rame (circa 500 chilogrammi), sotto forma di cavi elettrici e attrezzi atti allo scasso. Il materiale è stato posto sotto sequestro penale e sono in corso accertamenti sulla provenienza della merce recuperata. Romano Raiola
RIMINI
Confindustria e Confidi
In soccorso alle aziende per le tasse e le tredicesime
Continua l’impegno di Confindustria Rimini nell’aiutare le im- Credito.”L’iniziativa messa in atto da Confidi Romagna e Ferraprese ad essere sostenute dagli istituti di credito. Alle aziende riminesi, soprattutto in questo difficile momento, occorre, infatti, la liquidità necessaria per potere continuare a operare e garantire posti di lavoro e stabilità economica per tutto il territorio. In quest’ottica Confindustria Rimini sostiene l’iniziativa di Confidi Romagna Ferrara indirizzata alla realizzazione di finanziamenti per il 2° acconto delle imposte (Irap, Ires, Imu) e per il pagamento della tredicesima mensilità. Insieme alle banche convenzionate (Banca Carim, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Ravenna, Banca di Romagna, Banche Credito Cooperativo, Banca di Imola, Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna, Cassa di Risparmio di Bologna, Cassa di Risparmio di Cento, Cassa di Risparmio di Cesena, Cassa di Risparmio di Ravenna, Cassa di Risparmio di Ferrara, Unicredit, Unipol Banca) Confidi Romagna Ferrara presta la propria garanzia in favore delle aziende socie a sostegno delle operazioni di finanziamento per i pagamenti sopracitati. Il finanziamento per la tredicesima mensilità prevede un importo massimo per dipendente di 1.500 euro e un importo massimo per azienda di 200.000 euro. Il finanziamento per il secondo acconto imposte, corrisponde ad un fido massimo fino al 100% dell’importo dovuto e ad un importo massimo per azienda di 200.000 euro. La garanzia del Confidi è di norma pari al 30% dell’importo del finanziamento. Potranno essere accolte anche richieste superiori ai massimali previsti, da valutare caso per caso unitamente all’Istituto di
ra e sostenuta da Confindustria Rimini - spiega il presidente di Confindustria Rimini Paolo Maggioli - rappresenta un’importante opportunità per le aziende, in particolare nell’attuale situazione di difficoltà nell’accesso al credito. L’ultima indagine Banca Impresa di Confindustria Rimini, rivela infatti che secondo l’82% delle aziende associate c’è un razionamento del credito. Siamo consapevoli delle difficoltà che anche le banche stanno vivendo in questa difficile congiuntura economica, ma gli istituti devono mettere in campo ogni sforzo per non far mancare il supporto del credito alle imprese”. “Di fronte al protrarsi della crisi dei mercati finanziari e dell’economia reale, il Confidi Romagna e Ferrara - sottolinea il Vicepresidente Alessandro Pettinari - intende rafforzare il suo impegno a sostegno delle piccole e medie imprese della provincia di Rimini, supportandone concretamente l’accesso al credito con la propria garanzia. Un ruolo sociale di “facilitatore” del credito che sarà finalizzato in particolare a favorire il pagamento della tredicesima mensilità ai dipendenti e della seconda rata delle imposte, in un periodo dell’anno in cui si concentrano tante scadenze fiscali e contributive che rendono ancora più gravosa la gestione finanziaria aziendale”. Romano Raiola
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Cronaca Friulana
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GORIZIA
Emilio sgarlata
Eletto Presidente del consorzio Universitario di Gorizia Nomina quanto mai inopportuna
Fin dall’inizio della sua storia l’umanità ha lottato per assicurarsi una vita migliore e in questo modo è evoluta. Nonostante i progressi, tuttavia, il potere e la forza economica e tecnologica sono oggi utilizzati in vaste regioni del mondo per assassinare, impoverire ed opprimere; e questo mette anche in pericolo il futuro delle nuove generazioni e l’equilibrio generale della vita sul pianeta. Mentre una piccola percentuale dell’umanità possiede grandi ricchezze, la maggioranza soffre gravi privazioni. In certi luoghi ci sono lavoro e retribuzioni adeguate, in altri la situazione è disastrosa. Ovunque i settori più umili della popolazione sopportano situazioni tremende pur di non morire di fame. Oggi, per il solo fatto di essere nato in una società, ogni essere umano ha diritto, come minimo, a un’alimentazione adeguata, all’assistenza sanitaria, a una casa, all’educazione, a indumenti, servizi… e giunto a una certa età sente il bisogno di vedere assicurato il proprio futuro per il tempo di vita che gli rimane. A pieno diritto la gente vuole tutto ciò per sé e per i propri figli, e ambisce in modo che questi possano avere una vita migliore della propria. Eppure, queste che sono le aspirazioni di miliardi di persone oggi non vengono soddisfatte. La vecchia classe politica italiana è stata travolta dai fatti e superata dai tempi. L’autoaffondamento dei vecchi governanti, schiacciati dal peso della corruzione, del pressapochismo del puro mercanteggiare nomine, anche nei vari CDA (com’è possibile che tale Emilio Sgarlata che fino a pochi giorni prima era Presidente della CCIIA di Gorizia appena finito, il mandato sia stato scelto come Presidente del consorzio Universitario di Gorizia?), lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del rinnovamento, quanto mai da attuare. Mai come in questo momento l’Italia, che giustamente diffida di profeti e salvatori, ha bisogno di persone con la testa sulle spalle e di esperienza consolidata, creative ed innovative, capaci di darle una mano, di far funzionare lo Stato. Potremmo trovare sollievo nel toglierci più di un macigno dalle scarpe che da trent’anni appesantisce il nostro percorso politico. Potremmo gustarci le immagini delle monetine che, cambiate da lire in euro, fanno ancora più male, addosso a quanti nel ‘92 le lanciavano ai ladroni “romani”; adesso però dovremmo lanciar-
