Nuove proposte giugno 2018

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Anno XXVI - giugno 2018 - n. 333 - Distribuzione gratuita

Mensile di Informazione Nazionale con inserto Speciale Internazionale

FOCUS

Bandiere Blu 2018, assegnate 8 al Lazio c'è anche il lago di Bracciano

Roma & Co.

La cittĂ invasa dalle erbacce per la poca manutenzione del verde cittadino

ALL'INTERNO Libri, tv, arte, viaggi, sport, concerti e... altro ancora



Eventi | NUOVE PROPOSTE

Giugno 2018

S O M M A R I O

direzione editoriale: Edit Italia S.R.L.S. editroma@nuove-proposte.com direttore responsabile: Luigino Borgia lborgia@nuove-proposte.com vicedirettore: Paolo Sabatini psabatini@nuove-proposte.com grafic director: Stefania Ruggeri grafica@nuove-proposte.com segreteria di redazione: Daniele Martiradonna redazione@nuove-proposte.com (per comunicazioni, eventi e compleanni) comitato di redazione: Caporedattore Giulio Bussinello responsabili di redazione: Riccardo Borgia, Cristina Monaco, Francesca Coculo, Sara Candiano hanno collaborato a questo numero: Fabio Bogi, Alessandra Broglia, Anna Crivelli, Salvatore Giorgio Dino, Carlo Franciosa, Guendalina Funaro, Iwona Grzesiukiewicz, Nadia Ludovici, Marcello Mastino, Diletta Murgia, Sara Pellegrino, Claudia Pennacchio, Antonella Riccardi, Pasquale Tocci, Elisabetta Zazza.

Editoriale e periscopio 4 ● Roma, task force contro la crisi dei rifiuti 5 ● Tesoro archeologico sotto Colle Oppio Attualità 6 ● La metro C arriva a San Giovanni 7 ● Il iii rapporto delle mafie nel Lazio 8 ● La raccolta ama per i disabili 9 ● Arriva il Family sitter 10 ● Arriva l’estate 11 ● Salone Margherita vendesi 12 ● Aldo Moro, il professore 13 ● In aggiudicazione la gara per il verde urbano Società 14 ● Lo stato del made in Italy 15 ● Perché dormiamo 16 ● Intervista ad Antonella 18 ● Novità in tema di trapianti 19 ● La Reale Arciconfraternita 20 ● Ritorna la mini di Nintendo 21 ● Colonizzazione di Marte 22 ● Mondiali di calcio FIFA 2018 23 ● A Rarragona al via i giochi del mediterraneo 24 ● Gravità o elettromagnetismo?

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Focus “Bandiera Blu 2018” 26 ● Le più belle spiagge Bandiera Blu del 2018 27 ● Trevignano Romano new entry Arti & culture 28 ● Alfredino, il bambino caduto nel pozzo 29 ● Special Olympics 30 ● L’amore per le propria terra 31 ● Le fotografie di Charles March 32 ● Il turismo spaziale 33 ● Il libro segreto di Camilleri 34 ● Un anno senza di te 35 ● Andrea Pazienza, trent’anni senza 36 ● Alla scoperta di Vallepietra 37 ● I Borghi, le Abbazie e i Castelli 38 ● Il Festival Indipendente al Parco Nomentano 39 ● Cesare Cremonini 40 ● Canarie, sfumature di blu 41 ● Nicola Porpora 42 ● Ayuenti a Sauia 43 ● Nuove proposte... Al cinema

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Assaggi & paesaggi 45 ● Bagnaia, la città dei vescovi 46 ● Storia e bellezze di Cuba Liberamente 48 ● Poesia - Eventi & Co.

NUOVE PROPOSTE

Si ringraziano gli inserzionisti per il loro contributo che consente la pubblicazione del periodico

direzione e amministrazione Via Pio Molajoni, 37 - 00159 Roma Tel./Fax 06 43598964 www.nuove-proposte.com ufficio stampa lettori@nuove-proposte.com

Modi & Mode 44 ● Ad ognuno la sua barba

I nostri amici animali 49 ● Videocamere nei macelli Post it 50 ● Auguri

annuo ordinario euro 80,00 annuo sostenitore euro 120,00 per abbonamenti: Codice IBAN: IT51 D030 6903 2181 0000 0009 221 BANCA INTESA SAN PAOLO Fil. Roma Tiburtina

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editoriale

Roma, task force per arginare la crisi dei rifiuti

Direttore Responsabile Luigino Borgia

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ma, Campidoglio e Regione Lazio al lavoro per arginare la crisi sul fronte dei rifiuti a Roma. La raccolta e la pulizia attorno ai cassonetti appare ancora in affanno in diverse zone della Capitale, dove i contenitori per l’immondizia, seppur svuotati, spesso continuano ad essere circondati da cumuli di sacchetti. Criticità si registrano in centro nel quartiere multietnico dell’Esquilino, vicino alla stazione Termini, nel quartiere Prati e anche in

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viale delle Medaglie d’oro. Così, mentre tra gli uffici comunali e regionali ci sono contatti continui per cercare altri impianti nel Lazio dove portare i rifiuti, l’Ama è impegnata h24 sul territorio, sia con il monitoraggio, sia con i turni straordinari negli impianti di trattamento meccanico bilogico (Tmb) di via Salaria e Rocca Cencia, dove si è lavorato anche oggi. A determinare le situazioni di caos-immondizia nei giorni scorsi è stato un mix di cause contingenti: l’aumento della produzione dei rifiuti cittadina, che si sarebbe registrato anche in altre parti d’Italia per una ripresa dei consumi e per un aumento dei flussi turistici; la catena delle festività; e la saturazione di alcuni stabilimenti che accolgono l’immondizia di Roma. Circostanze che hanno messo a dura prova il già fragile sistema di smaltimento della Città Eterna che sconta da anni la carenza di impianti dedicati. Per ora, intanto, sarebbe stata confermata la proroga fino a fine anno della possibilità di portare

FoCUS

Bandiere Blu 2018, assegnate 8 al Lazio c'è anche il lago di Bracciano

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La città invasa dalle erbacce per la poca manutenzione del verde cittadino

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parte dei rifiuti romani in Abruzzo. Gli uffici delle due amministrazioni sarebbero al lavoro per trovare altri impianti nel Lazio disponibili a trattare l’immondizia di Roma.

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periscopio

Tesoro archeologico sotto Colle Oppio, servono fondi per scavi di Andrea Vitale

Rocchetti: “Ad oggi gli scavi sono ben protetti, a una notevole profondità sotto il manto erboso”.

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na nuova Pompei si nasconde, a notevole profondità, sotto il manto erboso dell’area della polveriera di Colle Oppio. Le terme di Tito, scoperte sul finire degli anni novanta e reinterrate per motivi di sicurezza, attendono l’arrivo di qualche milione di euro per venire alla luce. È quanto emerso nell’ambito di una discussione nella seduta congiunta delle commissioni capitoline Cultura e Ambiente, dove si è discusso del progetto del playground al Parco di Colle Oppio che dovrebbe sorgere sull’area della polveriera. A spiegarlo Eleonora Ronchetti, della Sovrintendenza capitolina ai beni culturali che ha detto: “Ci vorrebbe qualche milione di euro per fare uno scavo archeologico e accertare

l’entità e l’estensione delle Terme di Tito. Crediamo che lì, come in tanti altri punti di Roma, ci possa essere una nuova Pompei, ma al momento non mi sembra che ci siano le condizioni per procedere a uno scavo”. “Ad oggi gli scavi sono ben protetti, a una notevole profondità sotto il manto erboso. C’è un’unica parte che emerge ma non è interessata dagli impianti sportivi presenti lì dagli anni cinquanta, e che attualmente non sono ben messi”, ha sottolineato Ronchetti per poi spiegare che il parere favorevole con prescrizioni della Sovrintendenza capitolina al progetto di playground è stato emesso perché “se si recupera una qualità migliore di tutta la zona

questo andrebbe a vantaggio della città e dei cittadini, secondo il progetto presentato non viene toccato nulla del sottosuolo. I resti archeologici restano protetti: a meno che con qualche milione di euro non si riaprano gli scavi e si recupera una nuova Pompei, forse questa sembra la soluzione migliore. Questo progetto non ha rischi per il progetto archeologico sottostante”.

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attualità | Roma & Co.

LA METRO C ARRIVA A SAN GIOVANNI di Paolo Sabatini

Inaugurata la nuova stazione a dodici anni dall’inizio dei lavori

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a stazione di San Giovanni ha finalmente la sua fermata metro della linea C. Il 12 maggio scorso infatti, dodici anni dopo l’inizio dei primi carotaggi, è stata inaugurata la nuova area di transito della linea metropolitana. Un traguardo commentato con grande soddisfazione dal sindaco capitolino Virginia Raggi in conferenza stampa al Campidoglio, che ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di

quello che sta accadendo, e allo stesso tempo guardiamo al futuro della metro C e lo facciamo con il Piano urbano della Mobilità sostenibile, interpellando i cittadini”. Il primo cittadino ha poi aggiunto che: “L’opera continuerà, andrà avanti e non si fermerà”, lasciando intendere la prosecuzione dei lavori verso nuove aree della città. Prossime aperture dovrebbero riguardare le stazioni già in cantiere di Amba Aradam e Fori Imperiali, con l’obiettivo più ambizioso, a ricerca fondi completata, di dare origine a nuove fermate in piazza Venezia, San Pietro-Ottaviano, piazzale Clodio e Farnesina, zona quest’ultima da tramutare in area di scambio, con i tram pronti a rifornire corse per l’Auditorium. Il problema economico tuttavia, relativo ai costi complessivi di realizzazione dell’opera, non sarà un dettaglio. Le già dissestate casse comunali hanno dovuto far fronte ad una spesa imponente per l’apertura della nuova stazione metro a San Giovanni, investendo

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complessivamente ad oggi circa 75 milioni di euro. A questi soldi andranno aggiunti poi gli investimenti necessari per rendere la linea, in un futuro pros-

simo, più efficiente. Il servizio attualmente offerto prevede infatti una corsa ogni 12 minuti, lasso di tempo decisamente troppo lento per un trasporto metro. L’obiettivo dichiarato dal presidente della commissione Mobilità,

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Enrico Stefano, è di passare rapidamente ad un viaggio ogni 9 minuti, per poi arrivare all’obiettivo dei 3-4 minuti entro tre anni. Per fare questo tuttavia, occorrerà acquisire nuovi vagoni e modernizzare costantemente tutta la linea, con altre spese da sostenere. Come se non bastasse, le attività preliminari di progettazione e di indagine archeologica per le stazioni metropolitane in programma nel centro di Roma, avranno un costo stimato di 1,6 milioni di euro, cui andranno ad aggiungersi i ben più consistenti esborsi necessari per la loro realizzazione. Al momento dunque il futuro della metro C resta incerto, tra progetti suggestivi che si sviluppano sempre di più nella Roma sotterranea, come nel caso di San Giovanni dove le rotaie scendono per 27 metri sotto il livello della strada rinvenendo manufatti che vanno dal VI secolo avanti Cristo al XIX secolo, e cantieri che per essere allestiti necessitano di denaro da reperire chissà dove.


Roma & Co. | attualità

IL III RAPPORTO DELLE MAFIE NEL LAZIO di Alessandra Broglia

Analisi del fenomeno mafioso nella Regione

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resentato lo scorso 23 aprile a Roma, presso lo spazio Wegil, la terza edizione del resoconto delle principali inchieste giudiziarie sul fenomeno mafioso nel Lazio, nel periodo che va dal luglio 2016 al dicembre 2017. Un’attenta analisi, con fonti dettagliate, capace di offrire una mappatura del fenomeno sulla penetrazione delle mafie nella Regione, in particolare a Roma. Numerosi i relatori presenti: Nicola Zingaretti, Pres. della Reg. Lazio, il prefetto e il questore di Roma, Paola Basilone e Guido Marino, Don Luigi Ciotti, Pres. dell’Ass. Libera, il Gen. Antonio De Vita, Comandante Prov. dei Carabinieri, il Col. Gerardo Mastrodomenico, comandante del GICO della G. di Finanza, il Col. Francesco Gosciu, capo del centro operativo DIA di Roma e Gianpiero Cioffredi, pres. Osservatorio Sicurezza e Legalità della

Reg. Lazio; lo stesso Osservatorio che ha curato questo testo. Forte interesse ha suscitato l’intervento di Don Ciotti, che tutti ricordiamo per l’impegno ultraventennale con Libera, il quale ha ringraziato i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, esprimendo gratitudine per il lavoro svolto, per un compito così delicato, poiché segnano la via maestra al cambiamento. Fondamentale è il buon esempio da dare ai ragazzi, traducendolo con il linguaggio giusto, con chiavi di lettura appropriate, mettendo i cittadini nelle condizioni di conoscere la realtà, tra consape-

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volezza e responsabilità. Ha ribadito l’importanza della famiglia e della scuola, poiché devono allenare alla vita e stimolare alla responsabilità. Ha poi concluso evidenziando il pericolo della digitalizzazione dell’esistenza; il virtuale sta ferendo le persone, poiché rischia di confondere i contatti con le relazioni.

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attualità | Roma & Co.

Il Gladiatore torna a Roma in un evento al Circo Massimo di Riccardo Borgia

La proiezione del film sarà accompagnata da un’orchestra di 200 elementi

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o scenario del Circo Massimo ritorna ai grandi fasti del passato. L’8 e il 9 giugno, dopo i grandi eventi musicali, si apre al cinema. Il Gladiatore, colossal prodotto da Ridley Scott, sarà protagonista di un evento che vedrà la proiezione del film su uno schermo HD di oltre 20 metri e l’esecuzione della colonna sonora, composta da Hans Zimmer e Lisa Gerrard, dall’Orchestra Italiana del Cinema di quasi 200 elementi tra musicisti e coristi, diretta dal maestro Justin Freeer che ha dichiarato: “Il Gladiatore rimane una delle storie più vibranti e viscerali mai raccontate in un film. Rivivere questo capolavoro e la sua indimenticabile colonna sonora eseguita dal vivo, proprio nei luoghi in cui i gladiatori dell’Impero Romano

combattevano tra di loro, sarà un’esperienza unica nella vita”. Il tutto, sarà organizzato da CineConcert con la collaborazione speciale della Paramount Pictures e la Universal Brand Development. Proprio il produttore Brady Baeaubien, che rappresenta CineConcert ha parlato dell’evento: “Con questo film si riporta in prima linea la storia antica di Roma e fa parte ormai del nostro immaginario collettivo. Tutto il lavoro svolto per unire la musica dal vivo di un’orchestra sinfonica completa e il colossal di Ridley Scott insieme ad Hans Zimmer e Lisa Gerrard, porterà ad una rara esperienza di concerto cinematografico che unito alla location

del Circo Massimo, porterà lo spettatore a rivivere la storia in maniera più partecipe”. L’estate romana e il Circo Massimo nel dettaglio si prospetta piena di eventi che vedrà dopo questa grande produzione Roger Waters il 14 luglio e Laura Pausini il 21 e 22 luglio.

LA RACCOLTA ama per i disabili

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ma per il sociale. La società di raccolta, trasporto, trattamento, riciclaggio e smaltimento rifiuti di Roma Capitale, in comune accordo con l’associazione Joni & Friends Italia Onlus (www.jafitalia.org), ha dato vita ad un’iniziativa a sostegno delle persone diversamente abili. Fino al prossimo 11 novembre infatti, presso tutte le isole ecologiche della Capitale e nell’ambito delle domeniche de “Il tuo quartiere non è una discarica”, Ama provvederà a mantenere viva una raccolta molto speciale, relativa al riciclo e riutilizzo di ausili per disabili, dismessi o ricondizionabili, come sedie a rotelle, deambulatori, stampelle e tutori. I materiali in disuso potranno essere consegnati all’eco-centro di via Acqua Acetosa 200 e verranno ridistribuiti, secondo parametri di reddito e di gravità di difficoltà motorie, ai cittadini italiani più bisognosi e, in seconda istanza, inviati nei paesi in via di sviluppo, ovvero Stati dalla povertà diffusa come quelli in Africa e in America Latina. I presidii sanitari potranno essere raccolti in via esclusiva dall’Ama. Non sarà possibile quindi consegnare tali ausili alle ASL o ad altre strutture e istituzioni, che nel caso, si troveranno obbligate a rifiutare il materiale consegnatogli. A patrocinare l’iniziativa sono gli Assessorati municipali alle Politiche Sociali e Sanitarie e all’Ambiente, Decoro e Verde Pubblico. Per coloro che fossero intenzionati a prendere parte al progetto, il Comune di Roma ha messo a disposizione dei cittadini un numero telefonico informativo, il 348-1552909, e la casella di posta elettronica g.digiacomo@libero.it. Paolo Sabatini

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Roma & Co. | attualità

Arriva il Family sitter: un nuovo supporto alle famiglie di Marcello Mastino

Il documento del Campidoglio oltre all’aiutante familiare che prevede anche azioni di socializzazione per combattere la solitudine

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on inganni l’inglesismo ma a Roma sta arrivando il family sitter una nuova figura per il sostegno a domicilio ai genitori con un bambino fino ai sei mesi di vita. La frenesia moderna tra lavori e le tante faccende di case ed esterne, ma non solo, costringono mamma e papà neanche a poter contare sull’appoggio familiare di zii e nonni. Ecco che la novità della figura del family sitter si appresta ad entrare nelle case dei romani per un servizio erogato secondo il reddito del nucleo familiare di riferimento. Una notizia

che fa felice l’assessore al Sociale Laura Baldassarre che all’Ansa spiega: “ L’obiettivo è dare aiuto sia nella cura dei bambini, sia alla genitorialità, per combattere la solitudine, è un’iniziativa, fortemente voluta dalla sindaca Raggi, pensata per tutti, soprattutto per chi ne ha più bisogno. Ci sarà una sperimentazione il primo anno e poi sarà messa a sistema e sarà permanente”. Famiglie ma non solo tra gli aiuti del Comune ma anche la realizzazione di un impianto di aggregazione e socializzazione per ogni Municipio al fine di creare un insieme di gruppi musicali e orchestre volte all’inclusione sociale anche necessaria ed importante per il Campidoglio: “La direttiva (firmata lo scorso 2 maggio ndr) che indirizza i fondi nazionali dedicati all’infanzia e all’adolescenza- prosegue l’assessore - prevede uno stanziamento annuale di 6 milioni. Con i soldi saranno creati “almeno un ‘Centro per le famiglie’ in ogni municipio. Si tratta di centri che fornisco-

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no numerosi servizi, dalla consulenza psicologica alla mediazione familiare”. L’attivazione di quanto riportato è previsto per il prossimo autunno 2018 in cui si prevede che i giovani possano anche esibire proposte al Campidoglio in termini di una fruizione migliore della città. Il documento riporta anche, continua Baldassarre, la “possibilità anche di fare bandi triennali, una novità importante per la programmazione. In più prevede, tra le altre cose, anche azioni di sistema finanziando la delibera approvata dall’Aula sulla città amica dei bambini».

