Ve.NICE STUFF Catalogo 2016

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un progetto di KANZ Architetti Mauro Cazzaro Antonella Maione CATALOGO 2016


MADE-HAND Anna Mainenti



Ve.NICE STUFF 2016 Progetto di Project by KANZ Architetti - Mauro Cazzaro e Antonella Maione Con il patrocinio di Under the patronage of Città di Venezia Università Iuav di Venezia Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Venezia IED, Istituto Europeo di Design, Moda e Arti Visive Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia Sponsor tecnici Technical sponsor Lanificio Paoletti Carton Factory Le Vigne di San Giacomo Media partner Media partner OFFICINA* Uffico stampa Press office Fiorella Girardo Grazie a Thanks to Raffaella Brunzin, Gaetano Di Gregorio, Associazione Culturale SPIAZZI, Silvia Battisti, Enrico Carli, Gianmarco Ciucciovè, Nicola Feriotti, Nicola Uccelli Ve.NICE STUFF • CATALOGO 2016 ISBN: 9788899860004 Progetto grafico Graphic design Margherita Ferrari Inglese English Antonio Sarpato, Chiara Trojetto Editing Editing Emilio Antoniol, Margherita Ferrari Testi e immagini sono stati forniti dagli autori Text and images are provided by authors Ritratti designer Designer portraits Anna Mainenti Editore Editor by Officina Libri via Asolo 12, Conegliano, TV www.officina-artec.com Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale This work is distributed under Creative Commons License Attribution - Noncommercial - No Derivative Works 4.0 International

Finito di stampare nel mese di dicembre 2016 da PIXARTPRINTING


Ve.NICE STUFF CATALOGO 2 16 un progetto di KANZ Architetti Mauro Cazzaro Antonella Maione


Il progetto Ve.NICE STUFF nasce nel 2014 tra le mura dello studio Kanz Architetti, ideatori e curatori dell’evento, con l’intenzione di svelare un’altra Venezia, quella del prodotto local nato dalla collaborazione designer/artigiano e svincolato dalla serialità della produzione industriale. Una scelta di qualità percorsa sempre più spesso poiché in grado di garantire un maggior controllo sul processo produttivo. Ve.NICE STUFF è un temporary showroom che, nei primi due anni di manifestazione, ha dato visibilità ad alcune tra le più interessanti produzioni indipendenti realizzate da autori legati dalla volontà di ricerca di un design autentico, coraggioso e anche sperimentale, che volutamente intende porsi come alternativa ai prodotti senza qualità e senza storia di cui le vetrine delle nostre città, e di Venezia in particolare, sono sempre più piene. Ve.NICE STUFF vede la produzione local e la creatività come valori sociali e collettivi e si propone di sostenere la libera iniziativa di qualità e lo spirito imprenditoriale a Venezia, ponendosi come un evento-vetrina per designer e produttori locali. L’evento vuole divenire un polo di attrazione, grazie anche al coinvolgimento di Enti Locali e Università, che possa suscitare l’interesse non solo dei privati cittadini ma anche di aziende e investitori, auspicando la creazione di nuovi network e collaborazioni.


Lo scopo è quello di creare opportunità culturali ed economiche in una città che altrimenti rischia di soffocare la libera iniziativa di qualità in favore di attività legate esclusivamente all’offerta turistica, dimostrando invece che la Città e il suo potenziale creativo possono ancora attrarre e costituire un punto di riferimento per progettisti e produttori. Ve.NICE STUFF was born in 2014 within the Kanz Architetti studio, the event curators, with the aim to reveal another Venice, the one of the local product, created through the collaboration between designer and craftsman and free from the industrial serial production. This choice of quality is becoming more and more widespread due to the greater control ensured over the production process. Ve.NICE STUFF is a temporary showroom that, in the first two editions, gave visibility to some of the most interesting and independent productions created by artists associated by the desire of an authentic, brave and even experimental design, that deliberately wants to be an alternative to the products poor of quality and history that fulfill the shops of our cities, Venice above all. Ve.NICE STUFF sees local production and creativity as social and collective values. It aims to support creativity and entrepreneurship in Venice, placing itself as a showcase event for local designers and manufacturers.

The event wants to become an attractive point, thanks also to the involvement of local authorities and universities, able to rise up the attention of citizens but also of companies and investors, calling for the creation of new collaborative networks. The aim is to create cultural and economic opportunities in a city that, otherwise, threatens to stifle design quality and initiative in favor of tourism related activities demonstrating, instead, that the City and its creative potential can still attract and be a reference point for designers and manufacturers.


La rassegna di prodotti proposta in questo volume si propone di raccogliere e raccontare le esperienze di 27 designer emergenti che operano nei settori del design del prodotto, del fashion e della grafica. Le figure selezionate nell’arco dell’ultimo anno da Kanz Architetti - Mauro Cazzaro e Antonella Maione - sono accomunate da una specifica caratteristica: l’impronta artigianale e indipendente dei loro progetti. Tema cardine della terza edizione di Ve.NICE STUFF è infatti il rapporto tra design indipendente e imprenditorialità: due aspetti non sempre facili da conciliare nel panorama attuale della produzione di design, che tuttavia possono, e forse devono, trovare un percorso comune in contesti come quello veneziano dove la produzione turistica di massa tende a sopraffare la ricerca di qualità. Venezia è infatti il secondo elemento che caratterizza le opere esposte in questo catalogo. La selezione è partita dalla città per ampliare i suoi orizzonti verso l’esterno, guardando prima alla terraferma poi al Veneto e infine all’Italia intera, con l’intento di portare a Venezia artigiani e designer capaci di proporre, con i loro lavori, opere di qualità. L’obbiettivo di Ve.NICE STUFF, già espresso con successo nelle prime due edizioni, è infatti affermare che Venezia è ancora una città capace di creare e di attrarre una creatività di qualità, come accade nei maggiori centri di interesse in Europa e nel mondo, incoraggiando e svelando al pubblico queste realtà artigianali emergenti. Per questi motivi, Ve.NICE STUFF 2016 introduce alcune importanti novità rispetto alle edizioni precedenti.


The products proposed in this volume aims to collect and share the experiences of 27 emerging designers that work in the product design, fashion and graphic design areas. These figures, selected in the last year by Kanz Architects - Mauro Cazzaro and Antonella Maione - are associated by a specific characteristic: the craft and independent mark of their works. Indeed, the key theme of the Ve.NICE STUFF third edition is the relationship between independent design and entrepreneurship: two aspects not easy to reconcile in the current design production overview and which should, or perhaps have to find a common route in contexts like the Venetian one where the tourist mass production tends to overwhelm the quality of products. Moreover, Venice is the second element that characterizes the works of this catalog. The selection has started from the city of Venice to expand its horizons to the outside, looking first to the mainland then to the Veneto region and finally to the whole Italy, with the intention of bringing in Venice artisans and designers able to propose with their works high quality products. The goal of Ve.NICE STUFF, already successfully expressed in the previous two editions, is to show that Venice is a city still able to create and attract a quality creativity, as happens in the major European and worldwide centers, encouraging and unveiling to the public these emerging handicraft realities. For these reasons, Ve.NICE STUFF 2016 introduces some new important features compared to previous editions. First of all, the event location has changed, leaving the friendly but too small SPAZIO KANZ, to move to the larger and prestigious Palazzo DonĂ Brusa, in Campo San Polo, Venice, offering a prestigious context to exhibitors and, above all, to the exposed products.


In primo luogo cambia la sede, uscendo dall’accogliente ma ormai troppo stretto SPAZIO KANZ per spostarsi nel più ampio e prestigioso Palazzo Donà Brusa, in Campo San Polo, a Venezia, offrendo così una cornice di grande pregio agli espositori e soprattutto ai prodotti esposti. Allo stesso tempo muta anche l’impostazione culturale dell’evento che, per la prima volta, si apre al mondo accademico e della professione. “Progettare è facile quando si sa come si fa”, così Bruno Munari sintetizza il problema del “saper progettare” (Bruno Munari, Da cosa nasce cosa, Laterza, Roma, 1996, pag.8) e la terza edizione di Ve.NICE STUFF intende affrontare anche questo aspetto del design indipendente creando, nei quattro giorni di mostra dall’8 all’11 dicembre 2016, un’occasione di confronto sulla figura del designer/artigiano e soprattutto su cosa sia il “saper fare”. Questo dialogo è arricchito dalla partecipazione di docenti provenienti da tre Università italiane - l’Università Iuav di Venezia che patrocina l’evento, lo IED di Venezia e l’Università degli Studi di San Marino - che con i loro interventi saranno parte attiva del dibattito culturale e dal coinvolgimento di Enti Locali - quali l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Venezia e la Confcommercio. L’obiettivo è quello di instaurare un confronto aperto non solo ai designer presenti in mostra ma anche alla collettività e ai professionisti esterni, stimolando la creazione di nuove relazioni e la voglia di fare impresa per dimostrare che la creatività e l’imprenditorialità possono crescere insieme. Nel catalogo i lavori sono presentati dando spazio soprattutto ai prodotti selezionati per la mostra, veri protagonisti dell’evento, ma grande importanza viene data anche ai volti dei designer, la materia viva e creativa che sta dietro i progetti in esposizione. A chiudere il volume troviamo invece il lavoro MADE-HAND di Anna Mainenti, fotografa e collaboratrice preziosa per questo progetto, che descrive la figura del designer/artigiano mediante il suo primo e fondamentale strumento: le mani. In una raccolta esposta in mostra durante Ve.NICE STUFF, le mani di artigiani e designer, fotografate da Anna “come oggetti di una serie, simili e unici” diventano l’espressione del lavoro artigianale, fatto a mano, evidenziando il valore di chi con le mani fa della creatività la propria professione.


