Nuove Proposte Ottobre 2019

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www.nuove-proposte.com

Anno XXVII - ottobre 2019 - n. 347 - Euro 1,30

Mensile di Informazione Nazionale con inserto Speciale Internazionale

Le suggestive

ottobrate romane Sport

Focus

p. 20

pp. 25-28

Il grande golf nella Capitale: Open d’Italia al Club Olgiata

Un autunno ricco di arte: a Roma quattro mostre di rilievo

ALL'INTERNO Libri, tv, arte, viaggi, sport, concerti e... altro ancora


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Eventi | NUOVE PROPOSTE

Ottobre 2019

S O M M A R I O

direzione editoriale: Edit Italia S.R.L.S. edititalia@nuove-proposte.com direttore responsabile: Luigino Borgia lborgia@nuove-proposte.com direttore editoriale: Gianna De Santis vicedirettore: Paolo Sabatini psabatini@nuove-proposte.com grafic director: Stefania Ruggeri grafica@nuove-proposte.com segreteria di redazione: redazione@nuove-proposte.com (per comunicazioni, eventi e compleanni) comitato di redazione: Caporedattore Giulio Bussinello, Fabio Bogi responsabili di redazione: Riccardo Borgia, Cristina Monaco, Francesca Coculo, Sara Candiano, Angela Passariello hanno collaborato a questo numero: Giuliano Alberto Maria Angelini, Alessandra Broglia, Anna Crivelli, Arianna Di Biase, Carlo Franciosa, Iwona Grzesiukiewicz, Michele Marocco, Mattia Martiradonna, Marcello Mastino, Diletta Murgia, Sara Pellegrino, Claudia Pennacchio, Antonino Portaro, Antonella Riccardi, Pasquale Tocci, Elisabetta Zazza.

Editoriale e periscopio 4 ● Palazzo Raggi e Torri Eur, chiusa l’inchiesta 5 ● L’autunno e la bellezza dell’arte Attualità 6 ● Il Comune di Roma partecipa al bando Reinventing Cities 7 ● Trasporti, 20 minuti di attesa per un bus 8 ● Entro l’anno via le bancarelle dal centro 9 ● New look per la Fontana delle Rane Società 10 ● Anziani, nuova forma di residenzialità 11 ● Roma 2030, al lavoro per la città del futuro 13 ● I microrganismi mangia plastica 14 ● Brexit, cos’è e perchè ci riguarda 15 ● La guerra dei dazi tra Usa e Cina Salute 16 ● Al via “Dance for oncology” in tredici città 17 ● Le donne in gravidanza consumano alcol 18 ● Prepariamo il corpo a difedersi dai virus 19 ● Passeggiare nel verde allunga la vita Sport 20 ● Roma abbraccia l’open d’Italia di golf 21 ● Tennis, azzurri all’assalto della Coppa Davis

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Approfondimento 22 ● L’Antimateria, conosciamola da vicino 23 ● C0s’è la libera muratoria? 24 ● La demolizione della spina del borgo 29 ● Le suggestive ottobrate romane 30 ● Maker Faire 2019: tutto sulla tecnologia

Pubblicità in proprio

Edit Italia S.R.L.S. Tel. 06 43598964 - Cell. 335 6611311 edititalia@nuove-proposte.com

I capolavori dell’arte illuminano la Capitale 25 ● Impressionisti segreti 26 ● Canova, eterna bellezza 27 ● Chi ha paura del buio? 28 ● Frida Kahlo, il caos dentro Spettacolo&cultura 31 ● La nuova stagione del teatro Eliseo 32 ● “L’attimo fuggente” al Ghione 33 ● Santa Cecilia a tutto Berlioz 34 ● Il nuovo album di Mika 35 ● Il pop-rock di The Kolors e Achille Lauro 36 ● Renato Zero alla ricerca dell’essenza della vita 37 ● “1994” il capitolo finale della serie tv di Sky 38 ● El Camino, il film di Breaking Bad 39 ● Perchè la Disney ripropone i classici? 40 ● Recensiti per voi: proposte di lettura 42 ● Nuove proposte... al cinema

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direzione e amministrazione Via Pio Molajoni, 37 - 00159 Roma Tel./Fax 06 43598964 www.nuove-proposte.com ufficio stampa lettori@nuove-proposte.com

Assaggi & paesaggi 45 ● Necropoli etrusca di Monterozzi a Tarquinia 46 ● L’arcipelago vulcanico delle Faroe

Liberamente 49 ● L’angolo della poesia - Ricetta Post it 50 ● Auguri

NUOVE PROPOSTE

nella causale dell’abbonamento indicare i dati personali e l’indirizzo per la spedizione Si ringraziano gli inserzionisti per il loro contributo che consente la pubblicazione del periodico

Moda & Tendenze 43 ● La scarpa componibile italiana 44 ● Outfit in stile vintage e con accessori unici

I nostri amici animali 48 ● Ciglia finte di visone: animali a rischio

Abbonamento (spedizione postale) annuo e sostenitore euro 80,00 per abbonamenti: C/C postale N: 001047147564 Edit Italia Srl Via Pio Molajoni, 37 00159 Roma Codice IBAN: IT97 F030 6905 0521 0000 0009 375 BANCA INTESA SAN PAOLO Fil. Roma Tiburtina

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La riproduzione di testi e immagini deve essere autorizzata per iscritto dall’editore. La responsabilità dei contenuti dei testi è esclusivamente degli autori. Salvo accordi scritti o contratti di cessione copyright, la collaborazione è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

Nuove Proposte - iscrizione nel registro stampa del tribunale di Roma n. 660/92 del 19/12/1992 stampa | Grafica RIPOLI Srl Finito di stampare: ottobre 2019


editoriale

Roma, chiusa l’inchiesta sui restauri di Palazzo Raggi e delle Torri dell’Eur

Direttore Responsabile Luigino Borgia

La conclusione delle indagini della Procura porta a ipotizzare reati per corruzione e abuso d’ufficio

L

a Procura della Repubblica di Roma ha concluso le indagini relative al progetto di ripristino dello storico “Palazzo

sunti indebiti accordi, intercorsi tra politici, dirigenti e funzionari del Comune di Roma e imprenditori» per ottenere un esito positivo nella definizione delle pratiche edilizie, «pervenendo così a soluzioni condivise attraverso un iter amministrativo più confacente all’ottenimento di un risultato favorevole, a fronte di denaro o altre utilità, quali agevolazioni nell’acquisto di appartamenti, l’abbattimento di mutui, il pagamento di spese notarili e/o anche l’ottenimento di particolari incarichi professionali». Nel corso delle indagini sono, inoltre, sorte altre irregolarità circa due diverse pratiche edilizie. La prima riguardante un immobile di pregio sito in largo

Dott. Luca Piacentini

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Raggi” in via del Corso e del complesso immobiliare delle “Torri di Ligini” all’Eur, già sede del Dicastero delle Finanze, notificando, nei confronti di dodici persone, tra imprenditori, ex assessori e funzionari di ex giunte capitoline, la conclusione delle indagini per ipotesi di corruzione, abuso d’ufficio e per traffico di influenze illecite. Tra questi, il costruttore Domenico Bonifaci, esponente della ex giunta Alemanno e anche l’ex assessore alla Riqualificazione Urbana del Comune di Roma della giunta Marino, Giovanni Caudo. Come fa sapere in una nota la guardia di finanza, le indagini della polizia giudiziaria, avviate nel 2015, «si sono concentrate su pre-

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Il grande golf nella Capitale: Open d’Italia al Club Olgiata

Un autunno ricco di arte: a Roma quattro mostre di rilievo

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di Santa Susanna, oggetto di un illegittimo cambio di destinazione d’uso (da centro culturale e commerciale a realizzazione di uffici). La seconda irregolarità attiene dei permessi di edificazione in zona Grotta Perfetta, che hanno trascurato i vincoli idrogeologici gravanti sul fosso di Tre Fontane.


periscopio

L’autunno e la bellezza dell’arte sono il benessere dell’anima

Direttore Editoriale Gianna De Santis

Una stagione ricca di mostre, di spettacoli teatrali, di film e di concerti: un’immersione totale nella creatività e nell’espressione per emozionarsi e rinascere

A

vete mai pensato di guardare l’autunno come una nuova primavera? Il paragone può sembrare azzardato,

ma datemi qualche riga e magari anche ai più scettici riuscirò a far cambiare idea, o solo a mostrare le cose da un altro punto di vista. Per gli insegnanti e gli studenti questo è il periodo in cui si torna tra i banchi di scuola, è il loro inizio d’anno. La stessa sensazione la provano i lavoratori, che rientrano in ufficio dopo la pausa estiva e danno il via a nuovi impegni. L’autunno è un ricominciare, uno spogliarsi delle foglie (se volete anche delle maniche corte o quasi), ma per riposarsi e prepararsi alla prossima fioritura. È una stagione necessaria, quel relax che permette di ritemprarsi in vista di una nuova estate. Un po’ come quello che

capiterà alla Fontana delle Rane di piazza Mincio a Roma, un lungo restauro che per un po’ la toglierà dagli occhi dei turisti e degli amanti del quartiere Coppedè, ma che ce la restituirà più bella di prima. E la bellezza dell’arte è il benessere dell’anima. Provate a pensare allo stupore che si prova davanti a un quadro o a un monumento, oppure alle emozioni che sa regalare un

concerto o uno spettacolo teatrale, o magari anche un film. Sensazioni che sono in grado di cambiare il nostro umore, il nostro stato d’animo. L’arte ci fa vedere il mondo in un altro modo. E questo autunno romano sarà ricco di arte, allora apriamo gli occhi a questo universo di emozioni, immergiamoci nell’arte e nella cultura, e sarà come tornare a una nuova vita.

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attualità

Roma & Co.

IL CAMPIDOGLIO DI ROMA PARTECIPA AL BANDO REINVENTING CITIES di Paolo Sabatini

La Capitale punta su progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana ecosostenibili

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na Roma sempre più green. È questa l’ultima missione della giunta capitolina in carica, che ha incluso la città eterna nel nuovo bando internazionale Reinventing Cities. Il progetto è avviato dal network internazionale C40 Cities Climate Leadership Group, la rete che connette più di 80 grandi città in tutto il mondo impegnate nella lotta ai cambiamenti climatici, che rappresenta circa 600 milioni di persone e che attualmente è presieduta dalla sindaca di Pari-

gi, Anne Hidalgo. Scopo del bando, favorire lo sviluppo di idee ecologiche cittadine a zero emissioni di carbonio, tese a riqualificare e a rigenerare aree degradate delle metropoli partecipanti, con piani di lavoro e realizzazioni di strutture ecosostenibili. L’Urbe prenderà parte al piano con il programma ReinvenTIAMO Roma, con lo scopo di creare un’interazione tra pubblica amministrazione e organizzazioni rappresentative del mondo dell’imprenditoria e promuovere un’azione coordinata di trasformazione urbana che sia economicamente vantaggiosa e rispettosa dell’ambiente. I candidati che prenderanno parte al bando dovranno esprimere il proprio interesse su

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BLACK BOX e la chirurgia guidata

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quali aree riqualificare mediante l’accesso a una piattaforma web dedicata, cui seguirà una consultazione online aperta ai cittadini per la votazione delle proposte. Uno dei primi quartieri che verrà riqualificato dalla partecipazione a questo progetto sarà quello di San Lorenzo. La sindaca Virginia Raggi ha così commentato,

sul portale del Comune capitolino, la partecipazione al bando: «Si tratta di un’occasione per Roma per puntare sulla rigenerazione urbana. Per migliorare sempre di più la città grazie a progetti unici che non potranno che dare un contributo reale alla vita dei cittadini, dato che sosterranno la salvaguardia dell’ambiente».

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La chirurgia guidata permette, attraverso un sofisticato programma informatico, di integrare i dati del radiologo con quelli raccolti dal team clinico, permettendo di progettare l’intervento con il computer e di effettuarlo senza dolore, spesso senza tagli e punti di sutura, con conseguenze minime.

Buone ragioni per affidarsi alla chirurgia guidata

il Dr. Luciano Veccia ha scelto il sistema

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per i suoi pazienti

La tipologia di intervento implanto protesico che viene eseguita in questo studio infatti è:

VELOCE

perchè riduce al minimo il numero degli appuntamenti. Ne bastano due per ritrovare il piacere di sorridere. Nel primo si rilevano le impronte dentarie e si esegue l’esame radiologico. Nel secondo si effettua l’intervento mininvasivo e si consegnano le nuove protesi.

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grazie ad un avanzatissimo scanner che riproduce virtualmente le arcate dentarie: in pochi minuti, senza il sidagio delle solite e fastidiose paste per impronta.

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perchè la pianificazione computerizzata dell’intervento di inserimento degli impianti e delle protesi garantisce diligenza assoluta ed estetica perfetta.

MININVASIVA perchè attraverso i piccoli forellini

praticati nella mascherina chirurgica gli impianti vengono inseriti con precisione nelle sedi ossee programmate, nella massima parte dei casi senza tagli nè punti di sutura.

PREDICIBILE possibile grazie al motore implanto-

logico TMM2, che permette all’implantologo di determinare anzitempo e con la massima sicurezza la sequenza operativa e l’impianto da inserire. Il tutto con la stabilità ideale per qualsiasi genere di riabilitazione.

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perchè la consistente diminuzione del numero e durata delle sedute incide favorevolmente sui costi a carico dello studio e di quelli applicati al paziente.

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Roma & Co.

attualità

Trasporti, Roma come Bogotà: venti i minuti di attesa media di Marcello Mastino

I dati di Moovit, app partner di Atac, sanciscono un quadro piuttosto triste del servizio dei mezzi pubblici nella città eterna

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enti sono i minuti di attesa media alla fermata del bus. Roma come Bogotà. Secondo Moovit, app partner di Atac, che fornisce informazioni rispetto al tempo reale del trasporto pubblico cittadino, Roma è tra le principali capitali eu-

ropee - in negativo - a fornire un servizio non all’altezza con il resto del mondo. Sia

che si viaggi su gomma sia su rotaia, in media una persona passa 79 minuti della sua vita sui mezzi. A fornire un quadro chiaro del perché di questa situazione è Carlo Andrea Tortorelli, ingegnere dei trasporti, che in un articolo di Repubblica ha sottolineato che «in questo campo, i 20 minuti di attesa rappresentano la soglia che separa la scelta del trasporto pubblico da quella del mezzo privato. Cioè: “Devo aspettare più di 20 minuti? Prendo la macchina o un taxi”. E a quel punto non c’è modo di recuperare l’utente che ha abbandonato il trasporto pubblico». Per questo, tanto per fare un esempio, Atac negli ultimi anni ha perso

migliaia di passeggeri. Per fare un piccolo confronto, a Berlino i mezzi pubblici si aspettano per 10 minuti, la metà di Roma; 11 a Città del Messico e a Mosca; 13 a Londra, 14 a Buenos Aires, a Montevideo (capitale dell’Uruguay) e a Lisbona. A New York, dove vivono 8 milioni di persone, l’attesa è di un quarto d’ora. Anche ad Ankara, in Turchia, si aspetta meno che a Roma: 16 minuti. Andando nello specifico, nella capitale il 22% dei passeggeri passa sui mezzi più di 2 ore al giorno. Per non parlare delle condizioni dei mezzi, da quelli che si incendiano a quelli guasti e vecchi, bus in cui non c’è l’aria condizionata e stazioni che

hanno le scale mobili rotte. In positivo c’è da dire che Roma, con una media di 680 metri, rispetto alle altre principali città della penisola, è quella che obbliga i passeggeri a camminare di meno. Un numero in linea con quello di New York (690 metri), migliore di quello di Parigi (740) e Mosca (790), ma peggiore di Madrid (590) e Londra (530). Dati che comunque non scalfiscono ciò che di buono è stato fatto in questi anni: nuovi bus, ammodernamento delle linee su strada e metro, nuove iniziative per coinvolgere l’utente ad aver fiducia in un trasporto che sicuramente presenta ancora troppi problemi.