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attualità | Roma & Co.

Arriva l’estate: tutte le ordinanze del Comune di Marcello Mastino

La sindaca Virginia Raggi ha firmato l’ordinanza balneare 2018. Tante le norme e le disposizioni in ambito di servizi di mobilità, salvataggio, consumo in spiaggia e orari

è

iniziata lo scorso 1 maggio e si concluderà il prossimo 30 settembre, la stagione balneare 2018 a Roma può iniziare. Tante le norme e le disposizioni messe in campo dal Comune per la fruizione del litorale romano, l’attività degli stabilimenti aperti dalle ore 9 alle 19 insieme alle norme in materia di assistenza e salvataggio. Proprio su quest’ultimo punto il Comune di Roma ha limitato la durata dell’attività di salvataggio sulle spiagge libere: In quelle di Castel Porziano sarà il Municipio X, in caso di mancanza del personale addetto, ad informare i bagnanti con l’apposta cartellonistica. Mentre a Capocotta saranno i gestori dei punti di ristoro assicurare i servizi in precedenza citati come anche i servizi igienici. Novità anche per quanto riguarda l’unica spiaggia del Comune adibita ai cani che si trova su lungomare Duca degli Abruzzi. Buone

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nuove anche per il consumo del cibo in spiaggia: l’ordinanza del Comune prevede infatti di poter mangiare e bere sulla spiaggia ma non all’interno delle cabine. “È vietato – si legge – apporre cartelli negli stabilimenti che vietino il consumo di alimenti e bevande fuori dalle cabine”. Il divieto quindi rimane. Ma in spiaggia ci si deve arrivare. Indi per cui il Campidoglio ha pensato anche al servizio pubblico degli autobus Atac. Dallo scorso 30 aprile torna il servizio di linea bus 07 che nei feriali, sabato e festivi collegherà la stazione Colombo della ferrovia Roma-Lido con Campo Ascolano-Torvaianica passando proprio accanto agli stabilimenti balneari (meglio noti come “cancel-

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li) e le spiagge di Castel Porziano e Capocotta. Sarà attiva anche la linea 062 anche qui nei feriali, sabato e festivi che collega il lungomare di Ostia (da Porto Turistico fino a Castel Porziano) e che prevede anche lo scambio con la ferrovia Roma-Lido con quelle di Lido Centro e Colombo. Dal 9 giugno al 26 agosto è invece intensificata la linea 070 collegante la stazione Eur Fermi (metro B) alla stazione Colombo della ferrovia RomaLido. Per i festivi è invece prevista la linea 068 che collega la stazione d’Acilia (Roma-Lido) a Torvaianica fino al lungomare del Decimo Municipio, dei cancelli e della spiagge di Capocotta e Castel Porziano.


Roma & Co. | attualità

Salone Margherita Vendesi di Diletta Murgia

Lanciata la petizione per impedire la messa all’asta del celebre teatro nel centro storico di Roma

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pochi passi da Piazza di Spagna, all’interno di uno degli incantevoli vicoli che sfociano sulla frenetica via del Tritone, ha sede un vero e proprio monile architettonico: il Salone Margherita. Costruito nel 1898 in onore della Regina Margherita di Savoia allo scopo d’imporsi come principale Cafè chantant dell’Urbe, il

Salone può essere tutt’oggi assunto come un’incantevole bomboniera d’indiscutibile valore e bellezza, oltre che uno splendido esempio di stile liberty. Proprietà storica della Banca d’Italia, il teatro ha visto avvicendarsi sul suo palcoscenico numerose celebrità dello spettacolo del calibro di Totò, Ettore Petrolini ed Aldo Fabrizi, confermando la sua notorietà ai giorni nostri con le pittoresche esibizioni del Bagaglino di Pier Francesco Pingitore. Se si osservano i pregiati stucchi e le tappezzerie dal gusto art nouveau che nel tempo hanno fatto da cornice alla nobiltà del primo Novecento (e non solo), appare impossibile pensare che tutto ciò potrà un giorno far da mera scenografia ad esposizioni negoziali o commercia-

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li: infatti, il Salone Margherita sta per essere messo in vendita. A raccogliere il coro unisono di dissenso di tutti quei romani che negli anni hanno fatto di questo teatro un punto di riferimento è stato Stefano Molini, il blogger che ha lanciato una petizione su www.change. org per richiedere alla Banca d’Italia di rinunciare alla vendita del Salone. Riuscendo ad ottenere numerosi consensi, l’istanza sollevata da Molini si pone agli occhi di tutti come l’ultimo accorato baluardo per impedire alla città di Roma di privarsi di un pezzo della sua storia.

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attualità | Roma & Co.

ALDO MORO, IL PROFESSORE di Guendalina Funaro

Raccontare di un professore e non solo di uno statista

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er celebrare e ricordare Aldo Moro a distanza di 40 anni dalla scomparsa Rai fiction ha prodotto “Aldo Moro, il professore” per la regia di Francesco Miccichè. Il docu-film è tratto dall’omonimo libro di Giorgio Balzoni, giornalista e allievo di Moro. Il 16 marzo 1978, giorno del suo rapimento, l’Onorevole Aldo Moro aveva dato appuntamento davanti al Parlamento a un gruppo di laureandi per farli assistere al discorso di insediamento del Governo guidato da Giulio Andreotti. Nel pomeriggio dello stesso giorno, Aldo Moro avrebbe dovuto partecipare al Consiglio di Facoltà di Scienze Politiche. Era in programma la discussione delle tesi di laurea tanto che dopo l’attacco a via Fani, nella Fiat 1300 blu crivellata di colpi, tra borse e giornali furono trovate le tesi di laurea sporche di sangue. È da qui che incomincia il racconto dei 55 giorni del rapimento Moro visto attraverso gli occhi di quattro studenti del corso di Procedura Penale della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza di Roma. Speranzosi per la sua liberazione e in ansia per il suo destino, i quattro pro-

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tagonisti ripercorrono il rapporto con un Professore speciale che alle lezioni in aula alternava occasioni fuori dall’Università per far conoscere ai suoi studenti la realtà della materia che insegnava. Saranno i suoi studenti a cercare di comprendere i lati oscuri del caso Moro e a far firmare varie petizioni da presentare a Palazzo Chigi per dare svolta al caso, ma tutto si rivelerà inutile dopo il ritrovamento del cadavere del professor Aldo Moro in una Renault 4 rossa in via Michelangelo Caetani. Un modo per farci conoscere Moro non solo come grande uomo politico e statista ma anche per l’inse-

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gnate che era, Sergio Castellitto interpreta egregiamente il ruolo colpendo lo spettatore e facendolo tornare con la mente a quegli anni, per chi li abbia vissuti e arricchendo di nuova coscienza e conoscenza chi invece sapeva solo sommariamente dell’accadimento. La fiction si alterna con interviste ad alcuni studenti di Moro e ad alcuni parlamentari che vissero di persona la vicenda, il tutto accompagnato anche da immagini di repertorio della Rai. Sergio Castellitto dichiara di aver ripercorso con la propria memoria il ricordo di quei giorni del marzo/maggio 1978, descrivendolo come un dramma nazionale, una guerra, un 11 settembre, dopo il quale questo paese non è stato più lo stesso, aggiungendo che al momento è uno dei film per il quale prova più nostalgia avendo smosso in lui emozioni vissute in prima persona. Castellitto si è preparato al ruolo leggendo molti libri, fra cui quello di Giorgio Balzoni cui è ispirata la docu-fiction, e guardando molti filmati. «Credo che il delitto Moro sia stato, in realtà, un doppio crimine. Non hanno ucciso solo una persona. Ma anche il suo pensiero. E questo ha privato tutto il Paese di almeno vent’anni di sapienza politica e sociale». Con questo film Castellitto si augura che si agiti un emozione interna anche nei giovani che oggi sono più difficili da raggiungere sul piano emozionale, dove ci sono esempi di ragazzi che picchiano e insultano i professori che una volta invece venivano trattati con la massima riverenza e rispetto. Con una metafora Castellitto spiega la possibilità che si ha di arrivare oggi a colpire l’animo di una persona attraverso il mestiere dell’attore, «Un attore lancia un sasso in uno stagno, quello fa dei cerchi e poi c’è chi lo becca e chi non lo becca». Con questa fiction la Rai assolve al compito di informare e formare attraverso la televisione in modo egregio.


Roma & Co. | attualità

in aggiudicazione la gara per il verde di UN Anno fa di Marcello Mastino

La città invasa da erbacce e poca manutenzione del verde cittadino pare essere arrivata alla stretta finale

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irca un anno fa il Comune di Roma annunciò lo stanziamento di circa 9 milioni di euro per il rifacimento e il mantenimento del decoro del verde cittadino. La situazione pare non abbia ottenuto, per il momento, gli effetti desiderati. Le generali condizioni d’abbandono e le erbacce che invadono il Parco Scott, sull’Appia Antica, fanno compagnia alle situazioni non meno critiche nelle ville storiche, da Villa Pamphilij a Villa Sciarra passando per Villa Ada. Erbacce e verde esagerato, come nello spartitraffico di Corso Trieste, che emerge e sommerge anche marciapiedi e zone urbane . Roma è il Comune con ettari di verde più grande d’Europa e consta di quasi 4000 ettari tra ville storiche, giardini

pubblici e verdi di arredo. Il verde c’è ma l’incuria anche: “Abbiamo solo 200 giardinieri, ma gestiamo una superficie di 40 milioni di metri quadrati di verde su un totale di oltre un miliardo” commenta l’assessora all’Ambiente del Campidoglio Pinuccia Montanari. Giardinieri che in alcuni casi vengono sostituiti dai privati cittadini che curano e garantiscono la pulizia di “sotto casa” altrimenti assente. “La gara per il verde orizzontale è in fase di aggiudicazione – riporta l’assessorato - A metà maggio ci sarà l’ultima seduta pubblica per l’apertura delle offerte economiche. Le ditte aggiudicatarie dei cinque

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lotti cominceranno a lavorare presumibilmente dopo circa un mese. Per il verde verticale è stato sorteggiato il nuovo presidente di commissione e la gara sta procedendo”, riporta La Repubblica. I bandi dello scorso anno sembrerebbero quindi giunti ad un punto finale ed in via di definizione così come, si spera, si arrivi al miglioramento del decoro pubblico e urbano della città.

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società | mercati

Lo stato del made in Italy di Salvatore Giorgio Dino

I falsi miti sul made in Italy secondo una recente ricerca voluta dalla banca britannica HSBC

è

stata appena pubblicata una recente ricerca sviluppata dall’Università di PadovaCMR, che ha intervistato oltre 800 aziende italiane di medie e grandi dimensioni, su commissione della banca britannica HSBC, per valutare lo stato di salute delle aziende che lavorano nel Made in Italy e i risultati sfatano molti dei luoghi comuni a cui siamo abituati. Innanzi tutto, il 70% delle aziende Italiane, nonostante il marchio “made in Italy” sia uno dei più importanti al mondo e le aziende che lo usano gli riconoscano un valore aggiunto del 90%, non lo usano sui proprio prodotti. Altro punto importante è che il 65% delle aziende del settore terziario lo esportano, andando contro il luogo comune che solo il settore manifatturiero lo fac-

cia. E ancora solo il 22% delle aziende vanno all’estero per ridurre i costi di produzione o licenziare: gran parte

apre semplicemente per crescere. Infine il fatto più importante è che il nostro Paese non è “in vendita”, anzi il contrario: infatti solo il 13% per cento delle aziende italiane sono finite in mani straniere, mentre l’81% di quelle Italiane hanno effettuato almeno un’acquisizione all’estero.

Istat, inflazione a + 0,5%

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d aprile inflazione in lieve rallentamento: cresce dello 0,1% sul mese precedente e dello 0,5% su base annua (da +0,8% registrato a marzo), confermando la stima preliminare. I prezzi al consumo sono spinti dall’accelerazione dei beni alimentari (da +0,5% di marzo a +1,3%), ma frenati dal fortissimo rallentamento dei beni energetici regolamentati (da +5,0% a -1,2%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +2,5% a -0,7%). L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta a +0,5% (era +0,7% nel mese precedente) mentre quella al netto dei soli beni energetici si attesta a +0,5% (come a marzo). Su base annua la crescita dei prezzi dei beni rimane stabile rispetto al mese precedente (+0,7%) mentre quelli dei servizi ha subito una decelerazione (da +0,9% a +0,3%), il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna negativo (da +0,2 punti percentuali di marzo a -0,4 punti percentuali). L’inflazione acquisita per il 2018 è +0,7% per l’indice generale e +0,5% per la componente di fondo. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,4% sul mese precedente e dell’1,2% rispetto ad aprile 2017 (+0,4% a marzo). Mentre i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto salgono dello 0,3% su base mensile e dell’1,4% su base annua (in accelerazione da +0,8% del mese precedente). Anna Crivelli

Nuove Proposte giugno 2018

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curiosità | società

Perché Dormiamo di Salvatore Giorgio Dino

Invece le nuove generazioni, iperstimolate dai nostri ritmi di vita, tendono a dormire mediamente solo 6 ore

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n un’epoca dove tutto corre e dove internet non dorme mai, riposare ha sempre una importanza più marginale e le persone di fatto tendono a dormire sempre meno. Fino a qualche tempo fa era normale dormire 8/9 ore per notte, che è il perfetto equilibrio per la salute. Oggi invece le nuove generazioni, iperstimolate dai nostri ritmi di vita, tendono a dormire mediamente solo 6 ore e gli ultimi studi hanno riportato che il tempo di riposo si sta riducendo ancora arrivando a meno di 5 ore per notte, che è il limite fisico sotto al quale uno uomo non dovrebbe spingersi oltre. Nel 2011 è stato fatto uno studio su 500.000 persone negli Stati Uniti, prese tra un campione variegato di uomini, donne, bambini ed anziani, per monitorare i cambiamenti sul corpo di chi dorme poco rispetto a

chi dorme le 8 ore consigliate ed i risultati sono incredibili. Dormire meno di 6 ore per notte aumenta del 500 per cento la possibilità di avere un arresto cardiaco. In generale tutte le malattie cardiovascolari che colpiscono l’occidente potrebbero essere ridotte significatamene, senza l’uso di nessun medicinale, consigliando semplicemente le persone a dormire un poco di più. Addirittura, il consumo di alcool e di fumo cresce al ridursi del tempo medio

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di riposo. E per ridurre la pressione del sangue basterebbe una sola ora in più di riposo, riducendo il tasso di mortalità drasticamente di una malattia che uccide 7 milioni di persone ogni anno. Dallo studio si evince anche quanto la deprivazione del sonno ha poi influssi negativi su altri aspetti della nostra vite quotidiana: infatti influenza l’umore, il carattere delle persone ed è sempre collegata a importanti cali di attenzione.

giugno 2018 Nuove Proposte


società | salute

Intervista ad Antonella di Elisabetta Zazza

La storia di Antonella guarita dal linfoma di Hodgkin: la sua arma vincente è stata il sorriso

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giorno senza dormire sputando la saliva che non riuscivo a deglutire. Hanno provato a chiudere questi buchi, ma l’operazione non è riuscita e ha finito di rovinarmi l’esofago. A quel punto la situazione era compromessa. Mia madre chiese ai dottori che fine dovevo fare: i dottori alzarono le mani. Mi alimentavano con le sacche bianche, ma a causa della mancanza di vitamine ho cominciato a non vedere più, a non capire più (la mente era confusa, di quel periodo ricordo poche cose) a non camminare più e non riuscivo nemme-

ntonella è una giovane donna di trent’anni, originaria di Napoli, che vive a Roma nel quartiere di Centocelle. Sposata con Enzo, lavora come segretaria presso una palestra: la sua è una vita tranquilla, fatta di routine, piccole soddisfazioni e qualche rinuncia per arrivare a fine mese. Nel 2016 Antonella viene colpita dal linfoma di Hodgkin: di colpo non può più mangiare, né parlare e lentamente anche la vista si annebbia e le gambe cedono. In poco tempo diventa un vegetale. Chi incontrasse Antonella oggi non penserebbe mai che abbia attraversato la gola dell’inferno e ne sia uscita vittoriosa. “Nuove Proposte” ha il piacere di intervistarla e di ripercorrere insieme a lei la sua storia incredibile Com’è iniziato tutto? Da un po’ di tempo accusavo Prima della malattia una tosse persistente, e il medico mi aveva dato una cura per la bronchite. Andava tutto bene, finché una sera però mi venne un colpo di tosse col fischio, e da quel colpo di tosse non ho potuto più mangiare. Era domenica, fino al mercoledì non riuscivo più neanche a bere. Sono corsa da uno specialista, che mi ha prescritto una TAC urgente: avevo il linfoma di Hodgkin. Sono entrata in codice rosso al PS del Cardarelli di Napoli e subito ricoverata: era il 12 novembre 2016. Mentre iniziavo i primi cicli di chemioterapia, con la speranza che la massa tumorale si restringesse e mi permettesse di nuovo di mangiare, sono iniziate le prime complicazioni: dopo la gastroscopia si sono accorti che si erano creati dei buchi tra esofago e trachea. Non potevo più mangiare, né parlare, né inghiottire; passavo notte e Durante il primo ricovero

