periodico BIMESTRALE N. 02 anno V - MARZO 2013 - Registrazione al tribunale di Tivoli n째 52 del 22/05/2009
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FOCUS LAVORO, LE NUOVE FRONTIERE
MODA PRIMAVERA ESTATE 2013, TUTTI I SEGRETI
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sommario
5 EditorialE 6 focus su... lavoro, le nuove frontiere 18 TENDENZE la sigaretta elettronica 22 BELLESSERE sorrisi e... faccette 26 MOTORI sogno cabrio 27 A ME GLI OCCHI, PLEASE 28 OKKIO MOVIE PRESTO AL CINEMA 30 SPORT FILOSOFIA RUGBY 32 OKKIO DELUXE SPECIALE OROLOGI 34 LIBRIAMOCI MITO TASCHEN 40 OKKIO AL TEST 42 QUEI MAGNIFICI ANNI '70 46 MUSICA 52 TENDENZE arredo vintage 54 tempi moderni car pooling 58 VIVERE TUNISIA E MAROCCO 64 L'ESPERTO incubo redditometro 66 STORIE DI CRONACA NERa 68 LO PSICOLOGO donne e violenza 70 rubrica chiedilo allo psicologo 80 moda primavera estate 2013 84 ATTUALITà san remo 86 okkio by night 88 FITNESS balli caraibici 90 RUBRICA lo chef in cucina 93 ANNUNCI 97 OKKIO ALLE STELLE
IL CAPPOTTO NON SERVE 4 Okkio
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GOSSIP: VIP E RITOCCHINI
zumba, che bomba
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all'ultima uscita è successo un po' di tutto. Il Papa si è dimesso, ci sono state le elezioni e addirittura il Festival di San Remo. Inoltre proprio in queste settimane conosceremo il nuovo Pontefice e il Capo dello Stato. Sul fronte degli affari terreni a farla da padrone sono state le elezioni. Il fenomeno Grillo ha ridipinto il quadro politico italiano, ma l'affresco ha i colori di un Paese difficile da governare, tanto che qualcuno crede che sarà inevitabile tornare presto a votare. Al momento in cui Okkio va in stampa non si conoscono ancora gli esiti di accordi e coalizioni. Ma ci interessa poco. Perché a prescindere dalla squadra che avrà la maggioranza, ora ci aspettiamo dai politici una forte presa di coscienza. Non si può perdere altro tempo. Si rischierebbero scenari che non vogliamo neanche provare a immaginare. Detto ciò, passiamo ai contenuti di questo numero di primavera. Abbiamo dedicato il Focus all'intricato universo delle nuove frontiere del lavoro, di Internet e del Network Marketing: prospettive e opportunità sembrano tante, ma attenzione, perché purtroppo non è tutto oro quel che luccica. Ai nostalgici consigliamo lo speciale sugli Anni '70. Un viaggio nel tempo per rivivere l'arte, la musica e la moda di un decennio che ancora oggi influenza il nostro modo di essere e pensare. Come sempre le rubriche: parliamo di Motori, e visto l'avvicinarsi della bella stagione, saliamo sulle cabriolet più alla moda. Ci occupiamo di Libri, Musica e Vacanze. Faremo anche un salto in palestra, alla sco-
Periodico bimestrale edito da Alessandro Savastio Ideatori/Fondatori Alberto Santoro e Daniele Dieghi Anno V, numero 2 Marzo 2013 Registrazione: Tribunale di Tivoli n. 52 del 22/05/2009 Distribuzione gratuita
Redazione e amministrazione tel: 338.6649928 editore.okkio@gmail.com redazione.okkio.@gmail.com Direttore responsabile: Francesco Morini direttore.okkio@gmail.com tel: 347.8221501 Direttore di fotografia: E. P. Hanno collaborato: Fabrizio Bentenuto, Mariangela Angelini, Valentino Cristofalo, Giorgio Di Gennaro, Federica Fatone, Ilaria Biondi, Olivia Gobetti,
perta del fenomeno Zumba. E ci occuperemo di Animali. Alle rubriche già presenti ne abbiamo aggiunte altre che crediamo interessanti. Lo Chef in cucina vi suggerisce ricette raffinate. E lo Psicologo risponderà a tutte le vostre domande. Ovviamente non può mancare il gossip, né i consigli delle stelle. Mentre ci fa piacere ricevere sempre più numerose le vostre inserzioni. Speriamo che le pagine degli annunci di Okkio vi possano tornare utili per concludere qualche piccolo affare. Prima dei saluti permettetemi di consigliarvi di prestare la massima attenzione alle proposte dei nostri amici inserzionisti. Anche su questo numero troverete occasioni interessanti e vantaggiose, sarebbe un peccato perderle. A questo punto non mi resta che augurarvi buona lettura! A tutti voi un carissimo saluto Francesco Morini direttore.okkio@gmail.com
editoriale
Sono giorni di grandi cambiamenti
Aspettiamo vostri commenti, suggerimenti e idee ai nostri recapiti: direttore.okkio@gmail.com info.okkio@gmail.com okkio.grafica@gmail.com
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S. K., Skin, Enrico Valentini, Morena Fragale.
Finito di stampare: Marzo 2013
Grafica e impaginazione: Francesco Morini okkio.grafica@gmail.com tel: 347.8221501
La redazione di Okkio si riserva di accogliere, a proprio insindacabile giudizio, lettere, inserzioni gratuite e articoli. Tutte le collaborazioni ad articoli o servizi sono considerate a titolo gratuito salvo accordi scritti con l’editore. Le pubblicità, i loghi, i marchi, le immagini e i servizi fotografici ritraenti persone sono forniti direttamente dai proprietari delle aziende.
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Focus su...
E' la nuova frontiera del business. Un illimitato mercato "porta a porta" che sfrutta le enormi potenzialità del web promettendo provvigioni e guadagni da sogno. Ma è davvero così?
NETWORK MARKETING
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di fm are di necessità virtù. I proverbi difficilmente sbagliano e il concetto sembra rispecchiare alla perfezione la situazione dell’occupazione, o meglio della disoccupazione di questi nostri tempi. Il lavoro è sempre più un miraggio, ma proprio perché diminuiscono le opportunità, aumenta anche l'inventiva di chi un lavoro prova a crearselo da sé. Gli ingredienti base sono essenziali: un pc, connessione a internet ed ecco che
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la propria camera da letto è pronta a tramutarsi in un ufficio. D’altra parte è sufficiente sfogliare un giornale di annunci di lavoro per rendersi conto che la nuova e più redditizia (quando non l’unica) frontiera del business è rappresentata dal Network Marketing, sistema di vendita “a provvigione” sempre più di moda negli ultimi tempi. Nato più di 50 anni fa, solo dalla fine degli anni ’80 ha conosciuto un’espansione mondiale che lo ha portato fuori dagli Stati Uniti. In Eu-
ropa il fenomeno Network Marketing ha già attraversato con successo tutte le nazioni. Si allargano anche i settori di applicazione: prodotti per il benessere, gioielli, assicurazioni, elettronica, prodotti ecologici, editoria, libri, servizi, telecomunicazioni, investimenti e tanti altri ancora sono i mercati di riferimento del cosiddetto “marketing del passaparola”, che oggi sta vedendo volgere al termine la fase di sviluppo per entrare in una fase espansionistica destinata, a detta degli osservatori, a
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Un lavoro che rende più liberi piace a tutti, è ovvio. E se si guadagna, tanto meglio. Il Network Marketing dà a una persona la speranza di realizzare i propri sogni “proibiti”. I migliori distributori sono infatti persone che hanno la tipica forza dei self made men, capaci di costruirsi da zero. E proprio nel Network Marketing essi riescono ad esprimersi al meglio. Con un guadagno diretto e immediato per ciò che fanno.
scuotere con violenza le strutture tipiche dei mercati distributivi. L’utilizzo di internet è stato vissuto negli Usa come una fase di sviluppo tale da coinvolgere milioni di persone, che fino a oggi hanno aspirato a una professione libera, divertente e soprattutto, indipendente. La voglia di indipendenza economica e professionale che accomuna molte persone troverà libero sfogo senza gli ostacoli e i rischi tipici dell’impresa. FENOMENO, MA PERCHE’? – “Il motivo per cui il Network Marketing ha
tanto seguito? E’ la forza della duplicazione. Io – racconta Joan Betty, di Philadelphia, ho iniziato con una linea di 5 persone e dopo 3 anni il mio gruppo è di 2.950 distributori, produce un fatturato per l’azienda di quasi 10 milioni di dollari l’anno”. Tanta gente non fa questo lavoro solo per guadagnare. Circa il 60% lo fa perché si sente più libero, più gratificato, insomma più motivato rispetto a un altro tipo di lavoro. E’ gente che non guadagna più di 2 mila dollari al mese, ma che vive bene con se stessa e fa un lavoro che non gli pesa”.
NETWORK MARKETING
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I VANTAGGI PER LE AZIENDE - I vantaggi per il distributore si traducono in una grande opportunità per le aziende di Network Marketing: quella di distribuire direttamente i prodotti e servizi ai clienti finali, saltando più passaggi (e costi fissi), e disponendo di una forza di penetrazione immensa e capillare. Quella dei propri clienti. Che diventano i più efficaci (e motivati!) testimonial dell’azienda. Lanciare un nuovo prodotto e conquistare quote di mercato costa caro. Con il Network Marketing l’azienda abbatte le spese pubblicitarie poiché la comunicazione avviene da persona a persona e il rischio finanziario si riduce, poiché i pagamenti si fanno all’ordinazione o alla consegna, con spese amministrative minime. Un’azienda seria di NM poggia il proprio successo su un prodotto e un servizio che garantiscono un vantaggio reale, un buon programma di formazione per i distributori, un piano di remunerazione incentivante e un sistema contabile informatico efficiente. In pratica, un’azienda tradizionale prima di scegliere la strada del Network Marketing deve cambiare, prima della struttura organizzativa, la mentalità dei propri dirigenti. L’esperienza insegna che il serio Network Marketing è tutto fuorché improvvisazione.
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... MA NON È TUTTO ORO Focus su... - Gli annunci che offrono lavoro a provvigione promettono guadagni facili, abbondanti ed immediati Attenzione alle delusioni però perché non è così...
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etta come nelle pagine precedenti, sembrerebbe sufficiente connettersi a internet per iniziare a fare soldi. Non è così. Le difficoltà da affrontare in questo gigantesco e virtuale sistema di vendita porta a porta è estremamente selettivo, anche se può realmente offrire delle opportunità. Nella maggior parte dei casi andrà così. Inizierete con entusiasmo, generalmente coinvolti da un vostro conoscente, ma dopo qualche settimana vi accorgete che avete raccolto molto poco dai vostri primi tentativi. Così il tuo diretto superiore (detto in gergo “sponsor”) ti spronerà a fare una lista di persone che dovrai contattare per reclutarle all’interno del network, e vendere il prodotto o il servizio. Fai tutte le chiamate ma dopo
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aver esaurito la tua lista di contatti, avrai collezionato parecchi “ci devo pensare” e troverai sempre più difficile andare avanti in questo business. Il tuo sponsor si preoccuperà per i tuoi scarsi risultati e ti dirà di volerti aiutare (il fatto che, aiutandoti, aiuta se stesso è solo una “coincidenza”). Detto questo, ti inviterà “obbligatoriamente” a un meeting in cui viene il mega direttore. Vai al meeting e trovi tantissimi altri venditori che magari, un po’ come te, non battono chiodo da settimane. Uno degli advisor sussurra a un suo agente che forse viene il signor XY, che guadagna un milione di euro al mese e che insegnerà a tutti come fare.
A una ventina di minuti dalla fine del meeting durato 6 ore, dove ti hanno esaltato al massimo, spunta fuori XY che si prende il suo tripudio. Spesso è uno che è entrato tra i primissimi nella struttura e quindi guadagna tanto, perché ha centinaia di agenti sottoposti… Esci dal meeting gasato e caricato come una molla e inizi a martellare tutti quelli che ti avevano detto “ci devo pensare”. La cosa che scopri è che quella era una frase elegante per dire “non mi interessa, ma non volevo mandarti a quel paese per non farti rimanere male”. Corri dal tuo sponsor riferendo la cattiva notizia e lui ti fa presente che non ti serve vendere per forza ma, visto il tuo particolare caso di persona con zero rapporti sociali, puoi comunque reclutare altra gente e guadagnare su quest’ultimi. E così rinizia la spasmodica ricerca di agenti fino a quando non ne trovi uno con cui tu stesso rinizierai tutto il ciclo, sopra citato, del network marketing… A questo punto viene da pensare che sia completamente inutile tentare. In realtà non è così. Il fatto è che guadagnare con il network marketing non è facile come spesso qualcuno vuole far credere e che soprattutto è necessario lavorare in modo professionale e dedicare al business tempo ed energie. Altrimenti è inevitabile la fine della stragrande maggioranza di tutti quelli che ci provano: non solo non guadagnerai un centesimo, ma perderai anche tempo.
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E C'È CHI IL LAVORO SE LO INVENTA
La crisi costringe ad aguzzare l'ingegno. Così nascono nuove professioni alle quali nessuno avrebbe mai pensato Possono funzionare tutte, purché il mercato le richieda
L'HOME SHOPPER Dopo un primo sopralluogo in casa, compra articoli che trova nei mercatini dell'antiquariato o nei negozi specializzati. Inoltre accompagna i clienti nei punti vendita, aiutandoli a scegliere i mobili più adatti. Viene dal settore dell'arredamento o del design, spesso lavora in proprio, aiutandosi con il passaparola, un sito e avvalendosi della conoscenza della città in cui opera.
PER TUTTI I GUSTI Alle ormai abusate occupazioni, da baby-sitter, dog-sitter o animatore di feste per bambini, sono iniziati a sorgere mestieri tra i più strani ed eccentrici, come lo scaldaletto umano, lo scacciatore di piccioni o il lettore di fiabe della buonanotte, il pulitore di monete o, ancora, il marito in affitto, che espleta tutte quelle mansioni che non possono essere assolte da coniugi troppo impegnati nelle loro professioni. Tra i mestieri inventati c’è anche il tester di odori, lo scrittore di biglietti per biscotti della Fortuna, il detective per animali, il tester di cibo per animali, il cercatore di palline da golf, il degustatore, il mastro birraio, lo studioso e progettista di sistemi di pulizia per i bagni e chi più ne ha più ne metta.
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IL BLOGGER E' diventata una vera e propria figura professionale che permette di guadagnare. Ci sono però delle regole che vanno rispettate per riuscire a tirarne fuori una vera e propria professione. Le parole chiave sono: coerenza e lungo termine. Occorre non arrendersi dopo un paio di mesi di crescita lenta o perché stressati dall’idea della continua produzione di nuovi contenuti. Prima regola è trattare il proprio blog come business, l’errore che fanno in tanti è non pensare al blog come una possibile fonte di guadagno. Generalmente l’attitudine e l’approccio verso quest’ultimo sono più simili a quelli rivolti a un hobby. Ma se si tratta del nostro lavoro dobbiamo strutturarlo come tale e non dedicargli il nostro tempo libero.
IL MYSTERY SHOPPER E' un compratore misterioso. Lavora per conto di alcune agenzie cui si rivolgono le aziende per avere informazioni specifiche sulle modalità di vendita. Il mistery shopper va nei negozi, ristoranti, centri commerciali e simula (a volte compra davvero) un acquisto. In questo modo controlla, sotto le mentite spoglie di cliente, l'esposizione di un prodotto, come viene trattata la clientela, la conoscenza della merce, le condizioni del punto vendita ecc.
MA IL TUNNEL DELLA CRISI È ANCORA LUNGO E BUIO Lo studio - Le imprese di Roma e provincia temono che la ripresa sia ancora lontana I dati della ricerca della Camera di Commercio
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l tunnel della crisi è ancora lungo e buio. Almeno così la pensano le imprese di Roma e provincia, oggetto di un'indagine congiunturale relativa al primo quadrimestre 2013. Dalla ricerca, curata dalla Camera di Commercio di Roma, emerge che "il 70% delle imprese di Roma e provincia ha un'aspettativa di riduzione del fatturato nel mercato interno per l'attuale quadrimestre. Tra queste, il 25% lo prevede, addirittura, in 'forte diminuzione'. Tra le aziende che esportano, la percentuale di quelle che temono una contrazione del fatturato rimane alta, e si attesta al 50% circa - .riferisce la Cciaa - Sul fronte occupazionale, le imprese vedono una sostanziale tenuta della forza lavoro: l'occupazione, infatti, rimarrà stazionaria per il 70% delle imprese (con riferimento, rispettivamente, agli addetti a tempo indeterminato o determinato) a eccezione del manifatturiero dove, rispetto al campione, si segnala un aumento delle imprese che si aspetta una 'forte diminuzione'. Quasi 1 impresa su 3 (il 27%), pensa, invece, di ridurre i propri addetti a tempo indeterminato e il 23% circa quelli a tempo determinato. Il gelo sul fronte della domanda di lavoro si conferma anche sul piano dei nuovi investimenti: il 70% circa delle imprese dichiara che non pensa di realizzare alcun tipo di nuovo investimento nell'arco del prossimo trimestre".
Notizie dal territorio A FONTE NUOVA CHIUDE LA DELUXE IN 127 RESTANO SENZA LAVORO La crisi bussa ancora: a Fonte Nuova chiude lo stabilimento Deluxe che produce pellicole cinematografiche e nonostante i tentativi di mediazione con i vertici aziendali le sorti di 127 dipendenti sono segnate. Le Amministrazioni dei Comuni interessati (Fonte Nuova, Mentana, Sant'Angelo e Guidonia) continuano a trattare con attenzione il caso, da considerarsi un gravissimo colpo per l'occupazione locale. “A dicembre ci era stato garantito che almeno per tutto il 2013 lo stabilimento non avrebbe interrotto la produzione. - ha denunciato Alessandro Fattorello, rappresentante sindacale dell'azienda – Invece il 9 gennaio ci hanno comunicato l’avvio del procedimento di licenziamento. Ci risulta che lo stabilimento sia stato messo in vendita ma non sappiamo se esistano possibilità di essere ricollocati in nuove realtà imprenditoriali”. A rendere ancor più difficile la situazione dei lavoratori, l’assenza degli ammortizzatori sociali. L’azienda infatti avrebbe registrato i dipendenti con un’errata classificazione d’attività (come addetti alla produzione di supporti sonori) da cui scaturisce l’impossibilità di accedere alla cassa integrazione. Numerosi gli interventi dei consiglieri dei Comuni e tante le proposte: “La crisi sta mettendo in ginocchio l’economia e l’occupazione. – ha detto il sindaco di Mentana Altiero Lodi – Il numero dei disoccupati cresce ogni giorno e quello della Deluxe è purtroppo solo l’ennesimo caso di attività che chiude. La situazione è molto difficile, ma cercheremo di fare il possibile”.