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attualità

Roma & Co.

entro l’anno via le bancarelle dai punti di interesse della città di Marcello Mastino

Tutelare e valorizzare il patrimonio culturale: questo l’obiettivo di Roma Capitale, Regione Lazio e MiBac

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utelare e valorizzare il patrimonio culturale di Roma. Questo l’obiettivo del Campidoglio che entro l’anno eliminerà le bancarelle dalle zone di interesse turistico, culturale e patrimoniale. Un progetto, o meglio, uno schema di protocollo d’intesa tra Roma Capitale, Regione Lazio e Ministero per i Beni e le Attività Culturali che chiede di dimezzare le postazioni finora censite dopo un importante processo di verifica e valutazione. Il passo successivo è l’approvazione da parte della Regione Lazio e del MiBac di delibere analoghe, in modo da rendere concrete le determinazioni assunte fino a questo momento. «Procediamo a passo spedito verso l’attuazione del piano di riordino della città per garantire decoro al centro storico della Capitale e nelle aree di pregio - dice sod-

disfatta la sindaca di Roma, Virginia Raggi -. Siamo certi che riusciremo a ricollocare le attività commerciali non compatibili, in collaborazione con tutte le categorie coinvolte. Vogliamo che lo splendido patrimonio della città venga valorizzato». Un riordino degli spazi è previsto in sette aree: archeologica centrale, Circo Massimo, Tridente; per proseguire con piazza Navona e piazza della Rotonda/Pantheon; e ancora San Pietro, Borgo,

Conciliazione, Sant’Angelo, Risorgimento; anche le zone di Termini, Repubblica, Castro Pretorio, Esquilino e San Giovanni saranno interessate dal riordino. Infine l’operazione riguarderà anche le aree di Gianicolo, Villa Borghese, Pincio, Testaccio, Trastevere, Caracalla, Cave Ardeatine, Ostiense e Appia Antica. «Il lavoro sul tavolo del decoro giunge finalmente alla fase decisiva - afferma l’assessore allo Sviluppo Economico, Turi-

smo e Lavoro, Carlo Cafarotti -. In questo compito, a supporto dei municipi che non hanno ancora individuato posteggi alternativi e per accelerare i processi di ri-localizzazione, abbiamo fornito uno strumento utile come la cabina di regia, con l’obiettivo di dare indicazioni operative precise a tutti i soggetti coinvolti ed evitare lungaggini burocratiche. Il decoro è un tema prioritario e non possiamo perdere tempo».

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Roma & Co.

attualità

New look per la “Fontana delle rane” nel famoso quartiere Coppedè di Sara Pellegrino

Sono stati stanziati 280 mila euro per i lavori di restauro che riguardano il monumento posto al centro di piazza Mincio

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ono iniziati lo scorso 9 settembre i lavori di restauro della Fontana delle Rane, i primi dopo la sua inaugurazione. Il riattamento, reso possibile dopo azioni di consolidamento del terreno, interesserà il gruppo scultoreo e i bacini e terminerà all’inizio della primavera del prossimo anno. Nel cuore del quartiere Coppedè, la fontana ornamentale in malta cementizia e travertino è denominata “delle rane” e domina piazza Mincio. Gli edifici circostanti, compresa la fontana, furono realizzati dall’architetto Gino Coppedé tra il 1917 e il 1927. Le sue sculture sfarzose e in movimento richiamano lo stile barocco e l’Art Nouveau. Il monumento al centro della piazza è composto da una vasca (il laghetto) su cui si erge il corpo della fontana circondato da quattro gruppi scultorei. Questi gruppi raffigurano figure maschili che, inginocchiate e con i capelli mossi dal vento, sorreggono ognuno la valva di una conchiglia in cui è

lonna circolare su cui poggia un catino di forma rotonda. La parte inferiore del catino è ornata da quattro mascheroni e ai bordi sono presenti otto rane nell’atto di spiccare un salto, ciascuna delle quali lancia uno zampillio d’acqua. La fontana è alimentata da uno zampillio posto al centro del catino superiore. Rispetto al progetto iniziale, ideato nel 1920, la fontana ha subito dei cambiamenti: al posto dell’aiuola circolare

presente una rana sprizzante acqua dalle narici. Tra i vari spazi che intercorrono tra le figure vi sono quattro massi lapidei alla cui sommità si trova una valva di conchiglia e un’ape nell’atto di suggere l’acqua, quest’ultima richiama l’ape berniniana. Questi gruppi circondano una co-

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con ciglio lapideo è stata posizionata la vasca su cui poggia il corpo della fontana. A completare l’opera erano presenti dei lampioni e un candelabro alternati a due panchine, elementi successivamente rimossi. Il restauro che interesserà il gruppo scultoreo prevederà la rimozione del calcare formatosi nel corso degli anni, facendo riaffiorare quest’opera nella sua naturale bellezza.

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attualità

Roma & Co./assistenza

Una nuova forma di residenzialità per andare incontro agli anziani di Pasquale Tocci

Un progetto di cohousing del Comune di Roma per migliorare la qualità della vita, sperimentare l’autonomia e l’autogestione

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l Comune di Roma dalla parte degli anziani. Nei primi giorni di settembre è stato, infatti, approvato in giunta l’accordo di collaborazione tra il dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale e l’Ipab Iras (Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza denominata “Istituti riuniti di assistenza sociale – Roma Capitale”). Un accordo che persegue obiettivi in favore delle persone anziane all’interno di due comunità alloggio e di una convivenza in semi-autonomia presso una struttura di proprietà dell’Amministrazione nell’area del

parco di Vejo. Nel biennio di attuazione, l’anziano sarà posto al centro della comunità territoriale e di quella residenziale in cui sarà presente il personale Iras: un responsabile qualificato, secondo le disposizioni normative regionali, un assistente sociale, un educatore professionale e otto operatori socio-sanitari. Una sorta di cohousing come sta già avvenendo in diversi paesi d’Europa e del mondo, dove nascono piccole comunità in cui ci si aiuta tra vicini di casa, o con il controllo di personale assistenziale e sanitario. Questi profili specializzati saranno “media-

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tori della convivenza”, in un percorso di integrazione in cui incoraggeranno gli ospiti ad iniziative autonome e comuni come acquisti, preparazione dei pasti, e pulizia degli alloggi. I costi saranno suddivisi tra Roma Capitale e l’Ipab che, per sua natura, svolge attività di assistenza

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e beneficenza pubblica. Il contributo mensile che gli ospiti verseranno sarà pari a 250 euro. «L’obiettivo è migliorare la qualità di vita delle persone anziane» ha affermato l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale Laura Baldassarre. «Diffondiamo – ha aggiunto l’assessore – un modello culturale nuovo e permettiamo agli anziani di sperimentare l’autonomia e l’autogestione accompagnandosi a vicenda nella quotidianità. In tal modo arginiamo i costi che sosterrebbero vivendo soli, offrendo la possibilità di vivere insieme e condividere impegni ed esperienze di vita». Un modo per contrastare l’emarginazione e dar diritto a un invecchiamento dignitoso.


meeting

società

Roma 2030, i grandi professionisti immaginano la città del futuro di Michele Marocco

Un convegno organizzato dalla Camera di Commercio per ideare insieme ad esperti di ogni settore il ruolo più appropriato della Capitale d’Italia Nella prestigiosa Sala del Tempio di Adriano si è svolto a settembre un importante e interessante convegno dal titolo “Roma 2030 – Idee per Roma”, una giornata di dibattiti e proposte per il futuro di Capitale. L’evento è stato organizzato dalla Camera di Commercio di Roma su iniziativa del presidente Lorenzo Tagliavanti e del segretario generale Pietro Abate. Alle relazioni di Tagliavanti e del presidente del Censis Giuseppe De Rita hanno assistito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi, insieme a numerose personalità civili del mondo dell’imprenditoria, esperti del mondo dell’urbanistica, dell’economia, della finanza, del terzo settore, della cultura, dello spettacolo e dell’amministrazione, dell’associazionismo e delle parti sociali. Per la prima volta un presidente della Repubblica ha varcato la soglia di una Camera di Commercio, come ha ricordato Tagliavanti nella sua relazione introduttiva, evidenziando che l’associazionismo è la linfa vitale per una società liberale. Ha inoltre rammentato che la città metropolitana di Roma è costituita da 121 comuni, con cinque milioni di abitanti ed è la quarta area urbana europea dopo quelle di Parigi, Londra e Reno-Ruhr. Roma è la più grande area metropolitana italiana e ha una superficie superiore alla somma di 9 tra le maggiori

capitali europee (Amsterdam, Atene, Berna, Bruxelles, Copenaghen, Dublino, Lisbona, Parigi e Vienna) ed è seconda per estensione solo a Londra. La popolazione attiva sfiora i due milioni di abitanti e il tasso di occupazione è del 63%, superiore alla media nazionale (58%). Le imprese che qui operano sono più di 500mila. La provincia di Roma è, inoltre, quella che conta il maggior numero di occupati: oltre 1,8 milioni. La Capitale è, accanto a Milano, il fulcro produttivo dell’Italia. Tutto ciò rende la città eterna il fulcro del nostro Paese e la crescita economica è fondamentale per preservare e far fruttare un patrimonio produttivo che coinvolge l’Italia intera, ha sottolineato Tagliavanti. Le proiezioni nel 2030 ci dicono che le città con più di un milione di abitanti saranno circa seicento, ma solo quaranta raggiungeranno il ruolo di città-mondo e per questo motivo Tagliavanti ha voluto far riflettere sulla posizione e sul ruolo che Roma può e deve occupare in questo contesto, sia nella dimensione italiana che in quella internazionale. Roma una città difficile che in questi ultimi anni ha evidenziato seri problemi, ma dobbiamo anche riflettere sul ruolo dell’Urbe e Tagliavanti ha sottolineato l’importanza di questa grande città: Capitale dello stato italiano con, al suo interno, uno stato estero, la Città del Vaticano. Nel Vaticano risiede la Santa Sede,

che presiede al governo della Chiesa universale intrattenendo relazioni diplomatiche con 183 stati ed estendendo la sua autorità su 1,3 miliardi di cattolici in tutto il mondo. Roma è, inoltre, sede di decine di organismi internazionali e terza città al mondo per rappresentanze Onu dopo New York e Ginevra. Oggi la città ha il più grande numero di imprese d’Italia: 501.034 (l’8,2% delle aziende italiane). Il nostro territorio è, infatti, leader in Italia per università e centri di ricerca. Ospita oltre quaranta atenei, inclusi quelli confessionali. Nell’Anno Accademico 2016-2017 sono stati oltre 240 mila gli studenti universitari. Elevata è poi la concentrazione di centri di ricerca all’avanguardia, tra i quali Cnr ed Enea. Tutto ciò contribuisce a fare di Roma una città dotata sia di un’irripetibile identità storica radicata nel proprio territorio, sia, allo stesso tempo, di una dimensione culturale che attinge all’universalità. Storia, politica e cultura fanno di Roma un punto di riferimento mondiale di altissima visibilità e funzione. La città ogni giorno è meta di visite ufficiali e sede di manifestazioni. Nel 2017, secondo i dati ufficiali della Questura, vi sono state: 89

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tra visite ufficiali di capi di stato e di governo, 1.855 tra manifestazioni, nazionali o regionali e cortei di massa. Vivere e lavorare a Roma è un privilegio, ma non è una metropoli privilegiata. E per tutti questi motivi la Camera di Commercio di Roma ha chiesto a ventidue esperti di immaginare la “loro” Roma del 2030, ideandone il ruolo più appropriato e la missione più nobile. Il frutto della ricerca previsionale, realizzata con il metodo Delphi, metodo d’indagine interattivo che si svolge con la collaborazione di esperti o attori sociali, è stato elaborato da Domenico De Masi che ha realizzato, per volontà della Camera di Commercio di Roma, un volume edito da Einaudi dal titolo “Roma 2030. Il destino della Capitale nel prossimo futuro”. L’auspicio di tutti i romani, e non, è quello di avere una Capitale efficiente e per questo è necessaria una svolta per prima cosa culturale. È necessario amare Roma e risolvere i gravi problemi che attanagliano la città da troppo tempo. Per questo ben vengano iniziative in cui si parli della Capitale, del suo presente e del suo futuro, senza mai dimenticare il passato e la sua storia millenaria, unica al mondo.

ottobre 2019 Nuove Proposte


società

meeting

Icao, eletto il nuovo presidente e rinnovati i membri del consiglio di Giulio Bussinello

Mesi di incontri e riunioni per i direttori generali dell’aviazione civile di tutto il mondo

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Malaga si è svolta a fine agosto la 68° riunione dei Direttori generali dell’European Civil Aviation Conference, riunione speciale dei dg dell’aviazione civile dei paesi membri dell’Ecac. Per l’Italia ha partecipato il dg dell’Ente Nazionale Aviazione Civile Alessio Quaranta, autorità italiana di regolamentazione tecnica, certificazione e vigilanza nel settore dell’aviazione civile, sottoposta al controllo del ministero delle Infrastrutture e Trasporti. In questa occasione si sono gettate le basi per la preparazione alla 40° Assemblea generale dell’Icao, che si è svolta a Montreal dal 24 set-

tembre al 4 ottobre 2019, e alla quale hanno partecipato i 193 paesi membri. L’Italia fa parte del Consiglio dal 1950. Durante l’assemblea sono stati eletti i 36 membri del Consiglio, contemporaneamente al presidente Icao per il triennio 2020-2022.

Tra i numerosi temi oggetto dell’incontro di preparazione a Malaga, i dg hanno focalizzato la discussione sulle ambizioni e sulle priorità strategiche europee che hanno poi proposto all’Assemblea, sugli sviluppi delle attività a supporto delle candidature europee al Consiglio e alla Presidenza Icao. Quest’ultima è un’agenzia

autonoma delle Nazioni Unite incaricata di sviluppare i principi e le tecniche della navigazione aerea internazionale, delle rotte e degli aeroporti e promuovere la progettazione e lo sviluppo del trasporto aereo internazionale rendendolo più sicuro e ordinato. Infine alla riunione di Malaga sono stati analizzati i risultati conseguiti dalla presidenza finlandese del Consiglio dell’Unione Europea, dall’Easa, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea, da Eurocontrol e da Ecac stessa, con la missione di promuovere il sistema del trasporto aereo europeo in maniera sicura, efficiente e sostenibile e di armonizzare le politiche nel settore dell’aviazione civile tra gli Stati membri.

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Nuove Proposte ottobre 2019

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ambiente

società

I microrganismi mangia plastica che salveranno i nostri oceani di Arianna Di Biase

Dopo anni di esperimenti, i ricercatori hanno scoperto come utilizzare alcuni tipi di batteri presenti in natura in grado di biodegradare la plastica

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el 2016 un’equipe di scienziati del Kyoto Institute of Technology si erano accidentalmente imbattuti in un piccolo microrganismo chiamato Ideonella Sakaiensis. Il batterio era particolarmente ghiotto di Pet o polietilene tereftalato, una componente chimica presente nella maggioranza degli oggetti in plastica, tra cui bottiglie o contenitori per alimenti. Il processo di degradazione, seppur lento, permetteva attraverso due enzimi di scomporre la plastica in monomeri più semplici.

La ricerca tuttavia non si è fermata a questa scoperta sensazionale e, soprattutto a causa dell’emergenza ambientale, le comunità scientifiche hanno lavorato incessantemente per raggiungere ulteriori progressi. Durante questa estate, un gruppo di studiosi dell’università di Creta ha compiuto numerosi esperimenti sulle spiagge greche. I frammenti di polietilene e polistirolo raccolti e già degradati dai raggi Uv e dall’acqua salata sono stati immersi in acqua insieme a due diverse forme di

comunità microbiotiche. Dopo soli cinque mesi questi microrganismi, in grado di utilizzare la plastica come unica fonte di carbonio, sono riusciti a diminuire il peso specifico di questi frammen-

ti fino al 7%. Questa scoperta, così come il riciclo e l’abolizione della plastica dalle spiagge, ricostruisce la speranza per un futuro green. Nella speranza che non sia troppo tardi.

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ottobre 2019 Nuove Proposte


società

politica comunitaria

Brexit, un processo britannico ma che ci riguarda da vicino di Angela Passariello

L’uscita della Gran Bretagna dalla Ue potrebbe non essere indolore per l’Italia e tutti gli altri paesi. Rischio caos per i servizi sociali, finanziari, i trasporti e gli scambi commerciali

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on il referendum del 2016, la maggioranza dei cittadini della Gran Bretagna (inglesi, scozzesi, gallesi e irlandesi del Nord) ha votato per lasciare l’Unione Europea, dando avvio alla cosiddetta Brexit. L’intento di questa consultazione era soprattutto quello di chiudere le frontiere per frenare l’immigrazione di extracomunitari, favorita dalla libera circolazione delle persone all’interno dei paesi europei. Purtroppo, il ripristino delle barriere riguarda anche 3,7

milioni di europei residenti in Gran Bretagna e circa 1,2 milioni di britannici che vivono nella Ue. La trattativa tra Londra e Bruxelles per un divorzio dolce e graduale, fino ad ora, non ha portato a un accordo, per cui la Gran Bretagna ipotizza l’uscita unilaterale a fine ottobre (il cosiddetto “No Deal”), anche perché in questo caso non pagherebbe i 39 miliardi di sterline (43 miliardi di euro) dovuti alla Ue. La conseguenza del “No Deal” sarebbe il caos per servizi sociali dovuti agli stranieri,

per quelli finanziari e per i trasporti, ma soprattutto per gli scambi commerciali. Da un giorno all’altro tornerebbero i dazi e i controlli di frontiera sulle merci che viaggiano in entrata e in uscita tra il Regno Unito e i 27 paesi europei con il conseguente rallentamento del transito dei prodotti. L’Italia risentirebbe in modo significativo del “No Deal”, in quanto esporta verso il Regno Unito il doppio di

quanto importa: circa 23 miliardi di export all’anno contro gli 11 di import. Anche all’interno della stessa Gran Bretagna la situazione non è rosea. La Scozia vuole rimanere nell’Unione Europea e sta pensando all’indipendenza, e si teme un inasprimento dei rapporti di coabitazione tra cittadini della Repubblica Irlandese, facente parte della Ue e quelli dell’Irlanda del Nord, destinata ad uscirne.