At the same time, also the cultural project has changed involving for the first time universities and professional experts. “Designing is easy when you know how to do”. Bruno Munari summarizes with these words the problem of “good design” (Bruno Munari, Da cosa nasce cosa, Laterza, Roma, 1996, pag.8) and the third edition of Ve.NICE STUFF also wants to deal with this aspect of independent design creating, during the four-day exhibition from 8th to 11th of December 2016, an opportunity to discuss on the designer/craftsman figure and especially on what is “good design”. This dialogue is enriched by the participation of teachers from three Italian universities - Iuav University of Venice, which is partner of the event, IED Venice and University of San Marino – who, with their interventions, will be active part in the cultural debate. At the same time also the local authorities, such as the Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori of Venice and Confcommercio, are involved in the event. The main goal of the exhibition is to establish a dialogue open not only to the featured designers but also to the community and to outside professionals, stimulating the creation of new relationships and business activities to demonstrate that creativity and entrepreneurship can grow together. In the catalog the works are presented mainly giving space to the selected products, the real protagonists of the event, but great importance has also been given to the designers faces, the alive and creative matter behind each project. The volume is closed by MADE-HAND, a work of the photographer and precious collaborator of this project Anna Mainenti, which describes the figure of the designer/craftsman using his first and fundamental tool: the hands. In the collection exhibited during Ve.NICE STUFF, the hands of artisans and designers, photographed by Anna “as objects of a series, similar and unique” become the expression of hand-made craftsmanship, highlighting the value of those who, with their hands, transform the creativity in a job.






Sono Silvia, architetto di formazione e mamma di professione. Lʼidea di BIA nasce con lʼarrivo di Bianca, mia figlia. Prima cucivo per me con la sola esigenza di realizzare qualcosa in cui potessi avere il controllo dellʼintero processo creativo, con lei invece la mia ricerca è giunta a un compromesso tra le forme e i colori a me graditi e quelli adatti alle esigenze di un bambino. BIA è una sintesi delle mie passioni, lʼunione tra il modus operandi dellʼarchitetto e del grafico e lʼinfinito vocabolario dei tessuti, tra le suggestioni che ricevo dalla realtà che mi circonda quando esco di casa e il mondo fantastico dell’infanzia nel quale sono immersa quotidianamente. Quello che faccio mi rende felice perché mi permette di creare con le mani qualcosa per i miei figli. Puppets. Cosa riesce a vedere un bambino nei primi mesi di vita? Molti dicono che veda solo forme sfocate e sappia riconoscere la mamma solo dallʼodore, altri sostengono che non distingua nemmeno i colori ma credo nessuno lo sappia realmente, almeno, io non ho trovato risposta a questa domanda e soddisfatta dal “bianco e nero” non ho indagato oltre. Dovevo personalizzare la stanza di mia figlia e non tolleravo quella pioggia di colori che il mercato propone. Perché accanirsi sullʼazzurro principe e il rosa Barbie se tanto sono solo i contrasti e le forme a essere percepite? Perché il nero e il grigio dovevano essere un tabù se tanto io, la mamma, vesto principalmente monocroma e mia figlia mi avrebbe distinta solo dallʼodore? Ho quindi deciso di lavorare con materiali al più naturali, spesso riciclati, concentrandomi su una forma che potesse essere scalabile in ogni dimensione (qui presento la versione small), che potesse essere declinata in molteplici funzioni e che potesse piacere contemporaneamente a un adulto e a un bambino.

I am Silvia, an architect and a mom. The idea of BIA begins with the birth of my daughter Bianca. BIA is a summary of my passions, the union between the architect’s and designer’s modus operandi and the infinite vocabulary of fabrics, including the suggestions that I get from the reality that surrounds me and the fantasy childhood world in which I’m immersed every day. Puppets. What can a child see in the first months of his life? Many say that it sees only blurred forms and can discern the Mom only by her smell. Others argue that it doesn’t distinguish colors but I think that no one really knows, or at least, I have not found an answer to this question and, satisfied by the “black and white”, I have not investigated further. I had to personalize my daughter’s room and don’t tolerate the excess of colors that the market offers. I decided to work with natural materials, often recycled, focusing on a form that could be scalable for all sizes, which could be declined in multiple functions and that would please both adults and children.



Bipunto è una realtà multidisciplinare caratterizzata da una volontà di sperimentazione e trasformazione, nata dall’incontro di Davide ed Elisa. Davide Casali si laurea in Communication Design al Politecnico di Milano e segue un master in design del prodotto e degli interni presso lo IED Milano. Collabora con Moroso e Studiopepe, dove viene a contatto con il mondo dello styling e del set-up allestitivo. Lavora come freelancer motivato dalla ricerca costante di un suo perfezionamento stilistico. Elisa Legramandi ha un background eclettico: si laurea al Politecnico di Milano prima in Interior e poi in PSS Design; appassionata di fotografia, consegue anche un diploma all’Istituto Italiano di Fotografia di Milano. Collabora per un periodo come ricercatrice al Politecnico di Milano, per poi optare per un percorso freelance. Amiral è una lampada a sospensione versatile grazie alla sua adattabilità a differenti ambienti (finiture disponibili: frassino chiaro e verniciato nero) e alla caratteristica di proiettare luce diretta e diffusa al contempo. Amiral ha in sé la tattilità del legno e la raffinata eleganza del vetro sabbiato, con forme arrotondate che risaltano le caratteristiche dei materiali. Prende forma dalla volontà di interpretare le peculiarità del design nordico attraverso un’abilità artigiana tutta italiana. “Condivisione” è il concetto alla base di Tray it: condividere il cibo, condividere il momento del pasto, condividere il prodotto stesso tra i commensali. La base in acciaio inox ospita fino a quattro piattini di legno: ogni persona, prendendo la propria porzione, prende letteralmente una parte del prodotto.

Bipunto is a multidisciplinary studio with a strong experimental approach born from the meeting of Davide and Elisa. Davide Casali graduates in Communication Design at Politecnico di Milano and follows a Master in Product and Interior Design at IED Milano. He collaborates with Moroso and Studiopepe and works as a freelancer. Elisa Legramandi graduated at Politecinco di Milano, first in Interior then in PSS Design. Meanwhile she got a degree at Italian Institute of Photography in Milan. After a period as researcher at Politecnico di Milano she has started a freelancer activity. Amiral is a pendant light defined by formal simplicity and material adaptability. The inspiration comes from the Scandinavian world, featured by warm functionality, clean lines and natural materials. It comes in two variations: natural ash and varnished black wood, together with sanded glass. “Sharing” is the concept of Tray it: sharing the food, the dinner, the product. Up to four wooden plates can be set on every stainless steel base. Eeach person, by having one of it, actually takes a part of the product itself.



Andreina Brengola è veneziana, curiosa e creativa, da sempre attratta da materiali comuni, riesce a trasformare semplici componenti per bigiotteria in creazioni uniche e dalla forte personalità. Molle industriali in acciaio, alluminio, pietre semi-preziose, plexiglass, silicone e pasta sintetica, mescolati tra loro danno vita a gioielli semplici ed eleganti dal design unico e originale. Orecchino cubo è un recchino realizzato con molle in acciaio e anelli in alluminio. L’intreccio e la combinazione di questi elementi danno vita ad un disegno geometrico: un cubo.

Andreina Brengola is venetian. Curious and creative, she is attracted by common materials and is able to transform the basic components of costume jewelry in unique and highly peculiar creations. By combining industrial steel springs, alluminium, semi-precious stones, sylicone and polymer clay she is able to realize distinctively original jewelry pieces, characterized by a simple and elegant design. Earrings cube is made of steel springs and alluminium rings. The combination and weave of these elements give birth to a three-dimensional geometric design: a cube.



Raffaella Brunzin nasce a Venezia, dove si laurea in Architettura. Coniuga l’attività didattica a quella di designer indipendente. Ha collaborato con il corso di laurea in Design della Moda dell’Università Iuav di Venezia dove ha insegnato “Materiali e tecnologie del tessuto” e ha svolto attività didattica presso il corso di laurea in Disegno Industriale UNIRSM di San Marino, durante i workshop estivi. I suoi manufatti hanno ottenuto riconoscimenti e pubblicazioni e sono in vendita in selezionati negozi italiani. Ha co-fondato Manos, una rassegna temporanea e indipendente ideata per presentare e vendere oggetti di design autoprodotto. Ha ideato e coordinato il progetto “Design in Gabbia”, finanziato dalla Regione Veneto e che ha visto coinvolti alcuni detenuti della Casa Circondariale maschile di Santa Maria Maggiore di Venezia. Ha ideato e tenuto workshop in Finlandia nell’ambito di Helsinki World Design Capital 2012. Ha preso parte al progetto “Open Design Italia Factory” in collaborazione con CNA Vicenza, per una collezione di oggetti che mette in rete designer e artigiani. Attualmente lavora come designer indipendente e come docente allo IED di Venezia. Gummy prende forma da un materiale di recupero, la gomma. Un processo di conversione conferisce nuova vita al materiale trasformandolo in una collezione di gioielli morbidi, leggeri e di grande effetto.