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AL VIP
PIACE... IL RITOCCHINO Gossip - C'è chi lo ammette e chi invece lo nega anche contro ogni evidenza. Ma sono davvero poche le star che non ricorrono all'aiuto del chirurgo
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ip con o Vip senza? Questo è il dilemma. Senza cosa? Ma parliamo del ritocchino, naturalmente. L’aggiustatina o aggiustatona del chirurgo plastico che qualche Vip ammette candidamente mentre qualcun altro nega, a volte anche contro ogni evidenza. Ma vediamo di capire chi è ricorso al ritocchino. Tra le star internazionali ce n’è una un po’… sospetta. Parliamo di Angelina Jolie. Che sia la donna più sexy del mondo non ci sono dubbi; su quanto poi si sia fatta aiutare
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ad esserlo, di dubbi invece ce ne sono e tanti. La prima cosa a finire sul banco degli imputati è stata la sua prominente e sensualissima bocca, troppo perfetta e gonfia per essere naturale. Ma a quanto pare nonostante si cerchi continuamente il pelo nell’uovo, non esistono prove certe di ritocco. Anche sul nasino e sulle rotondità del seno c’è chi nutre qualche dubbio e si chiede: com’è possibile che Angelina sia dimagrita tanto e che il suo seno sia rimasto sodo e voluminoso? A proposito di
misure, pochi dubbi sul ritocchino al seno di Britney Spears. La sua mastoplastica additiva, silenziosa come una bomba atomica, non destò poco scalpore all'epoca ma regalò a Britney quella forma sexy e sensuale che tutt'oggi è ancora molto amata dai suoi fans. E non è un segreto che la nostra Britney abbia ceduto alla tentazione del bisturi più di una volta; su cosa si sia data un aggiustatina, invece, i dubbi restano: pare che la nostra Brit, si sia affidata al bisturi anche per correggere un naso non proprio perfetto
e per ritrovare la forma perduta dopo la gravidanza grazie ad un'addominoplastica che l'ha riportata nella classifica delle popstar più sexy del mondo. Lei però smentisce. Mah… Poi c’è Beyoncè, bellissima come mamma l’ha fatta. Dall’inizio della sua carriera non ha sbagliato un colpo. Nemmeno quando ha deciso per il suo intervento di rinoplastica etnica. Beyoncè infatti ha corretto leggermente il suo profilo per renderlo più occidenta-
le e armonioso. E cosi ha dimostrato che la bellezza non ha limiti. Ma veniamo in Italia. Tra le Vip che continuano a negare c’è la Barbara D’Urso. La conduttrice giura e spergiura di non essere mai finita sotto i ferri. Se dice la verità le facciamo i complimenti. Se non la dice i complimenti li facciamo al chirurgo. Ma se è vero che molti Vip nostrani continuano a negare i colpi di bisturi, ce ne sono altri che i ritocchini li mostrano (è proprio il caso di dirlo) prepotentemen-
te. E’ il caso della Gieffina Cristina Del Basso, che da una già generosa quarta naturale ha voluto regalarsi una sesta. Per qualcuno rimarrà sempre un mistero il perché Cristina, che già era messa molto bene grazie a madre natura, abbia sentito il bisogno di regalarsi ancora più abbondanza. Ma ora, a sentire lei, è una donna più bella e sicura. Ma la vanità non è solo donna. E lo sa bene il fichissimo Bruce Willis, sempre più giovane e bello. Per lui il tempo sembra non
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passare mai. Anzi, sembra che mentre tutti gli altri invecchiano ed imbruttiscono, lui diventi sempre più bello. Se non fosse per qualche “piccola” perdita tricologica non ci saremo nemmeno accorti dei segni del tempo su di lui. Voci di corridoio affermano però che il bell’attore si sia sottoposto ad un lifting facciale e diverse sedute di botulino. D’altra parte a quanto pare la vanità non è solo femmina… come dicevamo! La carrellata dei Vip col ritocchino è pressoché interminabile. Ripromettendoci di tornare quanto prima sull’argomento, chiudiamo con una delle reginette del gossip. Ma sì, parliamo di Belen Rodriguez, naturalmente. Lei continua a dire che la sua bellezza è tutto merito di mamma e papà e di tante ore di palestra. E per darne prova è arrivata a pubblicare una foto in cui appare giovanissima. Eppure qualche scatto alimenta forti dubbi. Riusciremo a dormire con questo pensiero?
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TUTTO FUMO E NIENTE... CATRAME
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a sigaretta elettronica è nata come aiuto per i fumatori che hanno deciso di smettere con le sigarette o di calarne drasticamente il numero quotidiano. L'obiettivo è quello di "imitare" una sigaretta dando al fumatore delle sensazioni simili a quelle che ha con le sigarette tradizionali, ma senza pericoli per la sua salute e a prezzo molto più contenuto. Sta poi a ciascuno di noi decidere se abbandonare gradualmente anche la sigaretta elettronica e smettere del tutto, oppure di "convertirsi" a qualcosa di più salutare senza togliersi il piacere di fumare. Dal sito Flavourart: Il fumo elettronico, sebbene tecnologia nuova e poco sperimentata in ambito clinico e medico, offre un'alternativa ai fumatori, rimuovendo la combustione, ovvero il processo distruttivo ottenuto ad alte temperature, responsabile dell'alterazione irreversibile dei componenti costituenti la sigaretta tradizionale. E' ovvio che la cosa migliore sarebbe
quella di non inalare altro che aria pura, tuttavia per coloro che hanno dipendenza da nicotina, o che traggono piacere nel fumare, la sigaretta elettronica rappresenta un notevole miglioramento della qualità della vita. Perché funziona? Funziona perché riproduce le sensazione che il fumatore cerca, vale a dire il colpo in gola, il gusto, il fumo, la nicotina (che può essere presente in quantità variabili da alta a nulla), ma senza combustione. La sigaretta elettronica è anche detta "vaporizzatore" perché altro non fa che scaldare un liquido, composto da glicole propilenico e glicerina vegetale, entrambi innocui e utilizzati da tempo nell'industria alimentare e cosmetica, così fino a farlo diventare vapore. Il fumatore quindi ha una sigaretta che si comporta come una "tradizionale" ma non fa male, fa risparmiare, non ingiallisce i denti, non fa puzzare ambienti e vestiti e soprattutto non è cancerogena.
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Fonte: www.svapo.it
Tendenze - La sigaretta elettronica è un aiuto concreto per chi vuole smettere di fumare o almeno diminuire Se fa male? Certo, non è proprio come respirare aria fresca ma almeno elimina la combustione e le sostanze più nocive
COSA (NON) CONTIENE
Il funzionamento della sigaretta elettronica è piuttosto semplice. Innanzitutto, può essere ad attivazione manuale o automatica. Nel primo caso il funzionamento è innescato dalla pressione di un pulsante posto sul lato della batteria, nel secondo è automatico al momento del tiro. La batteria, l'estremità finale della sigaretta, fornisce energia all'atomizzatore, posto tra la cartuccia e la batteria stessa. L'atomizzatore scalda il liquido che è contenuto nella cartuccia e questo si vaporizza ed esce dal buco posto sulla cartuccia finendo nella bocca del fumatore. La sigaretta elettronica quindi non brucia e non si consuma, non contiene catrame né tabacco. Questa la principale differenza che rende quella elettronica meno pericolosa della sigaretta convenzionale.
Contiene glicole propilenico (da non confondere con il glicole etilenico, quello dell'antigelo!), glicerina vegetale, acqua, aromi e nicotina (facoltativa). Glicole propilenico e glicerina vegetale sono sostanze utilizzate da tempo nell'industria cosmetica come base di creme e pomate e nell'industria farmaceutica per assunzione orale. Entrambe sono considerate sicure. L'effetto di tossicità acuta per l'uomo si raggiunge con 750 g di glicerina e 1400 g di glicole propilenico in un'unica assunzione. Una cartuccia contiene 0,4 g. (fonte) Si pensi, in paragone, al caffè: una tazzina contiene 0,8 g di caffeina e la tossicità si manifesta già con 5 g. Inoltre non apporta infatti né catrame né monossido di carbonio, che sono le due sostanze più nocive prodotte dal fumo delle sigarette normali. Una persona che fuma una sigaretta elettronica non aumenta la quantità di monossido di carbonio nel proprio respiro.
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QUANTO DURA Una cartuccia permette di fare tanti tiri quanti quelli di tre o quattro sigarette tradizionali per cui sta al fumatore regolarsi. I primi tempi vi troverete a fumare molto ma dopo poco vi troverete a fare solo qualche tiro senza sentirvi obbligati a "finire la sigaretta" come capitava prima.
A livello di componentistica una sigaretta elettronica dura da un minimo di qualche settimana a diversi mesi. Le batterie possono essere caricate e ricaricate e le cartucce ricaricate praticamente all'infinito. Il componente più delicato è l'atomizzatore, che costa da solo circa 15 euro e dura in genere almeno un paio di mesi.
Fonte: www.svapo.it
COME FUNZIONA
Ce ne sono per tutti i costi, ma con una spesa inferiore ai 30 euro è già possibile acquistare un buon modello e testare direttamente la validità del prodotto. Se optate di ricaricarvi le cartucce in casa, considerate che 100 ml di liquido non aromatizzato con contenuto di nicotina pari a 18 mg/ml costano 30 euro. Un ex-fumatore di 20 sigarette al giorno consu-
merà 6 cartucce al giorno da 0,25 ml l'una al costo totale giornaliero di 0,43 euro contro i 3,50 medi di un pacchetto di sigarette. Come per tutti i ritrovati tecnologici, è possibile risparmiare qualche euro ordinando l'articolo su internet. Una pratica che però nello specifico vi sconsigliamo: meglio rivolgersi ad un centro specializzato dove sappiano consigliarvi il modello più adatto alle vostre esigenze.
LA NICOTINA La nicotina dà assuefazione ed è sicuramente, insieme alla gestualità, l'àncora principale che tiene un fumatore legato alla sigaretta. Ma non è sicuramente la sostanza più pericolosa presente nelle sigarette. La nicotina accelera leggermente il battito cardiaco dando la sensazione di avere più energia, inoltre stimola il metabolismo, riduce l'assorbimento dei grassi e, è dimostrato, aiuta nella prevenzione del morbo di Parkinson. Insomma, è un veleno tanto come lo è la caffeina. Basta non abusarne. E se non lo sapevate, sappiate che è contenuta anche nei pomodori, nelle patate, nelle melanzane e nei peperoni. Le sigarette elettroniche possono contenere nicotina o meno. Chi passa dalle sigarette tradizionali alle elettroniche, però, difficilmente riuscirà a passare direttamente a 0 nicotina. Il percorso più frequente consiste nel partire da una gradazione media e poi scendere col tempo fino a gradazioni più basse o nulle.
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Fonte: www.svapo.it
QUANTO COSTA
a cura di Olivia Gobetti i una persona si possono dimenticare molti dettagli, ma non un bel sorriso. Possedere una dentatura sana è il risultato di costanti attenzioni che vanno da una quotidiana e scrupolosa igiene, a controlli periodici dal dentista di fiducia. Esistono, tuttavia, molti casi in cui è necessario intervenire sui denti a livello estetico per migliorarne la forma, la posizione od il colore. Oggi l’odontoiatria estetica moderna ha fatto passi da gigante e propone metodi innovativi, non dolorosi e, soprattutto non invasivi che promettono un sorriso perfetto.
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LE FACCETTE - Si fa un gran parlare delle faccette dentali o faccette estetiche, fino a poco tempo fa, privilegio delle star per un sorriso a prova di primissimi piani. Adesso, sono moltissime le persone che ricorrono a questo trattamento, anche
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SORRISI
E... FACCETTE Bellessere - Sorridere fa bene a noi e a chi ruota attorno alla nostra vita e rappresenta il piĂš importante mezzo di comunicazione
solo per acquisire una maggiore sicurezza nei rapporti sociali. L'ESPERTO - Ne parliamo con Patrizia Izzo, consulente Glam Smile Roma per saperne qualcosa in più. Ma è davvero così facile avere un sorriso perfetto? Direi proprio di sì. Le faccette rappresentano il più evoluto strumento di cosmesi dentale dei nostri tempi, grazie al quale è possibile, senza toccare la struttura del dente, ottenere il risultato ottimale. Le faccette più sottili in assoluto (0,3 mm), che possono essere paragonate allo spessore delle comuni lenti a contatto, permettono di evitare lo smerigliamento della faccetta stessa e garantiscono un trattamento assolutamente privo di dolore. Scusi Patrizia, ma in quali casi sono consigliate e quali in cui si possono ottenere i migliori risultati? Molti sono gli inestetismi che si possono eliminare con l’applicazione delle fac-
cette dentali. Una colorazione scura, ingiallita, fessure tra i denti (diastema), denti danneggiati anche dall’usura del tempo. Si può intervenire anche per la correzione della forma rendendo più armoniosa la linea del sorriso. Ma quanto durano le faccette dentali? Vanno sostituite? No, una volta cementate al dente, ne rinforzano la struttura dentaria: il legame tra faccette e smalto dentale è molto forte e rappresentano una soluzione permanente. I costi sono molto alti o accessibili? Quanto costa rifare il proprio sorriso? Costa molto di più, anche in termini di dolore, una protesi fissa o mobile. Il costo di una singola faccetta si aggira sui 450 euro, anche se il prezzo varia da persona a persona. Il risparmio è anche sul tempo di applicazione: dieci faccette vengono applicate in soli sessanta minuti ed il risultato finale viene garantito in due brevi sedute.
Olivia Gobetti giornalista, presentatrice, scrittrice e attrice, dopo una lunga esperienza televisiva sui temi del benessere (Sabato 4 su Rete4) sarà a vostra disposizione per rispondere a domande su salute e bellezza Per contatti: cell.: 3928610984 info.okkio@gmail.com
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CABRIO
UN SOGNO
A CIELO APERTO a cura di Valentino Cristofalo
Wolkswagen Maggiolino La terza generazione del maggiolino cabrio. Un'auto che negli anni è sempre stata sulla cresta dell’onda. La tradizionale capote in tessuto contribuisce a renderla particolarmente unica. Abitacolo spazioso e confortevole, motori benzina e diesel solidi e potenti. Affidabilità, sicurezza su strada, stabilità alla guida per un antico modello che oggi si ripropone con un restyling eccezionale e sempre alla moda. E' disponibile con i motori benzina 1.2 TSI (105 CV), 1.4 TSI (160 CV) e 2.0 TSI (200 CV), oltre ai diesel 1.6 TDI (105 CV) e 2.0 TDI (140 CV).
Citroen DS3 Arriverà nelle concessionarie ad aprile, giusto in tempo per la bella stagione, con prezzi da 18.950 a 25.600 euro. Tre i motori a benzina, il nuovo 3 cilindri di 1.2 litri da 82 cavalli e i 1.6, aspirato da 120 cv e turbo da 155. Il turbodiesel invece è il 1.6 da 90 cavalli disponibile con cambio automatico a 6 marce, il manuale arriverà a luglio. I test ci parlano di ottime prestazioni in piena sicurezza. I designer più attenti ed innovativi celebrano la sua eleganza. Gli addetti ai lavori assicurano elevato comfort all’interno, sostenuto dalle doti efficienti del motore 1.6 benzina da 156 CV, il più potente della gamma. Maneggevole alla guida, le sue linee glamour ne fanno un “accessorio” inimitabile.
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Chi non subisce il fascino della spider? E' questione di linee, di moda e di stile L’eleganza esalta il concetto meccanico e ingegneristico La bella stagione si avvicina così abbiamo pensato di presentarvi una panoramica dei migliori e più recenti modelli di auto cabriolet
Audi RS5 Cabriolet Dotata di un motore 4.2 V8 FSi ad iniezione diretta è capace di generare una potenza di 450 Cv. L’accelerazione da 0 a 100 Km/h in 4,9 secondi. Velocità massima limitata a 280 Km/h. disegno molto simile alla versione chiusa, interni curati nel dettaglio. Per chi ricerca affidabilità, stile e prestazioni Audi ha concepito il giusto mix. La linea filante della RS5 Cabriolet ha proporzioni perfettamente equilibrate, una silhouette che attenua la robustezza della carrozzeria. Il fascino della super cabrio tedesca è esaltato dalla scelta classica di offrire la capote in tessuto. Premendo un semplice pulsante questa si apre e chiude in modo completamente automatico, anche in marcia fino ai 50 km/h di velocità.
Mercedes Classe E
Bmw Serie 3 Cabrio Rifinita con cura maniacale e caratterizzata da un'attenta scelta dei materiali, la nuova BMW serie 3 Coupè si contraddistingue dal modello precedente essenzialmente per l'illuminazione, sia notturna che diurna. L’equipaggiamento di serie comprende anche i proiettori bi-xeno, anche se il top è la capotta a scomparsa per un’ideale esperienza open air. Motori efficienti, funzione start stop automatica, cambio a 7 rapporti anch’esso automatico, controllo dinamico di stabilità e trazione, voltante sportivo, connettività eccezionale. Che dire di più? Una macchina da 10 e lode!
Poco tempo dopo aver lanciato il restyling della berlina, Mercedes svolge lo stesso tema anche su Cabrio e Coupé e completa la famiglia della Classe E, autentico best seller per la Casa di Stoccarda. Design ineguagliabile, linee aggressive ed eleganti allo stesso tempo. Motori potenti adatti a chi ama la velocità in piena sicurezza. Sistemi multimediali e di navigazione ideali per chi utilizza l’auto per lavoro e per lunghi viaggi. Sistema Blue Efficiency volti ad ottimizzare i consumi di carburante e le conseguenti emissioni. Qui dove tecnologia, meccanica e innovazione si incontrano per creare un auto affascinante.
Maserati Grancabrio MC Si tratta della versione alleggerita (di 100 kg) della cabriolet modenese: il suo 4.7 V8 da 460 CV promette accelerazioni brucianti. La caratterizzazione esterna della Maserati GranCabrio MC Stradale ricalca quella della GranTurismo, con paraurti ridisegnati che aumentano la lunghezza di 4,8 cm, con due terminali di scarico e cerchi specifici.
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OKKIO MOVIE
a cura di Daniele D.