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politica mondiale

società

Guerra dei dazi tra Usa e Cina: la crisi che riguarda anche la UE di Angela Passariello

Le due maggiori potenze commerciali del pianeta hanno dato via a un conflitto che impatta su tutto il mondo

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tati Uniti e Cina, due super potenze industriali e tecnologiche, hanno dato avvio a un aumento dei dazi sulle importazioni di alcune merci. Il motivo scatenante riguarda i disaccordi nelle trattative commerciali tra i due partner: gli uni, gli Stati Uniti, vogliono controlli sugli accordi presi; gli altri, la Cina, sono restii a fare nuove concessioni. L’effetto di questo scontro sta portando al rallentamento delle esportazioni con conseguente riduzione della ricchezza dei due stessi paesi. L’imposizione dei dazi, però, sta pregiudi-

cando quell’equilibrio che ha funzionato fino ad ora e che ha prodotto ricchezza e crescita non solo negli Usa e in Cina, ma anche nelle nazioni che con essi hanno rapporti commerciali, come quelle dell’Unione Europea. Proprio l’UE sta vivendo una crisi di esportazioni verso la Cina e gli Usa; fino a questo momento la potenza cinese lasciava nella bilancia commerciale europea 20 miliardi all’anno e gli americani 50. Se la politica della UE fosse capace di intercettare questa crisi, potrebbe porsi come il nuovo fornitore delle grandi potenze, cogliendo

un’occasione d’oro in termini di ricchezza. Purtroppo il nostro continente ha poco da offrire per innovazione industriale, occupazione, infrastrutture e collocazione virtuosa degli immigrati; elementi che, se ben gestiti, porterebbero a una crescita esponenziale del commercio. Nel futuro prossimo, dunque, si po-

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trebbe presentare un nuovo equilibrio dove i protagonisti sarebbero i paesi terzi: asiatici, centro americani o africani. Qui i potenti della terra potrebbero incrementare le rotte commerciali favoriti dal lavoro a basso costo, dalle materie prime a portata di mano e da una tecnologia avanzata che loro stessi supporterebbero.

ottobre 2019 Nuove Proposte


salute

danza-terapia

Carolyn Smith dà vita all’iniziativa “Dance for oncology” in tredici città di Elisabetta Zazza

È il primo progetto di ballo in Italia dedicato ai pazienti oncologici, volto a migliorare l’umore e a ritrovare la fiducia in se stessi

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ance for Oncology” nasce dalla sinergia tra Carolyn Smith e l’associazione IncontroDonna onlus in collaborazione con Fmp (Fondazione per la medicina personalizzata). La nota coach di ballo e presidente di giuria di “Ballando con le stelle” da alcuni anni sta combattendo la sua battaglia personale contro la malattia. Tra cure e ricadute, Carolyn Smith non si è mai persa d’animo e attraverso il suo esempio ha dato coraggio e speranza a migliaia di persone che come lei stanno affrontando un percorso oncologico. La

danzatrice e coreografa si è subito resa conto che il ballo poteva avere su di lei un effetto positivo, un supporto alla cura come “una carezza dell’anima”. E così, insieme alla prof.ssa Adriana Bonifacino, docente di Oncologia all’università La Sapienza di Roma e presidente dell’associazione IncontroDonna onlus, ha dato il via a questa grande iniziativa, insieme alla partnership con Paolo Marchetti, presidente della Fmp. La fase di test è iniziata a settembre, e andrà avanti fino a dicembre 2019 in tredici città italiane. Tra queste, natu-

Nuove Proposte ottobre 2019

Prof. Paolo Marchetti, Prof.ssa Adriana Bonifacino, Carolyn Smith, Samuel Peron (foto per gentile concessione)

ralmente, è presente anche Roma, con gli ospedali Policlinico Umberto I e Sant’Andrea. Dal 2020 il progetto sarà diffuso su tutto il territorio nazionale. Un percorso che promette davvero grandi risultati, a cominciare da un ritrovato benessere e un senso di maggiore autosti-

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ma. Attraverso il programma di “Dance for Oncology” il paziente riscoprirà la capacità di mettersi in gioco, con grandi benefici per il corpo e per lo spirito. Imparerà ad accettare il suo corpo in trasformazione e ad amare la sua nuova identità, ritrovando fiducia in se stesso.


maternità

salute

Troppe donne in gravidanza consumano bevande alcoliche: danni al feto di Giuliano Alberto Maria Angelini

Una campagna di sensibilizzazione dei pediatri e del ministero della Salute punta a far conoscere le conseguenze dell’esposizione all’alcol prima della nascita

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l via la campagna “Mamma! Mi fa male… punto e basta!” che ha come obiettivo la sensibilizzazione sui danni dell’alcol assunto dalle donne in gravidanza. La sindrome feto-alcolica è una patologia purtroppo ancora molto diffusa nonostante sia del tutto prevenibile: si parla di 119mila bambini nati ogni anno affetti da questa patologia. La campagna è sostenuta dai pediatri del Cipe italiana (Confederazione pediatri) e patrocinata dalla Società italiana di Pediatria, dal ministero della Salute,

dalla Regione Lazio, dalla Sifasd, dal Crarl (Centro di riferimento alcologico). Per l’occasione è stato presentato un manifesto che è esposto nei consultori, negli ospedali e negli studi medici. In tutto il mondo almeno 70 milioni di persone soffrono delle conseguenze dell’esposizione all’alcol prima della nascita, quando ancora erano quindi nel grembo materno. Sono quelli che i medici chiamano “disturbi fetali da alcol” (Fasd, Fetal Alcohol Spectrum Disorders). Ne sono affetti circa l’1% dei bambini negli Stati

Uniti e il 2% in Europa. In Italia i rischi del consumo di alcolici durante la gravidanza sono ampiamente sottovalutati. Secondo alcune ricerche le madri italiane che hanno assunto alcol in gravidanza toccano la soglia del 50%. Le conseguenze possono essere molto pesanti: dai disturbi dell’apprendimento

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ai problemi comportamentali, fino alle malattie mentali con gravi conseguenze a lungo termine. Partendo da queste premesse il Crarl e la Cipe Lazio hanno avviato una campagna informativa diretta ai cittadini e ai pediatri sui rischi del bere in gravidanza, in particolare alle mamme e alle famiglie.

ottobre 2019 Nuove Proposte


salute

prevenzione

Arrivano le stagioni più fredde: prepariamo il corpo a difendersi di Giuliano Alberto Maria Angelini

Il nostro sistema immunitario ci preserva dall’attacco degli agenti patogeni come virus, funghi e batteri che causano malattie, infezioni e infiammazioni

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l sistema immunitario è formato dai globuli bianchi che sono prodotti dal midollo osseo e si trovano nel sangue. È un meccanismo importante per il nostro corpo perché lo difende dall’attacco degli agenti patogeni come virus, funghi e batteri che causano malattie, infezioni e infiammazioni. La principale funzione dei globuli bianchi è quella di proteggere l’integrità del nostro organismo, ma anche di attivare delle risposte di difesa efficaci qualora dei corpi estranei entrassero nel nostro corpo dopo essere riusciti a superare le barriere cutanee e le mucose come ad esempio la pelle, il naso, la bocca, gli occhi. Ma a volte sentiamo dire che le difese immunitarie sono basse, cosa significa e cosa comporta? Il nostro sistema immunitario è spesso messo alla prova. In particolare, con l’arrivo delle stagioni più fredde o con un cambio repentino della temperatura sono molto più frequenti i casi di raffreddore e influenza: herpes labiale, mal di gola, tosse secca e tosse grassa, febbre, malessere generale e stanchezza fisica. Questo perché il nostro sistema impiega molto più tempo per identificare l’agente patogeno e quindi per mettere in moto una risposta efficace per sconfiggerlo. Quando le difese immunitarie sono basse si è più esposti al rischio di sviluppare infezioni

Nuove Proposte ottobre 2019

come la candida, la cistite e la stomatite. Vediamo nel dettaglio quali sono le cause dell’abbassamento delle difese immunitarie: • alimentazione sbagliata con prevalenza di cibi grassi; • eccessivo uso di bevande alcoliche; • fattori ambientali e climatici; • fumo; • stress; • assunzione di antibiotici; • riposo notturno non sufficiente. Con gli esami del sangue è possibile valutare la concentrazione di globuli bianchi nel sangue (conta leucocitaria), se il valore totale è inferiore a 4000 cellule per mm3 di sangue si parla di difese immunitarie basse e l’organismo è maggiormente esposto al rischio di ammalarsi. Possiamo sospettare un abbassamento delle difese immunitarie in presenza di questi sintomi: • febbre o febbricola • stanchezza

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• • • • •

astenia e senso di debolezza dolori muscolari e scheletrici caduta dei capelli eruzioni cutanee mal di testa

Il trattamento consigliato prevede l’assunzione di prodotti contenenti: vitamine del gruppo B, elementi fondamentali nel corretto funzionamento del sistema nervoso (vitamina B1), nell’apportare l’energia necessaria all’organismo e supportare le difese immunitarie (vitamina B2 e vitamina B5), facilitare il metabolismo delle proteine e la sintesi degli amminoacidi (vitamina B6 e B9) e contribuire alla sintesi del DNA e dell’emoglobina e contrastare l’anemia (vitamina B12); echinacea, dalle notevoli proprietà immunostimolanti e antivirali; acerola, valida fonte di vitamina C e in grado di contrastare l’ossidazione e l’invecchiamento cellulare e svolgere un’efficace azione immunostimolante; zinco, minerale ad azione antiossidante.


benessere

salute

Passeggiare nel verde fa bene: riduce lo stress e allunga la vita di Claudia Pennacchio

Una ricerca inglese sostiene che due ore a settimana immersi nella natura favorirebbero il relax e la longevità

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a routine quotidiana è senza dubbio stressante. Andare a lavorare, spostarsi per la città con i mezzi di trasporto pubblico o rimanere intrappolati nel traffico, portare i figli a scuola e alle attività sportive, ci sono giorni che sembrano non finire mai. Qual è il rimedio per riprendersi dalla stanchezza settimanale e far riposare l’organismo? Secondo i ricercatori dello European Centre for Environment and Human Health dell’Università di Exeter, in Gran Bretagna, il segreto del relax è nella natura. Trascorrere due ore a settimana

all’aria aperta - che si tratti di bosco, campagna, lago o montagna poco importa - riduce il rischio di asma, allergie, malattie cardiovascolari e diabete. Gli effetti benefici sull’organismo però iniziano a manifestarsi dopo aver superato la soglia dei 120 minuti immersi nella natura. A confermare i dati pubblicati dalla ricerca inglese ci pensa Marino Bonaiuto dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, che illustra come anche la realtà virtuale può apportare effetti positivi sulla salute, ad esempio quadri raffiguranti paesaggi o natu-

ra in generale appesi nelle proprie stanze favoriscono il benessere. Lo psicologo spiega inoltre qual è il meccanismo alla base di questo fenomeno. È probabile che il paesaggio naturale sia in grado di far riposare i sensi in modo da renderli più efficienti in

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una fase successiva, in particolare sembrerebbero esserci dei miglioramenti per quanto riguarda la funzione attentiva. Una migliore qualità dell’aria, accompagnata all’assenza di rumori tipici dei centri abitati, contrastano la produzione dell’ormone dello stress.

ottobre 2019 Nuove Proposte


sport

golf

Olgiata Golf Club (foto per gentile concessione Federgolf)

Roma abbraccia l’Open d’Italia 2019 di Riccardo Borgia

Sui campi del Golf Club Olgiata uno dei tornei più importanti con i campioni del panorama mondiale. Un appuntamento che lancia la Capitale verso la Ryder Cup 2022

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rmai ci siamo, dal 10 al 13 ottobre i meravigliosi campi del Golf Club Olgiata ospiteranno uno dei tornei più importanti del panorama golfistico mondiale e tappa fondamentale del Rolex Series dell’European Tour. La scelta di una location come quella della Capitale per l’Open d’Italia 2019 è stata dettata dall’accordo tra la Federazione italiana golf e la Regione Lazio per la valorizzazione del territorio in preparazione della prestigiosa

Ryder Cup 2022, che si disputerà fra tre anni proprio a Roma, presso il Marco Simone Golf & Country Club. numero 76 L’edizione dell’Open d’Italia, vedrà sfidarsi sulle 18 buche i più grandi campioni del panorama mondiale per aggiudicarsi il ricco montepremi di 7 milioni di dollari. Tra i protagonisti della competizione sarà presente anche un italiano di lusso, Francesco Molinari, numero 6 al mondo e già vincitore di due edizioni nel 2006 e nel 2016,

Francesco Molinari (foto per gentile concessione Federgolf)

che tenterà il tris sfidando il campione dello scorso anno Thorbjorn Olesen. Il danese ha commentato così la vittoria e la partecipazione di quest’anno: «La vittoria

Ian Poulter (foto per gentile concessione Federgolf)

Nuove Proposte ottobre 2019

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dello scorso anno è stato il risultato più importante della mia carriera e ha rappresentato un punto di svolta e la spinta decisiva per poter giocare la Ryder Cup. Spero di rivivere le stesse emozioni anche quest’anno». Altro protagonista sarà sicuramente Justin Rose, che torna a Roma dopo 17 anni per cercare di riconquistare un titolo che considera speciale in un campo come quello dell’Open d’Italia. Ultimi due top, che vanno a completare un palmares d’eccellenza, saranno Paul Casey, prima volta in Italia e Shane Lowry, campione delle ultime due edizioni dell’Open Championship, il torneo più antico del golf mondiale.


tennis sport

Berrettini - Foto di Paolo Pizzi (per gentile concessione)

GLI ATLETI AZZURRI ALL’ASSALTO DELLA RINNOVATA COPPA DAVIS di Paolo Sabatini

L’Italia di Barazzutti impegnata a Madrid contro Canada e Usa a partire dal 18 novembre

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a Coppa Davis cambia formula. In occasione delle fasi finali dell’edizione numero 108, che si terranno a Madrid tra il 18 e il 24 novembre, il torneo tennistico a squadre si presenterà con un regolamento completamente rivoluzionato. Il format prevede, a differenza delle manifestazioni precedenti, un atto conclusivo a 18 nazionali, suddivise in sei gironi da tre compagini ciascuno, con

sfide da disputare in un’unica location, che quest’anno sarà per l’appunto la Spagna. Da ogni raggruppamento accederanno ai quarti di finale, ad eliminazione diretta, le prime di ogni girone più le due migliori seconde, individuate queste ultime dal calcolo dei set e dei game vinti nei match disputati. Da lì in poi spazio quindi ai confronti eliminatori fino alla finale. Ogni sfida dell’atto conclusivo del torneo determinerà il vincitore dopo la disputa di due singolari e un doppio, da giocarsi tutti nello stesso giorno, e non più quindi secondo la vecchia formula dei quattro singolari e un doppio, rimasta

Fognini - Foto di Paolo Pizzi (per gentile concessione)

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quest’ultima invece per i turni preliminari. Tutte le partite inoltre saranno disputate al meglio dei tre set, e non più dei cinque, prevedendo il tie-break per ogni set in caso di parità dopo dodici game. Al termine del torneo, le nazionali classificatesi al diciassettesimo e al diciottesimo posto retrocederanno nei gruppi di zona, le 12 squadre piazzatesi dal sedicesimo al quinto posto sosterranno il turno preliminare di qualificazione l’anno successivo, mentre le prime quattro avranno direttamente accesso alla fase finale della prossima Coppa Davis. L’Italia, dopo aver superato l’India per 3 a 1 nel turno preliminare, è stata inserita nel gruppo F con il Canada di Frank Dancevic, il cui ultimo confronto risale al 2013, con vittoria dei canadesi sugli azzurri per 3 a 1, e gli Stati Uniti, ovvero la formazione che vanta più titoli nella storia della competizione, con 32 trofei conquistati. L’allenatore Barazzutti per il passaggio del turno e il successivo assalto all’insalatiera spera di poter contare sui due atleti di punta di cui la federazione dispone, ovvero Matteo Berettini e Fabio Fognini. Il tennista romano è in piena ascesa dopo la semifinale raggiunta agli Us Open 2019 poi persa contro Nadal e la posizione numero 8 raggiunta nel ranking Atp. Il fuoriclasse ligure invece è a caccia di riscatto dopo la brutta figura rimediata nello slam americano, sempre che i tanti infortuni che ne hanno condizionato il rendimento in carriera gli diano una tregua.

ottobre 2019 Nuove Proposte


approfondimento

scienza

L’ANTIMATERIA cos’è, come nasce e dove si trova di Fabio Bogi

Se ne sente parlare sempre di più, ma è davvero così sconosciuta?