Raffaella Brunzin was born in Venice, where she graduated in Architecture. She is a teacher and independent designer. She has collaborated with the graduate course in Fashion Design at the Iuav University of Venice. She has also taught at the graduate course in Industrial Design at the UNIRSM in San Marino. Her designs have earned recognition and appeared in publications, and are sold in selected shops around Italy. She cofounded Manos, an independent temporary show aimed at presenting and selling self-produced design objects. She created and coordinated the “Design in Gabbia” project involving inmates of the Santa Maria Maggiore men’s prison in Venice. She held workshops in Finland as part of the Helsinki World Design Capital 2012. She also took part in the “Open Design Italia Factory” for a collection of objects which brings designers and craftspeople together. Gummy is made from upcycled material: rubber. A conversion process confers new life on the material, transforming it into a collection of soft, light and visually stunning jewellery.



Gaetano Di Gregorio (Catania, 1972) vive e lavora a Venezia, dove ha studiato architettura presso l’Università Iuav di Venezia. Si occupa di architettura, design di prodotto e insegnamento. È specializzato in design della ceramica, producendo serie limitate per collezionisti e gallerie, cooperando con piccole aziende italiane. Presso lo IED Venezia, dove insegna, coordina il corso di Interior Design. Tupiliere. Il lavoro in mostra è il risultato di un processo interamente manuale, in cui il designer elabora strategie di razionalizzazione tipiche della produzione industriale, riferendole a quella artigianale. Il modo di lavorare la ceramica è spinto ai limiti delle sue caratteristiche e condensa una triplice sfida: sul materiale, sul processo e sul ruolo stesso del designer, che si fa artefice. In questo uso non convenzionale dei ruoli, risiede forse un embrione di ricerca.

Gaetano Di Gregorio (Catania, 1972), lives and works in Venice, where he studied architecture at Iuav University of Venice. His professional skills include architecture, product design and teaching. Specialized in ceramic design, he also self-produces limited editions or small series, for galleries and collectors, working with small companies in Italy. He coordinates the Interior Design triennial course at IED in Venice. Tupiliere. To make these objects the designer has developed strategies for optimizing production typical of the industrial process, but the result is a complete handmade work. This approach to ceramics pushes the limits of what is traditionally possible, and as a result, presents three different challenges: on the material, on the process, and on the role of the designer itself, who becomes a maker. Through this experimentation, the designer expects to find new insights and discoveries.



FragoLab (FRAncaGOppionLABoratorio) nasce nel 2006 da una passione di Franca per il bijoux. Dopo il diploma in Visual Design al Politecnico di Milano nel 1983 e una lunga esperienza nella grafica e in editoria, la voglia di creare oggetti con materiali diversi e combinare forme e colori, danno il via a pezzi unici e stravaganti, tutti fatti a mano. Poco dopo nascono le T-shirt, confezionate con ottimi cotoni e forme sempre nuove, stampate con le immagini delle sue collane e ironici still life di frutta, verdura, e altro, che lei stessa fotografa ed elabora. Ha collaborato con importanti case editrici come Skirà Editore e Linea D’Ombra per importanti mostre in Italia e prodotto oggetti promozionali per alcune aziende del territorio. Alcune sue creazioni ispirate al cibo sono state esposte alla mostra “Gioielli di Gusto” inaugurata a settembre 2015 a Palazzo Morando, Milano, durante Expo 2015. Sta attualmente sviluppando un nuovo progetto con tessuti di lana, come base per innovative e non convenzionali maglie, collane e bracciali. Tutto made in Italy. Collana tubolare è costruita con cimose di tessuti di cotone, lana e viscosa, su base di tessuto, e poi leggermente imbottita. È un pezzo unico, fatto di accostamenti di colore e tessuto che la rendono diversa da tutte le altre. Gli orecchini sono fatti di piccoli petali di vetro pressato, bianco opalino, composti in un ordine/disordine che crea movimento e plasticità, con monachella di metallo color argento. Il bracciale è realizzato con barrette di metallo, a tripla fila di perle di vetro sfaccettato, montate su filo elastico. Tutto made in Italy.

FragoLab (FRAncaGOppionLABoratorio) was founded in 2006 by the passion of Franca for bijoux. After graduating in Visual Design at the Politecnico di Milano in 1983 and after a long experience in graphic and publishing, the desire to create objects with different materials and combine shapes and colors, giving life to the creation on unique and extravagant pieces, all handmade. A tubular necklace, made with cotton, wool and viscose, on a fabric base and then lightly padded. A single piece, made of colorful fabric combinations. Earrings made of tiny petals in pressed opal white glass composed in an order/ disorder that creates movement and plasticity, with silver-colored metal fish monachella. Bracelet with metal fingers and a triple row of faceted glass pearls mounted on elastic thread. All made in Italy.



Missione di Hands on Design è ritrovare la sinergia originaria tra design e artigianato di qualità internazionale, con la creazione e la produzione di oggetti di estetica e qualità senza tempo. Hands on Design con la sua formula unica di valorizzazione paritaria dei designer e delle aziende e la sua internazionalità, fa sì che i valori dell’alto artigianato vengano tramandati al futuro. Dervish (Design by KANZ Architetti, Manufacture by Soffieria for Hands on Design) è un vaso in vetro borosilicato. Tre fiori tenuti insieme da una danza roteante di vetri la cui vertigine raggiunge l’apice nell’appoggio mirabolante su tre punti.

Hands on Design mission is to recover the original synergy between design and international, high quality craftmanship through the creation and production of timeless aesthetic and quality objects. Hands on Design has a unique formula of equal enhancement between designers and artisans; moreover its international character ensure that the values of high craft being handed down to the future. Dervish (Design by KANZ Architetti, Manufacture by Soffieria for Hands on Design), borosilicate glass vase. Three flowers held together by a whirling dance of glasses whose vertigo reaches its peak in the amazing three points support.



Francesca Braga Rosa (Arzignano-Vicenza, 1978) e Ivano Vianello (Padova, 1974) lavorano insieme dal 2005 a Vicenza, sotto il marchio ivdesign.it. Laureati in architettura allo Iuav di Venezia, si occupano di architettura d’interni, paesaggio e design, in contesti storici e contemporanei. Hanno disegnato per Nitoarredamenti (Rapsel), Antonio Lupi, Sintesi, Create & Barrel (CB2 american company), Beamalevich (Barcelona), Valsecchi 1918, DeCastelli e OPPA (Brasile). Dal 2015 Ivano Vianello è il direttore artistico della mostra Design Research per la Fiera di Vicenza. Daniele Paoletti inizia la sua attività nel 1999 sotto il nome “0.0 FLAT FLOOR”. Fin dagli inizi si distingue per l’attenzione alla materia, la cura del design, l’approccio culturale al progetto con particolare riferimento alla tradizione italiana del buon design. Specializzato nella lavorazione del metallo, le sue produzioni si contraddistinguono per l’altissima qualità realizzativa, che si esprime attraverso la minuziosa cura dei dettagli e l’esecuzione manuale di tutte le operazioni di rifinitura. Luigi è un portacandele a due braccia, realizzato con due piastre preforate in ottone che, una volta unite a incastro, creano una struttura a croce. Dimensioni: 13x7x13 cm.

Francesca Rosa Braga (Arzignano-Vicenza, 1978) and Ivano Vianello (Padua, 1974) work associated since 2005, in Vicenza, under the ivdesign.it brand. They graduated in architecture at Iuav in Venice, dealing with interior architecture, landscape and design, in historical and contemporary contexts. They designed for Nitoarredamenti (Rapsel), Antonio Lupi, Synthesis, Create & Barrel (CB2 american company), Beamalevich (Barcelona), Valsecchi 1918, DeCastelli and OPPA (Brazil). Since 2015 Ivano Vianello is the artistic director of the exhibition Design Research for the Vicenza Fair. Daniele Paoletti started his work in 1999 under the name “0.0 FLAT FLOOR”. Specialized in metal processing, his productions are characterized by a very high production quality, which is expressed through the meticulous attention to detail and manual execution of all finishing operations. Luigi is a candle holder with two arms, made with two brass plates pre-drilled, that when combined interlocking create a cross structure. Dimensions: 13x7x13 cm.



