Bellomo - D'Alessandro - Monteventi, Frutti Classici

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© 2013 tutti i diritti sono riservati Casa Editrice Nuova S1 s.n.c. di Pietro Cimmino Gibellini & C. via Albertazzi 6/5 – 40137 Bologna info@nuovas1.it – www.nuovas1.it numero ISBN 9788889262658 Prima edizione: febbraio 2013


QUADERNI DI AEMILIA ARS

Bianca Rosa Bellomo Carla D’Alessandro Luisa Monteventi

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Nuova S1



\Çw|vx Presentazione

Pag. 7

Note

Pag. 8

Materiali

Pag. 9

Punti base e cambio del filo

Pag. 10

La ghianda

Pag. 11

La melagrana

Pag. 23

L'uva

Pag. 39

La spiga

Pag. 53

Disegni a grandezza naturale

Pag. 67

Variazioni sul tema

Pag. 73



Presentazione La ghianda, la melagrana, l'uva e la spiga, sono motivi ricorrenti nel nostro merletto. Non tutti sono frutti nel vero significato del vocabolo ma crediamo nella comprensione del lettore per questa ed altre imprecisioni. Abbiamo voluto mantenere, nello scritto, una parte del lessico famigliare, che abbiamo ascoltato tante volte e che, seppur scientificamente non corretto, abbiamo sempre capito. Così la ghianda ha un cappello, la sua foglia ha una gobba, la melagrana ha un ciuffo, la spiga ha fili e così via. Abbiamo indicato questi frutti come classici, per la loro presenza in molti contesti (tradizioni, storia, leggende, sacri testi, disegni, stemmi) e per i loro più diversi significati simbolici che spesso, mutando i tempi e i luoghi, sono mutati. Si è sempre cantato in molti modi, attraverso i simboli, l'amore, la bellezza, la fertilità, l'abbondanza, la forza, la potenza, la rinascita, l'unità di un popolo, l'unità dei fedeli e i doni elargiti. Si continua oggi a cantare, con un merletto, altre canzoni, dove le note sono le stesse ma la musica è diversa e, ci si permetta, nostra. Abbiamo collocato ogni frutto in un progetto per dare una indicazione di utilizzo. Ecco un raccogligocce per la ghianda e la melagrana; l'uva orna un piccolo centrino che può essere anche un sottobicchiere; la spiga, in un semplice ovale, può essere inserita in un manufatto ma anche, con una rifinitura, incorniciata. Sappiamo bene che la fantasia e la creatività, di chi si occupa del merletto e del ricamo, non hanno limiti: al di là dei nostri suggerimenti ci aspettiamo, quindi, molti sviluppi. Fra le tante possibili esecuzioni di ogni motivo, nella tecnica aemilia ars, abbiamo fatto una particolare scelta, dettata soprattutto dalla semplicità. Le foto indicano l'orientamento del cartone durante l'esecuzione. Alla fine del quaderno sono stati riportati i quattro disegni in grandezza naturale e alcune variazioni sul tema per suggerire altre applicazioni. I disegni sono stati fatti a matita. Non siamo intervenute sul risultato: abbiamo voluto mantenere quell'indubbio fascino che hanno le linee un po' sfumate e sicuramente sempre irregolari. Tutto è ora nella mano di chi eseguirà e darà una propria interpretazione. Il disegno della spiga è della nostra maestra, Antonilla Cantelli (1914-2008). Tutti gli altri disegni, se non diversamente indicato, sono elaborazioni di Carla D'Alessandro.

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Il disegno Come diceva spesso Antonilla, la matita è una cosa, l'ago un'altra. Chi disegna dovrebbe avere in mente la tecnica e le sue difficoltà. Chi esegue non deve avere fretta di prendere in mano ago e filo. Il disegno va studiato cercando di tracciare, mentalmente, un percorso ottimale. In seguito, per ogni singolo motivo è indicato un suggerimento. I percorsi non sono unici pur rispettando alcune priorità nella esecuzione.