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’antimateria è, in un certo senso, la materia a noi nota vista scientificamente come allo specchio, cioè tutte le caratteristiche che conosciamo della e nella materia, chiamiamola ordinaria, qui sono speculari, ribaltate e, conseguentemente, quando materia e antimateria si scontrano, si annichilano immediatamente. Annichilazione (dal latino nihil, nulla) vuol dire che si distruggono, si annientano reciprocamente in un lampo di luce. Per addentrarci un po’ nell’argomento, torniamo ai concetti base della meccanica quantistica, quindi all’indeterminazione e alla probabilità lasciando da parte la rilevazione certa e il dato certo. Facciamo un piccolo ripasso matematico: quando ci troviamo ad estrarre una radice quadrata da un qualsiasi valore numerico (ad esempio 9) otterremo sempre due soluzioni, una con il valore di segno più (+3) e l’altra con valore di segno meno (-3). In fisica classica, certe volte si doveva scartare

uno dei due valori per evidente contrasto con il senso comune, cosa che non si verifica nella fisica quantistica; questo fu il pensiero di Paul Dirac, quindi fu ipotizzata l’esistenza di particelle di segno e polarità opposta a quelle finora conosciute. Questo portò a dedurre una correlazione basilare: se due particelle di segno e polarità opposta si scontrano e si annullano a vicenda (si annichilano) dando origine a un raggio energetico, allora poteva esser valido anche il ragionamento opposto, cioè che da un raggio di pura energia sufficientemente potente avrebbero potuto essere generate particella e antiparticella. Ma come provare l’esattezza del pensiero teorico? Visto che la più piccola particella elementare di materia era l’elettrone, come trovare il suo opposto, la gemella positiva dell’elettrone, il positrone? Ciò fu possibile grazie al lavoro di Dmitrij Skobel’cyn Vladimirovič che, nel 1923, studiando i raggi cosmici con la camera a nebbia aveva scoperto alcune particelle del tutto simili agli elettroni, le quali però, quando veniva loro applicato un campo magnetico, si curvavano nella direzione sbagliata. Questo

Nuove Proposte ottobre 2019

fatto lasciava assai perplessi gli scienziati dell’epoca, finché nel 1932 Carl Anderson scoprì che si trattava, in realtà, di positroni, particelle delle quali era stata peraltro ipotizzata l’esistenza fin dal 1928 da Paul Dirac. Fu grazie ad una modifica della camera a nebbia equipaggiata con due contatori geiger da Patrick Maynard Stuart Blackett e dall’italiano Giuseppe Paolo Stanislao Occhialini che si ebbe la prova sperimentale. Gli scienziati si accorsero che metà delle particelle rilevate, pur avendo uguale massa, erano con carica positiva e metà con carica negativa. Questo non solo gli fece supporre correttamente che elettroni e positroni si formassero in coppia, per effetto delle collisioni dei raggi cosmici con gli atomi della camera a neb-

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bia, ma fu la conferma teorica e la verifica sperimentale che una radiazione poteva formare materia e antimateria, già presenti in forma energetica nella radiazione stessa. Per ora ci eravamo fermati alle particelle più piccole, ma con l’aumentare dell’energia e l’invenzione degli acceleratori di particelle la posta in gioco si è fatta molto interessante, arrivando a ottenere anche antiprotoni e antineutroni che, con i positroni, possono ben essere considerati i mattoni fondanti dell’antimateria. Ma non solo: questi antielettroni sono usati in campo medico per la Pet (tomografia a emissione di positroni), metodo di indagine non invasivo per condurre studi di fisiologia e fisiopatologia, rivelatosi di grande utilità nella diagnosi dei tumori.


esoterismo

approfondimento

COS’È LA LIBERA MURATORIA? di Fabio Bogi

È conosciuta anche con il nome di Massoneria ed è protagonista, sotto molteplici aspetti, della storia italiana e della vita odierna

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ggi, all’uomo della strada, se viene posta la domanda ”cos’è per te la Massoneria?” si uniscono nella sua mente le notizie, in massima parte negative, derivate da articoli di stampa nei quali si evidenzia, purtroppo, solo un lato di questa istituzione. Nella libera enciclopedia Wikipedia, la Massoneria viene definita come un’associazione su base iniziatica e di fratellanza morale che sostiene un’ideologia umanitaria. Il nome deriva dalle Corporazioni di liberi muratori francesi (free-masons) medievali e, anche se le sue origini reali affondano nelle epoche remote (si parla del tempo dei faraoni d’Egitto), la sua nascita “moderna” viene datata nell’anno 1717 a Londra. Come si conciliano questi concetti con quanto di negativo ci è stato, più o meno velatamente, detto? Vediamo di chiarire questa evidentissima dicotomia. È palese che, come qualunque organismo, anche la Massoneria è costituita da persone.

Se le persone che ne costituiscono i gruppi (“logge”) non seguono la sua tradizione, le sue regole e i suoi scopi, allora non è giusto definirli massoni perché sono semplicemente iscritti a un’istituzione che di Massoneria assume soltanto il nome. Una descrizione semplice ma reale e profonda della Massoneria è riportata negli atti del discorso speciale di un fratello massone, Ray Vaughn Denslow (Spickard 1885 – Spickard 1960), gran maestro della Gran Loggia del Missouri, pronunciato in occasione dell’apertura dei lavori massonici nell’anno 1931. “Sono nata nell’antichità, nei giorni in cui gli uomini cominciarono a sognare Dio. Sono stata messa alla prova in tutte le epoche, ma sono sempre stata trovata giusta. I momenti cruciali della storia portano la mia impronta e le cattedrali di tutte le nazioni il segno del talento delle mie mani. Bellezza e simmetria sono la mia ambizione. Nel mio cuore si trovano la sapienza, la

forza e il coraggio per quelli che li desiderano. Sui miei altari vi è il libro delle Sacre Scritture, le mie preghiere sono rivolte al Dio Onnipotente, i miei figli lavorano e pregano insieme senza differenze sociali né discordie, al mercato in pubblico e nelle stanze segrete. Attraverso segni e simboli insegno le lezioni della vita e della morte e il rapporto dell’uomo con Dio e dell’uomo con l’uomo. Le mie braccia sono pronte a ricevere chiunque, maggiorenne e di buona reputazione, che di sua spontanea volontà mi cerca. Li accolgo, ed insegno loro a usare i miei strumenti per la costruzione dell’Uomo ed affinché possano trovare la giusta direzione nella loro personale ricerca della perfezione, tanto desiderata e così difficile da raggiungere. Sollevo lo spi-

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rito dei vinti e do rifugio agli ammalati. Ascolto il pianto dell’orfano, le lacrime della vedova, e il dolore del vecchio e dell’indigente. Non sono una chiesa, né partito politico, e nemmeno scuola, e tuttavia i miei figli si assumono la piena responsabilità verso Dio, la Patria, il prossimo e se stessi. Sono uomini liberi, hanno un forte senso della libertà e sono attenti alle insidie. Infine, affido a ciascuno di loro il compito di intraprendere il viaggio oltre la valle verso la gloria della vita eterna. Penso alla sabbia nella clessidra e rifletto su quanto sia piccola una singola vita nell’eternità dell’universo. Ho sempre insegnato l’immortalità, ed elevando gli uomini dalle tenebre alla Luce sono un modello di vita. Sono la Libera Muratoria”.

ottobre 2019 Nuove Proposte


approfondimento

archeologia

La demolizione della “Spina del Borgo” e la costruzione di via della Conciliazione di Antonino Portaro

Un’operazione urbanistica innovativa, che ha fatto perdere diversi esempi di buona architettura, tra cui piazza Scossacavalli con la fontana di Giacomo Della Porta

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a “Spina del Borgo” era un insieme di edifici posti tra Castel Sant’Angelo e piazza San Pietro, che indicava un nucleo edilizio delimitato da due strade parallele dette “Borgo Vecchio” e “Borgo Nuovo”. Della sua demolizione se ne parlò per secoli, ma avvenne di fatto tra il 29 ottobre 1936 e l’8 ottobre dell’anno successivo. Più che un’operazione urbanistica innovativa fu un manifesto di politica religiosa, un codicillo dei patti Lateranensi del 1929. L’impresa venne anche considerata sotto il profilo estetico, per determinare un migliore rapporto prospettico con la cupola di S. Pietro e di facilitare il movimento dei pellegrini verso la grande piazza. La demolizione della “Spina” diede origine a via della Conciliazione, che venne ultimata nel 1950, dopo il periodo bellico. La sua realizzazione ha fatto perdere

non pochi esempi di buona architettura, tra cui piazza Scossacavalli con al centro la fontana di Giacomo Della Porta trasferita davanti la chiesa di S. Andrea della Valle, su corso Vittorio Emanuele II, la chiesa di S. Giacomo e il Palazzo dei Convertendi, poi ricostruito a fianco di Palazzo Torlonia. La discussa duplice fila di obelischi tende a raddrizza-

Nuove Proposte ottobre 2019

re visivamente l’impressione d’insieme e nascondere le irregolarità degli allineamenti laterali. La pavimentazione di via della Conciliazione è composta dai sampietrini, volto storico della pavimentazione romana, nati nella metà del ‘500 con vari problemi per motociclisti e tacchi a spillo. Al riguardo l’11 giugno 2019 Virginia Raggi, sindaca

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di Roma, ha firmato un accordo con l’Accademia delle Belle Arti con cui è stato deciso di togliere dalle strade di Roma le storiche pietre sui tratti di via Nazionale e via IV Novembre, con i fondi del Giubileo della Misericordia di Papa Francesco, e di riposizionarli in alcune aree in vista delle pedonalizzazioni (come via Condotti e via del Corso).


Palazzo Napoleone viene inaugurato dalle opere nascoste di Monet, Gaugin, Cézanne. Da non perdere dal 6 ottobre fino all’8 marzo di Francesca Coculo

“Impressionisti segreti”

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la mostra più attesa dell’autunno

ornano gli Impressionisti nella Capitale, con una mostra mai vista prima. Dal 6 ottobre fino all’8 marzo Palazzo Bonaparte – finalmente restaurato – ospita tra le sue storiche mura l’evento: “Impressionisti segreti”, organizzato in partnership con Arthemisia. L’aggettivo segreti, usato per il titolo, sta ad indicare che le opere esposte sono in realtà degli inediti. Infatti, tutti i 50 lavori provengono da collezioni private, mai esposte al pubblico. Si possono così ammirare le opere mai viste dei più famosi e grandi artisti di questo breve e intenso movimento artistico. Si parla di Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Sisley, Caillebotte, Morisot, Gonzalès, Gauguin, Signac, Van Rysselberghe e Cross.

Camille Pissarro Les grands hêtres à Varengeville, 1899 Olio su tela, 64,8x54 cm Collezione Pérez Simón, Messico

Una mostra che ha come curatrici due nomi molto noti, quello di Claire Durand-Ruel – niente di meno che la discendente di Paul DurandRuel, primo sostenitore degli impressionisti – e Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi e conosciuta nella Capitale per la mostra su Monet al Vittoriano campione di visite. Due curatrici davvero eccezionali, per quella che vuole essere una mostra sensazionale e che vede anche il patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia, oltre a quello della Regione Lazio. A rendere tutto più grandioso, le stanze di Palazzo Bonaparte, che fu residenza di Maria Letizia Ramolino-Bonaparte, madre di Napoleone. La residenza resa celebre dal suo balconcino verde a loggia – voluto proprio da Madame Mère – che affaccia su via del Corso. Eleganza, sontuosità è quello che si respira varcandone la soglia: tremila mq di affreschi, mosaici ed alti soffitti riccamente decorati. Una dimora che racchiude in sé il fascino del barocco e l’arte in tutte le sue forme. E Palazzo Bonaparte riaprirà al pubblico proprio con la mostra dedicata agli impressionisti, dopo lunghi anni di restauro

focus

Federico Zandomeneghi - Sul divano - Olio su tela, 44x87 cm Collezione privata, Italia

I capolavori dell’arte illuminano la Capitale

Alfred Sisley - Tournant du Loing à Moret. Printemps, 1886 - Olio su tela, 54,2x73,6 cm Collezione Pérez Simón, Messico

Pierre-Auguste Renoir - Bougival, 1888 - Olio su tela, 54x65 cm Collezione Pérez Simón, Messico

eseguito grazie a Generali Italia che, affidandolo alle cure di Arthemisia, dona alla Capitale un nuovo spazio culturale e artistico. Il 6 ottobre sarà quindi l’occasione non solo

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per poter vedere l’attesissima mostra degli “Impressionisti nascosti”, ma anche la possibilità di esser tra i primi a visitare questo edificio storico, in tutta la sua ritrovata bellezza.

ottobre 2019 Nuove Proposte


focus

I capolavori dell’arte illuminano la Capitale

L’eterna bellezza di Roma nelle opere DI ANTONIO Canova a Palazzo Braschi di Diletta Murgia

Dal 9 ottobre e fino al 15 marzo 2020 la cinquecentesca residenza, che affaccia su piazza Navona, ospiterà i capolavori del grande scultore

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e vi siete persi nell’infinita delicatezza dello sguardo scolpito nel marmo di Amore e Psiche al Louvre o nel viso fiero e dolce al tempo stesso di Paolina Bonaparte alla Galleria Borghese, l’autunno romano ha in serbo per voi una vera e propria chicca: l’arte di Antonio Canova, il genio indiscusso del Neoclassicismo italiano, approda (finalmente, c’è da dire) nella Capitale. Fucina del suo genio e inesauribile fonte di ispirazione, Roma torna infatti ad accogliere il grande artista che in vita ha più volte definito l’Urbe come sua seconda casa. L’occasione di quest’amore ritrovato è quella di “Canova. Eterna bellezza”, la mostra-evento che avrà luogo nell’incantevole cornice di Palazzo Braschi dal 9 ottobre al 15 marzo 2020 e sarà espressamente dedicata al legame dell’artista con la Città Eterna. Un rapporto tra lo scultore e Roma che emerge in una miriade di aspetti unici e irripe-

Antonio Canova Amorino alato

Nuove Proposte ottobre 2019

Scalone di palazzo Braschi

tibili, e che sarà ben visibile nelle oltre 170 opere di Canova e artisti a lui coevi ospitati nelle sale del museo in uno spettacolare gioco di luci e ombre, tra eleganti movenze e apparizioni di mitiche divinità. Saggiamente suddivisa in 13 sezioni distinte, l’esposizione rievo-

Antonio Canova Genio della morte

ca lungo il percorso la calda atmosfera a lume di torcia con cui l’artista, alla fine del ‘700, accoglieva i suoi ospiti nel celebre atelier di via delle Colonnette, a pochi passi da piazza di Spagna. Le protagoniste indiscusse della mostra non potranno che essere le opere del Canova, prestigiosi prestiti provenienti da collezioni e da alcuni dei più importanti musei: l’Ermitage di San Pietroburgo, i musei Vaticani e Capitolini, la Gypsotheca e museo Antonio Canova di Possagno, il Civico di Bassano del Grappa, il Correr di Venezia, l’Archeologico Nazionale di Napoli, le Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna, l’Accademia Nazionale di San Luca, il Musée des Augustins di Toulouse, i Musei di Strada Nuova-Palazzo Tursi di Genova, fino a quello Civico di Asolo. L’unicità di un’esposizione come “Canova, Eterna bellezza” deve sicuramente parte della sua essenza evocativa alla cornice che la ospiterà: Palazzo Braschi. Gioiello senza eguali del neoclassicismo architettonico italiano, il palazzo si fregia di soffitti decorati ed elaborati stucchi, offrendo la sua maestosità a una mostra dedicata alla bellezza: potrebbe esistere “cornice” più adatta per una esposizione dedicata alla perfezione scultorea, caposaldo dell’intramontabile arte di Canova?