le ai fossili viventi. Potremmo sorridere nel vedere la trave altrui, ma sbaglieremmo a non vedere la nostra pagliuzza. Quello che sta accadendo in queste settimane non può non riportarci alle immagini dei dinosauri che sono nei posti pubblici pur essendo pensionati o risentire il tanfo di una politica asservita al guadagno personale di sempre più numerosi sedicenti dirigenti di partito ma anche l’odore acre e pericoloso dell’antipolitica e del mancato rinnovamento in qualunque posto. Meritocrazia, rinnovamento, rigore morale: sono questi gli aspetti su cui i Cittadini Italiani vorrebbero si puntasse, ancor prima dei temi etici, e, per riacquistare una certa fiducia nella politica, auspicherebbero la riduzione degli stipendi dei parlamentari (92 per cento), un completo rinnovamento della classe dirigente (80 per cento), il limite di tre mandati elettorali (67 per cento). In buona sostanza i Cittadini chiedono una democrazia matura e giovane. Ma la democrazia si difende recuperando credibilità nei partiti. La credibilità si recupera con i fatti. Occorre una legge che impedisca a pensionati di avere incarichi in Politica o in partecipate Pubbliche. Una nuova normativa che sanzioni più pesantemente i reati contro la pubblica amministrazione. Occorrono nuovi partiti ed una nuova classe dirigente. Nessuno si Emilio Sgarlata illuda di salvarsi restando immobile, magari nascosto o non andando a votare. I Partiti o cambiano o muoiono, e con loro, il rischio, è che muoia anche la democrazia. Ettore Ribaudo
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Dicembre 2013
Operazione Antidroga riassunto puntate precedenti I° PUNTATA La Vice Ispettrice ANNA SPARTO, fu convocata dal suo superiore, l’Ispettore CARLO RIZZO, che le comunicò di essere stata scelta per un’importante missione di anti droga: dovrà presentarsi urgentemente dal Questore CLAUDIO BRITTO. La stessa chiese perché proprio lei e il Questore le rispose che era stata scelta poiché molto famosa nell’eseguire le indagini pericolose. SPARTO, doveva essere fornita di documenti falsi e di una quantità enorme di denaro per ricoprire la nuova carica. Uno specialista glieli procurò. Si diresse alla redazione del giornale in cerca dell’editore CHARLIE IDEA, per la falsificazione della propria identità lavorativa. Con modi molto ortodossi, riuscì a convincere l’editore ad assumerla nella sua redazione. Nell’uscire dall’ufficio, lasciò una commissione all’usciere: rintracciare WALTER CARRASCO, noto personaggio della malavita… II° PUNTATA La Vice Ispettrice, uscita dalla redazione del giornale, si incamminò verso l’Hotel Corallo, dove soggiornava. Giunta in hotel, il portiere le comunicò che l’Ispettore MAURIZIO ROSSELLI, addetto all’immigrazione e al controllo degli stranieri, la stava aspettando. I due iniziarono una conversazione ove entrambi controllarono a vicenda i propri documenti. Dopo essersi salutati, SPARTO rimase nel salotto dell’hotel a pensare alle sue cose. La mattina seguente WALTER CARRASCO arrivò al ristorante Baci da Fano, sedutosi al tavolo, attese la Vice Ispettrice che si presentò puntuale come da accordi. Iniziarono a mangiare e a discutere sul motivo del loro incontro. SPARTO dopo aver parlato a lungo chiese esplicitamente a CARRASCO di aiutarla nella sua impresa. Improvvisamente nel locale entrò un uomo, l’Ispettore di polizia TOMMASO GIORDANI... III° PUNTATA L’uscita del nuovo numero della rivista, riportava una strana lettera indirizzata al Direttore che annunciava il prelevamento in quattro banche di un’ingente somma di denaro a scopo di beneficenza. La cosa ancora più strana, che lasciò i lettori stupiti, era la risposta del cronista dove invitava “quel tizio” a recarsi in redazione per un’intervista. Il Tenente SARA TICINO e il Sergente MONICA SPADA, lessero quella lettera e in concomitanza, sul quotidiano, vi era un articolo che annunciava il furto in quattro istituti di credito. Sedute nel loro ufficio, iniziarono a porsi domande e interrogativi sulla questione, quando decisero di andare a parlare con la Redattrice-Capo. Giuntevi, chiesero spiegazioni e BERRI comunicò loro che l’Editore aveva assunto una nuova cronista ANNA SPARTO. Le due funzionarie andarono a conoscere questa nuova giornalista. Dopo un lungo dialogo e dopo essersi tolte alcuni dubbi circa il furto delle banche, SPARTO chiese loro di darle fiducia e di collaborare con lei. IV° PUNTATA La Vice Ispettrice SPARTO, dopo essersi recata negli archivi della redazione in cerca delle edizioni precedenti del giornale e aver incontrato BERRI, la quale le comunicò che da quel momento in avanti doveva fare riferimento al suo Vice Capo-Redattore ANTONIO, si diresse nel suo ufficio, dove ad attenderla, vi era proprio lui, ANTONIO. Si presentarono, si conobbero, dopo di che passarono a un discorso serio ma fatto anche di tanti interrogativi. La Vice Ispettrice iniziò con le sue furbesche domande fino a portare ANTONIO su un discorso ben preciso: il furto delle quattro banche! ANNA chiese di essere aiutata a inserirsi in determinati ambienti senza però destare sospetti e chiese informazioni circa i proprietari di quattro locali, che stranamente non furono presi in considerazione dalla polizia. Perché? Quale era il motivo? ANTONIO rispose che il titolare era un certo FABIO BALDI, uomo distinto e raffinato. I due, alla fine della loro conversazione, si fissarono un appuntamento alle dieci di sera davanti al portone della redazione per recarsi a uno dei locali… V° PUNTATA Si incontrarono e si incamminarono verso il locale maggiormente frequentato e il più conosciuto. Arrivati all’ingresso chiesero del sig. FABIO BALDI e dissero che lo avrebbero aspettato al bancone del bar. In attesa del proprietario, ANTONIO, fece notare a SPARTO, che in quell’occasione era una sua “redattrice”, un tavolo con quattro persone sedute; questi ultimi facevano parte del personale delle quattro banche rapinate. SPARTO, dopo aver parlato con il suo amico ANTONIO, si recò ad una cabina telefonica per chiamare il Tenente SARA TICINO e informarsi circa l’indagine in corso sul furto alle banche, dopodiché tornò da ANTONIO al bar. Da lì a poco li raggiunse BALDI, si presentò ma si trattenne ben poco dicendo che non poteva trascurare i suoi “ospiti”. SPARTO, molto attenta e dubbiosa di ciò che i suoi occhi vedevano nel locale, si insospettì quando notò che da una porta posta in fondo al salone, entravano alcuni personaggi ma non vi facevano più ritorno e decise di approfondire la questione. Salutato ANTONIO, con aria indifferente raggiunse la porta, spinse il battente e superò la soglia. Si trovò in un vasto atrio scarsamente illuminato con un lungo corridoio da una parte e dall’altra parte si trovava la toilette. La “redattrice”, intenzionata a scoprire decise di incamminarsi lungo quel corridoio, ma all’udire di voci provenienti dall’aprirsi di quella porta, si nascose in bagno e riconobbe subito chi erano quei due uomini: uno era FABIO BALDI, l’altro TOMMASO GIORDANI, ispettore di polizia… VI° PUNTATA Il proprietario del locale BALDI e l’ispettore