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Anno XXVIII - febbraio 2020 - n. 351 - Euro 1,30
Mensile di Informazione Nazionale con inserto Speciale Internazionale
SANREMO AMADEUS PROMETTE un festival pop
Focus
Spettacolo
pp. 25-28
p. 31
Donare il sangue, gesto altruistico che può salvare la vita
Enrico Brignano al teatro Brancaccio con lo show “Un’ora sola vi vorrei”
ALL'INTERNO Libri, tv, arte, viaggi, sport, concerti e... altro ancora
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Febbraio 2020
S O M M A R I O
Eventi | NUOVE PROPOSTE direzione editoriale: Edit Italia S.R.L.S. comm@nuove-proposte.com direttore responsabile: Luigino Borgia lborgia@nuove-proposte.com direttore editoriale: Gianna De Santis vicedirettore: Paolo Sabatini psabatini@nuove-proposte.com grafic director: Stefania Ruggeri grafica@nuove-proposte.com segreteria di redazione: redazione@nuove-proposte.com (per comunicazioni, eventi e compleanni) comitato di redazione: Caporedattore Giulio Bussinello, Fabio Bogi responsabili di redazione: Elisabetta Zazza, Cristina Monaco, Francesca Coculo, Sara Candiano, Angela Passariello hanno collaborato a questo numero: Giuliano Alberto-Maria Angelini, Anna Crivelli, Arianna Di Biase, Riccardo Borgia, Valentina Fotia, Carlo Franciosa, Iwona Grzesiukiewicz, Franco Lanciani, Mattia Martiradonna, Marcello Mastino, Diletta Murgia, Sara Pellegrino, Claudia Pennacchio, Antonino Portaro, Antonella Riccardi, Maria Laura Zazza.
Editoriale e periscopio 4 ● Per i rifiuti di Roma si va verso l’apertura di una nuova discarica 5 ● Il significato della parola “amore” Attualità 6 ● A Roma cresce il numero delle automobili non in regola 7 ● Lazio, nuovi investimenti nei trasporti 8 ● Un progetto green contro il cambiamento climatico Società 9 ● Sanremo tra sorprese e tradizioni 10 ● Norman Academy, prima conviviale 2020 11 ● I gusti dei Millennial incidono sul mercato 12 ● I droni saranno utilizzati per servizi e prodotti 13 ● Ecco i bonus della Finanziaria 2020 14 ● La Turchia e l’ingresso nella Ue Salute 16 ● Nasce la Rete per lo screening polmonare 17 ● Sinusite acuta e cronica: sintomi e cure 18 ● Cervicalgia, uno dei disturbi più diffusi 19 ● Lo smog aumenta il rischio osteoporosi
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Sport 20 ● Calcio, tornano le coppe europee 21 ● I 120 anni della Polisportiva Lazio Approfondimento 22 ● Il Polo Nord magnetico si sposta 23 ● L’anno bisestile tra verità e dicerie 24 ● La grande Moschea di Roma 29 ● Mandela e la fine dell’apartheid 30 ● Spotter, l’app per trovare parcheggio Focus: Chi dona il sangue, dona la vita 25 ● Il sangue è un farmaco salvavita 26 ● Il gruppo volontari di Artena 28 ● Come si diventa donatori di sangue Spettacolo & cultura 31 ● Un’ora e mezzo con Enrico Brignano 32 ● Siani e Corso al teatro Quirino 33 ● Chopin, il poeta-genio del pianoforte 34 ● Liam Gallagher al suo 2° album da solista 35 ● Il nuovo disco e il tour di Gianna Nannini 36 ● Roma ricorda e omaggia Sergio Leone 37 ● Una rassegna dedicata ai giochi d’epoca 38 ● I mattoncini Lego a Palazzo Bonaparte 39 ● “The Witcher”, serie tv tra magia e potere 40 ● Recensiti per voi: proposte di lettura 41 ● La squadra dei sogni di Marino Bartoletti 42 ● Nuove proposte... al cinema
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Liberamente 49 ● L’angolo della poesia - Ricetta Post it 50 ● Auguri
NUOVE PROPOSTE
nella causale dell’abbonamento indicare i dati personali e l’indirizzo per la spedizione Si ringraziano gli inserzionisti per il loro contributo che consente la pubblicazione del periodico direzione e amministrazione Via Pio Molajoni, 37 - 00159 Roma Tel./Fax 06 43598964 www.nuove-proposte.com ufficio stampa lettori@nuove-proposte.com
Moda & tendenze 43 ● Capelli, tagli e colori di tendenza del 2020 44 ● Fashion digital, abiti di lusso virtuali Assaggi & paesaggi 45 ● Posticciola, la perla nella valle del Turano 46 ● Libia, un paese ancora tutto da scoprire I nostri amici animali 48 ● Dove fare birdwatching nel Lazio
annuo e sostenitore euro 80,00 per abbonamenti: C/C postale N: 001047147564 Edit Italia Srl Via Pio Molajoni, 37 00159 Roma Codice IBAN: IT97 F030 6905 0521 0000 0009 375 BANCA INTESA SAN PAOLO Fil. Roma Tiburtina
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La riproduzione di testi e immagini deve essere autorizzata per iscritto dall’editore. La responsabilità dei contenuti dei testi è esclusivamente degli autori. Salvo accordi scritti o contratti di cessione copyright, la collaborazione è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.
Nuove Proposte - iscrizione nel registro stampa del tribunale di Roma n. 660/92 del 19/12/1992 stampa | Grafica RIPOLI Srl Finito di stampare: febbraio 2020 In copertina: Amadeus - foto Ansa per gentile concessione Ufficio Stampa Rai
editoriale
Per i rifiuti di Roma si va verso l’apertura di una nuova discarica
Direttore Responsabile Luigino Borgia
Il sito è necessario che apra quanto prima per evitare che la città ripiombi nell’emergenza immondizia
C
ontinua la controversia sui rifiuti di Roma, che sta spaccando la stessa maggioranza M5S alla guida della Capi-
modifiche non sostanziali», rispetto alle autorizzazioni già ottenute in passato per realizzare una discarica di soli rifiuti inerti. Permessi che ora potrebbero permettere ai privati di «iniziare i lavori parallelamente al percorso autorizzativo» che partirebbe in Regione, come ha rimarcato Lozza. La mossa darebbe un’ulteriore accelerata al progetto. Sia dalla Pisana che dal ministero dell’Ambiente sperano che la discarica apra il prima possibile, per evitare che la città ripiombi nell’emergenza immondizia in assenza di sbocchi. Inoltre, l’Ama precisa che «non gestirà la discarica, saranno i privati che presenteranno il progetto per occuparsene». La società comunale, sul
Dott. Luca Piacentini
L'agenzia Luca Piacentini Investigazioni opera nel settore delle indagini confidenziali con estrema serietà e professionalità
Nuove Proposte febbraio 2020
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Anno XXVIII - febbraio 2020 - n. 351 - Euro 1,30
tale. Virginia Raggi, infatti, tira dritto sulla discarica a Monte Carnevale nonostante alcuni membri del Movimento le hanno già votato contro in consiglio comunale il mese scorso. L’iter per l’impianto ormai sembra tracciato: i proprietari della cava presenteranno il progetto «entro un mese» ha già dichiarato Valter Lozza, uno dei titolari. Alla Regione Lazio è anche arrivata una prima lettera per chiedere chiarimenti dopo la delibera del Campidoglio, che il 31 dicembre ha finalmente deciso il sito per lo smaltimento dei rifiuti di cui Roma ha bisogno. «Ora cominceremo ad incontrarci con i tecnici – hanno spiegato in questi giorni i proprietari della cava – chiederemo
SANREMO
AMADEUS PROMETTE un festival pop
Focus
Spettacolo
pp. 25-28
p. 31
Donare il sangue, gesto altruistico che può salvare la vita
Enrico Brignano al teatro Brancaccio con lo show “Un’ora sola vi vorrei”
ALL'INTERNO Libri, tv, arte, viaggi, sport, concerti e... altro ancora
fronte degli impianti, punta invece a realizzare i nuovi Tmb che sostituiranno Rocca Cencia e che nasceranno nelle zone che verranno scelte a breve per il trasbordo dei camion. Sarà tutto nel piano industriale della municipalizzata, ormai arrivato alla bozza finale.
periscopio
Il significato profondo della parola “amore”: la vera ricchezza è donare
Direttore Editoriale Gianna De Santis
Ciò che facciamo per gli altri resta vivo nella memoria e nel cuore di tutti, va oltre il tempo passato, presente e futuro e diventa immortale
C
iò che abbiamo fatto solo per noi stessi muore con noi. Ciò che abbiamo fatto per gli altri e per il mondo resta
ed è immortale”. Questa frase di Harvey B. Mackay ha poco forse di romantico se pensiamo che a pronunciarla è stato un importante uomo d’affari americano, autore di sette libri di successo e capace di dispensare consigli per la carriera e l’ispirazione attraverso una rubrica settimanale. Eppure a pensarci bene racchiude il senso di questo mese di febbraio, che è il mese per eccellenza dell’amore e che il 14 febbraio festeggia proprio San Valentino, il protettore degli innamorati. E l’amore nella sua accezione più ampia non è solo quello tra due fidanzati, ma anche quello genitorifigli, fra amici e parenti. Il vero amore è quello che
manifestiamo nei gesti che facciamo per gli altri anche se non li conosciamo. Gesti semplici, gratuiti e non rischiosi, ma significativi soprattutto se servono a salvare una vita: come la donazione di sangue. Ecco forse il vero significato dell’amore è racchiuso in un gesto generoso, che all’apparenza sembra toglierci qualcosa di molto personale, ma che invece ci arricchisce, proprio perché
ciò che facciamo solo per noi, muore con noi, non ci sopravvive. Ciò che invece facciamo per gli altri resta vivo nella memoria e nel cuore di tutti, va oltre il tempo passato, presente e futuro ed è immortale. Con il focus di questo mese, cari lettori, vi portiamo in un mondo fatto di volontari dal cuore grande e da cui prendere esempio. Impariamo a donare, sarà la nostra vera ricchezza.
dalle 8:00 alle 22:00 ANALISI/SERVIZI • Colesterolo Totale, HDL, LDL, Trigliceridi (profilo lipidico) € • Glicemia € • Emoglobina Glicata € • INR € • Acidi Urici € • Proteina C Reattiva € • PSA – Prostata € • Microalbumina € • Transaminasi GOT – GTP €
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(con referto medico del cardiologo immediato)
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febbraio 2020 Nuove Proposte
attualità
Roma & Co.
CRESCE IL NUMERO DELLE AUTO NON IN REGOLA NELLA CAPITALE di Paolo Sabatini
Le stime della Motorizzazione parlano di circa 200mila vetture prive di contratti di assicurazione e 800mile senza revisione. Pochi i controlli
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e strade di Roma fanno sempre più paura. È in crescita infatti il numero di automobili che circolano liberamente per le vie capitoline prive di una polizza per indennizzare eventuali sinistri e senza che siano state sottoposte alle verifiche di revisione. Secondo le stime diffuse dalla Motorizzazione, nella Città Eterna ci sono circa 200mila veicoli a quattro ruote che non hanno un’assicurazione in corso di validità, a cui si aggiungono altri 800mila mezzi senza revisione. A questi vanno sommati 215mila motocicli
(sui 480mila registrati) che non risultano in regola con le polizze. Mezzi di trasporto pericolosamente fuorilegge, soprattutto qualora incorressero in situazioni arrecanti danni fisici alle persone. Eppure, nonostante le criticità delle condizioni, sono pochi i controlli realmente efficaci. Sebbene infatti nel giro di un anno siano aumentate le verifiche (un 40% in più negli ultimi 365 giorni secondo le stime della Polizia Municipale), e siano previste dall’ordinamento sanzioni elevate per i trasgressori (tra gli 841 e i 3.396
euro per chi sia sprovvisto di assicurazione sull’auto e tra i 169 e i 679 euro in assenza di revisione), appena l’1,5% dei veicoli senza revisione è stato multato e solo il 3% delle vetture prive di polizza è risultata sanzionata. I nuovi strumenti tecnolo-
gici e i controlli più capillari sulle strade della città, grazie agli scanner montati sulle auto della Polizia Municipale in grado di leggere le auto delle vetture senza fermarle, si spera possano aiutare ad arginare questo fenomeno.
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Roma & Co. attualità
Regione Lazio, nuovi investimenti sulle linee Roma-Lido e Roma-Viterbo di Marcello Mastino
Oltre ai miglioramenti per le tratte ferroviarie, per il nuovo anno è previsto anche l’aumento della flotta Cotral con 500 nuovi autobus
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l nuovo anno appena iniziato si presenta con i migliori propositi per quanto riguarda gli investimenti alle infrastrutture dei trasporti regionali. La Regione Lazio ha infatti delineato nuove risorse così definite: 315 milioni di euro per i nuovi convogli, 180 milioni di euro per la linea Roma-Lido, 337 milioni di euro per la linea Roma-Civita Castellana-Viterbo. Ma non solo risorse. La Regione ha deciso anche di mantenere il servizio pubblico per la tutela di tutti i pendolari (lavoratrici e lavoratori) anche grazie a una gestione affidata ad Astral per le infrastrutture e le stazioni ferroviarie, e a Cotral per quanto
concerne il servizio di trasporto e dei treni. Il tutto sempre sotto la guida della Direzione regionale competente. Ecco quindi specificati i lavori per le tratte ferroviarie in questione: per la Roma-Lido sono previste recinzioni e barriere fonoassorbenti, nuovo deposito Ostia Lido, attività di manutenzione straordinaria del materiale rotabile esistente, potenziamento e risanamento della linea elettrica, rinnovo totale della linea, compresi i deviatoi. Mentre per la Roma-Civita CastellanaViterbo si progetta il completamento dei lavori alla stazione Flaminio, raddoppio della tratta Riano-Morlupo e Montebello-Riano, manutenzione straordinaria del materiale rotabile, potenziamento della linea elettrica e del deposito Acqua Acetosa. Dall’altra parte nuovi aggiornamenti per il trasporto su strada. Sono infatti in arrivo 500 nuovi autobus Cotral che andranno a rinnovare l’intero parco mezzi. Ai primi 50 autobus, entrati in servizio
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dalla fine dell’anno appena passato, si aggiungeranno 360 Solaris Interurbino e 120 Iveco 12 metri più l’aggiunta di 20 minibus per le linee a bassa affluenza. Il tutto in linea con gli standard europei con un’età media di 7,5 anni che contrasta, in positivo, la media nazionale di 12. Insomma un livello importante nuovamente raggiunto per la questione trasporti della Regione Lazio sempre più green, sempre in aggiornamento, sempre tra i primi posti a livello europeo.
febbraio 2020 Nuove Proposte
attualità
Roma & Co.
“Ossigeno”, nuovo progetto green contro il cambiamento climatico di Marcello Mastino
La Regione Lazio ha previsto l’istituzione di 6 milioni di alberi, uno per ogni abitante del nostro territorio, per compensare le emissioni di CO2
I
l progetto “Ossigeno”, partito lo scorso novembre e fortemente voluto dalla Regione Lazio, prevede l’impianto di 6 milioni di nuovi alberi con il coinvolgimento di scuole e università pubbliche di tutto il territorio unitamente a ospedali e centri anziani, parchi, istituti culturali, dimore storiche, musei, biblioteche e beni demaniali. Una rivoluzione green che chiama in causa anche l’impegno di soggetti privati (aziende, istituti privati, fondazioni) che vogliono contribuire al
progetto. Sono ben 6 milioni i nuovi alberi, uno per ogni abitante della regione, atti a contrastare il cambiamento climatico e compensare le emissioni di CO2. Studiato nel dettaglio, l’azione green della Regione si preoccupa anche delle zone tipiche del Lazio rispettando le specificità di ogni singolo territorio. Per esempio nelle aree costiere è di norma trovare piante sempreverdi come la sughera, il leccio e il corbezzolo o in collina alberi come la roverella e l’acero minore, mentre in
Nuove Proposte febbraio 2020
montagna le specie resistenti al freddo come il faggio e il sorbo montano. Un obiettivo che prevede un investimento totale di 12 milioni di euro in 3 anni per la piantumazione su tutto il territorio regionale di alberi e arbusti autoctoni certificati. La bella e importante iniziativa punta a realizzare ulteriori
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piantumazioni grazie anche alla consulenza degli uffici regionali sulla scelta degli alberi e delle zone più indicate a ospitarli. Il tutto per un risultato in prospettiva che conterà 30 mila ettari di bosco in più nel Lazio, che grazie a questi nuovi alberi assimilerà 240 mila tonnellate di CO2 all’anno.
evento
società
FESTIVAL DI SANREMO, AMADEUS PROMETTE SORPRESE E TRADIZIONI In pagina foto Ansa per gentile concessione Ufficio Stampa Rai
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orrei che ogni serata del Festival fosse diversa dalle altre. Rispettando la liturgia della kermesse ma con sorprese. Sarà una grande festa pop, all’insegna del nazionalpopolare». Parola di Amadeus, direttore artistico e conduttore chiamato a dirigere questa 70a edizione di Sanremo dal 4 all’8 febbraio al teatro Ariston della cittadina ligure e in diretta per cinque serate su Rai1, Radio2 e RaiPlay e anche nella lingua dei segni (un Festival davvero inclusivo per la prima volta). Sono ben 24 i Campioni in gara: Achille Lauro con “Me ne frego”, Alberto Urso con “Il sole a est”, Anastasio con “Rosso di rabbia”, Bugo e Morgan con “Sincero”, Diodato con “Fai rumore”, Elettra Lamborghini “Musica (E il resto scompare)”, Elodie “Andromeda”, Enrico Nigiotti con “Baciami adesso”, Francesco Gabbani con “Viceversa”, Giordana Angi con “Come mia madre”, Irene Grandi con “Finalmente io”, Junior Cally con “No grazie”, Le Vibrazioni con “Dov’è”, Levante con “Tiki Bom Bom”, Marco Masini con “Il confronto”, Michele Zarrillo con “Nell’estasi o nel fango”, Paolo Jannacci con “Voglio
di Luigino Borgia
Dal 4 all’8 febbraio il teatro Ariston ospita la 70a edizione della kermesse musicale. Dieci donne, due per ogni sera, affiancheranno il direttore artistico nella conduzione
parlarti adesso”, Piero Pelù con “Gigante”, Pinguini Tattici Nucleari con “Ringo Starr”, Rancore con “Eden”, Raphael Gualazzi con “Carioca”, Riki con “Lo sappiamo entrambi”, Rita Pavone con “Niente (Resilienza 74)” e Tosca con “Ho amato tutto”. Otto, invece, le Nuove Proposte: Eugenio in via di Gioia con “Tsunami”, Fasma con “Per sentirmi vivo”, Fadi con “Due noi”, Gabriella Martinelli e Lula con “Il gigante d’acciaio”, Leo Gassmann con “Vai bene così”, Marco Sentieri con “Billy Blu”, Matteo Faustini con “Nel bene e nel male”, Tecla Insolia con “8 marzo”.
