OFFICINA Toolbox 02

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ISSN 2421-1923

Dal curtain wall alla finestra

02 nov 2015


toolbox Supplemento semestrale di OFFICINA*

PUBBLICATO IN OCCASIONE DEL CONVEGNO: Dal curtain wall alla finestra. Seminario sull’involucro trasparente. Venezia, 25 novembre - 02 dicembre 2015. http://involucrotrasparente.officina-artec.com

ISSN 2421-1923 N.02 novembre 2015

Con il patrocinio di: DIPARTIMENTO DI CULTURE DEL PROGETTO

ArTec

Archivio delle Tecniche e dei materiali per l’architettura e il disegno industriale

DIRETTORE EDITORIALE

Con la partecipazione di:

Emilio Antoniol COMITATO EDITORIALE Valentina Covre, Francesca Guidolin, Daria Petucco REDAZIONE Margherita Ferrari, Valentina Manfè, Chiara Trojetto PROGETTO GRAFICO Valentina Covre, Margherita Ferrari, Chiara Trojetto

EDITORE Self-published by Associazione Culturale OFFICINA* via Asolo 12, 31015, Conegliano, Treviso

Con il contributo di:

info@officina-artec.com con la partecipazione di: ArTec - Università Iuav di Venezia Copyright © 2014 OFFICINA*

Masterpiece bespoke windows and doors

Masterpiece bespoke windows and d


Le finestre simbolo d’Europa Fin dall’antichità il coniare moneta è stato simbolo di potere e autorità e, da sempre, sovrani e governi hanno impresso sulle loro monete immagini atte a rappresentare la potenza del proprio stato. Nel febbraio 1996 l’Istituto Monetario Europeo bandì un concorso di progettazione grafica per le banconote del futuro euro. La proposta vincitrice fu quella di Robert Kalina, bozzettista della Oesterreichische Nationalbank di Vienna. Il tema grafico sviluppato da Kalina presentava le Epoche e gli Stili d’Europa attraverso l’uso di due simboli architettonici: sul verso sono rappresentati sette ponti, mentre sul recto sono visibili sette tipologie di finestra o portale. La banconota da 5€ rappresenta l’età classica, identificata da un acquedotto romano e da un portale ad arco, quelle da 10€ e 20€ rappresentano rispettivamente l’età romanica e gotica con un portale tardo romanico e una vetrata gotica; segue la banconota da 50€ che presenta una finestra e un ponte tipici dell’età rinascimentale. I tre tagli maggiori sono rappresentativi del barocco e rococò nei 100€, del tardo ‘800 con l’architettura in ferro e vetro nei 200€ mentre l’età contemporanea è rappresentata nella banconota da 500€ con una facciata continua in vetro e un ponte strallato. Il significato di questi due elementi risulta essere legato all’identità dell’Europa: il ponte, quale elemento di collegamento, rappresenta la comunicazione tra i vari popoli mentre le finestre rappresentano l’apertura dell’Europa verso gli Stati membri. Significativa è inoltre la scelta della finestra come simbolo delle differenti epoche storiche per la sua forte riconoscibilità e caratterizzazione. Infatti, la finestra, più di molti altri elementi architettonici, rappresenta l’architettura stessa, con la sua forma, posizione e misura. Nei secoli si sono sedimentate in questo elemento tecnico tradizioni e significati che connotano non solo gli edifici ma anche le persone che vi abitano, facendo delle

Margherita Ferrari

finestre e delle facciate un simbolo della cultura di un popolo.


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LE FACCIATE CONTINUE Introduzione di Massimo Rossetti L’involucro architettonico. Un percorso evolutivo di Massimo Rossetti L’involucro contemporaneo: esperienze recenti di Arup di Francesco Catalano Componenti finestrati: materiali, componenti, tendenze e prospettive di Ennio Braicovich Test su facciate continue. La UNI EN 13830:2015 di Alessandro Cibin Strumenti e protocolli per il testing avanzato nella ricerca: un laboratorio prove per l’innovazione dell’involucro edilizio di Martino Milardi Simcotecnocovering: un involucro su misura di Stefano Spina e Massimo Colombari Tra legno e vetro: il progetto di ricerca congiunto Iuav-Simco di Gloria Pezzutto IL SISTEMA FINESTRA Introduzione di Emilio Antoniol Quando le finestre erano intelligenti di Valeria Tatano Il sistema finestra e la sua valutazione energetica di Emilio Antoniol Serramenti in acciaio: nuove frontiere per il restauro di Alessandro Pandolfo Porte e finestre tra architettura e interior design di Andrea Rizzo La valutazione della posa in opera di Ernesto Antonini L’interfaccia parete-serramento: strategie e avvertenze per la posa di Filippo Banchieri I rischi di una cattiva tenuta all’aria: progetto e verifica in cantiere della posa in opera di Domenico Pepe


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Un sistema di posa certificato: scelta dei prodotti e considerazioni sulle emissioni di Mario Sorini L’OFFICINA L’integrazione tra struttura e involucro Simcotecnocovering Il serramento in acciaio Secco Sistemi

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Le finestre tutto vetro Piavevetro Soudal Window System Soudal Italia APPROFONDIMENTI Fare ricerca in Veneto Il POR FSE per la cooperazione tra Università, aziende e istituzioni

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e due giornate di convegno Dal curtain wall alla finestra. Seminario sull’involucro trasparente, tenutesi il 25 novembre e il 2 dicembre presso l’Università Iuav di Venezia, hanno avuto come obiettivo focalizzare lo stato dell’arte in fatto di sistemi di facciate continue e serramenti, mettendo a sistema i contributi provenienti dal mondo dell’industria, degli studi di progettazione, della ricerca, dell’editoria specializzata e delle amministrazioni pubbliche. Chi opera nel settore delle costruzioni, infatti, sia esso progettista, ricercatore o produttore di materiali e componenti, ha preso atto da diverso tempo dell’importanza cruciale che un sistema di chiusura trasparente ha nel bilancio energetico di un edificio, qualsiasi sia la sua destinazione d’uso. Facciate continue (curtain wall, secondo la terminologia internazionale) e serramenti, rappresentano, infatti, due ambiti di intervento dalle enormi potenzialità in termini di efficienza energetica e contenimento dei consumi. Aiutati, in questo, da una continua e costante innovazione tecnologica che investe i metodi di produzione, i livelli prestazionali dei componenti, l’integrazione con gli impianti e i dispositivi di generazione energetica da fonti rinnovabili. Le due giornate di convegno hanno, in tale ambito, sottolineato la grande influenza delle chiusure trasparenti nell’architettura contemporanea, in termini sia tecnici che formali, con particolare riferimento al contributo dato dalla sperimentazione progettuale, dai sistemi di prove e controllo e dal valore della

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Le facciate continue di Massimo Rossetti collaborazione tra aziende e Università in attività di ricerca. In particolare, le facciate continue – definite come “a part of the building envelope made of a framework usually consisting of horizontal and vertical profiles, connected together and anchored to the supporting structure of the building, and containing fixed and/or openable infills, which provides all the required functions of an internal or external wall or part thereof, but does not contribute to the load bearing or the stability of the structure of the building. Curtain walling is designed as a self-supporting construction which transmits dead-loads, imposed loads, environmental load (wind, snow, etc) and seismic load to the main building structure”, secondo la recente norma EN 13830:2015 Curtain walling - Product standard – rappresentano a pieno titolo un settore tra i più indagati nel mondo delle costruzioni. Svincolato da qualsiasi compito strutturale nei confronti dell’edificio, il curtain wall riassume in sé un ruolo di primaria importanza sia come interfaccia dinamica tra interno ed esterno sia come espressione formale. L’equilibrio che deve quindi instaurarsi tra prestazioni tecniche - tenuta all’aria e all’acqua, isolamento termico e acustico, resistenza meccanica agli urti, al sisma, al vento, ecc. - e aspetti formali, presuppone una stretta collaborazione tra tutte le figure professionali coinvolte nella sua progettazione, dalla prima concezione fino al momento della messa in opera e del successivo periodo di vita utile. Il ruolo dell’involucro architettonico oggi, e in particolare del curtain wall, è tale da giustificare la presenza di specialisti che affianchino lo studio di architettura in ogni passaggio progettuale. Declinato ormai in fluid and free form, media building,

facciate fotovoltaiche, green façade, e così via, l’involucro architettonico ha raggiunto un livello di complessità tale da legittimare la presenza di figure professionali a esso dedicate. Superato da tempo il ruolo di “semplice” chiusura, il curtain wall è diventato, tra le altre cose, strumento di intrattenimento di spettatori occasionali, attraverso schermi di proiezione e monitor; generatore di energia, grazie a pannelli solari e recuperatori di aria calda; polo di attrazione per attività sociali di intere porzioni di città. In questo scenario, nuove soluzioni tecniche e nuovi materiali sono entrati di diritto a far parte della grande famiglia degli involucri, non ultimo il legno e le materie plastiche, sia come componente strutturale che come elemento di tamponamento. Tracciare una linea di sviluppo futuro per l’involucro architettonico non è facile. Robotica, automazione dei processi di produzione e montaggio, reattività e interattività con l’ambiente esterno, integrazione con la natura. Lo scenario è ricchissimo di soluzioni, anche visionarie, quasi a portata di mano. In questo, molto potrà essere fatto sia scegliendo e adattando da altri settori industriali maggiormente avanzati le tecnologie più innovative, sia investendo in ricerca e sviluppo. È certo che in questo “territorio” stanno convergendo gli sforzi di pressoché tutto il settore delle costruzioni, alla ricerca di soluzioni fattibili ed economicamente sostenibili che possano spingere ancora più avanti il suo confine prestazionale e, in ultima analisi, la sua iconicità.

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Margherita Ferrari

Dal curtain wall alla finestra


L’involucro architettonico. Un percorso evolutivo

Involucro architettonico Innovazione tecnologica Efficienza energetica

Massimo Rossetti Architetto, Dottore di ricerca in Tecnologia dell’architettura, è professore associato in Tecnologia dell’architettura presso il Dipartimento Culture del progetto dell’Università Iuav di Venezia. Svolge attività di ricerca nei settori dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità in architettura. Ha partecipato a programmi di ricerca FESR, FSE, PRIN, POR e PON. È membro del comitato scientifico della Collana Politecnica di Maggioli e della rivista Nuova Finestra; è membro, inoltre, del comitato editoriale della rivista Ponte e di SITdA, Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura. Ha partecipato come relatore a convegni e seminari nazionali e internazionali sui temi dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità. Nel 2012 in collaborazione con Studioarchitettura di Padova ha vinto il concorso per la nuova sede della Ripartizione Personale della Provincia di Bolzano. È autore di circa 130 pubblicazioni.

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’involucro architettonico è, tra le parti componenti l’edificio, quella che nei decenni ha seguito probabilmente il percorso evolutivo più innovativo. La separazione tra struttura portante dell’edificio e chiusura, resa possibile dall’impiego esteso di materiali come calcestruzzo armato o acciaio e sistemi vetrati come rivestimento, è diventata negli anni una prassi costruttiva consolidata, che ha introdotto e diffuso nuove declinazioni stilistiche e funzionali. Non vi è dubbio, infatti, che l’involucro architettonico costituisca uno dei terreni più fertili in fatto di innovazione tecnologica nel settore delle costruzioni e rappresenti nello stesso tempo un ruolo di primo piano come importanza formale. Il percorso evolutivo dell’involucro architettonico, disgiunto dalla struttura portante dell’edificio, si è nel corso dei decenni arricchito di continue valenze tecniche e figurative, stimolate da progressive innovazioni in fatto di materiali, sistemi costruttivi, tecniche di produzione, metodi di installazione, integrazione con altri componenti, in particolare con gli impianti. Nello stesso tempo, si è compresa l’importanza dell’involucro architettonico come elemento strategico nel bilancio energetico dell’edificio, concepito ormai come un filtro selettivo in grado di calibrare e modulare

di Massimo Rossetti gli effetti degli agenti esterni sull’edificio. L’integrazione coi sistemi di generazione fotovoltaica, ad esempio, così come con gli elementi di schermatura, rappresentano solo due delle opzioni di un involucro che costituisce una parte fondamentale nell’efficienza energetica di un manufatto edilizio. Fino ad arrivare alle “free form” delle realizzazioni più recenti, dove scompare la relazione diretta tra organizzazione dello spazio interno e geometrie di facciata, grazie anche all’applicazione di sistemi di progettazione e produzione che permettono il superamento della omogeneità morfologica dei componenti di chiusura.


