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Covid, i contagi salgono ancora
di Emilia Monti
La curva dei contagi continua a salire e adesso i numeri che spiccano non sono più soltanto quelli dei nuovi casi che, considerando i tamponi eseguiti, indicano ancora un rapporto molto alto: dai dati del ministero della Salute emerge che i nuovi ricoveri nelle unità di terapia intensiva segnano purtroppo un numero mai visto finora in questa seconda ondata.
Le cifre indicano con chiarezza l’aumento marcato dei casi. «L’incidenza di Covid-19 sta crescendo e il Paese è coinvolto in tutte le sue regioni, in alcune delle quali l’incidenza è aumentata più che altrove», ha osservato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro. Nel frattempo, il Governo ha varato una serie di misure restrittive che prevedono, tra l’altro, la chiusura anticipata di bar e ristoranti. Sarà sufficiente a gestire la curva dei contagi?
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha spiegato che con gli ultimi provvedimenti si punta «da un lato a preservare la tenuta del sistema sanitario nazionale e dall’altro a scongiurare un lockdown generalizzato che danneggerebbe ancor di più l’economia del Paese. Siamo consapevoli che sono misure severe ma sono necessarie a contenere i contagi. Diversamente la curva epidemiologica è destinata a sfuggirci completamente di mano».
In questa fase aumenta il numero delle persone positive al SarsCov2 asintomatiche rilevate dai tamponi grazie al contact-tracing, ma la crescita esponenziale dei casi di
Covid nelle ultime settimane ha ormai messo in crisi il sistema del tracciamento sollevando dubbi sulle strategie da adottare.
Se le Regioni chiedono dunque di riservare ora i tamponi molecolari ai soggetti sintomatici, per alleggerire il peso a carico dei servizi territoriali, il Comitato tecnico scientifico conferma invece la linea dei tamponi agli asintomatici, ma non mancano posizioni
COVID, I CONTAGI SALGONO ANCORA Si lavora per evitare il lockdown Preoccupano le terapie intensive
diverse. Di certo la quota di asintomatici è allerta sta anche nel fatto che il 20% delle rilevante. persone infette sono superdiffusori e sono
Sono «in aumento e questo è un ele- responsabili del 70-80% delle infezioni mento cui porre attenzione», ha rilevato il complessive; ma all’interno di questo 20% presidente dell’Istituto Superiore di Sanità di superdiffusori del virus, la grande mag(Iss), Brusaferro. L’aumento è dovuto al gioranza è rappresentata proprio da sogmaggior numero di tamponi effettuati sui getti asintomatici. contatti e per le attività di screening (ad È stato intanto firmato l’accordo per esempio prima di un intervento chirurgico fare i test antigenici rapidi da medici di fain ospedale) rispetto miglia e pediatri di liall’inizio della pandemia. Ma è verosimile Conte: “Bisogna preservare bera scelta. Il ministro della Salute Roberto che «oltre l’80% di da un lato la tenuta del Speranza ha ringraziatutti coloro che contraggono l’infezione sistema sanitario e, dall’altro, to i camici bianchi per aver «sottoscritto con siano asintomatici o scongiurare il lockdown” senso di responsabipaucisintomatici», lità il nuovo accordo spiega Flavia Ric- collettivo nazionale» e cardo dell’Iss, sottolineando al contempo il premier Giuseppe Conte ha sottolineato come sia cresciuto il numero di asintoma- che il Dl Ristori prevede 30 milioni per quetici rispetto ai mesi iniziali dell’epidemia: sta attività. Previsti fino al 31 dicembre 2020 sono il 56,5% sul totale dei test molecolari circa 2 milioni di kit. Ci sarà la disponibilità effettuati nel periodo 20 luglio-20 ottobre. complessiva di circa 50mila tamponi rapidi La percentuale era invece pari al 15,1% nei antigenici al giorno, da qui a fine dicembre, primi tre mesi dell’epidemia (20 febbra- tra i pediatri di libera scelta ed i medici di io- 20 maggio). Ed ancora: una ragione di famiglia.
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Le nuove disposizioni entrano nell’Ac- prenotazione e previo triage telefonico». Le cordo collettivo nazionale stralcio (il con- Regioni «possono prevedere anche forme di tratto di lavoro dei medici convenzionati), adesione dei medici al servizio di esecuzione per quanto riguarda la parte economica del tampone al domicilio del paziente». sono previsti 18 euro al professionista per Il target di assistiti affidato ai medici ogni tampone fatto nel suo studio e 12 euro convenzionati riguarda «i contatti stretti se il test viene somministrato in un’altra asintomatici individuati dal medico di mestruttura. Il costo dei tamponi sarà a carico dicina generale oppure dal Dipartimento di dello Stato. Ai medici di medicina genera- Prevenzione; caso sospetto di contatto che le verranno forniti i il medico di medicidispositivi di sicurezza da indossare ogni In questa fase aumenta na generale si trova a dover visitare e che volta che entrerà in il numero delle persone decide di sottoporre contatto con un caso sospetto di Covid. positive al SarsCov2 a test rapido; contatti stretti asintomatici
Nel caso in cui asintomatiche allo scadere dei 10 ne fosse sprovvisto – giorni di isolamento si legge nel testo - «il identificati in base ad conseguente rifiuto non corrisponde ad una lista trasmessa dal Dipartimento di Saomissione, né è motivo per l’attivazione di nità Pubblica». E sarà il medico che esegue procedura di contestazione disciplinare». il tampone a provvedere alla comunicazione
La fornitura è assicurata dal Commissario al Servizio Sanità Pubblica se il test risulta per l’emergenza Covid-19, l’attività sarà svol- positivo oltre che a raccomandare l’isolata «per il periodo dell’epidemia influenzale mento in attesa del tampone molecolare. In sul territorio nazionale». I cittadini avranno caso di esito negativo il medico rilascia l’ataccesso al tampone rapido dal medico «su testazione al paziente.
© Suzanne Tucker/www.shutterstock.com L’età media dei contagi
Nel secondo trimestre dell’epidemia di Covid-19 è aumentata leggermente l’età media dei decessi e la proporzione di donne. Nel report dell’Iss si spiega che le co-morbosità preesistenti, nei decessi del secondo periodo, aumentano le persone con fibrillazione atriale, demenza (più che raddoppiate) e insufficienza respiratoria cronica (quasi raddoppiate); aumentano i decessi di persone con 3 o più patologie preesistenti e diminuiscono quelli con meno patologie o nessuna: ciò sembra indicare che nel secondo periodo i decessi riguardano persone più anziane e con una condizione di salute preesistente peggiore rispetto ai decessi relativi al primo trimestre.
«Questo dato – si spiega nel report - può essere spiegato da maggiori conoscenze circa l’infezione e maggiori capacità e tempestività di cura della stessa nel periodo giugno-agosto. Inoltre è verosimile che nei mesi di marzo e aprile il Covid-19 sia stato sotto-diagnosticato in molti deceduti anziani fragili (come per esempio quelli in Rsa). Questo può aver portato una sottostima del carico di patologie dei deceduti in tale periodo».