L' oblio - la seconda morte, che non può vincersi con monumenti marmorei, né con gli obelischi, né con le stesse piramidi con breve foglio molto meglio si può. F.D. Guerrazzi
Pizzi in copertina – Lace on the cover: Donatella Granzarolo Traduzione inglese – English translation: Jeanine Robertson <jeaniner3@gmail.com>
©2011 Tutti i diritti riservati Casa Editrice Nuova S1 Snc di Pietro Cimmino Gibellini & C. Via Albertazzi 6/5. 40137 Bologna www.nuovas1.it Numero ISBN: 978888926443
Anna Castagnetti Bianca Rosa Bellomo Donatella Granzarolo
Il Pizzo di Verona Veronese Crochet Lace
Nuova S1
Il Pizzo di Verona
Ringraziamenti Un ringraziamento particolare a Vittoria Kovarich, ultima nipote vivente di Laudomia Gonevino Spazzi, per le notizie ed il materiale gentilmente fornito. Si ringraziano per il contributo alla pubblicazione:
Si ringrazia per la collaborazione: il personale dell’Archivio di Stato di Verona, dell’Archivio Storico Generale del Comune di Verona, della Biblioteca Civica di Verona, della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, della Biblioteca Universitaria di Bologna, della Biblioteca del Dipartimento di Matematica dell’Università di Bologna e Monsignor Franco Segala - Archivio Storico Curia Diocesana di Verona. Si ringraziano infine: Giuseppe Baratta, Angela Cappelletti Zanfrini, Maurizio Checchinato, Daria Corradi, Doretta Davanzo Poli, Silvana Delva, Rosa Di Lorenzo, Stefano Fasoli del Museo del Santino di Sommacampagna, Gianna Ferrari De Salvo, la famiglia Kovarich e la Fattoria biologica di Poggio Foco, Fabrizio Leardini, Barbara Longagnani, Serena Marchionni, Gloria Maroso, Anna Meloni, Ivana Palomba, Leonardo Pianezzola, Franco Poggiali, Bruno Rambelli, Jeanine Robertson, Barb Yanko, Silvano Zavetti e i partecipanti al forum di www.cimeetrincee.it
4
Il Pizzo di Verona
Sommario
Contents
Prefazione di Silvana Delva Il Pizzo di Verona: la storia Riascoltare un canto Laudomia Spazzi-Gonevino: prime ricerche Storie e destini che si intrecciano Gli Spazzi a Verona: una famiglia nella vita della città Laudomia: una famiglia, sette figli e un po’ di tempo solo per sé
7
8
Veronese Crochet Lace: the history
11 13 23
Preface by Silvana Delva
14 Replaying a song 24 Laudomia Spazzi-Gonevino: the early research 34 Stories and destinies that intertwine 46 The Spazzi in Verona: a family in the life of the city 58 Laudomia: a family, seven children and a bit of time for herself
33 45 57
Veronese Crochet Lace: the instructions
Il Pizzo di Verona: le istruzioni Il Pizzo di Verona Treccino a due maglie Treccino a tre maglie Fettuccia Pippiolino e barre Treccino ripiegato Anello Punto stuoia Traforo 1a versione Traforo 2a versione Traforo contornato da treccino Triangolo a punto stuoia Trifoglio Rosa Punto tunisi Foglietta di Verona
71 75 77 78 80 82 84 85 86 88 89 90 91 92 96 97 99
Veronese crochet lace Braid with two stitches Braid with three stitches Ribbon stich Picots: short and long Folded Braid Ring Mat stitch Fretwork 1st version Fretwork 2nd version Fretwork outlined with Braid Mat stitch triangle Clover Rose Tunisian stitch Verona Leafwork
Bibliografia Indice dei nomi
107 109
Bibliography
5
Name index
Verona
Il Pizzo di Verona
Prefazione Verona è una città bella, di una eleganza sobria ma ridente, che il fiume sinuoso pare sottolineare. Ogni famiglia agiata desiderava evidenziare la sua condizione ornando la facciata della propria dimora con affreschi policromi e sculture, tanto che nel 1857 un cronista tedesco annotava: Nessuna città dell’Italia settentrionale è più ricca di case affrescate; quasi non vi è strada o piazza di Verona che non sia abbellita con dipinti. Da questo gusto per l’ornamento derivava, nelle abitazioni dei ricchi come in quelle più umili, il piacere della decorazione anche all’interno della casa che si esprimeva soprattutto nel ricamo e nel pizzo. Queste espressioni artistiche presentano un rapporto singolare con la mentalità e la sensibilità del luogo di provenienza ed esprimono una sintesi perfetta di vissuti e affetti familiari e sociali. La famiglia di Laudomia Spazzi Gonevino sembra incarnare particolarmente questo spirito che arricchisce con una inconfondibile impronta veronese una sensibilità artistica di origini comasche. Il Pizzo di Verona racconta la storia di questa famiglia con dovizia di particolari: una équipe di raffinate cultrici di quest’arte ne ha indagato le vicende con grande passione. Questa bella iniziativa ha l’intento di valorizzare aspetti artistici, culturali e storiografici della nostra città; il lettore potrà così rivivere e gustare un mondo ricco di valori e tradizioni che rappresentano un mirabile patrimonio di sapienza da tramandare e proteggere. Il merletto ed il ricamo sono attività formative sia in senso personale che familiare e sociale: esse contribuiscono a sviluppare talenti