GIORDANI, scomparvero nel grande salone. SPARTO, rimasta sola, decise di non perdere tempo e continuò senza indugio nelle sue ricerche. Entrò in un modesto ufficio senza però trovare nulla di interessante e avendo visto un’altra porta, la aprì…..ai suoi occhi apparve un corridoio pieno di armadi; tutte le ante si aprivano tranne una. Con un tagliacarte forzò la serratura e di colpo l’armadio si aprì facendo cadere qualcosa di molto pesante: il cadavere di una donna. Ripresasi dall’accaduto continuò imperterrita a camminare lungo quel corridoio, quando da una porta chiusa si sentivano rumori e un forte vociferare; all’interno si nascondeva un casinò frequentato da selezionati clienti. SPARTO accostò la porta e riprese il suo cammino per raggiungere ANTONIO al piano terra ma fatto pochi passi fu fermata da GIORDANI e BALDI. Raggiunto il piano terra e non trovando più Antonio, uscì e s’incamminò nella notte. Improvvisa passi fu fermata da GIORDANI e BALDI. Raggiunto il piano terra e non trovando più Antonio, uscì e s’incamminò nella notte. Improvvisa-
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mente sentì un colpo di pistola e corse a nascondersi; quando tutto le sembrò tranquillo riprese a camminare. La mattina seguente SPARTO e ANTONIO s’incontrarono davanti alla parrucchiera “Laura Giaro”, e insieme raggiunsero la redazione del giornale. Nel pomeriggio, dopoaver risolto le loro questioni, i due se ne andarono ma SPARTO, prima di varcare la soglia fu fermata. ANTONIO, proseguì verso l’esterno quando fu freddato da una raffica di mitra... VII° PUNTATA Sparto, uscita dalla redazione, vide Antonio esamine a terra; all’improvviso sbucò CARRASCO con cui ebbe un breve dialogo, dopo di ché decise di risalire velocemente le scale e raggiungere l’ufficio del direttore CHARLIE IDEA, ma vi trovò la sua segretaria. Quest’ultima, apprese la notizia della morte di Antonio e ne rimase scioccata. Telefonò immediatamente ai grafici del giornale e ordinò loro di pubblicare la fresca notizia. Sotto gli occhi sbalorditi della segretaria, SPARTO le consegnò una busta contenente un foglio bianco, destinata al direttore, facendole credere che si trattava di un qualcosa di molto prezioso. La vice ispettrice, tornata nel suo ufficio, chiamò GIORDANI per informarlo dell’accaduto e poi ridiscese in strada. Nel frattempo fuori si era formata una folla di persone e agenti di polizia, tra cui anche il tenente TICINO e il sergente SPADA, che si avvicinarono ad ANNA, non appena la videro. Iniziò così una serie di domande circa l’amico ANTONIO. Improvvisamente si fece strada tra la gente un uomo, l’ispettore GIORDANI: si salutarono, scambiarono qualche parola e SPARTO se ne andò.. VIII° PUNTATA La vice ispettrice entrata nel suo albergo fu fermata dal portiere. Ad attenderla nel salone c’era una bella signorina… SPARTO, appena la vide, riconobbe subito che era la stessa persona conosciuta al locale del signor BALDI. Le due iniziarono una lunga conversazione fatta di domande, “ambasciate” e avvertimenti. ANNA, liquidata la ballerina e rimasta sola ricominciò a pensare alle prossime mosse, ad attendere i prossimi sviluppi. Ad un tratto squillò il telefono, SPARTO fece un balzo dalla poltrona, dove si era accasciata e di tutta fretta rispose… dall’altra parte della cornetta udì la voce dell’ispettore GIORDANI. Quest’ultimo comunicò la sua intenzione di fornirle delle informazioni su “quella gente” e soprattutto che si era arreso, aveva chiuso con loro… “il gioco non fa più per me” disse. Si diedero appuntamento durante la notte proprio a casa di GIORDANI…. IX° PUNTATA Nell’attesa di andare a casa dell’ispettore GIORDANI, SPARTO si distese sul divano per riposarsi un po’, ma all’una di notte il telefono squillò di nuovo. Il portiere dell’albergo le annunciò che CARRASCO voleva essere ricevuto. Un istante più tardi il messicano era nella sua stanza. Raccontò le sue novità e la informò che “quella nave” ormeggiata al porto salperà l’indomani notte, poi si alzò e se ne andò. La vice ispettrice, rimasta sola per l’ennesima volta, si concesse un po’ di sonno prima di avviarsi all’appuntamento. Scese in strada, prese un taxi e si fece accompagnare nelle vicinanze dell’abitazione di GIORDANI. Giuntavi, guardandosi scrupolosamente intorno, con dovuta cautela, spinse il portone e salì i tre piani di scale; bussò alla porta d’ingresso, qualcuno la aprì subito, si trovò in una semioscurità, dove faticava a vedere, sentì un fruscio alle spalle ma non fece in tempo a girarsi che qualcosa la colpì violentemente in testa. SPARTO cadde a terra, continuarono a riempirla di calci fino a quando perse i sensi. Al suo risveglio si accorse della presenza di una donna al suo fianco, il sergente SPADA e poco più avanti giaceva il corpo esamine dell’ispettore GIORDANI... X° PUNTATA SPARTO, radunate tutte le forze, si alzò e a fatica riuscì a sedersi su una poltrona; iniziò a dialogare con il sergente SPADA, chiedendo cosa fosse successo, chi l’avesse ridotta in quelle condizioni e soprattutto chi fosse l’assassino dell’ispettore GIORDANI. Improvvisamente, mentre le due parlavano, la porta si spalancò bruscamente e apparve il tenente TICINO con due agenti della scientifica. Arrabbiatissima e con tono quasi minaccioso, rivolgendosi a SPARTO, cominciò a chiederle che cosa avesse da nascondere esigendo una collaborazione con la polizia, perché in tutti gli avvenimenti accaduti fino a quel momento, la “giornalista” era sempre presente: la morte di ANTONIO, le notizie uscite sul giornale e infine la morte di GIORDANI. SPARTO, però, con il suo solito modo e con la sua furbizia, riuscì anche questa volta a sviare i discorsi, raccontando solo che si trovava lì perché l’ispettore GIORDANI doveva consegnarle una lettera... XI° PUNTATA All’alba SPARTO uscì dirigendosi verso il molo del porto e dopo aver camminato per un po’ vide subito ciò che cercava: una grossa barca, tra le altre posizionate una accanto all’altra…Tornando per un attimo sui suoi passi, si accorse che appoggiato al muro del bar c’era un uomo, CARRASCO, che la stava aspettando. Entrarono nel bar dirigendosi verso TONY, seduto in uno dei tavolini. Scambiate due parole con lui si alzarono e si salutarono…. Nel frattempo le due ballerine, LIZA e RUTH, apparvero sulla soglia del locale. CARRASCO, si precipitò da loro e le fece accomodare su di un divanetto presentandole alla sua “amica” SPARTO. Ordinarono una “moretta” alla cameriera e iniziarono la loro lunga chiacchierata, che