Nuove Proposte Luglio-Agosto 2018

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Anno XXVI - luglio/agosto 2018 - n. 334 - Distribuzione gratuita

Mensile di Informazione Nazionale con inserto Speciale Internazionale

FOCUS

Gli appuntamenti dell'estate romana: i grandi concerti e il cinema in piazza

Roma & Co.

Capitale alla svolta green: pecore e api per riqualificare le aree urbane

ALL'INTERNO Libri, tv, arte, viaggi, sport, concerti e... altro ancora


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Eventi | NUOVE PROPOSTE

Luglio-Agosto 2018

S O M M A R I O

direzione editoriale: Edit Italia S.R.L.S. editroma@nuove-proposte.com direttore responsabile: Luigino Borgia lborgia@nuove-proposte.com direttore editoriale: Gianna De Santis vicedirettore: Paolo Sabatini psabatini@nuove-proposte.com grafic director: Stefania Ruggeri grafica@nuove-proposte.com segreteria di redazione: Daniele Martiradonna redazione@nuove-proposte.com (per comunicazioni, eventi e compleanni) comitato di redazione: Caporedattore Giulio Bussinello responsabili di redazione: Riccardo Borgia, Cristina Monaco, Francesca Coculo, Sara Candiano hanno collaborato a questo numero: Fabio Bogi, Alessandra Broglia, Anna Crivelli, Salvatore Giorgio Dino, Carlo Franciosa, Iwona Grzesiukiewicz, Nadia Ludovici, Marcello Mastino, Diletta Murgia, Sara Pellegrino, Claudia Pennacchio, Antonella Riccardi, Pasquale Tocci, Elisabetta Zazza.

Editoriale e periscopio 4 ● Aumentano i costi sanitari delle buche 5 ● Passaggio di consegne alla direzione del giornale

Attualità 6 ● Le risorse green di Roma Capitale 7 ● Manutenzione stradale, arriva la gilsonite 8 ● Le botticelle a Roma: proteste e regolamenti 9 ● Estate al mare con Atac e Cotral 10 ● Beni confiscati dalla Mafia 11 ● Carte d’identità elettroniche 12 ● Le gaffe dell’ex ministro Gelmini Società 14 ● Le Regole del successo di Branson 15 ● Runeconomy: le nuove frontiere del running 16 ● Come ricordare i sogni 17 ● Italiani a Monaco di Baviera 18 ● Hikikomori, un disagio sociale 19 ● Il vantaggio del bilinguismo 20 ● La stampante 3D contro le ustioni 21 ● Documenti e carte di credito trasformati in chip sotto-pelle 22 ● Torneo di Wimbledon 23 ● Ritorna l’appuntamento con il Tour de France 24 ● Plasma interstellare

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Focus “L’estate romana” 26 ● Tutte le star del Rock in Roma 2018 27 ● Villa Ada incontra il mondo Arti & culture 28 ● Enrico Berlinguer: la “questione morale” 29 ● Jim Morrison: l’immortalità di un poeta 30 ● Buffon, un portiere da record 31 ● La sinfonia dell’Universo 32 ● La battaglia alla plastica monouso 33 ● Lo stile del salotto d’autore 34 ● Prevenire e curare mangiando 35 ● Quando lo sport è senza frontiere 36 ● Il mito e Il sogno in scena a Ostia Antica 37 ● L’altro sguardo nelle foto di Donata Pizzi 38 ● Si accendono i riflettori sul centro e sulle periferie della Capitale con “Il Cinema in Piazza” 39 ● Il genio di Guido Da Vigevano 40 ● Maldive, le isole del sorriso 42 ● Bacchette magiche 43 ● Nuove proposte... Al cinema

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Assaggi & paesaggi 45 ● Ponza, un paradiso in terra 46 ● Tanzania e Zanzibar: viaggio nei parchi del continente africano

I nostri amici animali 49 ● In vacanza con i nostri animali Post it 50 ● Auguri

NUOVE PROPOSTE

Si ringraziano gli inserzionisti per il loro contributo che consente la pubblicazione del periodico direzione e amministrazione Via Pio Molajoni, 37 - 00159 Roma Tel./Fax 06 43598964 www.nuove-proposte.com ufficio stampa lettori@nuove-proposte.com

Modi & Mode 44 ● L’intimo che non si lava

Liberamente 48 ● Poesia - Eventi & Co.

annuo ordinario euro 80,00 annuo sostenitore euro 120,00 per abbonamenti: Codice IBAN: IT51 D030 6903 2181 0000 0009 221 BANCA INTESA SAN PAOLO Fil. Roma Tiburtina

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La riproduzione di testi e immagini deve essere autorizzata per iscritto dall’editore. La responsabilità dei contenuti dei testi è esclusivamente degli autori. Salvo accordi scritti o contratti di cessione copyright, la collaborazione è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

Nuove Proposte - iscrizione nel registro stampa del tribunale di Roma n. 660/92 del 19/12/1992 stampa | IlCentroStampa Srl Finito di stampare: luglio 2018


editoriale

AUMENTANO i costi sanitari delle buche: Oltre 64mila casi nel 2017

C’

è un dato che allarma le Asl e i medici degli ospedali romani. Tra il 2016 e il 2017 il numero di traumi e fratture causati da incidenti e capitomboli, inclusi quelli dovuti a buche e voragini disseminate lungo le strade della capitale, è aumentato di mese in mese. I dati raccolti dai 21 pronto soccorso entro i confini del Gra registrano l’andamento degli accessi alle sale gessi: se nel 2014 e nel 2015 si attestavano poco sopra quota 60 mila,

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Direttore Responsabile Luigino Borgia

nei due anni successivi i casi hanno preso a moltiplicarsi. Nel 2016 sono stati circa 63 mila i pazienti arrivati in ospedale con le ossa rotte. Nel 2017, poi, ecco un’altra impennata: 64.615 ricoveri. Picco massimo al Cto, il centro specializzato in traumatologia e ortopedia della Garbatella, con 6.822 fratture. Segue il policlinico Umberto I con 5.060 e il San Camillo con altri 4.193 casi. L’aumento degli accessi non sorprende il Codacons: “Rispecchia lo stato pietoso di strade e marciapiedi della città - spiegano dall’associazione dei consumatori - ed è naturale che al crescere di buche, voragini e dissesti stradali corrisponda un aumento di cadute ai danni dei pedoni e di lesioni a chi si muove in auto o in scooter. Basti pensare alla causa che abbiamo intentato contro il Comune per conto di un ballerino siciliano che pochi giorni fa, giunto a Roma per una audizione, si è rotto il piede inciampando in una buca, perdendo il provino. I cittadini però non devono subire passi-

FOCUS

Gli appuntamenti dell'estate romana: i grandi concerti e il cinema in piazza

ROMA & CO.

Capitale alla svolta green: pecore e api per riqualificare le aree urbane

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vamente: hanno il diritto di chiedere un equo risarcimento all’amministrazione”. Presentando, ovviamente, regolare referto.

ILCENTROSTAMPA Tipografia | Stampa Grande Formato | Pannellistica Stampa Digitale | Personalizzazione Automezzi , Via Guido Donegani, 91 | 00132 Roma ( 06 22460028 m info@ilcentrostampa.it w www.ilcentrostampa.it G Il Centro Stampa Nuove Proposte luglio agosto 2018

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periscopio

passaggio di consegne ALLA DIREZIONE DEL GIORNALE

Direttore Editoriale Gianna De Santis

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na nuova avventura non può non cominciare da una parola, piccola ma significativa: grazie. Il primo grazie va a Luigino Borgia, il direttore responsabile che mi ha fortemente voluta alla guida di “Nuove Proposte”. Un attestato di stima e fiducia, che spero di ricambiare con il massimo impegno in questo nuovo percorso. Il secondo grazie va ad Andrea Vitale che ha diretto finora il mensile con

passione e tanto lavoro. Mi lascia un’eredità importante, una redazione e un gruppo di collaboratori che mi auguro di saper guidare nel migliore dei modi, come ha fatto lui, trasmettendogli quello che nel corso degli anni ho imparato sul campo. Ma soprattutto l’amore per la scrittura, la voglia di raccontare e di fermare l’attimo con uno scatto, la curiosità di voler scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo, il rispetto per i lettori che ogni mese ci sceglieranno e leggeranno con attenzione. Il nostro impegno sarà quello di andare ogni volta a caccia di storie, di notizie, raccontando la nostra città, il nostro territorio, il mondo che ci circonda. Lo faremo come sempre con gli argomenti che ci sono più cari, con qualcosa di

nuovo e non tralasciando l’attualità e le curiosità. Sarà un viaggio straordinario, sulle spalle uno zaino in cui troverà spazio ciò che abbiamo imparato dalle esperienze passate, lo sguardo fisso ad osservare il presente e a guardarci intorno, ma con la mente aperta ad abbracciare il futuro e le sue novità. Buon viaggio!

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luglio agosto 2018 Nuove Proposte


attualità | Roma & Co.

DALL’ECOPASCOLO AI BIOINDICATORI: LE RISORSE GREEN DI ROMA CAPITALE di Paolo Sabatini

Pecore e api impiegate per riqualificare aree urbane e misurare lo smog

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hi l’ha detto che il progresso passi solo per le nuove tecnologie e per la costruzione di moderni impianti? Il Comune di Roma intende smentire l’inconfutabilità di questa tesi e, nel farlo, propone soluzioni ecosostenibili per la città che sanno di ritorno al passato. La giunta capitolina infatti affiderà a pecore ed api l’incombenza di risolvere problematiche urbane, ricorrendo, grazie al loro lavoro, a soluzioni ‘green’. Gli ovini, a seguito

di un accordo stipulato con Coldiretti, troveranno impiego come tosaerba ecologici, ovvero avranno il compito di sfalciare l’erba durante il normale pascolo, allo scopo di riqualificare parchi e paesaggi ormai in degrado. Le aree verdi interessate dall’attività di ecopascolo saranno una ventina e più nello specifico: i parchi di Aguzzano, Casacalda, Tobagi, Centocelle, degli Acquedotti e di Tor Vergata; il parco Palatucci; i parchi della campagna di Spinaceto, a Tor de’Cenci; l’area verde di Mostacciano-Casal Brunori; il parco Achille Campanile, il parco dell’Orsa maggiore, il parco Boschiero-De Vitis e i parchi di Pino Lecce, di Valle Aurelia e del Pineto; la tenuta dell’Inviolatella Borghese e la tenuta dell’Inviolatella-Tor Crescenza-Acqua Traversa. Il protocollo siglato ha validità due anni ed esclude la possibilità che il ricorso ai greggi possa riguardare quartieri centrali dell’Urbe, come ribadito

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anche dal primo cittadino della Città Eterna, Virginia Raggi: “Il metodo dell’ecopascolo sarà utilizzato nelle aree più periferiche, le pecore non verranno in centro. Con questo protocollo vogliamo valorizzare il ruolo dell’agricoltura. Alle porte della stagione estiva questa operazione consente anche di mettere in sicurezza alcune aree”. Le api invece serviranno ad attivare una rete di monitoraggio per misurare lo smog cittadino. Questo tipo di insetti infatti risulta essere un bioindi-

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catore per eccellenza nel momento in cui si tratta di rilevare la presenza di sostanze tossiche ed inquinanti come piombo, nichel, cadmio e cromo, contenute nei campioni di miele prodotti. Parallelamente, l’utilizzo delle api servirà a migliorare il servizio di impollinazione delle tante risorse vegetali che Roma offre. A riguardo, il presidente della Fai (Federazione Apicoltori Italiani), Raffaele Cirone, ha commentato con soddisfazione l’iniziativa: “Apprezzo molto questa particolare e concreta attenzione alla nostra idea. I nostri alveari insieme a quelli di tanti altri soggetti attivi su Roma, impegnati con l’allevamento urbano delle api, costituiscono un patrimonio al servizio della collettività”.


Roma & Co. | attualità

MANUTENZIONE STRADALE, ARRIVA LA GILSONITE di Anna Crivelli

Il sigillante, comunemente usato nelle piste aeroportuali, impiegato per le vie di Roma

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e precarie condizioni in cui riversano le strade cittadine della Capitale hanno spinto il Comune di Roma ad intervenire. Per riparare alle macroscopiche crepe che imperversano sulle arterie interne dell’Urbe, la giunta Raggi ha varato l’impiego di uno speciale liquido sigillante per l’asfalto: la Gilsonite. Presente in natura sotto forma di minerale estraibile, que-

sto prodotto trova largo impiego per la manutenzione delle piste aeroportuali, dal momento che, diluito con l’acqua, garantisce resistenza a sollecitazioni superiori alla media, almeno per un breve periodo. Il composto chimico, nel caso della Città Eterna, ha trovato invece impiego in via sperimentale su alcune strade dei municipi III e VIII, in particolare da via Galba e da viale Ferdinando Bardelli, per proseguire a via Capraia. Se offrirà i risultati sperati, il materiale sarà applicato su numerose altre strade della Capitale, percorrendo così la scia già tracciata da questa tecnologia negli Stati Uniti, dove trova largo impiego da anni. L’applicazione di questo prodotto, oltre a rivelarsi più economico di altre soluzioni, avviene anche in modo rapido, considerando che dall’applicazione del composto

sull’asfalto alla riapertura delle strade trascorrono in media quattro ore. Tuttavia, secondo Carla Cappiello, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Roma, tale soluzione non servirà a risolvere i problemi urbani della Capitale: “Intervenire solo sullo strato superficiale, nonostante la maggiore resistenza del materiale, non basta. Serve una pianificazione di interventi stradali che manca almeno da un decennio”.

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attualità | Roma & Co.

Le botticelle a Roma: proteste e regolamenti mancati di Marcello Mastino

Le famose botticelle del Centro Storico a Roma avrebbero le ore contate ma non mancano le proteste dei diretti interessati

Percorsi alternativi dettati anche da questi fattori accompagnati dal bene placito, anche se in parte, delle asso-

ciazioni animaliste che comunque continuano a chiedere a gran voce la totale abolizione del servizio. “I cavalli potranno uscire solo con una temperatura inferiore ai trenta gradi – riportano gli uffici del Comune giustificando il regolamento – e abbiamo anche pensato che su ogni carrozzella ci siano dei cronotachigrafi e strumenti idonei ad analizzare la temperatura, l’umidità e consentire di capire quanto tempo il cavallo è stato in movimento”. Parole che comunque non allontanano i vetturini dal fare critiche. Angelo Sed, portavoce dell’associazione dei vetturini romani, non ci sta: “Quello che ci viene proposto è un regolamento contro i vetturini, per il malessere dei cavalli e solo per il benessere delle associazioni ambientaliste. Se questo regolamento dovesse passare noi siamo pronti a ricorrere al Tar». Ma chi difende il testo è il presidente della Commissione Ambiente Daniele Diaco (Movimento 5 Stelle) che sottolinea come l’ordinamento in bozza del Comune di Roma sia stato determinato “nell’interesse soprattutto degli animali, che devono

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top alle botticelle nel Centro Storico! È pronto in Campidoglio il regolamento, ancora in bozza, che disciplina e limita il percorso delle carrozze trainate dai cavalli alle sole aree dei parchi cittadini come Castel di Guido, Parco degli Acquedotti, Villa Pamphilj e Villa Borghese. Quindi niente più cavalli costretti a muoversi all’interno del traffico cittadino del centro storico tra l’asfalto rovente e l’inverno freddo.

lavorare in condizioni idonee al loro benessere”. Qualora i vetturini non accettino il trasferimento tra i parchi cittadini, c’è comunque un’alternativa opportunità lavorativa. Infatti “chi non vuole trasferirsi nei parchi può chiedere la riconversione della sua licenza in quella per la guida dei taxi” difende il consigliere Diaco. Intanto a favore degli ambientalisti c’è già un passo avanti: dallo scorso 1 giugno fino al 15 settembre i cavalli riposeranno dalle 13 alle 17. Lo impone il regolamento comunale del 2005 e l’Oipa , l’organizzazione internazionale protezione animali, che in caso di mancato rispetto del blocco si prevede una multa fino a 300 euro. Ma intanto alla faccia del regolamento comunale i vetturini continuano a trottare per le vie del centro e tutto tace.


Roma & Co. | attualità

ESTATE AL MARE CON ATAC E COTRAL di Paolo Sabatini

Trasporto pubblico al lavoro per garantire un servizio efficiente ai cittadini

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opraggiunge l’estate e con le belle giornate subentra la voglia di trascorrere piacevoli giornate al mare. I servizi di trasporto pubblico capitolini, locali e regionali, al fine di permettere ai cittadini romani di raggiungere senza auto il litorale Tirreno, hanno potenziato le linee in viaggio verso le spiagge laziali. L’Atac (Azienda per i Trasporti Autoferrotranviari del

Comune di Roma) ha dapprima provveduto a reinserire il bus 07, collegando la stazione Colombo della ferrovia Roma-Lido con Campo Ascolano-Torvajanica, per poi attivare lo 062, coprendo con esso l’intero lungomare di Ostia, da Porto Turistico a Castel Porziano. Inoltre nei festivi è stata inserita la linea 068, che permette di servire l’area che va dalla stazione di Acilia a Torvajanica. Cotral (Compagnia Trasporti Laziali) invece si è impegnato ad offrire mezzi che si spingano anche più a nord o più a sud delle mete balneari del Lazio. La linea FL5 del servizio ferroviario regionale del Lazio si prefigge di collegare la stazione Roma-Termini con Grosseto, passando per il porto di Civitavecchia utilizzando la ferrovia Tirrenica, raggiungendo così aree quali Maccarese-Fregene, Ladispoli, Marina di Cerveteri, Santa Severa e Santa Marinella. Il treno regionale FL7 invece collega Roma Termi-

ni con Formia utilizzando la ferrovia Roma-Formia-Napoli, toccando poli quali Pomezia-S. Palomba, Campoleone, Cisterna di Latina, Latina, Priverno-Fossanova (da qui gli autobus Cotral per Sabaudia) e Fondi-Sperlonga. La linea FL8 infine unisce Roma-Termini con Nettuno utilizzando la ferrovia Roma-Formia-Napoli e la ferrovia Albano-Nettuno, raggiungendo le zone di Torricola, Pomezia-S. Palomba, Aprilia, Campo di Carne, Lido di Lavinio, Villa Claudia, Marechiaro, Anzio Colonia e Anzio.

frana in VIA POLENSE: SI RIBALTA AUTO, strada chiusa

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ragedia sfiorata sulla strada provinciale 49/a. Nella mattina del 27 giugno una Ford Ka si è ribaltata lungo via Polense, nelle adiacenze del santuario Nostra Signora di Fatima di San Vittorino, a causa di uno smottamento del manto stradale. Niente di serio, fortunatamente, per l’automobilista, ricoverato in condizioni non gravi presso l’ospedale di Palestrina. Inagibile invece il tratto stradale, dichiarato impercorribile dalla polizia provinciale distaccamento di Tivoli e chiuso alla circolazione dall’intervento dei vigili del fuoco. Non sono stati resi noti i tempi necessari per ripristinare il regolare deflusso del traffico lungo l’area interessata (al momento di andare in stampa, ndr). Lo smottamento è stato causato da una caduta di massi di tufo lungo la via che collega Poli a via Prenestina Nuova. Sono in corso le verifiche tecniche per stabilire se sussista il pericolo che nuovi episodi possano ripetersi a stretto giro nella zona. Del resto, appena due mesi e mezzo fa, sempre lungo via Polense, all’altezza di Rocca Cencia, una frana avvenuta sul ponte lungo il Fosso dell’Osa - altezza via Prenestina 1815 - aveva portato alla chiusura obbligatoria del tratto stradale per diversi giorni, ritenendo rischiosa o comunque pericolosa la regolare circolazione automobilistica nell’area. Luigino Borgia

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attualità | Roma & Co.

