Fabbrica della meraviglia

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a cura di Francesco Gulinello Elena Mucelli

Fabbrica della meraviglia


Volume realizzato con il contributo di

09 Collana Alleli / Events Comitato scientifico Edoardo Dotto Nicola Flora Antonella Greco Bruno Messina Stefano Munarin Giorgio Peghin

ISBN 978-88-6242-364-9 Prima edizione Aprile 2019 © LetteraVentidue Edizioni © Testi e immagini: i rispettivi autori Tutti i diritti riservati È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Nel caso in cui fosse stato commesso qualche errore o omissione riguardo ai copyrights delle illustrazioni saremo lieti di correggerlo nella prossima ristampa. Progetto grafico: Francesco Trovato LetteraVentidue Edizioni Srl Via Luigi Spagna 50 P 96100 Siracusa, Italia www.letteraventidue.com

Coordinamento


indice

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Prefazione Bruno Piraccini

7

Introduzione

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Orogel. Tra radicamento territoriale, innovazione tecnologica e immagine aziendale

Andrea Boeri

Lia Marchi

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Il concorso d’architettura e la qualità del progetto

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Il luogo del lavoro come spazio da abitare

Francesco Gulinello

Elena Mucelli

Progetti 31

cavejastudio

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Cotta Solomita Architetti Pianificatori

53

ellevuelle architetti

63

o2 a

73

marilena magalotti architettura

83

Marco Peroni

93

Laprimastanza

103

Pier CurrĂ Architettura


Produttori cesenati si riuniscono in una cooperativa ortofrutticola che darĂ origine al Consorzio Fruttadoro (1967)


Prefazione

5

Bruno Piraccini Presidente Orogel

Il seme fu gettato 50 anni fa, quando, su iniziativa di alcuni agricoltori, prese l’avvio una piccola cooperativa ortofrutticola che, con la promozione di iniziative similari, arrivò alla costituzione del Consorzio Fruttadoro da cui trae origine Orogel come sistema di cooperative integrate fra loro. L’obiettivo del gruppo era e rimane quello di generare valore per il maggior numero di persone possibile. Una missione ricca di idee e di progetti che si sono via via realizzati conquistando risultati eccellenti, riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Pertanto le idee e i progetti restano sempre l’essenza primaria per concretizzare la creazione del valore. Proprio per questo, dovendo realizzare il nostro centro direzionale, abbiamo scelto di dar vita a un concorso di idee che coinvolgesse alcuni giovani studi di architettura del nostro territorio. È nato così in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, sede di Cesena, il bando Fabbrica della Meraviglia, ponendo come scopo primario la promozione dell’attività progettuale come mezzo indispensabile per comprendere il passato e ridefinire i rapporti con il territorio contemporaneo, ma con lo sguardo verso il futuro. L’iniziativa, realizzata con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Forlì-Cesena, ha rappresentato certamente una sfida

ambiziosa per i giovani progettisti, chiamati a delineare nuove idee in grado di restituire, attraverso la qualità degli spazi, lo stupore che una fabbrica oggi può ancora regalare grazie alla sua capacità di sperimentare, di innovare e di interpretare la tradizione alla luce delle più sofisticate tecnologie. Agli otto studi coinvolti abbiamo quindi chiesto di mettersi alla prova sviluppando altrettanti progetti che, partendo dalla capacità edificatoria del lotto di circa 11mila metri quadri, prevedessero la realizzazione di una sede direzionale non solo idonea ad ospitare circa 200 persone tra impiegati e tecnici, ma anche tutti quegli spazi funzionali, quali una moderna scuola di cucina, sale riunioni, cineteca e biblioteca, palestra, oltre a locali destinati ai servizi per il personale, indispensabili a favorire le relazioni tra l’azienda, la clientela e il territorio. Gli elaborati presentati dagli studi di architettura sono stati valutati da una commissione composta da rappresentati dell’azienda, dell’università e del mondo dell’architettura, che li ha giudicati concordemente di grande valore, trovando le indicazioni fornite recepite e sviluppate in modo originale, innovativo e differenziato. Idee interessanti che bene hanno interpretato il tema proposto dal nostro bando Fabbrica della Meraviglia.


