Laura Boglione, Il Punto Risparmiato

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Laura Boglione

Il punto risparmiato


Š 2015 tutti i diritti sono riservati Casa Editrice Nuova S1 s.n.c. di Pietro Cimmino Gibellini & C. Via Albertazzi, 6/5 - 40137 Bologna Italy info@nuovas1.it - www.nuovas1.it www.facebook.com/merlettiericami.nuovas1 www.issuu.com/nuovas1 Numero ISBN 9788889262856 Prima edizione: maggio 2015


indice Capitolo 1 INTRODUZIONE Premessa dell’autrice Cosa occorre, il disegno

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Capitolo 2 LA TECNICA La tecnica del ricamo Un esempio pratico Da ricordare

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Capitolo 3 I LAVORI Dettagli a punto risparmiato Arriva il papĂ Nodi difficili Il gattino

17 18 21 24

Paesaggi toscani Il cipresso La finestra Il poggio I papaveri

27 28 33 36 39

Quasi punto raso Fiori in bottiglia La rosellina Le ninfee

43 44 47 50

Punto risparmiato e punto raso (insieme) Il martin pescatore I ricci La volpe

55 56 58 60

Capitolo 4 SCUOLA DEI PUNTI

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Dedicato a Ester


INTRODUZIONE Interessarsi di ricamo è come addentrarsi in un universo pieno di sorprese. I punti sono tantissimi e tantissime sono le loro combinazioni. Dietro l’angolo c’è sempre qualcosa di nuovo. È così che mi sono imbattuta nel punto risparmiato: ho trovato la sua descrizione in un libro1 degli anni ottanta acquistato in un mercatino. Era presentato come una delle tante varianti del punto erba. Nel libro veniva suggerito di usare il filo da ricamo. Poiché non ne avevo sottomano, ho usato il mouliné ed è stata una buona idea perché ho notato, via via che procedevo, un effetto finale molto simile al punto raso. Entusiasta del risultato, ho cominciato a usare il punto risparmiato in vario modo, con fili sfumati e non, per coprire spazi di dimensioni diverse, in abbinamento con altri punti… e via sperimentando! L’ho usato per colorare il dettaglio del vestitino di una bimba o i suoi capelli. Ho ricamato una rosellina su un porta occhiali. Oppure, poiché vivo in Maremma, mi sono cimentata nel “dipingere” sulla stoffa i bei paesaggi toscani: i casali nel verde, le colline, i cipressi. Poche persone, tra quelle cui avevo mostrato i miei lavori, conoscevano il punto risparmiato. Perché non insegnarlo allora con la pubblicazione di un libro? Ringrazio l’amica Luisa Bovani per avermi suggerito di realizzare un manuale che illustrasse la tecnica, sottolineando il fatto che il punto risparmiato si impara in fretta. Le regole da seguire infatti sono poche, la descrizione del punto si esaurisce in poche righe e, man mano che si usa, ci si rende conto di quanto sia versatile e “maneggevole”. In più, si può ricamare su molti tipi di stoffa, sia di lino, sia di cotone. Qualunque soggetto decidiate di ricamare, gli ingredienti sono sempre gli stessi: un disegno, ago, filo, punto risparmiato e pochissimi altri punti. Come in una ricetta di cucina, un po’ di disinvoltura nel mescolare il tutto, un pizzico di fantasia, e il risultato è assicurato. I manufatti che si possono realizzare sono tanti: si può incominciare con qualcosa per la propria casa (...e da rimirare con legittimo orgoglio) oppure con un dono per qualcuno che ci è caro. Il punto risparmiato lascia molta libertà nella realizzazione. I lavori che propongo in questo manuale siano una traccia, una indicazione. Consiglio di interpretare ogni disegno seguendo la propria sensibilità e la propria creatività. Ho suscitato il vostro interesse e stimolato la vostra curiosità? Allora seguitemi alla scoperta del punto risparmiato! Laura Boglione

1. Giuliana Broggi, Il ricamo - corso completo punto per punto, Edizioni EDIPEM, 1984

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cosa occorre STRUMENTI: aghi con cruna allungata da ricamo classico, ditale, forbicine, metro a nastro. Il telaio è facoltativo anche se io lo uso volentieri perché mi aiuta a mantenere una tensione costante del filo. Può essere utile, per esempio, un telaio a cerchietto del dia­metro di cm. 12,5, che, soprattutto quando si ricamano i paesaggi, permette di avere una visione più ampia della parte di ricamo che si sta facendo. Aiuta a decidere meglio se aggiungere qualche riga di punti in più, se cambiare colore, come inserire le filze, e via dicendo. FILATI: filo mouliné di cotone, a tinta unita o sfumato. Tra i fili sfumati tradizionali, ricordo DMC Mouliné Color Variation e Mouliné Anchor Multicolor.

STOFFA: non deve essere a trama rada. Il più adatto è il lino a 15 o 16 fili per cm. Si può comunque utilizzare, per la varietà delle tinte, anche il lino a 13 fili per cm. Vanno bene anche tessuti di cotone, purché non operati.