Gli amanti passeggeri Titolo originale: Gli amanti passeggeri Nazione: Spagna Genere: Commedia Regia: Pedro Almodóvar Cast: Penelope Cruz, Antonio Banderas, Paz Vega, Blanca Suárez, Hugo Silva, Javier Cámara, Lola Dueñas, José María Yazpik, Cecilia Roth Produzione: El Deseo S.A. Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia Data di uscita: 21 Marzo 2013 (cinema) Trama: Durante un viaggio aereo tra Madrid e Città del Messico, i passeggeri vivono dei reali momenti di panico, in seguito ad una improvvisa situazione di pericolo. Le loro reazioni sono le più imprevedibili...
G.I. Joe: La vendetta
Titolo originale: Dead Man Down Nazione: U.S.A. Genere: Thriller Regia: Niels Arden Oplev Cast: Colin Farrell, Noomi Rapace, Terrence Howard, Dominic Cooper, Isabelle Huppert, Armand Assante, Raymond Mamrak, Luis Da Silva Jr, Raw Leiba Produzione: Frequency Films, IM Global, Original Film, WWE Studios Distribuzione: Lucky Red Data di uscita: 14 Marzo 2013 Trama: In cerca di vendetta, Beatrice, seduce un collaboratore di uno dei più potenti criminali di New York, l'oggetto della sua rivalsa...
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Presto nelle sale
Dead Man Down - Il sapore della vendetta
Titolo originale: G.I. Joe: Retaliation Nazione: U.S.A., Canada Genere: Azione, Fantascienza, Avventura Regia: Jon M. Chu Cast: Channing Tatum, Bruce Willis, Dwayne Johnson, Adrianne Palicki, Ray Stevenson, Joseph Mazzello, Walton Goggins Produzione: Metro-Goldwyn-Mayer, Paramount Pictures, Skydance Productions, Di Bonaventura Pictures Distribuzione: Universal Pictures Italia Data di uscita: 28 Marzo 2013 Trama: La squadra dei G.I. Joe torna per stupirci con nuove avventure ed effetti speciali. Chunning Tatum questa volta è affiancato da Bruce Willis e Dwayne Johnson.
Carrie Titolo originale: Carrie Nazione: U.S.A. Genere: Drammatico, Horror Regia: Kimberly Peirce Cast: Chloe Moretz, Julianne Moore, Judy Greer, Gabriella Wilde, Portia Doubleday, Alex Russell, Michelle Nolden, Max Topplin, Ansel Elgort, Cynthia Preston Produzione: Metro-Goldwyn-Mayer, Screen Gems Distribuzione: Walt Disney Studios Motion Pictures Italia Data di uscita: 4 Aprile 2013 Trama: Emarginata dai suoi coetanei e vittima di una madre fanatica religiosa, Carrie, si trova spesso protagonista, suo malgrado, di gesti di bullismo che la sua insegnante di ginnastica tenta invano di arginare. Carrie, però, nasconde un segreto, che la notte del ballo della scuola renderà tragicamente e spietatamente pubblico...
Burt Wonderstone Titolo originale: The Incredible Burt Wonderstone Nazione: U.S.A. Genere: Commedia Regia: Don Scardino Cast: Olivia Wilde, Jim Carrey, Steve Carell, Steve Buscemi, Alan Arkin, James Gandolfini, Gillian Jacobs, Brad Garrett, Jay Mohr, Melissa Ordway, David Copperfield Produzione: BenderSpink, Dark & Stormy Entertainment, New Line Cinema Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia Data di uscita: 18 Aprile 2013 Trama: Un mago di Las Vegas dopo aver perso il suo smalto e la voglia di migliorarsi, si avvia verso il declino e insieme a lui il suo assistente. Ci vorranno le parole del suo vecchio mentore per farlo rientrare in carreggiata...
House at the End of the Street Titolo originale: House at the End of the Street Nazione: U.S.A., Canada Genere: Horror, Thriller Regia: Mark Tonderai Cast: Jennifer Lawrence, Max Thieriot, Elisabeth Shue, Gil Bellows, Eva Link, Nolan Gerard Funk, Allie MacDonald, Produzione: FilmNation Entertainment, A Bigger Boat, Zed Filmworks Distribuzione: Eagle Pictures Data di uscita: 24 Aprile 2013 Trama: Trasferitesi in una nuova casa in una cittadina di campagna, Sarah ed Elissa (madre e figlia), cercano di rifarsi una vita dopo il divorzio di Sarah dal marito. Pi첫 avanti scopriranno che la casa di fronte alla loro fu teatro di un duplice omicidio al quale sopravvisse solo Ryan, fratello dell'assassina...
Iron Man 3 Titolo originale: Iron Man 3 Nazione: U.S.A. Genere: Azione, Fantastico Regia: Shane Black Cast: Robert Downey Jr., Guy Pearce, Gwyneth Paltrow, Don Cheadle, Ben Kingsley Produzione: DMG Entertainment, Marvel Studios Distribuzione: UIP Data di uscita: 24 Aprile 2013 Trama: Terzo capitolo della saga con protagonista il multimiliardario Tony Stark, inventore dell'armatura che lo rende... "Iron Man".
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RUGBY NON UN GIOCO
Sport - Un mondo fatto di forza bruta e fango ma anche e soprattutto di lealtĂ e rispetto Una filosofia di vita che allena corpo e spirito
di Valentino Cristofalo ffondare la faccia nel fango, lottare, scontrarsi, dare colpi e riceverne. Il rugby non sembra proprio uno sport adatto ai piĂš piccoli e soprattutto sono poche le mamme che avvicinerebbero mai i propri figli ad un mondo che sembra, e sottolineo sembra, cosĂŹ violento e pericoloso. Sul campo parliamo
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di formazione, crescita e sviluppo della personalità. ALLENA LO SPIRITO - Il rugby probabilmente è una delle discipline sportive che più formano il fisico e l’animo umano. Perché? Perché dietro la palla ovale esiste un mondo fatto di lealtà, rispetto, sacrificio, determinazione, impegno, coraggio, spirito di gruppo, altruismo, passione. Senza fare paragoni con gli altri universi sportivi, senza sminuire il più gettonato calcio, evitando di risultare banali: il rugby si gioca su un altro pianeta. L’Italia se ne è accorta e il movimento cresce nei numeri e nei praticanti. La Nazionale sta trascinando sempre più folle di tifosi festanti, lo stadio Olimpico nelle ultime gare ufficiali ha accolto più di 80mila spettatori. Castrogiovanni, Lo Cicero, Il capitano Parise, i fratelli Bergamasco sono i nuovi idoli, icone di forza, vigore e talento. Dalla sua nascita, il rugby, si è imposto in terra anglosassone quale stile di
vita, filosofia e modo di vivere i propri giorni: sfrontati e guardando l’avversario negli occhi. I rugbysti ci mettono la faccia. IL TERZO TEMPO - Momento essenziale, di unione, integrazione e sportività, il terzo tempo s’impone come punto trainante ed eccezionale: dopo ogni partita le squadre avversarie s’incontrano per mangiare e bere, ridere e parlare come in una grande festa. Pronti a
complimentarsi l’uno con l’altro ma anche a sfidarsi. Lealtà e competizione. Sembra un paradosso ma la vittoria o la sconfitta scivolano in secondo piano, l’avversario diviene “amico” e lo sport riscopre la sua vera e naturale essenza. Per questi e altri motivi questo è uno sport in continua crescita nel territorio italiano: migliaia i tesserati, nascono nuove società sportive dilettantistiche, si espande il movimento giovanile agonistico e si alza il livello della lega professionistica. La nostra Nazionale, fiera e battagliera, oggi non teme più avversari blasonati come Galles e Scozia, Irlanda e Inghilterra, Francia e Australia. Irraggiungibili (per tutti!) rimangono solo i leggendari All Blacks. Il Torneo delle 6 Nazioni che si disputa in questo periodo ci dirà quanto valiamo. Intanto celebriamo l’anima del rugby e vi lasciamo con questa frase di un giocatore professionista: “Nel rugby la fortuna non conta. Contano solo il fisico, il cuore, l’intelligenza e la voglia di lottare”.
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Okkio deluxe
SARANNO ORE DA SOGNO
Okkio inaugura una nuova rubrica dedicata al lusso affinché la crisi non ci tolga anche la voglia di viaggiare con la fantasia FERRARI Panerai Granturismo Il cronografo Granturismo Ferrari in oro rosa engineered by Officine Panerai offre classe e precisione con il movimento meccanico a carica automatica con autonomia di carica di 46 ore. Ha cassa in oro rosa 18 ct lucido con profili satinati, vetro zaffiro antiriflesso e scala tachimetrica. Il cinturino è in alligatore nero con impunture in contrasto, parte interna in alligatore rosso con cuciture rosse, fibbia regolabile personalizzata in oro rosa 18 ct satinato. In dotazione cacciavite in acciaio e secondo cinturino di ricambio in caucciù con scritta Ferrari. Certificato Cronometrico (C.O.S.C.). Swiss Made. Prezzo al pubblico € 20.300,00.
AUDEMARS PIGUET Watch ROYAL OAK 41mm Il nuovo Royal Oak Automatico solo tempo 15400, appare in una nuova dimensione più contemporanea con diametro cassa da 41 mm, che va a sostituire l'attuale formato 39 mm. Cassa in acciaio, vetro zaffiro antiriflesso e fondello a vista, impermeabile fino a 50 m. Bracciale in acciaio con chiusura pieghevole AP. Per portarsi a casa questo orologio sarà sufficiente staccare un assegnino dell'importo di € 13.800,00, anche se presso i rivenditori autorizzati è possibile ottenere ottimi sconti.
ZENITH "EL PRIMERO" CHRONOMASTER Ed eccoci ad un grande classico nel settore cronografi: "El Primero" Zenith. Questo meccanismo, di riferimento tra i cronografi, si distingue per alcune caratteristiche che lo rendono unico. El Primero è impermeabile fino a 50 metri ed è dotato di grande data ad ore 2 e di indicazione del sole e delle fasi lunari ad ore 6. Il quadrante nero evidenzia l'apertura attraverso la quale appare il funzionamento del bilanciere. Il prezzo al pubblico di questo Zenith è di € 9.100,00.
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ROLEX SKY-DWELLER, PER GRANDI VIAGGIATORI L’Oyster Perpetual SKY-DWELLER presentato al BASELWORLD 2012, è l’ultimogenito della gamma OYSTER e si impone per la sua concezione rivoluzionaria, una perfetta unione tra tecnica sofisticata e comfort di utilizzo. Con i suoi quattordici brevetti, di cui cinque sono nuovi depositi, lo SKY-DWELLER è in grado di fornire ai grandi viaggiatori tutte le informazioni di cui questi hanno bisogno: il doppio fuso orario con ora locale indicata dalle lancette centrali e ora di riferimento in formato 24 ore su disco girevole; il calendario annuale particolarmente innovativo, chiamato SAROS in riferimento all’omonimo fenomeno astronomico a cui si ispira e che richiede un’unica correzione della data all’anno, tra febbraio e marzo, e l’indicazione dei mesi all’interno di dodici discrete finestrelle che seguono il bordo del quadrante. Chi volesse questo splendido orologio al polso si prepari però a una spesetta di € 39.000,00!
LUOIS VITTON TAMBOUR La collezione Tambour rappresenta il punto di partenza del lancio dell'orologeria nella galassia di Luois Vitton. Dopo appena 10 anni gli orologi Luois Vitton hanno guadagnato una posizione stabile ed importante nell'economia del leader di lusso. Il modello in foto, il Tambour Voyager Chronograph, viene venduto al prezzo di € 5.650,00.
GLASHUTTE PANOGHRAPH L'anno scorso, Glashütte Original ha introdotto un orologio in edizione limitata chiamato Observer senatore, un bianco-oro che ha celebrato il ricordo dell'orologiaio tedesco Julius Assmann e famoso esploratore Roald Amundsen. Nel 2012 al Baselworld, la fiera dell'orologio, l'azienda ha lanciato una versione illimitata in una cassa in acciaio con due opzioni di selezione. Il costo dell'edizione speciale si avvicina ai 30.000 €.
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di Federica Fatone a iniziato la sua carriera a 18 anni vendendo collezioni di comics nel suo negozio di soli 23 metri quadrati a Colonia. Nel 1984 compra, con i soldi presi in prestito dalla sua famiglia, le ultime 40mile copie di un libro su Magritte. Nel giro di due mesi riesce a rivendere le copie al doppio del prezzo e inizia ben presto a pubblicare i suoi libri. Oggi è un uomo di mezza età, vive in una casa a forma di navicella spa-
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MITO
ziale sopra Hollywood, possiede 11 negozi in tutto il mondo e ha pubblicato nel 1999 il libro più costoso del XX secolo: SUMO, 420 immagini di Helmut Newton, più di 35 Kg di peso e un costo di oltre 11mila euro. Signore e signori, parliamo di Benedikt Taschen, proprietario della omonima casa editrice che ha avuto il merito di rendere accessibile al pubblico dei grandi circuiti librari certe manifestazioni meno visibili dell'arte come raffigurazioni feticiste, arte queer, immagini
d'erotismo d'epoca e niente di meno che pornografia e riviste per adulti, accanto a pubblicazioni più convenzionali di comics, fotografia artistica, pittura, design, moda, storia della pubblicità, architettura e cinema. Tanto per dare un'idea della particolarità e dell'ecletticità delle pubblicazioni della Taschen citiamo l'opera omnia, voluminosissima, di Leonardo Da Vinci, volumi più piccoli e dal prezzo accessibile sugli argomenti più disparati come
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Libriamoci - "Ogni loro libro è allo stesso tempo un oggetto di desiderio e un evento mondiale." Madame Figaro, Parigi
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il nudo maschile, o la collana dedicata all'architettura che comprende alcuni tra i più importanti architetti della storia. Insomma da calendari ad agende, da cartoline di soggetti popolari alle vecchie pubblicità di Las Vegas, dai nudi a fotografi del calibro di Helmut Newton, da architetti ad artisti come Michelangelo e Da Vinci, l'obiettivo della casa editrice è quello di pubblicare libri d'arte innovativi e renderli accessibili a un pubblico ampio. Chissà se era nei piani del giovane Benedikt, creare un vero e proprio impero dell'editoria, nuovo, ineguagliabile e irraggiungibile? Perché ancora oggi la Taschen resta l'unico esemplare al mondo di casa editrice così concepita: provocatoria, raffinata, storica, elegante, spudorata ed eclettica. Ah dimenticavo: anche il secondo libro più costoso al mondo è stato pubblicato dalla Taschen: si tratta di Goat (Greatest Of All Time), un tributo a Muhammad Ali, quasi 800 pagine che raccolgono documenti, testimonianze, articoli e fotografie del grande pugile, al modico prezzo di quasi 10mila euro.
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ORIZZONTI TERRENI E METAFISICI di Benedetta Trizio "Orizzonti terreni e metafisici" è una sintesi dell’esperienza sensibile e dell’aspirazione all’indagine metafisica che racchiude una forma d’esistenza contemplativa, basata sulla sete di realtà diverse,più profonde e più "alte". Libero è infatti colui che sperimenta, che prende coscienza di essere mediazione tra verità e valore concreto, di essere sostanza ideale calata in un progetto storico e in una prospettiva volta al futuro. Indispensabile è condurre un’esistenza all’insegna della ricerca di conoscenza e di meraviglia. Il lettore dovrà sognare e riflettere al tempo stesso attraverso la seduzione della poesia,arrivando a cogliere la purezza di pensieri eccelsi che lo porteranno a librarsi nell’infinito di un istante e nell’infinito della vita. Occorre nutrire l’anima di cose belle, solo così sopravvivrà e sarà immune dall’erosione del tempo (dalla Prefazione di Benedetta Trizio). Benedetta Trizio è nata a Roma nel 1990. Da diversi anni scrive poesie e saggi su argomenti di vario genere. Da sempre dedita all'arte e alla scrittura, nel 2009 partecipa, vincendolo, al Concorso di Poesia dell'Associazione Culturale Litorale Romano, e nel 2010 si posiziona come terza classificata. Ha inoltre partecipato nel marzo 2011 al Concorso di Poesia indetto dall'Associazione Nazionale Seniores d'Azienda per la Regione Toscana, rientrando tra i poeti segnalati dalla Giuria. Orizzonti terreni e metafisici è la sua prima opera edita.
L'ULTIMA PAGINA di Olivia Gobetti Lorenza Maver, cinquantenne scrittrice di successo, osserva sgomenta l’ultima pagina del suo romanzo. Prima d’ora non le era mai capitato niente di simile: il flusso creativo che da sempre accompagnava le sue opere, non si era mai arrestato. Fino a quel momento… Quella pagina, ancora tutta da scrivere, sarebbe rimasta vuota se lei avesse consentito alla propria storia personale di sovrapporsi a quella destinata ai lettori. Lorenza sa che deve agire subito, senza perdere altro tempo, quindi prende una delle decisioni più importanti della sua vita. Una notte, di nascosto, parte per Roma, città dov’è nata e da dove è scappata anni prima. Alle spalle ha un passato irrisolto, persone da incontrare almeno un’ultima volta, dubbi da chiarire, segreti da svelare... Olivia Gobetti è nata a Brescia ma vive a Roma da diversi anni. E’ scrittrice e giornalista, oltre ad aver condotto programmi televisivi a livello nazionale (Rai due e Rete 4). Recentemente si dedica, oltre alla scrittura creativa, anche alla recitazione. “L’ultima pagina” è il suo secondo romanzo.