in realtà era per scoprire dettagli circa quello che stava succedendo. Scoprirono, infatti, che esse erano in partenza per il Sud America e che i bagagli li avevano già caricati sulla nave la sera prima…. SPARTO, dopo aver ottenuto le informazioni e guardato l’ora, si scusò e le salutò: aveva un impegno. Tornò verso il porto guardandosi in giro per assicurarsi di non essere seguita, al terzo canale si fermò e tirò fuori la pistola. Si accostò alla barca e con la rapidità di un gatto, salì….tutto era deserto e silenzioso, fino a quando scesa negli alloggi all’improvviso una raffica di spari la raggiunse senza però colpirla. Ai suoi occhi apparve un uomo, mai visto, che si incamminò verso i moli ma SPARTO lo colpì con la canna della pistola….non era morto ma ferito…. Tornata sulla nave varcò una porta semichiusa puntando la pistola in avanti….si trovò dinnanzi il Signor BALDI in persona... XII° PUNTATA SPARTO, entrata nella stanza, si sedette a un tavolino, dove già vi era BALDI. La vice ispettrice iniziò a mettere sotto pressione il suo interlocutore, facendogli domande circa tutta la vicenda e circa la sua falsa apparenza di uomo buono e nobile. Le sue risposte, naturalmente, non furono quelle sperate da SPARTO, ma essa con la sua furbizia lo mise in crisi. Con la pistola in mano, disse al “benefattore” che non sarebbe salpata nessuna nave e nessuna merce sarebbe uscita dall’Italia… BALDI, a quel punto, si sentì in trappola, anche se continuava a fare finta di nulla. I due continuarono la loro strana conversazione… XIII° PUNTATA Seduti al tavolino, la donna continuava a esporre i fatti facendo domande incalzanti e Baldi infastidito e stanco di questa conversazione, voleva porre fine a tutto ed ebbe la bella idea di proporle di diventare la sua guardia del corpo, offrendole anche un ingente somma di denaro, senza però avere alcuna idea di chi avesse veramente di fronte. A questo punto la vice ispettrice rivelò la sua vera identità, essere alle dipendenze della Digos di Milano. Baldi, esterrefatto e stupito della notizia, iniziò ad avere però, più chiarezza riguardo a certe circostanze successe, ma nonostante ciò, comunque continuava a dimostrarsi duro e indisponente nei confronti della vice ispettrice... Senza voler obbedire ai suoi ordini...
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XIV° PUNTATA FABIO BALDI e la vice ispettrice ANNA SPARTO, sempre seduti a tavolino, continuavano a dialogare. BALDI, con modi poco consoni, continuava a fare domande, a chiedere spiegazioni e a ripetere a SPARTO che si era intrufolata in qualcosa di molto pericoloso. ANNA, non avendo nessun timore, continuava a parlare e a registrare il tutto nel micro-registratore, nascosto nelle sue sigarette. Disse anche, che BALDI non era il solo truffatore ma che vi era qualcun altro a proteggerlo. Questo qualcuno si trovava sicuramente sulla nave e lo stava aspettando …. Improvvisamente si presentò dinanzi a loro il tenente TICINO … lei era quel “qualcuno”. Molto sicura di se e rivolgendosi a SPARTO, le disse di stare ai suoi ordini e di posare la pistola. La vice ispettrice senza darle ascolto fece per alzarsi e continuare la sua missione, ma fu fermata da una manata e fatta cadere a terra. A quel punto BALDI, conferì l’incarico a TICINO di uscire e dare il segnale di salpare … Mentre all’interno stava succedendo tutto ciò, si vide una luce violenta illuminare la nave e una voce amplificata dall’altoparlante: “Siamo della polizia”…
Operazione Antidroga quindicesima e ultima puntata
soggetto, sceneggiatura e regia: NICOLA CINOLO STAFF Segretaria di Edizione Elisa Giacomelli
Fotografo
Massimo Bastianelli
Impaginazione
Margherita Magnelli
Dialoghi
Nicola Cinolo
Casa di Produzione World Show
PERSONAGGI E INTERPRETI Vice Ispettrice (Anna Sparto)
tenente (Sara Ticino)
Ballerina ( Liza)
Proprietario locale (Fabio Baldi)
Gangstar (Walter Carrasco)
Sergente (Monica Spada)
Patrizia Formaro
Augusto Martelli
Trascorsi pochi istanti, la voce ripeté l’ingiunzione. Nella cabina tutto si svolse così rapidamente che i due complici non ebbero il tempo di rendersi conto di quanto stava succedendo. L’ordine della polizia li aveva lasciati come impietriti, e di questo aveva approfittato Sparto che con un balzo si era avventata su Ticino, l’aveva spinta violentemente da una parte, ed era fuggita lungo il corridoio. Ma Sparto non era dello stesso avviso perché con un salto aveva raggiunto il ponte e gridava con quanto fiato aveva in gola...
Non sparate sono dei vostri!
Assunta D’Addio
Michele Afferante
Antonia Fanelli Mina Migliore
Acciuffatela, maledetta voi! Ci serve come ostaggio!
Ma l’inferno si era già scatenato, e le detonazioni si susseguivano senza tregua. Gli uomini della “Piter” sbucati da ogni parte, sparavano verso il molo, ma la luce di due potenti riflettori li accecava e faceva sbagliare loro la mira.
I poliziotti si erano disposti lateralmente ed erano bene al riparo, comunque nessuno riusciva a vederli. Anna intanto aveva raggiunto la zona di poppa e strisciava come un verme sulle assi del ponte. Mugolava di soddisfazione e trovò anche il fiato per gridare.
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Alcuni proiettili le fischiarono sulla testa ma Sparto non poté rispondere perché la sua pistola era rimasta sul pavimento della cabina, dove cioè Ticino l’aveva obbligata a lasciarla cadere. Si distese bocconi e vide a un tratto un’ombra correre lungo la murata, arrampicarsi su un mucchio di corde e spiccare un salto nell’acqua. Era Fabio Baldi che cercava scampo nella fuga.
Bravo, Carrasco, puntuale come una cambiale!
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Sparto mise la testa fuori dal suo provvisorio nascondiglio, saltò in piedi e corse verso il gruppo. C’erano tutti.
La calma tornò quasi d’improvviso, perché i marinai si erano accorti d’aver perso la partita, e la polizia impiegò ben poco a fare piazza pulita. Quando gli agenti armati salirono a bordo, gli uomini della “Piter” non opposero ulteriore resistenza e si lasciarono ammanettare docili come agnellini.
Carrasco sollevò un braccio e indicò due forme umane che stavano arrampicandosi sulla scala di corda che conduceva al posto più elevato di vedetta. Erano il tenente Ticino e subito dietro di lei, Spada.
Bel colpo, sergente! Affido questa donna alla vostra custodia. Portatela in ufficio e non perdetela d’occhio neanche un minuto! Abbiamo un elenco di accuse a suo carico, da far rivoltare Dillinger nella tomba per l’invidia!