La produzione agricola


Orogel

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Tra radicamento territoriale, innovazione tecnologica e immagine aziendale.

Lia Marchi

L’azienda Orogel S.p.A. è un’industria alimentare italiana operante nella catena del freddo. Da oltre cinquant’anni si occupa di surgelazione di prodotti orticoli e dei relativi trasformati (verdure, legumi, miscele, piatti misti), ma anche di fresco e confetture. Il mercato di riferimento è piuttosto ampio ed eterogeneo: dalla grande distribuzione organizzata alla ristorazione, dai piccoli servizi alimentari alla fornitura di ingredienti di base per l’industria alimentare. L’impresa nasce nel 1967 a Pievesestina di Cesena (FC) come cooperativa ortofrutticola, seguita in breve da altre cooperative con le quali darà origine al Consorzio Fruttadoro. Poco meno di dieci anni più tardi la cooperativa realizza il primo impianto di surgelazione e nel 1978 nasce la società Orogel. L’impresa cresce piuttosto rapidamente, supportata da scelte aziendali che si dimostrano vincenti specialmente sul piano dell’innovazione tecnologica, tanto che alla fine degli anni Ottanta viene inaugurato il primo magazzino italiano refrigerato automatico. Dalla fine degli anni Novanta Orogel estende la produzione alle confetture di frutta, fondando il marchio Orofrutta. In quegli stessi anni l’apertura di una scuola di cucina interna innesca un’intensa attività didattica e di promozione della cultura enogastronomica italiana. Questa promuove una sperimentazione continua per migliorare, innovare e ampliare la trasformazione dei prodotti della terra in un’ottica di preservazione delle proprietà nutrizionali, praticità e comodità di miscele e piatti misti e per il benessere e la salute dei consumatori. Dal 2008 Orogel

è presente anche in Veneto e Basilicata con altri due impianti di surgelazione e ha 17 centri di raccolta distribuiti su tutto il territorio nazionale; capillarità che è fondamentale per coordinare le oltre 3000 aziende della cooperativa. Nell’ultimo decennio l’azienda ha investito molto sulla propria immagine, rinnovando il marchio, il packaging e gli spot pubblicitari, attraverso il progetto Orogel 360°: qualità dell’ambiente e benessere sociale rappresentano i due valori fondamentali alla base del marketing aziendale. Dal punto di vista ambientale la società promuove la buona alimentazione, la qualità dei territori di produzione, il valore del tempo, la stagionalità e la salvaguardia della natura per lo sviluppo sostenibile. A tal proposito, sono numerose le strategie di mitigazione degli impatti ambientali che l’impresa ha adottato negli anni: dal risparmio energetico alla riduzione dei consumi idrici, dal recupero di parte delle acque di processo alla riduzione delle emissioni in atmosfera. Ciò vale in particolar modo per le celle frigorifere automatizzate, sempre più sofisticate e avanzate macchine tecnologiche volte all’efficientamento del processo produttivo, nel rispetto dell’ambiente e del territorio. Ciò ha permesso alla società di vincere numerosi premi nazionali, tra i quali: - Coop oltre Kyoto, distinguendosi per l’impegno nella riduzione del consumo di acqua a scopi non alimentari per oltre 36.000 mc; per la maggiore efficienza della linea di produzione e il minore scarto di prodotto finito; oltre che per l’invio di sottoprodotti a impianti di digestione per la produzione di biogas.