Beni confiscati alla Mafia, il Comune di Roma nel caos di Marcello Mastino

Uno studio della Lumsa rivela che su 119 beni confiscati solo 66 hanno un effettivo impiego a fini sociali

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eni immobili con valori milionari confiscati alla mafia e assegnati a fini sociale alle associazioni di categoria. Questo dovrebbe fare un Comune. Ma a Roma a quanto sembra la situazione è decisamente differente, contraria se non definire strana. Infatti su 119 solo 66 hanno una destinazione che però non va a coincidere con l’effettivo re-impiego del riutilizzo sociale. Infatti dal sito del Comune risultano per ora solo 66 i beni riusati assegnati a cooperative, associazioni o uffici comunali. Alcuni rimangano case fantasma assegnate con procedure non così trasparenti altri fermi per le solite questioni bu-

rocratiche. La problematica sollevata in un articolo del quotidiano La Repubblica trova il suo fondamento su una ricerca effettuata dagli studenti della master di giornalismo dell’Università Lumsa. Come per esempio il mal riutilizzo di due beni assegnati al Comune nel Mu-

nicipio XIII uno usato come negozio di abbigliamento e l’altro occupato abusivamente. Quest’ultimo ha per esempio un valore di mezzo milione di euro. Assegnazioni particolari che fanno compagnia alle altre immerse nel caos burocratico e no: un appartamento in località Due Ponti in via Cavicchioli inutilizzato da nove anni, l’appartamento da 10 vani in via Capparoni o i grandi fabbricati abbandonati della tenuta dell’Inviolatella. In tutto questo marasma si aggiunge il Municipio VII noto alle cronache come il fortino dei Casamonica, ci sono 18 beni assegnati al Comune ma di fatto sono senza destinazione d’uso e quindi dediti ad altri utilizzi, chissà quali. Via sbagliate, inesistenti come i numeri sono gli altri esempi emessi dal lavoro degli studenti della Lumsa come un locale di 89 mq destinato al dipartimento delle politiche abitative indicata in una strada del Comune che non esiste. L’altra faccia della medaglia resta comunque un ottimo esempio positivi di un’efficace re-impiego dei beni confiscati alla mafia. Come per esempio la

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Casa del Jazz tra le Terme di Caracala e la Piramide Cestia, o l’appartamento nel Municipio VII assegnato all’associazione Made in Jail passando per la bisca dell’ex boss Salomone della Banda della Magliana trasformata in un’agenzia per il lavoro per disabili. Esempi questi che sicuramente fanno bene. Sono un esempio da cogliere e da tenersi stretto. Ma di stretto e quasi chiuso c’è solo un regolamento che risolve solo in parte il caos dell’assegnazione vera e propria dei locali tolti alla mafia. Il riuso sociale è a pochi passi. Magari dieci magari cento. Ma che siano tali ed effettivamente percorsi per continuare a combattere un cancro che da anni l’Italia si porta dietro.


Roma & Co. | attualità

carte d’identità elettroniche: 350MILA HANNO CHIP DIFETTOSI di Paolo Sabatini

Possibili problemi di lettura integrale dei documenti, anche se il Poligrafico smentisce

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uova tecnologia quanto ci costi. Per un’Italia che si adegua al progresso globale, procedendo gradualmente alla sostituzione delle carte d’identità cartacee con quelle elettroniche, subentrano difetti strutturali dei nuovi strumenti. A denunciare il misfatto è il presidente dell’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) Antonio Decaro, che in un esposto ha rilevato come ben 350mila carte d’identità elettroniche già messe in circolazione abbiano chip difettosi, la cui disfunzione possa impedire il riconoscimento degli individui possessori del documento. Le componenti elettroniche di tali supporti sarebbero state caricate con una versione non aggiornata del software

e dunque non sarebbero state collaudate prima di essere consegnate ai legittimi proprietari. Secondo le stime fatte dall’ente, la riparazione delle carte comporterebbe una spesa di 50 milioni di euro per l’erario. Di altro avviso tuttavia è l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, secondo cui le carte in circolo sarebbero tutte perfettamente funzionanti, dato riscontrato dal fatto che nessun cittadino italiano sia stato respinto alle frontiere nel periodo di diffusione di tali documenti (ovvero da ottobre 2017 a oggi). Restano tuttavia alcuni errori relativi a dati secondari che, pur essendo riportati corretta-

mente sul fronte della carta, non sono stati adeguatamente traslati sul chip, senza per questo alterarne le funzioni. Si tratterebbe, più nello specifico, di un’errata indicazione della data di scadenza, presente sulla tessera elettronica ma non sul microprocessore, che in ogni caso non andrebbe ad inficiare la validità della carta.

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luglio agosto 2018 Nuove Proposte



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società | mercati

Le Regole del Successo di branson di Salvatore Giorgio Dino

I segreti di uno degli imprenditori più ricchi al mondo

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ichard Branson non ha bisogno di presentazioni è uno dei più grandi imprenditori al mondo e uno dei più ricchi, con i suoi cinque miliardi di patrimonio. Nasce nel 1950 a Londra e inizia da giovanissimo come direttore di un piccolo magazine. Dopo qualche anno, ha l’idea di fondare una casa discografica indipendente che chiama Virgin. Sceglie questo nome come un marchio, una parola nuova e piena di significato, ama spesso ricordare lo stesso Branson, un marchio che sia sensuale ma pulito allo stesso tempo. Dalla casa discografica tutto comincia ed oggi il suo gruppo conta oltre 400 aziende che vanno dai settori più vari: dai trasporti ai viaggi spaziali. Branson è famoso per le sue passioni per gli sport estremi, che continua a fare anche avendo quasi 70 anni, e soprat-

tutto è visto da molti come un “guru” imprenditoriale di cui sono celebri le “sue regole del successo”, come ama chiamarle. E queste sono alcune tra le sue più celebri: “le persone e le aziende considerate fortunate sono quelle che si prendono rischi”. “Raramente giocare con prudenza porta al successo” che si accompagna ad un’altra sua frase che dice “Se non lo sai fare, impara a farlo”. Ed ancora

“impara a delegare e fai sentire i dipendenti come una famiglia” e “impara ad ascoltare e parla solo per dire qualcosa di importante o lascia perdere” e così via. Molte di queste frasi non sono convenzionali e spesso vanno contro i consigli che uno si aspetterebbe di ricevere, come fare le cose con calma e di non osare, ma vedendo il suo successo, di sicuro con lui hanno funzionato.

La rivoluzione DEL futuro

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l Times oltre a fare una classifica degli uomini più ricchi del Mondo ne fa un’altra ancora più importante: quella chiamata “dei Titani” e per farne parte non basta essere solamente immensamente ricchi ma si deve essere rivoluzionari come ad esempio Zuckerberg di Facebook o Jeff Bezoz di Amazon. Masayoshi Son è un imprenditore giapponese di 60 anni, non è particolarmente famoso al grande pubblico, ma è uno l’uomo più ricco del Giappone ed a capo di un nuovo fondo di investimento dal valore di 100 miliardi: la Vision Found. Son parte per gli Usa a studiare Economia alla Berkley e giovanissimo inventa uno dei primi traduttori elettronici che vende per 1,7 milioni di dollari alla Sharp. Con quei soldi nel 1981 fondò la sua azienda di distribuzione software, che chiamò Softbank. All’inizio aveva due soli dipendenti part-time e, ama raccontare che li avvisò una volta assunti, di prepararsi che da lì a cinque anni avrebbero fatturato 75 milioni di dollari: i due dipendenti si licenziarono pensando che il ragazzo fosse matto. L’azienda invece arrivò a distribuire l’80% del software di tutto il Giappone. Masayoshi iniziò a investire in società pioneristiche come Alibaba e Yahoo arrivando a superare il patrimonio di Bill Gates per poi perdere il 99% dei sui soldi nella bolla della “new economy”. Perse tutto ad eccezione di quelle azioni investiti nella piccola azienda di Alibaba che oggi però gli valgono 140 miliardi di dollari. Visionario come sempre ha poi creato il fondo Vision insieme al Re dell’Arabia Saudita, che ha investito oltre 85 miliardi nel progetto, con lo scopo di investire solo in aziende che siano davvero rivoluzionarie per il Ns futuro, migliorandolo e cambiandolo radicalmente. Salvatore Giorgio Dino

Nuove Proposte luglio agosto 2018

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curiosità | società

RUNECONOMY: LE NUOVE FRONTIERE DEL RUNNING di Alessandra Broglia

Un modello di sviluppo tra benessere ed equità sociale

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a corsa e la maratona: due forme di sport senza frontiere né barriere, ma che tra gli scenari economici globali possono rappresentare un modello di sviluppo e di business. In un Paese che vede crescere il turismo a vocazione sportiva, si è tenuto lo scorso 23 maggio, presso il Salone d’onore del CONI, il convegno “Runeconomy: le nuove frontiere del running”, promosso dalla FIDAL. L’evento, moderato da Jacopo Volpi, ha visto studiosi, giornalisti, manager, addetti ai lavori e stakeholder riunirsi per analizzare il fenomeno. Un aspetto da non sottovalutare è dato anche da quella tipologia di partecipanti cui interessa completare e non competere, dove lo spirito d’aggregazione è determinante. Secondo Fabio Pagliara, Segr. Gen. FIDAL, “Il running va ormai considerato una

passione collettiva che in Italia coinvolge 6/7 milioni di persone l’anno, con importanti ricadute di natura sociale ed economica. Sulla scia

di Runeconomy è nato CREA, Connecting Running Economy with Athletics, osservatorio permanente sul running e sulla Sporteconomy, che si svilupperà su tre direttrici: l’economia del running, intesa come indotto spontaneo e organizzato del fenomeno-corsa, il ridisegno delle Città a misura di runner, come intervento di pianificazione urbanistica e sociale e la scoperta del-

la Felicità Interna Lorda, derivante da una popolazione sempre più attenta a stili di vita sani con lo sport come stella polare”. Dalle parole del pres. FIDAL Alfio Giomi ,“Da qualche anno si è iniziato a valorizzare il mondo della corsa di massa e non agonistica. Il running è atletica e con essa si condividono professionalità, manifestazioni e valori. Ma il convegno di oggi è importante anche come prova tangibile che le Federazioni stesse sono cambiate; sanno parlare e confrontarsi con nuove realtà, sia sportive che sociali, divenendo anche un’agenzia educativa primaria e fondamentale”.

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luglio agosto 2018 Nuove Proposte


società | curiosità

Come ricordare i sogni di Salvatore Giorgio Dino

Denholm Aspy, ecco come essere coscienti nei propri sogni

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l sogno è una delle attività del corpo umano più misteriose e gli scienziati nonostante i balzi tecnologici non hanno ancora trovato una teoria univoca per spiegarne il fenomeno con certezza. Il sogno è uno stato della mente e fin dagli albori l’uomo ha cercato di raggiungerlo attraverso, ad esempio, gli sciamani o bevendo “pozioni” o attraverso la preghiera. Essere coscienti nei propri sogni è la missione di intere religioni che sono alla ricerca di “un’illuminazione” o di controllare le proprie percezioni. Nonostante l’enorme interesse gli studi scientifici hanno fatto fatica ad esplorare questa parte della mente, ma ora la ricercatrice Denholm Aspy in un suo ultimo ar-

ticolo sembra che abbia trovato la strada giusta. Innanzitutto, spiega della difficoltà della ricerca: il corpo quando dorme è come se fosse spento e l’unico muscolo che rimane costantemente vigile è quello degli occhi che con i suoi movimenti “inseguono i sogni”, i cosiddetti movimenti R.E.M. Gli strumenti per studiarli attraverso le palpebre chiuse esistono da poco e ha trovato un metodo di comunicare con gli scienziati se e quando ella era cosciente nei propri sogni, così una volta addormentata in un macchinario della Tac

se era cosciente nel sogno, lei muoveva gli occhi maggiormente verso destra ed il macchinario avrebbe registrato l’anomalia. Una volta trovato il modo di comunicare, ha iniziato a cercare una sequenza scientifica che funzioni in modo standard per tutti e questo è il risultato. Prima di addormentarsi bisogna settare la sveglia esattamente dopo 5 ore da quando si è addormentati, in quanto si è generalmente nella fase profonda del sonno. Appena suona la sveglia bisogna provare a ricordarsi cosa si è sognato e se non si ricorda, sempre ad occhi chiusi, bisogna richiamare un sogno qualsiasi immaginando di esserci dentro. Ripetere questa procedura per una settimana e le probabilità di essere cosciente mentre si dorme semplicemente raddoppiano.

Prevedere i Tornado con i droni

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odici minuti questo è il tempo massimo di preallerta che l’uomo è riuscito ad arrivare per prevedere lo scoppio di un tornado, uno dei fenomeni più distruttivi in natura. Anni e anni di ricerche hanno cercato di trovare una soluzione all’enigma e soprattutto il modo per mettere in salvo le popolazioni che ne vengono afflitte, ma gli strumenti sono davvero troppo pochi anche se le nuove tecnologie stanno aiutando sempre di più la ricerca. Il problema dei tornado è che sono dei veri propri muri di vento circolari che girano a 500 km orari, che trasportano detriti di tutti i tipi, che vanno dai sassi alle macchine più tutto quello che “spazzano” per terra, alla stessa velocità, con continui cambi di rotta che rendono il lavoro di studiare le correnti interne veramente duro. Ultimamente si iniziano a usare nuovi modi per analizzarli, tipo satelliti a piccole flotte di droni che sono in grado di piombare dall’alto all’interno dei vortici e di raccoglierne le informazioni, aiutando così gli scienziati a creare nuovi modelli matematici che stanno permettendo una maggiore comprensione del fenomeno aiutando così non solo la scienza ma anche salvando allo stesso tempo la vita delle persone. Salvatore Giorgio Dino

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a tu per tu | società

Italiani a Monaco di Baviera di Elisabetta Zazza

Un’indagine sul campo per raccontare il mondo del lavoro nella capitale bavarese, attraverso le testimonianze dirette di alcuni italiani emigrati in Germania

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uove Proposte” ha realizzato un’indagine sugli italiani che vivono e lavorano all’estero, cercando di mettere in luce problematiche e realtà che ruotano attorno alla scelta di espatriare. In questo numero ci soffermeremo sulla questione del lavoro, attraverso le testimonianze dirette di alcuni italiani che vivono nella capitale della Bavaria, dove il tasso di disoccupazione è pari al 3%». Nel nostro paese ogni anno espatriano oltre 250.000 italiani: un livello pari ai flussi dell’immediato Dopoguerra. La crisi economica del 2008 ha fatto precipita-

re l’Italia in un nuovo “anno zero”, che ha spinto un grande flusso verso nazioni che promettono un futuro migliore. La Germania è il primo paese verso cui gli italiani migrano: qui trovano lavoro, prosperità, certezze. Attualmente sono circa 700.00 gli italiani residenti nel paese di Angela Merkel, e circa 30.000 vivono e lavorano a Monaco, “la città più a nord d’Italia”, come amano dire i bavaresi. Trovare lavoro a Monaco di Baviera non è difficile, basta cercare o avere un titolo professionale: i tedeschi apprezzano molto le nostre capacità, lo afferma Annalisa, giovane napoletana laureata in Lingue, che vive e lavora a

Monaco da quattro anni in un’azienda in cui gestisce il settore economico-amministrativo: “A Monaco non ho fatto un solo giorno di gavetta, di stage o di tirocinio non retribuito. Prima di trovare il mio attuale lavoro, la mia prima esperienza è stata alla banca della BMW: nel curriculum avevo solo la laurea, e sono stata assunta con un contratto regolare. Qui danno molta fiducia ai giovani”. Una realtà che appare subito diversa rispetto al nostro paese, dove regnano disoccupazione e precarietà e non sempre il titolo di studio risulta spendibile. Lo conferma Vanessa, trentenne laureata in Legge alla Cattolica di Milano, che lavora a Monaco per un’azienda nell’ambito commercialecontrattualistico: “Il salario non è altissimo, ma ho la possibilità di vivere una vita normale e soprattutto dignitosa, che in Italia non mi viene garantita. Qui puoi cambiare, puoi crescere, hai un merito e vai avanti. Inoltre ho un contratto lavorativo che mi tutela, ho anche l’assicurazione sanitaria inclusa: non devo prendere le ferie per fare una visita, e non devo pagarla. Anche la maternità viene salvaguardata: qui non si ha paura di perdere il posto per avere un figlio”. A Monaco il lavoratore viene apprezzato, rispettato e motivato: il concetto di lavoro “in nero” non esiste; non c’è la tredicesima, ma ci sono benefit e rimborso spese; l’orario è flessibile e permette di organizzare la propria giornata; nei giorni festivi non si lavora (caffè, ristoranti, negozi, supermercati: è tutto chiuso). Insomma, a Monaco si lavora di meno e si guadagna di più. C’è un però: “Il problema dei nostri connazionali – racconta Rosalba, sessantenne originaria della costa amalfitana che vive a Monaco da quarant’anni – è che non imparano la lingua. Quelli che vengono e non sanno la lingua devono andare in gastronomia: non ti assicurano, ti trattano male, ti fanno un contratto di 4 ore e ne lavori 12: è una schiavitù”. Questo fenomeno è confermato anche da Riccardo, cinquantenne originario di Genova, che lavora a Monaco come tecnico elettronico: “Nel settore della

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ristorazione, impropriamente chiamato “gastronomia”, si é creata una sorta di casta/lobby dove sono stati importati malcostumi lavorativi nostrani con tanto di dipendenti sfruttati ed omertosi. Le istituzioni locali ed il nostro consolato da tempo sono impegnati nel contrasto di questa – diciamolo proprio – malavita”. Bisogna stare attenti al lavoro che si cerca: traferirsi a Monaco per finire sfruttati non ha molto senso. Meglio integrarsi, cercando di imparare subito il tedesco: si possono frequentare corsi di lingua senza rinunciare a guadagnare, facendo dei piccoli lavori. Ce ne sono tanti a Monaco, si chiamano “minijob”. È il caso di Paola, ortodontista trentenne di Torino che svolge un “minijob” a Monaco come assistente alla poltrona in attesa di convalidare le lauree: “Sono dei piccoli lavori in cui non puoi superare un tot di ore al mese, e puoi arrivare a guadagnare circa 450 euro. Il salario minimo è di 8,50 euro l’ora, meno di quello non si scende, qualsiasi lavoro fai. Questo è forse il motivo per cui a Monaco la disoccupazione è così bassa”. Insomma, le differenze con il nostro paese sono tante dal punto di vista lavorativo, e nessuno degli intervistati nasconde una certa amarezza nell’affrontare il paragone tra l’Italia e la Germania. Nel prossimo numero scopriremo com’è la vita a Monaco di Baviera, mettendo nuovamente a confronto le due realtà.