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l’involucro architettonico costituisce uno dei terreni più fertili in fatto di innovazione tecnologica nel settore delle costruzioni

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BIBLIOGRAFIA - M. A. Opici (a cura di), Facciate continue. Una monografia, Tecnomedia, Milano, 1990. - P. Rigone, La posa in opera delle facciate continue, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2014. - M. Rossetti, Per un linguaggio del vetro negli involucri architettonici, in A. Nesi (a cura di), Progettare con l’informazione. Percorsi e gestione delle informazioni tecniche per la promozione e il controllo dell’innovazione nei materiali e nel progetto architettura, Gangemi, Roma, 2008. IMMAGINI 01 - John Hancock Center, Chicago, USA; 1969, progetto: SOM; particolare della facciata continua. (Foto dell’autore). 02 - TU Delft Library, Olanda, 1997; progetto: Mecanoo; vista della facciata doppia. (Foto dell’autore).

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L’involucro contemporaneo: esperienze recenti di Arup

Involucro Geometrie complesse Funzionalità

Francesco Catalano Architetto. Studia i temi dell’architettura del paradigma della complessità in un master negli Stati Uniti. Si confronta succesivamente con gli aspetti produttivi tramite un dottorato in Tecnologia dell’architettura e il lavoro in Permasteelisa. Si occupa, ormai da 15 anni, di involucri e sistemi di partizioni di interni su misura. Negli ultimi cinque anni in Arup ha sviluppato progetti di facciata per il retail nel Far East per alcune case di moda italiane e le facciate delle torri di Citylife a Milano. Attualmente sta lavorando su alcuni progetti di riqualificazione di facciate in Italia, sulle facciate delle torri Libeskind a Roma e dell’Oman Botanic Garden.

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ell’era della comunicazione le metropoli definiscono la propria identità anche attraverso architetture iconiche. Milano negli ultimi dieci anni ha rinnovato la propria immagine attraverso una serie di interventi a scala urbana. Il paesaggio della città si è trasformato ed è ora riconoscibile a distanza attraverso alcuni edifici di forte personalità. Arup ha partecipato a questa trasformazione con la progettazione delle strutture della torre diamante (KPF) e del bosco verticale di Porta Nuova, della torre Isozaki, con il progetto di impianti e strutture del nuovo hotel Gallia e con le facciate delle tre torri di Citylife. La progettazione delle facciate è strettamente legata all’aspetto comunicativo di un’opera, è insieme ciò che viene percepito ma anche espressione di un linguaggio architettonico. Negli ultimi anni gli architetti si sono impegnati per ampliare il loro vocabolario formale liberando le facciate dalla rigidità del piano verticale, tanto che oggi si preferisce parlare di involucro. Le tecnologie di progettazione virtuale consentono di definire e gestire geometrie complesse. La “voglia di libertà” dalle forme note si confronta però con le leggi della fisica e con il corpus normativo che chiede comunque la garanzia di sicurezza, comfort ambientale e il mantenimento delle prestazioni nel tempo.

di Francesco Catalano Il lavoro quotidiano che con la progettazione integrata in Arup svolgiamo è proprio un dialogo di ricerca continua tra la forma che virtualmente si ambisce a creare e ciò che il sistema tecnologico, produttivo ed economico è in grado di realizzare. È un camminare lungo un confine in cui la linea va tracciata ad ogni passo; è un impegno quotidiano di confronto con i progettisti delle varie discipline (architettura, impianti, strutture, acustica, antincendio, manutenzione, quantity surveior), il committente e le aziende produttrici. La libertà è un impegno; se mi allontano dalla certezza del mondo noto delle forme del piano ortogonale per entrare in quello della forma libera ho bisogno di mappe diverse che mi permettano di progredire con efficacia verso la forma compiuta. Se nel mondo geometrico dominato dalle leggi cartesiane, dove ormai tutto è standardizzato, dove può bastare uno schizzo perché il sistema produttivo sia in grado di attivarsi e dare un prodotto finito, quando si entra nella ricerca di una forma nuova nello spazio non si può dare nulla per scontato. Tutto deve essere soggetto a verifica; tutto deve essere controllato da un modello a tre e poi a quattro dimensioni. E il modello deve essere costantemente verificato con la realtà in cui diventerà forma compiuta. Le tre torri di Citylife raccontano questo dialogo con tre linguaggi architettonici diversi, che presentano temi progettuali diversi.


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la progettazione delle facciate è strettamente legata all’aspetto comunicativo di un’opera

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IMMAGINI 01 - Render delle torri Citylife a Milano. 02 - Il cantiere della torre progettata da Zaha Hadid per Citylife a Milano.

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Componenti finestrati: materiali, componenti, tendenze e prospettive

Componenti finestrati Innovazione Tecnologia

Ennio Braicovich Giornalista iscritto all’Ordine di Milano, è attualmente Direttore editoriale di DB Information S.p.A., Milano. Dirige testate, tra cui Nuova Finestra, e siti B2B nel campo delle facciate, vetri e serramenti. Coordina attività convegnistica specifica ed è chiamato a moderare corsi e convegni. Ha ideato e sviluppato progetti quale The next Building, Forum Involucro e Serramenti, Forum Serramenti. Ha curato volumi quali “Facciate continue: una monografia” e “Serramenti & Alluminio”. È stato Docente di Materiali ed Elementi costruttivi presso il Politecnico di Milano-Prima Facoltà di Architettura di Milano Campus Leonardo e Sezione Staccata di Mantova (2002) e di Campus Leonardo (2001). Ha preso parte al Progetto Europeo CONNIE - Construction News and Information Electronically quale project leader di Reed Business Information assieme a ITC-CNR, CSTB, BRE.

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a diversi decenni i componenti finestrati si stanno caratterizzando per essere tra gli elementi architettonici a maggior tasso di innovazione per quanto riguarda i materiali costituenti, la componentistica di equipaggiamento, le caratteristiche e le prestazioni richieste dalla progettazione e dai consumatori, le prestazioni imposte dalle leggi, regolamenti e normative di prodotto e da una accesa competizione tra i produttori. Esemplare è da questo punto di vista il processo di innovazione continua del vetro in architettura, elemento essenziale dei componenti finestrati. In effetti è in corso una “mutazione genetica” dei componenti finestrati determinata dagli sviluppi della tecnologia, dalle richieste del “mercato” inteso in senso lato, dalle leggi energetiche e dall’evoluzione della normativa sia nazionale che europea che si è tradotta in una loro trasformazione da tradizionali elementi di chiusura verticale a prodotti altamente sofisticati nella loro essenza, plurimaterici nella composizione, proteiformi per aspetti superficiali e plurifunzionali per le prestazioni espresse. Il processo di innovazione è ancora in corso ponendo nuove sfide ma anche stimolanti opportunità per il settore dell’industria e per il mondo della progettazione.

di Ennio Braicovich

il processo di innovazione è ancora in corso ponendo nuove sfide ma anche stimolanti opportunità per il settore dell’industria e per il mondo della progettazione


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IMMAGINI 01 - Valorizzazione dei componenti finestrati in residenza monofamiliare all’insegna della trasparenza (Doc. De Carlo). 02 - Serramento in PVC carenato con rivestimenti esterno in profili di alluminio e interno in legno (Progettista Giuseppe Bavuso, Doc. Erco).

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Test su facciate continue. La UNI EN 13830:2015

Facciate Marcatura CE Test

Alessandro Cibin Architetto, è direttore tecnico del laboratorio prodotti di t2i. L’azienda conduce test di laboratorio soprattutto su materiali edili: serramenti, facciate, pareti, controsoffitti, pannelli, pavimenti. I test sono fisico/meccanici e di reazione al fuoco. L’attività è riconosciuta dalla CEE tramite il numero di notifica 1600.

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a norma di prodotto sulle Facciate Continue (UNI EN 13830:2015) è stata revisionata e pubblicata nel recente mese di agosto. La norma specifica i requisiti delle facciate continue utilizzate come involucro edilizio al fine di fornire resistenza agli agenti atmosferici, sicurezza d’esercizio e risparmio energetico e ritenzione del calore. La norma fornisce i metodi di prova, di valutazione e di calcolo. Alcune importanti novità accompagnate da conferme nei test di laboratorio ne fanno ovviamente lo strumento fondamentale per la libera circolazione in Europa di questo unico involucro edilizio, di cui l’Italia è uno dei maggiori produttori europei. Il laboratorio prove fisiche e meccaniche di t 2i è uno dei pochi centri italiani abilitati a eseguire test di laboratorio validi ai fini della marcatura CE nei prodotti da costruzione (CPR - Regolamento UE 305/2011). I test possono essere compiuti sia in cantiere che in laboratorio, in presenza del produttore, del committente o responsabile del cantiere. Tra i test realizzati una importante filiera è rivolta al mondo dei serramenti e dei moduli di facciata continua. Nell’ultimo periodo il laboratorio si è dedicato alla determinazione di sistemi performanti per il fissaggio di componenti diverse nell’in-

di Alessandro Cibin volucro edilizio, in particolare alla posa in opera di serramenti e chiusure finalizzate alla perfetta adesione con le parti murarie.

UNI EN 13830:2015, alcune importanti novità accompagnate da conferme nei test di laboratorio ne fanno lo strumento fondamentale per la libera circolazione della facciate in Europa


Dal curtain wall alla finestra. Le facciate continue. Venezia, 25 novembre 2015

IMMAGINE Un campione di facciata continua installato su un banco di prova del laboratorio prove fisiche e meccaniche di t 2i.

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Strumenti e protocolli per il testing avanzato nella ricerca: un laboratorio prove per l’innovazione dell’involucro edilizio Involucro edilizio Test prestazionali Certificazione

Martino Milardi Architetto. Dottore di Ricerca, è Ricercatore in Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento dArTe dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Svolge attività di studio sulle relazioni tra Tecnologia e Ambiente, sulle applicazioni dell’eco-efficienza in edilizia, occupandosi dei temi inerenti le Intensità energetico-materiali quindi dell’LCA. Conduce attività sperimentali di valutazione delle performance degli involucri edilizi attraverso protocolli di testing avanzato presso il Laboratorio TCRLab di cui è responsabile. Coordina ricerche finanziate da Fondi Comunitari e Nazionali, traducendole in azioni di trasferimento tecnologico, nonché nelle attività dello Spin-Off universitario “APS”. Partecipa come relatore a diversi convegni in ambito nazionale e internazionale ed è autore di numerose pubblicazioni. Svolge attività didattica all’interno del Corso di Laurea Magistrale e nel Dottorato di Ricerca.