KANZ è uno studio di progettazione con sede a Venezia, fondato dalla coppia di architetti Mauro Cazzaro e Antonella Maione e basato sull’idea che la relazione naturale tra architettura, interni e prodotto sia lo spunto per la creazione dell’artificio insito nel progetto. Convinti che l’attività del progettista sia alla base della costruzione di qualsiasi oggetto complesso, sia esso un edificio o un prodotto, sia esso materiale o soltanto concettuale, affrontano tematiche a scala molto diversa con lo stesso approccio sperimentale e con la stessa attenzione al dettaglio e alla potenzialità di tecniche di lavorazione e materiali. È nei prodotti di design che quest’intenzione è particolarmente evidente, quando già la fase di progettazione si lega a filo doppio con la produzione artigianale, ma anche con una dimensione industriale che non escluda a priori l’idea d’indipendenza della produzione. La matericità nel caso di un oggetto standardizzato come un calice in vetro, diviene una sfida impegnativa. Proprio per questo motivo i KANZ hanno voluto lavorare, negandole, sulle tipiche lavorazione industriali del vetro borosilicato, perseguendo il principio di casualità. Il risultato è il calice BUBBLE, il cui bevante sembra un soffio, una bolla sempre diversa nella forma e nelle dimensioni, ma che mantiene le caratteristiche del bicchiere classico di vino. Il piede, ampio e sottile, unito allo stelo, esile e irregolare, attendono l’istante in cui la bolla, in un equilibrio precario, lascia la materia da cui ha preso forma divenendo unica nell’aria. Bubble è l’unione, il fotogramma di quell’istante.

KANZ is a design studio based in Venice, founded by architect duo Mauro Cazzaro and Antonella Maione and based on the idea that the natural relation between architecture, interior and product is the starting point for the creation of artifice inherent in the project. Convinced that the activity of the designer is the basis for the construction of any complex object, they deal with issues in very different scale with the same experimental approach and with the same attention to detail and potential of techniques and materials. It’s in the design products that this intention is particularly evident when already the design phase is linked hand in glove with the craftsmanship. The materiality, in the case of a standardized object such as a wine glass, becomes a significant challenge Precisely for this reason the KANZ wanted to work denying the typical industrial processing of borosilicate glass, choosing to pursue the principle of randomness. The resul is the chalice BUBBLE, whose bowl seems a breath, a real bubble always different in shape and size, which still maintains the characteristics of the classic wine glass.



Tommaso Lucinato si laurea in Design allo Iuav di Venezia. Vive ad Ancona, dove lavora come product designer realizzando progetti per committenti privati, aziende e curando il suo marchio legato all’autoproduzione. Gestisce il laboratorio prototipi dell’Università di Design di San Marino affiancando a tale ruolo quello di docente in Tecnologia e materiali per l’innovazione. Ha presentato i propri lavori presso Fuorisalone, Archivio Giovanni Sacchi, Triennale e altre situazioni espositive italiane. Fin dai primi progetti è orientato a un design dove la forma si esprima principalmente attraverso indagini sperimentali sulla materia. Vassoy Kandinsky è ciotola, svuota-tasche, vassoio, contenitore ma soprattutto oggetto sperimentale, formatosi quasi spontaneamente durante l’impiego di resine per altri scopi. Da una goccia caduta e raccolta solo quando era solidificata, si è istintivamente guardato a questo come il comportamento più proprio di tale materia: la goccia si allarga finché il suo progressivo cambiare di stato la trasforma in qualcos’altro, un dischetto solido che conserva memoria formale della sua origine ma è al tempo stesso cosa concreta sulla quale fare progetti. Il nome, Vassoy Kandinsky, gioca ironicamente fra richiami a figurazioni astratte e il suggerimento a un uso possibile: contenere o portare.

Tommaso Lucinato is graduated in design at Iuav University of Venice. He lives in Ancona, working as product designer for companies, private clients and for his DIY brand and the related workshop. He has managed the model making lab at the Design University of San Marino since 2005, teaching Materials technology for innovation. His projects have been showed at Fuorisalone, Archivio Giovanni Sacchi, Triennale and other italian exhibitions. Since the beginning of his career he is oriented through a design where form is mainly a result of experimental study on matter. Vassoy Kandinsky is bowl, tray, pocket emptier, container but, first of all, an experimental object, almost spontaneously self-shaped using resins for other purposes. From a drop fallen down and picked up, I immediately understood the distinctive performance of this material: the spreading drop gradually changes its state into a solid small disc that reminds us of the formal memory of its origin but, at the same time, is a tangible thing to design with. The name, Vassoy Kandinsky, ironically plays between abstract art references and the suggestion of a possible use: to contain or to carry.



ME.design nasce da un’idea di Edoardo Lauri e Martina Boschetti, è un brand dedicato alla creazione, produzione e distribuzione di gioielli contemporanei realizzati attraverso la tecnologia della stampa 3D. ME.design è una giovane azienda esempio di quello che viene definito oggi “artigianato digitale”. La stampa 3D diventa “materia prima” per accessori, bracciali, anelli, occhiali, collane, rifiniti rigorosamente a mano, per dare vita a diverse collezioni animate tutte da un’originale vena creativa. Il risultato è una produzione ricca e variegata che mixa design, sperimentazione tecnologica e artigianato. Un modo contemporaneo di realizzare gioielli, che fa assomigliare sempre di più il presente al futuro. Waves è una collana ispirata alle increspature delle onde del mare, rielaborandole in una serie di linee che si ripetono lungo tutto il perimetro della collana creando un gioco di luci e ombre nelle cavità. La collana è stampata con la tecnologia FDM con una stampante Prusa i3, i materiali utilizzati sono biodegradabili e derivati da vegetali come il PLA, ottenuto dalla fermentazione del mais, oppure altri materiali composti da PLA caricato con fibre di legno, canapa o bamboo, resistenti e totalmente riciclabili.

ME.design is born from Edoardo Lauri and Martina Boschetti’s idea. It is a brand dedicated to the creation, production and distribution of contemporary jewelry made by the 3D printing technology. ME.design is a young company example of what is called today “digital craftsmanship”. 3D printing becomes “raw material” for accessories, bracelets, rings, glasses, necklaces, finished exclusively by hand, to create different collections all animated by an original creative streak. The result is a rich and varied production that mixes design, technological experiments and crafts. A contemporary way of making jewelry, which is becoming more like the present to the future. Waves is a series inspired by the ripples of the waves, recasting them in a series of lines that are repeated along the entire perimeter of the series, creating a play of light and shadows in the hollows. The necklace is printed with the FDM technology with a Prusa i3. The materials used are biodegradable and derived from crops such as PLA, obtained from the corn fermentation, or other resistant and totally recyclable materials composed of PLA loaded with wood fibers, hemp or bamboo, .



Mi chiamo Paolo Mezzadri... arrivo dal mondo del ferro, senza per questo esserne mai stato temprato, forse un po’ fuso... questo sì. Ho vissuto per anni il ferro lavorato e sagomato con tecnologie sempre più veloci ed innovative così performanti da lasciarmi spesso sbalordito. Tanto performanti che alla fine il metallo era, come dire, semplicemente un pezzo: un freddo, utile, pezzo. Ho scoperto anni fa una dimensione forse più mia... più disordinata, più da sensazioni e meno da calcoli... sicuramente molto più “incasinata”, permettetemi il termine. Ho scoperto, o forse riscoperto, una dimensione lenta verso il ferro; una dimensione fatta di prove, di sbagli, di tanti errori, di sconfitte e di pareggi... Ecco, in poche righe ho condiviso un pensiero... Sono in mezzo a una serie di oggetti, di campioni di pezzi, di sagome di ombre, che forse sono semplicemente l’inizio di nuove idee. Forse già questa è una filosofia. Cubetto. Materiale: ferro e tondino; misure circa 370 X 370 mm; lavorazioni: taglio, saldatura, ossidazione e trattamenti superficiali; versioni: con o senza piedi; colori: ferro trattato - ruggine trattato. Cubetto nasce come espressione leggera di gioco e creatività e può essere impilato o sovrapposto per creare nel movimento del gioco strutture sempre diverse, appeso a muro o fatto scendere dal soffitto. Gli utilizzi pratici lo vedono protagonista come porta riviste, porta bottiglie o vicino a un camino come porta legna. Cubetto può essere utilizzato anche come seduta avendo un lato non traforato e alla fine di nuovo impilato per recuperare spazio e gioco.

My name is Paolo Mezzadri... I come from the world of iron without ever having been hardened for it, perhaps a little melted... that might be true. For years I have experienced how iron is treated and formed more and more rapidly by innovative technologies - so quickly it left me astonished. Years ago I discovered a dimension that might fit me better... a less neat one, with more sensation and less calculations... certainly a lot more “chaotic” one. I discovered a slow dimension in respect to iron; a dimension of experiments, errors, defeats and of reconciliation. Cubetto. Materials: iron and rod; dimensions: 370x370; work: cut, welding, oxidation; version: with or without feet; colours: treated tool, treated rust. Cubetto born as a light expression of game and creativity. It can be used stacked to create differents games due to the different combinations.It can be used hold on the wall or fixed to the ceiling.You can use it as a magazine rack, a wine cooler or near a fireplace as a wood holder.It can be used also like a chair as it has a side without holes and then stocked to save space.Try It...