luglio agosto 2018 Nuove Proposte


società | salute

Hikikomori, un disagio sociale di Elisabetta Zazza

In Italia circa 100mila ragazzi scelgono di isolarsi dal resto del mondo

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he cos’è un hikikomori? Hikikomori è un termine giapponese che significa letteralmente “stare in disparte” e si riferisce a coloro che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale isolandosi dal resto del mondo. È un fenomeno sociale nato in Giappone negli anni ’80, ma che da circa un decennio ha preso piede anche in America e in Europa, arrivando anche in Italia. Attualmente nel nostro paese si registrano circa 100.000 casi di hikikomori, ma è una problematica che tende a rimanere invisibile al mondo esterno, nonostante la grande diffusione, proprio per il fatto che queste persone si nascondono e non sono interessate ad interagire con altri. Gli hikikomori sono per lo più ragazzi di età compresa fra i 14 e i 25 anni, che non studiano né lavorano, non hanno amici e non vogliono uscire di casa: il loro mondo è la

solitudine della loro stanza. Dormono di giorno e vivono di notte, spesso rifugiandosi nel mondo virtuale dei social network, dove compensano il vuoto derivante dal ritiro, o nella passione ossessiva dei videogiochi, dove scaricano la loro aggressività. Non è ancora stata identificata con certezza una relazione causa-effetto di questo disagio sociale: l’hikikomori sembrerebbe il risultato di una serie di concause caratteriali, sociali e familiari in cui non è facile

stabilire quale delle tre incida maggiormente sulla scelta dell’isolamento, ma un dato certo è che, se non viene affrontato adeguatamente, il ritiro sociale può durare potenzialmente anche per tutta la vita. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, centinaia di genitori si sono uniti per dare vita a un’associazione, “Hikikomori Italia Genitori Onlus”, per ottenere il riconoscimento del disagio e la creazione di strumenti di supporto adeguati.

tumori infantili: nuova terapia

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l rabdomiosarcoma è un tumore raro che può colpire diversi organi e che si sviluppa principalmente nei bambini, nonostante possa manifestarsi anche negli adulti. Ogni anno in Europa sono circa 320 le persone colpite dal rabdomiosarcoma. In Italia i soggetti affetti sono circa 60/70 e l’età media è di 4 anni. Sono infatti i bambini ad esserne maggiormente colpiti e molte volte la diagnosi viene effettuata quando i sintomi peggiorano. Alcuni noduli, che possono crescere in diverse parti del corpo, una volta cresciuti al punto da andare a premere sugli organi interni portano allo sviluppo di una sintomatologia evidente e alla richiesta di una consulenza oncologica da parte dei genitori dei bambini affetti. Le terapie utilizzate sino ad ora si sono mostrate aggressive, soprattuto in considerazione della giovanissima età dei pazienti, ma in assenza di metastasi risultano essere efficaci. E’ risaputo che l’onclogia pediatrica rientra tra le eccellenze del nostro Paese, l’esempio più recente è proprio la sperimentazione di un nuovo farmaco per combattere questa malattia. La ricerca è stata finanziata dalla Fondazione Città della Speranza di Padova, coinvolgendo 670 pazienti con un’età compresa tra 0 e 21 anni provenienti da 14 Paesi diversi. Il protocollo ideato prevede di aggiungere 6 mesi di terapia a basso dosaggio di ciclofosfamide e vinorelbina alla terapia standard composta da chemio, radio e chirurgia. In questo modo la sopravvivenza dei malati sale all’86% senza dover riportare effetti collaterali importanti, con l’ulteriore speranza di scongiurare il rischio di recidive. Claudia Pennacchio

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salute | società

Il vantaggio del bilinguismo di Cristina Monaco

Aiuterebbe i bambini nello sviluppo cognitivo, specie nelle decisioni e implicazioni delle proprie azioni

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irettamente dagli Stati Uniti arriva uno studio che ha dimostrato ciò che molti già sospettavano: il bilinguismo si conferma come vantaggio cognitivo. Pubblicato sul Journal of Developmental Science, lo studio dell’Università dell’Oregon ha esaminato oltre 1200 bambini di 4 anni, determinandone il controllo inibitorio della funzione esecutiva, ossia la capacità di riflettere prima di agire, valutando in anticipo gli effetti delle proprie decisioni, come costi e benefici, le possibili implicazioni e gli eventuali rischi. I bambini sono stati suddivisi in gruppi di monolingue (solo inglese), bilingue (inglese-spagnolo) e di transizione (solo spagnolo e alla fine della ricerca inglese). Successivamente, dopo 6 e 18 mesi, i bambini sono stati valutati nuovamente ed è risul-

tato un rapido sviluppo del controllo degli impulsi e della capacità di prendere decisioni nei bambini dei gruppi bilingue e di transizione. Si tratta di un risultato importante in quanto questo è il primo studio che ha analizzato lo sviluppo del bilinguismo e del controllo inibitorio longitudinalmente, ossia in modo dinamico, su un campione di bambini non solo numeroso ma anche economicamente e socialmente svan-

taggiati: proprio quelli che rischiano di sviluppare il controllo sulle funzioni esecutive più in ritardo. Questi risultati, se replicati e confermati da ulteriori studi, comporterebbero che la conoscenza di più lingue possa essere determinante per lo sviluppo di attività cognitive e potrebbe avere implicazioni positive sulle politiche di educazione e istruzione, supportando e privilegiando il bilinguismo.

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società | tecnologia

come tradurre La stampante 3D contro le ustioni gli animali di Diletta Murgia

di Claudia Pennacchio

Realizzato un dispositivo che genera un tessuto simile alla pelle

Sviluppo di software in grado di comprendere quello che ci comunicano gli animali

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uarire le ustioni con la tecnologia da oggi è realtà: un team di studiosi, infatti, ha dato vita ad una stampante 3D portatile in grado di produrre un tessuto simile alla pelle umana che consente di risanare le ferite più profonde in pochi minuti. Realizzato dai ricercatori dell’Università di Toronto, questo dispositivo sperimentale copre le ferite della pelle, formando e depositando il nuovo tessuto in situ in soli due minuti circa. Nello specifico, la tecnologia consiste in un microdipositivo in grado di stampare fogli di tessuto, costituiti da un biomateriale a base di proteine, come il collagene (la proteina più abbondante nel derma) e la fibrina (proteina coinvolta nel processo di cicatrizzazione). Oltre alle sue incredibili potenzialità, a sorprendere è la dimensione della stampante decisamente ridotta rispetto alla media: “La maggior parte delle stampanti 3D attuali sono ingombranti, molto lente e costose”, ha commentato il coautore Axel Guenther. Il nuovo dispositivo si pone quindi come un importante passo avanti per migliorare il processo di guarigione della pelle.

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a qui ai prossimi 10 anni il significato dei versi prodotti dai nostri amici a quattro zampe potrebbe non essere più un segreto. Il futurologo William Higham ha ipotizzato che nel giro di pochi anni, grazie alla creazione di apparati tecnologici all’avanguardia, sarà possibile tradurre in un linguaggio comprensibile all’uomo i versi prodotti di cani, gatti e delfini. Tenendo conto che gli animali domestici stanno via via prendendo un posto maggiore nel cuore delle persone, tanto da essere considerati dei veri e propri figli, ne consegue la necessità, nonché l’interesse economico da parte dei grandi produttori di apparati tecnologici, di ideare strumenti in grado di decodificare i versi di diversi mammiferi. In passato sono stati effettuati alcuni esperimenti, ma si sono rivelati fallaci in quanto hanno prodotto risultati mediocri. D’altro canto c’è anche chi sostiene che in realtà gli animali non comunichino per mezzo di un linguaggio vero e proprio bensì mediante una serie di “gesti” volti a manifestare stati d’animo e bisogni primari. Nel dubbio non resta che attendere e scoprire se e quando qualcuno riuscirà ad avvicinarci ancora di più ai nostri amici a quattro zampe.

Droni da pesca

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l mercato dei droni è in fermento e vengono utilizzati sempre in nuovi impieghi che fino a poco tempo fa nessuno aveva previsto. Da essere un prodotto principalmente militare il settore dei trasporti è quello tra i più maggiormente sta studiando il fenomeno, investendo sempre di più in una tecnologia che rivoluzionerà il settore e già aziende come Amazon si stanno preparando per consegnare i pacchi direttamente nelle case co in droni. Il settore verrà rivoluzionato per certo con impatti sicuramente positivi, dato che il traffico e il suo conseguente inquinamento su strada verrà ridotto drasticamente. Nel frattempo che le normative si allineano però sta prevalendo la sua diffusione nel settore ludico e sempre in modi nuovi questi vengono usati. I pescatori amatoriali hanno trovato per esempio, una nicchia nel settore della pesca particolarmente attenta e inaspettata, usando i droni non solo per fare foto o per individuare i branchi di pesce, ma addirittura li stanno usando per pescare direttamente, da moderni pescatori 2.0, con un filo ed esca attaccati al drone. Sicuramente non è il modo convenzionale di usarli ma almeno è un primo passo. Salvatore Giorgio Dino

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tecnologia | società

Documenti e carte di credito trasformati in chip sotto-pelle di Riccardo Borgia

In Svezia la sperimentazione è già realtà su 3000 persone

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on la tecnologia che avanza anche i dati sensibili o i documenti che tutti abbiamo nel portafoglio diventano smart. Chi, inoltre, non ha mai dimenticato le chiavi di casa o una password. A tutti questi piccoli

problemi quotidiani si cerca di trovare una soluzione in Svezia. Alcuni cittadini, infatti, hanno deciso di farsi impiantare un chip sottocutaneo che premette di compiere tutti questi piccoli gesti. Basterà poggiare la mano sul lettore interessato per effettuare così un pagamento o l’apertura della porta di casa. Già dal 2015 la start-up svedese Epicenter aveva sviluppato un microchip che permetteva a degli impiegati di gestire i propri computer o entrare in alcune stanze ad accesso limitato. Il progetto è andato aventi e si è arrivato allo scorso anno con i primi acquisti di biglietti del treno utilizzando il chip. Il processo di installazione innanzitutto non è doloroso e il microchip che verrà impiantato sotto la pelle della mano si collegherà in NFC a delle centraline riceventi cosi da compiere tutte le normali azioni in tranquillità. C’è da evidenziare però anche dei lati negativi che non sono affatto da sottovalutare, ovvero la tracciabilità del tutto. Aven-

do noi impiantati dati sensibili direttamente nel nostro corpo potremmo essere soggetti a rischi legati alla sicurezza ma a maggior ragione essere costantemente tracciati e rintracciabili. Come dichiarato dal microbiologo Ben Libberton, inoltre, in alcuni soggetti, l’istallazione di un corpo estraneo nel corpo potrebbe causare allergie o infezioni. In conclusione, la tecnologia è ancora in fase di sviluppo così da arrivare un giorno a muoversi senza portafoglio e chiavi, avendo tutto a portata di mano.

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società | sport

Torneo di Wimbledon di Riccardo Borgia

A Londra riflettori accesi sul grande tennis

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estate entra nel vivo anche tendo proprio da Marin Cilic sconfitto per il grande tennis. Dal 2 al in finale dallo spagnolo nel 2017. Non 15 luglio torna Wimbledon, mancheranno, infatti, nomi come Andy uno dei tornei più affascinanti e storici Murrey, che vorrà celebrare il torneo di del panorama mondiale. Considerato casa anche se potrebbe verificarsi il suo da sempre il re del grande slam, sarà caabbandono all’ultimo vista l’operazioratterizzato anche quest’anno da granne all’anca di inizio anno e soprattutdi nomi che si sfideranno sull’erba che to Novak Djokovic dopo il ritiro dello rappresenta la caratteristica principale scorso anno, per le donne presenti di questo torneo. Le novità 2018 saMaria Sharapova, Caroline Wozniacki, Venus Williams e tante altre. Tornanranno tante, partendo dal montepremi totale. Aumenta infatti a 34 milioni di uomini saranno presenti gli habitué do nel nostro paese, gli azzurri presenti sterline, raggiungendo così il primato che vorranno riprendersi il titolo, par- nella entry-list saranno cinque: Paolo di torneo più ricco. Oltre Lorenzi, Marco CecchinaData Sessione Inizio match al lato economico, la tapto, Matteo Berrettini e napa londinese sarà caratturalmente Andreas Seppi Lunedì 2 luglio Primo Round 13.00 e Fabio Fognini. Le donterizzata anche da un lato Martedì 3 Luglio Primo Round 13.00 ecologico, infatti, saranno ne, invece, saranno solo Mercoledì 4 luglio Secondo Round 13.00 vietate le cannucce in pladue, ovvero Camila Giorgi Martedì 3 Luglio Primo Round 13.00 e Sara Errani. Il prossimo stica visto l’utilizzo nel20 giugno, invece, saranla scorsa edizione di più Venerdì 6 luglio Terzo Round 13.00 400.000 pezzi, in più, tutno comunicate le wildMartedì 3 Luglio Primo Round 13.00 card, ovvero l’accesso al te le buste di plastica dei Domenica 8 luglio Riposo Riposo tabellone principale senza negozi saranno sostituite Martedì 3 Luglio Primo Round 13.00 passare dalle qualificadalla carta. Parlando ora Martedì 10 Luglio Quarti di finale femminili 13.00 dei protagonisti presenti, zioni. Prepariamoci quinsaranno molti i campioni di come ogni anno a un Martedì 3 Luglio Primo Round 13.00 a livello mondiale a calpegrande spettacolo, accomGiovedì 12 luglio Semifinali femminili 13.00 stare l’erba di Wimbledon. pagnato come da tradizioMartedì 3 Luglio Primo Round 13.00 All’All England Club, oltre ne dal primo Wimbledon, i campioni in carica Gabridalle fragole con la panna Sabato 14 luglio Finale femminile 14.00 servite a e giocatori e pubne Muguruza per le donne Martedì 3 Luglio Primo Round 13.00 e Roger Federer per gli blico.

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sport | società

ritorna l’appuntamento con la Grande Boucle di Riccardo Borgia

Il Tour de France 2018 apre il mese di luglio con i big del ciclismo

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i parte il 7 luglio con la grande classica del ciclismo francese che arriva all’edizione numero 105. Gli atleti che si sfideranno sui vari percorsi dovranno far fronte al campione in carica Chris Froome fino ad arrivare alla conquista del titolo il 29 luglio dopo la classica volata sugli Champs-Elysées. L’edizione 2018 con i suoi 3329 chilometri, spalmati in 21 tappe, è la più corta dal 2003 ma non per questo non saranno presenti diverse insidie. Le 25 salite molto complesse rappresenteranno il primo ostacolo per arrivare poi alle due cronometro, una a squadre e una individuale prima della volata a Parigi. In ultimo, sarà presente come sempre il temutissimo, anche dai top, pavé. Quest’ultimo nell’edizione di quest’anno sarà non più di una lun-

ghezza massima di 13 chilometri ma di ben 21 chilometri circa, rendendo così la nona tappa la più dura del giro. Passando ora ai protagonisti assoluti della Grande Boucle, non si può non citare appunto Chris Froome. Il britannico è indicato come il favorito ma sul suo nome pende un riscontro positivo al salbutamolo durate i test nell’ultima Vuelta, quindi dovrà presentarsi al Tribunale anti-doping per dimostrare la sua innocenza. La data non è stata ancora definita e la partenza del 7 luglio si avvicina. Il campione perderebbe così la possibilità di conquistare il quarto titolo nel Tour de France e soprattutto i quattro grandi giri di fila, impresa

riuscita in tutta la storia solo al campione Eddy Merckx. A rappresentare il nostro paese ci sarà lo squalo Vincenzo Nibali affiancato dagli altri membri del team Bahrain-Merida Franco Pellizzotti e Domenico Pozzovivo in formissima nell’ultimo giro d’Italia. In ultimo Gianni Moscon, campione italiano della specialità cronometro che accompagnerà il britannico Froome.

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società | scienza

Plasma interstellare di Fabio Bogi

Una nuova teoria cosmologica che ha come base l’elettromagnetismo

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a teoria cosmologica del plasma fu proposta da Hannes Olof Gösta Alfvén, (premio nobel per la fisica nel 1970 per gli studi sulla magnetoidrodinamica e il plasma interstellare), negli anni 60 del secolo scorso. L’Universo è costituito per la maggior parte di plasma (materia ionizzata nelle stelle e nel mezzo interstellare) e poiché la forza elettromagnetica risulta essere molto più intensa di quella gravitazionale, sembra difficile poter trascurare l’effetto di tale forza anche su scale cosmologiche. Aveva inoltre dimostrato il necessario influsso del campo magnetico nella formazione del sistema solare e la presenza di un campo magnetico galattico, diverso dalla sovrapposizione dei campi magnetici delle singole stelle. Secondo la sua teoria l’Universo non avrebbe avuto alcuna origine, ma esso sarebbe continuamente in evoluzione e caratterizzato da fenomeni catastrofici dovuti alla collisione fra materia e antimateria. Per questo il BIg Bang non sarebbe l’origine dell’Universo ma solo una di queste esplosioni, particolarmente potente. Per Alfven, la cosmologia dovrebbe basarsi solo sulle osservazioni dirette, dato che i fenomeni che avvengono nell’Universo sono sempre gli stessi, nel tempo e nello spazio. Inoltre il comportamento del plasma è lo stesso ovunque, sia nei laboratori sia nello spazio intergalattico. Il suo studio partì dalle aurore boreali; in questi eventi fenomenologici osservò che i campi elettromagnetici sono in grado di concentrare la materia assai più efficacemente della gravità poiché le corren-

ti producono dei plasmi-filamenti che si muovono lungo le linee di un campo magnetico. Le dinamiche dell’elettromagnetismo fanno sì che il risultato finale sia un moto elicoidale che “strizza” il filamento stesso e che quindi, in tempi sufficientemente lunghi, possano aver formato tutte le strutture dell’Universo. La teoria di Alfven ipotizza che la materia espulsa dal vento solare, sotto l’azione di immani campi elettromagnetici, avrebbe trasferito il momento angolare del Sole alla nebulosa protoplanetaria dando così origine al sistema solare. Di conseguenza l’estremizzazione è quella dell’Universo elettrico in cui tutto viene spiegato con cause di natura elettrica. I risultati di Planck e del Large Hadron Collider potrebbero collegarla anche alla Teoria delle stringhe, inserendola in una Teoria del tutto. La prova a suo favore infatti è la presenza di superstrutture galattiche (le galassie sono organizzate in strutture più o meno filamentose, lasciando spazi vuoti tra esse). Questo modello porta ad una nuova concezione della natura dell’Universo, quella di un Universo Elettrico dove sono unificate le forze nucleari, il magnetismo e la gravità intese come manifestazioni di una forza elettrostatica quasi istantanea. Nel modello di questo Universo, per esempio, la stessa “gravità” è semplicemente una forza elettrostatica bipolare. Il Campo Elettromagnetico Elettrico è la conseguenza dell’Universo quale Campo di

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Plasma Universale (contenente le forze Gravito-Magnetiche e quelle elettromagnetiche), nel quale ogni cosa esistente è “immersa” e dove a sua volta ogni cosa genera in esso il proprio Campo di Plasma, dalle galassie alle stelle, ai pianeti, fino alle particelle subatomiche. La radiazione elettromagnetica presente nell’Universo è il faro che ci indica di quale modello dobbiamo parlare e studiare. Il Campo Elettromagnetico completo, non solo quello rilevato dalle apparecchiature odierne che sono limitate come sensori, è insito dentro l’Universo elettrico generato dal Campo di Plasma dell’Universo stesso. Questa teoria e gli studi sviluppatesi su essa ci porta ad ipotizzare anche che la forza di “gravità” possa essere soltanto un effetto derivato e collaterale dell’elettromagnetismo. Se ciò si dimostrasse vero allora come per l’elettromagnetismo, anche il suo effetto, la gravità, dovrebbe avere anche qui sulla Terra, due polarità: uno centripeto (cioè diretto verso il centro del pianeta (che è quello che ci tiene ancorati ad essa) ed uno centrifugo che ci permetterebbe, essendo in grado di sfruttarne la potenza, di allontanarci dal nostro pianeta con apparecchiature da noi costruite. Il tempo, che ancora evidentemente non è maturo, ci dirà se questa teoria possa essere confermata cambiando radicalmente la fisica degli ultimi 400 anni o se dovrà rimanere soltanto una teoria. Certo è che il modello tradizionale della fisica che tutti conosciamo e che ci è sempre stato insegnato nelle scuole sta avendo, negli ultimi tempi e con il progredire della tecnica e della conoscenza, numerosi scossoni. Ma non è un dramma: anche la fisica Galileiana e Newtoniana è stata aggiornata dalla relatività Einsteiniana. Ogni cosa, ogni idea, ogni teoria è suscettibile di miglioramenti con il progredire del pensiero umano e della conoscenza che ne deriva. Non sarà mai una fine, semmai si tratterà di un nuovo inizio.


scienza | societÃ

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luglio agosto 2018 Nuove Proposte


focus | estate romana

Tutte le star del Rock in Roma 2018 di Elisabetta Zazza

L’evento più atteso dell’estate è alla sua decima edizione, che si preannuncia davvero esplosiva!