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e attuali normative sull’insieme di requisiti da soddisfare, da parte degli involucri edilizi contemporanei, nonché le nuove esigenze abitative riguardo le aspettative di comfort da parte degli utenti, non sembrano più essere soltanto legate alla richiesta di efficienza energetica o alle garanzie di durata nel tempo, ma a nuovi ventagli prestazionali da offrire e che riguardano sistemi tecnici sempre più rivolti a logiche di integrazione complessa. Tale complessità è oltremodo da mettere in rapporto con le necessità di un controllo “misurabile”, in ragione degli scambi di flusso tra ambienti differenti come, appunto, quello che si determina tra l’edificio e il suo contesto tramite le membrane d’involucro. In questa luce, il ruolo degli strumenti di rilevazione fenomenologica e, soprattutto, dei centri che svolgono attività di testing assumono particolare rilevanza. L’approccio operativo basato su test di misura e valutazione prestazionale in regime “simulato”, sembra quindi risultare strategico. In questo panorama si collocano le sezioni Test LAB, Test CELL e Test ROOM del Building Future Lab, Laboratorio di Ricerca permanente istituito presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Le tre sezioni sono realizzate con l’intento di coprire un ventaglio di testing che fosse basato

di Martino Milardi in modo particolare su due livelli operativi, ovvero attività di certificazione e di sperimentazione. Quindi un Laboratorio, accreditato, rivolto alla certificazione dettata da Normativa Tecnica Unificata e da Standard Internazionali, nonché effettuata secondo protocolli normati. Si svolgono attività di sperimentazione, focalizzate sulla realizzazione o l’assemblaggio di materiali, elementi e componenti in figura di involucro nei diversi assetti e tipologie, e in seguito avviato alle azioni proprie dei cicli modellistici e prototipali suscettibili di implementazioni e customizing in loco. Il laboratorio è oltremodo ideato come un continuo upgrade di strumentazioni, per svolgere attività in risposta ai trend di innovazione dell’industria delle costruzioni nei processi che tendono a realizzare involucri ambientalmente interattivi, adattivi e interagenti.


Dal curtain wall alla finestra. Le facciate continue. Venezia, 25 novembre 2015

il laboratorio è ideato come un continuo upgrade di strumentazioni per svolgere attività in risposta ai trend di innovazione dell’industria delle costruzioni

01 BIBLIOGRAFIA - P. Rigone, Le facciate continue. La manutenzione dell’involucro edilizio vetrato, Maggioli, Santarcangelo di Romagna, 2011. - C. Schittich (a cura di), Building Skins, in Detail, 2008. - M. Wigginton, J. Harris, Intelligent Skins, Architectural Press, 2002. IMMAGINI 01 - Il portale di prova della Sezione “Test Lab” (in costruzione) per l’alloggiamento dei moke-up da avviare alle prove. 02 - Il ventilatore per i test di permeabilità all’aria e all’acqua in regime statico e dinamico.

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Simcotecnocovering: un involucro su misura

Progetto su misura Ricerca e sviluppo

Stefano Spina Ingegnere, laureato in ingegneria meccanica all’Università di Padova è Direttore commerciale di Simcotecnocovering e responsabile aziendale assegno di ricerca Iuav nell’ambito degli assegni FSE 2014. È responsabile della sezione di ricerca e sviluppo dell’azienda con particolare riferimento alla divisione facciate continue. Massimo Colombari Ingegnere, laureato in ingegneria civile all’Università di Padova è dottore di ricerca in fisica tecnica all’università di Padova. È Direttore tecnico di Simcotecnocovering. Ha maturato una pluriannuale esperienza nel settore della facciate continue lavorando per aziende quali Simcotecnocovering, Stahlbau Pichler e Permasteelesa per le quali ha coordinato progetti di ricerca sviluppo e sperimentazione.

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imcotecnocovering progetta, ingegnerizza e realizza involucri architettonici in Europa e nel Nord Africa. L’azienda fa parte del Gruppo Simeon, che da anni si dedica al settore delle costruzioni. Ha fatto del “su misura” il cardine delle sue commesse: le facciate realizzate spesso non sono sistemi di gamma tradizionali, ma, per rispondere a esigenze estetico-prestazionali sempre più vincolanti, vengono progettati nuove tipologie d’involucri. Il progetto è il frutto di una stretta collaborazione tra progettista, ufficio tecnico, ingegneria, produzione e controllo qualità. Con questo spirito ogni nuova commessa è un’opportunità di ricerca e sviluppo e il risultato è unico e personalizzato. La stretta vicinanza con le altre aziende del gruppo consente inoltre di fornire al cliente un prodotto completo (strutture e involucro) e di avere competenze in merito alle criticità legate all’interfaccia tra parti strutturali e non. Tra le realizzazioni più importanti degli ultimi anni: Tour Paradis ( Jaspers & Eyes - Liegi), nuova sede Crédit Agricole (AIA ingénieri - Nantes), In&Out (DTACC Architect - Parigi), #Cloud (PCA Philippe Chiambaretta Architecte - Parigi), Padiglione Belgio (Patrick Genard & Asociados - EXPO 2015). Altri interessanti progetti in corso di realizzazione sono:

di Stefano Spina e Massimo Colombari TOUR TREBEL (Jaspers & Eyes - Liegi) Il disegno organico della pianta presenta diverse parti curve con 14 raggi di curvatura diversi. Nonostante questa varietà il sistema è a cellule: sono state realizzate solo 14 matrici per garantire una perfetta complanarità tra montanti e traversi in tutte le differenti angolazioni. La facciata ha una performance termica di 0,60 W/m 2K grazie all’utilizzo di triplocamera nella parte vision, vetrocamera nella parte shadow box e oblò con taglio termico. MUSEO D’ARTE DI NANTES (Stanton Williams Architects – Nantes) Tra le opere speciali che compongono l’intervento, particolare attenzione è dedicate alla facciata a cavi del nuovo edificio adiacente al corpo centrale. I montanti sono costituiti da cavi in inox ai quali sono appesi traverse con sezione a T. La trave di bordo in sommità, con il contributo di tutta la struttura della copertura soprastante, sostiene l’intero peso della facciata. Il tamponamento è costituito da vetro-marmo: una lastra di marmo è stratificata tra due lastre di vetro e assemblata in vetrocamera. TOUR CFC (Morphosis Architects - Casablanca) La prima torre del nuovo centro finanziario di Casablanca è caratterizzata da una forma plastica molto forte. La parte centrale è costituita una facciata in luce ai solai con un esoscheletro in ductal avente funzione di frangisole. Il disegno di questo schermo è irregolare e tridimensionale.


Dal curtain wall alla finestra. Le facciate continue. Venezia, 25 novembre 2015

ARCHEA ASSOCIATI

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Fondato a Firenze nel 1988 da Laura Andreini, Marco Casamonti e Giovanni Polazzi, Archea è un network di oltre 80 architetti, operativi in sei differenti città. Gli interessi e le attività di ricerca di Archea Associati muovono dal paesaggio alla città, dall’edificio al design e, pur essendo incentrati sull’architettura, i progetti spaziano dalla grafica all’editoria, dalle mostre alla ricerca applicata. Lo studio, nel corso degli anni, è stato invitato a importanti concorsi in Italia e all’estero risultando vincitore, tra gli altri, del concorso per l’Edificio Uffici Pirelli ex Ansaldo a Milano e del concorso per il Museo Archeologico sull’autostrada SalernoReggio Calabria. Tra i progetti più significativi: la Biblioteca comunale di Nembro, la nuova Cantina Antinori a San Casciano Val di Pesa, il Centro Diurno Disabili di Seregno, l’UBPA B3-2 Pavilion al World Expo 2010, il Green Energy Laboratory per la Jiao Tong University di Shanghai e la trasformazione dell’ex Magazzino Vini del porto di Trieste al cui progetto ha colloborato anche Simcotecnocovering con la realizzazione di una facciata con ossatura in acciaio corten e tamponamento con doppio vetrocamera con rete metallica integrata. Il diverso posizionamento della rete conferisce all’involucro un aspetto tridimensionale. La facciata è appoggiata a terra e autoportante, con altezza 12 m, e sostiene vetri di dimensione 2100x4300 mm aventi un peso di 800 Kg. Nel belvedere sarà installato uno dei vetri più grandi in Italia con base di 9600 mm e altezza 3000 mm.

IMMAGINI 01 - Ex Magazzino Vini, ARCHEA Associati, Trieste. 02 - Tour Paradis, Jaspers & Eyes, Liegi.

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Tra legno e vetro: il progetto di ricerca congiunto Iuav-Simco

Involucro in legno Sostenibilità ambientale Certificazione

Gloria Pezzutto Architetto, laureata in architettura per la sostenibilità all’Università Iuav di Venezia è architetto presso il Gruppo Simeon ed è stata tutor dell’assegno di ricerca “Tra vetro e legno: facciate continue e tamponamenti con struttura portante in legno” sviluppato in collaborazione tra l’Università Iuav di Venezia e Simcotecnocovering nell’ambito degli assegni FSE 2014.

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a qualità della nostra vita sta nella qualità degli spazi che ci circondano: oggi ne apprezziamo il comfort, domani ne coglieremo i vantaggi per il pianeta. È con questa consapevolezza che Simcotecnocovering ha sviluppato un sistema di facciata a cellule in legno che riesce a soddisfare molteplici esigenze: architettonico-formale, tecnologico-prestazionale, produttivo-gestionale. La necessità di sviluppare questo progetto nasce dalla coscienza che le prestazioni dell’involucro risultano cruciali per ridurre l’impatto delle costruzioni sull’ambiente in termini di emissioni di gas serra e di consumo delle risorse energetiche. Si è inoltre sviluppato un trend positivo per le costruzioni con struttura portante in legno: materiale molto apprezzato dagli architetti e dagli altri operatori del mondo delle costruzioni per le ottime performance tecniche. Il sistema è versatile e può essere tradotto nella versione strutturale full glass o con pressore e cartellina per rispondere ai diversi linguaggi architettonici; dà la possibilità di integrare diversi componenti: schermature solari esterne o interne, apribili esterni ed interni, tamponamenti di svariata natura, tecnologie di produzione di energia da fonti rinnovabili. Inoltre, risponde in modo completo ai requisiti richiesti dalle

di Gloria Pezzutto principali certificazioni internazionali. Il sistema è stato studiato per rispondere alle diverse esigenze che caratterizzano la vita utile di un edificio: - fase di ideazione: permette di personalizzare l’involucro e la produzione industrializzata di cellule; - fase di costruzione: un sistema di moduli prefabbricati facilita e velocizza la posa; - fase di utilizzo: garantisce elevate performance, le attività di manutenzione sono facilitate dall’utilizzo di oblò che permettono la sostituzione del vetro dall’interno con sistemi meccanici; - fase di demolizione: i materiali utilizzati sono facilmente divisibili e riciclabili; i rifiuti indifferenziati sono minimizzati. A differenza di altri sistemi già presenti nel mercato, la soluzione proposta non presenta parti metalliche (ad esclusione dell’accessoristica).


Dal curtain wall alla finestra. Le facciate continue. Venezia, 25 novembre 2015

Simcotecnocovering ha sviluppato un sistema di facciata a cellule in legno che riesce a soddisfare molteplici esigenze

IMMAGINE Il prototipo di facciata in legno e vetro sviluppato a seguito della ricerca “Tra vetro e legno: facciate continue e tamponamenti con struttura portante in legno�, Iuav-Simcotecnocovering.