Ad accompagnare Amadeus nella conduzione del Festival della canzone italiana ci saranno dieci madrine, due per ogni serata: Antonella Clerici, Diletta Leotta, le giornaliste del Tg1 Emma D’Aquino e Laura Chimenti, la modella Francesca Sofia Novello (fidanzata di Valentino Rossi), la giornalista Rula Jebreal, Georgina Rodriguez (fidanzata di Cristiano Ronaldo), Sabrina Salerno e la conduttrice albanese Alketa Vejsiu. Nell’ultima serata sul palco anche Mara Venier. Tra le novità di questa 70a edizione c’è sicuramente la serata di giovedì 6 febbraio,
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in cui verranno celebrati i 70 anni del Festival. Ogni big in gara si esibirà interpretando un brano che ha segnato la storia di Sanremo. Tra gli ospiti annunciati Tiziano Ferro e Fiorello, la loro sarà praticamente una presenza fissa; poi Benigni, Favino, Mika, Diego Abatantuono e Christian De Sica. La scenografia di questa edizione è stata disegnata da Gaetano Castelli, alla regia ci sarà invece Stefano Vicario. L’AltroFestival, il classico dopo Festival in onda al termine di ogni puntata, è stato affidato a Nicola Savino, che sarà in diretta dal PalaFiori.
febbraio 2020 Nuove Proposte
società
evento
International Norman Academy: prima conviviale del 2020 a Roma di Valentina Fotia
L’associazione no profit è impegnata in ambito culturale, umanitario e solidale. Nella serata di gala tanti i temi affrontati e i riconoscimenti assegnati
L
a prima conviviale 2020 della “International Norman Academy” (associazione no profit della Florida negli Stati Uniti, che opera in Italia in piena adesione ai trattati d’amicizia e reciprocità italo-americani) si è tenuta l’11 gennaio nella prestigiosa sede della Casa dell’Aviatore di Roma - circolo degli ufficiali dell’Aeronautica - presso la sala intitolata al
maggiore Francesco Baracca, fuoriclasse dell’aviazione italiana e medaglia d’oro al valore militare della prima guerra mondiale. La Norman Academy è una libera organizzazione apolitica e apartitica, impegnata in ambito culturale, umanitario e solidale, che favorisce e sollecita con forza, il dialogo e lo scambio interculturale e interreligioso tra i popoli. Nella serata di gennaio – sotto l’effige dell’eroe aviatore – il prof. Giulio Tarro, notevoli maggiorenti dell’Accademia, il gran cerimoniere duca Don Riccardo Giordani e la responsabile dell’ufficio stampa Paola Zanoni hanno introdotto al copioso pubblico in sala svariati personaggi di spicco per trattare importanti temi d’interesse generale. Dai diritti umani nelle principali religioni monoteiste alla campagna contro il cancro al colon, dal caso dei minori di Bibbiano al farraginoso mondo delle Coop, dalla poesia ad emozionanti contributi musicali, tutto in una profumata atmosfera di cultura e sobrietà. Una corposa parte della serata è stata dedicata alla consegna di riconoscimenti e benemerenze ai nuovi “Accademici 2020”, ai “Premi Ippocrate/Galeno”, ma anche all’assegnazione di attestati, al conferimento del premio “Giustizia e Legalità”, del “Capitolino d’oro” e di Medaglie Aurate. L’ultimo intervento, quello di Don Riccardo Petroni, ha accompagnato i presenti verso la conclusione della parte operativa della serata. Dopo la santa benedizione, spazio a un’atmosfera più conviviale e alla cena di gala in programma.
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commercio società
I gusti dei millennial rimescolano le carte e modificano il mercato di Cristina Monaco
Shopping selettivo, consapevole e verso l’ecosostenibilità: così si determina il calo di profitti di specifici settori industriali
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millennial sono i nativi digitali, quei ragazzi nati tra gli anni ‘80 e i 2000 che vivono la più grande crisi economica del Paese. Con un potere d’acquisto minore, ma un’aumentata consapevolezza come consumatori, i millennial trainano il mercato con il loro shopping altamente selettivo. Tutto ciò risulta in un calo nel giro di affari di diversi settori industriali. Un esempio? La birra commerciale registra una diminuzione delle vendite, perché i giovanissimi preferiscono le birre artigianali, più naturali e prodotte in piccole aziende.
E ancora: i cereali mostrano un calo delle vendite del 17% in 10 anni. Il motivo? La colazione latte e cereali non si adegua più alla vita frenetica e salutista dei millennial, che preferiscono mangiare snack light e yogurt, senza dimenticare la moda dell’avocado. Che sia o meno colpa della moda del sushi e del poke, le vendite di tonno in scatola sono crollate, mentre sono aumentati i consumi di pesce più fresco o in alternativa surgelato. Anche la tv tradizionale registra un forte abbandono da parte dei giovanissimi. Con il dilagare di servizi
in streaming, la “classica tv” viene accantonata per un’offerta più vasta e soprattutto personalizzata di tantissime piattaforme online. I centri commerciali, infine, secondo le stime, saranno destinati a chiudere. Questo perché i millennial preferiscono comprare su
internet per la comodità, l’ampia scelta e l’alta personalizzazione. Nell’ottica del risparmio e dell’ecosostenibilità, vengono gradualmente abbandonati i mezzi di proprietà per far posto a car sharing o scooter elettrici per destreggiarsi nel traffico cittadino.
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febbraio 2020 Nuove Proposte
società
innovazione
In futuro i droni verranno utilizzati per servizi e prodotti di Giulio Bussinello
Protocollo d’intesa tra ministero per l’Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione ed Enac per l’avvio del progetto “Urban Air Mobility”
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n importante accordo è stato firmato nel mese di dicembre tra il ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano, e il presidente dell’Ente nazionale aviazione civile, Nicola Zaccheo. Il protocollo riguarda l’avvio del progetto dell’Urban Air Mobility “Innovazione e Mobilità”, per sviluppare servizi e prodotti con l’utilizzo di droni. Tra i possibili ambiti di sviluppo ci sono il trasporto integrato e multimodale per i viaggi quotidiani, come Air-Taxi; servizi per la consegna di campioni medici e sangue per ospedali
e centri di emergenza. E ancora: la sperimentazione di tecnologie, standard e normative, per la protezione delle infrastrutture del trasporto; soluzioni di condivisione dei dati per nuovi servizi di mobilità; ridurre i problemi legati ai flussi logistici nel centro città e l’implementazione di soluzioni di mobilità aerea urbana; un’infrastruttura “U-Space” esportabile nelle metropoli europee; “Living Labs” per coinvolgere i cittadini e ricevere il loro feedback in ogni fase del progetto. La sperimentazione vuole coinvolgere attori pubblici e privati per sviluppare
Nuove Proposte febbraio 2020
prodotti e servizi per un nuovo modello di mobilità, che contribuisca a semplificare e migliorare la qualità di vita dei cittadini attraverso un ecosistema in grado di integrare le tematiche tecnologiche, sociali e industriali. A dicembre sono stati premiati anche cinque gruppi vincitori della prima fase dell’Enac Technology Contest, intitolato “Idee tra terra e cielo”, per
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lo sviluppo di moderni concetti di servizio con i droni, iniziativa volta a valorizzare le attività di ricerca universitaria e a supportare i giovani studenti, laureati, dottorandi di ricerca con indirizzo in “Science, Technology, Engineering and Mathematics”. Ci attende un futuro ricco di innovazione e tecnologia, che con il tempo saranno alla portata di tutti.
economia società
Bonus manovra finanziaria 2020: neonati, asili, verde e immobili di Angela Passariello
La legge di Bilancio istituisce o conferma alcune agevolazioni che riducono la spesa degli italiani
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fine 2019 è stata approvata la legge di Bilancio 2020 che definisce, tra l’altro, i bonus a favore dei cittadini. Tanto attesi, i bonus agevolano la spesa familiare rendendola più leggera. A favore dell’infanzia ne sono stati previsti tre: quello per i neonati e gli asili, già esistenti, e quello di 400 euro per le mamme che non possono allattare per patologie gravi. Per i nati nell’anno 2020, l’agevolazione allarga il limite di reddito fino ai 40mila euro, con una erogazione che va da un minimo di 960 euro a un massimo di 1.920 euro. In caso di figlio successivo
al primo, l’erogazione aumenta del 20%. Il bonus asilo quest’anno allarga la platea dei beneficiari prevedendo un incremento di 1.000 o 1.500 euro secondo il reddito. Ai giovani, poi, che compiono i 18 anni nel corso del 2020, residenti sul territorio nazionale o provvisti di permesso di soggiorno valido, è assegnata una carta elettronica per spese varie attinenti la conoscenza del nostro patrimonio culturale. Molto attesi sono gli incentivi per l’edilizia. Vengono confermate le diverse agevolazioni fiscali: ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici, detrazioni per le
ristrutturazioni di una singola unità immobiliare e per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici efficienti. Torna il bonus giardino per la realizzazione di opere varie ai fini della cura del verde, ma la novità è rappresentata dal bonus “facciate degli immobili” che garantirà una
detrazione fino al 90% della spesa. Vengono confermati i rimborsi in denaro per i consumatori che pagano con la moneta elettronica, ma per i dettagli bisogna attendere che il ministero dell’Economia e delle Finanze emetta a breve un decreto chiarificatore su tale materia.
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società
Comunità Europea
La Turchia e l’ingresso nella UE: trame e intrecci degli ultimi anni di Angela Passariello
Nonostante l’abolizione della pena di morte e l’accordo di Ankara, i recenti conflitti armati allontanano il paese dall’Unione Europea
L
a Turchia, a partire dagli anni ‘60, si è posta l’obiettivo di entrare nell’Unione Europea. Con “l’Accordo di Ankara” sono stati avviati i primi contatti per definire le relazioni commerciali ed economiche e per iniziare un processo di adeguamento della Turchia ai principi comunitari. A partire dal 2003, l’ex Impero ottomano ha messo in atto diverse misure riformiste per aderire ai valori europei, come l’abolizione della pena di morte e il riconoscimento dei diritti della minoranza curda che vive in Turchia. Il progetto di Ankara è stato
accolto in modo differente dai membri europei. Alcuni hanno notato nella popolazione turca un promettente sentimento filo europeo, altri, invece, hanno rilevato una scarsa salvaguardia dei diritti umani e civili, irrinunciabili per i 28 paesi UE. Pur se membro della Nato - con un esercito fortissimo - e partner commerciale importante e strategico per gli stati membri, la Repubblica di Turchia, col passare degli anni, è stata considerata diversa, culturalmente e geograficamente. Ciò ha rallentato i negoziati bloccandoli di fatto dal 2015. Ultimamente, poi, c’è stato
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un allontanamento ancora più evidente a causa del conflitto armato promosso dalla Turchia contro i curdi, popolo senza stato che abita i suoi territori, oltre che quelli di Iran, Iraq e Siria. Una etnia, quella dei curdi, perseguitata da sempre, nonostante il grande contributo fornito di recente nella lotta contro il terrorismo
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in Medio-Oriente. Sarebbe auspicabile che la UE e la Turchia rivedessero le loro posizioni, anche alla luce del problema dell’immigrazione per il quale la Turchia ha ricevuto 6 miliardi dalla UE per trattenere nei suoi territori i profughi della Siria, che aspirano ad attraversare il Mediterraneo per approdare in Europa.
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salute
diagnosi
NASCE LA RISP: LA RETE ITALIANA PER LO SCREENING POLMONARE di Claudia Pennacchio
Il progetto prevede la creazione di centri diagnostici distribuiti sul territorio nazionale ed europeo, con il coinvolgimento di 24mila volontari nei prossimi due anni
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razie a un finanziamento dell’Unione Europea e del ministero della Salute, ha recentemente preso il via il progetto nazionale capitanato dall’Istituto nazionale dei tumori di Milano per la creazione di una Risp, Rete italiana di screening polmonare. Gli studi sul campo dimostrano che una diagnosi precoce tra i forti fumatori, mediante l’utilizzo della Tac spirale, favorisce il trattamento tempestivo e riduce la mortalità sino al 50%. Inizialmente faranno parte del progetto 12 centri tra Irccs, ospedali e istituti universitari, tutti caratterizzati da elevati livelli di efficienza in campo oncologico. Ogni centro sarà dotato di strumenti tecnologici avanzati e il personale riceverà una formazione ad hoc affinché il procedimento diagnostico risulti uniforme. Le città identificate per la fase inziale del progetto sono Milano, Torino, Genova, Padova, Parma, Reggio Emilia, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Catanzaro
e Catania. Gli screening partiranno prima dell’estate, anche se già da gennaio è possibile inviare la propria candidatura. Nello specifico, per i prossimi due anni, si cercano 24mila volontari grandi fumatori (persone che consumano almeno un pacchetto di sigarette al giorno) tra i 55 e i 75 anni. Scopo di questo progetto è quello di consolidare l’impiego della Tac spirale a basso dosaggio su tutto il territorio nazionale ed europeo al fine di anticipare la diagnosi, soprattutto per le persone ad alto rischio. Nel progetto sono coinvolte anche Francia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito e Spagna. Il tumore al polmone, infatti, è la principale causa di decesso per cancro in tutto il mondo, ci sono infatti circa 84mila nuovi casi diagnosticati ogni anno. Oltre l’85% dei casi è legato al fumo di sigaretta e nell’80% delle persone a cui viene diagnosticato il tumore è già in una fase avanzata. La maggior parte dei pazienti, infatti, si presenta alla prima
diagnosi senza apparenti sintomi clinici, nonostante questo la malattia metastatica risulta evidente tramite una radiografia o una Tac del torace e successiva biopsia polmonare. Purtroppo quando il tumore non è asportabile chirurgicamente, le possibilità di sopravvivenza risultano ridotte e c’è il forte rischio di morire entro 5 anni. Ogni anno i decessi sono oltre 33mila, il tumore al polmone è la seconda neoplasia più frequente tra gli uomini e la terza per le donne, inoltre per quanto riguarda il genere femminile nel 2019 ci sono stati 13mila nuovi casi. Analizzando questi dati risulta evidente l’urgenza di contrastare questa patologia oncologica, anche tramite il perfezionamento degli strumenti diagnostici, oltre quelli terapeutici.