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VITA MIA di Fabrizio Bentenuto Un'altra porta del mondo si apre sulla mi strada Una luce nuova risplende dai miei occhi Questa magia fantastica di una nuova vita Fiero di aver raggiunto un traguardo significativo Un'emozione che mi fa sentire vivo Sottobraccio alla felicità, vado incontro al sorriso splendido Che mi doni, ad ogni incrocio di sguardi Terreno fertile per la gioia che esplode vederti crescere Io sarò con te Accompagnare i tuoi passi è musica che vibra nel profondo dell'anima Forse non lo so dimostrare, ma morirei per te Un amore cosi' profondo e indelebile naviga tra i miei pensieri Così fragile oltre il sorriso, così forte oltre le lacrime Concepito dal mio stesso sangue figlio dell'unica emozione Più importante vitale che respiro Le mie due perle che brillano nel cuore Come vent'anni prima, ritrovo il cammino per la speranza Una luce rinnovata, un mondo colorato, un nuovo respiro D'amore... ti amerò, ci sarò senza esitare, con passione senza far rumore... Per te che hai il mio stesso nome... Per te... mio nipote!! Vita mia!!! Fabrizio bentenuto mistereffe48@gmail.com facebook
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A cura dell’dell'Ing. Massimo Cazzato ossiamo affermare che la diffusione di conoscenze al riguardo è ormai capillare e che un impiego diffuso degli stessi materiali trova ancora limitazione sia per motivi di carattere tecnico normativi e sia per motivi di tipo economico. Si evidenzia la possibilità di una sensibile ed immediata riduzione dei costi, relativamente ad una famiglia di prodotti già abbastanza diffusi, ed utilizzati prevalentemente per il rinforzo flessionale di travi e/o travetti in calcestruzzo. Ci riferiamo in particolare alle lamine in carbonio unidirezionale inglobate in matrice termoindurente. Si tratta, come è noto, di lamine di larghezze e spessori variabili, fornite tipicamente in rotoli, da incollare direttamente al supporto opportunamente preparato. L’intervento di rinforzo con fibre in carbonio agisce in maniera semplice ed efficace, andando a sopperire alla mancanza di capacità portante della struttura. L’innovazione introdotta da tale intervento sostituisce definitivamente approcci storici di rinforzo. I materiali in fibre in carbonio hanno introdotto importanti e vantaggiose innovazioni nel campo dei rinforzi strutturali. Il perfetto connubio tra fibre di rinforzo ad elevato modulo e prestazioni meccaniche e di una matrice polimerica adesiva, consente l’efficace trasferimento delle tensioni che agiscono sulla struttura alle fibre, aumentando quindi la capacità portante complessiva del sistema. Le eccezionali proprietà meccaniche delle fibre, unite a praticità applicativa, velocità di esecuzione, leggerezza ed economicità, costituiscono una soluzione flessibile, mirata ed economica rispetto alle tecniche tradizionali.
P IL CONSOLIDAMENTO STATICO CON COMPOSITI PRESTAZIONALI E CONVENIENTI Architetture sostenibili - L'utilizzo di materiali e tecnologie proprie dell'industria dei composti registra negli ultimi anni una sempre più capillare diffusione nel settore del ripristino strutturale
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ISTRICE O
LEONE? Okkio al test - Rispondi alle domande e in base al maggior numero di risposte "A" o "B" leggi a fianco a chi dei due somigli di più caratterialmente 1) Quando ti svegli la mattina…
A
Salti giù dal letto e dopo poco stai già gustando la tua colazione
B
Ti alzi con estrema calma, ti prepari e una volta pronto vai a fare colazione
B
Piango, mi dispero e grido. Forse qualcuno mi sentirà!
2) Sei naufragato su un’isola. Cosa fai?
A
Cerco del cibo e costruisco un rifugio
3) Se dovessi interpretare un ruolo a teatro, preferiresti essere…
A
Il protagonista assoluto intorno a cui tutto ruota
B
Una comparsa meglio non esporsi troppo
B
Verdure e frutta
B
Rimango calmo ed uso il mio sarcasmo per restituirle l’offesa
4) A cosa non rinunceresti facilmente?
A
Carne e pesce.
5) ti offendONO. Come reagisci?
A
Mi arrabbio vistosamente!
6) E’ più efficace il tuo …
A
Sesto senso
B
Olfatto
7) Quale celebre frase sulla gelosia ti sembra più veritiera?
A
La gelosia è una passione radicata nella sessualità ed inevitabile
B
La gelosia spegne l’amore come le ceneri spengono il fuoco
8) In quale momento della giornata dai il massimo?
A
Nelle prime ore
B
Più tardi è e meglio è!
B
Rimanere a casa ed uscire solo per necessità
9) Nel tuo tempo libero preferisci...
A
Stare all’aperto esplorare
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Se hai totalizzato più risposte “A”
SE hai totalizzato più risposte “B”
Se fossi un animale probabilmente saresti un leone o una leonessa. La grinta e l’aggressività non ti mancano ma sai essere dolce e premuroso. Non ti lasci abbattere facilmente dalle difficoltà, persegui i tuoi obiettivi e metti a punto tattiche per avere successo. Il rischio non ti spaventa, anzi, talvolta ti esalta. Spesso la tua forte gelosia può infastidire, ma per te è inevitabile e fa parte del gioco controllare la tua proprietà! Ti lasci guidare dal tuo sesto senso, di cui ti fidi particolarmente. Ti piace esplorare e vivere il più possibile nuove esperienze. Mal sopporti la monotonia e la solitudine.
Se fossi un animale assomiglieresti, per certi aspetti del tuo carattere, ad un istrice. Animale pacifico che ama vivere le sue giornate all’interno della sua tana ben nascosta. Sei docile ma dotato per natura di una forte corazza. Quando vuoi sai essere davvero pungente! Con la calma e la serenità che ti contraddistinguono riesci ad ottenere ciò che vuoi. In amore sei più romantico che passionale. Ciò nonostante il tuo romanticismo è compensato da una buona dose di razionalità che talvolta rischia di apparire, agli occhi degli altri, freddezza. Se ti esponi è perché sei certo di raggiungere un risultato positivo, non ami particolarmente il rischio. Tendi ad essere un po’ pigro.
Così come ti vengono in mente scrivi i 3 animali che preferisci e descrivili con 3 aggettivi ANIMALE 1………………...... AGGETTIVI 1)……………....... 2)……………....... 3)……………....... ANIMALE 2………………...... AGGETTIVI 1)……………....... 2)……………....... 3)……………....... ANIMALE 3………………...... AGGETTIVI 1)……………....... 2)……………....... 3)…………….......
a cura della Dott.ssa Elisa Ventrici Psicologa – Psicoterapeuta Specialista in Psicoterapia Breve ad Approccio Strategico ed in Psicologia Giuridica La Dotto.ssa Ventrici è disponibile a rispondere a tutte le vostre domande. Per contatti: Cell.3496477170 Email: elisaventrici@gmail.com
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Interpretazione del test 1) Il primo animale con i suoi aggettivi, rappresenta ciò che vorresti essere. 2) Il secondo animale rappresenta il modo in cui appari agli altri 3) Il terzo descrive invece la tua natura nascosta, ciò che sei realmente.
Quei magnifici
i n n A 0 7 ' Okkio continua il suo viaggio nel tempo e torna all'epoca dei pantaloni a zampa d'elefante e della Febbre del sabato sera Una panoramica affascinante tra i miti di musica, arte, moda e design di un periodo che resta tra i pi첫 caratterizzanti dell'intero secolo
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di SK uesto è un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per l'Umanità". Lo diceva Neil Armstrong nel 1969, mentre il primo indimenticabile decennio di contestazione giovanile volgeva al termine ed il secondo ne prendeva in eredità i miti e ne affinava il carattere rivoluzionario. Ma queste celebri parole, più che allo sbarco sulla luna che forse nemmeno mai c’è veramente stato, sembrano calzare a perfezione per un’epoca che ha influenzato le successive generazioni mandando in pezzi stereotipi scaduti in nome della pace, dell’amore e della libertà.
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LA PRIMA MINIGONNA - E sempre di libertà si tratta. Quella che una certa Mary Quant avrebbe voluto regalare a tutte le donne figlie dei fiori e non, quando inventò la prima minigonna vertiginosa in contemporanea con Monsieur Courreges che la volle più futuristica, spigolosa e da indossare sopra a pantaloni attillati o con stivaletti a metà polpaccio. Il primo scandalo dei primi anni '60 che fece insorgere anche
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chi non ti aspetteresti. Uno come Coco Chanel non le voleva le minigonne perché per lui il ginocchio era la parte femminile meno seducente da mostrare. Ma poi è arrivata la pop e la op art a darci un taglio. Sicuramente molto geometrico. Andy Warhol, che aveva pure lavorato per riviste di glamour, era uno talmente critico e rivoluzionario di fronte alla società del tempo, che venne preso come musa ispiratrice per abiti di carta e cotone a trapezio su cui vennero stampati i suoi famosi barattoli di zuppa Campbell. Stilisti come Ossie Clark a Londra e Y. S. Laurent a Parigi, presero in prestito i rettangoli, i cerchi, le linee a zig-zag dell’artista inglese Bridget Riley e i quadrati colorati di Piet Mondrian per il famoso Mondrian Dress. E mentre i Beatles immaginavano di attraversare l’Universo con il singolo “Accross the Universe” e provocavano i ben pensanti con un’orchestra di violinisti, i giovani fan degli scarafaggi ne imitavano il caschetto con frangetta e
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avrebbero fatto follie per quei cappotti in stile british e gli stivaletti in pelle. Musica e arte, davano lezione di stile e non scherzava nemmeno il cinema! Alle donne piaceva il trucco mod ed il parrucco della Brigitte Bardot che teneva testa alla super top del momento Twiggy.
UN NUOVO STILE - E negli abiti come nelle case, gli anni ’70 omaggiano la plastica. Pvc colorato, plexiglass trasparente e fibre sintetiche si indossano o ci si siede sopra. Come le sedie da interno che andavano bene anche in giardino tanto erano leggere e funzionali, le poltrone sacco del marchio
Zanotta e i divanetti Up dell’artista Gaetano Pesce, morbidi, avvolgenti e dalla forma materna. Le pareti fioriscono con le carte da parati floreali riprese dagli abiti che viaggiano sui furgoncini Walswagen e che negli anni ’70 saranno soppiantati dai jeans dei ribelli hippy e dalle borchie lanciate dalle nuovissime sonorità elettroniche e punk. E’ il momento del trasgressivo Duca Bianco, dei Deep Purple, dei Led Zeppeling e di Gloria Gainor. In cima alla classifica dei dischi più venduti c’è Hotel California degli Eagles e Wish u were here dei Pink Floyd. Ma la pole position spetta a Imagine di J.Lennon. E non poteva essere altrimenti per una generazione di grandi sognatori che ha immaginato le zampe di elefante, la vita alta, le zeppe, il tacco quadrato e le luci psichedeliche. E ringrazia anche John Travolta perché il successo della Febbre del Sabato sera non c’è stato solo per la coreografia ma per il Mirrorball, emblema della dance flo-
or di quei tempi e per il jumpsuit, lo smanicato che fece tendenza. E quando si tornava a casa ad accogliere, salotti funzionali, essenziali ma in cui non mancava nulla con addirittura la zona bar con tanto di sedie. A riscaldare i tappeti optical che in alcuni casi erano vere opere d’arte poggiate sul pavi-
mento. E siccome la gente vuole riprendersi i propri spazi anche fra le quattro mura, i tavolini in materiali high tech, sono progettati per essere estensibili e richiudibili. I mobili lineari e le sedie ultraleggere. Tutto per essere facilmente spostato nel caso in cui un vinile iniziasse a girare!
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UN DECENNIO
DI ROCK, PUNK E DANCE MUSIC Musica - Sulla strada aperta dai Beatles e dai Rolling Stones gli anni '70 danno vita a generi musicali diversi e innovativi Sono i tempi dei Pink Floyd, dei Deep Purple, degli Abba e di tanti altri... di Giorgio Di Gennaro olto probabilmente è vero che il mondo della musica, soprattutto quella rock, è cambiato negli anni '60, grazie alla strada tracciata dai Beatles e dai Rolling Stones. Ma è altrettanto vero che è nella decade successiva che quella strada è stata percorsa in maniera più incisiva e coinvolgente, arrivando a creare percorsi lontani e inimmaginabili, attraverso i generi musicali più diversi e innovativi. Viene da sé che questo magma sempre in movimento, addirittura in ebollizione, era in stretto rapporto con la società di allora, anch’essa caratterizzata da enormi e rapidi cambiamenti in molteplici ambiti: la politica, il lavoro, la sessualità, l’economia. E l’arte in generale, si sa, è sempre collegata con la realtà
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attraverso un rapporto intercambiabile di causa-effetto. Dopo gli eventi del ’68 la società è profondamente mutata: la rivoluzione culturale degli anni '60 rappresenta una vera e propria esplosione la cui conseguenza è un mondo più complesso, più conflittuale, sicuramente meno semplice. In ambito musicale si raggiunge l’apice, anche se i Beatles si sono sciolti, Hendrix e Jim Morrison sono morti mentre gli Stones, dopo la morte di Brian Jones, hanno subito cambiamenti notevoli. HARD-ROCK - È proprio in questo momento, agli inizi del decennio, che nasce e si sviluppa l’Hard Rock; e sotto questa etichetta vanno nomi e album che fanno venire i brividi: Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath AC/DC, King Crimson, Jethro Tull, New York Dolls,
Kiss, Bad Company, Kansas; e anche Pink Floyd, Patty Smith e David Bowie, seppure molto diversi e difficilmente etichettabili. Badate che mi sono tenuto stretto, citando solo i più importanti, i fondamentali, quelli che se non li hai sentiti puoi anche lasciar perdere e continuare ad ascoltare Gigi D’Alessio. Per ognuno di questi nomi ci sarebbero decine di aneddoti da citare, centinaia di pensieri da esprimere e migliaia di applausi con cui spellarsi le mani. Di questo padre involontario del Metal, l’Hard Rock appunto, ci sono alcune cose che vanno dette subito: la prima, lo dice il termine stesso, è la durezza del suono, che veniva espressa con precisi parametri, come la velocità del ritmo, le chitarre aggressive e graffianti (importanti ancor più della parte cantata) e testi spesso misteriosi, ermetici, oppure
epici o dedicati al sociale; la seconda la lunghezza delle canzoni, le quali duravano spesso più di cinque minuti, anche perché strutturate in maniera tutt’altro che semplice ma, anzi, molto complessa, per permettere ai musicisti di esprimere quella che è la terza caratteristica fondamentale dell’hard-rock: la bravura tecnica. Molto semplicemente, infatti, stiamo parlando di musicisti eccezionali non solo dal punto di vista creativo, ma anche sotto il profilo tecnico: parliamo di Ritchie Blackmore, Jimmy Page, John Bonham, Tony Iommi, Angus Young, virtuosi nell’uso dei loro strumenti. Per capire l’importanza di queste band, e quanto il loro lavoro sia stato importante basta prendere l’esempio non dico dei Led Zeppelin o dei Pink Floyd, che sarebbe troppo facile, ma quello degli AC/DC. La band si forma a Sidney nel 1973 per opera di Angus e Malcolm Young, due fratelli scozzesi emigrati in Australia. A quei tempi Angus, chitarrista soli-
sta, è un quattordicenne che va ancora a scuola, proprio con quell’uniforme scolastica che nel tempo diventa segno inconfondibile della band. Dopo aver fatto fuori un primo cantante in cui non credevano per niente (Dave Evans) arriva il rude e sregolato Bon Scott a prendere il suo posto. Ed è da questo punto che la carriera degli AC/DC prende il volo (a proposito, il nome significa Alternating Current/Direct Current). Il periodo compreso tra il 1975 e il 1980 è senza dubbio quello migliore nell’intera produzione della band. La pubblicazione del famoso Highway to Hell, pubblicato nel 1979, regala al gruppo la fama internazionale, inserendo l’album in quella ristretta lista di opere fondamentali del rock. Ed è proprio dopo la creazione di questo capolavoro che per gli AC/DC arriva il colpo più duro: la morte, avvenuta in circostanze mai chiarite di Bon Scott, ritrovato privo di vita all’interno del furgone dell’amico Alistair Kinnear.
Nonostante il dolore e lo smarrimento, i fratelli Young hanno la forza e la capacità di trovare un degno sostituto: Brian Johnson, ancora oggi voce della band. Con lui si ricomincia, e bene, a percorre a tutta velocità la stessa strada. Gli AC/DC, già alla fine degli anni settanta sono un modello per i gruppi che vengono dopo di loro. Parliamo dei Def Leppard e, per quel che riguarda il metal, mostri sacri come i Judas Priest e gli Accept. In realtà, soprattutto all’inizio degli anni ottanta furono decine i gruppi che si ispirarono al suono massiccio, rude e grezzo degli AC/DC, compresi i primi Metallica e, per dichiarazione stessa di Kurt Cobain, i Nirvana. Tuttavia, pur riconoscendone il valore enorme, non si può non essere d’accordo col giudizio unanime della critica, che ha spesso accusato il gruppo australiano di ripetitività. Secondo il parere del sottoscritto, infatti, proprio il pregio principale degli AC/DC, e cioè questo suono compatto,
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sbruffone, macho e rude che li rende subito riconoscibili, rappresenta il loro limite principale. Detta in poche parole, gli AC/DC sono sempre uguali a sé stessi, ormai da parecchi anni, con album mai brutti, anzi sempre coinvolgenti, ma un po’ tutti molto simili tra loro. Ed è una questione, questa, che non ha riguardato o riguarda solo gli AC/DC, ma anche gli Stones e tutti quei gruppi che fanno parte della storia e sono ancora in attività: la mancanza di rinnovamento e originalità. Sarà questione di età, o forse di stanchezza creativa; o magari di coerenza, di fede assoluta nel proprio operato, un po’ alla Zeman, e credere fermamente che bisogna battere sempre e solo quella precisa strada. E allora, se ci pensiamo bene, dobbiamo essere onesti e ammettere che non si può chiedere a un gruppo di fare la rivoluzione ad ogni album, e apprezzare band come gli AC/DC per la loro
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specifica e inimitabile identità. Perché alla fine d tutto ci sono solo note che colpiscono un intelletto e un cuore, e tolte tutte le strutture e le sovrastrutture è così che ci rapportiamo con un pezzo musicale. È un limite questo? Forse sì, forse no,
dipende da ciò che uno chiede alla musica, o semplicemente, ed è questa l’essenza del rock, da quanto hai voglia di spaccare tutto. PUNK - Fino a dopo la metà degli anni settanta l’Hard Rock, in tutte le sue
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espressioni e varianti possibili, è stato sicuramente il genere dominante nel mondo della musica leggera. Poi, come spesso accade, ha iniziato a stancare. Le generazioni cambiano, e con esse i gusti e le priorità, ciò che prima era alternativa diventa mainstream, in un eterno e quasi inevitabile gioco delle parti. Eppure, se c’è stato un movimento che è riuscito a scombinare tutto, anche se solo per poco, con una forza distruttiva simile a quella di un rinoceronte lanciato contro una vetrata, è stato proprio quello che ha caratterizzato la fine degli anni '70: il Punk. Stiamo parlando di gruppi come Stooges, Ramones, Sex Pistols, Dead Boys, The Damned e Clash. Anche qui, come prima, storie diverse tra loro, risultati differenti ma accomunabili sotto un comune denominatore musicale e ideologico. Per quello musicale la cosa era abbastanza semplice: partendo dall’estremo dei Sex Pistols che impararono a suo-
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nare i loro strumenti in poche settimane (Sid Vicious, si narra, impiegò una notte a imparare il basso), si può dire che, almeno all’inizio, quelli punk erano pessimi musicisti. Le canzoni in genere erano molto brevi, due al massimo tre minuti, ed estremamente semplici da
suonare, impostate tutte su essenziali ed elementari giri armonici (o disarmonici). E questo perché la musica rispecchiava l’aspetto ideologico del movimento punk: la società fa schifo, la famiglia fa schifo e il progresso non ha senso. La musica quindi diventava una cosa da
maltrattare, strumento di violenza e sfogo. Questa mentalità si rispecchiava in molteplici aspetti, dal look, aggressivo e scioccante, con chiodi, borchie, trucco pesante e creste che El Shaarawy e Balotelli in confronto sarebbero sembrate due educande, al modo di assistere ai concerti, con l’invenzione del pogo e le continue risse. L’importante era rompere gli schemi, provocare, e non con uno scopo costruttivo, ma col puro fine della distruzione dell’esistente, soprattutto quei simboli e quelle istituzioni che rappresentavano il passato. Quindi la famiglia, il matrimonio, il potere sotto ogni sua forma, l’istruzione, il lavoro; e allo stesso tempo anche quegli elementi che erano stati segno di ribellione nella generazione precedente, come il pacifismo e l’amore fraterno. Non fu certo un caso che lo slogan più famoso, quello dei Sex Pistols, fosse proprio No Future. DANCE - Poi, ironia della sorte, fu proprio contemporaneamente al movi-
mento punk che si sviluppò il suo esatto contrario, riscuotendo un successo ancora maggiore, soprattutto grazie a film ormai famosissimi come “Saturday night fever”: stiamo parlando della musica Dance ovviamente. È questo il terzo e ultimo genere nato negli anni settanta, precisamente alla fine della decade, ed è subito appropriato notare come esso nacque alla fine del periodo più pesante della storia contemporanea, caratterizzato dallo scontro sociale, il terrorismo, la disoccupazione e, in ambito musicale, da movimenti ideologicamente molto vissuti e intensi. La Dance non ebbe nulla a che fare con tutto ciò, essa rappresentò perfettamente lo spirito edonistico che di lì a poco avrebbe caratterizzato gli anni ottanta: la leggerezza e la spensieratezza legate al secondo boom economico. Dopo un periodo difficile i ragazzi volevano solo ballare e non pensare ai problemi della propria vita e della società, e questa musica, caratterizzata dai quattro
quarti canonici, e arricchita da melodie orecchiabili e accattivanti, era perfetta. Era il momento di Diana Ross, Gloria Gaynor, Chic, Abba, Donna Summer, Bee Gees e Village People. Anche queste sono canzoni che sono entrate nella nostra cultura, in modo diverso ovviamente rispetto a quelle dell’hard-rock o del punk, ma di certo non sono andate perdute. Ed è, questo, un concetto che riguarda tutta la musica e la cultura degli anni settanta, con la loro complessità e, perché no, con la loro conflittualità. Nulla è andato perduto e, anzi, tutto è servito come punto di partenza (a volte anche di arrivo perché meglio non si poteva fare) per ogni genere musicale successivo. Ci si può chiedere se la strada intrapresa sia stata sempre quella giusta. La verità è che nessuno può saperlo, come nessuno può sapere se esiste davvero una giusta direzione. Ciò che possiamo dire, senza rischio di sbagliare è che il percorso è stato bellissimo.