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ell’ambito dell’involucro edilizio, la finestra ha sempre svolto molteplici funzioni andando a influire su vari aspetti della società e della cultura umana. Nei secoli essa ha assunto ruoli, forme e dimensioni differenti in base a specifiche motivazioni tecniche o simboliche, spesso riassumendo in sé i tratti culturali di un dato popolo e del suo modo di vivere. A dimostrazione di ciò basti pensare a come il tema della finestra sia, da sempre, presente in letteratura, in pittura ma anche nella musica, nel cinema e nell’arte in genere quale espressione della cultura umana. Dal San Girolamo nello studio di Antonello da Messina alle opere di Henri Matisse, dove colorate persiane socchiuse svelano la natura esterna, fino ai lavori del pittore americano Edward Hopper, la finestra è spesso protagonista nell’arte figurativa, rappresentando l’apertura verso la realtà esterna. La stessa realtà osservata da Emma Bovary di Flaubert attraverso la sua finestra, simbolo ricorrente del confine tra la noia della prigione domestica e la tanto agognata felicità di una vita esterna emozionante. Essa è un confine da oltrepassare in She came in through the bathroom window, brano dei Beatles che racconta dell’intrusione di una fan nella casa di McCartney. E ancora, la finestra trova un suo apice artistico nel capolavoro di Alfred Hitchcock Rear Window, film del 1954 quasi interamente girato da una finestra, quella del fotoreporter L.B. Jeffries costretto su una sedia a rotelle per una frattura alla gamba. Dalla

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sua postazione, Jeffries osserva la vita dei vicini attraverso le loro finestre che affacciano sul cortile interno dell’isolato, analizzandone vizi, virtù e segreti. Con le loro diverse forme e dimensioni, con i loro esili serramenti metallici o con più robusti telai in legno, con le loro tende a rullo o le veneziane, talvolta aperte altre chiuse, le finestre diventano il luogo in cui va in scena la vita dell’uomo, in cui i sentimenti e le emozioni traspaiono filtrati solo dalla lastra di vetro, in un continuo gioco d’introspezione in cui il pubblico e il privato, mescolandosi, perdono la loro definizione. Questi esempi sono solo un repertorio minimo di tutte le occasioni in cui la finestra è stata assunta come soggetto nell’arte, in letteratura o nel cinema ma anche di come la finestra sia sempre stata portatrice di significati assai variabili in funzione al contesto in cui essa è inserita. Allo stesso modo, anche la definizione tecnica, formale e funzionale della finestra è più volte mutata con il passare delle epoche storiche, con lo sviluppo di nuovi materiali, nuove tipologie e nuove tecnologie. Conoscere la finestra e i suoi componenti significa quindi, cogliere i diversi aspetti e le diverse valenze che essa ha assunto e assume. La finestra è un oggetto - nel suo essere vuoto delimitato da una cornice e chiuso da un diaframma - e con le sue proprietà tecniche contribuisce a definire il comportamento funzionale e prestazionale dell’involucro; la finestra è uno strumento, necessario per alleggerire il peso delle murature fino ad arrivare al tutto vetro dei


Il sistema finestra di Emilio Antoniol grattacieli; la finestra è concetto, in quanto elemento in grado di dare significato ad un prospetto attraverso il gioco dei pieni e dei vuoti, definendo gli spazi e la luce; e infine la finestra è un tramite, tra interno ed esterno, tra luce e ombra, tra caldo e freddo, tra rumore e quiete. Riassumere tutte queste valenze tecniche e di significato in un solo elemento edilizio, il serramento, non è certo cosa semplice. Più appropriato sarebbe rivolgersi ad un ambito più ampio, un “sistema finestra” che possa tenere assieme questioni, prestazioni e ruoli talvolta anche in conflitto tra loro. Al serramento, già di per sé composto da innumerevoli sub-componenti, va così ad aggiungersi un elemento di schermatura per il controllo solare, un vano murario, che caratterizza le forme e le proporzioni dei prospetti edilizi, e una zona di giunto, un’interfaccia tra serramento e muratura che, nel suo essere discontinuità nell’involucro, si presenta come uno dei più complessi elementi del progetto. La seconda giornata del convegno Dal curtain wall alla finestra. Seminario sull’involucro trasparente si propone quindi di affrontare questo intricato argomento partendo proprio da quelli che sono gli aspetti evolutivi della finestra: la sua storia, la sua metamorfosi e la sua complessità come sistema di componenti. A guidarci in questa prima parte dell’analisi saranno le esperienze progettuali di due aziende, Secco Sistemi e Piavevetro, entrambe coinvolte in specifici aspetti del problema. Da un lato troviamo, in-

fatti, l’intervento sull’esistente, uno degli ambiti di mercato più floridi degli ultimi anni, che vede nel serramento uno dei componenti essenziali per garantire il miglioramento prestazionale dell’involucro esistente. Dall’altro, sarà invece affrontato il tema del design del serramento, con la sua definizione in termini di integrazione, funzionale a formale, con l’edificio. La prima parte della giornata sarà dedicata anche alla questione energetica, tema di rilevanza internazionale che da anni propone, anche per le finestre, molteplici filoni di ricerca. Tra questi, l’ambito della valutazione energetica di prodotto, con marchi ed etichette energetiche per serramenti, rappresenta senza dubbio una delle tematiche di studio più indagate a livello europeo ma ancora priva di una soluzione univoca. La seconda parte della giornata tratterà invece il tema della posa in opera dei serramenti analizzandone sia aspetti operativi che di ricerca e definendo un primo stato dell’arte su un argomento molto dibattuto a livello nazionale. La valutazione delle modalità di esecuzione della posa in opera, il controtelaio e la tenuta all’aria saranno alcuni degli aspetti approfonditi anche con la partecipazione di Soudal Italia, azienda leader nel campo dei prodotti per la posa.

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Margherita Ferrari

Dal curtain wall alla finestra


Quando le finestre erano intelligenti

Infissi Tradizioni costruttive Equilibrio

Valeria Tatano Laureata in Architettura allo Iuav nel 1989, Dottore di ricerca in Tecnologia dell’architettura presso il Politecnico di Milano, è professore ordinario di Tecnologia dell’architettura all’Università Iuav di Venezia, dove insegna Progettazione tecnologica. Si occupa di sicurezza in uso e al fuoco, di progettazione inclusiva e di tecnologie innovative nel rapporto tra architettura e tecnica, in particolare per quanto riguarda i temi del progetto consapevole. Di recente ha condotto ricerche sul tema delle facciate vegetali e dei tetti pensili, e della progettazione al fuoco in presenza di persone con disabilità. È responsabile scientifico di ArTec, l’Archivio delle Tecniche e dei materiali per l’architettura e il disegno industriale del Sistema Laboratori dell’Università Iuav di Venezia (www.iuav.it/ artec). È stata responsabile scientifico del corso di dottorato di ricerca sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro finanziato dall’INAIL nel 2008-2010 ed è attualmente membro del collegio dei docenti della Scuola di Dottorato dell’Università Iuav di Venezia.

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li infissi di ultima generazione sono sempre più performanti, ma spesso le loro elevate prestazioni non compensano quanto si è perso negli anni in termini di potenzialità espressive e funzionali del “vano” finestra interpretato quale elemento fondante dell’aspetto figurativo di un edificio. Un eccesso di “tecnica” ha fatto smarrire alcune importanti lezioni del passato, quando le aperture assolvevano una pluralità di funzioni, anche di natura simbolica, con modalità diverse. L’architetto egiziano Hassan Fathy, alla ricerca delle radici delle tradizioni costruttive del suo paese e già consapevole dell’importanza dei principi della Natural energ y, evidenziava le tre funzioni classiche degli infissi: permettere il passaggio diretto e indiretto della luce solare, assicurare il ricambio d’aria, offrire una vista sull’ambiente circostante, a cui si poteva dare risposta attraverso un’unica soluzione architettonica, o mediante soluzioni distinte. Esempi di architettura vernacolare e interpretazioni del movimento moderno sono in grado di restituire un panorama di idee che potrebbero oggi coniugarsi con l’innovazione raggiunta dalle aziende del settore dei serramenti, consentendo un giusto equilibrio tra tecnica e progetto.

di Valeria Tatano

un eccesso di tecnica ha fatto smarrire alcune importanti lezioni del passato, quando le aperture assolvevano una pluralità di funzioni, anche di natura simbolica, con modalità diverse


Dal curtain wall alla finestra. Il sistema finestra. Venezia, 02 dicembre 2015

BIBLIOGRAFIA - AA.VV., Window, in Elements: a series of 15 books accompanying the exhibition Elements of architecture at the 2014 Venice architecture Biennale, Marsilio, 2014. - S. Cascione, Finestre e pareti vetrate. Esempi costruttivi, Gangemi, Roma, 1996. - H. Fathy, Natural energy and vernacular architecture: principles and examples with reference to hot arid climates, The university of Chicago, Chicago, London press, 1986. - L. Matteoli, G. Peretti, Finestre l’intelligenza dei muri, Scriptorium, Moncalieri, 1989. IMMAGINE Facciata di un palazzo storico di Sana’a, capitale dello Yemen. La finestra tradizionale è divisa in quattro parti: quella superiore è una sorta di sopraluce a forma semicircolare, realizzata in gesso con elementi in vetro colorato. Anticamente era in alabastro, pietra proveniente dalle cave che si trovavano nello Jebel Al-Ghirash, a nord est della capitale. L’alabastro consentiva il passaggio dei raggi solari, effetto oggi sostituito dai vetri incastonati nella struttura in gesso che proiettano all’interno delle stanze un caleidoscopio di luce e colore. A questa parte è affidato il compito di consentire l’ingresso della luce durante le ore diurne, mentre la ventilazione avviene nella parte più bassa della finestra apribile, che può essere chiusa da persiane in legno ed è protetta superiormente da un piccolo spiovente, anch’esso in legno.

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Il sistema finestra e la sua valutazione energetica

Sistema finestra Etichetta energetica Ecodesign

Emilio Antoniol Architetto, laureato nel 2010 in architettura presso l’Università Iuav di Venezia è dottore di ricerca in Tecnologia dell’architettura (curriculum Nuove Tecnologie e Informazione Territorio e Ambiente) con una tesi dal titolo “Finis|Extra. Il Sistema Finestra: energ y rating e metodologie di intervento nella riqualificazione energetica degli edifici residenziali in zona climatica E”. Dal 2011 è collaboratore alla didattica in Tecnologia dell’architettura presso l’Università Iuav di Venezia dove partecipa anche alle attività di ArTec, Archivio delle Tecniche e dei materiali per l’architettura e il disegno industriale. Si occupa di temi legati all’efficienza energetica e alla riqualificazione edilizia con particolare riferimento all’involucro edilizio e alle chiusure trasparenti. Dal 2014 è direttore editoriale della rivista digitale OFFICINA* e presidente dell’omonima associazione culturale che ha come obiettivo il mettere in comunicazione il mondo accademico con quello della produzione e della professione.