Nuove Proposte giugno 2018

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no più ad andare in bagno: ero diventata una vegetale. In seguito il dottore mi disse che il mio essere sovrappeso è stata la mia salvezza: se fossi stata una ragazza normale non ce l’avrei fatta (con la malattia ho perso 42 chili). A febbraio sono stata portata al San Raffaele di Milano: mi hanno messo una PEG nello stomaco per nutrirmi attraverso un sondino e una cervicostomia al collo per far defluire la saliva. Una volta messa in sicurezza ho potuto riprendere le chemioterapie a Napoli, e ho finito l’8 giugno 2017. Dopo un mese ho rifatto la TAC e la PET e per fortuna la malattia era in remissione completa. Al reparto abbiamo festeggiato perché è stata vera una vittoria. A settembre sono risalita a Milano per l’intervento definitivo: mi hanno ricostruito l’esofago con l’allungamento dello stomaco, per permettermi di nuovo di poter mangiare. Ma quando sembrava tutto finito, a ottobre mi è venuta una stenosi dell’esofago, e di nuovo non potevo più mangiare. Questa ennesima complicazione è stata dura da sopportare: ora ero cosciente e mi sentivo un peso. Stavo anche per separarmi da mio marito. È stata tosta, ma ho combattuto anche questo, e da ottobre 2017 a gennaio 2018 ogni quindici giorni ero a Milano a fare le dilatazioni tramite gastroscopia, con anestesia totale, per allargare l’esofago. Dopo quest’ultima battaglia, dopo quasi un anno allettata e senza poter mangiare e dopo 42 chili in meno, ne sono finalmente uscita: da metà gennaio sto bene, posso di nuovo magiare tutto, ed ho ricominciato a vivere. È stata una vittoria. Dove hai trovato la forza per affrontare tutto questo? La voglia di vivere che ho è stata la mia forza, e ho affrontato tutto sempre col sorriso, anche nei momenti più diffici-


salute | società li. Tutti mi hanno detto, sia in famiglia, Sento ancora il suo pianto nelle orecsia al reparto, che sono stata una forza chie. della natura, perché il mio sorriso ha Com’è la tua vita adesso? dato forza e speranza anche a chi mi Ritornare alla normalità per me è stata era vicino e ad altre persone malate. una vera conquista. Non è stato facile, Sono stata di esempio per tutti. È vero, perché quando sono tornata a Roma sono stata forte, ma molto hanno fatto non potevo neanche fare le scale da le persone che mi sono state accanto: mio marito Enzo, i miei genitori, mia sorella Carla, gli amici, le persone che amo, anche quelle che on ci sono più. E poi tutti i dottori, gli infermieri e i volontari Avo: li vedevo tutti i giorni, e anche solo una parola, un sorriso, o una carezza mi davano la forza per andare avanti. Quando stai per tanto tempo in ospedale si forma proprio una famiglia, e tutti loro mi sono stati veramente vicino. Io devo ringraziare davvero chi mi ha circondato. E ringrazio anche Dio, che non mi ha mai lasciato sola. Io ero cattolica anche prima, però con la malattia ho visto davvero l’altro mondo. Una cosa molto importante poi è stata l’amicizia. Io e mio marito abbiamo avuto un grande amico al nostro fianco, Giuseppe: è stato una vera forza per noi, ha aiutato Enzo quando era solo Nel corso della chemioterapia qui a Roma e tuttora ci è sempre vicino. Cosa pensavi nei momenti più difficili? Qual era la cosa che desideravi fare di più? Riprendere la quotidianità. Cucinare, lavare per terra, stendere i panni, uscire e fare tutto senza l’aiuto di nessuno, senza essere di peso, anche se di peso non lo sono stata mai, però a trent’anni è difficile accettare quella situazione. Qual è stato il momento più brutto? È stato a Natale del 2016, durante il primo ricovero al Cardarelli. Noi napoletani siamo molto legati alle tradizioni di famiglia, a Natale ci piace stare tutti insieme attorno alla tavola. Io e mia madre invece il 24 dicembre eravamo all’ospedale, e mentre tutti mangiavano al cenone della vigilia lei era con me, accanto al mio letto, ad aiutarmi Dopo la guarigione a fare i miei bisogni. E piangeva.

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sola. I miei genitori erano un po’ incerti se lasciarmi andare, però hanno accettato perché hanno visto la mia forza di volontà. Volevo tornare perché mi sentivo in grado, avevo la salute, e ho detto: “Vado, affronto, e quei giorni che mi sento un po’ fiacca rimango a casa”, però, ringraziando Dio, quei giorni che mi sento un po’ fiacca devono ancora arrivare! Mi sento bene, sto bene, e ho tanta voglia di vivere, di fare esperienze nuove, di far stare bene chi mi circonda, e una cosa mi sono messa in testa: aiutare sempre il prossimo, chi è in difficoltà. Voglio dare una mano a tutti, come hanno dato una mano a me le persone che venivano vicino al mio letto a darmi conforto. Queste esperienze ti fanno cambiare. Ora vedo tutto con occhi diversi, apprezzo tutto in modo diverso. Il linfoma può avere delle recidive, io lo so e ci penso. Però sai che penso? Se viene sono qua, combatto e lo sconfiggo. L’altro passo sarebbe l’autotrapianto delle cellule staminali: se dovesse essere lo faccio. Per cinque anni dovrò fare i controlli perché la possibilità della recidiva è al 70% (però c’è anche quel 30%, che non è da scartare). Io ti dico, se torna sono qui. Io sono una guerriera. La guerra l’ho vinta e ne vincerò anche altre, perché la vita è piena di guerre: può essere la malattia, il lavoro, i problemi. La vita è piena di sfide e di battaglie da vincere. Io ci metterò tutta me stessa, e se poi arriverà qualche battaglia che non riuscirò a vincere, farò quello che vuole il destino e quello che vuole Dio. Però la voglia di combattere c’è: se noi non ce la mettiamo tutta è già finita in partenza. Io nella sfortuna mi posso ritenere fortunata di aver vissuto quest’esperienza, perché mi ha fatto capire che cos’è la vita.

giugno 2018 Nuove Proposte


società | curiosità

È nato il primo embrione artificiale di Sara Pellegrino

L’importante esperimento permetterà di osservare le fasi di sviluppo embrionale

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a scienza ha sempre fatto passi in avanti durante il corso della Storia. Il 2 Maggio 2018 sulla rivista ‘’Nature’’ è apparso un articolo riguardante la creazione del primo embrione prodotto in laboratorio con sole cellule staminali, senza l’impiego di gameti. Questo esperimento è avvenuto in Olanda all’Università di Maastrich utilizzando cellule staminali di topo. Il team di ricercatori ha coltivato, in provetta, due famiglie di cellule staminali embrionali di una blastocisti, l’embrione nelle prime fasi di vita, di un roditore. Precisamente le cellule rilevate sono quelle che danno origine alla placenta e quelle che da cui si forma l’organismo. In seguito, questa unione cellulare è stata impiantata nell’utero di una femmina di ratto in stato di pseudo-gravi-

danza per poter favorire lo sviluppo embrionale. La cellula ha continuato a svilupparsi all’interno dell’utero e si è creata una struttura simile alla blastocisti ma non riuscendo a maturare del tutto. Questo esperimento è molto importante e permettendo alla Ricerca di osser-

vare le prime fasi di sviluppo embrionale. Attraverso queste studio si potrebbe capire perché alcuni embrioni non riescono ad impiantarsi, e si potrebbe arrivare alla creazione di nuovi tipo di farmaci in grado evitare il fallimento di molte gravidanze favorendo così la fertilità

NOVITÀ IN TEMA DI TRAPIANTI

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l trapianto di pene: forse il più complesso intervento chirurgico al mondo. Il primo nel 2006, l’ultimo risale al 2016 negli USA, con più di tre anni per sviluppare un protocollo, studiare l’intervento e il superamento di problematiche di tipo etico. La procedura denominata VCA (Allotrapianto Composito Vascolare), prevede una connessione multipla di tessuti, muscoli, nervi, vasi sanguigni e pelle che deve funzionare per la minzione, l’attività sessuale senza trascurare la procreazione, con il supporto di un’equipe di urologi, chirurghi plastici e vascolari. Di questo intervento si è discusso al Pol. Tor Vergata di Roma, nella tavola rotonda del Congresso “Frontiers in Genito-Urinary Reconstruction” insieme ai massimi esperti mondiali. La lista dei candidati sembra vasta, considerando anche le cause di amputazione di quest’organo: traumi pelvici (sul lavoro, automobilistici ecc.), infezioni dovute a circoncisioni mal eseguite (ad es. paesi africani), fino al tumore del pene (meno dell’1% di tutti i tumori), con possibile amputazione dello stesso nei casi più gravi, per diminuire il rischio di recidive e salvare la vita del paziente. Un intervento di indiscutibile complessità, come spiegato dal prof. Salvatore Sansalone,(nella foto) Co-pres., Dir. Scient. del Congresso nonché Dir. del Centro di Chirurgia Genito-Urinaria della Clinica Sanatrix di Roma. “Oltre a un’equipe di specialisti, complessa è la ricerca di trovare un organo compatibile e che la famiglia del donatore sia disposta a cedere, nonché l’accettazione dello stesso dal paziente, prelevato da una persona deceduta. Un’avventura che inizia prima dell’intervento, con un accurato counseling psico-sessuologico, nonché dopo con il periodo post-operatorio, perché l’organo deve attecchire e funzionare correttamente, e non avvenga il rigetto dall’organismo del ricevente”. Alessandra Broglia

Nuove Proposte giugno 2018

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curiosità | società

La Reale Arciconfraternita dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista di Giulio Bussinello

Cavalieri di Malta ad Honorem

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a Reale Arciconfraternita dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta ad Honorem di Catanzaro, è considerata filiazione della Basilica di San Giovanni in Laterano. La sua origine risale al 28 aprile 1502 quando la Cattedra ed il Tempio sorsero su un suolo facente parte del Patrimonium Brutium della Santa sede. Papa Alessandro VI, fu il primo Pontefice ad occuparsi di questo sodalizio con la Bolla del 28 aprile del 1502 con il quale concesse un segno visibile dell’appartenenza diretta, concedendole di potersi fregiare dell’emblema araldico del Triregno e delle Sacre Chiavi, emblema stesso dei Romani Pontefici Vicari di Cristo. Clemente VIII riconferma, nel 1601, l’autonomia dai Vescovi e Cardinali, già concessa dai suoi predecessori. Re Carlo III di Spagna nel 1735, trovandosi a Catanza-

ro ospite del Marchese De Riso, Priore della Confraternita, concesse il titolo di Cavalieri di Malta ad Honorem. Questo riconoscimento fu dato per l’elevato valore spirituale che contraddistingueva i componenti della Confraternita e per le importanti opere caritatevoli che svolgevano a vantaggio dei malati, a favore dei poveri e dei bisognosi della città. Questo privilegio, con la facoltàà di portare la croce bianca gerosolimitana, fu riconfermato dal Reale Decreto del

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21 marzo 1777 da S.M. Re Ferdinando IV delle Due Sicilie e l’8 dicembre del 1974 da S. M. Carlo X di Borbone. Con Regio Decreto, il 2 aprile 1857, Re Ferdinando II sanzionava il diritto di precedenza, imponendo, pena la revoca del privilegio di intervenire portando le insegne dei Cavalieri di Malta ad Honorem nelle pubbliche funzioni del Corpus Domini e del Patrono della città di San Vitaliano. Pio XII con la lettera apostolica “Iam recolendae memoriae” del 9 novembre 1939 riconoscendo l’importanza storica concesse nuove indulgenze. L’ultimo Pontefice ad occuparsi di questa Istituzione fu Papa Paolo VI in occasione dell’Anno Santo 1975 fece pervenire una Sua particolare e privata benedizione. Ai giorni nostri i novizi ammessi a far parte del Sodalizio vengono accolti in forma solenne in occasione della festa del Santo Patrono Giovanni Battista, con la partecipazione della Cattedra, dei Confratelli e delle Consorelle in abito della Confraternita.


società | tecnologia

Wall ++: pareti intelligenti

Ritorna la Mini di Nintendo

Particolari vernici permettono di controllare luci ed elettrodomestici con un gesto

A partire dal giugno la console del 1986 tornerà nei negozi

di Claudia Pennacchio

di Claudia Pennacchio

I

ricercatori della Carnegie Mellon University, in collaborazione con la Disney, hanno ideato delle pitture speciali in grado di trasformare le pareti delle nostre case in elementi interattivi, mettendo in secondo piano la loro tradizionale funzione divisoria. Le mura domestiche diventeranno delle pareti intelligenti grazie all’utilizzo di una vernice composta da acqua e particelle di nichel, che permetterà loro di funzionare da conduttore elettrico. Gli ideatori hanno utilizzato un normale rullo per imbiancare la parete, disegnandovi sopra una griglia di rombi volta a funzionare come un circuito elettrico, di seguito le pareti sono state nuovamente verniciate con della pittura standard. In questo modo è stato visto che le pareti possono assolvere sia la funzione di touch screen, permettendo di accendere le luci senza utilizzare l’interruttore, sia di sensore elettromagnetico. In questo secondo caso, indossando un sensore la persona può telecomandare i propri elettrodomestici con un semplice gesto, il tutto grazie al rilevamento delle firme elettromagnetiche presenti nel cicuito “disegnato” sulla parete.

L’

attesa per gli appassionati di videogames è finalmente terminata! Nelle scorse settimane Nintendo of America ha annunciato su Twitter il ritorno della Nintendo Classic Mini a partire dal prosimo 29 giugno. A partire da quella data, infatti, sarà possibile acquistare presso i punti vendita la versione ridotta della console 8 bit, contenente al suo interno alcuni giochi preinstallati tra cui “The Legend of Zelda” e “Super Mario Bros”. In America il gioco costerà all’incirca ottanta dollari, per quanto riguarda l’Europa si dovrà aspettare un po’ per avere notizie ufficiali. L’azienda ha assicurato la vendita del prodotto per l’intero anno, inoltre, rispetto alla riedizione del 2016, saranno aggiunti la modalità multigiocatore ed una ventina di giochi nuovi tra cui Balloon Fight, Donkey Kong, Dr. Mario, Ice Climber, Soccer, Super Mario Bros., Super Mario Bros. 3 e Tennis. Un’anteprima del catalogo sarà disponibile sul servizio cloud Switch online.

Il SEGRETO DEL RAGNO SALTATORE

L’

Università di Manchester ha rilasciato in questi giorni un video molto interessante di come siano riusciti ad ammaestrare un ragno a saltare a comando. Il ragno in questione si chiama Kim ed è un piccolo ragno femmina della specie dei phidippus regius e sta rivoluzionando il modo dei robot e dell’ingegneria. Questa specie particolare di ragno infatti salta una distanza fino a 6 volte la lunghezza del proprio corpo, una distanza ragguardevole considerando il fatto che un uomo salta al massimo una volta e mezza la sua lunghezza, e soprattutto perché fino ad oggi non si sapeva come “fisicamente” fosse questo possibile. Dopo molti tentativi invece i ricercatori sono riusciti a studiare il comportamento dell’animale “ammaestrandolo” a saltare su richiesta, mentre una telecamera lo filmava in slow-motion, riuscendo così a capire quali muscoli questo usi per fare balzi così lunghi. “La forza sulle gambe al momento dello stacco da terra supera di cinque volte il suo peso – è impressionante, e se siamo in grado di capire questi pregi biomeccanici possiamo utilizzarle per una varietà di scopi differenti, dall’ingegneria all’industria”, dicono i responsabili del progetto. Salvatore Giorgio Dino

Nuove Proposte giugno 2018

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tecnologia | società

La Colonizzazione di Marte di Sara Pellegrino

Il Cira ha presentato un progetto riguardante la simulazione della colonizzazione umana su Marte

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l progetto ‘’Mars One’’, ovvero la colonizzazione del Pianeta Marte, verrà realizzato in Italia a partire dal 2020. Il fascino dell’umanità per questo corpo celeste risiede nel fatto che è molto simile al nostro Pianeta e quindi potenzialmente abitabile. Negli anni settanta la sonda spaziale inviata su Marte (Mission Mariner) riportò immagini di dune sabbiose, crateri e letti di fiumi in secca. Nel 2017, con la sonda lanciata dalla Nasa (Mars Reiconaissance Orbiter) si scopre la presenza di acqua salata che compare periodicamente. In data 7 Maggio 2018, all’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), in occasione del workshop’’Esplorazione e colonizzazione del Pianeta Marte: scenari operativi e strategie nazionali’’, il Cira (Centro ita-

liano ricerche aerospaziali) ha presentato un progetto riguardante la simulazione della colonizzazione umana su Marte. Il Progetto comprende la realizzazione di infrastrutture realizzate a Capua a partire dal 2020 che consentiranno agli astronauti di studiare e capire se è davvero possibile la vita umana sul Pianeta Rosso. Questa proposta è stata approvata dal MIUR ed è in attesa di certificazione da parte del Ministero dell’Economia. Se il progetto dovesse partire verrà ultimato nel 2022-2023 ha riferito Paolo Annunziato, Presidente il Cira. Le strutture realizzate comprenderanno vari ambienti: una

serra per coltivare le piante, un’area abitativa per gli astronauti e laboratori per testare robot e droni. Naturalmente queste strutture comprenderanno dei silos in cui verranno simulate le condizioni climatiche presenti su Marte. L’obiettivo è quello di verificare l’effettiva resistenza umana e di vari macchinari.