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patologia salute
Sinusite acuta e cronica: virus e batteri tra le cause più comuni di Giuliano Alberto-Maria Angelini
Naso che cola e forte mal di testa evidenziano uno stato infiammatorio che spesso viene scambiato per una forma influenzale
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olto spesso nella stagione invernale, col naso che cola e un forte mal di testa, confondiamo tali sintomi con “l’influenza”. Invece no, è il classico quadro clinico della sinusite, cioè un processo infiammatorio che coinvolge contemporaneamente sia il naso sia uno o più degli otto seni o cavità paranasali. Questa patologia è spesso causata da virus e talvolta da batteri o funghi. I germi possono, infatti, infiammare i seni aumentando la produzione di muco e ostruendo il flusso aereo. Esistono due principali tipi di sinusite: quella acuta e quella cronica. Nel primo caso i sintomi classici della malattia sono febbre e cefalea,
che insorgono prepotentemente ma si risolvono nel giro di qualche giorno. Le sinusiti croniche sono, invece, stati infiammatori legati per esempio a condizioni ambientali o a un problema allergico, e che danno origine a forme infettive ricorrenti che provocano mal di testa, febbricola e ostruzione nasale. Volendo essere pignoli per sinusiti croniche si intendono episodi di durata superiore alle 4-5 settimane, mentre le sinusiti ricorrenti sono caratterizzate da episodi che si ripresentano frequentemente (almeno tre volte all’anno). Nella maggior parte dei casi, la sinusite acuta si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni e i farmaci decongestionanti, associati a dei lavaggi nasali, favoriscono la guarigione, alleviando al contempo il dolore che la patologia stessa causa. Mentre di fronte a episodi di cronicità dovuti a infezioni batteriche è suggerito l’utilizzo di antibiotici, associati a farmaci cortisonici e talvolta decongestionanti. In questo modo si tiene
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sotto controllo l’infezione e si ripristinano le normali funzionalità dei seni nasali e paranasali, deputati tra l’altro alla regolazione del tono della voce oltre che al mantenimento delle funzioni dell’apparato respiratorio. Infine, nelle sinusiti di origine allergica molto spesso vengono impiegati farmaci antistaminici. Per prevenire la sinusite è importante ridurre il rischio di infezioni delle alte vie aeree evitando, per esempio, i contatti con persone colpite da raffreddore e applicando le norme igieniche fondamentali (lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone soprattutto in concomitanza dei pasti). È inoltre importante eliminare il fumo e l’alcol, aerare frequentemente l’ambiente mantenendolo alla giusta temperatura e umidità. In caso di sinusite cronica, ai primi sintomi di un raffreddore è importante bere molti liquidi per favorire la diluizione delle secrezioni nasali e utilizzare farmaci decongestionanti.
febbraio 2020 Nuove Proposte
salute
patologia
CERVICALGIA, COME AFFRONTARE UNO DEI DISTURBI PIù DIFFUSI di Giuliano Alberto-Maria Angelini
Il dolore muscolo-scheletrico coinvolge la parte posteriore del collo. Sintomi e rimedi per conoscerlo e superarlo
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apita a volte di sentire qualcuno che conosciamo dire che soffre di “cervicale”, indicando un dolore legato alla parte posteriore del collo, alla nuca, alla testa e/o alle spalle. Quello a cui si riferisce si chiama cervicalgia e rappresenta uno dei disturbi muscolo-scheletrici più diffusi. A soffrire di dolori cervicali sono: in primis le persone adulte (in particolare le donne) oltre i 45 anni; chi segue uno stile di vita sedentario e quasi sicuramente si trova ad avere la muscolatura del collo poco tonica e a mantenere una postura non corretta; chi è vittima di molto stress, che può portare a mantenere contratti i muscoli, anche quando non se ne accorge. Il dolore alla cervicale è un’infiammazione che colpisce la parte del collo più vicina alla testa, che è composta da sette vertebre, per l’ap-
Nuove Proposte febbraio 2020
punto le vertebre cervicali, che hanno il ruolo di permettere i movimenti del capo. Sebbene l’area di origine della cervicalgia sia definita, gli effetti possono comprendere diverse zone della testa e del corpo. Il dolore si irradia verso l’alto e verso il basso, dando origine a disturbi come: mal di testa, rigidità del collo e delle spalle, giramenti di testa, capogiri, vertigini, difficoltà a mantenere l’equilibrio, fastidi all’udito e alla vista, senso di nausea, formicolio alle mani e agli arti e torcicollo. Ci sono comunque alcune soluzioni per riuscire a gestire i sintomi, soprattutto quelli più fastidiosi, come il dolore e la rigidità. Uno dei rimedi più diffusi è il ricorso ai farmaci antinfiammatori non steroidei (chiamati anche Fans), che svolgono azione antidolorifica e antinfiammatoria. Esistono inoltre una serie
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di indicazioni molto utili per prevenire i problemi alla cervicale. Tra queste, si possono citare gli esercizi per rinforzare la muscolatura del collo, delle spalle e del tratto della colonna cervicale, che si possono svolgere ovunque, anche in ufficio, e permettono di ridurre il rischio di contratture. Un esempio è la rotazione lenta della testa, da destra a sinistra e viceversa: un esercizio che si può fare in piedi o seduti e che aiuta a defaticare i muscoli. Per abbassare il livello di stress, si possono invece praticare esercizi di respirazione, lo stretching oppure un’attività fisica leggera come lo yoga.
ricerca salute
Rischio osteoporosi per chi è spesso a contatto con lo smog di Claudia Pennacchio
Un recente studio ha evidenziato una correlazione tra l’esposizione alle polveri sottili e la riduzione della massa ossea
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he lo smog sia nocivo per la nostra salute è risaputo da tempo, ma uno studio condotto in India ha messo in luce un ulteriore elemento di preoccupazione. La ricerca in questione, pubblicata sul Jama Network Open, è stata condotta dagli epidemiologi del Barcelona Institute for Global Health su più di 3700 persone, evidenziando un preoccupante collegamento tra quantità di inquinamento corporeo e massa ossea. Studi precedenti non erano riusciti a mostrare chiare evidenze di quest’associazione, ma
ora sono stati coinvolti nello studio soggetti esposti all’aria inquinata da polveri sottili, che comprendono particelle di diametro pari o inferiore a 2,5 nanometri. In particolare sembrerebbe che le polveri sottili, che entrano nel nostro organismo, causino la perdita di massa ossea (misurata per mezzo di uno speciale tipo di radiografia) attraverso lo stress ossidativo e l’infiammazione prodotti dallo smog. Tale meccanismo rischia di aumentare drasticamente la possibilità di sviluppare l’osteoporosi, una malattia sistemica provocata proprio dalla ri-
duzione di massa ossea che rende più fragile il tessuto scheletrico, causando fratture continue. Nel mondo, le persone che soffrono di questa patologia sono circa 200 milioni e solitamente iniziano a mostrare i primi sintomi con l’avanzare dell’età, ma se si tiene conto dei dati emersi dallo studio con il
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passare del tempo potrebbe manifestarsi anche nei soggetti esposti a un inquinamento eccessivo. Tra l’altro, nel corso della ricerca, ci si è resi conto che nelle zone di residenza dei soggetti i livelli di inquinamento risultavano maggiori a quelli massimi fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità.
febbraio 2020 Nuove Proposte
sport
calcio
TORNANO LE NOTTI EUROPEE CLUB ITALIANI A CACCIA DI UN SOGNO di Paolo Sabatini
Lorenzo Pellegrini foto di Paolo Pizzi (per gentile concessione)
Juventus, Napoli e Atalanta impegnate in Champions. Inter e Roma all’assalto dell’Europa League
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erminano le stagioni fredde e con esse ha fine la pausa calcistica invernale. Le squadre italiane sono dunque pronte a rituffarsi nelle coppe europee, alla ricerca della gloria che tali trofei concedono a chi li conquista. La più ambiziosa tra i club nostrani è certamente la Juventus, complici gli esosi investimenti tra ingaggi e campagne acquisti degli ultimi anni. I bianconeri, unico club italiano in grado di vincere il proprio girone eliminatorio nelle ma-
nifestazioni internazionali di questa stagione, affronteranno il 26 febbraio il Lione in trasferta negli ottavi di andata di Champions League, per poi ospitare i francesi nella gara di ritorno il 17 marzo. Sulla panchina dei transalpini siede Rudi Garcia, ex tecnico della Roma, conosciuto sotto la Mole Antonelliana per il “gesto del violino” e per le dure critiche rivolte all’arbitraggio di un JuventusRoma del 2014. Nel periodo in cui ha allenato in Italia, Garcia è riuscito a sconfigge-
Allan foto di Paolo Pizzi (per gentile concessione)
Nuove Proposte febbraio 2020
Elseid Hysaj foto di Paolo Pizzi (per gentile concessione)
re il club di Torino in due sole occasioni su sei confronti, rimediando poi un pareggio e tre sconfitte. Anche Napoli e Atalanta saranno impegnati nella coppa dalle grandi orecchie, entrambe alle prese con compagini spagnole. I partenopei, dopo il clamoroso esonero di Ancelotti, affideranno le proprie speranze di gloria al tecnico Gattuso, il cui destino lo vedrà opposto alla sfida improba contro il Barcellona. Andata al San Paolo il 25 febbraio, ritorno nella bolgia del Camp Nou il 18 marzo. I bergamaschi, alla loro prima apparizione in Champions League e con lo storico traguardo di essere entrate tra le migliori sedici squadre del continente, dovranno scontrarsi contro il Valencia, giocando la prima gara in casa il 19 febbraio, per poi andare al Mestalla il 10 marzo. Chi ha visto sfumare il sogno Champions per “re-
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trocedere” in Europa League è invece l’Inter. I nerazzurri ripartiranno dai sedicesimi di finale della seconda coppa continentale opposti al Ludogorets, con prima sfida fuori casa il 20 febbraio e ritorno al Meazza una settimana dopo. I bulgari sono ormai una presenza costante nelle manifestazioni internazionali e nel 2014 furono capaci di estromettere, proprio ai sedicesimi, la Lazio (quest’ultima unica squadra italiana ad essere stata eliminata dalle coppe europee già nella fase a gironi). L’Inter dunque non dovrà sottovalutare l’avversario. Attenzioni che dovrà avere anche la Roma contro i belgi del Gent. I giallorossi, complice il deludente secondo posto della fase eliminatoria che li ha esclusi dal rango di teste di serie, dovranno disputare la prima in casa il 20 febbraio, con return match in Belgio il 27 febbraio.
evento sport
Polisportiva Lazio, una grande festa per una storia iniziata 120 anni fa di Mattia Martiradonna e Giuliano Alberto-Maria Angelini
Tante le iniziative organizzate e i riconoscimenti assegnati agli atleti del presente e del passato, che hanno onorato i colori biancocelesti
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l mondo della Polisportiva Ss Lazio ha compiuto a gennaio 120 anni. Una storia lunga e ricca di successi quella del gruppo biancoceleste, uno dei più grandi e antichi d’Europa che può contare su circa 45 sezioni e 17 attività associate, oltre a quasi 10mila iscritti. Giorni di grandi festeggiamenti in piazza della Libertà (quartiere Prati), luogo che ha fatto da cornice alla fondazione nel lontano 9 gennaio del 1900. Tante le iniziative organizzate che hanno fatto rivivere ai tifosi e appassionati i momenti salienti delle imprese sportive della Lazio. È stato possibile ammirare le riproduzioni delle maglie storiche del 1900, 1904, 1915 e 1920. Spazio non solo al calcio, ma anche alle sezioni di motociclismo,
ciclismo e pesca sportiva della Polisportiva. «Un gruppo di ragazzi diede vita a una storia che dura da 120 anni – ha ricor-
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dato Arturo Diaconale, portavoce della SS Lazio –. Animati da spirito olimpico, quei ragazzi decisero che i colori di questa nuova società sarebbero stati quelli della Grecia. Da allora va avanti una storia piena di gioie, dolori e risultati». Fra i tanti riconoscimenti consegnati per l’occasione, da segnalare il premio alla carriera a Fabio Poli, ex attaccante della Lazio tra il 1985 e il 1987. E poi al Salone d’Onore del Coni per la sezione nuoto e pallanuoto sono stati premiati i campioni olimpici del 1960 Giancarlo Guerrini e Salvatore Gionta; il tecnico del Setterosa oro olimpico Pierluigi Formiconi; gli atleti della sezione Paralimpica Lorenzo Peruzzo e Chiara Vellucci; il presidente della Fin Paolo Barelli (premio Bigiarelli); le campionesse del nuoto Daniela Beneck e Manuela Melchiorri; e i celebri fratelli Nicola e Maria Marconi campioni di tuffi.
febbraio 2020 Nuove Proposte
approfondimento
scienza
Il Polo Nord magnetico si sposta di Fabio Bogi
Un fenomeno ancora non chiaro alla scienza, e che sta portando questo punto della superficie terrestre verso la Siberia. Ma quali conseguenze si prospettano per la Terra?
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appiamo ormai da tempo che il nostro pianeta si comporta come un gigantesco magnete orbitante nello spazio intorno al Sole. Però è un magnete un po’ atipico rispetto alle regole dettate nel 1864 dallo scienziato britannico James Clerk Maxwell. Sappiamo che il campo magnetico avvolge la Terra, proteggendo così l’atmosfera dai raggi nocivi del Sole e dai pericolosi flussi di particelle che, senza di esso, riuscirebbero a penetrare sul nostro pianeta, rendendo la vita impossibile. Sappiamo pure che un’inversione del campo magnetico potrebbe esporre
il nostro pianeta a una quantità più elevata di radiazioni, che potrebbero interferire sul funzionamento dei satelliti e interrompere quello dei sistemi tecnologici, creando dei danni anche alla salute. Anche il clima potrebbe subire delle trasformazioni, dato che i raggi cosmici che colpiscono direttamente
Nuove Proposte febbraio 2020
l’atmosfera sono in grado di alterare la copertura nuvolosa del pianeta. Gli scienziati hanno verificato, da circa 200 anni a questa parte, una diminuzione dell’intensità del campo magnetico terrestre e anche un rapido spostamento del Polo Nord magnetico, che non coincide con il Polo Nord geografico. Il primo rappresenta il punto della superficie terrestre dove le linee di flusso del campo magnetico sono perpendicolari al suolo, il secondo invece è il punto di contatto dell’asse intorno al quale gira la Terra. Per rappresentare il campo magnetico, immaginiamocelo come un’ipotetica “sbarra di ferro magnetica” che attraversa il centro della Terra, ma in questo caso i punti di intersezione sulla superficie non coincidono con gli altri due poli. Nel caso del Polo Nord questo terzo punto è stato chiamato Polo Nord geomagnetico che, anche se molto di meno di quello magnetico, si sposta a sua volta. Gli scienziati ancora non sanno esattamente a cosa è dovuto questo fenomeno, anche se si presuppone che, di pari passo con i movimenti geologici che plasmano la superficie terrestre, frutto di ampi movimenti convettivi all’interno del mantello, anche il nucleo della Terra possa essere soggetto nel corso del tempo a dei movimenti che potrebbero essere alla base del rapido spostamento del Polo Nord magnetico verso la Siberia. Nel corso delle ere geologiche è capitato centinaia di volte che i poli magnetici della Terra arrivassero addirittura ad invertirsi; questo è stato scoperto analizzando la polarità
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magnetica di alcune rocce vulcaniche che contengono minerali di ferro. Consideriamo, però, anche che l’inversione non avviene da un giorno all’altro, ma è un processo lento che può durare anche migliaia di anni. Attualmente la velocità di spostamento del Polo Nord magnetico è intorno ai 60-70 km/anno; all’inizio del Novecento si trovava nelle isole artiche canadesi, adesso si sta dirigendo velocemente verso la Siberia, che potrebbe raggiungere nei prossimi decenni. Anche il Polo Sud magnetico si sposta, ma a una velocità inferiore. Quali potranno essere le conseguenze? Sicuramente ci saranno problemi con la navigazione e l’orientamento alle alte latitudini, i sistemi satellitari andranno quindi aggiornati più di frequente. Ci potranno essere problemi per gli aerei, che necessiteranno di un continuo aggiornamento dei numeri sulle piste di atterraggio che si riferiscono alla direzione rispetto al Nord magnetico. Ci saranno modifiche anche per le aurore boreali, anche se queste ultime sembrano più influenzate dal Polo geomagnetico che da quello magnetico. Forse nel prossimo futuro si vedranno meglio in Siberia che in Scandinavia o in Canada.