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l conto alla rovescia è iniziato e finalmente a breve si aprirà la decima edizione di Rock in Roma, uno degli eventi più attesi dell’estate romana, nonché uno dei maggiori festival musicali a livello mondiale. Ad aprire la serie di concerti saranno il 20 giugno i The killers all’Ippodromo delle Capanelle, a cui seguirà Jeff Beck, il leggendario chitarrista britannico, uno dei più importanti per l’evoluzione della chitarra moderna, che si esibirà il 24 giugno al Teatro di Ostia Antica. Il 26 giugno sarà la volta dei Parkway Drive, gli alfieri del metalcore australiano, reduci dal tour mondiale che ha accompagnato l’uscita del loro quinto album, “Ire”, che ha debuttato al primo posto della classifica australiana degli album più venduti. Il secondo artista che si esibirà a Capannelle sarà Macklemore il 3 luglio. Dopo aver bruciato in meno di due ore i biglietti pe la doppia data milanese, il rapper statunitense di origini irlandesi, conosciuto in tutto il mondo e seguito da milioni di fan, triplica l’appuntamento in Italia al Rock in Roma 2018, per uno show pieno di ritmo, grinta e outfit stravaganti, com’è nel suo stile. Il 7 luglio sarà la volta di Coez, il rapper italiano da oltre 50 milioni di visualizzazioni. Ma uno dei gruppi più attesi di quest’anno è senza dubbio i The Hollywood Vampires, il supergruppo capitanato da Alice Coo-

per e del quale fanno parte, tra gli altri membri, anche la famosa star del cinema Jhonny Depp e il chitarrista leader degli Aerosmith Joe Perry. I Vampires suoneranno all’Auditorium Parco della Musica domenica 8 luglio, per offrire ai loro fan un concerto rock davvero adrenalinico, a tratti “terrificante”, che lascerà il pubblico esterrefatto. Depp ha già avvisato il pubblico: “Rimbomberanno tuoni nelle orecchie e ci potrebbe essere del sangue che gocciola fuori da un orecchio” e aggiunge Copper: “In quel caso sapremo di aver fatto un buon lavoro”. Altro evento attesissimo è il 14 luglio al Circo Massimo dove si terrà un evento speciale con Roger Waters, ex Pink Floyd. Il 21 luglio a Capannelle toccherà poi al “Trap King” Sfera Ebbasta. Il suo è un vero e proprio caso discografico: il successo ottenuto dagli album “Sfera Ebbasta”

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e soprattutto “Rockstar” ha permesso all’artista originario di Cinisello di divenire il primo italiano ad entrare nella top 100 mondiale della piattaforma di streaming Spotify. Dopo Sfera il 25 luglio sarà la volta del cantautore romano Mannarino con un evento unico, “Apriti cielo - Il Gran finale”, uno spettacolo di oltre tre ore di live per salutare la fine del tour “L’impero crollerà”: l’artista si esibirà in un ultimo appuntamento live prima di una lunga pausa dedicata ai nuovi progetti e alla scrittura del prossimo album. Infine, a chiudere il cerchio di questa straordinaria edizione di Rock in Roma sarà Fabri Fibra il 26 luglio, dove si salterà al ritmo dei suoi ultimi grandi successi, come “Fenomeno”, “Stavo pensando a te” e “Pamplona”. Insomma, la decima edizione di Rock in Roma si preannuncia davvero esplosiva!


estate romana | focus

Villa Ada Incontra il mondo di Francesca Coculo

Gli eventi in programma a luglio nel suggestivo parco romano

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enticinque anni in cui Villa Ada ha incontrato il mondo. Venticinque anni di colori, musica ed eventi: tremila i concerti organizzati sul palco più suggestivo di Roma, sulla riva del lago del parco. Centoventi gli artisti che hanno regalato alla Capitale un’estate tutta da vivere. Villa Ada Incontra il Mondo, negli anni, non è stato un semplice festival musical, ma un vero punto di riferimento: con i numerosi laboratori formativi, forum ed esposizioni. Da giugno ad agosto il parco torna a far vivere la cultura: quasi sessanta i live che si divideranno tra il palco principale e quello nell’area freeentry . Anche per l’edizione 2018 tanti i nomi importanti e le iniziative. Il mese di luglio si aprirà con Galeffi, giovane autore romano. Sarà poi la volta dei Godspeed You! Black Emperor, direttamente dal Canada. Energia e origina-

P R O G R AMMA

lità la porteranno i Bud Spencer Blues Explosion e I Ministri, band italianissime acclamate wwda pubblico e critica. Da Milano, invece, arriverà il funk-jazz dei Calibro 35 e ancora “fedele alla linea” elettrica Giovanni Lindo Ferretti tornato in tour da qualche anno per la gioia dei suoi fan. Ma Villa Ada non è solo concerti è anche vita: la vita di coloro che la animano durante tutto il giorno: e allora ecco il centro estivo Lulù Village, i concerti durante l’aperitivo, i dibattiti e le esposizioni artistiche. Una storia lunga 25 anni, iniziata nel 1993, un evento che porta con sé un lungo percorso che lo ha condotto ad essere uno degli appuntamenti più belli dell’estate romana.

3 luglio

Galeffi + Mox

4 luglio

Godspeed You! Black Emperor + This Will Destroy You

5 luglio

Willie Peyote

7 luglio

Il Muro del Canto

9 luglio

Giovanni Lindo Ferretti

11 luglio

Reverend Horton Heat: Psychobilly Holy Day fest

12 luglio

Bud Spencer Blues Explosion

14 luglio

Chinese Man

15 luglio

Calibro 35

17 luglio

Little Steven and the Disciples of Soul

18 luglio

Dobet Gnahorè

19 luglio

Gogol Bordello

22 luglio

New York Ska Jazz Ensemble

23 luglio

Kruder & Dorfmeister

25 luglio

Nitro

28 luglio

Tedua

1 agosto

Ministry e molti altri...

Roma Summer Fest, estate in musica

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on il mese di luglio si entra nel vivo della musica e si entra nel vivo del 01 luglio Oliver Onions 16 luglio Stefano Bollani – Que Bom Roma Summer Fest. Una lunga se03 luglio Simple Minds 17 luglio James Blunt rie di concerti ospitati alla Cavea dell’Au05 luglio Stefano Bollani 18 luglio Orff – Carmina Burana ditorium Parco della musica. Molti i nomi Igudesman & Joo 19 luglio Jethro Tull 06 luglio Francesco De Gregori 20 luglio Pat Metheny della musica internazionale per il festival 07 luglio Snarky Puppy 21 luglio Caetano Veloso & Family che vuole riportare la Capitale ad essere 08 luglio Hollywood Vampires 22-23 luglio King Crimson palcoscenico della grande musica dal vivo. 09 luglio Alanis Morissette 26 luglio Ciajkovsij Khatia Dopo il successo delle date di esordio con 10 luglio Franz Ferdinand Buniatishvili gli Artic Monkeys, tra gli artisti più attesi c’è + Mogwai 27 luglio Steven Tyler & The Loving 11 luglio Ringo Star And His Mary Band sicuramente la cantautrice canadese Alanis All Star Band 28 luglio Sting + Shaggy Morrisette, preceduta dalla nostra France12 luglio Ezio Bosso 30 luglio Baustelle sca Michelin. Trio davvero particolare ad 13 luglio Alex Britti 01 agosto Bandabardò esibirsi sarà quello degli Hollywood Vam14 luglio Chick Corea Akoustic 13 settembre DAVID CROSBY & FRIENDS pire, formato da Alice Cooper, Joe Perry e Band il bellissimo Johnny Depp che non sembra niente male ne anche come chitarrista. Sarà poi la volta di Sir Ringo Starr And His All Star Band e del rock progressive dei King Crimson e per ripetere il successo degli Artic Monkeys arriveranno gli scozzesi Franz Ferdinand sul palco con i “cugini” Mogwai. Ma il Summer Fest suona anche nostrano con: Francesco De Gregori, Alex Britti, Bandabardò, la personalità e la musica di Ezio Bosso, Stefano Bollani, il romanissimo Luca Barbarossa, ai quali si sono aggiunti i Baustelle, sul palco il 30 luglio, con il loro ultimo lavoro L’Amore e la violenza – Vol. 2. E il Summer Fest farà anche da testimone ad una reunion eccezionale quella degli Oliver Onions, ovvero di quei due geni che hanno realizzato i brani di Dune Buggy, Banana Joe, Bulldozer, Continuavano a chiamarlo Trinità. Quest’anno la vera musica dal vivo si sposta all’auditorium Parco della Musica, per la prima edizione del Roma Summer Fest, un’edizione che è già un successo grazie al ricco calendario. Francesca Coculo

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arti e culture | storia

Enrico Berlinguer: la “questione morale” di Elisabetta Zazza

La storica intervista del segretario del Pci, ancora oggi fortemente attuale

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oma, 28 luglio 1981. Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista Italiano, rilasciava un’ intervista a Eugenio Scalfari su «La Repubblica», che farà scuotere i lettori e mezza classe politica italiana: il tema caldo riguardava la “questione morale”. L’intervista esprimeva, nei toni di una vera e propria invettiva, una valutazione politica rivelatrice di un quadro inquietante e ben definito sullo stato comatoso in cui versavano i partiti in Italia: «I partiti non fanno più politica», dice Berlinguer, «I partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia»; «I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e clientela. […] Gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune». Il contesto storico in cui interviene Berlinguer è quello di un’Italia che usciva faticosamente dagli anni di piombo ed entrava nell’era degli scandali: dell’Italcasse, dei petroli, della P2, del Banco Ambrosiano; per non parlare dei ritardi, l’inerzia e la disorganizzazione dei governi dopo lo spaventoso terremoto dell’Irpinia, incapa-

ci di fronteggiare una simile sciagura. La reazione dell’opinione pubblica era stata durissima: non c’era solo dolore, ma anche una profonda indignazione. Delusione, ma anche vergogna, per gli scandali che si susseguivano uno dopo l’altro. Per fronteggiare questa situazione c’era una sola cosa da fare per il segretario del PCI: sollevare la

“questione morale” come problema nazionale, da affrontare per fermare il degrado politico e sociale del paese. Nell’intervista a Scalfari, Berlinguer è risoluto: il privilegio e la corruzione devono essere combattuti affinché i poveri, gli emarginati e gli svantaggiati siano difesi e venga data loro la possibilità di cambiare le proprie condizioni, e questo era possibile soltanto mettendo la “questione morale” al centro del problema italiano. La proposta di Berlinguer era una vera e propria «rivoluzione copernicana», un ribaltamento di priorità della morale rispetto alla politica: essa suonava come una condanna tanto per i partiti quanto per le istituzioni. Nessun leader aveva mai osato tanto. A distanza di trentasette anni, l’intervista di Berlinguer conserva ancora un grande valore: essa era destinata a raccontare

non solo l’Italia di allora, ma quella di Mani Pulite (che sarebbe arrivata undici anni più tardi) e, purtroppo, anche quella che stiamo vivendo attualmente, nel tempo della corruzione, degli intrighi di potere, degli appalti e dei concorsi truccati, di Mafia Capitale, delle mazzette, delle “spese pazze” dei parlamentari con i soldi pubblici e di molto altro ancora. Berlinguer aveva un visione nitida e schietta della realtà, e una rara capacità di andare al di là del contingente, di trascendere il presente e guardare lontano: così lontano da risultare ancora oggi attuale.

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eventi | arti e culture

Jim Morrison: l’immortalità di un poeta prestato alla musica di Marcello Mastino

Eccessi di alcool e droghe, la fama e il successo. L’icona sexy incontrollabile del secolo passato a quasi 50 anni dalla sua (poco chiara) scomparsa

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on passati 47 anni da quel 3 luglio 1971 in quel di Parigi. Jim Morrison era lì riverso in una vasca da bagno. Senza vita. “Sorrideva” sosteneva Pamela Courson la sua compagna. Il suo corpo non fu mai visto all’interno della bara e su questo fatto storie, leggende e supposizioni si aggrovigliano in circostanze non ancora chiare. Così come la sua giovane età di 27 anni. Un poeta maledetto. E lo era. Come il suo poeta William Blake, poeta inglese dell’800, da cui Morrison ha preso spunto per il nome della band: “Se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe all’uomo com’è: infinita!”. Per Jim, cantante e frontman della band

californiana (Los Angeles) dei Doors, era questa l’idea. La vita vissuta come se fosse l’ultimo giorno a danzare sul filo di lana appeso tra la vita e la morte. E così è stato. Vita sfrenata, alcool, cocaina, donne. L’amore per Pam, la sua musa. Carattere ambiguo, anticonformista e provocatorio circondato da esibizionismo e narcisismo. Così lo si può definire. Pensare a Morrison e alle sue canzoni evoca l’idea del fuoco, paesaggi desertici, forme e movimenti di una lucertola. Il Re Lucertola (icona sessuale che evoca Dionisio la divinità senza regole) che può fare

tutto (cit.) si dichiarava. Sciamano dionisiaco con l’anima intrappolata tra paradiso ed inferno ha sempre creato pareri favorevoli e non. Una persona speranzosa e malinconica che volta alto. Ci ha lasciato un’immensa eredità tra poesie, canzoni, pensieri, note che lo rendono immortale. Come il suo (probabile) corpo sepolto nel cimitero parigino di Père Lachaise assieme a Chopin, Oscar Wilde, Balzac Per molti rimane “l’ennesima rockstar caduta e bruciata. Ma una cosa è certa: non puoi bruciare se non ti eri prima acceso”

Al Colosseo “Sangue e Arena”

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opo duemila anni di silenzio e riposo, Roma torna a sentire il ruggito dei leoni, lo sferzare delle fruste gladiatorie ed il rombante boato del pubblico in estasi: il Colosseo rivive e lo fa attraverso lo spettacolo immersivo “Sangue e Arena”. In programma fino al 27 ottobre, lo show trasporta gli spettatori in quei 100 giorni di gare e festeggiamenti che accompagnarono l’inaugurazione dell’Anfiteatro Flavio nell’80 d.C. dall’imperatore Tito. Una performance multimediale che per la prima volta si svolge direttamente sul piano dell’arena del Colosseo, lì dove si affrontavano i più temerari eroi del tempo, e con il pubblico nel Menianum inferiore, il luogo dove sedevano i senatori. “Il Colosseo riacquista la sua funzione originaria di edificio per spettacoli – afferma Alfonsina Russo, direttrice del Parco archeologico, - Monumento tra i più visitati al mondo, ripropone le emozioni vissute dagli antichi cittadini di Roma, il coraggio dei gladiatori, le belve in arrivo dalle lontane provincie dell’Impero. È un nuovo corso per questo monumento, che deve diventare un luogo da vivere, non solo da visitare”. Virtuale ma rigorosamente filologica, la ricostruzione di “Sangue e Arena” è basata su fonti iconografiche antiche, prime tra tutte i mosaici: vere e proprie pagine di storia illustrate. L’ideazione e la produzione delle installazioni multimediali, le quali combinano un insieme di diverse tecniche e stili, si deve alla società canadese Graphics eMotion. Frutto di 4 mesi di duro lavoro, per la proiezione lo show si serve di un telo di 17 metri e sarà in programma ogni venerdì e sabato con tre spettacoli di 30 minuti (in italiano e inglese). Diletta Murgia

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arti e culture | eventi

AN EVENING WITH PAT METHENY di Alessandra Broglia

Al Roma Summer Fest giovedì 20 luglio

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n attesissimo ritorno, che sicuramente registrerà il tutto esaurito, per applaudire il melodico virtuosismo, di questo artista statunitense che da tanti anni sa regalare emozioni uniche con il suo modo di interpretare la chitarra, in chiave jazz e non solo. Un successo che sembra non avere soste, anche dai numerosi riconoscimenti: tre dischi

d’oro per Still Life (Talking) 1988, Letter from Home 1990 e Secret Story 1993, 20 Grammy Awards e recentemente entrato nella Downbeat Hall of Fame come musicista più giovane, nella categoria chitarristi jazz. Un vero portento poichè, dal 1952 a oggi figurano solo altri tre: Charlie Christian, Django Reinhardt e Wes Montgomery. In questo lungo tour, partito nel 2016, arrivato alla tappa romana, presenterà alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica i più grandi classici tratti dal suo repertorio. Lo affiancheranno il fedele batterista Antonio Sanchez, la bassista malesiana Linda May Han Oh e il pianista britannico Gwilym Simcock. Ma ci sembra doveroso fare qualche passo indietro; nato a Kansas City nel 1954 proviene da una famiglia di musicisti. A otto anni inizia a suonare la tromba, per poi orientarsi verso la chitarra quattro anni più tardi. Un talento

così precoce che già tre anni dopo si ritrova accanto ai migliori musicisti jazz della sua città. Un’escalation che lo porta alla ribalta internazionale nel 1974, fino a fondare due anni dopo il celebre Pat Metheny Group, insieme al tastierista Lyle Mays. Un ensamble capace di creare una sinergia jazz, del tutto particolare, che ha dimwostrato di non lasciarsi influenzare troppo dai generi commerciali, pur tuttavia sviluppando uno stile di complesse armonie, dove è possibile riconoscere anche la musica sudamericana.