Finestre come pannelli solari

C

on la tecnologia sempre più orientata verso il rinnovabile si lavora per creare degli oggetti di tutti i giorni con un occhio green. Questo è l’obbiettivo del National Renewable Energy Laboratory, che sta sviluppando delle finestre che fungono anche da pannello solare. Questa diversa concezione di utilizzo si ottiene grazie a un nuovo materiale ovvero il Perskovite che renderebbe possibile una conversione energetica dell’11,3% circa. Nel dettaglio, questo nuovo vetro sarà composto da un triplo strato, ovvero, da due lastre tra le quali sono inserite delle celle fotovoltaiche. Ci saranno tre tipologie di finestre, completamente trasparenti, semi trasparenti e scure, così da avere una gamma più completa di adattamento a tutte le situazioni di luce. Uno dei punti positivi di questa nuova tecnologia è il costo dell’energia elettrica prodotta, mentre ora parliamo di circa 5 euro a watt, si passerà a 2 euro a watt con l’ammortizzazione del costo in ben 5 anni rispetto ai 10/15 anni degli impianti odierni. Ora i punti negativi. Al momento con lo sviluppo odierno si raggiunge un degrado del rendimento dopo circa 20 cicli di passaggio tra la modalità “normale” e fotovoltaica. Inoltre, un impianto tradizionale già presente sul nostro territorio è posizionato in base all’irraggiamento solare, mentre il nuovo sarà a 90° e in verticale quindi produrrebbe un fabbisogno minore. Lo sviluppo continua, cosi da arrivare nel prossimo futuro ad un adattamento totale al territorio e su ogni palazzo moderno e ad un’efficienza energetica totale. Riccardo Borgia

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giugno 2018 Nuove Proposte


società | sport

Mondiali di calcio FIFA 2018 di Riccardo Borgia

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i prospetta un’state all’insegna del grande calcio. Dopo la qualificazione per i Mondiali 2018, entra nel vivo la competizione che ha visto la nostra nazionale incredibilmente eliminata. Non accadeva dal 1958, questo ha portato ad una figuraccia a livello mondiale e una rifondazione del calcio italiano dopo l’esonero del commissario tecnico Giampiero Ventura e le dimissioni del presidente della Figc Carlo Tavecchio. Passando ora alla manifestazione, si parte il 14 giugno per terminare con la finale il 15 luglio. La Russia, paese ospitante per la prima volta nella sua storia, parte però con un’ombra di corruzione per la dubbia assegnazione ma spera nel successo almeno a livello organizzativo. Partiamo quindi dai protagonisti, ovvero le 32 squadre chi si sfideranno per arrivare alla conquista del titolo mondiale, saranno 13 europee, più la Russia qualificata di diritto essendo il paese organizzatore, 3 per il Centro e Nord America, 4 per il Sudamerica, 5 per l’Africa, 4 per l’Asia e gli ultimi due posti per le vincitrici

GIRONE A

Mentre l’Italia sta a guardare, i maggiori campioni a livello mondiale si sfideranno per conquistare il titolo

GIRONEC

degli spareggi tra le migliori non promosse di Sudamerica e Asia contro quelle di Centro e Nord America e Oceania. I luoghi, invece, dove le nazionali si sfideranno nelle 64 partite, saranno nelle città russe più rappresentative. Mosca sarà naturalmente il cuore pulsante con impegnati i suoi due impianti. Altri due poli fondamentali saranno la città di Ekaterinenburg e quella di Sochi già città ospitante dei giochi invernali nel 2014. Le novità più importanti saranno principalmente due. La prima, sicuramente rivoluzionaria sarà l’introduzione del Var. Tecnologia ormai già utilizzata in Italia e introdotta anche nella maggiore competizione da una delibera della FIFA. La seconda, anch’essa rivoluzionaria è la quarta sostituzione all’interno dei tempi supplementari. Prepariamoci quindi a un mondiale con moltissime sorprese e molti fuochi d’artificio visto anche il montepremi totale investito dalla FIFA, definito come il più alto della storia, ovvero 682 milioni di euro, dedicato nella sua maggior parte a tutte e 32 le nazionali partecipanti.

GIRONE E

GIRONE G

14/6 17:00 Russia – Arabia Saudita

16/6 12:00 Francia - Australia

17/6 14:00 Costa Rica - Serbia

18/6 17:00 Belgio - Panama

15/6 14:00 Egitto - Uruguay

16/6 18:00 Perù - Danimarca

17/6 20:00 Brasile - Svizzera

18/6 20:00 Tunisia - Inghilterra

19/6 20:00 Russia - Egitto

21/6 14:00 Francia - Perù

22/6 14:00 Brasile - Costa Rica

23/6 14:00 Belgio - Tunisia

20/6 17:00 Uruguay - Arabia Saudita

22/6 17:00 Danimarca - Australia

22/6 20:00 Serbia - Svizzera

23/6 14:00 Inghilterra - Panama

25/6 16:00 Arabia Saudita - Egitto

26/6 16:00 Danimarca - Francia

27/6 20:00 Serbia - Brasile

28/6 20:00 Inghilterra - Belgio

25/6 16:00 Uruguay - Russia

26/6 16:00 Australia - Perù

27/6 20:00 Svizzera - Costa Rica

28/6 20:00 Panama - Tunisia

GIRONE B

GIRONE D

GIRONE F

GIRONE H

15/6 17:00 Marocco - Iran

16/6 15:00 Argentina - Islanda

17/6 17:00 Germania - Messico

19/6 14:00 Polonia - Senegal

15/6 20:00 Portogallo - Spagna

16/6 21:00 Croazia - Nigeria

18/6 14:00 Svezia - Ca del Sud

19/6 17:00 Colombia - Giappone

20/6 14:00 Portogallo - Marocco

21/6 20:00 Argentina - Croazia

23/6 17:00 Germania - Svezia

24/6 17:00 Giappone - Senegal

20/6 20:00 Iran - Spagna

22/6 17:00 Nigeria - Islanda

23/6 20:00 Ca del Sud - Messico

24/6 20:00 Polonia - Colombia

25/6 20:00 Spagna - Marocco

26/6 20:00 Islanda - Croazia

27/6 16:00 Messico - Svezia

28/6 16:00 Senegal - Colombia

25/6 20:00 Iran - Portogallo

26/6 20:00 Nigeria - Argentina

27/6 16:00 Ca del Sud - Germania

28/6 16:00 Giappone - Polonia

Nuove Proposte giugno 2018

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sport | società

A TARRAGONA AL VIA I GIOCHI DEL MEDITERRANEO di Paolo Sabatini

La diciottesima edizione della manifestazione si terrà dal 22 giugno al 1 luglio

L’

estate 2018 non sarà ricordata soltanto per i mondiali di calcio. A Tarragona, in Spagna, dal prossimo 22 giugno, avrà infatti luogo la diciottesima edizione dei giochi del Mediterraneo, la rassegna sportiva riservata alle nazioni che si affacciano sul Mare Nostrum. L’evento, che si svolgerà con un anno di ritardo rispetto alla prestabilita organizzazione e rinviato per i problemi economici manifestati dal Comitato Organizzatore della città catalana, durerà dieci giorni e si concluderà domenica primo luglio. L’Italia, dopo la trionfale partecipazione di Mersin in Turchia nel 2013, conclusasi con 70 ori e 186 medaglie complessive, vuole confermare la leadership assoluta nel medagliere di tutti i tempi, in cui gli azzurri vantano

ben 820 medaglie d’oro e 2147 riconoscimenti totali. Tra le discipline in cui i nostri ragazzi si dovranno cimentare, figurano: atletica leggera, ginnastica artistica, ginnastica ritmica, judo, karate, vela, canottaggio, tiro a segno, tiro al volo, tuffi, pugilato, taekwondo, scherma, badminton, canoa/kayak, ciclismo, lotta, sollevamento pesi, basket, volley, beach volley, calcio, pallamano, bocce e sci nautico. Questo l’elenco completo degli Stati che prenderanno parte alla manifestazione oltre al Bel Paese: Spa-

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gna, Francia, Serbia, Tunisia, Turchia, Egitto, Albania, Algeria, Croazia, Cipro, Grecia, Libano, Libia, Macedonia, Malta, Monaco, Montenegro, Marocco, San Marino, Slovenia, Siria. Le cerimonie di apertura e di chiusura della manifestazione si terranno presso il Nou Estadi, che tuttavia non sarà l’unico impianto sportivo impiegato per lo svolgimento dei giochi. Saranno incluse in tutto infatti ben 15 città della comunità autonoma della Catalogna, tra le quali Barcellona e Castelldefels.

giugno 2018 Nuove Proposte


società | scienza

GRAVITÀ O ELETTROMAGNETISMO? di Eabio Bogi

Teorie diverse sull’essenza dell’Universo, sulla sua nascita e sulla sua (eventuale) fine

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a gravità deriva la sua radice dalla parola latina “grave” che indica pesantezza, e nei tempi antichi si pensava che la gravità fosse una particolare proprietà di alcuni oggetti particolarmente pesanti che li facesse cadere verso il suolo. Ci volle molto tempo nel corso della storia perché si arrivasse a capire che in realtà la gravità poteva essere una forza universale che agiva non solo sugli oggetti che abbiamo sulla nostra terra ma anche nell’universo, su tutti quegli oggetti, stelle, Luna, Sole, ecc. che si pensava fossero mossi dall’azione divina. Grazie a Isaac Newton si arrivò a pensare che la gravità fosse una forza universale e che ogni oggetto dotato di una massa esercitasse su tutti gli altri oggetti a loro volta dotati di massa. Dal concetto di gravità, grazie a Newton si passò a quello di gravitazione universale, cioè come forza a distanza che spinge gli oggetti dotati di massa ad attrarsi l’un l’altro e che può essere definita con precisione da leggi matematiche. Newton introdusse così le leggi della gravitazione universale che permisero di stabilire con precisione le posizioni dei corpi celesti fra loro. Questo non vuol dire che il problema dei moti celesti fosse risolto integralmente. Alcuni fenomeni astronomici non venivano spiegati dalle nuove leggi, come l’orbita di Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, che non seguiva precisamente la traiettoria prevista dalle leggi della gravitazione universale. Per risolvere questo problema bisognò attendere il XX secolo con Albert Einstein che ampliò la teoria newtoniana esponendo la teoria della relatività, spiegando alcuni fenomeni gravitazionali impossibili da spiegare in altro modo, come la curvatura della luce quando passa vicino ad un corpo di grande massa. Ma anche così non tutti i problemi sono stati risolti dalla fisica contemporanea, quindi la gravità rimane ancora molto enigmatica anche perché è una forza molto diversa dalle altre tre conosciute e che governano la materia nel mondo subatomico, cioè la forza elettromagnetica, l’interazione

Nuove Proposte giugno 2018

forte (che tiene assieme gli atomi) e l’interazione debole (che li fa decadere in modo radioattivo). A seguito dell’esperimento LIGO e grazie all’unificazione e alla fusione di due buchi neri, è stato poi rilevato il gravitone, ipotetica unità elementare della forza di gravità. Per la sua teoria, Albert Einstein, anche a seguito dell’esperimento di Michelson e Monrley, non prese neppure in considerazione il vecchio concetto di “etere” di Platonica ed Aristotelica memoria. Ciò ha implicato l’esistenza della forza gravitazionale, il Big Bang, la materia oscura, i buchi neri e tutte le altre ipotesi tese a confermare e a sostenere la teoria newtoniana. Ma c’è un’altra teoria in contrasto con quella gravitazionale che considera la stessa come un effetto collaterale di un qualcosa di molto più profondo della realtà e che ritiene i fenomeni prima descritti e familiari a tutti noi, come costruzioni immaginarie create dai cosmologi per spiegare i problemi matematici della gravità come collante che tiene insieme l’universo. Nelle scuole viene insegnato che tutto quanto nell’universo si muove e ruota così come lo vediamo perché esiste la forza di gravità. Isaac Newton è stato il primo ad ipotizzarla seguito da Einstein così abbiamo la fisica newtoniana, quella einsteiniana e tutte le varie fisiche attuali, tutte ovviamente costruite attorno alla gravità come forza che tiene unito il tutto. Ma la gravità è la risposta finale? No, perché pur essendo la gravità una teoria consolidata non torna dal punto di vista matematico. Quindi questo concetto “gravità” avrebbe dovuto essere abbandonato tempo fa ma ancora non viene fatto. Ma di fronte all’evidenza i modelli devono essere modificati. Questo dovrebbe accadere oggi con la gravità: lasciare il campo alla teoria dell’universo elettrico, proposta ed accettata da molti studiosi qualificati. L’elettricità, il “plasma elettrificato”e non la gravità è la forza che tiene insieme l’universo. Questo anche perché l’elettricità è 1x1039, cioè 1 seguito da 39 zeri più potente della gravità. Due particelle nel vuoto cosmico, soggette alla sola forza di gravità, scontrandosi non si attrarrebbero ma rimbalzerebbero,

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mentre quelle stesse due particelle, in presenza di elettricità, di plasma elettrificato, che c’è, sta dappertutto, che è il “brodo” nel quale viviamo, possono, tramite quella forza, connettersi, aggregarsi. Senza elettricità non c’è gravità. La gravità esiste in presenza di elettricità, e questo vale anche per l’inzio della vita, del sistema solare. Altrimenti i sostenitori della gravità dovranno trovare ed inventare cose che vadano d’accordo con il loro modello. Quindi si ipotizza che il 95% dell’universo sia composto di materia oscura, energia oscura, tutto in enorme quantità. E ciò perché la gravità è così debole che nelle equazioni quello che risulta spiegabile con essa è molto poco mentre in realtà basta inserire l’elettricità per risolvere i problemi. Matematicamente diventa una regolare semplice equazione. Ora sono relativamente in pochi a lavorare nel campo dell’universo elettrico, ma verrà un giorno nel quale tutta la scienza dovrà confrontarsi col fatto che la gravità dovrà essere abbandonata e rimpiazzata con l’elettricità. Allora si potranno ricavare tutte le equazioni e la cosa si risolverà, però cambierà completamente il nostro modo di vedere la realtà. Una delle conseguenze sarà sicuramente l’energia libera e questo è uno dei motivi per cui non vogliono cambiare il “paradigma”. Perché ci sono troppi interessi finanziari in ballo. Ma alla fine la verità uscirà fuori e la nuova realtà dell’elettricità prenderà il sopravvento sulla gravità.


scienza | societÃ

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giugno 2018 Nuove Proposte


focus | Bandiera Blu 2018

Le più belle spiagge Bandiera Blu del 2018 di Francesca Coculo

Istituito nel 1987 premia e diffonde il rispetto e l’educazione ambientale

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rentaduesima edizione per il premio Bandiera Blu, una vera istituzione quando si parla di mare, spiagge e servizi. Quest’anno i comuni premiati sono stati 175, a fronte dei 163 dello scorso anno, per un totale di 368 spiagge. Tra new entry e bocciature, l’Italia si conferma ancora una volta meta Bandiera blu. L’assegna-

valutazione dei servizi, dell’arredo urbano, degli spazi pedonali e verdi. Ma, sopratutto vi è un parametro molto più importante: l’impegno della località nei corsi di sensibilizzazione ed educazione ambientale. Insomma, prima di fregiarsi della Bandiera Blu, il percorso è lungo ed impegna i comuni durante tutto l’arco di un anno. Nel Lazio è il litorale pontino a confermarsi

zione del prestigioso vessillo, avviene dal 1987 e coinvolge ben 49 Paesi, non solo europei. A decidere chi premiare è la Fee (Fondazione per l’Educazione Ambientale) - organizzazione no-profit danese - con la collaborazione di Onu, Unesco e di tutti gli organi nazionali come Ministero dell’Ambiente, del Turismo e Cultura. Le selezioni sono dure e lunghe e coinvolgono per un anno intero tutti i comuni chiamati a rispettare una lunga serie di parametri. Per primo c’è la qualità delle acque, controllate non solo nel periodo estivo, ma durante tutto l’anno. Di conseguenza, vi è anche la valutazione della depurazione delle acque e l’idoneità dei depuratori. Passati questi primi step, si passa alla

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il re della bandiera blu con le spiagge di Terracina, SanFelice Circeo, Gaeta, Ventotene, Sperlonga, Sabaudia, e Latina Mare. Buone e brutte notizie, invece, per il litorale romano: fuori le spiagge di Anzio e dentro, per la prima volta, il comune di Trevignano Romano. Ma non è l’unico comune ad essere stato premiato per la prima volta, insieme a Trevignano arrivano altre 17 nuove località tra cui Arona, sul Lago Maggiore. Anche i laghi, vengono infatti premiati, seguendo le medesime regole riservate alle spiagge. Un impegno, quello della Fee, che non solo vuole premiare, ma diffondere la cultura del rispetto dell’ambiente, non solo di quello marino.


Bandiera Blu 2018| focus

LE SPIAGGE PLURIPREMIATE DI SPERLoNGA di Francesca Coculo

Anche quest’anno si conferma una delle punte di diamante del litorale Pontino ed è di nuovo Bandiera Blu

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entunesima Bandiera Blu per il bellissimo mare di Sperlonga. Sicuramente il litorale con più spiagge premiate. E non solo! Tra i luoghi premiati vi sono anche le acque di Lago Lungo. Un lago posiziona-

to parallelamente al mare, diviso da esso da una striscia di terra. Un luogo non solo di importanza turistica, ma anche naturalistica. Sicuramente, Sperlonga è un bellissimo comune pontino da visitare: con il suo borgo caratterizzato da vicoli e case bianchissime e la bellissima torre di guardia- risalente al 1500 - che si scaglia sul mare. Mare premiato con la Bandiera Blu per le sue acque cristalline, apprezzata anche dagli imperatori romani. Oggi come all’ora si può godere del suo lungo litorale sabbioso con le famose spiagge di Ponente e Levante. Superando, invece, il promontorio del Ciannito, si apre la spiaggia di Bazzano. Luogo molto popolare tra i turi-

sti, senza mai peccare in ospitalità e servizi. Molto apprezzati sono gli aperitivi estivi sul lungo mare...a suon di musica. Sicuramente da visitare è l’Oasi Blu, riserva marina del WWF, nella quale vengono organizzate escursioni di seawatching, laboratori didattici per i più piccini e campi scuola estivi, a tema marino, per i ragazzi. Il modo migliore per vivere l’estate a trecentosessanta gradi.

