Bellomo - D'Alessandro - Monteventi, Quaderni di Aemilia Ars - Corso Base Tre

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Quaderni di Aemilia Ars

Quaderni di Aemilia Ars Bianca Rosa Bellomo Carla D’Alessandro Luisa Monteventi

Corso Base Tre

Corso Base Tre progetti e tecnica

progetti e tecnica

Si conclude il cammino del corso base con alcuni motivi classici e non. Completa il quaderno una sequenza fotografica che riporta l’uso del telaio comunemente chiamato “a staggia”. Le mani sono di Antonilla Cantelli (1914 - 2008).

ISBN 978-88-8926-288-7

€ 15,00

9 788889 262887

Nuova S1



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Foto del montaggio a telaio di Andrea Rimondi.

Š 2015 tutti i diritti sono riservati Casa Editrice Nuova S1 s.n.c. di Pietro Cimmino Gibellini & C. Via Albertazzi, 6/5 - 40137 Bologna Italy info@nuovas1.it - www.nuovas1.it www.facebook.com/merlettiericami.nuovas1 Numero ISBN 9788889262887 Prima edizione: ottobre 2015


Quaderni di Aemilia Ars Bianca Rosa Bellomo Carla D’Alessandro Luisa Monteventi

Corso Base Tre progetti e tecnica


Farfalle eseguite da Carla D’Alessandro


Indice

Prefazione

Punti fondamentali

1. Bordo con pagnottine tonde

2. Nastrino

3. Farfalla

4. Garofano

5. Un cuscino e la sua storia

6. Uso del telaio a staggia

7. Disegni

Pag. 7

Pag. 8

Pag. 11

Pag. 21

Pag. 27

Pag. 35

Pag. 47

Pag. 51

Pag. 59


Materiali

La maggior parte dei materiali nell’immagine sono comuni per chi ricama o esegue merletti. Alcune novità ci sono state segnalate da amiche, o ci sono state regalate, o le abbiamo viste per caso in qualche fiera. Condividiamo: - gli aculei di un istrice, ottimi per districare nodi che si formano nel filo, vengono dalla maestra Ata Chierico di Roma e sono stati raccolti durante passeggiate nel bosco; - lo spillone, molto utile per togliere dal cartone i fili dell’imbastitura, fa parte del materiale delle Antiche fuseruole di Deruta, di Anna Lisa Piccioni; - il “tira aghi”, a forma di fiorellino, serve proprio a “tirare l’ago” quando, in un punto difficile, dove ci sono punti molto stretti, fa fatica a passare; - la pinzetta, a forma di gattino, un regalo, serve per togliere i residui del filo dopo aver staccato il merletto dal cartone; - la maestra Cristina Gregori di Grado ci ha segnalato la carta colorata e trasparente usata per proteggere il filo dal disegno sottostante a matita. Per le foto di questo Quaderno la carta colorata ha risolto molti problemi di chiarezza nelle spiegazioni.

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Prefazione Si conclude, in questo Quaderno, la descrizione di alcune parti che possono essere definite “di base” nell'apprendimento del merletto aemilia ars. Proponiamo un bordo che, per la sua struttura, ha tre applicazioni: può essere usato in modo completo, si può utilizzare una parte come semplice falsatura, e, infine, il bordo esterno, da solo, può abbellire vari tipi di manufatti. Anche gli scostamenti dai disegni propriamente classici, come il nastrino e una particolare farfalla, aiutano a capire alcune tecniche, e ad esercitarsi in esse, come la costruzione di figure a bordo irregolare, l’esecuzione di righe sovrapposte di punto smerlo, i cordoncini, il riccio, l’orditura e la cordonatura, il cui significato dovrebbe ormai essere entrato nel vocabolario corrente. Viene spiegato un segnalibro in cui compaiono due fondamentali motivi: il garofano a quattro punte e la foglia girata. Gli stessi motivi sono ripresi nei disegni modulari di un cuscino che ha una storia, sia per l'ispirazione che parte da lontano, sia per la tecnica di assemblaggio che coinvolge l'uso del telaio a staggia, fondamentale per un'ottima riuscita del lavoro. All'uso del telaio è dedicato un capitolo. Ricordiamo sempre che le lezioni dal vivo sono utilissime ad ogni livello. E’ anche vero che abbiamo avuto esempi di persone che, solo con le nostre spiegazioni scritte, sono riuscite a completare lavori di tutto rispetto: questo ci conforta e ci permette di continuare, con una certa consapevolezza, nel nostro progetto di divulgazione. Si troveranno, a completamento e a variazione, altri disegni, alcuni dei quali sono di Antonilla Cantelli. Il Quaderno è dedicato al futuro, al futuro che vediamo nei nostri figli e nei nostri nipoti. Ci ha procurato gioia ricordarli tutti per nome. La dedica è anche un invito, fatto quasi con timidezza, a tutti i giovani perché si interessino all'argomento che ci sta particolarmente a cuore. Il merletto, pur appartenendo, per tradizione, al mondo femminile, non dovrebbe avere confini. Chiunque sia interessato all'arte sa bene come un merletto possa ampliare la comprensione di un quadro, di un'epoca, di uno stato sociale. E' inoltre nelle nostre speranze che si desti l'attenzione, che si impari non solo a guardare ma anche a vedere per poter godere appieno di ogni tipo di bellezza.

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Punti fondamentali

punto cordoncino

punto smerlo (solo da sinistra a destra)

punto chiaro da sinistra a destra

punto chiaro da destra a sinistra

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Bordo eseguito da Carla D’Alessandro

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Disegno a grandezza naturale

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Bordo con pagnottine

Quando si rimane un po' di tempo senza tenere l'ago in mano è consigliabile ricominciare dalle pagnottine. Il bordo proposto ha due tipi di pagnottine e, dal punto di vista tecnico, è ottimo per esercitarsi: c'è anche molto punto smerlo, punto chiaro, ci sono i gruppetti, i cordoncini, gli archetti. L'utilizzo è vario: allungando il disegno, in entrambe le direzioni, si può ornare un fazzoletto, una tovaglietta, un runner, o una federa, o un lenzuolo. Si può eseguire solo il bordo esterno e la parte interna può diventare un falsatura.

figura 1

Forare e imbastire, con refe n.40, come in figura 1.

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Utilizzando cotone da ricamo DMC n.30, passare un filo lungo il contorno esterno e lungo il contorno interno (figura 2).

figura 2

Con filo nuovo da 1 lanciare tre fili a 2. Da 2 eseguire il cordoncino fino all’inizio della pagnottina. Eseguire la pagnottina: prima riga 6 punti, seconda riga 5 punti e terza riga 4 punti. Passare il filo sotto il punto di appoggio ed eseguire l’altra metà (figura 3-4).

2

1 figura 3

figura 4

Completata la seconda metĂ della pagnottina passare sotto il punto di appoggio, scendere con piccoli punti, eseguire il cordoncino fino a 1. Spostarsi a 3, lanciare tre fili a 4 ed eseguire la pagnottina successiva (figure 5).

4

3

1

figura 5

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Si conclude il cammino del corso base con alcuni motivi classici e non. Completa il quaderno una sequenza fotografica che riporta l’uso del telaio comunemente chiamato “a staggia”. Le mani sono di Antonilla Cantelli (1914 - 2008).

ISBN 978-88-8926-288-7

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