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ra gli elementi tecnici che costituisco la chiusura esterna di un edificio, la finestra risulta essere uno dei componenti più complessi ed articolati: essa racchiude in sé un’ampia gamma di funzioni che la caratterizzano sia come importante elemento formale nel definire geometrie e proporzioni dei prospetti edilizi, sia come interfaccia fisica tra interno ed esterno, con un ruolo di alto rilievo nel contenimento dei consumi energetici. Proprio questo secondo ambito è, da alcuni anni, sede di importati ricerche a livello internazionale favorite anche da una costante spinta normativa verso edifici e componenti edilizi sempre più efficienti. Gli esiti di questo filone di ricerche, ormai decennale, sono un numero assai rilevante di etichette energetiche per serramenti sviluppate con l’intento di fornire uno strumento di classificazione delle prestazioni globali del prodotto. In Europa sono attualmente presenti oltre venti differenti etichette energetiche per serramenti, tutte diffuse su base volontaria e quasi tutte sviluppate con specifico riferimento al contesto nazionale. In questo scenario, ciò che emerge è l’impossibilità di utilizzare tale strumento come mezzo di confronto tra diversi prodotti date le differenti metodologie adottate

di Emilio Antoniol per la definizione degli indici di valutazione delle prestazioni. La definizione di una metodologia comune per la classificazione dei serramenti è quindi diventata una priorità della ricerca internazionale anche in seguito dell’emanazione della ISO 18292:11 che definisce delle equazioni di calcolo comuni per la determinazione della prestazione energetica dei serramenti. Il contesto italiano, caratterizzato da una forte variabilità climatica sia stagionale che geografica, si presta come un caso studio ottimale per la definizione di tale metodologia. Questa, strutturata in cinque fasi successive, ha portato alla definizione di due indici di classificazione del serramento (EP), uno invernale e uno estivo, e della relativa etichetta energetica. A questa si accompagna un tool di progetto: uno strumento che consente di calcolare la prestazione energetica del serramento considerando contemporaneamente i diversi aspetti tecnici che lo caratterizzano tra cui la trasmittanza totale (Uw), il fattore solare (g w), la permeabilità all’aria (L), la presenza di schermi solari, l’incidenza del telaio e la zona climatica. Tale strumento si presenta come un supporto essenziale per l’esecuzione di un progetto appropriato, guidando il progettista nella scelta del serramento più idoneo alla specifica applicazione.


Dal curtain wall alla finestra. Il sistema finestra. Venezia, 02 dicembre 2015

la definizione di una metodologia comune per la classificazione dei serramenti è diventata una priorità della ricerca internazionale

BIBLIOGRAFIA - M. Di Sivo, La parete e la finestra: architettura e tecnologia delle connessioni tra innovazioni e tradizione, Alinea, Firenze, 1997. - E. Marino, Sistema finestra. Appunti per la progettazione e la posa in opera, Università di Bolzano, Bolzano, 2012. - Direttiva Europea 2009/125/CE, ErP. Energy-related Products, 2009. - ISO 18292:11, Energy performance of fenestration systems for residential buildings. Calculation procedure, 2011. IMMAGINE Jean Prouvè. Edificio in Square Mozart, dettaglio di facciata, Parigi, 1953-54. (Foto Valeria Tatano)

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Serramenti in acciaio: nuove frontiere per il restauro

Serramenti in acciaio Restauro Recupero

Alessandro Pandolfo Dal 2007 è impiegato come architectural advisor presso la ditta Secco Sistemi dopo anni di esperienza nel settore della serramentistica e come collaboratore in vari studi di progettazione sempre in ambito edilizio. Altre esperienze lavorative si sono rivolte al design, al marketing, all’arredo per interni. La sua attività all’interno della Secco Sistemi si rivolge prevalentemente al settore dell’architettura sia come informatore sia come tecnico. Si occupa inoltre di divulgazione e sviluppo del prodotto, avendo all’attivo la partecipazione a convegni, conferenze e seminari sul tema del serramento in acciaio. È stato il responsabile aziendale dell’assegno di ricerca Iuav nell’ambito degli assegni FSE 2014 “Nuove strategie per progettare la messa in opera degli infissi esterni verticali nei vani murari per migliorarne l’efficienza energetica”.

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ispetto al passato, quando il materiale per costruire finestre era quasi esclusivamente il legno, con la rivoluzione industriale e l’introduzione di nuove tecnologie i metalli hanno assunto un’importanza sempre maggiore per la realizzazione dei profili per serramenti. Proprio grazie agli innovativi materiali metallici come l’acciaio, a partire dal Movimento Moderno, è stato possibile realizzare composizioni di serramenti dapprima impensabili. In questo contesto si è potuto sviluppare il sistema Ferrofinestra. Oggi i serramenti in acciaio hanno assunto un ruolo di particolare interesse, non solo per le nuove realizzazioni ma anche negli interventi di restauro e recupero. Sempre di più ci si affida a questo materiale dalle ottime proprietà strutturali e di resistenza. Il ferro è un materiale incombustibile e perciò per alcuni aspetti più sicuro a livello strutturale, inoltre ha una maggiore resistenza meccanica ed è quindi possibile ridurre gli spessori dei profili a favore della superficie vetrata illuminante. Rilevante è poi la migliore capacità di resistere agli agenti atmosferici e di conseguenza una durata nettamente superiore al legno che per sua natura è molto più deteriorabile. Queste sono caratteristiche peculiari che oggi influiscono nella valutazione della so-

di Alessandro Pandolfo stituzione dei serramenti negli interventi di restauro. Le originali finestre in legno degli antichi palazzi, qualora non possano essere recuperate, in molti casi possono essere sostituite da nuovi elementi in metallo. Oltre a garantire una maggiore resistenza, l’acciaio, nelle sue diverse forme, può assumere finiture che permettono una perfetta integrazione con l’esistente e quindi il rispetto del valore storico degli edifici. Di restauro si può parlare anche per quanto riguarda l’architettura industriale, ovvero degli edifici costruiti soprattutto in ferro e vetro a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Nel recuperare queste tipologie edilizie, ci si pone oggi l’obbiettivo di rendere più performante l’involucro dell’edificio, migliorandone l’isolamento termico. Pertanto è possibile affidarsi a serramenti in acciaio di nuova generazione, dotati di taglio termico e in grado di alloggiare doppi o tripli vetri caratterizzati dal peso nettamente superiore rispetto ai vetri singoli inseriti nei vecchi Ferrofinestra.


Dal curtain wall alla finestra. Il sistema finestra. Venezia, 02 dicembre 2015

i serramenti in acciaio hanno assunto un ruolo di particolare interesse non solo per le nuove realizzazioni ma anche negli interventi di restauro e recupero

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BIBLIOGRAFIA - D. Meyhöfer , Materiali per l’architettura contemporanea: metallo, Motta architettura, Milano, 2008. IMMAGINI 01 - I serramenti in acciaio installati nel restauro dell’ex Molino Stucky a Venezia, uno dei più grandi interventi al mondo nel settore del recupero nell’archeologia industriale. La sostituzione dei quasi 2000 serramenti ha rispettato filologicamente il dettato architettonico, mantenendo invariato l’impaginato formale. L’utilizzo di profili in ottone ha permesso di limitare l’impatto visivo, pur rispondendo alle normative vigenti in termini funzionali e prestazionali. L’impiego di ottone brunito ha, inoltre, risolto i problemi di degrado ed ossidazione derivanti dalla collocazione del complesso in ambiente marino. 02 - Confronto tra il nodo laterale, cassaanta apribile, di un serramento tipo Ferrofinestra e il nodo laterale realizzato con profili in ottone e taglio termico. 03 - Particolare di un serramento dell’edificio Siemensstadt a Berlino. I vecchi serramenti in Ferrofinestra sono stati sostituiti con nuovi infissi in acciaio a taglio termico. Nel progetto di restauro di questo complesso residenziale l’obbiettivo è stato quello di impiegare nuove finestre che potessero garantire un miglior comfort abitativo ma allo stesso tempo mantenere il disegno e l’ingombro delle strutture preesistenti.

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Porte e finestre tra architettura e interior design

Serramenti tutto vetro Design Qualità e prestazioni

Andrea Rizzo Direttore generale di Piavevetro S.r.l ha maturato negli anni esperienza nella comunicazione e marketing derivante da diverse esperienze nel settore dell’involucro trasparente sviluppando un’ottima competenza nella definizione di innovazione di processo produttivo, delle vendite e della comunicazione del prodotto. Past President dei Giovani industriali di Confindustria Treviso è stato relatore in numerosi convegni e conferenze presso Università (tra cui l’Università Iuav di Venezia) ed enti di formazione. Le tematiche di competenza riguardano gli aspetti di integrazione architettonica dei serramenti con l’edificio, l’efficienza energetica dell’involucro e la gestione del cantiere.

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porte e finestre viene sempre più spesso imputato di ricoprire un ruolo fondamentale nel determinare le prestazioni di isolamento termico e acustico dell’involucro edilizio. Ciò è in buona parte vero, dato che tali elementi tecnici si configurano come una discontinuità nella chiusura dell’edificio, ma descrivere la finestra solo attraverso le sue caratteristiche tecniche risulta alquanto riduttivo. Essa infatti assume un ruolo cruciale anche nella definizione formale e stilistica dei prospetti esterni ed interni di un edificio diventando così un oggetto di arredo sia a livello di landscape design, con la definizione dei fronti urbani su strada, che a livello di interior design. Progettare una finestra significa quindi sceglierne non solo le prestazioni e le caratteristiche tecniche utili a garantire il comfort abitativo nei locali ma anche individuare le giuste finiture per renderla un oggetto piacevole alla vista e comodo all’uso. Piavevetro si è specializzata, da diversi anni, nella progettazione e realizzazione di serramenti speciali, su misura e realizzati in accordo con committenti e architetti. Con I AM Crystal Sculptures, il sistema tutto vetro brevettato da Piavevetro, la finestra diventa parte integrante dell’architettura: tutte le componenti tecniche della finestra,

di Andrea Rizzo dal telaio alla ferramenta, diventano praticamente invisibili e lasciano il posto alla lastra di vetro, vera protagonista della finestra, garantendo comunque ottime prestazioni di isolamento e tenuta.

Piavevetro si è specializzata nella progettazione e realizzazione di serramenti speciali, su misura e realizzati in accordo con committenti e architetti


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BIBLIOGRAFIA - R. Ciottoli, C.F. Guerrieri, I componenti del paesaggio urbano: finestre, Maggioli, Rimini, 1992. IMMAGINI 01 - Lo studio Boffi a Treviso con un bilico verticale I AM Crystal Sculptures. 02 - Dettaglio dell’anta di una finestra tutto vetro I AM Crystal Sculptures.

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La valutazione della posa in opera

Involucro edilizio Installazione Tenuta all’aria Trasmittanza termica

Ernesto Antonini Laureato in Architettura (Iuav-Venezia 1984) e Dottore di ricerca in Tecnologie dell’architettura (Università di Roma La Sapienza, 1992). È abilitato all’esercizio della professione e iscritto all’ordine architetti di Bologna. Dal 2005 è Professore Associato di tecnologia dell’architettura alla Facoltà di Architettura dell’Università di Bologna. Dal 1997 al 2005 è stato Professore a contratto allo Iuav dal 1994 al 2001 è stato responsabile del servizio ricerca&sviluppo di QUASCO, come capoprogetto in importanti programmi di ricerca e sperimentazione nazionali e comunitari. È inserito nell’Albo degli Esperti del MIUR e nell’Elenco Esperti MISE. Si è occupato di materiali da costruzione e tecnologie innovative, di sviluppo di processi, di normativa prestazionale per l’edilizia e, più recentemente, di architettura sostenibile, riciclaggio di rifiuti da c&d e materiali a basso impatto ambientale, nell’ambito di importanti progetti di ricerca nazionali e comunitari.