Miquadra è uno studio di progettazione attivo nei campi del design, product, retail, interior e dell’architettura. Offre al cliente un progetto globale e multidisciplinare dalla definizione del concept alla realizzazione del prodotto, valorizzando l’identità aziendale. Andrea Cera e Riccardo Varini, tra i soci fondatori, concepiscono Miquadra come uno studio flessibile e aperto, spaziando dal dettaglio tecnico formale e funzionale per l’industria motoristica, alle serie limitate di arredi per consorzi di artigiani, ai concept per format spaziali. La ricerca svolta con enti pubblici e università traccia un percorso parallelo e indaga ambiti sperimentali di design strategico. Con Lafert Group, Electrolux Professional, DVP Technology, Marcolin Eyerwear, Honda Motor, Poste San Marino Miquadra consolida un approccio di estrema riduzione linguistica, centrato sul valore del materiale. Nel 2012, con il motore HP di Lafert, vince la Menzione d’onore al XXIII premio Compasso d’Oro ADI per il design. Arco Di Tempo misura giorni, passa messaggi, fissa appuntamenti. Accompagna e ritma. Si tende, si tira, si appoggia o si appende. In alluminio anodizzato, neutro o colorato, vincola messaggi a mollette lignee.

Miquadra is a design studio active in the fields of product, retail, interior design and architecture. It offers to the customers a comprehensive, multidisciplinary project from the definition of the concept to product realization, enhancing the corporate identity. Andrea Cero and Riccardo Varini, the founders, conceived Miquadra as a flexible and open studio, with projects ranging from formal and functional technical detail for the motor industry , to the limited series of furniture, to the concept for spatial format. The research carried out with public institutions and universities traces a parallel path and investigates experimental areas of strategic design. In 2012, they won the Honorable mention at the XXIII Compasso d’Oro ADI for the design of HP MOTOR for Lafert Group. Arch Of Time. It measures days, passes messages, makes appointments. Accompanies and gives rhythm. It tense, pulls, leans or hangs itself. In anodized aluminum, neutral or colored, binding posts with wooden clothespins.



Il mio nome è Michela Vallotto, ma ormai mi chiamano ZiZi come il brand delle mie creazioni, My ZiZi Jewels. Dopo aver lavorato per anni in altri settori, ho deciso di dare ascolto alla mia voce interiore e seguire un percorso più creativo, nel meraviglioso mondo della gioielleria. Per la mia linea creo pezzi unici o in serie limitata, combinando tecniche di gioielli tradizionali a concetti contemporanei del design, alla ricerca di uno stile moderno e femminile. Sono innamorata dei metalli, l’ottone in modo particolare e come un alchimista cerco di mescolare ingegno, esperienza, creatività e passione, dando vita a gioielli che vivono di un’anima propria, pronta a fondersi e ad amplificare quella di chi li indossa. VERSUS è una collana di tubicini in ottone (larghezza 18 cm; lunghezza 22 cm). Piccoli tubicini in ottone che si inseguono, creando una forma tridimensionale.

My name is Michela Vallotto, but people call me ZiZi as the brand name of my creations, My ZiZi Jewels. After working for years in other areas, I decided to pay attention to my inner voice and follow a more creative way, into the wonderful world of jewelry. My line is a creation of unique pieces or limited series, combining traditional techniques and concepts with contemporary design, looking for a modern and feminine look and feel. I’m in love with metal, especially brass, and as an alchemist I try to mix talent, experience, creativity and passion, creating jewels that live in its own soul, wich fuse and amplify the ones who wear them. VERSUS is a brass tubes necklace (width: 18 cm; length: 22 cm). Small brass tubes that follow each others, creating a three-dimensional shape.



Roberto Monte vive e lavora a Pagani (SA). La sua attività si dirama dall’architettura d’interni al design, dalla grafica all’allestimento. Il suo percorso creativo-professionale lo porta ad approfondire e sperimentare tecniche e gestualità in vari campi, dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al teatro. Il suo design è un design ricettivo adattabile sensibile, pronto ad accogliere sentimenti ed emozioni, istanze estetiche e funzionali. In genesi di forma. Oggetti in gestazione. Conche, ripiani, aggetti, fori. “La vocazione alla forma è una necessità vitale della natura quanto dell’arte”, questo l’incipit da cui parte il progetto: l’attitudine della materia a essere forma.

Roberto Monte lives and works in Pagani (SA). His activity spreads from architecture to interior design, from graphics to installation. His creativeprofessional career brings him to examine and experiment with techniques and gestures in several fields, from painting to sculpture, from photography to theater. His design is receptive, flexible, sensitive, ready to accept feelings and emotions, aesthetic and functional demands. In genesi di forma. Objects in embryo, in the process of being: basins, plans, holes. “The vocation to form is a vital necessity of nature as art”, this was the beginning from which the project born: the attitude of matter to be shaped.



Sono Paola Garzara e creo le mie borse rigorosamente in pelle. Parto dal cartamodello, per poi tagliarlo e farlo rifinire dalle sapienti mani di un’esperta orlatrice del luogo. Alla base c’è un grosso lavoro di ricerca dei materiali, che parte dai pellami fino ad arrivare all’acquisto di capi usati, per poi recuperare la pelle e darle una nuova vita. Ogni mia borsa è sempre diversa e la vera bellezza è che più si usano e più si fondono con la persona che le usa. Curo molto i dettagli, rimanendo sempre fedele alle linee pulite. Un percorso affascinante... Mod. Lola è un nuovo zaino in pelle morbida, perfetto per chi usa la bici, da portare a tracolla. Colore nero, 100% pelle.

I’m Paola Garzara and I create all my bags with leather. I start with the paper patterns and then I collaborate with an expert local hemming maker. Behind there is a strong research work of materials selection and regeneration of second hand items, giving them a new life. Every single bag that I make is different and unique. The more you use it the more it becomes part of you. I really appreciate the details, always remaining faithful to the clean lines. I love my job because every day I live it like an amazing new path. Mod. Lola is a new soft leather backpack, perfect for those who use the bike. Black color 100% leather.



Fare dell’arte il proprio mestiere: questo potrebbe essere il motto che caratterizza l’esperienza di Reggiani Ceramica, un laboratorio di progettazione e produzione ceramica avviato nel cuore di Venezia da Andrea Reggiani. Nato a Roma e formatosi presso l’Università Iuav di Venezia, Andrea intraprende quest’attività più per passione che per necessità. Il modellare e il dar forma alla materia diventano nell’attività di Reggiani un modo per trasferire conoscenze, idee e concetti in oggetti concreti che, con il tempo, si sono trasformati in vere e proprie opere d’arte: dai coloratissimi vasi alle lampade stampate in 3d, dalle tazze ai piatti fino alla splendida teiera Pinocchio, perfetto connubio tra praticità e design. Drape, l’Abat Jour. L’ispirazione nasce dal movimento dei tessuti, dalla loro fluidità e trasparenza, che solo un filo può dare. Da questa intuizione nasce quindi la lampada da tavolo “Drape, l’Abat-Jour”, che ricorda nei suoi movimenti morbidi un abito e nella sua traslucenza una tenda che attenua la luce del sole .Il materiale che compone il corpo della lampada è il risultato di un’ampia ricerca nel campo dei materiali ceramici, una pregiata porcellana francese “Mont Blanc”, le cui caratteristiche sono la trasparenza e la durezza. Esse vengono conferite al materiale dalle alte temperature del processo di cottura che supera i 1300 C°, rendendo traslucente e impermeabile l’oggetto quasi fosse di vetro. Il processo innovativo utilizzato per realizzare questa lampada è il metodo additivo di stampa 3D. Strato dopo strato, la struttura cresce dal basso verso l’alto realizzando le curve e la texture che andrà a definire e rendere unico questo oggetto dallo spessore di appena 2 millimetri.

To make of art his job: this could be the motto that characterizes the experience of Reggiani Ceramiche, a pottery workshop started in the heart of Venice by Andrea Reggiani. Born in Rome, and educated at the University Iuav of Venice, Andrea undertakes this activity for passion. To give shape to the matter becomes for Reggiani a way to transfer knowledge, ideas and concepts into tangible objects that have become true art works such as vases, lamps and the beautiful Pinocchio teapot. Drape, the Abat Jour. The project inspiration comes from the movement of tissues, from their fluidity and transparency. This idea originated the desk lamp Drape, the Abat-Jour, reminiscent of the soft movements of a dress. The innovative process used to make this lamp is the additive method of 3D printing. Layer by layer, the structure grows up from bottom to top; the curves and the texture of each one of this object are unique and defined by the thickness of just 2 millimeters.