Antonio Canova Danzatrice

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I capolavori dell’arte illuminano la Capitale

focus

L’esposizione “Chi ha paura del buio?” inaugura Musja, nuovo spazio per l’arte di Elisabetta Zazza

Il museo privato di Ovidio Jacorossi ospita circa 2500 opere contemporanee e aprirà le porte dall’8 ottobre con la prima mostra della trilogia “The Dark Side”

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n via dei Chiavari n. 7 ha aperto a Roma il nuovo museo privato Musja (Museo Jacorossi). Un museo d’arte contemporanea, che raccoglie e custodisce la preziosa eredità culturale del suo fondatore e presidente, Ovidio Jacorossi. Dopo il primo anno di vita come laboratorio di sperimentazione multidisciplinare, si è trasformato in un vero e proprio museo privato. Uno spazio di circa 1000 metri quadrati che si prepara ad ospitare opere d’arte italiane e internazionali. L’edificio sorge sulle antiche rovine del Teatro di Pompeo, ed è stato ristrutturato nel 2017 dall’architetto Carlo Iacoponi. Un gioiello nel cuore della capitale, che ha mantenuto la presenza di elementi architettonici di epoche diverse, dall’età

romana al Rinascimento. Tra affreschi, colonne, capitelli e lesene affiorano così le opere d’arte contemporanea, che dialogano con il luogo creando un’atmosfera unica, quasi surreale, tra passato e modernità. Il museo privato Musja nasce dal legame indissolubile che lega la famiglia Jacorossi al collezionismo d’arte. La famiglia Jacorossi ha una storia imprenditoriale decennale, e un grande interesse per l’arte contemporanea, a partire soprattutto da Ovidio. È lui che sin da giovane iniziò ad acquisire quadri, dipinti, fotografie, disegni, sculture e design del ‘900. «Opere d’arte italiane – sottolinea il presidente di Musja nel discorso inaugurale del museo –, molte delle quali del tutto trascurate e sottovalutate, che sono la sintesi della nostra storia». Dal simbolismo al futurismo, dal surrealismo all’astrattismo, la collezione oggi ospita circa 2500 opere nazionali e internazionali di grande prestigio. Obiettivo della mostra è quello di promuovere l’arte e renderla accessibile al maggior numero di fruitori. L’ 8 ottobre Musja inaugura con “Chi ha paura del buio?” la prima

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mostra della trilogia “The Dark Side”, curata da Danilo Eccher e ideata appositamente per gli spazi del museo. La mostra coinvolge tredici tra i più importanti artisti internazionali con opere maestose e grandi installazioni. Il filo rosso è la paura come sentimento umano e come luogo dell’anima che più ci appartiene. «L’uomo non può negare la paura – commenta Danilo Eccher – perché fa parte della vita, ma dall’ombra si può uscire e la reazione positiva alla paura è una forza generatrice». Da questa tematica prendono forma, quasi vita, le opere di maestri di fama mondiale, italiani e internazionali, fino ai protagonisti della scena artistica contemporanea. «L’impianto narrativo della mostra – conclude Eccher – è ciò che rende il visitatore un protagonista e non un semplice spettatore, perché non è una mostra solo da guardare, ma in cui immergersi». Musja, dunque, si propone come uno spazio in cui l’arte diventa finalmente accessibile al suo pubblico. Non si può capire tutto osservando un’opera, ma qui l’arte lascia sempre una porta aperta.

ottobre 2019 Nuove Proposte


focus

I capolavori dell’arte illuminano la Capitale

“Il caos dentro”, viaggio a 360 gradi nel mondo più vero di Frida Kahlo di Arianna Di Biase

Il set Spazio Eventi Tirso accoglie dal 12 ottobre al 29 marzo la mostra sulla regina indiscussa dell’arte messicana, un percorso sensoriale e multimediale davvero unico

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iedi. A che cosa servono quando abbiamo ali per volare?”. Così recitava Frida Kahlo nel suo diario “Art journal”, scritto l’anno prima della sua tragica scomparsa. La sua voce, le lettere, gli abiti, la fotografia, tutto per Frida era arte. L’esposizione che si terrà nello Spazio Eventi Tirso, infatti, sarà incentrata non soltanto sulla pittura dell’artista ma accompagnerà lo spettatore attraverso un percorso sensoriale e multimediale. Il concept dell’intera mostra che si intitola “Frida Kahlo – Il caos dentro” si basa su un’idea completamente nuova di esperienza artistica. Il visitatore sarà condotto attraverso i momenti più significativi della vita di Frida, grazie a percorsi tematici e approfondimenti

Nuove Proposte ottobre 2019

sulle singole opere. Una narrazione introspettiva nata dai luoghi in cui la pittrice aveva vissuto: Casa Azul, il giardino, lo studio e la camera da letto, rifugio quest’ultimo tanto amato quanto odiato. La casa a Città del Messico, dove Frida visse prima con i genitori e successivamente con il marito Diego Rivera, è un luogo soprattutto spirituale, i cui angoli conservano i segreti e le memorie dell’artista. I dettagli della vita privata si mescolano ai sentimenti, un tour dalle tinte accese, specchio di una donna forte e indipendente. Ciò che ha reso Frida un’icona dell’arte pop contemporanea era infatti il suo egocentrismo. La sua idea di arte era concentrata tutta sul sé, un imperativo fondamentale presente soprattutto nei suoi autoritratti, oggettivizzazione della relazione più sincera con l’io. La stessa sincerità che si riscontra negli autoritratti di un altro grande artista, Van Gogh. Frida e il pittore olandese, seppure in epoche diverse, hanno traslato la sofferenza nella loro arte, rendendoli icone immortali. Delle opere dell’artista non rimangono infatti solo le virtuose pennellate ma soprattutto i pensieri più profondi, il cuore vibrante della sua anima. Nell’universo di Frida si mescolano estasi e pace, serenità e follia, un turbinio di emozioni che sconvolgono e allo stesso tempo cullano lo spettatore, una trasgressione eccessiva,

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simbolica, mai volgare. La mostra racchiude quindi un viaggio nel mondo di Frida, artista così sconosciuta da essere quasi inconoscibile, nascosta dietro il suo linguaggio ermetico, misteriosa e criptica come ogni donna, sensuale come il suo sorriso da Gioconda. La location che ospita la mostra è polifunzionale e contemporanea, situata nel quartiere pinciano-salario. Uno spazio di 1200 metri quadri che appare all’occhio del visitatore sofisticato, con un design unico e cosmopolita.


storia

approfondimento

Le suggestive “ottobrate romane” fra bellezza e antiche tradizionI di Elisabetta Zazza e Giuliano Alberto Maria Angelini

L’espressione, che ancora oggi usiamo, indica quell’atmosfera unica dell’autunno, ma in realtà ha origini antiche. Il termine fa riferimento a delle vere e proprie feste popolari

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’estate ci ha lasciato già da un po’ e ottobre, in punta di piedi, ci accompagna nell’anima vera dell’autunno, con la sua atmosfera dorata e la sua brezza delicata e gentile. Ottobre ci porta in una stagione multiforme, colorata e decisamente poetica, fonte d’ispirazione per scrittori, pittori e musicisti di tutto il mondo. Ottobre ha il sapore di un tramonto lungo e sereno, un po’ malinconico ma pieno di speranza. La speranza che le giornate, seppure sempre più corte, regaleranno ancora tante emozioni. Nella città di Roma, poi, questo mese ha un fascino tutto particolare, legato al clima mite e alla storia del popolo romano. Sono le famose “ottobrate romane”, espressione che oggi usiamo per indicare la bellezza che solo questo mese, con la sua atmosfera ambrata e i suoi paesaggi meravigliosi sa donarci, per godere ancora di lunghe e piacevoli passeggiate. In realtà, fino alla prima metà del Novecento, le “ottobrate romane” indicavano veri e propri giorni di festa in cui era tradizione celebrare la fine della vendemmia ed era usanza fare delle gite fuori porta la domenica, oppure il giovedì. Una tradizione portatrice di valori sani e genuini, di grande convivialità e condivisione. Ma come nascono le ottobrate romane? Le origini di questa tradizione si perdono nella notte dei tempi, quasi come un mito. Pare che risalgano all’epoca romana come antenate dei Baccanali,

un antico rito propiziatorio che si svolgeva in prossimità della semina e della raccolta delle messi. Questi poi furono proibiti, e la tradizione tornò secoli dopo, sotto forma di vere e proprie festività legate al periodo della vendemmia, quando i romani uscivano dalla città per raggiungere i vigneti. Dai rioni partivano dei carretti con sette ragazze vestite a festa, e vicino al carrettiere si sedeva “la bellona”, mentre gli uomini proseguivano a piedi. Un corteo davvero vivace e pittoresco, seguito da canti e stornelli romani, fiumi di vino e risate che duravano fino alla fine del tragitto. Le mete più frequenti erano le enormi campagne al di là di ponte Milvio o i ricchi vigneti tra Monteverde e San Pancrazio. Dall’altra parte di Roma c’erano i vigneti del Prenestino e dell’Appio Latino, mentre per i trasteverini il luogo più vicino era il monte Testaccio. Giunti alla meta ci si ritrovava tutti: popolani e nobili, giovani e vecchi, e si finiva per festeggiare insieme, condividendo vino e companatico, balli, canti e giochi popolari. Le ottobrate romane erano l’occasione più attesa per evadere dalla routine: se per i nobili significava fuggire dal tedio della vita signorile, per il popolo era il riposo dopo un lungo periodo di duro lavoro. E lì, nella gioia della festa, non c’erano disparità, solo voglia di divertirsi e condividere lo stesso entusiasmo dell’ultimo sole, prima dell’arrivo dell’inverno.

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ottobre 2019 Nuove Proposte


approfondimento

tecnologia

Maker Faire 2019 si apre all’innovazione tecnologica di Riccardo Borgia

L’evento, dal 18 al 20 ottobre alla fiera di Roma, richiamerà tutti gli amanti della robotica. Un’edizione con tante novità

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ra qualche giorno, esattamente dal 18 al 20 ottobre alla fiera di Roma, torna una delle manifestazioni - patrocinata dalla Camera di Commercio - più apprezzate per gli amanti della tecnologia. Maker Faire 2019, arrivata ormai alla settima edizione, sarà per gli addetti ai lavori piena di novità. Tra i temi protagonisti non potranno mancare robotica, mobilità smart, edilizia sostenibile e tanti altri che completeranno i tre giorni di mostra. Parlando del programma nel dettaglio, si parte dal venerdì mattina con l’Educational Day, appuntamento ormai fisso che riguarda la formazione gratuita delle scolaresche che potranno apprezzare il tutto in anteprima, per arrivare al pomeriggio con l’apertura al pubblico. Grande novità targata 2019 sarà la presenza dell’arte, grazie a MakerArt, nuovo progetto che vuole unire e creare una relazione tra l’arte contemporanea e le novità tecnologiche. Il fine ultimo sarà la creazione di una mostra interattiva, che avrà come tema principale l’innovazione. Altro punto fondamentale sarà rappresentato dalla Technology for All, un progetto dedicato al nostro territorio e ai beni culturali, con eventi legati all’utilizzo delle nuove tecnologie come ad esempio droni e mappatura satellitare per la salvaguardia del nostro patrimo-

Nuove Proposte ottobre 2019

nio culturale. Altro progetto che farà parlare di sé sarà l’Ask me Everything, ovvero uno spazio dedicato principalmente agli addetti ai lavori. La cultura del digitale per le piccole e medie imprese sarà l’argomento principale per favorire degli scambi tra i professionisti e le aziende. Il programma dell’evento è rappresentato da esperti che risponderanno a domande mirate svolte da imprenditori riguardo il processo di

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innovazione nelle loro aziende, attraverso anche colloqui individuali. Massimo Branzi è intervenuto sulla Maker Faire 2019 dichiarando: «Sono felice testimone dell’evoluzione dell’universo maker che sempre più si anima di nuove proposte e di una grande curiosità da parte di aziende e industrie. Invito quindi i maker di tutto il mondo a inviare le loro proposte, siamo curiosi di vedere le vostre idee».


teatro

spettacolo & cultura

Eliseo, nuova stagione tra Molière, Shakespeare, Goethe e Prévert di Claudia Pennacchio

Una serie di spettacoli fino ad ottobre per inaugurare il cartellone 2019-2020, poi spazio alla prosa con grandi attori e opere di spessore

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atto della fine del loro matrimonio. Dal 19 novembre al 1 dicembre “La Tempesta” di William Shakespeare, che racconta la storia di Prospero esiliato su un’isola del Mediterraneo. Dal 3 al 15 dicembre “L’onore perduto di Katharina Blum”, adattato da Letizia Russo e diretto da Franco Però. Dal 17 dicembre al 20 gennaio “Il cielo sopra il letto – Skylight” di David Hare, tradotto e diretto da Luca Barbareschi, nella doppia veste di attore e regista affiancato da Lucrezia Lante della Rovere e Federico Russo. Dal 7 al 19 gennaio “La scuola delle mogli”, commedia di Molière rappresentata per la prima volta nel 1662. Dal 21 gennaio al 2 febbraio torna Shakespeare, ma questa volta con il dramma “Re Lear”. Dal 4 al 16 febbraio “Vetri rotti” con Elena Sofia Ricci nei panni di Sylvia Gellburg, una casalinga ebrea colpita da un’inspiegabile paralisi agli arti inferiori. Dal 18 febbraio al 1 marzo “I ragaz-

Lucrezia Lante Della Rovere ©Fabio Lovino per gentile concessione

zi che si amano” dalla celebre poesia di Jaques Prévert, spettacolo che descrive l’amore giovanile e il mondo in cui si rifugiano i ragazzi innamorati. Dal 3 al 22 marzo “Il costruttore Solness” con Umberto Orsini. Dal 24 marzo al 9 aprile “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller, tradotto da Masolino D’Amico e interpretato da Alessandro Haber e Alvia Reale. E per finire dal 14 al 26 aprile “Le affinità elettive”, dal quarto romanzo di Johann Wolfgang Goethe. L’opera affronta l’inesorabile equilibrio tra essere e dover essere, sensualità e moralità, destino e volontà.

Luca Barbareschi - foto di Marco Di Meo per gentile concessione

a oltre un secolo il teatro Eliseo propone spettacoli emozionanti ospitando personaggi, attori e registi di grande calibro. Nel corso degli anni si è trasformato da luogo della mondanità romana a centro di cultura e spettacolo, fungendo da palcoscenico per opere classiche e inedite. La stagione 2019-2020 offre sicuramente un’ampia scelta per i prossimi mesi. Come sempre l’inaugurazione è con il “Prologo di stagione”, un cartellone ricco di appuntamenti all’Eliseo, al Piccolo e all’Off (fino a tutto ottobre) in attesa di lasciare poi spazio alla prosa. Dal 5 al 17 novembre toccherà a “Scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman, per la regia di Andrei Konchalovsky. L’opera narra la storia di due coniugi apparentemente felici che prenderanno

VETRI ROTTI - Elisabetta Arosio e Elena Sofia Ricci foto di Mario D’Angelo per gentile concessione

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ottobre 2019 Nuove Proposte


spettacolo & cultura

teatro

“L’ATTIMO FUGGENTE”, L’ADATTAMENTO TEATRALE DEL NOTO FILM AL GHIONE di Alessandra Broglia

Una stagione che per il mese di ottobre propone spettacoli che regalano riflessioni e qualche sorriso. In scena anche “Coppia aperta quasi spalancata”

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na stagione in grado di accontentare gran parte dei gusti, per il teatro Ghione. In questo mese spiccano due importanti appuntamenti. “L’attimo fuggente” nell’originale versione teatrale, dall’8 al 20 ottobre, con Ettore Bassi, nel ruolo del prof. John Keating, per la regia di Marco Iacomelli. Come racconta il regista, l’opera si presenta sotto forma di storia d’amore, orientata verso la poesia, la libertà di pensiero e l’amore per la vita stessa. Quell’amore capace di far eccellere il prossimo, facendosi guidare dalle proprie passioni, che talvolta si esplicano tra slanci magnifici e irrazionali. Basta riflettere sulle azioni che spingono un uomo alla conquista della donna amata o combattere le in-

giustizie usando la non violenza. La pellicola, ormai divenuta un cult, che nel 1990 valse a Tom H. Schulman, l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale, non poteva non avere la sua versione teatrale. Portare sulla scena la storia dei giovani studenti della Welton Academy e del loro incontro con il professor Keating significa rinnovare questi legami, entrati nel nostro im-

maginario, e imparare nozioni usando anche metodi non convenzionali. Un modo anche per far scoprire “L’attimo fuggente” alle nuove generazioni che, forse, non hanno ancora visto questa storia sul grande schermo, con una serie di insegnamenti, capaci di perpetuarsi senza sforzi o estreme severità. Nelle giornate del 22 e 23 ottobre, sarà la volta dell’atto unico “Coppia aperta quasi spalancata”, testo di Dario Fo e Franca Rame. Diretto e interpretato da Carlo Emilio Lerici, con protagonisti Antonio Salines e Francesca Bianco. La storia racconta le vicende di una coppia, in particolare di una moglie costretta ad accettare le continue scappatelle del marito. Dopo un’iniziale tristezza e tragici pensieri, la donna capisce che può iniziare anche lei una nuova vita e a prendersi la sua libertà. Proprio quando si sente pronta e incontra un uomo, si troverà invece a dover fare i conti con la gelosia del marito che le impedirà di continuare la sua nuova storia sentimentale.

Brancaccio, “Aladin – Il musical geniale” è il nuovo family show comico e irriverente Protagonisti due giovanissimi attori: Leonardo Cecchi di “Alex & Co.” ed Emanuela Rei di “Maggie & Bianca Fashion Friends”. E con la partecipazione di Sergio Friscia

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l teatro Brancaccio sta per essere invaso dalla magia di “Aladin – Il musical geniale”, una storia fantastica adatta a tutta la famiglia. Dopo i grandi successi di “Rapunzel”, “Peter Pan” e “La Regina di Ghiaccio”, arriva un nuovo spettacolo musicale grazie alla collaborazione tra il direttore artistico del teatro romano Alessandro Longobardi e il regista e autore Maurizio Colombi. Il musical, in scena fino all’8 dicembre, si ispira a una delle più famose novelle orientali di “Le mille e un notte”, ripercorrendo quindi le avventure di Aladi-

Nuove Proposte ottobre 2019

no e del genio della lampada. C’è una grande squadra che ha lavorato alla “sontuosa” messa in scena di “Aladin”: Alessandro Chiti alla scenografia, che prevede 24 cambi; Christian Andreazzoli alle luci che svelano gli affascinanti quadri; Francesca Grossi ai meravigliosi costumi; Rita Pivano alle coreografie; Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari alle musiche e arrangiamenti (hanno composto 14 dei 17 brani previsti); Erix Logan agli effetti speciali che stupiranno il pubblico. Il disegno fonico è di Emanuele Carlucci, mentre i contributi video sono di Claudio Cianfoni. Ad andare in scena saranno, invece, Leonardo Cecchi nei panni di Aladin; Emanuela Rei in quelli di Jasmine; mentre il genio dell’anello sarà Sergio Friscia e quello della lampada Umberto Tono. Nel cast anche Raffaella Alterio (Coco), Renato Crudo (Abdul), Daniele

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Derogatis (Sultano), Jonathan Guerrero (Skifus), Fulvia Lorenzetti (Kamira), Gloria Miele (Aisha) e Maurizio Semeraro (Jafar).