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enché non siano i soli responsabili del problema, i serramenti risultano par t icolar mente esposti al rischio di costituire il punto debole dell’involucro edilizio, dal momento che sono inseriti in un varco che interrompe la continuità della chiusura opaca e sono dotati di parti mobili per modulare i flussi di aria e luce attraverso il varco stesso. Ciò aumenta il numero dei giunti di connessione fra i diversi elementi, che possono costituire altrettanti punti di caduta delle prestazioni della chiusura di cui i serramenti fanno parte, in particolare in termini di resistenza termica, di tenuta all’acqua e di tenuta all’aria, con conseguente perdita della capacità di abbattimento acustico. Alcune campagne di misura del comportamento in opera di serramenti posati in edifici di recente costruzione o ristrutturazione hanno evidenziato ricorrenti e significativi difetti di installazione, cioè sensibili cadute delle prestazioni di prodotti di per sé dotati di buoni o eccellenti livelli di qualità certificati, a causa delle modalità adottate per la loro messa in opera. I difetti più comuni nella realizzazione delle interfacce di posa riguardano la scarsa tenuta e la presenza di ponti temici. Nel primo caso, il problema dipende dalla insufficiente sigillatura del controtelaio sulle

di Ernesto Antonini spalle murarie (giunto primario) e del serramento sul controtelaio (giunto secondario). Nel secondo caso, gli elementi più frequentemente coinvolti sono i dispositivi di connessione del controtelaio alla chiusura opaca e la banchina inferiore di appoggio del telaio (davanzale o soglia). Le cause dei difetti sono molteplici: di progettazione (geometria del giunto telaio/ controtelaio e scelta delle configurazioni costruttive) e di esecuzione (modalità di sigillatura dei giunti, sigillanti inadeguati). Alcune prove non distruttive di relativamente semplice esecuzione permettono di individuare i difetti a serramento installato, consentendo in qualche caso di adottare interventi correttivi mirati e, in generale, di ricavare utili indicazioni per definire metodiche efficaci da utilizzare per prevenire i difetti.


Dal curtain wall alla finestra. Il sistema finestra. Venezia, 02 dicembre 2015

alcune campagne di misura del comportamento in opera di serramenti posati in edifici di recente costruzione o ristrutturazione hanno evidenziato ricorrenti e significativi difetti di installazione

BIBLIOGRAFIA - E. Antonini, M.Boscolo, Opportunità nelle verifiche in cantiere e comfort abitativo: isolamento termico ed acustico e sistemi di ventilazione; in LegnoLegnoNews, 2010, n.36, pp. 42-45 [ISSN 2279-8765]. - E. Antonini, E.Venzi, Serramenti e ventilazione degli edifici: le problematiche dell’interfaccia di posa; in AZERO, 2012, n. 05, pp. 54-61 [ISSN: 2239-9445]. - AA.VV., Guida alla posa in opera dei serramenti. Per produttori, imprese edili e progettisti, LegnoLegno Edizioni, Correggio (RE), 2012 [ISBN 978-88-89652-18-3]. - R. Bizzotto, Vani e infissi, Kappa Edizioni, Roma, 2000 [ISBN 887-89-03-83-3]. - DTU 36.5 Mise en oeuvre des fenêtres et portes extérieures, CSTB, Paris, 2011. - P. Martin, Pose des menuiseries extérieures, Edition du Moniteur, Paris, 2014 [ISBN 9782281116953]. IMMAGINI 01 - Soluzione tradizionale di realizzazione del giunto primario: la malta non riesce a garantire la tenuta e il termo anemometro rileva un’elevata velocità dell’aria. 02 - La termografia IR mostra la presenza di un vano cassonetto non sufficientemente isolato: le temperature inferiori delle superfici interne del vano evidenziano come produca la caduta della prestazione di tenuta termica della chiusura esso. 03- Il pavimento passante interno-esterno senza taglio termico costituisce una discontinuità dell’isolamento dell’involucro (ponte termico).

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L’interfaccia parete-serramento: strategie e avvertenze per la posa

Posa in opera Efficienza energetica Controtelaio

Filippo Banchieri Nato a Treviso nel 1988, dopo la laurea in Architettura, conseguita nel 2013 presso l’Università Iuav di Venezia ottiene un assegno di ricerca per un progetto dal titolo “Nuove strategie per progettare la messa in opera degli infissi esterni verticali nei vani murari per migliorarne l’efficienza energetica”. Per un anno svolge quindi attività di ricerca all’interno del laboratorio ArTec in collaborazione con Secco Sistemi S.p.A., azienda leader in Italia nella produzione di sistemi per serramenti e facciate in profilati metallici. Al termine del periodo di ricerca inizia a lavorare all’interno dell’ufficio tecnico della stessa azienda, dove si occupa principalmente dell’assistenza ai progettisti per studiare soluzioni nella realizzazione del sistema serramento.

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l vano finestra ha sempre rappresentato un punto debole nell’involucro edilizio per quanto riguarda il contenimento delle dispersioni energetiche. In passato i serramenti composti da sottili telai in legno e vetri singoli erano privi di guarnizioni e talvolta le giunzioni con le pareti non avevano una tenuta perfetta. Dopo il legno, tradizionale materiale impiegato fin dall’antichità per la realizzazione di finestre, anche il ferro iniziò a diffondersi come per i profili sagomati del tipo Ferrofinestra. A causa però dell’elevata conducibilità del materiale, i telai dei serramenti costituivano una zona di passaggio preferenziale del calore tra esterno e interno. Col tempo sono state introdotte innovazioni che hanno portato ad un sensibile miglioramento delle prestazioni dei serramenti. L’utilizzo di doppi vetri e vetrocamera, la produzione di elementi in materiali poco conduttivi come il PVC, l’impiego del taglio termico nei profili in acciaio e alluminio, sono state alcune delle innovazioni che hanno permesso di ottenere finestre sempre più performanti. Il miglioramento delle prestazioni dei serramenti è inoltre strettamente correlato alle sempre più esigenti richieste per favorire il risparmio energetico e alla spinta data dalle normative. Tutto ciò ha riguardato l’infisso inteso

di Filippo Banchieri come prodotto realizzato in fabbrica ma, per quanto riguarda la regolamentazione della sua posa in opera, la tematica è rimasta trascurata. Nel mondo dei serramenti, purtroppo, non esiste alcuna norma tecnica che entri nello specifico della posa, motivo per cui, a oggi, non si può parlare di posa in opera certificata dei serramenti. Troppo spesso si hanno quindi ottimi infissi, le cui qualità sono però vanificate da una posa approssimativa e insufficiente a garantire le prestazioni tanto difficilmente raggiunte dal prodotto in sé. Punto cruciale di tale problematica è quindi la connessione tra la parete e il serramento; solamente adottando adeguati accorgimenti è possibile garantire l’efficienza energetica dell’intero sistema di involucro. Risulta quindi evidente l’importanza di una buona progettazione dell’intero sistema finestra, che tenga in considerazione la presenza innanzitutto di un nodo primario tra muratura e controtelaio e un nodo secondario tra controtelaio e infisso. A seconda della configurazione del vano murario e della tipologia di serramento devono quindi essere adottate apposite strategie e materiali. Pertanto per ogni nodo e per ogni lato dell’infisso deve essere sviluppato un adeguato dettaglio di posa.


Dal curtain wall alla finestra. Il sistema finestra. Venezia, 02 dicembre 2015

un buon serramento montato in maniera non accurata diventa un mediocre serramento, mentre attraverso un montaggio corretto se ne esaltano le qualitĂ e le prestazioni

01 BIBLIOGRAFIA - M. Di Sivo, La parete e la finestra: architettura e tecnologia delle connessioni tra innovazioni e tradizione, Alinea, Firenze, 1997. - E. Marino, Sistema finestra. Appunti per la progettazione e la posa in opera, UniversitĂ di Bolzano, Bolzano, 2012. - P. Rigone, Guida alla posa in opera dei serramenti - UNCSAAL, Aedilmedia, 2005. - G. Tisi, Serramenti e sistemi oscuranti. Criteri di scelta, misura delle prestazioni, modalitĂ di installazione, Dario Flaccovio, 2011. IMMAGINI 01 - Interfaccia tra parete perimetrale e serramento in acciaio con interposizione di un controtelaio a taglio termico. 02 - Analisi termoigrometrica di un nodo parete-serramento.

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I rischi di una cattiva tenuta all’aria: progetto e verifica in cantiere della posa in opera

Tenuta all’aria Cantiere Posa in opera

Domenico Pepe Ingegnere (Oppido Lucano), dopo aver frequentato la Facoltà di Architettura - Ingegneria Edile “Valle Giulia” e la École Nationale Supérieure d’Architecture de Montpellier, nel 2006 si laurea con Paolo Portoghesi. Ottiene il titolo di Consulente Esperto e Certificatore CasaClima; in seguito si specializza in fisica dell’edificio presso il Master “CasaClima” (Libera Università di Bolzano) e in progettazione di CasaClima Oro (edifici passivi). Opera prevalentemente nel campo della bioarchitettura, del risparmio e della produzione energetica da fonti rinnovabili. È consulente energetico per importanti imprese italiane tra cui l’Italiana Costruzioni S.p.A. Con la casa editrice DEI ha coordinato la redazione del “Manuale per ristrutturare le abitazioni”, ha curato i volumi “Scuole Ecocompatibili” e il manuale per gli “Impianti fotovoltaici”. Con la casa editrice Maggioli ha curato il volume “La riqualificazione energetico-ambientale degli edifici scolastici”.

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a tenuta all’aria è una delle caratteristiche più rilevanti per ottimizzare le prestazioni tecniche dell’involucro. Un’adeguata progettazione e realizzazione della tenuta all’aria dell’involucro edilizio garantisce: - la riduzione di perdite per ventilazione; - la protezione termica dell’involucro evitando repentine variazioni di temperatura; - la riduzione del fabbisogno energetico; - l’assenza di passaggio di suono in modo incontrollato; - la riduzione dell’ingresso di eventuali inquinanti esterni o interni alla muratura (formaldeide, radon, pentano, ecc.); - l’assenza di correnti d’aria incontrollate; - la corretta funzionalità dell’impianto di ventilazione; - l’assenza di condense interstiziali e il conseguente deperimento delle strutture o formazione di muffe nascoste o di carie bruna. Tramite il blower door test viene valutata l’ermeticità di un edificio. Il metodo permette di determinare il tasso di ricambio orario dell’aria causato dalle fessure, presenti nell’involucro edilizio, dovute alla cattiva posa in opera di porte e finestre o alla presenza di cavi elettrici passanti, condutture del gas o di difetti di costruzione. La prova viene effettuata chiudendo tutte le aperture verso l’esterno (comprese le prese d’aria sui muri della cucina come prescritto dal meto-

di Domenico Pepe do CasaClima) e azionando un ventilatore posto a occupare lo spazio di una finestra o di una porta al quale sono collegati degli strumenti che misurano la differenza di pressione e l’intensità del flusso di aria. La misura viene corretta considerando la pressione atmosferica, la temperatura esterna e interna all’edificio e la velocità del vento. L’assenza di una adeguata tenuta all’aria determina un passaggio incontrollato d’aria che, in inverno, contiene una considerevole quantità di vapor acqueo. Questo vapore, durante la migrazione verso l’esterno, lambirà la porzione di stratigrafia fredda su cui si formerà condensa. Nel caso di strutture lignee, questo costante deposito di acqua determina un ambiente ideale per la formazione di muffe tra cui la carie bruna. Tra i principali funghi della carie bruna vi è il Basidiomycota (Palanti) che, secondo l’Istituto Superiore di Sanità (Mondello 2008), può provocare la criptococcosi, una micosi polmonare che può occorrere in pazienti già immunocompromessi. Le medesime correnti d’aria che hanno causato la formazione delle muffe possono evidentemente anche veicolare le spore negli ambienti interni incrementando il carico di inquinanti interni - fattori di tipo biologico (Del Corno 2014) - fino a raggiungere il limite oltre il quale si può parlare della SBS (Sick Building Syndrome). La tenuta all’aria degli edifici rappresenta, quindi, una indispensabile caratteristica tecnica per la protezione della salubrità degli ambienti interni.