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VINTAGE ANCHE GLI ARREDI
TORNA LO STILE ANNI '70 Tendenze - In questi ultimi tempi si sta verificando un ritorno allo stile retrò, specialmente quello caratteristico degli anni ’70 A cura dell'arch. Mariangela Angelini a moda si rispecchia anche nell’arredamento d’interni, che si arricchisce di oggetti e complementi d’arredo che donano, all’aspetto complessivo dell’ambiente, uno stile retro-chic. Lo stile anni ’70 si contraddistingue, infatti, per una linea sobria che, tuttavia, presenta colori abbastanza accesi e vistosi, ai quali si aggiungono, inoltre, particolari motivi geometrici a completare il tutto. Per ottenere un arredamento che non stanchi con il passare del tempo, è bene creare un mix tra vintage e moderno. Quindi via libera ad alcuni elementi d’arredo, quali una poltrona, o un mobile, in perfetto stile anni ’70, magari in un bel colore acceso e laccato, da inserire in una stanza
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caratterizzata da un arredamento più sobrio e lineare. Per completare e rendere perfetto l’ambiente, infine, è bene dedicare un’attenzione particolare anche alla decorazione delle pareti. Dato che la caratteristica principale della moda degli anni ’70 è un uso dinamico del colore e delle forme geometriche, sarebbe ideale riproporre tali elementi anche sulle pareti. E, per farlo in perfetto stile vintage, si potrebbe ricorrere all’uso di carta da parati. Basta pensare al design delle case di "Arancia Meccanica”, che ancora sono d'ispirazione a interior designer di tutto il mondo o alle futuristiche ambientazioni di Star Trek. Gucci, cerca di dare questo tocco di eleganza, ma allo stesso tempo trasgressione, ad alcune sue collezioni utilizzando proprio il “mood seventies”. Qualche illusione ottica, un po' di Andy Warhol, e un pezzo classico di Design, come la Egg Chair e il tavolo Sarineen, e la vostra casa, entrerà nello spirito anni '70. Un esame più approfondito di questo periodo è particolarmente interessante oggi. Infatti come negli anni 1970, il nostro tempo è gravato da recessione, corruzione e alti tassi di disoccupazione. Quindi, quali sono alcune delle caratteristiche più interessanti della progettazione 1970? Lo Stile anni 70 è stato fortemente influenzato dal movimento di ritorno alla natura movimento, che nasce sia da un rifiuto hippy del consu-
mismo e del materialismo, sia da un ambientalismo rinnovato in seguito alla crisi petrolifera del 1973. L’architetto S. Claire Conroy fa notare che molti architetti degli anni ’70 sono stati i primi ad adottare le tecnologie a basso consumo energetico ed a progettare le nuove case “come organismi connessi con l’ambiente circostante che vive, respira e cambia insieme”. Le grandi finestre e i lucernari erano popolari, come lo erano i giardini interni e i camini in pietra. L’alta tecnologia delle materie plastiche era ovviamente molto di moda negli anni ’70. il 1970 fu un periodo colorato nella progettazione di interni. Per ogni squallida camera dai toni della terra vi è stato un anno di camere colorate. Oggi c’è un gran parlare di “colore pop”. Negli anni ’70 era una “esplosione di colore”. Le coperture del water erano colorate, così come i servizi igienici stessi. Gli anni ’70 sono stati un periodo di grandi progressi nella progettazione di sedie e mobili componibili o modulari per ufficio. I progettisti iniziarono a sperimentare il design ergonomico per il posto di lavoro e home office. I progettisti italiani erano all’avanguardia del design del mobile sperimentale con l’utilizzo di materiali high tech come il tubolare d’acciaio, con i colori accesi e le materie plastiche in poliuretano.
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di Ilaria Biondi rano gli anni '70 quando dapprima negli States, poi nell’Europa dell’est, fino ad arrivare in Italia, il ciglio della strada era popolato da viaggiatori con spirito d’avventura: gli autostoppisti. Gli anni '70 rappresentano il periodo d'oro dell'autostop, la forma di trasporto che consiste nel chiedere passaggi in successione ad altri viaggiatori provvisti di veicoli motorizzati. Viaggiatori con spirito d’avventura ma anche con mancanza di fondi o mezzi, che affrontavano i rischi e l’imprevedibilità pur di raggiungere la meta prefissata. In Italia, l'autostop è vietato sulle strade a scorrimento veloce, come, ad esempio, le autostrade. L’autostop ha ispirato romanzi, guide stradali e turistiche, canzoni, film. Questa pratica, molto diffusa tra i giovani, la Beat generation, è divenuta meno frequente dalla seconda
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RISPARMI E INQUINI MENO
EVVIVA IL CAR POOLING Tempi moderni - Dagli anni '70 ereditiamo anche la moda dell'autostop. Che oggi è regolamentata, sicura e molto funzionale
metà degli anni '80, principalmente per via di una crescita del tenore di vita. Oggi, che il tenore di vita si è abbassato per cause di forza maggiore, ecco ritornare l’autostop. Ma di questi tempi, diventa autorizzato, organizzato e più sicuro. È il Car Pooling, in italiano auto di gruppo o concarreggio. Consiste nel dare o prendere passaggi in maniera organizzata e controllata. Nel Car Pooling più persone viaggiano insieme nella stessa auto, che normalmente è di proprietà di uno dei viaggiatori, e
dividono tra loro le spese di viaggio e manutenzione. Il web sta recitando un ruolo importantissimo per far incontrare chi mette a disposizione la macchina con chi cerca il passaggio, per una data tratta. Sono sorte associazioni di Autostop organizzato, la maggioranza delle quali richiede il pagamento di una quota
non più di un anno fa. Gli ultimi dati pubblicati (ottobre 2012) evidenziano a livello di distribuzione geografica, che il Car Pooling sarebbe praticato maggiormente nelle aree metropolitane e nel Nord Italia. Tale modalità di trasporto è diffusa già in ambienti lavorativi o universitari, tra colleghi, amato dagli studenti, ma
annuale, o mensile. In Italia gli ultimi dati, pubblicati da un portale dedicato all'autostop on-line, denotano una forte crescita nel numero degli utilizzatori. In parte ciò sarebbe dovuto all'incremento repentino del costo del carburante. Questi siti e queste associazioni, oltre a facilitare l’incontro, danno un minimo di tranquillità sulle persone che si incontrano, tramite meccanismi di feedback o certificazione degli utenti. Se nel resto d’Europa è una pratica in voga ormai da anni, come versione moderna dell’autostop, il Car Pooling in Italia ha iniziato a prender piede
anche dai membri dell'esercito e delle forze dell'ordine, o in generale a livello aziendale dove diverse persone, che percorrono lo stesso percorso nella stessa fascia oraria, spontaneamente si accordano per viaggiare insieme. “Io lo pratico già da anni - dice Moana che lavora a Roma e si sposta tutti i giorni da Monterotondo - anche se non sapevo che esistesse. Io e una mia collega ci diamo passaggi a turno: un giorno lei mette a disposizione la sua auto e il giorno dopo ci penso io. E’ molto comodo e così abbattiamo i costi. Inoltre se tutti facessero così ci sarebbe meno traffico e più parcheggi”.
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TI PORTA SULLE BICI DEI CAMPIONI Il titolare Lorenzo Bonsignori ha organizzato domenica 10 marzo al parco della rotonda di via Spontini, a Mentana, un bike test per provare la mountain bike vincitrice della medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Londra
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utti in sella alle "decorate" mountain bike 2013 marcate Orbea. E chi si intende di biciclette sa bene di cosa si tratta. L'occasione la offre il negozio Lr Bike di Lorenzo Bonsignori, che proprio in collaborazione con Orbea e con il patrocinio del Comune di Mentana, ha organizzato domenica 10 marzo un bike test dalle 10 all 18 nel parco antistante la rotonda di via Gaspare Spontini, a Mentana, "per provare alcuni modelli da professionisti", come spiega Bonsignori. Nello specifico si tratta di biammortizzate in versione 29 e 26 pollici. "E' vero. - conferma Lorenzo - Parliamo del modello Occam e Alma da 29' e della nota Oiz 26' biammortizzata, mountain bike con la quale hanno conquistato la Coppa del Mondo e il terzo posto alle Olimpiadi di Londra". Con il prestigioso bike test Lorenzo ha voluto celebrare in grande stile il primo anno di attività del negozio. "Grazie alla lunga esperienza nel campo ciclistico spiega - riusciamo ad offrire alla clientela prodotti di altissima qualità, sia sul fronte bici che accessori". Orbea, Fondriest e Torpado, le migliori firme nel panorama delle bike. "Ma anche per quanto riguarda gli accessori, quindi caschi, scarpe o navigatori satellitari, - aggiunge Lorenzo - disponiamo di marchi di primissimo piano, come Sidi, Garmin e Magic Shine". Intanto sta per tornare la bella stagione, quando la passione per i pedali si manifesta anche sottoforma di splendidi itinerari da condividere con altri bikers. "Tramite l'associazione Pedala che ti passa organizziamo uscite su vari percorsi. Siamo già in tanti e chi volesse unirsi a noi per delle splendide pedalate sarà senz'altro il benvenuto".
Per informazioni e prenotarvi per il bike test potete inviare una e-mail al negozio LrBike: lrbike@libero.it
LR Bike - Via Reatina, 166/168 - Mentana (Rm) - Tel.: 06.9093057 - www.lrbike.it - lrbike@libero.it
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Vivere... - Mentre da noi l'inverno si fa ancora sentire ci sono posti incantati nei quali sognare di andare in vacanza...
Tunisia e Marocco
cultura e relax di Giorgio Di Gennaro na vecchia canzone di Baglioni, ai tempi anche piuttosto famosa, diceva “vieni in Tunisia”. Si tratta di Poster, del 1975. Dico questo non perché abbia una passione per questo cantautore, ma per far notare come già da qualche decennio, la zona del Maghreb, e in particolare Marocco e Tunisia, sia una meta molto gettonata e ambita per le vacanze. Che stiamo parlando di posti incantevoli credo sia cosa nota a tutti, e per chi non lo sapesse basta andare sul web per vedere qualche immagine e rendersene conto. Non fa male però ricordare che anche dal punto di vista culturale c’è un mondo bellissimo e interessante a scoprire.
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TUNISIA - Si tratta di una paese con una storia ricchissima e molto variegata. A partire dalla fondazione di Cartagine per opera dei Fenici, nel 814 a.C., fino all’epoca contemporanea, quella della Tunisia è una storia affascinante di guerre epiche e commistioni di popoli e religioni, soprattutto quella Cristiana, prima, e Musulmana, poi. Una persona che va in visita per la prima volta non può che restare sbalordita di fronte al prodotto finale di una storia così intensa, influenzata dai bizantini, dai turchi, dai francesi: il turista ha la possibilità di visitare luoghi storici, paesaggi e spiagge di una bellezza rara. Una delle principali attrattive è sicuramente la capitale, Tunisi, nella quale è possibile visitare la Medina (il quartiere storico presente in molte città arabe), posto ricco di fascino con tutti i suoi monumenti, edifici antichi e stradine intricate. La città è composta da tre parti: la Medina stessa, la città europea e le zone periferiche. Una di queste è proprio Cartagine, ricca di storia e rimandi mitologici. Altri posti interessanti sono la Cattedrale di S. Louis, la Moschea di Zitouna, la Basilica di S. Cipriano e il Museo Nazionale di Cartagine. Non c’è solo la capitale, ovviamente, a rendere speciale questo paese: altri luoghi imperdibili sono ad esempio, la città di Kairouan, circondata da una cinta muraria che si estende per oltre 3 chilometri e che comprende la Grande Moschea e numerosi edifici sacri; oppure Sousse, città tipicamente tunisina, famosa per il Ribat, monastero-fortezza del XI secolo. Oltre a questo, per gli spiriti più avventurieri, è possibile fare un tour nel Sahara a bordo di cammelli e dromedari, accompagnati da guide esperte.
memoria ebraico, con villaggi colorati e spiagge di sabbia fine. Infine, non possono mancare Tozuer, oasi con duecento sorgenti, Douz, villaggio tipicamente desertico; Matmata, villaggio scavato nel tufo e Tataouine, zona di splendide oasi. Se la Tunisia è dunque un luogo magico e perfetto per le vacanze, magari per quelle pasquali se uno ha possibilità di farle, il Marocco non è da meno. MAROCCO - Abitato fin dalla preistoria dagli Imazighen (chiamati Berberi dai vari colonizzatori provenienti dall'Europa o all'Arabia), il Marocco conobbe la colonizzazione di vari popoli come fenici, cartaginesi, romani, vandali, bizantini e infine dagli arabi. Il Paese deve il suo nome alla città di Marrakech (traslitterazione francofona dell'arabo Marrakuš), che nel Medioevo era conosciuta in Europa come "Città di Marocco". Anche la sua è dunque una storia fatta di popoli che
IL MARE - Anche per gli amanti del mare, non c’è che l’imbarazzo della scelta: numerose sono le stazioni balneari in Tunisia, tra cui ricordiamo La Marsa, Gammarth, Tabarka, Biserta, la costa di Hammamet, Monastir, El Kantaoui. Da non perdere la famosa isola di Jerba, luogo di
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si sono incrociati nell’arco dei secoli: questo elemento è stato fondamentale per la creazione di un territorio e di un popolo così belli e affascinanti. La quantità delle attrazioni capaci di catturare l’interesse è spaventosamente estesa, e comprende paesaggi naturali, città, località di mare e il deserto. Rabat, la capitale del regno (il Marocco è una monarchia costituzionale), è una città moderna, cosmopolita, con grattacieli, parchi urbani e palazzi eleganti. Qui si trova il Palazzo Reale, sede del governo e degli uffici amministrativi. Ma Rabat è anche sede di monumenti storici molto interessanti e particolari. Tra questi la Torre di Hassan, il minareto in mattoni rossi di una moschea del XII secolo rimasta incompiuta e considerata uno dei grandi santuari del mondo musulmano. Poi il Mausoleo,
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dedicato a Mohammed V, un palazzo finemente intarsiato dai migliori artigiani della città e che custodisce la tomba del padre dell’indipendenza del Marocco. Appena fuori città ci sono i resti di Chellah, una villa romana e un foro, trasformati in una necropoli fortificata. Altra città imperdibile è Marrakech una specie di Parigi, ma con un tocco di esotismo in più: shopping, ristoranti, locali alla moda, alberghi, ricavati all’interno di antiche dimore. Non distante da qui si può raggiungere il palmeto, un’oasi di tranquillità, tra le cime innevate dell’Atlante e la distesa di terre rosse. Marrakech è anche il punto di partenza per addentrarsi nel deserto del Sahara, dormendo in campi tendati o in alberghi ricavati da palazzi fortificati. Incassata tra i monti
si trova Chefchaouen, con case dipinte di azzurro, stradine e botteghe d’arte e tanti negozi di artigianato tipico. Un salto indietro nella storia anche a Fes, città patrimonio Mondiale dell’Unesco. La sua città vecchia è una delle aree pedonabili più estese al mondo, un labirinto di vicoli dove non ci sono le macchine, ma solo carretti trainati dagli asini. Casablanca è, invece, la più grande città del Marocco. Da visitare la Moschea Hassan II, la seconda al mondo per dimensioni, con il minareto più alto del mondo che funziona anche come faro per il porto; poi la Koubba di Sidi Beliouth è una tomba con una splendida cupola costruita alla fine dell’800, mentre il Santuario di sidi el-Kairouani ospita la tomba del primo patrono della città, Sidi allal el-Kairouani.