esoterismo
approfondimento
L’ANNO bisestile tra verità e dicerie di Fabio Bogi
Bisogna credere al detto popolare per cui il “bisesto sarebbe funesto”? A partire dai tempi dei Romani ecco tutti i diversi aspetti da considerare
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n anno bisestile è un anno solare in cui avviene la periodica intercalazione di un giorno aggiuntivo nell’arco dei dodici mesi per evitare lo slittamento delle stagioni. Per correggere questo errore, ogni quattro anni il mese di febbraio, il più corto dell’anno, arriva a contare 29 giorni anziché 28. Perciò sono bisestili tutti gli anni divisibili per 4, a parte i secolari che devono essere divisibili per 400. Questa regola fu applicata da Ottaviano Augusto nell’8 a.C. I Romani aggiungevano il giorno in più dopo il 24 febbraio, che essi chiamavano “ante diem bis sextum Kalendas Martias” (sesto giorno prima delle Calende di marzo); il giorno aggiuntivo si chiamava “bis sexto die” (sesto giorno ripetuto) da cui l’aggettivo “bisestile”. Ma perché “funesto”? Perché, al tempo dell’Antica Roma, febbraio era un mese poco allegro, il “mensis feralis” ossia il mese dedicato ai riti dei defunti. Una delle
celebrazioni del periodo era la “feralia”, una cerimonia solenne in onore delle persone trapassate: era quindi un mese dedicato ai riti funebri, alla commemorazione dei defunti e alla penitenza. Sempre a febbraio i Romani celebravano le Terminalia, dedicate a Termine, dio dei Confini, e le Equirie, gare che avevano la funzione di ricordare la conclusione di un ciclo cosmico, due simboli della morte e della fine. Non c’è granché da dire in più oltre la tradizione, anche se alcuni avvenimenti particolari ci riportano nel campo del “funesto”, come l’affondamento del Titanic al largo della costa di Terranova, che ha avuto luogo nell’anno bisestile 1912; e le due guerre mondiali che sono state le più devastanti del genere umano, e che
hanno interessato un anno bisestile; e ancora la guerra civile spagnola che scoppiò nel 1936; e infine gli assassinii di Martin Luther King e Robert Kennedy nel 1968 e del Mahatma Gandhi nel 1948. Lo scienziato del Quattrocento Michele Savonarola, nonno del ben più noto Girolamo, ribadiva un detto allora molto popolare ”Anno bisesto, né baco, né moglie, né innesto”. Tradotto in termini moderni, voleva dire che in un anno bisestile non si deve dare inizio né a un’attività lavorativa, né a un matrimonio e né si deve concepire un figlio. Forse sarà per questo che non possiamo contare grandi avvenimenti datati 29 febbraio: la pace siglata quel giorno avrebbe potuto significare che la guerra sarebbe ripresa
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presto e una società fondata in quel giorno non avrebbe portato ricchezza. Per molti secoli ci fu la tradizione di non sposarsi il 29 febbraio. Certo, anche le menti più aperte, in fondo, preferiscono non rischiare dicendo: “Non è vero, ma ci credo”. Ma tutto deriva in massima parte dal fatto che per molte persone, ancora oggi, tutto ciò che è “diverso” o “insolito” fa paura. L’unica verità scientificamente fondata su basi statistiche e psicologiche è questa: “È nell’umana natura temere l’inconsueto”. Pertanto la superstizione nasce proprio da questa diversità dell’anno bisestile. Anche, se a ben pensarci, non è proprio piacevole festeggiare un compleanno o una ricorrenza ogni quattro anni.
febbraio 2020 Nuove Proposte
approfondimento
archeologia
LA GRANDE MOSCHEA DI ROMA Fotoservizio di Antonino Portaro
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Un’opera dell’architetto Paolo Portoghesi inaugurata nel 1995, maestosa all’esterno e riccamente decorata all’interno. Un incanto di luci e colori
a Grande Moschea di Roma, opera dell’architetto romano Paolo Portoghesi, è la più grande d’Europa. Sorge ai piedi di Monte Antenne su tre ettari di terreno donati dal consiglio comunale capitolino nel 1975, quando era sindaco Giulio Carlo Argan, al Centro islamico culturale d’Italia. Una Moschea nella capitale del cattolicesimo, realizzata dopo vent’anni di intrecci diplomatici, contrattempi e polemiche, avvolta nel verde e incuneata tra gli impianti sportivi dell’Acqua Acetosa, nella zona nord di Roma. Paolo Portoghesi è il primo architetto romano a firmare un grande edificio pubblico (il primo antisismico realizzato a Roma) della capitale dagli anni delle Olimpiadi. Una costruzione della teoria del “postmoderno”, l’idea cioè di un futuro pensato sul recupero delle forme del passato, di cui fu il maggiore esponente negli anni ‘80. La scalinata è a gradoni, ed è animata da giochi d’acqua che ricordano gli specchi magici dell’Alhambra. La selva di colonne del portico ricorda il peristilio delle antiche piazze di Roma imperiale e la Moschea di Cordova in Spagna.
L’interno della Moschea di Roma può accogliere sino a duemila persone
All’interno il ricamo delle nervature della volta richiama i curiosi repertori di forme della natura. La Moschea di Roma è un piccolo gioiello d’architettura moderna, costruita con materiale finissimo: peperino, travertino e una strana miscela di pietra e polvere di marmo di Carrara, con la quale sono state realizzate le colonne e i contrarchi. La pavimentazione riproduce lo stesso disegno studiato da Michelangelo per piazza del Campidoglio: un disegno geometrico di cerchi e semicerchi che si intersecano. All’esterno una fontana di marmo a cerchi concentrici,
I mosaici della Moschea di Roma
Nuove Proposte febbraio 2020
che rievocano la descrizione dei sette cieli citati nel Corano, e con 17 bocchette quante sono le cupole, che ricorda l’immagine dei sassi gettati nello stagno. I segni più caratteristici della Moschea sono la cupola nera con la mezzaluna e la stella e il minareto color sabbia, la cui altezza fu accorciata di 14 metri. Paolo Portoghesi, a seguito delle polemiche da parte degli abitanti dei Parioli, assicurò che il minareto era «solo un elemento decorativo che resterà muto e non ospiterà né muezzin, né nastri registrati a turbare i sonni dei Parioli, sarà veramente un faro di dialogo e conoscenza reciproca». Le strutture portanti in cemento armato bianco danno al complesso religioso un esaltante impatto architettonico e sono costituite da 186 pilastri esterni per il porticato e da 32 pilastri interni. La solenne cerimonia di inaugurazione si svolse il 21 giugno 1995. La Moschea può accogliere al suo interno sino a duemila musulmani. I mosaici e gli stucchi sono stati realiz-
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zati da maestranze venute dal Maghreb; l’abilità delle mani degli artigiani plasma le ceramiche colorate, i cui frammenti policromi si combinano geometricamente sulle pareti. Le decorazioni a stucco si intrecciano lungo i muri, dilatandosi e contraendosi senza mai interrompere la continuità visiva, raggiungendo la preziosità di un merletto. Più in alto i versetti coranici d’oro su fondo verde decorano le pareti. Venticinque lampadari in ottone per l’illuminazione arricchiscono scenograficamente l’interno della sala preghiera. Il corpo centrale della Moschea, riservato alla preghiera degli uomini, è costituito da un prisma a pianta quadrata, ricoperto da una grande cupola centrale e da sedici cupole minori. Nel sotterraneo vi sono i bagni completi di docce per le abluzioni giornaliere, una per tutte e cinque le ore di preghiera: all’alba, a mezzogiorno, nel pomeriggio, al tramonto, alla sera. Inoltre all’interno c’è una grande biblioteca islamica e un auditorium (una sala conferenza per 300 persone).
Chi dona il sangue, dona la vita
focus
Il sangue è un farmaco salvavita di Giuliano Alberto-Maria Angelini
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Essere un volontario per le donazioni è un gesto altruistico, che non comporta nessun pericolo
ono passati quasi due secoli da quando, nel 1818, il medico inglese James Blundell eseguì la prima trasfusione di sangue, da uomo a uomo, durante un intervento chirurgico. Le prime trasfusioni erano spesso letali, a causa delle reazioni immunologiche, poiché non si aveva nessuna nozione dei gruppi sanguigni umani e della loro compatibilità (scoperta con cui l’austriaco Karl Landsteiner vinse il premio Nobel nel 1930). Oggi la trasfusione è una pratica clinica sicura; è possibile conservare il sangue donato dai volontari grazie alla scoperta dei conservanti anticoagulanti, e disporre di scorte pronte ad essere utilizzate nei casi di bisogno. Il sangue è un vero e proprio farmaco salvavita, insostituibile in diverse condizioni patologiche quali malattie del sangue (ad esempio tumori e leucemie), gravi incidenti, operazioni chirurgiche e trapianti d’organo. In Italia il Sistema Trasfusionale è pubblico e fa parte del Sistema sanitario nazionale (SSN). In termini di produzione di emocomponenti, l’Italia è un paese autosufficiente già da molti anni grazie agli oltre 1.700.000 volontari che donano annualmente più di 3 milioni di unità fra sangue e plasma, consentendo
di curare oltre 1700 pazienti al giorno per un totale di oltre 630 mila l’anno. Il limite massimo di sangue intero che è possibile donare in una sola volta è di 450 ml ±10% (questo volume rappresenta una unità di sangue), mentre per il plasma la sacca raccoglie 600 ml. Si stima che il sangue presente in circolo in un adulto medio del peso di 70 kg ammonti a circa 5 litri, cioè il 7% della massa corporea. Donando il sangue per la prima volta vengono innanzitutto determinati il gruppo sanguigno (AB0, Fenotipo RH completo, Kell) e ricercati gli anticorpi irregolari anti-eritrociti e, successivamente, eseguite tutte le analisi che vengono effettuate di routine su tutte le unità: • esame emocromocitometrico completo • transaminasi ALT con metodo ottimizzato • sierodiagnosi per la lue • HIVAb 1-2 (per l’AIDS) • HBsAg (per l’epatite B) • HCVAb e costituenti virali (per l’epatite C) • HCV-HIV-HBV NAT (TRI-NAT) • virus del Nilo occidentale nelle zone e nei periodi a rischio • conferma del gruppo sanguigno (AB0) e del Fattore Rh.
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Anche il sangue ha una data di scadenza. Infatti è deperibile e dopo un determinato lasso di tempo non è più utilizzabile. Inoltre, non può essere congelato per essere conservato in quanto le cellule del sangue appena prelevato sono vive e sarebbe molto più corretto usare l’ibernazione. L’Italia è l’unico paese in Europa che prevede delle agevolazioni per chi dona il sangue: lo studente, infatti, può ricevere dei crediti formativi (sia alle superiori che all’università), mentre al lavoratore viene garantita l’assenza giustificata e retribuita dagli enti previdenziali. Anche se questi aiuti possono essere visti come remunerazioni, lo Stato Italiano li ha concepiti per far sì che i datori di lavoro non ostacolassero la donazione.
febbraio 2020 Nuove Proposte
focus
Chi dona il sangue, dona la vita
Persone che portano avanti una missione da quasi trent’anni per dare un aiuto concreto, ma anche un messaggio a tutta la comunità
Il gruppo donatori sangue di Artena: di Francesca Coculo
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i sono molte associazioni che si (pre)occupano di cercare e di raccogliere le donazioni di sangue. Abbiamo scelto di incontrare una piccola realtà tra le tante: quella del Gruppo donatori sangue Artena – Gdsa, nata in un piccolo comune della provincia di Roma. Ci ha guidato alla scoperta Sergio Mancini, uno dei fondatori. Quando è nato il vostro gruppo e per quale motivo? L’associazione è nata nel 1992 quando ad Artena ci fu un brutto incidente che coinvolse uno scuolabus. I bambini feriti furono ricoverati in vari ospedali romani. In quell’occasione fu il Bambin Gesù che si prodigò per la ricerca di donatori. Il primario del reparto trasfusionale ci propose di formare un gruppo donatori proprio ad Artena. Così io e Maurizio Righieri, che ci ha lasciato qualche anno fa, decidemmo di parlarne con i rappresentanti dei comitati delle frazioni che compongono il paese. Dopo pochi mesi ci fu la prima raccolta ad Artena.
ne donatori volontari sangue”. In questi anni abbiamo raccolto circa 6mila flaconi. Ha accennato al Bambin Gesù, perché il vostro è un comitato che fa parte di una rete facente capo a questo ospedale? Si, esatto. Facciamo parte di questa rete che fa capo a un comitato più grande, gestito dall’ospedale, e che raccoglie sotto la sua ala circa 80 centri. Tra cui moltissimi paesi limitrofi al nostro.
Quando una persona viene per la prima volta, cosa succede? Inizialmente c’è un colloquio conoscitivo. Poi, si procede con una serie di analisi specifiche del sangue, per accertarsi dell’idoneità. Si controlla la pressione e se tutto è a posto si può procedere alla donazione. Ma non finisce qui, perché il sangue nelle sacche viene controllato ulteriormente per accertarsi che sia perfetto. Anche solo un piccolo difetto: la presenza di una leggera influenza o di un medicinale fa sì che il sangue venga scartato. Queste analisi vengono comunque fatte ad ogni singolo donatore, anche ai veterani.
Quante raccolte fate durante l’anno? Fino a due anni fa facevamo due raccolte l’anno, fortunatamente il gruppo è cresciuto e siamo arrivati a quattro raccolte l’anno nei mesi di: marzo, giugno, luglio e dicembre; collaborando sempre con il Bambin Gesù e la sua “Associazio-
Nuove Proposte febbraio 2020
Chi c’è ai vostri appuntamenti per la donazione? Quando ci sono gli appuntamenti per la raccolta c’è l’equipe medica e infermieristica dell’Ospedale Bambin Gesù. Mettono a disposizione un’ambulanza, tutti i macchinari e gli oggetti necessari alla raccolta e all’analisi del sangue. Ci siamo noi, i fondatori del gruppo e il nostro presidente Tullio Selci. E poi ci sono sempre dei volti nuovi. Tra questi c’è chi è già donatore altrove e magari scopre la nostra associazione, ma anche chi viene per la prima volta.
Quindi tutti possono donare? Se si rientra in determinati parametri, tutti possono donare. L’importante è che si abbia tra i 18 e i 65 anni, non ave-
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Chi dona il sangue, dona la vita
focus
una piccola grande realtà di volontari re problemi cardiaci o aver avuto in passato malattie come HIV e simili. Loro non possono proprio donare. Ma tutti possono donare, se perfettamente sani! Altre cose importanti da sapere sulla donazione? La cosa più importante è donare. Purtroppo siamo carenti con le donazioni in Italia, soprattutto nel Lazio. Ogni anno siamo sotto di circa 18 mila unità e spesso dipendiamo da altre regioni. Con il Bambin Gesù e con i vari gruppi che ne fanno capo raccogliamo comunque una media di 13/14mila unità all’anno, nonostante tutte le campagne che l’ospedale e noi nel nostro piccolo lanciamo per sensibilizzare.
piccoli, riusciamo a sensibilizzare anche le loro famiglie, che ci ripagano diventando loro stessi dei donatori. Ovviamente i bambini non possono donare, ma ci aiutano portando a casa le nostre parole. So che non si dona solo il sangue, ma anche plasma e piastrine. Ci spiega bene? Certo. Si può donare solo il plasma, o solo le piastrine oppure fare una donazione di emocomponenti (donazione di plasma e globuli rossi o di globuli rossi e piastrine, ndr). Questa è un’altra tipologia di donazione che però va fatta di-
rettamente in ospedale, perché il procedimento è diverso e servono macchinari specifici. In parole povere: dal sangue donato si estraggono i componenti interessati e poi il sangue viene reimmesso nel donatore. Un procedimento molto lungo e complesso. E forse questa è una delle donazioni più importanti e di cui si parla poco. Soprattutto non è come per il sangue, che per fare una nuova donazione devono trascorrere dai 3 ai 6 mesi, ma può essere fatta addirittura ogni 10 giorni. Per concludere: il sangue è l’unica medicina che può essere donata senza nessun pericolo. Fate questo regalo!