Dal curtain wall alla finestra. Il sistema finestra. Venezia, 02 dicembre 2015

tramite il blower door test viene valutata l’ermeticità di un edificio

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BIBLIOGRAFIA - B. Del Corno, A. Pennisi, La casa salubre, Maggioli, Rimini, 2014. - F. Mondello, Funghi patogeni per l’uomo: generalità e prospettive, Istituto superiore di Sanità, Roma,2008. - S. Palanti, Degrado del legno, CNR-Ivalsa (scaricabile al link: http://goo.gl/4LA7Gy). IMMAGINI 01 - Una fase delle misurazioni del blower door test. 02 - Carie bruna su una trave di falda.

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Un sistema di posa certificato: scelta dei prodotti e considerazioni sulle emissioni

Edifici ad energia quasi zero Giunto serramento-parete Soudal Window System

Mario Sorini Attualmente è General Manager di Soudal Italia, ha iniziato il suo percorso di carriera nel mondo dei sigillanti in Boston Italia/Bostik. Successivamente ha proseguito la sua carriera in Henkel come responsabile Marketing della linea adesivi e sigillanti, destinati all’utilizzatore professionale. Dal 2004, in Soudal, ha sviluppato la filiale italiana con particolare concentrazione nell’area professionale del serramento. Oggi Soudal è leader di mercato nel mondo dei sigillanti professionali per il serramentista sviluppando sistemi di posa del serramento in tutta Europa. È stato docente in numerosi corsi di formazione in ambito nazionale che hanno contribuito a far crescere la conoscenza di Soudal presso i più importanti produttori di serramenti in Italia. È inoltre promotore di attività di ricerca nel settore dei sigillanti, dei sistemi di tenuta e di posa dei serramenti.

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difici ad energia quasi zero (NZEB): sarà questo lo standard per le nuove abitazioni in Europa dal 2021. Il fabbisogno di energia netta per il riscaldamento di queste costruzioni dovrà essere inferiore a 15 kW/m 2 per anno. La tenuta all’aria dell’involucro edilizio e l’assenza dei ponti termici sono due fattori essenziali per raggiungere tale risultato. Trattare con estrema attenzione i giunti nelle costruzioni, in particolare il giunto serramento-parete, consente di eliminare o prevenire fenomeni di condensa e le conseguenti insalubri muffe che si possono formare intorno al serramento. La norma UNI 10818:1999 - Finestre, porte e schermi. Linee guida generali per la posa in opera1 meglio definisce le responsabilità degli attori coinvolti nella filiera della finestra, dalla progettazione alla posa in opera, nonché le responsabilità sulla realizzazione e controllo in opera del giunto serramento-parete. I materiali impiegati per la posa in opera di un serramento dotato di DoP (Dichiarazione di Prestazione) devono rispondere a specifiche caratteristiche tecniche certificate. Il sistema SWS (Soudal Window System) di Soudal fornisce al progettista un sistema certificato, con parametri chiari e affidabili; grazie al cascading la sicurezza del sistema SWS è così disponibile per i progettisti e

di Mario Sorini le aziende che producono o distribuiscono serramenti.

trattare con estrema attenzione i giunti nelle costruzioni, in particolare il giunto serramento-parete, consente di eliminare o prevenire fenomeni di condensa


Dal curtain wall alla finestra. Il sistema finestra. Venezia, 02 dicembre 2015

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Flexifoam Folienband

Folienband

esterni

interni

Acryrub F4 Soudaband PRO BG1

NOTE 1- La norma UNI 10818 esiste dal 1999 e fornisce una guida allo sviluppo delle diverse fasi di posa in opera di serramenti di ogni tipo, individuando competenze e limiti dei diversi operatori che intervengono nel processo. Nel 2015 è stato avviato un processo di revisione che renderà la norma più attuale e restrittiva. IMMAGINI 01 - I ponti termici del sistema finestra analizzati con la camera termica dall’esterno e dall’interno. Le aree giallo-rosse nella foto esterna indicano le dispersioni termiche, le aree blu lungo il telaio interno indicano le infiltrazioni di aria fredda. 02 - Il sistema Soudal Window System per la posa certificata dei serramenti.

Soudaseal 215LM

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L’integrazione tra struttura e involucro Simcotecnocovering

S www.grupposimeon.it Simcotecnocovering via Antonio Pacinotti 5 30020, Noventa di Piave (VE) Tel: +39 (0)421 570611 info@grupposimeon.it

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imcotecnocovering S.r.l. è un’azienda del Gruppo Simeon, fondato da Franco Simeon nel 1949 ad Aiello del Friuli. Il Gruppo, inizialmente impegnato nella produzione di strutture in acciaio, a partire dagli anni ‘90 è cresciuto con lo sviluppo di nuove divisioni tecniche aumentando così le proprie competenze e la propria esperienza. La sua mission prioritaria è quella di concepire, sviluppare, ingegnerizzare e costruire innovative architetture su misura con una stretta integrazione tra struttura e involucro. Il Gruppo Simeon Costruction Sector è oggi costituito da un sistema integrato di quattro aziende specializzate e complementari che, grazie al loro coordinamento, hanno la capacità di fornire un servizio e un prodotto completo nel campo delle costruzioni in acciaio e vetro, per edifici di segmento di mercato medio-alto, sia in Europa che nel Mondo. Il gruppo ha le competenze per proporsi come partner nella realizzazione di qualsiasi architettura e costruzione innovativa grazie ai suoi quarant’anni di storia, alle quattro aziende e ai tre stabilimenti produttivi che impiegano più di 100 persone in oltre 75.000 m 2 di superficie aziendale. Il settore costruzioni è composto da due divisioni specifiche: la divisione strutture e

quella facciate. Della prima fanno parte Simeon Carpenterie S.r.l che si occupa dello sviluppo e della realizzazione di strutture in acciaio, Simedil S.r.l che opera nel settore degli edifici industriali e Simproject S.r.l. che offre servizi a società nel settore delle costruzioni. Simcotecnocovering è invece parte della divisione facciate e si occupa dello studio, della concezione e della realizzazione di involucri e coperture in vetro, alluminio e prodotti metallici. Con una capacità annua di 50.000 m 2/anno di cellule e facciate a montanti e traversi, Simcotecnocovering è un’azienda leader nel settore con decine di realizzazioni sia in Italia che in Europa, tra cui la Tour Paradis in Belgio, la Tour F della Base Ariénne 117 a Parigi e la nuova sede della Crédit Agricole a Nantes in Francia. Simcotecnocovering opera nel mercato Africano con la partecipata SIMJET MEA, società di diritto marocchino con sede a Casablanca. Le società fanno capo alla holding SIGEST che ne determina le linee strategiche e di sviluppo.


concepire, sviluppare, ingegnerizzare e costruire innovative architetture su misura con una stretta integrazione tra struttura e involucro

IMMAGINE Nuova sede Maroc Telecom, Rabat, 2011. Architetto:Jean-Paul Viguier. L’intervento del Gruppo Simeon ha riguardato 12.000 m² di doppia pelle vetrata, 2.000 m² di rivestimento in inox, 8.000 m² frangisole in inox e 3 antenne in carpenteria metallica di 50 m di altezza in sommità.


Il serramento in acciaio Secco Sistemi

www.seccosistemi.it Secco Sistemi S.p.A. via Terraglio 195 31022, Preganziol, Treviso Tel: +39 0422 497700 info@seccosistemi.it

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ecco Sistemi è un marchio italiano leader nella produzione di sistemi per serramenti e facciate in acciaio. Ogni anno l’azienda trasforma due milioni di metri lineari di barre profilate in oltre 200.000 porte e finestre. Interpretando il serramento come un sistema a servizio del progetto architettonico, Secco Sistemi fonde tecnologie industriali con creatività e cura artigianale del prodotto a garanzia del soddisfacimento di elevati livelli di sostenibilità, comfort e benessere. Da oltre sessant’anni Secco Sistemi mette la sua esperienza al servizio della qualità e dell’innovazione di prodotto. L’utilizzo di profili metallici per realizzare serramenti nasce nella seconda metà degli anni ‘40 dallo sviluppo della tecnica della pressopiegatura che, tuttavia, consentiva la sola produzione di profilati aperti. A metà degli anni ‘50 Secco Industrie realizza le prime macchine per la profilatura in continuo, dotate di rulli in grado di ottenere profili tubolari grazie ad un sistema misto tra aggraffatura e saldatura. Sessant’anni di costanti e progressivi sviluppi tecnologici hanno reso Secco Sistemi un’azienda affermata e consolidata a livello internazionale, nel settore dei profilati metallici per l’edilizia in grado di tradurre l’innovazione in prodotti di qualità sempre più performanti.

Oggi, Secco Sistemi offre al progettista una gamma di oltre 100 profili in 4 differenti materiali: acciaio zincato, acciaio inox, acciaio corten e ottone. I quattro materiali messi a disposizione, nelle diverse finiture, sono accomunati da caratteristiche ben precise: hanno origini antiche o storiche, sono naturali, sicuri, eleganti, tecnologici, ecosostenibili e sono apprezzati per la resistenza meccanica, la lunga durata nel tempo e la ridotta necessità di manutenzione. I profili prodotti da Secco Sistemi sono in grado di coniugare gli aspetti prestazionali con quelli funzionali e formali, proponendo sistemi caratterizzati dalle elevate prestazioni e dalle ridotte dimensioni. Secco Sistemi offre al progettista soluzioni versatili ed eleganti; ha lavorato con molti maestri dell’architettura italiani quali Aldo Rossi, Carlo Mollino, Giò Ponti, Carlo Scarpa e Gino Valle e continua ad essere a fianco degli architetti nella ricerca dell’innovazione e della qualità in edilizia. L’azienda si propone di cooperare con il progettista sin dalla fase preliminare di progetto e con il partner serramentista nella successiva fase di realizzazione, supportando entrambi nella scelta e nell’ottimizzazione dell’impiego del materiale scelto.


soluzioni in acciaio con prestazioni tecniche e funzionali sempre piĂš elevate per le diverse esigenze

IMMAGINE Venezia, Gallerie dell’Accademia con i serramenti OS2 di Secco Sistemi.


Le finestre tutto vetro Piavevetro

Masterpiece bespoke windows and doors

www.iampiavevetro.com Piavevetro S.r.l. via Postioma 103 31050, Villorba, Treviso Tel: +39 0422 608341 info@iampiavevetro.com

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iavevetro è un’azienda italiana leader nella trasformazione del vetro piano per l’edilizia e nella produzione di infissi speciali interamente made in Italy. La sede produttiva è situata a Treviso, a breve distanza dalle storiche fucine vetrarie di Venezia, terra dei maestri del vetro fin dal lontano 1400. Da oltre quarant’anni l’esperienza, la conoscenza del materiale e la preparazione delle maestranze sono il fulcro su cui Piavevetro punta per il raggiungimento dell’eccellenza. A ciò l’azienda aggiunge una costante ed attiva collaborazione con gli studi di architettura per trovare soluzioni nella realizzazione di serramenti su misura, grazie a un ufficio tecnico interno dedicato alla progettazione di prodotti speciali e a un reparto di ricerca e sviluppo dedito ai test dei nuovi prototipi. Partendo da queste consolidate esperienze e attingendo ad un bagaglio di competenze tecniche specialistiche, Piavevetro ha investito in innovazione e qualità dei prodotti. Così, nel 2006, l’azienda ha realizzato le prime porte tutto vetro al mondo, installando presso il forno di Galliano Ferro di Murano, Venezia, le prime dieci finestre tutto vetro I AM Crystal Sculptures, ad anta e ribalta, con telaio in alluminio a taglio termico. Il processo che ha portato a questo nuovo concetto di finestra nasce dal desi-

derio di andare oltre a quanto offerto dal mercato attuale, per dare al vetro il diritto di innovazione estetica e tecnologica, applicando l’esperienza, l’ingegno e la creatività al materiale che Piavevetro ha lavorato con passione fin dal 1969. Dal 2006 ad oggi Piavevetro ha realizzato decine di progetti tutto vetro collaborando con decine di architetti sensibili alla bellezza, alla personalizzazione e alle alte prestazioni di isolamento termico, acustico e di sicurezza. Oggi, i sistemi con tecnologia tutto vetro proposti da Piavevetro si compongono di finestre, porte finestre, alzanti scorrevoli, scorrevoli minimal, bilico verticale, vetrate fisse a zero, wasistas e scorrevoli ad angolo. Tutto ciò realizzato attraverso l’ausilio di profili per telaio del materiale più idoneo alle esigenze dalla committenza: dal PVC al legno, dal legno-alluminio all’alluminio a taglio termico, fino a tutta la gamma dei profili metallici con le varie finiture che la tecnologia attuale può offrire.


da oltre quarant’anni l’esperienza, la conoscenza del materiale e la preparazione delle maestranze sono il fulcro su cui Piavevetro punta per il raggiungimento dell’eccellenza

IMMAGINE I serramenti I AM Crystal Sculptures nella Wow house a Garda, Verona.