Orogel is an Italian food industry, leader in frozen vegetables. Since it was established as cooperative in 1967, innovation and territorial development have been deeply rooted in the corporate attitude. Hence, many environmentally-friendly strategies have been implemented at the factory level, in order to reduce its impact on the environment. In parallel, several social actions have been undertaken to foster territorial development. Among these, a fruitful collaboration with University of Bologna, Department of Architecture, led to a design competition for the new headquarter and a PhD thesis about the harmonisation of factories with the landscape. Up to date, the result of the PhD research confirms that Orogel is heading to the right direction. Lastly, the competition’s context is introduced. The area is mainly characterised by industrial construction; no relevant natural features are recorded nearby, while the transport infrastructures are predominant and play a key role for the visibility of Orogel.



Il luogo del lavoro come spazio da abitare

23

Elena Mucelli

Il concorso di idee dedicato alla “fabbrica della meraviglia” nasce in seguito alla decisione da parte di Orogel di pianificare la costruzione di una nuova sede per gli uffici centralizzati del Gruppo a Pievesestina, su di un’area di proprietà dell’azienda adiacente agli stabilimenti produttivi. La superficie, di circa 35.000 metri quadrati, dovrebbe ospitare gli spazi destinati agli impiegati e ai tecnici di Orogel, ma anche una serie di servizi per i dipendenti, una biblioteca con cineteca, sale per le riunioni e una scuola di cucina con la possibilità di degustazione dei prodotti proposti o distribuiti dall’azienda sul mercato. Scegliendo il concorso di idee, strumento utile per l’esplorazione di differenti possibili strategie di intervento, Orogel si è proposta come vero e proprio laboratorio, luogo in grado di attrarre nuove idee e progetti per valorizzare la capacità dell’azienda di produrre e trasformare senza negare l’identità del territorio e della sua storia. Un atteggiamento che nasce innanzi tutto dall’orientamento dell’azienda, proiettato in maniera sempre più netta verso un orizzonte che riconosce nella qualità il principale obiettivo da perseguire. In continuità con la recente campagna “la meraviglia di ogni giorno” Orogel intendeva ribadire e promuovere una visione in cui la dimensione imprenditoriale affondasse le proprie radici in un contesto più ampio, di natura culturale. L’invito a riconoscere la qualità all’interno dei differenti ambiti che contraddistinguono la cultura italiana rendendola unica, dal contesto naturale e paesaggistico a quello artistico e architettonico, senza trascurare la dimensione della

tradizione e dell’artigianato, si è così accompagnato all’interpretazione dell’atto progettuale come strumento elettivo per la comprensione della tradizione e l’interpretazione della contemporaneità. L’azienda, la cui storia testimonia un forte e costante attaccamento alle proprie origini e ai luoghi che l’hanno vista nascere e svilupparsi, ha espresso la precisa volontà di bandire un concorso indirizzato a giovani architetti che operano sul territorio, chiedendo la collaborazione del Dipartimento di Architettura di Cesena per l’identificazione della tipologia di concorso da adottare, per la formulazione del bando con la messa a punto delle relative richieste, per l’organizzazione della procedura e per la diffusione dei risultati attraverso una mostra e la presente pubblicazione. La scelta del concorso di idee ad inviti si è rivelata come quella che meglio rispondeva alle esigenze dell’ente banditore, consentendo una maggiore agilità nel processo organizzativo e la possibilità di garantire centralità al tema della relazione con il territorio. In quest’ottica Orogel ha invitato otto studi professionali, selezionati fra giovani architetti attivi in territorio romagnolo, a presentare la propria proposta per la nuova sede amministrativa, occupandosi delle relazioni con i progettisti invitati e della presentazione dei contenuti e delle richieste inseriti nel bando. Gli elaborati prodotti dai concorrenti sono stati esaminati da una commissione che ha visto la partecipazione del Presidente di Orogel rag. Bruno Piraccini e del dirigente ing. Valter Zino come rappresentanti dell’azienda, del presidente dell’Ordine degli Architetti di Forlì-Cesena,