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Volevamo darle una mano ma ci ha cacciato via. Dice che con quella vuole sbrigarsela da sola
Dov’è il sergente Spada? Nello stesso momento il sergente ebbe uno scatto felino, agganciò un piede dell’inseguito, lo tenne bene stretto e cominciò a tirarlo con tutte le proprie forze verso il basso. Ticino perse l’equilibrio, tentò disperatamente di aggrapparsi alle corde, ma dovette arrendersi e piombò sul ponte come un sacco di patate. Immediatamente Spada fece un salto alla Tarzan e le rovinò addosso. Rimasero entrambe lunghe distese, ansanti, occupatissime a spiarsi con odio.
Alzatevi! Pensare che prendevo ordini da questa… da questa…
Non trovò la parola adatta e si sfogò prendendo a spintoni l’ex-tenente, mandandola avanti a forza di colpi sulla schiena. Scesero in fila indiana per la scaletta e giunsero sul molo nello stesso momento in cui una motolancia della vedetta costiera attraccava al fianco della “Piter” Ehi, voialtri! E’ roba vostra, questo?
Il riflettore, spostandosi, illuminò Fabio Baldi ritto a prua, grondante acqua come un gatto affogato. Fu prelevato anche lui e fatto salire su un camioncino della polizia. Capo, con tutti questi agenti intorno, non mi sento tranquillo. Anche Tony è a disagio. Possiamo andarcene?
Di che cosa avete paura? Siete sotto la mia protezione! Anzi, sotto la protezione della polizia!
Sapete com’è… noi preferiamo proteggerci tra di noi
Dovrete aspettare ancora un poco. Stanno perquisendo la nave, voglio che siate presenti al momento delle congratulazioni
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In quel momento alcune figure femminili avanzarono nel cerchio della luce. Tutte ragazze molto belle, vistose, eleganti. Ruth e Liza erano in testa al gruppo.
Capo perché vi siete rivolta a noi per essere aiutata?
Vogliamo ringraziarvi. Sembra che ci abbiate salvato da qualcosa di molto brutto.. All’idea di quello che ci aspettava, mi vengono i brividi… A proposito, fa perquisire anche i reggiseni contenuti nel nostro bagaglio. Gli uomini di Baldi li avevano imbottiti con qualcosa: carte, droga, non so…
Perché siete gente in gamba e potete lavorare più liberamente, senza troppi scrupoli…. Carrasco, improvvisamente interloquì interrompendo il loro discorso… Non c’è di che, ragazze!
Capo, chi siete in realtà? Chi c’è dietro di voi?
Se vi dicessi che c’è la DIGOS mi credereste?
Va bene, non insisto. Andate, vi stanno aspettando.
fine
da febbraio 2014 inizia una nuova serie a puntate del fotoGIALLOromanzo
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I CONSIGLI DEL PROFESSIONISTA Cari lettori, In questa pagina riservata e dedicata al professionista, avrete l’opportunità di formulare quesiti di vario genere e di raccontare episodi di vita quotidiana dai possibili risvolti “legali”. Sarò a vostra disposizione nell’ offrirvi ogni possibile soluzione a problematiche inerenti il diritto civile, penale e amministrativo, affrontando, caso per caso, l’analisi delle questioni e delle tematiche ad esse sottese. Potrete sollevare i Vostri dubbi e formulare i Vostri quesiti scrivendo alla mail: avvocato@ cnrecuperocrediti.it oppure collegandovi al sito della rivista www.nuovaidea.eu. Resto in attesa di leggerVi presto, Elisa Parini Bartolucci avvocato@cnrecuperocrediti.it cell. 388 7206650
integrazione...
Accordo per gli immigrati
Dal 10 marzo 2012 è in vigore un nuovo strumento offerto agli immigrati che scelgono di vivere nel nostro Paese per avviare un reale percorso di integrazione: si tratta dell’accordo di integrazione, previsto dall’articolo 4 bis del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (Dlgs 286/1998) che altro non è se non un accordo fra lo Stato italiano ed il cittadino straniero che entra in Italia per la prima volta. Con questa nuova disciplina anche nel nostro Paese si è voluta perseguire la strada, già avviata in altri Stati europei, di stipulare un patto con un reciproco impegno a fornire da parte dello Stato gli strumenti della lingua, della cultura e dei principi generali della costituzione italiana e da parte del cittadino straniero, l’impegno al rispetto delle regole della società civile al fine di perseguire, nel reciproco interesse, un ordinato percorso di integrazione basato sul principio dei crediti. L’accordo di integrazione è rivolto agli stranieri di età superiore ai sedici anni che entrano in Italia per la prima volta e si stipula presso lo sportello unico per l’immigrazione della prefettura o presso la questura contestualmente alla richiesta di un permesso di soggiorno di durata non inferiore a un anno. Al momento della sottoscrizione l’accordo viene redatto in duplice originale di cui uno è consegnato allo straniero nella lingua da lui indicata. Per lo Stato, l’accordo è firmato dal Prefetto o da un suo delegato. All’atto della stipula, allo straniero sono assegnati 16 crediti che verranno confermati se lo straniero frequenterà le sessioni di formazione civica della durata variabile da 5 a 10 ore da sostenere gratuitamente presso gli sportelli unici per l’immigrazione delle Prefetture. L’accordo prevede che entro due
anni lo straniero raggiunga quota 30 crediti per potere rimanere sul territorio italiano. I crediti potranno essere acquisiti attraverso la frequentazione di corsi di lingua italiana o di cultura civica ovvero attraverso lo svolgimento di determinate attività come percorsi di formazione professionale, stipula di contratto di locazione ecc. Ovviamente i crediti accumulati potranno anche essere persi in caso di commissione di reati o di gravi violazioni della legge. Un incentivo ulteriore all’acquisizione dei crediti per potere rimanere sul territorio dello stato è costituito dalla possibilità di chiedere il ricongiungimento famigliare. Gli stranieri residenti in Italia che hanno un permesso di soggiorno oppure sono già in possesso di carta di soggiorno, possono richiedere il nulla osta al ricongiungimento famigliare a favore del coniuge non legalmente separato e di età non inferiore a 18 anni, dei figli minori anche del coniuge o nati fuori dal matrimonio, non coniugati, a condizione che l’altro genitore, qualora esistente, abbia dato il suo consenso, dei figli maggiorenni a carico, se non possono provvedere alle proprie esigenze di vita in per le loro condizioni di salute che comporti invalidità totale; dei genitori a carico che non abbiano altri figli nel loro Paese di origine o di provenienza, ovvero genitori ultra sessantacinquenni, qualora gli altri figli siano impossibilitati al loro sostentamento per documentati, gravi motivi di salute. Per presentare la domanda sono necessari copia del permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno (è possibile presentare la richiesta anche se in possesso di ricevuta di rinnovo o rilascio del permesso), marca da bollo di euro 16,00, passaporto del richiedente e copia del passaporto dei familiari da ricongiungere La procedura per il ricongiungimento famigliare si articola in due fasi. La prima, in capo allo sportello unico per l’immigrazione, riguarda la verifica dei requisiti oggettivi (titolo di soggiorno, reddito e alloggio). La seconda, in capo all’Ambasciata o al Consolato, riguarda la verifica dei requisiti soggettivi ovvero dei legami di parentela e degli altri requisiti dei soggetti da ricongiungere... Al prossimo numero per la fine della disamina! Avvocato Elisa Parini Bartolucci
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FIORI DI E. BACH 7° puntata ( Fiori di Bach)
Come riconoscere quali sono le essenze del Nella terapia dei fiori di Bach questo capitolo è di fondamentale
Dott. Bach che corrispondono al nostro disagio? Semplicemente esplorando la parte interiore di noi stessi. Non aver timore dello specchio che sta dentro di noi, avere il coraggio d’affrontare con determinazione quegli ostacoli che ci creano i disturbi. A volte abbiamo la capacità di raccontare anche cose inesistenti, frutto della nostra immaginazione che inconsapevolmente possiamo definirle bugie, ma non si può mai mentire a se stessi. Dobbiamo avere il coraggio di fare un’introspezione, ammettendo i nostri errori (un granello di sabbia potrebbe bloccare tutto il meccanismo). Un sassolino col tempo può diventare un macigno. Risolvendo i problemi, ci si libera da un peso e nello stesso momento, emergere la nostra parte spirituale, che molto spesso si nasconde nel più profondo di noi.