Anna Crivelli e Mattia Martiradonna


musica

spettacolo & cultura

SANTA CECILIA A TUTTO BERLIOZ di Iwona Grzesiukiewicz

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L’Accademia inaugura il 10 ottobre la nuova stagione di concerti, sarà un cartellone ricco di grandi eventi. Tanti gli appuntamenti da non perdere

’Accademia nazionale di Santa Cecilia e il suo presidente Dall’Ongaro presentano la stagione 2019-2020 che si preannuncia di grande interesse. L’inaugurazione il 10 ottobre sotto la bacchetta di Antonio Pappano che dirigerà la Monumentale Grande Messe des Morts di Berlioz. È un’opera di rara esecuzione e ha un organico sterminato: oltre ai complessi dell’Accademia sarà impegnato anche il coro del teatro San Carlo di Napoli con il tenore messicano Javier Camarena al suo debutto a Santa Cecilia. Per festeggiare i 150 anni dalla scomparsa del compositore francese, l’Accademia gli dedica tre appuntamenti della nuova stagione. Sono 28 i complessi sinfonici, 14 quelli cameristici, oltre alle 4 tournée per un

totale di 270 giorni di attività complessiva. Antonio Pappano, 59 anni, da 15 anni a Santa Cecilia, è stato riconfermato come direttore musicale per altri 4 anni, fino al 2023. Il presidente Michele Dall’Ongaro è orgoglioso e felice di questa nuova collaborazione. Piero Monti sarà il nuovo maestro del coro e prende il posto di Ciro Visco, che ha realizzato uno straordinario lavoro per nove anni. Dopo il concerto inaugurale, Pappano, il 17 ottobre, dirigerà ancora di Berlioz, l’ouverture dal “Benvenuto Cellini” e la “Sinfonia fantastica”, mentre la settimana successiva il direttore - ospite principale Mikko Franck - sarà sul podio per l’ouverture dall’opera “Beatrice et Benedict”. Ma l’anno entrante segna anche la ricorrenza del 250°

anniversario della nascita di Beethoven, che sarà rappresentato con partiture meno consuete come l’ouverture del “Re Stefano” e de “La consacrazione della casa”, affidata il 19 marzo a Thomas Metopil. Il programma prosegue con Valčuha (15 novembre), Manfred Honeck (Haydn “La creazione” 9 gennaio), Chung (Mahler “Sinfonia n. 3” 12 marzo), Daniele Gatti (Stravinskij “Petrushka” 20 febbraio) e Dudamel (5 dicembre), Valery Gergiev (Stravinskij “L’Uccello di fuoco” 28 maggio). In anteprima italiana il 6 febbraio “Buddha Passion” con la direzione di Tan Dun. Tra i pianisti Kissin (Liszt “Concerto n. 2” 17 ottobre), Martha Argerich (Chopin “Concerto n. 1” 31 ottobre), Emanuel Ax (Beethoven “L’imperatore” 23

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aprile), Francesco Libetta (19 marzo) e il grandissimo Michele Mariotti sul podio il 14 maggio. Recital solisti con Andrea Lucchesini (28 ottobre), Pogorelich (1° dicembre) e i grandissimi Sokolov (30 marzo) e Maurizio Pollini (6 aprile), il violoncellista Brunello (22 gennaio) e i violinisti Kavakos (25 marzo), Anna Tifu (24 ottobre) e Jansen (16 gennaio). Inoltre per la musica barocca il 13 maggio appuntamento con l’oratorio vivaldiano Juditha Triunphas diretto da Sardelli. La stagione si concluderà l’11 giugno ancora con Pappano in una Trilogia “Tudor” con Diana Damrau impegnata in arie dalle tre celebri opere di Donizetti: “Anna Bolena”, “Maria Stuarda” e “Roberto Devereux”. Una stagione davvero stupenda.

ottobre 2019 Nuove Proposte


spettacolo & cultura

musica

Mika torna con il nuovo album “My name is Michael Holbrook” di Francesca Coculo

Un lavoro in cui l’artista racconta la sua intimità e il rapporto con la famiglia. Il disco è in vendita dal 4 ottobre, poi partirà il “Revelation Tour”

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a sua “Ice Cream” è stata la colonna sonora dell’estate, e ora Mika torna con un nuovo album. “My name is Michael Holbrook” è il titolo del quinto lavoro in studio dell’artista inglese e il titolo fa già capire cosa ci si può aspettare dall’album. Un lavoro di due anni, dove Mika racconta la sua intimità, le sue esperienze, il suo rapporto con la famiglia, ma con la stessa leggerezza e profondità alla quale l’artista ci ha già abituati. Michael Holbrook Penniman Jr. – il suo nome completo – nasce a Beirut nel 1983. Scala le classifiche mondiali nel 2007 con il singolo “Grace Kelly” e da quel momento la sua ascesa artistica è inarrestabile: vince numerosi premi, tra cui quattro World Music Awards.

Ma Mika è l’eccletticità fatta persona e stupisce con le sue partecipazioni tv: indimenticabile il suo ruolo nella giuria di “X Factor” e il suo programma “Stasera Casa Mika”, andato in onda su Rai2 nel 2016 e poi nel 2017. Eppure il richiamo della musica è forte e torna al pianoforte per lavorare al nuovo album, disponibile dal 4 ottobre. Nuovo album vuol dire anche date di concer-

ti e il “Revelation Tour” partirà infatti l’11 novembre da Londra, per arrivare a Roma il 27 novembre al Palazzo dello Sport. Dodici le tappe italiane, per un tour che sarà mondiale e raggiungerà anche la Corea. Questo per far capire quanto questo artista sia amato in tutto il mondo e quanto il mondo stesse aspettando il nuovo lavoro di Michael Holbrook, per tutti Mika.

FRANCO BATTIATO RIAPPARE SULLA SCENA MUSICALE CON LA CANZONE INEDITA “TORNEREMO ANCORA” Il maestro catanese mette fine alla lunga assenza con un brano a sorpresa e una raccolta di grandi successi, registrati nell’ultimo tour con la Royal Philharmonic Concert Orchestra

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orneremo ancora”. Una promessa? Forse. Intanto è questo il titolo dell’ultimo lavoro del maestro Franco Battiato per la Sony Music, in vendita dal 18 ottobre. Una lunga assenza dalla scena musicale quella dell’artista catanese. Un’assenza scandita da contrastanti voci sul suo stato di salute, subito smentite dalla famiglia. E invece eccolo di nuovo il maestro con i suoi più grandi successi. “Torneremo ancora” non è solo il nome del nuovo album, ma anche il titolo dell’inedito contenuto in

Nuove Proposte ottobre 2019

esso. Un lavoro che conta quattordici pezzi, tra cui un inedito appunto e tredici storici brani – come “Perduto amor”, “Prospettiva Nevsky”, “La cura”, “I treni di Tozeur”, “E ti vengo a cercare” – registrati, due anni fa, durante l’ultimo tour del maestro insieme alla prestigiosa Royal philharmonic concert orchestra, diretta dal maestro Carlo Guaitoli. Una collaborazione con una delle orchestre più richieste e versatili, che vanta produzioni con artisti rock e pop del calibro di Tina Turner, Henry Mancini, Liza Minnelli, Sting e Stevie Wonder, e nomi illustri della musica lirica, come José Carreras e Luciano Pavarotti. È in chiave sinfonica che il maestro ha voluto riarrangiare alcuni dei suoi brani più famosi, che hanno fatto la storia del disponibile in un album. Album che cenostro panorama musicale. lebra l’atteso ritorno della musica del E questa intuizione, prima diventata maestro Franco Battiato. Anna Crivelli un seguitissimo tour, è ora finalmente

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musica

spettacolo & cultura

La scena romana si fa pop-rock con The Kolors e Achille Lauro di Mattia Martiradonna

Il gruppo partenopeo e il rapper capitolino sono pronti a calcare i palchi della città e a far scatenare i loro fan, giovanissimi e non solo

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i hanno fatto cantare tutta l’estate il loro tormentone “Pensare male” in duetto con la cantante Elodie, e ora stanno arrivando con un mini tour tra il 9 e il 17 ottobre. Stiamo parlando dei The Kolors, la band pop-rock vincitrice del talent di Maria De Filippi, Amici 2015, e oggi la più acclamata del momento, soprattutto dai più giovani. Dopo i live estivi in diverse piazze italiane, Stash Fiordispino e i suoi sono pronti a calcare i palchi dei club più importanti d’Italia e a far scatenare tutti i loro fan con quattro date. Roma non può mancare nel tour, The

Kolors suoneranno il 16 ottobre a largo Venue. Sempre a Roma si esibirà anche un altro cantante gettonatissimo tra i più giovani. È Achille Lauro, il rapper nato a Verona ma cresciuto nella Capitale. Ha iniziato la sua carriera emergendo come rapper underground, rispecchiando il suo stile di vita da ragazzo di periferia. Ha poi subito l’influenza del trap, in evidenza nell’album “Ragazzi madre” (2016), per poi avviare una lenta ma costante metamorfosi verso nuovi sound. Con il brano “Rolls Royce” ha partecipato quest’anno alla 69esima edizione del Festival di

Sanremo, classificandosi al nono posto, ma salendo subito dopo in cima a tutte le classifiche radiofoniche per diversi mesi. Fino all’uscita del suo nuovo album, “1969”, che prosegue le sonorità anticipate dall’inedito sanremese e proclamando definitivamente la

sua svolta rock. Un artista che piace tanto ai giovani ma non solo, perché sta facendo ricredere anche adulti e critici musicali. Suonerà all’Atlantico Live di Roma il 4 e il 5 ottobre, e proseguirà per tutto il mese in giro per l’Italia in un tour davvero adrenalinico!

Daniele Silvestri festeggia 25 anni di carriera con il tour “La terra sotto i piedi” nei palasport Un traguardo importante per il cantautore romano, che per la prima volta si esibirà in giro nei palazzetti di tutta Italia cantando i suoi più grandi successi

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aniele Silvestri, il grande cantautore romano classe 1968, quest’anno compie 25 anni di carriera, che ha deciso di festeggiare con “La terra sotto i piedi”, il suo primo tour in giro per i palasport in partenza a ottobre. Un traguardo importante per l’artista, che all’inizio si faceva conoscere suonando nei locali più underground della capitale e oggi vanta un bagaglio discografico ricco di successi, premi e soddisfazioni.

Cantautore dotato di grande musicalità, ritmo e leggerezza. Sempre acuto, ironico, mai banale, Daniele Silvestri ci ha regalato in 25 anni brani davvero unici e memorabili. A volte ironici e beffardi, altri più seri e profondi, altri ancora più audaci e controcorrente. In fondo è proprio questo il suo punto di forza, il suo guardare al mondo e all’attualità con occhio attento e impegnato, attraverso ritmi e sonorità sempre nuove e sempre riconoscibili. A ottobre partirà con il nuovo tour “La terra sotto i

piedi”, come il titolo del suo ultimo fortunato album, che lo vedrà esibirsi nei più grandi palazzetti dello sport in giro per l’Italia. Nella scaletta sono previsti i brani di maggior successo della sua carriera, come “Le cose in comune”, “Ma che discorsi”, “La paranza”, “Salirò”, insieme agli ultimi successi come “Prima che” e “Argentovivo”, brano con cui ha partecipato al festival di Sanremo 2019 classificandosi sesto, ma vincendo ben tre riconoscimenti: premio della critica “Mia Martini”, riconoscimento della sala stampa “Lucio Dalla” e quello intitolato “Sergio Bardotti” per il miglior testo. Questo tour è una novità assoluta per il cantautore da sempre abituato ad esibirsi in posti più piccoli come teatri, locali o club. Sarà a Roma il 25 e il 26 ottobre al Palazzo dello Sport, e sono tutti in trepida attesa!

Elisabetta Zazza

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ottobre 2019 Nuove Proposte


spettacolo & cultura

musica

Renato Zero va alla ricerca della vera essenza della vita di Sara Pellegrino

Con il brano “La vetrina” e l’album “Zero Il Folle”, il cantautore torna con un lavoro di inediti e una serie di concerti che registrano già il sold out

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a vetrina’’ è il titolo del nuovo singolo di uno degli artisti più eccentrici di sempre. Il testo è incentrato su una vetrina, cioè un mondo fatto di apparenze, pregiudizi e superficialità. Se da una parte la società è una vetrina, una gabbia, in cui la felicità si cela dietro il materialismo e il lusso, dall’altra c’è chi, come Renato Zero, è pieno di sogni, speranze desideroso di andare incontro alla vera essenza della vita. Questa canzone è inserita nel nuovo progetto discografico dell’artista, il cui titolo è ‘’Zero Il Folle’’. L’album, il trentesimo per il cantautore, è stato registrato a Londra grazie alla produzione artistica di Trevor Horn

(produttore di alcuni grandi come Paul McCartney, Robbie Williams e Rod Stewart). Il folle è colui che vuole liberarsi e uscire dai preconcetti imposti dalla società e allora inizia a sognare, creare, sperimentare e provocare. Proprio come ha sempre fatto Renato Zero con le sue canzoni, i suoi look e le sue performance. A novembre, l’artista romano tornerà ad esibirsi dal vivo in tutta Italia, nei palazzetti dello sport dove, oltre ai suoi brani storici, canterà i pezzi tratti dal suo nuovo album. La Capitale avrà l’onore di ospitare questo celebre e strepitoso artista dall’1° al 9 novembre 2019 in un palasport già tutto sold out.

Emma Marrone lancia il singolo “Io sono bella” ma è costretta a fermarsi per problemi di salute

A pochi giorni dall’uscita del suo nuovo lavoro, la cantante ha annunciato lo stop momentaneo: «Vi prometto che tornerò più forte di prima»

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uccede. Succede e basta. Questo non era proprio il momento giusto, ma in certi casi nessun momento lo sarebbe stato. Mi devo fermare per affrontare un problema di salute». Sono queste le parole con cui Emma Marrone ha gelato i suoi fan annunciando anche che non sarà presente a Malta per il concerto di RadioItalia il 4 ottobre. La notizia è giunta proprio in occasione dei dieci anni di carriera di Emma e dopo pochi giorni dall’uscita del suo nuovo pezzo. Il brano, intitolato ‘’Io sono bella’’, è stato scritto da Vasco Rossi, Gaetano Curreri, Gerardo Pulli e Piero Romitelli. È un pezzo dalle tonalità pop-rock che accompagnano la voce graffiante della cantante con un messaggio chiaro. Nel testo traspare l’essenza di Emma: una donna grinto-

Nuove Proposte ottobre 2019

sa e determinata che si rifiuta di basarsi sugli schemi imposti dalla società, ma possiede un suo modo di essere, spesso in contrasto su come gli altri la vorrebbero. La donna non deve essere insicura e non deve cambiare o modificare il proprio corpo per farsi accettare; la donna è bella sempre e deve essere fiera e orgogliosa di essere se stessa. Il pezzo, molto trasmesso dalle radio, è ambientato a Los Angeles nello Speakeasy Studio, lo stesso in cui Vasco ha registrato gli ultimi brani. La donna viene rappresentata in varie sfaccettature; la ragazza grintosa con il giubbotto di pelle, quella sensibile che si commuove sotto la pioggia e la sexy sensuale donna in stile Barbie e femme fatale. In passato, l’artista ha dovuto affrontare problemi di salute, ma nonostante que-

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EMMA - foto di Emilio Tini foto per gentile concessione

sto ha sempre dimostrato di possedere una forza straordinaria che non le ha mai impedito di rinunciare ai propri sogni vivendo ogni giorno come se fosse l’ultimo. Emma è una guerriera e intanto rassicura i fan: «Grazie per tutto l’amore. Vi prometto che tornerò più forte di prima. Adesso chiudo i conti una volta per tutte con questa storia e poi torno con voi». Forza Emma, noi ti aspettiamo!.

Sara Pellegrino


film & serie tv

spettacolo & cultura

Drive me home, il viaggio incredibile di due trentenni alla ricerca di se stessi di Gianna De Santis e Giuliano Alberto Maria Angelini

Marco D’Amore e Vinicio Marchioni sono i protagonisti del primo lungometraggio di Simone Catania. Un film coinvolgente e sensibile

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l primo lungometraggio di Simone Catania è una storia che mette in scena le fragilità dell’animo umano e narra, forse per la prima volta, di un’amicizia maschile profonda. È un film che mette a nudo i personaggi, una “nudità” vera e toccante. “Drive me home” (uscito al cinema il 26 settembre e in contemporanea anche su alcune piattaforme a pagamento) è interpretato da Marco D’Amore e Vinicio Marchioni, due amici ora trentenni, che da piccoli sono cresciuti insieme in un paesino sperduto della Sicilia. La vita li ha divisi, vivono entrambi all’estero, e quan-

do si incontrano, molti anni dopo, hanno davvero tanto da raccontarsi. «Questa storia parla di una casa, che può essere anche un camion, un ristorante o una persona – spiega Vinicio Marchioni –. È un film europeo in tutti i sensi, e in cui si riflette sull’identità che non può fermarsi alla proprietà». «Il mio personaggio è un uomo che scappa – racconta Marco D’Amore – per riuscire a ritrovare se stesso e dare completezza ai vuoti che il passato gli ha lasciato. E mette in atto una serie di cambiamenti sia fisici che nel carattere, e poi anche nel nome di battesimo».