Il disegno

Il disegno deve essere tracciato con molta precisione sulla carta (carta velina o carta da lucido). Per trasferirlo sulla stoffa io uso la carta carbone, avendo cura di calcare con una certa leggerezza e con un lapis sempre ben appuntito. Generalmente copio solo le linee essenziali del disegno e tralascio i dettagli più piccoli (ad esempio le righe di una foglia) così posso decidere se ricamarli o meno senza aver sporcato la stoffa. Consigli importanti: - Non fissate mai con gli spilli la carta carbone perché macchiereste la stoffa. Fate così: appoggiate la carta velina o la carta lucida sulla stoffa centrando bene il disegno, fissate con gli spilli soltanto il lato superiore, fate scivolare la carta carbone fra la stoffa e la carta velina. In questo modo, sia pure facendo attenzione, potete anche spostare la carta carbone se il disegno da riprodurre è grande. - Spesso i ricami hanno una cornice a punto stemma. Soprattutto per i paesaggi, con un filo qualunque, segnate questa cornice con una filza sul diritto filo; in questo modo eviterete di “sconfinare” mentre ricamate e la cornice a punto stemma risulterà sempre precisa. - Evitate di tracciare sulla stoffa linee diritte verticali o orizzontali. Potete fare così. Dopo aver segnato sulla stoffa il punto di partenza di una linea verticale o orizzontale, fate una filza con un filo di colore scuro per i centimetri necessari seguendo il diritto filo. Sovrapponete il disegno, meglio se fatto su carta lucida perché più trasparente della carta velina, e fate coincidere la linea diritta del disegno con le filze; fissate il disegno con gli spilli, inserite la carta carbone e procedete al ricalco. 6


LA TECNICA Il punto risparmiato è un punto erba allungato. Fate uscire l’ago sul diritto (A) fatelo rientrare 5 o 6 fili più avanti (B), ritornate a metà del punto fatto facendo uscire l’ago in C e contemporaneamente dividendo i due capi del mouliné, mettendone cioè uno da una parte e uno dall’altra dell’ago. Tirate il filo e ripetete. Arrivati in fondo, fate un punto lanciato (da G a H), girate il lavoro, tornate indietro facendo uscire l’ago da H in L e fate un’altra serie di punti bene accostata alla prima. Il riempimento del disegno si ottiene con tante file accostate di punti. La lunghezza dei punti può variare a seconda dello spazio disponibile, non c’è una misura fissa. Anche il punto lanciato di fine riga può essere più o meno lungo, addirittura piccolissimo. Attenzione alla tensione del filo. Il punto tende a sollevarsi un po’. Il filo deve essere quindi tirato leggermente in modo che i punti risultino ben distesi. Per questo può essere utile l’uso del telaio.

Giro di andata

Giro di ritorno

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UN ESEMPIO PRATICO Proviamo a ricamare insieme questo fiore. Ci sono i passaggi fondamentali del punto risparmiato, che ritroveremo in tutti i lavori presentati.

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Il ricamo misura cm 5x11.

Disegno a grandezza naturale

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dettagli a punto risparmiato

Arriva il papà

Ho iniziato a usare il punto risparmiato per “colorare” alcune parti dei ricami che ho dedicato ai bambini. Sono ricami fatti prevalentemente a punto erba e filze scambiate. Mi serviva un punto per riempire di colore alcuni dettagli. Il punto risparmiato è facile, con tante possibilità e si è dimostrato adatto alle mie esigenze. Incominciate ad utilizzarlo, come ho fatto io, con disegni semplici.

Nodi difficili

pag. 18

Il gattino

pag. 21

pag. 24


Paesaggi toscani

Il cipresso

La finestra

Ho cercato di ottenere un effetto “acquarello� utilizzando il punto risparmiato a tratti, come se usassi un pennello, e lasciando ampi spazi vuoti.

pag. 33

pag. 36

pag. 39

Il poggio

I papaveri

pag. 28


quasi punto raso

Fiori in bottiglia

In questa sezione ho cercato di “imitareâ€? il piĂš possibile il punto raso (o punto pittura) dedicandomi in particolare ai fiori.

La rosellina

pag. 44

Le ninfee

pag. 47

pag. 50


punto risparmiato e punto raso (insieme)

Martin pescatore

Per dare un effetto tridimensionale al ricamo, la tecnica più completa e indubbiamente più bella è quella del punto pittura (o punto raso). Per alcuni dettagli però ritengo molto indicato l’uso del punto risparmiato. Propongo tre lavori in cui ho utilizzato entrambe le tecniche per ricamare tre cuscini.

I ricci

La volpe

pag. 56

pag. 58-60 55



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Per maggiori informazioni o per vedere le novità, visita i nostri canali internet: www.nuovas1.it www.facebook.com/merlettiericami.nuovas1 www.issuu.com/nuovas1 finito di stampare nel mese di maggio 2015 presso la tipografia Bieffe di Recanati (MC)



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