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QUASAR BY 205T16

QUASAR BY 205T16 Foto Peugeot

Peugeot ha celebrato ad Auto Moto d’Epoca i trent’anni della 205 Turbo 16. Il 3 maggio 1984, Ari Vatanen e Terry Harryman la portarono al debutto al Tour de Corse. E’ entrata nella storia delle competizioni grazie ai titoli iridati nel 1985 e 1986, e alle vittorie nella Parigi-Dakar 1987 e 1988. Quando questa gara si correva ancora in Africa ed era all’apice della sua popolarità, parte di un immaginario collettivo fatto di eroi, tuareg in blu, sfide impossibili e pura avventura. Per ottenere dalla FIA l’omologazione Gruppo B per disputare il mondiale rally, nel 1983 Peugeot produsse 200 pezzi della 205 Turbo 16. Erano tutte di colore grigio scuro tranne una bianca: proprio il raro esemplare mostrato a Padova (nella foto a sinistra). La 205 Turbo 16 stradale è una vettura estrema, con motore centrale (4 cilindri turbo intercooler di 1775 cc da 200 CV) e trazione integrale. Dopo il debutto nel Mondiale Rally, Peugeot Sport decise di incrementare le prestazioni preparando la 205 T16 Evoluzione 2, caratterizzata dalla vistosa ala posteriore. La potenza passò da 370 a 430 CV. Dalla 205 T16 nacque anche il prototipo Quasar, sintesi di QUASi-stellAR radio source, radiosorgente quasi stellare. Galassie lontane che dal proprio nucleo emettono molta energia: oggetti luminosi misteriosi, non ancora completamente svelati. Il Centro Stile Peugeot di La Garenne, nel 1983 decise di utilizzare questo nome per battezzare la concept bianca che diede inizio alla straordinaria tradizione di realizzare prototipi one-off, che continua ancor oggi. Esercizi di stile che sovente tracciano le linee guida dei modelli futuri. Quasar è una sportiva biposto proiettata al futuro, sviluppata su un telaio derivato dalla 205 Turbo 16, utilizzando anche lo stesso motore 1775 cc biturbo con intercooler, la cui potenza è portata addirittura a 600 CV. La coppia è di 50 kgm a 5000 g/m e la trazione integrale. Senza vincoli da parte della Marca, i designer lanciarono una vera e propria sfida progettuale. Le sospensioni erano di tipo F.1, mentre le linee della carrozzeria, molto bassa e slanciata nell’avantreno, convogliavano l’aria verso il posteriore. L’abitacolo vetrato estremamente innovativo per l’epoca, ricorda quello di una navicella spaziale. Pelle rossa per gli interni e display blu per la strumentazione avveniristica: se vogliamo essere “certosini”, blu, bianco e rosso, sono i colori della Francia. Ampio uso di elettronica per un lungimirante e primordiale sistema di navigazione con messaggi alert sul display-video, visualizzazione di carte stradali, consultazione del televideo. La Quasar è visibile nel Museo di Sochaux.

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