«Questo film è soprattutto un viaggio prima fisico, poi emotivo e anche della memoria. Ma è stato un percorso anche per noi attori e per il regista – prosegue D’Amore –, con tutte le esperienze possibili, i sogni e le emozioni. Dal centro Europa siamo arrivati in Sicilia attraversando

paesi, persone e diversità su cui il nostro paese di fonda. Ma la diversità è bellezza, è un pregio. È stato un viaggio fatto con lo zaino in spalla, con pochi soldi a disposizione per girare questo film, ma in cui abbiamo messo tanto cuore e poesia. Il cinema, però, è fatto anche di mezzi e tecnologia».

“1994” l’anno della restaurazione: su Sky l’ultimo capitolo della trilogia Dal 4 ottobre le otto puntate conclusive della serie ideata da Stefano Accorsi, che racconta gli anni che hanno cambiato per sempre il nostro paese

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a serie tv “1994” chiude il ciclo della trilogia sugli anni che hanno cambiato il nostro paese. Questo è l’anno della restaurazione, che mette un punto alla storia che si è svolta a cavallo della prima e seconda Repubblica. Dopo “1992” (l’anno della rivoluzione) e “1993” (quello del terrore), su Sky arriva questa terza stagione della serie tv ideata da Stefano Accorsi e che vede alla regia Giuseppe Gagliardi e Claudio Noce, prodotta da Wildside. Tra i protagonisti della serie di Sky Original ci sono Stefano Accorsi, Guido Caprino, Miriam Leone, Antonio Gerardi, Giovanni Ludeno e Paolo

Pierobon. Interpretazioni magistrali e non facili soprattutto quella di Gerardi nei panni di Antonio Di Pietro e quella di Paolo Pierobon che interpreta Silvio Berlusconi. Questo terzo capitolo porta a compimento una storia, che a livello di produzione è cominciata nel 2011. Gli sceneggiatori hanno voluto alzare ancora di più l’asticella, incentrando i singoli episodi o su un determinato fatto storico o su un personaggio, in modo da dare ad ogni puntata un suo peso specifico. Ovviamente la storia reale si mescola con la finzione cinematografica e mostra i personaggi non solo nella loro vita politica, ma anche in quella intima e personale. La colonna sonora è avvolgente ed esalta ogni scena, la racconta e la amplifica. Otto puntate che chiuderanno il ciclo che ha raccontato l’Italia negli anni di “Mani Pulite”. Tra Leonardo Notte (Accorsi) e Pietro Bo-

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1994-Ep02-Miriam Leone (Veronica Castello) Antonello & Montesi © Sky Wildside 2019 per gentile concessione

sco (Caprino) emerge sicuramente Veronica Castello, interpretata da Miriam Leone: «Ho amato molto questo personaggio, con le sue fragilità e le violenze subite. Veronica è stata nei bassifondi, ma ha saputo sempre rialzarsi».

Gianna De Santis

ottobre 2019 Nuove Proposte


spettacolo & cultura

film & serie tv

El camino, il film di Breaking bad arriva sulla piattaforma di Netflix di Arianna Di Biase

A sei anni dal finale di stagione, l’annuncio di un nuovo capitolo di una delle serie più amate di sempre. Dall’11 ottobre online

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l Camino”, il sequel della famosa serie televisiva “Breaking bad”, che ha fatto emozionare tutti, arriverà sulla piattaforma di Netflix l’11 ottobre. La serie tv era incentrata sulla storia di Walter White (Byan Cranston), professore di chimica di una scuola superiore, che quando scopre di avere un cancro decide, grazie all’aiuto di un suo ex studente, di diventare uno dei maggiori colossi della droga, in modo tale da assicurare alla sua famiglia un futuro. Ora quello studente Jesse Pinkman sarà il pro-

tagonista del film prodotto, scritto e diretto da Vince Gilligan. Per il momento il direttore e creatore del film ha permesso soltanto la pubblicazione di un breve teaser che riprende una delle scene finali, in cui il protagonista viene salvato da un gruppo di nazisti, desiderosi di estorcere la ricetta della pillola blu. Non trapela nessuna indiscrezione, ma Aaron Paul, che interpreta lo studente Jesse Pinkman, ha rilasciato un’intervista al New York Times in cui racconta la nascita del progetto. Più di due anni fa, Paul ave-

Charles Baker - foto Netflix per gentile concessione

va infatti ricevuto una chiamata da Gillian, emozionato e allo stesso tempo spaventato da una possibile reazione negativa del pubblico nei confronti del film. Dopo una breve lettura della sceneggiatura, Paul ha raccontato di essere rimasto in silen-

Pier Silvio Berlusconi Amministratore Delegato Mediaset - Foto per gentile concessione

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zio, consapevole di avere tra le mani un altro capolavoro. Nella trepidante attesa dell’uscita del film, Gillian e Paul, consigliano di rivedere “Breaking bad”, una maratona alla ricerca di dettagli fondamentali per la visione di “El Camino”.


film & serie tv spettacolo & cultura

Perché la Disney ripropone le versioni rinnovate dei suoi grandi classici? di Cristina Monaco

Questioni di marketing, morale e copyright: da “Alice in Wonderland” all’ultimo successo “Il Re Leone”

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egli ultimi anni abbiamo notato una grande mole di film “già visti”. Parliamo dei grandi classici Disney, rivisitati, trasposti in live-action, rivoluzionati nella forma ma non nella sostanza: “Alice in Wonderland” il primo, poi “Dumbo”, “Il Re Leone”, “Aladdin” solo per citarne alcuni. Ma a cosa è dovuto tutto questo? Di certo non alla mancanza di idee in casa Disney. La prima motivazione si può imputare al semplice

fattore marketing: i grandi classici creano ottimi incassi e assicurano sfruttamenti prolungati (ad esempio con i sequel), senza contare il carattere emotivo che portano. Chi non vorrebbe far rivedere al figlio il proprio film preferito tra i classici della Disney? C’è, però, anche una questione copyright. Anche se ci vuole ancora del tempo, la Disney si muove d’anticipo: con il rifacimento dei suoi film di animazione, va ad estendere il diritto d’autore che esercita su queste storie, assicurandosi la proprietà intellettuale ancora per molto tempo. Infine, il rifacimento dei classici di casa Disney è dovuto anche a uno “svecchia-

mento” delle idee razziste e sessiste. Concetti che erano accettabili 70 anni fa ma che oggi non lo sono più: come Dumbo che si ubriaca e poi viene svegliato dai corvi, modellati su stereotipi afroamericani. Oggi del tutto inaccettabile. Quello che la Disney sta facendo è sicuramente una

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rivisitazione morale per adattare i grandi classici alle nuove sensibilità in termini di etnie, femminismo, omosessualità e tolleranza in generale, ma anche per mantenere i suoi film al livello del “buon insegnamento”, dato che il pubblico di riferimento sono e rimarranno sempre i bambini.

ottobre 2019 Nuove Proposte


spettacolo & cultura

libri

Giardini Naxos, ieri e oggi

Intrighi nell’ebraismo

Quando tutto sembra finire

Con Antonino Portaro un viaggio a ritroso nel tempo con immagini a confronto

Davide Messica analizza e ipotizza le cause dell’antisemitismo

Marcello Soro ci racconta una storia sorprendente e a tratti commovente

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ntonino Portaro, un grande esperto di archeologia e delle bellezze della Sicilia, dopo altre interessantissime pubblicazioni dove ha magistralmente messo l’attenzione del lettore sui cambiamenti delle realtà locali, ci presenta ora la straordinaria bellezza di “Giardini Naxos”. Un testo che si concentra sulle bellezze tipiche della Sicilia, culla di antiche civiltà mediterranee, di tradizioni locali uniche e regione turistica d’avanguardia che spicca imponente nel panorama ricettivo del meridione d’Italia. A metà strada tra Messina e Catania, Giardini Naxos è una meta raggiungibile facilmente in poco meno di un’ora dall’aeroporto Fontanarossa di Catania. Inoltre, per la sua posizione geografica, è un punto centrale per escursioni in zone meravigliose che possono comprendere Taormina, Siracusa, Agrigento, Palermo, le isole, l’Etna e la vallata dell’Alcantara con le suggestive gole, teatro all’aperto e noto set cinematografico per alcuni colossal estremamente conosciuti, come, per esempio, “Il racconto dei racconti”. Iwona Grzesiukiewicz

Nuove Proposte ottobre 2019

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uesto libro di Davide Messica è il risultato finale di anni di studi e di ricerche compiute allo scopo di cercare di capire tutte le probabili cause e concause dell’antisemitismo, partendo da quello che è il cuore del problema, cioè dall’ebraismo stesso. Analizzando approfonditamente le tradizioni e la ricerca delle origini del popolo ebraico, l’autore in “Intrighi nell’ebraismo” ci propone un panorama in grado di farci pensare e meditare su questo gravissimo problema. Ma non si ferma qui: scavando nei meandri più reconditi dell’ebraismo e delle menti umane, ci porta a cercare le soluzioni più semplici, ma proprio per questo più difficili da trovare e da accettare, che ci guidano per mano alla probabile soluzione dei problemi, non solo inerenti all’ebraismo ma relative anche a tutte le altre religioni. Davide Messica è nato a Tripoli (Libia) il 27 novembre 1957. Di discendenza rabbinica da parte di madre ed esperto del mondo ebraico, ha pubblicato finora vari documenti inerenti all’argomento “ebraismo”. Fabio Bogi

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a prima parte del romanzo colpisce direttamente al cuore, la seconda alla testa perché ti obbliga a pensare e a riflettere. Marcello Soro racconta in questo libro (ed. Thyrus) due storie che potrebbero vivere separatamente senza sentire la mancanza l’una dell’altra, eppure la seconda è il seguito naturale della prima. “Perché l’hai fatto” è la prima storia, una vicenda sorprendente che ti proietta nella vita di Luca, nel passato oscuro di sua moglie Lucia e di un altro uomo, Stefano. Ma è la storia anche degli anni di piombo e di una generazione complessa. “Quando tutto sembra finire” è il titolo della seconda parte del romanzo, che ha in sé un messaggio forte da trasmettere e che porta a una radicale trasformazione dei personaggi. Una storia di amicizia al maschile, nata però da circostante del tutto imprevedibili, di riscatto e di rispetto reciproco, di amore incondizionato. Il libro di Marcello Soro travolge il lettore, lo incolla alla narrazione, lo fa sentire parte di un mondo che può essere migliore di quello che appare. Gianna De Santis


libri

spettacolo & cultura

Blu Stanzessere

La cura della vergogna

Tienimi per mano

Il primo romanzo di Roberta Zanzonico vive sul filo dell’onirico e della realtà

Il quinto libro della scrittrice e regista Marilù S. Manzini è un romanzo psicologico

Una famiglia, divisa tra amore e indifferenza, è la protagonista del romanzo di Luigi Bartalini

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’idea che si ha leggendo le pagine di questo primo romanzo di Roberta Zanzonico “Blu Stanzessere” (ed. Ensemble) è quella di essere su una nave, con tutta una serie di stanze immersive, chiuse quasi come compartimenti stagni. Una enorme barca che naviga in una mare profondo e blu, guardata a vista da un guardiano, che come un moderno Virgilio accompagna il protagonista in questo viaggio negli “stanzessere”. È un viaggio esclusivo, intimo e personale ma che ha un suo scopo. Il cullare delle onde accompagna il percorso del protagonista con il guardiano un po’ burbero, si soffermano davanti ad alcuni stanzessere, e ogni volta ci sono parole da vivere. Il protagonista percepisce sospiri e sensazioni, attraversa lacrime per arrivare al suo compito: prendersi cura di lei. Tutto sembra così onirico, fuori da ogni normalità, ma è tutto stranamente reale. L’autrice Roberta Zanzonico racconta per immagini e sensazioni, il lettore si perde in un labirinto di stanzessere, ma alla fine ritrova tra le pagine l’amore, i rimpianti e i rimorsi. Semplicemente le emozioni. Gianna De Santis

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’ultima fatica letteraria di Marilù S. Manzini “La Cura della Vergogna” (edizioni Bietti) gioca tutto sulla dualità: romanzo psicologico e saggio da una parte, storia di formazione e crescita dall’altra; forma epistolare e racconto d’azione; un nonno e un nipote. E sono proprio i destini di questi due personaggi tanto diversi quanto indispensabili l’uno all’altro, i loro incontri e scontri a tenere banco nella trama e a portare il giovane a una lenta ma progressiva maturazione, alla costruzione e alla consapevolezza di sé. Il nonno psichiatra 90enne aiuta il nipote in un percorso di liberazione dalle proprie paure, lo esorta a uscire da una gabbia fatta di solitudine e timidezza, e lo conduce a riscoprire le sue qualità. È un romanzo condito di amore, saggezza e ironia ma che ha dei tratti thriller, che racconta di sogni e fallimenti: è la narrazione della vita con la scrittura graffiante di Marilù S. Manzini. L’autrice oltre ad essere una scrittrice di successo, esprime la sua arte con la pittura, la scultura e la fotografia. Mattia Martiradonna

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l romanzo di Luigi Bartalini “Tienimi per mano” (Ed. Castelvecchi) racconta la storia di una famiglia: Alessia e Gianni sono sposati, hanno un bambino piccolo Marco e un cane Fefè. La coppia attraversa una fase delicata: marito e moglie hanno un rapporto fatto di silenzi e di abitudini quotidiane. La storia è ambientata a Napoli, e tutto l’arco del racconto si consuma nel giro di sette giorni. Alessia e Gianni hanno una vita in comune, ma in realtà vivono su due rette parallele che non si incontrano quasi mai. Lei si occupa del figlio ed è presa dal suo lavoro per una società pubblicitaria; lui è un avvocato di diritto internazionale con una vera e propria passione per il business. Le loro vite così divise, in realtà si incontrano in una sorta di triangolo amoroso e d’affari. In questo ménage familiare c’è anche Guido, il padre di Alessia, che in alcuni tratti diventa protagonista. Bartalini racconta il presente ma lo alterna al passato, con ricordi, episodi e lettere e ne viene fuori una storia che mette in risalto le contraddizioni dell’animo umano. Anna Crivelli

ottobre 2019 Nuove Proposte


spettacolo & cultura

cinema

NUOVE PROPOSTE... AL CINEMA

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Ottobre

a cura di Sara Candiano

Ad ottobre l’horror diventa protagonista assoluto delle sale cinematografiche italiane

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’attesissimo Joker di Todd Phillips dal 3 ottobre al cinema. Il film racconta la storia delle origini del nemico più temuto di Gotham City, Arthur Fleck, noto ai più come il clown criminale Joker. Arthur vive con la madre in un palazzo semi distrutto e si guadagna da vivere facendo pubblicità in strada travestito da pagliaccio. Vorrebbe fare il comico, ma il destino gli è totalmente avverso: le persone lo ignorano, lo bullizzano, lo deridono, facendogli perdere tutte le speranze. Stufo della sua situazione, Arthur reagisce in maniera violenta, diventando un ricercato. Mentre la polizia gli dà la caccia, la popolazione lo acclama come un vero e proprio eroe, simbolo della rivolta contro i ricchi e l’ingiustizia dei potenti. Dal 10 ottobre Gemini Man di Ang Lee con Will Smith. Il protagonista Henry Brogen è un killer che decide di abbandonare il suo lavoro. Prima di lasciare tutto per cominciare una nuova vita, però, deve compiere un’ultima missione: eliminare un avversario che riesce miracolosamente ad anticipare ogni sua mossa. Dopo numerose sconfitte, Brogen scopre che il suo nemico non è altro che una versione ringiovanita di se stesso creata circa venti anni prima con il suo dna. Stessa data per Hole - l’abisso di Lee Cronin. Sarah e il figlio si trasferiscono in una piccola cittadina rurale. Dopo l’incontro con un vicino di casa, Sarah nota dei cambiamenti inquietanti nel piccolo che la porteranno sull’orlo della pazzia. Maleficent – Signora del Male di Joachim Ronning dal 17 ottobre nelle sale. Il secondo capitolo dedicato alla perfida Maleficent è ambientato diversi anni dopo il primo. Anche in questo film viene approfondito il complesso e intricato rapporto tra Malefica e la futura Regina, mentre si creano nuove alleanze per salvare la brughiera da minacce esterne. Sempre dal 17 Jesus Rolls – Quintana è tornato di John Turturro, uno spin off dedicato a Jesus, personaggio

Nuove Proposte ottobre 2019

del famoso film “Il Grande Lebowski” del 1997. Una donna uscita di prigione si unisce a una banda di ladri formata da Jesus e Petey. Le loro azioni criminali vengono pian piano condizionate dai sentimenti che nascono tra di loro. Downton Abbey di Michael Enger dal 24 ottobre al cinema. La pellicola si basa sull’omonima serie tv di successo ambientata nella dimora immaginaria del conte e della contessa di Grantham durante il regno di Giorgio V. La storia si sviluppa in particolare negli anni precedenti la Grande Guerra. Stessa data per Scary stories to tell in the dark di Andrè Ovredal. Un gruppo di adolescenti si unisce per scoprire l’origine delle morti violente e improvvise che perseguitano la loro cittadina. Nello stesso giorno anche Finché morte non ci separi di Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin. La black comedy ci porta nella casa di una dinastia diventata famosa per aver creato giochi di grande successo. Uno degli eredi decide di sposare una donna ordinaria che non appartiene alla famiglia. Riuscirà la neo sposina ad entrare nelle grazie della famiglia del marito superando la prova a cui viene sottoposta? Nell’ultimo giorno di ottobre Terminator – Destino oscuro di Tim Miller con Arnold Schwarzenegger. Sono passati ben 27 anni dalla distruzione del T-1000 e il nuovo modello di Terminator viene inviato da un’intelligenza artificiale che domina il futuro per eliminare Dani Ramos. In aiuto a Dani e a una donna cyborg interviene Sarah Connor, divenuta negli anni un’esperta cacciatrice di Terminator. Stessa data anche per il film di animazione di Conrad Vernon, Greg Tiernan dedicato alla storia della Famiglia Addams. Gli spettrali protagonisti dovranno affrontare Margaux Meedler, conduttrice di reality show ossessionata dalla loro vita e dai tanti segreti celati tra le mura di casa Addams.