importanza: conoscere il nostro pensiero nascosto e gli eventi che hanno provocato in noi i disagi. Gli Elixir che ingeriamo con l’acqua trasmettono quelle informazioni positive che i fiori portano nelle nostre cellule, mediante le loro vibrazioni. Non accettando gli eventi, tutto si somatizza, creando blocchi d’energia e provocando paure, incertezze, stress, che sono sintomi di depressioni latenti. A loro volta queste condizioni se non risolte in breve tempo, potrebbero sfociare in disturbi mentali e fisici. Su quest’argomento ritorneremo ulteriormente nei prossimi articoli. Avevamo trattato la parte positiva di 4 Elixir dei fiori di Bach. In quest’articolo tratteremo altri 4 Elixir: Cicoria, Clematide, Eliantemo, Faggio, mettendo in luce i diversi disagi con l’attribuzione delle essenze corrispondenti.
Cicoria : Per le persone possessive. In ogni circostanza devono rimproverare. Tutti sbagliano ma loro no. Si Cicoria può definire il perfetto egoista. Spesso nascosto nei genitori che funzionano come padri padroni e mamme eccessivamente attaccate. Spesso tolgono il respiro. Dopo il trattamento si avrà il risultato seguente: maggior comprensione e più tolleranza. L’a-
more materno ritrova i giusti valori. L’autorità del padre ritorna a essere un punto di riferimento e non di oppressione. Si riesce ad amare in modo incondizionato senza ricatti. Si può definire l’Elixir del buon senso.
Clematide : Per le persone che vivono fuori dal mondo. Scarso interesse per quel che succede intorno a Clematide loro. Disinteressati di tutto. Isolamento totale, «depressivi latenti». Fare il meno possibile per la società. Dopo il trattamento si ritrova l’interesse per tutto quello che la vita offre. Ci si riappropria del mondo,
dove si vive. Si apprezzano le belle arti che prima lasciavano indifferenti. Tutto diventa sorgente d’interesse. Si può definire l’Elixir della rinascita.
Eliantemo : Per le persone facilmente impressionabili. Sempre apprensione per le paure imminenti. Il sistema Rock Rose nervoso s’imballa, attacchi di panico, «depressivi latenti». Sotto queste forme di paura le origini possono essere diverse. Dopo il trattamento si ritrova il coraggio. Si affrontano situazioni difficili sempre
valutando la giusta esposizione al pericolo. S’interviene facilmente per l’incolumità altrui. L’eroismo vince sulla paura. Si può definire l’Elixir del coraggio.
Faggio : Per le persone che criticano sistematicamente tutto e tutti. Nessuna distinzione, solo loro sono perfetti, Beech senza difetti. Il resto del mondo deve essere rifatto secondo il loro concetto. Potremo definirlo un po’ come lo stato di alcuni politici. Non accettano e scendono a compromessi. Tutto quello che conta sono le loro rigide idee. Intolleranti al massimo, sen-
za nessuna compassione per il prossimo, giustizieri implacabili. Inquisitori e persecutori. Pericolosi per tutto il prossimo dovuto al loro fanatismo. Dopo il trattamento si è Comprensibili verso le diverse visioni altrui. Rispetto assoluto della libertà del pensiero. Tolleranti. Più facilmente disposti al dialogo. Si può definire l’Elixir della tolleranza.
Tutto quello che abbiamo trattato, fa parte di quel percorso quotidiano che ognuno deve affrontare. L’importante è riuscire a gestire tutte le situazioni nel miglior modo possibile, per ritrovare se stessi, liberandosi da tutti i sintomi negativi che ci assillano. Gli Elixir sono disponibili in tutte le farmacie e parafarmacie. Vittorio Di Donato
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Ariete
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Gemelli
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OROSCOPO DEL MESE
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Tensioni in vista! Dicembre non si annuncia un periodo riposante, soprattutto durante le festività. Qualche contraddizione familiare potrebbe renderti la vita difficile. Dovrai essere paziente ed evitare l’impulsività. Marte, Giove, Venere e Plutone ti snervano, ti fanno sentire obbligato, costretto, soffocato, e avrai spesso la voglia di mandare tutto e tutti all’aria. Mercurio sarà al tuo fianco, ma solo dal cinque al ventiquattro dicembre: se devi chiarire o trovare una soluzione, questo sarà il periodo migliore per farlo. Che cosa ne dici di iniziare a lasciarti alle spalle rimpianti, tensioni e malinconia? Qualche difficoltà inaugura ancora il principio del mese, ma le stelle osservano compiaciute che adesso sei una persona diversa: i problemi che hai affrontato in passato ti hanno reso più forte. A dicembre potrai iniziare a guardare la vita con occhi diversi e a cambiare concretamente quello che vuoi. Prendi le redini e datti da fare: la svolta è qui, dietro l’angolo! Piccole, grandi, insoddisfazioni serpeggiano nel tuo cuore, questo mese. Dovrai aspettare le festività per veder tornare armonia e sereno, dentro e fuori di te. A inizio dicembre Marte sarà ostile, ma dal sette tornerà positivo; nel frattempo, però, toccherà a Mercurio snervarti, visto che il cinque passerà in Sagittario. Richieste irritanti in famiglia, battibecchi con gli amici, equivoci e ambiguità: sono questi i problemi da affrontare. Fallo con tolleranza e con l’astuzia che spesso contraddistingue il Gemelli! La tensione nervosa percorre questo mese, tra antipatie dichiarate e polemiche che scorrono sotto traccia. Dicembre non sarà semplicissimo, a causa delle contraddizioni che agitano i rapporti interpersonali e affettivi. Il periodo più agitato sarà concentrato durante le festività, quando i nervosismi potrebbero esplodere in discussioni aperte. Mostrati cauto, e non affrontare mai eventuali situazioni imponendo il tuo parere o cedendo alla prepotenza altrui. Mese grintoso, socievole, vivace e ricco di piacevoli sorprese. A dicembre ti riprenderai dal letargo (e dalle tensioni nervose) che hanno caratterizzato questo ultimo periodo. Mercurio migliorerà il dialogo in famiglia e la vita sociale dal giorno cinque al ventiquattro, regalandoti tanta voglia di conoscere gente, di viaggiare, di divertirti. Le difficoltà svaniscono, le tensioni scompaiono e aumenta l’allegria…
Leone
Vergine
Dicembre andrà avanti tra i consueti alti e bassi che conosci benissimo. A dare il ritmo sarà Mercurio, favorevole fino al cinque e quindi dispettoso fino al ventiquattro, e infine di nuovo armonico. Il periodo centrale del mese sarà caratterizzato da piccole tensioni, discussioni, disaccordi in famiglia o con gli amici, equivoci. Ma nulla di veramente importante: si tratta solo di fastidi. Ci saranno anche situazioni piacevoli e positive, soprattutto durante le feste, che ti faranno dimenticare queste incomprensioni!