femminili e mentalità razionale, perché richiedono un pensiero ordinato e capacità progettuale sostenuta dall’affettività, dall’amore. Un dato significativo della personalità di Laudomia, anche in rapporto al periodo storico a cui ci riferiamo, è il suo successo nell’ottenere la pubblicazione del suo originale lavoro presso l’editore Sonzogno. Ma Laudomia era anzitutto una donna piena di affetto, con un’intensa vita familiare: certamente la sua espressione artistica traeva ispirazione da un ambiente sereno e vivo. Questo suo essere pienamente madre segnò anche in maniera indelebile gli ultimi anni della sua vita. A lei desidero perciò dedicare questi semplici versi in dialetto veronese, scritti da Clara Ferrari Delva1, poetessa del “Cenacolo” di Berto Barbarani, tratti dalla poesia Mama del 1913:
1
Clara Ferrari Delva, 1887-1976 7
Veronese Crochet Lace
Preface Verona is a beautiful city: its beauty, quietness and charm are enhanced by the winding river. All prosperous families wished to show their good fortune by adorning the façades of their houses with colourful frescoes and sculptures to such an extent that a German chronicler in 1857 wrote: No city in Northern Italy is richer than Verona in paintings over its façades. There is almost no street or square which is not embellished with paintings. From this taste for decoration there came a certain pleasure for decorating the inside of the houses, also among the lower classes, which was represented above all by embroidery and lace. In fact embroidery and lace reflect the mentality and artistic insight of the places they come from and express a perfect synthesis of experiences and social and familiar affections of their people. The family of Laudomia Spazzi Gonevino seems to embody this spirit, since it enriches a particular artistic sensitivity derived from its Como origin with a distinctive Veronese influence. Veronese Crochet Lace tells their story with plenty of interesting details: a team of refined, enthusiast lovers of the art of embroidery investigated it with great passion to revive the story and the lace. This fine initiative aims to highlight the artistic, cultural and historical aspects of our city and lets the reader feel and experience again values and traditions which represent a wonderful inheritance of wisdom which must be passed on and protected. Lace and embroidery are formative crafts which help to develop feminine gifts and rationality, because they require both an orderly mind and the ability of planning, nourished by affection. The fact that Laudomia succeeded in having her original work published by the Sonzogno publishing house is very important if we consider the time and the place she lived in. Laudomia was, above all, a woman full of love, with an intense family life: certainly her art drew inspiration from a serene and lively family environment but her being a mother puts also an indelible mark over the last years of her life. To her, therefore, I like to dedicate these simple verses, written in the Veronese dialect by Clara Ferrari Delva1, a poetess of the Berto Barbarani “Cenacolo”, taken from the poem Mother :
1
Clara Ferrari Delva, 1887-1976 8
Il Pizzo di Verona
Cor d’ogni mama, consumà da un fogo de spasimi e dolcesse che te te trovi sempre in ogni logo dove un fiol gà bisogno de caresse, che se prodiga in ben, che tuto dona e no domanda gnente. …. Vosse de mama, dolse se la cria e se la te conforta, la musica più bela che ghe sia …. Mane de mama, che ne cuse i lini prima ancor che nassemo. che ne soleva quando ghè dei spini, ne suga i oci quando che piansemo. …. Nome de mama, santo e benedeto, che l’è il primo a fiorir sul labro tenerin del buteleto e l’ultimo ciamando nel morir. (Clara Ferrari Delva, 1913)
Silvana Delva Presidente della Commissione Servizi Sociali/Pari Opportunità 1a Circoscrizione Centro Storico Comune di Verona
9
Veronese Crochet Lace
Heart of a mother, burnt out by a fire Of pangs and sweet joys You that always are in every place Where a child needs caresses Lavish in giving everything Without ever asking anything. …. Voice of a mother, sweet when she scolds And when she comforts you The most beautiful music …. Hands of a mother sewing our linen Even before we are born, That raise us when there are thorns And wipe our eyes when we cry. …. Name of “mother”, holy and blessed, That is the first to bloom Over the tender lip of a baby, And the last to be cried out in dying. (Clara Ferrari Delva, 1913)
Silvana Delva Presidente della Commissione Servizi Sociali/Pari Opportunità 1a Circoscrizione Centro Storico Comune di Verona
10
Il Pizzo di Verona: la storia
Veronese Crochet Lace: the history
Pizzo di Verona [1912]
Il Pizzo di Verona