Trevignano Romano new entry

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ra il lago di Bracciano e le pendici del Monte di Rocca Romana, sorge Trevignano Romano piccolo comune premiato quest’anno, per la prima volta, con la bandiera Blu. Il meraviglioso lago è sempre stato fulcro del turismo, ma Trevignano ha decisamente brillato per i servizi offerti ai turisti. La tranquillità del lago è un’ottima alternativa alla frenesia dei litorali, senza che manchi il divertimento. L’ampia spiaggia libera offre servizi di ogni tipo: dalla ristorazione, alle escursioni per scoprire il patrimonio naturale del Parco regionale di Bracciano. Perchè Trevignano ospita anche una parte della riserva naturale del lago, un parco pubblico, ben attrezzato, poco lontano dal centro abitato e dalla spiaggia. Bellissimo anche il piccolo borgo, con le sue chiese e il museo Civico etrusco-romano. Altra attrazione è il castello, antico forte del XIII sec. di cui oggi rimangono solo i ruderi. Inoltre, ogni weekend, I Falchi di Rocca Romana - Centro di educazione ambientale e di volo rapaci - aprono le porte al pubblico per far ammirare il volo di alcuni degli ospiti del centro. Il borgo di Trevignano Romano è insomma la scelta giusta per una vacanza alternativa per amanti della tranquillità o per un fine settimana di relax. Francesca Coculo

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giugno 2018 Nuove Proposte


arti e culture | storia

Alfredino Rampi, il bambino caduto nel pozzo di Elisabetta Zazza

Con la tragedia di Vermicino nasce la tv del dolore e della morte come spettacolo

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lfredo Rampi, un bimbo di 6 anni, sta scorrazzando nelle campagne di Vermicino, nei pressi di Roma, quando chiede a suo padre di poter tornare a casa da solo. Sono solo pochi metri e il papà lo lascia andare. È il tramonto, sono le 19 circa: Alfredino sta correndo spensierato verso casa. Lungo il sentiero c’è una buca nascosta sottoterra, e accidentalmente ci finisce dentro: è un pozzo artesiano largo circa 30 cm e profondo 80 metri; il piccolo rimane incastrato all’altezza di circa 36 metri. È il 10 giugno 1981. Dopo averlo cercato per circa due ore, i genitori chiamano la polizia. Accorrono carabinieri, vigili del fuoco, vigili urbani e alcuni abitanti della zona, ma Alfredino non si trova. Per caso la sua voce viene udita in fondo al pozzo: è l’inizio della tragedia. Arriva una squadra di speleologi pronti a tirar fuori il bambino da quella voragine. Si prova a far scendere una tavoletta per far aggrappare Alfredino, ma il pezzo di legno si incastra a 24 metri di profondità. Alle 5 del mattino un giovane speleologo prova a scendere nel pozzo, ma dopo qualche metro non riesce ad andare oltre: è troppo stretto. Si decide allora di scavare un pozzo parallelo con una trivella, fare un tunnel in diagonale e recuperare il bambino da sot-

Nuove Proposte giugno 2018

to. Si comincia a scavare. In un paio d’ore vanno giù una decina di metri, c’è grande ottimismo, ma le cose si complicano presto: lo strato di terra vulcanica è troppo duro, serve un’altra trivella. Alfredino piange, vuole la mamma, grida “Basta!”. Intanto la notizia arriva in televisione annunciata dai tg del primo e del secondo canale Rai: fu così che un triste fatto di cronaca privata divenne per la prima volta una evento mediatico di portata nazionale. I pochi curiosi presenti sul posto diventano una folla di migliaia di persone e si deve transennare la zona per evitare il sovraffollamento; giungono addirittura venditori di panini, bibite, zucchero filato. La tv manda in onda l’evolversi della tragedia «minuto per minuto» con una diretta no-stop che dura 18 ore e tiene l’Italia col fiato sospeso. Si reca sul posto anche il presidente Pertini. Dopo ore di scavi, la sera arriva il tragico colpo di scena: Alfredino è sceso più sotto, oltre i 60 metri. Ormai non c’è più niente da fare. La speranza di

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salvezza viene sfiorata da un volontario, Angelo Licheri, che scende nel pozzo fino a raggiungere il piccolo Alfredo: può toccarlo, prova a tirarlo su, ma non riesce ed è costretto ad arrendersi. Alle 10 del mattino del 13 giugno Alfredino muore. Lo spettacolo è finito, la folla si dissolve, la diretta si chiude dopo 60 ore di reality show. Alfredino è morto e con lui anche un certo modo di fare televisione, pudico e rispettoso, e nasce la tv del dolore, del sensazionalismo e dello sfruttamento emozionale degli eventi. Con Vermicino la tv d’informazione cade nel pozzo della morte come spettacolo e diventa macabro intrattenimento.


SPECIAL OLYMPICS: AL VIA I XXXIV GIOCHI ESTIVI

eventi | arti e culture

di Alessandra Broglia

A Montecatini Terme Valdinievole dal 4 al 10 giugno

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nche quest’anno torna l’appuntamento con i Giochi Nazionali Estivi di Special Olympics Italia. Un anno speciale poiché coincide con il 50esimo anniversario della nascita di questo importante programma internazionale di allenamenti e competizioni atletiche, per persone con e senza disabilità intellettive. Tante le attività sportive, praticate con i coetanei, insieme ad atleti con pari abilità, il cui

nobile intento è rafforzare l’autostima e conquistare l’autonomia personale, permettendo attraverso lo sport di acquisire gratificazione e inclusione nella società Tutto fu possibile grazie all’intuizione di Eunice Kennedy Shriver, la quale nel luglio 1968, capì l’importanza della pratica sportiva nell’unire le persone con disabilità intellettiva, mettendole in condizione di poter dimostrare le loro capacità, lottando con determinazione contro quella cultura che pensava di relegarle negli Istituti. In cinquanta anni questo programma ha saputo ramificarsi in 172 paesi del mondo, e non a caso a Chicago, città che ospitò i primi giochi nel 1968, si terranno gli “Unified Football Cup”, dal 17 al 21 luglio. Si tratta di un torneo di calcio internazionale, cui parteciperanno 24 squadre da ogni parte del mondo, e il nostro Paese parteciperà con una delegazione composta di 16 calciatori, 9 atleti e 7 partner. Tornando ai giochi di Montecatini, oltre 3000 atleti, prove-

nienti da tutta Italia, gareggeranno in venti discipline sportive: atletica leggera, badminton, bocce, bowling, calcio a 5, canottaggio, dragon boat, equitazione, ginnastica artistica e ritmica, indoor rowing, golf, nuoto, nuoto in acque aperte, pallacanestro, pallavolo unificata, rugby, tennis, tennis tavolo e vela. Non bisogna dimenticare il grande impegno di 1300 volontari, 650 tecnici, 600 delegati accompagnatori e 1400 familiari, che sostengono il gran-

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de numero dei partecipanti. I Giochi Nazionali Estivi Special Olympics 2018 sono sostenuti con un contributo del Ministero per lo Sport che ha concesso anche il patrocinio, cui va aggiunto il il sostegno del Comune di Montecatini Terme, della Regione Toscana, di Toscana Promozioni e il supporto di numerosi sponsor come Coca Cola, Mitsubishi Electric –, Filiale Italiana, Snaitech attraverso iZilove Foundation, Fondazione Vodafone Italia, Adidas e Confindustria Toscana Nord. Una grande opportunità che permette di sensibilizzare l’attenzione verso la disabilità intellettiva coinvolgendo sul tema anche i territori limitrofi, educando anche i più giovani alla comprensione e valorizzazione delle diversità.

giugno 2018 Nuove Proposte


arti e culture | eventi

L’AMORE PER LE PROPRIA TERRA di Fabio Bogi

Tanti non lo nutrono ma Antonino Portaro non è fra questi

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n un mondo nel quale troppe volte le natie radici sono disconosciute, Antonino Portaro è l’emblema di una tradizione bellissima ma purtroppo sempre più debole. Nato a Malvagna (Messina), laureato in Economia

e Commercio presso l’Università di Catania, ha conseguito la seconda laurea in lettere (con indirizzo Storia dell’Arte e Archeologia) presso l’Uni-

versità “ La Sapienza” di Roma, città ove risiede. Funzionario Dirigente del Ministero Economia e Finanze, attualmente svolge funzioni di Giudice Tributario. Ha avuto innumerevoli riconoscimenti sia per la sua professione sia per la sua passione, la scrittura. Nelle sue righe traspare l’amore per la sua Terra, quella splendida Trinacria che richiama alla mente personaggi come Archimede, Empedocle, Ettore Majorana, Vincenzo Bellini, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Giovanni Verga, tanto per citarne alcuni. Si evince la gioia dell’autore nel presentare, con minuziosa ricerca del particolare e magistrale, e nel contempo agevole, esposizione i suoi luoghi, che sono e rimarranno indelebili nella sua anima. Leggendo sembra di adden-

trarsi fisicamente nei più piccoli angoli delle città, sembra di sentire quell’atmosfera magica che solo quella terra e l’amore che l’autore ha per essa riesce a profondere nell’animo di chi ha la ventura di leggere le sue pubblicazioni e assaporarne ogni pagina, ogni foto, ogni parola. Antonino ci fa conoscere i suoi luoghi con “Malvagna Storia, arte e tradizioni di un paese siciliano”, “Mandorli in fiore” (poesie in vernacolo siciliano), “Malvagna e i paesi della valle dell’Alcantara (Storia, Arte e Tradizioni)”, “La Cuba (Trichora bizantina) di Malvagna”; inoltre ci regala un suggestivo viaggio a ritroso nel tempo attraverso le foto d’epoca di “Malvagna ieri e oggi”, “Randazzo ieri e oggi”, “Taormina ieri e oggi”, quest’ultimo presentato nella splendida e prestigiosa sede della “Dante Alighieri”. Ha inoltre ricevuto un riconoscimento speciale dall’Accademia Nazionale “Il Rombo” per le sue apprezzate pubblicazioni sulla Valle dell’Alcanta ra e per i suoi approfonditi studi di Storia dell’Arte ed Archeologia.

Festival di Caracalla 2018

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81° compleanno della Stagione Estiva alle Terme di Caracalla offrirà, adornata da una cornice archeologica che non è dato trovare da altre parti, un nutrito programma agli appassionati della musica, lirica e non. Il 3 e 20 luglio le struggenti melodie verdiane de “La Traviata”, il dramma amoroso di Violetta, condannata da una società bigotta e assurdamente puritana a non vivere la commovente ed appassionata storia d’amore con Alfredo, aprirà la stagione dell’Opera Lirica, seguita il 14 luglio e il 2 agosto dalla “Carmen”, la “scandalosa, immorale e scioccante sigaraia”, così voluta da Georges Bizet e il 27 luglio e il 4 agosto dal balletto narrante la patetica e drammatica storia d’amore fra due giovani veronesi, Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, avversati nei loro sentimenti dalle lotte fra le due casate. Ma anche quest’anno non solo opera a Caracalla; il programma si arricchirà di “Extra” musicali con il concerto straordinario che Björk terrà nello scenario delle antiche Terme mercoledì 13 giugno. Magnetica figura della musica contemporanea, l’islandese Björk Guðmundsdóttir ha coniato uno stile riconoscibile ed eclettico, coniugando generi tra loro diversi come la musica elettronica, il rock, il jazz e la musica classica. Seguirà il 14 e 15 giugno Paolo Conte che con la sua Orchestra suonerà dal vivo nello splendido scenario; il cantautore astigiano celebrerà inoltre i cinquant’anni di “Azzurro”. Il 16, 17, 18 e 29 giugno un’altra icona della musica italiana, il Maestro Ennio Morricone porterà il programma del “60 YEARS OF MUSIC WORLD TOUR, che segna il sessantesimo anniversario come compositore e direttore d’orchestra. Il 17 e 18 luglio tornerà il consueto e attesissimo appuntamento con Roberto Bolle and Friends, il Gala che riunisce alcune delle stelle più brillanti del panorama della danza mondiale attorno alla celebre étoile scaligera. Salirà poi sul palcoscenico delle Terme James Taylor, lunedì 23 luglio, accompagnato da Bonnie Raitt. Infine il 6 agosto Joan Baez presenterà il suo nuovo album “Whistle Down the Wind”. Iwona Grzesiukiewicz

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mostre| arti e culture

Le fotografie di Charles March in mostra a Roma di Sara Candiano

Artista e fotografo di fama mondiale espone le sue opere per la prima volta in Italia

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a Galleria del Cembalo – Largo Fontanella di Borghese – ospita per la prima volta in Italia una selezione delle opere del duca di Richmond, Charles March (classe 1955). Si tratta del patrone del percorso automobilistico di Goodwood, un fotografo dalla personalità e notorietà internazionale che ha stregato tutti con la stravaganza e particolarità delle sue foto.

La carriera di Charles inizia in seguito alla collaborazione con Stanley Kubrik per la realizzazione di Barry Lindon. In quell’occasione, l’aiuto di Charles fu prezioso per documentare le possibili ambientazioni e dimore utilizzabili nel film. Tornato a casa, Charles decide di fare della sua passione per la fotografia una professione e cambia cognome. Sarà infatti Charles Settrington a firmare le fotografie utilizzate per campagne pubblicitarie più famose e a ad accrescere la sua fama grazie alla complessità tecnica e originale delle sue opere. Verso la fine degli anni ’90 Charles lascia la fotografia pubblicita-

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ria per dedicarsi a una nuova tipologia di arte che si basa sulla scuola inglese di acquarello e il Manifesto Futurista di Filippo Marinetti. Il risultato è il connubio tra la grazia settecentesca e il dinamismo del Futurismo descritto da Marinetti. La mostra a Roma presenta una selezione di opere “in movimento” e per l’occasione verrà presentato un volume edito da Distanz, in cui è descritto il dialogo tra le fotografie di Charles e il poeta scozzese Ken Cockburn. Le opere del fotografo sono esposte a San Pietroburgo, Mosca, Londra e New York. Sara Candiano

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arti e culture | mostre

il turismo spaziale

La nuova FiAT tIPO

Il futuro e il turismo spaziale decollano con il nuovo progetto pugliese

Grande attesa per la Low cost numero uno del Gruppo Fiat

di Sara Pellegrino

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l primo spazioporto civile per i voli spaziali suborbitali in Italia sarà realizzato all’aeroporto di Taranto -Grottaglie, in Puglia. I primi voli nello spazio saranno possibili dal 2020. Questo aeroporto era stato individuato nel luglio 2017 quando il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti incaricò l’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) di procedere all’attivazione del spazioporto in Italia. L’aeroporto di Taranto -Grottaglie possiede requisiti fondamentali per quanto riguarda lo spazio, il territorio, la sostenibilità ambientale e le infrastrutture. Infatti, per creare lo spazioporto sono necessari limitati interventi infrastrutturali e lo spazio è sufficiente per consentire una porzione che si estende dai 15 ai 100 km, necessario per i voli suborbitali. Questa nuova innovazione potrebbe permettere al nostro paese di rafforzare la sua posizione per quanto riguarda l’industria aerospaziale e il turismo… quello spaziale!

di Pasquale Tocci

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inea accattivante, elegante, ben assemblata, ottimo spazio interno e comodità. Queste sono le caratteristiche della nuova Fiat Tipo, con una larghezza di un metro e trentotto centimetri e un’altezza pari al metro e mezzo. Super moderna rispetto alla sua antenata, quest’auto possiede il climatizzatore automatico, radio con connettività Bluetooth, comandi al volante, sensori di parcheggio, cerchi in lega da sedici pollici, finestrini posteriori elettrici e fendinebbia. Questa berlina presenta all’interno uno schermo con tecnologia touch screen, lettore di sms, porte Aux e Usb, connettività Bluetooth con vivavoce, streaming audio e a richiesta si potrà avere navigatore Tom Tom, sedile con regolazione lombare e bracciolo posteriore. L’auto italiana più apprezzata dai guidatori, sembra essere amata per la semplicità e l’unicità che da sempre l’ha caratterizzata.

CORRI: DALL’INFERNO AL CENTRAL PARK

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ossiamo riuscire ad abbandonare un’esistenza pervasa da pensieri plumbei? Si può essere attratti da una lettura, che rapisce perché capace di regalarti con poco la volontà di uscire da un incubo? Si può scoprire solo leggendo questo libro, scritto da Roberto Di Sante, giornalista de “Il Messaggero”, edito da Ultra edizioni (collana: Ultra Novel). Un viaggio di matrice autobiografica svolto a ritroso, molto simile a una sceneggiatura, nel quale il protagonista, il giornalista Aldo Amedei, arriva alla terribile decisione di precipitare dal quarto piano. Un mostro chiamato “depressione” che sembra fagocitarlo senza via d’uscita. Il suo corpo, la cui pesantezza, lo costringe a prendere la macchina anche per soli cento metri, gli fa rimpiangere il passato. Sembra impossibile ma come dice un proverbio: dalla goccia si ottiene il mare. Giorno per giorno arriva la rinascita e i risultati, nonostante aver superato i 50 anni, riabbracciando e realizzando il sogno recondito della Maratona di New York, grazie anche all’amore della sua compagna Teresa, ritrovando quella luce di vita cui non rinunciare, riapparsa come da lenta dissolvenza. Alessandra Broglia

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curiosità| arti e culture

Il libro segreto di Camilleri di Salvatore Giorgio Dino

Il testamento culturale di Camilleri: un libro privato per lasciare qualcosa di intimo che vada oltre la sua vita

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amillleri non ha bisogno di introduzioni: è uno degli scrittori italiani più famosi nel Mondo ed ha pubblicato 103 libri, tradotti in 120 lingue e letti da 30 milioni di persone. Eppure, gira voce che abbia pubblicato il suo ultimo libro in “segreto”, stampato privatamente in solo 1500 copie da una stamperia artigianale. Pochissime copie che sono state inviate ad amici, familiari ed alcuni giornalisti suoi amici con un biglietto personale e l’obbligo che il testo non possa essere divulgato in nessun modo. Essendo le 1500 fortunate persone veramente strette all’autore il segreto dura e sono ormai passati 8 mesi dal singolare dono e molte sono le “voci” che iniziano a girare per spiegare il motivo di una scelta così particolare. Alcuni parlano di un testo molto privato, troppo per l’imma-

gine pubblica, che parla di una riconversione di Camilleri ormai 92enne, alla religione ma per le persone che lo conoscono bene dicono che questo sia improbabile. Altri hanno maliziosamente hanno pensato che fosse un modo diverso di fare “cassa” ma anche questa opzione è davvero impensabile perché ogni mese i suoi libri portano milioni in diritti sia all’autore che alle sue tre figlie, così come sono senza fondamento le voci che descrivono questo libro come un testamento. Personalmente penso che questo libro non è mai stato pensato per essere pubblicato in massa, ma che questo sia un testo fatto appositamente per essere preservato e trasmesso a pochi. Forse Camilleri ha scritto un libro privato per lasciare qualcosa di intimo che vada oltre la sua vita e che

la leghi per sempre alle persone che gliene sono state vicine durante la sua esistenza: un vero e proprio “testamento culturale”.