I periodi con più carenza? I periodi sicuramente più critici sono i mesi estivi, soprattutto in luglio e agosto. E sotto le festività natalizie. Insomma, quei periodi in cui la gente è presa da altri pensieri e priorità. E cosa nello specifico fate per sensibilizzare gli altri sul tema? Noi come associazione abbiamo istituito – grazie soprattutto a chi ci sostiene – quattro borse di studio per i bambini delle scuole medie ed elementari di Artena. E con questo tipo di iniziative abbiamo avuto tanti nuovi donatori. Perché, andando a parlare dell’importanza della donazione nelle scuole ai più
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febbraio 2020 Nuove Proposte
focus
Chi dona il sangue, dona la vita
L’iter e i parametri da rispettare per diventare un donatore di sangue di Arianna Di Biase
Un gesto che non solo aiuta chi necessita di una trasfusione, ma permette al volontario di essere sottoposto a controlli continui e gratuiti
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’atto di donare il sangue è molto spesso accerchiato da credenze e miti infondati, basati su pregiudizi o semplicemente su scarsa informazione. Donare il sangue è infatti un atto altruistico e totalmente gratuito ma a volte, allo stesso tempo, genera la paura da parte del donatore di contrarre alcune malattie durante il prelievo. Ovviamente, così come le strutture tutelano il fruitore del sangue, anche il donatore ha delle tutele al 100% per tutto l’iter. L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha stimato che in ogni paese vi è la necessità di circa 40mila unità di sangue intero per milione di abitanti, ciò significa che in Italia abbiamo un fabbisogno di circa due milioni e trecentomila unità di sangue e più di un milione di litri di plasma. Cifre altissime che, tuttavia, potrebbero essere raggiunte soltanto con la donazione da parte dei soggetti che hanno i requisiti necessari per farlo. Inoltre, il donatore trae beneficio non soltanto nell’aiuto morale verso chi necessita di sangue, ma riceve anche un beneficio per la propria salute, grazie al controllo gratuito dei valori ematici. Ovviamente non tutti possono donare, ma ci sono regole ben precise da rispettare. La donazione ha un limite di età che va dai 18 ai 60 anni, oppure fino ai 75 anni se si dimostra di aver praticato
Nuove Proposte febbraio 2020
attività fisica e di avere un buon stato di salute. Il donatore deve inoltre pesare almeno 50 kg, in quanto una trasfusione compiuta su un individuo con un peso inferiore potrebbe portare a un abbassamento delle difese immunitarie. Un altro dei valori fondamentali che viene tenuto in considerazione è la pressione arteriosa, la pressione minima deve oscillare dai 60 ai 100 mm di mercurio e la pressione massima non deve superare i 180 mm. La frequenza della donazione invece cambia a seconda del sesso: gli uomini possono donare 4 volte all’anno mentre le donne in età fertile soltanto 2. Ovviamente la differenziazione della frequenza di donazione nelle donne è minore per evitare un eccessivo indebolimento causato dal ciclo mestruale femminile. Invece per la donazione di plasma e piastrine la frequenza è maggiore: solitamente si può donare ogni 14 giorni circa. L’idoneità di questi parametri vie-
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ne verificata nelle strutture sanitarie pubbliche o nei servizi trasfusionali presenti negli ospedali. Dopo la compilazione di un questionario il medico provvede a una visita completa del possibile donatore per verificare la sua idoneità prima di passare alla fase finale del prelievo. In Italia, come in molti altri paesi europei, donare il sangue è ancora un atto libero e totalmente consapevole. L’America invece è uno dei principali esportatori di sangue nei paesi del terzo mondo e la donazione negli Usa viene ricompensata. Questo gesto, oltre ad aprire una discussione di carattere etico e morale, diventa problematico dal punto di vista della sicurezza. Infatti chi dona proviene da un ceto sociale basso o molto basso e ha maggior rischio di possedere agenti patogeni. Donare è un atto sicuro, una risorsa gratuita, un gesto altruista di vita che genera vita e tale dovrebbe rimanere.
storia
approfondimento
Trent’anni fa la liberazione di Mandela e la fine dell’apartheid di Elisabetta Zazza
Liberato nel 1990, dopo 27 anni di carcere, “Madiba” divenne premio Nobel per la pace e primo presidente nero del Sudafrica, simbolo della lotta per la libertà
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cona mondiale della lotta al razzismo e al regime di segregazione che oppresse il Sudafrica, Nelson Mandela dedicò la sua intera vita agli ideali di libertà e democrazia. Imprigionato nel 1962 con l’accusa di terrorismo, trascorse quasi trent’anni in carcere senza mai smettere di lottare e una volta liberato portò avanti la sua battaglia per la cooperazione, l’uguaglianza e la pace. Nelson Rolihlahla Mandela nasce il 18 luglio 1918 nel villaggio di Mvezo, in Sudafrica. Suo padre appartiene a un ramo della famiglia regnante dei Thembu e Nelson è il primo membro della famiglia ad accedere agli studi. La sua gente lo chiama “Madiba”. Studia legge all’università e nel 1940 si trasferisce a Johannesburg. Qui frequenta militanti e dirigenti dell’African National Congress (Anc), il primo partito fondato dai neri in Sudafrica. Intanto il paese si avvia a una svolta cruciale: nel 1948 il National Party vince le elezioni. Comincia così un processo di segregazione razziale: l’apartheid (separazione) che nega ai neri ogni diritto politico e civile. Mandela si impegna sempre di più e partecipa attivamente alle campagne di disobbedienza civile, ispirato dal messaggio non violento di Gandhi. Ma nel 1961 passa alla clandestinità e
diventa il capo dell’organizzazione militare dell’Anc. Nel 1962 viene arrestato e condannato all’ergastolo. È qui che inizia la sua vera battaglia. All’interno di un regime carcerario duro, Madiba continua la sua lotta e si guadagna un rispetto che influenza anche il comportamento dei carcerieri. La sua popolarità aumenta e diventa il simbolo della lotta all’apartheid. In tutto il mondo si organizzano mobilitazioni in suo favore. La svolta avviene nel 1989, quando il presidente Botha si dimette e viene sostituito da Fredrik De Klerk, che l’11 febbraio 1990 decide la liberazione di Mandela e pone fine all’apartheid. Dopo quasi
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trent’anni di prigionia, Madiba riottiene la libertà e avvia un intenso programma politico per rinnovare il Sudafrica, finalmente libero da vendette e rancori. Dopo il premio Nobel per la pace nel 1993, Mandela stravince alle elezioni del ’94, e diventa il primo presidente nero del Sudafrica. «Mai e poi mai dovrà accadere che questa splendida terra conosca di nuovo l’oppressione dell’uomo sull’uomo e patisca l’indegnità di essere la vergogna del mondo» con queste parole si concluse il suo discorso di insediamento, passato alla storia come una pietra miliare della coesistenza pacifica in un paese lacerato da una frattura epocale.
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approfondimento
tecnologia
Spotter, l’utile applicazione per trovare parcheggio a Roma di Riccardo Borgia
Una soluzione per provare a risolvere uno dei problemi che più preoccupa gli automobilisti delle grandi metropoli
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l parcheggio nella Capitale è una missione sempre più complessa. Ad aiutare gli automobilisti arriva una nuova applicazione, si chiama Spotter. Lanciata da quattro startupper italiani, nel dettaglio Jader e Jona Manno, Alessio Mazzotta e Alberto Stecconi, l’app rappresenta uno scambio di
posti auto in cui si paga e si guadagnano crediti chiamati sPoints. Quando lasci un posteggio ne guadagni, se invece ne occupi uno ne spendi. Alla fine se ci si stufa dell’utilizzo, si possono usare questi “punti” per riscattare buoni Amazon e gift card di vario genere o addirittura buoni benzina. Ma come si ricerca
quindi un parcheggio libero? Si effettua una ricerca mirata nel luogo dove ci si trova impostando anche diversi filtri. Ogni utente, inoltre, potrà pubblicare un parcheggio utile che verrà aggiornato in tempo reale per gli altri automobilisti. Il sistema così sarà aggiornato per fascia oraria, per zone o per dimensioni. In ultimo si potranno inserire, come ogni applicazione che si rispetti, delle recensioni. Se un utente ne otterrà di troppo negative sarà cacciato
dall’app. Già pronto il lancio su Roma e poi, con ogni probabilità, in tutte le altre grandi città italiane non escludendo un futuro approdo all’estero. Quindi speriamo che con questa innovazione ci sia meno “traffico” per cercare il posto, che secondo dati dell’Istat è la seconda preoccupazione degli italiani in fatto di mobilità, meno consumo di carburante per il bene dell’ambiente e soprattutto meno litigi per un posto auto.
MOTOROLA LANCIA SUL MERCATO ONE HYPER: LO SMARTPHONE CON 38 ORE DI AUTONOMIA Dispositivo dalla ricarica super-veloce riservato a una fascia di prezzo media
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ra i dispositivi hi-tech che promettono applicazioni di ogni tipo e foto ad altissima risoluzione, spunta lo smartphone che garantisce longevità. L’azienda statunitense Motorola ha infatti presentato il suo ultimo prodotto, One Hyper, cellulare di ultima generazione che assicura una solida durata. L’apparecchio è stato progettato con una batteria da 4.000 mAh, capace di offrire 38 ore di autonomia funzionale tra una ricarica e l’altra e di fornire 10 ore funzionamento con appena 10 minuti
di collegamento del dispositivo alla presa elettrica, per effetto del sistema di ricarica ultraveloce con cui il telefono è stato progettato. Una vera soluzione per chi del cellulare ne fa un uso
Nuove Proposte febbraio 2020
compulsivo, al punto da portarsi dietro sempre almeno un caricabatterie portatile. Completano le specifiche tecniche il processore Snapdragon 675 di Qualcomm, la RAM (memoria ad accesso casua-
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le) da 4 GB e la memoria interna da 128 GB espandibile fino a 1 TB, più una fotocamera frontale a comparsa da 32 megapixel e una doppia fotocamera sul retro da 64 megapixel con 8 mp di profondità. La fascia di pubblico di riferimento non è elitaria. L’impresa americana ha, infatti, fissato il prezzo del prodotto a 400 dollari negli Stati Uniti e non dovrebbe distaccarsi molto quando esporterà l’apparecchio anche in Europa. Relativamente all’aspetto estetico, Motorola ha deciso di realizzare lo smartphone nei colori blu oltremare e fresh orchid.
Paolo Sabatini
teatro spettacolo & cultura
Enrico Brignano, il tempo passa con un’ora e mezzo di risate di Gianna De Santis
Trenta serate al teatro Brancaccio di Roma dal 12 febbraio al 22 marzo. Un one man show sulla nostra vita scandita dalle lancette dell’orologio
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n mese di risate assicurate con lo show di Enrico Brignano. Il comico romano sarà al Teatro Brancaccio di Roma per 30 date, 15 in più del previsto, dal 12 febbraio al 22 marzo. Un grande successo lo spettacolo “Un’ora sola vi vorrei” (per i biglietti del tour consultare il sito www. ticketone.it), il one man show arriva dopo “Innamorato perso” che ha fatto il pieno di sold out, ma ha soprattutto emozionato e regalato sorrisi al pubblico. Brignano porterà il suo show in giro per l’Italia, toccando addirittura l’Arena di Verona sabato 9 maggio. “Un’ora sola vi vorrei” è uno spettacolo che rincorre il tempo, quel tempo che fugge, che va di fretta in certi momenti, mentre in altri sembra non passare mai come quando siamo fermi al semaforo. Lì il tempo ci sembra interminabile, presi dai ritmi frenetici della vita quotidiana. Una vita che viene appunto scandita dall’orologio che corre veloce. Eppure “l’attesa non dovrebbe esse-
Enrico Brignano
re piacere” come diceva Oscar Wilde? Enrico Brignano con la sua ironia sarà capace di ribaltare anche questo detto, e farci vedere il mondo e il tempo da un’altra prospettiva, perché anche un grande scrittore potrebbe aver preso un abbaglio se l’attesa che dovrebbe essere piacere è quella che si passa sotto il sole aspettando un treno che ci porta magari da Dragona a Piramide, come faceva Brignano da ragazzo per andare a scuola. E proprio sul quel trenino ingannava il tempo con i primi spettacoli con cui incantava pendolari e com-
pagni. Lo showman continua ancora oggi a giocare con il tempo, andando a ritroso nel passato fatto di ricordi, passeggiando nel presente e gettando un ponte sul futuro, chiacchierando per un’ora e mezzo con il suo pubblico. Ma se lo spettacolo si chiama “Un’ora sola vi vorrei”, da dove salta fuori questa mezz’ora in più? Dal quarto d’ora accademico raddoppiato, così come le sue date al Brancaccio di Roma, dove siamo sicuri che un’ora e mezzo di spettacolo volerà in un baleno in sua compagnia.
Blas Roca Rey protagonista di “Le lettere a Theo’’ Al Brancaccino lo spettacolo sulle missive scritte da Van Gogh al fratello
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al 13 al 23 febbraio al Brancaccino va in scena ‘’Le lettere a Theo’’. La raccolta epistolare che l’artista Van Gogh scrive al fratello tra il 1872 e il 1890. Lettere che ci fanno riflettere sull’unicità dell’artista, ma anche sul grande senso di diversità che lo ha accompagnato sino alla fine dei suoi giorni. Quella diversità evidente nei
rapporti sociali, ma soprattutto nella sua pittura e nei suoi quadri, spesso scrigni di malinconia e voglia di evasione. La diversità diventa dolente per l’artista e sfocia in una forma di follia, che lo porterà al manicomio. Negli ultimi anni di vita il pittore racconta la sua vita e i suoi spostamenti al fratello Theodorus, unico che gli rimase fedele sino alla
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fine. Lo spettacolo sarà interpretato dall’attore Blas Roca Rey, diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma e apparso in fiction tra cui “Distretto di Polizia”. L’accompagnamento sarà realizzato dal maestro e flautista Luciano Tristaino, docente all’Issm “Franci” di Siena.
Sara Pellegrino
febbraio 2020 Nuove Proposte
spettacolo & cultura
teatro
il Quirino di Roma abbraccia Giulio Corso e Alessandro Siani di Sara Pellegrino
In scena prima “Liolà” di Pirandello e poi il monologo “Felicità Tour” con l’attore comico partenopeo
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febbraio il teatro Quirino di Roma presenterà due opere molto diverse tra loro: “Liolà” di Luigi Pirandello con Giulio Corso e il monologo dell’attore comico Alessandro Siani. Dal 4 al 16 febbraio sarà in scena “Liolà”, una commedia che ha al centro un intreccio amoroso. Il protagonista è Neli Schillaci, soprannominato Liolà, interpretato da Giulio Corso. È uno spensierato dongiovanni senza morale, ma che alla fine in un groviglio di perso-
naggi egoisti e mossi da interesse, appare come l’unico positivo. Quello che emerge dall’opera è uno spaccato di società fatto di intrighi e vendette, dove conta solo il benessere materiale da ottenere a tutti i costi. “Liolà” è una commedia che fa ridere, ma è allo stesso tempo amara e induce a riflettere come tutte le opere di Pirandello. Dal 20 febbraio al Quirino farà tappa anche il “Felicità Tour”, uno spettacolo scritto e diretto da Alessandro Siani, in cui l’attore ripercorre le sue tappe cinematografiche: da “Benvenuti al Sud” al “Principe abusivo”, da “Si accettano miracoli” a “Mister Felicità”. Il monologo sarà accompagnato dalle musiche composte dal maestro Umberto Scipione, che segneranno proprio il racconto
LA SCUOLA DELLE MOGLI foto Luca Del Pia per gentile concessione
Alessandro Siani - Felicità tour
del dietro le quinte delle pellicole di successo del comico partenopeo. Sarà anche un modo per sottolineare le differenze tra Nord e Sud, tra ricchi e poveri, e mettere in risalto le “manie” della so-
cietà e dei nostri tempi in un crescendo di divertimento. Come lo stesso Siani diceva in uno dei suoi film «quando si è da soli la felicità dura poco, ma se condivisa dura nu’ poco e’ cchiu».
Teatro 7: il centro culturale e artistico diretto dall’attore Michele La Ginestra Tanti gli spettacoli in programma nei prossimi due mesi, in questo spazio che è anche luogo di confronto tra esperienze e discipline differenti
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ato nel 1997, il Teatro 7 si è da sempre distinto come luogo alternativo alla strada, con l’intento di riuscire ad educare i ragazzi facendoli crescere interiormente e culturalmente attraverso il teatro. Nel corso degli anni il palcoscenico è stato frequentato dai maggiori professionisti del settore tra cui registi del calibro di Nino Manfredi e Gigi Proietti. Diversi e interessanti gli spettacoli in programma nei prossimi due mesi. Fino al 9 febbraio Rodolfo Laganà sarà protagonista di “Toro Sedato”, brillante commedia
Nuove Proposte febbraio 2020
Rodolfo Laganà
che affronta la filosofia del “fare finta di non capire per superare le difficoltà di tutti i giorni”. Proprio come gli indiani d’America rimanevano silenti quando venivano interrogati dai conquistatori, così noi italiani sembriamo spinti a fare gli indiani quando non abbiamo voglia di dare spiegazioni. A darne dimostrazione Toro Sedato, un indiano romano nonché capostipite dell’arte del fare l’indiano. Dall’11 al 23 febbraio con lo spettacolo “La gente di Cerami”, Mas-
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simo Wertmuller e Anna Ferruzzo danno voce alle parole di Vincenzo Cerami, mettendo in scena i brevi racconti dell’autore. Gli attori mostrano gli uomini nella loro intimità, nella buona e nella cattiva sorte, raccontando la vita quotidiana degli antieroi dell’epoca moderna. Dal 25 febbraio al 15 marzo Gianfranco Jannuzzo in “Recital” ci descrive la sua terra; una Sicilia allegra e al contempo amara, spensierata e triste, un luogo solare ma alle volte spietato. Dal 17 al 29 marzo “Tempo al Tempo”, la storia di due amiche partite insieme per il weekend. Durante il viaggio in auto le due compagne di avventura perdendosi trovano rifugio in un casale abitato da due strane donne. Ciò che ne consegue è un confronto a quattro in un luogo in cui la convezione spaziotemporale sembra non esistere!