The “factory of wonder” follows the decision by Orogel to build new headquarters for the centralized offices that host a different series of services, a library with film library, rooms for meetings and a cooking school, in addition to spaces for employees and technicians. The submitted projects interpret the historical and main routes of connection. The typological and settlement choices affect introverted spaces or the relationship with the external environment. The quality of spaces, the flexibility and their changing, and the construction aspects have been considered as central factors. The aim of the contest led to strategies that allowed different configurations of environments in time and space. These projects offer suggestions and studies in different directions, a patrimony of ideas that has now become a shared resource. The firm can turn its attention to this patrimony to follow the path toward the expressed aim.



cavejastudio

Alessandro Pretolani Filippo Pambianco collaboratori Beatrice Mazzotti Camilla Pomarici Valentina Gianiculi Emanuele Sabbatani Sara Vivarelli primo classificato

31

Il progetto per la nuova sede amministrativa OROGEL rappresenta un’occasione di ricerca e confronto su tematiche fondamentali dell’architettura, poiché mette al centro dell’attenzione il capitale umano, vero plusvalore di ogni grande azienda. Attraverso questo progetto si desidera trasmettere una visione d’insieme, che manifesti il ritrovamento di un’adeguata relazione tra uomo e ambiente nell’ottica del risparmio energetico del contenimento dei consumi. A livello complessivo il progetto è composto da due volumetrie principali: la prima, a sviluppo orizzontale è interessata dal progetto qui esposto, la seconda a sviluppo verticale costituisce il suggerimento per possibile futuro ampliamento dell’amministrazione. La facciata esterna dell’edificio, caratterizzata da frangisole cilindrici di dimensioni variabili, richiama i tronchi delle foreste che in passato costellavano la pianura Romagnola. Il progetto ragiona su un rapporto fisico diretto col terreno e attraverso la realizzazione di due ampie corti conduce l’elemento naturale al suo interno. Tale soluzione genera un continuo scambio tra il dentro e il fuori, consentendo ai dipendenti di trovare, tra una sessione di lavoro e l’altra, momenti di relax necessari a ristabilire i giusti equilibri psicofisici, rendendo più efficiente l’attività successiva. Il passo regolare della struttura portante, unitamente alla scelta di realizzare partizioni interne a secco, rendono l’edificio modulare e flessibile. I tramezzi di separazione tra i vari uffici possono essere smontati e ricollocati secondo le necessità funzionali dell’azienda, garantendo massima flessibilità d’uso nel tempo.

OROGEL’s new corporate headquarter project represents a chance of research and dialogue on architecture’s fundamental issues, such as the importance of the human resources as the real company’s value. The project’s aim is to transmit a whole picture that manifests the recovery of the relationship between human-resources and the environment, concentrating on energy-saving and cost control. The project is composed by two main volumes: the first one, with an horizontal development, is the presented project, whereas the second one, with a vertical distribution, is our suggestion for a future extension of the headquarter. The facade of the building is made by cylindrical sun-blinds that recall the tree trunks, that used to be present in the flat land of Romagna in the past. The project deals with a continuous relation with the nature and the land, thanks to the presence of two wide courts that introduce the natural environment inside the building too. This solution creates a continuous inside and outside exchange to enable the employees to find a right physical and mental balance during the working hours and the breaks, in order to improve the quality of the job and life. The regular pitch of the structure, together with the choice of building the internal partitions with a prefabricated system, makes the building extremely modular and flexible. The walls between the offices can be moved and relocated following the necessities of the company, ensuring the maximum flexibility of usage over time.