Festa della Musica di Roma

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n evento unico ed inimitabile che ha come unico scopo quello di unire amatori e professionisti della musica in una giornata irripetibile: è con questi presupposti carichi di aspettative che torna la Festa della Musica di Roma, la manifestazione europea legata all’adesione del nostro Paese alla Carta di Budapest che il 21 giugno porterà in tutte le vie della Capitale le note di concerti gratuiti e le atmosfere tipiche della festa romana. Dalle ore 16.00 alle ore 24.00 del giorno che accompagnerà il solstizio d’estate i luoghi all’aperto e tutti i cortili, le strade, gli angoli ed i posti più inaspettati della Capitale si improvviseranno scenografie per le esibizioni musicali di artisti, sia professionisti che amatori: tutti saranno invitati a suonare e cantare con il proprio strumento, scegliendo il proprio repertorio preferito per fare musica in maniera spontanea. Forte dell’approvazione e dei consensi raggiunti nelle scorse edizioni, la Festa della Musica di Roma 2018 si è riproposta anche per il nuovo anno l’obiettivo di coinvolgere tutti i cittadini, facendo confluire le note dei singoli in un unico canto di festa: ecco allora che alle ore 21.21 del 21 giugno, tutti insieme, in ogni angolo di Roma, i partecipanti all’evento saranno chiamati a dare vita ad un flash mob musicale per cantare, ovunque essi si trovino, un’unica canzone che verrà comunicata dagli organizzatori qualche settimana prima dell’evento. Per aderire alla Festa della Musica di Roma ci sarà tempo fino alle ore 23.59 del 19 giugno: affrettatevi! Diletta Murgia

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giugno 2018 Nuove Proposte


arti e culture | curiosità

UN ANNO SENZA DI TE di Fabio Bogi

Lettera al M° Romanov ad un anno dalla scomparsa

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aro Maestro, è già passato un anno da quel 3 giugno 2017 nel quale hai deciso che la tua avventura terrena avrebbe avuto termine. Tutto si è svolto secondo i tuoi desideri: infatti dicevi sempre a noi tuoi allievi, un po’ fra il serio e un po’ fra il faceto: “Quando i “mortacci” arriveranno, dovranno arrivare quando sarò da solo e di notte, nel sonno. Loro ci saranno ma io non voglio vederli, voglio fare quel viaggio senza tutte le paure che prendono quando uno sta per andarsene una volta per tutte”. E finivi con una fragorosa, genuina risata che ti sgorgava dal cuore. Ridevi forse perché sapevi che noi tutti avremmo voluto che rimanessi con noi per sempre, ma tu, di una bella spanna sopra a noi (e non solo dal punto di vista fisico, visto che ci guardavi sempre dai tuoi 193 cm di altezza), eri il più conscio che ciò non sarebbe mai potuto avvenire. Noi cercavamo sempre, vuoi per scaramanzia, vuoi perché eravamo coscienti che avremmo sofferto moltissimo, di deviare l’argomento. Ti ricordi quando ti dicevo “Maestro, non Le do il permesso di andarsene: prima dovrò can-

Nuove Proposte giugno 2018

tare alla Scala”, ben cosciente che ciò mai sarebbe stato possibile. Sì, allora ti davo del Lei, per educazione e perché eri una persona eccezionale. Ora, caro Maestro, mi sono arrogato il diritto di darti del tu, perché so che ti fa piacere. Ora parliamo da energia ad energia e in questa comunicazione il “Lei” sarebbe fuori luogo. Parlavi sempre, con noi allievi, della tua luminosa carriera, e ci facevi vedere le foto di scena con personaggi del calibro di Franco Corelli (del quale dicevi: “Era quasi più alto di me”, cosa non comune per i tempi nei quali chi aveva la voce da tenore non era dotato di una grande altezza fisica), di Mario Del Monaco, della Callas, tanto per citare i più noti. Poi, dopo il riti-

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ro dalle scene, ti eri dedicato alla cura e allo sviluppo delle voci. Eh sì, la musica e l’arte scorrevano nelle tue vene insieme a quel sangue blu che, per nascita, ti avrebbe accompagnato per tutta la vita. Sì, Maestro, eri nobile sia di nascita (tuo nonno aveva lo stesso sangue dello zar Nicola II), sia di indole e di carattere: forte, deciso ma mai sguaiato o arrogante. Esprimevi senza remore il tuo pensiero con la classe che ti ha sempre distinto, quella classe che non si acquista con l’educazione o con l’insegnamento ma che viene donata alla nascita. Non ci hai mai fatto pesare le tue nobili origini e i successi che meritatamente hai conseguito in tutta la tua carriera. Ce li mostravi con naturalezza, come ricordi di un tempo che non c’era più. Maestro, sei stato per noi un faro, una fortissima luce, un amico, un fratello. E tutti noi, tuoi allievi e amici, ti abbiamo accompagnato, increduli ed addolorati, nel tuo ultimo viaggio. È passato un anno ma è come se fosse ieri. Ti abbiamo voluto bene e siamo fieri di averti conosciuto. Ora sei in compagnia dei grandi con i quali hai cantato, con tua moglie, tuo figlio e tutti coloro che ti hanno voluto bene e che ti hanno preceduto in questo cammino. Sii felice con loro. Noi non ti dimenticheremo mai.


mostre | arti e culture

Andrea Pazienza, trent’anni senza di Elisabetta Zazza

Al Mattatoio di Roma una grande mostra celebra una delle più grandi firme del fumetto italiano

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l trent’anni dalla sua scomparsa a soli 32 anni, ARF! e Napoli Comicon presentano «Andrea Pazienza, trent’anni senza», un’immensa esposizione antologica dedicata a Paz, una delle più grandi firme del fumetto italiano di sempre. Classe 1956, Andrea Pazienza fu uno dei migliori interpreti di una generazione di autori italiani che percorse gli anni Settanta. Era stato impegnato in una serie di iniziative importanti per la controcultura nazionale, dalle grandi riviste («Alter Alter», «Frigidaire», «Il Male», «Cannibale») alla Libera Università di Alcatraz, fondata da Jacopo Fo. Aveva frequentato e collaborato con tutti i rappresentanti più significativi della giovane cultura italiana, da Pier Vittorio Tondelli a Giacomo Campiotti, da Filippo Scòzzari a Vincenzo Sparagna,

senza dimenticare vari lavori commissionati da maestri del calibro di Magnus, Lorenzo Mattotti, Roberto Vecchioni, Federico Fellini. Aveva anche conosciuto l’ondata di tossicodipendenza da eroina che aveva attraversato quegli anni e quel mondo creativo e che fu forse responsabile della sua morte, avvenuta a Montepulciano il 16 giugno 1988. Dopo Hugo Pratt nel 2016 e Milo Manara nel 2017, quest’anno gli spazi espositivi del Mattatoio di Roma (ex Macro Testaccio) ospitano dal 25 maggio al 25 luglio 2018, in esclusiva

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nazionale, questa grande mostra celebrativa che si propone di raccontare soprattutto l’Andrea Pazienza fumettista ripercorrendo le opere più originali: da “Aficionados” a “Le straordinarie avventure di Penthotal” al suo personaggio più celebre, Zanardi, passando per le caricature disneyane, le fantastiche avventure partigiane di Pertini, le meravigliose tavole a colori di “Campofame”, l’incompiuta ed epica “Storia di Astarte”, fino a quello che può essere considerato il suo testamento artistico, “Gli ultimi giorni di Pompeo”.

giugno 2018 Nuove Proposte


arti e culture | curiosità

Alla scoperta della comunità di Vallepietra di Anna Crivelli

Un piccolo comune nel cuore dei Monti Simbruini

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l piccolo comune montano di Vallepietra deve il suo nome ad una località detta “Petra Imperatoris”, che più volte ricorre nei documenti antichi. Il paese prese forma intorno al VI secolo, quando gli abitanti della zona si rifugiarono sulle alture più elevate per sfuggire alle distruzioni delle guerre tra Goti e Bizantini. Vallepietra

è stata da sempre un possedimento dei pontefici, che ne affidarono le redini a vari feudatari, spesso però riottosi nei confronti del potere papale. Nel 1297 Vallepietra posso ai Caetani, legando la propria storia alle vicende della potente famiglia per circa trecento anni. Dal XVII secolo fino all’unità d’Italia il paese venne poi governato da esponenti di diverse famiglie nobili. All’interno del caratteristico centro abitato non è rimasto molto del secolare potere baronale: restano solamente tracce dell’an-

Nuove Proposte giugno 2018

tico castello e la Torre dei Caetani, fatta costruire nel XIV secolo da Pietro Caetani, nipote di papa Bonifacio VIII. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Giovanni Evangelista, custodisce pregevoli opere d’arte. Tra queste, segnaliamo l’affresco dell’abside, opera del pittore settecentesco Giuseppe Ranucci, raffigurante la “Madonna incoronata dalla SS. Trinità”. Vallepietra deve la sua fama all’importantissimo santuario della Santissima Trinità, meta ogni anno di pellegrinaggi di devoti provenienti da tutto il centro-sud Italia. Il santuario vanta origini molto antiche ed incerte, in cui spesso si insinuano leggende di vario genere. È raggiungibile attraverso una strada carrozzabile che giunge nei pressi dell’impressionante parete rocciosa della Tagliata. Sotto si apre l’ingresso della chiesetta della Santissima Trinità, con affreschi databili tra il XII ed XIII secolo. Il maggiore raffigura la “Santissima Trinità”, composta da tre figure identiche e benedicenti. Di fianco all’affresco maggiore troviamo delle scene evangeliche: “Annunciazione”, “Natività, Adorazione dei Magi” e “Presentazione al Tempio”, mentre nella fascia sottostante dovevano invece trovare posto le rappresentazioni dei mesi: giunte fino a noi le scene dì “Gennaio” e “Febbraio”. Sulla parete opposta sono rappresentati un “Volto di Madonna”, “Sant’Antonio Abate”, “San Domenico da Sora”, “San Giuliano” e una “Madonna con Bambino”.

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Festa della Santissima Trinità Si è conclusa il 27 maggio scorso la Festa della Santissima Trinità: due giorni di festeggiamenti presso il santuario di Vallepietra, nella diocesi di Anagni-Alatri, in onore della Santissima Trinità. Oltre 25.000 pellegrini, provenienti da tutte le provincie del Lazio e non solo, si sono riunite sul Monte Autore per pregare sul sacro dipinto della Trinità, impressa dall’XI secolo sulla parete di roccia di una piccola grotta alle falde del Colle della Tagliata. Sabato 26 maggio, dalle prime ore del giorno le Compagnie e i pellegrini, a piedi o con i pullman, sono giunti al santuario. Ognuni Compagnia preceduta dal proprio gonfalone ha reso omaggio all’icona della Trinità. L’evento principale si è svolto alle 19,00, con la messa presieduta dal vescovo diocesano Lorenzo Loppa. A seguire si è svolta la processione nel paese di Vallepietra con il quadro della Trinità seguito dalle migliaia di pellegrini che hanno visitato il Santuario al mattino. Un altro importante appuntamento è stato la laude sacra del “Il pianto delle Zitelle”, che si è svolto domenica mattina al Santuario. Luigino Borgia


curiosità | arti e culture

Parco Naturale Monti Simbruini: Il polmone verde del lazio di Anna Crivelli

Fiumi, vette e grotte della più vasta area protetta del Lazio

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cavallo tra le province di Roma e Frosinone, su un territorio di 29.990 ha, si estende il Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, la più vasta area protetta del Lazio. Il territorio abbraccia sette Comuni, situati tra 408 e 1075 m: Jenne, sede dell’Ente, Subiaco, Camerata Nuova, Cervara di Roma, Filettino, Trevi nel Lazio e Vallepietra. Il nome Simbruini deriva dal latino sub imbribus, “sotto le piogge“, e testimonia la grande importanza che l’acqua riveste in questo scenario. Già gli antichi romani utilizzavano intensamente la grande risorsa acqua. L’imperatore Nerone costruì una villa nei pressi di Subiaco lungo il corso del fiume Aniene, con tre laghi artificiali. A quel tempo furono edificati imponenti acquedotti per alimentare l’Urbe (Anio Novus, Marcio e Claudio)Ancora oggi le sorgenti presenti nel territorio del Parco Naturale dei Monti Simbruini forniscono acqua potabile alla Capitale. Il territorio, prevalentemente montuoso, è caratterizzato dalla presenza di due corsi d’acqua: il fiume Aniene, che nasce in uno dei luoghi più suggestivi del Parco in località Fiumata nel Comune di Filettino, e il torrente Simbrivio, che ha origine

poco a monte dell’abitato di Vallepietra sotto il Santuario della SS.Trinità. Ai due fiumi fanno da contorno le montagne del sistema orografico dei Monti Simbruini. Le vette del Monte Vi-

glio (2156 m), del Monte Tarino (1961 m). Dal Monte Autore (1855 m) si gode uno spettacolo particolarmente suggestivo mentre il Monte Cotento (2015 m) domina l’abitato di Filettino. La catena montuosa è interrotta da vari pianori di origine carsica, aree pianeggianti circondate da pendici ammantate di faggete, dove non è raro trovare doline ed inghiottitoi che testimoniano il lavoro secolare dell’acqua sulla matrice rocciosa. La Grotta dell’Inferniglio nel comune di Jenne ed il Pozzo del Gelo a Camerata Nuova ne sono un esempio. Infine, tra i piani carsici più interessanti si segnalano quelli di Camposecco, Campaegli, Campo Buffone, Campo della Pietra, Fondi e Ceraso.

I Borghi, le Abbazie e i Castelli

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l Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini può essere visitato anche con l’occhio rivolto alle testimonianze di epoche passate, in un excursus storico che abbraccia millenni. Si va dalle mura “saracene” di Filettino, risalenti al IV – V secolo a.C., ai ruderi dell’antico abitato di Camerata, distrutto da un incendio nel 1859. Si passa poi per il centro storico di Jenne, con i resti del castello dove nacque papa Alessandro IV. Da vedere è anche l’imponente Castello Caetani di Trevi nel Lazio, che si estendeva su circa 800 mq. Ma i due poli di maggior attrattiva sono sicuramente il Santuario della SS. Trinità a Vallepietra. Poco fuori Subiaco, inerpicandosi per la Valle Santa, si incontrano i ruderi della Villa che l’imperatore Nerone si fece costruire a ridosso di tre sbarramenti artificiali del fiume Aniene. I Monasteri di Santa Scolastica e di San Benedetto, che soli meritano una visita per le ricchezze artistiche li racchiuse e l’atmosfera di vera spiritualità che si respira. Altro noto borgo all’interno del Parco Naturale dei Monti Simbruini e che merita un discorso a parte è Cervara di Roma, dove arte, cultura e natura si integrano e compenetrano in un unicum che lascerà sensazioni e ricordi indelebili. Cervara è veramente un museo all’aperto, con le sue numerose sculture incise nella roccia, le poesie che possono leggersi nel percorrere il dedalo di vicoli e scalinate che caratterizzano il piccolo centro. Anna Crivelli

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arti e culture | eventi

Il Festival Indipendente dell’estate romana di Francesca Coculo

L’IFest porta la cultura alternativa a Roma dal 26 al 30 giugno

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ppuntamento dell’estate romana, giunto alla sua quinta edizione: torna a Parco Nomentano l’IFest, dove la “i” sta per “indipendente” e molto ha d’indipendente questo festival. IFest vuole essere la proposta culturale che manca nella capitale e i suoi organizzatori lo vogliono fare in cinque serate, dal 26 al 30 giugno, partendo da Piazza Sempione. La prima serata sarà aperta da una competizione molto particolare: la Slam Poetry. Una gara dove gli autori si sfideranno a colpi di poesia, qualcosa che ricorda molto le gare tra rapper. E non è un caso che il tema dell’edizione di quest’anno sarà “Poesia e Rivoluzione”. Sempre la prima serata continuerà con il cantautore napoletano GNUT, considerato tra i giovani cantautori più promettenti del nostro panora-

ma musicale. Attesissima è la performance di Paolo Fresu & Devil Quartet, che porterà finalmente anche le note del jazz ad un festival estivo. Dall’Australia arriverà invece il fenomeno Dub FX, un artista particolare che ha fatto del rap e del drum and bass il suo modo di comporre musica con zero strumenti: solo la sua voce e un campionatore. Le serate si alterneranno, fra la nuova poesia del rap e le note rassicuranti del cantautorato: sarà infatti la volta di Lucio Leoni, romano, vincitore della prima edizione del Premio Freak, dedicato al leader degli Skiantos, scomparso nel 2014, ad esibirsi sul palco che dividerà con la musica elettronica di OKAPI, al secolo Filippo Paolini, maestro del campionamento.Il gran finale sarà invece affidato a due giovani promesse romane Huntress D e Rancore. La prima, donna, giovanissima; il secondo, sempre romano, molto più conosciuto anche da chi non ama il genere. Insomma, Parco Nomentano cornice di un festival alternativo,

indipendente, come tutti gli artisti che vi parteciperanno.