Buffon, un portiere da record

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ortiere storico della Juventus e della Nazionale Italiana, Gianluigi Buffon, ha giocato la sua ultima partita con la maglia bianconera. Il ritiro è stato definitivo anche con la maglia azzurra. Buffon ha esordito nella serie A nel 1995 indossando la maglia del Parma fino al 2001. L’anno successivo è entrato a far parte della Juventus, in cui ha realizzato 642 presenze, rimanendo fedele alla squadra fino alla fine. Con la squadra bianconera ha anche affrontato il Campionato 2006-2007, anno in cui la Juve si trovava in serie B. Con la maglia Azzurra ha esordito nel 1997 diventando Capitano nel 2011 e arrivando a raggiungere 176 presenze. Buffon è da considerare uno dei portieri più forti del mondo. Ha vinto il Mondiale del 2006 contro la Francia incassando solamente due goal in tutta la competizione (autorete di Zaccardo e rigore di Zidane). Sempre nello stesso anno ha anche sfiorato il Pallone d’Oro, vinto dal suo compagno di squadra Fabio Cannavaro. Il portiere detiene numerosi record di presenze, anche se in Serie A il record spetta a Paolo Maldini (647 presenze). Riguardo al suo futuro ha dichiarato che ha bisogno di ‘’formazione e presa di coscienza’’. Ma il suo addio non sembra essere definitivo dal mondo del calcio, ci sono delle possibili trattative con il Paris Saint Germain. Per quanto riguarda l’Italia, è stato sostituito come Capitano da Leonardo Bonucci. Inoltre, egli stesso ha affermato che la Nazionale possiede grandi e giovani portieri, come Donnarumma, entrato a far parte della Nazionale nel 2016 (a soli 17 anni!!!) e definito il suo erede. Sara Pellegrino

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scienza | arti e culture

La sinfonia dell’Universo di Cristina Monaco

Un esperimento canadese ha scoperto che il nostro sistema solare canta i Radiohead

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i siete mai chiesti che suono ha il nostro universo? Uno scienziato canadese sì. Matt Russo, astrofisico e musicista del Seneca College di Toronto, ha avuto la geniale idea di inserire i dati NASA delle orbite create dai pianeti in uno speciale software, che ha interpretato i movimenti planetari come fossero note e li ha rielaborati in un file audio. Il risultato? Sorprendentemente simile a una canzone

della band britannica Radiohead, “True Love Waits”, una delle canzoni più malinconiche scritte da Thom Yorke. Sono stati utilizzati i dati di Mercurio, Venere, Terra e Marte: per ricavare una nota, il sistema aspetta che il pianeta abbia compiuto un’orbita attorno al Sole. Il tutto poi viene gestito da un complesso algoritmo, che accelera la danza dei pianeti di miliardi di volte, scegliendo quale far “cantare”. Per completare la canzone si sono utilizzati anche i dati provenienti dalla cintura di asteroidi (tra Marte e Giove), facendoli suonare come linea di basso. “Lo vedo come una canzone d’amore tra il Sole e i pianeti” ha spiegato Russo. “Il nostro Universo trascorre lentamente il suo tempo, canticchiando silenziosamente

una delle canzoni più deprimenti mai registrate”. Questa scoperta ha spinto lo studioso a cercare altre sinfonie nell’Universo – “Mi sono reso conto che c’è molta più musica là fuori, in attesa di essere ascoltata, e così abbiamo affrontato alcuni altri sistemi come gli anelli di Saturno e l’ammasso stellare delle Pleiadi, ma tutti volevano sapere come suonava il sistema solare”. Tutte le melodie possono essere ascoltate sul canale YouTube “SYSTEM Sounds”.

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arti e culture | mostre

A Palestrina una parata di stelle

LA BATTAGLIA ALLA plastica monouso

Nel Nome del Rock dal 6 all’8 luglio tre giorni di musica live ad ingresso gratuito

Imballaggi sostenibili come tema per la giornata mondiale dell’Ambiente

di Sara Pellegrino

di Francesca Coculo

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a venticinque anni, a Palestrina, c’è una delle manifestazioni musicali più attese della provincia. È “Nel Nome del Rock” che dal 1989 porta sul palco artisti di fama internazionale e non solo. Tra i tanti ospiti negli anni basta ricordare: i Queen of the Stone Age, Chumbawamba, Morphine. Ma anche musica nostrana con i Marlene Kuntz, Afterhours, Caparezza. Insomma, un palco di tutto rispetto che per l’edizione di quest’anno vanterà artisti come i Stoner Kebab, direttamente da Prato con il loro rock psichedelico; si passerà poi al punk californiano dei Soft Moon e ancora il rap del britannico Ghostpoet. Questi gli artisti principali che si esibiranno nella tre giorni di rock, preceduti da altri artisti che ogni sera apriranno i cancelli del Parco Barberini. Tre giorni di grandi live, l’occasione di ascoltare grandi musicisti del panorama alternativo. Una selezione curata nei minimi dettagli, un evento che porta la grande musica live nella provincia.

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gni anno, in data 5 giugno e a partire dal 1972, si celebra la ‘’giornata mondiale dell’Ambiente’’. Questa iniziativa è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica per quanto riguarda il rispetto di natura e ambiente. Ogni anno, l’Onu sceglie un tema riguardante un problema ambientale presente sul pianeta ma spesso ignorato. Quest’anno lo slogan lanciato è stato ‘’Lotta alla plastica monouso’’, si è deciso di affrontare il tema riguardante l’inquinamento dovuto a materiali plastici. La plastica è uno dei materiali che viene maggiormente utilizzato per conservare alimenti e che si trova in maggior quantità come rifiuto nei mari e negli oceani. Le misure anti-inquinamento sono state adottate a livello mondiale. Per esempio a Manfredonia è stato avviato il progetto ‘’My sea’’, per la tutela della tartaruga carretta carretta. A Bolsena c’è stata l’iniziativa ‘’Lago di Bolsena – un lago da amare’’. A Cosenza ci sono stati comizi sul tema dell’inquinamento. Il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha discusso di questo problema arrivando alla conclusione di provvedere a sostituire gli imballaggi di plastica con altri materiali più sostenibili e più economici.

I tesori del Vaticano al Met Gala

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a serata delle stelle e dei look più belli è iniziata sul red carpet del Costume Institute del Metropolitan Museum nell’Upper East Side di New York, ed è stata di forte successo. Il tema che unisce il tappeto rosso alla mostra dedicata all’intensa sinergia tra moda e fede cattolica si riconferma evento dell’anno. Tra le star presenti alla kermesse vi erano George Clooney con sua moglie Amal Clooney, Donatella Versace, Kim Kardashian, Rihanna, Katy Perry, Cardi B, Rita Ora e Madonna. Le opere presenti nella mostra, d’inconfondibile classe erano firmati Dolce & Gabbana, Versace e Valentino. Quest’anno all’evento sono stati messi in mostra anche cimeli dalla Città del Vaticano, tra cui accessori provenienti in modo esclusivo dalla sacrestia della Cappella Sistina e vestiti papali. Pasquale Tocci

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curiosità| arti e culture

LO stile del salotto d’autore di Sara Iannone con “Calliope” di Anna Crivelli

Presentata “Musa”, raccolta di poesie inedite scritte da autori non professionisti, voluta da L’Alba del Terzo Millennio e pubblicata da Quaderni Edizioni di Bertoni editore

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enerdì 25 maggio 2018, a partire dalle ore 19, all’Hotel Palace di Via Veneto, Il Salotto d’Autore di Sara Iannone ha presentato Musa, il primo quaderno che raccoglie poesie di autori non professionisti. Sedici componimenti inediti, intensi ed emozionanti che esprimono pensieri e sentimenti a volte intimi, a volte universali. Il Quaderno, ideato e voluto dall’associazione culturale L’Alba del Terzo Millennio, è editato da Quaderni Edizioni di Bertoni editore con l’introduzione di Corrado Calabrò e la prefazione di Sara Iannone. La presentazione, organizzata con un evento in grande stile, come soltanto l’ambito Salotto d’Autore sa organizzare, si apre con un aperitivo a braccio per tutti gli ospiti. E poi

i versi, declamati dagli autori tra i meravigliosi affreschi del pittore veneziano Guido Cadorin; un’opera degli anni Venti che racconta momenti di una festa tra celebrità dell’epoca che si svolse proprio nei saloni del Palace. Prima della prelibata cena a buffet, una sfilata straordinaria ha fatto brillare gli occhi di tutti i presenti: meravigliose fanciulle Floriana Rignanese, Rossella Ambrosini, Marika D’Angelo e Francesca Ingrosso hanno sfilato le creazioni floreali di Mauro Fiordiluna, Elisa di Caprio, Claudia Pacifico, Elena Saracino, Patrizia Ferrante. Abiti fantastici e unici nel vero senso della parola, che possono essere indossati una sola volta perché sono realizzati esclusivamente con fiori freschi. E poiché negli eventi di Sara Iannone l’arte e la cultura sono celebrate in tutte le loro declinazioni, non è mancata neanche una splendida performance musicale grazie all’esibizione della soprano Sara Pastore. Gli autori delle poesie sono: Angelo Blasetti, Fabia Baldi, Maria Pompea Carrabba, Car-

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mela Costanzo, Giulietta Facco de Lagarda, Emilia Genovese, Ella Clafiria Grimaldi, Giuliana Guidotti, Roselyne Mirialachi, Camilla Nata, Laura Nuccetelli, Sara Pastore, Laura Pingiori, Marianna Petronzi, Enrica Salera, Gabriella Torod Salerno. Erano presenti Luigi Tivelli, Fulvio Rocco, Raffaella Serrapiglia, Patrizia Caimmi, Diana Torrice, Alessandro Scacchi, Alessandro D’Orazio, Pier Paolo Segneri, Rosa Altavilla, Adele Mazzotta, Egle Guerriero, Carla Ficoroni, Rosetta Attento, Valeria Consoli, Ester Brunori, Sergio Tirletti, Maria Rosaria Costanzo, Patrizia Venturi, Anna Maria e Pasquale Di Perna, Maria Teresa Guidetti e molti altri…

luglio agosto 2018 Nuove Proposte


arti e culture | curiosità

PREVENIRE E CURARE MANGIANDO di Alessandra Broglia

La sindrome metabolica si combatte a tavola

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n libro dal contenuto scientifico, con il contributo di tanti importanti nomi della medicina, la cui lettura sorprende poiché adatta a tutti, nonché i consigli da cui apprendere uno stile di vita migliore. Una seconda edizione, per ampliare un’attenta analisi, scritta da Ercole De Masi e Stefania Moramarco, in “Prevenire e curare mangiando: La regressione della sindrome metabolica inizia a tavola” (ed. Aracne), con prefazione di Giovanni Gasbarrini. La sindrome metabolica detta anche SMet, e personificata nell’illustrazione di copertina dall’artista Paolo Fresu, si caratterizza per numerosi sintomi, includendo tante patologie, ed è divenuta così frequente da essere considerata malattia del secolo. Le ultime ricerche della medicina hanno reso noto l’influenza del “microbiota”, definito dal prof. Gasbarrini “il chilo e mezzo di germi”, contenuto nel nostro intestino, in buona parte responsabile di questa malattia. Nella SMet fattori da non sottova-

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lutare sono il suo manifestarsi nelle diverse età, ma non per questo non poter intervenire per farla regredire o eliminare del tutto. Incidono inoltre i differenti sessi (medicina di genere), nonché l’influenza dell’ambiente in cui si vive, stress, abuso o farmaci sbagliati, abitudini di vita e alimentazione. Una guida alla lettura sa introdurre il lettore in “quel viaggio” dove il benessere non sembra poi un miraggio, con la speranza che il “non ritorno a certe abitudini” ne sia il risultato, poiché già dall’analisi di tanti alimenti, amici della salute, si evince che in un Paese come il nostro, non sono poi così costosi, né difficili da reperire purché di stagione. Tra gli altri argomenti trattati lo sport, abbinato a un’alimentazione corretta, e una sua analisi, poiché va scelto quello idoneo, a seconda dell’età. Un altro capitolo riguarda il collegamento tra SMet, alimentazione, obesità e le malattie neurodegenerative, come ad esempio l’Alzheimer. Ma alla prevenzione, in apparenza argomento scontato, è stato dedicato un preciso capitolo: ridefinendo “l’ evoluzione preventivologica” del ruolo del medico di famiglia, poiché dato il momento non semplice del sistema sanitario, la prevenzione, attraverso questa figura può ricominciare ad assumere l’importanza che merita. Ma tornando alla medicina di genere, un capitolo ci mette di fronte al problema

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della SMet, all’interno della coppia, in relazione alla disfunzione erettile: un argomento oggi così attuale poiché sappiamo dei farmaci “miracolosi”, in tanti casi inutili e dannosi. Dato l’argomento, così importante e delicato da affrontare, abbiamo voluto rivolgere qualche domanda all’artefice di questo capitolo, Belardino Tassi, urologo e andrologo: SMet e disfunzione erettile: il genere maschile è ancora restìo a rivolgersi allo specialista? La SMet è una condizione ancora poco conosciuta ed il genere maschile vive ancora oggi in uno stato “medievale”, rispetto a questa ed a tutti i problemi della sessualità. Inoltre il retaggio della dieta mediterranea e la sedentarietà peggiorano questa condizione. Seguendo gli stili di vita descritti, tra sport e alimentazione adeguata, è possibile prolungare l’attività sessuale anche nella cosiddetta terza età e oltre, senza “aiutini”? Attività fisica idonea, alimentazione corretta e controllo della SMet aumentano la possibilità di mantenere una buona attività sessuale, senza bisogno di “aiutino”. Sono tanti gli spunti di riflessione che il libro offre, pensiamo ad esempio alle diete senza glutine, di cui si parla davvero a sproposito, ma è bene non sottovalutare di saper infondere al paziente quella volontà fondamentale, perché avvenga quel miglioramento possibile e non temporaneo.


sport | arti e culture

QUANDO LO SPORT è SENZA FRONTIERE di Anna Crivelli

I risultati del progetto ForGood-Sport è benessere

è

possibile contrastare la povertà infantile attraverso lo sport? Secondo quanto sperimentato da Sport Senza Frontiere Onlus, sembrerebbe proprio di sì. Se inteso nel suo significato più ampio, può essere un valido ausilio, includendo problematiche come: povertà educativa, alimentare, relazionale per quelle persone e famiglie che si ritrovano a dover fare i conti con il disagio socio economico, nonché a rischio emarginazione. Il progetto, patrocinato dal CONI, dal quale ha ricevuto il premio “Sport e integrazione”, è partito nel 2016 avviando alla pratica sportiva 504 bambini/e, in condizioni di povertà dei quartieri periferici d i Napoli, Roma e Milano, l’89% dei quali non aveva mai fatto sport, il 46% appartenenti a famiglie monoreddito, il 37% a famiglie numerose. I bambini, di cui il 66,3% di origine straniera e grazie a 126 società sportive, hanno avuto

la possibilità di scegliere tra 22 diverse discipline. E’ seguito poi un monitoraggio pediatrico sanitario e un counselling psicologico, volto anche per migliorare l’alimentazione e contrastare l’obesità. Un gruppo di ricercatori della Facoltà di biomedicina e prevenzione dell’Università Tor Vergata ha poi analizzato i dati ottenuti. Si è scoperto che il 70% dei bambini non aveva mai effettuato una visita pediatrica, il 26,4%

non era iscritto al SSN e il 50,8% non era in regola con le vaccinazioni. Per Alessandro Tappa, pres. di Sport Senza Frontiere, “il modello costituito da questo progetto, che combina pratica sportiva e counselling, è molto promettente non solo per migliorare la salute dei più piccoli, ma anche per trasmettere quei valori, alla base di ogni sport, che possono prevenire comportamenti a rischio”.

Costruzioni Impiantistica Opere di pittura Ristrutturazioni

COSTRUZIONI E RESTAURI

EDIL 2000 di Luigi De Rossi

Telefono 336 909090 339 2164066 e-mail: edil2000drl@tiscali.it Via Valle Sanpietro n.16 Poli (Roma) 35

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arti e culture | eventi

Il Mito e Il Sogno in scena alla Cavea di Ostia Antica di Francesca Coculo

Calendario di concerti e grandi nomi per la III edizione del Festival fino al 28 luglio

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na delle più suggestive cornici di Roma, torna per la terza volta, ad essere sfondo di uno dei prestigiosi eventi dell’estate romana: è L’Ostia Antica Festival: Il mito e il sogno. Terza edizione, appunto, di una serie di appuntamenti che spazieranno tra più generi. Teatro romano di epoca augustea, con la bellissima cavea sostenuta da arcate, ritorna oggi ad essere - grazie alla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’area archeologica centrale di Roma - lo spazio ideale per eventi di qualità e prestigio. Non è un caso che proprio il teatro di Ostia ospiterà il 28 luglio Pink Floyd Legend “ Live at Ostia Antica”, dove sarà arrangiato ed eseguito il famoso “Live At Pompeii” del 1971, quando la mitica band si esibì nell’omonimo concerto-documentario, nel suggestivo anfiteatro romano pompeiano. Ma non è il solo evento tanto atteso: il teatro ospiterà anche una delle date del Rock in Roma con i Cigarettes after sex, con il loro primo e omonimo album, diventato record di visualizzazioni su Youtube. Tornerà a Roma Myles Kennedy, voce degli Alter Bridge, il 19 luglio. E per restare in tema di grandi omaggi, il 7 luglio si avrà l’occasione d’ascoltare The Queen Orchestra in: Bohemian Symphony – Concerto per Gruppo Rock, Orchestra

e Coro, una “super band” formata da 50 artisti che omaggeranno il gruppo inglese. Ci sarà anche la musica ironica e scanzonata dei Latte e i suoi Derivati, capeggiati dal mitico duo di Lillo e Greg. E ci sarà anche Nino D’angelo con il suo 6.0 European Tour. Altro appuntamento importante sarà quello con Carmina Burana - Dalle radici della tradizione a Carl Orff, sul palco con il Maestro Giovanni Cernicchiaro. E ancora Damian Rice, uno dei più giovani e stimati cantautori del nostro secolo e il grande compositore Burt Bacharach. Tutto questo nella cornice da sogno dell’antico Teatro di Ostia, che vuole essere punto d’incontro tra il vecchio e il nuovo. Un calendario in continuo aggiornamento, per trasformare l’evento in uno degli appuntamenti più importanti dell’estate.

P r o g r a m m a 7 luglio

T HE QUE E N ORC HE S T RA

in “Bohemian Symphony – Concerto per Gruppo Rock, Orchestra e Coro” 10 luglio

C I GAR E T T E S A F T E R S E X 19 luglio

M Y LE S K E NNE DY 20 luglio

NI NO D ’ A NG E LO 21 luglio

CARMINA BURANA – DALLE RADICI DELLA TRADIZIONE A CARL ORFF 22 luglio

DAM I E N R I C E 25 luglio

BURT BAC H ARAC H 26 luglio

LATTE E I SUOI DERIVATI 28 luglio

P I NK F L OY D LE G E ND

Nuove Proposte luglio agosto 2018

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mostre | arti e culture

L’altro sguardo nelle foto di donata pizzi di Francesca Coculo

Una storia lunga 50 anni in mostra al Palazzo delle Esposizioni

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resso il Palazzo delle Esposizioni, dall’8 giugno fino al 2 settembre, è possibile visitare la mostra fotografica “L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965 - 2018”. Un’esposizione molto importante dal punto di vista storico, sociale e culturale. Oltre duecento foto e libri fotografici, settanta le autrici, provenienti dalla collezione Donata Pizzi. Pizzi inizia la sua collezione nel 2016, mettendo in essa tutta la sua esperienza e professionalità derivata dal suo lavoro: prima come archivista de L’Espresso e poi come responsabile dell’agenzia americana Getty Images, oltre che di fotografa professionista. Una collezione nata con l’intento di parlare e studiare la fotografia delle fotografe italiane. Quello della fotografia al femminile è infatti un territorio ancora poco esplorato, eppure pieno d’importanti cambiamenti. L’ingresso delle donne nel campo del foto-giornalismo risale agli anni ‘60, anni di cambiamenti per eccellenza. Ma era ancora un campo ad appannaggio so-

pratutto maschile. Oggi, nonostante, queste autrici abbiano raggiunto una posizione di rilevanza internazionale, lo studio di genere sull’arte fotografica al femminile resta indietro. Questo, sommariamente, il panorama dove si va a collocare la mostra L’altro sguardo e la volontà di Donata Pizzi di dar vita alla collezione. Storia della fotografia al femminile, dove non solo si raccontano i cambiamenti estetici e tecnologici, ma anche i mutamenti storici, sociali ai quali si intrecciano le esperienze private delle autrici e quelle della memoria collettiva. Sarà quindi possibile ammirare la foto di Giovanna Borgese che ritrae le ragazze di Prima Linea, dietro le sbarre, a processo; oppure le due sorelle venezuelane Patty e Vicky, ritratte da Lina Pallotta e ancora Lori Sammartino con le foto di donne fragili e anche le foto di coloro che donne ci diventano con le testimonianze di Lisetta Carmi. Come già detto, sono settanta le autrici presenti; quattro le sezioni in cui si snoda il percorso espositivo, alla scoperta di un altro punto di vista, dell’altro sguardo, quello delle professioniste della fotografia che possiamo ammirare grazie al lavoro di Donata Pizzi e Raffaella Perna, curatrice della mostra.