Claudia Pennacchio
musica
spettacolo & cultura
CHOPIN, IL POETA-GENIO DEL PIANOFORTE di Iwona Grzesiukiewicz
Considerato uno dei più grandi compositori e pianisti, il piccolo Fryderyk è stato un bambino prodigio, ha cominciato a comporre musica a soli sette anni
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ryderyk Franciszek Chopin, nato il 22 febbraio 1810 a Żelazowa Wola (nei pressi di Varsavia) da padre di origine francese e madre polacca, è stato un compositore e pianista polacco. È considerato uno dei più grandi compositori per pianoforte di tutti i tempi. Fryderyk prende qualche lezione di pianoforte da sua madre, ma il suo primo vero insegnante è il pianista Wojciech Żywny. Si rivela da subito un bambino prodigio: a quattro anni fa parlare di sé per la sua abilità di pianista, a sette anni inizia a dare concerti pubblici e a comporre musica, scrivendo due polacche, una in Sol minore e una in Si bemolle. Il suo lavoro successivo, una polacca in La bemolle del 1821, la dedica a Żywny. Nello stesso periodo, Fryderyk è varie volte invitato come compagno di giochi per il granduca Konstantin, figlio del re polacco, al palazzo del Belweder. In queste occasioni suona il pianoforte e compone una marcia per il granduca. Nell’autunno del 1826 inizia un corso guidato dal compositore Józef Elsner presso il conservatorio di Varsavia, che scrive su di lui:
«Fryderyk Chopin, allievo di terzo anno. Capacità incredibili, un genio della musica». Il giovane Chopin sviluppa anche l’interesse per la musica popolare – compone tra l’altro le “Mazurche” per pianoforte da ballo e il “Rondò in Do minore”. Durante questo periodo continua a comporre e a esibirsi nei teatri e nei saloni di Varsavia. È anche attratto dalla studentessa di canto Konstancja Gladkowska; il “Larghetto” del suo Concerto per pianoforte n. 1 in Mi minore, è segretamente dedicato a lei. Per il principe Antoni Radziwiłł e per sua figlia, la pianista Wanda, Chopin compone “L’introduzione e polacca brillante per violoncello e pianoforte opera 3”. Fa ritorno a Varsavia nel settembre 1829, dove debutta il suo Concerto per pianoforte n. 2 in Fa minore op. 21, il 17 marzo 1830. Quando i russi occupano la Polonia, Parigi diventa la residenza di Chopin dove, nel 1835, ottiene la cittadinanza francese. Quell’episodio storico ispira Chopin a scrivere lo Studio op. 10 n. 12 “La caduta di Varsavia”. Anche se non potrà mai ritornare nell’amata patria, la Polonia e l’influenza musicale polacca non lo
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abbandoneranno mai. Principale fonte dei suoi guadagni sono le molte lezioni di musica che impartisce. Nel 1835 nasce l’amore con la contessa Maria Wodzińska, ostacolato però dal padre di lei. A Parigi vive frequentando i grandi musicisti come Rossini, Cherubini, Spontini e Bellini. È ammirato da Robert Schumann e stringe amicizia con Liszt. La sua misteriosa vicenda sentimentale con la Sand, conosciuta nel 1838, è lo sfondo di un’esistenza vissuta fra il paradiso e l’inferno. Rientrato a Parigi, la sua salute si aggrava improvvisamente: il 17 ottobre del 1849, alle 2
del mattino, viene dichiarato morto. Al suo fianco, negli ultimi momenti di vita, ci sono i parenti e gli amici più intimi, tra cui l’amata sorella Ludwika, Eugène Delacroix, Delfina Potocka, alla quale aveva dedicato uno dei suoi valzer più famosi. Come scritto nel suo testamento, al funerale sono eseguiti il “Requiem“ di Mozart e due preludi, op. 28 n. 4 e n. 6. La bara è trasportata al suono della sua celebre “Marcia Funebre”. Viene seppellito a Parigi nel cimitero di Père Lachaise. Il suo cuore è conservato a Varsavia, nella chiesa di Santa Croce.
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spettacolo & cultura
musica
Liam Gallagher, “Why me? Why not” è il suo secondo album da solista di Francesca Coculo
Liam Gallagher - Press Photo Credit RANKIN (per gentile concessione)
Non tutti avrebbero puntato sul talento dell’artista inglese, che nelle due tappe italiane di febbraio, a Roma e Milano, ha già fatto registrare il sold out
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entre si rincorrono voci di un’eventuale reunion dei fratelli Gallagher – ma solo nel 2022 – ci godiamo i lavori solisti di entrambi. Per esempio, il piccolo e scontroso Liam è già arrivato al suo secondo album “Why me? Why not”, pubblicato per la Warner Records lo scorso settembre. Un album apprezzato subito dal pub-
blico e forse un po’ meno dalla critica. Un lavoro musicale che ha comunque sorpreso e ha fatto scoprire un lato nascosto di Liam: quello di autore. Molti - per primo il fratello maggiore Noel - hanno voluto insinuare il dubbio che fosse tutta opera di un ghostwriter. Ma in realtà poco importa, perché “Why me? Why not” merita di essere ascoltato solo per
pezzi come “Once”, “One Of Us” e “Shockwave”. E ci sono le classifiche a dimostrare quanto sia stato apprezzato questo album di Liam Gallagher. “Why me? Why not” si è subito piazzato al quinto posto in Italia e addirittura al primo nel Regno Unito, per essere scalzato poi dai Beatles. E pensare che, per il titolo di questo suo ultimo lavoro,
Liam Gallagher si è ispirato proprio a un’opera d’arte di John Lennon. Comunque, dopo i riscontri positivi, nonostante le critiche e le malelingue, l’artista è partito con il suo nuovo tour che lo vedrà sul palco di due città italiane: sarà a Roma il 15 febbraio al Palazzo dello Sport in zona Eur e il 16 a Milano al Mediolanum Forum. Concerti che sono già sold out, e questo fa comprendere la grande attesa per il cantautore inglese.
Almar’à, l’orchestra di sole donne provenienti da nove paesi mediterranei Un progetto musicale nato tra Firenze e Roma che parla di integrazione, amore e di riscatto femminile
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n’orchestra formata da tredici elementi, tutte donne e musiciste provenienti da nove paesi diversi: dall’Italia alla Tunisia, dall’Egitto al Kenya. È Almar’à, la prima orchestra di donne arabe e del mediterraneo. Un bellissimo progetto nato nel 2017 tra Firenze e Roma, con un coordinatore artistico d’eccezione: Ziad Trabelsi dell’Orchestra di Piazza Vittorio. Questa originale formazione, grazie alla sua musica che fonde sonorità jazz e musiche tradizionali medio-orientali, ha già
conquistato la critica e adesso vuole farsi conoscere dal grande pubblico. Almar’à ha da poco pubblicato il primo singolo “Rim Almar’à” (giovane donna), che in parte ricalca il nome dell’orchestra che vuol dire appunto “donna con dignità”. Questa loro prima canzone incisa parla di un amore sofferto, con un uomo costretto a partire e che forse non tornerà più. Il brano diventa così un saluto struggente dell’amata. “Rim Almar’à” è un tradizionale canto arabo tunisino, di cui mantiene la lingua, ma che
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viene riadattato negli arrangiamenti e riscritto con nuove parole, molto più attuali. Almar’à vuole così non solo superare i confini geografici, ma anche molti stereotipi sul mondo arabo, soprattutto su quello femminile. E chi meglio può farlo se non la voce
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delle dirette interessate. Ma soprattutto, Almar’à ci regala un bellissimo quadro del nostro paese: un paese che ha ancora la capacità di accogliere, unire, amalgamare, imparare e soprattutto ascoltare.
Francesca Coculo
musica spettacolo & cultura
Gianna Nannini celebra la diversità con un disco dai ritmi inaspettati di Maria Laura Zazza
Vincitrice del premio Tenco 2019, la rocker torna con “La differenza”, una raccolta di dieci brani inediti tra i quali c’è un intimo e delicato duetto con Coez
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a creato una grande attesa l’uscita del nuovo disco di Gianna Nannini, perché in questo lavoro l’artista si distingue da un passato rockeggiante in virtù di un imprevisto rimando a melodie folk, blues e rock, con pezzi incredibilmente solo piano e voce. Si assapora un mix internazionale nelle tracce, ma soprattutto un respiro universale delle tematiche in esse contenute. Nella raccolta, infatti, la cantante senese rende omaggio a un tema che attualmente sembra essere tra i più urgenti, quello della differenza in un mondo in cui
si evita l’altro come diverso. L’album non a caso è, infatti, uscito a novembre 2019 in occasione del trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, simbolo per eccellenza della divisione e della separazione. Il disco è un inno al confronto e alle sfide che ognuno deve superare nell’incontro con l’altro, specie quando la diversità porta a costruire delle barriere, sia nella vita, in amore che nei rapporti umani. “In questo gioco vince solo chi si arrende” risuona a chiare lettere nel singolo che dà il titolo alla raccolta, scardinando le regole di uno scenario fatto
Gianna Nannini - Foto di Daniele Barraco (per gentile concessione)
di chiusura e insofferenza. Gianna Nannini porterà i suoi nuovi inediti lungo un tour tutto europeo con partenza da Londra il 20 maggio per poi proseguire in Francia, Belgio, Germania e Svizzera. Le tappe italiane cominceranno con la tappa del 30
maggio a Firenze allo Stadio Artemio Franchi. A novembre la cantante toccherà poi le città di Bari, Napoli, Catania, Treviso e Torino. Infine il 1° dicembre sarà prevista una data a Milano e il 3 dicembre a Roma al Palazzo dello Sport.
Brunori Sas torna con “Cip!”, unA RACCOLTA dI BRANI DensA e poeticA che sa di primavera
Un lavoro pieno di riflessioni, intriso di grande umanità, emozioni e contraddizioni. A febbraio partirà la tournée e sarà a Roma il 27 marzo
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due anni di distanza da “A casa tutto bene”, Dario Brunori, in arte Brunori Sas torna sulla scena musicale con un nuovo album, “Cip!”, uscito il 10 gennaio. Quinto lavoro in studio - prodotto da Taketo Gohara - anticipato il 18 settembre 2019 dal singolo “Al di là dell’amore”. Un disco denso, pieno di riflessioni, che si lascia andare a brani ora dolci come “Per due come noi”, ora più impegnati, pronti a rivelare le opposizioni intrinseche della natura umana e a «tracciare di nuovo il confine fra il bene e il male», come canta nel brano “Al di là dell’amore”. Brunori Sas dipinge uno specchio di umanità dove il positivo e il
negativo si guardano, si incontrano e si abbracciano in un vortice di vita. L’album è accompagnato da una copertina con il disegno di un pettirosso, realizzato dall’artista Robert Figlia. Un’immagine eloquente nella sua purezza, perché il pettirosso è una creatura semplice, che ama intonare i suoi canti solitari sulla neve. Ed è anche il simbolo di una fanciullezza che ognuno di noi conserva nella vita e a cui Brunori Sas tiene particolarmente, perché simbolo di quella parte leggera ma combattiva che anima il nostro spirito. “Cip!” allora è un album che, pur uscito in pieno inverno, sa di primavera, di speranza, di un sentire più che un pensare. Un album poetico e incisivo, che sorprende e lascia il segno. Brunori Sas porterà il nuovo album in giro per l’Italia con la data zero di Vigevano il 29 febbraio, e sarà a Roma il 27 marzo al Palazzo dello Sport.
Elisabetta Zazza
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Brunori Sas - Foto di Leandro Emede (per gentile concessione)
febbraio 2020 Nuove Proposte
spettacolo & cultura
mostre
Roma rende omaggio e ricorda il grande regista Sergio Leone di Diletta Murgia
Fino al 3 maggio l’Ara Pacis ospita una mostra che racconta l’universo sconfinato del maestro degli “spaghetti-western”
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oma rende omaggio al personaggio riconosciuto universalmente come uno dei più grandi registi della storia del cinema (italiano e non): Sergio Leone. L’occasione è la celebrazione dei 90 anni dalla sua nascita e dei 30 dalla sua scomparsa. L’esposizione “C’era una volta Sergio Leone”, aperta fino al 3 maggio all’Ara Pacis, mette in mostra cimeli e oggetti appartenuti al regista, in un percorso espositivo (curato dalla Cineteca di Bologna) che si suddivide in sei sezioni e racconta l’universo sconfinato del regista e la sua eredità creativa di cui
oggi si comincia a comprendere la portata. I suoi film sono difatti “la Bibbia” su cui gli studenti di cinema di tutto il mondo imparano il linguaggio cinematografico e dai quali molti dei registi contemporanei – da Martin Scorsese a Steven Spielberg, da Francis Ford Coppola a Quentin Tarantino, da George Lucas a John Woo, da Clint Eastwood ad Ang Lee – continuano a trarre ispirazione. Grazie alla presenza di preziosi materiali d’archivio della famiglia Leone e di Unidis Jolly Film, la rassegna “C’era una volta Sergio Leone” porta i visitatori nello studio del regista,
Nuove Proposte febbraio 2020
luogo dove avevano origine le brillanti idee per il suo cinema, con i cimeli personali e la libreria, per poi immergersi nei film attraverso modellini, scenografie, bozzetti, costumi, oggetti di scena e sequenze indimenticabili. A
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ciò si aggiunge anche una costellazione di magnifiche fotografie realizzate da un altro maestro del set, Angelo Novi, che ha seguito tutto il lavoro di Sergio Leone fin dalla celebre pellicola “C’era una volta il West”.
mostre
spettacolo & cultura
“Ra-ta-ta-ta, bang-bang”, la RASSEGNA interamente dedicata ai giochi d’epoca di Maria Laura Zazza
Soldatini, carri armati, aerei e bambole esposti al Museo delle Mura a Roma per sottolineare la libertà, l’innovazione e la creatività artigianale dei balocchi
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ino al 1 marzo 2020 al Museo delle Mura si può ammirare una variegata collezione di balocchi del periodo tra il 1860 e il 1930, l’età d’oro del giocattolo. La mostra, ad ingresso gratuito, è stata promossa dall’assessorato alla Crescita Culturale e dalla Sovrinten-
denza Capitolina ai Beni Culturali, e organizzata da Zétema Progetto Cultura con il contributo delle Ferrovie dello Stato. I 137 pezzi allestiti all’interno delle torri di Porta San Sebastiano, la vecchia struttura difensiva romana, appartengono alla collezione capitolina di giochi antichi,
accuratamente conservati e selezionati. Le manifatture presenti, differenti per epoche e tipologie, sono costruite con carta, latta, legno e ferro. Gli spazi espositivi di due piani sono disposti in modo tale da trascinare l’osservatore in un ambiente dominato dal caos, proprio come la stanza di un bambino. La mostra si snoda in un’atmosfera in cui la dimensione ludica conquista nella sua totale spontaneità e libertà. All’interno di uno scenario
prevalentemente fatto di modellini bellici come navi, carri armati, cannoni ed elicotteri, si possono ammirare anche bambole antiche e i loro piccoli abiti, nonché i tanto amati personaggi Disney. Così, la rigida dimensione militare, riproposta in chiave fanciullesca, diviene quella del disordine che accosta il soldato e le sue armi alle bambole e a Mickey Mouse, stravolgendo i ruoli nella zona franca di uno spazio scevro da regole e ideologie.
Le grandi metropoli di Gabriele Basilico in una rassegna al Palazzo delle Esposizioni Le immagini delle città e dei paesaggi che cambiano e si trasformano con il passare degli anni, catturate dall’obiettivo di uno dei più grandi maestri della fotografia
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l Palazzo delle Esposizioni di Roma ospiterà fino al 13 aprile le opere di uno dei più grandi maestri della fotografia: Gabriele Basilico. L’evento ‘’Metropoli, Gabriele Basilico’’ è una raccolta di circa 270 foto scattate dall’architetto e fotografo tra gli anni Settanta e Duemila. L’artista ha voluto mettere a confronto culture e paesaggi differenti evidenziando l’antropizzazione dell’ambiente naturale, argomento fondamentale di ricerca e studio da parte di Basilico. La mostra si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono la vita artistica cominciata nella sua città natale, Milano, con i “Ritratti di fabbriche”, prosegue poi nella parte dedicata al “paesaggio italiano” itinerario realizza-
to con Stefano Boeri. Si passa poi alla sezione “Beirut”, una serie di fotografie che raccontano la capitale del Libano prima devastata dalla guerra civile e poi dopo la ricostruzione. Un’altra parte della mostra racconta “Le città del mondo” e la modernizzazione. Infine si osserva Roma, la città in cui Basilico ha lavorato con maggiore intensità: si tratta di un progetto in cui viene messa a confronto la sua fotografia moderna e le tavole incise nel 700 da Giovanni Battista Piranesi. La passione di Basilico per la fotografia lo ha portato a girare il mondo realizzando numerosi progetti di cui sono stati pubblicati vari libri. Berlino, Valencia, Istanbul e New York sono solo alcune delle numerose
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Gabriele Basilico, Paris, 1997. © Archivio foto per gentile concessione
città visitate dall’artista, che ha voluto evidenziare la trasformazione dei paesaggi durante il corso del tempo. Le città hanno subito delle modifiche in seguito all’era industriale e a quella postindustriale diventando prodotti dell’economia. Oltre all’esposizione, verranno proposti video e illustrazioni sulla biografia dell’autore.