RRARO è il mio brand, ma non solo. È l’amicizia, la famiglia, la passione e l’entusiasmo. È un mondo, sono i miei valori, è ricerca instancabile, è la possibilità di interagire con le persone e trasmettere quello che sono e quello che divento attraverso le mie creazioni. Beh, poi, oltre ad essere le prime due sillabe del mio nome e cognome, è anche il simbolo del lavoro che con grande passione sto facendo; tutti pezzi unici e rari, fatti in Italia, con tessuti che arrivano da tutto il mondo ma anche dall’armadio della nonna, ricco di cose belle e senza tempo, con una particolare attenzione al recupero, di materie prime ma anche di artigianalità del mio territorio ricco di “saper fare” da riscoprire. Gli obiettivi di RRARO sono di arrivare a un target di donne trasversale, internazionale, accomunate dalla passione di voler comunicare attraverso il mio brand la loro unicità al mondo. Inoltre dal punto di vista etico, c’è una grande attenzione da parte di RRARO all’ecologia, al non spreco, al riutilizzo. Vorrei che questo fosse molto importante per le mie donne; per me lo è e sono pronta a collaborare con energia con chi ne ha la stessa voglia. La contaminazione che si trova nei miei capi vuole corrispondere alla volontà, da parte di chi li indossa, di scegliere di contaminarsi, nell’accezione più positiva del termine, di voler aprire la mente a tutte le culture, le religioni, di volere vedere il bello dove c’è con gli occhi di un bambino senza pregiudizi né tabù. Cappottino Damascato Doppio Petto Reversibile in Seta è un capo iconico, ricercato, elegante ed eclettico, che veste la donna RRARO e la rende, attraverso la sua personalità, unica e inimitabile. È un pezzo unico sartoriale, fatto in Italia. Composizione: 50% seta, 50% viscosa; tasche in seta; bottoni vintage in madreperla.

RRARO is my brand, but not only one. It is friendship, family, passion and enthusiasm. It is a world, my values, tireless research, and a chance to both interact with people and transmit who I am and what I have become through my creations. It symbolizes also the work I do with tremendous passion. Each item is unique and rare, made here in Italy, and with fabrics that come from all over the world as well as grandma’s closet full of timeless things. RRARO aims to reach women who are both cosmopolitan and united by passion and enthusiasm to communicate through my brand a oneness with the world. Further, RRARO cares a great deal about the environment, non-waste, and reuse. The influences found in my clothing should correspond to the willingness, on the part of who wears them, to choose to be contaminated by the world. Reversible Double Breast Damasco Silk Coat is an iconic item, refined, elegant ed eclectic, that fits RRARO woman and makes her unique and inimitable. Unique garment tailor made in Italy. Composition: 50% silk, 50% viscose; silk pockets; nacre vintage buttons.



SA13 è un progetto di design e arte, nasce dalla collaborazione tra un architetto/interior designer e un artista visivo. Ironia e giochi di parole, dissacrazioni delle icone sono parte della loro poetica, sondando aspetti del design e della grafica applicata con una dose di irriverenza. SA13 ha deciso di realizzare i propri prodotti con l’aiuto di artigiani e aziende italiane, credendo nel made in Italy. Pezzi unici, edizioni limitate o ampie produzioni, ma sempre con grande attenzione al dettaglio. Fucking Old Style. Piatto in ceramica smaltata con diametro 24cm dalla serie Fucking old Style. Slogan e piatto si accompagnano in uno stile classico, anzi sarebbe meglio dire “old style”, una sorta di atteggiamento nei confronti degli “ismi”, dei “periodi”, del “si stava meglio quando si stava peggio...”, un “fucking” alla nostalgia, come ai dictat: “...assolutamente questo...assolutamente quello...”

SA13 is a project connecting design and art. SA13 is a joint partnership between an architect / interior designer and a visual artist. Irony and wordplay, desecration of icons are part of their work, explorating all design and applied graphics aspects with irreverence. SA13 have decided to create their products with the help of Italian companies and artisans, trusting in the made in Italy production. Unique pieces, limited editions or large scale productions, all of them are carried out with great attention to detail. Fucking Old Style Glazed ceramic plate ø 24 cm from “Fucking old Style” series. Slogan and plate with a classical style, or better an “old style”, an attitude towards “isms”, “periods”, “those were the days...”; “fuck” nostalgia as well as diktats: “...absolutely this...absolutely that...”



Cristina S. nasce per passione dei materiali naturali come la lana, seta, cotone, lino. Nasce per la conoscenza di tecniche antiche come l’infeltrimento della lana e del tessuto nunofeltro, con il desiderio di ottenere capi semplici, contemporanei ma anche morbidi da indossare. L’infeltrimento si ottiene lavorando la lana con acqua e sapone, la forma organica che si ottiene è la sinergia di tecnica e creatività per dei capi senza stagionalità e unici. Maglia in nunofeltro con seta e lana, realizzata interamente a mano con la tecnica del nunofeltro in seta e lana merinos 14 micron.

Cristina S. was born due to the passion for natural materials such as wool, cotton and linen. It was created thanks to the knowledge of the ancients techniques such as the “felting” of the wool and Nuno Felt , to obtain simple but, at the same time, comfortables dresses. Felting the wool is possible thanks to the combined work of water and soap; the final product that is created expresses creativity and great dexterity; it’s unique and you can wear it all year long. Nunofeltro felt and silk sweater is made entirely by hand with silk and merino wool 14 microns with the technique of nunofeltro.



Studio Saòr è uno studio creativo con base a Venezia e fondato nel 2014 da Ferruccio Costantini e Cristina Cappellari. Siamo entrambi architetti e condividiamo la passione per il design grafico, l’urbanistica e la stampa: ci completiamo a vicenda grazie alle nostre capacità, il disegno architettonico e le doti manuali per uno, l’occhio per lo styling e la fotografia per l’altra. Abbiamo iniziato ritraendo la nostra Venezia, mappandone elementi peculiari e mettendoli in serie: i nostri progetti mettono a confronto differenti caratteri urbani e architettonici della città, cercando di esplorare un tipo di rappresentazione diversa e peculiare di questi temi. Le nostre creazioni, dalle stampe ai quaderni tascabili e ai nuovi progetti in via di sviluppo, sono realizzati e assemblati nel nostro studio veneziano in quanto handmade e autoproduzione rimangono dei punti chiave del nostro lavoro. (Other) Venetian Lagoon Islands è la prima produzione di Studio Saòr, frutto di una ricerca ispirata da mappe storiche, rilievi architettonici e carte nautiche. Il progetto consiste in una serie di cinque stampe di cinque diverse isole della laguna veneziana, gemme sconosciute al viaggiatore occasionale. La prima serie comprende: San Lazzaro degli Armeni, Lazzaretto Vecchio, San Servolo, San Clemente, San Francesco del Deserto. Il poster: 250 pezzi per soggetto; dimensione: A2 - 42x60 cm; carta: patinata opaca - 170 gr; stampa: offset ad alta qualità; ogni stampa è timbrata e numerata a mano.

Studio Saòr is a creative studio based in Venice and founded in 2014 by Ferruccio Costantini and Cristina Cappellari. We are both architects with major love and passion for graphic design, urbanism and print. We started portraying our beloved Venezia, mapping its peculiar elements and putting them together in series: our projects compare different urban and architectural characters of the city, trying to explore a different and peculiar representation of these themes. Our creations, from prints to pocket notebooks and new projects being developed, are manufactured and assembled in our small studio in Venice: handmade and self-production are the key points of our work. (Other) Venetian Lagoon Islands is Studio Saòr’s first production, a research inspired by historical urban maps, architectural surveys and nautical charts. The project consists in a series of five prints of five different islands of the venetian lagoon, hidden gems usually unknown to the occasional traveler. The first serie includes: San Lazzaro degli Armeni, Lazzaretto Vecchio, San Servolo, San Clemente, San Francesco del Deserto.



Studio Nicola Tessari COSA: Uso esclusivo di legno massello. È la mia regola, la missione e la visione nella produzione di mobili, torniture e oggetti in specie legnose locali. Valorizzare e usare legni del nostro patrimonio boschivo per celebrare l’affinità ancestrale tra l’uomo e la sua terra. COME: Recuperando tecniche e attrezzi antichi, pialle, scalpelli, raspe, martelli e seghe per integrare e valorizzare incastri dalla storia secolare in un disegno moderno. Studiando soluzioni nuove nel solco più puro della falegnameria storica occidentale e orientale. PERCHÉ: La personalizzazione di un oggetto di design tramite l’apporto discreto e funzionale di un incastro o di una singolarità del legno conferisce al pezzo una personalità irraggiungibile dalla normale produzione di serie. DOVE: Nel mio laboratorio nell’altipiano del Tretto, scaldato con i resti di ciò che lavoro, situato a 740m di altitudine, immerso nei boschi che mi danno la materia prima. Il messaggio è la bottiglia #4. Serie di torniture la cui forma ricorda un utilizzo, ma che non lo svolge. Non amo mobilio e oggetti per la casa svuotati di sostanza da un disegno fine a stesso, in quel caso per me la forma veste, traveste o sveste la funzione senza mai sostituirsi ad essa; l’idea di una forma arriva indifferentemente prima o dopo la funzione, che è invece costantemente presente nel quotidiano e con essa si deve coniugare per generare l’oggetto. Al contrario, nella tornitura artistica la priorità è altra, l’oggetto nasce privo di destinazione d’uso e resta muto alla domanda “a cosa servi?” Il messaggio è la bottiglia dichiara pertanto la ragion d’essere del pezzo e la sua compiutezza, la funzione è l’estetica.