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Martina Bacigalupo, dalla serie Gulu Real Art Studio, #13, 2013, 6 stampe cromogeniche Isabella Balena, Un profugo somalo ed uno siriano sopravvissuti al naufragio del 3 ottobre fanno il bagno in una spiaggia, 2013, stampa ink-jet Letizia Battaglia, La bambina e il buio, Baucina, 1980, stampa gelatina bromuro d’argento Giovanna Borgese, Le ragazze terroriste - Le ragazze di Prima Linea, 1981, stampa gelatina bromuro d’argento Lisetta Carmi, dalla serie I travestiti, 1965, stampa gelatina bromuro d’argento Francesca Catastini, Medusa, 2014, stampa inkjet su Hahnemühle FineArt Baryta Carla Cerati, Umberto Eco all’inaugurazione di M.A.R.C.O, 1971, stampa gelatina bromuro d’argento Agnese De Donato, Donne non si nasce, si diventa, 1970, stampa gelatina bromuro d’argento Elena Givone, Taiane e Amanda, 2009, stampa Lambda Allegra Martin, Senza titolo, dalla serie Double Bind, 2014, 3 stampe cromogeniche Brigitte Niedermair, Oukhet/ Sister “Ich Liebe dich”, 2005, stampa cromogenica Lina Pallotta, PATTY & VICKY, 2 SISTERS, PIEDRAS NEGRAS, MX, 1990, stampa gelatina bromuro d’argento Lori Sammartino, dalla serie Iconografia ed espressività degli stati psicopatologi, 1968, stampa ai sali d’argento Alessandra Spranzi, Tornando a casa #20, 1997, stampa cromogenica, alluminio

luglio agosto 2018 Nuove Proposte


arti e culture | eventi

Si accendono i riflettori sul centro e sulle periferie della Capitale con “Il Cinema in Piazza” di Francesca Coculo

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ome ogni anno, dal 1° giugno nizzare circa 200 serate di proiezione Forte del successo all’8 settembre il progetto del con 190 film, maratone notturne fino di piazza San Cosimato, Piccolo Cinema America toral mattino successivo, dibattiti con l’iniziativa del attori e registi e approfondimenti di na ad animare le piazze della capitale cinema all’aperto grandi classici nazionali e internazioitaliana. Dopo il grande successo del “Festival Trastevere” a Piazza San nali rivolti sia ad adulti che a bambisi diffonde in nove zone Cosimato, un evento che per tre anni ni. Proiezioni ed eventi sono ospitati di Roma, colorando consecutivi ha visto come protagoniin sedi di eccezione per coinvolgere le serate estive del 2018 tutti gli abitanti di Roma e dintorni. sta il cinema all’aperto con una parSi parla, in particolare, del Casale tecipazione media di 100.000 spettadella Cervelletta, del Porto Turistico tori, quest’anno viene proposta una di Roma e del Liceo J.F. Kennedy. nuova iniziativa, simile al “modello L’ingresso è gratuito. Consultate le San Cosimato” ed esportata in altre locandine con il in programma dettazone di Roma. “Il Cinema in Piazza” Le proiezioni iniziano alle 21.15 e avvengono in versione originale con sottotitoli italiano. – questo il nome del progetto - ha gliato delle iniziative per ulteriori Tutti gli eventi sono Gratuiti. infatti come obiettivo quello di orgadettagli. I titoli Disney e Pixar sono riprodotti da supporto BluRay in lingua italiana con sottotitoli in inglese. Si pregano gli aventi diritto dei film che non siamo riusciti a contattare di rivolgersi a info@piccoloamerica.it per ogni eventuale accordo.

ICO DI ROMA

ETTEMBRE*

Le proiezioni iniziano alle 21.15 e avvengono in versione originale con sottotitoli in italiano. PORTO TURISTICO DI ROMA Le proiezioni al Porto di Roma: Tutti gli eventi sono Gratuiti.

li Abruzzi oma

11 GIUGNO – 8 SETTEMBRE*

I titoli Disney e Pixar sono riprodotti da supporto BluRay in lingua italiana con sottotitoli in inglese.

Pasolini Retrospettiva Federico FelliniSi pregano gli aventi Retrospettiva diritto dei film che nonPier siamo Paolo riusciti a contattare di rivolgersi a info@piccoloamerica.it per ogni eventuale accordo. Classici Disney e Pixar L’ALBA DEL CINEMA - SILLUMINA Terrazza C Le proiezioni al Porto di Roma: Lungomare Duca degli Retrospettiva Abruzzi Retrospettiva Quentin Tarantino Tim Burton Retrospettiva Pier Paolo Pasolini Retrospettiva Federico Fellini Ostia, Municipio X - Roma Classici Disney e Pixar L’ALBA DEL CINEMA - SILLUMINA Retrospettiva Sofia Coppola pubblicato successivamente.

min)

min)

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AST 48 ORE FUORI 91 min)

ZANASI SABATO OMAGGIOGIANNI A PIETRO GERMI CARLO VERDONE presenta NON PENSARCI 30 GIUGNO

LUNEDÌ 11 GIUGNO

LEONE min)

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)

MERCOLEDÌ 20 GIUGNO

di Gianni Zanasi (2007, 105 min)

MARTEDÌ 12 GIUGNO

GIOVEDÌ 21 GIUGNO

LOST IN TRANSLATION di Sofia Coppola (2003, 104 min)

presenta IL PIÙ GRANDE SOGNO di Michele Vannucci (2016, 97 min)

22 GIUGNO

LA SPADA NELLA ROCCIA di Walt Disney (1963, 79 min)

MERCOLEDÌ 13 GIUGNO

SABATO DOLCE VITA LUNEDÌ presenta LA IL GIOVANE FAVOLOSO 23 GIUGNO (2014, 145Fellini min) di Federico (1960, 174 min) 2 LUGLIOdi Mario Martone MARIO MARTONE

GIOVEDÌ 14 GIUGNO

IL GIARDINO DELLE VERGINI SUICIDE di Sofia Coppola (1999, 97 min)

DOMENICA 24 GIUGNO

ALESSANDRO ARFUSO MARTEDÌ LUNEDÌ presenta STRAWBERRY GARDEN 3 LUGLIOPINOCCHIO di Walt Disney (1940, 88 min) 25 GIUGNO

VENERDÌ 15 GIUGNO

SABATO 16 GIUGNO

DOMENICA 17 GIUGNO

di Alessandro Arfuso (12 min)

LO CHIAMAVANO TRINITÀ di E. B. Clucher (1970, 117 min) con ospite il Compositore e direttore d’Orchestra FRANCO MICALIZZI

MARTEDÌ 26 GIUGNO

JONAS CARPIGNANO presenta MEDITERRANEA LE IENE di Jonas Carpignano (2015, 107 min) di Quentin Tarantino (1992, 99 min) in attesa di conferma

I VITELLONI MERCOLEDÌ LUCA GUADAGNINO MERCOLEDÌ Fellini (1953, 103 min) 27 GIUGNO 4 LUGLIOdi Federicopresenta L’IMPERO DEI SENSI di Nagisa Ōshima (1976, 120 min)

LUNEDÌ 18 GIUGNO

MARTEDÌ 19 GIUGNO

MARTEDÌ 10 LUGLIO

OMAGGIO A FRANCO ROSI RICCARDO SCAMARCIO presenta IL CASO MATTEI di Francesco Rosi (1972, 110 min)

GIULIA LAPENNA presenta EAU A LA BOUCHE

di Giulia Lapenna (7 min) JACKIE BROWN DOMENICA Quentin Tarantino (1997, 154 min) 1 LUGLIO MICHELEdiVANNUCCI VENERDÌ

54 min)

min)

presenta DIVORZIO ALL’ITALIANA di Pietro Germi (1961, 105 min)

RICCARDO BOLO presenta TANABATA di Riccardo Bolo (12 min)

GIOVEDÌ 28 GIUGNO

presenta ANTONIA di Ferdinando C. Filomarino (2015, 96 min)

29 GIUGNO

SOMEWHERE GIOVEDÌ di Sofia Coppola (2010, 98 min) 5 LUGLIOFERDINANDO CITO FILOMARINO VENERDÌ

CLAUDIO AMENDOLA e il CAST presentano IL PERMESSO – 48 ORE FUORI di Claudio Amendola (2017, 91 min)

MERCOLEDÌ 11 LUGLIO

PULP FICTION di Quentin Tarantino (1994, 154 min)

GIOVEDÌ 12 LUGLIO

LE NOTTI DI CABIRIA di Federico Fellini (1957, 118 min)

GIULIO ORTOLANI presenta RITMO di Giulio Ortolani (16 min)

VENERDÌ 13 LUGLIO

GIORGIA FARINA presenta HO UCCISO NAPOLEONE di Giorgia Farina (2015, 90 min)

SABATO 14 LUGLIO

ED WOOD di Tim Burton (1994, 127 min)

BEETLEJUICE di Tim Burton (1988, 92 min)

DOMENICA 15 LUGLIO IL LIBRO DELLA GIUNGLA di Walt Disney (1967, 78 min)

GIANSALVO PINOCCHIO GIANNI ZANASI SABATO presenta NON PENSARCI 30 GIUGNO presenta ALMOST DEAD di Gianni Zanasi (2007, 105 min) di Giansalvo Pinocchio (7 min) DOMENICA 1 LUGLIO

Retrospettiva Quentin Tarantino

Retrospettiva Tim Burton Retrospettiva Sofia Coppola

*Il programma dal 3 Agosto all’8 Settembre verrà pubblicato successivamente.

GIOVEDÌGIANSALVOACCATTONE PINOCCHIO GIOVEDÌ presenta ALMOST DEAD 19 LUGLIO di Pier Paolo Pasolini (1961, 116 min) 19 LUGLIO

MARTEDÌ 10 LUGLIO

di Giansalvo Pinocchio (7 min) CATERINA CARONE presenta FRAULEIN

VENERDÌ 20 LUGLIO

11 LUGLIO

presenta SI PUÒ FARE di Giulio Manfredonia (2008, 111 min)

21 LUGLIO

ALESSANDRO ARFUSO

GIOVEDÌ 12 LUGLIO

BLING RING

DOMENICA 22 LUGLIO

JONAS CARPIGNANO presenta MEDITERRANEA di Jonas Carpignano (2015, 107 min) in attesa di conferma

VENERDÌ 13 LUGLIO

CENERENTOLA di Walt Disney (1950, 75 min)

JACKIE BROWN di Quentin Tarantino (1997, 154 min)

CATERINA CARONE presenta FRAULEIN LA DOLCE VITA LUNEDÌ di Caterina Carone (2016,Fellini 101(1960, min)174 min) di Federico 2 LUGLIO

di Caterina Carone (2016, 101 min) BIANCA & BERNIE VENERDÌ di Walt Disney (1977, 77 min) 20 LUGLIO MERCOLEDÌ CLAUDIO BISIO SABATO

MARTEDÌ CLAUDIO BISIOpresenta STRAWBERRY GARDEN 3 LUGLIO Alessandro Arfuso (12 min) presenta SI PUÒdiFARE di Giulio Manfredonia (2008, 111 min)

BLING RING MERCOLEDÌ GUADAGNINO di Sofia CoppolaLUCA (2013, 90 min) 4 LUGLIO

presenta L’IMPERO DEI SENSI di Nagisa Ōshima (1976, 120 min)

IVAN COTRONEO, SABATOdi Sofia Coppola (2013, 90 min) LUCA BIGAZZI ed il CAST 21 LUGLIO

presentano UN BACIO LUNEDÌ di Ivan Cotroneo (2016, 101 min) 23 LUGLIO

DOMENICA PONYO SULLA SCOGLIERA ANDREA MOLAIOLI e il CAST MARTEDÌ di Hayao Miyazaki (2008, 100 min) 22 LUGLIO presentano SLAM – TUTTO 24 LUGLIO

SABATO 14 LUGLIO

PER UNA RAGAZZA di Andrea Molaioli (2016, 100 min)

GIOVEDÌ 5 LUGLIO

SOMEWHERE di Sofia Coppola (2010, 98 min)

DOMENICA 15 LUGLIO

GRINDHOUSE: DEATH PROOF di Quentin Tarantino (2007, 114 min)

VENERDÌ 6 LUGLIO

ROBIN HOOD di Walt Disney (1973, 83 min)

LUNEDÌ 16 LUGLIO

SATYRICON di Federico Fellini (1969, 129 min)

CENERENTOLA di Walt Disney (1950, 75 min)

LUNEDÌ 23 LUGLIO

ROMA di Federico Fellini (1972, 128 min) MERCOLEDÌ 25 LUGLIO

DOMENICA 29 LUGLIO

ACCATTONE di Pier Paolo Pasolini (1961, 116 min)

BIANCA & BERNIE di Walt Disney (1977, 77 min)

LUNEDÌ 30 LUGLIO

IVAN COTRONEO, LUCA BIGAZZI ed il CAST presentano UN BACIO di Ivan Cotroneo (2016, 101 min)

THEDOMENICA HATEFUL THE EIGHT HATEFUL EIGHT di Quentin(2015, Tarantino168 (2015, 168 min) 29 LUGLIOTarantino di Quentin min) LUNEDÌ 30 LUGLIO

FRANCESCO DI NUZZO presenta QUADRARO AMORE MIO

di Francesco Di Nuzzo (10 min) FRANCESCO DI NUZZO presenta QUADRARO AMORE MIO LUDOVICO DI MARTINO di Francesco Dipresenta Nuzzo (10 min) IL NOSTRO ULTIMO

di Ludovico Di Martino (2016, 90 min)

PONYO SULLA SCOGLIERA di Hayao Miyazaki (2008, 100 min)

ROMA di Federico Fellini (1972, 128 min)

MARTEDÌ 31 LUGLIO

MICHELE ROSIELLO presenta CHE TE LO DICO A FARE di Michele Rosiello (9 min)

ALFONSO BERGAMO presenta IL RAGAZZO DELLA GIUDECCA di Alfonso Bergamo (2016, 95 min) LA SPOSA CADAVERE di Tim Burton (2005, 77 min)

MARTEDÌ LUDOVICO MARTINO CARILLON 31 LUGLIO DI presenta di Agnese Draicchio (15 min) presenta IL NOSTRO ULTIMO di Ludovico Di Martino (2016, 90 min) AGNESE DRAICCHIO

SURANGA DESHAPRIYA KATUGAMPALA presenta PER UN FIGLIO di Suranga Deshapriya Katugampala (2017, 75 min)

AGNESE DRAICCHIO AMARCORD MERCOLEDÌ presenta CARILLON di Federico Fellini (1973, 123 min) 1 AGOSTO di Agnese Draicchio (15 min) GIOVEDÌ 2 AGOSTO

MARS ATTACKS! di Tim Burton (1996, 107 min)

SURANGA DESHAPRIYA KATUGAMPALA presenta PER UN FIGLIO di Suranga Deshapriya IN ATTESA DELLAKatugampala PUBBLICAZIONE PROGRAMMA DI AGOSTO E SETTEMBRE, (2017, 75DEL min) SI ANTICIPANO LE SEGUENTI SERATE:

ANDREA MOLAIOLI e il CAST LUCA ZINGARETTI SABATO presenta IL CACCIATORE 7 LUGLIO presentano SLAM – TUTTO di Michael Cimino (1978, 182 min) PER UNA RAGAZZA di Andrea Molaioli 100 min) KILL(2016, BILL: VOLUME 1 (2003, 111 min) DOMENICA 8 LUGLIO

MICHELE ROSIELLO BARBARA MAFFEO MARTEDÌ GIOVEDÌ presenta L’UOMO DEL FIUME LUGLIO presenta CHE TE LO DICO A26FARE 24 LUGLIO di Barbara Maffeo (13 min)

MARTEDÌ 17 LUGLIO

di Michele Rosiello (9 min)

GIUSEPPE ALESSIO NUZZO presenta LE VERITÀ di Giuseppe Alessio Nuzzo (2016, 99 min)

e KILL BILL: VOLUME 2 (2004, 136 min) di Quentin Tarantino

GRINDHOUSE: DEATH PROOF di Quentin (2007, 114 min) LUNEDÌTarantino 8 e ½ di Federico Fellini (1963, 138 min) 9 LUGLIO

MERCOLEDÌ 18 LUGLIO

VENERDÌ 27 LUGLIO

MERCOLEDÌ 1 AGOSTO

MAMMA ROMA di Pier Paolo Pasolini (1962, 105 min)

AMARCORD EMANUELE CRIALESE SABATO presenta NUOVOMONDO 4 AGOSTO di Federico Fellini (1973, 123 min) di Emanuele Crialese (2006, 114 min) VENERDÌ 10 AGOSTO

LILO & STITCH di Walt Disney (2002, 85 min)

ALFONSO BERGAMO GIOVEDÌ presenta IL RAGAZZO DELLA GIUDECCA 2 AGOSTO EDWARD MANI DI FORBICE FERZAN ÖZPETEK SABATO di Tim Burton 105 min) IL BAGNO TURCO 28 LUGLIO di(1990, Alfonso Bergamo (2016, 95 min) presenta di Ferzan Özpetek (1997, 94 min)

NICOLA PIOVANI e CLAUDIO BIGAGLI presentano LA NOTTE DI SAN LORENZO di Paolo e Vittorio Taviani (1982, 107 min)

MARS ATTACKS! di Tim Burton (1996, 107 min)

VENERDÌ 6 LUGLIO

ROBIN HOOD di Walt Disney (1973, 83 min)

LUNEDÌ 16 LUGLIO

SATYRICON di Federico Fellini (1969, 129 min)

MERCOLEDÌ 25 LUGLIO

LA SPOSA CADAVERE di Tim Burton (2005, 77 min)

SABATO 7 LUGLIO

LUCA ZINGARETTI presenta IL CACCIATORE di Michael Cimino (1978, 182 min)

MARTEDÌ 17 LUGLIO

BARBARA MAFFEO presenta L’UOMO DEL FIUME di Barbara Maffeo (13 min)

GIOVEDÌ 26 LUGLIO

MAMMA ROMA di Pier Paolo Pasolini (1962, 105 min)

SABATO 4 AGOSTO

EMANUELE CRIALESE presenta NUOVOMONDO di Emanuele Crialese (2006, 114 min)

DOMENICA 8 LUGLIO

KILL BILL: VOLUME 1 (2003, 111 min) e KILL BILL: VOLUME 2 (2004, 136 min) di Quentin Tarantino

GIUSEPPE ALESSIO NUZZO presenta LE VERITÀ di Giuseppe Alessio Nuzzo (2016, 99 min)

VENERDÌ 27 LUGLIO

LILO & STITCH di Walt Disney (2002, 85 min)

VENERDÌ 10 AGOSTO

NICOLA PIOVANI e CLAUDIO BIGAGLI presentano LA NOTTE DI SAN LORENZO di Paolo e Vittorio Taviani (1982, 107 min)

LUNEDÌ 9 LUGLIO

8 e ½ di Federico Fellini (1963, 138 min)

EDWARD MANI DI FORBICE di Tim Burton (1990, 105 min)

SABATO 28 LUGLIO

FERZAN ÖZPETEK presenta IL BAGNO TURCO di Ferzan Özpetek (1997, 94 min)

MERCOLEDÌ 18 LUGLIO

Nuove Proposte luglio agosto 2018

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IN ATTESA DELLA PUBBLICAZIONE DEL PROGRAMMA DI AGOSTO E SETTEMBRE, SI ANTICIPANO LE SEGUENTI SERATE:


libri | arti e culture

Il Genio di Guido Da Vigevano di Salvatore Giorgio Dino

Storia della prima automobile progettata nel Medioevo

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uello che affascina dei diari di Leonardo sono i suoi magnifici disegni, ovviamente, ma soprattutto le descrizioni dei procedimenti e gli spaccati dei suoi meccanismi, cosa che rende immediatamente chiaro a chi li guarda cosa cercava di “comunicare” il genio Vinciano, ma pochi sanno che il metodo descrittivo dei suoi diari era ispirato ad un uomo nato quasi 200 anni prima di lui chiamato Guido Da Vigevano. Questo “ingegnere” per primo, o almeno non si è trovato nessun altro trattato prima di lui con questa tecnica, ha iniziato per primo come divulgatore di idee e contribuendo a creare le basi del Rinascimento. Egli era prima di tutto un medico talmente famoso da diventare il medico personale al re di Francia Filippo VI di Valois e, proprio per lui, da grande scienziato quale era, iniziò a sviluppare delle macchine da guerra

che avrebbero dovuto aiutare il Re a vincere la Crociata che aveva appena intrapreso. Tra le varie macchine progettate c’è ne è una diversa da tutte: un carro di legno sormontato da un mulino. Questo carro veniva spinto dal vento che faceva girare le pale e attraverso un sistema molto complicato di ingranaggi, tra cui i primi “cuscini a sfera”, progettato per muoversi autonomamente, trasportare soldati e armi velocemente, per essere costruito direttamente sul campo da battaglia e portare scompiglio tra i nemici. Non si sa se questo carro sia stato veramente utilizzato in qualche

scontro ma ha ispirato moltissimi studiosi dopo di lui e molti altri si sono chiesti se sia realmente valida l’idea. Oggi finalmente un comitato scientifico ha realizzato il progetto ideato quasi 900 anni fa e questo incredibilmente funziona così come aveva progettato il grande Guido Da Vigevano.

