Bellomo-D'Alessandro-Monteventi, Aemilia Ars - Corso base

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Foto in copertina e quarta di copertina di Raffaella Lollini raffaella@eventiprogettispeciali.it

Š 2014 tutti i diritti sono riservati Casa Editrice Nuova S1 s.n.c. di Pietro Cimmino Gibellini & C. Via Albertazzi, 6/5 - 40137 Bologna Italy info@nuovas1.it - www.nuovas1.it Numero ISBN 9788889262825 Prima edizione: ottobre 2014


Quaderni di Aemilia Ars Bianca Rosa Bellomo Carla D’Alessandro Luisa Monteventi

Corso Base


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Il disegno del raccogligocce è a pagina 28, la spiegazione da pagina 29.

Il centrino ha lo stesso bordo del raccogligocce, il disegno è a pagina 62 Esecuzione del fiore di Scerlina Olivotto.


Indice

Prefazione

Pag. 7

1. Centrino con archetti

Pag. 9

2. Fiore a quattro petali

Pag. 17

3. Quadrato geometrico

Pag. 25

4. Raccogligocce con pagnottine

Pag. 29

5. Cuore con rete

Pag. 35

6. Cornice

Pag. 39

7. Rosa a quattro petali

Pag. 45

8. Foglie

Pag. 49

9. Rosa della Tovaglia delle Promesse

Pag. 55

Altri disegni

Pag. 61


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I materiali sono quelli di uso comune per ricamatrici e per chi esegue merletti ad ago. Generalmente noi usiamo aghi n. 8 - 9 - 10. Si unisce il cartone, il disegno, il lucido con ago n. 8. Si fora il cartone con ago n. 9, usando eventualmente l’attrezzo che in foto si trova in alto a sinistra. Per imbastire i punti di appoggio si usa l’ago n. 10 e si lavora con ago n. 9. Il filato utilizzato è quasi sempre il cordonetto DMC n. 50 - 60, per lavori più impegnativi si usa il cotone DMC da ricamo o il cordonetto n. 80 - 100. Merita un discorso a parte il refe che si usa per i punti di appoggio. Attualmente viene usato il Coats Glace n. 40. In realtà quello che serve è un filo sottile e molto robusto.

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Prefazione

L'Aemilia Ars, nella sezione merletti, partì dal reticello, per poi evolversi rapidamente nel punto in aria seguendo disegni e ornati particolari che caratterizzano i manufatti rendendoli, abbastanza facilmente, riconoscibili. Particolare fu anche la tecnica tanto da poter dire, oggi, che c'è una tecnica aemilia ars. La tecnica utilizza pochi punti e qualche abbellimento ed ha, come ulteriore novità rispetto ad analoghi merletti ad ago, invece di una imbastitura continua, i punti di appoggio. Non si sa di chi fu l'idea ma propendiamo per la mente di un architetto, abituata ad immaginare strutture portanti essenziali: forse proprio Alfonso Rubbiani cui si deve la direzione artistica ? La nostra maestra, Antonilla Cantelli, ha trasmesso la tecnica, ed è la tecnica vera, giusta. Lo affermiamo con grande sicurezza: Antonilla frequentò la Scuola del Sacro Cuore, che lavorava su disegni dell'Aemilia Ars e lavorava con le regole dell'Aemilia Ars – precisione, impeccabilità, garbo nell'esecuzione, nel senso che la forma era costruita proprio dalla merlettaia che, libera dall'imbastitura continua, con l'unico vincolo dei punti di appoggio, poteva artisticamente interpretare. A 18 anni Antonilla fu definita pronta, e da allora eseguì merletti sotto la diretta direzione della Società Aemilia Ars (all'epoca Società Anonima Cooperativa). Parlava spesso con Lina Cavazza, insieme studiavano il percorso, che spesso non è unico, decidevano l'utilizzo dei punti di riempimento, la posizione delle barrette, le finiture. In queste pagine descriveremo la prima parte di un cammino didattico che abbiamo appreso da Antonilla Cantelli: lo dobbiamo alla sua pluridecennale esperienza di esecutrice e di maestra, l'abbiamo più volte sperimentato con successo con le allieve dei nostri corsi, lo consigliamo a tutti quelli che desiderano avvicinarsi al nostro merletto. Non ci si stupisca di alcuni motivi molto semplici. Con metodo, costanza e applicazione, nel fare, e rifare, nel portare piccole personali variazioni si può in seguito affrontare i motivi più complicati.

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Le mani al lavoro sono di Antonilla Cantelli (1914-2008), la nostra maestra. 7


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MetĂ disegno a grandezza naturale del centrino con archetti.

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Disegno a grandezza naturale del puntaspilli.

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1. Centrino con archetti

Questo centrino che, pur essendo molto semplice, si presta a vari sviluppi, ha scopi ben precisi: imparare a preparare un cartone, esercitarsi nell’eseguire il punto smerlo (uno dei punti fondamentali della tecnica aemilia ars), nell’uso dei fili guida, nel punto chiaro da sinistra a destra, nel capire a cosa servono i punti di appoggio nell’eseguire l’archetto semplice o i tre archetti, nell’eseguire il gruppetto, nell’affrontare il cambio di filo. Nel puntaspilli, variazione del centrino, ci sono, come abbellimento, le palline a raggio senza e con gruppetti. Verrà inoltre spiegato come predisporre il tessuto su cui si lavorerà il bordo con archetti. L’attaccatura di un merletto più complicato, ma della stessa forma quadrata, segue gli stessi passaggi.

! Preparazione del cartone ! Sovrapporre: - due strati di cartoncino - il disegno - un foglio di lucido

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cucire con ago n. 8 e refe n. 40 (figura 1).

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figura 1

Il cartoncino deve essere robusto ma flessibile. Il foglio di lucido serve a proteggere il lavoro dal disegno sottostante.

! Punti di appoggio !

I punti di appoggio sono fondamentali per l’esecuzione di qualunque motivo: obbligano a certi passaggi lasciando libertà di esecuzione nel resto. Stessi punti di appoggio e “mani diverse” portano a diversi merletti.

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Con ago n. 9 forare, con ago n.10 e refe n.40 imbastire i punti di appoggio come in figura 2.

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figura 2

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Preparazione del tessuto

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Tagliare un quadrato di tessuto di lino di cm.16 x 16 seguendo rigorosamente, nel taglio, il dritto filo.

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Tracciare con ago e filo, di colore contrastante, le linee centrali di dritto filo. Eseguire a cm.1 dal bordo due giri di filza scambiata (per chiarezza abbiamo usato un filo colorato, la filza scambiata va seguita con filo bianco). Questo passaggio si può anche descrivere con un vocabolo di uso corrente: ordire la linea di piegatura (figura 3).

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figura 3

! Ripiegare il tessuto in corrispondenza dell’orditura. Imbastire. Imbastire il tessuto al cartone. ! Rifinitura a punto smerlo !

Eseguire, iniziando da un angolo, un giro di punto smerlo direttamente sul tessuto, con due fili guida, uno dei quali è il filo d’inizio (figura 4).

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figura 4

I fili guida non solo costituiscono un’ imbottitura del punto smerlo ma, regolando la tensione, regolarizzano il punto e aiutano a dare la forma desiderata ad alcuni particolari del merletto. Al termine di ogni lato, passare il filo sotto il punto di appoggio e proseguire con il punto smerlo (figura 5). Chiudere il giro di punto smerlo agganciandosi al primo punto smerlo (figura 6). figura 5

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figura 6




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