La Medina vecchia, cinta da muri del XVI secolo, è molto affascinante, con vicoli stretti e tortuosi. A soli tre chilometri dal porto, raggiungibile anche in bus, si trova Ain Diab, la spiaggia più frequentata della zona. Per chi ama la vita da mare c’è Agadir, una delle prime località turistiche del Marocco. Oppure anche Tangeri, con la kasbah, il palazzo del Sultano e i giardini che abbelliscono gli antichi palazzi. Insomma, è facilmente intuibile che entrambi questi paesi, Marocco e Tunisia, possono offrire agli occhi e al cuore del turista scenari ed emozioni sensazionali, soprattutto con la conoscenza di culture che sono allo stesso tempo lontane dalla nostra ma anche molto vicine.
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Feronia Village IL TEMPIO DEGLI EVENTI
Più di mille persone hanno ballato con la musica dei Gente de Zona E il locale di Fiano si prepara già a tante altre notti da urlo...
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'erano più di mille persone per il concerto del famoso gruppo di reggaeton cubano Gente De Zona. "Un grandissimo successo che ha definitivamente incoronato il Feronia Village quale locale di riferimento per gli eventi di tutto il territorio di Roma Nord", dice con soddisfazione Tony Mirabile, il titolare. Una grande notte, che ha inaugurato la ricca stagione degli eventi del Feronia. "Grazie all'ampio open space e al ristorante con orario no stop, il Feronia Village rappresenta la location ideale per i grandi appuntamenti che sono in arrivo", conferma Tony. Musica, cabaret, ma non solo. "Stiamo organizzando la terza edizione del Meeting di Motori, un importante raduno di auto storiche. E per gli amanti degli animali grandi appuntamenti che saranno ospitati nel verde della vasta area esterna. Si tratta delle rassegne Speciale Barboni, dedicata a questa simpaticissima razza di cani, e Un guinzaglio per due. Oltre all'esposizione internazionale canina in programma per il prossimo autunno, alla quale è prevista la presenza di oltre cinquemila visitatori". Elencare tutti gli appuntamenti proposti per le prossime settimane dal Feronia Village è impossibile. Per non perderli però potete visitare il profilo Facebook del locale! E buon divertimento....
Feronia Village - Via Tiberina, Km 18,500 (Uscita A1 Fiano Romano) - Info 3392271677
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INCUBO REDDITOMETRO L'esperto ci spiega cos'è e come funziona questa "creatura" che incute paura e che pur essendo legge dello Stato sembra non avere paternità politica a cura del Dott. Enrico Valentini l redditometro è in realtà uno strumento finalizzato alla rilevazione dell’evasione fiscale di cui l’amministrazione finanziaria è dotata fin dal 1974 ma che è conosciuto da pochi perché sino ad oggi poco utilizzato. Il principio base del redditometro è riassumibile come segue: scovare l’evasione non nella fase di produzione del reddito ma nella fase della spesa dello stesso. Il concetto è semplice e anche condivisibile; ciascuno deve essere in grado di dimostrare la fonte dei redditi riversati poi negli acquisti. Questione centrale è quella di riuscire a rendere lo strumento efficace e al contempo in grado di cogliere la realtà reddituale dei singoli, senza che risulti vessatorio a causa di elementi di incertezza che potrebbero attribuire ai contribuenti redditi mai prodotti. Va detto, a tal proposito, che rispetto alle versioni precedenti, quello attuale risulta uno strumento più attento ai costi effettivamente sostenuti che a quelli determinati in via presuntiva. Tale circostanza contribuisce a renderlo più credibile e quindi adatto allo scopo che si prefigge. Considerato che è meglio conoscerlo per potersene difendere piuttosto che esorcizzarlo, diamo qualche indicazione sul suo funzionamento. Innanzi tutto va detto che il nuovo redditometro sarà applicato alle annua-
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lità 2009 e successive. E qui potrebbero nascere i primi problemi poiché l’applicazione retroattiva potrebbe spiazzare molti contribuenti i quali, non avendone prima motivo, non hanno provveduto alla conservazione di idonea documentazione. Il punto di partenza sono beni e servizi al cui possesso o fruizione viene associata la capacità reddituale e rispetto all’acquisto dei quali è bene munirsi di idonea documentazione (per un elenco delle voci interessate vedi riquadro nella pagina a fianco). Quando per un contribuente la spesa complessiva annua, associata a detti beni e servizi, si discosta di oltre il 20% dal reddito dichiarato, l’Agenzia delle Entrate avvia l’iter per l’eventuale accertamento. Il percorso deve obbligatoriamente (a pena di nullità della richiesta di maggiori imposte e sanzioni) passare per la convocazione del contribuente che in sede di contraddittorio può dimostrare, sulla base di idonea documentazione, che le spese sostenute sono state effettuate: • con redditi esenti o soggetti a ritenuta a titolo definitivo e pertanto non inseriti nella dichiarazione dei redditi; • con somme ricevute per donazione o successione; • in caso di reddito d’impresa o di lavoro autonomo, con una disponibilità di cassa superiore al reddito dichiarato,
derivante da ammortamenti di beni acquistati in anni precedenti o da una considerevole situazione debitoria a fronte di crediti decisamente più bassi o assenti. E SE NON POSSO DIMOSTRARE LE SPESE? - Nel caso in cui non si sia in grado di dimostrare le fonti a supporto delle spese sostenute e l’Ufficio provveda ad emettere un avviso di accertamento, al contribuente non resta che la via del contenzioso per vedere eventualmente riconosciute le proprie ragioni dal giudice tributario. L’Agenzia delle Entrate, dopo le proteste e le polemiche suscitate dal tema redditometro, ha annunciato l’emanazione di una circolare nella quale fra l’altro sarà previsto, al fine di attenuare l’impatto della parte statistica dello strumento, che verranno
Dott. Enrico Valentini Studio Commercialista in Mentana Via G. Spontini n. 19/A Tel 06.9090973 E-mail e.valentini@inwind.it
Elementi di spesa considerati • Consumi generi alimentari, bevande, abbigliamento e calzature (rilevati per buona parte in via statistica) • Abitazione (mutuo, affitto, manutenzione) • Combustibili ed energia (energia elettrica, gas) • Mobili, elettrodomestici e servizi per la casa (collaboratori domestici) • Sanità (medicinali e visite) • Trasporti (assicurazioni, bolli auto, manutenzioni) • Comunicazioni (spese telefoniche, acquisto apparecchi telefonici) • Istruzione (libri, tasse scolastiche, rette scuole private) • Tempo libero, cultura e giochi (attività sportive, cavalli giochi online) • Altri beni e servizi (gioielleria, cura della persona, assegni al coniuge) •Incrementi patrimoniali (beni immobili, autoveicoli, caravan, imbarcazioni)
trascurati gli scostamenti inferiori ai 12 mila euro. Va segnalato inoltre che con recente sentenza della Cassazione n. 23554/2012, è stata riconosciuta al redditometro la capacità probatoria di “presunzione semplice” per cui esso non può essere per l’Ufficio l’unico mezzo su cui fondare l’accertamento, essendo necessaria la presenza di ulteriori elementi, conosciuti dall’Ufficio, che siano indice di maggior reddito. (studi di settore, saldi bancari ecc.) Sulla base di queste ultime considerazioni, le quali indicano che non siamo in presenza di uno strumento di accertamento di massa, credo che il redditometro utilizzato nella giusta maniera possa realmente diventare, usando le parole del vicedirettore dell'Agenzia Marco Di Capua, "uno strumento utile e idoneo per intercettare forme di evasione spudorata e finti poveri".
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STORIE DI
CRONACA NERA
Violenza sulle donne, una vittima ogni due giorni
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uella di Oscar Pistorius, il campione paraolimpico che ha ucciso con quattro colpi di pistola la fidanzata, è purtroppo solo l'ennesima tristissima storia che vede la donna vittima di violenza. In Italia i casi più eclatanti e recenti sono quelli di Sarah Scazzi, Yara Gambirasio e Melania Rea. Tre agghiaccianti casi di cronaca che purtroppo però rappresentano solo la punta di un orribile iceberg, se si pensa che secondo i dati di Telefono Rosa in Italia la violenza domestica è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni. I numeri raccontano di un vero massacro, una strage silenziosa, che solo ogni tanto fa capolino tra gli organi di informazione. In Italia ogni due giorni e mezzo una donna muore per le violenze domestiche: una ogni due giorni. Secondo i dati di Telefono Rosa, la violenza domestica nel 2012 è pari all’85% di tutte le violenze, il 3% in più del 2011. A farne le spese sono le donne: 127 sono quelle uccise nel 2011, 120 le donne strappate alla vita dall’inizio del 2012. Di queste 74 sono state uccise da mariti, compagni o ex fidanzati: più della metà delle vittime hanno incontrato il loro assassino tra le mura di casa, nello stesso uomo che aveva giurato di amarle e proteggerle. Lo stesso termine 'femminicidio', usato per indicare il fenomeno in Italia, dovrebbe fare orrore. Si tratta di un termine che indica "ogni forma di discriminazione e violenza rivolta contro la donna in quanto donna". Morire perché si è donne, continuare a subire violenze di ogni tipo perché si è donne: è questo che si intende con 'femminicidio'. La verità è che nel nostro paese vige ancora oggi una cultura di stampo maschilista: quel senso comune strisciante e onnipresente per cui essere donna è un problema e non solo per quegli uomini che pensano alla loro compagna di vita come un oggetto, che “se non è mia non è di nessuno”. É quella violenza subdola di chi ti guarda con occhi storti se alzi la voce per chiedere il rispetto dei tuoi diritti, come la maternità, il lavoro, le pari opportunità. Bisogna cambiare la mentalità della società perché le donne non siano più vittime e bisogna iniziare a farlo anche con gesti importanti. Le proposte ci sono, a partire dalla ratifica della Convenzione di Istanbul, che dovrebbe dare al legislatore gli strumenti per combattere questo fenomeno. In questi giorni
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sbocciano proposte contro la violenza sulle donne e si arriva a parlare anche di ergastolo per i colpevoli di femminicidio: un grande passo in avanti in un paese che solo nel 1996 ha riconosciuto lo stupro reato contro la persona e non contro la morale. Nel frattempo le donne in Italia muoiono per “amore”: è una definizione che spesso si usa in casi di morti violente da parte del partner e che in realtà svela un’impronta maschile. Non è amore quello che porta a uccidere la propria compagna di vita. Semmai è gelosia, senso di possesso, idea che la donna sia un oggetto e quindi abbia un proprietario. Di certo non è l’amore quello che ha ucciso Edyta Kozakiewcz, 39 anni, trovata nuda, sotto il letto, con il corpo coperto di lividi: il suo compagno l’ha picchiata fino ad ucciderla. Come lei ci sono tante, troppe donne, i cui nomi non sono comparsi sulle pagine di cronaca, vittime di una violenza insensata, brutale, orribile. Il caso che più ha scosso negli ultimi tempi è stato quello di Carmela Petruzzi, sgozzata nell’androne di casa mentre tentava di difendere la sorella Lucia dalla furia dell’ex fidanzato, Samuele Caruso. Una storia finita, lui che non accetta la decisione dell’ex fidanzata, la persecuzione, le richieste d’aiuto alle forze di polizia che non hanno avuto effetto come il consiglio di cambiare numero di cellulare, fino all’agguato sotto casa, in cui a perdere la vita è stata la sorella, Carmela. C’è poi Antonella Riotino, 20 anni, uccisa dal fidanzato di 18 anni che l’ha ammazzata mentre la stava lasciando, uccidendola con un coltello: Vincenzina Scorzo, di 56 anni, uccisa con otto coltellate dal marito durante una lite perché non lo lasciava parlare, come ha spiegato l’uomo ai Carabinieri. Francesca Alleruzzo, 44 anni, aveva trovato il coraggio di lasciare il marito per stare con l’uomo che amava: è morta sotto i colpi di pistola sparati dall’uomo, in strada, come la figlia, Chiara Matalone, 19 anni, raggiunta in casa e freddata insieme al fidanzato. Enzina Cappuccio aveva 34 anni, sei figli ed era quasi cieca e per anni ha subito le botte del marito: è morta dopo essere stata presa a calci, pugni, con segni di sigaretta sulle braccia, la testa sbattuta sul pavimento e infine strangolata. Sono solo alcune delle tremende storie di ordinaria follia che si sono registrare nel 2012: donne uccise per una sola colpa. Quella di essere donne.
IL DELITTO DI AVETRANA: VITTIMA SARAH SCAZZI, 15 ANNI Il 26 agosto 2010 ad Avetrana viene denunciata dalla madre la scomparsa della 15enne Sarah Scazzi. Per il delitto sono finiti sotto processo la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano con l'accusa di omicidio doloso aggravato. Oltre allo zio Michele Misseri con l'accusa di occultamento di cadavere. La vicenda ha avuto un grande rilievo mediatico in Italia, culminato nell'annuncio del ritrovamento del cadavere della vittima e dell'arresto dello zio in diretta sul programma Chi l'ha visto? dove era ospite, in collegamento, la madre di Sarah. Il 26 agosto 2010 viene denunciata dalla madre la scomparsa della studentessa al secondo anno dell'istituto alberghiero, conosciuta in paese come una ragazzina timida e schiva. Inizialmente le indagini della polizia furono orientate verso una fuga o su un sequestro. Le ricerche della ragazza andarono avanti per tutto il mese di settembre. Dopo oltre un mese di ricerche viene ritrovato il cellulare di Sarah in un campo poco distante dalla sua abitazione. A ritrovarlo è lo zio Michele, agricoltore, il quale con dolore e preoccupazione per tale scoperta, asserisce di essere in grado di trovare la nipote, il che contribuì ad alimentare i sospetti che subito si iniziarono a nutrire su di lui. Peraltro, lo zio Michele Misseri e sua moglie Cosima Serrano, avevano praticamente cresciuto in casa loro la ragazza scomparsa, della quale parlavano come di una terza figlia. Entrambi erano apparsi ripetutamente in televisione esprimendo dolore e preoccupazione per la sparizione della nipote.
DELITTO MELANIA REA, ERGASTOLO AL MARITO Il tribunale non ha dubbi: è stato Salvatore Parolisi, il marito, ad uccidere Melania. Dalla ricostruzione del giudice si sarebbe avvicinato per fare sesso e la moglie lo avrebbe rifiutato, scatenando la furia omicida dell'uomo. Un delitto d’impeto, maturato nell’ambito di un rapporto divenuto "impari" a causa della figura dominante di lei e dell’enorme frustrazione provata dal marito. Queste, in sintesi, le motivazioni della sentenza con cui il Gup del tribunale di Teramo, Marina Tommolini, ha condannato all’ergastolo il caporalmaggiore Salvatore Parolisi per l'omicidio di Melania Rea,
uccisa con 35 coltellate il 18 aprile 2011 in un boschetto a Ripe di Civitella (Teramo). E proprio il boschetto sarebbe stato il teatro del raptus, dunque di un gesto assai poco calcolato, che avrebbe spinto Parolisi ad uccidere. Non sarebbero stati né i presunti segreti in caserma né altre donne, insomma, le cause scatenanti del delitto, come sostiene la Procura parlando di una persona finita nel vicolo cieco delle promesse all’amante e delle bugie alla moglie, ma la rabbia di un rapporto sessuale negato e, probabilmente, le offese e gli insulti che Melania avrebbe rivolto al marito quando si trovavano a Ripe.
ANCORA SENZA NOME L'ASSASSINO DI YARA
Alle 18,43 del 26 novembre 2010 Yara Gambirasio, 13 anni, lascia da sola il centro sportivo di Brembate di Sopra, ma non arriverà mai a casa, a 700 metri di distanza. La sua famiglia dopo poco si rivolge ai Carabinieri, ma, nonostante una ricerca che coinvolge centinaia di volontari, della giovane non si trova più traccia fino al 26 febbraio 2011, quando a Chignolo d'Isola, a 10 chilometri da Brembate di Sopra, viene rinvenuto il suo corpo. Su Yara vengono trovate ferite da taglio multiple e una larga ferita sulla testa. Quando viene resa nota la relazione dell’autopsia finale, emerge che la causa della morte è da ricercarsi in una serie di lesioni: la più grave è quella inferta alla testa della vittima con un oggetto pesante, probabilmente una pietra. Oltre ad almeno sei ferite da taglio (nessuna ritenuta mortale) e il congelamento, che avrebbe condannato Yara, abbandonata in un campo ancora in vita dopo l’aggressione subita. Non sembra che Yara sia stata violentata anche se c’è probabilmente un tentativo di violenza. Nonostante mesi di serrate indagini, a oltre due anni di distanza ancora non si conosce il colpevole dell’omicidio.