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luglio agosto 2018 Nuove Proposte


arti e culture | viaggi

Maldive, le isole del sorriso di Carlo Franciosa

Grazie alla loro natura, all’ubicazione e alle minuscole dimensioni, le Maldive sono ancor oggi uno dei pochi angoli del globo rimasti incontaminati e improntati alla genuinità

L’

origine dei maldiviani non è ancora definitivamente chiarita. L’ipotesi più attendibile è che siano un incrocio tra i “vedda”, i primi a insediarsi nell’arcipelago verso il V sec. a. C., e gli ariani, arrivati più tardi dall’India. Verso il 1153 d.C. l’islamismo, introdotto dal predicatore Abu-al-Barak Yusuf al-Barbari proveniente dall’Africa del nord, soppiantò il buddismo degli ariani. Una dinastia di sultani governò il paese fino allo sbarco dei portoghesi, nel 1550 circa, i quali, già nel 153, furono respinti dalla popolazione, con l’aiuto del Malabar, attuale Kerala. Venne così restaurato il sultanato che resisterà per tre secoli a ulteriori attacchi dei portoghesi, francesi e indiani. Nel 1887 gli inglesi strinsero un accordo col sultano, ottenendo il pagamento di un tributo annuale e l’usufrutto dell’isola di Gan (che durante la seconda guerra mondiale divenne un centro di addestramento militare e base della RAF) in cambio di protezione militare. Nel 1965 il paese ottenne l’indipendenza ed entrò a fare parte del Commonwealth e dell’ONU. Dal 1968 le Maldive sono una repubblica presidenziale con un

parlamento eletto a suffragio universale. È innegabile, l’arrivo in aereo in un giorno di sole è uno spettacolo: crediamo di sapere tutto sulle Maldive, abbiamo visto tante foto, letto tanti articoli in proposito che siamo sicuri di conoscerle benissimo. Eppure, una sorpresa! Tutte queste isole sparse in un mare come mai avremmo immaginato: il blu, il turchese, il verde, l’azzurro ci riempiono gli occhi e già pregustiamo l’arrivo al villaggio prescelto. Per prima cosa ci attende invece una coda alla dogana e poi l’attesa dei bagagli, che può anche portar via del tempo se nello stesso momento sono atterrati diversi aerei. Finalmente si esce, ci imbarchiamo per il villaggio, il trasferimento è l’ultimo “ostacolo” che ci separa dall’isola dei nostri sogni.

Nuove Proposte luglio agosto 2018

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Maldive vuol dire natura: le isole sono così piccole che ogni villaggio ne occupa una. Pensate che per fare il giro di Villivaru bastano 15 minuti! Una settimana può trascorrere piacevolmente tra bagni di sole – attenzione a non scottarsi – nuotate, esplorazioni dei fondali, battute di pesca, escursioni e barbecue su isole deserte. Date un’occhiata alla tabella “Le escursioni” per un’idea su come occupare parte della vostra giornata. Se avete deciso di fermarvi più di una settimana vi consiglio di iscrivervi ad uno dei corsi organizzati dai centri nautici dei villaggi, sono tutti molto attrezzati: è consigliabile comunque effettuare una visita medica per accertare la vostra idoneità. È quasi obbligatorio esplorare i fondali, almeno con boccaglio e maschera: è sottacqua che le Maldive svelano i loro segreti. Il buio arriva piuttosto presto e se la giornata è stata intensa avrete solo voglia di un buon riposo, magari dopo aver assistito ad un breve spettacolo di limbo o di varietà. Se avete ancora energia potrete mettere alla prova la vostra abilità durante una battuta di pesca notturna. Questo è quanto può offrire una va-


viaggi | arti e culture

canza alle Maldive. La lingua ufficiale è il dhivehi, affine al cingalese, ma con termini anche arabi, inglesi e hindi. Nelle strutture turistiche si parla comunemente l’inglese. Le Maldive sono una repubblica islamica, e l’osservanza dei precetti dalla religione musulmana è piuttosto rigorosa. Naturalmente nei villaggi turistici esistono stili di vita all’occidentale, ma al di fuori di questi è consigliabile per esempio un abbigliamento che non lasci eccessivamente scoperto il capo. Le leggi maldiviane sono piuttosto severe rispetto a tutta una serie di norme legate anche ai precetti religiosi: è vietato per esempio l’importazione di alcolici, carne di maiale, pubblicazione di carattere pornografico (anche semplicemente immagini di donne in topless), droghe, anche

eleggere e in minima quantità (reato questo punibile con il carcere a vita). Vietatissimi fucili subacquei e arpioni. Vietato raccogliere coralli e conchiglie, la cui espansione è punita con severe multe. La temperatura media tutto l’anno è di 28 gradi, con punte fino a 32, sole fortissimo ma aria ventilata. La temperatura del mare è calda, intorno ai 27-29 gradi. La stagione secca va da ottobre a maggio, mentre d’estate il tempo è variabile, con qualche possibile acquazzone. Abbigliamento, rigorosamente da mare, sportivo, leggero. Indispensabili cappellino, occhiali da sole e creme ad alta protezione (per chi ha la pelle delicata è consigliabile fare il bagno in maglietta). Per chi soffre il mal di mare, è buona precauzione prendere le pastiglie per il tragitto in

barca fino all’isola. Per chi va sott’acqua, oltre all’attrezzatura personale (maschera, pinne, boccaglio), utili anche un paio di guanti per evitare escoriazioni con i coralli. Un repellente contro le zanzare può essere utile. La cucina locale è a base di pesce, tutto il resto va importato e anche la frutta tropicale è scarsa. Nei villaggi in genere si mangiano piatti di cucina internazionale, a base soprattutto di riso e pesce. Fuso orario: quattro ore in più rispetto all’ora italiana, tre se in Italia è in vigore l’ora legale. Gli abitanti delle Maldive hanno l’espressione felice di chi è nato fortunato. Bella fortuna davvero nascere in un arcipelago equatoriale unico, nel cuore dell’Oceano Indiano. Un luogo considerato tra gli ultimi paradisi rimasti.

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luglio agosto 2018 Nuove Proposte


arti e culture | eventi

BACCHETTE MAGICHE di Iwona Grzesiukiewicz

Tre giovani promesse per una professione prodigiosa: il Direttore d’Orchestra

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eatrice Venezi, Lorenzo Viotti e Alpesh Chaupan, non ancora trentenni, sono le nuove promesse dell’arte della Direzione d’Orchestra. Superata la generazione dell’80 di Daniele Rustioni, Michele Mariotti e Alessandro Cadario, già affermati nel panorama classico internazionale, lo scettro di giovani promesse passa nelle loro mani. Beatrice Venezi, studi di pianoforte, composizione e direzione d’orchestra, si è diplomata al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano sotto la guida di Vittorio Parisi, per poi approfondire la propria tecnica con Gian Luigi Gelmetti, all’Accademia Chigiana di Siena, con Oleg Caetani e John Axelrod, di cui è assistente. Diverse esperienze sul podio, tra cui quella recente di “Chief Conductor” della “Nuova Orchestra Scarlatti” di Napoli. Dal prossimo mese di luglio sarà diret-

tore ospite principale del Festival “Puccini” di Torre del Lago, dove dirigerà il “Trittico” dall’11 al 25 agosto. Lei vorrebbe che la sua città, Lucca, diventasse una sorta di Salisburgo in Italia. Lorenzo Viotti, vincitore nel 2015 del Nestlé and Salzburg Festival Joung Conductors Awards e del “newcomers avard” dell’International Opera Award 2017. Nato a Losanna, figlio d’arte di Marcello Viotti, direttore musicale del Teatro La Fenice di Venezia, scomparso nel 2005. Studi di pianoforte, canto, percussioni e, come Direttore d’Orchestra, vanta già importanti collaborazioni con l’Orchestra del Royal Concertgebauw di Amsterdam, con la Vienna Symphony Orchestra. Già impegnato in Italia dal primo giugno 2018 nella programmazione del Maggio Musicale Fiorentino con un programma di Webern e Rachmaninov. Nel mese di luglio dello scorso anno è stato alla guida dell’Orchestra dell’Accademia del Tea-

tro alla Scala. Alpesh Chaupan, dalla stagione 2017-18 direttore principale della Filarmonica Toscanini. Studi nel Regno Unito. Anche lui vanta un passato da strumentista, violoncellista. La sua prima volta alla direzione della Toscanini fu una sostituzione: il Maestro Kazushis dovette improvvisamente cancellare l’impegno per motivi di salute. L’Orchestra decide di investire su di lui e lui sostiene che quest’orchestra sia una delle migliori in Italia al momento. Cosa distingue questi tre grandi direttori? La carica, l’entusiasmo, la determinazione e la speranza propria della giovinezza, ma anche un grande talento e la dedizione che la loro scelta richiede.

UN ANNO SUL LAGO

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arda Lake Music Academy, attiva a Desenzano e dintorni, propone anche quest’anno masterclass e concerti per centinaia di giovani musicisti guidati da docenti di rango. Il territorio del Lago di Garda, che rappresenta con oltre 22 milioni di ospiti annuali la terza destinazione turistica italiana, ospita anche nel 2018 la sesta edizione del Garda Lake Music Academy Master. Dal luglio fino al 24 settembre i comuni di Desenzano, Padenghe e Sirmione saranno animati da concerti e masterclass. “È nostra volontà legare la musica di alta qualità con il territorio per valorizzarne la bellezza” racconta Gigi Tagliapietra, responsabile dell’organizzazione e della logistica. Ma l’offerta formativa della Garda Lake Music Academy non si concentra solo nei mesi dei Master; si sviluppa per l’intero corso dell’anno. Alcuni dei docenti della manifestaziione estiva impartiscono corsi di alta formazione strutturati in varie sessioni nelle quali gli allievi possono preparare proficuamente concorsi, concerti ed audizioni. Gli insegnanti di prestigio richiamano un centinaio di allievi da tutto il mondo. Considerevole e centrale è la presenza degli strumenti ad arco, in omaggio ad importanti esponenti della liuteria bresciana come Gasparo da Salò. I corsi di violino saranno impartiti da Victor Tretyarkov, Natalia Likhopoi, Marco Rizzi e Lukas Hagen; i corsi di viola saranno tenuti dal Direttore Artistico del Festival Luca Ranieri, Bruno Giuranna e Danilo Rossi. Quelli di violoncello invece da Enrico Dindo, Antonio Meneses e Asiev Polo. La presenza della musica barocca con Vittorio Ghielmi per la viola da gamba. Completano l’offerta Iris Juda per la musica da camera, Luisa Prandina per l’arpa, Fabien Thouand per l’oboe, Sara Mingareto per il canto lirico, il timpanista Biagio Zoli e Mauro Montalbetti per la composizione. È possibile partecipare a singole sessioni. Alcuni concerti rappresentano anche un’occasione per attirare l’attenzione sui luoghi particolari, simbolo dell’eccellenza enogastronomica del Garda, come il Frantoio Montecroce in cui suoneranno le arpe, o la Premiata Cantina Vinicola Montonale, che ospiterà gli strumenti ad arco. Tutti i concerti sono gratuiti grazie al supporto economico dei comuni coinvolti e della regione. Si prevede, come nelle edizioni precedenti, un notevole afflusso di pubblico. Iwona Grzesiukiewicz

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cinema | arti e culture

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nsane, di Steven Soderbergh, dal 5 luglio al cinema. Sawyer, vittima di stalking, decide di lasciare Boston per trasferirsi in Pennsylvania e ricominciare una nuova vita. Purtroppo però il suo passato continua a tormentarla tanto da spingerla a rivolgersi ad uno specialista. Nonostante la sua richiesta di aiuto, non riesce a trovare nessuno disposto a credere alle sue parole. Sarà quindi costretta a superare i suoi traumi confidando solo sulle sue forze. Stessa data per La Prima Notte del Giudizio, di Gerard McMurray. Nel prequel de “La Notte del Giudizio” si raccontano le motivazione che hanno spinto la società a decretare la legge che concede di sfogare la propria violenza e aggressività senza limiti in un arco temporale di 12 ore. Overboard, di Bob Fisher e Rob Greenberg, dal 19 luglio nelle sale. Leonardo, don Giovanni messicano abituato ad ottenere sempre quel che vuole, si imbatte in Kate, giovane madre di tre bambini che per sopravvivere lavora come donna delle pulizie nel suo yacht. Dopo un diverbio, Leonardo licenzia ingiustamente Kate, costringendola in una situazione disperata. Ma il destino giocherà a suo favore. In seguito a una festa piuttosto sopra le righe, Leonardo si ritrova improvvisamente in una spiaggia dell’Oregon senza memoria. Sarà in quel momento che Kate, per vendicarsi del licenziamento, cercherà di approfittare della situazione, convincendo il magnate messicano di essere sua moglie. Dal 26 luglio, Ocean’s 8, di Gary Ross. Considerato una sorta di prequel/spin off della famosa trilogia di Soderbergh, il film racconta la storia di una banda di donne che progettano il colpo del secolo in occasione del Met Gala di New York. Nel cast spiccano nomi quali Sandra Bullock, Cate Blanchett e Anne

Hathaway. Un’occhiata anche al mese di agosto. Il Tuo Ex non Muore Mai, di Susanna Fogel, dall’8 agosto al cinema. Due amiche sono alle prese con l’ex di una di loro diventato, nel frattempo, una spia professionista. Si ritroveranno senza volerlo in una missione inaspettata e pericolosa. The Darkest Minds, di Jennifer Yuh, nelle sale dal 14 agosto. Un film di fantascienza che racconta la storia di un gruppo di ragazzi in possesso di poteri straordinari. Considerati una minaccia per il governo, vengono detenuti in un campo dove possono essere tenuti a bada. Il sedicenne Ruby riuscirà a fuggire e ad unirsi ad un gruppo di giovani che, come lui, sono riusciti a sfuggire al controllo del potere centrale. Ma scappare non basterà. I ragazzi saranno costretti ad intraprendere una vera e propria battaglia per difendere la loro libertà. Stessa data per Ant-Man and the Wasp, di Peyton Reed. Il sequel di “AntMan” vede come protagonisti I due super eroi che verranno coinvolti in una nuova missione per salvare il mondo. Il 22 agosto sbarca nelle sale Hotel Transilvania 3 – Una Vacanza Mostruosa, di Genndy Tartakovsky. Mavis regala una vacanza in crociera a tutta la famiglia. Con loro si muoveranno anche gli amici, considerati come fratelli. Una volta imbarcati, Dracula rimane affascinato dal capitano Ericka. Mavis cercherà di tenere i due separati, nonostante il forte interesse del padre nei confronti della donna. Quello che nessuno sa è che Ericka è una discendente del famoso cacciatori di vampiri Van Helsing, imbarcatasi proprio per eliminare la nemesi del suo antenato e tutti gli altri mostri che viaggiano con lui. Mission Impossible – Fallout, di Christopher McQuarrie, dal 29 agosto nelle sale. Nel nuovo capitolo della saga di Mission Impossible Tom Cruise si trova a correre contro il tempo in seguito ad una missione fallita. Sarà costretto a formare alleanze per sfuggire dalle grinfie di assassini e membri della CIA che dubitano della sua fedeltà.

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a cura di Sara Candiano

Valida alternativa al mare e alla montagna, una serata al cinema all’insegna dell’avventura

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NUOVE PROPOSTE... AL CINEMA


modi e mode | tendenze

L’intimo che non si lava

una ciabatta col marsupio

Dalla Danimarca una speciale tecnologia Nasa per limitare l’impatto ambientale

La novità dell’estate 2018 sono le Fanny Pack, con i colori fluo non passerete inosservati

di Cristina Monaco

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ensavate che la pigrizia avesse un limite? Forse dovreste ricredervi… Direttamente dalla Danimarca arriva la biancheria intima che non si lava. Pigrizia a parte, la Organic Basics ha realizzato il progetto per un fine più che nobile: limitare lo spreco d’acqua e l’impatto dell’inquinamento del settore moda sull’ambiente. Per risolvere il problema igienico dovuto all’utilizzo di biancheria si è fatto affidamento ad una tecnologia usata anche dalla Nasa per creare questa linea speciale: il sale d’argento. Utilizzato per purificare l’acqua sulla Stazione Spaziale Internazionale, questo speciale sale stermina il 99,9% dei batteri e funghi che possono insorgere a causa del sudore. Dato che i batteri sono alla base del cattivo odore del sudore, e venendo questi sterminati, il Brand ci assicura nessun risvolto negativo in ambito sociale. E c’è di più: la linea SilverTech 2.0 è interamente realizzata con materie prime riciclate. Comode, sempre pulite e rispettose dell’ambiente: che volere di più?

di Claudia Pennacchio

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opo il trend delle ciabatte con la pelliccia sintetica prodotte lo scorso anno, la Nike è tornata a far parlare di sé lanciando sul mercato le innovative ciabatte-marsupio. L’ultima tendenza per l’estate 2018 sono infatti le Fanny Pack, una rivisitazione delle classiche slipper Benassi in grado di unire praticità e moda. Anche se alcuni potrebbero non gradire il design delle nuove pantofole Nike, è da evidenziare la loro funzionalità. Cosa hanno di così originale queste ciabatte? Nelle Fanny Pack la fascia che avvolge il piede è dotata di un mini marsupio che si apre con la cerniera e permette di riporre al suo interno piccoli oggetti come chiavi, monetine e altre cose di dimensioni ridotte. La ciabatta-marsupio permette di lasciare sotto l’ombrellone gli incombranti borsoni da spiaggia rimanendo comunque cool grazie alle tinte fluo, che non faranno passare inosservati! Le varianti sono tre: verde e azzurro, rosa e viola, nero e grigio.