Soudal Window System Soudal Italia

S www.soudal.com Soudal Italia S.r.l. Viale Campania 57B, 20093, Cologno Monzese (MI) Tel: +39 0292101911 info@soudal.it

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oudal è un’azienda leader in Europa per la produzione di sigillanti, schiume poliuretaniche e adesivi. Fondata nel 1966 da Mr. Vic Swerts, è tuttora di proprietà della famiglia e indipendente dalle grandi corporazioni multinazionali. Negli anni ’60 l’azienda si è affermata per la produzione di silicone per poi trasformarsi rapidamente in una realtà a carattere internazionale, ampliando la gamma di prodotti con adesivi, schiume poliuretaniche, sigillanti e spray tecnici. Oggi Soudal è presente con uffici in 44 paesi e possiede 16 stabilimenti produttivi nel mondo, garantendo l’occupazione di 2.100 persone. Oltre agli impianti presenti a Ayrton (Francia) e a Leverkusen (Germania), Soudal ha ultimamente implementato la sua capacità produttiva in Europa con la costruzione di un nuovo stabilimento per la produzione di schiume poliuretaniche in Polonia e contemporaneamente ha rafforzato la sua presenza nei mercati mondiali avviando nuove filiali in Cina, India e Turchia. La ricerca e l’innovazione tecnica messi in campo da Soudal si rivolgono non solo alla gamma prodotti, sempre più vasta e specializzata, ma anche a programmi di formazione, alla sperimentazione e alle certificazioni. Da sempre pioniere della qualità,

sia dei prodotti che dei servizi, già nel 1992 Soudal ha ricevuto il certificato ISO 9002 e nel 2004 ha ottenuto il certificato ISO 9001 che valuta la qualità del processo produttivo prima della consegna dei prodotti, i servizi legati alla produzione, la consegna e l’installazione. La posa in opera dei serramenti è una delle principali applicazioni dei prodotti Soudal. Una corretta posa in opera consente di valorizzare le caratteristiche tecniche del serramento; il giunto di interfaccia tra finestra e parete è infatti un punto critico dell’involucro edilizio, in cui si realizza l’unione di materiali e sistemi tecnologici differenti, ma soprattutto dove deve essere garantita la continuità dei parametri di tenuta e di isolamento termo-acustico. Il sistema SWS (Soudal Window System) è una gamma completa di prodotti, riconosciuti e certificati dai principali istituti a livello europeo che consentono di posare i serramenti nel rispetto delle norme europee sul rendimento energetico e isolamento acustico degli edifici.


il sistema SWS è una gamma completa di prodotti, riconosciuti e certificati dai principali istituti a livello europeo, per la posa dei serramenti

IMMAGINE Una linea di produzione dei sigillanti Soudal.


Fare ricerca in Veneto L’intervento del POR FSE per la cooperazione tra Università, aziende e istituzioni

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el dicembre 2014 l’ISTAT ha reso pubblico il report Ricerca e sviluppo in Italia analizzando, con riferimento al 2012, la distribuzione degli investimenti in ricerca messi in atto da istituzioni, aziende e fondazioni. Il quadro che ne emerge è incoraggiante: nel 2012 la spesa per ricerca e sviluppo intra-muros sostenuta da imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private no profit e università risulta pari a 20,5 miliardi di euro. Rispetto al 2011, la spesa è aumentata sia in termini nominali (+3,5%) sia in termini reali (+1,9%). Cresce l’investimento in ricerca e sviluppo sostenuto dalle imprese (+2,6%) e delle università (+1,4%), ma soprattutto aumenta la spesa degli enti pubblici (Regioni e Provincie) con un +14,6% rispetto al 2011. Infine, altro dato significativo è la ripartizione geografica degli investimenti che vede il Nord-est in testa alla classifica italiana con un +6,6% di crescita dovuta soprattutto alla componente aziendale; tra le regioni virtuose troviamo anche il Veneto dove, sia sul piano dell’investimento aziendale che in quello pubblico, si riscontrano significativi incrementi. (Report ricerca e sviluppo in Italia, ISTAT, 2014). Nel settennio 2007-2013 la Regione del Veneto ha infatti aderito al programma del Fondo Sociale Europeo che si inserisce

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nell’ambito degli Orientamenti Strategici Comunitari volti a rafforzare la coesione economica e sociale dell’Unione Europea, riducendo le disparità economiche, sociali e territoriali tra gli Stati e le Regioni dell’Unione. Questo si è realizzato attraverso il Programma Operativo Regionale FSE Obiettivo “Competitività Regionale e Occupazione” (POR FSE 2007-2013) che ha stabilito la strategia, le priorità di intervento e gli obiettivi del Fondo Sociale Europeo nello specifico contesto regionale.

Il Fondo Sociale Europeo (FSE) è uno degli strumenti finanziari dell’Unione che ha il compito di migliorare le possibilità di occupazione e di impiego, sostenendo azioni volte a rafforzare la produttività e la competitività e a promuovere la crescita economica e lo sviluppo sostenibile con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di nuovi e migliori posti di lavoro. L’FSE interviene nei settori dell’istruzione e della formazione aumentando la partecipazione al mercato del lavoro delle persone inattive,


il Fondo Sociale Europeo è uno degli strumenti finanziari dell’Unione che ha il compito di migliorare le possibilità di occupazione e di impiego, sostenendo azioni volte a rafforzare la produttività

combattendo l’esclusione sociale e promuovendo l’uguaglianza tra uomini e donne e la non discriminazione. Tra le priorità di finanziamento dell’FSE si registrano: - accrescere l’adattabilità dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori per ottimizzare e anticipare i cambiamenti economici; - migliorare l’accesso all’occupazione, prevenire la disoccupazione, incoraggiare l’invecchiamento attivo e prolungare la vita lavorativa; - potenziare l’inclusione sociale delle persone svantaggiate, favorendo la loro integrazione nel mondo del lavoro e combattendo ogni forma di discriminazione; - promuovere partenariati, patti e iniziative a livello transnazionale, regionale e locale per favorire riforme nei settori dell’occupazione e dell’integrazione nel mercato del lavoro; - potenziare il capitale umano attraverso un’istruzione e una formazione qualitativamente adeguate e coerenti con le richieste del mercato del lavoro. Proprio all’interno di quest’ultimo filone, nel 2013 la Regione del Veneto ha supportato e finanziato un programma denominato “FSE – Asse Capitale Umano – Assegni di Ricerca” per la presentazione di progetti di ricerca post-universitaria il cui svolgimento prevedesse la cooperazione tra un istituto universitario e un’azienda veneta, con l’obiettivo di formare e inserire nel mondo del

lavoro giovani ricercatori. In tale contesto, sono stati avviati 127 assegni di ricerca, di cui 49 assegnati all’Università Iuav di Venezia, con un finanziamento complessivo di oltre 6 milioni di euro di cui il 48,7% a carico dell’FSE.

IMMAGINE Logo del progetto FSE 2007-2013.

Con la fine del 2013 e l’inizio del nuovo settennio 2014-2020 prende avvio il nuovo programma europeo di sviluppo, EUROPA 2020, una strategia decennale per la crescita, che affronta le grandi sfide contemporanee quali il superamento della crisi che affligge l’economia di molti Paesi e che mira a colmare le lacune dell’attuale modello di sviluppo, creando le condizioni per un tipo di crescita socio-economica più intelligente, più sostenibile e più inclusiva. In coerenza con la strategia europea, i nuovi programmi operativi 2014-2020 dei diversi fondi focalizzano la propria strategia su assi prioritari che riprendono gli obiettivi tematici previsti dal Regolamento UE n. 1303/2013, in stretta relazione con la Strategia Europa 2020. Tra questi possiamo ricordare: il lavoro e la competitività dei sistemi produttivi, l’innovazione, la valorizzazione e tutela dell’ambiente, la qualità della vita e l’inclusione sociale, l’istruzione, la formazione e lo sviluppo di competenze specialistiche.

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OFFICINA*

ASSOCIAZIONE CULTURALE OFFICINA* L’associazione OFFICINA* è stata fondata nel gennaio del 2015. Il progetto culturale e formativo nasce nel 2013 sulla spinta dei tre soci fondatori, dottorandi in Nuove tecnologie per il territorio, la città e l’ambiente (ambito della Tecnologia dell’Architettura) dell’Università Iuav di Venezia, che hanno dato avvio alle prime iniziative del gruppo all’interno del laboratorio ArTec (Archivio delle Tecniche e dei materiali per l’architettura e il design industriale). Nel corso del primo anno di attività il gruppo di OFFICINA* è cresciuto con la partecipazione di nuovi dottorandi e assegnisti di ricerca, andando così a dare forma e consistenza alla struttura del progetto che nei primi mesi del 2015 è stato trasformato in un’associazione culturale. Questa ha come intento primario quello di mettere in comunicazione il mondo della ricerca con quello dell’azienda, della professione e più in generale della collettività, al fine di instaurare e promuovere un dialogo e un confronto su temi legati all’architettura e alla tecnologia dell’edilizia. I principali ambiti in cui opera sono la riqualificazione dell’esistente, la sostenibilità ambientale, economica e sociale, la valorizzazione del territorio e l’innovazione tecnologica, con particolare attenzione alle questioni legate all’efficienza energetica e all’uso appropriato dei materiali e delle tecnologie costruttive. OFFICINA* ha all’attivo attività formative e culturali quali lezioni, conferenze e convegni e una rivista bimestrale on-line liberamente consultabile e scaricabile dal sito internet: www.officina-artec.com

Per informazioni contattare: info@officina-artec.com


Con il contributo di:

Secco Sistemi S.p.A. www.seccosistemi.it via Terraglio 195, 31022, Preganziol (TV) Tel: +39 0422 497700 info@seccosistemi.it

Piavevetro S.r.l. www.iampiavevetro.com

Masterpiece bespoke windows and doors

via Postioma 103, 31050, Villorba (TV) Tel: +39 0422 608341 info@iampiavevetro.com

Simcotecnocovering S.r.l.

Masterpiece bespoke windows and doors www.grupposimeon.it via Antonio Pacinotti 5 30020, Noventa di Piave (VE) Tel: +39 (0)421 570611 info@grupposimeon.it

Soudal Italia S.r.l. www.soudal.com Viale Campania 57B, 20093, Cologno Monzese (MI) Tel: +39 0292101911 info@soudal.it


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