Cotta Solomita Architetti Pianificatori

Pasqualino Solomita Silvia Ancarani collaboratori Laura Raggini Caterina Spadoni consulente Kristian Fabbri secondo classificato

Il progetto ambisce a dare identità all’ambito d’intervento attraverso un’azione di riconoscibilità. Lo attua mediante un’immagine che si confronta con il contesto caratterizzandolo. La concezione urbanistica si fonda sulla tecnica additiva della sovrapposizione e accostamento. La scelta di sviluppare in altezza l’edificio nasce da una triplice esigenza: confrontarsi con lo stabilimento Orogel 3 che lo fronteggia; liberare la più ampia area a terra da destinare a parco; dare visibilità all’edificio attraverso i rapidi scorci prospettici che si aprono percorrendo la E45. Ad uno scorrere dinamico dell’area industriale di Pievesestina si cerca di contrappore un ambito tranquillo nel quale la velocità cede il posto ad un habitat collettivo dove l’identità e il senso di appartenenza rendono il luogo espressione delle attese dei dipendenti. La qualità ambientale è incentrata sul verde a protezione del nuovo insediamento che è in realtà costituito da una duplice scansione: la prima, lungo via Dismano, filtra e separa il complesso direzionale, occlude alla vista il retrostante parcheggio e costituisce una prima attenuazione dal rumore del traffico urbano. Il secondo cuscino verde si eleva dal suolo e marca nettamente uso e funzioni che si svolgono sotto e sopra di esso. Il valore aggiunto dell’impianto di progetto consiste nella possibilità dei collegamenti diretti tra le aree verdi e le aree collettive. Tutti gli spazi di aggregazione sono dunque a diretto contatto con le aree verdi.

43

The aim of the project is to give identity to the intervention area through a recognizable action. This is made possible by using a shape which faces the context, giving a new sense to it. The urban planning of the area is based on the additional techniques of overlapping and juxtaposition. The building has been developed in height according to three needs: - dealing with Orogel 3 factory in front of it - clearing the area as much as possible to set a park - giving visibility to the new building through the “perspective glimpes” visible driving along the E45 road. One of the main purposes of the project is to oppose the dynamic flow of the industrial area of Pievesestina with a quiet zone, where speed is replaced with a collective habitat, in which identity and sense of beloging become expression of employees’ expectations. The environmental quality is focused on the design of the greenery protecting the new building, composed by two parts: - the first one, along via Dismano, acts as a filter and a division for the directional offices, hides the parking, and constitutes a first shield against the traffic noise. - the second part rises directly from the ground and marks the different functions taking place above it and below. The added value of the project consists in the possibility of direct connections between green and collective areas. For this reason, every gathering space is directly connected to green areas.



ellevuelle architetti

Giorgio Liverani Michele Vasumini Luca Landi Matteo Cavina Eleonora Festa Mattia Ravagli Enrico Bertozzi terzo classificato ex aequo

Pensare alla sede amministrativa di un’azienda che fa del rispetto e della valorizzazione delle materie prime, del territorio, del benessere fisico i propri principi guida, vuol dire assumere come punto di partenza del progetto la terra stessa, poi l’edificio. Quindi è dalla superficie fortemente caratterizzata dai segni antropici, da una mappa di orti di differenti dimensioni e colori che si inizia ad articolare l’idea del progetto. Dal variegato pattern di quadrati e rettangoli, fatti di colture e colori stagionali si alzano quattro edifici con basamento in laterizio, a dichiarare il proprio rapporto con il suolo, l’argilla, e con il materiale della tradizione costruttiva contadina locale, il mattone. I volumi sono coronati da parti trasparenti, quasi fossero grandi lanterne di riferimento per tutto l’intorno, e definiscono a loro volta un ambito, diventano le spalle di un fulcro centrale, proteggono uno spazio più alto, impenetrabile alla vista, quasi una cella sacra. E’ come se l’architettura si facesse custode e scrigno di un oggetto prezioso, posto al centro del progetto e della composizione stessa: il “cuore verde” è un’aula centrale, un’avvolgente biblioteca delle essenze, il punto iniziale della storia di Orogel. Dove si intrecciano conoscenza e cultura, rispetto per il lavoro proprio e quello degli altri, un luogo di massima rappresentatività incastonato in un ambito di sobria monumentalità: un Orto Protetto.