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Ottobre

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novità

moda e tendenze

Essere perfetti in ogni occasione con la scarpa componibile italiana di Cristina Monaco

Una suola e tante tomaie intercambiabili tramite una zip. L’idea di due giovani imprenditori del nostro paese, che riduce anche i consumi di materia prima e di energia

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ssere in giro tutto il giorno, con delle scarpe che si adattano ad ogni occasione. Sembra un sogno? Da oggi è realtà grazie all’idea geniale di due ragazzi italiani, Edoardo Iannuzzi e Gio Giacobbe, che hanno creato la scarpa modulabile di Acbc. Come funziona? Sulla stessa suola è possibile montare e cambiare diverse skin, ossia le tomaie, grazie a una semplice zip. In questo modo è possibile cambiare lo stile della scarpa in pochi secondi! Leggerezza, modularità, impermeabilità e resistenza sono le carat-

teristiche principali di questo modello che nasce nel 2016 per venire incontro a due esigenze principali: la capacità di adattamento ai continui spostamenti e la riduzione dell’impatto ambientale. Il tutto senza dover rinunciare all’estetica. La scarpa di Acbc permette di comprare una sola suola per avere diverse calzature, dimezzando il consumo di materia prima e quindi di energia: la produzione delle suole, infatti, è la fase con maggior emissione di CO2. Tra i progetti per il futuro è prevista una nuova linea “Made with care” re-

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alizzata interamente in Italia, rispettosa dell’ambiente grazie all’utilizzo di materiali con certificazione di sostenibilità, tra cui un’ecopelle derivante da scarti di bottiglie di plastica, un velluto organico e la suola realizzata con sughero riciclato. Il marchio già vanta collaborazioni con Emporio Armani e Love Moschino, le cui suole e skin sono intercambiabili con le altre Acbc. Per scegliere le scarpe più adatte ad ognuno di noi basta andare sul sito ufficiale www.acbc.com.

ottobre 2019 Nuove Proposte


moda e tendenze

novità

Le nuove tendenze del momento tra stile vintage e note musicali di Pasquale Tocci

Una sinfonia di colori, essenze e accessori che rendono unici gli outfit. Immancabili i jeans e le camicie dal taglio maschile

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inite le sfilate, i nuove capi e gli accessori più glamour fanno impazzire il web. Il nuovo must del momento è il minimalismo. I pezzi chiave sono i classici jeans a sigaretta lunghi fino alla caviglia, camicie dal taglio maschile, giacche a doppiopetto, e borse a secchiello in velluto stile vintage. Le coloratissime sneakers lasciano il posto ai classici stivaletti dalle tinte pastello, in tela e in camoscio. Le giacche di pelle, con frange da indiani dai colori scuri come il marrone e il nero, sembrano essere le vere protagoniste di questo stile grintoso e iconico. Accanto a questi nuovi elementi, molte celebrità del mondo fashion hanno lanciato la tendenza di usare orecchini

Nuove Proposte ottobre 2019

di perle con delle note musicali, grandi occhiali da sole impreziositi da charms Swarovski e catene oro, diventando così gli accessori immancabili di questa nuova stagione. Accanto ad outfit vintage e ispirati al mondo glam-rock, oggi il mondo dei profumi trae ispirazione dalle opere di Gioachino Rossini. Le profumerie Ethos, infatti, entrano in scena nel mondo delle fragranze con una collezione ricercata, soave e preziosa. Il nome della linea è “note d’autore”, quattro esclusive fragranze eau de parfum con elevata concentrazione di essenza, ispirate alle grandi opere di Rossini. I nomi delle iconiche fragranze sono: la scala di seta, l’equivoco stravolgente, l’inganno felice e la donna del lago. Preziosi ingredienti richiamano le sinfonie delle note come l’ambra, il patchouli, il gelsomino, i legni bianchi e i chicchi di caffè tostati, donando carattere a chi decide di indossarli.

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fuoriporta

assaggi & paesaggi

Un giorno alla Necropoli etrusca di Monterozzi a Tarquinia di Diletta Murgia

Il sito è tra i più importanti di tutto il Mediterraneo e si trova a meno di 100 chilometri da Roma

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ttobre è un mese unico per il clima in una città come Roma, sia per la luce che per gli odori: è un vero e proprio prolungamento dell’estate, ma con la piacevolezza di qualche grado in meno sul termometro. Ecco allora che sulla scia delle antiche ottobrate romane, le feste di chiusura della vendemmia trascorse fuori porta, una domenica di sole tenue può trasformarsi in un’occasione per evadere dal caos della città. Quale meta migliore di un sito archeologico dalla storia lontana come la Necropoli etrusca di Monterozzi? Situata nel territorio di Tarquinia, cittadina a poco più di 100 chilometri da Roma, la necropoli racchiude un gran numero di tombe a tumulo con camere scavate

nella roccia dentro le quali è conservata una straordinaria serie di dipinti. Essi rappresentano il più consistente nucleo pittorico giunto intatto fino a noi di arte etrusca e, al tempo stesso, il più ampio documento di tutta la pittura antica prima dell’età imperiale romana. Le camere funerarie si caratterizzano per le loro pareti decorate a fresco su un leggero strato di intonaco: i soggetti principali raffigurano scene di carattere magico-religioso con banchetti funebri, danzatori, suonatori di aulós, giocoleria e paesaggi ritratti con colori vivaci. Tra i sepolcri più affascinanti si annoverano le tombe del Guerriero, della Caccia e della Pesca, delle Leonesse e dei Leopardi, tutte con affreschi restaurati e ancora visibili sulle pareti sopra le quali furono realizzati. Allo scopo di preservarli dal tempo, un’altra parte altrettanto consistente di dipinti provenienti dalle tombe delle Bighe, del Triclinio, del Letto Funebre e della Nave sono invece custoditi nel

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Museo archeologico nazionale di Tarquinia che è possibile visitare con un biglietto cumulativo.

ottobre 2019 Nuove Proposte


assaggi & paesaggi

giramondo

Le Faroe:

un sorprendente arcipelago di 18 isole vulcaniche di Carlo Franciosa

Un tempo facevano parte dell’impero dei Vichinghi, ora appartengono alla Danimarca ma godono di un’amministrazione autonoma

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all’aereo le vedi spuntare tra le nubi in quella immensa superficie azzurra dell’oceano Atlantico settentrionale. Le isole Faroe (Fær Øer) sono un arcipelago autonomo della Danimarca, composto da 18 isolotti vulcanici rocciosi situati tra l’Islanda e la Norvegia. Si scorge per prima Mykines, l’isola più occidentale col suo villaggio affondato tra campi verdi ed enormi scogliere di basalto. Poi lo sguardo viene rapito dall’isola di Vàgar, con i suoi gabbiani, le procellarie anteriori e le urie, che nidificano a migliaia fra quelle scogliere. La capitale Tórshavn si trova invece sull’isola di Streymoy, qui si festeggia Sant’Olav (o Olaf, re della Norvegia, santo e martire), con gli abitanti che ballano e cantano per le strade con abiti tipici. L’aeroporto delle Faroe è stato costruito dagli inglesi durante la Seconda guerra mondiale,

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negli anni in cui la Danimarca era occupata dai tedeschi, e proprio questo ha facilitato l’amministrazione autonoma avvenuta nel 1948. La lingua che si parla ha affinità con l’islandese e il norvegese, ma la letteratura, l’arte e la scultura locale fanno delle Faroe un paese a sé. La crescente prosperità dovuta all’industria della pesca rende quasi autosufficiente le isole, anche se la Danimarca mantiene una parte di responsabilità amministrativa e sostiene le spese di molti servizi. Un’autorità che viene impersonata dall’Alto Commissario Residente. Le Faroe un tempo facevano parte del regno dei Vichinghi che, intorno all’800 dopo Cristo, partirono dalla Norvegia e dalla Danimarca a bordo delle loro lunghe imbarcazioni, spingendosi a Occidente fino all’Islanda, alla Groenlandia e a Terranova, e, verso sud, lungo la costa della Scozia fino all’isola di Man. Per

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questo, ancora oggi le barche delle Faroe hanno la linea allungata e sottile delle imbarcazioni vichinghe e quasi tutte le cittadine sorgono in riva al mare. Fissate le prime sedi, la popolazione si spostò verso l’interno, con l’intento di coltivare le ripide pendici percorse dai torrenti che si riversano in mare. Su quelle pendici sorgono ancora oggi le case più antiche, costruite su fondamenta di basalto, con le pareti di tronchi di pino disposti orizzontalmente. Fuori dalle case sono appesi a seccare pesci, carne di balena e pecora e dietro di esse si stendono lunghe fasce di campi coltivati. Le isole hanno case di legno colorate e di varie forme, immense scogliere, una natura selvaggia e a tratti incontaminata. A colpire lo sguardo è Kvìvìk, un incantevole villaggio che ha molto da mostrare ai turisti: dai cimeli dei Vichinghi fino alle case più moderne e dai colori


giramondo

brillantissimi. Il panorama si apre verso due isole rocciose altissime, che vengono chiamate “Puledro” e “Cavallo”, entrambe abitate; dietro si scorgono l’isola di Sandoy (grandi scogliere e spiagge sabbiose) e, se è una giornata limpida, la lontana isola di Suduroy. D’estate, a questa latitudine, il buio dura solo qualche ora, ma verso sera la luce diminuisce. Da vedere nella capitale Tórshavn anche il Parlamento delle Faroe, il Logting, uno dei tre più antichi al mondo. Mentre una delle località più belle dell’isola è la città di Kirkjubour. Fra i suoi numerosi monumenti ci sono le rovine dell’incompiuta cattedrale del re Magnus, costruita in basalto grigio nel tredicesimo secolo. Accanto alla cattedrale ci sono la chiesa parrocchiale, vecchia di dieci secoli. A Eysturoy ci sono laghi, monti, e, sul lato settentrionale, scogliere impressionanti alte seicento metri; e

assaggi & paesaggi

poi cascate, chiese di legno, antichi manieri e numerosi villaggi al margine dei fiordi. Le chiese sono state ricostruite fra il 1829 e il 1847, l’architettura religiosa ha conservato attraverso i secoli gli schemi medievali: con l’abside quadrata e le transenne di legno scolpito. Sono strutture più affini a quelle dell’Inghilterra orientale che non alle danesi, realizzate in legno di pino naturale, con lampadari d’ottone appesi al centro della navata.

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i nostri amici animali

curiosità

Ciglia finte di visone, l’ultima moda pericolosa per gli animali di Diletta Murgia

L’Aidaa insorge contro questa nuova tendenza che prevede l’utilizzo del setoso pelo del mammifero

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embrava quasi fatta: con l’adesione alla famiglia fur-free e il conseguente “no” di Prada (e di altri colossi del settore) all’utilizzo di pelo animale nella moda, la tendenza di dover utilizzare la pelliccia sembrava aver lasciato un ricordo e i suoi albori agli anni ‘90. Eppure, in un’era in cui il mercato delle pellicce è (fortuna-

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tamente, ndr) caduto in una recessione su scala globale, per i visoni il pericolo torna in agguato e, ancora una volta, arriva dal settore “moda”: è giunta anche in Italia, infatti, la moda delle ciglia fatte proprio del loro setoso pelo. «Si sono inventati - denuncia in una nota Aidaa, Associazione italiana difesa animali e ambiente - nuovi modi per usare la pelliccia di questo animale, la cui specie è numericamente tra le più torturate e crudelmente ammazzate del mondo». A differenza delle extension in plastica il cui costo è di pochi euro, le ciglia di visone possono costare anche 60 euro o più e in poco tempo sono diventate il nuovo capriccio di chi non sa (o non vuole sapere) cosa si cela dietro la loro produzione. «Si tratta dell’ennesimo frutto della violenza e della crudeltà sugli animali - commenta Lorenzo Croce, presidente nazionale di Aidaa -, i visoni vengono uccisi attraverso le camere a gas e soffrono terribilmente,

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dopo essere spesso stati allevati in allevamenti lager. Io chiedo - e conclude Croce con una preghiera travestita da richiesta e alla quale è impossibile non unirsi - quando l’uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare ogni essere vivente si presenti sulla sua strada solo per soddisfare la propria ingordigia. Forse allora, e solo allora, il vento della violenza si fermerà».


l’angolo della poesia

Stuzzicherò

il vostro palato ogni giorno!

liberamente

D’AUTUNNO POESIA DI

Antonella Riccardi

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oglio una stagione di sfarfallii rossi e biondi, entusiasmi di foglie inarcate come al tempo di primavera. D’autunno un vento fresco di nuovo sopra la capigliatura d’argento, un sospirar di pace verso le nebbie fitte, nell’andirivieni avido degli anni sui tralci ebbri d’immenso.

la ricetta dell’ autunno

E poi ancora ricordi ingialliti e grappoli di sogni nei canti della vendemmia, acini gonfi e pane sul palmo di mano da mangiare serenamente tra le colline luminose di pioggia.

Atuttapasta di Catia Feroce

Tagliatelle al ragù di castagne e zucca

Tra me e me pensando all’azzurro fiorire dei miei labirinti d’amore, dove, non so, si fa lieve la voce e il sole offre di sé carezze vellutate, fragra nza di muschio alle ciglia di pianto.

Ingredienti per 4 persone: • • • • • • • • • •

400 gr. di tagliatelle fresche; 300 gr. di polpa di zucca; 1 bicchiere di vino bianco; 200 gr. di castagne; 1 scalogno; 1 rametto di rosmarino fresco; 3 cucchiai di olio; sale q.b. peperoncino macinato parmigiano reggiano a piacere.

D’autunno, un tramonto muto, pieno di te.

er porco e l’asino POESIA DI

Franco Lanciani

Procedimento:

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n asino diceva a ‘nporco ner recinto, beato te che magni a sazietà, senza nessun pensiero, senz’annà a lavorà. ‘Nvece a mé, ‘gnì giornata è come tante, botte, bastonate e ‘nprecazioni, specie quanno porto la soma più pesante e spesso sto carvario dura fijno a sera, poi quanno ch’aritorno nella stalla, coll’ossa sempre mezzo ‘ndolenzite, tra ‘na balletta de fieno e ‘npò de biada, tremo ar pensiero della prossima giornata; nu’ me ‘nvidià, rispose serio er porco: perché è vero che me stanno a fa magnà, ma lo fanno solo pè volemme morto. Da sempre a noi suini ce perseguita ‘sta jella E già me vedo sur banco der norcino, tra guanciali, prosciutti e mortadella.

1. Fate bollire in acqua con un rametto di rosmarino fresco, le castagne pulite della buccia marrone; 2. Rosolate lo scalogno a fettine sottili insieme all’olio e un pizzico di peperoncino macinato; 3. Togliete la pellicina alle castagne ancora calde e riducetele a pezzettini; 4. Aggiungete le castagne allo scalogno e fate rosolare qualche minuto; 5. Sfumate con un bicchiere di vino bianco; 6. Lessate la zucca in acqua salata e a pezzi unitela al ragù di castagne lasciando insaporire per qualche minuto; 7. Sistemate di sale e togliete dal fuoco; 8. Cuocete le tagliatelle fresche in acqua salata; 9. Scolatele e saltatele in padella con il ragù preparato; 10. Servite con una spolverata di reggiano.

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post-it

auguri

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SI ACCETTANO BUONI PASTO SU INTERA SPESA

Grana Padano 20 mesi Decò Asiago Decò Provolone piccante Decò Prosciutto Cotto alta qualità Decò Prosciutto Parma 18 mesi Decò Yogurt assortiti 125x2 Decò Latte fresco Lt.1 Decò Biscotti assortiti 350 gr. Decò Olio Ex Vergine Lt.1 Decò Pasta 500 gr. vari formati Decò Passata di pomodoro 700 ml. e molti altri...

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