Sara Pellegrino
febbraio 2020 Nuove Proposte
spettacolo & cultura
mostre
“I love Lego”: la più divertente e colorata esposizione dell’anno di Mattia Martiradonna
A Palazzo Bonaparte fino al 19 aprile una rassegna per tutta la famiglia, da ammirare mattoncino per mattoncino
I
deati nel 1958 in Svezia sono presto diventati compagni di giochi per i bambini (e in seguito di molti adulti) di tutto il mondo: sono i coloratissimi mattoncini Lego. Non è strano dunque che vengano celebrati anche con vere e originalissime mostre, come quella attualmente in corso a Palazzo Bonaparte. “I Love Lego” è un viaggio divertentissimo nel mondo delle piccole “costruzioni”. L’esposizione è divisa in più sezioni, dove si può passeggiare tra nuovissimi diorami che riproducono in scala
vari scenari tra cui: Fori Imperiali, città moderne e medioevali, galeoni e paesaggi artici. Ma questa esposizione vanta anche partnership d’eccezione: come quella con la comicità di Legolize e delle loro incursioni - tutte da ridere - all’interno dei plastici; e quella con le opere di Stefano Bolcato, dove sulle sue tele i mattoncini svedesi prendono le fattezze di Frida Khalo, della Gioconda, di Lorenzo de Medici e molti altri, cogliendo il lato divertente delle grandi opere d’arte. “I Love Lego” ospita anche uno spettacolare
Diorama LEGO
guinness dei primati, quello di Gianluca Rossignoli con la sua collezione di 4100 figurine Lego. Comparse per la prima volta nel 1978, da allora non hanno mai smesso di popolare questi mondi in minia-
tura. Una mostra che farà sognare i più piccoli e farà tornare bambini gli adulti di oggi, cresciuti fantasticando grazie ai mitici Lego. Una mostra dedicata a tutta la famiglia. A Palazzo Bonaparte fino al 19 aprile.
Una grande mostra antologica racconta i celebri happening dell’artista Jim Dine Al Palazzo delle Esposizioni oltre 60 opere ripercorrono le performance che hanno reso lo statunitense famoso in tutto il mondo
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all’11 febbraio al 2 giugno è possibile visitare al Palazzo delle Esposizione a Roma una grande mostra dedicata a Jim Dine, artista statunitense famoso in tutto il mondo per i suoi celebri happening. Un’ampia esposizione antologica realizzata in stretta collaborazione con l’artista e Daniela Lancioni, curatrice senior dell’Azienda Speciale Palaexpo. Più di 60 opere, datate dal 1959 al 2016, provenienti da collezioni pubbliche e private, europee e americane. Un intenso apparato iconografico ricostruirà la memoria visiva degli happening, raccontati in mostra
dalla voce dello stesso artista. Jim Dine, nato a Cincinnati nel 1935, è uno dei maggiori protagonisti dell’arte americana. Difficilmente catalogabile, in virtù della sua volontà di indipendenza e del suo rifiuto a identificarsi negli schemi della critica, della storia dell’arte e del mercato. Il suo lavoro, radicale e innovativo, ha avuto un grande impatto sulla cultura visiva e contemporanea, specie su quella italiana degli anni ‘60. Il percorso espositivo è ordinato secondo un criterio cronologico, corredato da una biografia dell’artista. Si parte dalle prime opere del 1959, piccoli dipinti su tela e acqua-
Nuove Proposte febbraio 2020
Jim Dine
relli, per poi immergersi nel focus dedicato agli happening. Una parte è dedicata ai dipinti del 1960-63, con capolavori e opere presentate alla Biennale di Venezia del ‘64. Un’altra parte riguarda invece le scul-
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ture di alluminio degli anni 1964-65. Infine, nell’ultima delle sei sale, saranno esposte le Veneri e altre opere più riconducibili a modelli dell’arte del passato.
Mattia Martiradonna
serie tv spettacolo & cultura
The Witcher, storia di magia e potere con il bel tenebroso Geralt di Rivia di Arianna Di Biase
Netflix propone una serie fantasy dai toni dark e gotici. Protagonista la star del cinema Henry Cavill
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online sulla piattaforma Netflix la nuova serie tv “The Witcher”, tratta dall’omonima saga fantasy dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski. Il protagonista è Geralt di Rivia alias Henry Cavill, conosciuto dal pubblico grazie al ruolo di Superman nel film “L’uomo d’acciaio” di Zack Synder. Questa volta Cavill si spoglia dei panni del supereroe per indossare quelli di un mu-
tante con particolari abilità magiche, che gli permettono di sconfiggere i demoni. Il mondo di Geralt è composto da streghe, maghi, creature mistiche e paesaggi incantati, tutti gli ingredienti di un fantasy di eccellenza. Che cosa distingue allora “The Witcher” dalle serie tv dello stesso genere? Innanzitutto, a differenza dei grandi classici fantasy, l’universo di Sapkowski è crudele, meschino e incline alla xenofobia. Tuttavia, c’è una legge che travalica anche le differenze di nascita tra le creature: il destino. Inoltre le scelte dei costumi, delle scenografie e degli effetti speciali rendono il contesto davvero suggestivo. L’unico elemento che
TheWitcher - Foto di Katalin Vermes (Netflix) per gentile concessione
potrebbe lasciare spaesato lo spettatore è la cronologia degli eventi. Gli episodi, infatti, non seguono una linea temporale lineare ma ogni storia è aggrovigliata all’altra, come
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la matassa di un gomitolo. Nonostante questa piccola sbavatura stilistica, la serie ha ampiamente fatto parlare di sé e i fan si sono già affezionati al bello e tenebroso Geralt di Rivia.
febbraio 2020 Nuove Proposte
spettacolo & cultura
libri
Bowie
Lessico femminile
Roma
La graphic novel che racconta vita e successi del Duca Bianco
Un mosaico di Sandra Petrignani sull’universo delle donne
La capitale di Manuppelli ha il fascino del cinema degli anni ‘70
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Foto copertna: © 2020 by Michael Allred and Steve Horton. Edizione italiana Panini Comics per gentile concessione
el quarto anniversario della scomparsa del Duca Bianco, Panini Comics ha pubblicato in Italia (in contemporanea con gli Usa) “Bowie - Stardust, Rayguns & Moonage Daydreams” di Steve Horton, Michael Allred e Laura Allred. Si tratta di una graphic novel a colori, una biografia a fumetti che racconta la vita di David Bowie, che ha conquistato con la sua musica generazioni di fan in tutto il mondo. Il volume si compone della sceneggiatura di Steve Horton, che ha all’attivo diverse collaborazioni con case editrici, e delle illustrazioni di Michael e Laura Allred, marito e moglie che hanno già realizzato dei lavori insieme. Lui è un fumettista conosciuto in America per essere l’autore di “Madman” e “iZombie”; lei ha vinto il “Best Coloring” Eisner Award. Una grande squadra che ha tirato fuori un capolavoro a fumetti che ha il compito di raccontare la scalata al successo di un artista di fama mondiale come Bowie, che con le sue performance ha lasciato un’impronta indelebile. Mattia Martiradonna
Nuove Proposte febbraio 2020
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empre più spesso mi trovo a riflettere sul fatto che il pensiero delle donne è inseparabile dalla materialità delle cose, dall’urgenza della vita. Forse è per questo che di rado è astratto». Così si legge nel nuovo saggio di Sandra Petrignani “Lessico femminile” (Editori Laterza), un libro che racconta il mondo dal punto di vista delle donne. L’autrice compone un mosaico ricco e affascinante con le scrittrici da lei più amate: Virgina Woolf, Jamaica Kincaid, Dorothy Parker, Yasmine Reza, Dacia Maraini, Natalia Ginzburg e tantissime altre, scegliendo i brani che più l’hanno colpita. Attraverso romanzi, lettere, racconti, poesie e diari compie un viaggio meraviglioso fra le parole di scrittrici e filosofe che hanno attraversato la storia della letteratura e del pensiero. Un corsivo collettivo che si traduce nelle intenzioni di Sandra Petrignani, anche se «Niente è più segreto di un’esistenza femminile», parola di Marguerite Yourcenau. Elisabetta Zazza
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he cosa fare quando si sente il richiamo del proprio destino? Se lo chiede Tommaso, il giovane protagonista del romanzo di Nicola Manuppelli “Roma” (Miraggi Edizioni), quando capisce che è arrivato il momento di seguire il proprio sogno. Fin da piccolo Tommaso ha avuto sempre la passione per la scrittura, per la narrazione degli altri e alla fine riesce ad ottenere un posto all’interno del Corriere della Sera. La nebbia milanese tuttavia è un impedimento agli occhi della mente e rende difficoltosa la salita verso la maturità. Ciò che Tommaso cerca e trova sta tutto nell’infinita vastezza del cielo di Roma. Trasferitosi a casa di una conoscente, grazie a Emmanuele, nipote della padrona di casa, il giovane viene introdotto nello sfavillante mondo del cinema. Come a disegnare un perfetto cerchio, il protagonista si perde in questo universo parallelo fatto di gossip, feste e dramma ma, allo stesso tempo forse, trova veramente se stesso.
Arianna Di Biase
libri spettacolo & cultura
“La squadra dei sogni” va in campo per giocare con Marino Bartoletti di Gianna De Santis
Il giornalista scrive una storia per ragazzi, ma ricca di insegnamenti anche per gli adulti, dove si parla di integrazione ed educazione
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n libro per bambini e ragazzi, ma anche per gli adulti, perché tutti sono protagonisti e tutti dovrebbero leggerlo, ognuno troverà tra le righe delle piccole lezioni da cui trarre degli insegnamenti. Marino Bartoletti si è fatto un regalo per i suoi 70 anni con la saga de “La squadra dei sogni” (Gallucci Editore). Dopo il primo volumetto “Il cuore sul prato” ha realizzato la doppietta con “Tutti in campo”, e ora si appresta a fare il terzo gol con la prossima storia che arriverà molto presto, come ha annunciato durante un incontro alla Fiera “Più libri più liberi” di Roma. Uno dei giornalisti più celebri – per la passione che ha sempre dimostrato verso il calcio e lo sport in generale,
ma anche grande conoscitore della musica e del Festival di Sanremo – ci regala pillole di saggezza nascoste in questo libro per ragazzi, che è una lezione di civiltà, di educazione e di calcio. Marino Bartoletti è il volto gentile della tv, apprezzato opinionista in trasmissioni come “Il processo del lunedì”, “La domenica sportiva”, “Pressing” e “Quelli che il calcio”, e che ha seguito e raccontato i grandi eventi sportivi dalle corse ciclistiche alle Olimpiadi. «I ragazzi troveranno in questo libro una lettura di vita – spiega l’autore –, se non diventeranno grandi calciatori, diventeranno di sicuro buoni cittadini e persone migliori. Questo libro è ambientato nella mia Forlì, e rappresenta il libro che avrei voluto
leggere io da ragazzo, ma l’ho scritto ora che sono nonno. In questi volumi si narra la storia di tre bambini di estrazione sociale differente, che gli adulti in qualche modo dividono». Senza svelare troppo la storia di Carlo, Dorian, Lorenzo e compagni, possiamo dire che questo non è un libro che parla solo di calcio, ma anche di integrazione e di sana rivalità. Ci sono riferimenti moderni a tematiche attuali come social, serie tv online, musica ed educazione stradale. E in tutto il libro c’è un invito, sottile ma non troppo, a non mollare mai. “La squadra dei sogni” lancia anche messaggi agli adulti, agli insegnanti e ai genitori. Si parla pure di calcio femminile, proprio in un momento in
cui l’ultimo Mondiale ha reso la nazionale rosa più popolare che mai. Ad accompagnare le pagine di questi due primi volumi ci sono le illustrazioni di Giuseppe Ferrario, che disegna e rende vivi i personaggi che Marino Bartoletti ha immaginato. Nuovi compagni virtuali di gioco e di una piacevolissima lettura per tutti i ragazzi.
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febbraio 2020 Nuove Proposte
spettacolo & cultura
cinema
NUOVE PROPOSTE... AL CINEMA
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a cura di Sara Candiano
A febbraio “Il ladro di giorni” con Riccardo Scamarcio e un capitolo interamente dedicato ad Harley Quinn, la nemica di Gotham City
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carpette rosse e i 7 nani di Sungho Hong dal 6 febbraio al cinema. Un film di animazione che racconta la storia rivisitata di Biancaneve e di sette nani un po’ particolari, in cui è racchiusa l’anima di sette principi arroganti e vanitosi. L’unico modo per rompere l’incantesimo è trovare delle magiche scarpette rosse. Stessa data di uscita per Il ladro di giorni di Guido Lombardi con Riccardo Scamarcio. Il piccolo Salvo assiste all’arresto di suo padre Vincenzo all’età di cinque anni. Dopo quell’episodio viene affidato agli zii finché, sette anni dopo, il padre torna per riprenderlo sotto la sua ala protettiva. Ma questo gesto nasconde ben altro: Vincenzo deve trasportare un carico importante a Bari e avere con sé un bambino gli permetterebbe di “distrarre” la polizia qualora venisse fermato. Durante il viaggio, però, Salvo riesce a recuperare il rapporto con il padre, facendogli intraprendere inconsciamente un cammino di redenzione. Birds of prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn di Cathy Yan in programmazione sempre dal 6 febbraio. Nel secondo capitolo della saga dedicata ai nemici di Gotham City, Harley Quinn decide di allontanarsi da Joker e collaborare con i Birds of Prey, nuovi vigilanti della città, e con una detective del dipartimento di polizia. Questa nuova “squad” porterà Harley a salvare la giovane Cassandra Cain, entrata in possesso di un diamante del boss della malavita Black Mask. The King’s man – le origini di Matthew Vaughn dal 13 febbraio al cinema. Nel terzo capitolo della saga si scoprono le origini dell’agenzia di intelligence Kingsman. I detective dovranno mettersi in gioco per fermare i peggiori tiranni della storia, riunitisi per alimentare una guerra contro il sistema. Stessa data per Sonic – il film di Jeff Flower. Nell’adattamento cinematografico del videogioco più amato da grandi e piccini, Sonic, il riccio più veloce del mondo, prende vita in 3d. Con
Nuove Proposte febbraio 2020
il suo migliore amico Tom cercherà di sconfiggere il Dr. Robotnik, un genio malvagio che vuole conquistare il mondo. Nello stesso giorno anche Fantasy Island di Jeff Wadlow. In un’isola del Pacifico dove tutto può accadere, il misterioso Mr. Roarke avvera i sogni degli ospiti del suo lussuoso resort. Ma ben presto le fantasie si trasformano in incubi e i villeggianti sono costretti ad unirsi per scoprire come poter scappare dall’isola senza incappare nelle trappole di Mr. Roarke. Cats di Tom Hooper dal 17 febbraio al cinema. Tratto dal musical del 1981 composto da Andrew Lloyd Webber, l’adattamento cinematografico di Cats racconta la storia della tribù Jellicle che, come ogni anno, si riunisce per decidere chi di loro passerà nel “dolce Aldilà” per rinascere una seconda volta. Tra loro anche Grisabella, protagonista della caccia a Macavity e della spedizione per il ritrovamento del leader Deuterenomio. Il 20 febbraio esce, infine, La mia banda suona il pop di Fausto Brizzi. Ivanov, magnate russo, sogna una reunion del suo gruppo musicale italiano preferito, i Popcorn (De Sica, Ghini, Rossi e Finocchiaro), molto in voga negli anni ’80. Il manager della band viene contattato per organizzare l’incontro, ma cerca in tutti i modi di dissuadere il magnate dall’impresa perché rimasto in pessimi rapporti con i cantanti. Ivanov, però, non sembra voler desistere. Nonostante il rifiuto di quasi tutti i membri della band, il destino porterà i cantanti ad accettare questa bizzarra proposta e a ritrovarsi in Russia dopo tanti anni, un po’ arrugginiti ma ancora pieni di carica. Una volta giunti nel luogo, si rendono conto che la reunion altro non è che un espediente per “coprire” una rapina ideata dal magnate. Contrari all’inizio, i cantanti cambieranno idea, vedendo in questa rapina un’opportunità per risolvere tutti i loro problemi economici.