Bilancia
Marte sarà nel tuo segno dal giorno sette, mentre Mercurio ti renderà vivace e socievole dal cinque al ventiquattro. Avrai una gran voglia di viaggiare, conoscere gente, divertirti, di espanderti in ogni modo. La tua azione però avrà come contrappunto il passaggio teso di Venere che, soprattutto verso il periodo natalizio, ti spingerà a sentirti insoddisfatto, incerto negli affetti. Se c’è qualcosa che non funziona nella tua vita, affrontalo con pazienza e forza di volontà: la goccia scava la roccia…
Scorpione
Sagittario
Capricorno
Ti aspetta un mese positivo, sereno, ricco di soddisfazioni e di momenti di allegria con famiglia e amici, soprattutto a inizio e fine dicembre! Cerca quindi di lasciare a cuccia il tuo pungiglione velenoso, e dimenticati pessimismo e diffidenza: il cielo è sgombro da nuvole, puoi rilassarti e goderti l’affetto delle persone che stimi di più. Per questo Natale, fatti un regalo: riposati e non pensare che la vita debba essere sempre una battaglia continua! Marte ti infastidisce ancora, provocando qualche piccola tensione, ma solo fino al sette. Dal cinque, e fino al ventiquattro, Mercurio sarà nel tuo segno, aiutandoti a riportare calma e serenità dentro e fuori di te. In famiglia e con gli amici tornerai ad essere il Sagittario entusiasta di sempre. Chissà, forse a farti tornare il sorriso sulle labbra sarà una notizia che speri di ricevere da tempo, o una situazione che non ti preoccupa più. Il tuo quadro astrale è in netto miglioramento! Il mese inizia bene, senza particolari contrasti. Eppure, dovresti leggere in fondo al tuo cuore, o nel cuore di chi ti circonda, perché ci sono contrasti taciuti, tensioni appena accennate, che si delineeranno meglio nel corso di dicembre. Dal sette, Marte ti ostacola e inizia a propinarti difficoltà più chiare, ostacoli non semplicissimi da risolvere! Occhio alle lotte di potere e alle imposizioni: non essere prepotente e non accettare obblighi travestiti da consigli…
Acquario
Un pizzico leggero di pessimismo inaugura il mese. Forse ci sono ancora problemi in sospeso, ma non preoccuparti e preparati a godere un periodo positivo per le tue vicende familiari e sociali. Mercurio dal cinque sarà in Sagittario e da questa posizione spianerà la strada alle tue intenzioni: viaggi, divertimento, riconciliazioni, chiarimenti o allontanamenti…Ti aspetta un mese tutto sommato favorevole e dinamico. Puoi affrontare le feste con serenità e aspettare il 2014 con maggiore fiducia.
Pesci
Le contraddizioni, che per molti di voi hanno caratterizzato novembre, sembra che faranno parte anche di questo mese. Se Marte smetterà di infastidirti dal sette, in compenso ci sarà Mercurio, dispettoso dal cinque al ventiquattro. Tuttavia, vedrai che sotto le festività potrai rilassarti e iniziare a dimenticare i piccoli grandi problemi che costellano la vita quotidiana, sociale, o quella familiare. oVenere e Giove ti proteggono per tutto il mese e ti aiuteranno a cavartela in ogni circostanza.
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La ricetta del mese Aggiungimi al tuo ricettario!
Gnocchi alla scamorza Preparazione Ingredienti: Lavate e cuocete in abbondante acqua le pata500 g di patate te con tutta la buccia quindi scolatele, pelatele 100 g di farina e passatele allo schiacciapatate. In una spiasale 250 g di passata di pomonatoia mettete la farina a fontana e ponetevi al doro centro il passato di patate e un pizzico di sale. 200 g di scamorza affumiImpastate bene poi stendete l’impasto su un cata piano infarinato e formate dei rotoli grossi un olio di oliva dito. Tagliate i rotoli a cubetti in modo da forbasilico mare gli gnocchi. Mettete la passata di pomodoro in una pentola con un po’ di olio, aggiungete un bicchiere d’acqua e lasciatela cuocere a fuoco lento per 20 minuti. A cottura ultimata, unite alla salsa ottenuta la scamorza a cubetti e 4 foglie di basilico tritato. Cuocete gli gnocchi in acqua bollente e, quando vengono a galla scolateli con il mestolo forato e versateli nella salsa. Mescolate bene e metteteli sul fuoco per 2 minuti. Servite caldi.