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DONNE, PERCHÈ
SUBIRE LA VIOLENZA IN SILENZIO? Lo Psicologo - La dottoressa Fragale ci spiega come mai nonostante i progressi sociali compiuti continuino ad accadere episodi di soprusi e maltrattamenti e perché gli stessi non vengano denunciati a cura della Dott.ssa Morena Fragale olto spesso si sente parlare di violenza sulle donne e i dati al riguardo non lasciano dubbi sul fatto che la maggior parte dei casi si consuma all’interno delle mura domestiche o con partner di più o meno lunga durata. Si è cercato di indagare come mai questo problema continui a interessare la nostra società, nonostante i progressi sociali. Verrebbe da pensare che la società va avanti, ma la civiltà resta indietro. La tecnologia incrementa nella nostra vita le vie di comunicazione, ma poi si resta ammutoliti e soli davanti al bisogno di chiedere aiuto. Perché le donne molte volte subiscono in silenzio delle violenze per le quali dovrebbero denunciare o per lo meno lasciare questi uomini? Quali pensieri possono accomunare le donne che si trascinano in relazioni pa-
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tologiche? Un aspetto comune spesso risiede nella scarsa considerazione delle proprie risorse, ritenendosi incapaci e sminuendo ogni personale qualità. Questo si traduce in atteggiamenti per
Via A. Moscatelli, 112 Mentana
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i quali ci si sente sempre non all’altezza della situazione, si nutre un continuo bisogno di approvazione e si evita di prendere autonomamente delle decisioni. Spesso questo modo di fare riguarda la vita personale e lavorativa, ma non necessariamente tutte e due, anzi può capitare anche a donne che “lavorativamente” rivestono ruoli dirigenziali e di potere, che quindi sono in grado di esercitare autorevolezza, ma poi sul piano affettivo si trovano ad essere vittime di abuso fisico e/o psicologico. Pensieri di inadeguatezza seppure irragionevoli, in relazioni disfunzionali con partner abusanti anche psicologicamente, finiscono per diventare delle
vere e proprie certezze. Alla base di tutto ciò c’è un bisogno di cure e protezione che le fa sentire vulnerabili e bisognose di un uomo vicino, ma la poca amabilità che pensano di avere le lascia condannate ad uomini che non le ameranno mai. Infatti spesso sono loro che si fanno portatrici del tanto agognato accudimento di cui si sentono bisognose e si adoperano in attività varie per queste persone, senza essere mai minimamente ricambiate e questo diventa il presupposto sul quale si fonda una relazione del tutto asimmetrica, in cui l’uomo riceve cure e la donna violenze. Uscire da questo schema è spesso molto difficile a causa dall’isolamento in cui molte volte si trovano a vivere. L’isolamento creato dall’abusante o altre volte dato dal senso di inefficacia che induce anche una eccessiva timidezza che non consente di sfogarsi con nessuno. Subentra inoltre un profondo senso di vergogna, per cui neanche i familiari più intimi vengono informati delle problematiche che si stanno attraversando. La vergogna che si prova conferma la poca amabilità e l’idea che mai nessuno potrà accettarci per come si è, la solitudine oltre ad essere uno stato d’animo è sentita inoltre, come una condanna. La rete in cui ci si impiglia trascina sempre più giù e anche l’umore è sempre più triste e la tristezza leva la forza per reagire. Il tempo diventa tiranno in questo, perché la tristezza diventa un fenomeno che se non condiviso, si autoalimenta, per cui la mole di peso con cui risollevarsi sembra diventare sempre più pesante. Schematizzando possiamo dire che le donne che sopportano la violenza vanno incontro a questo corto circuito: senso di fragilità, bisogno di cure e protezione, convinzione di non amabilità, vergogna, isolamento, dolore. Come si può intervenire per cercare
di uscire dalla rete, recuperare autostima, fiducia e apertura verso la vita? In primo luogo sentire la sofferenza e riconoscerla, senza mascherarla più di scuse. Riuscire a guardarsi dentro e dirsi: sono addolorata per me stessa, sento tristezza e sconforto o alle volte vuoto e desolazione. Chiamare per nome le proprie emozioni e non limitarsi a provarle è un primo passo verso la consapevolezza. A questo punto anche la vergogna la si vorrà accettare, sarà considerata come un sentimento e non un’onta, dal quale muovere una richiesta di aiuto. Per cui, parlare, chiedere aiuto ad una persona di fiducia o consulenza ad uno specialista psicologo o recarsi in centri specializzati che possono fornire indicazioni importanti per iniziare il percorso migliore da fare (mi riferisco ai centri contro la violenza alle donne presenti su tutto il nostro territorio che possono fornire qualora sia necessaria anche assistenza legale oltre che psicologica). Una volta deciso, perché in ogni caso si tratta di prendere la decisione di lasciare questi uomini, si dovrà indagare su quella ferita ancestrale di poca amabilità con cui si è imparato a vivere e si è vissuto fino a quel momento. E le ferite si sa, quando si rimarginano lasciano il segno, il ricordo, ma non fanno più male.
Dottoressa Morena Fragale Psicologa Psicoterapeuta esperta in Infanzia ed Adolecenza. Per appuntamenti e consulenza professionale: Cell.: 3286630122 E-mail:morenafragale@libero.it
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Chiedilo allo Psicologo
"Mia figlia 14enne ha perso ogni entusiasmo"
La dottoressa Fragale risponde alle vostre domande Potete contattarla scrivendo all'indirizzo e-mail info.okkio@gmail.com ADOLESCENTI E DISAGI Gentile Dott.ssa Fragale, le scrivo per mia figlia, poiché sono molto preoccupata. Lei ha quattordici anni e da qualche mese ha smesso di frequentare il corso di danza e di uscire con le amichette al pomeriggio. Sta capitando sempre più spesso che mi chiamano da scuola perché dice di stare male, poi in realtà si tratta sempre di crisi di pianto e paura di morire. Non so più cosa fare, la vorrei aiutare e per questo vado a prenderla e poi per farla svagare la porto a fare un giro prima di tornare a casa,
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per fortuna io sono una casalinga e ho il tempo di starle dietro, ma temo che la situazione possa peggiorare. Silvia Cara Silvia, le fatiche di una casalinga sono moltissime, ma essere una mamma è sempre un impegno a tempo pieno ed indeterminato. Immagino che la sua preoccupazione sia percepita da sua figlia, quindi giocare a carte scoperte e parlare con lei per affrontare il problema è una cosa che le consiglio di iniziare a fare . L’età di sua figlia mi suggerisce l’idea che si trovi in una fase di passaggio delicata e faticosa come per tutte le sue coetanea, quindi è normale manifestare qualche ansia e preoccupazione. Mi sembra di capire che il problema che suscita maggiore attenzione sia il fatto che sua figlia stia iniziando ad evitare di fare alcune cose, incluso rimanere a scuola. Per superare questa difficoltà le consiglio di approfittare della sua disponibilità per accompagnare sua figlia a danza (sempre che sia un suo interesse) e a scuola, ma le consiglio di pro-
vare a non soccorrerla ogni volta che manifesta quelle che lei chiama “crisi” per non farle apprendere un senso di debolezza dal quale non è capace di venire fuori da sola, lo faccia dopo averle parlato e dopo aver capito che non ci sono cause diverse dietro queste paure. In tutto questo, il Papà cosa fa? Aiutiamolo ad essere presente se è possibile, il sistema familiare funziona meglio se ci si muove insieme. Alcuni dei comportamenti che descrive sembrano una richiesta di maggiori attenzioni, ma facciamo in modo che le attenzioni siano quelle giuste, di vicinanza e di dialogo. Se l’ansia invece diventa un problema invincibile, allora richieda aiuto ad uno specialista psicoterapeuta dell’età evolutiva. Crescere è sempre un percorso in salita, ogni tanto affatica, ma i risultati non si faranno attendere. SESSO CONIUGALE Salve, mi chiamo Monica, ho 38 anni e sono diventata madre da quasi un anno. La maternità è stato un momento molto desiderato con mio marito, dal quale sono sposata da quattro anni. Il nostro è sempre stato un rapporto sereno, ma negli ultimi tempi litighiamo per i motivi più banali. Da quando sono rimasta incinta abbiamo smesso di fare l’amore, per cui ora sono quasi due anni che non ci sfioriamo più. Io non capisco cosa succede, non capisco più neanche se lo amo ancora. Grazie Cara Monica, diventare madri implica un cambiamento profondo che può mettere in crisi la propria identità di donna e di moglie. Anche diventare padre è un’esperienza di cambiamento, meno orientata sul corpo, ma comunque profonda a livello esisten-
ziale. Credo che per elaborare questo cambiamento personale e di coppia serva confrontarsi e dialogare, esprimere paure ed aspettative. Il fatto che discutete per futili motivi mi lascia supporre che state provando a parlare, ma non nella maniera giusta. Parlare serve a comunicare, ma per comunicare è necessario parlare una lingua comprensibile all’altro, allora usare il pretesto di un litigio per esprimere un bisogno sottostante equivale ad usare l’arabo per dire una cosa comprensibile in italiano. Scusi l’esempio banale, ma la comunicazione ha bisogno di esempi per esprimersi meglio e le suggerisco, anzi vi suggerisco di iniziare ad usarli per esprimere le emozioni di coppia che da un po’ di tempo vi stanno bloccando. COMPAGNI CATTIVI Sono Vincenzo, ho quasi quattordici anni e frequento la terza media. Le scrivo
perche mi piacerebbe fare lo psicologo e sono interessato a capire come posso fare. A settembre vorrei iscrivermi al liceo socio pedagogico, ma mio padre dice che per me sarebbe meglio frequentare il geometra che si trova vicino casa. Il problema non è tanto la scuola, io sono abbastanza bravo anche nelle materie scientifiche, ma in quella scuola incontrerei gli stessi compagni che ho adesso. Loro con me si comportano male, mi prendono in giro e so che mi parlano alle spalle. Io non ho nessun amico, tranne la mia compagna di banco e loro mi prendono in giro anche per il fatto che sto più spesso con le ragazze che con i maschi. Come posso fare ad avere degli amici che non mi giudicano per quello che dicono queste persone di me, se andrò nella scuola dove sono anche loro temo che non ci riuscirò mai. Caro VIncenzo, mi fa piacere che tu abbia le idee chiare circa cosa vorresti
fare da grande, questa è un’importante risorsa per sapere per quale strada andare e quindi quale scuola scegliere. Ma mi sembra di capire che aldilà del fatto che vorresti dire a tuo padre che una scuola per te sia più interessante (e ugualmente indicata) di un’altra, il tuo problema sia levarti di torno questi ragazzacci che tiranneggiano la tua persona e di cui probabilmente nessuno sa niente. Ora non so con chi ti sentiresti più tranquillo a condividere il tuo problema, ma ti consiglio di farlo con qualcuno e credo sia meglio che si tratti di un adulto. La forza di questi ragazzacci di cui parli è il gruppo, singolarmente non credo che manterrebbero tanta spavalderia. La tua forza, caro Vincenzo sta nella tua capacità di non avere bisogno di stereotipi per sentirti amico di qualcuno, questo ti permette di avere maggiori possibilità di trovare amici veri, magari pochi, ma buoni.
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t r a c y m a D ta s e f è d e ...
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er una festa in grande stile la soluzione non può essere che una: Damycart! Il negozio di viale Mazzini è specializzato nella vendita di articoli per feste di adulti e bambini. "Da noi è possibile trovare tutto il necessario per fare di una festa un grande evento. - spiega Damiana, la titolare - Mettiamo a disposizioe della nostra clientela tutta la nostra esperienza per qualsiasi occasione. Dal battesimo, alla comunione, dal compleanno alla laurea, fino al matrimonio e a qualiasi altra ricorrenza speciale da ricordare". La scelta dei prodotti è pressoché illimitata. "Disponiamo di personalizzazioni per ogni gusto e per qualsiasi spesa. - riprende Damiana - Abbiamo corredi da tavola, allestimenti con i palloncini, anche illuminati, e festoni. Inoltre accessori di ogni tipo, come le sempre più richieste lanterne volanti, indicate per creare atmosfere di sicuro effetto". Altro punto di forza del negozio sono le personalizzazioni dei dolci. "Siamo specializzati nelle decorazioni in pasta di zucchero e per le stampe su ostia. Anche sul fronte torte abbiamo la possibilità di soddisfare le esigenze più disparate. E proprio sul fronte pa-
sticceria è in arrivo una novità importante. Damycart infatti - distributore di prodotti Decora - sta organizzando per la primavera corsi tenuti da pasticceri professionisti. Chi fosse interessato può chiamare per info il negozio.
Damycart - viale Mazzini, 52 - Monterotondo - Tel.: 069066523 - damycart@virgilio.it
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ZUMBA CHE BOMBA
di Ilaria Biondi rano gli anni '90 quando il ballerino e coreografo Alberto detto Beto Perez, in Colombia ha "inventato" la Zumba. Tutto avvenne per caso: andando ad insegnare aerobica come tante altre volte, dimenticò la musica e quindi una volta arrivato dovette improvvisare ed adeguare i movimenti a quella che aveva con sé, cioè il merengue e la salsa. La lezione improvvisatà risultò una vera "bomba" e da quel momento ci fu un’escalation che vide il suo massimo a Miami dove Perez fondò un’Accademia per allenare e certificare gli istruttori di Zumba. Da Beto a Tanya Beardsley e Gina Grant al videogioco impiegabile sulle tre principali piattaforme di gioco: Wii, Xbox e PS3
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FITNESS IN GRUPPO - Zumba è una lezione di fitness di gruppo, è un party di danza-fitness brucia-calorie, ispirato ai ritmi e ai movimenti della musica afro-caraibica, mixati con l'aerobica. Ha come obiettivo principale creare un alto consumo calorico animato dalla pura gioia di una festa con musiche e coreografie che fanno dimenticare lo sforzo fisico. Le coreografie sono create appositamente per fornire al partecipante un lavoro di alta intensità cardio-vascolare e un'alta tonificazione su gambe e glutei principalmente. "UN PO' DI TUTTO" - “Zumba è un misto di varie musiche di molte etnie diverse tra cui musicalità esotiche e orientali - spiega Luis, insegnante di Zumba, danze caraibiche e fitness che insegna in sette scuole tra Roma e provincia tra le quali anche la Royal Moviment’Arte di Monterotondo - è un ballo finalizzato a portare il battito cardiaco sempre più in accelerazione. MARCHIO REGISTRATO - È un marchio registrato e tutti gli istruttori di Zumba sono certificati e controllati dalla Federazione Zumba Fitness. Tutti i mesi la federazione ci fornisce le musiche e le coreografie. Per i costumi sono molto usati i colori fluo. In Italia il boom c’è stato qualche anno fa. La lezione di Zumba è accessibile a tutti, dagli 8 agli 80 anni”. La Zumba è una disciplina in continua evoluzione che si sta facendo contaminare dalla musica pop-commerciale, hip-hop, soca, samba, danza del ventre, mambo e arti marziali.
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Danza &... - Entriamo nei segreti di un ballo sempre piÚ di moda nelle palestre Un allenamento duro e divertente nato negli anni '90 quasi per caso quando l'insegnante di aerobica dimenticò la musica "giusta" e improvvisò una lezione a ritmo di Salsa e Merengue
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Amici Animali - Tanti vestono i cani come bambolotti senza pensare che madre natura li ha già dotati degli strumenti necessari per difendersi dal freddo di Federica Fatone unque, considerando che il processo evolutivo, ci ha, a noi esseri umani, lasciati in mutande (letteralmente, intendo, e anzi i primi ominidi non avevano neanche quelle!!!), è ormai credenza comune che l'uomo si sia dovuto adattare a una serie di situazioni che per noi è facile poter supporre. Essendo, tra i pochi esseri viventi, completamente sprovvisto di un manto, di una corazza o quant'altro potesse proteggerlo dal caldo, dal freddo, da urti, graffi e tagli, è ovvio che nel corso del tempo abbia dovuto provvedere da sè. Ed eccoci arrivati ad oggi, dove l'abbigliamento per la nostra società non è soltanto un qualcosa di necessario ma è anche diventato un vezzo, qualcosa che rispecchia il nostro essere, la nostra personalità, che dà risalto ai nostri punti forti e che possibilmente nasconda i nostri piccoli difettucci fisici. Del resto, come biasimarci?! Dovendoci necessariamente vestire, meglio farlo con stile! Ok, a questo punto potrebbe venire spontanea un'equivalenza: noi siamo rivestiti solo di un delicato strato di epidermide e necessitiamo di vestirci, ma il resto degli essere appartenenti al mondo animale è rivestito da manti e pellicce più o meno folti, da corazze, gusci, strati di epidermide spessi e
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resistenti. Ragion per cui non vedremo mai girare un elefante nella savana in shorts o un pinguino del polo nord con una pelliccia, magari di... ermellino! Allora perchè sempre più spesso siamo costretti a veder girare un cane con cappotto all'ultima moda, scarpette antipioggia e altri accessori griffati?! Non è stato anche lui provvisto da madre natura di tutto ciò di cui necessita? E se è indubbio che cappotti e cappottini siano effettivamente utili nel caso di cani a pelo raso, oppure anziani o affetti da qualche malattia, è del resto innegabile che ormai attorno agli accessori per animale gira un enorme business, che è difficile credere possa essere alimentato dai nostri amici a quattro zampe! Dov'è dunque quella linea sottile che divide la reale necessità, da un fenomeno di massa come la moda? E poi è facile notare come questi accessori si addicano a cani di piccola taglia (provate ad infilare un cappottino ad un rottweiler o due paia
di scarpette ad un pastore tedesco!!!) che pure sono di per sé già un "fenomeno di moda" (il che basta già a far accapponare la pelle!!!). Il discorso è ampio e controverso: insomma mi viene da pensare che se amo gli animali certo non ne voglio fare un fenomeno da baraccone, o almeno dovrei avere ala lucidità mentale di ammettere che sia più che altro una mia necessità
vederlo "vestito" all'ultima moda piuttosto che una sua richiesta. Il parere di molti esperti, inoltre, non lascia dubbi: se è vero che alcune razze necessitino di ulteriori protezioni, è anche vero che il passo dalla necessità alla perdita della dignità per i nostri amici a quattro zampe è molto breve, e che non è esagerato associare il fenomeno della "pets fashion" alla mania quasi ossessiva che abbiamo noi esseri umani di antropomorfizzare i nostri animali, del resto chi mai ci darà la certezza che si sentano a loro agio nei nostri panni? Insomma cari amici, ho tanti interrogativi e poche risposte. Una sola certezza: noi siamo esseri umani e loro sono animali, siamo specie differenti!!! Nulla di deplorevole o raccapricciante in questo, è lo splendore del creato! rispettare non vuol dire rendere tutto necessariamente uguale a noi, ma saper vedere ciò che di diverso rispetto a noi c'è nell'altro e lasciarlo essere ciò che è, sapendolo amare.
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Primavera-Estate 2013 ... IN 8 PAROLE
Moda - Sfilate terminate, fashion week finite. Ecco in pillole ciò che è accaduto a Milano, Parigi, Londra e New York. Non solo la creatività dei designer ma soprattutto una selezione sulla concretezza delle proposte, tutte da acquistare
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ABITI - Da sempre esiste e da sem-
pre è il simbolo della femminilità: corto, lungo, asimmetrico…cosa in realtà però lo rende contemporaneo? Perfetta vestibilità,tessuto confortevole al tatto e ricercato alla vista, ma soprattutto la fusione di ispirazioni apparentemente distanti. Il riferimento al passato ci sono tutti, minimalismo anni 90, colori sgargianti e proporzioni minime anni 60, ma soprattutto la provocazione degli anni 70 e STAMPE, tante, infinite STAMPE. Floreali a pois, ma in particolar modo OPTICAL, disegni geometrici e righe… tante righe.
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SHORTS - Già dagli anni 30 le prime,innvative tenniste, li indossavano, per passare poi negli anni 50 in versione cortissima e infine ancora anni 70 con gli hot pants di jeans. I pantaloncini del 2013 acquistano un nuovo fascino: minimali, fluidi e tendenzialmente a vita alta, si portano anche di sera. Di jeans, ma anche di seta e pellami.