Le tendenze in spiaggia

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e ferie sono dietro l’angolo e non sapete ancora cosa indossare inspiaggia? Niente panico! Il costume intero che indossavate in piscina anni fa andrà benissimo. Sono infatti tornati in voga i costumi interi: semplici e sgambati, alla Baywatch, dallo stile sporty. Per chi vuole osare c’è la versione con scollo profondo, intrecci ai lati o in versione monokini. Torna in auge anche il bikini a triangolo e gli scoordinati: top e slip diversi per accostamenti vivaci e personalizzati. Per quanto riguarda i colori da optare, con il giallo non sbagliate: è il grande protagonista della stagione e farà risaltare ancora di più l’abbronzatura. Via libera ai toni accesi in tinta unita come le tonalità blu cobalto, arancione, rosso vivo, verde menta e azzurro. Stampe floreali vivaci da abbinare a rouches e volant per volumi selvaggi: attenzione a dosarli in modo giusto, ossia nei punti non avete molta abbondanza. Da non dimenticare un bel cappello di paglia per proteggere il capo nelle ore più calde. Cristina Monaco

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fuoriporta | assaggi & paesaggi

Ponza, un paradiso in terra di Diletta Murgia

Scopriamo insieme le attrazioni principali dell’isola più grande delle Pontine

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eraviglioso dall’entroterra alla costa, il Lazio offre a chi vi si avventura numerose località da sogno dalla rinomata bellezza. Fungendo da oasi felici, quest’ultime riescono a regalare attimi di pace e tranquillità a poca distanza dal frastuono della grande Urbe: ed è proprio tra esse che figura l’isola di Ponza. Accarezzata dalle

acque color topazio del golfo di Gaeta, Ponza ha fatto delle incantevoli spiagge il suo biglietto da visita nel mondo, riuscendo a conquistare un numero infinito di estimatori che nel tempo hanno dedicato alla più grande delle isole Pontine odi e piccoli versi: celebri, ad esempio, quelli di Eugenio Montale che con il suo stile inconfondibile definì Ponza come un “paradiso in terra”. Colonizzata prima dai greci e poi dai romani, l’isola conserva una serie di strutture che fungono da testimonianza del passaggio di queste due civiltà: del tutto degni di nota il porto romano e le ville imperiali che costellano il verde paesaggio di Ponza. Non tutte le bellezze di questa incantevole isola, però, sono illuminate

dalla luce del sole: infatti, un’attrazione assoluta di Ponza è rappresentata dalle Grotte di Pilato. Scavate all’interno della roccia, tali insenature si compongono di una serie di tunnel collegati da una piscina centrale. Ed è proprio riguardo le origini di quest’ultima che gli studiosi si dividono: se per alcuni di essi si tratta di un antico murenaio romano (una vasca per l’allevamento ittico), altri esperti vedono nella struttura dei bagni privati collegati alla villa di Ottaviano Augusto, situata sul costone soprastante e di cui oggi restano pochi ruderi.

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assaggi & paesaggi | giramondo

Tanzania e Zanzibar: Viaggio nei di Carlo Franciosa

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na fama leggendaria, fatta di merci preziose e di spezie, come i chiodi di garofano, i fiori di “Eugenia Caryophyllata”, di cui Zanzibar è il massimo produttore mondiale. La Tanzania è uno dei paesi più grandi di tutto il continente africano, con i suoi 938.824 kmq e oltre 20 milioni di abitanti. Confina con Uganda e Kenya a nord, con lo Zaire ad ovest e con il Malawi a sud, mentre è bagnata ad est dall’Oceano Indiano. La parola Tanzania evoca immagini di natura, immense distese dove innumerevoli esemplari di fauna africana si muovono liberi, altipiani e monti isolati, fiumi e spettacolari laghi, ma anche isole dal fascino misterioso dove viaggiare significa ancora conoscere e scoprire. Un paese che è un vero caleidoscopio di profumi, suoni e colori, dove la natura, pressoché intatta, regna ancora sovrana! L’altopiano, caratterizzato da

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savana e steppe, copre circa la metà del paese ed offre al suo interno alcuni dei più spettacolari parchi della Tanzania, tra cui ricordiamo il Cratere Ngorongoro, il Lago Manyara, il Serengeti, il Tarangire e, naturalmente il celebre monte Kilimangiaro. Le immense mandrie di animali migrano annualmente dal sud al nord e viceversa, alla ricerca dei pascoli migliori e dell’acqua, i mesi di gennaio e febbraio sono sicuramente i migliori per osservarli dal cratere di

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Ngorongoro, gli animali sono infatti ammassati a perdita d’occhio sull’altopiano per centinaia di km, circondati dai grossi predatori (leoni, leopardi, ghepardi e iene), che li seguiranno anche al Masai Mara, dove la massima concentrazione di animali si ha in agosto.Un viaggio in Tanzania è quindi la scoperta di un immenso patrimonio naturale, un’esperienza unica e sorprendente per accostarsi a una realtà dalla bellezza indimenticabile.


giramondo | assaggi & paesaggi

parchi del continente africano I Grandi Parchi del Nord

Crateri di Ngorongoro Il parco è situato tra il Serengeti ed il lago Manyara. Consiste nello straordinario ambiente creato dal famoso cratere vulcanico di Ngorongoro. Il cratere (profondo 610 metri e grande 260 chilometri quadrati) è un microcosmo di paesaggi ed animali dell’Africa Orientale. Serengeti National Park Il parco copre 14.763 chilometri quadrati delle infinite e ondeggianti pianure che si estendono oltre il confine col Kenya, fino al lago Vittoria. Il Monte Kilimangiaro è situato alla punta nord-est della Tanzania. Per viaggiatori avventurosi è possibile effettuare un’ascensione del Kilimangiaro dalla fitta ed umida giungla equatoriale fino a raggiungere le nevi e le strabilianti vedute della vetta. I sentieri si snodano attraverso le foreste che variano costantemente con l’altitudine fino al plateau di KiKo, coperto di neve a 5,7 e 8 giorni da Moshi o da Arusha. Tarangire National Park è situato a 120 km da Arush a sud-est di Manyara. Questo parco ha una popolazione particolarmente densa della fauna selvatica fra giugno e ottobre. È casa di migliaia di elefanti che nella stagione secca si riversano lungo le rive del fiume insieme agli altri animali che migrano dal Masai Mara. Lake Manyara Questo bellissimo parco è situato alla base della Grande Rift Valley e presenta diversi ambienti tra cui la foresta, il terreno boscoso, la savana e le paludi. Poiché è soltanto a 130 chilometri da Arusha può essere visitato con una escursione giornaliera. Selous Game Reserve è la più grande riserva naturale africana, quattro volte più grande del Serengeti. Possiede un paesaggio vario con caldi lapilli vulcanici, laghi e canali provenienti dai fiumi Rufiji e Ruaha. Ruaha National Park è un parco poco accessibile ma rimane una delle riserve più emozionanti della Tanzania. La Tanzania gode di un clima abbastanza stabile e gradevole per tutta la durata dell’anno con temperature medie oscillanti tra i 24° e i 30° C. Due le stagioni più umide: da aprile a giugno (periodo delle “grandi piogge”) e da ottobre a novembre (periodo delle “piccole piogge”). All’interno l’escursione termica tra il giorno e la notte è maggiormente evidente, consigliamo quindi munirsi di alcuni capi di lana ed una giacca a vento da utilizzare per i safari all’alba. Da non dimenticare: il binocolo, macchina fotografica, creme abbronzanti e costume da bagno. Per l’ingresso in Tanzania è obbligatorio il certificato di vaccinazione contro la Febbre Gialla. Trattandosi di paesi a religione preva-

lentemente musulmana sono rigorosamente vietati nudismo e topless. L’unità monetaria in vigore è lo scellino della Tanzania. Le lingue diffuse sono l’inglese e lo swahili. Anche se la chiamano tutti Zanzibar il vero nome dell’isola è Unguja, mentre Zanzibar corrisponde all’intero arcipelago di cui fa parte, insieme a Pemba, Latham e altri isolotti minori. Unguja, posta a circa 35 km di distanza dalla costa della Tanzania, è la maggiore, una terra frastagliata che misura circa 1.660 kmq di superficie, lunga da nord a sud quasi 90 km e larga, al massimo, meno di una quarantina. Zanzibar è anche il nome del capoluogo, che si estende a metà circa della costa ovest e che con la sua Stone Town è una delle attrattive maggiori dell’isola, a parte ovviamente il mare, forse il più bello dell’Africa Orientale. La chiamava Zanzibar anche Marco Polo, che partito per il suo viaggio in Cina nel 1271 e tornato a Venezia 24 anni dopo, approdò al ritorno anche qui, e ne ha lasciato nel Milione una breve descrizione che basta comunque a farci immaginare un piccolo paradiso di natura selvaggia, ricco di spezie, di avorio, di ambra. Anche Ibn Battuta passò da queste parti, verso il 1327, sottolineando la ricchezza di Unguja e della sua città, che era retta da un grande capo, Mwinyi Mkuu, la cui dinastia rimase al potere fino al XIX secolo, sopravvivendo all’occupazione dei portoghesi che non riuscirono mai ad assoggettare l’isola del tutto. Nel 1805 sale sul trono di Muscat in Oman Sayyid Said, che decise di strappare Zanzibar, notissima fra i mercanti che battevano l’Oceano Indiano, al dominio degli Shirazi, asiatici di origine persiana che da dieci secoli ne controllavano i traffici di avorio, di oro e soprattutto degli schiavi. Nel 1832 Sayyid Said sposta addirittura la capitale del sultanato di Oman dalla penisola arabica all’isola di Zanzibar, che sempre più assume la fisionomia di una “colonia” araba, che in parte conserva ancora oggi. Nel frattempo il sultanato ha trapiantato qui le coltivazioni di chiodi di garofano, il karafuu, una spezia fra le più preziose che diventa in breve tempo una delle caratteristiche dell’isola. Dopo la morte di Said nel 1856, il potere omanita su Zanzibar si affievolisce,

sia per i conflitti tra gli eredi sia perché gli europei, inglesi in testa, cominciano a rafforzare la propria presenza su questa parte dell’Africa, mentre l’abolizione della schiavitù nel 1873 (seppur mantenuta clandestinamente fino all’inizio del Novecento) dà un fiero colpo all’economia locale. Sono gli anni delle grandi esplorazioni; qui si prepararono le spedizioni dirette all’interno del continente, e qui fanno base Richard Burton e John Speke in cerca delle sorgenti del Nilo, Livingstone e infine Henry Stanley sulle orme di quest’ultimo. Anche se nel 1861 l’isola viene riconosciuta indipendente, il sultanato perde potere, finché nel 1997 il sultano di turno, indebitato per mantenere ben 99 concubine, cede l’arcipelago agli inglesi. Questi ne fanno un protettorato della Gran Bretagna, che la mantiene sotto controllo fino al 1963. L’anno seguente Zanzibar si unisce al Tanganica, ex colonia tedesca fino al 1961, formando l’odierna repubblica di Tanzania, al cui interno peraltro l’isola mantiene una certa autonomia. Oggi, Zanzibar è ancora un luogo meraviglioso anche se ha un po’ perso l’aura di leggenda che aveva al solo evocarne il nome. La città vecchia è infatti rimasta abbastanza uguale a sé stessa, nonostante anche qui le ristrutturazioni recenti abbiano dato un aspetto diverso a certi quartieri e a numerosi palazzi. Da vedere: la Stone Town, compresa tra Creek Road e il mare, racchiude i monumenti e i luoghi di interesse maggiori, dal Museo Nazionale dove sono esposti documenti, mappe, ritratti e oggetti dei sultani, al palazzo del Sultano, poi Palazzo del Popolo, alla Casa delle Meraviglie, Beit-al-Ajaib, il più alto edificio di Zanzibar, costruito nel 1863 di fronte al porto. Poco più avanti c’è il vecchio forte che ricorda la presenza portoghese, poi la casa di Livingstone dove l’esploratore abitò prima di partire per la sua ultima spedizione. La cattedrale anglicana, la prima di tutta l’Africa Orientale, sorge sul luogo dove un tempo si svolgeva il mercato degli schiavi; fu realizzata dal vescovo Steers, con l’impegno che il campanile non fosse più alto del palazzo del sultano che come gesto di cortesia regalò alla chiesa l’orologio della torre. Lì vicino, una scuola sorge invece sul luogo che fu la casa di un certo Tippu Tip, passato alla storia come il più feroce negriero della regione. C’è anche un museo, che tra pergamene e catene, ritagli di giornale e strumenti di tortura ricostruisce quella pagina di storia che fu la tratta degli schiavi. Non è esagerato affermare che a Zanzibar si trova uno dei mari più belli dell’Africa Orientale, considerando che è vicinissimo alla costa della Tanzania e che il paragone va fatto soprattutto con le località balneari più famose.

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luglio agosto 2018 Nuove Proposte


liberamente | la poesia

Sera d’estate

La Ricetta del Mese

POESIA DI

Antonella Riccardi

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Paccheri di Gragnano con crudo e cotto di gamberoni pachino e fiori di zucca

quand’ è che le nuvole increspate s’ appoggiano sulle colline oppresse, nella dolce tristezza di campane spente all’ aria.

a cura di

No, non fa male il vento leggero tra i capelli d’argento, il respiro ostinato a scompigliare i cespugli affranti, soffiando di sbieco sul quadrato di un campo,

Ingredienti per 4 persone: • • • • •

350gr di Paccheri di Gragnano gamberoni 20 pezzi pomodori pachino 20 pezzi fiori di zucca 8 pezzi limone biologico 1 pezzo

quando, amalgamato a un sospiro, il fuoco dà tregua alle ciocche di grano, e un cicaleccio nel petto mi ricanta di te, spietatamente.

Procedimento:

Perché tu sei ciò che è un mare chiaro per la barca dalla prua aguzza, la piana felice di fiori dall’alto delle ruote d’un carretto;

Portare ad ebollizione una pentola d’acqua salata e cuocere i paccheri 12 minuti Nel frattempo pulire i gamberoni: privare 12 gamberoni del carapace e dell’intestino ma lasciare testa e coda, disporli su una placca da forno condire con sale, pepe e olio evo e a 5 minuti dallo scolare la pasta metterli in forno a 250 gradi 3 minuti per lato. I gamberoni rimanenti pulirli completamente e ridurli a tartare con un coltello a lama liscia, metterli in una ciotola, condirli sale, pepe, zest di limone e olio e tenerli da parte. I fiori di zucca vanno lavati, privati dell’interno e asciugati su un canovaccio pulito. Una volta asciutti tagliarli a listarelle nel senso della lunghezza. In una padella far rosolare l’olio evo con 2 spicchi d’aglio, quando dorato rimuoverlo e mettere i pachino tagliati in quattro, facendoli solo saltare e ponendo attenzione a non cuocerli troppo. Scolare i paccheri avendo cura di tenere da parte un po’ d’acqua di cottura, versarli nella padella mantecando a fuco vivo, se risulta troppo asciutto aggiungere poco alla volta acqua di cottura fino ad ottenere una consistenza cremosa. Impiattare i paccheri, mettere al centro la tartare e intorno i gamberoni cotti in forno. A finire i fiori di zucca.

tu, la pace della casa assopita in agosto, la stagione smaniosa che ricaccia le parole dentro le pupille estasiate, tra le mani tremanti. Chè silenziosa è la sera d’estate, e in mostra è l’ amore mio, se guardi bene: viandante negli occhi che si slargano e brillano sulle crepe roventi, laggiù, ai piedi del colle. In un paese che è solo mio.

cura di L’ANGOLO aNadia Ludovici DELLA VIGNETTA

Consiglio: per un sapore più deciso è possibile preparare una bisque (fumetto) di crostacei con i carapaci e le teste dei gamberoni e utilizzarlo in fase di mantecatura.

Nuove Proposte luglio agosto 2018

era d’estate, immobile. Non mi duole l’ azzurra l’incognita dell’orizzonte, l’ improvviso sussulto del cuore,

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curiosità | I nostri amici animali

Allarme pallonciNI

Il 2018 è l’anno del cane

Gli animalisti britannici segnalano i problemi creati dai “balloons” ad uccelli e pesci

Il fedele amico dell’uomo protagonista sul grande schermo e sulle passerelle

di Claudia Pennacchio

di Diletta Murgia

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anto amato dai bambini e totalmente innocui all’apparenza, anche i palloncini stanno creando non pochi al mondo animale: scambiati per cibo da uccelli e pesci, infatti, nel tentativo di ingerirli essi muoiono di fame poiché i loro tratti digestivi rimangono ostruiti. A lanciare l’allarme gli attivisti inglesi che hanno osservato come i migliaia di ”balloons” sgonfiati apparsi sulle spiagge di tutta l’Europa settentrionale stanno avendo un effetto devastante sull’ecosistema: sulla costa olandese, ad esempio, ogni settimana vengono raccolti circa 13 mila palloncini, molti dei quali arrivano dal Regno Unito spinti dalle correnti d’aria verso est. «I palloncini sembrano incantevoli mentre fluttuano nel cielo, ma alla fine tornano sempre sulla terraferma - spiega Tony Juniper, direttore esecutivo delle campagne del Wwf -. Molti hanno anche tappi di plastica e corde attaccate a loro che finiscono nei nostri fiumi e mari dove possono uccidere animali selvatici come tartarughe e uccelli che li scambiano per cibo. Entro il 2050, a meno che non agiamo ora, potrebbe esserci più plastica nel mare che pesce».

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econdo il calendario cinese il 2018 è l’anno del cane, per questo motivo sembrerebbe d’obbligo dedicare un pensiero speciale al nostro fidato amico a quattro zampe. A tal proposito, sia la moda che il cinema hanno approfittato dell’occasione per omaggiare uno degli animali più amati al mondo. Gucci ad esempio ha dedicato al cane un’intera capsule collection. L’intera collezione è dedicata al cane, l’animale è infatti presente su tutti e 63 i prodotti che ne fanno parte, inoltre è il protagonista della campagna pubblicitaria della fotografa e modella canadese Petra Collins. Per quanto riguarda il mondo del cinema invece, Wes Anderson ne “L’isola dei cani” racconta la storia di un’isola che detiene la specie canina poiché considerata portatrice di un visus letale agli umani. A Cannes Matteo Garrone ha presentato “Dogman”, film che narra la storia di un toalettatore di cani che si ritrova coinvolto in un malaffare. Non solo cinema e moda, ciascuno di noi si dovrebbe fermare un attimo per apprezzare il compagno di una vita che ci aspetta fedele a casa quando torniamo da scuola o lavoro ed è pronto a dedicarci amore e attenzioni incondizionati.

in vacanza con i nostri animali

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difficile andare in vacanza senza il proprio amico animale. Spesso ci si rivolge a strutture dedicate che si occupano degli animali domestici in assenza del loro padrone, a pet sitters o semplicemente amici e parenti che si impegnano a curarsi di loro. Ma, in queste occasioni, l’affezione nei confronti degli animali unita al distacco forzato può trasformarsi in sofferenza, sia per il padrone che per gli animali stessi – i cani, in particolare, soffrono l’abbandono più delle altre specie -. Nel Lazio ci sono tante strutture che accolgono i padroni con i propri amici animali proprio per evitare questa problematica. Ci sono agriturismi, campeggi, hotel, case vacanze, villaggi turistici, B&B, ma anche spiagge, ristoranti e pizzerie attrezzati per accogliere padroni e animali. Nel portale vacanzeanimali.it si può trovare un elenco delle strutture sopra descritte divise in base alle zone turistiche e alle province del Lazio. Esempio tra tutti, “Sabau Beach” spiaggia a Sabaudia gestita gratuitamente dai volontari dell’associazione Mondocane. Sara Candiano

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Nuove Proposte luglio agosto 2018

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