PROGRAMMA Martedì 26 Slam Poetry + GNUT Mercoledì 27 PAOLO FRESU & DEVIL QUARTET Giovedì 28 DUB FX a seguire The SOUND REBEL TEAM ai controlli: Mario Dread outta Cool Runnings LolloMan outta Yaga Yaga Orange Beat - Radio Torre Venerdì 29 LUCIO LEONI a seguire liveset di OKAPI Venerdì 29 HUNTRESS D MURUBUTU RANCORE presentazione ufficiale “Musica per Bambini”

Cremonini, un ritorno da stadio

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esare Cremonini debutterà a giugno con il suo primo tour negli stadi d’Italia. Il cantante bolognese porterà sul palco il suo nuovo album, “Possibili scenari”, uscito lo scorso 24 novembre e pubblicato dalla Trecuori. Uscito a tre anni e mezzo di distanza dal precedente lavoro in studio, “Logico”, “Possibili scenari” ha richiesto a Cremonini quasi due anni di lavoro febbrile: l’album ha una forte personalità artistica, è innovativo, multiforme, tridimensionale. Ma, a ben vedere, “Possibili scenari” indica la possibilità di un unico vero scenario, simboleggiato dalla barra colorata presente in copertina, che rappresenta la misurazione del calore corporeo: è come dire che dove c’è umanità c’è ancora uno scenario possibile. Questo album dà l’idea di un grande salto, un volo che il cantautore vuole compiere per dare una nuova svolta alla sua carriera. In effetti, quello di Cremonini è stato un percorso al contrario: è voluto uscire dal successo travolgente dei Lùnapop per recuperare sé stesso e riscrivere daccapo la sua carriera; l’artista è cresciuto con l’uomo e l’uomo con l’artista. Il suo debutto negli stadi rappresenta insieme il culmine e il banco di prova di questo lungo percorso. “Stadi 2018” prevede quattro tappe nel mese di giugno: partirà il 15 allo stadio di Lignano Sabbiadoro (Stadio Teghil), proseguirà il 20 a Milano (San Siro), il 23 allo Stadio Olimpico di Roma e terminerà il 26 allo Stadio Dall’Ara di Bologna, dove il cantante gioca in casa e la data è sold out da tempo. Sarà il primo artista bolognese a tornare ad esibirsi nello stadio felsineo dai tempi dello storico concerto Dalla-De Gregori del 1979 con il tour di Banana Republic. “Possibili scenari” potrebbe essere la canzone che aprirà i suoi concerti, perché è una sorta di ballata epica ed è perfetta come sipario per l’entrata in scena. Elisabetta Zazza

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libri | arti e culture

IO DIVERSO DA ME, LO STESSO PUZZLE di Anna Crivelli

Si somigliano le vite di tutti nella loro diversità perché siamo tutti uomini

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iamo fatti di cielo e terra. Tutti”. Così si chiude il libro composto da 8 racconti sulla tua strada. Nessuno che si tira indietro o si nasconde: tutti i personaggi cercano di crescere per superare la loro situazione di difficoltà. Molto di questo libro, di questi racconti è nascosto negli angoli del cuore di tutti noi; è come un gioco ad ascoltare il silenzio e per ascoltarlo bisogna stare zitti e poi...aspettarlo! L’identità che hanno tutti i personaggi, sono le sfaccettature, la poliedricità della vita e quindi la dia vera essenza, l’armonia. La caratteristica maggiore del libro è che si presenta (o almeno tenta di farlo) come un amico a cui rivolgersi, a cui chiedere e ricevere conforto. E in questo scambio reciproco transita la crescita come un valore individuale che cambia il sociale: se non cambiamo noi come pensiamo che possa cambia-

sta narrazione esiste la poesia della vita, le sue altezze e i suoi dolori inIO teriori: non siamo tutti DIVERSO da allori ma quando viviamo, tutti lì penDA ME siamo di raggiungere. E questa bellezza della libertà traspare anche re il mondo (A. Einstein). Racconti nelle storie che si moMa la sfrontatezza di quesulla tua strada sto messaggio diretto che strano per quello che è nel libro è il seguito “ se sono e non per quello non cambia niente, cambio che vorrebbero essere io” mettendo cioè al centro la persona e o preferirebbero di essere: e attenziol’importanza della sua crescita. Abbia- ne, nessun personaggio si lamenta ma mo nel quotidiano molte storie e molte accetta quello che accade perché sente immagini e IO DIVERSO DA ME le rac- che è così e non può essere altrimencoglie per porgerle come esempio, come ti, sembra quasi una serenità oltremofiducia del genere umano impegnan- do invocata e invece raggiunta, intuita dosi ad essere leali e sinceri per primi. come una forma di vita. La possibilità Tutti i personaggi di tutti i racconti, di vivere senza perdere la propria dignivivono la loro storia con una difficoltà tà è il valore assoluto dell’uomo e tutti di vario tipo ma sempre con pacifismo i personaggi con la loro parte seguono e positività anche se non tutte le storie l’umiltà della vita, della sua fragilità e hanno finali edulcorati: sono vive, vere, della sua altezza. Si somigliano le vite di reali e non accettano sconti: semmai si tutti nella loro diversità perché siamo prestano ad essere esempi. In tutta que- tutti uomini: lo stesso puzzle. PAOLACCI PAOLO

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arti e culture | curiosità

CANARIE, SFUMATURE DI BLU di Carlo Franciosa

Dune e rocce vulcaniche si intrecciano con le acque cristalline dell’Oceano, il mare qui è generoso con tutti: grandi e piccoli nuotatori, aspiranti esploratori e cultori del relax

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sole fortunate” le aveva chiamate Plinio il Vecchio e Orazio vi accenna come ad “isole beate”, dove regna perpetua l’età dell’oro. Davvero le Canarie, note agli antichi ma riscoperte dagli europei solo nel quattordicesimo secolo e conquistate dagli spagnoli in quello successivo, hanno avuto fortuna. Ne parla ance Petrarca, quando cita le “isole fortunate” che, poste nell’estremo occidente, sono tuttavia conosciute. Eppure, apparentemente, di fortuna ne avevano poca: l’arcipelago, a soli 115 km dalla costa africana (ma 10 volte tanto la Spagna, a cui tuttora appartengono), è sorto dalla profondità dell’Atlantico

Nuove Proposte giugno 2018

qualcosa come 50 milioni di anni fa. Assai montuose, le isole hanno coste scoscese e battute dai venti e soprattutto distese di lava, di detriti vulcanici e di cenere che gli abitanti chiamano, significativamente “malpa is”. Ma proprio le caratteristiche negative si sono trasformate in vantaggi: la combinazione dei venti, i rilievi accentuati, la posizione geografica, quasi all’altezza del Tropico del Cancro, hanno fatto sì che il clima sia secco e temperato tutto l’anno. E la mancanza di pioggia è mitigata dalla fertilità del suolo, creata proprio dalle eruzioni vulcaniche, che consente, grazie all’abilità dei contadini del luogo di ottenere piantagioni di

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pomodori e vigneti a perdita d’occhio mentre, soprattutto sulle coste settentrionali, cresce una vegetazione spontanea verdissima. Non è caso che, una volta impossessate si di queste isole e sottomessi gli abitanti (i “guanci”, una popolazione tutt’ora misteriosa, che al tempo delle conquiste viveva quasi all’età della pietra. praticando l’allevamento è un poco di agricoltura), gli spagnoli ne avessero fatto una base per le proprie imprese via mare, fondandovi porti divenuti presto ricchi di commerci e pressoché inespugnabili. E oggi le isole fortunate sono metà di un turismo che non conosce stagioni. Adesso parliamo delle singole isole:


curiosità | arti e culture

Tenerife, l’isola “dell’eterna prima-

vera”, riassume tutte le caratteristiche dell’arcipelago: montuosa, possiede la cima più alta non solo delle Canarie ma di tutta la Spagna, il Pico de Teide, un gigantesco cono vulcanico di 3.718 metri, che con la sua cima innevata da tutto il nome all’isola; la costa sudorientale è più selvaggia, con scarsa vegetazione e paesaggi desertici, mentre quella Nord, con alte falesie di piantagioni di banane che, sovrastate dalla montagna, creano un panorama fantastico, e la costa occidentale è ricca di spiagge di sabbia fine, con suggestive insenature dominate da picchi rocciosi e dal profilo del vulcano, Il centro principale Santa Cruz de Tenerife, posta sulla costa orientale dell’isola: sviluppatasi nel secolo scorso, è il porto principale delle Canarie dopo quello di Las Palmas e gli scambi sono favoriti dallo statuto di Porto Franco che risale al 1852. La seconda città dell’isola sulla costa settentrionale, è Puerto della Cruz, che per la sua posizione incantevole, in mezzo al verde dei bananeti, è la località turistica più importante, in cui la vita di mare si svolge soprattutto intorno alle piscine degli alberghi e sulle rive del Lago Martianez. Sulla costa occidentale dell’isola, invece, si trovano delle spiagge sabbiose, dove è possibile prendere il centro balneare più importante: Playa de Las Americas.

Fuerteventura, il nome le è

rimasto dai tempi in cui approdò Jean de Bethencourt, il normanno che la conquistò in nome di Enrico III di Castiglia nel 1402, e che dovete subirne una… forte impressione: è infatti l’isola più selvaggia, posta un centinaio di chilometri alle coste dell’ex Sahara occidentale, tanto influenzata dalla sua vicinanza con l’Africa dall’assomigliarmi per le sue dune sabbiose e le distese aride intervallate da bassi coni vulcanici e qualche valle coltivata. Il fascino di Fuerteventura sta proprio in questi suoi paesaggi assolati e nelle sue spiagge, forse le più belle di tutto l’arcipelago, anche perché meno frequentate. Immensi arenili come Oliva Beach o El Cotillo, a Corralejo, sulla coste nord, preferita dagli appassionati di surf e dove c’è il Parco Naturale Dunas de Corralejos; a est le spiagge di Playa Blanca e tarajalejo; a sud gli arenili compresi tra Playa Blanca e Morro de Jable e a ovest con le spiagge di Pajara, il comune con il maggior litorale di tutta la Spagna. Apertasi al turismo per ultima, Fuerteventura è più solitaria e portata per vacanze più naturalistiche e meno mondane. Seconda per grandezza dopo Tenerife, ha però solo 40.000 abitanti, concentrati nel capoluogo Puerto del Rosario.

Las Palmas ha un bel quartiere coloniale con una cattedrale che risale alla fine del XV secolo, un piccolo museo Canario posto nella casa che fu la residenza dei primi governatori dell’isola. il museo di Belle Arti, la casa di Peres Galdos e il museo Nestor completano i tesori della capitale. Isla Bonita, Isola Bella, la chiamano: è quella più verde e con le maggiori altitudini, se paragonate al suo perimetro. Su una superficie 728 chilometri quadrati, la cima più alta, in Roque de los Muchachos, raggiunge

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Gran Canaria

, per grandezza solo la terza isola dell’arcipelago dopo Tenerife e Fuerteventura (con 1.532 km quadrati di superficie ma Las Palmas il suo capoluogo, è la città più importante, con circa mezzo milione di abitanti e un porto che per volume di traffico è il maggiore di Spagna). L’isola di forma rotonda, tipicamente vulcanica, con il Pozo de las Nieves, la cima più alta, che raggiunge i 1.950 metri e dai cui lati partono i caratteristici canaloni che scendono selvaggi lungo le pendici, fino al mare. Il paesaggio è molto vario, a nord dove il clima è più umido e il terreno più fertile, sia la vegetazione spontanea sia quella coltivata sono più esuberanti e le coste sono rocciose e più popolate. A sud dove il clima è più secco, la vegetazione è più scarsa, ci sono piante desertiche e le coste terminano in dune sabbiose. Le località più vivaci dell’isola sono disseminate soprattutto in un arco che va da nord a sud passando per la costa est.

i 2.423 m. Eccezionale il passaggio creato al centro dell’isola dal grande cratere della Caldera de Taburiente: con una circostanza di ben 28 km una profondità 770 metri, tutto coperto di pini, è un parco nazionale protetto. L’isola è anche piena di cascate, grotte, dirupi, che formano panorami incantevoli e selvaggi. Il capoluogo è Santa Cruz della Palma, sulla costa orientale a ridosso del cratere della Caldereta, con belle case coloniali dai balconi in legno poste sul lungomare e alcuni edifici del XVI secolo.

giugno 2018 Nuove Proposte


arti e culture | eventi

CORTONA: CORSO D’OPERA 2018 per i giovani talenti di Iwona Grzesiukiewicz

Tre settimane di alta formazione per giovani cantanti lirici

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Cortona (AR) si svolgerà per tre settimane, dal 25 giugno al 15 luglio 2018, con il sostegno

della MIBACT e di SIAE, la settima edizione Masterclass di alta formazione per giovani cantanti lirici tenute da Mirella Parutto, Leonardo De Lisi, Alessandro Corbelli, Hugo De Ana, Alessandra Panzavolta, Simone Savina, Ulla Casolini, Andrea Severi, Angelo Michele Errico. Si svolgeranno inoltre lezioni di bioenergetica, art performance e performance top level, self-managing. Concerti: 7 e 14 luglio al Teatro Signorelli di Cortona, con la partecipazione straordinaria di Alessandro Corbelli. Info e iscrizioni: info@corsodopera.com. Tutto compreso nell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani per la cultura”. Corso d’Opera accoglierà gli studenti a titolo gratuito. La manifestazione

è sponsorizzata dal Consorzio Vini Cortona. Il vino cortonese ha una sua lunga tradizione storica: Plinio il Giovane già parlava di un pregiato vino cortonese di nome Etesiaca. Oggi la denominazione Cortona Doc cresce e racconta un territorio magnifico affrescato da vigneti curati ed ordinati con atavica passione dai vignaioli testimoni dell’antica e storica prelibatezza dei suoi vini.

NICOLA PORPORA

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orpora nacque a Napoli il 17 agosto 1686. Studiò al Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo. La sua prima opera fu un’Agrippina, rappresentata alla corte della città nel 1708. Dal 1715 al 1721 fu Maestro di Cappella al Conservatorio di S. Onofrio. Furono questi gli anni nei quali si costruì una solida reputazione di compositore e di maestro di canto: capace di spremere il massimo dai giovani talenti vocali con un giornaliero programma di studio da far rizzare i capelli. Basti dire che i suoi più famosi pupilli furono Farinelli, la “voce regina” e Caffarelli. Poi a Venezia, dal 1726 al 1733, insegnò all’Ospedale degli Incurabili; proprio in quegli anni allestì “Germanico in Germania” al Teatro Capranica di Roma (21 febbraio 1732). Al tempo, secondo un’ordinanza papale, le opere dovevano essere eseguite solo con l’ausilio di voci maschili: nel caso dei ruoli femminili spesso venivano impiegati dei giovani cantanti all’inizio della carriera. Quindi passò a Londra, dove lavorò per l’Opera of the Nobility, compagnia rivale di quella di Haendel (Royal Academy). Nel 1748 divenne Kapellmeister a Dresda, poi si trasferì a Vienna dove ebbe Haydn come allievo. Tornato a Napoli, il successo non gli arrise. Non ritenne conveniente il posto di Maestro Straordinario al Conservatorio di S. Maria di Loreto, pronto per lui fin dal 1738, ma accettò di succedere a Girolamo Abos nella carica di primo maestro al Conservatorio di S. Onofrio. Dimessosi nel settembre del 1761, visse in uno stato di estrema indigenza. Morì di pleurite nel 1768. Per la ricorrenza dei 250 anni della morte, la Decca, ad inizio del 2018, ha pubblicato la partitura e la produzione discografica del dramma per musica in tre atti, su libretto di Nicola Coluzzi, “Germanico in Germania”, diretta da Jan Tomasz Adamus con la Cappella Cracoviensis. Il maestro guida una compagnia di canto capitanata dalla star Max Emanuel Cencic, che mette in risalto tutte le raffinatezze della pirotecnica vocalità di Porpora. Ecco perché Haendel temeva oltremodo il compositore italiano. Iwona Grzesiukiewicz

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cinema | arti e culture

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a cura di Sara Candiano

Dinosauri e adrenalina nel nuovo capitolo della saga di Jurassic World

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NUOVE PROPOSTE... AL CINEMA

urassic World – Il Regno Distrutto, di J. A. Bayona, dal 7 giugno nei cinema. Tornano i protagonisti del colossal Jurassic World in una nuova emozionante avventura. In questo capitolo i dinosauri riusciranno a scappare dallo zoo, ribellandosi agli esperimenti dell’uomo che, in seguito alla scoperta dell’esistenza di queste incredibili creature, cerca in tutti i modi di sfruttare la loro natura a scopi personali. Nello stesso giorno Malati di Sesso, di Claudio Cicconetti. Il don Giovanni Giacomo lavora come autore comico per la televisione. Giovanna è una coach di successo, bella, sensuale e amante del sesso. Dietro questa passione sfrenata manifestata da entrambi si nasconde però un profondo bisogno di amore. Quando i due si incontrano condividono per un po’ momenti carichi di adrenalina, finché la loro vita sentimentale non li porterà a prendere strade diverse e inaspettate. Ogni Giorno, di Michael Sucsy, nelle sale dal 14 giugno. Rhiannon è un’adolescente innamorata di A, ragazzo misterioso che cambia corpo ogni giorno. La loro storia d’amore idilliaca incontrerà difficoltà proprio a causa dell’inusuale, e a tratti spaventosa, caratteristica del ragazzo. Stessa data per Pitch Perfect 3, di Trish Sie. Il terzo capitolo del film che vede protagonista un gruppo di cantanti agguerrite si incentra sulla vita di tutte loro alle prese con il mondo del lavoro. Un mondo più competitivo, dove la loro dote canora non basta a garantire il successo e l’emancipazione. Nello stesso giorno anche La Stanza delle Meraviglie, di Todd Haynes. La storia si svolge nel 1977 in Minnesota. Il dodicenne Ben ha un incubo ricorrente: lui in preda al panico inseguito da un branco di lupi. Un giorno si imbatte in un vecchio catalogo della madre in cui si parla dei “gabinetti delle meraviglie”. In-

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sieme al catalogo trova anche un biglietto con l’indirizzo di una libreria. La sua vita cambierà quando entrerà magicamente in contatto con una ragazzina vissuta 50 anni prima di lui. In una sorta di dimensiona parallela, i due compieranno lo stesso viaggio per scoprire cosa si nasconde nella libreria misteriosa. Ultimo film nella data del 14 giugno, 211 – Rapina in Corso, di York Alec Shackleton. L’undicenne Kenny riprende col cellulare per errore il momento in cui, di reazione ai continui attacchi di bullismo a cui è sottoposto, colpisce un coetaneo. Come punizione per aver usato violenza, anche se per difendersi, viene inviato alla centrale di polizia e costretto a rimanere tutto il giorno con degli agenti in una pattuglia. Sarà allora che assisterà ad una rapina a mano armata, filmando, ancora una volta, il tutto con il suo cellulare. Stavolta il video giocherà a suo favore: saranno infatti le immagine riprese dal telefono ad aiutare i poliziotti a sventare la rapina. The Hurricaine Hest, di Rob Cohen, dal 27 giugno nelle sale. Sfruttando l’arrivo di un uragano dalle proporzioni esorbitanti, un gruppo di hacker riesce ad infiltrarsi in una struttura militare statunitense per tentare un colpo. Verranno fermati da un cacciatori di uragani e da un’agente del Tesoro. Dal 28 giugno Tully, di Jason Reitman. Il film si incentra sul rapporto tra Marlo, giovane madre di tre figli, e Tully, una governante molto stimata dal fratello. Nonostante le titubanze iniziali, tra le due nascerà una profonda amicizia. Nello stesso giorno The Killing of a Sacred Deer, di Yorgos Lanthimos. Steven, cardiologo padre di tre figli, ha una vita ordinaria e appagante. Ma c’è una presenza molesta che non lo abbandona mai: quella di un ragazzo, Martin, con il quale sembra avere un forte legame. Nel momento in cui uno dei due figli di Steven comincia a manifestare degli inquietanti sintomi psicosomatici, la verità sul rapporto tra Steven e Martin verrà a galla.

giugno 2018 Nuove Proposte


modi e mode | tendenze

La storia dei tacchi

Occhiali da sole per l’estate

I tacchi sono uno degli accessori più iconici della bellezza femminile, ma non è sempre stato così

Dalle forme classiche a quelle oversize, tra modelli classici e revival

di Claudia Pennacchio

di Cristina Monaco

I

tacchi nascono intorno al secolo XIV, utilizzati dai cavalieri per avere una miglior stabilità sulle staffe in battaglia. Dal campo di battaglia, l’usanza dei tacchi si allargò, come spesso succede, anche alla vita quotidiana. Nel secolo XVII erano per lo più aristocratici a fare uso dei tacchi per sembrare più alti. Uno dei primi a lanciare la moda fu il Re Sole: ritratto spesso con i tacchi rossi, volle che tutta la sua corte li indossasse per differenziarsi dal resto del popolo. I suoi tacchi rossi ispirarono anche la nascita dell’iconica suola rossa di Christian Louboutin. Con l’avvento della moda androgina, e l’oppressione di genere, le donne iniziarono a voler indossare i tacchi per mascolinizzare il proprio aspetto, nonostante fossero tutt’altro che comodi. Da accessorio opprimente i tacchi divennero simbolo di femminilità nel XIX secolo grazie ai fotografi, che intuirono la sensualità del tacco al piede delle modelle nude delle cartoline vittoriane.