53

Thinking of the headquarters for OROGEL, a company that makes respect and valorisation of raw materials, of the territory, of physical well-being its leading principles, means assuming the ground itself, then the building, as the starting point of the project. From the surface of soil, strongly characterized by anthropic signs, from the map of vegetable gardens of different sizes and colors, from the pattern of squares and rectangles, made of crops and seasonal colors, four buildings with a brick base are raised and declare their relationship with the ground, the clay, and with the material of the local builfing tradition, the brick. The volumes are crowned by transparent parts, as if they were large lanterns reference for the surroundings, and define a scope, become the shoulders of a central fulcrum, protect a higher space, impenetrable to the sight, almost a sacred cell. It’s as if architecture was a custodian and treasure chest of a precious object, placed at the center of the project and of the composition itself: the “green heart” is a central hall, an enclosing library made of natural essences, the starting point of the story of OROGEL. Where knowledge and culture come together, respect for one’s own work and that of others, a place of maximum representativeness set in a sober-monumentality atmosphere: a Safe Garden.



o2 a

Debora Venturi Luigi Orioli collaboratori Luca Grandi Ilaria Rossi Virginia Gualazzi Francesco Colinucci Anna Macrelli terzo classificato ex aequo

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Il progetto proposto nasce dalla ricerca di un edificio che possa rappresentare ed essere identificativo dei valori di cui Orogel è portatrice: la Fabbrica della Meraviglia si esprime con una forma semplice che contiene al suo interno due valori fondamentali della cultura del nostro territorio: tradizione e innovazione. L’iter progettuale ha portato alla definizione di un edificio in dialogo con il paesaggio, con lo scopo di porre le persone in diretto contatto con la natura che avvolge totalmente l’edificio. L’involucro leggero fatto di vetro e legno connette visivamente tutte le attività amministrative e rappresentative dell’azienda. Il ritmo regolare delle capriate costruite in legno e acciaio racchiude una sequenza di volumi chiusi che contengono gli spazi ricreativi, espositivi, le aree ristoro e gli uffici. La corte centrale coperta e alberata diventa il cuore della nuova sede, attraverso la creazione di uno spazio centrale volutamente libero e fluido, luogo di condivisione di valori e di sperimentazione. Le strategie energetiche proposte mirano a realizzare un edificio che dialoghi col microclima locale al fine di rispondere agli obiettivi di risparmio energetico e riduzione delle emissioni in atmosfera. Le strategie adottate rendono l’edificio una Macchina Bioclimatica grazie al connubio tra la componente passiva e attiva delle strategie bioclimatiche e degli impianti. L’intero progetto genera così un impatto di particolare intensità urbana e architettonica.

The design proposal comes from the research of a building that can be representative and identifiable with the values and mission ​​of Orogel. Fabbrica della Meraviglia is designed with a simple form that contains two fundamental values ​​ of the culture of our territory: tradition and innovation. The design process led to the definition of a building in dialogue with the landscape, with the aim of putting people in direct contact with the nature that completely envelops the building. The lightweight envelope made of glass and wood visually connects all the administrative and representative activities of the company. The regular rhythm of the trusses built in wood and steel encloses a sequence of closed volumes that contain the recreational and exhibition spaces, the refreshment areas and the offices. The central covered and tree-lined courtyard becomes the heart of the new headquarters, through the creation of a central space deliberately free and fluid, a place of sharing values ​​and experimentation. The proposed energy strategies aim to create a building that dialogues with the local microclimate in order to meet the objectives of energy saving and reduction of emissions into the atmosphere. The adopted strategies make the building a Bioclimatic Machine thanks to the combination of the passive and active component of the bioclimatic strategies and of the plants. The whole project thus generates an impact of particular urban and architectural intensity.



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