1. Riascoltare un canto Un Pizzo di Verona ? Mai sentito! Chiedete, chiedete in giro e molti, anche esperti e appassionati e attenti nel settore, vi guarderanno con un certo stupore. Qualcuno, benevolmente, vi correggerà: – Vorrai dire Venezia. – No, Verona, proprio Verona ! – C’è bibliografia? – Certamente: furono stampati due libretti, uno in più di una edizione e con qualche variante nella copertina. Del pizzo, poi, ne parla anche la Petrali Castaldi nei suoi testi di rassegna 1 . Le carte spesso cantano, si dice. Ed è vero. Quel canto, quella musica, si era affievolita, era diventato un sussurro. La vivacità del mercato antiquario, soprattutto per quello che riguarda le arti femminili, ha fatto riaffiorare le pubblicazioni originali. C’è anche chi, da tempo, ha riscoperto la tecnica e chi ha recentemente stampato qualche realizzazione 2 . Per mancanza di date nei libretti, non è immediato risalire all’anno delle pubblicazioni, ma alcuni riscontri portano alla fine del 1912, inizio del 1913 3 , per la prima edizione del primo libretto, e al 1914 4 per il secondo e una nuova edizione del primo. Nella prima edizione il nome di Laudomia Spazzi-Gonevino, l’ideatrice, non viene riportato, né in copertina né nell’introduzione. Si dice che il Pizzo di Verona nacque a Verona, e basta. Successivamente il primo libretto comparve con il titolo Il Pizzo di Verona di Laudomia Spazzi-Gonevino e, più in piccolo, la dicitura comune alla prima edizione: Insegnamento pratico illustrato di Amelia Brizzi Ramazzotti. In copertina: Parte Prima – Elementi. Amelia Brizzi Ramazzotti 5 era un nome nelle arti femminili. Firmò manuali e manuali, ancor oggi ricercati e sfogliati e utilizzati, per la completezza e la chiarezza delle spiegazioni. Un nome che, però, allora e oggi, in qualche modo, getta ombra e fa sparire, almeno ad un primo esame, l’altro. L’annuncio, sulla rivista «Il Ricamo», rivista diretta dalla stessa Brizzi Ramazzotti fin dal 1899, venne dato nel numero del 20 ottobre 1912 (N.42): in bella
LUCIA PETRALI CASTALDI, L’opre leggiadre, Milano, Vallardi 1929; Dizionario enciclopedico dei lavori femminili, Milano, Vallardi 1941. 2 ANNA MELONI, Tra i nodi del Macramé, Trezzano sul Naviglio, Il Castello 2007. 3 Presso la Società editrice Sonzogno, Milano. 4 Presso la Casa editrice Sonzogno, Milano. 5 Amelia Brizzi Ramazzotti, Crema 1872 - Milano 1945 1
13
Veronese Crochet Lace
1. Replaying a song A lace from Verona? Never heard of it. Ask and ask around and many, even the experts, enthusiasts and those knowledgeable in the field, will look at you with a certain astonishment. Some will kindly correct you: – You mean Venice. – No, Verona, really, Verona! – Is there documentation? – Certainly: there were two books printed, one of them is in more than one edition and with different covers. Even Petrali Castaldi talked of the lace in her reviews1. Papers often sing, it is said. And it’s true. That song, that music, was growing faint, it had almost become a whisper. The liveliness of the antiques market, especially for material regarding the feminine arts, helped with the resurfacing of the original publications. There are also those who rediscovered the technique some time ago and those who have recently printed a few works2. Due to the lack of dates on the books, the year of publication is not immediately clear, but a few clues place them at the end of 1912 and the beginning of 19133 for the first edition of the first book, and 19144 for the second one and a new edition of the first. In the first edition the name of Laudomia Spazzi-Gonevino, it’s creator, appears neither on the cover nor in the introduction. It says that the lace was born in Verona, and that’s enough. Later the first book appeared with the title Il Pizzo di Verona di Laudomia SpazziGonevino [The Lace of Verona by Laudomia Spazzi-Gonevino] and, in smaller type, the wording of the first edition: Insegnamento pratico illustrato di Amelia Brizzi Ramazzotti [Practical instruction by Amelia Brizzi Ramazzotti]. On the cover: Parte prima - Elementi [Part One - Elements]. Amelia Brizzi Ramazzotti5 was a name in the field of the feminine arts. It signed manuals and more manuals, sought and browsed and used even today, for their completeness and the clarity of their instructions. A name however which in some way, then as today, casts a shadow over and obscures, at least at first glance, the other one. LUCIA PETRALI CASTALDI, L’opre leggiadre [Graceful Works], Milan, Vallardi 1929; Dizionario enciclopedico dei lavori femminili [Encyclopedic Dictionary of Women’s Work], Milan, Vallardi 1941. 2 ANNA MELONI, Tra i nodi del Macramé [Among the knots of Macramé], Trezzano sul Naviglio, Il Castello 2007. 3 From the Società Sonzogno publishing house (Società editrice Sonzogno), Milan. 4 From the Sonzogno publishing house (Casa editrice Sonzogno), Milan. 5 Amelia Brizzi Ramazzotti, Crema 1872-Milan 1945. 1
14
fine anteprima
www.nuovas1.it