L’

estate è alle porte e per essere glamour nelle giornate di sole è sufficiente sfoggiare un bel paio di occhiali alla moda. Le tendenze di quest’estate prediligono tinte viola o lilla, sono molto apprezzate le sfumature di rosa (da quello antico al color Barbie) e non mancano i classici intramontabili come il nero, il bianco ed il grigio ghiaccio. Per le più audaci si propongono toni bluette, azzurro e giallo fluo, verde smeraldo e rosso ciliegia. In riferimento al design spiccano le montature stile “Matrix”, in omaggio al celebre film, che prediligono montature piccoli e sottili dalle forme geometriche. Spopolano anche il taglio alla “cat eye” e le forme rotonde, sia macro che mini. Per coloro che prediligono uno stile “minimal” sono disponibili le montature sottili di metallo. Restano di moda gli aviator con le lenti specchiate e tornano sul mercato gli occhiali a visiera. La collezione Trussardi propone un accostamento tra linee classiche e forme irregolari, Dolce&Gabbana prediligono le montature oversize, Armani opta per motivi floreali mentre Ray Ban rimane fedele al suo stile classico.

Ad ognuno la sua barba

N

on è un segreto che gli uomini sono sempre più attenti al proprio look, e che la loro attenzione si rivolge anche alla barba. Perché la barba? Perché è diventata (o lo è sempre stata?) un elemento di stile, un accessorio che connota indubbiamente chi lo porta. Per questo 2018 continuerà ad essere “in” la barba al naturale (o quasi). Quindi via alla barba lunga, basta che sia curata! Una barba versatile, dal facile mantenimento: basta sfumare guance, basette e collo. Adatta a tutte le forme del viso, l’importante è creare la giusta sagoma seguendo il tipo di barba di ognuno. D’altro canto, la rasatura totale sta tornando in voga tra giovani e non. Un look pulito, per una faccia da “bravo ragazzo”: schiuma da barba o non, l’importante è il dopobarba, per alleviare eventuali irritazioni. La barba-pizzetto reale è invece la giusta via di mezzo tra gli amanti della barba e della rasatura: baffi con il pizzetto, alla Johnny Depp. Una soluzione ottimale per chi non ha una barba folta ma preferisce non essere completamente glabro. Cristina Monaco

Nuove Proposte giugno 2018

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fuoriporta | assaggi & paesaggi

Bagnaia, la città dei vescovi di Diletta Murgia

Una passeggiata tra le bellezze e le sorprendenti atmosfere della piccola frazione di Viterbo

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Complice il sole e la bella stagione che ormai da qualche mese regala incantevoli giornate, la voglia di viaggiare alla scoperta di piccole perle disseminate tra i verdi territori del Lazio non è mai stata così forte. Per chi, come noi, si trova a passeggiare tra i borghi medievali che costellano le vicinanze di Viterbo, una tappa imprescindibile è sicuramente rappresentata da Bagnaia, piccolissima frazione del capoluogo di provincia che regala emozioni di altri tempi ed atmosfere uniche. Adagiata sul lungo percorso della Via Francigena, l’antichissima arteria di pellegrinaggio che collega il nord Italia a Roma, Bagnaia risulta suddivisa in due zone: da una parte troviamo la cosiddetta “città di fuori”, sede delle costruzioni più moderne, la quale si contrappone alla “città di dentro”,

prezioso scrigno di tutte quelle affascinanti attrazioni che hanno reso celebre

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la frazione. Tra di esse, di notevole interesse è sicuramente il Palazzo dei Vescovi: noto anche come Palazzo della Loggia, questo edifico costituisce un’importante testimonianza del passaggio dei vescovi nella città durante il periodo che ha visto Viterbo città papale. Ciò che su tutto ha reso famosa la cittadina è di certo Villa Lante, preziosa ed elegante residenza nobiliare di 22 ettari il cui giardino viene annoverato tra i più belli del nostro Paese. Proprietà odierna dello Stato Italiano, la villa cinquecentesca fa dei giochi d’acqua la sua principale attrazione insieme agli affreschi che, sapientemente, decorano le stanze dei due casini che la compongono.

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assaggi & paesaggi | giramondo

Storia e bellezze di Cuba di Carlo Franciosa

Andiamo alla scoperta di una terra dal fascino unico, meta ogni anno di moltissimi turisti

A

cuando si parla di Cuba, si pensa sempre a Fidel Castro, anche se insieme a Guevara e ai loro “barbudos” sono riusciti a liberarla ma allo stesso tempo a isolarla. Iniziamo la nostra panoramica con alcuni cenni storici della famosa Isola. Dopo circa quattro secoli, la breve guerra ispanoamericana diede il colpo di grazia alla presenza coloniale spagnola. Cuba ottenne l’indipendenza ma passò di fatto sotto l’influenza degli Stati Uniti, che ignorarono le esigenze dei patrioti e stabilirono invece una potente base militare a Guantánamo Tuttora funzionante). All’indipendenza seguirono decenni di corrotta dittatura, e alla fine degli anni ’50 Castro, Guevara e i loro “barbudos” iniziarono e portarono a termine quella celebre rivoluzione che

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avrebbe infiammato gli animi dei giovani occidentali, ma nel contempo condannato Cuba a una progressiva emarginazione. Ora, dopo lunghi anni di isolamento, Cuba torna ad essere una delle mete più frequentate dei Caraibi. Con i suoi 114.007 kmq (più di quattro volte la Sicilia) che si allungano da ovest a est in un semicerchio di circa 1250 km, è un ponte naturale fra l’universo anglosassone e quello latino. Cuba è circondata da più di 1500 isole e isolette che formano quattro arcipelaghi: Camarreos, Colorados, Giardini del Re, Giardini della Regina. L’Isla de la Juventud a cui Stevenson si ispirò per “L’isola del Tesoro”, è la più grande tra le isole minori. Due terzi del territorio cubano sono occupati da pianure, savane e distese erbose, ricchi di palme e mimose, che contendono ancora spezie e alla coltivazione del tabacco

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(i sigari cubani sono molto rinomati nel mondo). L’altro terzo è costituito dalle regioni montagnose, la Sierra de los Órganos, nella regione occidentale; la Sierra del Escambray nella regione centrale; la Sierra Maestra nella regione orientale. Concludiamo con una frase celebre di Cristoforo Colombo tratta dal suo diario di bordo dove descrive la bellezza di Cuba: “Terra più bella che occhio umano abbia mai visto”, 24 ottobre 1492. La capitale concentra oltre 2 milioni e mezzo di abitanti, la lunga


giramondo | assaggi & paesaggi strada costiera del Malecón è il punto di riferimento migliore per individuare i quartieri de L’Avana Vecchia (vicino al porto), Centro Avana (più a ovest) e infine L’Avana Moderna. Percorrendo Malecón, proseguendo oltre il castello di San Salvador de la Punta, eccoci alle strade del Vedado, tipica del modello urbanistico non-americano che contraddistingue L’Avana moderna: qui si trovano i principali hotel, le compagnie aeree, gli uffici commerciali, i ristoranti, i locali notturni e le suggestioni da “fine anni ‘50” che fanno ormai parte dell’immagine turistica di Cuba. Ecco il quartiere residenziale di Miramar, l’immenso Parco Lenin, la Plaza de la Revolución (teatro di grandiose manifestazioni di regime), il lussuoso centro commerciale e dei divertimenti del Vedado e infine la Rampa, la strada più frequentata della città assieme ad altre vie attigue. Ed è proprio qui, tra l’Hotel Habana Libre, la gelateria “Coppelia” e gli hotel Capri e Nacional, che ruota l’animata vita notturna. L’antico centro stori-

co (restaurato con l’aiuto dell’Unesco dopo decenni di abbandono)è in parte chiuso al traffico e va girato a piedi: la Plaza de Armes è, secondo la tradizione, il luogo dove sarebbe stata fondata la città, e vi si ergono alcuni dei più belli edifici barocchi (come il palazzo

dei Capitani Generali), nei pressi, ecco l’entrata del porto dominata dalla vecchia mole del Castello de la Real Fuerza, in calle San Ignacio, si raggiunge la piazza su cui spiccano la Cattedrale (la cui facciata mostra chiare influenze del tardo barocco italiano) e i bei palazzi

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gentilizi “del Conte Lobillo”, “dei Casa Bayona”, “dei Marchesi di Arcos”. Proseguendo per calle Obispo si raggiunge il quartiere nato come Centro Avana con gli ampi viali costruiti in stile neoclassico, il Paseo de Marti, il Parque Central ornato di palme, l’imponente teatro Garcia Lorca, a lato il monumentale Campidoglio Nacional (copia fedele del Campidoglio di Washington) e l’imponente Museo Nacional. Una bella serata è dedicata al Tropicana, uno dei templi della rivista musicale, alla maniera di Broadway degli anni Cinquanta. Questo tipo di spettacolo è arrivato a Cuba nel periodo d’oro del turismo americano d’élite e, anche dopo la rivoluzione, è rimasto quale era. Nella seconda metà di luglio per una decina di giorni (o meglio una decina di notti) tutte le sere un gran numero di carri allegorici sfilano sul Malecón. Non sarà come il famosissimo Carnevale di Rio, ma anche quello che si tiene a Cuba è diventato di fama internazionale. La moneta cubana è il peso cubano, l’Ambasciata in via Licinia, 7.

giugno 2018 Nuove Proposte


liberamente | la poesia

Gli occhi degli angeli

La Ricetta del Mese

POESIA DI

Antonella Riccardi

Q

Cacio pepe e lime

uanto pesa sul mio capo reclinato, il silenzio diafano e assorto di questo campo di battaglia,

Ingredienti per 4 persone:

lo sguardo gravido di un dolore interno, che lievita sangue e saliva sulla bocca spenta, mari d’inchiostro sopra cocci di parole.

• • • •

Scialo d’ un Dio immemore, è forse il grido scagliatow verso gli altari del firmamento dove la sorte e gli astri girano, senza mai farsi male,

a cura di

480gr di tonnarelli all’uovo 300gr di pecorino romano Genuino pepe q.b. secondo il gusto 1 lime

Procedimento:

dove i sogni infantili, tenui s’accoccolano al cospetto di un regno dei cieli che nessuno stá più a guardare.

Portare l’acqua ad ebollizione salata molto poco e cuocere i tonnarelli per 6/7 minuti. Versare intanto in una ciotola il pecorino grattugiato, il pepe e aggiungere piano piano acqua di cottura mentre con una frusta, amalgamare fino a formare una crema. Aggiungere il succo di 1/2 di lime alla crema e mescolare. Scolare i tonnarelli e versali direttamente nella ciotola avendo cura di girare velocemente onde evitare che il formaggio “stracci”. Nel caso risulti troppo densa aggiungere acqua di cottura. Impiattare e aggiungere a finire lo zest del lime.

Nuove Proposte giugno 2018

Ché nell’ aureola del tempo, senza roghi, gli occhi degli angeli divampano come a scaldarsi alle fiamme del tramonto. E mentre dalle zolle rosse dei sepolcri li guardo ascendere all’ aria d’argento, io scendo in un abisso dove la terra si copre d’oblio. Fra le braccia tediose del giorno, lascio che accada.

cura di L’ANGOLO aNadia Ludovici DELLA VIGNETTA

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curiosità | I nostri amici animali

I CANI predicono il terremoto?

Animali ammessi in ospedale

Uno studio del German Research Center nega la validità scientifica di questa ipotesi

In Piemonte si discute il regolamento per consentire agli animali l’accesso negli ospedali

di Sara Candiano

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in dall’antichità si pensa che, poco prima di un terremoto, gli animali manifestino dei comportamenti inusuali in previsione dell’imminente scossa. In realtà, uno studio pubblicato sul Bulletin of the Seismological Society of America nega il collegamento tra i segnali di allerta inviati dagli animali e le scosse di terremoto. Questo in quanto le “prove” raccolte nel corso degli anni non sono di natura scientifica. Heiko Woith e i suoi colleghi del GFZ German Research Center hanno esaminato segnalazioni di presunti comportamenti anomali degli animali in occasione del terremoto di Darfield del 2010 in Nuova Zelanda, del terremoto di Nagano-ken Seibu del 1984 in Giappone e del sisma del 2009 a l’Aquila. Si è scoperto che gli animali avevano cominciato a manifestare comportamenti anomali mesi prima dell’inizio delle scosse con distanze dall’epicentro variabili e solo in 14 casi si è registrata una ricorrenza negli atteggiamenti manifestati. È impossibile quindi parlare di veri e propri atteggiamenti predittivi da parte degli animali, ma si può continuare ad affermare che essi siano in grado di percepire le onde che precedono una scossa violenta.

di Claudia Pennacchio

I

n Piemonte si è discussa l’eventualità di consentire l’accesso agli animali all’interno degli ospedali. L’obiettivo primario della proposta è quello di permettere agli animali di seguire i padroni nel periodo di ricovero all’interno degli ospedali, di modo da apportare numerosi benefici psicofisici ai pazienti e facilitarne la dimissione. Sono molti, infatti, i pazienti che chiedono di poter vedere il proprio amico a quattro zampe nel periodo della degenza, e in tal senso numerosi studi hanno confermato i benefici apportati alla salute psico-fisica dei malati. L’iter dell’atto prevede un consulto da parte di una commissione competente che emani un regolamento generale; resta fondamentale il rispetto delle norme igienico-sanitarie, a tal proposito sarà necessario emanare un regolamento che disciplini l’accesso degli animali in sicurezza, agendo in maniera responsabile al fine di eliminare i rischi legati a fattori di tipo allergico e tentando di prevenire atteggiamenti di tipo aggressivo.

Videocamere nei macelli

V

itelli presi a pugni e calci, ma anche bufalini lanciati per aria o sgozzati vivi: queste sono solo alcune delle atroci azioni emerse nelle indagini della Free John Doe, l’Unità investigativa formata da attivisti e investigatori che si occupano di indagini e salvataggi di animali, e commesse nelle sale di un macello in provincia di Frosinone. Proprio in seguito al polverone sollevato dall’inchiesta, le associazioni animaliste sono tornate a gran voce a richiedere l’inserimento di videocamere all’interno delle strutture destinate alla macellazione: Legambiente, CIWF Italia e Animal Law hanno infatti chiesto di introdurre in Italia una legge che preveda l’obbligo di installare impianti di videosorveglianza in tutti i macelli al fine di tutelare animali, lavoratori, veterinari e consumatori. “Le sempre più numerose richieste dei cittadini e diverse inchieste – ha spiegato Nino Morabito, responsabile benessere animali di Legambiente – dimostrano che le telecamere nei macelli sono uno dei modi in cui le nuove tecnologie possono essere messe, con intelligenza, a servizio dell’interesse collettivo, a beneficio di tutti”.. Diletta Murgia

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giugno 2018 Nuove Proposte


post-it|auguri

Gli italiani lavorano poco... di Fxxxx Cxxxxx

OsNulpa ditatus, et labo. Itae sitiaernat am alitat hiligen imagnis secta necaerupis aut aut eum sundisc illoriosandi

N

elOtaturit, ommolestrum earcimp erspis si sitis dus, sequi consequ atistem videbis eveni undigen ienimusae eium ut vendunto doluptatiae dis ad mi, apis molectur sit verchicid qui illam voloreprenis quam que sequo estiuntiis et excero quisit voloreh entesti sitiae eos sum, etum deliqui con con perferrum a iuntur as qui andam quat ut facculpa dolora dunt el imin esed modi di conectiam quiamus, qui sim dollabo. Ut ducillat. Iqui soloreh enissumque optatas pla sequae conectint. Milluptae nuscita tibust, aut quia eatur? Labo. Pudant et fugiae eate que molor sinctec abores num faccab ipsamusam nonsequi dolluptat qui iuntem vita voluptatios imodis que vendae si tem fugia cum int as invelitamet repellorerum facimin ihicae pe voluptas anderum comniet, nem isciae none landus minus venimagnis dessitio quas volor aliquat emoluptat alita sant. Temolorum quam, que dolut voluptae. Aspid ut verume laborepe comnissit illabore il illautatem quo temque pa quis atios ra nusa imporro videssequi ulla quaeres dolupta ectotas adis molupid undaecupta es et porepuda solorer ionsequiam voluptis dolent prae quia commole caborro to voluptatur,

Nuove Proposte giugno 2018

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