Studio Nicola Tessari WHAT: Exclusive use of solid wood. This is my rule, my mission in the production of furniture, turnings and objects with local woods. Using and valorising trees from our wood heritage to celebrate the ancestral affinity between man and his land. HOW: Recuperating old techniques and tools like planes, chisels, rasps, hammers and saws to integrate secular joints in a modernly designed piece of furniture. WHY: Because a modernly designed object can be personalized by a functional joint or wood singularity in a way that cannot be achieved by serial production. WHERE: In my Studio in the Tretto plateau, heated with the remains of my job, at an altitude of 740m, in the middle of the woods which give me the raw material. The bottle is the message #4 Series of turnings whose shape reminds a use, but that does not perform it. In case of artistic woodturning the object is born without having a use, and remains correctly silent when asked “what are you for?” The message is the bottle so it declares its reason for being and its completeness, the function is the aesthetics.



Venice Factory è un’azienda 100% Made in Italy, con l’innata vocazione a produrre oggetti di design contemporaneo che reinterpretano liberamente l’espressione artistica italiana. Eliana Gerotto è la direttrice creativa.
La sua grande esperienza nel design industriale e nell’interior design e la grande passione per le arti decorative si esprimono nelle collezioni di Venice Factory con un disegno deciso, attento ai segni della tradizione, ma libero di esprimersi con ironia ed eleganza. Eliana Gerotto ha collaborato con le maggiori aziende italiane (Molteni, Arclinea, Venini, Foscarini, Paola Lenti) con importanti riconoscimenti internazionali (ELLE Decor International Award 2007 e Good Design Award of Chicago Atheneum). Come interior designer ha progettato sedi aziendali, alberghi, uffici, negozi e case private;
ha curato allestimenti di importanti mostre archeologiche nei maggiori musei europei: Palazzo Grassi, Musée du Louvre, Staatliche Museen Berlin, Palazzo Diamanti a Ferrara, Colosseo. Elegante, evocativa e un po’ giocosa, la nuova Collezione Grand Tour di Venice Factory nasce ancora una volta dalla fascinazione per l’antico e la sua riproposizione in un design contemporaneo. La nuova serie dei grandi piatti lignei e gioielli in pioppo stampato, pelle e metallo, recupera nell’iconografia la tradizione della manifattura del “souvenir” nel contesto del Grand Tour. I costumi del Regno di Napoli ripropongono il fascino del micromosaico, della tarsia lignea e della scagliola. Fondi neri con immagini amate e ricercate dai viaggiatori alla ricerca del genius loci di un’Italia consapevole della sua bellezza, ieri come oggi. Un po’ gioiello borbonico e un po’ street art.

Venice Factory is an Italian company that works exclusively with the Made in Italy and with an inbred vocation to produce contemporary design objects that freely reinterpret the Italian art and craft heritage. Eliana Gerotto is the creative director. Her great experience in industrial design and interior design and great passion for decorative arts are expressed in Venice Factory collections with determined design, careful to the signs of the tradition, but free to express with irony and elegance. Elegant, evocative and playful, the new Grand Tour Collection of Venice Factory stems once again from the fascination for the antique repurposed with a contemporary design. The iconography of the new series of large wooden plates and jewels (in printed poplar, leather and metal), recovers the manufacturing tradition of the “souvenir” in the context of the Grand Tour. Black backgrounds report the most beloved and sought after images by travellers in search for the genius loci of an Italy aware of its beauty, today, like yesterday. A bit bourbon jewel or a bit street art.



WOZZ lightz progetta e realizza lampade e candelabri come oggetti d’arredo unici. Forme armoniche che creano ombre, scritte come storie di ogni ambiente in cui si posano. Creare oggetti luminosi di design che sappiano dare una nuova dimensione agli spazi, usando solo rimanenze industriali, è la vera sfida alla creatività che sento come necessaria. Un atto creativo che ridà vita a materiali inerti e abbandonati, un’espressione artistica che assembla e fonde energie di sostanze diverse, unite dalla semplicità che li compone. Hatysa significa “punta luminosa della spada”. Hatysa è una punta luminosa e morbida della spada di una principessa giapponese, che non vuole ferire, vuole toccare e portare armonia e bellezza nei cuori. Piantana realizzata con sostegno in tubo di ferro a forma di treppiede (altezza massima 2010 mm), differenziale di auto e lamiere in ferro ( spessore 2 mm). La struttura è verniciata color grigio antracite, le lamiere di ferro invece sono trattate con foglia d’argento nella parte interna. La quota di posizionamento della lampada è 1630 mm. La piantana è dotata di attacco per lampada E27 e di lampadina led da 6w.

WOZZ LightZ designs and manufactures lamps and chandeliers as unique furniture items. The real creativity challenge that I feel as required is to create lighting design objects that are able to give a new dimension to the spaces, using only industrial inventories. A creative act that gives life to inert and abandoned materials, artistic expression that assembles and merges the energies of various substances, connected only by their simplicity. Hatysa means “bright tip of the sword”. Hatysa is a bright and supple tip of the sword of a Japanese princess, who doesn’t want to hurt, it wants to touch and bring harmony and beauty in the hearts. It is a floor lamp supported by an iron tube (maximum height 2010 mm), a drive differential and iron sheets (thickness 2 mm). The frame is anthracite gray painted, the iron sheets are treated with silver foil on the inside. The lamp placement height is 1630 mm. It is equipped with lamp attack E27 and LED bulb 6w.



Annaclara Zambon (Buenos Aires, 1960) taglia, strappa, sfila e rompe superfici tessili, creando nuove unioni. Intreccia fili e memorie di lavoro producendo altri significati. Quando non si perde nell’infinito ambito del creare con le sue mani, insegna al Liceo artistico Munari (Vittorio Veneto, TV) e si occupa di promuovere e divulgare la cultura tessile. Teli sono superfici tessili in lana, trasformate da tagli laser e follatura (progetto realizzato grazie alla collaborazione con il Lanificio Paoletti di Follina).

Annaclare Zambon (Buenos Aires, 1960) cuts, rips, trims and breaks textile surfaces, turning them into new creations.She interweaves threads and work memories, and she produces different meanings. When Anna is not absorbed with her own creations, she teaches at the Liceo Artistico Munari (Vittorio Veneto, TV) and she busies herself with promoting and divulging textile art. Teli are woollen textile surfaces transformed by laser cuts and fulling (project in collaboration with Lanificio Paoletti in Follina).



Follina è un piccolo borgo della provinvia trevigiana con un’importante tradizione nel settore tessile di quasi mille anni: il nome stesso richiama infatti uno dei processi di lavorazione della lana, la follatura. Nel corso dei secoli il settore manifatturiero si sviluppa attorno al piccolo borgo e nell’Ottocento vengono costruiti numerosi stabilimenti, tra i quali quattro lanifici, cinque tintorie e quattro folloni, rendendo il territorio di Follina un significativo polo produttivo nel settore tessile. È proprio nel 1795 che nasce lo storico Lanificio Paoletti per la produzione a ciclo completo di filati e tessuti in lana cardata, che ancora oggi prosegue la propria attività manifatturiera tra innovazione e recupero della tradizione.

Follina is a small village in Treviso with an important textile tradition nearly a thousand years old: in fact the name itself refers to one a wool manufacturing processes, the fulling. Over the centuries, the manufacturing has developed and in the nineteenth century several factories were built, including four mills, five dyeing plants and four fullings: Follina became a significant production area in the textile sector. In these years, precisely in 1795, it was founded the Lanificio Paoletti woolen mill for the production of yarn and carded wool fabrics. It still continues its manufacturing activities between innovation and tradition.



La Bottega dell’Arte Il Nodo gestisce dal 2010 a Phnom Penh in Cambogia un corso biennale di Argentieri di Design che accoglie giovani provenienti da situazioni di estremo disagio sociale ed economico. Per permettere alle famiglie di rinunciare alla loro forza lavoro gli studenti ricevono una diaria di tre dollari e un pasto. A tutti gli studenti è garantito un posto di lavoro alla fine del corso. L’insegnamento, oltre alla lavorazione dell’argento, comprende stages con designer internazionali, lezioni di disegno e piccola contabilità. Nel 2015 Il Nodo ha lanciato l’appello “Un disegno per Il Nodo” cui hanno risposto oltre 80 artisti e designers. Per gli studenti è stata un’occasione di grande stimolo e di scambio interculturale che ha dato luogo a una mostra e ad un bellissimo catalogo che rappresenta un patrimonio di nuove idee per il futuro. Il Ministero del Lavoro e della Formazione Professionale della Cambogia riconosce il titolo di studio biennale rilasciato alla fine del corso di Artigianato di Design. I gioielli sono realizzati interamente a mano dai giovani artigiani della Bottega dell’Arte, in argento, ma anche ottone e rame, questi ultimi ricavati dallo sminamento del territorio della Cambogia. Il ricavato della vendita di tutti i gioielli prodotti nella Bottega dell’Arte viene interamente reinvestito nel progetto.