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BLOUSON - Negli anni 60 lo indossava JAMES DEAN, poi la versione più sportiva dei ragazzotti americani di HAPPY DAYS e poi gli appassionati di bolidi in GREASE…oggi è l’indiscusso protagonista. Corto giacchino maschile con zip, con colletto o alla coreana, di nappa o satin, con stampa camouflage e applicazioni brillanti è sportivo o elegante.
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TRENCH - Trench come trincea, fu-
rono i soldati a indossarlo per primi, infatti fu Thomas Burberry, un fornitore dell’esercito ,nei primi del 900 a brevettare quello che diventò l’impermeabile brit per eccellenza. Oggi a possederlo sono in tanti e tutti lo indossano in modo personale , ma sempre con la cintura a nodo e la fibbia appesa.Di tutti i tessuti, stampato, elegante, leggero, antipioggia…un must have del 2013 e non solo.
SERA - Ricchi di dettagli difficilmente
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riproducibili, la sartorialità degli abiti da sera , la particolarità dei tessuti rappresenta il sogno di tutte.
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CAMICIE - Riscoperta già nella scorsa stagione, nella primavera estate la camicia raggiunge il picco . Bianca o colorata, leggera, a maniche lunghe, corte, ¾ o smanicata. Semplicissima , quasi austera, o arricchita da volant e volumi particolari. Sicuramente ognuna troverà la sua versione adatta.
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T-SHIRT - LA classica forma a T , ma in modalità aggiornata. Leggermente over, ricercata nei materiali, a volte senza maniche. E’ comoda, facile sia di giorno sia di sera se impreziosita da un gioiello o abbinata ad un capo più elegante.Stamapata o semplice, sexy o estremamente basic. Da interpretare come vogliamo.
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TAILLEUR - Classico completo a due pezzi, elegante, ma con nuovi codici. Mix di tessuti e stili per un evergreen cm il tailleur. Con giacca corta e gonna a tubo, o morbido sia sopra sia sotto. Con gonna o pantaloni. E’ versatile, dona presenza e disinvoltura senza camuffare, e per questo da sicurezza, al lavoro come sul tappeto rosso.
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A me gli occhi, please Gli occhiali da sole servono prima di tutto a proteggere gli occhi da un'eccessiva esposizione alla luce. In alcuni casi però si tratta di oggetti di moda sfoggiati dalle star e ambiti da tutti Ma i costi di questi accessori esclusivi sono giustificati dalla reale qualità? a cura di Olivia Gobetti iviamo in una società in cui indossare un abito o un oggetto griffato è sinonimo di successo. In sostanza, indossiamo la parte di noi che desideriamo mostrare al mondo, anche se, in realtà, poco corrisponde a ciò che siamo veramente. Mostriamo la parte che riteniamo possa identificarci in un certo modo e, conseguentemente, farci apprezzare dal prossimo. Con il dottor Luigi Militerni, medico chirurgo oculista, vogliamo capire le differenze tra occhiali di marca e occhiali comuni. Quanto vale la pena spendere cifre molto alte? Iniziamo col dire che gli occhiali da sole fanno moda ed esprimono una tendenza. A prescindere dall’utilità o meno, penso che al momento dell’acquisto ci sia una componente psicologica non trascurabile. Il piacere dell’acquisto pone un divario importante tra il valore oggettivo dell’oggetto stesso dal prezzo che siamo disposti a pagare per possederlo. Quanto si spende, in media, per un occhiale griffato? Per un occhiale di marca il prezzo oscilla dai 40 agli 80 euro, mentre per uno griffato, dai 160 ai 450 euro con punte di oltre 1.000 euro. Che cosa offre in più l’occhiale griffato rispetto a quello
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comune? Intanto, credo sia necessario sottolineare che un buon occhiale, non necessariamente, deve portare un nome molto conosciuto. Ce ne sono di ottimi che rispettano la salute dell’occhio proteggendolo efficacemente dalle radiazioni ultraviolette che colpiscono tutti i suoi tessuti e che possono provocare danni anche piuttosto seri. La lente non deve essere piccola, ma coprire tutte le palpebre fino al sopracciglio e ai bordi dell’occhio. Esistono, in ogni caso, occhiali griffati che sono in possesso di una garanzia nel caso in cui dovessero presentare imperfezioni o problemi non causati direttamente dall’acquirente. Insomma, nessuna differenza sostanziale. Solo il piacere di un acquisto non indispensabile… In un certo senso è così. In questo periodo di crisi, questo piacere spesso, viene rimandato a tempi migliori, ma qualche volta, un acquisto costoso migliora il nostro umore e la fiducia in noi stessi, quindi, di tanto in tanto, ben venga!
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UN ANGOLO DI CARAIBI NEL CENTRO DELLA CITTÀ
Fitness - Spiagge bianche, palme e acqua cristallina. Queste le atmosfere nelle quali ci si immerge ballando bachata, sabrosura, salsa e reggaeton A cura di Laura Sciacquatori istruttrice, ballerina e coreografa
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hiudi gli occhi e immagina spiagge bianche, verdi palme che ondeggiano a ritmo di una leggera brezza, acqua cristallina e quei ritmi inconfondibili che spaziano dalle sonorità calde e coinvolgenti della bachata, alla sabrosura della salsa, alla sensualità del reggaeton, ai ritmi ora selvaggi ora ipnotici del folklore.
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Immagina di ritrovare il tuo angolo di Caraibi nel mezzo della città, apri gli occhi..e vieni a reclamare il tuo momento di spensieratezza, la tua oasi vacanziera! La bellezza delle danze caraibiche è proprio in questo, in quel senso di leggerezza e di spensieratezza che ti lasciano addosso. BALLI DI STRADA - Non è un caso che i balli caraibici siano nati per strada,
come momento di svago, di festa, di aggregazione e socializzazione, e questa loro origine è ancora forte e radicata. Muoversi a ritmo di salsa, merengue, bachata o reggaeton è un potente alleato per il buonumore ed è un modo divertente e allegro di prendersi cura del proprio corpo e della propria mente. Dal punto di vista fisico con il ballo si
tiene in allenamento il cuore e l’intero sistema cardiovascolare; si tonificano cosce, glutei e polpacci; si rinforzano gli addominali; si assottiglia il girovita; si tengono allenati i riflessi; si riduce lo stress e ne guadagna anche la qualità del sonno. Muoversi danzando insegna ad entrare in contatto con il proprio corpo in modo naturale ed istintivo; migliora la coordinazione ed il portamento, facendo aumentare la percezione di sé e l’autostima. I balli di coppia, come la salsa o la bachata, aiutano inoltre le persone timide a capire come vincere inibizioni ed incertezze, e più in generale rendono aperti all’interazione con gli altri. Infine non bisogna dimenticare che frequentare un corso di balli caraibici significa socializzare in modo semplice e spontaneo e soprattutto entrare in contatto con una nuova “famiglia” con cui condividere non solo le lezioni, ma anche serate di ballo e feste.
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TORTINO DI ALICI AL CUORE TENERO PROFUMATO ALL'ANETO Preparazione per 4 persone Ingredienti: Patata rossa 1 Alici grosse 500 gr Aneto 30 gr Philadelphia 300gr Parmigiano 100gr Tuorlo d'uovo 1 Pomodori grappolo 2 Pane grattugiato 200 gr Burro 100 gr Sale pepe Q.B. Scamorza 50 gr Stampini usa e getta N 4 Procedimento: Pulite le alici e togliete la spina centrale e teneteli 20 minuti in acqua fredda. Imburrate gli stampini accuratamente e passateci il pane grattugiato, Prendete le alici e mettetele dentro allo stampino verticalmente . Prendete la Philadelphia aggiungetevi l'aneto, parmigiano, tuorlo d'uovo, sale, pepe e scamorza tritata. Amalgamate tutto il composto e inserirlo dentro allo stampino con già dentro le alici. Lessate la patata, una volta raffreddata tagliatella in 4 rondelle e mettetele sopra al composto. Chiudete tutto con le alici e infornate per 7/8 minuti a 220 gradi. Per la guarnizione prendete i pomodori immergeteli 12 secondi in acqua bollente, togliete la pelle tagliateli a meta una volta privi di semi tagliateli a cubetti e conditeli con sale olio extravergine di oliva prezzemolo e un pizzico di origano. Per finire impattate il tortino e cospargerli di pomodoro sopra, un rametto di aneto e servire a tavola.
Nicola D'Auria è un giovane maestro della cucina italiana Negli ultimi anni è salito alla ribalta nel panorama enogastronomico capitolino e non solo La cultura dei sapori mediterranei è alla base del sua ricchissima proposta di ricette "La mia prerogativa resta il rispetto della tradizione non solamente romana ma anche mediterranea"
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TURBANTE DI ASTICE ALL'IMPERIALE Preparazione per 4 persone INGREDIENTI: Astice da 400 gr. 2 Sedano bianco 2 Cipolla rossa di Tropea 1 Patate rosse 4 Limone 1 Pomodoro pachino 250 gr Rametto di timo 1 Sale olio, pepe Q.B. un trito di prezzemolo PROCEDIMENTO: lessate l'astice per 5/6 minuti Bollite le patate e tagliatele a cubetti. Prendete i pomodorini e tagliateli in 4 metĂ . Lavate il sedano e asciugatelo bene, tagliatelo a julienne. Unite il tutto e condite con sale olio timo pepe prezzemolo e aceto balsamico, insaporitelo bene. Prendete i piatti e mettete al centro di ogni piatto il
composto cercando di dividere in parti uguali. Pressatelo bene. Prendete l'astice tagliatela a meta prendete la polpa insaporitela nel condimento che avete fatto in precedenza insaporitela bene e appoggiate la sopra al com-
posto che avete messo al centro del piatto ,tagliate la cipolla a rondelle sottilissime e aggiungetela sopra l'astice. Per finire fate una spruzzati una di limone E un po' di aceto balsamico per guarnire .
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Okkio alle Stelle
MARZO/APRILE 2013
toro
a cura di Skin
Torna la voglia di amare e di incontrare amici anche se siete sempre alle prese con una certa situazione da risolvere che vi vuole concentrati e impegnati. Potreste risentire o incontrare una persona del vostro passato, ma vi renderete conto di quante cose ormai sono cambiate e quanto sia necessario fare chiarezza su vecchie questioni per andare meglio avanti anche nelle relazioni professionali.
i segni di marzo e aprile
Il mese di Marzo non si apre proprio all’insegna delle buone stelle perché una concentrazione di pianeti nel vostro decimo settore, suggerisce prudenza nei rapporti lavorativi ma anche in quelli famigliari. Ma non temete perché l’equinozio di primavera vi regalerà belle sorprese e il mese di aprile sarà decisamente positivo. Ritroverete la voglia di divertirvi e la vostra innata curiosità.
Pesci
(20 febbraio - 20 marzo) Marzo è il periodo dei vostri compleanni e di una serie di astri nel vostro segno che rappresentano un inno all’amore più romantico. Sarete trasportati in una dimensione incantata dove molti sogni sembrano realizzarsi come preludio ad un nuovo inizio di vita pieno di novità. Ad Aprile, alcuni pianeti dall’Ariete vi chiedono maggior senso della concretezza per fare quel passo in avanti.
Ariete
(21 marzo - 20 aprile) Inizia il periodo dei vostri compleanni, ma soprattutto un nuovo capitolo della vostra vita che vi vedrà protagonisti in amore come nella professione. Approfittate adesso per mettere in atto quei cambiamenti importanti che il destino già da tempo vi sta suggerendo. Energia, eros e seduzione torneranno prepotenti ad Aprile e vi permeteranno di esplorare nuovi spazi interiori tralasciati nel tempo o sconosciuti.
gemelli
cancro
Marzo si apre con i primi segni che anticiperanno una bellissima estate per voi! Amore, contatti, incontri. Sarà forte la voglia di amare o di innamorarsi di nuovo dopo un periodo non certo semplice. E’ ad Aprlile che molti pianeti vi guarderanno storto e allora qualche fraintendimento o discussione potrebbero essere all’ordine del giorno. L’amore sarà più distante o qualche storia logora si chiuderà definitivamente.
leone A Marzo diversi pianeti sosteranno nel vostro ottavo settore a sugge-
rire un periodo introspettivo rilevante ma anche possibili guadagni che da tempo aspettavate e che finalmente potrebbero arrivare. Bellissimo il mese di Aprile fatto di incontri interessanti e soprattutto di colpi di fulmine. Alcuni potrebbero fare un viaggio lontano ed importante che potrebbe fruttare moltissimo!
vergine A Marzo diverse le opposizioni planetarie che potrebbero causare
discussioni, incomprensioni o distanza con il partner. In generale un po’ tutte le relazioni ne risentiranno proprio a causa di questo squilibrio energetico in cui non vi ritrovate. Ma tutto passa anche perché Aprile sarà migliore soprattutto per le finanze e qualche guadagno potrebbe rallegrarvi o dei soldi che pensavate persi, rientrare.
bilancia La parola chiave del mese di Marzo è: lavoro! Siete molto concentrati su questo settore e tutte le vostre energie saranno incanalate per migliorare la vostra attività o intraprendere qualcosa di nuovo che negli ultimi anni avevate dovuto mettere da parte. Ad Aprile invece, massima prudenza nelle relazioni di ogni genere. Non mandate a monte legami o associazioni che per voi contano molto.
scorpione Bellissimo questo mese di Marzo! Importanti decisioni e tanta
voglia di realizzare ciò che volevate da tempo. Tutto parla di creatività e amore. Non saranno pochi quelli che perderanno la testa per una nuova fiamma. Ad Aprile invece sarete più concentrati sul lavoro di sempre che vi regalerà non poche soddisfazioni. Alcuni intraprenderanno un nuovo percorso professionale, altri cambieranno sede, orari o collaboratori.
sagittario A Marzo, alcuni pianeti nel vostro quarto settore, sono indizio
di incombenze famigliari o semplicemente condominiali. Le finanze ne potrebbero risentire a causa di qualche spesa non prevista. Le questioni legali potrebbero riaffacciarsi ma la soluzione potrebbe essere ancora lontana. Ad Aprile, la rinascita! Un cielo che vi vuole bene vi protegge e vi regalerà molto più di quello che avreste immaginato!
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Bellissimi i passaggi planetari di questo Marzo! Potreste vivere amori intriganti e intensi e chiudere un importante affare! La vitalità e l’energia rallenteranno un po’ in Aprile. La primavera non è proprio la vostra stagione e lo stellium di fuoco dall’Ariete consiglia prudenza in casa, nei rapporti famigliari e con il partner. Attenzione alle storie ufficiose soprattutto se in corso ce ne sono di ufficiali.
acquario
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Quello di Marzo è un mese ascetico, silenzioso, isolato in attesa di un Aprile di fuoco che preannuncia una primavera, come al solito per voi, importante. Ma quest’anno con la quadratura di Saturno anche le buone stelle vi sosterranno per arrivare ad un obiettivo karmico che il destino ha in serbo per voi.
Le stelle rispondono Ciao Skin, sono un Capricorno innamorata di un Cancro. So che sono due segni opposti, ma ci sono speranze? Grazie, Sara In astrologia l’affinità di coppia si deduce dallo studio approfondito delle carte di nascita di ognuno e dalla loro comparazione, e cioè dalla sinastria e dall’oroscopo integrato. Il resto sono leggende da sfatare come quella dei segni opposti e lontani. In realtà gli opposti sono complementari e ad incastro… E quindi una speranza ce l’hai sicuramente!
Sono un Toro afflitto da una relazione non facile che dura da circa otto anni…che fare? Grazie! C. Caro C., in quanto Toro già per indole sei tra quelle persone che preferiscono trascinarsi dietro storie ormai logore piuttosto che mollare la presa. Ma Saturno all’opposizione nell’arco di circa tre anni pretenderà definizione e tagli con un passato inutile. Vedrai che il destino ti darà una mano e a modo suo per farti metabolizzare la questione e giungere a liberarti di un peso morto per proseguire meglio il tuo cammino. Un abbraccio.
Ciao Skin, sono un’Ariete preoccupata perché è un periodo strano in cui poco o niente sembra andare per il verso giusto… Cleo ‘76 E’ normale vista la densa concentrazione di pianeti nel segno dei Pesci che, per te Ariete, corrisponde alla Dodicesima Casa astrologica, una delle meno semplici da vivere soprattutto per le questioni pratiche. Approfitta per capire meglio i tuoi sentimenti e certi schemi comportamentali inconsci che ti possono nuocere. Dal 20 marzo tutto cambierà!
Ciao Skin, l’ amore non è un granchè in questo momento e vorrei sapere se e quando tornerà il sereno. Acquario, 89 La tua Venere in Gemelli in questo periodo è attaccata da una moltitudine di pianeti dissonanti che complicano le questioni di cuore. Da fine Marzo la situazione migliorerà notevolmente e Giove senza nemici si troverà in perfetta congiunzione con questo pianeta. Ti garantisco che con un transito del genere le occasioni e la buona riuscita di certe situazioni è pressochè garantita!
Scrivi a Skin: s.skin@hotmail.it Il tuo quesito astrologico (con giorno, mese, anno, ora e luogo di nascita) potrà essere pubblicato su Okkio!
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NUMERI UTILI COMUNE DI ROMA..................................................................................060606 COMUNE DI MONTEROTONDO ......................................................06909641 COMUNE DI MENTANA .....................................................................06909691 COMUNE DI FONTE NUOVA .....................................................06905522539 COMUNE DI FIANO ROMANO .....................................................800858450 COMUNE DI CAPENA ......................................................................069037601 CARABINIERI .....................................................................................................112 VIGILI DEL FUOCO.............................................................................................115 VIGILI DEL FUOCO MONTELIBRETTI ...........................................0774630007 POLIZIA................................................................................................................113 POLIZIA MUNICIPALE MONTEROTONDO.......................................069066320 POLIZIA MUNICIPALE MENTANA......................................................069002811 URP OSPEDALE MONTEROTONDO...............................................0690075890 PRONTO INTERVENTO SANITARIO.................................................................118 CORPO FORESTALE DELLO STATO................................................................1515 FERROVIE DELLO STATO............................................................................892021 CIS VIAGGIARE INFORMATI..........................................................................1518 Soccorso Stradale............................................................................803116 TELEFONO AZZURRO...................................................................................19696 Emergenza Infanzia....................................................................................114 ITALGAS................................................................................................800900999 GUASTI TELECOM..............................................................................................187 PRONTO PAGINE GIALLE..........................................................................892424 ACI..................................................................................................................80311 ACEA....................................................................................................800130330
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