Falsomagro di vitello Ingredienti 300 g di vitello in una fetta sola 150 g di carne tritata di manzo o vitello 100 g di salsiccia 100 g di prosciutto crudo 50 g di pecorino fresco 3 uova pangrattato 1/2 bicchiere di vino rosso
1 fettina di pancetta 200 g di polpa di pomodoro 1 cucchiaino di estratto di pomodoro 1 cipolla un trito di prezzemolo 1 spicchio d’aglio 30 g di olio di oliva sale pepe
Preparazione Tritate il prosciutto con la salsiccia e la pancetta, poi mescolateli alla carne tritata, al pecorino a pezzettini, a un uovo, a un pizzico di sale, prezzemolo e aglio tritati, a un pizzico di pepe e spezie a piacere e a un cucchiaio di pangrattato bagnato nel latte. Mescolate bene, poi stendete il ripieno sulla fetta di carne ben battuta. Rassodate due uova, sgusciatele e sistematele al centro del ripieno. Arrotolate la carne e legatela. Mettete in una casseruola l’olio con la cipolla affettata e fatevi rosolare la carne. Bagnate con il vino rosso, unite la polpa e l’estratto di pomodoro, sale e pepe, coprite e portate a cottura per circa 30 minuti, bagnando di tanto in tanto con acqua calda. Lasciate raffreddare il falsomogro, affettatelo, conditelo con il fondo di cottura e servite.
Dolce kranz Ingredienti : per la pasta lievita
300 g di farina 30 g di zucchero 25 g di burro 15 g di lievito di birra 2 uova 5 cucchiai di latte sale per la pasta sfogliata
300 g di farina 300 g di burro un pizzico di sale per comporre il Kranz
100 g di uvetta sultanina 100 g di frutta candita 1 uovo burro per pennellare il dolce
1 uovo latte zucchero semolato 50 g di zucchero in granella
Preparazione Per la pasta lievitata, far sciogliere in 5 cucchiai di latte tiepido il lievito di birra, aggiungere un pizzico di sale, e impastare con 50 g di farina. Mettere a lievitare fino al raddoppio della pasta. Nel frattempo impastare la rimanente farina con il burro, le uova intere e lo zucchero. Quando il lievito è pronto impastarlo con la pasta precedentemente preparata e farla riposare, al caldo coperta in luogo tiepido per almeno 3 ore. Prendere la pasta e impastarla di nuovo, porla a lievitare per 1 ora. Riprendere la pasta rilavorarla e rimetterla ancora a lievitare per un’altra ora. Per la pasta sfoglia, impastare 250 g di farina con un pizzico di sale e tanta acqua quanto basta per ottenere una pasta di media consistenza. Stendere la pasta e mettere il panetto di burro e farina rimasta al centro, piegare i lati verso il centro e spianare leggermente, rifare lo stesso per tre volte poi mettere il panetto ottenuto in una carta oleata in frigorifero per mezz’ora. Questo lavoro va fatto almeno per tre volte sempre, con l’intervallo di riposo di mezz’ora in frigorifero. Per comporre il dolce mettere la frutta in ammollo nel vino dolce. Lavorare la pasta lievitata sulla spianatoia e dividerla in 4 parti e stenderle con il mattarello, fare lo stesso con la pasta sfogliata. Pennellare di uovo il primo disco di pasta lievitata, distribuirvi un po’ di uvetta e frutta candita, coprire con un disco di pasta sfogliata e continuare alternando pasta lievitata e pasta sfogliata. Alla fine prendere la pasta ottenuta e arrotolarla su se stessa, metterla in frigo per 30 minuti. Togliere il rotolone dal frigo e tagliarlo a fette spesse circa 3 cm. Disporre le fette leggermente sovrapposte, sopra una teglia rivestita di carta forno, formando una ruota, ma non riempiendola troppo dato che le girelle devono lievitare A questo punto mescolare l’uovo con un po’ di latte e zucchero semolato, spennellare la superficie del dolce, spargervi lo zucchero in granella. Cuocere il dolce in forno caldo per circa 40 minuti.
giochi
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rebus
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SUDOKU
Una sorpresa svelata
CRUCIVERBA ORIZZONTALI 1. Un celebre Oreste 7. Periodo geologico 13. Antico pallottoliere 14. Razza di bestiame 15. Sigla di Verona 16. Il migliore in Inghilterra 17. Finestra sul tetto 19. La usa il taglialegna 21. Amo Cibale 22. La lingua di Tel Aviv 23. Non sono spenti 24. La K nelle carte 25. Illusioni 26. Fratello di Giocasta 27. Benevento 28. Un modello Alfa Romeo 29. Nodi 30. Bottega 32. Avanti Cristo 33. Un po’… ottuso 34. Merce non desiderata 35. Il famoso Klammer 37. Esprime perplessità 39. Vi si trova la foresta Umbra 41. Un deserto 42. Un dittongo in piedi 43.E’ pericoloso se fugge 44. Prime dell’alfabeto 45. Ego 46. Compagno fedele 48. Quasi unico 49. Voto favorevole 51. Provincia piemontese 52. Lingua delle Isole Filippine 53. il soprannome di Gandhi 54. Tessuto per abiti eleganti Verticali 1. Insegna degli imperatori romani 2. Stupido 3. Verde nel deserto 4.Nuovo Comitato Territoriale 5. Leo… senza testa 6. Amanuensi 7. Hanno le corna anellate 8. Si può averla storta 9. Punto opposto a ESE 10. La fine della buca 11. Celati 12. Le Alpi con il Monte Bianco 14. Incitamento gitano 15. Notati 17. Comunità monastica 18. Si sogna caldo 19. Simile al Platano 20. Prima pranzo poi… 22. Il famoso Biagi (sigla) 23. Desinenza poco lecita 25. Contesa fra Orlando Rinaldo 26. Centimetro cubo 27. Monte Inglese 29. Il teatro di Milano 31. Amò la monaca di Monza 32. Io sono quelle demaniali 35. Perdita 36. Ha nipoti anche se non ha figli 37. Venne ucciso dalla Corday 38. Fu resistenza della Regina di Cipro 39. autorizzazione ad accedere 40. … et orbi 41. Il cappotto a bridge 43. Lo zerbinotto d’anteguerra 47. Compagnia telefonica 48. Titolo dopo il negus 50. Iniziali di Ascari ex piloti di F1 52. Sigla Trieste
Indovinelli e enigmi Se un treno elettrico percorre un tratto che va da nord a sud il fumo che esce dal treno in quale direzione si sposta?
I treni elettrici non fanno fumo.
Il mago e la capanna
Un tale è stato imprigionato da un mago in una capanna. Il mago gli dice che fra 45 minuti esatti la porta si apre e potrà uscire, se però tenta di aprire la porta prima dei 45 minuti la capanna esploderà. Oltretutto, al 46esimo minuto la capanna esploderà. Non ha strumenti per misurare il tempo come orologi ecc... Ma ha solo un accendino e due corde di uguale lunghezza, che quali impiegano 1 ora a bruciare ciascuna.Come fa a capire esattamente quando sono passati 45 minuti?
Soluzione cruciverba (N.9)
Deve accendere la prima corda da entrambi i capi, mentre la seconda corda solo da un capo.Appena la prima corda si sarà esaurita, accende all’altro capo la seconda, ed aspetta che si esaurisca anche quella. In questo modo saranno passati 30+15 minuti, e quando entrambe le corde si saranno consumate saranno passati appunto 45 minuti.
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