The Art Workshop Il Nodo manages since 2010 in Phnom Penh (Cambodia) a Silversmith design biennal course, that hosts young people from extreme social and economic situations. These students receive a daily allowance of three dollars and a meal, so their family can give away their workforce. A new job is guaranteed to each student who takes part in the course. Teaching includes silver manufacturing, stages with international designers, drawing and accounting. In 2015 Il Nodo promoted the contest “A sketch for Il Nodo” and over 80 designers and artists have contributed. It generated an exibithion and a catalogue, that represented a future ideas heritage and a intercultural opportunity. The Ministry of Labour and Professional Training of Cambodia recognises the education qualification in Silversmith design biennal course. Teh jewels are handmade by young designers of the Art Workshop and they are in silver, brass and copper: the last one is obtained by the mine clearance in Cambodia. The profit of this jewels is invested in Il Nodo project.




www.annamainenti.com Anna Mainenti ph

MADE-HAND è un progetto realizzato durante la Milano Design Week 2015 e raccoglie trentuno coppie di mani di professionisti nel mondo dell’artigianato e del design. Le mani sono un mezzo, uno strumento che può ricevere l’affidamento di significati diversi a seconda di ciò che si intenda comunicare. Mano è un termine che sostiene le più diverse valenze semantiche. Metaforicamente, nel linguaggio del poker, una made hand è una mano completa, sufficientemente buona per prevedere di vincere la maggior parte delle volte. Cambiando posizione alle parole inglesi, hand made riconduce al fatto a mano, all’artigianalità riscoperta e alla manualità che la caratterizza. L’immagine fotografica ritaglia la parte operativa e creativa dei professionisti che partecipano attivamente a divulgare e sostenere il valore e le idee alla base dei prodotti di design e di artigianato. Le mani, osservate senza maschere e senza direzione di scena da parte dell’autrice, tramite una luce diretta, pulita, clinica e sincera, senza ombre e chiaroscuri, sono ritagliate dal corpo, con il valore di oggetti artigianali da valorizzare e raccontare. Le mani come racconto di una persona: rivelano i segni del tempo che difficilmente si possono mascherare; rivelano i segni del lavoro; raccontano la personalità e la storia di ciascuno. Sono le mani e gli individui a raccontare e a raccontarsi. Per ciascun ritratto, le variabili sono determinate esclusivamente dal soggetto. L’autrice si vuole limitare a raccogliere, silenziosa, mantenendo invariati la tecnica, l’inquadratura, lo spazio e l’uso della luce. Anna Mainenti fotografa le mani con la meticolosità della collezionista, una catalogazione sistematica quasi di impronta darwiniana, conscia che la ricerca e l’osservazione delle differenze pongono le basi sulla metodicità di elementi fissi e invariati.


Le mani, il primo strumento che ciascuno di noi utilizza per mettersi in contatto e in relazione con il mondo esterno diventano, nel progetto seriale di MADE-HAND, il simbolo del realizzato e del realizzabile, descrivono una storia e preludono a progetti futuri. Le mani di artigiani e designer, descritte e inventariate come oggetti di una serie, simili e unici, diventano metafora tangibile del lavoro manuale e artigianale, idee palpabili di chi costruisce oggetti e ne promuove il valore e lo sviluppo. Anna Mainenti nasce a Verona nel 1982. Consegue la maturità scientifica e prosegue gli studi presso l’Accademia di Belle Arti veronese dove si laurea nel 2007 con la tesi “L’evoluzione della fotografia. Storia del fotomontaggio ed elaborazione fotografica digitale in Italia”. Collabora con il fotografo Marco Ambrosi e con il fotografo di moda Alberto Rugolotto. Dal 2012 inizia il percorso professionale autonomo, lavorando sulla fotografia fine art. Il suo lavoro si concentra soprattutto sul ritratto, d’uomo e d’animale, pervaso da una riflessione sull’inconscio e sull’onirico. Parallelamente si occupa di fotografia di design, corporate e food. Vive a Verona. MADE-HAND is a project realized during the Milan Design Week 2015 and it collects thirty-one pairs of hands of artisans and designers. The hands are a tool that can get several meanings depending on what you intend to communicate. Hand is a term that claims different semantic values. Metaphorically, in the poker language, a made hand is a complete hand, that is good enough to predict to win. Reversing these words, hand made leads back to the idea of handmade, to rediscover craftsmanship and the manual skill that characterizes it. The photographic image trims the operational and creative part of the designers who actively participate in spreading and supporting the value and the ideas behind the design and handicrafts products.


Hands are observed by the author without masks and without stage direction, through a direct, clean, clinical and sincere light, without shadows and chiaroscuro: they are cut from the body as craft items to promote. Hands are as the person story: they reveal the signs of time, that you can hardly disguise; they reveal the signs of labor; they describe personality and history of each one. Hands and people speak and tell about themeselves. For each portrait, the variables are determined only by the subject. The author wants only to pick up the images, silently, without changing technique, frame, space or light use. Anna Mainenti takes hands pictures with the meticulousness of a collector, like a systematic darwinian cataloging; she is conscious that the research and observation of the differences define a method based on fixed and unchanged elements. In the MADE-HAND serial project, the hands are the first tool that each one uses to create a contact and a relationship with the outside world and they become the symbol of what is achieved and what is achievable: they describe a history and prelude to future projects. The artisans and designers hands are described and cataloged as objects of a series, similar and unique at the same time; they become a tangible metaphor for the craft work and practical ideas of people who build objects and promote their value and development. Anna Mainenti was born in Verona in 1982. She obtained a scientific degree and continued her studies at the Academy of Fine Arts in Verona, where she graduated in 2007 with the thesis “The evolution of photography. History of photomontage and digital photo processing in Italy�. She collaborated with photographer Marco Ambrosi and with the fashion photographer Alberto Rugolotto. Since 2012 she has begun an indipendent professional career, working on fine art photography. Her work focuses primarily on the human and animal portrait, filled by a reflection on the unconscious and dreamlike aspects of photography. In parallel, she deals with design, corporate and food photography. She lives in Verona.


BIA 01

Silvia Ferrari, San DonĂ di Piave (VE)

BIPUNTO 02

Davide Casali ed Elisa Legramandi, Milano

ANDREINA BRENGOLA 03 Venezia

RAFFAELLA BRUNZIN 04 Venezia

GAETANO DI GREGORIO 05 Venezia

FRAGOLAB 06

Franca Goppion, Milano

HANDS ON DESIGN 07 Milano

IVDESIGN.IT 08

Ivano Vianello e Francesca Braga Rosa, Vicenza

KANZ 09

Mauro Cazzaro e Antonella Maione, Venezia

TOMMASO LUCINATO 10 design workshop Ancona

ME.DESIGN 11

Martina Boschetti ed Edoardo Lauri, Rimini

METALLI FILATI 12

Paolo Mezzadri, Cremona

Miquadra 13

Andrea Cera e Riccardo Varini, Venezia

bia.silviaferrari@gmail.com bia.silviaferrari www.bipunto.com bipuntodesign

www.andreinabrengola.com Andreina Brengola #andreinabrengola

raffaellabrunzinhandmade.blogspot.it Raffaella Brunzin www.gaetanodigregorio.com Gaetano Di Gregorio gaedigregorio www.fragolab.com fragolab www.handsondesign.it HandsOnDesignMilano

hands_on_design

www.ivdesign.it

www.kanzarchitetti.com kanzarchitetti kanz_architetti

www.tommaso-lucinato.com tommasolucinato_designworkshop

me.studiodesign.info@gmail.com ME.design me.studiodesign

www.metallifilati.com metallifilati www.miquadra.it


myzizijewels@gmail.com myzizijewels

robertomontedesigner

www.robertomonte.it roberto_monte_designer garzarapaola@gmail.com Paolafattoamano www.reggianiceramica.com Reggiani Ceramica www.rraro.it roberta_raeli

rraro

sa13

www.sa13.it sa13design

cristinasecco.studio@gmail.com Cristina S. ccrriissttiinnaass www.studiosaor.com studiosaor

www.nicolatessari.it Studio Nicola Tessari

www.venicefactory.com VeniceFactory venicefactory having@wozz.it WOZZ lightz annaclarazambon@alice.it

www.lanificiopaoletti.it Lanificio Paoletti ilnodoonlus.org Il Nodo & Intrecci

14 MY ZIZI JEWELS

Michela Vallotto, Treviso

15 ROBERTO MONTE Salerno

16 PAOLA FATTO A MANO Paola Garzara, Treviso

17 REGGIANI CERAMICA Andrea Reggiani, Venezia

18 RRARO

Roberta Raeli, Treviso

19 SA13

Antonio Guion e Silvia Montemitro, Loreggia (PD)

20 CRISTINA SECCO Treviso

21 STUDIO SAÃ’R

Cristina Cappellari e Ferruccio Costantini, Venezia

22 STUDIO NICOLA TESSARI

Schio (VI)

23 VENICE FACTORY Eliana Gerotto, Venezia

24 WOZZ LIGHTZ

Donatella Favaretto, Spinea (VE)

25 ANNACLARA ZAMBON Cappella Maggiore (TV)

26 LANIFICIO PAOLETTI Follina (TV)

27 IL NODO

Cooperazione Internazionale Onlus, Milano



MADE-HAND Anna Mainenti


Ve.NICE STUFF vede la produzione local e la creativitĂ come valori sociali e collettivi e si propone di sostenere la libera iniziativa di qualitĂ e lo spirito imprenditoriale a Venezia, ponendosi come un evento-vetrina per designer e produttori locali.

â‚Ź 5,00


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