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Febbraio
Capelli: i tagli e I colori di tendenza del momento si ispirano agli anni ’90
hairstyle moda & tendenze
di Maria Laura Zazza
Gli hair stylist propongono caschetti corti, acconciature audaci e dalle forme geometriche. Tra le tinte domina l’effetto glow dai riflessi naturali e luminosi
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uando si parla di taglio e colore di capelli ogni anno porta con sé delle novità sia nell’universo femminile che in quello maschile. Ma quali sono i suggerimenti di questa stagione? L’inverno 2020 vuole delle regole ben precise da osservare nel campo delle acconciature e delle tonalità più in voga. Una cosa è certa: chiunque voglia essere alla moda e in tono con le proposte degli hair stylist deve ispirarsi al look anni ’90 delle star, con qualche elemento di modernità. Dal caschetto di Jennifer Aniston in “Friends” si passa ai tagli cortissimi alla Gwyneth Paltrow, con un tocco di stile più recente ispirato alla frangia aperta “a tendina” di Dakota Johnson. Se volete rinnovare il
vostro look non vi resta che dare uno sguardo ai tagli nineties riproposti però dalle celebrità del momento che scelgono caschetti corti e tagli audaci, nonché lunghezze medie per chi non vuole rinunciare alla bella chioma. Il taglio di spicco del 2020 è sicuramente lo chin bob, ovvero il tanto amato caschetto corto, le cui lunghezze sfiorano con delicatezza il mento contornando morbidamente il volto. Dal bob leggermente disordinato a quello lineare scalato, anche chi vuole mantenere i capelli lunghi verrà accontentato purché il limite massimo non superi la linea del decolleté. Le forme geometriche hanno la meglio sulle acconciature spettinate, e lasciano spazio a tagli lisci, essenziali e morbidi. Rispettare la
naturalezza del capello e la sua voluminosità è la prima regola da tenere a mente se si vuole stare al passo con le nuove tendenze. Capelli ricci o lisci, il volume non deve essere forzato ma conservato nella sua naturale texture. Inoltre, non c’è taglio che non sia accompagnato da un colore che sappia risaltare l’incarnato e la naturalezza del tono. Tra le tinte che
predomineranno nel 2020 troviamo principalmente i glow dai riflessi naturali e luminosi. Chi ha i capelli castani può dire addio ai mix e ai contrasti forti per privilegiare il colore neutralizzato senza riflesso. Chi invece ha i capelli scuri e ama un tocco di originalità ha la possibilità di optare per qualche linea luminosa in blu o in viola. Mentre chi ha una chioma bionda può puntare sull’effetto iridescente dai riflessi tonalizzanti con ciocche rosa o
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carta da zucchero. Anche l’haircut maschile del 2020 introduce importanti novità. Diversamente dagli anni passati, per gli uomini sarà d’obbligo tanto volume accompagnato da un ciuffo lungo e spettinato. Il taglio alla base della nuca non sarà definito e netto ma piuttosto leggero e morbido. Dunque stop a rasature shock e a tagli troppo corti: il 2020 sarà l’anno in cui la lunghezza farà da padrona nell’universo del capello maschile.
febbraio 2020 Nuove Proposte
moda & tendenze
novità
Fashion digital: arrivano gli abiti di lusso che esistono solo online di Cristina Monaco
Capi esclusivamente virtuali che non sono presenti quindi nel mondo reale. È questa l’ultima “creazione” della casa di moda The Fabricant
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na casa di moda che fa abiti su misura, bellissimi e unici per ogni cliente. Niente di nuovo vero? Sì, se non fosse per il fatto che questi abiti in realtà… non esistono. Proprio così, The Fabricant è una casa di moda digitale che crea abiti esclusivamente virtuali. Si parte dalla progettazione e si passa alla creazione attraverso elaborati programmi grafici e di animazione, per arrivare poi al prodotto finale pronto per essere venduto. Il cliente potrà persino provarlo prima di acquistarlo, caricando una propria foto sul sito in questione: il software modellerà sulla sua silhouette il vestito
prescelto. Si potranno poi ottenere vari scatti con il vestito acquistato, pronti per finire sui social a fare razzia di like e commenti. The Fabricant si definisce come un “fashionauta”, un esploratore del settore attraverso il nuovo mondo digitale. Se la moda è da una parte il comparto che più di tutti è reticente ad abbracciare la tecnologia, dall’altro è l’industria che inquina di più. L’azienda in questo modo ha voluto unire due aspetti, utilizzando appunto la tecnologia per ridurre l’inquinamento. Il vestito digitale, infatti, non inquina, non utilizza prodotti chimici e non produce scarti di lavorazione.
La moda digitale vuole rivolgersi in particolar modo ai più giovani, coloro per cui il mondo digitale ha la stessa valenza del mondo fisico, in cui si può esprimere la propria identità. L’obiettivo di The Fabricant è proprio quello di unire i nativi digitali a un nuovo panorama di moda sostenibile, che risulti in armonia con i loro valori e interessi.
Le giovanissime e la pancia scoperta: gli outfit con un tocco revival anni ‘90 Sfoggiare l’ombelico non è più sinonimo di scandalo e irriverenza come una volta, ma di eleganza, leggerezza e stile
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hi potrebbe mai dimenticare il memorabile ventre nudo di una Madonna estrosa e super trasgressiva sul palcoscenico? Sembra che mostrare l’ombelico stia tornando tra le tendenze più in voga del momento, soprattutto tra le giovanissime o per chi ha un fisico da urlo (un look da riservare però ad occasioni mondane e non per andare in ufficio). È un ritorno agli anni passati quello che domina il vasto e sfaccettato panorama della moda 2020. L’iconica pancia scoperta della regina del pop riappare oggi, con interessanti rivisitazioni, per ispirare i nostri outfit ma anche quelli delle celebrità e delle stelle di Hollywood. Abiti lunghi, crop top o indumenti a due pezzi sono ideati dagli stilisti su ricalco di un modello tutto anni ‘90. Ma quali sono le mise più belle da sfoggiare con questo
Nuove Proposte febbraio 2020
tocco di tendenza? Certamente questa moda si abbina a momenti di vita quotidiana poco impegnata: sì quando si esce con gli amici, ma assolutamente no per andare a scuola o negli impegni di lavoro. La pancia viene lasciata scoperta indossando maglioncini corti da abbinare ai jeans o ai pantaloni a vita alta. Ombelico rigorosamente visibile ma solo di qualche centimetro, per un effetto disinvolto e sbarazzino vedo non vedo. Il cardigan aperto con il toppino corto sotto è la scelta invernale delle più temerarie, che non rinunciano a questo richiamo di moda nonostante le basse temperature. In materia di abiti da sera, invece, sono le star del cinema a dettare le loro regole riproponendo il intrecciate sulla schiena, mostrano uno look dell’ombelico visibile in versione stile mai volgare ma raffinato, tutto da rimodernizzata. Vestiti lisci dalle gon- imitare. Maria Laura Zazza ne lunghe, uniti a bustini o fasce micro
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fuoriporta
A spasso nella piccola frazione in provincia di Rieti scavata direttamente nella roccia e che affaccia sul lago a cui un tempo dava il nome
assaggi & paesaggi
Posticciola, la stazione di posta immersa nella Valle del Turano di Diletta Murgia
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pochi chilometri da Rieti e dal confine con l’Abruzzo, la cittadina di Posticciola sorge nella Valle del Turano su di un’altura che si estende verso l’omonimo lago che un tempo prendeva il suo nome. A sé stante fino alla metà dell’Ottocento (dal 1876 venne aggregata al comune di Rocca Sinibalda del quale è diventata frazione), Posticciola era anticamente conosciuta come stazione
di posta e luogo di transito della transumanza: la prima testimonianza storica del paese risale all’898, ma l’attuale nome sembra di origine più recente e deriverebbe dall’unione dei nomi dei due paesi limitrofi Posta e Roccucciola. La cittadina conserva tutt’oggi l’impianto di paese medievale sabino, anche se le sue origini si perdono nel periodo pre-romano. Difatti la piccola frazione si erge nei pressi dell’area ar-
cheologica dove si fa risalire l’antica città Trebula Mutuesca (oggi Monteleone Sabino) della quale Posticciola viene appunto considerata l’originario nucleo pre-romano. Questa ipotesi sarebbe supportata dai numerosi resti architettonici romani presenti nella zona, come l’antico ponte romano, detto Ponte Vecchio, raggiungibile con una breve passeggiata scendendo dal paese. Come luoghi d’interesse da scopri-
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re, il paese conserva un fortilizio appartenuto prima alla famiglia Mareri fino al ‘600 e poi ai Colonna, in seguito passato di mano in mano sotto il dominio di altri casati fino all’Ottocento quando cadde in stato di abbandono, per poi essere restaurato dalla famiglia Solivetti. Seppur non visitabile, il forte compare all’improvviso passeggiando per le strette vie del paese, alcune scavate direttamente nella roccia.
febbraio 2020 Nuove Proposte
assaggi & paesaggi
giramondo
Libia
un paese ancora tutto da scoprire di Carlo Franciosa
Da Tolemaide a Ghadames, le città di questa area sono ricche di fascino e mistero. Sono poche infatti le notizie certe giunte fino a noi ...continua dal numero precedente
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olemaide, risalente al 500 a.C. e il cui nome mostra l’intreccio con le vicende della dinastia dei Tolomei, riserva ancora oggi molte sorprese agli archeologi, visto che gli scavi finora effettuati hanno portato alla luce solo una parte dei suoi edifici antichi. Fra questi, il palazzo delle Colonne, una raffinata e lussuosa casa privata impreziosita da colonne, cortili e mosaici; la piazza delle Cisterne con i giganteschi serbatoi d’acqua della città, più grandi addirittura di quelli di Cartagine; la basilica Occidentale, una chiesa paleocristiana a tre navate splendidamente restaurata. Interessante il museo annesso al sito che conserva, fra l’altro, una buona raccolta di statue e sculture soprattutto del periodo greco e vari mosaici. Ciò che più colpisce nella storia di Tocra è la grande varietà di nomi che si sono succeduti nel corso dei secoli. Fondata intorno al 510 a.C. e conosciuta dapprima come Teuchira, divenne in seguito Arsinoe, dal nome della moglie di Tolomeo II e poi Cleopatris, in onore della figlia di Cleopatra e Marco Antonio. La visita alla città antica riserva alcuni elementi di sug-
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gestione: la piazza dell’antico villaggio, il fortino turco, probabilmente costruito sulle fondamenta di una chiesa o di un tempio molto più antico. Se non fosse per un gruppo di operai che, negli anni ’50, effettuando dei lavori di scavo del terreno in questo angolo remoto della Cirenaica, fecero emergere i resti di una sconosciuta chiesa bizantina non sarebbero mai venuti alla luce gli splendidi mosaici che ornano il suo pavimento e la sua città Qasr Libya. “Perla del Sahara” e “Soffio di vita in una terra desolata”: sono queste alcune delle definizioni che viaggiatori dei secoli passati davano di Ghadames. In effetti l’impressione che questa splendida e ricca città doveva fare sui primi avventurosi esploratori europei dell’Ottocento doveva essere enorme. Un fascino accresciuto dal mistero delle sue origini dove storia e mito si intrecciano e non è certo facile distinguere la realtà dalla leggenda. Le uniche notizie storiche di una certa attendibilità riguardano il suo periodo di appartenenza all’Impero Romano. Fu l’archeologo italiano Fabrizio Mori, intorno al 1955, a ispezionare l’impervia
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regione dell’Akakus nel profondo sud della Libia e nel cuore di un deserto che sembra privo di qualunque presenza vitale, recuperando tutti i frammenti di un vero e proprio museo a cielo aperto che testimoniava le evoluzioni dell’ambiente sahariano e dei suoi abitanti, tanto affascinanti quanto misteriosi, nel corso dei millenni. Ben poco sappiamo anche della storia di Sebha, capitale del Fezzan, la zona sud occidentale della Libia, che si spalanca sul grande deserto e che per secoli è rimasta un territorio impenetrabile agli europei, sia per le difficoltà ambientali che per le future ostilità delle popolazioni locali nei loro confronti. Quando a partire dall’Ottocento, i primi coraggiosi esploratori riuscirono a raggiungere queste zone finalmente si placarono le fantasiose leggende che coloravano queste terre di connotati improbabili: dalle creature mostruose a due teste che le avrebbero popolate alle immense città ricoperte d’oro. Poche le notizie che abbiamo su Sebha, ma sembra che, quando era uno dei principali centri di snodo delle carovane di mercanti, vi vigeva una ri-
giramondo
gorosissima apartheid. A portare il visitatore nell’angolo estremo della Libia sono due siti di notevole importanza archeologica e storica: Zinchera e Garama. Il primo, il più antico, situato in cima a un promontorio roccioso, porta ancora tracce di un insediamento neolitico e fu probabilmente abitato fino al I secolo. In seguito, la popolazione si trasferì dalla rocca verso il wadi in cerca di un più facile accesso all’acqua, e venne utilizzato solo come sito funerario. Gli scavi, iniziati negli anni ’60, hanno finora portato alla luce svariati edifici che si dispongono anche lungo i pendii, ma c’è ancora molto da scoprire. Quanto a Garama, il nome non tragga in inganno. Dei leggendari Garamanti, la misteriosa popolazione di abitanti del Sahara, probabilmente (ma è solo un’ipotesi) antenati dei Tuareg, già descritti da Erodoto e da Plinio, le rovine finora portate alla luce non ci dicono nulla. Garama fu certamente la capitale del regno di questo fiero popolo di grandi coltivatori e allevatori di cavalli, ma quanto fino ad ora portato alla luce è
assaggi & paesaggi
di epoca molto più tarda, soprattutto romana e berbera. L’interessante Museo del Deserto offre reperti di un certo interesse e molti elementi utili per meglio orientarsi fra i labirinti dell’Akakus.
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febbraio 2020 Nuove Proposte
i nostri amici animali
tempo libero
Ammirare il nibbio e la poiana: dove fare birdwatching nel Lazio di Diletta Murgia
Osservare la varietà degli uccelli che popolano i nostri boschi e ascoltare il loro canto: un passatempo che ci fa vivere a contatto con la natura
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a bellezza di osservare un tripudio di colori e di ascoltare versi di uccelli liberi in natura: il birdwatching è una passione straordinaria che può conquistare chiunque. Grazie alla presenza di oltre 550 specie di uccelli in Italia, il mondo dei birdwatcher è un’infinita scoperta, come
infinite sono le varietà di uccelli da osservare anche nella nostra regione. A pochi chilometri da Roma, ad esempio, i Monti della Tolfa si presentano come vasta area collinare caratterizzata da una naturalità eccezionale e per gli uccelli riveste un’importanza particolare. Qui sarà possibile osservare diverse specie di rapaci come il nibbio reale e quello bruno, l’albanella minore e il biancone, la poiana e il falco pecchiaiolo, ma anche il vispo lodolaio, il lanario e il meraviglioso falco pel-
legrino. Durante il periodo riproduttivo possono invece essere ammirati la ghiandaia marina, il cuculo dal ciuffo, l’upupa, lo zigolo capinero, la tottavilla e altre specie della macchia mediterranea. Per chi invece vuole spingersi più lontano, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è sicuramente l’ideale, essendo una delle aree naturalistiche più importanti d’Italia. Qui, in convivenza con grandi mammiferi come cervi, camosci d’Abruzzo, lupi e orsi, trovano rifugio anche uccelli in grado di
regalare grandi soddisfazioni ai birdwatcher. Chi ha pazienza di attendere avrà modo di osservare gufi e aquile reali, astori e falchi pellegrini. Ad essi si potranno aggiungere specie tipicamente montane come il coturnice, il picchio dorso bianco, il merlo acquaiolo, il gracchio alpino e corallino, la tordela e la rondine montana, oltre al fringuello alpino, il sordone, il picchio muraiolo, la balia dal collare, lo zigolo muciatto, il codirossone e lo spioncello.
Aquila reale
Coturnice
Ghiandaia marina
Gufo reale
Picchio dorso bianco
Merlo acquaiolo
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l’angolo della poesia liberamente
Stuzzicherò
venezia
il vostro palato ogni giorno!
POESIA DI
Antonella Riccardi
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i si potrebbe fermare il tempo: in due, tra le braccia, prendere a prestito scaglie di luce cadente dagli angoli della notte inarcata e lunga. Senza smuovere cerchi di parole, seguire il tremore delle labbra e dell’acqua nell’ oscurità adagiata su una gondola silenziosa. Fino all’alba.
un dolce per festeggiare il Carnevale Atuttapasta di Catia Feroce
Castagnole al mistrà Ingredienti per 30 castagnole:
CAMMINERò
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1 bustina di vanillina 1 cucchiaio di liquore mistrà 200 gr. di farina 50 gr. di zucchero scorza di mezzo limone 40 gr. di burro 2 uova 1 pizzico di sale 8 gr. di lievito in polvere • Olio di semi q.b. • Zucchero a velo q.b.
POESIA DI
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Franco Lanciani
amminerò per raggiungere la montagna. Il sole e il vento accompagneranno i miei passi, l’immensa volta del cielo sarà il mio tetto e le stelle mi guideranno nelle notti buie. L’orologio della vita scandirà il tempo e quando avrò raggiunto l’erta cima dove cessa ogni umana speranza, la neve coprirà le mie orme sul fango e di me non resterà che un esile ricordo, poi la mia ombra si unirà all’eterno.
Procedimento: 1. Mettete in una ciotola la farina, le uova, lo zucchero, il burro, la vanillina, il sale, la scorza grattugiata del limone, il mistrà e il lievito; 2. Amalgamate tutti gli ingredienti e poi trasferiteli su una spianatoia leggermente infarinata;
‘G
3. Impastate bene fino ad ottenere un impasto liscio;
er sogno
ni notte me sogno d’esse re sovrano dun’ ‘nmonno che nu’ ‘nc ‘hà ‘ndifetto, ‘ndò la giustizia è pe’ tutti e er prossimo se tratta co’ rispetto, ma ar matino che me so svejato, me tocco er capo... però ‘n’ è ‘ncoronato.
4. Lasciate riposare l’impasto per qualche minuto e poi realizzate dei cordoncini di pasta dello spessore di un paio di centimetri, tagliateli a pezzetti e realizzate delle forme tondeggianti; 5. Friggete le castagnole un po’ alla volta in abbondante olio a fiamma bassa, rigirandole fino a quando saranno ben dorate; 6. Mettete le castagnole a scolare su della carta assorbente e spolverizzatele con lo zucchero a velo.
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post-it
auguri
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