I punti di appoggio

Una volta deciso il percorso, si sceglie la posizione dei punti di appoggio che sosterranno il merletto durante la lavorazione e che verranno, alla fine, tagliati e sfilati dal retro del cartone. Si penserà al modo migliore di imporre una certa curvatura, un vertice appuntito, una particolare forma di foglia... È bene tenere sempre a portata di mano un ago infilato con il refe, per aggiungere un punto di appoggio, modificarlo in corso d'opera, sostituirlo se rotto o allentato. I punti di appoggio vanno realizzati con refe robusto e devono presentarsi ben tesi e ben fermi.

Il filo

I colori classici sono il bianco e l'ecru. Ad ogni disegno deve essere abbinato il filo giusto. In uno stesso disegno, per eseguire alcuni particolari, si possono usare fili di diversa grossezza.. Qualche volta si userà il cordonetto (generalmente il n.50, n.60, n.70...), altre volte sarà necessario il filo da ricamo. In ogni caso le gugliate dovranno essere corte . Il filo nuovo è più scorrevole, è integro (non sfibrato dai tanti passaggi) e lucente: attributi che si riflettono sulla freschezza e pulizia del lavoro.

Il punto smerlo

Il punto smerlo non deve essere né troppo rado né troppo fitto, né troppo stretto né troppo lento e, secondo gli insegnamenti di Antonilla Cantelli, va eseguito sempre da sinistra verso destra. Questa regola aiuta ad uniformare il punto e a rendere ancor più regolare il lavoro. I punti si devono poter leggere bene, uno ad uno, e non vanno sovrapposti ma affiancati.

I fili guida

I fili guida sono fili che vengono conglobati nel punto smerlo o nel punto cordoncino, durante l'esecuzione di alcune parti del lavoro. Regolare la tensione dei fili guida aiuta a regolarizzare i punti, a dare rilievo, a creare curve perfette. Il numero dei fili guida varia al variare dell'esecuzione. Se, per varie ragioni ci si trova con troppi fili guida (per esempio cambio del filo o la necessità di fermare fili) si tagliano i fili in eccesso, possibilmente uno per volta.

L' orditura

L'orditura, sostanzialmente un' imbottitura, è un primo passo per rifinire alcune parti del merletto: i petali di un fiore, il bordo di una foglia, il contorno di un motivo... L'orditura è una filza che alterna punti lunghi (sulla parte superiore del lavoro) e punti cortissimi ottenuti pizzicando in modo superficiale il filo sottostante.

La cordonatura

Nella cordonatura si ricoprono i fili dell'orditura, generalmente con due fili guida (la cui regolazione è fondamentale), con punto smerlo o punto cordoncino.

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Materiali

Aghi n. 8 – 9 – 10. Refe n. 40. Cordonetto o filo da ricamo. Cartoncino tipo Bristol. Carta lucida.

Preparazione del cartone Il lavoro si esegue su un supporto cosĂŹ composto: -uno o due strati di cartoncino possibilmente consistente ma flessibile, -il disegno, -un foglio di carta lucida per proteggere il filo. Con ago n. 8 e refe n. 40 fermare i vari strati con una imbastitura. Con ago n. 9 forare il cartone. Con ago n. 10 e refe n.40 dare i punti di sostegno.

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I punti base Il punto chiaro (da sinistra a destra)

Il punto smerlo

Il punto chiaro (da destra a sinistra)

Il punto cordoncino

Il gruppetto

Il cambio del filo nel punto smerlo se stiamo lavorando lungo un bordo (sempre da sinistra a destra);

nel punto smerlo se stiamo eseguendo righe di riempimento;

Filo guida Filo nuovo Filo vecchio

Filo nuovo Filo vecchio

Filo nuovo

nel punto chiaro se lavoriamo lungo un bordo

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La ghianda La ghianda è la serena poesia del passato [..] F. García Lorca, Canzone orientale, 1920

figura 1

Preparare il cartone, forare e dare i punti di appoggio (con refe n.40) come in figura 1. Esecuzione della ghianda

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figura 3

figura 2

Filato: cordonetto DMC n. 50. Si inizia il merletto eseguendo, prima di tutto, le ghiande, una ad una. Poi si completerĂ il resto. Da 1, attraverso i punti di appoggio, passare un filo attorno al cappello della ghianda (cupola) e ritornare a 2. Portare il filo di inizio a 2 (nel tratto 1-2 avremo cosĂŹ tre fili) ed eseguire, con l'altro capo, righe di punto smerlo(figure 2-3).

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fine anteprima

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